#presa in giro
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ancoranonlososblog · 2 years ago
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Ti do dei motivi per dimenticarlo:
Non è mai stato presente
Non ti conosce, non sa cosa gli piaci e cosa no
Non ti scrive
Non ti ama
Non gli piaci
Non gli manchi
Non ti ha mai dedicato del tempo
Eri una qualunque
Ti ha fatto sentire importante per un po’ poi ti ha buttato via
Ti ha usato
Non ti merita, non merita il tuo amore lascialo andare come lui ha lasciato andare te
Leggilo, leggilo anche più volte, memorizzalo, farà un male cane lo so bene. Ma ehi, ascolta, andrà tutto bene, sei forte e c’è la farai, ti rialzerai e sarà solo un brutto ricordo. Lui sarà solo un ricordo.
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Oh Nela, Hans non ama te, ama le novità, l'avventura e ora tu rappresenti per lui tutto questo
Cit. "Il Paese dei Campanelli"
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romyy999 · 2 years ago
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Non diventare mai il passatempo di qualcuno che per te è tutto.
- romyy999
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silviaaquilini · 11 months ago
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goccinefluo · 1 year ago
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Distraiti senza farti prendere in giro.
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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Guarda anon non so se vuoi una mia opinione quindi
Lei mi sembra esattamente come l'ha descritta lui e si ritorna un po' al discorso PikkolaKiara a Sanremo cioè se vuoi fare le cose falle bene no che vieni con le gambe coperte come me in un tempo impreciso che va da settembre ad agosto. Poi ok, bene che l'abbia sottolineato, secondo me è una di quelle cose che piano piano si stanno sdradicando, però oggettivamente lei è una a cui piace tanto fare parlare di sé. A chi ha detto a lui "la smetti di parlare di femminismo torna a parlare di macchine e motori" a) non lo conosce e non sa di cosa si occupa b) secondo me lui non ha detto poi sta grande stronzata. Penso abbia esagerato un po' con i toni (perché oggettivamente fallo decidere a me cos'è una giusta battaglia e cosa no) e forse ha qualche scaramuccia di base con lei, magari se l'avesse fatto qualcun'altra manco avrebbe fatto il post. Non ho visto video in cui lei ne parlava onestamente (e sono stanca morta), quindi non mi spingo oltre. L'impressione che ho ora è un po' Capodanno de I Migliori Giorni, insomma.
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comefiorineldeserto · 11 days ago
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Se qualcuno mi dimostra affetto penso sempre che sia una presa in giro. Questo dimostra il male che mi è stato fatto.
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miciagalattica · 1 month ago
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Un sogno che sembrava troppo reale.
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Avvertenza:
Non si tratta di un racconto auto-biografico.
Ogni riferimento a persone o a cose è puramente casuale, perché è un racconto di fantasia.
È un racconto crudo, che va a toccare dei tabù. Alle persone che sono particolarmente sensibili consiglio di fermarsi qui, o alla prima sensazione di disgusto o di imbarazzo.
PRIMA PARTE
Ero appena tornata a casa dal lavoro e avevo lasciato che Dicky, il pastore tedesco di mia cugina, uscisse nel cortile sul retro per fare i suoi bisogni. Si, mi ero prestata alle suppliche di Carla per poterle tenere il suo cane per due settimane perché doveva fare una seconda luna di miele con suo marito. Dicky era un bellissimo pastore tedesco di un anno e mezzo, mia cugina mi rassicurò dicendo che era già addestrato e addomesticato e che non dovevo avere nessuna paura di Lui, anzi le sarei stata grata perché mi avrebbe protetta da qualsiasi minaccia e poi è abbastanza amichevole, cercò di indorare la pillola dicendomi che io già gli piacevo. Nonostante queste raccomandazioni ero pervasa da uno stato d’inquietudine perché non ero abituata a vedere un cane in giro per casa. Appena i due piccioncini varcarono la porta mi assali un senso di disagio dovuto al fatto che d’ora in poi sarei rimasta sola con questo cane. Non riuscivo a spiegarmi il motivo di questo nervosismo. Forse tutto questo era dovuto al fatto che avevo avuto sempre sentimenti contrastanti nei confronti dei cani.
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La ragione era dovuta al fatto che quando ero all’università una mia amica mi confessò che si era lasciata leccare la figa dal suo cane e aveva avuto un orgasmo da favola. Rimasi sconvolta dalla sua confessione. La notte successiva sognai che stavo a letto e il cane della mia amica si era intrufolato nel mio letto e ha cominciato a leccarmi la figa, mi sono svegliata di soprassalto e mi sono ritrovata madida di sudore, la mia figa fracida di succo ed era bastato che toccassi con le dita il clitoride per arrivare in un modo pazzesco. Subito dopo mi sentii mortificata. "Come ho potuto lasciare che ciò accadesse?” fu la domanda che mi posi. Rimossi subito tutto e non ebbi più sogni di questo tipo.
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Guardando Dicky, tutti quei sensi di colpa, di imbarazzo e di lussuria, provati per quel sogno mi tornarono in mente. Ebbi improvvisamente paura. Paura di ciò che avrei potuto fare, di ciò che avrei potuto voler fare ora che ero sola con quel cane. Ero consapevole del disagio che avevo provato quando mia cugina mi lasciò il cane. Dopo questo smarrimento iniziale, giusto per tranquillizzarmi guardai il cane e gli dissi “Immagino che siamo solo tu ed io, Dicky" per smorzare il nervosismo mi versai un bel bicchiere scotch e sorso dopo sorso lo bevvi tutto. Dicky si avvicinò e si sdraiò a terra accanto a me. Pochi minuti dopo, cominciò a sentirmi molto più rilassata mentre lo scotch si diffondeva nel mio corpo. Sentivo un piacevole calore diffondersi dentro di me. A un certo punto sentì i la zampa di DIcky appoggiarsi sul mio piede. "Adesso non iniziare a farti venire le idee", gli dissi ridacchiando, mi alzai per andare a letto, e guardandolo improvvisamente arrossii guardando il cane e pensai "È decisamente maschio". La punta rosa del suo cazzo sporgeva! Ero totalmente imbarazzata. "Non posso credere che lo sto guardando!" pensai.
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Agitata, andai velocemente nella mia camera. Ero confusa e mi sentivo piuttosto calda per il rapido consumo di scotch. "Ho bisogno di una doccia fredda o di un bagno caldo", sorrisi. Mi spogliai completamente e mi sdraiai I sul letto quando fui presa da un’eccitazione inspiegabile. All’improvviso, sentii uno schianto nel soggiorno, a quel punto mi ricordai che non ero sola e un piccolo brivido mi percorse la schiena. Uscii dalla camera e mi diressi in soggiorno. Una delle lampade era rovesciata. Niente di rotto. "Fortuna per te, Dicky", e mentre lo dicevo, un piccolo brivido mi percorse tutto il corpo. Dicky si avvicinò, sbattendo la coda e strofinandosi contro la mia gamba. “Anch'io sono felice di vederti, pazzo. Ora smettila di rompere le cose”, mi voltai per tornare in camera e vidi Dicky che mi seguiva da vicino. "Dove pensi di andare?" Dicky mi guardò con entusiasmo. "No, tu resta qui." si voltò e raggiunsi la porta. In un lampo, Dicky mi fu dietro, lo spinsi via e mentre mi chinai per farlo il cane si spinse in avanti e mi leccò un seno, gli urlai contro.
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Dicky perpretò un secondo attacco e con la lingua mi sfiorò l’inguine, lo respinsi ancora una volta ma con meno risolutezza, Dicky ne approfittò per fare un successivo attacco e mi sfiorò il clitoride, sentii una scossa elettrica attraversarmi tutto il corpo. Una volta entrata mi sdraiai sulla schiena con le gambe penzolanti oltre il bordo. Dicky mi segui e spinse il muso in avanti, costringendomi ad aprire le gambe. "Ehi, aspetta ragazzo, comando io qui", dissi con un po’ d’incertezza. Dicky m’infilò la lingua nel mio inguine bagnato. Ben presto cominciò a leccare con gusto. Sentì che mi stavo rapidamente avvicinandomi all'orgasmo. Dicky spinse insistentemente la lingua dentro di me. Sentì di cedere alle sensazioni impetuose mentre un orgasmo mi travolgeva, fui sopraffatta dal senso di colpa. Allontanai il cane e afferrandolo per il collare, feci uscire la sua testa dal mio inguine Dicky opponeva resistenza si avvinghiava a me e intravidi il suo cazzo ,era eccitato, io rabbrividii al solo pensiero, lo sentii scivolare lungo la gamba. "Oh Dio, allontanati da me", urlai, improvvisamente fui presa dal panico. Gli tirai di nuovo il collare, cosa che non fece altro che tirare il cane più in alto sul mio corpo. Lo sentivo, ora premeva contro la mia coscia. Avvertii un'improvvisa ondata di paura, unita a un'incredibile e improvvisa lussuria. Lo sentivo duro... e scivoloso! "Quando la punta mi toccò l'inguine, venni una seconda volta senza preavviso. Abbracciai il cane mentre le onde pulsavano attraverso il mio corpo. All'improvviso, l'orgasmo si calmò e spinsi via Dicky e corsi in bagno, sopraffatta dal rimorso e dal senso di colpa. Tremavo come una foglia. Sbattei la porta del bagno e la chiusi a chiave. Tremavo, sopraffatta dalla vergogna. Mi guardai allo specchio e distolsi lo sguardo. Non potevo credere a quello che era quasi successo e pensare che ero pronta a lasciare che accadesse. Mi sedetti sulla tazza del water stavo ancora tremando. Pensai all'orgasmo che fu improvviso e potente... e sbagliato. “Una cosa era”, pensai, “lasciarmi leccare finché non arrivassi. Ma questo…” sapevo nel mio cuore che tremavo non solo per la vergogna. Era anche lussuria e desiderio. Ma così sbagliato, così vergognosamente sbagliato. Rimasi seduta in bagno per più di un'ora, piangendo e torcendosi le mani, sperando che Dicky tornasse nel suo letto in soggiorno. Alla fine mi decisi a uscire e Dicky non c’era, era davvero nell'altra stanza. Corsi in camera e mi fiondai sul letto, dove immediatamente crollai sopraffatta.
P.S.
Le parti che seguono le posterò solo su richiesta e in privato, a meno che ci siano un numero importante di likes (almeno 10). In questo caso proseguirei a postarli in pubblico.
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raccontidialiantis · 23 days ago
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Punti di vista, affari di gusto e olfatto
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-Sono brutta. Non mi calcola nessuno. Mi prendono in giro sin da quando ero ragazza.
-Smettila!
-No: sono veramente brutta, nessuno mi si fila…
-Allora oltre che brutta sei scema…
-Aooooh… Che vuoi dire?
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-Ma secondo te perché perdo tutto questo tempo con te? Non ti sei accorta che mi struggo di passione se solo mi ti appendi al braccio? Che così mi sento un vero cavaliere medievale e cammino a un palmo dal terreno? Che ti difenderei da qualsiasi drago?
-Ma… che cazzo dici? Sei sposato con una vera Dea; una gnocca che levati… ma che vuoi, da me? Lasciami perdere, per favore. Non mi illudere, che poi ci credo. Vai a quel paese, vai… ma come ti permetti...
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L’ho presa per un braccio immediatamente, portata nel magazzino stoccaggio pneumatici della ditta in cui lavoriamo. Poi l’ho inchiodata a una pila di ruote di trattore e l’ho baciata. L’ho girata e le ho messo direttamente una mano tra le cosce, perché non ne potevo proprio più e lei, sgranando gli occhi dalla sorpresa, ma comunque felicissima di essere finalmente desiderata da un uomo, mi ha detto che non potevamo rischiare il licenziamento. Ci siamo ricomposti e siamo tornati ognuno al proprio posto di lavoro.
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La sera stessa, con la scusa di un improvviso ritrovato interesse per il calcetto, sono andato dritto a casa sua. Lei non ha neppure fatto a tempo ad aprire e dire: “ciao, non ti aspettav…” che in trenta secondi l’ho spogliata e quindi le ho fatto provare tutto ciò che una donna di quarant’anni deve assolutamente provare, semplicemente perché ne ha diritto. Ogni donna deve poter godere delle gioie che può darle un uomo con gli attributi. L’ho assaggiata, leccata e fatta godere in tutti i modi possibili. Dio, se era felice! E io più di lei.
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Mi spiace tantissimo per mia moglie, che da giovane era una fotomodella e ancora oggi è una femmina stupenda. Ma per questa donna piccola, zitella, dal poco seno, naso aquilino, gambe a X e tutti i complessi del mondo nella testa, io ho proprio perso la trebisonda. Il suo sapore mi ha catturato definitivamente. Il suo odore m’è entrato nell’anima. La voglio. Di continuo. Non so neppure io come sia potuto accadere. Boh?!? Perché l’amore è semplicemente un mistero. Una trappola in cui però ognuno vuole assolutamente cadere. Il prima possibile.
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RDA
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3nding · 23 days ago
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I motivi per cui io e credo molti altri non vogliono tornare a lavorare in Italia, soprattutto in ambito accademico, sono raccolti in un articolo pubblicato su Repubblica che raccoglie l'esperienza di un prof italiano rientrato dall'estero
1) "Non ho risorse né laboratori, il mio ateneo non mi fornisce neanche una sedia"
2) Pochi corsi in Inglese e pochi studenti stranieri
3) Spazi e posti assegnati con logiche baronali
4) "Gli italiani che tornano nei nostri atenei lo fanno solo per ragioni familiari, oggi non c’è università del Paese che riesca a darti le stesse condizioni di una all’estero”. A questi punti aggiungo un mio pensiero: la legge sul rientro dei cervelli rappresenta un gigantesco specchietto per le allodole. Se come unico parametro per rientrare in patria l'Italia offre un taglio delle tasse per un tot di anni, ma poi si rientra nello stesso ambiente lavorativo da cui si è scappati anni prima credo che questo rappresenti una grande presa in giro... Per riattrarre gli italiani dall'estero e più in generale gli stranieri in Italia servono ben altre condizioni che un mero taglio delle tasse a tempo determinato....
Tra queste:
1) Investimenti in ricerca e sviluppo al pari degli altri Paesi del G7 (Italia nel 2022 ha investito l'1.3% del PIL in ricerca e sviluppo, Francia il 2%, Germania il 3% per rimanere in Europa..)
2) Creare un ambiente internazionale favorendo lo scambio culturale con altri Paesi e assegnare posti e spazi in base al merito anche a stranieri e non secondo le logiche baronali
3) Favorire il rientro dei cervelli permettendogli di riportare in patria il know how acquisito all'estero. Questo si deve tradurre mettendo a disposizione spazi, strumenti e personale a chi rientra per permettergli di re-importare in Italia conoscenze acquisite all'estero.
Questi 3 punti permetterebbero a chi rientra di:
A) Formare i giovani italiani con tecnologie acquisite all'estero
B) Aumentare la qualità della ricerca e dell'innovazione in Italia
C) Favorire un ambiente internazionale (io mando un PhD o uno studente o un post-doc all'estero in un centro in cui ho lavorato e ne prendo uno dall'estero a fare un'esperienza in Italia)
D) Far uscire l'accademia e il mondo della ricerca italiana dal provincialismo e baronismo di cui sono impregnate.... Ad oggi queste condizioni non esistono.... Risultato: Sempre più giovani continueranno ad emigrare e chi vive all'estero ci resta.. Contenti voi, contenti tutti.....
Massimo Fantini
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vintagebiker43 · 5 months ago
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La tecnica del "chiagne e fotti" della Benita continua a mietere successi:
Due anni senza mantenere le promesse
Due anni a fare disastri e i suoi zerbini che vanno in Tv a lamentare cose fatte dai governi precedenti come se, da due anni con una maggioranza che può permettersi di tutto, non ci fossero loro.
Capaci solo di fare cose indegne come la riforma Nordio, l'autonomia differenziata e i miliardi buttati per favorire gli amichetti del girasagre con il ponte sullo stretto; la riduzione degli aiuti alle mamme e ai disabili,
Da ultimo, la presa in giro degli aiuti ai danneggiati dall'alluvione in Romagna: 14 euro a fronte di una richiesta motivata di 30.000 euro.
14 Euro!!! Che mi rimborsi? Un paio di ciabatte??
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gothsoulvi · 19 days ago
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giuro quando vengo presa in giro, anche solo con battutine mi sento morire dentro. Vorrei sotterrarmi, per quanto io sia una persona ironica e socievole ma vorrei davvero morire.
Anche perché odio quando si insiste pure, e tutti ridono senza difendere…
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cris173 · 6 months ago
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Simona Tsvetkova 🖌
"Non ti sto prendendo in giro. Ti sto prendendo sul serio come nessuno ti ha presa sul serio in vita tua. Hai un culo che è un capolavoro."P. Roth, "Il professore di desiderio"
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canesenzafissadimora · 4 months ago
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Vietato tradire la parte più vera di te, quella che spesso tieni nascosta, quella che ha a che fare con la musica e con i capelli al vento, con certe scelte che fai come se tu non avessi alternative e invece un’alternativa c’è sempre, solo che a volte il cuore fa finta di niente e che bello che è, quando succede. Vietato dimenticare di quando correvi in riva al mare sperando di essere presa e portata via da qualcuno, vietato dimenticare quelle sere in cui ti addormentavi sperando che la realtà potesse assomigliare alle storie che leggevi di nascosto, pregando che tua madre non si accorgesse che eri ancora sveglia. Vietato smettere di sperare in qualcosa, qualsiasi cosa, tipo che domani ci sia il sole, che si veda la luna, che al supermercato ci siano le pesche buone, che qualcuno ti abbracci, che qualcuno si accorga della fatica che duri. Vietato smettere di durare fatica, perché quando sudi, quando arranchi, quando corri da una parte all’altra sognando un po’ di meritato riposo, è proprio allora che vivi davvero: quando ti muovi, quando poi torni a casa e tiri un sospiro di sollievo perché in qualche modo ce l’hai fatta, sei ancora tutta intera. Vietato sorvolare sulle piccole vittorie, sui dolori piccoli che come gocce d’acqua ti consumano il cuore forse anche più di quelli grandi. Vietato sorvolare in generale, fai caso alle mani della gente, agli alberi, alle nuvole, all’odore dei giornali, alle parole nuove che usano i bambini, ai ricordi che arrivano quando vogliono e non si possono ignorare. Vietato ignorare le canzoni, anche quando queste canzoni non sono dedicate a te. Vietato dire “che schifo” prima di aver provato, vietato dire “che schifo” in assoluto. Qualcosa da salvare c’è sempre, allora tu trovalo e tienilo da parte. E poi, se puoi, non fare l’errore che facciamo tutti, prima o poi: non aver paura di condividere la bellezza. La bellezza non si consuma se la doni agli altri. La bellezza, se la spargi in giro, cresce rigogliosa. Vietato smettere di commuoversi guardando un film stupido, di piangere di fronte ad una stella che cade, di esprimere un desiderio spegnendo una candelina sulla torta. Vietato smettere di fare qualcosa solo perché c’è chi ti trova ridicola, vietato rimanere in silenzio quando qualcosa dentro di te urla, vietato dire “vado via” per timore di soffrire troppo. Per amore, resta. Per amore, resta quella che sei. Per amore, difenditi, ma per favore: non esagerare. Perdersi tra i pensieri e le smorfie ed i modi di dire e le abitudini e i rimpianti e i baci e le speranze di qualcuno è un bel modo di stare al mondo. Vietato dire a qualcuno “non piangere”, “non ridere”, “non andare via”. Se ci riesci, lascia correre, lascia scorrere la vita e le persone, perché poi vedrai, ce ne saranno alcune che non riuscirai a perdere nemmeno quando ti ci metterai d’impegno. Guarda le previsioni, ma non proprio tutte le mattine, ogni tanto lasciati sorprendere dalla pioggia, o dal sole. Porta i fiori a chi sai tu, o dedicale il mare ogni volta in cui avrai la fortuna di guardarlo. Ricordati che ci sei e che questo è un potere magico incredibile, che se mi dicessero “vorresti essere invisibile, teletrasportarti o esistere?” io risponderei senza alcuna esitazione “esistere”. Perché se esisti sei parte di qualcosa, puoi provare nostalgia, puoi provare a essere felice.
Vietato dimenticare che tutto quello che ti circonda non è un ostacolo, ma un’opportunità.
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Susanna Casciani
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kon-igi · 4 days ago
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Esiste una sottile impressione e percezione in me che la tua potrebbe trattarsi di una risposta risentita, forse proprio dovuta al fatto che tu creda abbia ricevuto una provocazione, o possa pensare che ti conosca; ma no, è il soggetto tossico che ha innescato la mia affermazione. Non uso gli altri per frignare, perché sorrido sempre alla vita nonostante tutto, detesto i disfattisti lamentosi e piagnucoloni; ma soprattutto se ho qualcosa da dire ne parlo con i diretti interessati e stop, basta (almeno per me, non per le loro eventuali insistenze)
Non so te, ma per quanto mi riguarda blocco i soggetti tossici e interrompo ogni tipo di comunicazione allontanandomi, altrimenti non avrebbe senso quest'appellativo; anche se non funziona benissimo perché sanno essere molesti e i soprusi fastidiosi, nonostante si cerchi di fuggire e scansarsi la fossa. Volevo solo vedere cos'avevi da dire su questa tematica, a mio rischio e pericolo dato che suppongo tu sia un po' peperino.
La presa di coscienza su un rapporto (nel mio caso non c'era alcun tipo di legame) tossico avviene quando lo vivi e anche quando si ha la lucidità di comprendere la differenza tra giusto e sbagliato, o tra il bene e il male, gli aiuti esterni a volte non fanno altro che peggiorare la situazione; soprattutto quando esiste mancanza d'empatia e/o d'obiettivitá. Chi non è coinvolto potrebbe avere opinioni distorte, solo chi ha vissuto determinate esperienze negative può comprendere appieno. Non supportare il soggetto tossico è già il primo passo. Molti si convincono che la tossicità non è quella del carnefice perché bisogna prestare attenzione anche alle manipolazioni.
Se fosse per me al soggetto tossico preparerei il funerale e scaverei la fossa, ma forse la sofferenza è più dolorosa -probabilmente parli così da esterno, anche per far del bene sia alla vittima che alle eventuali future.
Convintissimo che tu fossi quella certa persona con una certa qual ossessione verso un'altra e che in modo altamente passivo-aggressivo manda ask in giro nella speranza che quest'ultima li legga ma la legge di Poe e di Baadher-Meinhof ci insegnano che ci possiamo sbagliare facilmente su ciò che è ma sembra qualcos'altro.
Peperino non più o meglio, adesso niente a che vedere rispetto a come reagivo un tempo però torniamo sempre sullo stesso discorso: la tossicità di un rapporto la si può individuare solo a posteriori, cioè quando si riacquista la lucidità che deriva dal non-coinvolgimento emotivo, altrimenti credo che sia più giusto parlare di malessere personale, dove, a fronte di un certo tipo di comportamento dell'altra persona, noi decidiamo che il sentimento negativo che essa promuove in noi non vale il nostro tempo e le nostre energie.
Tossico per noi - nel senso che ci fa stare male - ma non tossico in modo assoluto. Ribadisco, potremmo scoprire di essere noi i soggetti tossici e che il malessere provato è frutto del mancato allineamento dell'altra persona alle nostre manipolazioni.
Comunque e in qualsiasi caso, giusta la presa di coscienza, giusta l'autodeterminazione e il desiderio di interrompere un rapporto che ci crea malessere ma semper vivat la consapevolezza che
puoi avere piena ragione qualche volta,
puoi avere un po' di ragione tante volte
ma mai sempre ragione tutte le volte
P.S.
L'unica fossa che io abbia mai scavato è stata quella per piantare la siepe di fotinia e quella per seppellire l'illusione di una mia fondamentale importanza su questo pallido puntino blu sospeso nell'avvolgente buio cosmico, solo che poi la fotinia me l'hanno mangiata tutta i caprioli.
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be-appy-71 · 9 months ago
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Entrare nella vita di qualcuno, è la cosa più bella, complicata e delicata che esista. È questione di saper bussare alla porta di un mondo nuovo per poi aprire il tuo, un po' alla volta. Un viaggio in una terra piacevole e sconosciuta, il "Mosca cieca" più bello del mondo, un tuffo negli abissi, un giro in giostra che ti lascia senza respiro e i capelli spettinati. Dovrai bilanciare peso e leggerezza, esperienza e consapevolezza del nuovo, coraggio e timori, parole e silenzi. Dovrai abbracciare come se dicessi "sei a casa" e mollare la presa come a dire "non ti lego così forte". Guardare come se non avessi visto niente di più bello e saper distogliere lo sguardo come se tutto il resto potesse distrarti. Chiedere "come va?" con interesse ma senza invadenza. Dovrai saper affrontare e rispettare le farfalle, i battiti, lo stomaco, i periodi no, i periodi sì, gli alti e i bassi, i più o i meno, i "non so", i "sono qui", i "mi fido di te", i capelli tra le dita, la tenerezza, la curiosità, il vento. In punta di piedi, ma con il battito cardiaco a tutto volume. Un concerto rock dove si può trovare la pace. Pronti a togliersi tutto, indossando il sorriso più bello... ♠️🔥
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Nadia Crisci
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