#non hai capito niente
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Dire a una persona "Non hai capito niente" su un social network è considerato un atto di cyberbullismo, specialmente se il commento non si accompagna con una spiegazione di ciò che non si sarebbe capito e/o è ripetitivo, poiché ha il solo scopo di umiliare e denigrare la vittima. E' importante segnalare tali comportamenti e bloccare gli utenti che abbiano tale atteggiamento, in modo da scoraggiare l'esistenza sui social network di persone che non sanno stare al mondo.
" Non hai capito niente" non è una risposta: è solo un comportamento sociale degno di un cretino.
#non hai capito niente#social network#cyberbullismo#umiliare#denigrare#vittima#segnalare#bloccare gli utenti#utenti#utenti che non sanno stare al mondo
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Mi piace scrivere un po più 🔞, anche perché ho la mente molto 🤭, ma in questo periodo non ho molta voglia e se la ho non so cosa voglio quindi prendo cose a caso o semplicemente vado a prendere quelle vecchie per farci qualcosa (non parlo di oggetti qui).
Però allevare Dazai… o essere allevata…
Amore e odio per sta cosa, sono nella fantasia è bello, nella realtà mi disgusta la cosa.
Però con Dazai… senza figli… solo allevarlo come una mucca… mucca Dazai… maccazai…
🔼 Ce un bot su janitorai (o forse di più, non ricordo bene) di Dazai mucca che ci fa bere il latte direttamente dai suoi capezzoli, non lo so, pensieri a caso. Il bot è anche di un account (se non sbaglio) che fa le quelle fic di ao3 ma che le subiamo noi certe cose, alcuni mi sembra sono di quelle fic, ma altre solo nello "stile". Molto "oh…" quando ho realizzato la cosa.
Lol, so passata ha parlare di io che voglio scrivere cose ha io eccitata a, sempre io, che scrivo di cose che mi capita di trovare. È successo tutto così in fretta. Anche perché ho scritto i tag prima della parte qui sotto (non li aggiorno, non ho voglia)
Allevare Dazai >>>>
#ho tutto un mio modo per fare cose#ma comunque mi ricordo che avevo visto un tiktok che faceva#“non so se fare la brava (sta notte) o toccarmi” come se fare certe cose è da troie o che ne so io#cioè se hai voglia farlo chi ti dice niente#(sinceramente manco ho capito bene visto che sti problemi non me ne faccio)
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Chissà se si è sentitə così chi ha visto Baby dopo BraccialettiRossi
#io non l'ho vista baby#poi ho scoperto chi intepretava cosa#e ho pensato di non farcela#il primo amore non si scorda mai (la serie. spero sia chiaro)#mi avrebbe fatto troppo strano sorry#poi ho capito per vie trasverse che fa schifo quindi insomma#ci vuole anche una certa maestranza per lavorare in maniera diversa con gli stessi colleghi (grazie nic e domenico per la dimostrazione)#quindi secondo me le sensazioni sono state diverse#è che o è gente che usano e riusano che hai visto in tutte le salse e quindi non ti stupisci più di niente#ma con i giovani è difficile succeda#quindi immagino non sia stato facile all'epoca
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Stanotte ho fatto un sogno confuso e pieno di buchi narrativi. Entravamo di nascosto al museo
Poi durante il sogno scopro che eravamo li con una missione. Ma io non ne sapevo nulla.
L'ultimo flash che ricordo eri tu che una volta rientrati in camera tua, mi sveli il contenuto della nostra spedizione.

E io spiazzato, confuso, incredulo che prendo a ridere, ridere, ridere ridere, ridere, ridere, ridere ridere, ridere, ridere, ridere ridere...
Senza aver capito ancora nulla.
Proprio fuori di testa ti dico pure una cosa
stupida e senza senso:
"Che schiena scolpita!"
Che se ci penso, mi vergogno di come sono stupido, pure in sogno!
😥😱
🙊
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Lei t’ha preso e ti rivolta come un calzino

Era iniziata quasi per sfida, con gli amici al bar! Blaaaah… niente di più banale, cheap! Lei, professoressa, passava sempre davanti a voi ogni giorno all’una e mezza, uscendo da scuola. Tu avevi chiuso la bottega poco distante all’una e al solito prendevi l’aperitivo con quei tre merluzzi dei tuoi colleghi commercianti vicini di negozio seduti al tavolino. Paletta per le votazioni virtuali in testa, facevate la Tac a tutte. Lei è una signora di evidente ma discreto fascino; molto raffinata. Con indosso sempre toilette e accessori di indubbio buon gusto, lasciava dietro di sé una scia di profumo che sapeva di seduzione, di buono. Ti lasciava dentro una fortissima voglia di possedere quell’animale splendido. Erotismo e fascino del proibito. “Tsè: io quella ci metto non più di una settimana a farmela…” Stendiamo un pietoso velo sulla scommessa che ne seguì. Iniziasti a cercare di agganciarla, con delle scuse stupide e accompagnandola alla fermata del bus alla fine delle lezioni.

Lei, muta e camminando di fretta, ti guardava ma ti gelava con gli occhi. Senza una parola infatti ti faceva capire: “ma che vuoi, pivello? Non vedi che stai cercando di abbordare una donna sposata e che comunque di certo non è alla tua portata? Smamma immediatamente, che ho una casa e una famiglia da mandare avanti…” Poi, come tutte le cose che capitano perché l’universo congiura e dispone per farle accadere, contro tutte le possibilità, quando avevi perso ogni speranza, a lei questo tuo interesse continuo, assiduo e insistente è iniziato a sembrare un bel gioco, un trastullo quotidiano in fondo semplice e che gratificava la sua femminilità, repressa a lungo e opacizzata dagli anni, dalla routine quotidiana. Alla fine che c’è di male? Le sembrava qualcosa cui poter pur dedicare due-minuti-due, prima di andare a casa. E camminando insieme verso la fermata, ti sei accorto che ogni giorno rallentava un po’ di più e poi ha perfino iniziato a risponderti.
Addirittura sorridendoti! Divertita… Dopo un po’ di giorni si ravviava i capelli, inclinava la testa, si fermava e ti guardava fisso negli occhi. Ti soppesava. Varrà la pena, questo bel fusto maturo? Infine, mentre sorrideva schiva, ha iniziato a mostrarti l’interno di entrambi i polsi. Un gesto molto intimo, per una donna. Lei stava cominciando a mandare tutti i segnali espliciti di apertura e resa, di fronte all’uomo che iniziava a interessarle sessualmente. Da cosa nasce cosa e quindi sei riuscito a vincere una a una tutte le sue resistenze, le diffidenze. A far cadere tutte le sue possibili barriere morali e portartela in una camera d’albergo. Hai così scoperto un vulcano di sensualità, una femmina pura e molto evoluta. Sessualmente insaziabile, espertissima nei giochi più disinibiti. Ti ha obbligato a dominarla, indossava il collare! Dolcissima. Si metteva di schiena e ti chiedeva di riempirla col tuo seme o la tua saliva. “Volevi la donna matura ed esperta, bello, no? Eccotela, adesso. Lavora duro. Guadagnati il tuo piacere.”

Inutile dire che hai perso la scommessa e con gli amici di lei non parli più. Loro hanno capito. Scommessa persa, perché per conquistarla ti ci è voluto ben più di un mese. Ed è stata una cosa difficile, laboriosa e totalizzante: la chiamano innamorarsi. A qualsiasi età. Gli amici sono spariti dal sottofondo della scena. Immediatamente. T’ha tenuto sulla corda. Solo dopo una ventina di giorni infatti t’ha dato il numero del suo cellulare. E così hai potuto instaurare un dialogo: segretissimo ma sincero, fatto di frasi gentili e spesso anche molto osè. Che a lei poi piacciono molto: ogni donna ufficialmente trova sgradevole ricevere frasi esplicite. Ma in realtà, se formulate con il suo consenso, col dovuto garbo e con rispetto, anche le frasi di passione maschile più ardite fanno decisamente breccia, nei sensi e nella psiche di una donna assetata d’amore. Prova. Si aprirà presto al tuo desiderio, vedrai. Inevitabile.

E allora oggi eccoti qui: ben cotto, come un hamburger di sabato sera al pub. Non sai proprio benissimo come “cavalcare la tigre” che hai liberato dalla gabbia. Scherza con te. Ti scrive che sei il suo giocattolo preferito, il suo tesoro di maschio segreto e adoratissimo. Hai dieci anni più di suo figlio maggiore, ma tra voi due è lei quella che sembra una ragazzina: una creatura capricciosa, innamorata e bellissima. Le brillano gli occhi, quando guardandoti si copre per tre secondi il volto e il sorriso con i capelli. Ha classe da vendere: è molto intelligente, sa come gestire questo vostro intreccio d’anime senza che la sua famiglia o chiunque attorno a voi ne abbia a soffrire. Pegno d’amore segreto, ha voluto che tu assistessi senza reagire in alcun modo a un suo ultimo rapporto con l’amante storico. L’uomo di cui tu ignoravi l’esistenza e che avrebbe congedato di lì a poco, per dedicarsi solo a te.

Lui piangeva, mentre la scopava continuando a desiderarla da morire. Invece tu, nascosto tra i cespugli, la guardavi godere in macchina. Bellissima: un capolavoro di sensualità e calore femminile. Ti guardava negli occhi, sotto i colpi di quell’uomo, un vecchio ma valido stallone: suo cognato vedovo da anni, il fratello di suo marito. L'uomo che comunque avrebbe abbandonato al suo destino di lì a poco. Lui ha dovuto farsene una ragione e passarti il testimone. Era distrutto dal dolore, ma la sua bellissima fica comanda. Ti spompa. Ti consuma letteralmente. È molto esigente e devi tornare subito rigido, dopo esserle venuto dentro. Ti lavora a lungo e infine ti beve con sete e arsura di gola. Lei ama da pazzi farti sborrare nella sua bocca e giocare con il tuo seme, prima di ingoiarlo. Poi ti sorride e ti bacia, giocando di lingua in modo sapiente. E tu non puoi fare altro che irrigidirti nuovamente. Lo fa apposta.

A volte sei addirittura spaventato: ti sembra di avere a che fare con una troia da bordello, di quelle di una volta. L’avresti mai immaginato, quando inarrivabile e altera vi passava accanto al tavolino del bar? Arriva a casa tua, ti fa spogliare nudo e t'accarezza il petto pieno di peli, arrivando piano al tuo inguine. Ti mordicchia i capezzoli. Sei esasperato dalla voglia. La tua mascolinità è tesa: vorresti possederla subito, ma lei invece ti fa cenno di aspettare e sederti sul divano. Si toglie la gonna e siede comoda su una poltroncina. Si tocca la passera con trasporto e grande passione autoerotica. Fa l’amore con sé stessa. È indubbiamente uno spettacolo per cui ringraziare Dio. Ti fa eccitare, ti intima di non avvicinarti, se non quando te lo permetterà. Addirittura, alcune volte dandosi piacere davanti a te lei è venuta, rapidamente s’è rivestita e poi, senza neanche farsi sfiorare dalle tue mani o dalle tue labbra, ha preso e se n'è andata, voltandosi solo un attimo per sorriderti. Sadica.
Allora tu non hai potuto far altro che respirare la sua scia di profumo lasciata nella stanza. Sei pazzo del suo corpo caldo e ancora splendido di mamma e sei stupito da quante cose ti insegna: ogni giorno una tecnica nuova, una nuova modalità di eccitazione e trattenimento del pene nei suoi adorati anfratti. Ti ha fatto prendere confidenza con le tecniche di stimolazione anale del maschio. Stai seguendo un vero e proprio corso di laurea in amore e sessuologia pratica! Gioca a fare la preda, cerca di protrarre il rapporto sessuale il più a lungo possibile. Di posticipare il tuo orgasmo. Le piacciono tutti gli elementi della dominazione e ti insegna come far godere una donna, come liberarla progressivamente da ogni inibizione. La sua pelle t’ha stregato. Sei divorziato, sei stato sposato, ma una donna così preziosa e che trasudi eros da ogni poro non l’avevi mai conosciuta, prima.

Piccoli passi d’amore: ogni giorno diventi sempre più esperto, dedito a lei e innamorato. La situazione inizia a farsi pericolosa per entrambi: sei diventato addirittura… geloso! Le hai chiesto infatti di non far più l’amore con suo marito. Ora lei sta pensando a come instradare e canalizzare propriamente le tue pulsioni, senza ferire il tuo amor proprio e il tuo morboso attaccamento. Però mantenendo comunque viva e tranquilla questa coinvolgente relazione segreta. Senza che il suo coniuge debba restare umiliato. Lui infatti, ignaro di tutto, la scopa contento e felice ogni volta che lei vuole. Perché lei di sesso ne vuole tanto. E spesso. Volevi un’avventuretta e invece ti ritrovi… nell’occhio del tornado! “Bisogna stare attenti a formulare dei desideri: c’è il concreto rischio che si avverino.” E poi, visto che non si può evitarla, comunque bisogna imparare a danzare sotto la pioggia. Con naturale leggerezza.
RDA
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Mi ha chiesto "a te cosa ferisce?" e gli ho risposto che a me feriscono forse più i silenzi delle parole, perché ho conosciuto silenzi così tanto affilati che trafiggono direttamente il cuore senza passare dalle orecchie. E tu resti lì, senza poter far nulla, perché non c'è niente a cui rispondere, perché niente è stato detto ma tutto si è capito. Quanto mi ha ferito il silenzio lo so solo io, quelle parole non dette che senti lo stesso...e ti ritrovi con dei vetri invisibili incastrati nel cuore e non hai nemmeno il diritto di soffrire.
zoe, questa è sentita
#frammentidicuore#frasi#frasi di vita#riflessioni#frasi profonde#parole#amore#pensieri#vita#cit#frasi tristi#tristezza#dolore#silenzio#dubbi#ansia#ferite#delusione#frasi tumblr#frasi tristezza#frasi belle#frasi amore#frasi amicizia#citazione#aforismi#errori#malinconia#frasi silenzio#rabbia#bugie
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Sono due le occasioni dove capisci che devi stare zitto..quando non hai capito niente e quando hai capito tutto..
No reblog foto mia
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Con me, chi semina distacco, raccoglie silenzio. Non è una minaccia, non è un ultimatum. È solo il risultato naturale di un cuore che ha imparato, a caro prezzo, quanto costi rincorrere chi non vuole essere raggiunto, quanto faccia male restare accanto a chi non riesce più nemmeno a vederti. Ho capito che non puoi trattenere nessuno, non puoi costringere qualcuno a restare, e soprattutto non puoi chiedere a una persona di darti ciò che non vuole o non sa dare.
All'inizio ci provi. Cerchi di ignorare i segnali, di giustificare i silenzi, di accettare le distanze come momentanee, come qualcosa che passerà. Ti dici che forse sei tu quella sbagliata, che forse stai pretendendo troppo. E così ti aggrappi a ogni singolo gesto, anche il più piccolo, sperando che basti a compensare tutto quello che manca. Ma non è mai abbastanza. Perché quando qualcuno sceglie di seminare distacco, lo fa senza guardare indietro, senza accorgersi delle crepe che lascia, delle ferite che continua ad aprire.
E allora ti ritrovi lì, con il cuore in mano e una testa piena di domande a cui nessuno risponderà. Perché? Cosa ho sbagliato? Cosa avrei potuto fare di diverso? Ma le risposte non arrivano, e anche se arrivassero, non cambierebbero niente. Perché il distacco non nasce per caso. È una scelta, anche quando sembra involontaria. È una strada che l’altra persona ha deciso di percorrere, lasciandoti indietro, spesso senza nemmeno voltarsi.
E così, un giorno, smetti di rincorrere. Non perché non ti importi più, non perché il dolore sia svanito, ma perché capisci che continuare a inseguire è inutile. Capisci che, a un certo punto, il tuo silenzio diventa l’unica risposta possibile. Non è un silenzio rabbioso, non è un muro che alzi per fare male. È un silenzio che parla di resa, di un cuore che si è arreso all’evidenza che certe battaglie non si possono vincere. È il silenzio di chi ha dato tutto e si è accorto che non c’era nessuno disposto a fare lo stesso.
Ma quel silenzio fa male, più di qualsiasi parola. Perché in quel vuoto che resta c’è il rumore assordante delle emozioni che non puoi più condividere, dei sogni che non vedranno mai la luce, delle speranze che hai coltivato solo per vederle appassire tra le mani. E allora ti chiedi: "Perché continuo a sperare? Perché continuo a credere che qualcuno, un giorno, possa vedere il mio silenzio non come un addio, ma come una richiesta di aiuto?"
Eppure, anche se cerchi di convincerti del contrario, quella speranza resta lì, appesa a un filo sottile, pronta a spezzarsi al minimo soffio. Perché il tuo cuore vuole ancora credere, vuole ancora aggrapparsi a qualcosa, anche quando la mente sa già che non c’è più nulla da salvare. E così il ciclo ricomincia: il distacco, il silenzio, il vuoto, e poi ancora quella speranza che non ti abbandona mai del tutto.
Ma più passa il tempo, più ti rendi conto che quel ciclo è una prigione. E allora provi a fare una scelta diversa. Decidi che il tuo silenzio non sarà più solo una risposta al dolore che ti hanno inflitto. Diventa il tuo scudo, il tuo rifugio, il tuo modo di ricominciare. Non perché non soffri più, non perché hai dimenticato, ma perché finalmente hai capito che l’unica persona su cui puoi davvero contare sei tu.
Con me, chi semina distacco, raccoglie silenzio. Ma quel silenzio non è solo la fine. È anche un nuovo inizio, un modo per ritrovarmi, per imparare a camminare da sola, per costruire qualcosa che nessuno potrà mai spezzare. Anche se fa male, anche se il vuoto resta, so che un giorno quel silenzio sarà la mia forza. E forse, quando quel giorno arriverà, non avrò più bisogno di parole per spiegare chi sono, cosa voglio, e soprattutto cosa non accetterò mai più.
Anonimo🖤
#tristezza#pensieri#quotes#realtà#vita#citazione#frasi#nostalgia#frasi vita#citazioni#tradimento#delusione#persone#frasi e citazioni#frasi sulla vita#cicatrici#silenzio#dolore#scrivere#frasi pensieri#frasi vere#sola#distacco
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(Foto: arutai)
Forse me ne sono accorto tardi. Non me ne rendo mai conto un secondo prima, per riuscire a frenarmi. Forse avrei dovuto X o forse non avrei dovuto Y... Ma io non sono un essere infallibile. Alla fine, non c'è nulla che non vada davvero, in me. Sono solo un uomo. E un uomo lo ami così com'è.

(Foto: chill via spnk-diary)
Tu probabilmente hai delle aspettative, a mio riguardo, che alla fine sono solo uno zaino pieno di pietre inutili. E pesanti. Io non devo frenare proprio niente. Devo vivere. Io di te ho capito molto. Tu di me non vuoi capire nulla. Di te stessa, non vuoi capire nulla. In pratica, non ti interessa amare davvero. Me o te stessa.
Aliantis

(Foto: sneakstrikesback)
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è da settimane che mi sento triste e riguardo le tue foto, come si fa con quelle di un ex. solo che noi non abbiamo mai litigato, non abbiamo mai detto basta. eppure entrambe sappiamo che qualcosa si è frantumato e non tornerà intero. sei stata la prima persona che ho chiamato quando è morto mio nonno all’improvviso. la prima e l’unica che volevo sentire. quando sei partita per l’erasmus ti ho regalato un braccialetto uguale al mio, con la nostra frase, quella che toccavamo ogni volta che ci mancavamo. e dopo che sono venuta a trovarti di nascosto nel tuo dormitorio sei scoppiata a piangere perché ti mancava casa e io ero parte di quella casa. con te ho capito cosa significa l’amicizia, cosa significa avere una sorella. ma forse certi legami appartengono solo a una stagione della vita e il nostro ha resistito un po’ più a lungo prima di consumarsi. tu sei cambiata. io sono cambiata. io mi sono scoperta, io ho iniziato a soffrire di depressione e ho avuto più bisogno delle persone. e tu non c’eri. non perché non volevi, ma perché non potevi. forse è vero che chi non ha sofferto non potrà mai capire davvero il dolore. sono quasi quattro anni che uscire con te è diventato un dovere, qualcosa che faccio perché si fa, ma che non mi fa stare bene. l’altra sera sono tornata a casa piangendo. e tu non hai fatto niente di sbagliato, forse è colpa mia che sono diventata un’altra. so solo che siamo quasi due sconosciute. ti ho raccontato una cosa bella e tu mi hai risposto: ah, ma senti!! e io ho pensato: ma che cazzo di risposta è. a volte vorrei tornare a quando passavamo i pomeriggi insieme, a quando ci chiamavamo ogni giorno, a quando non ci dovevamo spiegare. ma forse questo è crescere. io ti voglio bene. e tu anche, ne sono sicura. ma forse non basta. e non so se ci si può abituare a un dolore così silenzioso dovuto al diventare grandi. io so cosa vuol dire essere un'Amica perché tu lo sei stata con me e io questo non lo dimenticherò mai
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C’è un metodo infallibile per gestire gli idioti
Io nel corso della mia vita ne ho ricevute tante ma proprie tante di critiche. Mi ricordo che quando iniziai a cantare per la prima volta alcuni mi dissero che non avevo talento! Poi quando arrivò il successo ci furono quelli che iniziarono a criticarmi per le mie canzoni, troppo sentimentali, troppo ottimiste, troppo pessimista, troppo mediocri! Con il tempo però ho capito una cosa.
Non è obbligatorio rispondere a tutti, non è obbligatorio parlare con chiunque, non è obbligatorio lasciarsi trascinare in conversazioni brutte. Quando hai davanti un idiota, ricordati di fare una cosa: respira. Ricordati chi sei, da dove vieni, dove stai andando. Ricordati di respirare quando la vita corre, quando hai fretta, quando gli spazi intorno sembrano diventare stretti. Respira prima di parlare, che le parole hanno un gran bisogno di aria pulita. E soprattutto concediti un lusso che oggi conoscono in pochi: il lusso del silenzio.
Il silenzio non è vuoto, ma è pieno di risposte. È solo quando riesci a tacere. evitando discussioni inutili, che mostri la tua intelligenza e la tua saggezza. Come diceva il grande De Crescenzo: «Tacere non significa che io non abbia niente da dire, o che quello che vedo mi sta bene. Il mio tacere vuol dire: «Ho capito chi sei e non vali nemmeno la mia attenzione.»
Roberto Vecchioni.
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Bisogna sempre tacere in 2 casi.
1. Quando non hai capito niente.
2. Quando hai capito tutto.
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Vi è mai successo di aiutare una persona in difficoltà senza chiedere nulla in cambio? non nell'ambito familiare o delle amicizie strette, una persona che avete incontrato per caso nel vostro cammino e avete capito subito che era in difficoltà e aveva dei problemi?
Senza un motivo logico, avete deciso di aiutarla ...
" posso fare qualcosa per te?"
" se hai bisogno chiamami"
" per qualsiasi cosa puoi contare su di me"
... all'inizio un supporto morale, poi mano a mano un aiuto concreto, a volte anche economico.
All'inizio questa persona avrà dei dubbi, perché siamo talmente disabituati all’altruismo e alla gentilezza che subito si pensa che ci sia un secondo fine o qualche tornaconto.
Poi con il tempo questa persona si fiderà di noi, la sua vita migliorerà, avrà la consapevolezza che non tutto è perduto, che ci sono ancora persone che hanno a cuore la vita degli altri.
Beh a me è successo, di aiutare alcune persone, senza pretendere nulla, ma non è vero che non ho ottenuto niente in cambio,
anche la mia vita è cambiata, perché anche solo un sorriso di riconoscenza, la fiducia, la stima, il rispetto che ci viene trasmesso è un dono immenso, ci fa credere di più in noi stessi, e ci fa sentire meno sbagliati per tutte quelle volte che pensiamo di esserci comportati male.
Pensate se ognuno di noi potesse aiutare anche soltanto un'altra persona, pensate quanti sorrisi potrebbero spuntare da quei volti che prima erano cupi e tristi, pensate a quanto possa essere contagioso l'altruismo, in poco tempo potremmo migliorare la qualità della vita di questo freddo mondo in cui stiamo vivendo.
#smokingago
#pensierimiei
#pensierinotturni

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La più completa ed esaustiva risposta che ho letto in questo valzer di sapienze da tastiera:
Vanni Frajese, medico endocrinologo e professore presso l'Università "Forop Italico" di Roma:
"Intanto, l'"intersessuale" NON esiste:
è un termine giornalistico/culturale, ma a livello biologico è un termine che non viene accettato, perché non rappresenta niente.
Nella scienza c'è bisogno delle definizioni per definire le cose esattamente come sono.
Per poter dire se una persona sia un maschio o una femmina, c'è bisogno di oggettività. In tempo passato, bastava il fenotipo, cioè io ti guardo e so direttamente se sei un maschio o una femmina. Dopodiché, abbiamo scoperto che l'uomo ha i cromosomi XY, mentre la femmina XX, che poi mi dà le caratteristiche sessuali secondarie. Però, il sesso genetico/biologico, in alcuni rari casi non si trasforma nel sesso appropriato.
In particolare, questo riguarda fondamentalmente i maschi. Il testosterone normalmente viene prodotto e agisce quando hai il cariotipo XY, dando un fenotipo maschile (testicoli, peli, massa muscolare...). L'unica condizione, in cui si può avere una persona fenotipicamente femminile ma con i cromosomi XY, è quando si ha la resistenza completa agli androgeni: questo è l'unico caso (rarissimo), in cui c'è qualcuno a cui alla nascita gli viene attribuito il sesso femminile (perché l'aspetto fenotipico è della donna), ma in realtà cromosomicamente è un maschio. Quindi, una persona con questa problematica non andrebbe mai a fare boxe, perché l'androgeno "non gli funziona" e quindi ti stai confrontando con chi ha un vantaggio biologico rispetto a te.
Visto che ormai, all'interno dello sport e della medicina, è entrata l'ideologia che dice che non esiste il maschio o la femmina, ma facciamo tutti parte di un ampio spettro, bisognerà che il CIO, piuttosto che prendere quello che c'è scritto sul passaporto, in casi "sospetti" faccia un protocollo che permetta di certificare 3 cose:
1) Il componente cromosomico;
2) Il componente endocrino (quanto testosterone hai);
3) Il componente fisico.
Ad esempio, se una persona ha i livelli di testosterone alti ma non tantissimo (perché si abbassano anche farmacologicamente), ma XY e ha (o ha avuto) gli organi sessuali maschili, comunque BIOLOGICAMENTE è un maschio. Se poi la società (in genere quella occidentale) lo vuole qualificare come qualcosa di differente (perché lui ci si sente), non è un problema (sono liberi di farlo!), ma BIOLOGICAMENTE rimane un maschio: un maschio biologico può fare quello che vuole nella vita, ma NON DEVE COMPETERE con una femmina biologica, perché ha un vantaggio.
Se queste prove che certificano il sesso biologico degli atleti non vengono effettuate, un domani qualunque persona può decidere di registrarsi come donna, fare o non fare l'operazione (perché tanto sono fatti suoi e non lo verremo a sapere) e andare a competere con le donne, ma questo NON deve accadere, perché altrimenti l'idea stessa dello sport verrà distrutta.
Lasciate perdere gli attuali protagonisti, perché è inutile puntare il dito sulla singola persona, é l'idea che è molto più interessante. Nel caso di Imane Khelif, entriamo nel campo delle opinioni (non delle certezze): da quello che ho capito io, la genetica XY, i livelli di testosterone alti e quella struttura fisica, per me è un MASCHIO".
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Te nei vai come non fosse niente, come non fossi te. Te ne vai quando non c'è più niente, più niente di me. Te ne vai, sbatti la porta e intanto ho capito già te ne stai andando, dici, "Tanto ormai per te non piango più, fallo te". Che ne sai? Non ti hanno mai detto di no, tu che non sai che cosa sono i "non si può". Te ne vai come io fossi niente, come fosse che? Te ne vai perché non c'è più niente da prendere, te ne vai come ci fosse un altro, come se ti stesse già aspettando, come se esistesse qualcun altro uguale a me. Che ne sai? Non ti hanno mai detto di no, tu non hai mai pianto e non sai che cosa sono i "non si può", te ne freghi, tanto. No, non lo sai cosa vuoi, cosa stai cercando, no, non è mai, non è noi, ti rinnamorerai a marzo, il 16 marzo. Me ne vado come fossi pazzo, dì, pazzo di te. Me ne vado perché un po' ne ho voglia, un po' perché, perché per te l'amore dura un anno, perché te sai solo cancellarlo, vuoi solo chi non ti sta cercando più, come me. Che ne sai? Non ti hanno mai detto di no, tu non hai mai pianto e non sai che cosa sono i "non si può", te ne freghi, tanto. No, non lo sai cosa vuoi, cosa stai cercando, no, non è mai, non è noi, ti rinnamorerai a marzo, il 16 marzo.
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Fissa nella mente

Lo so: “non posso fare a meno di amarti.” Me l'hai detto cento volte. Poi: “sei sempre salda e fissa in cima alla lista dei miei desideri.” Cazzo, che palle grosse che sei! Sentimi bene, bimbo: siamo solo usciti qualche sera quando tua moglie e i figlioli erano al mare. Si vabbè, t'ho fatto anche scopare, per un po’ di sere: è stato perché eri così caruccio, mi faceva tenerezza il marito smarrito e poi… francamente stavo dimenticando i rudimenti dell'arte e mi serviva qualcuno che mi togliesse le ragnatele, lì sotto. E mi sono anche divertita, con te. Giuro. Ma non ti amoooo! E comunque, sei di un'altra. Non sottoscrivo certo un investimento a perdere già in partenza, fossi scema. Peraltro poi, io sto sempre aspettando che l'uomo che mi piace davvero si decida e mi scelga.

Sto cercando di prendermelo con ogni mezzo, ma lui proprio non riesco a farlo crollare. E a farmelo, porca puttana! È fidanzato. Con quella scema è sempre un tiramolla; si pigliano e poi si lasciano. E quando si lasciano, io mi ficco subito in mezzo. Cercando di consolarlo, di consigliarlo “per il suo bene” a lasciare quella donna, perché non è adatta a lui e gliene spiattello davanti le prove, i grossissimi difetti, i pettegolezzi. Oh: tutti da fonte sicura e fidata. Ma ancora non capisce che lo voglio. O piuttosto fa finta di non capire, il coglione. E quindi, malgrado le mie trasparenze, la mini indossata senza mutande con le parigine velate, la camicetta sbottonata senza reggiseno per fargli vedere tutto ciò che vuole… niente!

Nonostante casualmente ogni tanto mi strusci a lui in modo esplicito, mi stringa forte al suo braccio “per non cadere, sai: i tacchi alti” e sia sempre molto profumata, il soggetto resiste a tutti i miei assalti! È innamorato, il piccioncino. E vede solo lei: ‘sta vegana culona senza un filo di trucco, scialbissima, e tracagnotta. Cazzo ci avrà sotto, quella! Non usa neppure né deodorante né profumo. Per un approccio… “Greenpeace-no-pollution-save-the-planet” evidentemente! Bah… ‘Sta mezza zoccola fallita… Comunque, alla prossima che capita, se mi gira bene lo porto in un angolo nascosto, gli schiaffo una lingua in bocca, gli infilo direttamente una mano nei calzoni e vedi allora se non reagisce, se non gli si drizza subito l'uccello!

Che poi di sicuro ce l'ha bello grosso, a giudicare dal pacco: io l'ho notato subito. È la prima cosa che guardo, in un uomo. Quello si che lo voglio nel mio culo, cazzo, mmmmh… ! Certo che tu non l'hai ancora provato il mio culo e non succederà mai, tranquillo! Noo, te lo ripeto: non esco domani sera con te. Si, l'avevo capito già da come hai reagito l'ultima volta che siamo stati insieme, che nessuna mai t'ha fatto un pompino come te l'ho fatto io. Modestamente, so il fatto mio, in materia: sono un'artista. Guarda: ora basta, per piacere: lasciami stare che ti conviene. Comperati un paio di riviste hard, fatti un bel giro sui siti porno. Iscriviti a un sito di annunci.

O invece, meglio: vai a puttane. A proposito: ho un po’ di amiche escort bellissime, sane e discrete. Interessa l'argomento? Prendo il 20% sulle serate coi clienti che procuro loro. O magari fai una cosa estrema: sfogati con tua moglie, per favore. Poverina, in fondo un po’ di cazzo ogni tanto spetterebbe anche a lei, dopotutto, no? E non cercarmi più. Certo che non ti bloccherò, tranquillo. E non ti ignorerò se ti incontro, figuriamoci. Per chi mi hai preso? Sono una persona seria, di sani e rigidi princìpi morali! Adesso attacca, che ho il mio capo che mi porta a cena, stasera: la moglie è andata dai suoi. Fine della conversazione. Un bacio.

RDA
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