#però fa niente stavolta mi è piaciuto
Explore tagged Tumblr posts
Text
DRAMA QUIZ 2024
Innanzitutto... si vede che non bazzico più molto su Tumblr, sì?! 😂 Il mio ultimo post risale al Drama Quiz dell'anno scorso LOL.
Detto questo, posso cominciare. Drama visti quest'anno:
Coreani: Crash landing on you, Little Women, Memories of the Alhambra (rewatch), A shop for killers, Gangster High School, The judge from hell
Cinesi: Lost Tomb 2, Derailment, Scarlet heart, Faithful
Thailandesi: Dirty laundry, Lucky star, Be my favorite, In family we trust, Master of the house
Taiwanesi: Danger Zone 2, Grocery store
Giapponesi: House of Ninjas, Shogun, La testimonianza di N, Paripi komei
Plus: Someday or one day The Movie
1) Il drama più bello che hai visto quest'anno
Memories of the Alhambra
Lo so, non è un drama fresco di visione ma è un rewatch, ma il quiz è il mio quindi faccio come voglio fatemi causa
Ho riguardato questa serie per tre motivi: il primo è perché avevo semplicemente voglia di riguardarla visto che mi era piaciuta un sacco (nel lontano 2020!), il secondo era per calarmi ancora di più nel mood andaluso in vista del viaggio spagnolo con @dilebe06, e il terzo era per poterla farla vincere come serie dell'anno nel quiz finale.
Ho sempre detto che il 2020 è stato l'anno dei grandi drama per me: ne ho visti tanti e un sacco belli. Sceglierne uno non fu facile. Alla fine premiai Live, un drama di vita sui poliziotti in Corea, e una parte di me non è pentita di averlo premiato, perché ancora lo ricordo come un drama bellissimo che mi ha regalato forti emozioni e tante lacrime.
Tuttavia un'altra parte di me ha sempre pensato: sì però anche Memories tanta roba. Quindi mi sono detta che se in un anno non avessi visto drama degni di nota, avrei fatto il rewatch di Memories per dargli quello che merita: una bella vittoria.
Memories of the Alhambra è davvero un bel drama: intrattiene da dio, ha una trama e location uniche e affascinanti, è ricco di suspense e colpi di scena; ha l'azione, il romanticismo e il mistero. Il tutto accompagnato da un'accattivante colonna sonora. Una volta entrati nel vivo è impossibile non divorare un episodio dietro l'altro.
Amo profondamente questa storia, e so benissimo che non sia perfetta, ma la tengo nel cuore come una delle più belle che abbia mai visto.
Ah, tra l'altro, adesso posso dirlo: SONO STATA ALL'ALHAMBRA E HO CAMMINATO DOVE HA CAMMINATO HYUN BIN (anche se dubito che lui abbia camminato così tanto @dilebe06)
2) Una serie che secondo te merita più conoscenza
Faithful
Sono stata un po' indecisa se premiarlo come drama dell'anno, ma ho deciso che stavolta Memories merita tutta la vittoria.
Tuttavia Faithful è un OTTIMO cdrama.
Non ne ho mai sentito parlare e non ha neanche un voto così tanto alto su mydramalist, e adesso so perché. Questo non è un drama per il grande pubblico: non c'è la storia d'amore, non ci sono cliché, non c'è azione (nel senso che non è un drama d'azione inteso con inseguimenti, scontri, combattimenti ecc..)
Faithful racconta una storia pesante che può anche essere difficile da guardare per certe persone. Racconta temi importanti e sempre attuali, e lo fa con forza e delicatezza insieme, e spinge chi lo guarda a pensare, a riflettere.
Questi sono i drama migliori per me.
3) Il finale peggiore
Ci ho pensato, ho riguardato la lista dei drama visti, ma dei finali che mi ricordo (alcuni sono non pervenuti), non ce n'è nessuno che proprio non mi sia piaciuto.
4) Il protagonista maschile preferito
Memories of the Alhambra
Non posso farci niente, devo di nuovo usare questo rewatch perché davvero non ho protagonisti maschili che mi abbiano conquistata, e il lead di Memories francamente parlando questa vittoria la merita tutta.
Un personaggio umano, non è un eroe, non fa sempre la cosa giusta, conosciamo i suoi punti di forza e i suoi punti deboli, e nonostante non sia un personaggio immacolato ovviamente si fa il tifo per lui e si spera ardentemente che se la cavi.
Mi piace come cerchi di risolvere il bug del gioco non perché vuole salvare il mondo, perché è la cosa giusta o perché è un eroe, ma perché DEVE farlo, per sopravvivere, per tornare alla vita reale.
È un personaggio che puoi criticare ma con cui puoi anche empatizzare, e i personaggi così sono i migliori.
5) Il personaggio più odiato
In family we trust
Non si tratta di uno solo, ma di vari personaggi, vari membri di questa famiglia in cui tutti sanno ma nessuno parla.
SPOILER: lo zio Mate scopre che la moglie del fratello gli ha avvelenato la prima moglie incinta, cosa che la portò alla depressione e al suicidio; scopre che anche il fratello lo sapeva, e alla fine viene fuori che un po' tutti gli adulti della famiglia lo sapevano. Oltre il danno, la beffa. Zio Mate perculato da tutti per anni. Infami. FINE SPOILER
6) La protagonista femminile preferita
The judge from hell
Conosco Park Shin-hye da anni, da quando ho cominciato a guardare drama nel 2019, anno in cui ho guardato You are beautiful.
Beh, che dire, è cresciuta bene la ragazza. In tutti i sensi.
A me personalmente è sempre piaciuta tanto come attrice, e ho sempre avuto l'impressione che facesse dei ruoli un po' sprecati per le sue capacità, che potesse osare di più.
Ecco, in The judge from hell ha osato parecchio ed è stata una gioia per gli occhi. Finalmente un personaggio diverso dal solito, lei da sola regge tutto il drama.
Ammetto che interpreti un personaggio sopra le righe e over power che oscura facilmente il protagonista maschile, tuttavia la goduria e soddisfazione che ti fa provare in certe scene te la fanno amare per forza.
E poi ho letteralmente adorato tutti i suoi outfit e acconciature, diversi ad ogni singola scena. Avranno passato più tempo a vestirla e pettinarla che a recitare XD
7) Il peggior villain
A me dispiace un sacco non rispondere alle domande, ma ho anche pensato che è inutile sforzarmi a tutti i costi di trovare in questo caso il peggior villain, solo perché voglio per forza rispondere alla domanda.
Se non c'è nessuno che mi viene in mente, amen.
8) Una bromance/sisterhood che ti è piaciuta parecchio
Faithful
Le due protagoniste di Faithful si portano a casa la sisterhood dell'anno.
Un legame messo alla prova, un'amicizia sincera distrutta, una relazione umana in cui c'è interesse e affetto, e in cui anche si sbaglia, ci si tira indietro, non si è sempre presenti.
È così che funzionano le amicizie nella vita reale, quindi ho trovato le due ragazze molto credibili e in cui potersi riconoscere.
9) La storia d'amore che ti ha fatto battere il cuore
Faithful
È bellissimo, perché non si tratta di un drama romantico, e questa storia d'amore non è nemmeno centrale, poteva anche non esserci se vogliamo, ma il fatto che ci sia e che io mi sia innamorata di loro in così poco tempo, mi fa pensare a quanto questa relazione sia stata scritta e recitata bene.
Davvero, questi due hanno una cosa come tre o quattro scene insieme in tutto il drama (25 episodi), eppure la loro intesa, gli sguardi, la grande fiducia, il rispetto, l'amore mai detto ma che senti ben presente, mi hanno letteralmente conquistata.
Sogno un film solo su di loro.
Ah, e alla faccia di tutti quei drama che sventolano storie d'amore incredibili ma che fanno comunque cacare dopo episodi ed episodi e con la love story protagonista della storia.
10) Il drama che ti ha fatto pensare di aver buttato del tempo prezioso
Dirty laundry e Be my favorite
Non mi vengono in mente titoli che mi facciano dire "ma tu guarda che cavolo di trashata che ho visto" (tipo Kinnporche), quindi cito questi due drama rispondendo in modo un po' diverso: sono drama di cui non ricordo nulla. Né la trama, né i personaggi, né il finale, ma proprio nemmeno una singola scena. Il nulla cosmico.
E no, non voglio andare a rivedermi delle scene per rimembrarli: non mi sono rimasti impressi, punto. Il che mi fa dire che allora potevo anche evitare di guardarli, quindi è un po' come se io avessi perso il mio tempo, no?
11) Una serie che meriterebbe un sequel
Posso dire che non aspetto nessun sequel dei drama che ho visto?
Non denunciatemi please.
12) Drama droppati? Perché?
Fiorisci con me, Lost Tomb, The three gentlebros
Il primo perché non mi aveva presa, il secondo perché non avevo testa di vederlo, il terzo perché semplicemente demenziale.
Anni fa odiavo droppare, non lo facevo mai, ma la trovo una cosa controproducente non droppare: perché guardare qualcosa che non mi prende o che addirittura non mi piace? È una perdita di tempo e un controsenso.
Voglio cercare di iniziare drama che mi ispirano davvero: questo per me è un passatempo e uno svago, come tale deve essere piacevole, godibile e interessante.
13) L'ambientazione più bella
The judge from hell
A me è piaciuto veramente tanto e ho trovato davvero fighissimo il modo in cui la lead punisce i vari cattivi: "benvenuto nel mio mondo."
Prima di spedirli nell'inferno vero e proprio, fa vivere loro un vero incubo facendogli passare lo stesso dolore e paura che loro hanno inferto alle loro vittime.
Queste scene erano curate nei dettagli, ogni cattivo aveva una punizione specifica, ed erano così soddisfacenti da guardare, perché la lead faceva quello che tutti noi avremmo voluto fare a questi stronzi.
Lezione della vita: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.
14) L'attore e l'attrice che ti sono piaciuti parecchio
Come ho detto, Park Shin-hye mi ha finalmente soddisfatta con il suo ruolo bello strong in The judge from hell, merita tutti i complimenti del mondo.
E siccome sull'attore maschile ho da passare perché non mi viene in mente un cane, ho deciso di nominare un'altra attrice che mi è piaciuta molto: Janice Wu che interpreta Meng Wan in Faithful. Ho davvero apprezzato come abbia messo in scena il suo personaggio, e ho proprio visto la differenza tra il passato, quando è una ragazza più ingenua e riservata, e il presente, dove è diventata una donna matura, sicura di sé e coraggiosa.
15) Il peggior bacio
Sono in difficoltà: io quest'anno non ho visto baci.
Qualcosa sì, ma nulla degno di nota. Per esempio in The judge from hell loro si baciano, ma non è un bacio così bello però nemmeno fa schifo, è un bacio normale.
Mi scoccia fare scena muta ma davvero non mi viene in mente nessuna risposta.
16) L'attore e l'attrice la cui recitazione proprio non ti è piaciuta
Raga, faccio schifo, ma non mi viene in mente nessuno, davvero non lo so.
Devo aver guardato i drama in modo distratto quest'anno.
17) Un must see che devi ancora vedere
The heirs
The heirs cavolo! Sono anni che penso di vedere questo drama e non mi decido mai. Chissà se il 2025 sarà l'anno buono.
Ah, per inciso, voglio vedere questo drama solo per la presenza di Park Shin-hye, ovvio.
18) Un drama dove hai tifato per il Second Lead
La risposta è molto semplice: io non tifo per i second lead. C'è chi addirittura soffre della Sindrome del second lead, io non so neanche cosa sia.
L'unico caso in cui potrei tifare per il second, sarebbe in cui il lead fosse un personaggio tossico per nulla romantico, e quindi non potendo sostenere lui, potrei forse tifare per il second. Forse eh.
19) Un personaggio che vorresti resuscitare
Sono ormai lontani i tempi delle morti che mi fanno piangere tutte le mie lacrime e mi spezzano il cuore, alla The Untamed style.
Quelli sì che erano bei tempi.
20) Il miglior bacio
Memories of the Alhambra
Come ho detto, non ho visto baci eclatanti quest'anno, quindi premio questo bellissimo e romantico bacio che grida al cliché, ma che mi è sempre piaciuto un sacco.
Adoro il dettaglio del bastone che lui lascia cadere per poter stringere lei, e la ost che accompagna la scena è stupenda.
21) La storia d'amore peggiore
Derailment
Per un semplice e chiaro motivo: perché lui le metteva le mani addosso.
E non dico che la riempiva di pugni, non era quel genere di violenza, ma comunque le metteva le mani addosso e i cdrama devono smetterla e devono imparare che questo non è romantico e non è amore.
Non c'è giustificazione che tenga.
22) Il miglior villain
Nessuno mi ha conquistata, ma a me sono piaciuti i cattivi di The judge from hell e Faithful, personaggi strutturati abbastanza bene e tutto sommato con una logica e un senso, il che non è sempre scontato trovare.
23) Un drama con un finale dannatamente soddisfacente
Memories of the Alhambra
So che a molte persone questo finale non è piaciuto perché si presuppone quello che succede ma non si vede.
Io sono una persona strana e adoro ciò che posso immaginare con la mente.
So bene come va a finire perché il drama lo fa capire chiaramente, quindi non ho bisogno di vederlo per apprezzarlo.
Non so, forse è anche il modo in cui è stato girato e montato il tutto, ma a me questo finale è sempre piaciuto da impazzire.
24) Un bellissimo team
Faithful
Vari personaggi spinti da motivi differenti uniscono le forze per vendicare un nemico comune.
Mi sono piaciuti molto, ogni personaggio è diverso e ha la sua storia. Affrontano il pericolo, discutono, non sempre si trovano sulla stessa lunghezza d'onda, ma il desiderio di ottenere giustizia è ciò che li fa andare avanti, anche se questo significa sacrificarsi.
Faithful è davvero una piccola perla di drama.
Challenge
Or dunque, la sfida per quest'anno era di vedersi un drama/film co-prodotto o con attori (principali) di due o più paesi.
Che dire, Dio benedica Shogun!
Meno male che ho visto questo, altrimenti avrei fallito la challenge. E no, non mi sarei salvata nemmeno con Memories of the Alhambra, perché anche se ambientato parzialmente in Spagna, la produzione è tutta coreana e non ci sono spagnoli tra i personaggi principali.
Per quanto riguarda la mistery box a tema drama per il prossimo anno, io scelgo il numero 17, giorno del mio compleanno.
Chissà se avrò fortuna.
Grazie ancora a @dilebe06 per questo quiz annuale. So bene che questo mio quiz ha fatto abbastanza pena, ne ho scritti di migliori; cercherò nel 2025 di vedere drama più motivanti per me, e di rispondere in modo più coinvolgente alle domande del prossimo anno.
Buone feste a tutti 😘
4 notes
·
View notes
Text
Quando sono triste e ho fame ↑
Spaghetti con pomodorini e merluzzo al timo.
今夜はスパゲッティ、たら、チェリートマト。👌
#dovevo rifarla no?#comunque mi sa che mangio sciapito#però fa niente stavolta mi è piaciuto#più merluzzo che pasta ma sticazzi#cena di oggi#ciao#夜ご飯#めっちゃイタリアスタイル#イタリア#料理#スパゲッティ#パスタ#イタリア料理#料理好きな人と繋がりたい#tranquilli è l'ultima volta che soffrite#tutte le sere così no#già m so rotta u cazz#scusate in casa ho solo spaghetti
8 notes
·
View notes
Text
Giorno imprecisato di luglio duemila diciassette: Ciao. Ciao, mi hanno detto che sei spesso triste. Non hanno ragione ma non sanno al contempo di averla. Come mai sei triste? Non mi piace la vita. Già, neanche a me piace. Però tu un po' mi piaci - Cioè, potresti piacermi. Credo potresti piacermi anche tu. Mi piacciono le tue domande. A me piacciono le tue risposte. Andiamo a vedere un film? Assieme? Assieme. Oh, okay. Volentieri. Era bello il film, mi è piaciuto tanto. Vero, lo era. Okay, devo confessare una cosa: il film mi è piaciuto perché mi faceva pensare a te. Cavolo, non so cosa dire. Non devi mica dire niente. Devo dire qualcosa, dobbiamo sistemare questo casino. Non urlare per favore, mi fai male. Non hai capito, stavo alzando la voce perché- Non ho capito di nuovo. Che hai detto? Cazzo no, mi dispiace. Non importa, è okay se non puoi restare.
Ei. Ei. Come stai? Non ci si sente da tanto, neh. Non ci sentiamo da un sacco ma non sei cambiato di una virgola. Neanche tu. Scusa, ho sbagliato ad andarmene. Non preoccuparti, ho sbagliato a portarti ad andartene. Ti voglio bene. Ti voglio bene anche io. Ti va di rivederci? Con piacere. Mi sei mancato. Ti piaccio ancora? Sì. Okay. Lo faremo essere okay stavolta. Sì. Aurora è gelosa, non mi sopporta. Non è così. Sai che è così, e lo posso capire. Ma fa male. Lo so. Non voglio perderti. Non mi perdi. Aspetta, non andare, ho paura, dimmi che non ti sto perdendo. Te l'ho appena detto. Ho paura. Sto combinando un casino. Sì, lo stai facendo. Cazzo. Eh. Mi dispiace. La ho già sentita questa frase. Proviamo a resistere. Va bene. Oggi va meglio, non trovi? È vero, domani andrà male di nuovo però e quindi in qualche modo va male anche oggi. Va male sempre. Eh... Non so cosa dire. Ci inventiamo i problemi. Non so cosa dire nemmeno io. Mi dispiace. Smettila di dire che ti dispiace, basta me ne vado. Non andare, la smetto, la smetto. No, ho deciso. Mi dispiace. Cazzo, lo ho fatto ancora. Dio. Addio. Aspetta....
Ei, ciao. Ciao. Come stai? Mah, meglio... Sto imparando a prendere in mano la mia vita. Quando eravamo amici non sapevi farlo. No, non sapevo farlo. Ora so farlo, però. Meh, non so se crederti. Mi trovi bene però, no? Sì, ti trovo bene. Sembri in forma. Prenditi i tuoi tempi, lo capisco. Scegli tu. A me manchi, sappi solo questo. Andiamoci con calma, non definiamo niente. Va bene. Grazie. Figurati. No, davvero... Grazie. Le persone cambiano. Sono cambiata, vero? Vero, sei cambiata. Complimenti. Sono fiera di me. Fai bene. Sono fiera anche di noi. È stato difficile ma stiamo bene assieme ad oggi. Stiamo bene, sì. È bello avere un equilibrio. È bello condividerlo con te.
[...]
E poi non lo so cosa sia successo. La storia era finita lì, finita finita finita. Ma la vita ci urlava che quello era il finale sbagliato... E alla fine abbiamo smesso di gridare più forte di lei per sovrastarla.
4 notes
·
View notes
Text
Dover
22/04/2077
[E] «Allora, perché questa gita?» dirigendosi giù lungo la spiaggia, saltando tra un paio di scogli prima di trovarsi sulla spiaggia liscia, sempre tenendole la mano. «Vuoi reimpatriarmi attraverso lo stretto?»
[A] «Sai che sono cresciuta a Marsiglia, no?» Gli rivolge un’occhiata, prima di fermarsi quando sono giunti quasi in riva al mare. «E al mare ci sono stata solo due volte. Questa è la terza.» Si stringe nelle spalle, mentre posa il cesto da pic nic accanto ai propri piedi. Lo apre, quindi, estraendone una coperta scura, che stende in terra. «L’ultima volta prima di tutto quello che t’ho raccontato.» Prima che il padre morisse, insomma. «È sempre stato un posto che... Non lo so, m’è sempre piaciuto. E i ricordi legati a questo posto, al mare, sono sempre belli.» Ma non lo guarda, ormai, mentre si costringe a mostrarsi tutta indaffarata nel sistemare i lembi della coperta sui ciottoli. È un modo troppo indiretto per dirgli di voler catalogare una serata passata con lui nei suoi pochi “ricordi felici”?
[E] «Solo due volte?» Guardandola mentre stende la coperta, e aprendo anche lui la borsa misteriosa. L'ascolta in quel religioso silenzio di chi non vuole fare domande scomode ma letteralmente beve informazioni su una persona di cui vuole sapere di più e sa poco o niente. «Possiamo andare a Marsiglia uno di questi giorni.» Butta lì, mentre sorride leggermente. L'ha capito, cosa intende. Ma niente sdolcinatezze. Dalla borsa estrae una piccola maginchiglia che sistema lì dietro di loro, una bottiglia di vino perché mangiare è sopravvalutato e... Dei lecca-lecca dal palese colore rossissimo. «Al sangue, come piace a te.» Un coglione. «Ah... E...» una rosa. Che le passa con una faccia da latin lover giusto per non soccombere all'imbarazzo. «Abbastanza corteggiata per i tuoi gusti?»
[A] «A Marsiglia? Se vuoi che ti presenti mia madre basta chiedere, eh.» E lo guarda, ridacchiando proprio di gusto stavolta. «Però possiamo andarci, se ti fa piacere.» A Marsiglia, mica dalla madre. «Con un calcio ti faccio arrivare fino a Parigi.» però il lecca lecca lo prende, lo scarta e lo osserva. «Che sapore ha?»Non ne ha mai provato uno, esatto. Se lo rigira fra le mani, incuriosita. Almeno fino a che lui non si presenta con quella rosa, che le strappa l’ennesimo sorrisetto. «Forse. Vedremo la prossima volta.» Visto che lei adesso l’ha portato a mare lui dovrà inventarsi qualcosa di altrettanto carino per il prossimo appuntamento. «È strano, comunque.»
[E] «A Marsiglia.» annuendo e nello stesso momento facendo spallucce, come a svilire la cosa. E quasi si rompe il collo a voltarsi a guardarla a quella minaccia molto più potente della precedente. «Un po' presto per conoscere un'altra donna della tua famiglia...soprattutto se hai preso l'amorevole carattere da lei.»... «È un sacco pungente. Poi dimmi se somiglia al sangue vero» va, che curioso. Poi si chiede perchè il suo patronus è una scimmia. «Pensi già alla prossima volta? Sei molto sicura delle tue tecniche di seduzione, direi.»... «Noi due?» È strano vedersi di nuovo insieme?
[A] «Le mie tecniche seduttive funzionano benissimo, infatti sei qui con me.» Il che sembra non fare una piega. «Sì, noi due.» Loro due, dopo anni. «Ma noi due... Così.» Insieme, più o meno ufficialmente. E poi, improvvisamente, prova ad afferrargli la mano libera. Un gesto delicato ma deciso, che vorrebbe condurre la mano del giovane nel taglio centrale della camicetta fino a fargliela posare sul cuore. «Ti ricordi che m’hai detto al San Mungo? Che avrei dovuto preoccuparmi del mio cuore, che poteva ricominciare a battere dopo tanto tempo.» Si schiarisce piano la voce, mentre china il capo all’indietro, posandolo sulla sua spalla. E lo osserva, con un piccolo sorriso. «Lo senti? Batte sempre, quando sono con te.»
[E] Si fa spostare la mano curioso, e mentre ha una battuta pronta sulla tetta che sta per toccare, lei lo spiazza, e lo lascia ancora senza parole. A proposito di cuori poi, sarà facile per lei sentire sulla schiena il battito aumentato del cuoricino di lui. «ok, con la battuta d'abbordaggio vampirica mi hai ufficialmente conquistato.» con l'imbarazzo che non lo fa diventare rosso solo perchè la brezza e il freddo serale lo tengono a bada.«Ora, se non le dispiace...faccio una cosa che volevo fare da quando siamo arrivati...» ...Che è evidentemente cercare di prenderla in braccio di prepotenza, e correre verso il mare con lei ancorata davanti. Sempre che riuscisse a catturarla, altrimenti si darebbe volentieri all'inseguimento. «AFFOGARTI!»
5 notes
·
View notes
Photo
12.12.76 Ultimatum
M:«Ohi» Hanno fumato, baciato, bevuto, e non tutti sono usciti indenni da quella mattinata: chi ha lividi fisici, chi più emotivi, ed è forse proprio per questo motivo che una volta fuori dai Tre Manici di Scopa, è l`atteggiamento della Terzina Serpeverde che lei nota maggiormente.«Te la fumi una sigaretta con me?» semplice e decisa, con quello che è un pretesto bell`e buono per separarsi dagli altri ed avere un momentino di pace. E se Tasha accettasse, ecco quindi rallentare, fermarsi all`incrocio con una traversa tranquilla e richiudere la zip dello zaino «Allora, che succede?» Occhi affilati che cercano i suoi, indagatori ma non invadenti.
T: «Mah.Proviamo»Tasha si stringe nelle spalle ed esce una mano dalla tasca per accettare la sigaretta. Non ha idea di cosa fare,in realtà. Quindi attende che sia Merrow ad aprire le danze e poi ne copia i movimenti. Tira una boccata di fumo e comincia a tossire, decisamente non abituata allo strano gusto «Che deve succedere?» chiede tra un colpo di tosse e l’altro.
... Fumata nera per la Odinsbane. La Loghain stringe le labbra tra loro, la Marlino`s che si sta lentamente consumando ma non produce ancora colore dal momento in cui non ha aspirato.
M: «Non deve succedere niente.» dice solamente, forse riferita alle sigarette, non pensando sia una risposta al suo dire «Inspira, piano e profondamente. Fai scendere il fumo verso i polmoni e non esagerare. Poi espira, dalla bocca o dal naso, come ti viene meglio.» infatti indice e medio della destra vanno a prendere di taglio la sigaretta, con lei che inspira lentamente ed altrettanto lentamente butta fuori un fumo bluastro dalle piccole narici bianche, continuando a fissare quel nero altrui finchè non scompare nell`aria nevosa che le circonda «Sei strana.Ti va di dirmi perchè?»
T:«Non so» Si,è strana. Si sente strana, ma non sa come spiegarsi, non sa se vuole spiegarsi.Attende qualche istante e poi espira schiudendo le labbra e lasciando andare un’altra nuvoletta di fumo nero. Stavolta però si notano delle sfumature indaco in tutto quel nero cupo. Fa la vaga sì,ma sa che con gli amici ha poco da nascondere. È un libro aperto e i sentimenti le si leggono chiaramente in faccia. Perché girarci intorno allora? «Hai baciato Luke»Ecco. Più diretta di così. Non aggiunge altro. Nuvoletta nera, indaco e cos’è quello?Del giallo?
M:«Si.» non ci gira tanto intorno nemmeno lei, riservandole la stessa cortesia di trasparenza. Attende qualche altro secondo, con quel giallo che stria gli altri colori della Merlino`s della Odinsbane, facendole inclinare all`indietro il capo ed appoggiarlo al muro, socchiudendo le palpebre e trattenendo la sigaretta all`angolo sinistro della bocca, muovendola piano su e giù, facendo passare i secondi «Cosa ti aspettavi da una mattinata di gioco della bottiglia?»Non aggiunge altro però, ruvida nei modi di fare com`è, nonostante il fatto che abbia deciso di parlarle indichi comunque un debole verso i sentimenti della Serpeverde, che non ignora come avrebbe fatto con chiunque altro «Quando speravi di dirglielo?» chiede poi, a bruciapelo.
T:«Avevo capito che il gioco finiva lì. E invece vi trovo a baciarvi.Con la lingua» perché va specificato. Lei un bacio così non l’hai mai dato.«Insomma....siete amici no?»Perché insomma,leggendo tra le righe la domanda è un’altra. «Dire cosa a chi?»Finta tonta.
M:«Ma che ne so se siamo amici.. Ci ho parlato poco. Fino all`anno scorso nemmeno mi ricordavo il suo nome. »
T: «Come non lo sai?» esclama facendo finalmente uscire un tono più deciso. Il cappuccio le cade dalla testa,scoprendo i capelli color cioccolato e mostrando le guance arrossate «Cioè, insomma, lui ti piace in quel senso?Romantico?»
M: «E`luichehadetto che voleva venire al balloconme» e poi niente, parte la maledizione «ed ionontrovopropriomotivo per dirgli di no. Tashaperl`amor di Merlino! Hai avutoquasi un anno per dirgli cosa Gramo provi, ed ora tisenti in competizioneper un ca**o di bacio? Alza il culo e vaiadirglichetipiace, per l`anima di Godric, o giuro che la sera del ballo lo affogo con la lingua fino a fargli dimenticarecomesi chiama.» un po too much? Maybe, ma la Loghain è una creatura sincera, ed ancor più sotto soliloquium di quella maledizione. Peccato che sta volta non sembri nemmeno un pochino pentita, rimanendo a fissare Tasha con una calma quasi innaturale ed uno sguardo da sorella maggiore che è sinceramente preoccupato per lei, ed altrettanto spazientito «Insomma, se lui non sa niente, come fai a sapere se ti ricambia o se è meglio passare oltre? Vuoi rimanere all`infinito nel limbo?» espressione disgustata ed una folata di fumo argento dalle piccole narici. Cenere schiccherata a terra ed occhi affilati a lei.
T: «Non è competizione. Non proprio...»Si chiama gelosia,bella. Tasha sbatte le palpebre più volte,spalanca gli occhi e fissa la ragazza con espressione...oltraggiata?sconvolta?divertita?Non sa come reagire. Ha poco tempo per farlo tra una frase e l’altra che le viene praticamente sputata addosso. Si lecca le labbra,quando lei finisce di parlare e resta interdetta a fissarla. «Si,mi piace» confessa. «Ma l’ho capito quando l’ho visto baciare t...un’altra. Non mi è piaciuto per niente»Sospira e riporta la merlino’s alle labbra. Qualche altro colpetto di tosse trattenuto, e poi lascia andare fuori un fumo completamente indaco. «Beh,visto che a me piace,e tanto,magari non baciarlo di nuovo. Non prima che gli abbia parlato». «Hai ragione:devo dirglielo.Ma....come glielo dico?»
M:«Hmmm no. Facciamo così: hai tempo fino al ballo per dirgli cosa provi. Hai aspettato un sacco di tempo, Odinsbane.Se non gli avrai detto qualcosa entro quella serata... non serve che ripeta la cosa, vero?» le mette fretta, si, ma è anche la sua mancina che si leva dalla tasca e cercherebbe di posarsi sulla spalla destra della Terzina, stringendola con affetto sincero «ti prego non fare discorsi inutili. Vai dritta al punto: chiedigli se a lui piaci perchè lui a te piace. E che te ne sei accorta quando hai visto noi oggi.E qualunque sia la sua risposta, Tasha, ricorda che tu sei una delle ragazzette più in gamba che io conosca. Non sarà certo un Corvonero a cambiare questo fatto.» piccola precauzione, nonostante gli occhi contornati dallo smokey scuro, siano tutti attirati dalla Odinsbane «Se invece va bene... voglio vederlo girare con un Testabolla perenne per paura che tu lo faccia rimanere senza aria nei polmoni. Hm?» ci stai, si? Sogghigno sornione e stregattesco.
T:«Hmm,magari lo soffoco io al ballo»commenta e allunga la sua di mano per darle una piccola spinta lasciando finalmente andare una risata nervosa «Se mi va bene con un bacio,altrimenti con le mani»E insomma il delitto d’amore va fatto senza bacchetta! «Dritta al punto:ci proverò» promette con un piccolo sorriso sul volto rasserenato. Lascia andare il mozzicone di sigaretta per terra e,se ne avesse tirato un’ultima boccata probabilmente sarebbe stata di un bel verde brillante,visto il modo in cui le successive parole di Merr le riscaldano il cuore. «Oh» è tutto quello che dice mentre fissa le iridi grigie in quelle simili dell’amica .E gli occhi non sono forse più lucidi di commozione? Si limita ad addossare contro il suo fianco il proprio peso,in una specie di abbraccio senza braccia, un contatto silenzioso e amichevole. Scoppia a ridere immaginando il testabolla su Luke «Grazie. E scusa se...sono stata...un po’ cosi» Si stacca da lei e dalla parete, indicando con un cenno del capo il resto del gruppo «Torniamo da loro?» un invito a seguirla ,a farle ancora da spalla in quel giretto ad Hogsmeade.
12 notes
·
View notes
Text
Sacrifice, Chapter 34
Pairing: Wanda Maximoff & James Bucky Barnes
Zaino sulle spalle, cuffiette alle orecchie pronta ad incamminarsi verso la scuola per la seconda volta. Oggi faceva più freddo di tutte le altre volte e il suo cappotto, insieme al grande maglione che aveva indosso non erano sufficienti per farla sentire calda. Vabbè dopotutto era anche dicembre, le strade iniziavano a riempirsi di addobbi e l'albero di Natale al Rockfeller Center era già stato messo, insieme alla pista di pattinaggio sul ghiaccio.
Inoltre anche la scuola aveva iniziato ad addobbare tutti i corridoi, le entrate, la mensa e persino le scale. Una cosa a cui Wanda riempiva il cuore. Il Natale portava gioia e diciamo che negli anni passati era l'unica cosa che poteva renderla un po' più felice. Ma ora, vedeva che c'era un motivo in più per esserlo. Si sentiva bene, questo era importante. Nell'arco di una ventina di giorni avrebbe dovuto festeggiare il suo diciottesimo compleanno e l'idea o l'occasione di poterlo festeggiare con i suoi amici la rendeva ancora di più entusiasta di come lo era negli anni passati. Avrebbe vissuto il più bel compleanno di sempre, se lo sentiva.
Arrivata a scuola, spinse la porta d'entrata e tutti gli addobbi a cui pensava prima erano messi perfettamente. Ghirlande, fiocchi rossi e persino stelle, al pensiero sorrise e si diresse in palestra, l'unico posto non decorato di tutta la scuola se non per delle ghirlande attorno ai due pali dove erano messi i canestri. Arrivata all'entrata riuscì a vedere James che continuava a palleggiare la palla di cuoio. Ogni tre palleggi provava a tirare ma niente, la palla non entrava nel cesto messo in alto.
"Ora che non hai più la carica di capitano, non riesci neanche a fare un tiro?"chiese lei in modo che lui si girasse verso la sua direzione.
Passarono diversi secondi, se non un minuto prima che James le rispondesse. Era troppo concentrato a guardarla dalla testa ai piedi, forse per la milionesima volta. Aveva indosso un pantalone nero skinny, i suoi anfibi neri di pelle e lo stesso maglioncino color senape del giorno prima, abbinato ad un cappotto nero e una sciarpa dello stesso colore. I capelli erano legati in una treccia messa sul lato e aveva sulla spalla destra la sua tracolla e fra le braccia un libro. Per quanto semplice potesse essere, sia di nome che di fatto, James non era più abituato a vedere ragazze che si vestivano come se andassero a lavorare in un strip club. Ora nella sua testa, e anche nel suo cuore, regnava Wanda. Non c'era più niente e nessuno che gli potesse far cambiare idea.
Anche lei però perse tempo a guardarlo. Non che fosse completamente in tiro come lo aveva già visto di solito ma il pantalone nero e la maglia a mezze maniche blu scuro gli davano comunque un certo fascino. Le braccia erano scoperte solo per metà e quindi lei poté vedere i bicipiti accentuati.
"Okay, è arrivato il momento di smettere di guardarlo..."si disse nella sua mente.
"Continui a sottovalutarmi, lo sai vero?"disse lui svegliandola dai suoi pensieri.
"Scusa, è che avevo perso l'abitudine"disse lei e lui rise.
"Dai vieni..."disse lui guardandola e lei lo seguì.
Come la prima volta che avevano avuto occasione di stare insieme, in questo modo, si sedettero sul pavimento della palestra. Lei sempre attenta a prendere appunti di ciò che le spiegava James per poi scriverli a matita. Intanto lui si godeva la scena di quella ragazza di fronte a sé, concentrata sia a scrivere che a sistemare le sue ciocche di capelli ribelli. Non le toglieva gli occhi di dosso un secondo, non avrebbe mai smesso. Aveva sprecato, forse, la maggior parte del tempo a guardarla da quando l'aveva conosciuta.
Aveva imparato che la sua calligrafia era ordinata il giusto, che preferiva la penna nera rispetto a quella blu. Che usava i quaderni ad anelli grandi, quelli con più pagine in modo che non avesse sprecato altra carta, che non c'era mai un giorno in cui non fosse accompagnata dalla sua tracolla o dal suo girocollo bordeaux che però oggi era nero. Oppure, ancora, dai suoi anfibi che fossero quelli neri oppure quelli marroni non importava. Che non ha indossato altro se non dei maglioncini che la rendevano ancora più carina del solito, che i suoi capelli erano lunghi quanto l'Hudson, che il suo smalto era continuamente nero, anche se stavolta forse aveva cambiato colore. Che aveva delle labbra rosa come il color pesca e delle pozze verdi dove ci si poteva rispecchiare ancor di più rispetto al mare delle Hawaii o dei Caraibi. Ma quello che vedeva James in quegli occhi non era il mare, era solo...era solo qualcosa che non riusciva ancora a spiegare.
"Va tutto bene?"chiese lei notando che James non le toglieva gli occhi di dosso.
"Oh si, si va tutto bene...solo che ho passato le ultime quattro ore a pensare ad altro"
"Se sei stanco, potremmo fare un'altra volta, c'è tempo prima che Stark debba sentirmi una seconda volta"
"Bene, se preferisci così..."disse lui.
"Perfetto...allora cosa facciamo?"chiese lei dopo che mise apposto tutta la sua roba.
James pensò di rifletterci un'attimo e quando stava per perdere le speranze gli venne un'illuminazione.
"Ce la fai ad alzarti?"chiese lui e in quello stesso istante Wanda non smetteva di pensare a quanto fosse premuroso nel preoccuparsi per lei e per la sua salute.
"Si...che hai intenzione di fare?"
"Se la fisica, stavolta, non fa per entrambi...io, James Barnes, oggi ti insegnerò a giocare a basket"
"Cosa? Nella mia vita non ho mai giocato a basket e neanche a pallavolo. Il massimo che ho fatto è stato danza..."
"Bene, lascia che ti faccia i miei complimenti!"
"Quello che avete visto alla festa di Sharon è stato solo...solo un piccolo assaggio"
"A me è piaciuto ma scommetto che sai fare di meglio"
"Si, si James so fare di meglio ma ci sono due problemi: uno è che non posso fare di meglio anche se voglio e secondo quel che posso fare di meglio non comprende il basket"
"Bla, bla, bla...sai che stai continuando a sottovalutarmi? Anzi stai prendendo in giro il basket, sai che se la prende..."
"Va bene! Mi arrendo...proverò a giocare a basket...ad una condizione!"disse lei fermando già l'esultanza di Bucky.
"Quale sarebbe?"chiese lui con una faccia scocciata.
"Che mi prepari una torta...fra venti giorni è il mio compleanno e tu dovrai farla per me"
"Sta tranquilla, sarà la torta più buona del mondo!"
"Dovrai prepararla da solo"
"Da solo?"
"Da solo! Senza l'aiuto né di Rebecca né di tua madre...dovrai pur sconfiggere le tue paure, giusto?"gli chiese lei avvicinandosi a lui e prendendogli la palla.
"Va bene...sfida accettata!"
"Vedi di non perderla, come quella dei libri"disse lei guardandolo di lato e con un sorriso che rimase nella testa James per il tempo restante.
James fece vedere a Wanda come palleggiare una palla, passarla da un giocatore all'altro e tirarla. È stato difficile all'inizio ma dopo molto tempo era riuscita a fare canestro e per la felicità batté entrambe le mani su quelle di James, fin quando per mano del custode, il signor Lang, dovettero uscire e tornare a casa.
"Sei sicuro che stai bene?"
"Si, tranquilla non preoccuparti... a volte ricevere questi colpi è normale, specie nel basket"
"Si, ma si da il caso che io non abbia mai fatto basket"
"Diciamo che sei giustificata, anche se il tiro al tabellone è stato quello che ti è riuscito più di tutti"
"Lo so, lo so...io ero abituata ad entrare nelle palestre solo con la musica alta, in un angolo mentre mi legavo le punte o per tutte le gambe oppure una fascia sull'altra all'altezza delle caviglie. Con un tutu addosso oppure con un semplice body rosa"
"È stato per quello che ti è successo che hai smesso?"
"Si...scusa se ti ho mentito"
"Scusarti? Perché dovresti? Insomma se mi hai detto quella bugia è solo perché avevi paura di come avrei reagito, giusto?"
"Si, solo che non me lo aspettavo...tutto quello che mi è successo è stato un fulmine a ciel sereno"
"Beh, dopo la tempesta splende sempre il sole, vero?"chiese lui retoricamente e fermandosi per poi mettersi di fronte a lei.
E proprio come un fulmine al ciel sereno, un lampo squarciò il buio della sera e un tuono interruppe il silenzio fra i due. Subito dopo goccie pesanti d'acqua vennero giù dal cielo cadendo e inondando le strade. James prese di scatto la mano di Wanda pronto già a correre verso il riparo piu vicino. Solo mentre stavano correndo lei si accorse della presa stretta attorno alla sua delicata mano e che i suoi capelli erano inzuppati d'acqua nonostante fossero legati.
Arrivarono sotto quello che era un tendone di un piccolo negozietto messo nei paraggi e quando si stabilirono la sotto entrambi scoppiarono a ridere.
"Okay...la prossima volta che dirò la parola fulmine, tuono, lampo o tempesta ti prego tappami la bocca"
"Tranquilla che fra un po' spioverà e poi non ho del nastro con me"
"Tu credi?"chiese lei ridendo riferendosi all'acquazzone in corso e lui la seguì a ruota fin quando lei si fermò preoccupata.
"Non mi sento più le dita...sono congelate"disse lei sfregandole di poco sperando che solo con quel gesto potessero scaldarsi.
Ma prima che potesse farlo una seconda volta, le mani di James comparvero di fianco a quelle sue e le prese fra le sue cautamente avvicinando sia le sue che quelle di Wanda alla sua bocca. Quello di James era stato un gesto che gli era venuto fuori dal cuore e che faceva da sempre. Soffiò facendo passare un po' di fiato in modo che le mani di Wanda potessero essere almeno calde per un po'. Stava quasi per staccarsi da esse fin quando Wanda si avvicinò di poco e di conseguenza anche James che fino a quel momento stette in silenzio.
"Credi che a volte basti solo del nastro per fermare le cose? Per cercare di ripararle?"
"No ,a volte c'è bisogno di buttare quelle vecchie cose per comprarne di nuove"
"Hai detto che la tua vita era perfetta prima che arrivasse questo fulmine a ciel sereno"
"Si...e tu mi hai risposto dicendomi che il sole risplende sempre dopo la tempesta"
Lui deglutì un secondo prima ancora di dire tutto quello che nascondeva dentro di sé, non che non l'avesse fatto ancora. Non l'aveva fatto avendo davanti le sue pozze verdi era questo il problema in quel momento. Era arrivato il momento di tirare fuori tutto e l'avrebbe fatto con lei davanti a sé, una seconda volta.
"Lascia che io sia il tuo nastro, quello che cerca di riparare i tuoi sbagli, il tuo sole che è comparso dopo la tempesta più grande della tua vita e che comparirà sempre, dopo qualsiasi altra tempesta e che col suo amore ti scalderà sempre"
Senza nessuna esitazione James si avvicinò lentamente e Wanda iniziò a chiudere gli occhi e solo pochi secondi dopo lui poggiò le sue labbra su quelle di Wanda in un bacio che aveva desiderato dal primo momento in cui l'aveva vista e di cui aveva bisogno. Di cui avevano entrambi bisogno, perché ormai era certo e questo è stato la prova. Niente e nessuno l'avrebbe più separati d'ora in poi.
#alternative universe#black widow#brock rumlow#captain america#falcon#james barnes#maria hill#marvel#natasha romanoff#pairing#writing#sharon carter#wanda maximoff#scarletwitch#the winter soldier#sam wilson#samhill#stevenat#romanogers#scarlet soldier#winterwitch
4 notes
·
View notes
Text
9,80665🌍☁️
Tranquilla, piccoloatomodiunfreddouniverso, va tutto bene, calmati, d'accordo? Sapevi che questo momento sarebbe arrivato. Ti siedi, lucidamente, dopo essere andata incontro al caos. Hai riascoltato tutti i passaggi. Li stai rimuovendo quei passaggi, e probabilmente sarà solo un'epifania che te li riporterà alla mente.
Ora va meglio. Respiro profondo. Le introduzioni. Posssono essere saltate, ma se studiate è meglio.
No, basta schemi come al solito quando scrivi.
Ce la fai a scrivere liberamente? Ah, vero, RAZIONALIZZARE ahahahah. Dimenticavo.
Ok, sì.
Ma qui devi parlare.
A te stessa.
Lo so che hai ansia.
Ansia che possa leggere e tu non vuoi.
Bloccalo, no, sì, no, sì, no, sì.
Ha il nome del profilo.
Ti prego, probabilmente nemmeno lo leggerà.
Quindi smettila.
Scrivi.
Quello che senti.
Senza retorismi.
Quelli sì ma dopo.
P.s. Simone, so che legggerai questo post. Come ogni altro post. So che mi vuoi bene e che non mi capisci spesso. Nemmeno io spesso mi capisco. Ma ti voglio bene. Sappilo.
Lui non è Libro, non è Mare, non è Baccello e per Dio non è Nocciolina.
Lui è Katana, okay?
Fatti due conti.
Ne vale la pena? Non lo saprai mai probabilmente.
Non siamo qui per questo, non stavolta, non oggi.
Sto male. Cioè, rettifiico. In realtà non sto male. Non sento niente. Diciamo che vorrei stare male.
Ecco cos'ho combinato.
A parte aver attivato lo splendido meccanismo di difesa della rimozione.
Ho fatto un'altra cosa.
Lo avevo già fatto.
Quando mi aveva baciato e mi aveva detto "se poi mi dovesse piacere qualcun'altra la smettiamo con questa situazione".
Ho bloccato l'innamoramento.
Voi, ma voi chi, nemmeno lo so.
Vi starete chiedendo: "come hai fatto?".
Non lo so.
No no no no no.
Smettila.
Stai scrivendo sapendo quello che già scriverai. La smetti? La smetti? LA SMETTI? Sospiro. Mi odio.
Benissimo.
Il numero che c'è come titolo, sapete cos'è? Accelerazione di gravità.
Non è difficile. Salto nel vuoto, no?🙂 ma questo vuoto dove porta? Dove porta se mi schianto? Ma è uno schianto? Facile.
Mi sono buttata. È tutto così buio. Ci sono tante stelline. Sono puntini luminosi.
FIGLI DI PUTTANA AVRESTE DOVUTO AIUTARMI CHE CAZZO AVETE COMBINATO.
Sono Bukowski adesso?
CHE CAZZO VI È PRESO? EGOISTI DI MERDA. MI AVETE PRESO TUTTO. MI AVETE DISTRUTTO TUTTO. SIETE FOTTUTAMENTE FELICI ADESSO? PERCHÉ IO VI GIURO CHE IO STO FOTTUTAMENTE IMPAZZENDO E MANTENERE LA FOTTUTA CALMA NON È FACILE. A CHE CAZZO SERVE IL VOLUME DELLA CAZZO DI REAZIONE?
Oh, wow. Non sarebbe dovuto essere questo il risultato. Sto delirando?HAHAHHAHAHAHAHAHHAHA
IO DICO. NON È DIFFICILE. NO? SE DICO DI DIRMI COSA CAZZO SI SENTE PERCHÉ EVIDENTEMENTE IO SO AIUTARLO MEGLIO DI VOI. NO? NO? NO? NO? NOOOOOO? BE', SÌ. COGLIONI. PSICOLOGA SCHEMI ROBOT. COS'È? UN LIBRO DI COME-CAZZO-SI-CHIAMA.
Calmati, Elena, calmati. Calmati. Tranquilla. Va tutto bene.
Non va tutto bene.
Sì, invece. No? Respira. Qui nessuno vuole farti del male. Nessuno qui vuole incolparti di qualcosa.
No, non piangere. È tutto a posto alla fine, no? Dai che devi scrivere una relazione, non è adesso il momento di perdere la calma.
Bravissima, azzera quello che provi. Cerca di distaccarlo da te. Sai farlo bene, dai. Piangere? No. No. No. Non è fattibile.
Ci hai provato, va bene? Hai messo te stessa. Se ti ha apprezzato lui potrà farlo benissimo qualcun'altro. Non è colpa tua. Sarebbe successo in ogni caso.
Non avrei voluto nemmeno mettermi con te.
Mi facevi stare bene. Ero felice. Era bello essere felice.
Io l'avevo detto a N. "Mi basta solo amarlo da lontano. Amarlo con la poesia. Sono felice ed è strano e mi va bene".
Adesso mi ritrovo adesso. Con niente. Ma Elena, pensaci. Lo avevi detto tu stessa, non ti bastava anche un giorno? Come una favola.
Evidentemente ti sei allontanata troppo dal mondo delle idee, sai come funziona.
Ti sei fusa eccessivamente con il mondo terreno. Non mentire. È con te stessa che stai parlando.
Sto parlando in terza persona di me stessa? Interessante. Pubblicherò un articolo su questa cosa un giorno.
Comunque
Sono andata fuori schema. Ti avrei solo voluto amare con la poesia. Poi ho strafatto. Anzi, sembravo strafatta.
Assuefatta.
Da quando mi appiglio anche alla bellezza esteriore di una persona?
Forse è meglio non bloccare la rimozione.
Ci sto provando. A volte ci provo ma è sbagliato.
Comunque, dicevo.
Salto nel vuoto. Va tutto bene fino a quando in lontananza non vedi qualcosa. Strano, vero? Cosa sta succedendo? Sono ancora nel mondo delle idee? Perché sento di starmici allontanando?
Poi ho capito.
Non è stato solo il corpo. Non è stato solo quello.
Non è stato mettersi a nudo.
Stavo precipitando come Lucifero che piomba sulla terra per creare l'inferno e la montagna del purgatorio come conseguenza.
Precipito.
Sto entrando nell'atmosfera terrestre.
9,80665.
Adesso ha più senso questo numero, vero?
La sento.
Sento quei numeri addosso.
Sto entrando nell'atmosfera terrestre.
La gravità mi ucciderà.
Ma non arriverò al suolo.
No.
Brucerò prima.
Guardate, vi dirò. I più diranno "fa meno male di uno schianto diretto, no?"
Niente di più sbagliato.
Perché sto iniziando a sentire il calore.
La senti quella sensazione di calore? No, ma aspettate. Non è amore quello.
Vi direi, mi sarebbe piaciuto dire che fosse il fondersi con il mondo terreno, al quale mi sono avvicianata appena l'ho guardato e ho trasformato quella bella poesia in qualcosa di carnale.
Ma non è quello.
Sto bruciando.
Senza schianto.
Fa male.
Sempre più male.
Mi sto denigrando.
Non si può tornare indietro.
Fa male, tanto male.
Uccidimi e basta. Perché farmi soffrire così tanto?
Brucia. Brucia. Brucia. Brucia.
Mentirei se dicessi che mi dispiace totalmente.
Quando alla fine allontani il pensiero del dolore. È interessante osservare il tuo corpo che brucia senza capire che la tua mente probabilmente è già carbonizzata.
Brucio. Totalmente.
Non tocco suolo.
È finita.
Speravo in uno schianto.
Ma niente.
Non sarò nemmeno ricordata per quello.
Maledetta accelerazione di gravità:,).
E niente. Signori miei. Addio.
Cosa ne sarà di me?
Risposta:
"Non so più che cosa scegliere, prendere in mano la vita o diventare cenere?"
Che dire di altro.
Vorrei piangere.
Piango sempre per tutto. Perché stavolta no?
Quando voglio piangere abbasso gli occhi. Li rialzo. Mi tocco la fronte. Guardo il soffitto: "non è oggi quel giorno".
In ogni caso.
Vorrei ringraziarti, per i bei momenti, per avermi difesa. Per avermi fatto comprendere cosa significhi amare. Per avermi fatto comprendere cosa significa essere felici. Non lo sentivo da anni.
Tutti quei colori stanno eclissando. Il buio sta tornando. Grigio e nero risplenderanno. Gli arcobaleni stanno scomparendo, i piccoli coniglietti rosa? Morendo.
Non voglio perdere il controllo. Non voglio prendermela con qualcuno. Non voglio.
Sapete? Ricordo quello che è successo dopo che mi ero innamorata quella volta, 5 anni fa.
A PROPOSITO MI SA CHE L'INCUBO CONTINUERÀ. SPERO DI NON RIVEDERTI LIBRO.
Dicevo, dopo che mi aveva detto "io non ci sto provando con te, lo sai?" E avermi spezzato il cuore in mille frammenti minuscoli. Sono morta dentro. Come quando avevo saputo che avesse quella ragazza che sarebbe diventata poi una delle mie amiche più care.
Ero stata malissimo. Avevo avuto la sensazione di morire. Nessuno mi farà provare quelle sensazioni come te. Non c'eri più nella mia vita però. Strano, vero? Perché mi sono innamorata di nuovo e lui stranamente ha ricambiato. Spettacolare.
Adesso sto bene. Mi sento meglio.
Ti voglio bene, K. Probabilmente non ci sentiremo ma ti voglio bene.
Firmato:
piccoloatomodiunfreddouniverso
2 notes
·
View notes
Text
Romance senza nobili: oh my!
Dopo la lista di libri romance che somigliano in qualche tratto alla serie Bridgerton di Julia Quinn, dopo la lista dei miei Duchi, Marchesi, Conti e Visconti preferiti all’interno del genere romance, la mia amica Manu fa: Mary, dovresti proprio fare anche una lista dei tuoi romance preferiti senza nobili! Mi sembra giusto, no?
E io ho pensato avesse ragione, ma la categoaria non nobili è un tantino ampia, infatti contiene soldati, figli illegittimi, padroni di case da gioco, cortigiane, pirati, pugili, steward, imprenditori, poliziotti, proprietari di saloon, indiani e se poi aggiungiamo tutti i romance ambientati in America che di solito non hanno nobili chi la finisce più?
Perciò in questo caso, per rendere la lista breve, mi sono data una super regola: vi consiglierò solo i romance cartacei in italiano senza nobili che ho in libreria. Stop.
Più avanti in altre liste riguardanti argomenti (plain jane o carovane) o autrici specifiche (tipo Pamela Morsi) troverete presenti molti altri romanzi senza personaggi di alto lignaggio, ma stavolta la lista riguaderà solo ciò che posseggo in cartaceo e quindi sarà breve, perchè ormai leggo per lo più in ebook.
Ecco i romance storici senza nobili (e senza elementi paranormal) in lingua italiana che ho in libreria:
Titolo: Una nuova vita
Titolo originale: The Bridal Season
Autore: Connie Brockway
Link: https://amzn.to/38y8atP
Trama: 1890 Letty Potts, figlia illegittima di un visconte e di una cameriera, si guadagna da vivere facendo l’attrice, ma al momento è disoccupata e si vede costretta a lasciare Londra. Il destino, però, ha in serbo un regalo speciale per lei: un biglietto del treno buttato ai suoi piedi da una donna che organizza matrimoni per personaggi altolocati. Letty approfitta immediatamente dell’occasione: prende l’identità della donna e parte per un viaggio che ha come destinazione l’avventura. E, forse, una delle tappe sarà l’amore…
La mia opinione: uno dei romanzi più famosi di Connie Brockway e a ragione. Mi era piaciuto molto. Sì, è vero, gioca molto sugli equivoci e sui giochi di ruolo, ma la protagonista cerca davvero di organizzare bene il matrimonio dei suoi clienti con tutta se stessa, il lettore percepisce come voglia veramente cambiare vita e non può che tifare per lei, nonotante ne capitino di tutti i colori. Commedia degli equivoci, ma anche romantica. La consiglio caldamente. Anche perchè la trama si discosta dai soliti romance.
Titolo: Un sentimento splendido
Titolo originale: Somebody Wonderful
Autore: Kate Rothwell
Trama: America Fine 1800. Incontrando il rude poliziotto irlandese Mick McCann a Timona Calverson, ricca e famosa fotografa, bastano solo pochi attimi per rendersi conto che è quello l’uomo a cui vuole donare il proprio cuore. Ma Mick, persuaso che sono troppo diversi e che non potranno essere felici, fa di tutto per resisterle. Toccherà a Timona convincerla del contrario. Con qualsiasi mezzo.
La mia opinione: Non lo ricordo perfettamente, l’ho letto tempo fa, ma mi sembra che la trama, piuttosto confusa, si riducesse a una serie di scuse che l’eroina cercava per rimanere a vivere col poliziotto e convincerlo a portarla a letto. E il poverino non sapeva più che pesci pigliare per fare la cosa onorevole perchè lei lo martellava senza fine. Lei non mi era piaciuta come personaggio, ma lui sì. Poveraccio.
Titolo: Un’eredità peccaminosa
Titolo originale: The Bequest
Autore: Candice Proctor
Link:https://amzn.to/3oA5zFD
Trama: West fine 1800. Gabrielle Antoine conduce una vita serena nel convento di New Orleans, che la ospita da quando era bambina. Un giorno, però, scopre di aver ricevuto in eredità una casa nel Colorado. Giunta sul posto, ha un'amara sorpresa: la casa è adibita a bordello e bisca. E Gabrielle ha addirittura un socio in affari, il cinico avventuriero Jordan Hays. Pur determinata a trasformare il bordello in una scuola, ben presto Gabrielle si accorge di volersi arrendere all'amore e al fascino di quell'uomo sconosciuto.
La mia opinione: Non aspettatevi qualcosa di meraviglioso come i libri di La LaVyrle Spencer, ma Candice Proctor in questo libro è stata brava. Se non ricordo male, mi era piaciuto. Certo bisogna che a uno piacciano le trame Western di un certo tipo, ma lo consiglio.
Titolo: La lezione di piano
Titolo originale: Weeping Angel
Autore: Stef Ann Holm
Trama: West fine 1800. Il proprietario di un saloon, Frank Brody e la maestra di musica Amelia Marshall ordinano entrambi un pianoforte. Ma purtroppo in città ne arriva solo uno. Nessuno dei due vuole cedere, e Frank propone lo usino a turno. Ma frequentarsi non porterà certo nulla di buono per persone così diverse. O forse no?
La mia opinione: Questo non lo ricordo per niente. Vuoto totale. Ma la trama sembra carina e potrebbe essere divetente. Magari lo rileggerò.
Titolo: Fra le tue braccia
Titolo originale: Harmony
Autore: Stef Ann Holm
Trama: West, fine 1800 circa. Sospesa dall'insegnamento solo perchè ha cercato di fare in modo che le sue alunne non arrivassero del tutto ignoranti dei fatti della vita fino all’altare Truvy Valentine decide di prendersi una pausa, allontanarsi da Boise e andare a far visita a una cara amica nel Montana. Lì conosce Jake Brewster, proprietario di una palestra, grande, grosso, e aspirante bodybuilder. Sebbene conosca le regole che accompagnano la scelta del marito di una ragazza della buona società, Truvy è totalmente disarmata di fronte a Jake Brewster, a cui sembra importare solo della boxe e del poker. Ma il destino ha ancora le carte coperte...
La mia opinione: lo ricordo poco. L’ho letto anni fa, almeno dieci annio fa per l’esattezza, ma mi sembra fosse carino e ironico.
Titolo: Proposta di passione
Titolo originale: An Improper Proposal
Autore: Patricia Cabot
Trama: Payton Dixon è stata educata come un uomo, nel suo petto però batte il cuore di una vera donna. Il capitano Condor Drake è l’uomo dei suoi sogni e ora sta per sposarsi con Becky. Solo alla vigilia delle nozze, un bacio appassionato rivela quei sentimenti che tra loro per troppo tempo erano rimasti celati… Il matrimonio è annullato, Becky si imbarca per fuggire ma Drake, uomo d’onore, la segue. E quando la nave del capitano viene attaccata dai pirati, sarà Payton a portarlo in salvo, rischiando tutto per il vero amore
La mia opinione: Senza dubbio il mio preferito della lista. Una storia romantica e super sensuale tra pirati incapaci, naufragi in isole deserte, fratelli ubriachi e molta passione. Io lo trovo spassoso ed avvincente e se avete amato i film I pirati dei Caraibi o Laguna Blu è consigliatissimo.
NOTA BENE: questi non sono (a parte Proposta di passione che lo è) i miei romance preferiti senza nobiltà presente, sono solo quelli che avevo in libreria. I miei preferiti sono altri, li ho in ebook sul mio kindle e molti di loro (ma non tutti) sono inediti in italiano. Ne parlerò in futuro in altra sede. Intanto mi fa comunque piacere averbi presentato questi romanzi poco famosi che io stessa ricordavo poco, avendoli lettti molti anni fa.
1 note
·
View note
Text
Distanza
Parole: 1437
No beta, we die like men
Fandom: Sanremo RPF
Ship: Cesarotti
Avvertimenti: sdolcinatezza, menzione di ansia, quarantena da corona virus, canzoni, una sola piccola battuta a doppio senso, Elio compare per una riga
Note autore: non lo so, ho avuto questa idea un po’ a caso… Non so dare titoli (per un attimo stavo per usare una frase di una canzone degli Eugenio in Via Di Gioia, ma ho cambiato idea all’ultimo)… Da qualche parte della mia testa esiste una versione estesa di questa cosa che forse un giorno sarà scritta… Forse…
P.S. Odio profondamente Tumblr perché mi mette automaticamente lo spazio per ogni a capo, anche se nel file di word avevo messo un’interlinea 1.
Ringrazio la mia amica @gecko-chann per avermi involontariamente dato questa idea (insieme a “Altrove, restare a casa version”)
Da Eugi: Questo è diventato l’amore ai tempi del Corona Virus
Da Riki: … -_-
Da Eugi: Non ho ragione? Boh, non ho mai letto il libro… Però dai è vero, stiamo sempre a comunicare via messaggio, massimo via Instagram… Insomma è un modo diverso di fare le cose, no? Senza contatto…
Da Riki: Okay, volevo prenderti in giro per la pessima battuta, ma… Dovevi proprio ricordarmi che non ci vediamo da tre settimane?
Da Eugi: Ma se ci parliamo tutti i giorni?
Da Riki: Non di persona… E comunque più che altro mi scrivi… Non sento la tua voce da un pezzo… A meno che tu non abbia postato qualche storia su Instagram o non ascolti qualcuna delle vostre canzoni… Dovrei essere offeso a dir la verità… Non mi chiami mai…
Riccardo si sente un po’ in colpa per aver concluso il messaggio in quel modo, sa benissimo che Eugenio non si trova a suo agio a fare chiamate al telefono… Però è vero che un po’ gli fa male… Insomma non è che deve chiamare una reception o un punto informazioni, si tratta di lui! Che senso essere a disagio nel chiamare il proprio ragazzo? È un po’ triste che per sentire la sua voce ha dovuto mettere in loop le storie di Instagram e le canzoni del suo gruppo. Meno male che scrivono delle belle canzoni, altrimenti sarebbe stata un po’ una tortura.
Riccardo si riprende dal suo flusso di pensieri in tempo per decidersi a scrivere un messaggio di scuse, ma quando sta per iniziare a digitarlo il telefono comincia a squillare e la faccia sorridente di Eugenio compare sotto il nome del suo contatto. Riccardo resta un attimo confuso e leggermente incerto, risponde alla chiamata.
«Pronto?» chiede quasi con cautela dopo qualche attimo di silenzio. Un profondo sospiro arriva dall’altra parte del telefono «Ciao, Riccardo.» sussurra Eugenio con la voce carica di insicurezza. Riccardo trattiene per un attimo il respiro. Oddio, gli era mancata davvero la sua voce. «Oh.» gli sfugge. Può decisamente fare di meglio. «Ciao, Eugenio. Sono molto, davvero molto, contento che tu mi abbia chiamato.» aggiunge sperando di non suonare troppo disperato, ma comunque di fargli capire che è sincero. «Hai ancora mal di gola? Ti sento la voce un po’ roca…» commenta Eugenio senza rispondere direttamente a quello che gli ha appena detto. Riccardo è abbastanza certo dal suo tono di voce che si sente a disagio. Ha davvero fatto questa cosa solo per lui e si sente che gli sta pesando un po’. «Io… No, ecco… Solo… Mi devo schiarire un po’ la voce, ma… Piuttosto, non mi sembra che tu stia bene… Non devi sentirti costretto a parlarmi al telefono okay? Senti facciamo così: a seconda di quello che preferisci puoi mandarmi dei messaggi vocali, o un video o proprio niente. Davvero mi volevo scusare per quello che ho scritto, hai tutto il diritto di non sentirti a tuo agio nelle telefonate.» si affretta a spiegarsi Riccardo ed aspetta pazientemente che Eugenio trovi la forza di rispondere «Sì, ecco… Lo so che sono uno che parla tanto e dovrei essere a mio agio al telefono, però davvero non è così… Ma anche la tua voce mi è mancata… Quindi… Ehm… Se aspetti qualche minuto, ho un’idea.» risponde Eugenio mantenendo quel tono insicuro e Riccardo sente i sensi di colpa che aumentano «Certo, qualsiasi sia la tua idea prenditi pure tutto il tempo che vuoi… Adesso riattacco io, okay?» Riccardo sente un lieve verso di assenso arrivare dall’altro capo del telefono e lo prende come il segnale che può riagganciare. Adesso deve solo aspettare. Qualsiasi sia la cosa che Eugenio ha pensato.
Riccardo non è esattamente fiero di sé, ma deve ammettere che ha passato gli ultimi dieci o quindici minuti seduto sul suo letto a fissare il vuoto, sbloccando occasionalmente il telefono per controllare che non fossero comparse delle notifiche da Eugenio. Come se non avesse una suoneria apposta. Però è nervoso. Insomma, ha reso Eugenio nervoso e adesso non è sicuro di cosa stia combinando, quindi si sente nervoso anche lui. Finalmente la notifica dell’arrivo di un messaggio arriva e Riccardo sblocca subito il telefono.
Da Elio: Quindi stasera faccio io la storia di Instagram per il profilo del gruppo?
Riccardo sospira e rilascia un momento la tensione prima di rispondere al messaggio
Da Riccardo: Certo, certo. Stavolta tocca a te…
Mentre risponde al messaggio compare la notifica di un messaggio da parte di Eugenio e Riccardo è piuttosto sicuro di non aver mai aperto una notifica così velocemente. Eugenio gli ha mandato… Un video. Uhm. Riccardo aspetta un po’ sulle spine che finisca il download e subito lo fa partire.
Sembra che Eugenio sia sul suo letto, anche se il video è abbastanza scuro. Davvero in pieno pomeriggio, con una bella giornata, Eugenio tiene le tapparelle abbassate? Ma perché? Riccardo si fa una nota mentale di chiedergli spiegazioni più tardi. Intanto Eugenio ha tirato fuori un ukulele «Hey, Riki! Ehm… Non so bene perché mi è venuta questa idea ma… Ehm… Ecco… In questo periodo ho avuto tempo per esercitarmi meglio a suonare e quindi… Ho pensato di cantare qualcosa… Lo so che probabilmente avrai ascoltato le nostre canzoni fino alla nausea, quindi forse non ne puoi più di sentirmi cantare, ma volevo cantare qualcosa apposta per te, che non fosse proprio una canzone mia… Quindi ho pensato di mettere in musica una poesia… Più o meno… Insomma, tu ascolta, poi al massimo insultami dopo, va bene?» premette Eugenio prima di iniziare a strimpellare il piccolo strumento
Dammi il tuo calore
sono Icaro che insegue il Sole,
ti prego amore
non farmi aspettare
Dammi la tua luce
sono Leandro nel mare – nero
tu sei il mio faro, la mia – Ero
Ho bisogno della tua voce
perché sono Eco – perso
fingo di non essere introverso
Sei la compagnia che non nuoce
Ho bisogno del tuo abbraccio
Sei il mio Apollo e io Giacinto
spero che questo amore non sia finto
ti prego dimmi che ti piaccio – ancora
questo dubbio mi divora
Forse è un paragone scontato
ma sono tuo come Patroclo è di Achille
sono così innamorato
riconoscerei i tuoi occhi tra mille
Riccardo resta incantato a guardare il video. Eugenio è così concentrato e sembra così fragile in quel momento… È davvero meraviglioso. Sente la sua mancanza ora più che mai però allo stesso tempo si sente come se lo avesse accanto, a cantare solo per lui. «Wow.» si lascia sfuggire prima di ricordarsi che sta guardando una registrazione e lui non può sentirlo. Intanto Eugenio finisce le ultime note e poi sorride alla telecamera di sfuggita guardando subito in un’altra direzione come se si vergognasse. «Spero tu abbia visto tutto il video… E… Spero ti sia piaciuto… Ehm… Credo sia tutto… Mi manchi… E ti amo.» dice sottovoce un attimo prima di concludere il video. Riccardo è abbastanza sicuro di essersi commosso.
Scrive subito un messaggio per ringraziare Eugenio, ma a metà si rende conto che non è abbastanza e decide di fare un video. Con le mani che tremano per l’entusiasmo riesce a far partire la registrazione dal telefono «Io… Non so nemmeno cosa dire… Ehm… Grazie, grazie, grazie. Non ti posso ringraziare abbastanza per questo splendido regalo Eugenio… Io… Wow… Ti amo… E mi manchi davvero tanto… Però davvero questo regalo mi ha permesso di sentirti vicino… Come se tu fossi qui…» dice inciampando su quasi ogni parola, ma non ci può fare niente, si sente attraversato da scariche elettriche da quanto è contento «Se avessi saputo che avrei ricevuto il mio spettacolo personale, mi sarei lamentato molto prima…» scherza ridacchiando prima di chiudere il video mandando un bacio verso la telecamera.
Riccardo resta in paziente attesa della risposta che Eugenio sta scrivendo, cercando di smaltire il suo entusiasmo. Si sente la mente piena di idee adesso, potrebbe scrivere due album interi probabilmente… Avrebbe voglia di allestire un intero concerto privato solo per Eugenio. Considera ancora l’idea. In fondo, non ha nulla da fare finché deve restare in casa e gli strumenti ce li ha… Potrebbe anche farlo… Sarebbe il suo modo di ricambiare il regalo di Eugenio.
Da Eugi: Meno male ti è piaciuto… Avevo paura che mi dicessi che la poesia non ti piaceva… O che l’avevo arrangiata male… Comunque non hai bisogno di lamentarti per forza… Posso allestire tutti gli spettacoli che vuoi per te, di qualsiasi tipo ;-)
Riccardo è sicuramente arrossito. Uno così timido da non riuscire a fare una telefonata si mette a fare queste proposte. Incredibile. Non che non sia una buona idea però…
#cesarotti#cesarotti fanfiction#sanremo rpf#sanremo rpf fanfiction#Sanremo#Sanremo 2020#Diario da quarantena
20 notes
·
View notes
Text
“L’ASCESA DI SKYWALKER” come avrei voluto che fosse (fanfic)
ho visto al cinema “l’ascesa di skywalker” e non mi è piaciuto. Oltre alle critiche che tutti hanno fatto e che condivido in pieno, ritengo che sia non solo un “tradimento” del film precedente, ma proprio del senso della grande forza morale della saga originale. Ho pensato che anche io, che sono un uomo senza talento per la scrittura avrei potuto fare meglio ed ho deciso di farlo. Quello che segue è un simil copione che contiene i dialoghi principali che per me dovevano essere presenti per concludere la saga e spiegare al pubblico quello che c’era da capire. Le scene di azione non sono descritte, se non un generico “battaglia neglio spazio” e le scene comiche (che pure sono una parte essenziale dei film completi) sono del tutto assenti, lascio al lettore lo spazio per immaginarsele. Vi chiedo infine clemenza considerando che è stato fatto tutto in poche ore. Se comunque pensate che sarebbe stata meglio di quello che è effettivamente il film (perché ormai è quello, facciamocene una ragione), mettete un mi piace.
titoli che scorrono
sono passati 3 anni da quando KYLO REN è diventato il leader supremo del primo ordine, nel frattempo la resistenza, grazie a POE DAMERON, si è riorganizzata, trovando nuovi alleati e mezzi più moderni. Grazie a questo la resistenza è riuscita ad ottenere delle vittorie.
Purtroppo la salute di LEIA ORGANA si è deteriorata, ed ormai sembra che le rimanga poco da vivere. Per questo tutti i principali esponenti della resistenza sono accorsi al suo capezzale, anche REY, che ha interrotto i suoi studi JEDI proprio per accorrere dalla principessa
SCENA 1
tutti sono al capezzale di Leia, che appare molto debole, quando arriva anche Rey, così la principessa chiede di parlare solo con lei.
rey: Leia, come stai? ci stai facendo preoccupare tutti!
leia: sento che le forze mi stanno abbandonando, il mio corpo e il mio cuore ne hanno passate troppe, per questo ti ho fatta venire, c’è un’ultima cosa che sento di dover fare.
rey: riguarda Ben?
leia: sì, anche se non abbiamo mai affrontato l’argomento fino in fondo, sento che tra voi due è successo qualcosa, qualcosa che va oltre lo combattere contro il primo ordine; come madre vorrei almeno poter capire...
rey: lui... ha ucciso Snoke per salvarmi e poi mi ha chiesto di regnare insieme sulla galassia ed io... (abbassa lo sguardo) io ero tentata di accettare. Anche oggi continuo a pensare a questa offerta e vedermi su quel trono accanto a lui...
leia: avevo immaginato qualcosa di simile, Ben è sempre stato un bambino di buon cuore, ma ha sempre avuto difficoltà a gestire le sue emozioni ed esternare i suoi sentimenti; come madre ti chiedo di provare a capirlo e perdonarlo nonostante tutto, sono sicura che se ha fatto queste cose è perché ti vuole davvero bene. Dopo mio padre anche lui sembra vittima di una maledizione, ma tu hai un cuore forte, promettimi che proverai a spezzarla...
rey: (abbozzando un sorriso) va bene, se lo chiedi tu...
leia: grazie mia cara, so che Ben ha capito che anche tu gli vuoi bene.... (con sempre meno voce) adesso ho fatto tutto quello che dovevo, posso anche riposare in pace.
Leia muore, arrivano anche gli altri e tutti sono tristi e abbattuti. Frasi di circostanza.
SCENA 2
cambio inquadratura, si vede caricate la bara sul Millennium Falcon mentre salgono anche Chewbecca, C-3PO e R2-D2, con rey che parla con Chewbe, a terra ci sono Rey e gli altri.
rose: dove la porteranno?
finn: su Naboo, dove c’è anche la tomba di Han solo.
rey: Chewbe...
chewbecca: (fa il suo verso)
rey: forse hai ragione, questa è la nostra guerra ed è giusto che che sia la nostra generazione a combatterla, ma mi mancherai. Spero che un giorno potremo ritrovarci tutti.
il Falcon parte e Rey rientra mestamente in un edificio da sola. Qui si accorge che sta per iniziare un collegamento nella forza con Kylo. A bordi ci sono anche r2-d2 e c-3po che resteranno su Naboo come guardiani delle tombe dei loro padroni, visto che non risultano eredi di Han e Leia ancora viventi.
kylo: (sprezzante) oh, dopo tutto questo tempo, finalmente ti sei degnata di concedermi la tua presenza.
rey: ( triste ) Ben! devo dirti che tua madre... non è più tra noi...
kylo: lo so, l’ho percepito nella forza.
rey: (arrabbiata) perché?? perché devi essere così, era tua madre, una donna meravigliosa e sembra che non ti importi niente!!
kylo: ecco la piccola orfanella Rey in cerca dei genitori che mi fa la morale! non sai niente e vuoi dare lezioni a tutti!!
Rey fa uno sguardo tra il ferito e l’arrabbiato, ma la connessione termina. Nel frattempo arrivano Poe e Finn che le dicono di prepararsi, perché devono andare su un pianeta per incontrare una spia nel primo ordine.
Un droide entra nella stanza di Kylo
droide: leader supremo, la riunione sta per iniziare, lo stato maggiore è già presente
kylo: la riunione è annullata, adesso vattene, voglio restare solo fino a domani.
SCENA 3
Quando arrivano però vengono attaccati da un sicario e si mettono all’inseguimento. Si tratta però di una trappola e si scopre che l’obbiettivo è proprio Rey, sospettata di essere la nipote di Palpatine e che quindi possa essere “arruolata” dai seguaci del vecchio impero. Arrivati nel loro rifugio i banditi catturano Rose e FInn
bandito1: il gioco è finito! arrendetevi e consegnateci la ragazza.
finn: Rey! non devi consegnarti, non possiamo permettere al primo ordine di vincere!
bandito2: non sai quel che dici, noi abbatteremo il primo ordine!
rose: (sorpresa) ma la resistenza siamo noi! se siete contro il primo ordine siete dalla nostra parte!
bandito2: dalla vostra forse, di sicuro non dalla parte della ragazza jedi.
finn: stai scherzando? lei è la nostra alleata migliore!
bandito2: per questo dico che non sai di cosa parli! le nostre fonti ci hanno indicato chiaramente che tra i nostalgici del vecchio impero hanno individuato in una bambina abbandonata su Jakku la nipote dell’imperatore Palpatine. Vogliono fare di lei la nuova leader, non solo reclutando una buona parte dell’esercito del primo ordine, ma anche tanti che non si sono ancora schierati.
rose: non è possibile, anche se fosse davvero la nipote di Palpatine, non accetterebbe mai di essere il burattino dell’impero! voi non la conoscete!
bandito1: e tu non comprendi quanto sia pericolosa questa cosa. Non permetteremo che si possa realizzare questo rischio!
Alla fine però Rey e Poe riescono a sconfiggerli e metterli in fuga, anche se la versione di Rey arrabbiata fa esclamare ai banditi che è la degna erede di Palpatine.
poe: non ci posso credere, ma davvero sei la nipote di Palpatine? questo spiegherebbe la tua predisposizione alla forza!
rey: No!! sono solo Rey e non la nipote di qualcuno.
poe: ma...
rey: basta così, non voglio più parlarne!!
poe: ok.... ma...
rey: allora!!!
finn e rose: dai Poe, finiscila qui!
SCENA 4
Tornati sul luogo dell’appuntamento si fermano ad una locanda, dove Finn, Poe, Rose e Rey si siedono ad un tavolo ed iniziano a parlare nell’attesa.
poe: non riesco ancora a credere...
rey: Poe!!
poe: ...che Leia sia morta! (gli altri 3 annuiscono) io la conoscevo fin da quando ero piccolo, per me lei ed Han erano degli eroi invincibili ed invece guarda che destino triste che hanno avuto!! e tutto per colpa di Kylo Ren. Prima le ha ucciso il figlio, poi il marito! e poi per il dolore è morta anche lei; almeno potrà riposare accanto ad Han, del figlio non hanno mai ritrovato il corpo.
finn: ma come, non lo sai? Kylo Ren è il figlio di Han e Leia.
poe: cosa????? quel buono a nulla di Ben è Kylo Ren? .... al tempo stesso sono sorpreso e non sorpreso. Voglio dire, era il tipo che se ne sta da solo in un angolo e non ti rivolge mai la parola, ma al tempo stesso combinava un sacco di guai quando si arrabbiava. Ora che ci penso, in effetti faceva scoppiare le cose intorno a lui tramite la forza, per la disperazione i suoi genitori hanno dovuto mandarlo da suo zio Luke. Chi si aspettava che potesse diventare tanto potente, se penso a come è stato duro quando mi ha torturato!! a te cosa ha fatto Rey?
rey: (con tristezza) a me non ha fatto niente.
finn: ma se ti ha catturata e interrogata!? quello è un uomo spietato, lo abbiamo visto di cosa è capace!!
rey: (con più decisione, ma sempre triste) no, a me non ha fatto del male durante l’interrogatorio, anzi non ha mai cercato di farmi davvero del male.
poe: (assorto nei suoi pensieri) ha ucciso suo padre!! e probabilmente ha cercato di uccidere anche lei, ci credo che Leia sia morta di dolore!! Quello è un mostro capace solo di portare rovina...
rey: no, lui...
SCENA 5
rey si accorge che sta per iniziare un collegamento nella forza, così si alza di fretta e scappa nel retro (ripostiglio?) del locale.
finn: Poe, guarda cosa hai combinato!
poe: ma io...
finn: Rey aspetta!!
rose: fermo! lascia che le parli io, voi due avete già fatto abbastanza danno
intanto, nascosta da sguardi indiscreti, è iniziata la connessione tra Rey e Kylo.
kylo: che sorpresa, dopo solo un mese mi rivolgi la parola! e stavolta sei stata tu a chiamarmi...
rey: non è certo stato frutto della mia volontà
kylo: Snoke è morto ed io non ho cercato di contattarti..
rey: (sorridendo) quindi in passato mi hai cercata
kylo: (imbarazzato) non certo per offrirti di nuovo di stare al mio fianco. Ma non mi hai ancora detto come mai hai attivato la connessione.
rey: ti ripeto che non l’ho fatto apposta, forse scoprire che anche da bambino non fossi ben visto dagli altri, sebbene ai quei tempi avessi un cuore volto al bene ci ha collegati di nuovo.
kylo: allora ero solo patetico e debole. Grazie al lato oscuro adesso ho la forza necessaria.
rey: eppure c’è ancora del buono in te, anche se fai di tutto per farmelo dimenticare.
kylo: L’errore che hai commesso dimostrandomi pietà non mi farà vacillare, so bene che non ti importa di me, ma solo della tua ribellione. Ebbene, vi distruggerò e ti lascerò contemplare la tua disfatta!!
rey: come puoi dire questo Ben! tutto quello che abbiamo passato, tutti i nostri sentimenti, so che li hai percepiti anche tu nella forza! perché non torni al lato chiaro!
kylo: mai! solo nel lato oscuro potrò compiere il mio destino, la galassia ha bisogno di ordine e solo un leader forte può garantirlo. Cedere ai sentimenti mi ha portato solo miseria, la prossima volta che ci incontreremo sarà da nemici, preparati.
rey: (arrabbiata) ti ho già battuto e lo farò ancora, sono stata solo una sciocca a cercare di perdonarti.
la connessione termina, e Rey scoppia a piangere disperata. Rose entra nella stanza e le ragazze si abbracciano.
rose: Rey, mi dispiace, io...
rey: Rose!
rose: ti ho vista parlare da sola, verso il muro. Parlavi con Kylo Ren vero? (Rey annuisce) tu lo ami?
rey: non lo so, tutto quello che sento ora è il mio cuore spezzato
rose: però ti ho visto fare il sorriso più bello di questi tre anni. Vieni, torniamo al tavolo.
SCENA 6
Rose e Rey tornano al tavolo dove ci sono Finn e Poe ad attenderle preoccupati.
rey: ecco, io...
poe: Rey, scusaci, abbiamo detto troppo
finn: sì, scusaci, non volevamo rattristarti
rose: ok, finiamola qui, non dimentichiamo che siamo venuti con uno scopo.
rey: (arrabbiata) infatti, dobbiamo sconfiggere il primo ordine!!
Finn guarda Rose con sguardo interrogativo, e lei gli fa cenno di che non è il caso di approfondire
poe: giusto! anzi la spia dovrebbe essere qui ormai, sarà una sorpresa la sua identità.
al tavolo si avvicina un uomo incappucciato e quando si toglie il cappuccio si scopre essere Hux.
rey, finn e rose: Tu!!!
finn: perché, tu sei il generale supremo!
hux: perché non sopporto che Ren sia il leader supremo! preferisco che vada tutto in malora che sottostare a lui.
poe: qualunque sia il suo motivo per noi è un’occasione unica per sconfiggere il primo ordine.
hux: giusto. Ma non restiamo qui, andiamo in un posto più appartato.
uscendo dal locale trovano dei soldati colle armi in mano pronti ad arrestali
poe: che significa questo!
finn: lo sapevo che non ci si poteva fidare!
hux: per questi anni sono stato la vostra spia e vi ho anche fornito mezzi moderni, ma ora le cose sono cambiate.
rose: cosa intendi?
hux: è molto semplice, abbiamo scoperto che esiste una discendente dell’imperatore Palpatine ancora in vita, grazie a lei tutta la vecchia guardia potrà insorgere contro Ren, potrò vedere la sua rovina e restare al mio posto. Voi ormai non mi servite più, devo solo eliminare testimoni scomodi. Addio!
poe: è Rey! è Rey quella che cerchi. è lei la nipote di Palpatine.
hux appare sorpreso, ma sembra credere a poe.
hux: se è davvero così significa che siamo ancora alleati, ma solo se la ragazza accetterà il proprio ruolo
rey: mai! non mi assocerò mai con chi vuole ripristinare l’impero!!
hux: non avere fretta, se volete davvero abbattere Ren non avete molta scelta, ci sono interi incrociatori pronti a morire per te, solo per quello che sei. Quando avrai preso una decisione, nel frattempo la nostra piccola collaborazione potrà continuare.
Hux e i suoi uomini salgono su una nave. Rimasti a terra i quattro si confrontano, ognuno con sentimenti diversi.
rey: Poe, come hai potuto!
poe: ma siamo vivi! è questo che conta!
finn: siamo alleati con Hux?? è un incubo!
poe: ma pensa a quante risorse e quale vantaggio potremo avere!
rose: mi sento male
poe: questa è la nostra occasione per distruggere il primo ordine dall’interno!!
sulla nave Hux e i suoi sembrano soddisfatti
ufficiale1: ci sono cascati! credono davvero che quella cercatrice di rifiuti di Jakku sia nipote dell’imperatore!
hux: infatti, far trapelare la notizi prima ai banditi è stato un’ottima idea. Adesso almeno un terzo delle truppe si rivolteranno contro Ren e contemporaneamente l’alleanza gli causerà non poche noie. Quando saranno tutti allo stremo interverremo noi e tutta la galassia sarà nostra!
SCENA 7
riunione dello stato maggiore, è stato individuata un’importante base ribelle.
hux: quindi schiereremo quattro incrociatori, ma suggerisco anche un flotta di caccia, per intercettare eventuali fuggiaschi.
kylo: bene, mi aspetto una vittoria schiacciante. Procediamo.
la flotta del primo ordine arriva ed inizia a bombardare il pianeta. Nel frattempo Kylo sente che Rey è lì, prende la sua navetta e scende ad affrontarla. Mentre la battaglia infuria, inizia anche il duello tra Kylo e Rey. Nonostante le loro forze si equivalgano, alla fine Kylo riesce a disarmarla e atterarla. Invece di darle il colpo di grazia si ferma e abbassa la spada
rey: e questo lo chiami ordine? io vedo solo violenza e distruzione
kylo: questa è solo la conseguenza del disordine portato dalla vostra inutile ribellione, dei sacrifici devono essere fatti!
rey: allora avanti, sacrifica anche me alla tua sete di potere, sacrifica pure tutta la galassia.
arrivano anche Finn e Rose che cercano di salvare Rey sparando contro Kylo, ma come aveva fatto con Poe, riesce a bloccare il laser e i due assalitori.
kylo: Rey, non ti ho mai mentito e non ho mai voluto davvero ucciderti. Non lo farò nemmeno oggi, prendi il mio mezzo e i tuoi amici se vuoi e vattene, dimenticati di questa guerra, se non sei pronta a fare sacrifici.
rey: io sono pronta a sacrificare me stessa.
kylo: anche io ho dovuto sacrificare qualcosa, la mia umanità
rey guarda con dolore a kylo
kylo: per questo ti sto lasciando andare. Col mio veicolo nessuno oserà fermarvi.
rey, finn e rose si avviano , ma rey prima dice un’ultima cosa a kylo
rey: Ben, voglio almeno che tu sappia che sono stata davvero tentata di accettare la tua proposta quella volta, proprio perché so che c’è ancora del buono in te.
detto questo se ne vanno, mentre Kylo si riunisce alle truppe. Nel frattempo Poe decide di chiamare Hux.
Poe: allora siamo d’accordo. Di’ pure a tutti che la ragazza ha accettato l’eredità di suo nonno Palpatine.
Hux nella sua stanza sorride.
SCENA 8
la notizia dell’erede di Palpatine ha avuto il suo effetto, molte sono state le defezioni dei vecchi ammiragli, ai quali si sono uniti anche alcune truppe locali, mentre la resistenza pare essersi intensificata. Il primo ordine ha subito grosse perdite, ma si sta riorganizzando e lanciando un contrattacco. Nella sala della guerra Kylo, Hux e gli altri ufficiali stanno preparando la battaglia decisiva nel sistema solare si Naboo. Il piano prevede una battaglia tra incrociatori spaziali e una battaglia a terra per il controllo del pianeta. Finita la riunione ognuno torna nelle proprie stanze, prima seguiamo Hux, che ha un incontro segreto con i suoi fedelissimi e i cavalieri di ren.
hux: tutto procede secondo i piani, la battaglia finale sarà su Naboo, quando saranno allo stremo delle forze interverremo anche noi e finalmente faremo trionfare il nostro ideale. Kylo e la ragazza però dovrete eliminarli voi, cavalieri di ren, e compiere così la vostra vendetta.
ufficiale1: e per quanto riguarda la resistenza?
hux: anche loro ci serviranno, per equilibrare le forze in campo, ma dobbiamo fornirgli nuovi mezzi; dove potremo incontrarli?
ufficlale2: Jakku è un pianeta lealista e abbastanza lontano, potremo fissare lì.
hux: perfetto, preparate tutto.
la scena si sposta nella stanza di Kylo dove appare Luke come fantasma della forza.
kylo: sembra proprio che io non riesca a liberarmi di te, neppure dopo la tua morte.
luke: Ben, ti avevo avvisato che se mi avessi colpito sarei stato sempre con te. Sono qui per metterti in guardia; la strada che hai intrapreso non ti porterà niente di buono e lo sai anche tu, altrimenti perché avresti lasciato andare Rey, con una scusa priva di senso?
kylo: ucciderla avrebbe solo fatto spazio a inutili sentimenti che un leader non può avere per tenere unita la galassia, come quando ho ucciso Han Solo.
luke: almeno stai ammettendo di avere dei sentimenti per lei. Non commettere lo stesso errore di tuo nonno, credi in chi crede in te!
kylo: (sbuffa) l’unica cosa che interessi a lei sono i suoi amici e la sua resistenza, io ero solo un mezzo per liberarsi di Snoke. è stato solo per quel poco di Ben Solo che era rimasto in me che ha potuto raggiungere il suo scopo, ma oramai anche quella piccola parte di me se ne è andata con lei.
luke: incredibile, ancora una volta ogni cosa che hai detto è sbagliata! è proprio perché quella parte di te che credi scomparsa diventa ogni giorno più forte che posso essere qui davanti a te. e se guardi con chiarezza nella forza, saprai anche che per Rey sei importante come lei lo è per te.
luke svanisce e kylo resta solo e pensieroso
SCENA 9
su Jakku si incontrano Poe, Finn e Rose (e altri della resistenza)
poe: ragazzi, come state? e Rey?
rose: noi stiamo bene, ma Rey è parecchio giù, essere sconfitta da Kylo Ren è stato un duro colpo e il fatto che tu l’abbia resa famosa come una Palpatine le ha fatto tutt’altro che piacere.
finn: sono riuscito comunque a contattarla durante i suoi allenamenti e ha detto che verrà.
intanto camminano per il villaggio dove lavorava Rey, sembra più grande e con più vita. Arriva Rey.
rey: Poe, come hai potuto!!
poe: hai ragione, ma non mi scuserò. La situazione era disperata e grazie alla mia decisione adesso il primo ordine sta vacillando.
rey: non capisci, io non sono la nipote di Palpatine!!!
poe: come puoi dirlo? una bambina nascosta su Jakku, sensibile alla forza, è praticamente la tua descrizione.
rey: ti ripeto che è impossibile!
poe: anche se fosse, la descrizione calza a pennello e grazie a questo abbiamo infranto il potere di Kilo Ren.
rose: Rey, perché sei così sicura di non essere la nipote di Palpatine?
rey: (vergognandosi) perché... perché... perché i miei genitori erano dei poco di buono che mi hanno veduta per comprarsi da bere.
tutti restano sorpresi e imbrazzati
finn: Rey, come è andato l’allenamento?
rey: sinceramente, male. Sembra che per quanto impegno ci metta io abbia sempre meno forza..
poe: ed è qui che entro in scena io! non preoccuparti del tuo calo di forma, oggi ci consegneranno dei nuovi mezzi con cui potremo finalmente distruggere Ren e il suo regno!!
nel frattempo si avvicinano alcune persone, tra cui la vecchia vista nel risveglio della forza che lavorava con Rey.
uomo1: Rey, sei proprio tu allora! non credevo che ti avrei rivista!
rey: uomo1, che bello rivederti!, Vecchia! ma come state?
vecchia: da quando te ne sei andata le cose sono molto cambiate ed in meglio
rey: cosa è successo?
uomo1: il supremo leader Kylo Ren!!
vecchia: sì, un giorno è arrivato qui colle sue truppe e ci ha liberati. Adesso non lavoriamo più per la razione di cibo minima per non morire, ma riceviamo un giusto compenso. Come vedi abbiamo del denaro e possiamo permetterci di vivere in delle case vere mettendo anche qualcosa da parte.
uomo1: qui siamo tutti fedeli al leader supremo. alcuni si sono anche arruolati per combattere al suo fianco. ma tu cosa ci fai qui?
rey: (visibilmente confusa) beh, io ho degli affari che devo sbrigare.
dopo aver salutato i vecchi conoscenti si dirige fuori dal paese all’incontro con Hux per la consegna di nuovi caccia. Dopo che la resistenza ha preso possesso dei nuovi mezzi, mentre si stanno dirigendo verso Naboo, Rey decide di deviare la rotta e andare su Ahch-too .
SCENA 10
Rey scende dal veicolo di Kylo e si dirige decisa verso la zona del lato oscuro.
luke: Rey, lì non troverai nessuna risposta!
rey: maestro Luke! come puoi essere ancora qui?
luke: sono diventato un fantasma della forza, perché avevo ancora qualcosa da insegnarti.
rey: maestro Luke, io sono confusa, non so più cosa sia giusto fare! io pensavo di poter fermare Ben, di riportare la giustizia nella galassia, che lui volesse solo schiacciare la popolazione!!
luke: e come mai sei confusa adesso?
rey: lui è venuto su Jakku e ha liberato davvero tutti coloro che erano nella mia stessa situazione. Se penso a quanto abbiamo aspettato qualcuno che facesse un gesto così nobile! e invece ormai nella resistenza parliamo solo di distruzione... credevo di sapere distinguere tra giusto e sbagliato, invece ora non lo so più!!
luke: Rey, ogni generazione deve confrontarsi colle proprie scelte e capire dove si trovi il giusto e lo sbagliato. Apri il tuo cuore alla forza e troverai le risposte.
rey: ormai sento solo che il mio cuore è a pezzi, maestro Luke, aiutami tu.
luke: forse conoscere la storia della mia famiglia potrà aiutarti. Come sai mio padre era Dart Vader, ma il suo vero nome era Anakin Skywalker ed insieme a sua madre era un bambino schiavo e senza futuro su Tatoonie, nonostante in quel periodo esistesse ancora la repubblica.
rey: non sapevo che questa fosse la sua origine, sento di avere molto in comune con lui, questa cosa mi spaventa un po’...
luke: non molti conoscono questi particolari, spesso ci piace idealizzare il passato e vedere solo quello che vogliamo. Un giorno comunque arrivò un gruppo di persone molto particolare che aveva sbagliato rotta, Erano una giovane ragazza colla sua scorta che comprendeva anche dei Jedi, poiché quella ragazza era la regina di Naboo ed era anche mia madre, Padme Amidala. In modo fortuito entrarono in contatto con mio padre e si accorsero che la sua predisposizione alla forza era eccezionale e quindi lo riscattarono per farne un jedi, convinti che fosse il ragazzo preannunciato da una vecchia profezia secondo la quale avrebbe riportato l’equilibrio nella forza. Tuttavia al termine del suo addestramento, quando era ormai un adulto, incontrò nuovamente mia madre e si innamorarono, ma un jedi non può legarsi ad un amore esclusivo, inoltre lei era diventata un senatrice e temeva che lo scandalo avrebbe travolto non solo la sua vita, ma anche il suo operato e quindi decisero di sposarsi in segreto. Credo sia stato questo l’inizio della discesa di mio padre verso il lato oscuro.
rey: vuoi dire che chi intraprende le vie della forza deve dimenticarsi dei propri affetti? per cosa lottiamo allora?
luke: è stata la vanità nel voler mantenere le apparenze, l’ingordigia di non affrontare le conseguenze delle proprie scelte che ha posto la malizia nel loro cuore. da qui è iniziata la tragedia. Se avessero agito allo scoperto, certamente avrebbero dovuto rinunciare alla vita che avevano conosciuto fino ad allora, ma ne avrebbero potuta iniziare una nuova, alla luce del sole. Invece a causa della paura costante di perdere tutto, mio padre si fece sedurre dal lato oscuro, divenne un sith al servizio del cancelliere Palpatine ed insieme distrussero i jedi e instaurarono il regime dell’impero. Mia madre non riuscì a seguirlo su questa strada e così, dopo aver dato alla luce mia sorella e me, morì per il dolore di aver perso l’amore della sua vita.
rey: è una storia molto triste, sento che mi tocca nel profondo, ci vedo tanto del rapporto tra Ben e me. Ma come hai fatto poi a sconfiggere tuo padre e l’imperatore?
luke: (ridendo) ma io non ho sconfitto l’imperatore, è stato mio padre!
rey: come?? ma non era un suo discepolo? io sapevo che tu li avevi affrontati e sconfitti per distruggere l’impero.
luke: è vero che facevo parte della resistenza e che mi ero già scontrato con Vader, ma quando finalmente ho scoperto che era mio padre, ho capito perché provavo sempre un disagio nell’affrontalo: era rimasto del buono in lui e non potevo più ignorarlo. Così lasciai da parte la lotta politica e decisi che volevo riportare mio padre nella luce. Arrivato al suo cospetto però c’era anche l’imperatore, che manipolando i nostri sentimenti ci spinse a lottare al fine di portare me al lato oscuro; è stato nella foga della battaglia che ho capito che dalla violenza non avrei ottenuto niente, così ho gettato la mia spada. L’imperatore ha approfittato della cosa per attaccarmi e questo ha smosso mio padre, che ha capito che l’amore che provava per me, suo figlio, superava tutta la vita che aveva speso nel lato oscuro ed ha ucciso lui l’imperatore, morendo anche lui poco dopo.
Rey appare pensosa per un po’, poi mostra uno sguardo sereno.
rey: grazie maestro Luke, adesso so cosa devo fare. E scusami, ma non potrò essere un jedi...
luke: Rey, che la forza sia con te!
rey riparte
SCENA 10
la scena principale è la battaglia tra incrociatori di lealisti e separatisti, con esito incerto, inoltre si vedono anche battaglie a terra, intorno al palazzo reale. Kylo Ren si trova lì. Arriva Rey e riesce ad atterrare come membro della resistenza nell’area controllata dai separatisti. A questo punto Hux svela le sue carte a attacca entrambe le fazioni mettendole in ginocchio. In particolare, con due cavalieri di Ren assalta Rey e gli ufficiali nostalgici (separatisti).
SCENA 11
separatista1: Hux, cosa significa questo??
hux: (ridendo soddisfatto) che tutti siete caduti nella mia trappola. Ma davvero credevate che l’imperatore potesse avere avuto un figlio di cui gli importasse? e che una rovista rifiuti fosse sua nipote? sciocchi nostalgici accecati dalla superbia come mio padre. E farete la sua fine.
rey: non andrà come pensi, Ben e io ti fermeremo.
hux: non so chi sia questo Ben, ma tu stai per fare una brutta fine. Cavalieri di Ren sistemateli tutti!!
rey combatte contro i due cavalieri di ren e riesce a sconfiggerli, a questo punto cattura anche Hux.
separatista1: adesso ci ucciderai?
rey: perché dovrei?
separatista2: perché siamo stati sconfitti.
rey: non uccido nessuno per un motivo del genere, consideratevi sconfitti e agli arresti però.
separatista1: certamente, ci è comunque rimasto un minimo di onore.
rey: perfetto, e tenete in custodia anche hux.
hux: cosa credete di poter fare ormai? anche Kylo sarà ormai morto, tu hai sconfitto due dei cavalieri, ma gli altri sono andati ad occuparsi di lui.
Rey a questo punto prende un veicolo e parte verso kylo.
SCENA 11
kylo combatte contro i cavalieri di ren e li sconfigge, ma resta ferito
SCENA 12
Kylo è seduto su una scalinata quando arriva Rey colla spada attivata.
kylo: alla fine hanno mandato te ad uccidermi? a quanto pare non posso sfuggire a questo destino.
rey: ti sbagli, non sono venuta a prendere la tua vita, ma tutto l’opposto. (spenge la spada e la getta via). Finalmente ho fatto chiarezza nel mio cuore: io ti amo e so che anche tu ami me, e non voglio più vivere un giorno lontano da te. Ma al tempo stesso non posso seguirti nel cammino del lato oscuro, perciò ti supplico, torna al lato chiaro e io ti starò accanto qualsiasi vita tu decida di fare; non importa che tu voglia essere il nuovo imperatore, un contrabbandiere come era tuo padre, un contadino come tuo zio e un rovistatore di rifiuti come ho fatto per tutta la vita, finché potrò starti accanto sarà la vita migliore che possa avere.
kylo: (visibilmente scosso) ormai per me è troppo tardi, ho commesso troppi crimini, ho ucciso il mio stesso padre e per colpa mia anche mia madre e mio zio sono morti.
rey: hai tutta la vita per rimediare al male che hai fatto ed io sarò sempre al tuo fianco. Ho sempre saputo tutto quello che hai fatto come Kylo Ren, ma mi sono innamorata di te lo stesso.
kylo: sei sicura di quello che vuoi? non ho mai pensato che Ben Solo potesse meritarsi di essere amato.
rey: Kylo Ren è solo la maschera dietro cui ti sei nascosto per tutto questo tempo, io lo so, ho potuto conoscere il tuo cuore, è quello di Ben!
kylo: e i tuoi amici della resistenza? quelli che chiami la tua famiglia? non credo che loro potranno mai accettarmi, sei pronta a dire loro addio?
rey: loro avranno sempre un posto speciale nel mio cuore, ma posso continuare a vivere anche se decidessero di non volermi più vedere, se perdessi te so che farei la fine di tua nonna. Semplicemente smetterei di vivere.
kylo: ti ho già fatto supplicare troppo, la verità è che non posso dirti di no qualunque richiesta tu mi faccia. Anche per me valgono le stesse cose che hai detto, in questi tre anni mi è sembrato di non essere più vivo, ho rimpianto ogni singolo giorno di non aver fatto di più per convincerti ad afferrare la mia mano nella sala del tron di Snoke. Ma...
intanto Rey si è avvicinata a Kylo e sorridendo appoggia la mano sul suo volto
rey: ma?
kylo: sento di non meritare tutto questo, di essere amato, di poter essere felice.
rey: so che ce lo meritiamo tutti e due
Rey avvicina la sua bocca e si baciano
kylo: temo però che non potremo godercela a lungo, a meno che non trovi un medico...
SCENA 13
Kylo contina a perdere sangue, Rey lo porta nel palazzo reale in cerca di cure. Trovano C3PO che riconosce Rey e Ben come filgio di Leia e Han e di conseguenza come ultimo discendente reale di Naboo, e così il personale si fa coraggio e prende in cura Ben. Nel frattempo l’ultima forza in campo rimasta operativa è la resistenza che è determinata ad uccidere Kylo Ren. I ribelli circondano il palazzo reale e lo mettono sotto assedio
SCENA 14
Poe intima alle poche guardie di consegnargli Kylo Ren, ma ottiene un rifiuto, così si preparano all’assedio. Quando sta per iniziare lo scontro arriva Rey.
poe: Rey, che bello vederti! hai sconfitto Kylo Ren? abbiamo vinto?
rey: no. Ben sta bene e non sono qui per combattere con lui. (rivolgendosi a tutti) La battaglia è finita, non c’è più motivo di combattere, per piacere andatevene.
poe: che vuoi dire? tutte le altre armate sono finite, questo è la nostra occasione per uccidere Kylo e liberare la galassia.
Rey recupera la sua spada colla forza e l’accende.
rey: non permetterò a nessuno di fare del male a Ben.
tutti restano esterrefatti, in particolare finn, mentre Rose sembra quasi contenta.
finn: Rey, che significa? Kylo Ren ti ha fatto qualcosa??
rey: sto agendo di mia volontà, amici, vi prego, non c’è più motivo per combattere.
finn: ma perché, come mai difendi Kylo Ren??
rey: (esita un attimo) perché lo amo!
poe: non ci posso credere, hai tradito i nostri ideali per un paio di begl’occhi!! non ci lasci altra scelta che lo scontro!!
finn: Poe, aspetta! Rey è una nostra amica, dobbiamo darle credito.
poe: anche tu? ma che vi prende a tutti? se non lo uccidiamo adesso ce ne pentiremo in futuro!!
rose: ma se agiamo in questo modo in cosa saremo migliori rispetto al primo ordine?
il resto dei ribelli appare confuso, alcuni sono dalla parte di Poe, altri da quella di FInn
finn: io sono stanco di combattere, se Rey dice che c’è una speranza di far tornare la pace, io le credo.
rose: e anche io!
rey: ragazzi, grazie!
poe: non posso credere alle mie orecchie!! Rey che per una cotta passa al nemico, voi che le date credito perché siete stanchi!! ma vi siete scordati dei nostri compagni morti? che hanno instaurato un regime dittatoriale? io non posso mollare adesso!!
camminando con difficoltà arriva anche Ben.
ben: cos’è questo rumore dolcezza?
Poe agisce d’istinto e spara contro Ben, ma Rey blocca il laser colla sua spada.
rey: Ben, vieni, appoggiati a me
Ben mette il suo braccio intorno alle spalle di Rey, i due si guardano e sorridono.
rose: vedete? dobbiamo combattere per proteggere ciò che amiamo e non per distruggere ciò che odiamo! Rey è nostra amica, fidiamoci di lei!
poe: Rey, da quanto tempo è che ci hai traditi? non posso credere di non essermi accorto di nulla!!
Ben con un gesto fa volare via il fucile di Poe.
ben: misura le parole, stai parlando alla tua imperatrice! (rivolgendosi a tutti) la guerra è finita, i miei uomini stanno arrivando. Ma non temete, non vi sarà fatto alcun male, siete liberi; anzi da ora in poi costruiremo una nuova galassia insieme.
tra i ribelli le reazioni sono varie, c’è chi sembra contento, chi trista. Poe se ne va subito evidentemente arrabbiato, mentre Finn e Rose si abbracciano entusiasti.
SCENA 15
Finn e Rose fanno visita a Rey, sono in una stanza molto bella e lei è vestita con abiti preziosi, c’è un manichino coll’abito da sposa di Padme, è quello che userà anche Rey per il suo matrimonio con Kylo. Dopo alcune chiacchere generiche iniziano a parlare della loro nuova vita.
rose: se penso a come eravamo pochi mesi fa! soprattutto tu Rey, stai per diventare la nostra imperatrice!!
rey: non me ne parlare, sono terrorizzata! già così sono sopraffatta dagli impegni, non oso immaginare cosa mi aspetti.
finn: è lo stesso anche per noi. Ricostituire il senato e lavorare con tutte quelle persone che hanno idee spesso opposte alle nostre, è un incubo credimi!! non so come faccia Ben.
finn: a proposito, ma come gli è venuta in mente questa cosa della dinastia Skywalker?
rey: beh, è sempre stato particolarmente fiero delle sue origini, così è venuto fuori con questa idea imbarazzante. Tra le altre.
rose: cioè? dicci dicci, cos’altro fa di imbarazzante??
rey: in realtà è solo dolcissimo e fa di tutto per viziarmi, è solo che non sono affatto abituata. Ma parliamo anche di voi, è davvero così dura avere a che fare con le persone del primo ordine?
rose: un po’, ma almeno sono tutti interessati a fare il bene della galassia, anche se qualcuno avrei preferito arrostirlo con un laser! Forse però stavolta, mettendo insieme tutte le istanze potremo costruire un futuro migliore di quanto ci saremmo aspettati.
rey: ma nel privato come stanno andando le cose tra voi?
finn e rose: (imbarazzati) beh.... ma non parliamo sempre di noi!!
rey ridacchia.
rey: ehm, avete avuto contatti con Poe?
finn: (serio) beh, a dire la verità non è che abbia preso bene tutta questa storia dell’impero, ma almeno ha trovato qualcosa da fare... il contrabbandiere. Lo sai che ha sempre ammirato Han.
rey: sono contenta che vi sentiate ancora, e fategli sapere che la porta qui è sempre aperta, ma la parte del contrabbandiere... forse è meglio che faccia finta di non aver sentito, visto il ruolo che sto per ricoprire.
rose: ok, ora basta chiacchere, FInn esci che Rey si deve preparare per la cerimonia, ormai mancano poche ore.
la cerimonia si tiene sulla stessa scalinata dell’altra scena, l’officiante è a metà scala . Arrivano Ben e Rey che pronunciano il loro sì e poi si baciano.
Poi ricominciano a salire e in cima alla scala sono stati messi due sedie simili a troni e i due sposi vengono annunciati al popolo come l’imperatore Ben Solo e l’imperatrice Rey Solo della dinastia Skywalker. Partono i festeggiamenti e sul finale si vedono le sagome di Ben e Rey che si baciano nuovamente.
FINE
1 note
·
View note
Text
Dal mio diario 30 settembre 2019
Sono tornata a fare delle cose sbagliate e so che non riuscirò mai a far capire alle persone perché sto facendo tutto questo . Le mie amiche sono incazzate , uguale i miei genitori , non riescono più a gestire questa situazione , a stare dietro la mia testa marcia ma io non ho mai chiesto loro di farlo perché nemmeno io riesco a correrle dietro. La mia mente è avanti anni luce . Ha la capacità di pensare al cubo , di portarmi in altri mondi e di oltrepassare qualsiasi tipo di conversazione e limite umano. È anche per questo che non riesco piú a seguire bene dialoghi , guardare i film e vivere in mezzo agli altri -oltre alla malnutrizione , ovviamente- Non lascia scanso a niente e nessuno , nemmeno a me. Venerdì alla manifestazione sono svenuta e dirlo non mi fa nessun effetto perché non riesco a preoccuparmi per me stessa come mi preoccupo ogni giorno per gli altri. Dare tutto l’amore che posso , sforzarmi , farmi in mille pezzettini per le persone a cui voglio bene mi sembra lecito ed è l’unica cosa che mi ha sempre resa viva anche prima di tutto questo , quando ero una specie di animale fuori controllo. Loro non meritano male , devono avere tutto quello che io posso dargli , io il dolore lo posso sopportare, loro no. Ho passato tutta la giornata con A , è stato bellissimo ma sono arrivata all’una che mi accasciavo sul pavimento di Galleria Umberto per i morsi della fame. Sentivo lo stomaco letteralmente disintegrarsi , lo mantenevo come se servisse a qualcosa. A voleva costringermi a mangiare e ci stavo pensando a farlo , come tutte le persone normali , eppure quella maledetta voce che sento sempre mi gridava senza pietá : “Vuoi davvero illuderti che un ragazzo sia interessato a te ? Alla tua salute? Ma chi se lo prende un guaio come te? Non ti illudere.” Lei é l’unica a cui poter dare ascolto , così spietata che non lascia spazio a niente. La mia psicologa dice che posso controllare i miei pensieri e anche questa voce così cattiva con tanto lavoro ma io sto iniziando a perdere le speranze, non ci credo più. Il giorno dopo sono andata a dormire a casa di Orsola , eppure ho passato la prima ora in totale loop. Eravamo nella sua vecchia casa per prendere delle cose e portarle in quella nuova e io non riuscivo a fermare quella cascata di pensieri che mi invadevano il cervello. Lei mi parlava ma io non riuscivo ad ascoltarla per davvero. Mi sentivo ingombrante, camminavo senza sfiorare nulla , l’angoscia e la paura mi stavano assalendo. È possibile che io non riesca più a godermi nemmeno un week-end con la mia migliore amica ? Mia mamma aveva raccomandato alla mamma di Orsola che mangiassi perlomeno quello che mi ero portata da casa. Perché si , io non mangio più fuori . Se sentissi l’olio come condimento potrei morire sul colpo. Quando i miei amici al Vomero si misero la bustina di zucchero sulla lingua e dopo bevvero la Coca Cola mi misi a piangere. Io riuscivo a sentire lo zucchero dentro me insieme al grasso che aumentava. Se ne sono accorti tutti che soffro di disturbi alimentari , anche il compagno della madre di Orsola ha fatto dei commenti sull’anoressia e sui minuscoli pezzettini che provavo a mettere in bocca. Ho rifiutato tutto e come se non bastasse non ho resistito alla tentazione di vomitare. Sono più tipa che resiste alla fame , non mi abbuffo per poi vomitare ma quando mi costringono a mangiare quella é l’unica soluzione per non digerire il cibo. Qualcosa però stavolta è andato storto. Nel water ho visto del sangue. Ho avvisato Orsola e ci siamo accorte del fatto che mi fossi tagliata l’ugola , avevo una specie di taglio insanguinato che non ha mai smesso di farmi male. Ho cercato di distrarmi e abbiamo guardato le Winx insieme e ... signori miei sono stata capace di paragonare le mie gambe a quelle di fate in un cartone animato. Le osservavo , le paragonavo e cercavo di capire quale tra di loro avesse le gambe più magre e commentavo anche. Orsola non mi criticava ma evinceva nel suo sguardo una specie di tristezza mista a preoccupazione. Per me non esistono più persone ma solo corpi a cui paragonarmi , tutti i giorni , ovunque. Anna odia quando lo faccio , mi sopporta dall’inizio , è stata con me nel bene e nel male. Nel libro di Valentina Dallari ho visto me e lei in una scena. Stavo andando a casa di Chiara , avevo una gonna gialla e la maglia dei Rolling Stones , sua mamma aveva insistito per venirmi a prendere e non lasciarmi camminare. Quando sono entrata in macchina Anna stava lacrimando e mi guardava . La madre mi disse “stai diventando invisibile” e Anna che provava a spiegarmi che avevo le gambe piccolissime e io che me ne vergognavo in realtà perché troppo grasse. Io , Orsola , il nostro gruppo di amici maschi ed Anna siamo usciti ad Aversa. Ho saltato 3 pasti, ho fatto 10 chilometri e sono per l’ennesima volta arrivata a casa con i morsi di fame che mi piegavo ma non ho accettato nulla che Orsola volesse volesse offrirmi . Ho messo il pigiama che mi cadeva da dosso come il jeans che avevo messo per uscire ma stavolta non potevo fare buchi nelle cinture. Non ho resistito a fare foto e video al mio corpo , al pigiama e quando le ho viste mi sono tranquillizzata ma sorpresa. Non mi vedo mai come sono allo specchio , mi odio , mi faccio schifo , mi picchio e mi tiro il grasso da dosso ogni volta. A luglio la mia psicologa ha pensato di mandarmi da uno psichiatra perché l’immagine che avevo di me stessa e addirittura degli altri era completamente distorta e io mettevo delle barriere , passavamo le ore che potevo sfruttare per fare terapia a litigare. Nelle foto c’erano le ossa , le costole fino a sotto l’ascella , si vedeva tutta la gabbia toracica e i fianchi da fuori . La pancia era talmente piatta che risultava ridicola tra le costole e i fianchi. Beatrice ed arrabbiata , ha paura che io possa morire , dice che devo andare in ospedale ma io non voglio. “Ginevra sai una cosa? Ho sempre pensato che fossi pazza, stravagante, ma ti posso dire che eri normalissima. Tu sei pazza adesso” mi ha detto e ha continuato : “Complimenti, perché ti piace la versione peggiore di te che potevi scoprire, io so solo che ti rivoglio com’eri” non capendo che io com’ero prima non ci voglio tornare mai più. Stavo malissimo comunque , in famiglia ero la pecora nera , combinavo guai minuto per minuto , mi sentivo in gabbia , non riuscivo a piangere , sfogarmi , sentivo solo rabbia e le persone hanno fatto qualsiasi cosa in loro poter per contribuire a questa merda. Lei lo sa quante volte non venivo capita , quante altre tornavo a casa che avevo appena finito di picchiarmi e soprattutto , tutto quello che ho vissuto in quella maledetta e schifosa scuola. È una versione di me che non voglio più rivedere. Non che questa sia il massimo ma almeno riesco a pensare ... beh , forse troppo . Anzi , sicuramente. Andavo avanti solo pensando ai miei sogni e lottando per i miei ideali : diventare un hippie , andare sul Machu Picchu come scalatrice , aiutare le persone , andarmene via da questa realtà che mi stava troppo stretta , incontrare Camila , il mio idolo , realizzarmi e vivere libera. Sono sempre stata piena di sogni , mi è sempre piaciuto scatenare rivoluzioni , fare la differenza e mettermi dalla parte dei deboli ma ho sbagliato il luogo , il momento. Ho sbagliato e basta. Christian, il mio migliore amico , (almeno così dovrebbe essere) mi ha detto che gli faccio impressione , che non mi riesce a guardare così e che una persona così speciale e piena di luce non può spegnersi così. In metro mi abbracciava per non farmi cadere dato che non tocco le sbarre per paura dei germi e mi teneva stretta , non si staccava , mi ha detto che a un certo punto non ha sentito più il peso e che c’ero fisicamente ma che lui non mi sentiva e mi ha fatto pensare tanto . Il mio scopo é sempre stato quello di scomparire , di diventare meno ingombrante , meno esposta ma in questo modo sono ancora più presente. È un controsenso che spaventa. Più scompaio e più si rendono conto di me. Ho pregato per l’ennesima volta Dio di far si che sopravvivessi alla notte. Mi interessa davvero vivere? Se devo morire almeno non farmelo sentire per favore , il dolore che sto provando è fin troppo. Cercavo di parlare con lui e non con la vocina che al buio si faceva ancora di più sentire . Perché io non mi vedo così ossuta? Cosa ho fatto di male per non riuscire a vivere come tutti gli altri? Perché sto così tanto male ? Come sono arrivata a tutto questo? Mi sono ricordata di tutto quello ho passato , di quelle maledette foto inviate , di Salvatore e l’abuso , della famiglia che mi ha perseguitato , della mia povera nonnina , alla quale non sto più pensando per bene perché troppo attenta a queste cose , a quando camminavo per strada ed ero costretta a difendermi perché subivo molestie . Ho pensato a quando mi stavano per spingere giù dal terrazzo , alla professoressa Silvestri che mi denigrava e io che lanciavo i banchi , i ragazzi che mi mandavano letteralmente fuori controllo e io ... stavo peggio di ora e mi vergogno di aver vissuto quegli anni in quella maniera. Non piangevo mai , ero solo un personaggio , non più Ginevra. Perché mi sono esposta così tanto? Perché le persone sono state così cattive con me? Mi odio per ogni maledetta cosa. La mia vita è stata un caos per anni e adesso mi illudo di poterla riordinare portando nello zaino 5 amuchine , contando le calorie , controllando la fame e imponendomi le cose. Stavo male anche prima. Ho pochi ricordi felici. Io con i miei demoni ci parlo , ci gioco , o per meglio dire , loro giocano con me , mi torturano. Passo più tempo nella mia testa che nella vita reale . La parte più macabra , cattiva e masochista di me mi sta divorando. Questa malattia mi sta divorando. Credevo di avere un controllo allucinante, forza di volontà ma sono solo diventata una schiava. Christian mi ha detto che lo rendo felice . Io posso davvero rendere felice qualcuno? La mamma di Orsola quando mi sono svegliata mi ha detto che faccio impressione e che si era già accorta del fatto che stessi avendo dei problemi . Mi ha detto che ho le braccia di una bambina di 10 anni e io stentavo a crederci. Mi ha detto anche che le mie gambe sono come quelle delle Bratz , che si vede tanto e non poco. Le ho detto che non era vero e mi ha detto di misurarmi per rendermi conto di come sono davvero. Mi sono fatta venire a prendere prima da mia madre perché non avrei mai accettato di pranzare qualcosa cucinato da altri , come ho già detto , per me il condimento dei piatti è un terrore. La mamma di Orsola ha poi dovuto riferire a mamma della situazione e ovviamente è andato tutto a farsi fottere. Tra poco i miei avranno la restituzione con la terapeuta e non so cosa ne uscirà da tutto ciò. A pranzo mia madre mi ha costretta a mangiare dopo il digiuno per 1 giorno e mezzo e non so perché ma i progressi che avevo fatto anche sull’iper-attività si sono messi da parte per dare spazio a 100 addominali , 100 squat , mountain climbers , corsa . Mi girava la testa e credo di essere svenuta o non so cosa , so solo che mi sono svegliata sudata nonostante facesse fresco direttamente alle 5 e 55 sul pavimento. Ho pianto mentre lo facevo , volevo fermarmi ma quella maledetta voce mi diceva di alzare il culo. Mi odio così tanto che faccio gli addominali a terra per sentire la spina dorsale che si illividisce gradualmente. Valentina ha usato il verbo giusto per definirlo “tenere dentro” . Sentivo il cibo dentro , che scendeva e volevo liberarmene , non volevo contenerlo. È per questo che dopo ogni pasto ho le crisi , è tutto metaforico , relativamente fisico ma prevalentemente psicologico. Non riesco ad accettare di nutrirmi perché voglio lasciare che una parte di me che è andata via nessuno e niente possa riempirla. Non voglio “tenere dentro” il cibo perché ho tenuto dentro le lacrime e la vera me per anni. Ho represso paure , debolezze , pianti e mi sono rovinata. Sento l’olio scorrermi la schiena. Non riesco nemmeno a godermi le attenzioni di un ragazzo . Ho paura di amare. Ho paura di essere amata. Non riesco più a lasciarmi andare , a fidarmi di qualcuno. Ho solo 15 anni e sento uno di quei dolori inspiegabili . Mi sento una vecchia. A mi sta abbracciando , chissà a cosa pensa. È arrivata anche Anna . Chissà come vede le mie gambe. Ecco testa mia , stai di nuovo viaggiando. Ti prego almeno stamattina risparmiami.
2 notes
·
View notes
Text
(Quasi) 40 anni vergine
C’è un mio amico che ha quasi quaranta anni non ha mai avuto una ragazza, non per chissà quali motivi ma è sempre stato preso dal lavoro e dalle sue cose che raramente si è interessato a cercare qualcuno, in tutti questi anni ho sentito parlare solamente di una ex. Questa cosa, nel nostro gruppo di amici è diventata un po’ la storia principale, insomma tutte le volte che vedevamo che gli interessava qualcuno eravamo sempre lì a fare il tifo ma quasi sempre le cose andavano male, almeno fino a poco tempo fa. Tempo fa infatti ci dice che ha conosciuto, per caso, una ragazza e che avevano iniziato ad uscire insieme, che finalmente aveva trovato qualcuno con cui si trovava bene. Inutile dire che eravamo tutti contenti perché insomma finalmente forse avrebbe concluso e che non fosse andato tutto a rotoli come sempre.
In quei giorni eravamo tutti con il fiato sospeso, nell’attesa della notizia, sembrava come quando si aspetta la fumata bianca o nera quando eleggono il papa. Insomma dopo qualche giorno mi arriva un suo messaggio “Ci vediamo stasera? ti devo dire una cosa”, io mi sono detto “Oh finalmente ci siamo!”, ero contento per lui anche se non sapevo di preciso cosa voleva dirmi.
La sera ci vediamo ordiniamo da bere, “Allora?” gli dico e lo vedo che non ha una faccia molto allegra, penso subito che gli sia andata male, “non mi dire che ti è andata male anche stavolta” gli faccio, lui sconsolato mi dice “no no è andata bene, insomma abbiamo fatto quello che dovevamo fare”, “no! ma dai, finalmente! bisogna festeggiare!” alzo la birra per brindare ma lui rimane li con lo sguardo perso nel vuoto, io rimango perplesso. “Oh ma che hai?” gli dico, lui mi guarda con aria sconsolata e mi dice “non mi è piaciuto”, gli dico che è normale che le prime volte sia un po’ strano, sia le prime volte con una persona nuova che sopratutto le prime volte in generale, che poi sopratutto dopo tutto questo tempo magari aveva un sacco di aspettative e anche la pressione nostra e delle altre persone che conoscevano la situazione, insomma ho cercato di tranquillizzarlo e ho cercato di non fargli perdere l’entusiasmo prima di cominciare. Quando finisco di parlare alza gli occhi e mi dice “no non è quello, è andata bene...ma mi sa che sono gay”.
Onestamente non mi aspettavo mi avrebbe detto questo. La cosa non mi ha sorpreso perché anni fa ci era venuto un po’ il dubbio però dopo tutto questo tempo credevamo di esserci sbagliati, invece no. E se da una parte ero contento che finalmente avesse capito di essere gay dall’altra mi dispiaceva che ci avesse messo così tanto, che avesse perso così tanto tempo nella sua vita e mi sono sentito anche un po’ in colpa perché magari se glielo avessi detto quando ci era venuto il dubbio magari avrebbe iniziato a pensare anche lui.
A quel punto cerco di incoraggiarlo dicendogli che anche se la cosa poteva sembrare strana, perché passare la maggior parte della vita convinto di essere in un modo e poi ritrovarsi in un altro all’inizio spiazza un po’ ma poi piano piano ci si abitua e anzi finalmente si riesce a godersi meglio le cose perché finalmente tutto è come dovrebbe essere e non ci sono cose che ci sembrano fuori posto ma che non riusciamo a capire quali siano. Gli dico che da una parte lo capisco perché io mi sono reso conto di essere bisessuale a quasi trent’anni e che è stata una cosa un po’ sconvolgente da scoprire ma che alla fine è una cosa bella perché fa parte di te e di quello che sei.
Lo vedo lì che guarda la birra ma non dice niente, io cerco di incoraggiarlo di trovare cose positive da dire ma dopo un po’ finisco gli argomenti e gli chiedo cosa pensa e lui mi fa “ma se ci ho messo quarant’anni a trovare una ragazza secondo te quanti ce ne metto a trovare un ragazzo?”. Scoppiamo a ridere e gli dico che secondo me ci metterà molto meno tempo.
Dopo siamo rimasti lì un po’ a chiacchierare a cercare di capire un po’ la situazione e a cercare un modo per come fare a dirlo ai suoi genitori e agli altri amici.
1 note
·
View note
Text
13 ottobre 2022
I’m a coward! Chi volevo prendere in giro. Non penso riuscirò mai a dire questo genere di cose di persona, how am i gonna find myself a a/o if I can’t talk about feelings! I’m a mess! Stavolta penso di averci rinunciato perché ha penso abbia visto che stavo cercando in qualche modo di farmi perdonare o almeno a parlargli come prima e a scherzare. Anyway dovremmo essere tornati come prima senza che ho detto niente.
Stamattina ho portato il ciambellone e Rambo se ne è divorato metà solo lui, sono contenta che sia piaciuto, posso riacquistare un po’ di credibilità ora. Anche ile è stata contenta e Daniele l’ha mangiato anche se aveva già mangiato la mattina una cosa dolce. Abbiamo provato a fare lo scherzo del pesce a Rambo ed è stato lì che ho percepito Daniele cedere. Poi a pranzo ile e Rambo sono andati a prendersi un caffè e io sono rimasta con lui a vedere la fine di un abile idiota che ha iniziato, perché non riusciva a trovare aot, sono quasi stata tentata di dirgli ti passo la mia pw di netflix però sarebbe stato troppo da sottona, forse. Quando abbiamo ripreso a lavorare ho fatto a noi un’altra tisana e lui ha messo della musica per stare svegli (al contrario delle ballad di ile) e tra queste mi ha messo fear of the dark degli Iron Maiden (non è stato a caso i knew he remembered when we talked on Friday) ed è stata una cosa carina. Ho anche sfidato ile a braccio di ferro e con la mano destra ho fallito ma perché ero posizionata male, con la sinistra infatti ho resistito assai e lei ha il coraggio di rimanere sorpresa. Sto weekend riprendo gli esercizi alle braccia. Magari anche una corsa se non piove (ora pensano che vado a correre solo per mettermi in mostra, dato che gli ho detto che non sto andando più ora, sempre a sfottermi stanno). Poi verso le 4 e mezza sia io che Daniele abbiamo iniziato a chiudere e io mi preparavo a salutarlo appena raggiunto il cancello del campus, invece è venuto in stazione con me (pioveva però poi ha smesso e abbiamo chiuso gli ombrelli, però poi ha ricominciato poco e io non lo volevo aprire di nuovo anche perché avevo la busta in mano, e lui ha condiviso l’ombrello con me di nuovo), poi ha detto che si doveva trovare con un’amica a fare un giro e prendeva il treno in serata. Ha già detto che domani non sarebbe venuto. Ora sto pensando che se non fa il mensile allora non viene ne lunedì (chissà che ha da fare) e ne il venerdì. Domani sinceramente mi sa che mi tocca disertare anche a me (forse c’è un temporale e io non ho fatto il settimanale ma i biglietti singoli). Lunedì o martedì vado con ile a vedere everything everywhere all at once al cinema la sera e rimango a dormire da lei. This is me being social. Prima o poi recupereremo l’incontro con Cate. Ora sono a casa e mi vedo little women su Netflix e stasera recupero un po’ l’anime iniziato con Daniele se riesco.
Oggi pomeriggio ho ripensato ad Izio. Più che altro mentre Daniele mi metteva canzoni degli Iron Maiden. Lui mi aveva fatto una playlist di canzoni rock/metal da sentire e io avevo anche iniziato a farlo con relativi voti accanto alle canzoni. Non riesco più a trovare quel foglio. Sono sicura di averlo visto recentemente e sono sicura al 50% che l’ho sistemato all’interno di un libro, ma dato che ho questa abitudine di mettere di tutto nei libri ovviamente non l’ho trovato e mi sento come se avessi perso un pezzo importante di me. Era uno dei pochi ricordi fisici che avevo di lui. Vorrei ritrovarlo per poter riascoltare le canzoni e magari riuscire a scollegarle da lui nella mia testa. Probabilmente sarà un fallimento e non farà altro che farmelo mancare ancora di più del necessario. He kinda of was my first love come lo intendono i kdrama. E non ho mai avuto una sorta di closure con lui quindi è normale che mi siano rimasti questi pensieri. Chissà che sta facendo ora. Non mi dispiacerebbe avere una relazione a distanza, sarà il periodo autunnale che riporta queste idee ma io davvero ora vorrei un qualcuno da abbracciare. Qualcuno di cui posso fidarmi e a cui posso trasmettere tutta la mia affection. *sigh in loneliness*
0 notes
Text
« Bella's dead. That should change the view from these windows. It's not right this view stays the same. »
Un anno fa sono stata per la prima (e finora unica) volta nella Cappella Palatina a Palermo. Ero stata invitata a un matrimonio da un cugino, ma i matrimoni non mi hanno mai entusiasmato più di tanto. Non volevo neanche andarci perché i futuri sposi e altri parenti continuavano a dire che la chiesa era un po' difficile da raggiungere, che avremmo dovuto camminare a piedi per un pezzo... In generale era proprio una spesa di cui in quel momento avrei fatto volentieri a meno per diversi motivi. Poi gli sposi sono venuti da Palermo a Capo d'Orlando a portare gli inviti a tutti. Ricordo ancora che quel giorno, mentre tutti i parenti erano riuniti a chiacchierare, io ero stata presa in ostaggio da mia cugina piccola che voleva disegnare, giocare e pure pasticciarmi in faccia con i trucchi. Fatto sta che ho dato un'occhiata all'invito solo dopo diverse ore, ed è stato in quel momento che ho scoperto quale sarebbe stata la chiesa da raggiungere. La Cappella Palatina. Quella famosa Cappella Palatina che io fino a quel momento avevo visto e rivisto fino allo sfinimento solo in tv nella terza stagione di Hannibal. E non potevo crederci perché finalmente avrei avuto una possibilità di vederla dal vivo, e improvvisamente quel matrimonio che all'inizio neanche mi ispirava è diventato un'occasione stupenda a cui non potevo mancare. E ok, detta così sembro giusto un po' stronza perché mi interessava di più andare a vedere la Cappella Palatina che assistere al matrimonio, ma ho sempre avuto priorità un po' strane. In ogni caso il senso di colpa è durato ben poco, mia mamma sapeva bene della mia fissa per Hannibal e subito sono andata a sclerare da lei, che dovevo per forza andare al matrimonio perché sarebbe stato nella Cappella Palatina, "quella chiesa a Palermo che abbiamo visto nella terza stagione, dai, ti ricordi?" e insomma, da lì in poi il resto è storia. Le avrò fatto venire il mal di testa da quanto ne parlavo. E non solo della Cappella Palatina, ma proprio di Hannibal in generale. Ogni tanto ci capitava di guardare diverse serie tv insieme, ma Hannibal all'inizio proprio non le andava giù, non le piaceva per niente. È stato solo dopo la fine della terza stagione che ho iniziato ad assillarla di più, a dire che doveva guardare Hannibal perché era stupendo e "perché non hai idea di dove va a parare!", ma continuava a rifiutare. Poi un giorno si è arresa, molto probabilmente per tirarmi un po' su di morale, dato che quel giorno ero piuttosto giù, e mi fa "dai, prendi il computer e guardiamoci Hannibal". E a poco a poco abbiamo visto tutte e tre le stagioni, pensavo avrebbe mollato di nuovo alla prima ma non è successo. Tralasciamo il fatto che spesso la beccavo più concentrata sul lavoro all'uncinetto che sulla puntata ma vabbè, lei è sempre stata così con qualsiasi film o serie tv... Però ogni tanto se ne usciva con "ma non si vede niente sullo schermo, è troppo scuro!" e rido a non finire solo a ripensarci. La vera soddisfazione comunque è arrivata con The Wrath Of The Lamb. E con "soddisfazione" intendo "ok, ce l'ho fatta, finalmente sei passata al lato oscuro anche tu". Stavamo guardando la scena nella casa sulla scogliera, quando Hannibal e Will erano tranquilli a sorseggiare vino poco prima che arrivasse Francis a rovinare tutto, e a un certo punto lei mi fa "maaaa, una cosa..." e poi tentennava dicendo "no vabbè, niente". Io intanto già immaginavo cosa stava per dire e non riuscivo a smettere di sghignazzare, tanto che alla fine ha sputato il rospo e mi ha chiesto "ma quando si baciano questi due?" E niente, lì penso di averla convertita definitivamente. Il finale comunque le era piaciuto tanto, perché per lei era "o tutti e due o niente", quindi è rimasta abbastanza soddisfatta. Peccato che poi non è finita lì, perché la mia fissa non se n'è mai andata e continuavo a ossessionarla comunque, a dirle che speravo in una quarta stagione, a condividere teorie serie o strampalate, a dire che volevo prendermi due cani e chiamarli Hannibal e Will (questa prima o poi succederà davvero, temo), a farle vedere le fan art che trovavo in giro su tumblr... Ed è stata proprio la mia fissa per la Hannigram a rimanerle impressa di più, anche se non conosceva quell'esatta parola perché ancora non avevo voglia di spiegarle il mondo che c'era dietro a tutto ciò. Comunque ci ha pensato lei stessa ad iniziare ad addentrarsi da sola in quel mondo, peccato che l'abbia sgamata quasi subito. Se non ricordo male è successo circa due anni fa, un giorno stavo uscendo da camera mia e becco i miei davanti al pc a guardare qualcosa su google immagini. Non appena mia mamma ha sentito la porta aprirsi ha subito dato una gomitata a mio papà e seppur da lontano ho intravisto che avevano cambiato immediatamente schermata. La prima cosa che ho pensato è stata "ok, stavano cercando qualcosa di cui io non devo sapere niente", quindi sono stata zitta e ho fatto finta di niente. Più o meno per mezza giornata, ecco. Dopo ero talmente curiosa che ho chiesto a mia mamma se ero io che fantasticavo troppo o stavano davvero guardando qualcosa che io non dovevo sapere. E lei si è messa a ridere sotto i baffi. Quindi non avevo poi così tanto torto. Le ho dovuto tirare fuori le parole a forza, ma alla fine ha ceduto e mi ha detto che stava cercando idee per farmi un regalo per il compleanno, unico indizio: "è una cosa che ti piace e inizia per H" "Ah ok, quindi Harry Potter!", le ho subito risposto, e giuro che ne ero davvero convinta. Quando mi ha detto di no è stato come prendere una secchiata di acqua gelida in faccia, insomma, una cosa che mi piace e che inizia per H, ma non è Harry Potter, allora cosa può essere? Non appena ho formulato il pensiero mi è subito venuta in mente l'altra soluzione e mi sono data della stupida per non averci pensato prima, se Hannibal fosse stato una persona reale probabilmente si sarebbe offeso tremendamente nel sapere di essere stato dimenticato così in fretta. Magari non mi avrebbe mangiata, ma avrebbe iniziato a tenermi d'occhio. Per farla breve sì, alla fine mia mamma voleva regalarmi qualcosa relativo ad Hannibal, ma dato che io l'avevo intravista spulciare su google immagini ho indagato ancora di più e alla fine è venuto fuori che voleva farmi fare un disegno su Hannibal e Will e cercava scene della serie da cui prendere ispirazione, per poi commissionare il disegno a una ragazza che lavorava in un bar dove andava spesso mio papà. Non ricordo bene cos'ho provato in quel momento. All'inizio sicuramente imbarazzo, perché pensavo ai miei che cercavano immagini di Hannibal e Will e volevo solo che sotto ai miei piedi si aprisse la famigerata voragine per farmi scomparire per sempre. Però poi ho provato una gratitudine immensa, perché per me sarebbe stato il regalo perfetto e mia mamma lo sapeva bene, a forza di ascoltare tutti i miei scleri. Alla fine comunque sono riuscita a convincerla a non farlo, sarebbe costato troppo e le ho spiegato che su internet, magari più avanti, avrei potuto comprare una stampa di uno dei tanti disegni che le avevo fatto vedere in passato e che già sapevo mi sarebbero piaciuti. Nei mesi successivi però ogni tanto ci pensavo e mi chiedevo "chissà con cosa se ne sarebbe uscita", è un pensiero che ogni tanto mi torna in mente anche adesso e mi piacerebbe davvero tanto chiederglielo. E oltre a quello magari stavolta le avrei anche parlato apertamente della Hannigram e di tutte le fanfiction che leggevo prima di mettermi a dormire, magari non andando a descrivere tutto nel dettaglio, sia chiaro, ma giusto per farle capire fino a dove si estende la mia passione. Magari sembrano cose sciocche, ma adesso che lei non c'è più, adesso che sono passati quasi due mesi dalla sua morte, mi mancano anche queste scemenze, mi manca condividere le cose più idiote. In questi giorni sto guardando le repliche di Hannibal in tv, e per fortuna in generale riesco ancora a godermelo come prima nonostante i temi pesanti che tratta, però mi sono resa conto che certe scene che prima non mi toccavano minimamente adesso non riesco più a guardarle allo stesso modo. Hannibal è una delle mie serie tv preferite, su questo non ci piove. Ma non mi ha mai commossa, personalmente non è il genere di serie tv che mi fa piangere anche perché dai, per cosa dovrei mettermi a piangere? Jack che è tanto scemo da non capire che Hannibal se lo sta prendendo per il culo fin dall'inizio? Insomma, è una serie magnifica ma no, guardandola non ho mai pianto né sentito il bisogno di farlo. Ma da poco mi è capitato di riguardare le puntate in cui muoiono Abigail e Bella e per la prima volta ho pianto guardando Hannibal. Ho pianto mentre i loro corpi venivano preparati e vestiti, mentre Bella esalava l'ultimo respiro e mentre Jack poco dopo la vedeva ancora viva intenta a scegliere il vestito da indossare. Probabilmente sarà stato l'aver dovuto avere a che fare con la morte da vicino, ma quelle scene d'ora in poi non credo che riuscirò mai più a guardarle allo stesso modo. Forse l'intera serie tv non riuscirò più a guardarla allo stesso modo, ogni volta che guardo una puntata penso a quando lo guardavo con mia mamma e facevo battutine su ogni scena e adesso non ci sarà più niente del genere. E questa è solo una delle tante cose che mi mancano di lei... Una delle più sceme, come già detto, ma era comunque qualcosa che condividevamo noi due. Vorrei concludere questo post in un modo degno, magari con una qualche bella frase per renderle giustizia, ma non me ne viene in mente nessuna. Forse perché ancora non sono riuscita del tutto ad accettare la sua, di conclusione, e anche perché non c'è niente di giusto nella morte, per quante parole uno si affanni a cercare.
#sfogo#memories#hannibal#hannigram#cappella palatina#it's been almost two months since my mom died#i miss the times when i used to watch hannibal with her#idk i just miss her so much#mine
2 notes
·
View notes
Text
Cenote Dos Ojos
La situazione disastrosa del mare
Da due giorni si è conclusa un’altra avventura in viaggio che,come tutte le altre, mi ha lasciato altre orecchiette al libro della mia vita; un libro massiccio e già abbastanza consumato (cosa di cui sono orgogliosa, non fraintendetemi) ma sempre in attesa di essere farcito e ingozzato di nuovi ricordi ed esperienze del mondo. Stavolta non è stata una delle mie pazzie estive individuali, anzi, ho preso con me tutta la mia famiglia: il mio Sole e mio fratello di 16 anni, Giacomo. Io e lui abbiamo personalità completamente diverse, gli antipodi l’una dell’altra. Abbiamo interessi diversi e non andiamo d’accordo su molte, moltissime cose, però riusciamo quasi sempre a trovare una sorta di connessione fraterna, una via di mezzo che ci accomuna e ci fa schierare dalla stessa parte. Questo accade il 70 % delle volte, l’altro 30% immagino nella mia testa di soffocarlo a mani nude .
Siamo una famiglia particolare, non convenzionale direi, ma abbiamo sempre viaggiato molto e le esperienze fuori Europa non ci hanno mai spaventato. Mia mamma ci ha sempre portati con sé fin da bambini, le distanze non ci hanno mai traumatizzato e nemmeno i terribili pasti che ti servono sugli aerei. Però le turbolenze ci fanno ancora paura. La meta di quest’anno è stato il Messico, scelto da me perché mi ha sempre affascinato molto l’accento quasi musicale, la cultura, i colori, i paesaggi verdi e allo stesso tempo secchi e duri, le spiagge bianche e il mare cristallino. C’era quasi tutto, non sono rimasta completamente delusa, ma è proprio da dire: abbiamo avuto terribilmente sfiga. Lasciatemi spiegare meglio: partiamo con l’aereo di andata che probabilmente era stato assemblato con i pezzi dei charter del dopoguerra, NIENTE schermi, al che mi sono un po’ preoccupata perché 12 ore di volo a guardare il muro non mi entusiasmavano troppo. Arriviamo e l’umidità ci investe brutalmente dandoci il benvenuto ai tropici: “Bene raga, d’ora in poi i vostri vestiti saranno umidicci e puzzerete sempre un po’ “. Vabbè, si sapeva. Soggiorniamo a Tulum in un hotel hippie, d’altronde come la città stessa, e già comincio ad innamorarmi dei colori vivaci di ogni strada, delle palme altissime e delle amache disseminate ogni dove. Per non parlare dei primi pranzi messicani, insomma, parlo di burritos e tacos fatti con la grazia di Dio, sceso e reincarnato con baffi e sombrero. Ricordo a tutti i miei lettori che sono una grande fan della comida messicana, soprattutto quando sto a casa da sola con la voglia di vivere appoggiata sul comodino e glovo a portata di mano. Tulum mi è veramente piaciuta per il suo fascino spensierato e l’atmosfera rilassata e gioiosa che emanava, ma adesso arriva lo scarafaggio sotto il cuscino (metafora infelice) che ci ha “rovinato” la vacanza: mare inaccessibile perché contaminato dalle alghe. Non parlo delle alghette di Milano Marittima, parlo di metri e metri di sargassi che ricoprivano tutto come fitti tappeti. Si tratta di un fenomeno naturale che, dopo qualche indagine, scopriamo che avviene ogni anno ma così violento accade solo ogni 4 anni. OGNI.QUATTRO.STRONZISSIMI.ANNI. La situazione era veramente critica e il motivo fu ancora più sconfortante: ovviamente siamo noi umani esseri indecenti e non curanti dei doni del mondo. Io ero all’oscuro di tutto ciò fino a due settimane fa, perché ho potuto vederlo e confermarlo con i miei occhi, ma ho idea che pochi sanno i danni che stiamo causando senza rendercene conto. Vedere il mare caraibico in questo stato mi ha fatto molto soffrire, ma soprattutto mi ha fatto capire quanto sia importante prendersi cura della natura che ci circonda, essere più self aware di tutta la plastica che produciamo inutilmente e così via. Non sono mai stata un’anima verde, non ho l’abbonamento a green peace e non li seguo su instagram, ma questo perché non mi sono mai resa conto delle conseguenze visibili.
Continuammo il nostro viaggio saltellando da un Cenote a un altro, che per chi non lo sapesse si tratta di grotte rocciose (anche se i più belli secondo me erano quelli all’aperto), di acqua dolce. L’attività prediletta nello Yucatan è ovviamente lo snorkeling e il diving, è una cosa da fare assolutamente anche perché se no che ce stai a fa’ ai Caraibi? Quindi ho provato sto snorkeling e la verità è che, pur non essendo una gran nuotatrice (somiglio più ad un Golden Retriever felice), mi è piaciuto molto. Poi vabbè, sono sempre italiana e un po’ di sceneggiata alla “mo esce fuori il coccodrillo e m’ammazza” l’ho fatta. Dopo Tulum ci siamo stabiliti a Playa del Carmen per farci del meritato mare e invece noooo, situazione indecente pure li. Non vi dico le lacrime e i tentativi di pulirlo io sola a mani nude sto mare sofferente, sembravo un po’ la Vergine che sorreggeva il Cristo nella Pietà, solo che io fra le mani avevo chili di alghe puzzolenti. Niente, alla fine ci siamo concentrati sulla fauna incredibile che ci circondava: dalle scimmiette curiose che ti stringevano la mano, alle iguane gigantesche che prendevano il sole in mezzo alla strada, tipo statue di marmo. Pappagalli colorati e i coati, dei simpatici animaletti che ho chiamato orsetti tutto il tempo. Insomma un paradiso terrestre se non fosse stato per il mare e per gli americani perennemente ubriachi. Scusatemi amici degli Stati Uniti, ma è stati disgustoso stare in spiaggia e vedervi tracannare alcool su alcool e buttare i bicchieri di plastica per terra.
Ma il ricordo più divertente è senza dubbio il disperato ritorno della macchina a noleggio che avevamo da inizio vacanza. I latini sono molto simpatici ma non sono per niente pratici e organizzati, anzi. Praticamente io e mia madre dovevamo riportare sta macchina in un parcheggio segnato su una mappina dataci dall’agenzia. Il punto è che le strade non avevano nomi, solo NUMERI. E il punto segnato era in mezzo a due strade cieche impossibili da individuare. In due ore di richieste d’aiuto abbiamo ottenuto: 7 proposte di matrimonio, uno scambio conveniente tra me e tre casse di corona gelata, una scimmietta a buon prezzo, un collo per Maurizio Costanzo.
Il mare, come ho detto, era infestato da sargassi per i primi metri, ma in lontananza si poteva distinguere uno scorcio di azzurro, la barriera corallina. Con il kayak ho potuto vedere la bellezza originaria di Playa del Carmen, l’acqua trasparente e i fondali puliti. Ma volete sapere la sfiga più grande? L’ultimo giorno, il 2 di agosto, ci siamo svegliati per andare al mare, come sempre, e indovinate come l’abbiamo trovato? QUASI PULITO. Abbiamo subito chiesto spiegazioni e la risposta è stata:” è un fenomeno che va via da solo, è la natura stessa che decide quando.” Ok bene, vaffanculo Natura.
Vabbè, senza il mare siamo riusciti a girare molto di più lo Yucatan, anche se alcune sere guardavo con nostalgia le foto della Sardegna. Sicuramente tornerò ad esplorarlo meglio e magari a vedere finalmente il mare azzurro che ci aspettavamo.
Fine episodio breve [20]
Episodio breve [20]: Señorita Emma, quédate en México! Da due giorni si è conclusa un'altra avventura in viaggio che,come tutte le altre, mi ha lasciato altre orecchiette al libro della mia vita; un libro massiccio e già abbastanza consumato (cosa di cui sono orgogliosa, non fraintendetemi) ma sempre in attesa di essere farcito e ingozzato di nuovi ricordi ed esperienze del mondo.
#Blogging#Blogviaggio#Donnecheviaggiano#italianblogger#Italianiallestero#ItaliaSpagna#Vacanze#viaggi#Viaggiamo#Viaggiare
1 note
·
View note
Text
Senza nuvole, Alice Oseman
Scheda del libro
Titolo originale Solitaire
Titolo italiano Senza nuvole (…)
Autore Alice Oseman
1ª ed. originale 1 agosto 2014
1ª ed. italiana 5 marzo 2015
Editore Newton Compton
Pagine 287 pagine
Genere Young Adult
Lingua originale Inglese
Sinossi Il mio nome è Tori Spring. Mi piace dormire e mi piacciono i blog. L’anno scorso avevo degli amici. Prima che succedesse tutto quel casino con mio fratello, prima di dover affrontare la dura realtà dei miei voti e delle domande per l’iscrizione all’università e prima di rendermi conto che avrei dovuto iniziare a parlare con la gente… Le cose erano molto diverse, credo. Ma adesso è tutto finito. Ora c’è qualcuno che si firma Solitaire che sta cercando di terrorizzare tutta la scuola con strani messaggi e minacce. E, a dire la verità, ci sta riuscendo anche bene! E poi c’è quello nuovo, un certo Michael. Sì, ok, è dolce e sensibile, ma perché mi sta così addosso? Nessuno ha detto che non sia carino e so che molte ragazze in classe lo trovano anche sexy. Ma non io. A me non interessano le storie d’amore e detesto i mielosi romanzi della Austen. Ma con tutta questa confusione ho davvero paura di non capirci più nulla…
Dettagli
Inizio lettura: 6 Maggio
Fine lettura: 12 Maggio (AIUTO)
Tempo di lettura: 7,7h x 169 p/m
Rating: ★★★½
I say...
Di questo libro mi è piaciuto molto solo il punto di vista su Jane Auten e Orgoglio e Pregiudizio (tranne quando l’ha definito l’equivalente letterario di una telenovela squallida). Sono seria. Non immaginate la depressione che mi ha messo addosso questo libro. È buffo perché è vero. È vero, specifica bene che “non è una storia d’amore”, però è deprimente. Non finiva mai. MAI. Poi, non basta che il libro è di suo una noia spaziale, no, ci si mette anche quel cane di traduttore! Da “Ma tu sei di scuola nostra!” a “P!nk mi dice di sollevare gli occhiali” (l’originale è Raise your GLASS e non glasses – e poi, perché mai dovrei sollevare gli occhiali!?), non c’è limite al peggio. Poi, oh, odia pure Dirty Dancing!!! Eppure, sapete cosa? Sotto sotto mi è piaciuto. Tori mi rispecchia in un preciso periodo della mia vita, e certe volte mi sento ancora così.
Prendo posto su una sedia girevole, lontana dal Nostro Gruppo, e penso alle mie caratteristiche distintive. Pessimista. Guastafeste. Insopportabilmente maldestra e probabilmente paranoide. Una povera illusa. Sgradevole. Folle borderline, psicopatica maniaco-depre… «Tori».
Solo che, al contrario di Tori, sono già allo step successivo (essere felici con quello che si è e che si ha, allontanare le persone sgradevoli ed essere, a mia volta, meno sgradevole). Sono contenta che la Oseman abbia pubblicato una novella su Charlie e Nick, che ho adorato.
Citazioni
A volte le persone le odio proprio. E probabilmente questo non giova alla mia salute mentale.
«Stamattina ho visto un vecchio lungo la strada. Stava seduto alla fermata dell’autobus ascoltando qualcosa dall’iPod e batteva il tempo con le mani sulle ginocchia, mentre guardava il cielo. Quando mai ti capita una cosa del genere, un vecchio con l’iPod? Ancora mi chiedo cosa stesse ascoltando. Uno penserebbe a un brano di classica, però poteva essere qualsiasi altra cosa. Chissà, magari era una musica triste». Alza i piedi e li incrocia poggiandoli sul tavolo. «Spero proprio di no». «La musica triste va bene», aggiungo, «se usata con moderazione».
Lui si avvicina e io mi tiro indietro strascicando i piedi. «Tu», dice, «non parli mai sul serio, vero?». Rido ancora: una specie di patetico sbuffo d’aria, ma per me rientra nella categoria “risata”. «Tu chi sei?». Lui si blocca e si ritrae, poi allarga le braccia come se fosse il Secondo Avvento di Cristo e annuncia con voce profonda e riecheggiante: «Mi chiamo Michael Holden». Michael Holden. «E tu chi sei, Victoria Spring?». Non mi viene in mente niente da rispondere perché questa sarebbe proprio la mia risposta: niente. Sono un vuoto. Sono un nulla. Sono niente.
«Insomma, Tori, c’è una cosa che voglio dirti». Batto le ciglia, le mani sotto il sedere. Lauren, Becky, Evelyn, Lucas e Rita hanno drizzato le orecchie per ascoltare. Michael li guarda uno a uno da sopra gli occhiali. «Però… io, be’, non mi ricordo cosa». Lucas sogghigna: «L’hai inseguita fino a questo ristorante per dirle qualcosa e ora non ti ricordi nemmeno cosa?». Stavolta Michael si accorge del tono di Lucas: «Scusami tanto se la mia memoria è un colabrodo. Penso di meritarmi un pizzico di fiducia dato che ho fatto lo sforzo di arrivare fin qui». «Ma non potevi semplicemente mandarle un messaggio su Facebook?» «Facebook serve per le banalità, roba tipo che cosa stai mangiando o il numero di LOL che ieri sera hai scambiato con la tua “bella”». Lucas scuote la testa. «Proprio non capisco perché ti sei precipitato qua per poi dimenticarti. Se fosse stato importante, non sarebbe successo». «Invece, forse è più facile dimenticarsi delle cose che più ti importano».
«Doveva essere una pipì molto lunga», commenta Michael mentre mi risiedo. È ancora qui. Parte di me sperava che se ne fosse andato. «Sembra che la cosa ti abbia colpito». «In effetti sì». Becky, Evelyn e Lauren adesso stanno chiacchierando con le ragazze del nostro anno, sedute al capo opposto della tavolata, che non conosco bene. Lucas accenna un sorriso diretto a me. Rita sorride soprattutto a Lauren: stanno parlando di una ragazza che ci frequentava e che si è trasferita al Truham per l’ultimo biennio, dichiarando che preferiva «i ragazzi alle ragazze», e adesso non fa che organizzare feste dove ti siedi a terra e ti fai di acidi e di fumo. «Quindi, sei gay?», gli chiedo. Batte le palpebre. «Wow, ragazzi, per voi è proprio una faccenda importante». Non è importante, in realtà non me ne frega niente. «Ti attraggono i ragazzi?», insisto facendo spallucce. «O le ragazze? C’è un modo per verificarlo, se non ne sei sicuro». Di nuovo alzo le spalle. Non m’importa. Non m’importa. «Mi attraggono tutti, francamente», mi risponde. «Anche per piccoli particolari: alcune persone hanno mani bellissime. Non lo so. Mi sa che mi innamoro un po’ di chiunque incontro, ma credo che sia normale». «Allora sei bisex». Sorride mentre si sporge in avanti. «Ami tutte queste parole, non è vero? Gay, bisex, attrazione…». «No», lo interrompo, «no, le detesto». «Allora, perché mettere un’etichetta sulle persone?». Inclino il capo. «Perché è la vita. Senza un’organizzazione cadremmo nel caos». Si raddrizza sulla sedia mentre mi guarda divertito. Non posso crederci: ho usato la parola “cadere”. «Be’, se ci tieni tanto, allora tu cosa sei?», mi domanda. «Cosa?» «Cosa sei? Lesbo, normale, una infoiata o cosa?» «Ehm… normale». «E sei certa di essere normale? Ti è mai piaciuto un ragazzo?». In effetti, no. Mai. Ma è perché ho un’opinione molto bassa della maggior parte della gente. Abbasso lo sguardo. «Allora facciamo così: se mi innamoro di una ragazza ti avverto subito».
«Volevo soltanto dirti che ti avevo già conosciuta». Mamma mia, di nuovo: «Me lo hai detto ieri». «Ma non alla Higgs. Ti ho conosciuta quando hai visitato il Truham. L’anno scorso. La visita alla scuola l’hai fatta con me». La rivelazione fa rifiorire un ricordo. Ma certo. Michael Holden mi ha premurosamente mostrato il Truham all’epoca in cui dovevo decidere la scuola da frequentare per il sixth form. Mi aveva chiesto che materie volevo affrontare per la maturità, se mi piacesse tanto la Higgs, se avessi degli hobby e se fossi una patita dello sport. Infatti, tutto quello che aveva detto era indiscutibile. «Ma…». È impossibile. «Ma tu eri così… normale». Alza le spalle sorridendo, mentre qualche goccia di pioggia gli bagna il volto e sembra che stia piangendo. «Ci sono luoghi e momenti in cui essere normali. Per la maggioranza delle persone, essere normali è la modalità standard. Però, per alcuni, come te e me, la normalità è qualcosa che dobbiamo indossare, come un abito elegante per una cena chic».
Un tizio muscolosissimo fa la corte a Bella. Non è bello, ma capisco il suo disgusto per la letteratura. «A lei leggere piace tanto», dico scuotendo il capo verso la ragazza vestita d’azzurro. «Scoprirà che non è salutare». «Ma tu non porti Inglese per la maturità?» «Sì, perché qualche stronzata lì me la invento, ma non lo approvo. Odio i libri». «Io avrei dovuto scegliere Inglese, sarei stato bravo». «E perché non l’hai fatto?». Mi guarda e sorride: «Credo che leggerli, i libri, sia meglio che studiarli».
«Odio la scuola», affermo. «Tu odi tutto». «È buffo perché è vero».
«Piove». Si appoggia alla mano. «Se uscisse il sole, ci sarebbe un arcobaleno. Sarebbe bellissimo». Guardo fuori dalla finestra. Il cielo è grigio. «Non c’è bisogno di un arcobaleno perché sia bello».
So che, se resistessi per qualche pagina, probabilmente finirei per godermi la lettura, ma non lo faccio. Non leggo i romanzi perché so che niente di quello che c’è scritto è vero. Già, sono un’ipocrita. I film non sono reali eppure li adoro. Però i libri… sono diversi. Quando vedi un film, è come se fossi un osservatore dall’esterno. Con un libro… sei proprio lì. Ci stai dentro. Sei tu il personaggio principale.
«È tipo…», dico, «insomma, tu… insomma, tu vuoi essere mio amico». La sua espressione è leggermente imbarazzata, quasi di scusa. «È come se lo stessi facendo per te stesso», continuo. «Ogni amicizia è egoista. Se fossimo tutti altruisti, forse ci lasceremmo in pace». «A volte è la cosa migliore».
«Michael è okay. Lo ha dimostrato. Non capisco perché non riesci ad accettare cose come queste. Se non riesci ad accettare quello che non comprendi, allora passerai la vita a farti domande su tutto. Vivrai nel tuo mondo ideale». «Perché è importante. Ormai alle cose importanti non bada più nessuno». Divago. «Siamo talmente abituati alle catastrofi che alla fine le accettiamo. Pensiamo di meritarcele». Il suo sorriso incerto si spegne. «Secondo me, nessuno merita una catastrofe. Penso che un sacco di gente la desideri perché è l’unica cosa rimasta in grado di attirare l’attenzione». «Attirare l’attenzione?» «C’è chi non ne riceve affatto», spiega, e qui è di nuovo il ragazzo della pista di pattinaggio: serio, autentico, imbronciato e pieno di rabbia dentro. «C’è chi non riceve mai attenzione. Se passi la vita ad aspettare qualcosa che magari non arriverà mai, si può anche capire perché la desideri tanto».
«Michael», esclamo, «sei letteralmente straordinario». Si mette a ridere. «Straordinario è solo un’espansione di ordinario».
«Vuoi sapere cos’ha detto papà?», dice Charlie, tornando a guardare oltre il parabrezza. Non si rivolge direttamente a me ma a tutti i presenti. «Ha detto che probabilmente è successo perché lui ha letto Il giovane Holden troppe volte quando aveva la nostra età, e che questo è stato assorbito dai suoi geni». Becky sospira. «Cristo. È mai possibile che un adolescente non possa essere triste senza essere paragonato a quel libro?». Lucas le sorride. «Insomma, qualcuno l’ha mai letto?», chiede Becky. Segue un coro unanime di «no». Neppure Lucas l’ha letto. Buffo.
Note
L’autrice ha creato dei blog e scritto delle side stories e fatto dei disegni e creato una playlist e perfino il suo cast da sogno per un film che non faranno. Cristo, come la capisco! Trovate tutto qui: www.aliceoseman.com Inoltre, qui trovate la mia chiacchierata con Alice Oseman a proposito del titolo “Senza Nuvole”.
#Senza Nuvole#Alice Oseman#Solitaire#2015#Recensione#Recensione libro#Book Review#Letti da me#The M's Review of Books#Libro#Libri#Lettura#Leggere#Letture#Lettore#Reading
1 note
·
View note