#non sono perfetta
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deathshallbenomore · 2 years ago
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la società se i saggi ad es. femministi -con i quali sono pure d’accordo- avessero, dopo la doverosa pars destruens, anche una sospiratissima pars construens
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elizabethwill · 4 months ago
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C'è qualcosa di sottile, di incredibilmente bello e comunicativo, negli sguardi che si scambiano Will ed Elizabeth nel terzo film.
È come se si parlassero con gli occhi. Come se fossero in grado di capirsi senza esprimersi apertamente a voce.
L'ho notato soprattutto rivedendo la scena del Parlay sul banco di sabbia dove Beckett accetta d'incontrare Elizabeth, Barbossa e Jack: in quel caso lei capisce che Will e Jack hanno un accordo e che potrebbe essere Jack a pugnalare il cuore di Davy Jones... senza ché né Will né “il grande architetto” (😜) lo dicano esplicitamente.
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È per questo che Elizabeth propone lo scambio fra Jack e Will. È per questo che più avanti dice a Barbossa: “Lasciamo a Jack una chance!”
Lei sa che Jack ha intenzione di provare a uccidere Jones, che è abbastanza sciocco e folle da fare questo tentativo.
È la stessa “follia” che anima lei nel gettarsi a capofitto in una guerra aperta contro lo strapotere di Beckett. La stessa che ha animato Will nel credere di poter salvare il padre. La stessa che animerà entrambi gli innamorati dopo che Calypso verrà liberata e loro si dimostreranno gli unici a voler dare battaglia fin dall'inizio.
E tutto questo viene espresso dal film tramite sguardi, mezzi sorrisi e poche parole 😍
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buscandoelparaiso · 11 months ago
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appena finito di leggere Domino
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no ma sto bene
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succhinoallapesca · 1 year ago
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Mi sono impegnata così tanto per scrivere quel messaggio su Idealista che davvero non merito che 'sta cavolo di Marta mi visualizzi senza rispondere! Su Idealista! Voglio direeee questo no non lo posso accettare
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lonelysmile · 2 years ago
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unpopular opinion: a me la ferry non è dispiaciuta
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coffeeworldsasaki · 9 months ago
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Okay la produzione è figa FA BENE GRAZIE MAHMOOD
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pettirosso1959 · 2 months ago
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QUANDO LA RAGIONE SI TRASFORMA IN FOLLIA E LA FOLLIA SUPERA IL LIMITE
La potenza impegnata per uso domestico è, di solito, 3 kWe. Un condominio di 100 famiglie impegna complessivamente una potenza di 300 kWe, che in un giorno (24 ore) diventano 7200 kWh, in un anno diventano 2628000 kWh (2628 MWh).
Se volessimo ricarica un'auto elettrica con batteria di capacità pari a 90 kWh, teorizzando un rendimento di ricarica dell'85%, avremmo di bisogno di 37.5 ore. Volendo ridurre i tempi di ricarica a poco più di 1 ora, avremmo di bisogno di una potenza impegnata di 105 kWe. Ma 105 kWe sono pari a più della metà del condominio e il tutto per una sola auto.
Facciamo finta che nel condominio di 100 famiglie tutti abbiano un'auto elettrica con batteria della capacità citata e il condominio ottiene il via libera per 100 stazioni di ricarica "media" da 105 kWe.
La potenza impegnata è pari a 105000 kWe, ovvero 105 MWe, ovvero 105 MWh di energia, ovvero quasi la potenza di un reattore nucleare modulare (SMR) come il Liong One cinese da 125 MWe!
Giusto per fare comprendere la proporzione, con 105 MWe si alimenta una città (senza industrie, naturalmente) di 35 mila abitanti! Adesso provate ad immaginare una città con, almeno, la metà del parco auto circolante di tipo elettrico e tante stazioni di ricarica dalla potenza di, almeno, 105 kWe.
Milano, inteso come Comune, conta su 1.4 milioni di abitanti, e con il 50% di 1807123 parco auto, le vetture elettriche sarebbero 903561. Volendo considerare che tutte le auto vengano ricaricate con colonnine rapide da ipotetici 105 kWe (in realtà si stanno diffondendo, insieme a quelle da 200 e oltre kWe, ma sono pochissime, la stragrande maggioranza sono da 36 kWe, ma noi agiamo ipoteticamente per consentire una ricarica in poco più di 1 ora), la potenza impegnata sarebbe di 948739605 kWe, pari a 94873,905 MWe, pari a 94,873905 GWe di potenza elettrica effettiva! Per giuste proporzioni, un reattore nucleare coreano APR-1400, dello stesso modello costruito in 4 unità negli Emirati Arabi Uniti, eroga una potenza massima netta di 1400 MWe, ovvero 1,4 GWe, e ne sarebbero necessari ben 68!
Qualcuno potrebbe obiettare: "Non è detto che tutte le auto si connettano contemporaneamente per la ricarica". Vero, ma la statistica dimostra, che la ricarica viene tendenzialmente effettuata nelle ore serali/notturne presso il proprio domicilio (in Italia per chi può permetterselo, in Germania e negli Stati Uniti è la prassi), più raramente presso le colonnine dislocate nei punti di ricarica urbani avviene di giorno. La statistica stessa ci viene incontro informandoci che ci sarà almeno una volta al giorno un momento in cui le auto possono essere collegate tutte insieme per la ricarica, e quella potenza va coperta, pena un inesorabile crollo delle linee e un prolungatissimo black-out che porterebbe dietro di sé, non la Lombardia, non l'Italia, ma l'Europa intera, date le interconnessioni transfrontaliere.
Ammesso che i cittadini si "accontentino" di ricaricare le proprie auto alla potenza massima di 3 kWe, sarebbero comunque necessari 2710683 kWe, 2710,683 MWe, 2,710683 GWe di potenza per ricaricare, in un tempo stimato di 38 ore circa, il 50% delle auto di Milano, quindi 2 reattori nucleari APR-1400.
Qualcuno afferma di volere ricaricare le auto elettriche, di giorno e con i pannelli FV. Torniamo all'esempio delle colonnine da 105 kWe, tanto il sole è gratis, giusto? I pannelli FV in condizioni standard hanno un rendimento del 13% (in termini largamente benevoli, perché raramente si arriva a superare il 10% reale...). Il 13% di rendimento è considerato come valore massimo in condizioni di perfetta perpendicolarità del pannello FV rispetto all'irraggiamento solare, alla temperatura di 25°C e al livello del mare. La variazione dell'angolo incidente, della temperatura e della pressione atmosferica riducono sensibilmente il rendimento effettivo...
Considerata la costante solare K = 1 kW * m-2, 1 metroquadrato di pannello FV erogherà una potenza massima di 130 Watt...
Per ottenere una potenza massima di uscita pari a 2,710683 GWe saranno necessari 20851407,692 m*-2 di pannelli fotovoltaici... credo le proporzioni, adesso, siano ben chiare! Continuare a fare conversazione su questi numeri, credo, sia inutile. Al netto degli impatti ambientali per la produzione delle batterie, dei pannelli FV, della loro installazione sul suolo, anche e solo parlare di elettrificare anche una parte del parco circolante di una città come Milano, figuriamoci del mondo intero, sia un qualcosa di improponibile, al netto, che senza reattori nucleari, la ricarica potrebbe essere assicurata per non più di 5,479 ore/giorno in media di irradiazione solare annue in Italia... Meditare, gente, meditare...
F. Arnò.
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girasolealtramonto · 2 months ago
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“Hai presente quando sei in apnea sott’acqua per tanto tempo e poi quando emergi in superficie finalmente prendi una boccata d’aria, come se non avessi mai respirato prima? Ecco, tu sei stato una boccata d’aria per me. In una vita in cui mi sono sempre sentita sbagliata, inferiore, inadeguata, in apnea, tu mi hai fatta sentire giusta, all’altezza, nel posto giusto, perfetta così come sono, me stessa. Tu sei stato una boccata d’aria pura per me. Dopo una vita in apnea, con te sono tornata a respirare.”
@girasolealtramonto
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falcemartello · 2 months ago
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e lo facevano nel nome dell’interesse pubblico a “evitare la disinformazione” e “limitare l’anarchia sul web”: “Non è che questi tycoon privati si possono sentire al di sopra delle leggi!”
E fin qui, avremmo a che fare con una tesi politica, una tesi straordinariamente ottusa, ma formalmente rispettabile come tutte le affermazioni politiche.
Solo che poi mi è sovvenuto che su quelle stesse pagine, proprio le stesse, durante la pandemia si giustificava la censura sui social, anche quando era totalmente e manifestamente pretestuosa, e lo facevano nel nome del fatto che “dopo tutto i social sono imprese private, e fanno quello che gli pare; se non ti piace, puoi sempre andartene”.
Questo, per dire, veniva sbattuto in faccia quando veniva chiusa la propria pagina per un mese per aver pubblicato un articolo del British Medical Journal che contrastava la narrazione ufficiale (ogni riferimento a cose e persone riconoscibili è puramente intenzionale).
Dunque finché censura in linea con la narrativa ufficiale è un'impresa privata libera di fare fa quel che gli pare, quando non censura è un'impresa privata che deve essere messa in riga nel nome dell'interesse pubblico.
Ora, la questione che mi si pone è l’eterno dilemma: “Ci sono o ci fanno?” Vedo infatti solo due interpretazioni possibili, che potremmo chiamare, per darci un nome icastico, l’interpretazione alla Carlo Maria Cipolla e l’interpretazione alla Sartre.
La prima interpretazione accetta la possibilità che questa gente, nonostante spesso si tratti di affermati professionisti, giornalisti, persino accademici, molto semplicemente sia così sconfortantemente scema da non vedere la contraddittorietà dei propri criteri.
In effetti una profonda verità del più citato dei libri di Cipolla (peraltro, grande storico) è che “La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.” (II legge fondamentale).
E a questa verità, per sconfiggere la mia incredulità, si affianca la Prima Legge: “Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.”
La seconda interpretazione assume invece che questi soggetti non siano stupidi, ma siano in malafede. Diciamo che è gente così in malafede che persino la loro malafede soffre di malafede.
Questa genia è disposta serenamente a qualunque menzogna, contraddizione, doppio e triplo standard purché ciò si attagli ai propri interessi del momento.
Qui l’onnicomprensività della malafede semplicemente ha abolito le funzioni di verità, viste come orpelli inutili.
Avremmo dunque a che fare con il cinismo utilitaristico più conclamato, dove ogni appello al vero e all’integrità sarebbe sconfitto in partenza dalle esigenze pragmatiche correnti.
C’è, tuttavia, temo una terza interpretazione, che fonde entrambe le precedenti.
A metterci sulla buona strada è ancora una volta Cipolla, questa volta con la Terza Legge: “Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita."
Dovremmo fare spazio all’amara possibilità che l’abolizione di ogni criterio di verità, integrità, ragione nel nome di una concezione utilitaristica del vero (“Proclamo come vero ciò che mi serve”), abbia finito per creare le condizioni per la più perfetta stupidità: la stupidità in malafede, che avendo perduto ogni contatto con il vero e il reale non è più nemmeno in grado di percepire il proprio porco interesse.
Questo è il più grande dei pericoli, in cui se non mi inganno stiamo sguazzando: la presenza diffusa di un gran numero di persone disposte a mentire, distorcere, falsificare opportunisticamente, ma senza più nemmeno la capacità di percepire cosa sia nel loro, per quanto meschino, interesse.
Ecco a voi il Male.
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susieporta · 9 days ago
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Ripeti a voce, con molta concentrazione, dopo avere respirato profondamente.
Mi do il permesso di separarmi da persone che mi trattano bruscamente, con violenza, che mi ignorano, che mi negano un saluto, un bacio, un abbraccio… Da questo preciso momento le persone brusche o violente sono fuori dalla mia vita.
Mi do il permesso di non costringermi ad essere “l’anima della festa”, la persona che mette entusiasmo in tutto o quella sempre disponibile al dialogo per risolvere conflitti quando gli altri nemmeno ci provano.
Mi do il permesso di non intrattenere ed incoraggiare gli altri a costo di stancarmi io: non sono nata per spingerli ad essere sempre al mio fianco.
La mia esistenza, il mio essere è già prezioso.
Se vogliono stare al mio fianco devono imparare a valorizzarmi.
Mi do il permesso di lasciar svanire le paure che mi hanno inculcato da bambina. Il mondo non è soltanto ostilità, inganno o aggressione. Ci sono anche tanta bellezza e gioia inesplorata.
Mi do il permesso di non stancarmi nel tentativo di essere perfetta. Non sono nata per essere la vittima di nessuno. Non sono perfetta, nessuno è perfetto e mi permetto di rifiutare gli schemi altrui: una persona senza difetti, estremamente impeccabile ovvero disumana.
Mi permetto di non vivere nell’attesa di una telefonata, di una parola gentile o di un gesto di considerazione. Mi affermo come persona che non dipende dalla sofferenza. Non aspetto rinchiusa in casa e non dipendo da altre persone. Sono io stessa a valorizzarmi, mi accetto e mi apprezzo.
Mi permetto di non voler sapere tutto, per non essere sempre presente durante il giorno. Non ho bisogno di molte informazioni, di programmi per il pc, di film al cinema, di giornali, di musica.
Mi do il permesso di essere immune alle lodi o agli elogi smisurati: le persone che fanno troppi complimenti finiscono per sembrare opprimenti. Mi permetto di vivere con leggerezza, senza accuse o richieste eccessive. Non fa per me.
Mi do il permesso più importante di tutti, quello di essere autentica.
Non mi sforzo di compiacere gli altri. È semplice e liberatorio abituarsi a dire di no ogni tanto.
Non mi voglio giustificare: se sono felice, lo sono, se non sono felice, non lo sono. Se un giorno del calendario è considerato come quello in cui sentirsi obbligatoriamente felici, io mi sentirò esattamente come mi sentirò.
Mi permetto di sentirmi bene con me stessa e non come vogliono le usanze o quelli che mi stanno attorno: quello che è “normale” o “anormale” nei miei stati emotivi sarò io a deciderlo.
J. ARGENTE
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yomersapiens · 1 month ago
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il corpo umano è una macchina perfetta ma il mio è più che altro una Innocenti che ha visto tempi migliori, due ruote sono sgonfie e una traballa, il motore è esausto, i fanali si accendono a intermittenza, la radio è sintonizzata su un canale che trasmette una sola canzone, tutte le spie funzionano a ondate che pare di vedere delle illuminazioni natalizie, le cinture di sicurezza sono una promessa non mantenuta, non c'è aria condizionata, non c'è proprio aria perché non si abbassano i finestrini, sta parcheggiata nel cortile sotto casa e le piante le sono cresciute sopra, una famiglia di topolini abita nel tubo di scappamento e devo stare attento a non scaricare niente di tossico perché i piccini devono crescere sani e forti e rosicchiarmi tutti i cavi elettrici.
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pensierispettinati · 6 months ago
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“Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, che non hanno inciampato. La loro è una virtù spenta, di poco valore. A loro non si è svelata la bellezza della vita”.
(Boris Pasternak)
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manuelasenzalae · 5 months ago
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Spesso leggo la parola "OLTRE" ed oggi mi sono soffermata ad analizzare se io per prima ho mai saputo andarci...
Forse vado oltre ogni volta che sorvolo sulla cattiveria...
Vado oltre quando canto a squarciagola al semaforo...
Vado oltre quando mi incanto ad ammirare una cosa semplicemente perfetta,la Natura
Vado oltre quando VIVO e non mi accontento di sopravvivere
Vado OLTRE quando sei con me
Ogni volta insieme a te raggiungo quell' OLTRE
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🫰💘🔥
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occhietti · 4 months ago
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Sono la persona più sbagliata del pianeta, una ne azzecco e cento ne sbaglio, però in ogni cosa che faccio ci metto l'anima e non importa se non sono perfetta, perlomeno, nella mia complessa e controversa esistenza, a modo mio, sono vera.
La perfezione o l'illusione di essere nel giusto la lascio agli altri, mi accontento di fare ogni cosa con amore, il resto è "teatro", e non mi appartiene.
- Carmen Pistoia
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catsloverword · 2 months ago
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Paradossale, sì.
Ma il primo passo per ritrovare il nostro equilibrio è un passo indietro.
Andare indietro, per andare avanti.
La logica del fare è la trappola del nostro malessere. Troppi impegni, tensioni, spostamenti , orari, compiti. Tutto sembra essere diventato vitale, ed è proprio quel tutto che spesso ci allontana dalla vitalità più vera.
Lontani.
Lontani anni luce dall’essenza del nostro puro scorrere, quello che vivevamo da bambini, per quei bambini che hanno avuto la fortuna di poterlo essere.
Sopravvalutiamo la mente. Sopravvalutiamo il pensiero, il concetto di “giusto o sbagliato”, il senso di colpa, la responsabilità verso il giudizio altrui, l’accumulo del fare.
Ma il nostro centro più vitale e prezioso, fulcro del nostro equilibrio e benessere, è lontano anni luce dalle elucubrazioni della nostra mente. Il cervello umano, così come oggi lo conosciamo, è un’acquisizione piuttosto moderna: come un frutto su un albero, che è potuto nascere solo perché molto prima ci sono state le radici che hanno tratto il giusto nutrimento.
E le nostre radici non sono i labirinti dei nostri pensieri. Non sono gli impegni, non sono il lavoro, non sono il giudizio degli altri, le belle apparenze, i vestiti firmati, la casa pulita e perfetta.
Le nostre radici sono il nostro respiro, i nostri passi nel mondo, la curiosità di scoprire, i legami umani, incontrare e lasciar andare, saper dare e ricevere, dedicarci del tempo, divertirci, ridere e piangere, amare.
E allora faccio un passo indietro.
Mi allontano, mi fermo, e ritorno a me stesso.
Oscar Travino
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Io, quando devo tornare a me stessa, torno qui...
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kon-igi · 10 months ago
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UNA VOLTA HO SCRITTO DUE COSE
Non importa quali e dove.
La prima la scrissi tanti anni fa - tredici - e a mia discolpa posso dire che ero un individuo profondamente diverso, più rabbioso e ipergiudicante, ma di fatto questa cosa scatenò tutta una serie di reazioni nei confronti di una persona che fu costretta a sparire per il pubblico lubidrio.
Io ero già 'famoso' - le virgolette vi dicono quanta compassione mi faccio solo a usarlo, questo aggettivo - e questa persona una perfetta sconosciuta che, non si era forse comportata in modo simpatico ma lo squilibrio tra la mia capacità di insultarla - e soprattutto farla insultare - e la sua capacità di difendersi era ENORME.
Tre anni fa, quasi quattro, invece, in pieno Covid decisi di affrontare l'argomento pandemia e vaccino su una pagina FB creata all'uopo e lì potei toccare con mano lo squilibrio tra me e loro... nel senso che di sicuro io ero più competente ma loro erano di più e quindi mi ritrovai, fisicamente, a non riuscire più nemmeno a rispondere o interagire perché gli insulti, le accuse e gli auguri di morte erano così variegati e numerosi che cominciai a provare sconforto e, a tratti, amarezza.
Sia 13 anni fa come 3 anni fa l'errore fu tutto mio, nel senso che mi illusi di avere una verità più vera di quella di altri e che alla fine questa verità avrebbe prevalso.
Verità...
La stessa parola che hanno usato Selvaggia Lucarelli e Lorenzo Biagiarelli, per amor di ricerca della quale hanno massacrato mediaticamente una poveraccia che voleva fare pubblicità al suo locale con una recensione gay friendly farlocca e che poi s'è ammazzata per la disperazione.
Una cosa la voglio dire, a voi tutti, me 'famoso' compreso...
Non siamo così importanti.
Io sono un cinquantenne sovrappeso che guadagna 1300 euro al mese e si sveglia urlando nel mezzo della notte. Nei prossimi vent'anni probabilmente mi verrà un tumore o un accidente cerebrovascolare e prego già da ora Crom di farmi schiattare alla svelta per non diventare un doloroso peso per le persone che amo. Magari un giorno vi chiederete perché non posto più e qualcuno vi dirà che sono morto dilaniato tra le lamiere della mia macchina dopo esser volato giù da un monte.
Dove sarà tutta la mia 'importanza' e a che cosa sarà servita?
Quindi, per cortesia, non parlatemi di 'ricerca della verità' quando non siete altro che dei miserevoli strisciaschermo con due o tremila follower che usano il pollice opponibile giusto per afferrarsi le caccole in fondo al naso.
Giornalismo di inchiesta e ricerca della verità... Mauro de Mauro e Heidegger si stanno rigirando così tanto nella tomba da aver perforato la crosta terrestre e io a quegli ignobili individui vorrei dire una cosa, consapevole che lo squilibrio di potere tra me e loro è così grande da non temere che abbiano a soffrirne.
Il giornalismo di inchiesta e la ricerca della verità si fanno per denunciare grandi ingiustizie e schierarsi dalla parte delle vittime, mentre voi siete solo frignanti individui meschini che neghereste di aver rubato la marmellata pure se vi colasse dalle orecchie.
Se per le masse siete quel tipo di eroi, allora ricordate di tenere sempre il passo e di non cedere mai perché la vostra gente ha coltelli, forchette e tanta fame... ed è un attimo che il prossimo pasto diventiate voi.
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