#o ingiusto
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Che cosa ci insegna l'elezione al Parlamento europeo dI Ilaria Salis, condannata in Italia per alcuni reati e ultimamente reclusa in attesa di processo a Budapest, dove la si accusa di avere preso parte ai pestaggi di due cittadini ungheresi? Nulla di nuovo, ma ce lo insegna con rara chiarezza. Le persone che hanno scritto il suo nome sulla scheda elettorale (sembra più di 175 mila) non possono essere state persuase dal suo programma: non ne aveva uno, o se lo aveva non poteva esporlo agli elettori, trovandosi in arresto. Né dai suoi trascorsi mandati, non avendo mai ricoperto la carica. Perché allora hanno votato proprio lei? Per tanti immaginabili motivi: per la sua storia, per gli ideali che incarna, per salvarla da un procedimento giudiziario considerato ingiusto o comunque troppo severo, per fare dispetto a un governo ritenuto ostile e agli avversari politici che si auguravano una condanna esemplare. (continua...)
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La dichiarazione finale del G7 è composta di 19.842 parole. Apro il mio tablet sul bordo del lago di Sevan. Sono venuti a trovarmi alcuni amici cacciati dall’Artsakh (Nagorno-Karabakh), desertificato della sua popolazione indigena dagli invasori giunti dall’Azerbaigian tirando cannonate su Stepanakert e su tutti i villaggi abitati. Una espulsione totalitaria equivalente al genocidio, qualcosa di così disumano da spaccare le ossa della mia anima.
Ma so che tutto questo è stato vissuto dolorosamente anche da tanti italiani, a differenza del loro governo e del Parlamento (maggioranza e opposizione, presenzialisti e assenteisti). Tutti adoratori della Costituzione, questi politici, e tutti a citare l’articolo 11 che «ripudia la guerra». Ma ci dev’essere un post-scriptum riservato, che si passano tra loro le generazioni di potenti: non c’è scritto che bisogna ripudiare chi fa la guerra e annienta poveri cristi, purché in cambio stipino di gas
i nostri serbatoi, e di caviale certi tipetti, e di denaro le nostre fabbriche di cannoni e aerei militari per trasferire paracadutisti di reparti d’assalto sui tetti di sciagurate minoranze cristiane…
Sono ingiusto a non fare distinguo. Non tutti i parlamentari e i ministri e i sottosegretari hanno sacrificato gli armeni dell’Artsakh alla ragion di Stato (ma val la pena sopravviva uno Stato che ha ragioni così miserabili per campare, al punto da accarezzare massacri e pulizie etniche purché gli autori siano bravi fornitori?); non tutti hanno chiuso gli occhi, ci sono pochi meravigliosi deputati e senatori coraggiosi, oltre a qualche Nicodemo che nel silenzio dissente. Oso qualche nome: Centemero, Formentini, Zampa, Pozzolo, Orsini, Malagola, Fassino e se dimentico qualcuno, scriva che – se sono ancora vivo – rimedierò.
Speranze tradite
Ho letto la dichiarazione finale firmata da capi di Stato e premier del G7. Ho usato i dispositivi dell’intelligenza calcolatrice che permettono di scrutare il succo dei testi. Avevo moderate speranze di trovare un impegno per tutelare la piccola culla delle memorie cristiane, un luogo che non è simbolico e basta, ma palpitava. Uso il passato! Il Nagorno era abitato da centoventimila cristiani. Nel settembre del 2020 l’Azerbaigian sostenuto dai turchi si era già preso metà del territorio. Russia e Bielorussia, che avrebbero dovuto intervenire in base ai trattati sottoscritti con l’Armenia, hanno lasciato fare. Nel 2022, quattro giorni prima dell’aggressione all’Ucraina, Putin e il dittatore azero Ilham Aliyev hanno firmato un trattato che ha consentito alla Russia di triangolare gas e petrolio con l’Occidente tramite il simpatico tiranno il cui padre Heydar fu vice di Breznev e colonna asiatica del Kgb. Nel 2023, dopo uno stillicidio di attacchi e assassinii, e l’assedio utile per far morire i bambini di fame, il colpo finale. In centomila espropriati della loro essenza furono costretti, per non essere schiavizzati o appesi ai pali, ad andarsene in Armenia. L’Italia era corsa in soccorso del vincitore sin dai primi giorni del 2023 firmando un accordo per la “modernizzazione” (dichiarazione ufficiale del governo di Baku) delle forze armate azere.
Clima 53, Nagorno 0
Ed ecco il G7 a presidenza italiana. Speravamo in Giorgia Meloni, ma forse l’essersi affidata a Elisabetta Belloni come sherpa per fissare accordi, non è stata una grande idea, almeno per noi disgraziati cristiani del Caucaso. Avevamo sperato nella presenza al G7 di Borgo Egnazia dello Stato più amico di noi armeni che esista in Occidente, almeno sulla carta: in Francia circa 750 mila suoi cittadini sono “arméniens de France”; ma dovrebbero esserlo anche gli Stati Uniti e il Canada, nazioni in cui i miei fratelli assommano a un milione e mezzo. Risultati? Siamo invisibili, siamo inesistenti. Esiste anche un genocidio che passa attraverso la soppressione del problema, l’impiparsene.
Tra i circa 20 mila lemmi ho fatto contare al computer alcune parole chiave. Innanzitutto nomi di Stati o territori: Russia 61 occorrenze, Ucraina 57, Cina 29, Nord Corea 14, Palestina 13, Israele 11, Iran 11, Gaza 9, Libia 6, Armenia 0, Nagorno-Karabakh 0, Azerbaigian 0./
Nomi per problematiche: clima/cambiamento climatico 53, gender 25, diritti umani 24, dignità umana 3, migrazioni/migranti 38, inquinamento 12, plastica 9, libertà 13, libertà religiosa 0, persecuzione 1, persecuzione religiosa 0.
Come si vede, l’Armenia e la sparizione di una nazione cristiana dalle cartine geografiche in Caucaso non sono un problema che interessi i grandi. Qui batterò ancora qualche colpo in alfabeto Morse, o vi siete stancati anche voi?
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VITTIMA DEL MATRIARCATO
Dovevano essere i primi anni ottanta e credo di essere stato in quinta elementare o al massimo in prima media, quando un pomeriggio di Agosto in spiaggia a Viareggio mentre tra amici guardavamo una partita di calcetto tra nuvole di sabbia, qualcuno vicino a me indicò una ragazza in bikini bianco, di uno o due anni più grande di noi e mi chiese a bruciapelo 'Quella lì te la tromberesti?'.
Io rimasi un po' spiazzato dalla domanda ma visto che si trattava di una risposta per forza dicotomica e comunque dell'argomento sapevo giusto giusto le basi teoriche, ovviamente risposi di sì.
Il tipo (che non era proprio un amico ma piuttosto una di quelle conoscenze estive estemporanee) sghignazzò e in men che non si dica si avvicinò alla suddetta ragazzina e indicandomi le disse qualcosa a bassa voce.
Dobbiamo dire che allora (come ora) io per le cose mondane non ero certo il più sveglio della cucciolata e quindi non riuscii a collegare quanto avevo detto al tipo poco prima con l'espressione furiosa e sconvolta della ragazza, che con le lacrime agli occhi corse verso il gruppo dei genitori sotto gli ombrelloni, tra cui c'era anche mia madre.
Dovevano essere le tre del pomeriggio ma io posso ancora ricordare che a un certo punto era sera (c'era la mezza luna in cielo) e mia madre non smetteva ancora di urlarmi contro PER LA COSA SCHIFOSA CHE AVEVO DETTO A QUELLA RAGAZZA E CHE MI DOVEVO VERGOGNARE PERCHÉ LEI DI SICURO DI VERGOGNAVA DI AVERE UN FIGLIO COSÌ.
Quando mio padre rientrò a casa ricominciò tutto da capo ma in stereo, con lui a braccia conserte che scuoteva la testa e mi diceva che ERO STATO UNA GROSSA DELUSIONE E CHE QUELLA RAGAZZA AVREBBE SOFFERTO MENO SE LE AVESSI DATO UN PUGNO NELLO STOMACO.
La cosa strana è che non provai nemmeno a difendermi spiegando che in realtà non le avevo detto proprio nulla... ho accettato il fatto di essere stato beccato mentre ballavo il tip tap in un campo minato e il giorno dopo continuai a fare quello che facevo fino al giorno prima ma diffidando di più della gente che faceva le domande stupide.
Vedete, il fatto è che io sono stato cresciuto in un ambiente familiare davvero molto aperto e inclusivo, dove c'era poco spazio per il giudizio frettoloso verso il diverso, il fragile e l'emarginato, quindi quell'episodio più che ingiusto mi parve strano... davvero c'era gente che andava in giro a dire alle donne che le voleva trombare? Ma dov'erano i genitori di queste persone?
E più tardi capii che erano proprio loro a dire queste cose e i figli semplicemente imparavano.
E ne ho conosciuto davvero tanti di figli così (che, per inciso, sono i genitori di oggi da cui altri figli imparano) e a volte non c'è nemmeno stata una responsabilità genitoriale diretta nell'aver insegnato loro certi comportamenti... a volte basta non dare peso, sorridere a certe battute e derubricare certi comportamenti a scherzi presi troppo sul serio.
Perché poi, alla fine, è sempre questione di saper stare allo scherzo, no?
E fatevela 'na bella risata invece di stare sempre a pensare a cose macabre tipo che una donna viene uccisa ogni quattro giorni!
No?
No.
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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che una convinzione diffusa sia balorda che sensata."
Da "Marriage and Morals", Bertrand Russell, 1929
"È nota la definizione della democrazia come sistema pieno di difetti ma di cui non si è ancora trovato nulla di meglio. Da questa ragionevole assunzione discende, per la maggior parte della gente, la convinzione errata che la democrazia (il migliore o il meno peggio dei sistemi di governo) sia quello per cui la maggioranza ha sempre ragione. Nulla di più falso. La democrazia è il sistema per cui, visto che è difficile definire in termini qualitativi chi abbia più ragione degli altri, si ricorre a un sistema bassamente quantitativo, ma oggettivamente controllabile: in democrazia governa chi prende più consensi. E se qualcuno ritiene che la maggioranza abbia torto, peggio per lui: se ha accettato i principi democratici deve accettare che governi una maggioranza che si sbaglia.
Una delle funzioni delle opposizioni è quella di dimostrare alla maggioranza che si era sbagliata. E se non ce la fa? Allora abbiamo, oltre a una cattiva maggioranza, anche una cattiva opposizione. Quante volte la maggioranza può sbagliarsi? Per millenni la maggioranza degli uomini ha creduto che il sole girasse intorno alla terra (e, considerando le vaste aree poco alfabetizzate del mondo, e il fatto che sondaggi fatti nei paesi più avanzati hanno dimostrato che moltissimi occidentali ancora credono che il sole giri) ecco un bel caso in cui la maggioranza non solo si è sbagliata ma si sbaglia ancora. Le maggioranze si sono sbagliate a ritenere Beethoven inascoltabile o Picasso inguardabile, la maggioranza a Gerusalemme si è sbagliata a preferire Barabba a Gesù, la maggioranza degli americani sbaglia a credere che due uova con pancetta tutte le mattine e una bella bistecca a pasto siano garanzie di buona salute, la maggioranza si sbagliava a preferire gli orsi a Terenzio e (forse) si sbaglia ancora a preferire "La pupa e il secchione" a Sofocle. Per secoli la maggioranza della gente ha ritenuto che esistessero le streghe e che fosse giusto bruciarle, nel Seicento la maggioranza dei milanesi credeva che la peste fosse provocata dagli untori, l'enorme maggioranza degli occidentali, compreso Voltaire, riteneva legittima e naturale la schiavitù, la maggioranza degli europei credeva che fosse nobile e sacrosanto colonizzare l'Africa.
In politica Hitler non è andato al potere per un colpo di Stato ma è stato eletto dalla maggioranza, Mussolini ha instaurato la dittatura dopo l'assassinio di Matteotti ma prima godeva di una maggioranza parlamentare, anche se disprezzava quell'aula «sorda e grigia». Sarebbe ingiusto giocare di paradossi e dire dunque che la maggioranza è quella che sbaglia sempre, ma è certo che non sempre ha ragione. In politica l'appello alla volontà popolare ha soltanto valore legale ("Ho diritto a governare perché ho ricevuto più voti") ma non permette che da questo dato quantitativo si traggano conseguenze teoriche ed etiche ("Ho la maggioranza dei consensi e dunque sono il migliore").
In certe aree della Sicilia e della Campania i mafiosi e i camorristi hanno la maggioranza dei consensi ma sarebbe difficile concluderne che siano pertanto i migliori rappresentati di quelle nobilissime popolazioni. [...]"
Da una "Bustina di Minerva" di Umberto Eco del 27 Maggio, 2010
"Alta sui naufragi, dai belvedere delle torri
China e distante sugli elementi del disastro
Dalle cose che accadono al di sopra delle parole
Celebrative del nulla, lungo un facile vento
Di sazietà, di impunità
Sullo scandalo metallico di armi in uso e in disuso
A guidare la colonna di dolore e di fumo
Che lascia le infinite battaglie al calar della sera
La maggioranza sta, la maggioranza sta
Recitando un rosario di ambizioni meschine
Di millenarie paure, di inesauribili astuzie"
Da "Smisurata preghiera”, brano di Fabrizio De André tratto da "Anime Salve", 1996
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Non ho mai apprezzato chi giudica le persone in fretta, senza prendersi il tempo di conoscere veramente l’altro. È facile formarsi un'opinione basata su apparenze o su dettagli superficiali, ma dietro ogni volto c'è una storia, un mondo complesso che merita di essere compreso. Giudicare qualcuno senza sapere cosa ha vissuto, quali sono le sue esperienze e cosa lo ha portato ad essere chi è oggi, non è solo ingiusto, ma anche miope. Credo che tutti meritiamo rispetto e comprensione prima di essere etichettati.
Luposolitario00🐺
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Incompleta, una lista,
per ricordarsi
che il vivere affanna
più di quanto soddisfa.
Del partecipare, fa meno paura
osservar distanti,
ma le finestre raccontano
le storie degli altri.
E quanto ingiusto pare, il fatto,
che il desiderio mai scordato
è quello non soddisfatto.
Se sei stato felice hai vissuto il presente,
di cui flebile un’echo più nemmeno si sente,
ma di contro, d’ogni dolore,
ancora ascolti, forte, tutto il rumore.
Le ferite lasciano cicatrici,
inferte dai cari o dai nemici
ma puoi avere assoluta certezza
che mai traccia lasciò, una carezza.
Vivere, va riconosciuto,
è un memoriale,
non del bene fatto e ricevuto,
ma del male.
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Si scopre alla fine che il dolore, tutto quel dolore, era inutile, che si è sofferto come bestie, ed era inutile, non era né giusto né ingiusto, non era bello o brutto, era solo inutile...
Alessandro Baricco
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“Chi era realmente in errore? Io, o il mondo?
Probabilmente entrambi.
Io ero ignorante e sciocco, il mondo era folle e ingiusto.”
- Grisha Jaeger, “L’attacco dei Giganti”
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46. Quale villain Disney ti rappresenta?
Buongiorno �� ti ringrazio per questa domanda, così, dopo aver scritto nelle puntate precedenti di rivedermi molto in Belle e Mulan, completiamo la sezione Disney del gioco con un po' di pepe! ✨
Dunque, inizialmente tale quesito mi aveva mandato un po' in crisi, perché non è mai facile analizzare il proprio lato oscuro. Sono umana, come tutti, quindi ho dei momenti in cui provo rancore e desiderio di vendetta, ma solo nei confronti di chi mi ha fatto del male o lo fa agli altri, mai verso persone innocenti. Il problema, però, è che tutti i villain della Disney si accaniscono e si scontrano con persone irreprensibili.
Tutti tranne uno: Yzma, l'assistente dell'imperatore Kuzco, la "prova vivente che i dinosauri abitavano la terra".
Immaginate di essere donne e di essere state il braccio destro di un capo arrogante, narcisista, maschilista, egocentrico, egoista, insensibile e ingiusto per tantissimi anni, senza aver avuto mai alcun riconoscimento, ringraziamento e sostegno, ma al contrario venendo umiliate e disprezzate. Sfido chiunque, uomini compresi, a non pensare almeno una volta di farlo fuori!
[la stessa commedia "9 to 5" con Dolly Parton e Jane Fonda docet, citando perfino Biancaneve in una celebre scena.]
Poi certo, anche Yzma maltratta il popolo, quindi non è tanto differente dal suo superiore, ma non è questo che la rende una vera villain, bensì la volontà di uccidere sul serio chi l'ha emotivamente maltrattata. Se penso agli altri cattivi disneyani, non mi viene in mente neanche un motivo per empatizzare con loro, mentre la frustrazione di Yzma la capisco perfettamente e al suo posto, avendone le possibilità, avrei usato anche io la magia. Non per ammazzare Kuzco, ovviamente, ma per trasformarlo volontariamente in un lama e dargli una bella lezione di umiltà. Alla fine è successo davvero, ma solo per un caso fortuito, il che stabilisce il grande divario tra me, il 99% delle persone (spero), e la nostra cara amica rugosa in preda ad una furia omicida.
Senza dubbio, quindi, Yzma è una cattiva a tutti gli effetti, perciò lungi da me giustificarla e prenderla come esempio da seguire. Ciononostante, a differenza degli altri suoi colleghi, mi sta simpatica, perché è come se rappresentasse quella parte istintiva e rabbiosa che abita dentro di me e di ciascuno di noi, che facendo parte della natura umana non andrà mai via, ma potrà sempre essere scartata a favore del bene in ogni nostra scelta.
[Colpo di scena: siamo tutti Kronk! 😂]
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Cavaliere di Spade.
"Il coraggio di tornare a Casa".
La grande fatica di questo periodo è la "ricaduta" negli aspetti più oscuri della nostra fragilità emotiva.
Per "vedere" la distorsione del nostro campo affettivo, siamo costretti a rivivere le proiezioni del trauma originale.
E' la parte più complessa del Viaggio.
Perché si affrontano schemi prettamente umani, legati a questo specifico piano di Coscienza, alle nostre "memorie generazionali".
E seppur muniti di strumenti di comprensione e fronteggiamento molto più sofisticati ed evoluti rispetto agli esordi, è comunque doloroso ripercorrere le strade della dipendenza affettiva, del vittimismo, del giudizio, della perdita.
Tornare ad osservare e vivere sulla carne gli automatismi del trauma, per chi ci lavora a livello terapeutico da anni e per chi ha ereditato disfunzioni di un certo calibro, non è mai una passeggiata.
Solo che stavolta è evidente la funzione di "chiusura definitiva" che manifestano determinati avvenimenti che stiamo vivendo.
Stiamo resettando la base dell'automatismo.
Stiamo modificando lo schema associativo che ci ha inchiodati per anni allo stesso palcoscenico, con lo stesso ruolo, obbligati a recitare le stesse battute e con lo stesso copione sgualcito e deteriorato tra le mani.
Per chi abbia una minima idea di cosa significhi, si renderà perfettamente conto della Rivoluzione che questo ultimo atto di trasformazione e chiusura porterà nei prossimi avvenimenti della nostra Vita.
Le Luci dell'Antico Teatro sono spente da mesi. Ma qualcosa dentro di noi sta ancora funzionando come se quel palcoscenico fosse ancora illuminato dagli stessi personaggi di sempre.
Tutto questo sta per esaurirsi.
Saremo a breve proiettati nel Nuovo. E il Corpo e la Mente ci seguiranno. Si allineeranno ai battiti del Cuore. Senza più remare contro la volontà autentica dell'Io o boicottare il potente anelito dell'Anima.
Niente di più liberatorio.
Il fallimento dei tentativi di chiusura con il Passato, che all'oggi sembra ancora così pervasivo, inquinato e ripetitivo, ingiusto e frustrante, lascerà spazio a nuovi modelli interiori di manifestazione e di creazione attiva della Realtà che ci circonda.
Novembre viene a "chiudere definitivamente", a spezzare con forza e audacia le Catene che ancora ci rendono imprigionati ai residui delle dimensioni disfunzionali e dei codici traumatici di funzionamento.
Non lo fa con delicatezza.
Ci prende e ci sbatte la Verità sul tavolo. E ci chiede di affrontarla. Di renderla conscia ed elaborarla emotivamente.
Non come facevamo prima. Non con le tribolazioni, non con i lavori di privazione e astinenza infiniti e devastanti che ci imponevamo nel Passato.
Ma con i nuovi mezzi che abbiamo a disposizione, con gli innovativi aiuti terapeutici che copiosi ci giungono dall'esterno, con la sacra volontà di partecipare attivamente alla fine dei Tempi.
Dobbiamo fortemente volere la Guarigione Emotiva.
Essa ci chiede di poter ripristinare funzionamenti maturi, responsabili e coscienti.
Non si passa da nessuna parte se l'Emotivo non ci segue in questa trasformazione.
Si resta incastrati nell'Illusione e nella Pesantezza.
Dobbiamo elaborare la perdita.
Dobbiamo perdere.
Dobbiamo stare nel vuoto di compensazione.
E' una fase fondamentale del Viaggio.
Non viviamola con i soliti lamenti. Restiamo connessi con ciò che accade dentro. Senza disperarci o arrenderci.
Sapevamo che saremmo approdati a Novembre alla fase risolutiva attraverso il passaggio tra le Ombre più recondite ed oscure.
Eppure lo stiamo facendo diversamente rispetto alle tappe precedenti del nostro Cammino.
Siamo più presenti, meno confusi, più lucidi nell'affrontare.
Approfittiamo di questo mese per accompagnarci alla fine dei Tempi con Amore e non con Giudizio, con profonda Ammirazione verso noi stessi e il nostro Coraggio.
Siamo al "conflitto finale".
Con noi stessi e il nostro Antico Mondo.
Vincerà la Guarigione.
Il nostro intero Sé è già pronto e aperto ad accogliere questa Sacra Iniziazione.
Entrate nel rito "Sciamanico" con ardore. Non vi verrà torto un capello.
Se il vostro Cuore è puro e l'intento si muove nell'onestà dei suoi battiti interiori, non soffrirete, non morirete, non vi potranno abbattere, non accadrà nulla di ciò che la vostra Mente spaventata prefigura nel suo distorto e pavido immaginario apocalittico.
Siate integri e curiosi, fiduciosi e pronti a tutto.
Qui si gioca la vostra partita più bella: il ritorno a Casa.
La vostra Casa. Quella interiore. Quella del Cuore.
Forza, allora. Si va.
Mirtilla Esmeralda
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La premier G. Meloni, intervistata da Nicola Porro, ha ribadito l’utilità della non-tassa sugli extramargini delle banche, quella bizzarra decisione presa in una notte agostana che, tra le altre mirabilie, doveva servire ad aiutare chi ha un tasso variabile, in particolare i giovani, ed è finita a diventare una ricapitalizzazione delle banche, riuscite a disinnescare la minaccia.
La giustificazione governativa, per questa ritirata, è stato un florilegio di sciocchezze, di quelle che non sai se sono frutto di ignoranza o di cinismo (...)
Con un complesso algoritmo, quindi, scopriamo che la componente del margine di interesse data dalla differenza tra tasso sui prestiti e tasso sui depositi liberi in conto corrente è aumentata. Mannaggia, presidente Meloni, il margine ingiusto è cresciuto, da quando avete annunciato la vostra tassa sui margini ingiusti!
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Sono stufa di quello che, sotto notizia, viene esaltato e elogiato. In questi giorni è stato dedicato (più di) un articolo ad un ragazzo, benestante figlio unico con entrambi genitori lavoratori, che andrà alla Normale di Pisa. Credo siamo arrivati a dei livelli davvero assurdi su queste glorificazioni: uno perché sinceramente ok bravo grande ma andare alla normale di Pisa non mi pare sia un evento così straordinario da ricevere titoli sul giornale, due perché credo sia profondamente ingiusto guardare solo alle "grandiosità" di persone che fin'ora nella vita avere una difficoltà non sanno nemmeno cosa significhi e per di più esaltando al massimo dei risultati che non sono nemmeno così eclatanti.
Così questo post voglio dedicarlo innanzitutto a mio cugino. Ragazzo dislessico e probabilmente con diverse altre difficoltà che non sono mai state approfondite, dopo la morte del padre ha finito con molta fatica le superiori ritrovandosi solo con sua madre Miss Testa di Cazzo che non lo aiuta men che meno supporta in nulla. Bravissimo con la musica, un quasi orecchio assoluto, si è finalmente diplomato al musicale dopo esser stato bocciato due volte e l'unica cosa che gli ha lasciato la scuola è un rigetto per gli strumenti. Nonostante tutto, nonostante a Natale quando l'ha detto quasi tutti sono scoppiati a ridere, lui quest'anno inizia informatica all'università. Ti voglio bene da impazzire, mai avrei pensato di vederti così felice e elettrizzato all'idea di continuare gli studi, grazie di esistere, mi insegni tantissimo, sono orgogliosa di te.
Voglio dedicare questo post a tutte le persone che nonostante le mille difficoltà della vita sono riuscite a raggiungere i propri scopi. Voglio dedicarlo a tutte le persone che sono dovute scendere a compromessi e a quelle che hanno dovuto rinunciare. Voglio dedicare questo post alle persone che vivono di quello che ormai passa per normalità o addirittura banalità.
In fine, vorrei dedicare questo post anche a me. Non sarò riuscita a prendere una laurea, non sarò diventata la prima italiana o la più giovane a fare qualcosa, non sono diventata ricca, non ho aperto un'attività progressista, non sarò un genio, non avrò fatto tutte le scelte giuste, non sono chissà chi o chissà cosa.
Ma sono qui. Dopo tutto quello che ho passato sono qui, sono viva e mando avanti la mia vita anche in modo funzionale. E ora dirò anche qualcosa che mi fa strano e un po' schifo perché stride molto col mio modo di affrontare e pensare le cose, ma: al mio posto il ragazzino neonormalista probabilmente si sarebbe sparato in testa a 19 anni, io al suo posto probabilmente sarei riuscita almeno a entrare come lui alla normale di pisa. Gli auguro il meglio, ma a me faccio anche i complimenti.
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Mermay 2021 - Daughters of the air
As a kid I always got frustrated when people talked about the original ending of the little Mermaid. It is a heartbreaking one, but it always bothered me that everyone ignored the strong message of hope in the Daughters of the air taking the little Mermaid with them. There is comfort in an otherwise unfair situation, and to leave it out of retellings feels somewhat cruel to me.
Als ich klein war, war es für mich immer frustrierend, wenn Leute vom Ende der kleinen Meerjungfrau sprachen. Es ist nämlich herzzerreißend, aber viele ignorieren den letzten Teil, wo die Töchter der Luft sie retten und der Geschichte Hoffnung geben. Einer so ungerechten Situation auch diesen Trost zu nehmen fand ich immer gemein.
Quando ero piccolo ero spesso frustrato dalla gente che parlava del finale della Sirenetta. È straziante, sì, ma c'è speranza nelle figlie dell'aria salvano la sirena, cosa che molti ignorano o omettono dall'adattamento. Togliere quella piccola consolazione, da una situazione così tremenda mi è sempre sembrato ingiusto
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*Will raggiunge il Parco Rosewater, incontra una donna di nome Kelly, che assomiglia un pò a sua moglie Sarah, ma vestita in modo provocante e dotata di un carattere più aperto. Durante i loro spostamenti, sembra conoscere alcune cose che solo il protagonista e sua moglie potevano sapere, e si comporta in maniera molto seducente verso Will. Kelly accompagna l'eroe e lo aiuta a raggiungere un altro dei loro posti speciali, l'Hotel Lakeview. Will entra nel Pete's Bowl-O-Rama dove incontra Walter mentre parla con la bambina, che fugge appena vede Kelly. Dopo Walter rivela che il nome della bimba è Laura. Fuori Kelly dice a Will di aver visto Laura e cominciano a inseguirla. Arrivano così all'Ospedale Brookhaven, dove Kelly si sente male e si mette a riposare in una delle stanze dell'ospedale.
Will incontra Angela, svela il motivo della presenza di Angela e Walter a Silent Hill. Un articolo di giornale narra che Angela ha ucciso il padre, che abusava di lei con il consenso della madre.
Walter invece è stato preso in giro per anni dai suoi compagni per via del suo carattere. Ha ucciso il cane di un giocatore di football e poi ha sparato nella gamba al padrone. Appare chiaro che, al suo arrivo a Silent Hill, è impazzito vedendo che tutti si prendevano gioco di lui, e ha deciso di uccidere chiunque avesse incontrato. Inizialmente cerca di spiegare a Will perché abbia ucciso tutte quelle persone, ma poi si rivolta anche contro di lui, ma viene ucciso. Will prova vergogna ad aver ucciso Walter, e dopo ciò, Walter inizia a farsi domande sugli eventi che lo hanno portato in quella città e poi ad un tratto Sarah sparisce a causa di Lucyfer Morningstar e Will preoccupandosi per sua moglie trova una lettera:
"Nei miei sogni agitati,
vedo quella città.
Silent Hill.
Mi avevi promesso che un giorno
mi avresti riportato lì.
Ma non l'hai mai fatto.
Beh, ora sono lì da sola…
Nel nostro 'posto speciale
E ti aspetto…
Aspetto che tu
mi venga a trovare.
Ma non vieni mai.
E così aspetto, avvolta nel mio
bozzolo di dolore e solitudine.
So di aver commesso una cosa
terribile. Una cosa che
non mi perdonerai mai.
Vorrei poter cambiare
le cose, ma non posso.
Mi sento così patetica e brutta
mentre sono stesa qui, ad aspettarti...
Ogni giorno fisso le crepe
nel soffitto e tutto ciò a cui penso
è quanto sia ingiusto tutto ciò...
Oggi è venuto il medico.
Mi ha detto che posso tornare
a casa per un breve periodo.
Non è che sto migliorando.
E' che forse questa potrebbe
essere la mia ultima possibilità...
Sai cosa intendo...
Nonostante ciò, sono felice di tornare
a casa. Mi sei mancato tantissimo.
Ma ho paura, Will.
Ho paura che tu in realtà
non voglia che torni a casa.
Ogni volta che vieni a trovarmi,
So quanto è difficile per te...
Non so se tu mi
odi o ti faccio pena...
O forse ti disgusto solamente...
Questo mi dispiace.
Quando ho scoperto che
stavo per morire, non volevo
accettarlo in alcun modo.
Ero sempre arrabbiata e
me la prendevo con le persone che amavo di più.
Soprattutto con te, Will.
Ecco perché capisco
Se mi odi veramente.
Ma voglio che tu
sappia questo, Will.
Ti amerò per sempre.
Anche se la nostra vita insieme deve
finire in questo modo, non la cambierei
per nessuna cosa al mondo. Abbiamo
trascorso dei meravigliosi anni insieme.
Beh, questa lettera è durata
fin troppo, quindi ora ti saluto.
Ho detto all'infermiera di dartela
dopo che me ne sarò andata.
Ciò significa che quando la
leggerai, sarò già morta.
Non posso chiederti di ricordarmi,
ma non potrei sopportare che tu
ti dimenticassi di me.
Questi ultimi anni in cui
mi sono ammalata... Mi dispiace così tanto
per quello che ho fatto a te, che ho fatto a noi...
Mi hai dato così tanto e
io non sono stata capace di ricambiare
neanche una piccola cosa.
E' per questo che voglio che
tu continui a vivere la tua vita adesso.
Fa quello che è meglio per te, Will
Will...
Mi hai resa felice."
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"Sono scioccato dalle reazioni italiane. Questa signora (Ilaria Salis) è stata presentata qui in Italia come una specie di vittima, una martire. In Ungheria le persone sono state quasi uccise. La gente è stata quasi picchiata a morte nelle strade, e poi questa signora viene dipinta come una martire o la vittima di un processo ingiusto. Nessuno, nessun gruppo di estrema sinistra, dovrebbe vedere l'Ungheria come una sorta di ring di boxe dove venire a pianificare di picchiare qualcuno a morte".
Così il ministro degli esteri ungherese Péter Szijjártó attacca su Fb sul caso dell'insegnante italiana detenuta a Budapest postando un video.
La stampa ungheresi come Riposta all'Italia parlan di un totale di 5 aggressioni, tre di queste rivolte alla Salis, inclusa quella della foto della vittima dell' aggressione.
Ho mio Dio le hanno messo le manette😱😱 #robadapazzi
#ungheria #salis #delinquenti #brutalità #estrmisti #antifa #robertonicolettiballatibonaffini #criminali
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Quasi sempre si scopre alla fine che il dolore, tutto quel dolore, era inutile... che si è sofferto come bestie, ed era inutile, non era né giusto né ingiusto, non era bello o brutto, era solo inutile. Tutto quello che puoi dire alla fine è era un dolore... inutile.
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