#nuovo cammino
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Nel linguaggio dei fiori, le ortensie significano "distacco".
Tuttavia, a me piace pensare che non si riferiscano all'atteggiamento, bensì al dare un taglio al passato per iniziare qualcosa di diverso. Non a caso, sono fiori che crescono meglio se esposti a Nord, punto cardinale per eccellenza di ogni nuovo cammino. 💙
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Fuori pista
Ho iniziato un nuovo lavoro.
Sono solo una stagista ovviamente, ma tant’è.
C’è aria fresca frizzante nelle mie giornate. C’è nuovo inizio. C’è spazio.
Mi sento in cammino. E per la prima volta nella mia vita non ho necessità di un sentiero.
Io sento (credo) di essere entrata in un movimento, sento di essermi aperta al succedere. Non sempre. Non del tutto. Ma un po' più di prima, questo sì.
È come se stessi prendendo posto dentro la mia persona. Come se iniziassi a stare comoda nel mio essere, per quanto ansiosa, incasinata, dubbiosa.
Come se fossi davvero per la prima volta dentro di me e non mi stessi guardando da fuori cercando di dirigere i miei passi come se avessi tra le mani la marionetta di me stessa. È come se ora guardassi attraverso i miei occhi, sentissi attraverso le mie orecchie, toccassi con le mie mani. Per la prima volta.
Non parlo ancora con la mia bocca. Non riesco a dire. Pochissimo riesco a scrivere, articolare. È che non so cosa pensare.
Sono in ascolto. Forse dopo potrò dare una forma alle cose.
#nuovo#spazio#movimento#essere#ansia#dubbi#sentire#futuro#presente#ascolto#aspettare#cammino#pensare
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"Il Buio": Una poesia sulla rinascita e il richiamo della luce. Recensione di Alessandria today
La poesia "Il Buio" di Amoroso Rosetta è un inno alla resilienza, un’opera che esplora la profondità della tristezza e il potere rigenerativo della luce e della natura.
Un viaggio emozionale dal buio alla speranza.La poesia “Il Buio” di Amoroso Rosetta è un inno alla resilienza, un’opera che esplora la profondità della tristezza e il potere rigenerativo della luce e della natura. Attraverso un linguaggio ricco di immagini e simbolismi, l’autrice ci conduce in un percorso che parte dal silenzio e dall’oscurità per arrivare a una rinnovata connessione con la vita…
#Alessandria today#Amoroso Rosetta#Bellezza della natura#bellezza della vita#bellezza nei versi#clorofilla e natura#Emozioni poetiche#farfalle e rinascita#Google News#immagini poetiche#introspezione e luce#introspezione e rinascita#Introspezione poetica#italianewsmedia.com#lettura consigliata.#metafore poetiche#Pier Carlo Lava#poesia contemporanea#poesia di riflessione#poesia emozionale#poesia evocativa#poesia Il Buio#Poesia introspezione#poesia italiana#poesia simbolica#poesia sul nuovo cammino#poesia sulla luce#poesia sulla natura#poesia sulla speranza#poetessa di sensibilità
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PERDERAI MOLTE PERSONE NEL TUO CAMMINO
Perderai molte persone
nel tuo cammino.
Certe lentamente, senza accorgertene.
Una telefonata in meno,
un messaggio dimenticato.
Altre per scelta, tua o non tua.
Alcune però ti rimarranno addosso.
Basterà una foto dimenticata
tra un libro,
una canzone alla radio
ed ecco che te ne ricorderai.
Sorriderai.
Magari ti chiederai
come stanno affrontando le loro battaglie.
Se sono felici.
E... forse
ti commuoverai pensando
a come le avete affrontate voi
insieme le battaglie.
Poserai la foto, spegnerai la radio
e di nuovo continuerai la tua giornata
cercando di scrollarti
di dosso quella sensazione di aver perso
insieme a loro almeno un po' di te.
Gabriel Garcia Marquez ⚘⚘
Oggi nel 1927 nasceva lo scrittore
Gabriel Garcia Marquez, Premio Nobel per la letteratura nel 1982
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Definisci l'amore

Mi hai chiesto di dirti che cos'è l'amore per me. Ti ho risposto che è un po' come sentirsi lontani dal proprio quartiere, stando seduta a sera su una panchina di legno in un sobborgo anonimo di un'altra città. In un'altra nazione. Vedi gli altri che procedono tranquilli, camminando per i fatti loro: chi mano nella mano, chi chiacchierando animatamente e ridendo a tratti. Altri guardandosi in silenzio negli occhi, mentre sgranocchiano patatine.

E tu ti senti stringere il cuore: sola, lontana dai tuoi cari e dalle mani che t’accarezzavano da bambina. Poi t'alzi e t'incammini. Svolti l'angolo e... vedi casa tua! Non te lo saresti mai immaginato. Assurdo ma vero! Casa tua... in un’altra nazione. Ecco: l'amore è una gioia improvvisa, impossibile da prevedere e da realizzare, se solo provi a costruirlo con razionalità. Un tuffo al cuore in un mare di estrema malinconia. Un vero e proprio, improbabile ufo nella tua vita.

E come hai fatto tu a portare casa mia dentro il mio corpo, inaspettatamente, senza nessuna logica o razionalità, solo Dio lo sa. Ho partorito il primo figlio da neppure un mese. Ho un marito che mi adora, non vediamo l'ora di veder crescere il nostro bambino e invece tu mi sei entrato in testa, nel cuore e da stasera direttamente anche nel culo: l’hai voluto fortemente come prima cosa. Non ho saputo dirti di no. Tutto dopo una corte brevissima ma irresistibile. E mi piaci da morire. Mi sento molto in colpa.

Ma paradossalmente, soprattutto perché a mio marito, mio fidanzato da quando avevamo quindici anni, il culo non l'ho mai dato e a te invece... E quindi adesso eccomi qua: immobilizzata sotto il tuo corpo possente, in questo ritaglio di tempo rubato alla mia famiglia esemplare e perfetta. Da me già tradita dopo neppure un anno di matrimonio. A cercare di allargare le natiche un po' di più, per farti entrare meglio e darti più piacere nell’incularmi.

La mia prima volta nel culo... con un perfetto estraneo! Non ci posso credere! Ma godo, godo, godo. Come una troia che risponda solo ai suoi istinti. Senza alcuna morale o principio. Respiro l’odore forte e prepotente del tuo sudore e mi piace che entri nei miei polmoni: lo aspiro fortissimo, come se fossi in un parco d’autunno dopo la pioggia. Mi pervadi, mi possiedi. Sono la sposa di un altro. Penso al mio povero marito ignaro, che mi ama da impazzire e bacia la terra su cui cammino. Per me lui fa veramente tutto. Mi vizia. Mi riempie di cure e doni.
Ha ogni giorno un nuovo pensiero per me. Senza sapere che sto iniziando da oggi a dare tutto il mio corpo anche a un altro uomo, conosciuto da meno di una settimana! Godo come una puttana. Perché forse in fondo in me già c'era, senza saperlo: tu hai solo saputo farla arrivare in superficie. Ma ora non far caso ai mei scrupoli. Perché più mi sento in colpa, più godo nel mettergli le corna. Baciami il collo e la schiena. E poi spingi di più. Con una mano stritolami un capezzolo, strapazzami un seno e usa l’altra per torturarmi la fregna. Sgrillettamela, allargamela. Fammi male, fammi espiare. E poi sborra pure dentro di me quanto vuoi, liberamente. Fammi sentire la puttana che oggettivamente sono.

RDA
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Ciao papà, è da tanto che non ti scrivo e ti chiedo scusa, nell'ultimo periodo ho dovuto affrontare moltissime cose, ma sappi che dai miei pensieri non esci mai. Ho provato ad indossare i tuoi vestiti ma mi stanno ancora troppo larghi, forse sarà sempre così, forse semplicemente non sono i tuoi vestiti che dovrei indossare ma i miei; qualcuno ha provato a farmelo capire, ma sono testarda, sai come sono fatta. Ebbene, ho continuato a fare le cose come penso le avresti fatte tu, ho continuato a mettere un piede davanti all'altro cercando di farlo nel migliore dei modi e ad ogni passo pensavo "mi vedi papà? Sei fiero di me?", non ricevo mai risposta ma in cuor mio spero sia così. Mi sono persa per un periodo, so che di questo non ne saresti stato contento. Mi ricordo il primo anno di superiori, avevo visto il mio "ex fidanzatino" da pochi giorni baciare una mia amica e rimasi a letto per giorni senza andare a scuola. Una sera ti sedesti sul mio letto e mi dicesti "non so cosa è successo, ma non è questo il modo di affrontare le cose; se tu non hai fatto nulla di sbagliato cammina a testa alta, se hai sbagliato, affronta la cosa di petto e chiedi scusa. Ma restare qui, non è una soluzione." Mi ricordo che piansi, però il giorno dopo tornai a scuola a testa alta. Ecco, io ogni giorno negli ultimi mesi ho sperato di sentire una parola di conforto da parte tua, ma il silenzio mi avvolgeva il cuore e quindi mi sono persa. Non sono guarita, però il mio cuore ha ripreso a battere ad un ritmo più lento, in pace. Ho commesso l'errore di mettere le mie fragilità in mani sbagliate; di nuovo? si, di nuovo. Cammino a testa alta, come hai detto tu, perché non sono stata io a sbagliare. Mi manchi tanto, mi chiedo come sarebbe se tu fossi ancora qui, se le cose fossero diverse oppure sempre così però con te presente. Ogni volta che mi siedo alla scrivania per studiare guardo la tua foto appesa al muro. "Lui vorrebbe davvero questo per te? Vorrebbe che tu avessi questa rabbia e questa voglia di giustizia? O vorrebbe che tu inseguissi solo i tuoi sogni?", me lo ha detto un amico quando ha capito che ero totalmente persa. Cosa voglio io? Volevo davvero tutto questo? Me lo chiedo da giorni, cercando di distinguere il tuo sogno dal mio; ma si sono fusi così tanto che non c'è più una linea di confine. Piango. Piango perché ho confidato questo dolore a persone che mi hanno lacerata, senza rimorsi. Piango perché nessuno ha mai compreso quanto sia profonda e intima questa ferita. Piango perché ho perso di vista chi sono e chi voglio diventare. Piango perché manca qualcosa, manchi tu. E mi mancano i piatti buoni che mi cucinavi, mi manca la tua risata per cose che io non trovavo divertenti, mi manca la tua colazione addobbata la mattina di Natale perché sapevi quanto mi rendesse felice, mi manca quando mi vedevi dormire e mi arrotolavi nelle coperte per non farmi sentire freddo, mi manca sentirmi al sicuro. Sembra una vita passata ed irrecuperabile. Sembra (perché ho paura di dire che lo è) una vita fa. Ti chiedo scusa se ti ho deluso, ti chiedo scusa se hai dovuto fare guerre per farmi capire le cose, ti chiedo scusa se non sono stata proprio quel tipo di figlia calma e silenziosa, ma se ho sempre sempre indossato armature e urlato. Le stesse armature che ora devo indossare per affrontare questo mondo. Ma grazie, per avermi insegnato che il perdono è fondamentale per allontanarsi da persone e situazioni che ci portano via ciò che siamo. Avrei voluto togliermi i polmoni e donarli a te per farti restare un po' di più, tu invece ti sei tolto il cuore per darlo a me ed io imparerò ad averne più cura. Grazie papà, perché sei stato e sei il mio papà.
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Perderai molte persone
nel tuo cammino.
Certe lentamente, senza accorgertene.
Una telefonata in meno,
un messaggio dimenticato.
Altre per scelta, tua o non tua.
Alcune però ti rimarranno addosso.
Basterà una foto dimenticata
tra un libro,
una canzone alla radio
ed ecco che te ne ricorderai.
Sorriderai.
Magari ti chiederai
come stanno affrontando le loro battaglie.
Se sono felici.
E... forse
ti commuoverai pensando
a come le avete affrontate voi
insieme le battaglie.
Poserai la foto, spegnerai la radio
e di nuovo continuerai la tua giornata
cercando di scrollarti
di dosso quella sensazione di aver perso
insieme a loro almeno un po' di te.
Gabriel Garcia Marquez
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Perderai molte persone
nel tuo cammino.
Certe lentamente, senza accorgertene.
Una telefonata in meno, un messaggio dimenticato.
Altre per scelta, tua o non tua.
Alcune però ti rimarranno addosso.
Basterà una foto dimenticata
tra un libro,
una canzone alla radio ed ecco che te ne ricorderai.
Sorriderai.
Magari ti chiederai come stanno
affrontando le loro battaglie.
Se sono felici. E … forse
ti commuoverai pensando
a come le avete affrontate voi
insieme le battaglie.
Poserai la foto, spegnerai la radio
e di nuovo continuerai la tua giornata cercando di scrollarti
di dosso quella sensazione di aver perso … insieme a loro almeno un po’ di te.
Gabriel García Márquez

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Maggio 2010 - Cammino di Francesco - Da La Verna a Poggio Bustone passando per Greccio.

5/01/2024 - Greccio - Dopo 14 anni a visitare la mostra dei presepi e a mangiare polenta. Sono passato a salutare il fratello e amico Francesco.
Una piccola e originale escursione per iniziare e festeggiare al meglio, l'ingresso del nuovo anno già in corso con positività, allegria e gratitudine.
lan ✍️
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Perderai molte persone
nel tuo cammino.
Certe lentamente, senza accorgertene.
Una telefonata in meno, un messaggio dimenticato.
Altre per scelta, tua o non tua.
Alcune però ti rimarranno addosso.
Basterà una foto dimenticata
tra un libro,
una canzone alla radio ed ecco che te ne ricorderai.
Sorriderai.
Magari ti chiederai come stanno
affrontando le loro battaglie.
Se sono felici. E … forse
ti commuoverai pensando
a come le avete affrontate voi
insieme le battaglie.
Poserai la foto, spegnerai la radio
e di nuovo continuerai la tua giornata cercando di scrollarti
di dosso quella sensazione di aver perso … insieme a loro almeno un po’ di te.
Gabriel García Márquez
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Perderai molte persone
nel tuo cammino.
Certe lentamente, senza accorgertene.
Una telefonata in meno, un messaggio dimenticato.
Altre per scelta, tua o non tua.
Alcune però ti rimarranno addosso.
Basterà una foto dimenticata
tra un libro,
una canzone alla radio ed ecco che te ne ricorderai.
Sorriderai.
Magari ti chiederai come stanno
affrontando le loro battaglie.
Se sono felici.
E … forse
ti commuoverai pensando
a come le avete affrontate voi
insieme le battaglie.
Poserai la foto, spegnerai la radio
e di nuovo continuerai la tua giornata cercando di scrollarti
di dosso quella sensazione di aver perso …
insieme a loro
almeno un po’ di te..
-G.G.Marquez

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Perderai molte persone nel tuo cammino.
Certe lentamente, senza accorgertene.
Una telefonata in meno,
un messaggio dimenticato.
Altre per scelta tua o non tua.
Alcune però ti rimarranno addosso.
Basterà una foto dimenticata tra un libro,
una canzone alla radio ed ecco che
te ne ricorderai. Sorriderai.
Magari ti chiederai come stanno
affrontando le loro battaglie.
Se sono felici.
E forse ti commuoverai pensando
a come le avete affrontate voi
insieme le battaglie.
Poserai la foto,
spegnerai la radio
e di nuovo continuerai la tua giornata
cercando di scrollarti di dosso
quella sensazione di
aver perso insieme a loro,
almeno un po' di te.

-Gabriel García Márquez
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Molto prima che Patrick Swayze diventasse un nome noto a livello mondiale, incontrò Lisa Niemi nello studio di danza di sua madre a Houston, in Texas, nel 1970. All’epoca, Patrick aveva 18 anni e Lisa solo 14, una giovane ballerina piena di talento e grazia che catturò immediatamente la sua attenzione. Nonostante la loro giovane età, tra di loro si creò una connessione che andava oltre l'età, fondata sull'amore per la danza, la creatività e l'ambizione.
Lisa era un’allieva della scuola di danza gestita dalla madre di Patrick, Patsy Swayze, una coreografa rinomata nella comunità artistica locale. Ben presto, la loro amicizia si trasformò in qualcosa di più profondo, e nel 1972 nacque una relazione romantica. Patrick rimase affascinato dallo spirito indipendente e dalla dedizione di Lisa, mentre lei trovava in lui una dolcezza e un calore che la facevano sentire compresa e amata. Nel 1975, quando Patrick aveva 22 anni e Lisa 19, decisero di sposarsi, iniziando un cammino che li avrebbe messi alla prova e fortificati in modi che non avrebbero mai immaginato.
Il loro matrimonio fu una cerimonia intima e modesta a Houston, alla presenza di pochi amici intimi e familiari, rispecchiando il loro stile di vita semplice e radicato. Pochi mesi dopo, si trasferirono a New York, spinti dal sogno di affermarsi nel mondo della danza e della recitazione. La New York degli anni ’70 era piena di possibilità artistiche, ma anche dura: la coppia dovette affrontare diverse difficoltà economiche, svolgendo lavori saltuari per mantenersi. Patrick si allenava con impegno nel balletto, mentre Lisa proseguiva la propria carriera di ballerina, e insieme costruirono una vita fondata sulla passione comune.
Nel 1979, si trasferirono a Los Angeles, dove Patrick iniziò a dedicarsi a tempo pieno alla recitazione. Dopo alcuni ruoli minori, ottenne parti in I ragazzi della 56ª strada (1983) e Alba rossa (1984), che iniziarono a farlo notare a Hollywood. Ma fu il ruolo di Johnny Castle in Dirty Dancing (1987) a trasformarlo in una star internazionale. Il successo travolgente del film rese Patrick un’icona, e il suo personaggio divenne un simbolo di romanticismo e forza per milioni di fan.
Lisa, da sempre riservata, si trovò improvvisamente sotto i riflettori accanto al marito e dovette imparare a gestire le pressioni della fama. Nonostante l’intensità del nuovo status di celebrità di Swayze, la coppia rimase unita, sostenendosi nei rispettivi sogni e mantenendo un senso di normalità nelle loro vite.
Negli anni, la loro relazione affrontò varie difficoltà, tra cui la battaglia di Patrick contro l’alcolismo, uno degli ostacoli più impegnativi del loro matrimonio. Lisa gli rimase sempre accanto, offrendogli un sostegno incrollabile e incoraggiandolo a cercare aiuto quando necessario. Patrick nutriva un profondo rispetto e amore per Lisa, e lavorò su se stesso per preservare il legame che avevano costruito negli anni. La loro relazione ne uscì più forte, riuscendo a superare le avversità.
Con il progredire della sua carriera, Patrick continuò a interpretare ruoli diversi, come quello di Sam Wheat in Ghost (1990), che consolidò ulteriormente il suo status di attore di spicco. Lisa fu sempre il suo supporto più grande, spronandolo e offrendogli un rifugio sicuro dalle pressioni di Hollywood. Ma la loro vita cambiò radicalmente all’inizio del 2008, quando a Patrick fu diagnosticato un cancro al pancreas, una notizia devastante per entrambi.
Ancora una volta, Lisa divenne il suo pilastro, restando al suo fianco mentre lui affrontava la malattia con coraggio e determinazione. Nonostante la malattia, Patrick continuò a lavorare, recitando nella serie televisiva The Beast nel 2009, dimostrando la sua resilienza e il suo amore per il mestiere. Lisa fu la sua caregiver, la sua confidente e il suo sostegno incrollabile durante quel periodo, dimostrando una dedizione rara.
Patrick lottò contro il cancro per 20 mesi, durante i quali lui e Lisa condivisero alcuni dei momenti più intimi e significativi della loro vita, riflettendo sul loro percorso insieme e apprezzando il tempo rimasto. Il 14 settembre 2009, Patrick morì all’età di 57 anni, lasciando un’eredità di interpretazioni indimenticabili e una storia d’amore che ha ispirato milioni di persone.
Lisa, pur devastata dal dolore, portò avanti il suo ricordo con grazia e forza, raccontando la loro storia al mondo nel suo libro Worth Fighting For, pubblicato nel 2012. Con le sue parole, ha reso omaggio all’uomo che aveva amato per la maggior parte della sua vita, offrendo uno sguardo sulla profondità del loro legame e su quell’amore che ha definito entrambi.
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Denti

"Devi andare…"
Si era infilata sotto le coperte, nuda. Aveva fatto l’amore. Era andato tutto come doveva andare, aveva finto. Come sempre. Ed eccolo lì quello sguardo, quell'insofferenza, quel disinteresse. Glielo leggeva negli occhi come lo aveva visto in tutti gli altri. Non faceva quasi più male. Sgattaiolò fuori dal letto, senza dire nulla e si rivestì. Aveva la mente straordinariamente lucida e distaccata, indifferente. Una cena, un uomo, del sesso, il copione sempre uguale. Non serviva tirar fuori le emozioni, per una cosa così, gli uomini non le vogliono. Si impara a non darne, si impara a nasconderle, a camuffarle perché nessuno te le cerca: si può anche farne a meno.

Il calore effimero di quelle ore stava già sparendo dal suo corpo, al cuore non era neppure arrivato vicino. Sentiva che non lo avrebbe più rivisto e forse ne avrebbe scordato presto anche il nome. Peccato, pensò. Perché questo almeno aveva un sorriso bellissimo in cui per un attimo si era persa, fantasticando di poter restare ed essere la benvenuta. Ciò che aveva imparato sugli attimi era ormai diventato il suo credo: gli uomini ti arrivano in un attimo, bruciano in un attimo e in un attimo spariscono, non bisogna affezionarsi alle meteore. Si infilò il cappotto mentre lo guardava aprirle la porta.
"Allora, ciao" – le disse
"Buonanotte" – rispose lei
Agli addii spesso non serve altro. Nemmeno girarsi per guardarsi un’ultima volta. Se scegli di restare estraneo, lo resti sempre per chiunque. E lei rispettava le loro scelte, sparendo come gli attimi di cui conservava i ricordi e che le avevano tolto il futuro. Non era più tempo di illusioni, l’amore è solo una favola che ti racconti, addosso lascia solo segni.
[2015©Yelena b.] www.yelenabworld.tumblr.com

"Il sorriso è un gesto di clemenza del silenzio." (Achille Bonito Oliva)
Scusami. Ti scrivo solo per dirti questo: scusami. Ieri sera, mentre facevamo l’amore ho avuto paura: mi stavi mangiando pian piano il cuore e capivo che stavo innamorandomi di te, del tuo muoverti con disperata grazia su di me, del tuo odore e del tuo sapore. Delle tue labbra, che pur assaggiavo e gustavo. E ho avuto paura. Oggi capisco che mi sei entrata nelle vene.

Forse abbiamo corso troppo. Non c’è stata progressività: ci siamo conosciuti in rete e siamo finiti quasi subito a letto. Il forte bisogno di sentirsi cercati e accettati fa perdere il senno a chiunque. Siamo partiti dalla coda. E tu allora scrivimi o telefonami: interrompi il freddo insopportabile del silenzio che circonda entrambi da ieri.

Ho avuto paura perché pur stando con me, godendo finalmente entrambi dei nostri corpi, ieri tu facevi sesso con molta rabbia. Sembrava volessi farmi scontare le colpe di un altro uomo. Eri la portavoce guerriera dell’intero genere femminile nella sacra crociata contro quello maschile. Ma io non sono il nemico di nessuno. Semmai, sono nemico dell'odio. Sono un uomo solo apparentemente sicuro di sé, mentre invece custodisco e nutro senza dovermene vergognare una mia timida delicatezza interiore.

Ameresti la mia variegata fragilità d'animo, se la conoscessi. Vorrei solo vedere i tuoi denti, le tue labbra schiudersi per farmi partecipe di un tuo prezioso, raro e soprattutto autentico sorriso. Non quello formale, da geisha, per i clienti del tuo studio, ma quello vero. Che t'esca spontaneo semplicemente perché sei contenta, proprio felice dentro di vedermi. E di essere finalmente desiderata da un uomo: perché non è ancora peccato desiderare una donna, né lo è godere nell'essere oggetto di brama maschile.

Non è comune per me desiderare una donna qualsiasi e ieri c’è stata per il mio cuore una rivoluzione copernicana. Sul mio cammino ho trovato te. Non può essere un caso. Si: ho avuto paura di innamorarmi di nuovo. Si ha sempre paura, di qualcosa che si scopre di amare. Paura di perderla, paura di essere vulnerabile. Ancora curo le bruciature profonde e dolorose di due anni fa. E anche tu hai avuto l’anima lacerata. Sebbene tu non mi abbia ancora detto molto a riguardo.

Iniziamo da capo, col piede giusto: vuoi? Vediamoci stasera, magari domani o doman l’altro; che ne dici del weekend? Mi urgi. Decidi tu e per favore conosciamoci meglio. Schiudiamo le porte dei nostri pudori offesi. Spezziamo la cortina silenziosa che ci circonda. Non ti dirò più “devi andare.” E rinnovo la mia richiesta di scuse per averlo detto. Che vero cafone!
Provo vergogna. Sin da ora ti prego di venire e restare quanto vuoi, con i tuoi pensieri sdraiati sul mio torace: li accarezzerò e ti farò sentire a casa, protetta, coccolata. Mia veramente, stavolta. Mia. È il nostro autunno. E la vita in fin dei conti è solo un lentissimo, inconsapevole scivolare verso la fine. Accompagnami: insieme sarà più dolce.

RDA
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Ti aspetto comunque anche se non lo dico mai, anche se nemmeno so come stai anche se i tuoi occhi sono gli stessi che mi guardavano luccicando senza smettere per un secondo e invece adesso guardano qualcos'altro ti aspetto comunque nelle strade che abbiamo percorso insieme in piena notte per ogni sorriso che hai diviso con me che cammino da sempre col sorriso a metà per ogni sussurro, ogni silenzio in cui ti ho detto tutto, per ogni abbraccio lunghissimo e per tutto il fiato corto che c'ho messo a correre lontano da te per poi scoprire che tanto tu mi abiti dentro. Ti aspetto comunque nonostante il tempo e tutto questo silenzio nonostante gli incubi che faccio nel frattempo nonostante le ferite che ho addosso per colpa della tua indifferenza che prima era amore ed è la cosa che fa più male ti aspetto comunque perché ho ancora addosso le tue mani che percorrono la mia ansia fino a che non torno calma ho ancora addosso gli occhi di sempre, quelli che sanno parlare e curare pure da lontano quelli che sanno capire tutte le cose che nessuno ha capito mai io ti aspetto comunque anche senza saperlo anche quando non voglio ammetterlo perché se solo immagino che un giorno avrò di nuovo i tuoi occhi addosso il brivido che sento vale più di tutta quest'attesa di tutto questo tempo.
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