#pesce bandiera
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3nding · 1 month ago
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Big in Japan, not so much in Korea.
E così a otto anni esatti dall'ultima avventura in Asia del sottoscritto, venne il momento di portare moglie e figlio in questo pezzo di mondo. Lasciamo l'Italia proprio mentre nuove alluvioni colpiscono da nord a sud la penisola e facciamo base a Varsavia per il volo che ci porterà a Seul. Economy Plus della compagnia di bandiera polacca promossa. Quantomeno bilancia gli imprevisti e malanni affrontati e ancora presenti la settimana prima della partenza (i.e. Stiamo invecchiando entrambi male. Dolori vari, medicine e bestemmie varie) Ma dopotutto perché lasciarsi indietro gli imprevisti quando si possono trovarne di sempre nuovi? Tipo intossicazione alimentare prima di salire a bordo o arrivare e scoprire che non funziona nessuna delle nostre carte di credito? Stare due ore a chiamare numeri di mezzo mondo che promettono una assistenza H24 che non c'è? Regalare 20€ a uno che ti chiama un uber perché restiamo senza credito? Quindi fin'ora è un tuffo nel passato con mappa e traduttore offline. Le prime impressioni così in ordine sparso: Cose in comune col Giappone:- il cesso ipertecnologico con scalda tavoletta, bidet ed altre opzioni non testate. - l'uso di plastica sotto forma di packaging per qualsiasi cosa, anche per ciò che potrebbe farne tranquillamente a meno - Le mascotte e i jingles - l'inglese poco diffuso Stop. Per il resto mi ricorda molto Hong Kong (prima e unica volta nel '94) con un misto di moderno e datato. Molte cose sono vecchie o rovinate - il termine esatto sarebbe sgarrupate. Ci sono rifiuti e mozziconi di sigaretta in giro, si fuma abbastanza. Se in Vietnam si mangia sempre sopratutto in strada e in Giappone si mangia sempre nelle bancarelle e locali, qui oltre al gran numero di bakeries i locali (alcuni dei "buchi" di meno di 10m²) hanno orari tali per cui molti sono chiusi alla medesima ora. In uno sono entrato e c'era uno che dormiva a terra tra i tavoli, un altro aveva l'adesivo BUG FREE, su molti avrei scommesso su una rinnovata intossicazione. I cittadini in giro sono molto seri, spesso sorseggiano bubble tea o bevanda in contenitore similare, vestono casual o comunque con molta meno standardizzazione che in giappone. Alcuni vicoli non danno l'impressione di essere sicuri. Un paio di bancarelle vendevano quel dolce a forma di pesce fatto al momento, ho visto anziani trasportare carichi pesanti - letteralmente! - legati sul retro di moto di chissà quale anno e marca. In media gli abitanti di Seul ad eccezione degli anziani sembrano essere alti e ben piazzati. Anche qui come già visto nel sud est asiatico l'ideale di bellezza pubblicizzato ha la pelle bianchissima e gli occhi grandi e "occidentali". I "kombini" visitati fin'ora sono molto più piccoli e tristi della loro controparte giapponese. Per qualcosa sta città è un po' terrona. E non è una cosa negativa.
Bonus: I piccoli angoli verdi pubblici molto zen tra palazzoni, strade e grattacieli.
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altri-menti · 2 years ago
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Questi versi li dedico a me,
che nonostante tutto,
nonostante tutti,
sono qui,
resiliente e resistente,
una bandiera controvento,
un pesce contro corrente.
Questi versi li dedico a me,
che ce la faccio sempre,
nonostante a volte,
abbia pensato di non farcela.
(Davide Avolio)
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curiositasmundi · 3 months ago
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[...]
Ora, noi non vorremmo spingerci a dire che sia imparentato con Vincenzo Visco, detto dai contribuenti “Dracula” (a proposito: qualcuno ha più sentito parlare la Lega di flat tax?). Non è che lo vogliamo precisamente proporre come segretario del Pd al posto di Elly Schlein o come bandiera del “sistema” e dell’“establishment” (anzi: dell’élite) portato al governo dal Bilderberg e da George Soros. Però qualcosa dobbiamo dirla. Siamo lieti, ecco. Non abbiamo difficoltà a confessarlo. Siamo lieti che Matteo Salvini, l’uomo pescato più volte al mare insieme col pesce azzurro, attualmente vicepremier, ministro dei Trasporti e segretario della Lega, nei fatti rappresenti l’intersezione insiemistica di Giuliano Amato (quello del prelievo forzoso dei conti correnti) e di Mario Monti (quello dell’austerity).
Salvini è infatti vittima di una grave ingiustizia. Bisogna cominciare a dirlo. Giù le mani da Salvini! Egli viene infatti giudicato per quello che dice, e non per quello che fa. Dice che “con meno armi c’è meno guerra”?  Sì, però non c’è nessuno in Parlamento che abbia votato con costanza, fedeltà (e accanimento) a favore dell’invio delle armi in Ucraina come Salvini e la Lega. Egli farà pure il putiniano da hotel Metropol su Facebook o su Instagram, ma poi guardatelo al Senato: è assai più atlantista di Giuseppe Conte e di gran parte del Pd che addirittura mette in discussione l’appartenenza dell’Italia alla Nato. Lui e Joe Biden: fratelli. Dicono che sia razzista. E in effetti su Instagram trasmette solo video di neri che fanno cose brutte. Però quale governo in Italia ha accolto più migranti di tutti? Ma quello con Salvini, ovviamente, che ha votato e fatto votare alla Lega il decreto flussi. Un record di neri sbarcati nel nostro paese (sai quanti video adesso sui social). E poi: chi ha cancellato il Superbonus? E chi ha cancellato il Reddito di cittadinanza? Lui, lui, e sempre lui. Matteo nostro. Il figlio segreto di Angela Merkel e Ursula von der Leyen. A Palazzo Chigi gli danno la sua Settimana Enigmistica con la biro, le sue forbici con la carta bianca per ritagliare gli elefanti e lui vota qualsiasi cosa. Certo le spara grosse, a volte sembra un picchiatello, non ha inibizioni né pudori né freni, ma non si può giudicare un uomo dalle apparenze.  Per una volta, stiamo ai fatti. Questo fa tutto il contrario di quello che dice. E’ una garanzia: Salvini, (non) basta la parola.
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pettirosso1959 · 7 months ago
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grazie Claudia
Qualche aiutino dall’alto è arrivato ☺️
1. Il cantante olandese, durante la conferenza stampa essendo infastidito dallo stare seduto di fianco all’artista israeliana si è coperto la testa con la bandiera olandese comunque poche ore prima della finale, è stato eliminato per aver avuto problemi con lo staff del l’eurovision (insulti sessisti)
2. La cantante greca ha finto di addormentarsi dalla noia mentre veniva intervistata Eden Golan, ieri si è esibita con 40 di febbre finendo sotto di noi in classifica.
3. La cacciatrice di spiriti irlandese, ha pianto giovedì sera quando ha saputo che Israele era in finale, si è beccata un virus intestinale 5 ore prima della finale ed è finita sotto di noi.
4. Il cantante della Gran Bretagna non voleva partecipare all’Eurovision se Israele avesse partecipato, ha ricevuto 0 voti dal pubblico di casa (un umiliazione pazzesca)
5. La cantante svedese che aveva vinto l’anno scorso e che ha riproposto durante la serata la sua canzone aveva dichiarato che nel caso di vittoria di Israele si sarebbe rifiutata di consegnare il premio, si è esibita in una performance noiosa che sembrava una visita ginecologica
6. E per concludere il cantante svizzero che ha vinto, un pesce antisemita di nome nemo aveva firmato per escludere Israele dall’Eurovision, durante l’esibizione post vittoria, ha spaccato in due il premio guadagnando un bel taglio al dito.
Che dire, Dio vede e provvede e Dio vede SEMPRE!
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persa-tra-i-miei-pensieri · 2 years ago
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C'era una volta Pescara
Pescara (Piscara) il nome della città deriva dall'abbondanza nel fiume di pesce particolarmente buono (peschiera), prima prendeva il nome dal fiume Alterno (ostia aterni e aternum).
Il fiume Pescara nella storia fece molte volte da confine per i regni che si sono succeduti ed era navigabile.
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Quando la città venne distrutta rimase solo la fortezza (piazzaforte) costruita dai bizantini che cercavano di riconquistare la penisola via costa.
Sono state trovate le mura bizantine da un lato crollate per via di un maremoto probabilmente a seguito di un terribile terremoto, mentre le mura bizantine ritrovate all'interno della caserma sono ancora in piedi.
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L'imperatore Carlo V creò una serie di fortezze tra le quali la fortezza di Pescara proprio adiacente al porto di Pescara (la cosiddetta "serratura del regno")
Dal bastione San Vittorio, detto anche bastione bandiera, Re Vittorio Emanuele II si affacciò andando incontro a Garibaldi.
Re Vittorio Emanuele II affermò riferendosi a Pescara "Oh che bel sito se si abbattono le mura della fortezza Pescara diventerà una grande città commerciale" e così è stato.
Qui c'erano delle prigioni terribili "il sepolcro dei vivi" era chiamati il carcere (bagno penale) borbonico.
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La caserma di cavalleria comprensiva di una chiesetta (quella della Madonna del Carmine) era una zona molto estesa tanto da raggiungere la necropoli di Rampigna situata fuori città.
Per realizzare la ferrovia venne utilizzato il muro della fortezza.
Venne costruito sotto il regime fascista il ponte Littorio sotto il quale si teneva il mercato galleggiante delle arance.
Ennio Flaiano tra le altre cose fu grande sceneggiatore in particolare de "La dolce vita".
Inventò anch'egli come D'Annunzio alcuni termini ad esempio il termine paparazzo utilizzando il vero nome del fotografo di moda de "La dolce vita" inoltre non è un caso che le paparazze in dialetto pescarese siano le cozze che ricordano appunto il vecchio obiettivo della macchina fotografica.
Lungo l'attuale via delle Caserme al lato opposto delle caserme c'era la fanteria e le osterie.
Clemente De Caesaris salvò la fortezza di Pescara dalle truppe borboniche corrompendole con il suo oro.
Era un forte repubblicano ma per salvare la situazione chiamò i Sabaudi come reali d'Italia, però successivamente dopo aver visto come i prigionieri venivano torturati li rinnega a Torino pubblicamente in Parlamento.
Pavimento originale del '500 solo nell'attuale via Luigi D'Amico
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In Piazza del mercato (piazza Garibaldi) si facevano le prove delle bande, questa fu la vera prima Piazza Salotto per via dell'acustica che ricorda quella di un salotto.
Un pasticcere si inventa qui il "ritrovo del parrozzo"
Pescara viene distrutta dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
In piazza mercato si trova il cosiddetto "Monumento ai caduti" di Pietro Cascella che in realtà è il "monumento della distruzione e alla ricostruzione".
La Cattedrale di San Cetteo presenta un soffitto in legno, i pilastri sono di pietra così come i capitelli e vetrate colorate. Viene realizzata così a seguito di un patto con Gabriele D'Annunzio che voleva far seppellire la madre nella chiesa in un mausoleo. Ma invece di denaro dona un quadro del '600 del Guercino enorme e prezioso a Don Brandano, raffigurante San Francesco che riceve le stigmate. Ora questo quadro è posto accanto al mausoleo della madre di D'Annunzio, mentre la chiesa è stata finanziata interamente dai pescaresi.
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La Chiesa Santa Maria di Gerusalemme era a forma circolare con 2 campanili. Forse era il riadattamento di un tempio preesistente comunque i resti ritrovati sono medievali e di stile circestense.
È questa la chiesa che venne aperta rimuovendo l'abside e che divenne Porta Nuova alla quale comunque rimaneva un solo campanile, ora invece nessuno.
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Teatro Vincentino Michetti al cui fianco costruisce casa sua in stile liberty con decori di arance.
Attorno a lui molti architetti pescaresi studiando questo stile (liberty) fanno di Pescara e di Castellammare quelle che furono le due città liberty famose in tutto il mondo.
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La parte più antica della città è dov'era Porta Sala e il convento di Sant'Agostino.
Nonostante la vicinanza con questo luogo di culto quella era via dei bordelli e non solo nel nome.
Sotto le mura della fortezza ci sono ancora dei sotterranei da esplorare.
Sotto lo strato di erba c'è un mosaico romanico
Il Ponte della ferrovia fu l'ambientazione nell'immaginazione del poeta D'Annunzio nella sua opera "Terra Vergine" al passo in cui descrive il tramonto visto dal ponte.
In mezzo alla strada sono state posizionate delle pietre del ponte romano.
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sardies · 2 months ago
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Stintino, ultimo weekend della festa patronale
Stintino. Sabato 14 la sagra del pesce e domenica 15 settembre la processione a mare prima del passaggio della bandiera dal priore uscente a quello nuovo. Saranno questi i momenti clou della festa stintinese che segneranno anche la chiusura dei festeggiamenti in onore della Beata Vergine della Difesa, patrona del paese costiero. Il weekend conclusivo del Settembre Stintinese si preannuncia ricco…
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misread90 · 6 months ago
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"Questi versi li dedico a me.
Che nonostante tutto,
nonostante tutti,
sono qui.
Resiliente e resistente,
una bandiera controvento,
un pesce contro corrente.
Questi versi li dedico a me,
che ce la faccio sempre,
nonostante a volte,
abbia pensato di non farcela."
Davide Avolio
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Milano è Memoria. Il volto di Partigiane e Partigiani su un murale alla cittadella degli archivi.
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Milano è Memoria. Il volto di Partigiane e Partigiani su un murale alla cittadella degli archivi. Sarà inaugurata sabato 20 aprile, nel quartiere Niguarda l'opera con i volti di Onorina Brambilla, Carla Capponi e Giovanni Pesce Onorina Brambilla, Carla Capponi e Giovanni Pesce. Tre protagonisti della Resistenza italiana raffigurati su una parete della Cittadella degli Archivi, in via Gregorovius 15, nel cuore di Niguarda, uno dei primi quartieri milanesi a insorgere contro il regime fascista nell'aprile del 1945. I loro volti sono stati scelti dal Comune e dagli autori del murale, intitolato "Manifesti della Resistenza 1945-1985", nella cornice del progetto Milano è Memoria per celebrare l'identità di Milano, città Medaglia d'Oro della Resistenza. L'opera sarà inaugurata sabato 20 aprile, alle ore 15 nell'ambito delle celebrazioni per il 25 Aprile, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni e dell'ANPI. L'evento sarà accompagnato e animato dal coro "Storie, Canti, Fogli Volanti". Il murale è stato realizzato dall'artista milanese Davide Ratti, detto "Ratzo", del Collettivo VolksWriterz in collaborazione con l'Associazione "Another Scratch in the Wall" ed è un tributo della città alla sua storia partigiana, con un particolare omaggio alle donne della Resistenza. Nell'opera, infatti, spiccano i volti di Carla Capponi, gappista medaglia d'oro al valor militare che partecipò alla Resistenza romana, e Onorina Brambilla (Nori Pesce), nome di battaglia Sandra, grande figura della storia milanese di Liberazione, che amava definirsi "partigiana, antifascista comunista". Con loro Giovanni Pesce, nome di battaglia Visone, dal 1951 al 1964 consigliere comunale a Milano dove conobbe e sposò la coraggiosa e indomita staffetta Nori. Al volto delle tre coraggiose e storiche figure fa da sfondo la bandiera dei GAP, i Gruppi di azione patriottica di cui tutti e tre avevano fatto parte. Accanto ad essi è raffigurata una imponente teoria di bandiere rosse che rimandano ai celebri dipinti "Festa Cinese" di Mario Schifano e "i Funerali di Togliatti" di Renato Guttuso. Sotto di esse una barricata partigiana ispirata alle immagini fotografiche e alla documentazione conservata presso la Cittadella degli Archivi, che già è stata oggetto della mostra "Manifesti dalla Resistenza 1945-1985", da cui appunto prende titolo anche l'opera.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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I migliori piatti italiani autentici: Assaggia il vero cibo italiano
Per quanto riguarda le delizie culinarie, solo poche cucine possono competere con le tradizioni e i sapori antichi della cucina italiana. Il ricco patrimonio culinario del Paese ha dato vita a una pletora di piatti autentici che hanno stuzzicato le papille gustative di tutto il mondo. Dalla famosa pizza alla pasta, l'offerta gastronomica italiana è rinomata per il suo gusto squisito, i suoi sapori e la sua autenticità. In questo articolo, faremo un viaggio delizioso attraverso i migliori piatti autentici italiani che renderanno il vostro viaggio in Italia una delle esperienze più piacevoli.  L'autenticità della pasta Non si può parlare di autentica cucina italiana senza rendere omaggio a uno dei piatti più consumati al mondo, la pasta. L'Italia è senza dubbio un Paese in cui la pasta è scritta con la lettera maiuscola. Con innumerevoli varietà di pasta tra cui scegliere, dai classici "spaghetti alla carbonara" a piatti più semplici, la pasta ha conquistato il mondo. Gli spaghetti alla carbonara sono originari di Roma e combinano ingredienti semplici come uova, pecorino romano, guanciale e pepe nero. Il risultato è un piatto di pasta cremoso, saporito e indulgente che cattura l'essenza della cucina italiana. Che siano gustati in un'accogliente trattoria nel cuore di Roma o nella propria cucina, gli "spaghetti alla carbonara" sono un indimenticabile assaggio dell'Italia. Passione per la pizza La pizza, amata da così tante persone, è una sensazione globale, ma niente è paragonabile a una fetta di autentica pizza italiana, specialmente nel suo luogo di nascita. Napoli, in particolare, è rinomata per la sua tradizionale pizza napoletana, spesso preparata nel forno a legna. La pizza Margherita è la quintessenza della creazione napoletana, caratterizzata da ingredienti semplici ma molto gustosi e di alta qualità: Pomodori San Marzano, mozzarella fresca, foglie di basilico, olio d'oliva e una crosta perfettamente sottile e gommosa. Si dice che la pizza Margherita sia stata creata in onore della Regina Margherita d'Italia e che i suoi colori vivaci rosso, bianco e verde rappresentino la bandiera italiana. Ogni boccone è un'esplosione di sapore, che mostra l'essenza dell'arte culinaria italiana. Godetevi una vera pizza napoletana in un ristorante autentico mentre giocate ai vostri giochi mobili preferiti, come fowl play gold, e sentirete che la vita è perfetta in quel momento. I frutti di mare del Mediterraneo al meglio Le coste italiane si estendono per migliaia di chilometri e sono ricche di frutti di mare freschi. Se siete appassionati di pesce, non potrete perdere l'opportunità di assaggiare gli autentici piatti di mare italiani. Uno di questi piatti merita una menzione particolare: la "frittura di paranza", un delizioso miscuglio di piccoli pesci leggermente pastellati e fritti, che spesso include acciughe, calamari, gamberi e altre prede locali. Servito con una spruzzata di limone e una spolverata di sale, questo piatto cattura l'essenza dei sapori mediterranei. I croccanti e teneri bocconcini di pesce costituiscono un irresistibile antipasto o addirittura un piatto principale, perfetto da condividere con amici e familiari in riva al mare. Conclusione Nel mondo della gastronomia, la cucina italiana è come un tesoro di sapori, ogni piatto racconta una storia di tradizione, passione e autenticità. Se state assaporando un piatto di "spaghetti alla carbonara", una pizza Margherita napoletana o una "frittura di paranza" in riva al mare, vi state immergendo in un'esperienza culinaria senza precedenti. Questi piatti non sono semplici pasti, ma una testimonianza della maestria della cucina italiana. Quindi, la prossima volta che siete alla ricerca dei migliori piatti italiani autentici, non esitate a esplorare queste meraviglie culinarie e ad assaggiare il vero cibo italiano. In questo viaggio attraverso il patrimonio culinario italiano, abbiamo visto come i piatti del Paese siano molto più di un semplice nutrimento: sono una celebrazione della vita, della cultura e della gioia di assaporare ogni boccone. Quindi, mentre vi imbarcate alla scoperta dei sapori dell'Italia, ricordatevi di assaporare ogni boccone, perché in ogni piatto c'è una storia che aspetta di essere raccontata e un'esperienza indimenticabile che aspetta di essere vissuta. Buon appetito! Read the full article
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aven90 · 1 year ago
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Se un pesce prendesse una bicicletta/21
Capitolo 21- Se un pesce andasse a Molfetta“Tu”Gino si voltò. Era un’anguilla a parlare. O era una Mazzancolla? Non riusciva mai a distinguerle.“Sei mai stato a Molfetta?”Il pesce si spiazzò del tutto.“Non conosco nessuna città sottomarina, io credevo che avessimo tutti un’unica bandiera: un drappo blu con sopra niente, perché le specie subacquee sono troppe per poterle rappresentare…
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calopepe · 3 years ago
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Parmigiana di pesce bandiera, la ricetta di Gennaro Esposito
Parmigiana di pesce bandiera, la ricetta di Gennaro Esposito
Parmigiana di pesce bandiera, la ricetta di Gennaro Esposito Parmigiana di pesce bandiera, la ricetta di Gennaro Esposito Parmigiana di pesce bandiera, la ricetta di Gennaro Esposito, il 10 agosto, oltre ad essere l’onomastico di mio padre Lorenzo, è la notte delle stelle quindi ho deciso che ogni anno preparerò la ricetta di uno chef stellato, lo scorso anno ho omaggiato Cannavacciuolo con la…
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occhietti · 2 years ago
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Questi versi li dedico a me.
Che nonostante tutto,
nonostante tutti,
sono qui.
Resiliente e resistente,
una bandiera controvento,
un pesce contro corrente.
Questi versi li dedico a me,
che ce la faccio sempre,
nonostante a volte,
abbia pensato di non farcela.
- Davide Avolio
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pettirosso1959 · 6 months ago
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Per buttarla sul comico...
(Alla maledizione di Thuthanbibi non ci credo ma, per essere sicuri, ho tirato fuori un corno napoletano di un metro)
1. Il cantante olandese, durante la conferenza stampa essendo infastidito dallo stare seduto di fianco all’artista israeliana si è coperto la testa con la bandiera olandese comunque poche ore prima della finale, è stato eliminato per aver avuto problemi con lo staff del l’eurovision (insulti sessisti)
2. La cantante greca ha finto di addormentarsi dalla noia mentre veniva intervistata Eden Golan, ieri si è esibita con 40 di febbre finendo sotto di noi in classifica.
3. La cacciatrice di spiriti irlandese, ha pianto giovedì sera quando ha saputo che Israele era in finale, si è beccata un virus intestinale 5 ore prima della finale ed è finita sotto di noi.
4. Il cantante della Gran Bretagna non voleva partecipare all’Eurovision se Israele avesse partecipato, ha ricevuto 0 voti dal pubblico di casa (un umiliazione pazzesca)
5. La cantante svedese che aveva vinto l’anno scorso e che ha riproposto durante la serata la sua canzone aveva dichiarato che nel caso di vittoria di Israele si sarebbe rifiutata di consegnare il premio, si è esibita in una performance noiosa che sembrava una visita ginecologica
6. E per concludere il cantante svizzero che ha vinto, un pesce antisemita di nome nemo aveva firmato per escludere Israele dall’Eurovision, durante l’esibizione post vittoria, ha spaccato in due il premio guadagnando un bel taglio al dito.
(Fabio Federico Marchese)
Inoltre: qual'è stata la Nazione che ha preso più voti dalle altre? Vedere ultima foto.
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Questi versi li dedico a me.
Che nonostante tutto,
nonostante tutti,
sono qui.
Resiliente e resistente,
una bandiera controvento,
un pesce contro corrente.
Questi versi li dedico a me,
che ce la faccio sempre,
nonostante a volte,
abbia pensato di non farcela.
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Davide Avolio
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scogito · 3 years ago
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IL 15 OTTOBRE gli “AMICI PER L’ITALIA” debbono unirsi contro il GREEN PASS.
Nella Storia della Repubblica Italiana, finali dei Mondiali ed Europei di calcio a parte, non abbiamo mai avuto una data precisa, un singolo giorno esatto in cui siamo stati veramente uniti come Popolo, come Nazione, come gruppo di esseri umani che si riconosce in un’unica lingua e bandiera, il Tricolore.
ADESSO CE L’ABBIAMO. È IL 15 OTTOBRE 2021.
Non dobbiamo fare nulla. Anzi, dobbiamo fare esattamente quello in cui siamo più bravi quando si tratta di far valere i nostri diritti, e cioè Niente!
Dobbiamo semplicemente fare spontaneamente quello che ci è stato imposto per quasi 3 mesi da Marzo a Maggio 2020 e, per più lunghi periodi, per molte attività, tra il 2020 ed il 2021:
DOBBIAMO NON ANDARE A LAVORARE, L’ITALIA SI DEVE PARALIZZARE TUTTA, DA NORD A SUD.
Dal panettiere all’idraulico, dal supermercato all’industria di automobili, dal Centro Commerciale alla catena di Fast food, dal ferroviere al poliziotto, dall’insegnante all’impiegato comunale.
Non si va da nessuna parte, non si esce a fare nulla, non si compra nulla, non si fa benzina, non si acquistano tabacchi e alcolici (monopoli di Stato), ce ne stiamo a casa (quella casa che vogliono tassare ulteriormente con la riforma del catasto e con l’introduzione dell’Imu, sì anche sulla prima casa!) a goderci un giorno in famiglia, è un venerdì, si fa un bel fine settimana lungo.
A Lavorare devono andare solo coloro ai quali il Green Pass non viene chiesto, mi pare siano esclusivamente i parlamentari, che votano leggi (giuste o sbagliate che siano) per gli altri, ma non per se stessi.
Per rispetto del popolo, e per non colpirlo ulteriormente più di quanto non lo sia stato già, solo i servizi sanitari indifferibili devono  essere garantiti, pronto soccorso, interventi urgenti salvavita e quant’altro riterrete opportuno.
Si chiama resistenza non violenta, è una pratica per raggiungere degli obiettivi per mezzo di proteste simboliche, disobbedienza civile, non-cooperazione economica o politica, e altri metodi, senza l’uso della violenza.
L’articolo 1 della nostra Costituzione recita:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”
Non c’è scritto:
“l’Italia è una Repubblica fondata sulla dimostrazione di aver fatto un tampone o una terapia farmacologica per poter lavorare”.
Capisco che, quasi certamente, questa iniziativa può non interessare a tutti, ci sono molti che sono convinti della bontà di questo, come di tanti altri provvedimenti presi da questo Governo, nel quale chiunque di noi, non affetto dalla sindrome del pesce rosso, farebbe fatica a riconoscersi, andando a guardare l’esito delle urne del 2018, non trent’anni fa, appena 3 anni fa!
Andare in piazza a manifestare è bello, fantastico, meraviglioso, ma non serve a nulla, ci fanno il trafiletto di giornale, il servizio con le inquadrature strette al Tg, intervistano lo smidollato di turno e tutto finisce lì.
Men che meno serve andare a scontrarsi con la polizia ed i carabinieri, padri di famiglia che fanno il proprio lavoro per un pezzo di pane, mettendosi di traverso tra il Popolo e gli Aguzzini. Quindi non resta altro che lo Sciopero Bianco.
Se l’idea vi aggrada aiutatemi a condividerla, non si sa mai salti fuori qualcosa di buono (il tempo per organizzarci c’è tutto).
Ovviamente lo sciopero bianco continua, come a braccio di ferro, fino a che il Governo non si piega, altrimenti non abbiamo fatto nulla.
IL 15 OTTOBRE INTANTO SI INIZIA.
(fonte testo: dottore Mariano Amici).
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turuin · 4 years ago
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Il livello della faccenda di Biancaneve era letteralmente la chiacchiera da bar, ma la stampa italiana è riuscita a trasformare questa vicenda in una cosa mostruosissima. Ho ANCORA contatti su FB che continuano a frignare perché "non si può più dire un cazzo". Che devo fa'? Continuo a sperare che quella di FB sia una bolla non rappresentativa della vita quotidiana ma boh. Per chi fosse arrivato tardi: la Disney si è fatta prendere da un moto di rimorso (ingiustificato) nei confronti dei bimbi che facevano uso dell'attrazione dedicata a Biancaneve a Disneyland. Questa attrazione finiva con la scena della morte della strega cattiva. La Disney ha pensato che fosse meglio modificarla finendo su una nota più allegra e ha deciso di utilizzare il bacio del principe come scena finale della giostra.
Ora, due web-journalist di San Francisco (ma potevano pure essere Emma & Karen o Mike e Roger al bar davanti al caffè della mattina) hanno fatto una riflessione nemmeno troppo stronza: ma come, si son dette, per risparmiare ai bimbi la scena della morte della vecchia la sostituiamo con un bacio? Che poi, se vogliamo, sarebbe pure non consensuale, perché lei è di fatto incosciente? E hanno argomentato: Disney, recentemente così attenta a modificare il suo atteggiamento, proprio qui sembra aver fatto un passo indietro.
(parentesi: io non sono affatto dell'avviso che bisogna tenere lontani i bimbi dalle scene drammatiche che rappresentano la morte; anzi, bisogna accertarsi che abbiano capito almeno le due o tre cose fondamentali del ciclo della nostra esistenza tra le quali, appunto, la morte, violenta o meno che sia. Ma vale ovviamente per i figli miei e quindi me la sbrigo da me).
Se fosse stata una chiacchierata tra amici gli si sarebbe potuto dire, ridacchiando "Eh vabbè, non hai tutti i torti, ma comunque si tratta di fiabe; sono archetipi antichissimi che vanno studiati, spiegati e presi per quello che sono. I bambini li capiscono molto più di noi, se gliene diamo modo. Dai, finisci questo caffè e andiamo a lavorare".
Invece, la stampa americana ci si butta a pesce creando un caso INESISTENTE e quella italiana, povera di mezzi, di risorse, di guadagni, di serietà e di giustificazione alla sua esistenza fa ancora di peggio: titoloni sui giornali per il "metoo di Biancaneve". I danni, a livello di pubblica opinione, sono incalcolabili. Il bacio di vero amore del principe diventa la bandiera da sventolare contro la dittatura del politically correct (che, ricordiamo sempre, è una plateale invenzione della destra worldwide).
La volete sapere una cosa buffa? Il principe, nella fiaba originale, non la bacia mai. Semplicemente si porta dietro la bara, perché incantato dalla bellezza della ragazza, finché un giorno la bara casca dalla carrozza, Biancaneve ne viene sbalzata fuori e con l'urto sputa il pezzo di mela avvelenata che aveva ancora in bocca. E vissero tutti felici e contenti. Senza baci non consensuali e senza sapere se dopo lei il principe se lo sia filato o meno.
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