#napoli non turistica
Explore tagged Tumblr posts
Text
La Galleria Borbonica: Un viaggio affascinante nelle viscere di Napoli
Nascosto nel cuore di Napoli, a circa 60 metri di profondità sotto il livello del suolo, si snoda un mondo affascinante e misterioso: la Galleria Borbonica. Un tunnel di oltre 5 chilometri, un tempo parte di un ambizioso progetto militare, oggi un'imperdibile meta turistica che permette di immergersi nella storia millenaria della città. Dalla reggia al rifugio bellico: la storia della Galleria Borbonica La storia della Galleria Borbonica inizia nel 1853, quando re Ferdinando II di Borbone commissionò la costruzione di un tunnel che collegasse il Palazzo Reale con il Castel Nuovo. Il progetto, nato da esigenze militari, aveva l'obiettivo di creare una via di fuga sicura in caso di assedi o rivolte. I lavori procedettero per circa dieci anni, impiegando migliaia di operai e scavando nella roccia tufacea che caratterizza il sottosuolo di Napoli. La galleria, lunga circa 5 chilometri e larga fino a 10 metri, era dotata di un sistema di illuminazione e ventilazione all'avanguardia per l'epoca e rappresentava una vera e propria opera ingegneristica di grande valore. Tuttavia, la Galleria Borbonica non vide mai il suo utilizzo originario. Con l'unificazione d'Italia nel 1861, il progetto fu abbandonato e la galleria cadde in disuso. Nel corso del XX secolo, fu utilizzata come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale, ospitando migliaia di persone che cercavano riparo dai bombardamenti. Un tuffo nella storia: cosa si può vedere Oggi, la Galleria Borbonica è aperta al pubblico e offre ai visitatori un'esperienza unica nel suo genere. Un tuffo nella storia di Napoli, tra cunicoli suggestivi, reperti archeologici e testimonianze del passato. Il percorso guidato conduce i visitatori attraverso i diversi ambienti della galleria, illustrando le varie fasi della sua storia e le vicende che l'hanno resa protagonista di eventi cruciali per la città. Si possono ammirare le imponenti arcate in tufo, le cisterne d'acqua utilizzate come rifugio antiaereo, i resti di un antico acquedotto romano e persino alcune carrozze d'epoca abbandonate durante la guerra. Un'esperienza emozionante tra storia, mistero e leggenda L'esplorazione della Galleria Borbonica non è solo un viaggio nel tempo, ma anche un'esperienza ricca di suggestioni e mistero. L'atmosfera silenziosa e suggestiva dei cunicoli sotterranei, la luce soffusa che illumina le pareti e le storie raccontate dalle guide contribuiscono a creare un'ambientazione davvero unica. Non mancano, inoltre, le leggende legate alla galleria, come quella del fantasma di Ferdinando II o quella del tesoro nascosto dai Borboni durante la loro fuga dalla città. Queste storie, tramandate di generazione in generazione, aggiungono un tocco di fascino e mistero alla visita, rendendola ancora più emozionante. Foto di Mirko Bozzato da Pixabay Read the full article
0 notes
Text
San Marco, a Latina una delegazione della Rete delle Città Marciane
San Marco, a Latina una delegazione della Rete delle Città Marciane. Ha fatto tappa a Latina la Peregrinatio della Lampada votiva e del Vangelo di San Marco. L'iniziativa è stata organizzata dall'amministrazione comunale, sulla base del programma del pellegrinaggio ideato dalla Rete delle Città Marciane, a cui il Comune pontino aderisce da ottobre scorso. Per l'occasione, il Vescovo di Latina, Monsignor Mariano Crociata, ha presieduto la celebrazione eucaristica nella cattedrale San Marco. L'evento è stato preceduto da un momento di accoglienza della delegazione da parte del gruppo scout Agesci Latina 1. Il rito religioso è stato animato dalla corale "San Marco", diretta dal maestro Mauro Bassi. La cittadinanza è stata invitata a partecipare all'evento, svolto alla presenza di una delegazione dei comuni della Rete delle Città Marciane che, oltre a condividere il culto del Santo Evangelista, hanno collaborato sinergicamente alla promozione culturale e turistica dei territori dell'associazione. Gli oggetti sacri, Lampada e Vangelo, provenienti dal comune di Afragola (Napoli), resteranno nel capoluogo pontino fino al 27 aprile, quando una delegazione dell'amministrazione comunale di Latina li consegnerà ad Osvaldo Congiu, sindaco di Ollastra, centro in provincia di Oristano, successiva tappa del pellegrinaggio. La presenza a Latina della delegazione della Rete delle Città Marciane, presieduta da Marco Rizzo, sindaco di Castellabate (Salerno), ha consentito al gruppo di visitare alcuni luoghi pontini dal 19 al 21 aprile. La delegazione è stata ricevuta in Comune per un saluto istituzionale da parte del sindaco Matilde Celentano, dopodiché gli ospiti sono stati accompagnati a visitare il Museo Cambellotti, dove era prevista anche la proiezione di un video sulla storia della cattedrale San Marco, messo a disposizione dalla Curia vescovile di Latina-Terracina-Sezze-Priverno. Il gruppo è stato poi ospite del Comune di Sonnino, altro ente aderente alla Rete delle Città Marciane. Il sindaco Gianni Carroccia ha guidato la delegazione nel piccolo centro ausono per una visita al Museo delle Terre di Confine. Durante il soggiorno, gli ospiti hanno avuto la possibilità di fare visita alla Casa del Martirio di Santa Maria Goretti a Borgo Le Ferriere e di godersi il lungomare di Latina, fino al lago di Fogliano. "L'iniziativa – ha affermato il sindaco Matilde Celentano - costituisce uno scambio di esperienze finalizzate all'interesse comune, delle diverse municipalità, di promuovere i propri territori. La Rete delle Città Marciane, composta da 24 comuni, distribuiti in sette regioni d'Italia, è una realtà associativa particolarmente dinamica e ramificata, in grado di fare da cassa di risonanza agli eventi". "Con estrema soddisfazione da qualche anno facciamo parte di questa grande famiglia delle città e dei paesi che hanno come patrono San Marco – ha dichiarato il sindaco di Sonnino Gianni Carroccia – La Rete è un collegamento importante di interscambio culturale, storico e sociale. Visitare e conoscere nuove città attraverso la Lampada ed il Vangelo di San Marco è un'esperienza unica e irripetibile". "Insieme alla Rete – ha aggiunto l'assessore Andrea Chiarato, delegato dal sindaco alle attività del sodalizio - abbiamo già condiviso il 900° anniversario di Castellabate, perla del Cilento, e l'incontro con il presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana. Nei prossimi giorni saremo in Sardegna, per prendere parte all'appuntamento di Ollastra. Il tema culturale di San Marco, comune agli aderenti alla Rete che ha supportato anche la candidatura di Latina a Capitale italiana della Cultura 2026, rappresenta per il territorio pontino una grande opportunità in vista del prossimo Giubileo". "L'amministrazione comunale - ha proseguito il sindaco Celentano - guarda con interesse alla sfida del turismo religioso. Non a caso, nel dossier della candidatura di Latina a Capitale italiana della Cultura 2026, è stata prevista una programmazione, studiata insieme alla Curia Vescovile. Latina, in quanto città finalista, parteciperà alla terza edizione di 'Cantiere città', un'iniziativa di valorizzazione dei progetti della candidatura, volta alla definizione degli strumenti metodologici e al rafforzamento delle competenze già emersi nel dossier. Con 'Cantiere città avremo la possibilità di sviluppare alcune progettualità, come ad esempio quello del turismo religioso, vista anche l'imminenza dell'anno giubilare". "La tappa a Latina del pellegrinaggio – ha concluso il sindaco Celentano - sarà utile al confronto con altre realtà che perseguono la promozione del territorio anche attraverso i percorsi religiosi".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
"Apprendere dall'ignoto per migliorare la gestione delle città d'arte"
Spesso si sente dire che la nostra città, Firenze, non può diventare una Disneyland, un'affermazione che denigra una realtà di cui probabilmente si ha poca conoscenza.
Come affermava Lord William Thomson Kelvin, fisico e ingegnere britannico: "Se non si può misurare qualcosa, non si può migliorarla."
Il confronto tra Disneyland e le città d'arte italiane come Firenze, Roma, Venezia e Napoli può sembrare paradossale, ma ad una più approfondita analisi si può convenire che le attrazioni di Disneyland rappresentano opere ingegneristiche e architettoniche di grande valore.
Esse devono rispettare rigide norme di sicurezza, funzionalità e durabilità, con costi elevati in tutte le fasi di progettazione, costruzione, funzionamento, gestione e manutenzione costante e continua.
Potrà sembrare sorprendente, ma queste attrazioni possono essere considerate opere d'arte create dall'ingegno umano, meritevoli di considerazione, protezione e preservazione.
Un confronto insolito, certamente audace, ma che può reggere, evidenziando l'importanza di una gestione turistica olistica dei nostri centri storici. Disneyland eccelle nell'offerta di esperienze coinvolgenti grazie alla cura meticolosa per ogni dettaglio, dall'igiene delle aree pubbliche alla gestione accurata dei flussi di visitatori.
D'altra parte, le città d'arte, nonostante il patrimonio culturale straordinario, spesso mancano nella gestione complessiva di una pianificata organizzazione.
Investire nell'infrastruttura turistica, nella formazione del personale e nell'implementazione di politiche per garantire sicurezza e benessere potrebbe rivoluzionare l'esperienza dei visitatori.
La gestione dei flussi turistici non si limita a contenerli con soluzioni come ticket d'ingresso o altre invenzioni, ma significa diluirli in modo equo. Capita spesso che in un luogo della città ci sia sovraffollamento, mentre un altro risulti completamente deserto.
Questo vale anche per alcune regioni grandi e famose e per altre un po' più piccole e meno famose.
Trovare un equilibrio attraverso la tecnologia per distribuire in modo uniforme i flussi di visitatori può migliorare notevolmente l'esperienza complessiva.
Integrare tecnologie moderne potrebbe arricchire ulteriormente l'esperienza turistica, offrendo una prospettiva più approfondita sulla storia e sulla cultura locale rendendola fortemente esperienziale.
Un cambio di mentalità è altrettanto essenziale, partendo dalla maggiore considerazione e rispetto per gli ospiti che scelgono il nostro Paese.
Visitatori che devono essere trattati come ambasciatori della nostra cultura nei rispettivi Paesi di provenienza.
Questa diversa prospettiva sul turismo, con un trattamento più rispettoso dei nostri graditissimi ospiti, potrebbe sicuramente generare impatti positivi sull'economia locale e nazionale.
Imitare il successo di Disneyland e adattare tali modelli alle città d'arte potrebbe trasformare radicalmente l'esperienza turistica, rendendo questi luoghi non solo custodi della cultura, ma anche destinazioni più ospitali, più ricettive, più sicure e ben gestite per i visitatori di tutto il mondo.
Riccardo Rescio
Firenze 2 gennaio 2024
Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo
Disneyland o Disneyland Park, con una superficie di 650 ettari, è il primo parco divertimenti aperto dalla Walt Disney Company e l'unico inaugurato in vita da Walt Disney in persona.
Ubicato ad Anaheim, nella periferia di Los Angeles, è stato inaugurato nel 1955.
Fonte : https://it.m.wikipedia.org/wiki/Disneyland
Sito ufficiale Disneyland
https://disneyland.disney.go.com
L’attuale centro storico di Firenze si estende su 505 ettari ed è delimitato dai resti delle mura della città risalenti al XIV secolo.
Fonte :
https://www.patrimoniomondiale.it/?p=30#:~:text=L'attuale%20centro%20storico%20si,citt%C3%A0%20risalenti%20al%20XIV%20secolo.
Sito ufficiale della Città di Firenze
https://www.comune.fi.it/
0 notes
Text
I laghi italiani e la letteratura: i romanzi e i racconti ambientati sulle sponde dei laghi
I laghi italiani sono luoghi di grande bellezza naturale e attrattiva turistica. Non è quindi sorprendente che siano stati fonte di ispirazione per molti scrittori, che ne hanno raccontato la storia, la cultura e le tradizioni. Tra i romanzi e i racconti più famosi ambientati sulle sponde dei laghi italiani troviamo: Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas (1844), ambientato in parte sul Lago Maggiore. I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni (1827), ambientato in parte sul Lago di Como. La storia di un amore di Dino Buzzati (1960), ambientato sul Lago di Como. Il nome della rosa di Umberto Eco (1980), ambientato sul Lago di Garda. L'isola di Arturo di Elsa Morante (1957), ambientata sull'Isola di Procida, nel Golfo di Napoli. La luna e i falò di Cesare Pavese (1950), ambientato sul Lago di Garda. Il lago di ghiaccio di Primo Levi (1985), ambientato sul Lago di Garda. La ragazza del lago di Andrea Camilleri (2006), ambientato sul Lago di Lugano. L'isola disabitata di Italo Calvino (1945), ambientata su un'isola immaginaria nel Lago Maggiore. Questi romanzi e racconti offrono una visione affascinante dei laghi italiani, che vengono presentati come luoghi di bellezza, mistero e avventura. Il conte di Montecristo di Dumas è un classico della letteratura mondiale che racconta la storia di Edmond Dantès, un giovane marinaio che viene ingiustamente condannato a morte. Fuggito dal carcere, Dantès si vendica dei suoi nemici e diventa un ricco banchiere. Nel corso della sua storia, Dantès visita il Lago Maggiore, dove incontra la marchesa di Villefort e la sua figlia Mercedes, di cui è innamorato. I Promessi Sposi di Manzoni è un altro classico della letteratura italiana che racconta la storia di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, due giovani innamorati che vengono ostacolati nelle loro nozze dalla malvagità del conte Attilio. Nel corso della loro storia, Renzo e Lucia si rifugiano sul Lago di Como, dove incontrano il cardinale Federigo Borromeo. La storia di un amore di Buzzati è un romanzo d'amore che racconta la storia di Corrado e Giuliana, due giovani che si innamorano durante una vacanza sul Lago di Como. La loro storia è però destinata a finire tragicamente, quando Giuliana viene uccisa in un incidente stradale. Il nome della rosa di Eco è un romanzo giallo che racconta la storia di Guglielmo da Baskerville, un frate francescano che viene inviato a indagare su una serie di omicidi avvenuti in un'abbazia sul Lago di Garda. L'isola di Arturo di Morante è un romanzo che racconta la storia di Arturo, un bambino che vive sull'Isola di Procida con la sua famiglia. Arturo cresce in un ambiente magico e misterioso, che lo porta a riflettere sulla vita, l'amore e la morte. La luna e i falò di Pavese è un romanzo che racconta la storia di un gruppo di amici che trascorrono le vacanze estive in un paese sul Lago di Garda. Il romanzo è ambientato negli anni '30, in un periodo di grande incertezza e violenza. Il lago di ghiaccio di Levi è un romanzo che racconta la storia di un gruppo di prigionieri ebrei che sono costretti a lavorare in un campo di concentramento sul Lago di Garda. Il romanzo è un racconto drammatico e commovente della Shoah. La ragazza del lago di Camilleri è un romanzo giallo che racconta la storia di un commissario di polizia che indaga sull'omicidio di una ragazza sul Lago di Lugano. L'isola disabitata di Calvino è un racconto fantastico che racconta la storia di un gruppo di bambini che scoprono un'isola incantata sul Lago Maggiore. Questi sono solo alcuni dei tanti romanzi e racconti ambientati sulle sponde dei laghi italiani. La letteratura ha contribuito a rendere questi luoghi ancora più affascinanti e misteriosi, e ha permesso ai lettori di conoscere e apprezzare la loro bellezza. Read the full article
0 notes
Text
Incontro imbarazzante con l'ex
Chi è che vive nella zona più turistica di Napoli? IO! Chi ha una ex che è una guida turistica a Napoli? IO! Chi ha incontrato la ex in strada? IO!
Stamattina io e i miei genitori siamo andati tutti insieme a fare la spesa. Chi è che vive nel centro storico di Napoli? IO!Chi è che vive nella zona più turistica di Napoli? IO!Chi ha una ex che è una guida turistica a Napoli? IO! Chi ha incontrato la ex in strada nel centro storico di Napoli? IO! Che fortuna. Mannaggia al sacro Panda. Alla fine non mi faccio poi tanti problemi, solitamente…
View On WordPress
0 notes
Note
La viabilità di Pesaro e le Marche non si risolve manco in mille secoli, lo so perché ci vivo.
Per le altre città, penso che vadano in una località con una arena o stadio già pronto, senza costi aggiuntivi per ampliamenti o coperture, o per trasporti e ricezione turistica. Milano si prende tutto, in teoria sono attrezzati
Onestamente non ho idea, magari Pesaro ha un piano ben preciso, ma è difficile.
No niente stadi, si parla solo di impianti sportivi chiusi, è per questo che città come Firenze, Napoli, Palermo, Bari ecc si trovano in difficoltà, perché gli stadi enormi ci sono anche al centro-sud. Poi non so, dipende, magari invece è fattibilissimo riqualificare un singolo impianto entro un anno, cioè dalle mie parti ci sono state le Universiadi e in poco tempo hanno messo mano ad un sacco d'impianti sportivi. Perciò non escluderei a priori una Firenze, Napoli ecc, ma ovviamente bisogna calcolare costi ecc, ed è più facile che la scelta ricada su una città che ha già l'arena pronta appunto.
E ripeto, questi requisiti non li soddisfa solo Milano, ma anche Torino, Bologna e Roma sono fattibilissime.
20 notes
·
View notes
Photo
Voli nuovi per Sharm, Domina Coral Bay è sempre più vicino all'Italia
Il turismo internazionale, mai del tutto fermo in gran parte del mondo, è ormai ripartito anche nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ad esempio, Sharm El Sheikh e quindi Domina Coral Bay, il suo resort più grande e rappresentativo, sono sempre più vicini all'Italia e ai viaggiatori italiani.
Infatti, le compagnie aeree che dall'Italia raggiungono la celeberrima località turistica egiziana, da sempre amatissima dai turisti del nostro paese, sono sempre di più. A Swiss Air, Egypt Air, Air Arabia, Neos Air, Turkish Airlines e tante altre si è infatti aggiunta anche Albastar, che vola dall'8 agosto 2021 vola a Sharm da Milano Bergamo, Napoli e Bari.
Per raggiungere le splendie spiagge di Sharm, da Bari bastano poco più di tre ore, come da Roma, mentre da Milano si impiega solo un'ora in più. E Domina Coral Bay non offre è solo mare e spiagge. E' un luogo immenso, in cui farsi coccolare dallo staff del resort, che tra l'altro è stato interamente sottoposto a vaccinazione anti Covi-19 da tempo: 8 diversi, 3 ristoranti a Buffet, 7 ristoranti à la carte, 3 ristoranti sulla spiaggia, un Beach Club, un Casinò, l'unico Diving Center con molo privato di Sharm (così non si perde tempo negli spostamenti), la più grande SPA di tutto il Sinai...
Sul sito di Domina Travel (https://www.dominatravel.it/) e sul sito di Domina Coral Bay (https://www.dominacoralbay.com) sono disponibili tante diverse proposte, pensate per venire incontro alle esigenze di ogni viaggiatore.
2 notes
·
View notes
Text
“Borgo Materdei”: un nuovo modo di fare turismo
Il cuore pulsante di Napoli si rinnova con "Borgo Materdei", un innovativo progetto di accoglienza turistica promosso dall'associazione Passioni di Napoli, che rivoluziona il concetto di turismo attraverso la valorizzazione della comunità locale. Borgo Materdei nasce dall'idea di trasformare l'intero quartiere di Materdei in una comunità responsabile di ospitalità turistica (“CBT: Community Based Tourism”), dove gli ospiti possono sentirsi “cittadini temporanei”, identificandosi nel ritmo e nello stile di vita locale, ritrovando una dimensione più vera ed autentica. Una Comunità che vuole creare legami e dove persone accolgono persone, come amici venuti da lontano, con la gioia di rivederli ed il piacere di raccontargli tutto quello di cui sono orgogliosi. Borgo Materdei, Tavola Rotonda Così le botteghe storiche, le attività commerciali diventano infopoint diffusi, fornendo tutte le informazioni di cui si può avere bisogno: d’altro canto, chi meglio di chi vive da sempre quel luogo potrebbe darle? I vicoli, le strade e le piazze diventano un “Museo Diffuso”, in cui ogni abitante è narratore della Bellezza e custode dei luoghi e delle tradizioni locali. Non solo le eccellenze del nostro patrimonio, ma le persone sono il grande tesoro che il progetto vuole offrire: grazie all'installazione di QR Code strategici, i visitatori potranno accedere ai Luoghi delle memorie e delle passioni: non solo arte e storia, ma anche racconti, aneddoti, ricordi e piccoli segreti, narrati da una pluralità di voci, quelle di chi ci è “nato, cresciuto e pasciuto”, per esplorare le radici culturali e la vitalità di uno dei borghi più autentici di Napoli. Lo start-up del progetto, a cui da tempo Passioni di Napoli è a lavoro, culminerà in una serie di eventi culturali il 24 maggio, presso il teatro Bolivar, partner di questo ambizioso disegno che aspira ad una crescita sociale, culturale, ambientale ed umana del territorio. Borgo Materdei, infatti, deve costituire un’opportunità non solo per i visitatori, ma soprattutto per i residenti, in termini di creazione di valore e miglioramento della qualità della vita. Il pomeriggio alle ore 17.00 si terrà la round table "Ti racconto... il borgo" che vedrà coinvolti Romina Adaggio, direttrice del teatro, Ciro Guida, presidente dell’associazione VIA NOVA e Vicepresidente della III Municipalità del Comune di Napoli con delega alla Cultura, Antonio Esposito, tra i fondatori della Casa Editrice Edizioni MEA con sede a Materdei, lo scrittore Tonino Scala, autore di diversi saggi, romanzi e libri di narrativa per ragazzi e già Presidente della 𝗖𝗼𝗺𝗺𝗶𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗦𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗔𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮𝗺𝗼𝗿𝗿𝗮, Giuseppe Esposito dell’associazione VIVIQuartiere, ideatore del progetto PASSIONI DI NAPOLI-BORGO MATERDEI. Guarattelle Presente inoltre lo Studio Fotografico di Bruno Ciniglia, che sta curando la realizzazione dei contributi video de I Luoghi delle Memorie e delle Passioni, Carmine Ciniglia, giornalista e videomaker, e gli alunni della scuola media del plesso Lombardi-Fontanelle dell’ IC Statale 19 “Russo-Montale”, con la Dirigente Scolastica, prof.ssa Fabiana Alfieri, ed Il corpo docenti. L’incontro si concluderà con una perfomance a tema degli studenti, frutto di un’attività laboratoriale realizzata durante l’intero anno scolastico, in collaborazione con Passioni di Napoli. La serata si accenderà alle ore 20.30 con lo spettacolo teatrale "Guarattelle - L'impudente rivoluzione del libero arbitrio", una produzione a Km0 interamente creata nel quartiere Materdei. Questo evento unico metterà in scena talenti locali in ogni aspetto della sua realizzazione: da autori, attori e musicisti fino ai costumisti, scenografi e truccatori, per non parlare della location, il Teatro Bolivar, celebrando così la cultura e l'arte del borgo. Critica, riflessione e autenticità sono i valori portanti della pièce teatrale che vuole porre l’accento sulla lotta agli stereotipi con un feroce, ed “impudente”, attacco alla più tradizionale delle rappresentazioni. Attraverso "Borgo Materdei", l'associazione Passioni di Napoli non solo promuove un turismo più consapevole, responsabile e partecipativo, ma rilancia anche Materdei come modello di comunità creativa e sostenibile, dove residenti e “cittadini temporanei” possono sentirsi parte di una storia viva, palpitante, vera! Per maggiori informazioni su Borgo Materdei e gli eventi correlati, visitare il sito www.passionidinapoli.it. Read the full article
0 notes
Text
Bolzano, denunciato 46enne pluripregiudicato: truffava hotel di lusso da oltre 1 anno, scappando dopo la permanenza
Bolzano, denunciato 46enne pluripregiudicato: truffava hotel di lusso da oltre 1 anno, scappando dopo la permanenza. Se non è un record, certamente si tratta di un caso assolutamente insolito e raro. Il 46enne A. F. R., originario della Provincia di Napoli, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio quali truffa, insolvenza fraudolenta e sostituzione di persona, da oltre 1 anno è solito alloggiare in strutture ricettive di lusso del Capoluogo bolzanino e di altri Comuni dell’Alto Adige per poi allontanarsene omettendo di pagare quanto dovuto. Al fine di ottenere la fiducia dei vari albergatori si presenta abitualmente a bordo di autovetture di prestigio, si qualifica falsamente come manager di Aziende importanti ovvero persona del settore della moda con incarichi dirigenziali; quindi, dopo aver trascorso lunghi periodi in Hotel a 5 stelle, usufruendo di tutti i servizi connessi al soggiorno, si allontana senza saldare il conto. L’ultimo di questi fatti delittuosi è avvenuto la scorsa settimana. Per i numerosissimi episodi di questo genere dei quali si è reso protagonista, il soggetto è stato sistematicamente denunciato all’Autorità Giudiziaria dalle Forze di Polizia territoriali. Visto il susseguirsi imperterrito delle condotte truffaldine, il Questore della Provincia di Bolzano ha emesso nei suoi confronti una lunga sequenza di FOGLI di VIA OBBLIGATORI, con il conseguente divieto di far rientro in 32 Comuni dell’Alto Adige ove costui ha messo a segno le truffe. Questi Fogli di Via si aggiungono ad altri emessi negli anni scorsi dai Questori di altre Province a vocazione turistica. Inoltre, considerato come tali abituali comportamenti illeciti evidenzino un chiaro atteggiamento di disprezzo, da parte di questo individuo, nei confronti delle Leggi dello Stato, nonché una sua indubbia inclinazione al crimine, e come lo stesso soggetto costituisca una minaccia per la sicurezza e la tranquillità pubblica poiché tali comportamenti fanno legittimamente presumere che costui tragga il proprio sostentamento da attività criminose, il Questore ha emesso nei suoi confronti anche la Misura di Prevenzione Personale dell’AVVISO ORALE AGGRAVATO, prevista in questi casi dal Codice delle Leggi Antimafia, la quale comporta, a differenza di quello semplice, anche il divieto di possedere strumenti di comunicazione ed altre prescrizioni. Con tale Provvedimento il soggetto è stato intimato a mantenere una condotta conforme alla legge, nonché informato al tempo stesso che, qualora dovesse perseverare nella sua condotta illecita, potrà essere sottoposto alla Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, la quale comporta, oltre alla limitazione della libertà personale ed all’obbligo di dimora nel Comune di residenza, l’immediata revoca della patente di guida ed altre prescrizioni. Così come discusso anche nel corso del recente incontro tra il Questore Paolo Sartori, il Presidente di “HGV Associazione Albergatori”, Senatore Manfred Pinzger, ed Direttore Raffael Mooswalder , allo scopo di tutelare gli Operatori del settore, prevenire le truffe e contrastare episodi di insolvenza fraudolenta, i gestori degli Esercizi alberghieri e di altre strutture ricettive della Provincia di Bolzano sono invitati a segnalare tempestivamente alla Questura le generalità delle persone alloggiate – come peraltro previsto obbligatoriamente dalla Legge – tramite il Portale alloggiatiweb.poliziadistato.it ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
Text
Voglio succhiare tutto il midollo della vita. Poi mi metterò a scrivere. Il caso Stendhal e gli esordi precoci di Enrico Brizzi e Paolo Giordano
1. I dati, l’esempio. Anche se sono passati due secoli da allora, il mio personaggio è Stendhal. Nato nel 1783, scrive il primo libro, una guida turistica a Roma Napoli Firenze nel 1817 a 34 anni. Fino allora Stendhal aveva servito nell’armata di Napoleone. In seguito a 39 anni pubblica un trattato sull’amore, decisamente inservibile oggi. Venendo alle cose serie, c’è il suo primo romanzo pubblicato a 44 anni, Armance, storia di amore romantico abortito dall’impotenza. Il secondo romanzo è una bomba e lo pubblica di getto a 47 anni: è La certosa di Parma. In sintesi, Stendhal si lancia da solo. Nessuno lo sponsorizza. Il pubblico dei romanzi è praticamente solo femminile. Un uomo che scrivesse romanzi era un caso misterioso all’epoca. Anche questo spiega il relativo ritardo di Stendhal.
*
2. Le considerazioni di Stendhal sul suo ritardo sono pressoché infinite e per non annoiare il lettore lo rimando ai due malloppi Ricordi di egotismo e alla più ammiccante e artistica Vita di Henry Brulard. In sostanza Stendhal fa del suo ritardo una scusa e una pretesa a scrivere per i posteri. In effetti andò così: lo lessero a ondate generazionali mentre i suoi contemporanei gli preferivano altri.
*
3. Le considerazioni di un lettore di Stendhal sul ritardo si sprecano. A voi scegliere. Vorrei fare un elogio retorico del ritardo letterario ma a rovescio, denigrando i talenti precoci che spesso sono stati un business che oggi esibito palesemente per quello che è: affare di estetica, carineria, presa sul pubblico giovane (o allupato).
*
4. Elogio tramite Stendhal il ritardo creativo ma non perché sia uno di quelli che dice che il passato era meglio, solo perché anch’io ero più giovane. Ma perché la propria gioventù non può essere annoverata né tra i progressi né tra i regressi dell’umanità. Qui sta il punto…
*
Paragrafi senza numero.
Ecco il cuore del dramma di Stendhal e di un suo lettore a caso: nella sua gioventù lo riempirono di passato (culto degli autori classici ed illuministi) che in realtà erano già fuori moda passata la Rivoluzione francese, quando lui era sui banchi dell’accademia napoleonica.
Sicché mentre i programmatori-precettori di Stendhal gli parlavano di La Fontaine, di Rousseau e di D’Holbach in realtà rimpiangevano la loro gioventù.
*
L’unica cosa che posso e so fare, come lettore di Stendhal e avvocato del ritardo, è fare con voi dei calcoli combinatori su quello che l’intensa programmazione subita ha lasciato a Stendhal:
*un vastissimo amore per la letteratura (questo era inteso, d’accordo);
*l’esercizio potente della memoria, quindi in filigrana torna tutto nella sua pagina e voi ritrovate Tacito mentre nella Certosa parla del suo rivale, lo sugar daddy Conte Mosca;
*la conoscenza ragionata di molte cose, per cui un tramonto non è mai un tramonto ma l’ora dell’avemaria, dei pronostici e delle flebili speranze;
*l’ansia per la vita.
*
A dirla in un altro modo, a Stendhal l’accademia napoleonica e l’esercito prendono tutti i suoi vent’anni dandogli in cambio un sacco di libri. Ma la cosa non è poi così terribile, dal punto di vista di uno stendhaliano, perché nel far ciò hanno fatto di Stedhal proprio lo Stendhal che conosciamo.
*
E a vederla un po’ cinicamente (o per mero calcolo statistico) non si potrebbe fare altro nella vita che leggere libri, scrivere libri, o leggere e scrivere qualcosa su altri libri. Da stendhaliani di ferro, difensori del ritardo, si dovrebbe fare una delle tre cose (non importa di cosa trattino i libri e se uno lo fa da allievo o insegnante) e, nel tempo libero, dare sfogo ai suoi bisogni, a quella che Stendhal chiama con eufemismo l’energia.
*
Ritardo a parte, direi che non ci si dovrebbe preoccupare di null’altro, che di poesia, umanità ed energia. Siamo al punto: avendo meno di trentacinque anni ed essendo i bisogni primari assolutamente impellenti (nella lunghissima postadolescenza che ci attanaglia tutti), forse è meglio che si cerchi prima di soddisfare i bisogni e poi fare poesia.
*
Anzi, poiché negli anni di cui sopra uno ha digerito moltissima letteratura di eccellente qualità, ci si può anche permettere di fare poesia proprio partendo dal soddisfacimento dei bisogni o fare letteratura per soddisfare la propria energia e tutte le combinazioni che scaturiscono dal mettere insieme i molti libri letti, i non ancora trent’anni e l’universo mondo che ci circonda.
*
Alla fine, come vedete, invece di un petalo di critica d’arte ci sta rovinando addosso una frana di macigni: per colpa dei ritardi il futuro è terribilmente incerto e per questo è il più bello di tutti i futuri, perché è tanto meno presente e possibile. La qual cosa sa di libertà, più di ogni altro costringimento.
Andrea Bianchi
***
Secondo Andrea, di giovane generazione, nella vita è bene aver soddisfatto (o aver lottato per) certi bisogni primari ed esistenziali prima di fare poesia, ovvero letteratura. E non ha torto. Dunque, sapendo che i talenti precoci non sempre reggono il peso di dover mantenere le promesse, merita la massima attenzione l’arte che emerge nella maturità, preformata e scolpita. Ma nella mia gioventù, l’esordio clamoroso di un Enrico Brizzi non ancora ventenne offrì una spinta e una visione che si allargavano verso una prospettiva evidente, che aveva i suoi contorni, era leggibile e poteva ben essere ascritta a un progetto. Era il 1994 e Jack Frusciante è uscito dal gruppo fu un’esperienza travalicante, sicura nella sua innovatività, che poneva una serie di premesse allettanti. I personal computer non erano ancora in tutte le case, la Rete praticamente non esisteva, tutto manteneva una dimensione decifrabile, dunque proiettabile, secondo un’inclinazione simile a quella degli antichi che amavano incastonare le loro storie nel cielo. L’ambiente bolognese, oltretutto, dava una spinta caratteristica e alternativa; lo stesso Brizzi si concedeva piccole guasconate, come inventarsi di essere nato a Nizza e di essere studente di Fisica. Eravamo nel Novecento, e all’esplosione del suo best-seller generazionale seguirono le dinamiche che conosciamo, dove le suggestioni mantenevano un percorso di curiosità, di ricerca, di possibilità.
*
Poi, una quindicina d’anni dopo, arriva l’esordio del ventiseienne Paolo Giordano – con l’esplosione di oltre un milione di copie vendute – in un’epoca in cui comincia a dominare la Rete, col trionfo dei blog e della partecipazione diffusa e iper-narrativa, ancora indenne dai social ma già pronta a una ricezione molto diversa. Qui, il mondo giovanile narrato ne La solitudine dei numeri primi è il prodotto di una borghesia agiata che intende consolidare le proprie istanze e i propri codici, soffocando ciò che può nascere dagli spiriti più sensibili. L’omologazione è fatta per stritolare, e le linee delle vie da seguire vengono fortificate come confini. Così, il nuovo fenomeno letterario viene subito catturato nelle maglie del sistema: dopo il premio Campiello Opera Prima e il premio Fiesole Narrativa Under 40, al romanzo viene assegnato subito il Premio Strega 2008, il massimo trampolino, urgente e necessario, per tutte le operazioni programmatiche che si andavano formando.
*
Secondo Wikipedia, il titolo del romanzo viene scelto da Antonio Franchini di Mondadori, mentre la copertina riporta un’immagine di grande suggestione – l’autoscatto di una ventenne olandese che ritrae l’espressione di un viso quasi incompiuto – ritenuta uno dei fattori dell’enorme successo del romanzo. L’altro fattore, com’è intuibile, è l’innocente avvenenza del giovane autore, un vero dottorando in Fisica (mentre Enrico Brizzi ne millantava lo studio); ma con questo non si vuole sminuire il valore dell’opera, che qui non è in discorso.
*
Proprio a quell’epoca, nell’allora sito-blog di Giulio Mozzi, l’intervento senza filtri di una scrittrice che anni dopo sarebbe stata finalista a un Premio Strega iniziava così: «Ormai per essere pubblicati bisogna passare un casting. Sei interessante? Sai parlare in pubblico? Sei un attore/attrice? Sei strano/a? Trasgredisci, porti le giarrettiere, sei sexy? Hai la faccia giusta, incuriosisci, puoi andare in tv, hai i denti a posto? Manca poco al Grande Fratello degli scrittori, in questo spaventoso vuoto pneumatico della progettualità editoriale. Da tempo non si leggono i libri ma si guardano le facce degli scrittori, li si chiama, nelle riunioni editoriali o nelle cene fra addetti, per cognome: ce l’ho, ce l’ho, mi manca. Siamo figurine dei calciatori. E poiché non tutti vendiamo le cifre che agli editori fanno comodo, siamo spesso calciatori di serie B. Quello non lo voglio perché c’ha troppa storia (cioè ha segnato poco, un’intera stagione in panchina), quella la tengo come fiore all’occhiello anche se mi va sempre in fuori gioco. Ovviamente nell’editoria (italiana) non ci sono in gioco le cifre del calcio, ma hai voglia a star lì a scrivere davvero, a lavorare tutti i giorni, a non fare la velina della letteratura: hai perso. C’è una schiera di bellocci, furbastri e manovratori che ti passa avanti».
*
Non c’è molto da aggiungere per inquadrare i nostri meccanismi editoriali, oggi diventati ancora più necessari e brutali. All’epoca non c’erano i social network, a trainare erano ancora la televisione e i giornali; ora, con la dittatura consolidata dei social, che scandisce la vita di una spaventosa quantità di persone, la necessità di certi meccanismi si è fatta ancor più granitica. Nel giro di alcuni anni Paolo Giordano viene cooptato nel sistema dei media e viene fatto funzionare a pieno regime, come componente “aggiornato” del gruppo dominante, che deve replicare sé stesso e ha trovato un perfetto esemplare per la successione. C’è il sospetto che l’autentica potenzialità artistica dell’uomo, il suo vero progetto individuale siano stati condizionati per farli confluire in un disegno generale: produrre narrativa per il mercato e articoli sul Corriere della Sera e sui rotocalchi, con presenze televisive insistite e coordinate, per offrire un format complessivo di appeal e credibilità. Una strategia per costruire una figura autorevole giovane e attraente, dunque attendibile, uno studioso integro che possa toccare anche argomenti sensibili legati alla scienza: come dimostra la pubblicazione del libretto di 80 pagine per Einaudi – proposto come “saggio riflessivo di scrittore” che è anche un fisico – sul fenomeno della pandemia, un instant book confezionato di corsa nelle prime due settimane di emergenza da “coronavirus”, senza che nessuno potesse averne un’esperienza vera; un’operazione dettata dalla sola urgenza di mercato, per sfruttare al massimo il bacino dei lettori finché si era in tempo, che ha portato Paolo Giordano al secondo record: oltre a essere il più giovane scrittore ad aver vinto uno Strega, è anche il più veloce ad aver prodotto un libro sulla pandemia del 2020, bruciando sul tempo chiunque altro.
*
Qui si vede la potenza dell’industria editoriale che conta, quando avvista i profitti a portata di mano. A differenza di Enrico Brizzi, che ha seguito una sua strada, Paolo Giordano sembra esser stato “trombonizzato” da un pezzo di classe dirigente cultural-editoriale che prima o poi dovrà passare il testimone, e vuole forgiare le generazioni successive a propria immagine. «Le riflessioni di Giordano da una parte assomigliano a quelle di tutti, e al contempo se ne diversificano», si legge in un articolo che illustra Nel contagio, il volumetto einaudiano sponsorizzato dal Corsera. E grazie al ca**o, direbbe causticamente qualcuno, visto che ogni individuo può essere simile ma non identico. Ma qui si rischia di entrare nel sincretismo della scienza nazional-popolare, i cui interpreti è bene che vengano formati nelle sedi opportune.
Paolo Ferrucci
*In copertina: Stefano Accorsi è Alex in “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, film del 1996 di Enza Negroni
L'articolo Voglio succhiare tutto il midollo della vita. Poi mi metterò a scrivere. Il caso Stendhal e gli esordi precoci di Enrico Brizzi e Paolo Giordano proviene da Pangea.
from pangea.news https://ift.tt/3aXPKSY
2 notes
·
View notes
Text
Ieri sera è stata una serata così fuori dal normale che se me lo avessero detto prima non ci avrei creduto.
Mia sorella è arrivata a Palermo e siamo uscite con l'idea di mangiare solo una pizza in centro e basta, serata tranquilla, sembrava che fossimo in pigiama. Mentre mangiavamo due ragazzi si avvicinano e la conversazione è stata tipo: "How is the pizza? ... Oh ok, ok, sorry, I'll let you finish it"
"It's ok, the pizza is good! You should give it a try. Where are you guys from?"
"We are from here, you?"
"You Italian? Ma in che senso? Anch'io sono di qua, ma perché stiamo parlando in inglese?"
"No ja non ci credo! Io sono di Napoli, lui di Palermo, pensavamo foste straniere che ne so, mo parliamo come si deve".
E questa è stata la più lunga conversazione con un italiano in inglese per sbaglio che ho fatto finora, di solito si fanno sgamare subito a colpi di "biutiful" seguiti da "mamma mia, ti maritassi", ma questo era bravo. Il suo amico parlava pure il russo, mi ha detto che ha vissuto a Kiev e che tornerà a Mosca e io lo capivo ed ero al settimo cielo. Ormai sconvolte con un appuntamento per dopo, io e mia sorella ci alziamo e ci mettiamo a camminare. Qualche ora dopo, in piazza, sento altro inglese rivolto a noi, ma questa volta ho detto subito che siamo italiane. Stavolta, però, loro non erano italiani ma uno svedese (alto 2 metri che odiava essere toccato e che non capiva niente di italiano) a cui mia sorella (che dice di non conoscere l'inglese e non saperlo assolutamente parlare perché sa tradurre solo le vignette di Instagram) ha insegnato le peggiori cose mentre lui elencava i motivi per cui la Svezia è meglio della Norvegia mischiando l'italiano allo spagnolo, e un francese che parlava sette lingue perché a casa si annoia e non fa altro che imparare le lingue e leggere romanzi russi, quattro di queste lingue le ha parlate contemporaneamente per tutta la sera con me. Ha tentato di insegnarmi un po' di francese ma ha fallito, faccio schifo, lo capivo meglio quando parlava in russo. C'è stato un momento pazzesco in cui aspettavamo le birre e il biondo, che in Svezia non è considerato biondo perché sono tutti più biondi di lui, ha incontrato altri due svedesi e hanno iniziato a parlare la loro lingua, solo che poi il francese si intrometteva nella conversazione in inglese ma quando si insultavano fra loro due lo facevano in russo e io e mia sorella ridevamo e non capivamo neanche più gli italiani intorno a noi, l'unica cosa che sono riuscita a cogliere, dal francese a cui chiedevo di tradurre qualcosa, è stata "fucking vikings". Erano come gli italiani che si incontrano all'estero, solo alti il doppio, biondi e con gli occhi blu. Per un attimo ho pensato che fossero amici da una vita. Poi ho scoperto che erano fatti.
Alla fine della serata, alle 5, la mia testa stava per esplodere. Non ho mai parlato per così tanto tempo in inglese con qualcuno di presenza ed è stato bellissimo. Mi ha detto che ho la pronuncia migliore fra tutti gli italiani che ha conosciuto anche se non sapevo pronunciare bene il suo nome e gli dava fastidio, e me lo ha detto con un italiano del nord Italia poco prima di raccontarmi la sua vita.
Quando stavamo tornando verso casa un maniaco ci ha seguite con la macchina e noi abbiamo suonato tutti i campanelli della via di casa mia per svegliare qualcuno e non doverlo affrontare e penso sia stato un finale all'altezza della serata, siamo arrivate alla porta correndo e ridendo e parlando dei i modi di certi cafoni che ci sono qui. Secondo il mio nuovo amico francese, che voleva sfatare il mito sui francesi altezzosi e antipatici mentre mi diceva che non gli piaceva per niente la confusione di Palermo e che mentre scendeva le scale della Vucciria ha detto al suo amico, allargando le braccia, "They're guiding us through hell" in tono teatrale, uno svedese non si comporterebbe mai come un italiano quando ci prova con una ragazza, solo se è ubriaco da andare in ospedale. Ogni tanto ci ha tenuto a dirmi che non sono brava come guida turistica, però avremmo potuto girare la Sicilia con loro se avessimo voluto, e invece io sono a casa sul mio letto a scrivere questo post
16 notes
·
View notes
Text
Il turismo in Italia è un settore in costante crescita
Il turismo in Italia è un settore in costante crescita, grazie alla grande varietà di attrazioni che il paese offre ai visitatori. Con le sue città d'arte, le bellezze naturali, le spiagge, i musei e le opere d'arte di fama mondiale, l'Italia rappresenta una destinazione turistica di eccezionale valore, in grado di soddisfare i gusti e le esigenze di ogni tipo di viaggiatore. In particolare, le città d'arte sono tra le principali attrazioni turistiche dell'Italia. Roma, Firenze, Venezia, Milano, Napoli, sono solo alcune delle città che attirano ogni anno milioni di visitatori da tutto il mondo. Le città italiane sono ricche di tesori storici, artistici e culturali, dalle chiese e i palazzi, alle strade e alle piazze, passando per i musei e le gallerie d'arte. Uno dei luoghi più iconici dell'Italia è sicuramente la città di Roma. La capitale italiana è una vera e propria oasi di arte, cultura e storia, dove passeggiare tra le vie antiche, ammirare le opere d'arte dei grandi maestri, visitare i monumenti e i musei, gustare la cucina locale in un locale tipico o acquistare un souvenir. Un'altra città italiana nota per la sua bellezza e la sua atmosfera romantica è Firenze, considerata da molti una delle città d'arte più belle del mondo. Il centro storico di Firenze è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, grazie alla sua ricchezza di tesori artistici e culturali. Qui si possono ammirare alcuni dei più grandi capolavori dell'arte italiana, come il David di Michelangelo, il dipinto della Venere di Botticelli e la Cappella degli Scrovegni di Giotto. Venezia, la città dei canali, è un'altra destinazione turistica molto amata dai visitatori che amano l'atmosfera romantica e suggestiva di questa città. Le vie di Venezia, intervallate da ponti, canali e palazzi storici, offrono una sensazione di magia e di assoluto incanto. Qui si possono scoprire i capolavori architettonici di Palladio, passeggiare tra le calli e scoprire l'arte del vetro soffiato. Ma l'Italia non è solo arte e cultura, ma anche bellezze naturali e paesaggi mozzafiato. Tra le destinazioni turistiche naturalistiche più interessanti e suggestive vi è sicuramente la meravigliosa Costiera Amalfitana, con i suoi panorami mozzafiato sulla costa, le spiagge, le passeggiate tra le rocce e i sentieri naturalistici. L'Italia offre anche ai turisti la possibilità di rilassarsi e godere del sole, in particolare lungo oltre 8.000 chilometri di splendide coste rivestite di sabbia e scogli. Tra le spiagge più belle dell'Italia, si possono citare la spiaggia di San Vito Lo Capo, in Sicilia, la spiaggia di Cala Granara, nell'Arcipelago di La Maddalena, e la spiaggia di Cala Mariolu, in Sardegna. Infine, l'Italia rappresenta una destinazione di grande interesse anche dal punto di vista gastronomico. La cucina italiana, famosa in tutto il mondo, offre un'ampia varietà di piatti saporiti e genuini, tra cui la pizza, la pasta, i salumi, i formaggi e i vini pregiati. In conclusione, l'Italia rappresenta una delle destinazioni turistiche più interessanti e complete al mondo. Con la sua grande varietà di attrazioni, dalla cultura e l'arte alle bellezze naturali, dalle spiagge alle città d'arte, l'Italia è in grado di soddisfare ogni tipo di viaggiatore. L'Italia rappresenta un vero e proprio tesoro nazionale, ricco di valore turistico ma anche culturale ed economico. Foto di Udo Read the full article
0 notes
Photo
Elena Greco, detta Lenù, da oggi studia a Pisa. Sono iniziate le riprese di “L’amica geniale. Storia del nuovo cognome”, la seconda stagione della serie tv ispirata all’omonimo romanzo di Elena Ferrante, che andranno avanti per quattro settimane. Veduta di Pisa Ph. lkonya (iStock) È infatti ambientata proprio a Pisa una parte del secondo romanzo del ciclo della scrittrice: Elena vince il concorso della Scuola Normale e lascia Napoli per andare a studiare nella prestigiosa Università di Piazza dei Cavalieri, con tutte le controindicazioni di essere una ragazza sola, in viaggio negli anni Settanta. Con la regia a cura di Saverio Costanzo ed Alice Rohrwacher, “L’amica geniale. Storia del nuovo cognome” avrà come protagoniste Margherita Mazzucco nel ruolo di Elena e Gaia Girace in quello di Lila (le stesse della prima serie). Grazie alla collaborazione del Comune di Pisa e Toscana Film Commission, la città della torre sarà occupata fino al 12 ottobre. Secondo le indiscrezioni, la troupe si muoverà tra i lungarni, Borgo, piazza delle Vettovaglie, piazza della Berlina e piazza dei Cavalieri, fino alla Scuola Normale. I lungarni pisani, con i meravigliosi palazzi che li decorano e i ponti sopravvissuti ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, sono i luoghi più suggestivi e famosi di Pisa, nonché fra i più romantici.Centro anche di numerosi hotel e alberghi, sono una delle tappe fondamentali per i numerosi turisti. Non solo per dormire, ma anche per gustare uno dei dolci delle molte pasticcerie pisane o un gelato davvero gustoso mentre si passeggia lungo l’Arno. Qui si racchiude tutto il passato e il presente di Pisa: un tempo erano il quadrato che individuava il centro della città, tanto che le famiglie benestanti vi avevano costruito i loro palazzi nobiliari. Ora sono un punto d’incontro per la vita notturna, la stessa che ha ispirato versi di poeti come Lord Byron e Shelley. La parte di Tramontana, che corrisponde alla zona a nord dell’Arno, è probabilmente la più suggestiva della città, con i portici bassi di Borgo Stretto e la miriade di vicolini che si diramano dalle tante piazzetta che hanno un fascino molto particolare. Tappa immancabile è Piazza delle Vettovaglie, sempre animatissima: di mattina per il mercato, di sera per i suoi bar, le paninoteche e i ristorantini affollati. Dopo Piazza dei Miracoli, quella dei Cavalieri è sicuramente la piazza più importante della città. A proteggerla da occhi indiscreti vi è la maestosa facciata del Palazzo della Carovana, sede della Scuola Normale Superiore, considerata una tra le più prestigiose scuole d’Italia. Al suo interno si trova anche il Palazzo dell’Orologio, che durante la sua costruzione, è andato a inglobare la Torre della Fame, quella citata per un episodio molto particolare nella Divina Commedia. Piazza Cairoli, costruita da Cosimo I de’ Medici, ha cambiato nome ben cinque volte, ma è comunemente chiamata dai pisani “Piazza della Berlina”, poiché secondo la tradizione, i criminali venivano legati alle colonne (messi alla berlina) e scherniti dal resto della città. Al centro la Statua dell’abbondanza, opera di Pierino da Vinci della fine del Cinquecento. La scelta di questi luoghi fuori dalla Pisa turistica vera e propria, sono stati una scelta per “far conoscere meglio questa splendida città della Toscana andando oltre alla torre” come ha dichiarato la produzione. Ma non solo: per ringraziare la città, verrà dato anche un nuovo look all’ex convento di Santa Croce in Fossabanda che sarà utilizzato come deposito, una volta completamente ripulito. Operazione che sarà a carico completo della società Mowe srl, quella che si occupa della realizzazione della serie televisiva: avrà l’incarico di sistemare anche tutta l’area verde intorno che si trova in stato di abbandono da anni, compreso lo smaltimento di numerosi rifiuti, grazie a un accordo tra Palazzo Gambacorti e la società stessa. Un ottimo scambio culturale e artistico, per un successo già acclamato. Scuola Normale Superiore di Pisa Ph. ClaudioStocco (iStock) https://ift.tt/2NsANQb “L’amica geniale” arriva a Pisa: le location toscane della serie Elena Greco, detta Lenù, da oggi studia a Pisa. Sono iniziate le riprese di “L’amica geniale. Storia del nuovo cognome”, la seconda stagione della serie tv ispirata all’omonimo romanzo di Elena Ferrante, che andranno avanti per quattro settimane. Veduta di Pisa Ph. lkonya (iStock) È infatti ambientata proprio a Pisa una parte del secondo romanzo del ciclo della scrittrice: Elena vince il concorso della Scuola Normale e lascia Napoli per andare a studiare nella prestigiosa Università di Piazza dei Cavalieri, con tutte le controindicazioni di essere una ragazza sola, in viaggio negli anni Settanta. Con la regia a cura di Saverio Costanzo ed Alice Rohrwacher, “L’amica geniale. Storia del nuovo cognome” avrà come protagoniste Margherita Mazzucco nel ruolo di Elena e Gaia Girace in quello di Lila (le stesse della prima serie). Grazie alla collaborazione del Comune di Pisa e Toscana Film Commission, la città della torre sarà occupata fino al 12 ottobre. Secondo le indiscrezioni, la troupe si muoverà tra i lungarni, Borgo, piazza delle Vettovaglie, piazza della Berlina e piazza dei Cavalieri, fino alla Scuola Normale. I lungarni pisani, con i meravigliosi palazzi che li decorano e i ponti sopravvissuti ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, sono i luoghi più suggestivi e famosi di Pisa, nonché fra i più romantici.Centro anche di numerosi hotel e alberghi, sono una delle tappe fondamentali per i numerosi turisti. Non solo per dormire, ma anche per gustare uno dei dolci delle molte pasticcerie pisane o un gelato davvero gustoso mentre si passeggia lungo l’Arno. Qui si racchiude tutto il passato e il presente di Pisa: un tempo erano il quadrato che individuava il centro della città, tanto che le famiglie benestanti vi avevano costruito i loro palazzi nobiliari. Ora sono un punto d’incontro per la vita notturna, la stessa che ha ispirato versi di poeti come Lord Byron e Shelley. La parte di Tramontana, che corrisponde alla zona a nord dell’Arno, è probabilmente la più suggestiva della città, con i portici bassi di Borgo Stretto e la miriade di vicolini che si diramano dalle tante piazzetta che hanno un fascino molto particolare. Tappa immancabile è Piazza delle Vettovaglie, sempre animatissima: di mattina per il mercato, di sera per i suoi bar, le paninoteche e i ristorantini affollati. Dopo Piazza dei Miracoli, quella dei Cavalieri è sicuramente la piazza più importante della città. A proteggerla da occhi indiscreti vi è la maestosa facciata del Palazzo della Carovana, sede della Scuola Normale Superiore, considerata una tra le più prestigiose scuole d’Italia. Al suo interno si trova anche il Palazzo dell’Orologio, che durante la sua costruzione, è andato a inglobare la Torre della Fame, quella citata per un episodio molto particolare nella Divina Commedia. Piazza Cairoli, costruita da Cosimo I de’ Medici, ha cambiato nome ben cinque volte, ma è comunemente chiamata dai pisani “Piazza della Berlina”, poiché secondo la tradizione, i criminali venivano legati alle colonne (messi alla berlina) e scherniti dal resto della città. Al centro la Statua dell’abbondanza, opera di Pierino da Vinci della fine del Cinquecento. La scelta di questi luoghi fuori dalla Pisa turistica vera e propria, sono stati una scelta per “far conoscere meglio questa splendida città della Toscana andando oltre alla torre” come ha dichiarato la produzione. Ma non solo: per ringraziare la città, verrà dato anche un nuovo look all’ex convento di Santa Croce in Fossabanda che sarà utilizzato come deposito, una volta completamente ripulito. Operazione che sarà a carico completo della società Mowe srl, quella che si occupa della realizzazione della serie televisiva: avrà l’incarico di sistemare anche tutta l’area verde intorno che si trova in stato di abbandono da anni, compreso lo smaltimento di numerosi rifiuti, grazie a un accordo tra Palazzo Gambacorti e la società stessa. Un ottimo scambio culturale e artistico, per un successo già acclamato. Scuola Normale Superiore di Pisa Ph. ClaudioStocco (iStock) Sono iniziate a Pisa le riprese di “L’amica geniale. Storia del nuovo cognome”, il sequel della serie tv ispirata all’omonimo romanzo di Elena Ferrante.
1 note
·
View note
Link
I “bassi” sono diventati un’attrazione turistica e il mercato degli affitti non turistici è impazzito
3 notes
·
View notes
Text
Master non Universitari 2019
Fino al 30/05/2019 sono aperte le iscrizioni per partecipare ai Master Non Universitari Anno 2019, finanziabili al 100% grazie all'Avviso Pubblico della Regione Basilicata con DGR n. 224 del 19.03.2019.
Studio Risorse S.r.l. per garantire ai candidati una formazione internazionale e innovativa strettamente legata al mondo del lavoro, collabora con la Masterandskills S.r.l. di Roma, Business School interna alla Facoltà di Economia dell’Università La Sapienza di Roma e dell’Università Federico II di Napoli, al fine di ottenere una valutazione congiunta dei profili in linea con le job profile aziendali preparando i discenti ai colloqui selettivi attraverso Role play, momenti di Assessment e testimonianze in aula di Manager d´Azienda.
A conclusione dei Master e dopo il conseguimento del titolo finale di specializzazione, è previsto l’inserimento lavorativo nelle Aziende partner a livello nazionale.
L’offerta didattica è la seguente:
- Master in “Compliance Management, Finanza, Risk & Auditing”
- Master in “Management dell’Industria Turistica ed Alberghiera”
Per scaricare le brochure informative, gli schemi di domanda ed i bandi di selezione, clicca qui
Per informazioni e/o iscrizioni, contatta gli uffici di Studio Risorse telefonicamente allo 0835/386028 o allo 329/6664503, oppure via e-mail a [email protected].
1 note
·
View note
Photo
Tinello - Campo nell'Elba (LI), una estate al top: 19/8 Donatella, 20/8 Il Pagante, 21/8 Prezioso, 22/8 Samsara on Tour, 23/8 One Two One Two, 24/8 Closing Party
special adv by ltc - lorenzo tiezzi comunicazione
La settimana che va dal 19 al 24 agosto al Tinello di Campo nell'Elba è decisamente piena di party, eventi tutti da vivere tra l'altro in uno scenario unico come quello di un'isola in cui la natura è sempre protagonista. Ecco il dettaglio dei party, tutti decisamente da non perdere:
Lunedì 19 agosto Le Donatella / Popfest @ Tinello - Campo nell'Elba (LI) Personaggi tv e protagoniste della nightlife e del gossip, sanno senz'altro come farsi notare e come far divertire. Le Donatella sono note per la loro curiosità, la passione per la moda, l'allegra stravaganza e la freschezza che si traducono in look divertenti, sperimentali, eccentrici...
Martedì 20 agosto Il Pagante @ Tinello - Campo nell'Elba (LI) Il collettivo de Il Pagante, conosciuto per hit divertenti come "Vamonos" (disco d'oro!) e per l'atmosfera folle delle sue serate, è uno dei più scatenati fenomeni dei club e della scena dance italiana ormai da tempo. Eddy Veerus, Roberta Branchini e Federica Napoli quando sono sul palco fanno divertire e danno energia a tutti...
21 agosto Prezioso @ Tinello - Campo nell'Elba (LI) Come Fargetta, fa parte del team del mitico Deejay Time. Creatore di tante hit musicali tra cui "Tell Me Why e "Voglio Vederti Danzare", in console ha una tecnica eccellente e sa sempre come far scatenare ogni tipo di pubblico.
Giovedì 22 agosto Samsara on Tour + Jaguar @ Tinello - Campo nell'Elba (LI) Lo staff artistico del mitico Samsara Beach sbarca al gran completo al Tinello di Campo nell'Elba e viene aggiunto da quello del fiorentino Jaguar. Sarà una notte tutta vivere.
Venerdì 23 agosto One Two One Two by Deejay, m2o @ Tinello - Campo nell'Elba (LI) E' una one night hip hop trap & reggaeton legata a Radio Deejay e a m2o. In console e al microfono Wad e Val S, personaggi simbolo di questa scena musicale in Italia
Sabato 24 agosto Closing party Tinello with Big Mama @ Tinello - Campo nell'Elba (LI) L'imperdibile festa di chiusura dell'estate 2019 al Tinello. Big Mama è un super party dedicato al sound urban e black. Big Mama è una festa irresistibile, 100% Made in Salento... https://www.facebook.com/Bigmamasalento
I party del Tinello sono tutti sulla pagina Facebook del Club https://www.facebook.com/pg/tinelloclub/events/
Tinello Club Via per Portoferraio 1318 - Campo nell'Elba (LI) Infoline e prenotazioni: +39 351 011 6819 [email protected] https://www.facebook.com/tinelloclub/ https://www.instagram.com/tinello.club/ http://musicaeparole.it https://www.facebook.com/musicaeparoleofficial/
"Era il momento giusto per provare questa nuova avventura e portare tutto il nostro know how all'Elba, un'isola bellissima che ha un grande potenziale come destinazione turistica giovanile. L'isola è perfetta per chi vuol godersi il mare di giorno e ballare in spazi di qualità di sera e di notte", raccontano Francesco Susca e Adriano Lucidi di Musicaeparole, che dall'estate 2019 gestisce in club. Susca e Lucidi desiderano ringraziare il Dott. Giorgio Cuneo, titolare della Giorgio Cuneo Management Consulting, per la professionalità con la quale ha gestito l'intera operazione e per l'opportunità che ha fornito all'isola per differenziare la propria offerta turistica e i fondatori del Tinello, Susy e Piero Murzi. Lo slogan dell'estate 2019 al Tinello è semplice: #followthesummer
2 notes
·
View notes