#poesia di Vincenzo Russo
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Humanitas di Vincenzo Russo: una raccolta poetica che intreccia emozione e impegno sociale
Un viaggio poetico tra tematiche universali e appelli alla solidarietà umana
Un viaggio poetico tra tematiche universali e appelli alla solidarietà umana La casa editrice Homo Scrivens presenta con entusiasmo Humanitas, la nuova raccolta di poesie di Vincenzo Russo, un’opera intensa e vibrante che affronta temi di straordinaria rilevanza sociale e umana. Con uno stile potente e toccante, Russo intreccia nei suoi versi emozioni profonde e riflessioni sui grandi temi della…
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Sanremo 1995, conduzione e direzione artistica di Pippo Baudo. Durante quell’edizione il festival fu vinto da Giorgia con Come saprei e vide altri partecipanti di tutto rispetto quali Andrea Bocelli con Come saprei, Giorgio Faletti con L’assurdo mestiere e Ivana Spagna con Gente come noi.
Durante la serata dedicata ai duetti, proprio la vincitrice si cimentò, accompagnata ad un’altra grande voce della musica napoletana, Gigi Finizio, in un’interpretazione a dir poco magistrale di un brano proprio della tradizione musicale napoletana: I’ te vurria vasà.
I’ te vurria vasà nasce come poesia, scritta da Vincenzo Russo, modesto calzolaio, racconta di una storia d’amore mai andata in porto tra lui ed Enrichetta Marchese. Una storia d’amore che, pur ricambiato, è stato osteggiato e impedito dai genitori di quest’ultima. Vincenzo Russo scrisse la poesia sul finire del 1899, e fu musicata successivamente da Eduardo Di Capua, notoriamente già compositore musicale della canzone ‘O Sole mio, pubblicata nel 1898, e da Alfredo Mazzucchi. Secondo la tradizione, i fogli con i versi della poesia furono consegnati da Russo a Di Capua il 1° gennaio 1900 sul finire di una rappresentazione teatrale al Salone Margherita dove si esibiva Armando Gill.
La canzone è stata negli anni ripresa e reinterpretata da numerosi altri cantanti: oltre a Giorgia e Gigi Finizio infatti l’hanno portata al loro pubblico anche nomi come Claudio Villa, Mango, Mina, Enrico Caruso, Luciano Pavarotti, Sergio Bruni, Peppino Di Capri e Massimo Ranieri.
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II murale di Jorit dedicato al bimbo migrante con la pagella a Palma Campania
Ha un volto e un nome il bimbo migrante annegato con la pagella cucita in tasca nella speranza di trovare un futuro migliore
Lo sguardo del 14enne partito dal Mali e morto su un barcone nel Mediterraneo vive in un murale di Jorit realizzato a Palma Campania ed emoziona chiunque lo guardi. Lo street artist ha dato al bambino la dignità di un viso e di un nome, immaginandone i lineamenti e soprannominandolo Kukaa. La maxi opera si trova all'incrocio tra viale Giacomo D'Antonio e via Circumvallazione ed è divisa a metà: nella parte bassa c'è il bimbo con la pagella ricordato anche dal filosofo Aldo Masullo con una poesia, mentre nella parte alta è ritratto Thomas Sankara, primo presidente del Burkina Faso ricordato come il "Che Guevara africano" e assassinato nel 1987. Prima di cominciare il murale, Jorit aveva scritto sulla parete alcune frasi di Vincenzo Russo, intellettuale della Rivoluzione Napoletana del 1799, originario proprio di Palma Campania e giustiziato assieme a tutti gli altri martiri a Napoli, in piazza Mercato, per volere di re Ferdinando di Borbone. Tra i colori delle bombolette spray si nascondono, invece, come sempre, alcuni messaggi raccolti nel progetto "La gente di Napoli": "Palma", "Guai a prendere in giro il popolo", "Si o kiu fott", "Blaise Compaoré traditore del popolo", "La terra degli uomini integri", "Rispunn", "La rivoluzione è un fiore". Nell'occhio sinistro il nome di Marilena Nappi, del Gruppo Archeologico Terra di Palma recentemente scomparsa, nell'occhio destro: Rivoluzione. Ci sono infine centinaia di nomi di persone con cui l'artista ha parlato durante la lavorazione. Ma quello che allarga il cuore è Kukaa: il piccolo con la pagella ha finalmente un nome.
FOTO VINCENZO DE SIMONE
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San Giorgio a Cremano. Natale, “poesie di legalità” in Villa Bruno per dire no alla criminalità
San Giorgio a Cremano – Una poesia per dire si alla legalità e no al crimine. Questo il tema del XIII Concorso Nazionale di Poesia e narrativa “Talenti Vesuviani”, organizzato dall’omonima associazione culturale presieduta da Vincenzo Russo e patrocinata dalla Città di San Giorgio a Cremano, dalla Regione Campania e dal comune di Napoli. La cerimonia di premiazione del...
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source http://www.ilmonito.it/san-giorgio-a-cremano-natale-poesie-di-legalita-in-villa-bruno-per-dire-no-alla-criminalita/
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Letture dallo stretto (18/08/2017)
Letture dallo stretto (18/08/2017)
Elaborazione grafica di Gianluca D’Andrea
Letture dallo stretto Feltrinelli point, Messina, Via Ghibellina, 32
Grazia Calanna, Luigi Carotenuto, Diego Conticello, Gianluca D’Andrea, Vincenzo Galvagno, Antonio Lanza, Daniela Pericone, Pietro Russo, Caterina Scopelliti.
Ciclo di letture all’interno della rassegna messinese per la poesia
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GROTTAMMARE – La 7° edizione del “Meeting nazionale giornalisti cattolici e non”, svoltosi in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, ha coinvolto migliaia di persone collegate in rete attraverso il sito ufficiale giornalistioggi.it, il canale YouTube e la pagina Facebook Tele Padre Pio TV (per la registrazione completa, clicca qui). Sponsor ufficiale “L’Editrice Shalom”.
Filo conduttore del pomeriggio: “In dialogo tra paura e speranza. La vita si fa storia”. Sono state circa 7.000 le persone che si sono connesse nei vari momenti del pomeriggio durante i quali si è parlato della professione giornalistica e della comunicazione in tempo di pandemia.
La città di Grottammare, che nelle passate edizioni ha ospitato con generosità fino a 200 operatori della comunicazione nazionale, quest’anno si è resa presente con un video promozionale, realizzato da Mauro Piergallini, nel quale commercianti e imprenditori, da sempre sostenitori dell’evento, hanno declamato alcuni versi della poesia “Lu paese mi” di Pio Ottaviani.
Tutti i partecipanti hanno ricevuto i saluti del Vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto, Mons. Carlo Bresciani, del Vescovo della Diocesi di Ascoli Piceno, Mons. Giovanni D’Ercole, del Direttore del SIR, Amerigo Vecchiarelli, del presidente della FISC, Mauro Ungaro e del direttore di Padre Pio TV, Stefano Campanella.
Giovanni Tridente, docente di giornalismo presso la Pontificia Università della Santa Croce, ha condotto tutto il pomeriggio e ha commentato alcuni passaggi del messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Simone Incicco, responsabile organizzativo del Meeting, ha ringraziato tutti i relatori, molti dei quali amici dell’evento, il comitato scientifico, il direttore Campanelli di Padre Pio TV e don Giampiero Cinelli impegnato nell’organizzazione.
Nella sua introduzione ha ricordato il 23 maggio di ventotto anni fa quando, a Capaci, sono stati uccisi il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e gli agenti della scorta. Incicco ha poi invitato a un momento di preghiera per ricordare il giudice Falcone, le vittime di mafia, gli operatori di pace e i tanti sofferenti a causa della pandemia.
Bruno Mastroianni, filosofo e giornalista, ha condotto il primo panel dal titolo “Cambiamenti”, con: Bruno Piraccini, amministratore delegato Orogel, Maria Laura Conte, direttrice della comunicazione della Fondazione AVSI e Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana.
A introdurre i lavori è stata Vania De Luca, presidente nazionale dell’UCSI che ha detto: «Questa pandemia ci ha cambiati e dobbiamo fare memoria delle sofferenze e delle potenzialità che abbiamo attraversato. L’informazione di qualità, svolta da persone riconoscibili e competenti, potrà aiutarci a ricostruire il tessuto comunitario che uscirà lacerato da questo periodo».
«Un evento inaspettato che ci ha trovati impreparati – ha detto Bruno Piraccini – e abbiamo lavorato continuamente per adempiere al nostro dovere rispettando tutte le regole di sicurezza, dopo un’accurata attività di formazione per i duemila lavoratori dei quattro stabilimenti tra i quali non si sono riscontrati casi di contagio da Covid».
Maria Laura Conte ha condiviso il suo percorso: «Dopo la prima fase che si è svolta sull’onda dell’adrenalina tra il lavoro e la famiglia, è subentrata la sensazione della mancanza d’aria, la fatica della chiusura, del non potersi muovere, ma da qui è partito lo scatto verso la riscoperta di un dinamismo diverso, anche con l’aiuto della lettura del romanzo “La Peste” di Camus».
Vincenzo Corrado ha affermato: «Il vero cambiamento è riuscire a far tesoro dell’essenzialità che stiamo vivendo. Il Papa scrive che la vita di ciascuno è aperta a un possibile cambiamento e ognuno di noi deve indicare la traiettoria. Abbiamo sperimentato la globalizzazione della salute, della malattia, della sofferenza, ci siamo ritrovati tutti uniti sulla stessa barca, ma teniamo aperto questo libro della pandemia, non possiamo lasciare da parte le storie di fragilità e trovare le giuste parole attraverso le quali narrare quello che abbiamo vissuto in modo inaspettato».
Il vescovo Stefano Russo, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, ha apprezzato lo svolgimento del Meeting e, introducendo la seconda tavola, ha affermato: «Il tempo della crisi è attraversato da una grazia speciale e il pastore deve prendere consapevolezza di questo e vigilare per comprendere la strada. È importante che il pastore renda viva questa grazia e avendo la consapevolezza che può avvenire in modo speciale anche attraverso la ricerca della collegialità episcopale che dà senso e spessore al ruolo del pastore.
In questo tempo ci si può accorgere che la comunione sacramentale è difficile da vivere insieme ma non viene meno la comunione che si vive attraverso la prossimità, attraverso la testimonianza, attraverso il farsi prossimo alle situazioni di indigenza. Ciò diventa testimonianza della Chiesa che siamo e della chiesa che vogliamo essere».
Il secondo momento, nel quale si sono alternati i vescovi di diverse diocesi italiane, è stato infatti dedicato a “L’impegno del pastore in mezzo alle crisi”.
Il confronto è stato moderato da Massimiliano Padula, presidente del Copercom e docente alla Pontificia Università Lateranense, che ha chiesto ai relatori cosa ha rappresentato il Coronavirus per la Chiesa.
Il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo della Diocesi de L’Aquila dove ha costituito un ufficio per la Pastorale dell’emergenza, ha portato la sua testimonianza su questo terremoto dell’anima: «Credo che tutte le calamità hanno degli aspetti comuni: ogni evento traumatico presenta un versante misurabile e uno nascosto e non immediatamente percepibile ma occorre avere degli strumenti per intercettare questi segnali che partono dalla profondità della persona.
Bisogna avere la capacità di ascoltare, che è il primo modo di essere vicini. In un evento traumatico si avverte una frattura tra il prima e il dopo e la situazione di sofferenza getta sul futuro un’ombra condizionante. La Chiesa ha un ruolo importante, dobbiamo dotarci di sismografici sociali e spirituali per misurare le onde sussultorie che sono interiori nella persona, dobbiamo imparare a costruire buone intese, a fare convergenze con le istituzioni e a dare speranza, che è il dono più importante nel tempo dell’emergenza».
Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede ha affermato: «Il Papa ha accompagnato questa emergenza nella consapevolezza che era un problema di tutto il mondo. Tutti hanno sottolineato la forza di quella serata del 27 marzo in piazza San Pietro, una forza che non era nelle immagini o nella regia: la potenza era nel mondo convenuto a pregare insieme.
Anche i non credenti sono stati interpellati da questo momento di preghiera, hanno ricevuto una chiave per capire. Ci ha commosso il modo in cui questo nostro servizio al Papa e alla Chiesa ha raggiunto tanti fedeli in tutto il mondo: in questo momento il Papa è stato vicino».
Il vescovo mons. Francesco Beschi della Diocesi di Bergamo, la zona più martoriata d’Italia dal Covid, ha offerto alcune impressioni: «Il dono dello Spirito si è manifestato in maniera evidente. Nella nostra comunità abbiamo sperimentato un po’ di sconcerto e di smarrimento, sono venute meno le relazioni educative quotidiane, la prossimità con le famiglie, i malati e gli anziani. È emersa la consapevolezza di un servizio, di una testimonianza che prendeva progressivamente forme diverse con i media, con il telefono, con una rete di persone che hanno cominciato, con tutte le precauzioni, ad avvicinarsi alle vie, alle case
. La Chiesa c’è stata e le persone l’hanno avvertita pur in un contesto di grande sofferenza, di malattia, di dolore immenso per i tanti morti. Abbiamo celebrato in modo molto dimesso i 140 anni del giornale “L’Eco di Bergamo” che ha contribuito alla condivisione di sentimenti. Il Papa ci ha telefonato per esprimere vicinanza per la morte dei 24 sacerdoti e ha chiamato la redazione del giornale perché è rimasto colpito dalle pagine dei necrologi e dei racconti della vita di tante persone morte.
Sono convinto che il futuro dipende dalle scelte che stiamo facendo. A partire dalla nostra fede, noi cristiani testimoniamo la convinzione che il futuro di Dio è buono anche nell’oscurità. Avvertiamo il senso di incertezza, ma il mondo può guardare a quello che è avvenuto e leggerlo nel mistero pasquale».
Il vescovo mons. Francesco Massara delle Diocesi di Camerino e di Fabriano ha ripercorso le modalità con cui la Chiesa locale si è fatta prossima alle famiglie e ai più giovani: «Il concorso CoronArt per i bambini, ragazzi e giovani ha visto l’adesione di quasi cinquecento partecipanti con video, disegni, poesie. Dopo il terremoto strutturale del 2016 (350 chiese su 500 danneggiate), il terremoto dell’anima che è molto più profondo (aumento dell’uso di antidepressivi e dei suicidi) e il terremoto delle promesse (la ricostruzione non è partita) stiamo affrontando questo nuovo tempo di sofferenza. Ci sarà una crisi economica, ma riusciremo a rialzarci perché i marchigiani sono forti e l’aiuto di Dio ci sosterrà. Questa pandemia ci ha portato a essere più coesi e solidali, a rivedere i nostri modi di vivere come Chiesa e nelle relazioni.»
Mons. Domenico Pompili, vescovo della Diocesi di Rieti, ha ripercorso, come il suo confratello Massara, il periodo del terremoto paragonandolo a questi mesi. «La Chiesa si è ritrovata fuori dalla Chiesa – ha detto mons. Pompili – ma a Rieti eravamo già fuori dalle chiese, costretti a uscire e questo ha creato la possibilità di andare incontro alle persone e di coltivare le relazioni: è questo che dobbiamo recuperare per dare alla Chiesa una prospettiva futura»
La terza parte del Meeting è stata condotta da Alessandra Ferraro, caporedattrice della TgR Valle d’Aosta che ha condotto il confronto tra i direttori di testate.
A introdurre i lavori è stato Carlo Verna, Presidente Nazionale dell’Ordine dei giornalisti, che ha descritto il contesto nel quale gli operatori della comunicazione si sono trovati a lavorare: «Le tecnologie hanno portato a un diverso approccio con le fonti, il lavoro sta cambiando e sono necessarie una maggiore consapevolezza, la massima attenzione e uno sforzo di analisi della verità per informare correttamente il cittadino».
Alessandro Casarin, direttore nazionale dei Tgr Rai ha ripercorso il lavoro delle redazioni regionali così tanto apprezzato dagli italiani: «È la pandemia che detta il sommario del telegiornali – ha spiegato Casarin – le storie degli abitanti prigionieri, poi i racconti dei volontari, le storie drammatiche dei figli che avevano perso uno o entrambi i genitori, e poi le storie degli infermieri, dei sacerdoti morti, le chiese e gli oratori vuoti, tante storie luttuose.
Da una settimana questo sommario non ci viene più imposto e riusciamo a dare spazio alla cronaca bianca, ad alcuni fatti che accadono nelle città. Ora dobbiamo pensare al domani, tutti aspettiamo il 3 giugno e speriamo che ci sarà meno virus e più cronaca».
Vincenzo Morgante, direttore di Tv200, ha ripercorso il lavoro svolto dalla redazione: «Ogni giorno abbiamo raccontato la vita concreta di tanti profili di cittadini e abbiamo scoperto il mondo della prossimità e del bene che forse prima non conoscevamo nella giusta misura. Abbiamo usato un linguaggio semplice che desse sempre un segnale di speranza: raccontare la drammaticità della situazione ma trovare nelle varie storie un elemento di fiducia nella presenza delle Istituzioni e della Chiesa».
Alberto Ceresoli, direttore de L’Eco di Bergamo, prendendo parte all’incontro ha affermato: «Bergamo ha subito un colpo profondissimo da questa tragedia che il giornale ha raccontato grazie all’aiuto dei lettori che hanno condiviso il loro lutto, la sofferenza e il ricordo dei loro cari. In questo modo il giornale ha attraversato tutto questo periodo e, oltre ai messaggi di papa Francesco e del presidente Mattarella, ha avuto la vicinanza e la stima dei lettori che si sono sentiti accompagnati e sostenuti in questo tempo così buio».
Lorenzo Rinaldi, direttore del quotidiano Il Cittadino di Lodi, ha espresso tanta gratitudine ai redattori che hanno rivalutato il giornalismo di prossimità e ha condiviso il lavoro dalla zona rossa: «La nostra piccola redazione di provincia ha gestito e annunciato il primo caso di Covid del 20 febbraio e da allora non si è mai fermata. Noi eravamo con i nostri cronisti nella zona rossa, isolati ma al centro della notizia, e abbiamo sentito la grande responsabilità di dare le informazioni giuste.
Quando ci siamo resi conto che le persone che venivano a mancare erano numerose, abbiamo avuto il momento più duro e abbiamo lanciato l’iniziativa del memoriale per ricordare i defunti che non hanno potuto avere il saluto della comunità. In questo modo ci siamo sentiti ancora di più il cuore della comunità, sia con le pagine del giornale cartaceo che con il sito. Abbiamo pensato anche ai bambini e agli studenti con una rubrica che ha messo in contatto i nonni con i nipoti e un’altra in cui abbiamo chiesto ai ragazzi di raccontarci come stavano vivendo il loro isolamento».
Agnese Pini, direttrice de La Nazione, si è soffermata sulla correttezza del linguaggio: «Durante questa pandemia i giornalisti hanno prestato maggiore attenzione a come esprimere le notizie al pubblico che era molto sensibile non solo alla notizia ma anche al modo dell’esposizione. I giornali sono diventati una parte istituzionale del Paese, riconosciuta dal presidente Mattarella e dal premier Conte, e hanno cominciato a misurare maggiormente le parole, a lasciare da parte i titoli sensazionali, a sentirsi una responsabilità maggiore per non creare effetti sbagliati nel lettore.»
Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire, nel suo intervento ha messo in evidenza come le prime responsabilità richieste ai giornalisti siano la prossimità e il confronto con la realtà: «Tutti siamo stati immersi in un flusso continuo di parole, di dati e di opinioni sulla pandemia e sulla carta stampata il lettore ha trovato parole che non sono scivolate via, erano i volti di persone che stavano soffrendo, i nomi dei morti e c’erano le questioni che stavano emergendo, i primi segnali controversi sull’affievolimento della forza virale del Covid.
Purtroppo, c’è chi ha seguito l’interesse di fazione e non l’interesse comune, ma sono stati una minoranza rispetto alla gran parte dei giornali che hanno saputo interpretare questa difficile situazione con una informazione quotidiana di qualità».
Il pomeriggio si è concluso con la promessa di ritrovarsi per l’edizione 2021 a Grottammare, per tornare a vivere dal vivo l’ottava edizione del “Meeting nazionale giornalisti cattolici e non”.
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SELEZIONE MISTA
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● "Le figlie di Salem", Diabolo Edizioni.
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● "Il grande prato", Coconino Press. https://www.fandangoeditore.it/shop/marchi-editoriali/coconino-press/coconino-cult/il-grande-prato/
● "Un romanzo russo", Adelphi Edizioni.
https://www.adelphi.it/libro/9788845932717
● "Eccellenze italiane. Figure per Gianni Rodari", Einaudi editore.
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http://labellascheggia.com/suono-the-italian-indie-tribute-to-yoko-ono/
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● "Sacerdotesse, imperatrici e regine della musica", Clarice Trombella - http://www.beccogiallo.it/prodotto/sacerdotesse-imperatrici-e-regine-della-musica/
● "Unadimmile. Mille canzoni italiane dal 2000 a oggi, raccontate", Vincenzo Rossini - Arcana Edizioni.
http://www.arcanaedizioni.com/prodotto/vincenzo-rossini-unadimille-mille-canzoni-italiane-dal-2000-oggi-raccontate/
● "Nick Cave. Mercy on me", Reinhard Kleinst - BAO Publishing
https://baopublishing.it/prodotti/nick-cave-mercy-on-me/
● "Questa è la stanza" Nuova edizione, Gipi - Coconino Press
https://www.fandangoeditore.it/shop/marchi-editoriali/coconino-press/coconino-cult/questa-e-la-stanza-nuova-edizione/
● "Rap. Una storia,due Americhe", Cesare Alemanni - minimum fax
https://www.libreriauniversitaria.it/rap-storia-due-americhe-alemanni/libro/9788833890463
● "One! Two! Three! Four! Ramones!", Edizioni BD
https://www.edizionibd.it/907-ramones
SELEZIONE “AL FEMMINILE”
● "E' tutto un ciclo", Schneemann / Williams, Editrice Il Castoro
https://editriceilcastoro.it/libri/e-tutto-un-ciclo/
● "Susi corre", Silvia Rocchi, Canicola edizioni
https://www.canicola.net/prodotto/susi-corre/
● "Università e pecore", Alice Milani, Giangiacomo Feltrinelli Editore
https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/universita-e-pecore/
● "Francis Bacon", Cristina Portolano, Centauria
http://www.centaurialibri.it/prodotto/francis-bacon-la-violenza-rosa/
● "Come un libro aperto", Miriam Tritto, HOP Edizioni
https://stay-hop.com/products/come-un-libro-aperto-1?_pos
● "Romantic Italia", Giulia Cavaliere, minimum fax
https://www.minimumfax.com/shop/product/romantic-italia-2106
● "Overlove", Alessandra Minervini, LiberAria Editrice
https://www.liberaria.it/catalogo/overlove/
SELEZIONE MISTA
● "Il sentiero delle ossa" - Ettore Mazza, Edizioni BD
https://www.edizionibd.it/il-sentiero-delle-ossa/5032-il-sentiero-delle-ossa.html
● "Watt. Senza alternativa" - aa.vv, Ifix
http://www.oblique.it/watt_index.html
● "Barcazza" - Francesco Cattani, Canicola edizioni
https://www.canicola.net/prodotto/barcazza-2/
● "Superzelda" - Lo Porto / Marotta, minimum fax
https://www.minimumfax.com/shop/product/superzelda-1361
● "Città sola" - Olivia Laing, il Saggiatore
https://www.ilsaggiatore.com/libro/citta-sola/
● "E tutti i mostri saranno uccisi" - Boris Vian, marcos y marcos
https://www.lafeltrinelli.it/libri/boris-vian/e-tutti-i-mostri-saranno/9788871680828?productId=9788871680828.html
SELEZIONE DEL 10 MARZO 2020
● "Peplum", Blutch - 001 Edizioni
http://www.001edizioni.com/prodotto/peplum/
● "Lezioni di anatomia", Nicolò Pellizzon, GRRRZ Comic Art Books
http://www.grrrz.com/prodotto/nicolo-pellizzon-lezioni-di-anatomia-2/
● "Celestia 1", Manuel Fior - Oblomov Edizioni
https://www.oblomovedizioni.com/libri-celestia-v1.php
● "Mamma è matta, papà è ubriaco", Fredrik Sjöberg - Iperborea Casa Editrice
https://iperborea.com/titolo/541/
SELEZIONE DELL’ 11 MARZO
● "Nell'orto", Emma Giuliani - Timpetill Libreria Per Ragazzi
https://www.facebook.com/pg/Timpetill-Libreria-Per-Ragazzi-813644672059819/posts/?ref=page_internal
● "Briciole", Lorenzo Naia - VerbaVolant edizioni
http://www.verbavolantedizioni.it/prodotto/briciole
● "Nel paese dei mostri selvaggi", Maurice Sendak - Adelphi Edizioni
https://www.adelphi.it/libro/9788845932038
● "Inni alle stelle", #Giopota - BAO Publishing
https://baopublishing.it/prodotti/inni-alle-stelle/
● "Sostiene Pereira", Antonio Tabucchi - Giangiacomo Feltrinelli Editore
https://www.feltrinellieditore.it/.../sostiene-pereira/
SELEZIONE DEL 12 MARZO
● "Paris - Londres", Joann Sfar - 001 Edizioni
http://www.001edizioni.com/prodotto/paris-londres/
● "La mia adolescenza trans", Fumettibrutti - Giangiacomo Feltrinelli Editore https://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/p--la-mia-adolescenza-trans/
● "Brat", Michael DeForge - Eris Edizioni
https://www.erisedizioni.org/prodotto/brat-michael-deforge/
● "Due attese", Maurizio Lacavalla - Edizioni BD *
https://www.edizionibd.it/due-attese/4935-due-attese.html
● "Graphic novel is back", Davide Toffolo - Rizzoli Lizard
https://rizzolilizard.rizzolilibri.it/libri/graphic-novel-is-back/
● "Lo scrittore", Davide Calì & Monica Barengo - Kite Edizioni
https://www.kiteedizioni.it/it/libri/illustrati/lo-scrittore
● "Gorilla", Anthony Browne - Orecchio Acerbo Editore
https://www.orecchioacerbo.com/editore/index.php?option=com_oa&vista=catalogo&id=531
● "Lucia", Roger Olmos - Logosedizioni
https://www.libri.it/lucia
● "Lara", Ida Cordaro - Canicola edizioni
https://www.canicola.net/prodotto/lara/
SELEZIONE DEL 14 MARZO
● "Lo straniero", Kjell Ringi - Lapis Edizioni
http://gallinevolanti.com/letranger-lo-straniero/
● "Piccolo libro illustrato dell'universo", Ella Frances Sanders - marcos y marcos
https://marcosymarcos.com/libri/piccolo-libro-illustrato-delluniverso/
● "Quando Hitler rubò il coniglio rosa", Judith Kerr - Rizzoli
https://rizzoli.rizzolilibri.it/libri/quando-hitler-rubo-il-coniglio-rosa-ed-speciale/
● "La macelleria", Bastian Vivès - Diabolo Edizioni
http://www.diaboloedizioni.it/store/p5/La_macelleria.html
● "Bernardo Bertolucci : Cinema la prima volta. Conversazioni sull'arte e la vita” - minimum fax"
https://www.minimumfax.com/shop/product/cinema-la-prima-volta-1940
● "Pillole blu", Frederik Peeters - BAO Publishing
https://baopublishing.it/prodotti/pillole-blu/
● "Cosmo", marino neri - Fandango Editore
https://www.fandangoeditore.it/shop/marchi-editoriali/coconino-press/coconino-cult/cosmo/
● "Baby scienziati. Ingegneria spaziale", Chris Ferrie - Editrice Il Castoro
https://editriceilcastoro.it/libri/baby-scienziati-ingegneria-spaziale/
SELEZIONE DEL 15 MARZO
● "Malibù", Elena Albertini - BeccoGiallo Editore
http://www.beccogiallo.it/prodotto/malibu/
● "Distruggi questo diario (grande)", Keri Smith - Corraini Edizioni
https://www.corraini.com/it/catalogo/scheda_libro/1253/distruggi-questo-diario-grande
● "Ci sono notti che non accadono mai. Canto a fumetti per Alda Merini", Silvia Rocchi - BeccoGiallo Editore
http://www.beccogiallo.it/prodotto/ci-sono-notti-che-non-accadono-mai-canto-a-fumetti-per-alda-merini/
● "Anna Magnani", Rachele Morris / Marcella Onzo - BeccoGiallo Editore
http://www.beccogiallo.it/prodotto/anna-magnani/
● "Incompreso. La sfida di raccontare l'infanzia", AA.VV - Hamelin associazione culturale
https://hamelin.net/blog/hamelin-44-incompreso/
● "Sadbøi", Berliac Yungqin - Canicola edizioni
https://www.canicola.net/prodotto/sadboi/
● "Una vita con Bob Dylan", Riccardo Bertoncelli - Giunti Editore
https://www.giunti.it/…/una-vita-con-bob-dylan-9788809849167
● "Tagliare le nuvole col naso", Elle Frances Sanders - marcos y marcos
https://marcosymarcos.com/libri/tagliare-le-nuvole-col-naso/
● "Eichmann. Dove inizia la notte", Stefano Massini - Fandango Editore
https://www.fandangoeditore.it/shop/marchi-editoriali/fandango-libri-2/eichmann/
SELEZIONE DEL 16 MARZO
● "Cinquemila chilometri al secondo", Manuele Fior - Coconino Press https://www.fandangoeditore.it/shop/marchi-editoriali/coconino-press/coconino-cult/cinquemila-chilometri-al-secondo/
● "Rufolo e il grande evento", Fabio Tonetto - Eris Edizioni
https://www.erisedizioni.org/prodotto/rufolo-grande-evento-fabio-tonetto/
● "1001 attività per raccontare, esplorare, giocare, creare con i libri", Philippe Brasseur - Lapis Edizioni
http://www.edizionilapis.it/it/docum/catalog_it.pdf
● "Facciamo foresta!", Ilaria Bernardini, Lorenza Tonani - HOP Edizioni
https://stay-hop.com/products/facciamo-foresta?_pos=1&_sid=bd76f51ff&_ss=r
● "L'onda", Suzi Lee - Corraini Edizioni
https://www.corraini.com/it/catalogo/scheda_libro/313/londa
● "I dolori della giovane libraia", Laura Mango - 001 Edizioni
http://www.001edizioni.com/prodotto/i-dolori-della-giovane-libraia/
SELEZIONE DEL 18 MARZO
● "Sabrina", Nick Drnaso - Coconino Press
https://www.fandangoeditore.it/.../coconino-warp/sabrina/
● "Dogmadrome", Lorenzo Mò - Eris Edizioni
https://www.erisedizioni.org/prodotto/dogmadrome-lorenzo-mo/
● "Aspettando i naufraghi", Orso Tosco - minimum fax
https://www.minimumfax.com/shop/product/aspettando-i-naufraghi-2067
● "Potere alla parola. Quanto conta oggi leggere e scrivere?", AA.VV. - Hamelin associazione culturale
https://hamelin.net/blog/hamelin-47-potere-alla-parola/
● "Fantasia", Bruno Munari - Editori Laterza
https://www.laterza.it/index.php?option=com_laterza&Itemid=97&task=schedalibro&isbn=9788842011972
● "Contratto con Dio", Will Eisner - Rizzoli Lizard
https://rizzolilizard.rizzolilibri.it/libri/contratto-con-dio/
● "Un anno di poesia", Herve Tullet - Lapis Edizioni
https://www.facebook.com/lapis.edizioni/posts/2433370193541091/
● "Mentre tu dormi", Mariana Ruiz Johnson - CARTHUSIA EDIZIONI
http://www.carthusiaedizioni.it/libri/28/mentre-tu-dormi
SELEZIONE DEL 24 MARZO
● "La via del bosco", Long Litt Woon - Iperborea Casa Editrice
https://iperborea.com/titolo/533/
● "The artist", Anna Haifisch - Eris Edizioni
https://www.erisedizioni.org/.../the-artist-anna-haifisch/
● "1989- Dieci storie per attraversare i muri", AA.VV - Orecchio Acerbo Editore
https://www.orecchioacerbo.com/editore/index.php...
● "Nella camera del cuore si nasconde un elefante", Marco Galli - Coconino Press
https://www.fandangoeditore.it/.../nella-camera-del.../
● "In silenzio", Audrey Spiry - Diabolo Edizioni
http://www.diaboloedizioni.it/store/p45/In_Silenzio.html
● "Negri gialli e altre creature immaginarie", Yvan Alagbè - Canicola edizioni
https://www.canicola.net/.../negri-gialli-e-altre.../
SELEZIONE DEL 30 MARZO
● " Gogol', Dostoevskij, Tolstoj. Tre matti", Paolo Nori - marcos y marcos https://marcosymarcos.com/
● "Il colore della memoria", Geoff Dyer - il Saggiatore
https://www.ilsaggiatore.com/libro/il-colore-della-memoria/
● "Il frutto della conoscenza", Liv Strömquist - Fandango Editore
https://www.fandangoeditore.it/…/f…/frutto-della-conoscenza/
● "Febbre", Jonathan Bazzi - Fandango Editore
https://www.fandangoeditore.it/…/m…/fandango-libri-2/febbre/
● "Crawl space", Jesse Jacobs - Eris Edizioni
https://www.erisedizioni.org/p…/crawl-space-di-jesse-jacobs/
● "Born to lose", Nicoz Balboa - Coconino Press
https://www.fandangoeditore.it/…/coconino-cult/born-to-lose/
● "La storia del giallo in 50 investigatori", Luca Crovi - Centauria
https://www.centauria.it/
● "Guardati dal beluga magico", Daniel Cuello - BAO Publishing
https://baopublishing.it/prodot…/guardati-dal-beluga-magico/
● "Un libro", Hervè Tullet - Franco Cosimo Panini Editore
https://www.francopaniniragazzi.it/index.php/un-libro.html
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San Giorgio a Cremano: Natale, "poesie di legalità" in Villa Bruno per dire no alla criminalità
San Giorgio a Cremano: Natale, “poesie di legalità” in Villa Bruno per dire no alla criminalità
Una poesia per dire si alla legalità e no al crimine. Questo il tema del XIII Concorso Nazionale di Poesia e narrativa “Talenti Vesuviani”, organizzato dall’omonima associazione culturale presieduta da Vincenzo Russo e patrocinata dalla Città di San Giorgio a Cremano, dalla Regione Campania e dal comune di Napoli.
La cerimonia di premiazione del concorso si svolgerà domenica 15 dicembre, dalle…
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Concerti, mostre, presentazioni di libri, bike tour, incontri, degustazioni: da domenica 10 a sabato 16 settembre a Cutrofiano, in provincia di Lecce, appuntamento con la settima edizione de Li Ucci Festival.
La manifestazione organizzata dall’Associazione Culturale Sud Ethnic e dal Comune di Cutrofiano – con la direzione artistica e organizzativa di Antonio Melegari e con il supporto di partner pubblici e privati – ricorda non solo i cantori de “Li Ucci“, lo storico gruppo salentino (guidato da Uccio Aloisi, Uccio Bandello e Narduccio Vergaro) custode degli “stornelli”, dei canti d’amore e di lavoro ma anche un’intera generazione di cantori capaci di tramandare il patrimonio popolare salentino. Sabato 16 settembre in Piazza Municipio il festival si chiuderà con il concerto-evento finale con Li Ucci Orkestra, che ospita sul palco alcuni dei principali esponenti della musica, del canto e della danza popolare del Salento. «Sette anni di tradizione, sperimentazione e innovazione. Quella che all’inizio era solo una piccola finestra è stata trasformata in una porta spalancata su tante realtà artistiche, dalla musica alla fotografia, dalla pittura alla gastronomia, dalla danza alla poesia», sottolinea il direttore artistico Melegari.
L’articolato programma prenderà il via domenica 10 settembre con una giornata sul tema “Tra territorio, cultura e musica“. Alle 8.30 da Piazza Municipio partirà il consueto BikeTour. Una bicicletta “culturale” nel feudo di Cutrofiano con una sosta alla Biosteria Piccapane dove saranno offerti degli “AssaggiUcci” di prodotti della terra a Km0 biologici. Dalle 20 la serata a Villa Santa Barbara proprorrà la presentazione del libro “Odino nelle Terre del Rimorso. Eugenio Barba e l’Odin Teatret in Salento e Sardegna (1973-1975) di Vincenzo Santoro (Squilibri), il concerto della famiglia di Giovanni Avantaggiato, tra i maggiori depositari della cultura griko-salentina, e con Zimba ca te passa. Con questo spettacolo Edoardo Zimba porta la tradizione ereditata dal padre Pino, la rispetta ma allo stesso tempo la fa sua e la fa ri-vivere mettendola a disposizione delle nuove generazioni insieme ad altri giovani musicisti. Lunedì 11 al via “Li Ucci tra musica e colore”, la sezione di arti visive creata all’interno del Laboratorio Urbano Sottomondo che ospiterà sino al 16 settembre diverse mostre sul tema “I colori della terra” e L’Arte nel Piatto (in collaborazione con l’azienda Fratelli Colì). Martedì 12 dalle 20 sempre nel Laboratorio Urbano Sottomondo, estemporanea di pittura con Agostino Cesari, Donatello Palermo, Giusi de Marzio Marialucia Musca, Teresa Gravili. Dalle 21 lo spettacolo “Lu Nonnu me cantava”, in collaborazione con Officine Culturali, frutto del “Laboratorio di canto popolare”, riservato ai ragazzi di età tra i 7 e i 14 anni. A seguire ronda spontanea. Mercoledì 13 dalle 21 nell’atrio del Palazzo Ducale appuntamento con ‘Nan Vradi o Janni, serata dedicata al Griko e a Gianni De Santis, grande conoscitore della lingua minoritaria, autore di numerosi testi che hanno saputo tramandare l’anitca lingua. Giovedì 14 dalle 21.30 in Piazza Cavallotti ritorna “La chiazza ca sona e ca vive”, con l’esibizione di Luigi Palumbo & Aquarata, gruppo vincitore del Premio Speciale Nazionale Uccifolkontest. Subito dopo un live acustico del musicista e cantante Antonio Castrignanò, uno spettacolo dedicato alla tradizione salentina tra canti e storie popolari. Venerdì 15 invece la Masseria L’Astore ospiterà dalle 20 la Cultura nella Ruralità (con la possibilità di visitare l’antico frantoio ipogeo) con musica popolare e degustazione di vino e prodotti Km0 in collaborazione con La Terra di Puglia. Alle 22 Nandu Popu, voce storica dei Sud Sound System, proporrà il nuovo spettacolo unplugged, ispirato dal suo libro “Salento Fuoco e Fumo”, accompagnato dalla Smoke’n’Fire Band. Dalle 23.30 spazio alla musica popolare dei Cardisanti.
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Sabato 16 settembre il festival si concluderà con il Concerto-evento alla Rimesa (antico nome della centrale Piazza Municipio) con Li Ucci Orkestra. Un progetto, nato nel 2013, composto da musicisti, uniti dalla voglia di costruire in note e in musica gli insegnamenti e la tradizione lasciata dai cantori salentini. Sul palco anche il menestrello e cantattore salentino P40 (Pasquale Quaranta) che aprirà la serata, i Menamenamò, con un omaggio alla cantante “Pippina Guida”, scomparsa pochi mesi fa, e il gruppo padovano Mi Linda Dama, che ha conquistato il Premio Folk Nuove Generazioni organizzato da Li Ucci Festival, Mei – Meeting etichette indipendenti di Faenza e Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli con il patrocinio di It-Folk, Rete dei Festival e con la collaborazione di BlogFoolk.
Li Ucci Orkestra è formata da Valerio Barone (tromba), Andrea Doremi (trombone), Stefano Bianco (fluato), Antonio Stefanizzi (sax), Antonio Murciano (batteria), Alessandro Chiga (percusioni), Alessio Giannotta, Andrea Stefanizzi, Marco Garrapa, Francesco De Donatis (tambureddhri), Stefano Calò e Agostino Cesari (chitarre), Luigi Marra (violino), Leonardo e Antonio Cordella (organetti), Vittorio Chittano (fisarmonica), Gigi Russo (pianoforte), Alberto De Monte (basso), Giacomo Casciaro (mandola). Le voci sono di Alessandra Caiulo, Uccio Casarano, Cristoforo Micheli, Marco Puccia, Mino Giagnotti, Carla Petrachi, Emanuela Gabrieli, Marina Leuzzi, Antonio Melegari, Francesco De Donatis, Giacomo Casciaro, Luigi Marra, Andrea Stefanizzi, Gigi Marra, Totò Cavalera, Alessandro Botrugno, Mariangela Ingrosso, Gino Nuzzo, Domenico Riso, Lina Bandello, Michela Sicuro, Giuseppe Lisi, Le Sorelle Gaballo e molti altri. La danza è affidata a Claudio Longo, Andrea Caracuta, Romolo Crudo, Sara Albano, Laura Boccadamo, Cristina Frassanito, Veronica Calati.
Info e programma su www.liuccifes
Al via a Cutrofiano “Li Ucci Festival”
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PESARO – Da sabato 6 luglio, torna la rassegna di musica antica ‘Musicae Amoeni Loci’. La pieve di S. Stefano a Candelara, i castelli di Novilara e Gradara, la chiesa di Mombaroccio, la Biblioteca Oliveriana a Pesaro, il fiume di S. Maria dell’Arzilla, Villa Cattani Stuart a Trebbiantico, la Fonte dei Poeti di Sant’Angelo in Lizzola: sono queste le splendide cornici dell’edizione 2019.
Una proposta di valore che arricchisce l’offerta estiva di Pesaro Città Creativa Unesco della Musica. La rassegna è promossa dal Coro Polifonico Jubilate di Candelara in collaborazione con il Comune di Pesaro/Assessorato alla Bellezza con il sostegno di Polimor.
Willem Peerik, direttore artistico del progetto, sottolinea: ‘Racconteremo la storia dei luoghi con la musica, la danza, l’arte visiva e la parola; approfondiremo aspetti culturali e contempleremo tutto ciò che è Bellezza. L’esecuzione è sempre affidata ai migliori Maestri del panorama della Musica Antica e al Coro Jubilate, la professoressa Maria Chiara Mazzi terrà lezioni specialistiche leggere e coinvolgenti, Laura Corraducci ci donerà Poesia e Massimo Ottoni le immagini più evocative.’
Spettacoli e degustazioni sono a ingresso gratuito, eccetto l’apericena del 27 luglio a pagamento e su prenotazione. In caso di maltempo, gli appuntamenti potrebbero subire modifiche che saranno comunicate in modo tempestivo. Info 320 152440, 347 7552274, Centro Iat Pesaro 0721 69341.
Si ringraziano per gli spazi concessi, i servizi offerti e per la preziosa collaborazione: la parrocchia di Candelara, Villa Cattani Stuart Trebbiantico (Famiglia Tomassini), la parrocchia di Mombaroccio.
Programma
sabato 6 luglio, ore 21.15 Candelara, Pieve di S. Stefano
L’ARMONIA DELLE SFERE
Dall’origine pitagorica all’intermedio fiorentino
Massimo Ottoni: live video performance
Alida Oliva: soprano, voce recitante
Ensemble Rinascimentale del Festival
Coro Polifonico Jubilate di Candelara
degustazioni a fine concerto: Vini Il Conventino, Monteciccardo (PU) – Salumi Alessi, Villa Ceccolini (PU) – Forno Mosca, Villa Ceccolini (PU)
sabato 13 luglio ore 21.15 Novilara, Teatro del Castello
LEONARDO: L’INVENZIONE DEL GIRARROSTO
L’invenzione del girarrosto nacque a Novilara?
Coro Polifonico Jubilate di Candelara
Ensemble Rinascimentale del festival
Gruppo di danza storica Guglielmo Ebreo da Pesaro
degustazioni a fine concerto: Associazione “La Stele”, Novilara – Vini Cantina Bianchini, Cartoceto (PU)
giovedì 18 luglio, ore 21.15 Gradara, Cortile del Castello
IL SORRISO DELLA GIOCONDA
Il ritratto della musica in Leonardo da Vinci
Giovanni Cantarini, tenore e direzione
Ariel Abramovich, liuto
Gabriele Russo, lira da braccio, ribeca, viella
Laboratorio “Voce Poetica” del Liceo “Giulio Cesare – M. Valgimigli” di Rimini
sabato 20 Luglio, ore 21.15 Gradara
1424 L’ASSEDIO AL CASTELLO
Una storia di Dame, Signori e Cavalieri, Papi, Frati e Pellegrini
Massimo Ottoni, live video performance
Ensemble Medievale del Festival
Coro Polifonico Jubilate di Candelara
Coro San Giuseppe di Gradara
Gruppo di danza storica Guglielmo Ebreo da Pesaro
Corpo di Guardia di Gradara
domenica 21 luglio, ore 21.15 Mombaroccio, chiesa dei Santi Vito e Modesto
L’ARTE DELLA DIMINUZIONE
Virtuosi passaggi nei madrigali, mottetti e canzoni del Barocco
David Brutti, cornetto
Willem Peerik, organo
Degustazioni a fine concerto: parrocchia di Mombaroccio
giovedì 25 luglio, ore 21.15 Pesaro, Biblioteca Oliveriana
VINCENTII PELLEGRINI PISAVRENSIS
Vita e opere del musicista pesarese Vincenzo Pellegrini (1562-1630)
Maria Chiara Mazzi, relatrice
Alida Oliva, soprano
Willem Peerik, clavicembalo
degustazioni a fine concerto: Vini Il Conventino, Monteciccardo – Salumi Alessi, Villa Ceccolini – Forno Mosca, Villa Ceccolini
sabato 27 luglio, ore 21.15 Santa Maria dell’Arzilla, via Lunga presso Azienda Agricola Apearzilla
L’ARMONIA DI TARTINI
La teoria del Terzo Suono nella sua musica
Concerto in preparazione al 250° dalla morte di Giuseppe Tartini
In collaborazione con il Tartini Festival di Pirano/Slovenia, Ensemble Frequenze Diverse/Bologna
Alle ore 19 apericena con prodotti tipici e vini biologici della Cantina Crespaia di Fano. Info, costi e prenotazioni: [email protected], Marcello 334.3774503, Alessandra 345.4750081
Degustazioni a fine concerto: Pro Loco S. Maria dell’Arzilla
mercoledì 7 agosto, ore 21.15 Trebbiantico, Villa Cattani Stuart
GIUSEPPE TARTINI: PIRANO – MARCHE – PADOVA
La storia della turbolenta vita di Giuseppe Tartini
Concerto in preparazione al 250° dalla morte di Giuseppe Tartini
In collaborazione con il Tartini Festival di Pirano/Slovenia, Ensemble Il Terzo Suono, Pirano
Maria Chiara Mazzi, guida all’ascolto
Degustazioni a fine concerto: Vini Cantina Bianchini, Cartoceto (PU) – Salumi Alessi, Villa Ceccolini – Forno Mosca, Villa Ceccolini
domenica 25 agosto, ore 21.15 Sant’Angelo in Lizzola di Vallefoglia, Fonte dei Poeti
L’INFINITO a 200 anni della poesia di Giacomo Leopardi
Ensemble Concordanze/Bologna
Laura Corraducci, letture e poesie
degustazioni a fine concerto: Vini Il Conventino, Monteciccardo – Salumi Alessi, Villa Ceccolini – Forno Mosca, Villa Ceccolini
Musicae Amoeni Loci
Direttore artistico Willem Peerik
Coro Polifonico Jubilate di Candelara, presidente Stefano Giorgi
Official sponsor: Polimor
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“La più grande opera”: Rainer Maria Rilke, “Orfeo. Euridice. Hermes” e il traduttore morto troppo giovane
La poesia parla ai morti – consola i morti. Più tenta la parola che cerchia l’immortalità, che accerchia l’immortale, più ci lascia nella perdita. Vertigine sul palato – retrogusto di apocalisse.
*
Orfeo è l’emblema del poeta: il suo canto vince la reticenza del regno dei morti (“nelle gole del Tènaro, persino, nelle porte profonde di Dite, penetrò, nel bosco cupo, scuro di una nera paura: e giunse fino ai Mani e al re tremendo e ai cuori che non sanno farsi docili alle preghiere umane”, canta Virgilio nelle Georgiche). Orfeo imbambola le belve e ipnotizza sassi e boschi. Secondo tradizione orfica è lui, il poeta sciamano che flirta con i morti, “a introdurre l’alfabeto… lo aveva imparato dalle Muse”. Orfeo porta la parola fino al bunker dei morti perché ama Euridice e non si rassegna alla sua fine. Il canto di Orfeo, comunque, è luce: “egli infatti con la sua voce portò tutte le cose nella gioia”, canta Eschilo (per un approfondimento: Eleusis e Orfismo, Feltrinelli, 2015).
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Anche per Rainer Maria Rilke, Orfeo è l’emblema del poeta. Nel 1904 la sua riflessione ‘orfica’ si realizza in Orfeo. Euridice. Hermes: tra gennaio e febbraio completa la prima versione del poema, l’8 febbraio inizia la scrittura dei Quaderni di Malte Laurids Brigge. Tra il gennaio e il febbraio del 1922, una intuizione ancora più folgorante porta il poeta a terminare le Elegie duinesi e a scrivere i Sonetti a Orfeo, culmine del rapporto lirico tra Rilke e il poeta mitico.
*
Il 1904 è un anno difficile per Rilke: il poeta vaga, tra Roma e la Svezia. Nell’estate del 1904 “Rilke scrive a Lou Salomé, in una lunghissima lettera, i suoi progetti di studio e di lavoro. Lo studio cui Rilke vorrebbe dedicarsi (biologia e scienze naturali, ricerche storiche e d’archivio, il vocabolario dei Grimm, le lingue moderne) è uno studio di cose concrete, primarie, in grado di dargli finalmente la certezza di essere vicino alla sostanza delle cose, non più escluso, non più rinnegato dalla realtà, non più senza patria”. La situazione si aggrava l’anno seguente, “il disorientamento, la dispersione e il malessere raggiungono la loro punta più dolorosa nel corso del 1905” (Andreina Lavagetto). Rilke penetra, con occhi vitrei, i propri inferi.
*
Iosif Brodskij, il poeta russo, ritiene Orfeo. Euridice. Hermes “la più grande opera”. In poesia non esistono classifiche, e la nota più interessante è che “Questa poesia assomiglia a un sogno inquietante nel quale si conquista qualcosa di molto prezioso solo per perderlo dopo un momento”. Il saggio di Brodskij, raccolto nel volume Dolore e ragione, s’intitola Novant’anni dopo, perché è scritto nel 1994, novant’anni dopo la scrittura della poesia ‘orfica’ di Rilke. Di certo, quella poesia contiene una rivelazione potente, fragile come un torsolo di neve. I morti non possono essere marmorizzati e mortificati nella memoria dei vivi – i morti devono essere lasciati liberi, si devono liberare dell’ossessione per i vivi, perché vivono in un’altra vita. La poesia crea una forma, un giardino, in cui i morti, liberi dal bisbiglio dei terrestri, abitano.
*
L’edizione delle Poesie e prose di Rainer Maria Rilke che ho in casa è stata stampata da Einaudi settant’anni fa, nel 1948, ha la copertina grigia, con le lettere incise, e una carta che resisterà all’esplosione planetaria, sembra pergamena di drago. La nota relativa al traduttore è scabra. “Giaime Pintor non ha fatto in tempo a curare questa quarta edizione. Cadde nell’adempimento di una missione di guerra partigiana sul fronte di Cassino, il primo dicembre 1943”. L’anno prossimo Giaime Pintor, fratello grande di Luigi, collaboratore in Einaudi insieme a Pavese, Leone Ginzburg e Massimo Mila, compirebbe cento anni. Le sue traduzioni di Rilke sono così efficaci che Pier Vincenzo Mengaldo, per “quel di più di inquieta partecipazione e direi di tensione”, le ha inserite nell’antologia dei Poeti italiani del Novecento. Pintor pare un angelo sacrificale, uno che cade: il traduttore delle poesie di Rilke muore benedetto dalla giovinezza, a 24 anni. Quasi l’incarnazione di Orfeo.
*
La poesia di Rilke ha un visionarietà rapace, resa con una certa crudezza da Pintor, fin dai primi tre versi, che stordiscono:
Era l’ardua miniera delle anime.
Correvano nel buio come vene
d’argento, silenziose.
Gli inferi sono descritti come una incisione su quarzo: “V’erano rocce/ e boschi informi. Ponti sopra il vuoto/ e quell’immenso, grigio, cieco stagno/ che premeva sul fondo come un cielo/ di pioggia sui paesaggi della terra”. Al centro del buio, a scavarlo come un lampo, “un lungo segno bianco… era quell’unica strada era la loro”. Il loro non ammette comunità ma spartito di solitudine. “Avanti l’uomo nel mantello azzurro/ agile, con lo sguardo volto innanzi/ muto e impaziente”, che “divorava/ la strada a grandi morsi” il cui sguardo “andava innanzi, si aggirava/ come un cane”. Indietro, ci sono i due, il dio e la divina, Euridice, che avanzano “taciturni” e “con lentissimo passo”. La distanza prefigura il trapezio dell’impossibile.
*
“Lei così amata che più pianto trasse/ da una lira che mai da donne in lutto” non è più Euridice; “era in se stessa”, è in un altro tempo. “Era in se stessa, e il suo dono di morte/ le dava una pienezza… Era entrata a una nuova adolescenza/ e intoccabile”. Rilke prevede che altra vita, altrove da qui, continui, con crescita ambivalente, cronologia spaiata, altro incanto ai ricordi. Quando si tratta di riconoscere Orfeo (“E quando a un tratto il dio/ la trattenne e con voce di dolore/ pronuncio le parole: si è voltato”), dando riconoscenza al poeta, Euridice sussurra “Chi?”. Ed è qui il cristallo di dolore, la vertebra che si sfila, convertendo la spina dorsale a un addio, il non ritorno e la sconfitta di tutte le litanie. Perché amare se tutto muore? Perché amare assolutamente se l’unico assunto è la morte dell’amore? Ma è proprio da una perdita irrimediabile, forse, che si ama – forse esistiamo perché uno dei nostri morti, con paziente ostinazione, ci chieda, ancora, Chi? Chi sei? Cosa vuoi? E noi a ricordare ai morti chi furono – chi fummo.
*
Nella poesia, Rilke non nomina mai Orfeo, Euridice, Hermes. Nessuno ha nome. Secondo il mito, Orfeo, disfatto da un dolore innaturale, preferisce la poesia – che eterna il dolore – all’amore terreno, alla terra, alla vita: “Nessun amore, nessun nuovo matrimonio piegò il cuore di Orfeo: andava solo, per i ghiacci iperborei… gemendo per Euridice” (Virgilio). Così le Baccanti, ardenti di vita, uccidono il poeta, lo fanno a pezzi, se lo mangiano. (d.b.)
L'articolo “La più grande opera”: Rainer Maria Rilke, “Orfeo. Euridice. Hermes” e il traduttore morto troppo giovane proviene da Pangea.
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