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Una nuova resina epossidica resiste alle fiamme
Questi polimeri fibrorinforzati a base epossidica hanno eccellenti proprietà meccaniche e termiche e sono molto più leggeri del metallo. #epossidica #fiamme #polimeri #resina #resistenza
Le resine epossidiche sono polimeri resistenti e versatili. In combinazione con fibre di vetro o di carbonio, sono utilizzate, ad esempio, per produrre componenti per aerei, automobili, treni, navi e turbine eoliche. Questi polimeri fibrorinforzati a base epossidica hanno eccellenti proprietà meccaniche e termiche e sono molto più leggeri del metallo. Il loro punto debole: Non sono riciclabili,…
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Polymer banknotes of Trinidad & Tobago.
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Privazione
Ci ritrovammo a sbavare libidine di cellulosa sul ciglio di un sogno occasionale in un pomeriggio scucito da estranei. Nella lenta esfoliazione impallidirono anche la rabbia e l’imperfezione del ricordo. A noi rimasero scaglie di voce e i polimeri del desiderio.
#poesia#scrivere#parole#scrivere su tumbir#frasi pensieri#frasi#pensieri#scrittura#scrittura su tumbir#malinconia#poesie#dolore#delusione#poesie italiane#poesie contemporanee#silenzio#riflessioni#solitudine#ricordi#libidine
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I FOSSILI TORNANO A VIVERE: È LA PALEOBIONICA
I ricercatori del dipartimento di ingegneria meccanica dell’università americana Carnegie Mellon, in collaborazione con paleontologi spagnoli e polacchi, hanno sviluppato un robot soffice che riproduce un organismo marino vissuto 450 milioni di anni fa. Si tratta di un antenato di ricci e stelle di mare, uno dei primi echinodermi in grado di muoversi sui fondali marini.
Il prototipo rappresenta un’esempio di robotica soffice applicata alla paleontologia allo scopo di esaminare la biomeccanica e il movimento di un organismo del Paleozoico per meglio comprendere l’evoluzione delle strategie motorie dei primi vertebrati.
Partendo dalle evidenze fossili, gli scienziati hanno creato un robot composto di materiali soffici e appendici flessibili come quelle dell’echinoderma, combinando elementi stampati in 3D con altri polimeri. Le simulazioni al computer hanno poi dimostrato che l’antico organismo marino era in grado di spostarsi in avanti sul fondale sfruttando la propulsione data da un’ampia appendice muscolare posteriore che gli offriva un vantaggio evolutivo rispetto ad organismi simili ma dotati di appendice anteriore.
“Dare una nuova vita a qualcosa che esisteva quasi 500 milioni di anni fa è entusiasmante di per sé, ma ciò che ci entusiasma davvero di questa svolta è quanto potremo imparare da essa”, ha affermato Phil LeDuc, il professore a capo del team di ricerca.
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Fonte: PNAS; foto di Carnegie Mellon University
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Dash Cam Anteriore e Posteriore, Telecamera di Retromarcia HD 1080P con Display ...
Price: (as of – Details) Specifica:Tipo di articolo: Videoregistratore di guidaMateriale: plasticaPeso lordo: 249 g/8,8 onceSchermo: schermo ad alta definizione da 3,16 polliciVideo Risoluzione: 1080P, 720PFormato video: antenatiRisoluzione foto: 12M, 8M, 5M, 2MHD, 1,3 M, VGAFormato immagine: JPEGInversione schermo intero: supportoTipo di batteria: 180 MAH, batteria ai polimeri di litio (fornita…
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Esplorando le diverse applicazioni e il potenziale industriale dei liquidi ionici (ILs)
I liquidi ionici (ILs) sono una classe di sali che esistono in stato liquido a temperatura ambiente o vicino a essa, composti principalmente da cationi e anioni. Rispetto ai solventi tradizionali, i liquidi ionici mostrano proprietà uniche, che hanno attirato una notevole attenzione in vari settori grazie alla loro “bassa volatilità, alta stabilità termica, forte capacità di dissoluzione e buona conducibilità”.
Applicazioni Chiave dei Liquidi Ionici
Applicazioni Elettrochimiche
Batterie: I liquidi ionici vengono utilizzati come elettroliti nei dispositivi di accumulo energetico, come le batterie agli ioni di litio e i supercondensatori, offrendo alta conducibilità e una vasta finestra elettrochimica.
Sensori Elettrochimici: Come elettroliti nei sensori, i liquidi ionici migliorano la sensibilità e la stabilità, rendendoli preziosi in diverse applicazioni elettrochimiche.
Scienza dei Materiali
Sintesi di Nuovi Materiali: I liquidi ionici giocano un ruolo nella sintesi di nanomateriali, polimeri e compositi, contribuendo a migliorare le proprietà dei materiali.
Trattamento delle Superfici: Vengono anche impiegati nella pulizia, nella verniciatura e nel trattamento delle superfici metalliche, migliorando la resistenza alla corrosione e altre caratteristiche superficiali.
Separazione ed Estrazione
Estrazione: I liquidi ionici possono estrarre selettivamente ioni metallici o composti organici da miscele complesse, come la rimozione di metalli pesanti dalle acque reflue.
Processi di Separazione: Vengono applicati nei processi di separazione di gas e liquidi, dove i liquidi ionici possono adsorbire o dissolvere in modo efficace sostanze target specifiche.
Applicazioni Energetiche e Ambientali
Cattura del Carbonio: I liquidi ionici dimostrano eccellenti capacità di adsorbimento nella cattura e separazione dei gas serra.
Trattamento dei Rifiuti: Mostrano potenzialità nel trattamento delle acque reflue e in altre forme di bonifica ambientale aiutando nell’eliminazione degli inquinanti.
Applicazioni Industriali
Dissoluzione della Cellulosa
I liquidi ionici vengono utilizzati per dissolvere selettivamente la cellulosa, mantenendo i nanocristalli di cellulosa come fase di rinforzo. Questo consente un miglioramento a livello nanometrico della cellulosa di bassa qualità, rendendola più resistente e funzionale. Inoltre, l’introduzione di cellulosa ad alto peso molecolare rafforza ulteriormente la rete di intrecciamento delle catene di cellulosa, portando a un miglioramento a livello molecolare.
Agenti Antistatici
In settori come l’elettronica, i circuiti integrati e la produzione di batterie, i liquidi ionici possono fungere da rivestimenti o additivi antistatici, prevenendo che l’elettricità statica danneggi i prodotti. Alcuni liquidi ionici vengono anche aggiunti a plastica o film per creare materiali di imballaggio antistatici, fornendo protezione per dispositivi sensibili.
Aditivi di Elettroliti per Batterie
I liquidi ionici, grazie ai loro ioni mobili, mostrano un’eccellente conducibilità, migliorando le prestazioni delle batterie. La loro bassa volatilità riduce anche il rischio di incendio ed esplosione, specialmente in ambienti ad alta temperatura.
Batterie agli Ioni di Litio: I liquidi ionici utilizzati come elettroliti migliorano la stabilità del ciclo e la densità energetica delle batterie agli ioni di litio.
Supercondensatori: Nei supercondensatori, i liquidi ionici servono come elettroliti per aumentare la densità energetica e di potenza.
Cellule a Combustibile: Alcuni liquidi ionici specifici possono essere impiegati nelle celle a combustibile a membrana a scambio protonico per aumentare le prestazioni e l’efficienza.
Prodotti Disponibili
Watson attualmente produce una gamma di liquidi ionici, tra cui BMIMCl, BMIMBF4, BMIMPF6, BMIMNTf2, MBIMBr, BMIMHSO4, EMIMCl, EMIMDCA, [BMIM][OctSO4] e [EMIm]Cl. Questi sono ampiamente utilizzati nei settori menzionati sopra. Se hai altre esigenze specifiche, non esitare a contattarci per ulteriori discussioni a [email protected].
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Plastica Ingranaggi: Innovazione e Sostenibilità per i Settori Industriali
Introduzione
La plastica ingranaggi ha rivoluzionato il modo in cui concepiamo i componenti meccanici. Grazie alla sua versatilità, leggerezza e resistenza, si sta affermando sempre di più in diversi settori industriali, dall’automotive all’elettronica di consumo. Questo articolo esplorerà le caratteristiche, i vantaggi e le applicazioni degli ingranaggi in plastica.
Caratteristiche degli Ingranaggi in Plastica
1. Materiali di Alta Qualità
Gli ingranaggi in plastica sono realizzati con materiali tecnici come il nylon, il polipropilene e il polietilene. Questi polimeri offrono un’ottima resistenza all’usura e una buona stabilità dimensionale, anche in condizioni di alta temperatura.
2. Leggerezza
Rispetto ai tradizionali ingranaggi in metallo, gli ingranaggi in plastica sono significativamente più leggeri. Questo permette di ridurre il peso complessivo dei macchinari e dei dispositivi, migliorando l’efficienza energetica e la manovrabilità.
3. Resistenza alla Corrosione
Gli ingranaggi in plastica sono resistenti alla corrosione, il che li rende ideali per applicazioni in ambienti umidi o chimicamente aggressivi. Non essendo soggetti a ossidazione, mantengono le loro proprietà meccaniche nel tempo.
Vantaggi degli Ingranaggi in Plastica
1. Riduzione del Rumore
Uno dei principali vantaggi degli ingranaggi in plastica è la loro capacità di ridurre il rumore durante il funzionamento. Questo è particolarmente importante in applicazioni dove il comfort acustico è un fattore chiave, come negli elettrodomestici e negli strumenti musicali.
2. Costi di Produzione Inferiori
La produzione di ingranaggi in plastica è generalmente meno costosa rispetto a quella degli ingranaggi in metallo. I processi di stampaggio a iniezione permettono di realizzare forme complesse in modo rapido ed efficiente, riducendo i costi di lavorazione.
3. Facilità di Fabbricazione
Gli ingranaggi in plastica possono essere fabbricati in una varietà di forme e dimensioni, rendendoli altamente personalizzabili. Questo consente di soddisfare specifiche esigenze progettuali senza dover ricorrere a lavorazioni aggiuntive.
Applicazioni degli Ingranaggi in Plastica
1. Settore Automobilistico
Gli ingranaggi in plastica trovano ampio impiego nel settore automobilistico, dove vengono utilizzati in trasmissioni, meccanismi di finestre e sistemi di climatizzazione. La loro leggerezza e resistenza alla corrosione contribuiscono a migliorare l’efficienza dei veicoli.
2. Elettronica di Consumo
In dispositivi come stampanti, aspirapolvere e elettrodomestici, gli ingranaggi in plastica svolgono un ruolo cruciale. La loro capacità di ridurre il rumore e il peso rende questi dispositivi più attraenti per i consumatori.
3. Robotica e Automazione
Con l’aumento della robotizzazione, gli ingranaggi in plastica sono sempre più utilizzati in robot industriali e in applicazioni di automazione. La loro leggerezza e la capacità di assorbire vibrazioni li rendono ideali per queste applicazioni.
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Jak narażasz swoje ciało stosując popularne podpaski i tampony?
Podrażnienia, swędzenie oraz nieprzyjemne upławy to tylko niektóre problemy, które mogą pojawić się podczas stosowania tradycyjnych produktów do higieny intymnej. Czy zastanawiałyście się kiedykolwiek, dlaczego na opakowaniach tych artykułów często brakuje listy składników? Dlaczego mają one tak intensywny zapach, mimo że producenci nie wspominają o zastosowanych substancjach zapachowych? A przede wszystkim, dlaczego w ogóle dodaje się te chemikalia do podpasek i tamponów? Czy chodzi rzeczywiście o zwiększenie komfortu użytkowniczek, czy może kryje się za tym coś innego?
W przeszłości młode dziewczęta nie miały zbyt dużego wyboru, jeśli chodzi o produkty higieniczne używane podczas menstruacji. Do dyspozycji były jedynie podpaski oraz tampony. Wiadomo, że niektóre kobiety preferują podpaski, inne tampony – każda z tych opcji ma swoje zwolenniczki, jak i przeciwniczki.
Obecnie na rynku dominuje kilku dużych producentów oferujących podpaski i tampony. Wiele kobiet sięga właśnie po te popularne marki. Ale czy są one rzeczywiście bezpieczne? Czy możemy używać ich bez żadnych obaw?
Wiele osób uważa, że bawełna używana do produkcji podpasek i tamponów nie może zawierać szkodliwych substancji. Nie jesteście w tym przekonaniu osamotnione – wiele kobiet wierzy, że produkty te są całkowicie bezpieczne, o ile stosowane są prawidłowo. Najczęstszym zagrożeniem, które kojarzy się z ich używaniem, jest Zespół Wstrząsu Toksycznego (TSS). Niestety, to tylko wierzchołek góry lodowej.
Produkcja podpasek i tamponów ma negatywny wpływ nie tylko na zdrowie ludzi, ale również na środowisko. Pestycydy, dioksyny oraz barwniki – to substancje, które znajdują się w popularnych produktach higienicznych. Jak jednak dostają się do tych artykułów?
Głównym źródłem tych zanieczyszczeń jest bawełna, z której produkowane są podpaski i tampony. Ponieważ większość upraw tej rośliny nie jest ekologiczna, producenci nie dbają o unikanie stosowania szkodliwych chemikaliów w procesie jej uprawy. Chociaż bawełna zajmuje jedynie 3% światowych gruntów rolnych, wykorzystuje aż 25% globalnych środków owadobójczych, herbicydów, defoliantów i nawozów sztucznych. Wszystkie te substancje trafiają później do produktów higienicznych, które codziennie stosują kobiety.
Wytwarzanie bawełny na potrzeby produkcji podpasek i tamponów stanowi zagrożenie nie tylko dla konsumentów, ale także dla środowiska oraz ludzi pracujących na plantacjach. Uprawa tradycyjnej bawełny może powodować wyjałowienie gleby, zanik różnorodności biologicznej, zanieczyszczenie wód, a nawet prowadzić do pustynnienia terenów uprawnych. Dodatkowo, osoby pracujące na plantacjach oraz lokalne społeczności są narażone na liczne problemy zdrowotne związane z kontaktami z chemikaliami stosowanymi podczas produkcji.
Do produkcji podpasek i tamponów często wykorzystuje się również sztuczny jedwab, który powstaje z celulozy pozyskiwanej z drewna i masy papierowej. Aby nadać jej pożądany, biały kolor, poddaje się ją intensywnemu wybielaniu za pomocą taniego chloru. Niestety, podczas tego procesu uwalniają się dioksyny, czyli toksyczne związki o właściwościach rakotwórczych. Dioksyny mogą osłabiać organizm, prowadzić do bezpłodności oraz powodować trwałe uszkodzenia płodów u zwierząt.
Producenci tłumaczą, że wybielanie chlorem jest niezbędne, ponieważ celulozowa masa ma naturalnie szary odcień. Biel kojarzy się wielu z nas ze sterylnością, dlatego firmy dążą do uzyskania tego efektu w swoich produktach. Jednak warto się zastanowić – skoro ubrania poddawane praniu z użyciem chlorowych wybielaczy niszczą się po kilku praniach, jak takie chlorowane materiały wpływają na nasze ciało, kiedy są stosowane w podpaskach i tamponach? Odpowiedź nasuwa się sama.
Do produkcji podpasek i tamponów wykorzystuje się również polimery, takie jak polietylen i polipropylen, które są rodzajem plastiku. Materiał, z którego wykonana jest gładka siateczka znajdująca się na powierzchni podpasek czy tamponów, to właśnie plastik. Choć ten rodzaj powłoki może zapewniać komfort użytkowania, w połączeniu z krwią staje się idealnym środowiskiem dla rozwoju bakterii, takich jak gronkowiec złocisty czy paciorkowiec. Te mikroorganizmy mogą powodować nieprzyjemny zapach, a także prowadzić do infekcji i alergii. Ponadto, rozwój tych bakterii zwiększa ryzyko wystąpienia Zespołu Wstrząsu Toksycznego (TSS), który stanowi poważne zagrożenie dla zdrowia i życia.
Glifosat w bawełnie – bezpieczny, a może rakotwórczy?
Nazwa „glifosat” może być dla wielu nieznana, ale z pewnością większość z nas słyszała o Roundupie – popularnym środku chwastobójczym. Roundup, zawierający glifosat jako substancję czynną, produkowany jest przez firmę Monsanto od 1974 roku. To herbicyd nieselektywny, co oznacza, że niszczy wszelką roślinność, a nie tylko wybrane chwasty. Stosowany jest między innymi na plantacjach bawełny. Niestety, glifosat łatwo rozpuszcza się w wodzie i długo utrzymuje w środowisku, co stanowi zagrożenie zarówno dla wód i ich ekosystemów, jak i dla zwierząt hodowlanych.
Temat glifosatu stał się szczególnie głośny w ostatnich latach, zwłaszcza po badaniach przeprowadzonych przez Uniwersytet w La Plata w Argentynie. Okazało się, że glifosat znajduje się nie tylko w produktach rolniczych, ale także w wyrobach higienicznych, takich jak podpaski, tampony, waciki, gaza opatrunkowa i chusteczki higieniczne. W badaniach wykryto obecność glifosatu aż w 85% próbek bawełnianych produktów pochodzących z bawełny GMO. Co więcej, w 62% próbek odkryto kwas aminometylofosfonowy, metabolit glifosatu, który jest aż tysiąc razy bardziej toksyczny od samego glifosatu.
Glifosat jest szczególnie niebezpieczny z powodu swojego szkodliwego wpływu na rozwój organizmów. Badania wykazały, że powoduje wady wrodzone u zarodków żab i kurczaków, takie jak uszkodzenia rdzenia kręgowego, nerek, zahamowanie rozwoju mózgu oraz deformacje czaszki. Producent Roundupu, firma Monsanto, nie zgadza się z wynikami tych badań.
Międzynarodowa Agencja Badań nad Rakiem (IARC), będąca częścią Światowej Organizacji Zdrowia (WHO), również przeprowadziła badania nad glifosatem. W 2011 roku opublikowała raport, w którym uznała ten herbicyd za „prawdopodobnie rakotwórczy dla ludzi”. W dodatku, przedstawiciel organizacji HEAL (Koalicja na rzecz Zdrowia i Środowiska) ostrzegł, że glifosat może przyczyniać się do stłuszczeniowego zapalenia wątroby.
Z kolei Europejski Urząd ds. Bezpieczeństwa Żywności (EFSA) ocenił glifosat jako bezpieczny i uznał, że nie ma powodów do obaw. Z tego powodu stanowiska w kwestii szkodliwości glifosatu pozostają podzielone.
Wobec kontrowersji, Komisja Europejska zwróciła się do Europejskiej Agencji Chemikaliów (ECHA) o wydanie ostatecznej opinii na temat glifosatu. Mimo braku jednomyślności wśród państw członkowskich, herbicyd został tymczasowo dopuszczony do użytku do końca 2017 roku. W trakcie tego procesu okazało się również, że część firm, w tym Monsanto, przedstawiła specyfikacje dotyczące glifosatu, które nie były poparte odpowiednimi badaniami toksykologicznymi. Gdyby nie ujawnione nieprawidłowości, Komisja Europejska mogłaby przedłużyć zezwolenie na stosowanie glifosatu na kolejne 15 lat.
MASMI
W marcu tego roku Europejska Agencja Chemikaliów (ECHA) uznała, że choć glifosat jest substancją niebezpieczną dla oczu i może długoterminowo szkodzić życiu morskiemu, brak jest wystarczających dowodów na jego rakotwórczość. Decyzja ta zapadła, mimo że agencja miała czas na badania do końca roku. W międzyczasie, od 25 stycznia, aż 38 europejskich organizacji działających na rzecz ochrony zdrowia i środowiska, w tym Greenpeace, rozpoczęło zbieranie podpisów pod inicjatywą obywatelską mającą na celu zakaz stosowania glifosatu.
Organizacje te domagają się utworzenia specjalnej komisji do zbadania, czy raporty dotyczące szkodliwości glifosatu były manipulowane przez producenta. Inicjatywa ta jest wynikiem tzw. afery Monsanto Papers, która wybuchła po ujawnieniu przez sędziego amerykańskiego sądu federalnego wewnętrznej korespondencji firmy Monsanto. Z tych dokumentów wynikało, że firma zatrudniała ghostwriterów (anonimowych autorów) do napisania raportu naukowego na temat glifosatu, który później został podpisany przez niezależnych naukowców. Te rewelacje wzbudziły poważne wątpliwości co do wiarygodności badań nad bezpieczeństwem tego środka chemicznego.
Szkodliwe substancje zapachowe w podpaskach i tamponach. Po co się je dodaje?
Można by sądzić, że producenci podpasek i tamponów dodają środki zapachowe, aby nadać swoim produktom przyjemny aromat. W rzeczywistości ich celem jest zamaskowanie zapachu chemikaliów użytych w procesie produkcji bawełny. Substancje te, w kontakcie z delikatną błoną śluzową, mogą powodować podrażnienia, odparzenia, alergie, czy uczulenia. Ze względu na to, że błona śluzowa jest półprzepuszczalna, toksyny zawarte w tych produktach łatwo przenikają do organizmu.
Perfumowanie artykułów higienicznych ma jeszcze jedno zadanie – ukrycie zapachu bakterii, które mogą osiadać na nich podczas procesu pakowania. Wbrew powszechnej opinii, podpaski i tampony nie są sterylne, ponieważ nie przechodzą procesu dezynfekcji, co mogłoby negatywnie wpłynąć na ich chłonność.
Największym problemem jest jednak to, że producenci nie są zobowiązani do umieszczania na opakowaniach informacji o pochodzeniu bawełny i substancjach chemicznych użytych w produkcji. Brakuje odpowiednich regulacji prawnych, które wymuszałyby pełną transparentność w tej kwestii. Niestety, nawet gdyby takie przepisy zostały wprowadzone, istnieje ryzyko, że producenci mogliby unikać prawdy, podobnie jak miało to miejsce w przypadku firmy Monsanto.
Eko alternatywa dla tradycyjnych środków do higieny intymnej. Oto przykładowe produkty marki Masmi:
Masmi podpaski klasyczne o anatomicznym kształcie
Masmi Regular tampony bez aplikatora
Masmi Regulat tampony z aplikatorem
#zdrowie#ekologia#higiena#podpaski#tampony#toksyczność#glifosat#naturalneprodukty#bezpieczeństwo#świadomość#ochronazdrowia#nietoksyczne#higienaintymna#dbajosiebie#chemikalia#zdrowiekobiet#ekologicznywybór#świadomezakupy#zdrowytrybżycia#masmi
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ha lanciato una nuova linea di polistirolo riciclato per imballaggi a contatto con gli alimenti
Queste classificazioni sono state create in collaborazione con Forever Plast, una società di riciclaggio di polimeri su scala industriale con sede a Lograto, in Italia. Forever Plast produce questi gradi. Versace ha creato un metodo chiamato “Update”, che pulisce i polimeri riciclati per soddisfare gli standard dell’Unione Europea per le applicazioni a contatto con gli alimenti.
Versalis, la divisione chimica della società energetica italiana Eni, ha lanciato una nuova linea di polistirolo riciclato per imballaggi a contatto con gli alimenti. Queste classificazioni sono combinate con la gamma di resine riciclate meccanicamente di Versace e commercializzate sotto il marchio Refence. Sono utilizzati in lattine di yogurt, pallet di pesce e carne, e in altre forme di imballaggio gonfiato e rigido.
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Elettropox - Specialisti in Rivestimenti in Teflon, Industriali, PTFE, antiaderenti, Anticorrosivi
Elettropox è stata fondata nel 1975 da Enrico Bernardi, che è stato il pioniere nell'applicazione di vernici in polvere utilizzando un piccolo forno statico. Questo approccio innovativo è stato una svolta all'epoca, offrendo una soluzione più ecologica e facilmente automatizzabile per il mercato industriale emergente. Nel corso degli anni, Elettropox è cresciuta dai suoi modesti inizi a un'impresa dinamica con più stabilimenti al servizio di rinomate aziende internazionali come De Longhi e Acme Motori.
Verso la fine degli anni Novanta, Elettropox ha ampliato le sue capacità produttive per includere l'applicazione di rivestimenti fluorurati. Questa diversificazione ha segnato l'ingresso dell'azienda nel campo specializzato del rivestimento e del rivestimento , concentrandosi su applicazioni che richiedono elevata precisione tecnica per il contenimento di liquidi o solidi e la protezione dagli agenti atmosferici.
La dedizione di Elettropox alla qualità si riflette nella sua vasta gamma di prodotti, che include varie resine e polimeri. L'azienda ricerca e sviluppa continuamente soluzioni innovative per soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei suoi clienti. Questo impegno verso l'eccellenza ha spinto Elettropox a ottenere qualifiche in metallurgia, saldatura e corrosione, certificate da prestigiose istituzioni come il NACE International Institute e l'IIW International Institute of Welding.
Elettropox aderisce ai più elevati standard qualitativi internazionali, come dimostrato dalla sua conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2015. L'azienda è certificata per rivestimenti antiaderenti industriali su metalli e rivestimenti anticorrosivi su metalli , utilizzando un'ampia gamma di resine e polimeri per ottenere queste proprietà critiche. I metalli con cui lavora Elettropox includono acciaio al carbonio, ferrite e ghisa, acciaio inossidabile, acciaio armonico, leghe di nichel, leghe di alluminio, leghe di zinco, rame, ottone e bronzo.
I rivestimenti forniti da Elettropox includono:
Perfluoroalcossi alcani (PFA) : utilizzati per applicazioni antiaderenti e anticorrosione con una temperatura massima di esercizio di 260°C.
Politetrafluoroetilene (PTFE) : noto per le sue proprietà antiaderenti, resiste a temperature fino a 280°C.
Etilene propilene fluorurato (FEP) : offre caratteristiche antiaderenti e anticorrosione, efficace fino a 205°C.
Fluoruro di polivinilidene (PVDF) : ideale per applicazioni anticorrosione , con una temperatura massima di 150°C.
Etilene-clorotrifluoroetilene (ECTFE) ed etilene-tetrafluoroetilene (ETF) : entrambi offrono un'eccellente protezione, con un limite di temperatura di 150°C.
Inoltre, Elettropox offre una gamma di altri rivestimenti, tra cui epossidico (EP), poliuretani, poliestere (PE), acrilico, alchidico, vinilestere, poliammide (PA), polietere etere chetone (PEEK), fenolico, poliaspartico, silicone, polisilossano e silicato di etile di zinco. Ciascuno dei rivestimenti in PTFE viene selezionato in base alle sue proprietà specifiche e all'uso previsto, garantendo prestazioni ottimali in varie applicazioni industriali.
Un'innovazione fondamentale di Elettropox è il marchio EPX®, che comprende una serie di rivestimenti progettati per applicazioni industriali e alimentari antiaderenti . Ogni rivestimento EPX è identificato da un codice univoco, che ne specifica l'uso, come rivestimenti antiaderenti per fonditori di colla poliuretanica , stampi di vulcanizzazione e teglie da forno. Rivestimenti tessili antiaderenti sono dotati di schede tecniche dettagliate, certificati di sicurezza alimentare (ove applicabile) e specifiche interne che delineano il processo di applicazione.
Applicazioni
I rivestimenti Elettropox vengono utilizzati in numerosi settori, tra cui:
Flexo e stampa : forniamo rivestimenti durevoli e affidabili per una produzione di stampa di alta qualità.
Chimica e farmaceutica : garantire sicurezza ed efficienza nella lavorazione chimica e nella produzione farmaceutica.
Colle, adesivi hot-melt e termoadesivi : miglioramento delle prestazioni e della longevità nelle applicazioni adesive.
Impregnazione e vulcanizzazione : offriamo soluzioni robuste per i processi industriali.
Industria automobilistica e tessile : fornitura di rivestimenti di qualità superiore per componenti automobilistici e macchinari tessili.
Industria alimentare e dell'imballaggio : rispetto di rigorosi standard di sicurezza e qualità nell'imballaggio e nella lavorazione degli alimenti.
Trattamento dell'aria e dell'acqua : fornitura di rivestimenti protettivi per sistemi di controllo ambientale.
Verniciatura ad alta temperatura e a polvere : garanzia di affidabilità in condizioni estreme.
Ep.ateX Coating : Rivestimenti specializzati per specifiche esigenze industriali.
L'impegno di Elettropox verso l'innovazione, la qualità e l'eccellenza tecnica ne fanno un partner affidabile per le industrie di tutto il mondo, impegnato costantemente a soddisfare e superare le aspettative dei propri clienti.
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В Белом море найдены микроорганизмы, разлагающие полимеры
Ученые провели исследование микробных сообществ донных отложений Кандалакшского залива Белого моря
Подробнее https://7ooo.ru/group/2024/08/02/716-v-belom-more-naydeny-mikroorganizmy-razlagayuschie-polimery-grss-329416782.html
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Polymer banknotes of ULSTER Bank.
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Jurassic Park ispira un nuovo modo di archiviare i dati del DNA Nuova tecnologia ispirata da Jurassic Park per conservare il DNA La densità di stoccaggio del DNA è incredibilmente elevata rispetto a qualsiasi dispositivo umano. Tuttavia, il DNA è fragile e richiede metodi di conservazione specifici. I ricercatori hanno sviluppato un nuovo metodo chiamato T-REX per incapsulare e conservare il DNA in polimeri vetrosi a temperatura ambiente. Metodo T-REX: conservazione del DNA in polimeri vetrosi Il T-REX incapsula il DNA in reti polimeriche vetrose manipolabili tramite sostanze chimiche specifiche. Il materiale scelto è simile alla plastica di polistirene, ma con una debolezza chimica che consente la facile estrazione del DNA. I
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FERRARA È LA CITTÀ PIÙ LIBERA DALLA PLASTICA IN ITALIA
È Ferrara la città più libera dalle plastiche in Italia. Insieme a lei sono Termoli (Campobasso), Borgo Virgilio (Mantova), Legnago (Verona), Mogliano Veneto (Treviso), Tortora (Cosenza) e Bacoli (Napoli) ad avere dimostrato di poter invertire la diffusione dei polimeri sintetici responsabili di una delle forme più dannose di inquinamento al mondo.
Il primato è stato ufficializzato su una valutazione basata su 23 punti suddivisi in 5 aree principali: lotta contro gli abbandoni illeciti, sensibilizzazione del territorio, gestione dei rifiuti urbani, attività virtuose dell’ente e collaborazione con Plastic FreeOnlus, l’organizzazione di volontariato impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica in Italia. Il premio Comune Plastic Free ha evidenziato una forte crescita (da 49 a 111) dei Comuni che nell’ultimo anno hanno conseguito risultati importanti nella lotta alla plastica.
Ferrara è il primo capoluogo di provincia d’Italia a conseguire il massimo punteggio “Al di là della soddisfazione di essere l’unica città capoluogo tra le sette premiate ad aver raggiunto il punteggio massimo, la nostra intenzione è ora mandare un messaggio ai più giovani: condividiamo la vostra attenzione verso l’ambiente e la natura e il nostro impegno ha l’obiettivo di consegnarvi una Ferrara sempre più pulita e sostenibile” ha dichiarato l’assessore comunale all’Ambiente Alessandro Balboni. Il protocollo d’intesa che il Comune ha realizzato ha come obiettivo di essere un vero e proprio patto per generare benefici per il territorio, snellire gli iter burocratici favorendo le attività di volontariato e avvicinando gli enti ai cittadini impegnati nella tutela ambientale.
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Fonte: PlasticFree; foto di Ввласенко CC BY-SA 3.0 DEED
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Brindisi, traffico illecito di rifiuti a bordo di 3 autoarticolati diretti in Bulgaria: 3 arresti dai Carabinieri
Brindisi, traffico illecito di rifiuti a bordo di 3 autoarticolati diretti in Bulgaria: 3 arresti dai Carabinieri. Nella mattinata del 15 maggio 2024, presso l'area portuale Costa Morena di Brindisi, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce, nell'ambito delle periodiche verifiche sulle procedure di esportazione dei rifiuti, coadiuvati dai funzionari doganali dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, effettuavano il controllo di tre autoarticolati, tutti di immatricolazione e condotti da cittadini bulgari, pronti per essere imbarcati con destinazione Bulgaria via Grecia. A seguito dell'ispezione dei carichi si accertava che i rifiuti in procinto di essere esportati, invece che essere costituiti da "plastica e gomma" come riportato dai relativi documenti di trasporto, erano invece formati da vari polimeri (poliuretano, polistirolo, PVC ecc ecc) frammisti e miscelati a diverse impurità quali legno, indumenti, inerti da demolizione ed altro. I controlli culminavano, pertanto, con il sequestro dei tre autoarticolati, delle circa 70 tonnellate di rifiuti trasportati e la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica di Brindisi dei tre cittadini bulgari per il reato di Traffico illecito transfrontaliero di rifiuti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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