Tumgik
#oggi como
Photo
Tumblr media
PRIMA PAGINA El Mundo di Oggi giovedì, 12 settembre 2024
0 notes
perfettamentechic · 4 months
Text
12 maggio … ricordiamo …
12 maggio … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2020: Michel Piccoli, Jacques Daniele Michel Piccoli, attore, regista e sceneggiatore francese. Fu sposato con Juliette Gréco.  (n. 1925) 2019: Susan Player, Susan Elaine Player, modella e attrice statunitense. (n. 1954) 2013: Kenneth Battelle, Kenneth Everette Battelle, più comunemente noto come Mr. Kenneth è stato uno dei principali parrucchieri di New York dagli anni ’50 fino alla sua morte.…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
anchesetuttinoino · 1 month
Text
Como, bastonate a un padre di famiglia: fermato gambiano già espulso
Espulso sulla carta e libero si scorrazzare per il paese.
23 notes · View notes
libero-de-mente · 10 months
Text
Questa è una storia vera.
Credo che fosse una notte estiva di circa diciassette, o forse diciotto, anni fa.
Avevo finito di lavorare abbastanza presto per gli standard a cui ero abituato in quel periodo. A mezzanotte chiusi il ristorante e a bordo della mia auto feci la strada per tornare a casa.
Non avevo cenato e i morsi della fame si facevano sentire, così decisi di fare sosta da Majd, un bravissimo e onesto kebabbaro che sapevo essere l'unico, in una città che chiude i propri locali sempre presto, che potesse darmi da mangiare. E poi il suo panino kebab "sensa salsa picante", come diceva lui, era buonissimo.
Una volta consegnatomi il "malloppo" caldo racchiuso con cura nella carta stagnola ci salutammo, uscii dal suo locale. Preferivo mangiarmelo a casa, non abitavo molto lontano da lui, con comodità e in relax. Mentre il resto della famiglia dormiva.
Appena uscito dal "Kebab di Aladino" sul marciapiede noto una ragazza, uno sguardo di sfuggita per non essere invadente ma che mi era bastato per notare il suo nei miei confronti.
La mia auto era a sette od otto metri da lei, appena oltre le linee gialle che delimitavano la fermala dell'autobus. Un autobus che lei stava aspettando.
Passandole vicino sento la sua voce chiedermi: - Disculpe, el autobús a Borgo Palazzo pasa por aquí?
- No - le risposi con il mio italspagnol - "Por aquí passa l'autobus por la Valle de Seriana Tu tienes la dirección al contrarios" (al contrarios, le dissi proprio così, vi rendete conto?)
Incredibile ma vero mi capì e mi guardò come se fosse terrorizzata per il suo errore.
- ¿Dónde está Via Borgo Palazzo? - mi chiese supplichevole.
Io con il dito le indicai la direzione. Puntando l'indice un po' in alto, visto che davanti a noi a un centinaio di metri passava un cavalcavia.
La ragazza rimase in silenzio e cominciò a guardarsi intorno stringendosi con le braccia incrociate davanti al petto. Avevo compreso che si era smarrita.
- Si quieres te porto io - le dissi.
Mi guardò con uno sguardo che sinceramente non saprei come definire ancora oggi, davanti a lei questo uomo buffo con un kebab fumante nella stagnola le stava proponendo un passaggio. Ed era quasi l'una di notte.
Le chiesi di getto - Come ti chiami? - al diavolo l'italspagnolo
- Maria - mi rispose
- Como mi madre - così d'istinto mi usci di dirle "come mia madre".
Credo che fu quella frase detta senza tanto pensarci, uscita con sincerità che la convinse ad accettare un passaggio da uno sconosciuto, vestito con un completo da uomo nero e una camicia grigia cangiante, con un kebab avvolto nella stagnola in mano.
In auto, mentre la portavo a destinazione, lei seduta al mio fianco stava con il suo corpo pigiata contro la portiera. Come per aumentare la distanza tra di noi.
Era bellissima, davvero. Mi raccontò che veniva dalla Bolivia e che era giunta in Italia da pochi giorni.
Non mi ricordo bene quali parole usai in auto per rassicurarla, per accennare una conversazione con lei. Il lavoro che faceva e perché aveva fatto tardi quella sera.
Mi ricordo bene invece quello che successe quando lei vide che l'avevo portata proprio sotto il palazzo dove abitava. I suoi occhi si illuminarono, si sentì sicura a quel punto. A quel punto, già proprio a quel punto, quello dove mi fermai lei evidentemente capì che l'uomo con la camicia cangiante non era cattivo.
Così prima di scendere e dopo avermi detto "Gracias", fece un gesto che mai mi sarei aspettato. Mai. Mi baciò sulla guancia destra. Un bacio rapido, come rapido fu il suo dileguarsi verso il portone. Però io nel momento del contatto con le sue labbra, allora non avevo la barba, sentii tanto calore e la sua paura che svaniva.
Ogni volta che sento di un femminicidio mi ricordo di questo mio aneddoto, perché mi diventa sempre più chiaro il rischio che Maria corse, la paura che Maria aveva e che io trovavo esagerata.
Perché Maria ha avuto buona sorte quella volta con uno sconosciuto, mentre Giulia ha avuto sfortuna con uno che conosceva molto bene. O pensava di conoscere bene. Ma che, come spesso è accaduto a tante altre sventurate come lei, non si conosce mai bene fino a quando non esce la bestia che vive in quella persona.
Per via di un "no" o di un "è finita".
Quello che posso fare io da uomo, da padre, è educare i miei due figli maschi a essere come quell'uomo goffo e impacciato, con un kebab in mano, che voleva essere d'aiuto verso una ragazza. Non lasciandola sola nel buio in una notte d'estate di diciassette, o forse diciotto, anni fa.
40 notes · View notes
animapoetica12 · 4 days
Text
Oggi è un anno da quando mio nonno ha lasciato questa vita, mi ricordo l’ultima volta che vide me e mia sorella, prima di partire per Roma, dicendoci: “quando ci rivediamo di nuovo?”, perché a lui brillavano gli occhi di felicità e contentezza, ogni volta che gli stavamo davanti, era come se solo le sue nipote gli ridessero quel briciolo di allegria giovanile, come se tornasse indietro nel tempo lui stesso quando stava con noi. A volte esordiva, in alcuni momenti della giornata, con “quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno”, perché lui purtroppo gli studi non aveva potuto continuarli, ma era sempre stato comunque appassionato di letteratura e poesia, quindi so che ogni volta dovrò trovarmi a studiare “I promessi sposi”, cercherò di farlo al meglio anche per lui, perché so che l’avrebbe voluto, e anche perché a prescindere teneva molto allo studio. Mi manchi nonno, e spero che tu stia bene dovunque tu sia
13 notes · View notes
nunasworlds · 3 months
Text
Oggi non voglio scrivere niente. O amontado de coisas da pesquisa está me assustando desde os primeiros segundos em que abri os olhos nessa manhã. Mas refiz um compromisso antigo, escrever. Diminui minha ansiedade e afinal não me custa empenhar uns 10 minutos para digitar quaisquer pensamentos que me atravessam a mente nessa manhã. Ontem gastei muitos minutos (não queria admitir que talvez tenha sido horas) tentando decidir onde escrever. Parece tão simples mas eu insisto em dificultar coisas simples. São tantas possibilidades, sites diferentes, word, blog, e fica tudo um pouco mais difícil quando não se sabe o que quer com a escrita. Quero só escrever. E talvez nem seja questão de querer, acho que preciso escrever. Como o tumblr é um velho conhecido, durante anos nutrimos uma relação de companheirismo, uma relação secreta entre desabafos, segredos, desejos, tédio e ânsia de arrancar do peito palavras que se amontoam lentamente dia após dia, até que de repente estou cheia, com tantas mas tantas palavras e frases na cabeça que mal sobra espaço para pensar. Me perdi. Ah, como o tumblr é um velho conhecido, resolvi voltar pra cá. Algo nessa interface conhecida me faz sentir acolhida mesmo que as coisas que digito me façam sentir um pouco envergonhada e tragam um alívio culposo estranho mas que efetivamente melhora minha mente. Então, deixo aqui essas palavras na esperança que elas se transformem em coragem e me motivem a fazer tudo que preciso fazer hoje. Vamos com medo mesmo.
7 notes · View notes
apettaa · 3 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Siamo andati a mangiare libanese, il locale è bellissimo, molto più di come mostrino le foto e il cibo era spettacolare, così come il servizio. Poi abbiamo fatto un giro a Como, dove abbiamo trovato questo bellissimo bus garden (non sapevo cosa fosse prima di oggi, ma a quanto pare qui è una cosa conosciuta??)
12 notes · View notes
odioilvento · 11 months
Text
Oggi cercavo di fare questa foto centrata in qualche modo.
Tumblr media
Si fermano due signori che, parlando francese, mi chiedono di fargli una foto.
Lui polacco, parlava solo francese e russo. L'altro francese, non ha detto una parola. Io parlo solo italiano e un po' di inglese. Il polacco di inglese sa solo fuck perché un australiano con cui lavorava continuava a dirlo.
In dieci minuti di strada insieme ho capito che stavano andando a cenare vicino a Como, dove avrebbero dormito, che stavano andando a prendere il traghetto, che cercavano prima una tabaccheria. Il francese che non parlava è un viticoltore e produttore di vino, il polacco che mi parlava non ho capito cosa faceva, ma ho capito che gli piace il vino. Domani uno torna a Bordeaux, l'altro prosegue per la Polonia, ma dell'Italia ha visto Bergamo, Venezia, Roma, Firenze, la Sardegna, Agrigento.
Una delle foto che gli ho fatto ha il dito medio del polacco in primo piano.
Quasi arrivo in ritardo a casa per parlare con lui, ma questa è una delle cose che mi piace di più quando vado in giro.
33 notes · View notes
yaellaharpe-blog · 1 month
Text
The place occupied by "woman in Ancient Egypt" is better than that occupied in other cultures of the time, and even later times. The Egyptian of that time did not recognize the woman as equal to the man, but as his complement. While the two are united, she supports her man, giving him strength and protection.
There is a saying that is still floating around today: "Next to every successful man there is a strong woman to support him".
Tumblr media
El lugar que ocupaba "la mujer en el Antiguo Egipto" es mejor que el que ocupaba en otras culturas de la época, e incluso de épocas posteriores. El egipcio de aquel tiempo no reconocía a la mujer como igual al varón, sino como su complemento. Mientras los dos se unen, ella sostiene a su hombre, dándole fuerza y ​​protección.
Hay un dicho que sigue flotando en la actualidad: "A lado de cada hombre exitoso hay una mujer fuerte que lo sostiene".
------------------------------------------------------------------------------
Il posto della "donna nell'Antico Egitto" è migliore che in altre culture dell'epoca, e anche più tardi. Gli egiziani dell'epoca non riconoscevano la donna come uguale all'uomo, ma come suo complemento. Mentre i due sono uniti, la donna sostiene il suo uomo, dandogli forza e protezione.
C'è un detto che circola ancora oggi: "Accanto a ogni uomo di successo c'è una donna forte che lo sostiene".
2 notes · View notes
3nding · 2 months
Text
2 notes · View notes
jazzandother-blog · 5 months
Text
"Creativity is what makes humanity move. We were created to participate."
Keith Jarrett who turns 79 today.
"Over the Rainbow", performed in Tokyo 1984.
(English / Español / Italiano)
Possessing perfect pitch, while in high school, he heard a live performance of Dave Brubeck, and when invited to study classical composition in Paris, he was already leaning toward jazz and turned it down. He got kicked out of Berklee College of Music for playing the piano strings and "messing" with the inside of the piano. His first commercial record was with Art Blakey and the Jazz Messengers, and he went on work and record with Charles Lloyd and Miles Davis.
By the early 1970s, Jarrett's improvisations drew from the traditions of jazz and other genres, including Western classical music, gospel, blues, and ethnic folk music.
His album, 'The Köln Concert,' became the best-selling piano recording in history. Jarrett received the Polar Music Prize and was the first recipient to be recognized with prizes for both contemporary and classical music.
In 2018, Jarrett suffered two strokes and has been unable to perform since. But we still dream of the possibilities of what lies ahead.
------------------------------------------------------------------------------
"La creatividad es lo que hace que la humanidad se mueva. Fuimos creados para participar". Keith Jarrett, que hoy cumple 79 años.
Poseedor de una afinación perfecta, cuando estaba en el instituto escuchó una actuación en directo de Dave Brubeck, y cuando le invitaron a estudiar composición clásica en París, ya se inclinaba por el jazz y lo rechazó. Le echaron del Berklee College of Music por tocar las cuerdas del piano y "meterse" con el interior del piano. Su primer disco comercial fue con Art Blakey y los Jazz Messengers, y siguió trabajando y grabando con Charles Lloyd y Miles Davis.
A principios de la década de 1970, las improvisaciones de Jarrett se inspiraban en las tradiciones del jazz y otros géneros, como la música clásica occidental, el gospel, el blues y la música folclórica étnica.
Su álbum "The Köln Concert" se convirtió en la grabación de piano más vendida de la historia. Jarrett recibió el Polar Music Prize y fue el primer galardonado con premios de música contemporánea y clásica.
En 2018, Jarrett sufrió dos derrames cerebrales y desde entonces no ha podido actuar. Pero seguimos soñando con las posibilidades de lo que nos espera.
------------------------------------------------------------------------------
"La creatività è ciò che fa muovere l'umanità. Siamo stati creati per partecipare". Keith Jarrett, che oggi compie 79 anni.
Dotato di un'intonazione perfetta, quando era al liceo ascoltò un'esibizione dal vivo di Dave Brubeck, e quando fu invitato a studiare composizione classica a Parigi, era già orientato verso il jazz e rifiutò. Viene espulso dal Berklee College of Music per aver pizzicato le corde del pianoforte e aver "pasticciato" con l'interno del piano. Il suo primo disco commerciale fu con Art Blakey e i Jazz Messengers, e continuò a lavorare e registrare con Charles Lloyd e Miles Davis.
All'inizio degli anni Settanta, le improvvisazioni di Jarrett si ispirano alla tradizione jazzistica e ad altri generi, come la musica classica occidentale, il gospel, il blues e la musica etnica popolare.
Il suo album "The Köln Concert" è diventato la registrazione pianistica più venduta della storia. Jarrett ha ricevuto il Polar Music Prize ed è stato il primo a ricevere premi di musica contemporanea e classica.
Nel 2018, Jarrett ha subito due ictus e da allora non è più in grado di esibirsi. Ma continuiamo a sognare le possibilità di ciò che ci aspetta.
Source: JazzCorner.com
5 notes · View notes
libero-de-mente · 1 year
Text
Il Caregiver
Questa mattina sono andato da mia madre, come tutte le mattine, ma con un impegno in più.
Infatti oggi comincia il servizio di assistenza a domicilio per mia madre, la struttura a cui mi sono rivolto le ha assegnato un'assistente. Si chiama Dolores.
"Buongiorno soy Dolores" - così ha esordito qualche giorno fa l'assistente al telefono con me.
"Buenos días" - le ho risposto per darmi un tono
"Lei è il señor Tomasseli?
"So' Rino" - ma come cacchio le parlo?
"Sorino? Lei è el señor Sorino?"
"No Sorino, solo Rino. Il mio nome".
"Ah, Solarino... me scussi, ma che nome è?"
"Maggnente, sono uno che tira sole e quindi Solarino è i mio soprannome"
Nulla da fare, la deficienza telefonica mi aveva preso, ora come potevo rimediare?
Nel frattempo Dolores gira dei fogli, si sentono chiaramente al telefono, probabilmente sta cercando i dati di chi ha compilato la domanda, ed ecco che trova ciò che cercava "Ah, lei se chiama Rino Tomasseli"
"Si" - le rispondo divertito di come chi parla lo spagnolo raddoppia alcune consonanti eludendone altre.
Arriviamo a questa mattina. Dolores è puntualissima, bella truccata e pimpante come lo sono le persone che debbono sostenere persone anziane e in fase discendente.
Entra in casa e saluta entrambi con un sorriso rassicurante, le presento mia madre e le faccio vedere la casa.
In soggiorno il televisore è sintonizzato sulla Santa Messa, in camera da letto l'altro televisore idem.
"Doppia Messa, como mai due televissori acessi?"
"Effetto stereo"- le rispondo.
"Como?!"
"Si, ascolti... non sente la stereofonia del prete che dice <Prese il pane>, non sente la potenza della frase raddoppiata?"
"No" - mi guarda stranita.
Credo che l'ironia non sia in questo momento cosa buona e giusta.
Così Gesùrino prese l'ironia, la piegò la pose in un cassetto e disse <Pendete e andate senza sorrisi, non ve li meritate>.
Tornando in soggiorno, dove c'è mia madre, Dolores mi chiede: "Mi potrebbe firmare questi due moduli, è lei il caregiver, vero?"
"No, lui è mio figlio" - interviene secca mia madre, poi guardando me - "Tu sei mio figlio non o' carabbinier"
"Ma no mamma caregiver, ovvero quello che si occupa di te"
Le brillano gli occhi, si sente protetta e poi guarda Dolores, conosco quello sguardo di chi comincerà a raccontare aneddoti sulla mia vita di quando ero piccino. La fermo a tempo.
"Beh"- dandomi un tono da attore consumato che sta per uscire dalla scena sul palcoscenico di un teatro - "Io devo andare, mamma sei in buone mani - poi rivolgendomi a Dolores le stringo una mano - "Grazie, grazie mille dell'aiuto che mi darà".
Il sorriso di Dolores mi conforta.
Sono in auto, scommetto che il sorriso di Dolores sarà diventato una risata. Già mi sembra di sentire mia madre raccontare i "famosi aneddoti" di un piccolo Rino che ancora, illuso, si permetteva di vivere d'istinti e d'istanti (frase da boomer lo so).
Come quando mia madre, a un cambio del pannolino, si divertiva a "rubarmi il pisello" come si fa con il naso dei bambini, solo che io per assicurarmi che non lo avesse preso davvero le pisciai in volto.
O quella volta che entrai in una cabina al mare, credendo che fosse la nostra per cambiarmi il costumino pieno di sabbia, invece era di un'altra famiglia. La ragazza, penso allora ventenne, che stava dentro (nuda) non si scompose più di tanto, avevo cinque anni più o meno, e mi disse "ma tu bel bambino da dove sbuchi?". Sorrise.
Io no, rimasi pietrificato guardando una micia. Non sapevo che dei micini vivessero proprio lì nei costumi delle donne. Uscii dalla cabina rosso in volto, con una paresi facciale e la
Voglia di remare
Fare il bagno al largo
Per vedere da lontano gli ombrelloni, -oni, -oni
Da allora nessuna donna mi ha più sorriso se entravo per sbaglio in una cabina o uno spogliatoio dove ci stava una di loro. Va beh, forse quando ci provai ero troppo avanzato con l'età. Credo di averne avuto venti o venticinque in più, di anni intendo.
Oppure le racconterà di quando, la sera di una Vigilia di Natale con cenone ben disposto sulla tavola e ospiti pronti al pasto, stando in piedi sulla sedia all'urlo "Sono la tigre di Mompracem!", persi l'equilibrio e arrivai preciso con la faccia nell'insalatiera che conteneva chili di insalata russa.
Ecco perché crescendo sono traumatizzato dalle patate femminili e le insalate russe.
Però mi piace cucinare.
E mangiare.
Grazie mamma per avermi fatto empatico e rispettoso degli altri, ma anche molto meno andava bene. Per dire.
22 notes · View notes
donaruz · 1 year
Text
Tumblr media
Alba
Il mio cuore oppresso
con l’alba avverte
il dolore del suo amore
e il sogno delle lontananze.
La luce dell’aurora porta
rimpianti a non finire
e tristezza senza occhi
del midollo dell’anima.
Il sepolcro della notte
distende il nero velo
per nascondere col giorno
l’immensa sommità stellata.
Che farò in questi campi
cogliendo nidi e rami,
circondato dall’aurora
e con un’anima carica di notte!
Che farò se con le chiare luci
i tuoi occhi sono morti
e la mia carne non sentirà
il calore dei tuoi sguardi!
Perché per sempre ti ho perduta
in quella chiara sera?
Oggi il mio petto è arido
come una stella spenta.
Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936)
(Traduzione di Claudio Rendina)
Alba
Mi corazón oprimido
siente junto a la alborada
el dolor de sus amores
y el sueño de las distancias.
La luz de la aurora lleva
semilleros de nostalgias
y la tristeza sin ojos
de la médula del alma.
La gran tumba de la noche
su negro velo levanta
para ocultar con el dia
la inmensa cumbre estrellada.
¡Qué haré yo sobre estos campos
cogiendo nidos y ramas,
rodeado de la aurora
y llena de noche el alma!
¡Qué haré si tienes tus ojos
muertos a las luces claras
y no ha de sentir mi carne
el calor de tus miradas!
¿Por qué te perdí por siempre
en aquella tarde clara?
Hoy mi pecho está reseco
como una estrella apagada.
#ilgufostufo
8 notes · View notes
nonlodireanessuno · 6 months
Text
Tumblr media Tumblr media
“Buonasera Veronica, mi scusi per l’ora. Oggi mi sono presa un giorno libero da lavoro per cercare di capire cosa devo fare, perché sento di non saperlo più. Ho voluto provare a non ascoltare gli altri ma quel che c’è dentro me, anche se poi quel che mi suggerirò sarà la scelta sbagliata. Dopo pranzo presa da un momento di panico, ho preso le mie cose e sono andata a Como. Non ci andavo dall’ultima volta con Davide. E sono partita con la stupida speranza di trovarlo lì, avrei voluto con tutto il cuore. Ma sono arrivata (e ripartita poi per casa) con una serena tristezza dentro (che è tristezza, sì, ma almeno è serena, non urla più): lui non c’è più, non ci sarà più, e non ci sono più nemmeno io così com’ero. Quella donna che ero un anno fa la stringo forte ed è dentro me protetta dal mondo, e sono tanto contenta che sia così, perché dentro me sento che sarà sempre al sicuro. Le auguro una buona notte e una buona giornata per domani”
3 notes · View notes
elperegrinodedios · 2 years
Text
Tumblr media
Sl. 22:15 Me diluyo como el agua mis huesos se desencajan, mi corazòn, como cera, se derrite en mis entrañas; (16) està agostada mi fuerza como la tierra seca, mi lengua està pegada al paladar; tu me hundes en el polvo de la muerte. (17)Me acorralan jaurìas, ordas de criminales me asedian, como un leòn asedian mis manos y mis pies. (18) Puedo contar todos mis huesos. Ellos me miran, se fijan en mi, se reparten mi ropas y echan a suertes mis vestiduras.
===
Nel corso dei secoli e durante tutta la sua storia, Dio si è servito spesso dei suoi profeti, e ancora oggi lo fa. Nessuna profezia ha mai fallito. È una storia lunga e davvero appassionante, oltre che sorprendente. Re Davide per esempio la cui vita fu piena di eventi straordinari fu uno dei più noti di questi profeti, fu autore dei Salmi e mille anni prima di Cristo scrisse profetizzando non solo la venuta di Gesù ma anche la sua morte e il modo infame, cruento e disumano, del come sarebbe avvenuta. (Sl. 22:15-18)
lan ✍️🗝
19 notes · View notes
diceriadelluntore · 2 years
Text
Gita #2 Como
Il treno stavolta l’ho preso in orario, ma un passaggio a livello, a Lugo, danneggiato da qualcuno, mi stava facendo perdere la coincidenza, di incontri con amiche speciali e inimitabili, di formaggi, di fiori e di livelli dell’acqua inusuali e di pasticciere che fanno cornetti al pistacchio sublimi ma non sanno fare i conti.
Tumblr media Tumblr media
Il Duomo di Como è la terza Chiesa più grande della Lombardia, dopo il Duomo di Milano e la Certosa di Pavia. Iniziato nel 1396, e terminato quasi 350 anni dopo, nel 1740, la cattedrale di Santa Maria Assunta, questa è la sua denominazione corretta, nella sua porta settentrionale, ha delle decorazioni meravigliose, una particolarmente consunta, perchè si dice che il toccarla porti fortuna: si dice infatti che la rana del portale sia il livello eccezionale a cui arrivò l’acqua del vicino lago in una esondazione. Altri che sia il simbolo del rinnovamento, in quanto animale che subisce una metamorfosi. Sia come sia, non si capisce affatto che è una rana, e manca anche della testa, martellata da un anonimo uomo nel 1912, e mai riparata.
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Villa Carlotta a Tremezzo: uno dei tanti esempi di ville aristocratiche che si affacciano sulle rive del lago, costruita dai Clerici, ricca famiglia di imprenditori e banchieri, a cavallo tra 1600 e 1700, poi passò ai Sommariva nel 1801, infine nel1843 alla principessa Marianna di Orange-Nassau, moglie del principe Alberto di Prussia che la donò alla figlia Carlotta di Prussia  in occasione delle nozze con il duca Giorgio II, principe ereditario di Sassonia-Meiningen, celebrate nel 1850, che le diedero il nome che ancora oggi ha. Dalla vista spettacolare, è famosa per i suoi giardini, con oltre 500 specie di piante. 
Tumblr media Tumblr media
Villa Olmo, la più  rilevante tra le ville del comasco, oggi parco cittadino
Tumblr media Tumblr media
Cose buone assaggiate: gli sciatt, cubetti di bitto fritti in pastella di grano saraceno, il taroz, un piatto valtellinese con patate, fagiolini, formaggio e burro, e un vino spettacolare, questo:
Tumblr media
un nebbiolo vinificato in bianco
Tumblr media
Affreschi dell’abside della Chiesa di San Abbondio, patrono di Como (XIII secolo).
Tumblr media Tumblr media
Quel ramo del lago di Como... è il ramo verso Lecco, che fino al 1992 era non provincia autonoma, ma provincia di Como.
Tumblr media
Per una volta metto anche una mia foto
18 notes · View notes