#papino
Explore tagged Tumblr posts
imichelledesrosiers · 9 months ago
Text
1 note · View note
tettine · 2 years ago
Text
Oggi a cena con uno che dice di aver 'cresciuto' la sua ex ed insegnato a lei i valori della vita. Avevano entrambi 14 anni e lui è veramente immaturo a livello emotivo cioè davvero amo eravate interdipendenti e tu ti stai ancora facendo le seghe sul potere che avevi in quella relazione e che, grazie al signore, non hai più. Che cazzo di disagio Madonna mia
Aveva scarpe da 600 euro e poi lui diceva di aver insegnato il valore dei soldi a questa tipa, sese
17 notes · View notes
oswald-dot-jpg · 2 years ago
Text
bruh what the fuck
1 note · View note
starburst2000 · 1 year ago
Text
Tumblr media
dal vostro omosessuale di fiducia, scegli tra qualche uomo italiano e ti dirò qualcosa su di te, un uquiz prodotto per gli amiketti ma che il mondo si merita
(poi ditemi cosa vi è uscito che sono curioso, vi amo tutti)
147 notes · View notes
susieporta · 2 months ago
Text
IL PATTO FAMILIARE
In ogni famiglia esiste, implicito, un patto familiare.
Nessuno lo dice, nessuno ne parla e consciamente nessuno della famiglia sa che esiste.
Esso opera totalmente a livello inconscio e tuttavia guida silenziosamente ogni azione di ogni membro della famiglia.
Ne gestisce le scelte, il sentire, i pensieri e soprattutto - e questo e’ il suo scopo principale- lo mantiene legato al nucleo familiare come un patto di sangue o una fedele alleanza.
In questo la famiglia può somigliare in tutto e per tutto ad una cosca mafiosa che finché agisci come lei vuole, ti protegge e ti nutre, ma prova a fare un passo che tradisca quel patto e sei fuori, abbandonato, schifato e in casi estremi anche ucciso.
Ho visto persone brillanti, capaci, con immense potenzialità, sabotarsi e ridimensionarsi, all’apparenza immotivatamente, le ho viste soffrire e disperarsi, rovinare relazioni, perdere possibilità, sempre senza spiegarsi il perché.
Analizzandole in profondità scoprivo che provenivano da situazioni familiari chiuse, tipo setta, dove ogni membro aveva il solo compito di mantenere in vita il gruppo-famiglia.
Famiglie implose e collassate su se stesse, depresse, senza scambi creativi con l’ambiente esterno, piene di frustrazione e paure, e l’unico modo per sopravvivere e proteggersi e’ restare uniti nella gabbia.
Il problema e’ quando nasce la pecora nera, il cosiddetto paziente designato, cioè quello che e’ destinato a portare a galla il copione e sbatterlo in faccia alla famiglia, con la diretta conseguenza di essere sbattuto fuori come una minaccia.
Questi figli sono portatori di guarigione, prima di tutto per se stessi e poi anche per il sistema familiare.
Dovranno peró fare i conti con un’immensa solitudine, affrontare la vita da soli, senza quella rete che avranno i loro pari e che loro invidieranno.
Dovranno andarsene per ripulirsi, per curarsi, per vivere pienamente la loro vita.
In un certo senso loro sono chiamati ad uscire dal disagio senza creare un sintomo, non sempre questo e’ possibile.
Dovrete avere pazienza.
E’ un compito altissimo quello che vi e’ stato assegnato.
Di seguire solo voi stessi, spersi senza una guida ch’ abbia un volto a voi noto.
Dovrete imparare a piangere da soli, a credere in qualcosa che ancora non vedete.
L’universo pretende che viviate veramente, siete il primo della classe a cui viene chiesto s’impegnarsi di più, perché voi potete.
Avete questo seme in voi.
Non verrete mai lasciati a farvi una vita d’aperitivi e paghetta del papino e fettina della mamma.
L’universo chiama per nome le anime che devono portare guarigione, le scrolla e le scuote.
Tradire il patto, so bene, che comporta un profondo senso di colpa ma questa e’ la moneta di scambio, il prezzo da pagare per essere liberi.
Se iniziate a sentirvi in colpa verso la vostra famiglia, siete sulla strada giusta; perciò non arretrate per falsi paradisi.
Avanti con coraggio, avanti col cuore, prendete la vostra strada e spazzate via qualsiasi cosa s’intrometta tra voi e la vostra realizzazione.
E se vi chiamano egoisti, pazienza.
Voi soli sapete il prezzo che avete pagato e non certo alle masse addormentate ne potrete avere riconoscimento.
_ClaudiaCrispolti_
12 notes · View notes
yomersapiens · 11 months ago
Text
Ho ricevuto in regalo un mini-panettone. Io non concepisco l’esistenza della pasticceria mignon. Mi sembra un abominio. Però tant’è, non è che ci potevo fare molto, oramai il danno era stato fatto e il mini-panettone consegnato. L’ho messo vicino al grande panettone in cucina. Quello che avevo acquistato in precedenza, perché io non compro cazzate mini. Non è un panettone così grande, sia chiaro, è un panettone di normali dimensioni ma vicino al mini-panettone sembra un colosso. Era ora di colazione e così è iniziato il dibattito interiore: quale dei due aprire per primo. Nella mia testa gli ho attribuito dei ruoli. Quello grande era il padre e quello piccolo il figlio. Forse avrei dovuto mangiare prima il panettone piccolo ma mi sono immaginato le ritorsioni del padre durante la notte che cerca di soffocarmi urlando “Hai mangiato mio figlio!!!” e io che mi dimeno e lui non sta usando un cuscino no, sta usando il suo soffice corpo che spinge contro il mio viso con vendicativa forza e allora vabbè, mi metto a morderlo e masticarlo e svento il tentato omicidio riempiendomi la pancia. Sono tornato in me per un istante, no non posso mangiare quello piccolo per primo è una cattiveria. Lui è innocente. Potrei iniziare dal grande. Potrei portare il mini-panettone fuori dalla cucina, per non fargli assistere al momento del taglio della prima fetta, ovvero l’amputazione di una porzione di corpo del padre. Forse dovrei tenerlo sempre in salotto e riportalo in cucina a panettone terminato. Immagino le sue domande. “Dov’è babbo? Era qui! Dove è andato papino?”. Sarei costretto a escogitare qualcosa. Ho reso orfano e miserabile Panettino (sì, gli ho dato un nome). Andrei a comprare un altro panettone e gli direi ecco, tuo padre è qua, mica era successo niente! “Papà! Sei tu!!! Ho temuto ti fosse accaduto qualcosa…” suvvia Panettino, calmati, cercherei di tranquillizzarlo, gli darei del paranoico. “Papà ma… sei diverso… tu, tu non eri al pistacchio… che strano colore… che strano sapore… dove è finita la tua glassa di mandorle?” e niente mi scoprirebbe in un attimo, mica è scemo Panettino e io posso provarci quanto voglio ma lui oramai ha capito. La moka inizia a eruttare caffè e mi riporta alla realtà. La decisione è tanto ardua quanto ovvia, non posso vivere così. Dispongo padre e figlio sul tavolo, estraggo due lame e ne impugno una per mano. Li rivolgo uno verso l’altro perché non voglio essere guardato e desidero si diano un ultimo saluto prima di affondare le lame nello stesso momento. Resto in silenzio un minuto e aspetto smettano di dimenarsi cercando salvezza. Lavo il senso di colpa dalla mia coscienza e dalle lame. Poi procedo a mangiare quello grande, perché è al cioccolato. Quello piccolo ha l’uvetta. Cosa gli passa in mente alle nuove generazioni. Uvetta. Ma siamo pazzi? Io non lo so qua mi sembra che si stia davvero perdendo il senno.
41 notes · View notes
prcttyinpcnk · 22 days ago
Text
Gentle, much smaller fingers wrap around Peppino's hand as he and Phiona head for the dance floor.
She was worried that he looked a little like a fish out of water with all her loved ones, but he belonged here. He belongs here because he is a man she cherishes dearly, like he has been there all her life.
So it would mean the world to her if they had a little father-daughter dance.
The song that plays is a soft ballad perfect for slow dancing. Hand placed on his arm, cause there's no way in hell she's reaching those tall ass shoulders, as they dance she looks at him with a bright smile.
Tumblr media
"You've been quiet for most of the night. You doin' okay, Papino?"
Typical Phiona. Her big day, and she was more concerned about her father figure being comfortable at her party. Some things never change.
@lultimagoccia
7 notes · View notes
a-silent-bear · 25 days ago
Text
A tutti quelli che ripetono che tutto è semplice se lo vuoi davvero. Volevo ricordare loro di ringraziare sempre mammina e papino per la cosiddetta “semplicità” delle cose.
Passo e chiudo.
7 notes · View notes
intotheclash · 9 months ago
Text
Tumblr media
- Papino, domani sera vengo a cena da te.
- Certo! Cosa vuoi mangiare?
- Puoi farmi le fettuccine con gli asparagi e le mazzancolle?
- Ah, ecco. Allora dovrei andare a cercare gli asparagi.
- Dovresti, si.
22 notes · View notes
lultimagoccia · 2 months ago
Note
[ @prcttyinpcnk ]: "So would you prefer Papa, Babbo or Papino?" She giggles at the last one. Brushing up on our Italian are we?
Tumblr media
" O - oh! Eh ... whatever you wanna call me is okay?? "
8 notes · View notes
bluejaysandblackbats · 4 months ago
Text
To Touch Fate
Fandom: DC Comics, Batfam
Summary: Jason attempts to settle down in Southern Italy and live a civilian life.
Chapters: 25/?
Characters: Jason Todd, Original Character(s), Bruce Wayne, Terry McGinnis, Matt McGinnis
Relationships: Jason Todd/Original Character(s)
Additional Tags: Angst, Jason Todd-centric, Jason Todd is a Father, Terry McGinnis is Batman, Retirement, Future Fic, Major Original Character(s)
Chapter Twenty-Five: Two Days
On Sunday morning, Domenico crept out of his room and jostled the twins awake. “Get up and meet me in the shed,” he commanded. After they sat up, he entered Angelo’s room. Dario sat up, a little frightened by Domenico’s expression, and Domenico kissed his forehead. “Go back to bed. I love you.” 
“I love you, too,” Dario whispered as he lay down and watched Domenico approach Angelo’s bed. Domenico shook Angelo awake. 
“What the—? Dom? What’s—?” 
“Meet me in the shed, ” Domenico interrupted. He stormed out of the room and waited for the three of them to join him in their shed. It was soundproofed, so Domenico didn’t have to worry about waking anyone else in the house. 
“Listen up. You’re all going to stop giving Papá a hard time. He’s doing his best. We’ve trained for this our whole lives, and you’re not taking anything seriously,” Domenico chastised them.
“What gives you the right to tell—?” 
“Angelo, you’re worse than them. You’re the oldest—.”
“Hold on—.”
“No! I will not hold on! We’re supposed to set an example for Claudia and Darius! If you’re going to act like spoiled and entitled children I’m going to treat you like it! Papá won’t yell at you, but I will! You will get it together! And before you say I’m out of line, look at it from Papá’s perspective! I’m tired! I can’t be the only one listening to Papá! This is life or death! I understand Claudia and Dario being upset… We’re much older than they are. I can’t sleep when the house is like this. Get it together. I can’t do this anymore,” Domenico replied. He took a breath before breaking down. Angelo pulled Domenico into his arms. 
“Okay… Okay, stop it. Please stop crying. You’re right,” Angelo whispered. Cecelia and Katerina rubbed his back. 
“We’ll be better,” Katerina and Cecelia whispered together. 
**
Angelo hid in the library after school on Monday to avoid going home, but Jason met him there. “ I’m not trying to ruin your life. That’s the last thing I want to do. You’re my firstborn, and I specifically promised to love and protect you, ” Jason whispered. Angelo wouldn’t look at him. “I’m scared. I know I don’t show it, but I’m terrified every day… And now that I know someone is looking for me, I—. I feel like everything I feared is—.” Angelo looked up. “You’re an adult now, and I have to accept that we won’t always see eye to eye… You might not want to go. How can I force you? I can’t force you… I forget that sometimes. I forget my own stubbornness.”
“What are you saying, Papá?” Angelo questioned.
“You’re old enough to stay here if you want to… I’ll make sure you have all the money you need—.”
“No,” Angelo whispered harshly. “I’m not separating from you. We’re a family. I whined about it, but staying behind was never an option for me. I’m sorry if I gave you that impression, Papá… But I’m not going anywhere without my family.” 
Jason smiled, leaning forward to kiss Angelo’s forehead. “Okay. Don’t stay up too late. Mamma says you don’t get enough sleep,” Jason replied before stepping outside. He breathed a sigh of relief and nearly cried, had it not been for Katerina grabbing his arm. He pulled her along on her skates, smiling at the affectionate gesture. 
“Papá… Are you alright?” Katerina questioned. Jason nodded. “Can we go to the gym tonight? Just you and me? I want to spend time with my papino.” 
“I thought you were mad at me,” Jason replied. 
“I was… But then, I realized we go on vacation every summer. Where will we go?” Katerina asked. 
“I don’t know. It depends… Fragolina? You know I love you, right?” Jason questioned. “I’m not doing this to hurt any of you. I want to protect you all. You’re my children… And—.”
“Papá, I know you love us. Do you know we love you?” Katerina asked. Jason grinned. 
She lay her head on his shoulder as they approached the gym. “Can we go to the basement?” Katerina questioned. Jason glanced at her. The basement was reminiscent of his old safe house. It had a secret escape tunnel that led to the house, a number of different weapons, and enough non-perishables to last two years. It was home to some of the most intense training he’d ever had to give. It was the only time he’d ever seen Katerina fall apart. He taught his family everything from defusing a bomb to fighting underwater… But the basement terrified most of them. 
The first time he took Domenico down there to train, Jason had to carry him upstairs. He was in shock for three days afterward. The first time he took Cecelia down, they got into an argument, and she stormed out. Claudia and Katerina were the only two that seemed unaffected by the basement. Claudia’s only complaint was that she couldn’t see him as an enemy in drills. “We don’t start drills until this weekend,” Jason reminded her. 
“I know,” Katerina smiled, “I can run the drill in record time today.”
“You sure? Wait… Did Mamma talk to you?” Jason asked. 
“No… Dom did. He set us straight yesterday. He told us we weren’t being fair to you… I think he’s right. We can be spoiled sometimes… Can’t we, Papá?” Katerina replied. Jason stopped and kissed her temple. 
“I don’t mind it. You’re my children… I think children should be a little bit spoiled. If you were rotten kids, I’d be worried,” Jason replied as he continued toward the community center. Katerina used her key and punched in the code. 
They headed down to the basement and Jason shut off the automatic lights before they entered. “Wait here for thirty seconds. Ten minutes. Pitch black. Let’s go,” Jason replied. 
**
Claudia laid over Cecelia’s lap while Cecelia worked on a class project. “Sheila? Is it true that Dom yelled at you guys yesterday?” Claudia asked. Cecelia leaned over Claudia’s face. 
“Who told you that?” Cecelia asked. 
“Darius… He said he saw Dom wake Angelo up, and he looked mad. What’d he say?” Claudia asked. 
“Don’t worry about it. Just know he was right… And be nice to Papá. Dom doesn’t yell at anyone without cause. We’re going to be nice to Papá. He’s doing a good thing for us because he loves us. He isn’t hurting anyone,” Cecelia whispered, “Do you understand?” 
“Uh-huh. I missed Papá today. He’s been gone so long,” Claudia whispered, “Cecelia when you’re a lawyer will you yell at people?” 
“I won’t have to if I’m winning an argument. Once you lose your composure, you’ve lost—.” 
“But Dom won by yelling,” Claudia interrupted. Cecelia squinted at her. 
“Go play with Dom,” Cecelia replied. 
Claudia got up and stopped at the door before replying with a smug, “Checkmate.” She ran to Dom’s room and knocked. Dom let her in. 
“Who’d you make mad, biscottina?” Domenico chuckled as he brushed his knuckle across her chin. 
“Sheila,” Claudia giggled as she grabbed his hands. “Can I play with you?” 
“We’re doing our homework, but you can come and play in here,” Domenico replied. Claudia smiled and went into Domenico's art drawer for colored pencils and paper. 
“Benjamin, go sit next to Dom. I’m going to draw both of you. You can hang it up in your room when you go home,” Claudia offered. Domenico chuckled. “What?” 
“Shouldn’t you ask if we want to be drawn?” Domenico suggested. 
“I’m okay with it,” Benjamin replied. 
“And you?” Claudia asked. Domenico nodded. 
“Dom? Is this right?” Benjamin asked. Domenico pouted. “No?”
“Oh, mio sole. You’re not even close. What happened?” Domenico whispered. Claudia cocked her head, and Domenico clicked his tongue at her. 
“I didn’t—.” 
“What?” Benjamin asked. 
“I thought she was making a face. I don’t like it… But I was mistaken,” Domenico replied. He pinched Claudia’s cheek and smiled at her.
7 notes · View notes
stupid-exaggerate · 1 year ago
Text
Questa è una dedica per Giulia, una dedica che posto qui perché non voglio farmi pubblicità o altro; vorrei semplicemente chiedere scusa a Giulia, e a tutte quelle donne che purtroppo a causa di una società orribile non sono riuscite a raggiungere i propri sogni, semplicemente perché un uomo deviato glieli ha portati via.
Vorrei chiederle scusa perché sono sicura che si sarebbe laureata con il massimo dei voti, e avrebbe festeggiato in modo stupendo, con tutte le persone che la amavano insieme a lei. Inoltre dopo la laurea sarebbe finalmente andata a studiare nel luogo dei suoi sogni, dando libero sfogo alla sua creatività, disegnando probabilmente dei fumetti meravigliosi.
Vorrei chiederle scusa perché non la conosco, eppure non riesco a smettere di pensare a lei; non riesco a smettere di pensare a come una settimana fa era felice e magari nervosa all’idea di laurearsi, mentre adesso non c’è più. Non riesco a smettere di pensare a quanto suo padre potesse essere orgoglioso nel vedere la sua bambina con la corona d’alloro in testa, quella bambina che ogni giorno la salutava con un “ciao papino!”
Vorrei chiederle scusa perché mi viene da piangere, perché per quanto una settimana fa non avessi la minima idea di chi fosse, adesso in qualche modo condivido il suo dolore, e vado fuori di testa pensando a come potrebbero essere stati gli ultimi istanti della sua vita, di quanto possa aver sofferto e come nonostante tutto abbia provato a difendersi, a lottare, anche se è stato tutto inutile.
Mi scuso perché da quello che ho capito lei era una persona dall’animo buono e gentile, perché nonostante il deviato si mostrasse effettivamente pericoloso, lei si è fidata di lui, gli ha donato ancora una volta la sua gentilezza, non avendo la minima idea che a lui, del suo buon cuore, non gliene fregava proprio niente; e se lei è stata così buona, io adesso non provo altro che odio verso tutto ciò che le è successo e verso chi ha fatto sì che tutto ciò succedesse.
Mi dispiace tanto Giulia, mi dispiace veramente veramente tanto, perché la tua vita si è spezzata, si è distrutta, e nessuno è venuto a salvarti quando ne avevi un disperato bisogno.
Mi sento impotente, impotente con il bisogno disperato di fare qualcosa, qualcosa che non ho assolutamente idea di come poter fare, perché ormai l’unico modo per cambiare il mondo è distruggerlo completamente. Siamo una società rotta, deviata, manipolata da luoghi comuni e stereotipi, e non vedo modo di far sì che tutto prenda una strada migliore.
Leggo ovunque la frase “educate i vostri figli”, “educate gli uomini”, ma come si può educarli, se fin da quando erano piccoli gli è stato insegnato che non si deve piangere perché i veri uomini non piangono mai, che ad ogni guaio o marachella la punizione era la violenza, le sberle? Sono cresciuti deviati, siamo tutti stati deviati. E ora non ho la minima idea di come si possa cambiare strada.
Per questo mi scuso cara Giulia, per non essere in grado di offrire alle donne come te, come noi, un luogo sicuro in cui crescere, in cui sognare, in cui poter vivere.
Per quanto insignificante possa essere, sappi che ora hai un posto nel mio cuore, e per quanto effimera possa essere, sappi che per te rimane accesa una mia piccola speranza, la speranza che un giorno questo mondo malsano rimanga soltanto un brutto ricordo.
Con tanto tanto amore,
Giulia.
21 notes · View notes
viviween · 1 month ago
Text
Ho letto 5 libri, in questa settimana che sta per finire: ma non ne ho parlato.
Perché?
Perché su Threads ci sono già abbastanza spazzature "di sinistra" a rompere il cazzo al "popolo bue che non li vota": al popolo che lavora, che paga tasse e imposte, e mantiene una finta opposizione; un popolo che non è figlio di papà, con l'appartamento fuori sede pagato da papino; che per avere un attestato di laurea deve lavorare nel tempo libero, perché le borse di studio sono scarse per i poveri.
2 notes · View notes
susieporta · 1 year ago
Text
Tumblr media
IL PATTO FAMILIARE
In ogni famiglia esiste, implicito, un patto familiare.
Nessuno lo dice, nessuno ne parla e consciamente nessuno della famiglia sa che esiste.
Esso opera totalmente a livello inconscio e tuttavia guida silenziosamente ogni azione di ogni membro della famiglia.
Ne gestisce le scelte, il sentire, i pensieri e soprattutto - e questo e’ il suo scopo principale- lo mantiene legato al nucleo familiare come un patto di sangue o una fedele alleanza.
In questo la famiglia può somigliare in tutto e per tutto ad una cosca mafiosa che finché agisci come lei vuole, ti protegge e ti nutre, ma prova a fare un passo che tradisca quel patto e sei fuori, abbandonato, schifato e in casi estremi anche ucciso.
Ho visto persone brillanti, capaci, con immense potenzialità, sabotarsi e ridimensionarsi, all’apparenza immotivatamente, le ho viste soffrire e disperarsi, rovinare relazioni, perdere possibilità, sempre senza spiegarsi il perché.
Analizzandole in profondità scoprivo che provenivano da situazioni familiari chiuse, tipo setta, dove ogni membro aveva il solo compito di mantenere in vita il gruppo-famiglia.
Famiglie implose e collassate su se stesse, depresse, senza scambi creativi con l’ambiente esterno, piene di frustrazione e paure, e l’unico modo per sopravvivere e proteggersi e’ restare uniti nella gabbia.
Il problema e’ quando nasce la pecora nera, il cosiddetto paziente designato, cioè quello che e’ destinato a portare a galla il copione e sbatterlo in faccia alla famiglia, con la diretta conseguenza di essere sbattuto fuori come una minaccia.
Questi figli sono portatori di guarigione, prima di tutto per se stessi e poi anche per il sistema familiare.
Dovranno peró fare i conti con un’immensa solitudine, affrontare la vita da soli, senza quella rete che avranno i loro pari e che loro invidieranno.
Dovranno andarsene per ripulirsi, per curarsi, per vivere pienamente la loro vita.
In un certo senso loro sono chiamati ad uscire dal disagio senza creare un sintomo, non sempre questo e’ possibile.
Dovrete avere pazienza.
E’ un compito altissimo quello che vi e’ stato assegnato.
Di seguire solo voi stessi, spersi senza una guida ch’ abbia un volto a voi noto.
Dovrete imparare a piangere da soli, a credere in qualcosa che ancora non vedete.
L’universo pretende che viviate veramente, siete il primo della classe a cui viene chiesto s’impegnarsi di più, perché voi potete.
Avete questo seme in voi.
Non verrete mai lasciati a farvi una vita d’aperitivi e paghetta del papino e fettina della mamma.
L’universo chiama per nome le anime che devono portare guarigione, le scrolla e le scuote.
Tradire il patto, so bene, che comporta un profondo senso di colpa ma questa e’ la moneta di scambio, il prezzo da pagare per essere liberi.
Se iniziate a sentirvi in colpa verso la vostra famiglia, siete sulla strada giusta; perciò non arretrate per falsi paradisi.
Avanti con coraggio, avanti col cuore, prendete la vostra strada e spazzate via qualsiasi cosa s’intrometta tra voi e la vostra realizzazione.
E se vi chiamano egoisti, pazienza.
Voi soli sapete il prezzo che avete pagato e non certo alle masse addormentate ne potrete avere riconoscimento.
_ClaudiaCrispolti_
Proprietà letteraria riservata:
Ai sensi della legge sui diritti d’autore e del codice civile,
sono vietati l’uso delle idee, la copia, la riproduzione di questo scritto o di parte di esso
con qualsiasi mezzo: elettronico, meccanico, fotocopie,altro.
È incoraggiata la condivisione dei testi, mantenendo integro il contenuto, e citando l’autore
33 notes · View notes
evangeline444 · 11 months ago
Text
OC Questioniare
Tumblr media
NAME: Sammael
NICKNAME: The Hound, Ruhilen ("One who is vicious", used by Nanin), Papino (by his young ward Cereza)
GENDER: wolf boy
HEIGHT: 6'4
ORIENTATION: Bisexual
NATIONALITY/ETHNICITY: Was born in Nevarra as a Dalish Elf but was raised in Orlais by the chantry
FAVORITE FRUIT: Apples
FAVORITE SEASON: Summer
FAVORITE FLOWER: Pilosella aurantiaca (Fox and cubs/Orange hawkweed)
FAVORITE SCENT: Petrichor
COFFEE, TEA, OR HOT CHOCOLATE: Hot chocolate
DOGS OR CATS: dogs obviously
NUMBER OF BLANKETS: 1, hes basically a walking heater
RANDOM FACT: Prior to being taken by the chantry he had a dalish name Ilan (meaning Miracle/Wonder)
7 notes · View notes
prcttyinpcnk · 1 month ago
Text
"Papino! It's done!"
Tumblr media Tumblr media
"Sorry, I'm just now getting you this! I was super busy and needed a bit to recharge my batteries, ya know? I hope you like it! I took some inspiration from Carnival celebrations in Italy! Oh, and I can make some last-minute additions if you need them!"
@lultimagoccia
4 notes · View notes