#pedinamento Carabinieri
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Aggressioni a Novi Ligure: Arrestato il Responsabile grazie alle Indagini dei Carabinieri
Il lavoro investigativo dei Carabinieri di Novi Ligure porta all’arresto dell’aggressore di due donne, identificato grazie alle telecamere e all’attività di pedinamento.
Il lavoro investigativo dei Carabinieri di Novi Ligure porta all’arresto dell’aggressore di due donne, identificato grazie alle telecamere e all’attività di pedinamento. Una mattina di agosto a Novi Ligure è stata segnata da due gravi episodi di aggressione che hanno coinvolto due donne, rispettivamente di 56 e 54 anni. Gli eventi si sono svolti in via Pietro Isola, nei pressi di un bar e di un…
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Lamezia Terme: Detenzione e spaccio di stupefacenti, arrestato 49enne I Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme, hanno arrestato un 49enne del posto, ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (art. 73 D.P.R. 309/1990). L’operazione è stata eseguita dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile impegnati già da tempo in servizi di osservazione, controllo e pedinamento.... 🔴 Leggi articolo completo su La Milano ➡️ Read the full article
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Operazione Villalba stroncato supermercato della droga ad Allerona di Orvieto from Umbria Journal TV on Vimeo.
Operazione Villalba, Carabinieri smantellano rete spaccio a Orvieto arrestati spacciatori marocchini nel parco della Selva di Meana ad Allerona Nelle prime ore dell’8 agosto 2023, i Carabinieri della Compagnia di Orvieto hanno portato a termine un’operazione antidroga denominata “Indagine Villalba“, mettendo in manette spacciatori di origine marocchina che operavano all’interno del parco della Selva di Meana, località Villalba, nel comune di Allerona.
L’azione, condotta dall’Aliquota Operativa del NOR (Nucleo Operativo Radiomobile), ha visto l’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Terni su richiesta della Procura della Repubblica di Terni. In totale, sono state coinvolte 6 persone di origine nordafricana. Due di loro sono state sottoposte a custodia cautelare in carcere, mentre le restanti quattro hanno ricevuto divieti di dimora nelle regioni Lazio e Umbria.
L’indagine ha rivelato gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei soggetti coinvolti, riguardanti i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina e hashish.
L’operazione ha permesso di smascherare un sodalizio criminale che aveva creato una piazza di spaccio nella località Villalba del comune di Allerona. Utilizzando il bosco come nascondiglio e punto di vendita della sostanza, i responsabili erano riusciti a creare un punto di riferimento per i consumatori dell’intera area.
L’indagine, che ha coinvolto servizi di osservazione, controllo e pedinamento, ha confermato il coinvolgimento dei sospettati in circa 700 cessioni di sostanze stupefacenti, pari a circa 900 grammi di droga, per un valore economico di oltre 19.000 euro.
Durante le indagini, è emerso che alcuni clienti si erano offerti di aiutare gli spacciatori fornendo beni di prima necessità nel bosco, come acqua e batterie per auto. Questi beni venivano utilizzati dagli indagati per sostenere la loro attività nel luogo di spaccio.
Attualmente, i Carabinieri di Orvieto hanno arrestato i due indagati sottoposti a misura cautelare in carcere e hanno individuato due dei soggetti interessati dal divieto di dimora. Gli altri due sospettati sono ancora irreperibili.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte il Procuratore della Repubblica di Terni, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, e il Comandante di Compagnia di Orvieto. L��azione delle forze dell’ordine ha permesso di sgominare questa rete di spaccio e di arrestare i responsabili, garantendo maggiore sicurezza alla comunità.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa tenuta dal Procuratore della Repubblica di Terni Dott. Alberto Liguori alla presenza del Sost. Proc. titolare dell’indagine dott. Giorgio Panucci, del Comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Davide Milano e del Comandante di Compagnia di Orvieto Cap. Nicola Parente.
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Poi si domandano, perché il populismo
A fine del mese scorso fece notizia il furto con scasso in casa del sindaco di Milano Sala. Un classico, una irruzione nella casa vuota per il weekend, sfociata nel trafugamento di un Rolex e poca altra roba. Fece notizia anche l’understatement al proposito del sindaco: forse in linea col collega londinese, quello del famoso “è lo scotto da pagare per vivere in una grande città” (quell’islam si riferiva agli accoltellamenti per strada, là son più assuefatti al degrado e alla stolida propaganda).
L’altro ieri l’annuncio della polizia: hanno catturato tre rom (carramba che sorpresa: conferma che il pre-giudizio è la base del discernere), ”distinte e ben vestite” autrici del furto. E uno pensa, ma bene, ora prendono i ladri. Seeee come no, dipende chi sei ...
Infatti è emerso che le ladre sono state beccate grazie a: esame sistematico di tutte le telecamere in zona; analisi a tappeto delle impronte digitali reperite nell’appartamento; interrogatori di vicini e passanti; pedinamento dei/delle sospetti. Uno spiegamento di forze imponente, un caso risolto in due settimane. Procedura standard? Indagini che polizia/carabinieri fanno sistematicamente in caso di furto in casa? Noi di Voyager crediamo di no ...
Indizio: la capo della banda rom, una che conosce il mondo, ha detto ai giornalisti: “se sapevamo che era la casa del sindaco, passavamo oltre”. Sanno che è un lavoro sul velluto, basta evitare di pestare il merdone. Succede solo se dan fastidio al sindaco, al prefetto o se osano passare dagli Agnelli.
E’ un fatto che onestamente ma anche giustamente fa un po’ incacchiare la gente normale, quella che subisce furti e assiste attonita a sedicenti “forze dell’ordine” che arrivano 24 ore dopo, ti convocano solo per farti perdere un’ora a far carte e poi salutame assoreta (”serve per le statistiche”, mi rispose ingenuamente il giovane appuntato quando gli chiesi a cosa servisse il verbale che stava faticosamente stilando al computer. Un anziano brigadiere invece rispose con domanda vagamente inquisitoria: mica è assicurato lei?).
La verità è antica come il mondo: tutto si può fare, dipende per chi. E nessuno come un sindaco di sinistra ci tiene a far capire molto avistocvaticamente che c’è chi può e chi non può.
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23 set 2020 19:49
È MORTO IL DOTTOR FRANZ. ERA UN AGENTE SEGRETO, CHE DA PRAGA MANDÒ UN CABLOGRAMMA: ''MORO È IN VIA GRADOLI''. MA QUALCUNO NASCOSE QUEL MESSAGGIO IN UN CASSETTO - IL RACCONTO DI MARCO GREGORETTI LO INCONTRÒ: ''I SERVIZI ITALIANI MI INGAGGIARONO PER PEDINARE I BRIGATISTI CHE SI ANDAVANO AD ADDESTRARE IN CECOSLOVACCHIA. LI HO VISTI CON I LORO ISTRUTTORI, TUTTI AGENTI DEL KGB E CON I TERRORISTI DELLA RAF, DELL’ETA, E QUELLI LIBICI. GLI EX KGB NEL FRATTEMPO SONO DIVENTATI MILIARDARI DELLA MAFIA RUSSA, CHE FINANZIANO E FORNISCONO ARMI AI TERRORISTI OCCIDENTALI''
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Marco Gregoretti per il suo sito, www.marcogregoretti.it
Stanno per iniziare i lavori della Commissione Moro. Questo mio articolo del 2001/2002 racconta l’incontro con l’agente del Sid a Praga. Lo chiamavano dottor Franz e tutti credevano che fosse un dentista MG
Prologo. Cabras, terra di bottarga di muggine e di spiagge colorate, di boschi impenetrabili a picco sul mare e di cuniculi sotterranei scavati dai Fenici. È la Sardegna dell’oristanese: bella e poco turistica. Un sabato di settembre la sala del museo civico si popola di uomini con facce particolari, segnate dall’esperienza, circospette in ogni minima postura. Nascoste da Ray-Ban neri. Molti di questi, sebbene arrivino da diverse parti d’Italia, in passato si sono già incontrati. Si salutano con battute strane, chiamandosi per sigla. Efisio Trincas, il sindaco di Cabras, sta presentando alcuni scrittori locali. Quando pronuncia il titolo “Ultima missione”, l’autore, Antonino Arconte, e la sigla G-71, quelle facce di agenti segreti, di ex agenti segreti, di uomini del controspionaggio italiano, si contraggono come per trattenere un: «G-71, sei tutti noi!». ”Ultima missione” è il libro di memorie dell’agente segreto scovato due anni fa da GQ.
Più di 600 pagine sconvolgenti, con documenti inediti: da Gheddafi a Moro, da Bourghiba a Craxi, da Andreotti a Cossiga, racconta tutte le missioni segrete che lui (soldato della Marina militare, comsubin, gladiatore del super Sid) e altri militari in incognito hanno fatto in giro per il mondo per conto del governo italiano. G71 il suo libro se l’è scritto da solo, si è fatto da solo il progetto grafico, copertina compresa, e l’ha messo on line. Migliaia di copie vendute con il semplice tam-tam. Ammiratori in ogni continente, davvero. Posta elettronica intasata. E uno Stato, quello italiano, che lo perseguita e l’ha “cancellato” perché sa troppo e non vuole stare zitto. Ma questa è un’altra storia…
«Quello è del Sismi…»
Mescolato tra i tanti colleghi ed ex colleghi, vicino al buffet offerto dal comune di Cabras, c’è uno che ha l’aria di essere, oltre G71, il pezzo da novanta. Lo capisci da come tutti “gli spioni” si rivolgono a lui. È sicuramente sardo, ma può sembrare arabo o, perfino, non è uno scherzo, tedesco. Parla il dialetto sardo, si esprime in arabo, conosce un tedesco perfetto, il cecoslovacco, l’inglese, il francese e lo spagnolo. Per gli Stati Uniti è laureato in medicina e fa il dentista. Per l’Italia no: è un abusivo. I modi e il look non sono appariscenti, ma si percepisce il carisma. Avvicinarlo, pur essendo in una sala piccola, è difficile. Capita sempre qualcosa sul più bello: uno che lo chiama, un altro che “involontariamente” lo urta e il bicchiere cade per terra, il cellulare che squilla, ma nessuno risponde.
È lui, poi, che risolve la situazione: «So che le interessa sapere qualcosa sulle nuove Brigate rosse. Che poi sono le vecchie: non è cambiato nulla». Sussurra: «Sono Franz. Il dottor Franz. Per i servizi segreti di mezzo mondo questo nome di battaglia vuol dire qualcosa. Ma qui c’è troppa gente, non mi fido. Ci vediamo domani ad Alghero». Ma chi è il dottor Franz?
«Un bravo dentista», dice lui. Ci vuole proprio una gitarella ad Alghero. Seduti intorno al tavolo della cucina, nell’appartamento di un amico che non c’è, Franz sembra più tranquillo. L’inizio del racconto è assai umano: «Sono entrato nei servizi segreti italiani per amore. Per amore di una donna dell’Est». Fino a quel momento Franz era un mozzo che lavorava sulle navi e guadagnava molto bene per i primi anni Settanta: un milione e mezzo al mese. «D’altronde dovevo mantenere una famiglia numerosa (mamma, due fratelli e tre sorelle), che dopo la morte di mio padre non aveva alcun sostegno».
«Ho visto Franceschini in Cecoslovacchia»
Girando per il mondo conosce la figlia di un colonnello della Stasi, che vive in Cecoslovacchia. «Appena rientravo da un viaggio in nave, la raggiungevo al suo Paese. Così ho imparato la sua lingua e soprattutto a muovermi con grande disinvoltura in uno Stato così vicino, ma anche così lontano». Nel 1974 la proposta indecente. «Ero in via Colli della Farnesina, a Roma. Stavo bevendo qualcosa al bar vicino all’ambasciata. Mi avvicinano due tizi che non conoscevo. Che, invece, di me sapevano tutto. Uno era Antonio La Bruna, incaricato dal Sid di ingaggiare personale civile. Non sapevo che fosse la Gladio. Mi chiedono se voglio collaborare. Se voglio entrare nei servizi segreti. “Ci pensi un paio di mesi”, mi dice La Bruna con garbo, “poi mi chiami a questo numero”».
Franz è un freddo. Passionale, ma freddo. Gli offrivano un milione al mese fisso per fare quella che lui riteneva una vacanza: vivere nel Paese della sua donna. «Dopo due mesi ho accettato. La Bruna mi ha convocato a Roma, in via XX settembre, presso l’ufficio decimo. E mi ha affidato i compiti: pedinare i terroristi che dall’Italia andavano in Cecoslovacchia per addestrarsi. L’ho fatto per cinque anni. Anche dopo il rapimento Moro. Ogni volta La Bruna mi chiamava da un telefono pubblico. Mi convocava. Mi segnalava tipo di macchina, targa e luogo di partenza… Neanche mia madre sapeva nulla».
Per esempio. Il furgoncino targato… parte da Padova alle ore… «Io mi mettevo dietro. Lo seguivo, fino a Linz, alla frontiera austriaca con la Cecoslovacchia. Avevo notizia di chi proseguiva il pedinamento dopo di me, per non rischiare di perdere i terroristi al posto di blocco. Oppure li prendevo io a Ceske Budejovice, la prima città in Cecoslovacchia e gli stavo addosso fino a Brno. I campi di addestramento erano a Carlovi Vari, oppure vicino a Brno, a Litomerice, a ovest di Praga. Ufficialmente erano delle terme. Già, perché magari, dopo qualche rapina fatta in Italia, dovevano riposarsi un po’…».
Una bomba! Francesco Cossiga ha appena detto, a proposito delle Brigate rosse, che non esiste alcuna connessione internazionale, che sono un fenomeno soltanto italiano. Ipotesi confermata anche dalle dichiarazioni di Mario Moretti e di Paolo Persichetti, l’ex Br recentemente estradato dalla Francia. Dottor Franz, ma lei è certo di quel che dice?
«Io li ho pedinati e fotografati. Anche dopo il rapimento e l’uccisione dell’onorevole Aldo Moro. So da chi compravano le armi e l’esplosivo. Li ho visti entrare nei ristoranti popolari, mangiare senape e würstel. Li ho visti che si beccavano qualche cameriera. Non solo per copertura. Li ho visti parlare con i loro addestratori, tutti agenti del Kgb e con i terroristi della Raf, dell’Eta, e quelli libici. Noi seguivamo i loro. La polizia ceka seguiva noi. Come mai? Direi a Cossiga che ho lavorato per il mio Paese in condizioni difficili: pedinare in Cecoslovacchia un terrorista che ha la copertura del Kgb è quantomeno arduo. Non parlo a vanvera: il materiale scritto e fotografico io l’ho regolarmente spedito in Italia o consegnato ad agenti italiani. Uno, Tano Giacomina, è morto in uno strano incidente. Due mesi fa mi ha cercato Franco Ionta (il magistrato che indaga sul delitto Moro, ndr). Ho parlato con un maresciallo dei Ros, il reparto operativo speciale dei Carabinieri. Ma non è successo nulla».
Incredibile: sono documenti che provano l’esistenza di un collegamento tra colonne delle Br e servizi segreti stranieri. E nessuno fa niente. Nomi? «Niet». Franz, dai. «Guardi che è pericoloso. Perché io ho pedinato e seguito gente che non è mai stata arrestata…». Qualcuno di quelli arrestati può dircelo? «Per esempio Alberto Franceschini. L’ho seguito e l’ho segnalato. Quindi non è vero, come è stato detto, che lui arrivava dalla Germania dell’Est. Lui arrivava da Praga. L’ho visto recentemente, in tv. Com’è cambiato: sembra un professore».
Franz a Praga prende una casa in affitto da un dissidente: tra i suoi compiti c’era anche quello di aiutare gli oppositori o i perseguitati dal regime a scappare in Occidente. Per farlo rischia la vita. «Un giorno La Bruna mi dice: scusa, ma perché non metti su a casa tua uno studio dentistico come attività di copertura? Avevo molti pazienti. Anche la mia donna. Che essendo figlia di un generale della Stasi, mi dava un sacco di notizie… Per tutti diventai il dottor Franz. In realtà ero il responsabile della base di Gladio in Cecoslovacchia. La parola d’ordine era: ho male al dente numero…».
«Ieri si chiamava kgb, oggi Mafia russa»
Questo pezzo di racconto è da shock. Sono le 11 di mattina e Franz si è già fumato mezzo pacchetto di sigarette. Nella sua mente investigativa si susseguono i pensieri. Spegne l’undicesima cicca. E dice secco: «È da un mese e mezzo che hanno ricominciato a minacciarmi. A farmi certi discorsetti via e-mail. Fanno così, “loro”. Poi, bum-bum. E tu sei morto. Come è successo a quei due, D’Antona e Biagi. E Landi, quella specie di hacker che aveva scoperto troppo. Suicidato, ma va’… Io i miei figli voglio vederli crescere in diretta. E non dall’alto dei cieli. Non voglio fare una brutta fine ed essere consolato da un ministro che si dimette. Ora mi sono rotto».
Dietro la facciata aggressiva, strafottente e ironica, adesso si legge tanta paura. «Guardi, io lo so per certo: sia D’Antona che Biagi avevano ricevuto un sacco di minacce. Tutti e due stavano indagando sulla provenienza degli attacchi minatori. Avevano scoperto i mittenti. Sapevano chi sono i terroristi e chi li protegge. Ma sono stati fatti fuori». Franz racconta un fatto davvero inquietante che riguarda il presunto strano suicidio (giovedì 4 aprile 2002) del tecnico informatico Michele Landi. «Poco prima di morire aveva mandato un’e-mail a un mio amico che era nei servizi con me. C’era scritto che aveva scoperto la provenienza delle rivendicazioni dell’omicidio Biagi. Arrivavano dal computer di un ministero».
Ecco perché ha paura il dottor Franz: lui sa tutto quello che sapevano le tre persone uccise. E forse anche molto di più. Sa per esempio nomi e cognomi. Conosce le connessioni internazionali. Su un fatto il nostro uomo è certo: «Dietro ci sono sempre gli stessi. Ieri si chiamava Kgb. Oggi si chiama mafia russa. Il terrorismo non può vivere senza una potenza alle spalle. E il disfacimento dell’Urss ha fatto sì che fosse messo in vendita l’arsenale di una superpotenza» .
“Loro” sarebbero ex agenti del Kgb, che nel frattempo sono diventati miliardari della mafia russa, che partecipano al gioco mondiale della destabilizzazione finanziando e fornendo armi ai terroristi occidentali. «Che agiscono insieme ai terroristi islamici: niente è cambiato. Ho visto documenti esplosivi che lo dimostrano. Come quello che riguarda il mitico Sciacallo. Non ci sono nuove Br, nuova Eta, nuova Ira. Ci sono Br, Eta e Ira. Usano le armi di ieri e l’esplosivo di ieri: i kalashnikov e il Semtex, fabbricato, guarda caso, in Cecoslovacchia. L’unica differenza è che hanno stretto un patto d’acciaio tra loro». Tanta paura? «Sì, ma anche lei deve averne: le ho parlato di fatti che non ho voluto dire neanche ai Ros».
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Cologno Monzese, fanno saltare in aria un Bancomat e rubano 60.000 euro: presi
Cologno Monzese, fanno saltare in aria un Bancomat e rubano 60.000 euro: presi
Un boato, pochi secondi per raccogliere il bottino e la fuga: doveva essere il colpo perfetto, quello messo a punto da 4 pregiudicati a un Bancomat di viale Lombardia, a Cologno Monzese. Purtroppo per loro, ad attenderli c’erano i carabinieri. E’ successo nella notte: uno dei quattro ladri, un 43enne del luogo, era sotto pedinamento … Continue reading “Cologno Monzese, fanno saltare in aria un…
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Scoglitti. Lotta allo spaccio di droga: Carabinieri arrestano un tunisino
Scoglitti. Lotta allo spaccio di droga: Carabinieri arrestano un tunisino was originally published on ITALREPORT
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Immigrati e reati (dal 23/07 al 29/08/20)
Quello che segue è un elenco di articoli riguardanti reati, più o meno gravi e di illeciti, commessi da non Italiani nel nostro paese, a partire dal 23 luglio 2020.
Non ha alcuna pretesa di essere esaustivo, sono solo notizie prese qua e là da Facebook e da siti vari di notizie.
D'ora in poi questa lista sarà aggiornata quotidianamente o quasi. La domanda è semplice e concisa e non ammette che due risposte, altrettanto chiare e nette:questi fatti sarebbero accaduti ugualmente se gli autori non fossero stati presenti in Italia?
Uniche risposte accettate: sì o no.
Niente sofismi, niente quisquilie e pinzellacchere. Grazie in anticipo.
P.s.: qualche notizia potrebbe essere ripetuta, ma solo perchè riportata in modo diverso dai vari siti di notizie.
29/08/20
https://www.lanazione.it/la-spezia/cronaca/rapina-piazza-europa-1.5458012
https://www.lanazione.it/pisa/cronaca/sfonda-vetrina-1.5457990?fbclid=IwAR0x_euZBz1cN6fDxzHNMN6PlobGe6zlhZax-u50LMpruclefGs6rmVgeiU
https://www.iltempo.it/roma-capitale/2020/08/29/news/migranti-positivi-covid-coronavirus-mordono-medici-fuggono-ospedale-celio-panico-roma-24349278/
https://www.corriereadriatico.it/ancona/ancona_arrestato_polizia_lezione_scuola_guida_romeno_condannato_sfruttamento_prostituzione_ultime_notizie-5429544.html
https://video.gazzettadimantova.gelocal.it/locale/abbraccio/130646/131090
https://roma.repubblica.it/cronaca/2020/08/29/news/roma_positivi_al_covid_tentano_di_fuggire_dal_celio_aggrediti_militari_e_sanitari-265792598/?ref=tlpr
28/08/20
https://www.ilgiornale.it/news/roma/ostia-denuncia-pap-cos-hanno-cercato-rapire-mia-figlia-1886058.html
https://genova.repubblica.it/cronaca/2020/08/28/news/san_fruttuoso_arrestato_16enne_che_chiedeva_il_pizzo_agli_adolescenti_per_giocare_in_piazza-265693452/
https://www.larena.it/home/veneto/arrestati-11-spacciatori-in-veneto-1.8221542
https://www.padovaoggi.it/cronaca/stalking-pedinamento-questura-padova-28-agosto-2020.html
https://www.padovaoggi.it/cronaca/eroina-spaccio-arresto-carabinieri-padova-28-agosto-2020.html
https://lanuovaprovincia.it/cronaca/asti-da-in-escandescenze-alla-mensa-dei-poveri-arrestato-dalla-polizia-municipale/
https://www.padovaoggi.it/cronaca/violazione-domiciliari-carcere-carabinieri-masi-28-agosto-2020.html
https://video.nuovavenezia.gelocal.it/locale/a-jesolo-la-polizia-ha-dato-la-caccia-agli-spacciatori-con-il-drone-ecco-il-video/128944/129411
27/08/20
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/si-masturba-treno-davanti-bambino-5-anni-fermato-marocchino-1885909.html
https://www.corriereromagna.it/forli-controlli-della-polizia-denunciati-tre-stranieri/
https://www.padovaoggi.it/cronaca/furto-auto-arresto-carabinieri-padova-27-agosto-2020.html
https://corrieredellumbria.corr.it/news/posizione4/24327584/arrestato-droga-scarcerato-due-giorni-dopo-umbria-citta-di-castello-cocaina-giovane.html
26/08/20
https://www.gazzettadiparma.it/parma/2020/08/26/news/via_firenza_fatto_cadere_dalla_bici_per_rubargliela_e_minacciato_di_morte_due_arresti-4069700/
https://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/si-spoglia-1.5445469
https://www.ilcorrieredellacitta.com/news/ladispoli-violenta-aggressione-prende-a-calci-il-cane-47enne-senza-fissa-dimora-incastrato-dalle-testimonianze-e-da-un-video.html
https://www.lanazione.it/empoli/cronaca/calci-auto-carabinieri-1.5448198
https://www.reggionline.com/fabbrico-ruba-bici-al-bar-ladro-tradito-dalla-maglia-della-juventus/
https://m.ilgiornale.it/news/cronache/tenta-far-fuoco-bus-persone-bordo-magrebino-denunciato-1885760.html
25/08/20
https://www.padovaoggi.it/cronaca/furto-negozio-denuncia-carabinieri-padova-25-agosto-2020.html
https://www.ilcorrieredellacitta.com/ultime-notizie/ostia-parapiglia-in-spiaggia-3-rom-tentano-di-portare-via-due-bambine-ma-i-genitori-se-ne-accorgono.html
24/08/20
https://www.padovaoggi.it/cronaca/ubriaco-aggredisce-carabinieri-padova-24-agosto-2020.html
https://www.padovaoggi.it/cronaca/tentato-furto-polizia-centro-padova-24-agosto-2020.html
https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2020/08/24/news/trieste-tenta-di-rubare-profumi-in-negozio-denunciato-1.39225544
23/08/20
https://www.gazzettadiparma.it/parma/cronaca-nera/2020/08/23/news/sei_colpi_on_the_road_in_15_giorni_arrestato_rapinatore_seriale-4054978/
https://www.padovaoggi.it/cronaca/scappa-con-refurtiva-supermercato-preso-padova-23-agosto-2020.html
https://m.larena.it/territori/valpolicella/negrar/arrestato-33enne-con-l-accusa-di-violenza-sessuale-1.8214982
https://laprovinciadibiella.it/cronaca/ubriaca-insulta-tutti-in-un-bar-di-biella/
https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2020/08/23/news/veonese-atteggiamenti-equivoci-con-i-bambini-al-parco-arrestato-un-trentenne-1.39222563
22/08/20
https://www.corriereadriatico.it/macerata/civitanova_marche_arrestato_spacciatore_torna_libero_ultime_notizie_22_agosto_2020-5416810.html
https://ragusa.gds.it/articoli/cronaca/2020/08/22/vittoria-migranti-occupano-abusivamente-uno-stabile-esposto-dei-residenti-521c788c-5c9e-49d5-8c5e-4fe77d4a35d9/
https://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2020/08/22/news/padova-aggredita-e-palpeggiata-mentre-porta-a-passeggio-il-cane-1.39219470
https://www.abruzzolive.it/tentano-furto-in-appartamento-fermate-due-giovanissime-dai-carabinieri/
https://www.ilgiornaledivicenza.it/territori/vicenza/a-11-anni-scappa-dai-poliziotti-in-motorino-1.8213287
https://www.lanazione.it/viareggio/cronaca/accoltellato-darsena-viareggio-1.5437123
https://www.larena.it/territori/citt%C3%A0/fugge-alla-vista-dei-carabinieri-aveva-un-etto-di-hashish-1.8214165
https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2020/08/22/news/trasporta-pezzi-di-ricambio-rubati-fermato-e-arrestato-in-autostrada-1.39219679
https://www.corriereadriatico.it/fermo/sant_elpidio_a_mare_travolto_scooter_morto_62_anni_auto_pirata_fuga_ribalta_campo_presi_due_ragazzi_ultime_notizie-5418102.html
https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/stalking_e_minacce_a_giugliano_ultime_notizie_oggi-5418400.html
https://www.corriereadriatico.it/ancona/ancona_carabinieri_sventano_rapina_aggredisce_mamma_giovane_arrestato_ultime_notizie_22_agosto-5418262.html
21/08/20
https://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/roma_rapine_casa_georgiani_bande_ultime_notizie_oggi_21_agosto_2020-5416065.html
https://www.ecovicentino.it/thiene/tre-teenager-rapinano-un-ciclista-fuori-dal-supermercato-in-pieno-giorno-denunciati/
https://www.padovaoggi.it/cronaca/arresto-resistenza-bicicletta-padova-via-tre-venezie-21-agosto-2020.html
https://www.padovaoggi.it/cronaca/arresto-violenza-sessuale-padova-21-agosto-2020.html
https://www.corriereromagna.it/rimini-coltello-alla-gola-rapinati-ragazzi-catturata-baby-gang/
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28/07/20
https://www.veneziaradiotv.it/blog/spinea-botte-ex-compagna/
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/ghanese-irregolare-palpeggia-donna-firenze-salvata-polizia-1880063.html
https://www.facebook.com/422703967772535/posts/3456326554410246/?vh=e&d=n
https://larno.ilgiornale.it/2020/07/28/degrado-a-firenze-uomo-completamente-nudo-si-lava-ad-una-fontanella/
27/07/20
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/violentata-mentre-fa-jogging-fermato-32enne-gambiano-1879861.html
https://www.ilgiornaledivicenza.it/territori/vicenza/spaccata-nella-notte-in-fioreria-tradito-dalle-telecamere-1.8182682
https://www.lanazione.it/pisa/cronaca/compagno-violento-arrestato-polizia-1.5359306
https://www.ilgiornale.it/news/roma/giungla-abusivi-spiaggia-nessuno-rispetta-misure-anti-covid-1879714.html
26/07/20
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/responsabile-centro-migranti-mi-ha-minacciata-e-violentata-1879320.html
https://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/ostia_offriva_bagnanti_un_bambino_cambio_soldi_arrestato_rom_oggi-5369565.html
https://www.lanazione.it/empoli/cronaca/ladro-inseguito-arrestato-1.5357455
https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2020/07/27/news/rissa-tra-spacciatori-finisce-a-coltellate-1.39126871
25/07/20
https://www.lapressa.it/notiziario/la_nera/tentato-stupro-da-parte-di-clandestino-situazione-fuori-controllo
https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2020/07/25/news/massacra-di-botte-la-compagna-e-la-butta-giu-dalle-scale-arrestato-a-marghera-1.39123025?refresh_ce
24/07/20
https://www.ilgiornale.it/news/roma/abusata-5-anni-arrestato-vicino-casa-romeno-1879055.html
https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2020/07/24/news/vende-eroina-a-minorenni-spacciatore-arrestato-a-mestre-1.39119541
https://www.ecovicentino.it/vicenza/rissa-allingresso-della-discoteca-al-no-dei-buttafuori-in-zona-fiera-denunciati-in-6/
https://www.lanazione.it/prato/cronaca/shaboo-arresti-droga-carabinieri-1.5350879
https://www.lanazione.it/umbria/cronaca/viaggia-in-auto-con-a-bordo-un-arsenale-1.5351673
https://www.ilmessaggero.it/italia/morta_marcella_testa_spaccata_sul_bidet_casa_incendiata_fermato_marocchino_portogruaro_ultime_notizie-5365319.html
23/07/20
https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2020/07/23/news/donna-morta-in-incendio-a-portogruaro-fermato-un-uomo-accusato-di-omicidio-1.39114810
https://www.secoloditalia.it/2020/07/notte-di-violenza-a-pisa-immigrato-rapina-un-fast-food-e-prende-a-sprangate-un-passante/
https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/richiedeva-39-asilo-nido-ndash-migrante-colore-ubriaco-ha-242863.htm
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_luglio_23/milano-donna-stuprata-parco-monte-stella-fermato-violentatore-3ac96aa0-cca6-11ea-83db-f973956fabb4.shtml
https://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/portogruaro_donna_morta_in_casa_omicidio_uomo_arrestato_chi_e-5363436.html
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Stalking a Torino, due interventi dei carabinieri, due uomini arrestati
Due interventi con arresti per stalking ieri sera a Torino da parte dei carabinieri. Nel quartiere Barriera di Milano è finito in manette un 36enne che perseguitava la ex compagna. Dopo l’ennesimo pedinamento, la donna è riuscita a chiamare il 112 e dare l’allarme. Secondo quanto raccontato dalla vittima, la donna ha subito molestie e … Leggi tutto L'articolo Stalking a Torino,... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/1tIiUMZ
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Lamezia Terme: contrasto allo spaccio di stupefacenti, un uomo arrestato dai Carabinieri
Lamezia Terme: contrasto allo spaccio di stupefacenti, un uomo arrestato dai Carabinieri. I Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme, hanno arrestato in flagranza di reato un 64enne del posto, ritenuto responsabile di detenzione di stupefacente ai fini di spaccio, in violazione delle norme previste dal D.P.R. 309/1990. Di fatto l’operazione è stata eseguita dopo alcuni servizi di osservazione, controllo e pedinamento da parte dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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CARERI: denunciate 59 persone per truffa all’Inps
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/careri-denunciate-59-persone-per-truffa-allinps/
CARERI: denunciate 59 persone per truffa all’Inps
CARERI: denunciate 59 persone per truffa all’Inps
CARERI: denunciate 59 persone per truffa all’Inps Lente Locale
R. & P.
Ennesimo risultato investigativo raggiunto dai militari dell’Arma nel contrasto alle truffe in danno dell’I.N.P.S. e della Comunità Europea in un territorio, quello della Locride, che da anni veste la “maglia nera” in tema di indebito percepimento di fondi assistenziali e di denaro pubblico, e che fa ben sperare affinché la Calabria torni ad essere terra di legalità e giustizia. I carabinieri della stazione di Careri hanno denunciato in stato di libertà 59 persone, tra cui il titolare di un’azienda agricola, alla Procura della Repubblica di Locri con l’accusa di truffa. Dalle indagini, è emerso un danno erariale pari a quasi 400 mila euro, indebitamente percepito mediante fittizi rapporti di lavoro nel settore agricolo con la conseguente erogazione da parte dell’Inps, in favore dei falsi braccianti, di contributi previdenziali ed assistenziali quali indennità di disoccupazione, per malattia o maternità cui, in realtà, non avevano diritto. Dall’attività investigativa è risultato, inoltre, secondo quanto riferiscono i Carabinieri, che una parte delle persone coinvolte nell’indagine appartengono a famiglie legate alla criminalità organizzata. Le persone coinvolte nell’indagine sono accusate a vario titolo, oltre che di truffa aggravata, di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e falsità in scrittura privata. L’attività investigativa che ha portato ai 59 deferimenti in stato di libertà è stata condotta dai Carabinieri su base documentale con il fattivo supporto delle sedi Inps di Reggio Calabria e Crotone. Sono stati effettuati, tra l’altro, numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento dai quali sono emerse le condotte illecite che sarebbero state poste in essere dagli indagati.
CARERI: denunciate 59 persone per truffa all’Inps Lente Locale
CARERI: denunciate 59 persone per truffa all’Inps Lente Locale
R. & P. Ennesimo risultato investigativo raggiunto dai militari dell’Arma nel contrasto alle truffe in danno dell’I.N.P.S. e della Comunità Europea in un territorio, quello della Locride, che da anni veste la “maglia nera” in tema di indebito percepimento di fondi assistenziali e di denaro pubblico, e che fa ben sperare affinché la Calabria torni […]
CARERI: denunciate 59 persone per truffa all’Inps Lente Locale
Simona Ansani
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SA N BENEDETTO – Blitz dei carabinieri, all’alba di oggi, a San Benedetto e Martinsicuro. Decine di militari, con l’ausilio di unità cinofile del Nucleo Cinofili Carabinieri di Pesaro e di un elicottero del 5° Elinucleo di Pescara, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari detentive a carico di 4 persone, emessa dal GIP presso il Tribunale di Ascoli Piceno, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che concordava pienamente con le risultanze rapportate dall’Arma.
Gli indagati sono ritenuti, a vario titolo, responsabili di detenzione illecita di stupefacenti in concorso. L’indagine, durata diversi mesi, è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di San Benedetto del Tronto. L’attività è iniziata nel momento in cui i militari arrestarono una donna di San Benedetto del Tronto, conosciuta alle Forze dell’Ordine, trovandola in possesso di molte dosi di eroina pronte per essere spacciate.
L’attività investigativa susseguente, compiuta con accertamenti di natura tecnica agevolati dall’accurata conoscenza del territorio oltre che da minuziosi e prolungati servizi di pedinamento, ha permesso di ricostruire la fiorente attività di spaccio di eroina che veniva quotidianamente messa in atto in pieno centro, oltre che dalla donna, anche da altri tre soggetti, tutti arrestati, tra cui una coppia di Martinsicuro e un pakistano inizialmente sfuggito all’arresto ma poi rintracciato nell’anconetano.
L’indagine ha permesso di comprovare che giornalmente venivano riforniti decine di giovani, segnalati alle Prefetture di Ascoli Piceno e Teramo quali assuntori. Oltre alle misure cautelari odierne (tre in carcere e uno agli arresti domiciliari), nel corso dell’indagine, come riscontro alle indagini, erano già state arrestate in flagranza tre persone per detenzione illecita di stupefacenti e sequestrati quasi due etti di eroina.
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Ascoli Piceno, spaccio in flagranza: arrestate due persone
Ascoli Piceno, spaccio in flagranza: arrestate due persone
ASCOLI PICENO – Sono costantemente in atto servizi preventivi e controlli mirati nei centri abitati da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale. In particolare, nella giornata di ieri:
A Castel di Lama, i Carabinieri della locale Stazione, comandata dal Luogotenente Gianni Belardinelli, dopo prolungati servizi di osservazione e pedinamento, hanno colto nella flagranza del reato di spaccio…
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Alcuni frame del video diffuso dai carabinieri di Caserta
Ancora furbetti del cartellino, questa volta nel Casertano. Quasi tutti medici gli indagati; e poi infermieri e amministrativi, tutti legati da un accordo reciproco per assentarsi dal lavoro. “Noi stiamo in grazia di Dio”, dicevano al telefono riferendosi alla bella vita di non lavorare e a fine mese ricevere l’accredito dello stipendio.
Se poi li scoprivano “qui ci arrestano tutti”, dicevano ancora i camici bianchi intercettati. Le manette non sono scattate, solo l’obbligo di presentazione ai carabinieri prima e dopo il lavoro, ma rischiano comunque il licenziamento se saranno confermate le accuse.
28 gli indagati in tutto, mentre per 17 di loro è stata disposta appunto la misura cautelare. Si tratta di 10 uomini e 7 donne, la maggior parte originari del Casertano ad eccezione di due calabresi, un lucano e tre di Formia.
Il blitz è scattato stamane a cura della Compagnia dei Carabinieri di Capua (Caserta), che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 18 persone, nei cui confronti si procede per associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno dell’Azienda Sanitaria Locale di Caserta e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Napoli (Federico II).
Sono state inoltre contestate svariate ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato, realizzate attraverso false attestazioni della presenza dei sanitari in servizio, alterando i sistemi di rilevamento della presenza al lavoro.
Il danno complessivo procurato dagli indagati all’erario è stato stimato essere di oltre 20 mila euro. Importo sottoposto a sequestro preventivo per valori equivalenti, in esecuzione del decreto di sequestro emesso dal giudice del Tribunale sui conti correnti degli indagati.
Nei confronti dei indagati, la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria del luogo di svolgimento del lavoro, immediatamente prima e subito dopo l’ingresso alla sede lavorativa. Il provvedimento restrittivo – eseguito in varie località di residenza dei sanitari indagati, vale a dire in Sessa Aurunca, Napoli, Caserta, Carinola, Mondragone, Cellole, Casagiove, Gragnano, Teano (Centri in provincia di Caserta) e Gragnano (Napoli) e – è stato emesso all’esito di una complessa indagine svolta dai Carabinieri delle Stazioni di Teano e Vairano Scalo (Caserta).
Si tratta – spiega la Procura di Santa Maria Capua Vetere – di una indagine iniziata nel febbraio 2017 e conclusa nel mese di giugno dello stesso anno, condotta mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, suffragati da costante attività d’intercettazione telefonica delle utenze utilizzate dai soggetti indagati, dall’analisi di tabulati di traffico telefonico con rilevamento delle relative posizioni delle utenze e attraverso numerosissime riprese video, eseguite con le telecamere installate nei pressi di tutti gli orologi marcatempo presenti nell’ospedale, nonché nei pressi di un’uscita secondaria posta sul retro del predetto nosocomio, accesso da cui molti degli indagati riuscivano ad allontanatasi arbitrariamente durante l’orario di lavoro.
L’indagine, che vede coinvolti complessivamente 28 soggetti, fra i quali, fra gli altri, 18 dirigenti medici, 3 infermieri e 6 amministrativi, ha consentito di acquisire nei loro confronti un compendio gravemente indiziario in ordine alla falsa attestazione in servizio presso l’ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca e, per due indagati, presso l’Azienda Ospedaliera – Policlinico – Universitaria di Napoli (Federico II), che in alcuni casi sarebbe stata effettuata direttamente all’interessato, il quale, dopo aver timbrato l’ingresso in ospedale, se ne allontanava arbitrariamente.
In altri casi, – spiega ancora la Procura – la falsa attestazione veniva effettuata con il concorso di colleghi che, di fatto, timbravano l’entrata o l’uscita, utilizzando il badge dell’indagato, di cui veniva attestata la falsa presenza in ospedale; in altre circostanze, ancora, i dipendenti ospedalieri si avvalevano della collaborazione di un soggetto esterno a loro legato da vincoli di parentela (figlio o convivente). In tal modo gli indagati, attestata la falsa presenza, riuscivano a percepire la retribuzione in corrispondenza di fasce orarie in cui non erano regolarmente in servizio, ma solo formalmente presenti.
Inoltre, per sei indagati, tutti dirigenti medici in servizio presso il reparto di Anestesia e di Rianimazione dell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca, sono stati raccolti elementi indiziari tali ipotizzare a loro carico il reato associativo finalizzato a commettere una serie indeterminata di delitti di truffa e false attestazioni ai danni del PA.S.L. CE.
E’ emerso che l’assenteismo era il frutto di un accordo criminoso, fondato sua una stabile organizzazione fra i sei dirigenti medici, in cui cioè gli associati si sono “coperti” a vicenda sistematicamente. All’interno dell’azienda ospedaliera San Rocco di Sessa Aurunca è stata accertata, infatti, l’esistenza di un gruppo organizzato e collaudato composto da sei dirigenti medici, tutti addetti al reparto di Anestesia e Rianimazione, che, in modo sistematico, si garantivano, reciprocamente, la possibilità di allontanarsi arbitrariamente dal luogo di lavoro.
Il sistema era talmente collaudato che ciascun sodale si attivava ed effettuava la falsa attestazione, ancor prima che il diretto interessato avanzasse una richiesta in tal senso. Gli allontanamenti dal luogo di lavoro avvenivano anche per l’intera durata del turno di servizio: sono emersi casi in cui il dipendente ospedaliere non si è affatto recato al lavoro, potendo contare sull’appoggio sicuro e affidabile del collega nel falsificare la sua presenza in servizio; così come sono emersi casi in cui l’allontanamento arbitrario è avvenuto durante i turni di notte, allorquando il personale presente di norma era già ridimensionato; addirittura, in altri casi, un dirigente medico si è assentato dalla sede di servizio recandosi all’estero per una gita di “piacere” e la timbratura fraudolenta in suo favore veniva eseguita dal il figlio, soggetto estraneo alla struttura sanitaria di riferimento, condotta poi reiterata più volte nel tempo ed anche in altre circostanze.
Da rimarcare la spregiudicatezza con cui venivano poste in essere le condotte contestate, molto spesso “condite” da conversazioni telefoniche sintomatiche del clima di illeceità presente all’interno delle strutture oggetto di indagini. Risulta emblematica una conversazione intrattenuta tra due dirigenti medici del nosocomio di Sessa Aurunca i quali, venuti a conoscenza di un controllo amministrativo in corso da parte dei Carabinieri commentavano: “Qua o ci arrestano a tutti quanti (ride) o stiamo tutti In grazia di Dio, tanto come si dice, chi è senza peccato scagli la prima pietra… (…) dice quello si rischia il posto di lavoro… e ho detto e allora l’ospedale rimane vuoto, ci licenziano a tutti quanti.., se per quello ci licenziano a tutti, se è per l’aggiornamento, perché chi vuoi che non c’è arrivato vicino a quel marcatempo per fare…”.
Nella prima fase d’indagine, gli investigatori si sono soffermati sull’attività di captazione delle telefonate intrattenute dagli indagati da cui è emerso l’accordo di volta in volta intercorso tra gli stessi in ordine alla falsa attestazione della loro presenza, o semplicemente sulla circostanza che i predetti non si trovassero in ospedale benché formalmente ivi presenti.
La visone delle immagini delle telecamere istallate nell’ospedale, ha consentito di individuare, senza ombra di dubbio, tutte le persone che utilizzando il badge in uso ad altri colleghi ne attestavano falsamente il loro ingresso o la loro uscita. Inoltre, la telecamera posizionata nei pressi dell’uscita di emergenza, ha permesso di identificare tutti i dipendenti che, allontanatisi arbitrariamente dalla struttura, salivano a bordo delle loro autovetture andando via, il tutto corroborato da incessanti servizi di osservazione, controllo e pedinamento effettuati dalla polizia giudiziaria operante, immortalati da riprese video e rilievi fotografici.
I successivi riscontri eseguiti mediante l’acquisizione delle stampe delle timbrature incriminate monitorate in fase d’indagine, attraverso l’analisi dei fogli presenza dei giorni oggetto di controllo e con l’acquisizione dei tabulati di traffico telefonico relativi alle utenze in uso agli indagati, è stato possibile verifìcare che i prevenuti non si trovavano materialmente in servizio, anche in considerazione che dall’analisi delle celle agganciate da dette utenze cellulari risultavano incompatibili con quelle serventi l’azienda ospedaliera dove sarebbero dovuti essere in servizio, dati che incrociati tra di loro hanno portato ad addivenire a un risultato pressoché certo in termini di evidenza probatoria, incontestabile e univoco nel suo significato.
Tra gli indagati vi sono, infatti, 14 dirigenti medici, dislocati in Reparti di estremo rilievo. La gran parte di essi afferisce al Reparto di Anestesia e Rianimazione, ma sono interessati anche i reparti di Pediatria, Psichiatria, Chirurgia d’urgenza, Chirurgia generale e Farmacia dell’ospedale “San Rocco” di Sessa Aurunca e in servizio presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Napoli (Policlinico Federico II). A questi si aggiungono 4 amministrativi, che, pur non rivestendo la qualifica di medici, svolgono comunque funzioni strumentali al corretto ed efficiente espletamento del pubblico servizio sanitario.
Medici si assentavano dal lavoro. "Così stiamo in grazia di Dio". 28 indagati. Ancora furbetti del cartellino, questa volta nel Casertano. Quasi tutti medici gli indagati; e poi infermieri e amministrativi, tutti legati da un accordo reciproco per assentarsi dal lavoro.
#Assenteismo#assenteismo Asl Caserta#Azienda Ospedaliera Universitaria di Napoli#medici indagati Asl Caserta#ospedale San Rocco Sessa Aurunca
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Sgominata banda dedita a spaccio, rapine ed estorsioni, cinque arresti nel catanzarese
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Sgominata banda dedita a spaccio, rapine ed estorsioni, cinque arresti nel catanzarese
I carabinieri della Compagnia di Girifalco hanno dato esecuzione, nella mattinata di oggi 28 febbraio, ad Ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Tribunale di Lamezia Terme, nei confronti di cinque cortalesi, con contestuale perquisizione delle loro dimore nell’abitato del paese. Il Giudice per le indagini preliminari, concordando con la richiesta formulata dal Pubblico Ministero, ha disposto, al netto di opportune prescrizioni, gli arresti domiciliari per Cracolici Matteo, cortalese, classe 1999, tagliaboschi e De Santis Davide, cortalese, classe 1997’, in attesa di occupazione, l’obbligo di dimora per Barbieri Luca, cortalese, classe 1990’, commerciante, l’obbligo di presentazione alla P.G. per Pulli’ Giovanni, cortalese, classe 1999’ e Vinci Giovanni, cortalese, classe 1982’, anch’essi in attesa di occupazione. Il provvedimento dall’Autorità Giudiziaria lametina, seguita una estesa attività di indagine, intrapresa dagli inquirenti dal settembre del 2017 al luglio 2018, che ha permesso la contestazione a vario titolo di reati quali estorsione, rapina, porto di armi ed oggetti atti ad offendere, lesioni, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il complesso delle attività d’indagine, supportate da evoluta attività tecnica di intercettazione telefonica e videoregistrazione, ha consentito l’esplorazione investigativa del tessuto delinquenziale del piccolo paese delle pre-serre catanzaresi, mettendo ancora una volta in luce la presenza tra i più giovani di sostanze stupefacenti come marijuana e cocaina, capace tuttavia nel caso di specie di produrre derive violente nella quotidiana dinamica del rapporto di debito e di credito tra “spacciatori” e consumatori. Le attività di indagine hanno inizio nel settembre 2017 a seguito del violento pestaggio di un cittadino nei pressi del bocciodromo del paese. Sin dai primi accertamenti è apparso chiaro come Pulli’, d’intesa con i suoi sodali, avesse prelevato a casa la vittima, portandola nell’area dove era attesa da De Santis e Barbieri, con il comune obiettivo di sollecitarle il pagamento di un grammo di cocaina, acquistato presso di loro qualche giorno prima al prezzo di 100 euro. Alla richiesta del malcapitato di ulteriore tempo per saldare il debito contratto, l’intero gruppo spazientito lo minacciava ed aggrediva selvaggiamente, percuotendolo a mani nude e con un bastone. Soltanto le grida impaurite di quanti abitavano nelle vicinanze inducevano gli aggressori a desistere ed allontanarsi repentinamente. La vittima riportava rilevanti lesioni, compresa una frattura al braccio destro. Ciononostante nei giorni successivi il De Santis, anche per il tramite di altro accolito, Vinci Giovanni, maggiorava arbitrariamente la consistenza del debito, da 100 a 150 euro, da pagarsi all’istante e dietro minaccia di ritorsioni consistenti nell’incendio dell’autovettura in uso ai suoi familiari. Accompagnato dal Vinci, la vittima preleva al bancomat 100 euro, consegnandoli e pregando i suoi creditori di non obbligarlo a pagare ulteriore denaro, ricevendo tuttavia ancora una volta in risposta un’opposizione perentoria. E’ a questo punto che la vittima ferita, frustrata dalle continue richieste senza appello, ha deciso di non pagare i restanti 50 euro, venendo escusso dai Carabinieri. I militari, sostenendo il malcapitato, hanno escusso le persone a conoscenza dei fatti, e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme, hanno dato avvio ad articolati accertamenti, anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, videoregistrazioni, tracciamenti GPS sulle autovetture, impiego di personale in abiti simulati per dedicati servizi di osservazione e pedinamento, con l’obiettivo di ricostruire le dinamiche economico – relazionali di un contesto delinquenziale forse periferico ma non di meno preoccupante. Dall’attività di intercettazione telefonica sono così emerse la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti – in particolare marijuana – da parte del De Santis e del Cracolici, nel territorio comunale, con acquirenti provenienti anche dai Comuni vicini. E’ stato il caso di un filadelfiese, fermato e trovato in possesso nella propria autovettura di circa 59 grammi di marijuana, acquistata dai due giovani e per questo denunciato a p.l. alla competente Autorità Giudiziaria per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Telecamere opportunamente piazzate nell’abitato hanno contribuito a rivelare agli inquirenti gli anfratti dove De Santis e Cracolici nascondevano lo stupefacente. In corrispondenza di uno di questi in particolare, localizzato nella cassetta del contatore dell’acqua e del gas di una abitazione abbandonata, i Carabinieri hanno filmato i due riporre o rifornirsi all’esigenza della sostanza illecita. I militari hanno filmato ed intercettano anche il momento in cui tra i due si commenta aspramente la sostituzione di circa 55 grammi di marijuana con dei comuni fiori di campo, essendo stata quest’ultima nel frattempo rinvenuta e sequestrata. Un sequestro di 30 grammi circa di marijuana veniva nel frattempo effettuato presso altra abitazione stagionale, nei pressi della casa del Cracolici, ancora una volta nella cassetta esterna del contatore. L’insieme degli elementi così raccolti ha disvelato un non trascurabile scenario di disagio giovanile nel piccolo centro della Provincia, i cui apici devianti sono spiccati per efferatezza e connotato reati gravi, scrupolosamente perseguiti.
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Acate. Lotta allo spaccio di droga: carabinieri arrestano un tunisino con oltre un etto di cocaina
Acate. Lotta allo spaccio di droga: carabinieri arrestano un tunisino con oltre un etto di cocaina was originally published on ITALREPORT
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