#musiche liriche
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Anteprima della Commedia Lirica "La Badessa nel Bosco": Un Viaggio Storico nel Monferrato al Chiostro di Santa Maria di Castello
Il 15 novembre 2024, presso il Circolo Culturale "I Marchesi del Monferrato" di Alessandria, va in scena "La Badessa nel Bosco," una commedia lirica tratta dal racconto di Cinzia Montagna e musicata dal Maestro Roberto de Mattia.
Il 15 novembre 2024, presso il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” di Alessandria, va in scena “La Badessa nel Bosco,” una commedia lirica tratta dal racconto di Cinzia Montagna e musicata dal Maestro Roberto de Mattia. Il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” ospita, il 15 novembre 2024 alle ore 17:00, l’anteprima della commedia lirica “La Badessa nel Bosco”, un’opera ispirata…
#Alessandria eventi#Alessandria today#arte e memoria#Chiostro di Santa Maria di Castello#Cinzia Montagna#Circolo Culturale i Marchesi del Monferrato#commedia lirica#cultura Monferrato#Cultura piemontese#Donne fuori dalla storia#Emiliana Conti#Eventi Alessandria#festival culturale.#Google News#INGRESSO LIBERO#italianewsmedia.com#La Badessa nel Bosco#Leggende locali#luoghi storici#Monferrato#Monferrato da scoprire#Monte Colma#musica e storia#musiche liriche#novembre 2024 eventi#patrimonio culturale#Pier Carlo Lava#presentazione opera#pubblico locale#racconto storico
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Trisha Brown
Trisha Brown ballerina e coreografa statunitense, ha aperto le porte a un nuovo modo di pensare e agire il movimento.
È stata la prima a portare la danza in luoghi non convenzionali, a far ballare in jeans, scalzi, a usare la musica (ma spesso anche a non usarla) in modo libero, a intrecciare il lavoro con altre arti a cominciare da quelle visive, a giocare con l’improvvisazione.
Dagli anni Settanta al 2011 ha creato oltre cento coreografie e sei opere liriche. È stata la prima a creare performance su superfici urbane, trasponendo la danza dal piano orizzontale a quello verticale.
In cinquant’anni di carriera la sua arte, pur sottoposta a un ininterrotto processo d’invenzione e reinvenzione, ha presentato delle coordinate fondamentali che hanno caratterizzarono la sua poetica: la ricerca di un nuovo corpo danzante, la raffinatezza del vocabolario gestuale, l’improvvisazione come modalità creativa, la continua esplorazione dello spazio, l’interdisciplinarità e la riflessione sul rapporto tra musica e danza.
Instancabile sperimentatrice vicina all’élite artistica newyorkese, ha vissuto gli anni dell’esplosione delle avanguardie e assistito all’evoluzione del concetto di musica negli happening di John Cage, compositore e teorico musicale che è stato un guru di quella generazione e una delle personalità più rilevanti e significative dell’intero Novecento.
È stata anche un’importante visual artist, le sue opere sono state esposte in mostre, gallerie e musei di tutto il mondo tra cui la Biennale di Venezia, il Drawing Center di Philadelphia, il Walker Art Center, il Musée d’art Contemporain de Lyon e il Museum of Modern Art.
Nata ad Aberdeen, nello stato di Washington il 25 novembre del 1936, si era diplomata in danza nel 1958. Attratta dagli studi sull’improvvisazione si era trasferita a New York nel 1961 dove ha fondato il collettivo del Judson Dance Theater, identificato come l’origine della danza postmoderna.
Ha collaborato con il movimento artistico Fluxus, network internazionale d’arte, musica e design che mescolava diversi media e discipline artistiche e studiato le tecniche di educazione somatica, in particolare la Kinetic Awareness e la Klein technique, che hanno accompagnato il suo lavoro sul corpo segnandone la qualità di movimento.
Nel 1970 ha fondato la sua compagnia che, fino al 1979, era composta da sole donne.
Concentrata sul rapporto del corpo con la gravità e sull’interazione con contesti urbani, allenava a una astrattezza e leggerezza quasi da sogno, come a vincere la gravità. E così ballerine e ballerini, appesi a grandi funi, hanno scalato pareti e ballato sui tetti dei palazzi di New York.
Nel 1979 ha creato Glacial Decoy, il suo primo lavoro ideato per il teatro.
Del 1983 è il capolavoro Set e Reset con le musiche di Laurie Anderson e disegni di Robert Rauschenberg, considerato il manifesto della danza postmoderna.
Nel 1987 ha vinto il Laurence Olivier Award per l’eccellenza nella danza.
Nel suo percorso di ricerca ha sperimentato diversi stili che alternavano momenti di totale controllo ad altri di abbandono al libero flusso delle emozioni.
Alla fine degli anni ottanta ha approfondito il tema del gender e si è cimentata nella produzione lirica, ha curato le coreografie della Carmen diretta da Lina Wertmüller al Teatro San Carlo di Napoli e firmato diverse regie di opere classiche.
Negli ultimi anni ha utilizzato le nuove tecnologie collaborando con il visual artist e robotics designer Kenjiro Okazaki.
Si è spenta il 18 marzo 2017 a Sant’Antonio, in Texas, seguendo di qualche mese la dipartita del marito, l’artista Burt Barr con cui aveva spesso collaborato.
La sua compagnia, oltre a preservare e tenere viva la memoria del suo repertorio, ha avviato il progetto In Plain Site, con cui ha riadattato le sue opere principali, frammentandole e proponendone selezioni in modalità site-specific.
Una strategia di resistenza fedele all’atteggiamento pragmatico, aperto e proiettato nel futuro che ha caratterizzato l’intero percorso di questa grande icona della danza.
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OPERA FILM
SCUDETTO IN CASA PAISIELLO
OPERA IN DUE ATTI
soggetto di Mario Menicagli
musica di Mario Menicagli e Oliviero Lacagnina
libretto di Mario Menicagli, Giuseppe di Palma e Lido Pacciardi
edizioni: EMA Vinci edizioni - Sillabe
Danilo Paludi (baritono) – Gaetano [tifoso del Napoli]
Francesca Mercadante (soprano) – Caterina [moglie di Gaetano]
Niccolò Roda (baritono) – Munacello [spiritello]
Orchestra Il Contrappunto
L’azione si svolge in un appartamento napoletano tra il 30 aprile e il 4 maggio 2023
Sceneggiatura e Regia di Giuseppe e Luciano Scali
una produzione EMA Vinci records – NAREEI*
direttore di produzione Marco Cardone
PREMESSE
_ storia e tradizione
La prima operetta italiana che parla del calcio.
Sebbene il calcio sia uno sport relativamente giovane rispetto alla storia della lirica e dell'operetta, l'idea di un'opera incentrata su questo tema è affascinante, come è deducibile: il soggetto può dar vita a trame molto interessanti. Così è per Scudetto in casa Paisiello.
Le opere liriche e le operette hanno spesso affrontato temi legati all'amore, alla passione, al dramma, alla mitologia e alla storia. Il calcio, pur essendo una passione molto forte per molti, potrebbe essere considerato un tema meno "nobile", ma perché non far sposare assieme la principale forma musicale italiana, con la più importante tradizione sportiva vissuta nel paese dello stivale?
Un'opera teatrale sul calcio è qualcosa di completamente nuovo e originale, ha il potere di unire generazioni diverse e appassionare sia gli amanti della musica classica che i tifosi del calcio.
LA PRODUZIONE
_ antefatti
EMA Vinci records partecipa e vince il bando nuove musiche indetto dalla SIAE e dal Ministero della Cultura nell’ambito del progetto “Per Chi Crea”.
La discografica identifica quale l’artista da proporre al bando (giovani under 35) l’Orchestra giovanile “Il Contrappunto”, orchestra con la quale la discografica collabora oramai da tempo. (Andrea Mura Fondatore e vicepresidente, Damiano Tognetti Presidente e direttore artistico).
EMA Vinci records commissiona a Mario Menicagli il compito di scrivere e musicare un’operetta che verrà realizzata e prodotta in ambito cinematografico come nuova musica nella forma OPERA VIDEO.
Mario suggerisce come soggetto un’opera sullo scudetto del Napoli e avvalendosi dell’aiuto di Giuseppe di Palma, Lido Pacciardi e Olviero Lacagnina scrive la musica e il libretto.
Giuseppe e Luciano Scali realizzeranno la sceneggiatura e la regia. Marco Cardone sarà il direttore esecutivo della produzione.
Alla prossima puntata, così vi racconteremo la trama …
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Con il Sostegno del MIC e di SIAE nell'ambito del programma "Per Chi Crea"
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#scudettoincasapaisiello
#scudettonapoli
#scudettoema
#scudettonareei
@emavinci
@EMA Vinci service
@EMA Vinci records
@NAREEI
#EMAVinciservice
#EMAVincirecords
#NAREEI
@SIAE
@MIC
#PerChiCrea
#PCC
#SIAE
#ministerodellacultura
#MIC
* EMA Vinci records, EMA Vinci service e NAREEI sono marchi di EMA Vinci s.a.s
[email protected] – www.emavinci.it
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Terme di Caracalla: rivivono i fasti dell'antica Roma
Le terme di Caracalla sono pronte a rivivere i fasti dell'antica Roma. Un nuovo progetto, infatti, riqualificherà completamente uno dei siti archeologici simbolo della città eterna per dare un'esperienza di visita completamente nuova. La prima novità che gli spettatori vedranno sarà l'acqua, elemento essenziale delle terme. Saranno, inoltre, riaperti spazi finora rimasti chiusi. L'inaugurazione avverrà sabato 13 aprile con una serie di eventi culturali. L'acqua, anima delle terme Con il progetto di riqualificazione del sito archeologico, lo spettatore vivrà un'esperienza di visita completamente diversa da quella vissuta finora. Il primo step di questo ambizioso progetto è stato far tornare l'acqua, elemento principe di un complesso termale. L'acqua, che mancava nel sito dal V secolo quando è iniziata la fase di abbandono del complesso, tornerà alla vista dei visitatori con un'enorme vasca dalle forme minimali e contemporanee. Progettata dall'architetto Hannes Peer insieme a Paolo Bornello, la vasca darà vita a uno specchio d'acqua di mille metri quadrati nel quale si rifletteranno le imponenti rovine. Sarà, inoltre, sormontata su un lato da un palcoscenico leggero destinato agli spettacoli; ospiterà delle fontane che proporranno giochi d'acqua e di colori. L'acqua sarà presente anche all'interno delle strutture anticamente dedicate alla cura del corpo mentre altri zampilli e nuvole di vapore si libreranno a ridosso delle mura del complesso per rievocare l'atmosfera di un tempo. Passeggiare e meditare Come illustrato dalla direttrice delle terme, Mirella Serlorenzi, anche l'area verde del sito sarà trasformata. Diventerà un giardino botanico valorizzato con architetture effimere ed essenze odorose. L'impegno della direttrice è far ricomparire anche farfalle e api. Tutto concorrerà a ricreare un luogo in cui passeggiare e meditare com'era un tempo. Le terme di Caracalla, infatti, erano un luogo deputato alla cura del corpo e della mente in linea con la filosofia antico romana "mens sana in corpore sano". Il progetto, che procederà a step, prevede anche la riapertura al pubblico di due aree verdi e dell'antico ingresso sulla via di Caracalla, lo stesso utilizzato dagli antichi romani duemila anni fa, dove sarà collocata una nuova biglietteria. Terme di Caracalla: simbolo dell'antica Roma Le terme di Caracalla rappresentano un degli esempi più grandiosi di terme romane. Furono realizzate tra il 212 e il 216 d.C. sul colle romano dell'Aventino. Furono superate solo dalle terme di Diocleziano costruite nel 306. Dismesse durante la guerra gotica, l'area su cui insistevano le terme fu riutilizzata a fini abitativi e come zona agricola. Divenne un grande vigneto. Nel VI secolo fu utilizzato come cava per il reperimento di materiali di pregio come marmi e metalli. Dal XVI secolo, in occasione di diversi scavi, sono state rinvenute diverse opere molte delle quali sono entrate nella collezione Farnese. Nei tempi moderni, le rovine delle terme di Caracalla, con la loro imponenza, sono state una suggestiva cornice a eventi musicali di vario genere: da concerti di artisti moderni a opere liriche. Non a caso Paolo Conte, nel 2018, ha deciso di ambientarvi la tappa romana del suo tour per festeggiare i 50 anni di Azzurro. Tra quelle stesse rovine hanno riecheggiato le musiche del maestro Ennio Morricone. Dal 1937, inoltre, ogni anno la stagione estiva del Teatro dell'Opera di Roma si ambienta a Caracalla. In copertina foto di Gianni Crestani da Pixabay Read the full article
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Al teatro delle muse di Ancona in scena "A Christmas Carol" canto di natale con Roberto Ciufoli
Al teatro delle muse di Ancona in scena "A Christmas Carol" canto di natale con Roberto Ciufoli Arriva ad Ancona al Teatro delle Muse giovedì 21 dicembre A Christmas Carol Il Musical della Compagnia dell’Alba con Roberto Ciufoli nel ruolo di Scrooge. Il racconto di Charles Dickens viene proposto nella sua versione teatrale, per la prima volta in Italia con le musiche e le canzoni di Alan Menken (autore di La Bella e la Bestia, La Sirenetta, Aladdin, e molti altri successi), con la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini e la direzione musicale di Gabriele de Guglielmo, che si avvale della collaborazione di Monja Marrone. È la vigilia di Natale nella Londra del 1843, e tutti si accingono a festeggiare la ricorrenza. Solo il vecchio usuraio Ebenezer Scrooge mal sopporta questa festività, e chiusa la sua bottega si reca solitario verso la propria dimora. Durante la notte riceve la visita di tre spiriti: quello del Natale Passato, quello del Natale Presente e quello del Natale Futuro, i quali, tra flashback e premonizioni, riusciranno a mutare la sua indole meschina ed egoista. Scrooge si risveglierà la mattina di Natale con la consapevolezza che l’avidità del denaro e l’attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliati: finalmente la carità e la fratellanza si faranno largo nel cuore del vecchio usuraio, che per la prima volta trascorrerà il Natale con il nipote Natale con il nipote Fred e la sua famiglia. In scena vedremo Roberto Ciufoli nel ruolo di Ebenezer Scrooge, musiche di Alan Menken, liriche di Lynn Ahrens, libretto di Mike Okrent e Lymm Ahrens, ispirato al racconto di Charles Dickens, coreografie originali di Susan Stroman, regia originale di Mike Okrent, presentato in prima assoluta da Radio City Entertainment, presso il Teatro del Madison Square Garden, versione italiana Gianfranco Vergoni, direzione musicale Gabriele de Guglielmo, regia e coreografie Fabrizio Angelini, aiuto regia Alessia de Guglielmo, scene Gabriele Moreschi, costumi Marcella Zappatore, disegno luci Valerio Tiberi, disegno fonico Alberto Soraci, direzione musicale associata Monja Marrone, una coproduzione Teatro Stabile d’Abruzzo e Compagnia dell’Alba. Biglietteria 071 52525 [email protected] e al link L’attività di MARCHE TEATRO_Teatro di Rilevante Interesse Culturale è sostenuta da Comune di Ancona/Assessorato alla Cultura, Regione Marche/Assessorato alla Cultura, Ministero della Cultura, Camera di Commercio delle Marche in collaborazione con gli sponsor: Frittelli Maritime Group e Banco Marchigiano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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"Ritorno alle origini"
di Riccardo Rescio
«Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma» se poi la trasformazione tiene conto delle proprie origini, rivisitandole e adattandole al momento, allora si è veramente dato sostanza al cosiddetto postulato fondamentale di Antoine-Laurent Lavoisier risalente a fine XVIII secolo.
Infatti Il rilancio del Maggio Musicale Fiorentino ha come presupposto il ritorno alle proprie origini quando era prestigiosa casa delle differenti Arti performative.
Giovedì 10 agosto 2023 il Commissario straordinario Cutaia in conferenza stampa al Teatro del Maggio, con una perfetta e circostanziata analisi, ha esplicitato come meglio non sarebbe stato possibile fare la reale situazione e l'altrettanto reale possibilità di riportare il Maggio al suo antico splendore e persino di superarlo.
Nel prossimo settembre si avvia la nuova fase della Fondazione del Maggio all’insegna della sostenibilità dei progetti e alla ricerca di nuovi pubblici con il sostegno straordinario del Ministero della Cultura, del Comune e della Città Metropolitana di Firenze, della Regione Toscana, della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e di Intesa Sanpaolo.
La Stagione riparte il 13 settembre con il concerto “Bentornati al Maggio” diretto da Zubin Metha e interamente dedicato alle musiche di Mozart.
In cartellone La bohème, come introduzione all’anno pucciniano, l’opera per bambini la meravigliosa storia del flauto magico, basato sul capolavoro di Wolfgang Amedeus Mozart, e un calendario di otto concerti affidati, i primi due, a Zubin Mehta e cinque a Daniele Gatti.
L’ottavo concerto La petite messe solemnelle di Gioachino Rossini celebrerà i 90 anni del Coro del Maggio: sul podio il Maestro del Coro Lorenzo Fratini.
Dal 1°ottobre al 17 dicembre 2023 “C’è Musica & Musica”, otto concerti per le famiglie, il nuovo progetto del Teatro del Maggio dedicato alla divulgazione.
Tra gennaio 2024 e l’inizio del Festival sono in programma le musiche di scena di Peer Gynt di Edvard Grieg, con la direzione di Nikolas Naegele e la regia di Pier Paolo Pacini e, in marzo, l’opera Don Pasquale di Gaetano Donizetti con il debutto nella direzione di questo titolo di Daniele Gatti nell’allestimento di Jonathan Miller.
Il Festival del Maggio, giunto all’86esima edizione, si inaugurerà il 13 aprile con un concerto diretto da Daniele Gatti e proseguirà con tre opere liriche : Turandot, nel celebre allestimento di Zhang Yimou e con la direzione di Zubin Mehta, Jeanne Dark, opera contemporanea commissionata a Fabio Vacchi, con la direzione di Alessandro Cadario e la regia affidata a Valentino Villa, infine Tosca, con la direzione di Daniele Gatti e la regia di Massimo Popolizio.
Il maestro Riccardo Muti dirigerà i Wiener Philharmoniker, prestigiosa ospitalità del Festival.
Il nuovo corso del Maggio aperto alle differenti arti performative, inizia con uno spettacolo di danza in prima italiana, la Trilogia dell’estasi con le coreografie di Roberto Zappalà e con uno spettacolo dedicato a Pessoa, in coproduzione con il Teatro della Toscana/Teatro della Pergola e il Théâtre de la Ville di Parigi, per la regia di Bob Wilson.
Sull'onda del recente successo degli Who in concerto con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, a partire dalla prossima estate, si proporranno concerti rock e pop sia nella cavea, sia nelle due sale del Teatro.
La politica dei prezzi rimane tesa a incontrare il maggior favore del pubblico per il concerto “Bentornati al Maggio” del 13 settembre diretto da Zubin e per il concerto per i 90anni del Coro del Maggio del 22 dicembre 2023.
Il costo dei biglietti ancora meno cari rispetto a quelli applicati per gli spettacoli lirici nel corso dell’ultimo Festival per l’opera La bohème, non ci sono invece variazioni per i concerti sinfonici replicati in due sere che restano gli stessi proposti durante lo scorso Festival e che già allora erano ribassati rispetto al più recente passato.
I biglietti per tutti gli spettacoli sono disponibili on line sul sito del maggio www.maggiofiorentino.com a partire dall’11 agosto, la biglietteria del teatro sarà aperta venerdì 11 agosto dalle 10.00 alle ore 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 chiuderà invece per ferie sabato 12 agosto fino alla riapertura del 22 agosto con i medesimi orari.
Riccardo Rescio per Italia&friends
Firenze Teatro del Maggio 10 agosto 2023
Ministero della Cultura Ministero del Turismo Daniela Santanchè ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo Ivana Jelinic
Fondazione CR Firenze Intesa Sanpaolo Regione Toscana Città metropolitana di Firenze Città di Firenze Città di Firenze Cultura
Elena Tempestini Etpress Comunication
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366 // Presentazione dei libri "Lacerti di coro", "Aidos-Passaggi" e "Porto Franco" il 29/04/23 a Bologna
. Con immensa gioia, condividiamo l’evento di sabato prossimo 29 aprile 2023 organizzato da Versante Ripido a Bologna. . Esprimo la mia più sincera gratitudine. Potere ascoltare le voci poetiche e viaggianti di Virginia Farina e Giuseppe Martella, intrecciando anche le mie poesie con le loro liriche in un corale canto di sponde, con gli interventi di Giorgia Monti e le meravigliose musiche di…
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#presentazionelibro#bologna#eventi#Giorgia Monti#Giuseppe Martella#isole#Lacerti di coro#libri#mare#musica#poesia#presentazione#Sardegna#scrivere#Sicilia#Simone Martinetto#Versante Ripido#Virginia Farina
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Casanova
Foto © Casanova Opera Pop Da mercoledì 14 a domenica 18 dicembre sul palcoscenico del Teatro Lirico di Milano è approdata, riscuotendo grande successo, l’Opera Pop Casanova, con le musiche scritte da Red Canzian e le liriche di Miki Porru, protagonista Marco Schiaretti affiancato da un cast grandioso di professionisti L’opera è tratta dal best seller di Matteo Strukul “Giacomo Casanova – la…
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Arrivata qui, già mi sentivo a casa, ma dopo che mi sono soffermata e ho incominciato a sentire il silenzio tra i portici, ecco, li ero estremamente sicura di stare bene, di sentirmi a casa, capita, tra i silenzi e le musiche liriche che arrivavano dal teatro. Ho spento la chiamata e mi sono fermata, due minuti, respiro profondo e occhi chiusi. Ero al sicuro.
Bologna sei magica.
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9 e 10 novembre ’22 BORN GHOST al No'hma - Milano
Al via la Stagione No'hma con lo spettacolo Born Ghost della compagnia Coppelia Theatre, una "storia di fantasmi" che parla di diversità, tra videoarte e teatro di figura.
Per lo Spazio Teatro No'hma è tempo di dare avvio alla Stagione 2022/2023. Mercoledì 9 e giovedì 10 novembre alle ore 21 si riparte con l'ormai nota doppia serata degli spettacoli No'hma, inaugurata dalla compagnia Coppelia Theatre con il suo sorprendente "Born Ghost", progetto a metà tra la videoarte e il teatro di figura.
Coppelia Theatre è attiva dal 2010 sulla scena teatrale nazionale ed internazionale con un tipo di indagine che è unica nel suo genere e che si pone a confine tra arte e scienza; la sua attività congiunge le tradizionali tecniche costruttive alla sperimentazione ingegneristica.
Born Ghost è una raffinata opera frutto dell'incontro tra teatro e cinema d'animazione, in cui il fascino della produzione artigianale si unisce alla potenza visuale delle tecnologie digitale. Sul palco non ci sono attori, bensì marionette animate dalla performer e drammaturga Mariasole Brusa; i puppets sono tutti realizzati con tecnica di stampa 3D e immersi in suggestivi habitat digitali, in animazioni di videoarte di enorme impatto visivo.
La trama attinge alle tradizioni popolari romagnole, tra cui la leggenda di Azzurrina, l'albina figlia del trecentesco feudatario Uguccione, segregata a vita nel castello per via della sua diversità e scomparsa in circostanze misteriose. La pièce si presenta come una riflessione poetica sulla diversità e sull'isolamento, arricchita da una selezione di liriche della poetessa argentina Alejandra Pizarnik; ma è anche un inno alla libertà che è in sé lotta contro l'ignoranza e il pregiudizio.
A giudicare dalla scelta compiuta per la prima, dunque, il nuovo palinsesto si preannuncia ancora una volta caratterizzato da quelle "preziosità" che contraddistinguono No'hma all'interno del panorama teatrale milanese, e non solo. "Tutti insieme possiamo", questo il nome della nuova Stagione, è un titolo fortemente voluto dalla Presidente del Teatro Livia Pomodoro, motivato da una solida fiducia nei valori della condivisione e della partecipazione, che a partire dalla sfera culturale intrecciano strettamente la dimensione sociale e umanitaria.
La programmazione 2022/2023 sarà peraltro segnata da alcune importanti novità, a cui ha fatto cenno la stessa Presidente nel corso della cerimonia del Premio Internazionale, rimandando però al futuro ulteriori svelamenti in proposito.
Born Ghost
drammaturgia e performance
Mariasole Brusa
puppets, scene
Jlenia Biffi
video artist
Cosimo Miorelli
musiche originali, pianoforte
Stefano Bechini
sega musicale
Natalia Paruz
violoncello
Marco Algenti
consulenza alla regia
Andrea Macaluso
consulenza tecniche vocali
Francesca della Monica
co-produzione
ERT | Emilia Romagna Teatro
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9 e 10 novembre ’22 BORN GHOST al No'hma - Milano
Al via la Stagione No'hma con lo spettacolo Born Ghost della compagnia Coppelia Theatre, una "storia di fantasmi" che parla di diversità, tra videoarte e teatro di figura.
Per lo Spazio Teatro No'hma è tempo di dare avvio alla Stagione 2022/2023. Mercoledì 9 e giovedì 10 novembre alle ore 21 si riparte con l'ormai nota doppia serata degli spettacoli No'hma, inaugurata dalla compagnia Coppelia Theatre con il suo sorprendente "Born Ghost", progetto a metà tra la videoarte e il teatro di figura.
Coppelia Theatre è attiva dal 2010 sulla scena teatrale nazionale ed internazionale con un tipo di indagine che è unica nel suo genere e che si pone a confine tra arte e scienza; la sua attività congiunge le tradizionali tecniche costruttive alla sperimentazione ingegneristica.
Born Ghost è una raffinata opera frutto dell'incontro tra teatro e cinema d'animazione, in cui il fascino della produzione artigianale si unisce alla potenza visuale delle tecnologie digitale. Sul palco non ci sono attori, bensì marionette animate dalla performer e drammaturga Mariasole Brusa; i puppets sono tutti realizzati con tecnica di stampa 3D e immersi in suggestivi habitat digitali, in animazioni di videoarte di enorme impatto visivo.
La trama attinge alle tradizioni popolari romagnole, tra cui la leggenda di Azzurrina, l'albina figlia del trecentesco feudatario Uguccione, segregata a vita nel castello per via della sua diversità e scomparsa in circostanze misteriose. La pièce si presenta come una riflessione poetica sulla diversità e sull'isolamento, arricchita da una selezione di liriche della poetessa argentina Alejandra Pizarnik; ma è anche un inno alla libertà che è in sé lotta contro l'ignoranza e il pregiudizio.
A giudicare dalla scelta compiuta per la prima, dunque, il nuovo palinsesto si preannuncia ancora una volta caratterizzato da quelle "preziosità" che contraddistinguono No'hma all'interno del panorama teatrale milanese, e non solo. "Tutti insieme possiamo", questo il nome della nuova Stagione, è un titolo fortemente voluto dalla Presidente del Teatro Livia Pomodoro, motivato da una solida fiducia nei valori della condivisione e della partecipazione, che a partire dalla sfera culturale intrecciano strettamente la dimensione sociale e umanitaria.
La programmazione 2022/2023 sarà peraltro segnata da alcune importanti novità, a cui ha fatto cenno la stessa Presidente nel corso della cerimonia del Premio Internazionale, rimandando però al futuro ulteriori svelamenti in proposito.
Born Ghost
drammaturgia e performance
Mariasole Brusa
puppets, scene
Jlenia Biffi
video artist
Cosimo Miorelli
musiche originali, pianoforte
Stefano Bechini
sega musicale
Natalia Paruz
violoncello
Marco Algenti
consulenza alla regia
Andrea Macaluso
consulenza tecniche vocali
Francesca della Monica
co-produzione
ERT | Emilia Romagna Teatro
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CASTING PER “PARSIFAL” THE MUSICAL EXPERIENCE DI ROBY FACCHINETTI
CASTING PER “PARSIFAL” THE MUSICAL EXPERIENCE DI ROBY FACCHINETTI
Per la realizzazione di Parsifal, The Musical Experience, di Roby Facchinetti, si effettua casting finalizzato alla selezione di attori e attrici MUSICHE e IDEAZIONE: Roby Facchinetti LIRICHE: Stefano D’Orazio e Valerio Negrini SCENEGGIATURA e LIBRETTO: Stefano D’Orazio SHOW DESIGN e REGIA: Paolo Gep Cucco PRODUZIONE: Non Solo Arte Production INIZIO PROVE: Ottobre 2022 PREMIERE EUROPEA:…
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Nel 70° anniversario di "Malafemmena" nasce Totò Poetry Culture
Totò Poetry Culture è il duo napoletano che include il poeta/performer Gianni Valentino e il producer/musicista Lello Tramma. Insieme, i due artisti hanno approfondito e studiato la produzione poetica di Totò per poi creare un arcobaleno di musica elettronica – digitale e analogica – con cui attualizzare quei componimenti antichi. In un sentiero creativo che galleggia tra atmosfere electro | dub | chill | funk | sufi | ambient | soul | micro-techno | folk, i versi del Principe della risata e del corteggiamento pulsano di battiti contemporanei proprio nella stagione in cui si celebra il 70° anniversario di Malafemmena. Così da mercoledì 11 agosto – data non casuale, voilà – chiunque potrà salire a bordo di questo tappeto volante e sperimentare sensazioni inedite attraverso il groove del mashup “Core analfabeta / Ammore perduto”, il cui video è visibile al link www.youtube.com/watch?v=x8rF0nIGnFk&t=21s. Totò, recitando il ruolo di Jago nell’episodio “Che cosa sono le nuvole?” diretto da Pier Paolo Pasolini nel film collettivo “Capriccio all’italiana” , viene abbandonato in una discarica e, guardando il cielo, esclama: “Ah, straziante meravigliosa bellezza del creato. Ah”. A quella meravigliosa innocenza rendiamo omaggio con una clip che riabbraccia la natura nel suo agire. Quella natura che ci è stata sottratta durante la pandemia Covid-19, costringendoci alle nostre celle-abitazioni. Più noto con lo pseudonimo Totò, all’anagrafe imperiale Principe di Bisanzio, de Curtis è stato autore di decine di scritti: amorosi, familiari, sociali. E di alcune memorabili canzoni, che tutt’ora si cantano ovunque nel pianeta: dal Mediterraneo all’Asia all’Europa del Nord. La sua maschera al cinema e a teatro ha però – spesso e involontariamente – allontanato gli appassionati, anche i più devoti, dalle poesie che ha firmato in autonomia artistica e che solo più tardi sono state comprese nella loro dimensione, nella passione e nella profondità. C’è un senso ritmico e musicale innato – pur essendo egli analfabeta di pentagramma – nell’artista napoletano e il progetto Totò Poetry Culture ne rigenera le fonti e lascia che queste risorgano. Proprio nell’anno dello speciale anniversario di quello che è un monumento all’amore santo, eterno, maledetto e disgraziato: Malafemmena. A quell’ambivalente sentimento, radioso e disperante, salvifico e letale, psicotico e inebriante, Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno de Curtis ha intitolato rime e assonanze di grazia cristallina. Nel suo sound, il poeta-principe ha rintracciato una luna con cui ancora si illuminano emozioni private, intimità, fatti biografici, penitenze, eccessi. Il progetto debutta ufficialmente online con una prima traccia, un mashup romantico e accelerato fra Core analfabetae Ammore perduto, nella data fatidica dell’11 agosto. In quel giorno lontano del 1951, per la Festa di Piedigrotta targata La Canzonetta, Malafemmena venne eseguita per la prima volta in teatro dal cantante Mario Abbate. Dal focus rétro dedicato alla signora Diana Bandini Rogliani l’avventura si irradierà e nei mesi a venire, assieme ad altri esperimenti musicali abbinati alle liriche (i versi sono raccolti nel libro Antonio de Curtis IL PRINCIPE POETA a cura di Elena Anticoli de Curtis e Virginia Falconetti – Colonnese editore), naturalmente anche la nuova Malafemmena troverà la sua dimensione moderna. Poiché ancora adesso quel ritornello rabbioso è il simbolico testamento dell’attore-marionetta scomparso nella primavera del 1967. Da quel ricordo, e da quel foglio autografo del 1951 dedicato alla sua Mizuzzina, il duo omonimo che include il poeta/performer Gianni Valentino e il producer/musicista Lello Tramma riparte per trasportare le pagine di Totò in un segmento futuribile e digitale. Che non rinuncia al mood analogico, tra oud, pianoforte, synth, sample, chitarre, theremin, violoncello, tromba, saz, basso. A ridosso di Natale, infine, Totò Poetry Culture porterà nelle mani dei fan del Principe, e di coloro che vogliono ancora scoprirne il genio polimorfo, una doppia sorpresa per collezionisti doc. Ma adesso c’è il mashup. Primo round di questo lungo viaggio. “Poesia e musica elettronica trovano la loro simbiosi”, racconta Gianni Valentino, ideatore del progetto e voce recitante di Totò Poetry Culture. “Lo spoken word e il groove sonoro sono stati creati all’unisono. Non si trattava di comporre le musiche e, dopo, in maniera passiva, interpretare i versi. Né viceversa. Abbiamo lavorato esotericamente in studio di registrazione e anche distanti, nelle rispettive case, senza sosta. Rapiti da questa voragine poetica. In un frangente di furiosa depressione umana, spirituale e creativa (specialmente dovuta al secondo lockdown Covid), l’arrivo di questa idea è stata una luce miracolosa per rialzarmi. La citazione che apre la clip è l’ultima battuta cinematografica pronunciata da Totò. Ogni volta che ho visto quelle immagini del Principe-marionetta Jago scaraventato nella discarica di rifiuti dallo spazzino (Domenico Modugno) ho sentito una commozione smisurata, incontenibile. In quella faccia verde di Totò è concentrato l’incanto, la meraviglia innocente, la sensibilità dell’uomo-artista-poeta, la gioia e il martirio di aver intensamente vissuto, creato, amato. Per celebrare, anche visivamente, l’anniversario di Malafemmena e della costellazione dei suoi versi era sacrosanto iniziare dall’ultimo ciak di Totò con Pasolini. Così come fu per lui in quel sospiro d’addio, quella natura è oggi la nostra resurrezione di comunità. La reazione all’infinita galera subita a causa del Covid, quando ciascuno di noi è stato rinchiuso nelle proprie celle-case”. Dal canto suo, il producer/musicista Lello Tramma aggiunge: “Dopo venti anni di produzioni, album, concerti, collaborazioni con artisti italiani e internazionali, sono felice di aver partecipato finalmente a un progetto nel quale non ricopro il ruolo del leader. Mi fa sentire più rilassato e pure più responsabile perché sono cresciuto musicalmente e sono più consapevole. Talvolta è piacevole restare leggermente dietro le quinte”. Read the full article
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Dall'1 all'8 dicembre ritorna Messina Film Festival
Dall'1 all'8 dicembre ritorna Messina Film Festival. Messina Film Festival ritorna dall'1 all'8 dicembre, dopo un’interruzione di 22 anni, dedicato al rapporto tra il cinema e l'opera lirica. L'unico festival italiano che coniuga le due forme d'arte, è stato presentato ieri, lunedì 20 novembre, nella sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele. All'appuntamento, presente il sindaco Federico Basile, hanno preso parte l'assessora regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Elvira Amata, il Commissario Straordinario dell'EAR Teatro di Messina Orazio Miloro, e il direttore artistico Ninni Panzera. La produzione del Festival, a cura dell'Associazione La Zattera dell'Arte, è sostenuta dal Comune di Messina, dall'EAR Teatro di Messina, dall'Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo ed ha come main sponsor Unioncamere Sicilia. «La rinascita di questa importante manifestazione a Messina - ha evidenziato il sindaco Basile - dimostra che anche il tessuto sociale, culturale e imprenditoriale serve e deve servire nell'ottica di vedere la nostra Città rinascere. Una Messina che in questi ultimi anni si è risvegliata, grazie a un cambio di passo e per un modo diverso di approcciarci; e in quest'ottica possiamo fare tanto per riattivarla attraverso il coinvolgimento di tutti volto ad un interesse maggiore per Messina che sta già dimostrando di essere veramente la porta della Sicilia». Il Commissario straordinario Miloro ha espresso la piena condivisione del progetto da parte del Teatro di Messina in considerazione della particolare tematica, peraltro unica nel panorama nazionale, che accosta il cinema alle produzioni liriche curate dall'Ente. Pieno sostegno è stato ribadito poi dall'assessora Amata in quanto la manifestazione, punto di riferimento tra quanti amano il cinema e l'opera lirica, si inquadra nell'ambito delle linee guida dell'Assessorato regionale per avere individuato nel cinema uno strumento importante di promozione del territorio. La programmazione dell'evento avrà come sede principale la Sala Laudamo, ad ingresso libero, ma sono previste iniziative anche al Teatro Vittorio Emanuele e in altri spazi culturali di Messina. Venerdì 1 dicembre, aprirà la kermesse nel restaurato Foyer del Teatro Vittorio Emanuele, l'inaugurazione della mostra Bellini al cinema, e il 2 dicembre, il ricordo di Maria Callas per il centenario della sua nascita. Il festival si articola in varie sezioni non competitive con un panorama contemporaneo in cui trovano spazio film di grandi cineasti le cui opere sono state ambientate nel mondo della lirica: Bernardo Bertolucci, Luchino Visconti, Woody Allen, solo per citare alcuni. E poi un omaggio a Marco Bellocchio, alla sua passione per la lirica e a Maria Callas, nel centenario della nascita, la sua imponente attività artistica guardata attraverso lo specchio del cinema, con le prestigiose collaborazioni con i registi Franco Zeffirelli e Pier Paolo Pasolini. Una mostra e una retrospettiva sul compositore catanese Vincenzo Bellini con sei film che a partire dalla metà degli anni trenta e per i vent'anni successivi hanno dominato gli incassi della scena cinematografica italiana e internazionale. Di grande suggestione la selezione di tre film muti tratti da altrettante opere liriche. Le pellicole saranno accompagnate da musiche dal vivo eseguite da vari ensemble. Ed ancora un convegno curato da rappresentanti dell'Università di Messina per un approfondimento sull'importanza che la lirica ha avuto nel mondo cinematografico, una presentazione dei libri che nel tempo hanno indagato questo rapporto e poi ospiti, nazionali e internazionali, che racconteranno le loro personali esperienze in questi due importanti settori artistici. Un Festival unico nel panorama nazionale e internazionale che si candida a diventare un punto di riferimento per i tanti appassionati della lirica e del cinema. L'evento si avvale anche della collaborazione di tutte le associazioni culturali che a Messina operano in campo musicale e cinematografico, del Centro Studi Cinematografici di Roma e del Coordinamento dei Festival di cinema in Sicilia. La creatività contemporanea, infine si misurerà in un concorso di cortometraggi in cui l'opera lirica attraverso suoi personaggi o le arie troveranno vita nel racconto breve. Il Messina Film Festival sarà una manifestazione "plurale, rigorosa e green" che guarderà con molta attenzione alla sostenibilità ambientale con l'adozione di accorgimenti in aderenza alle linee guida adottate dal Ministero della Cultura.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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As the conspiracy reaches its finale, the Void Hunter joins the fight.
Uncover the Conspiracy in Zenless Zone Zero's All-New Version "A Storm of Falling Stars", S-Rank Agent Hoshimi Miyabi is here! With S-Rank Agent Asaba Harumasa Limited-Time Giveaway! Pre-register to obtain additional rewards.
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BANDO DI AUDIZIONE per il cast del musical SMACK! – IL MUSICAL Libretto e liriche: Tobia Rossi Musiche e direzione musicale: Francesco Lori Regia: Manuel Renga Si tratta di una musical comedy tutta italiana a tematica gay, in scena a Milano al Teatro Leonardo Da Vinci dal 28 marzo al 14 aprile 2019. E’ richiesta […]
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Addio a Flavio Bucci, dal Ligabue tv a Sorrentino
Un 'irregolare di talento', è morto in povertà a 72 anni
Giorgio Gosetti 18 febbraio 202018:47
Se n'è andato solo come un cane, a Passoscuro, su quel litorale romano che da alcuni anni aveva eletto a ultimo rifugio per una vecchiaia senza un soldo dopo una vita di splendori ed eccessi, esaltazioni e depressioni. Flavio Bucci (SCHEDA ANSA CINEMA), torinese del '47, ma di famiglia un po' molisana e un po' foggiana, ha chiuso la sua esistenza terrena pare per colpa di un infarto. Ma, come amava ripetere, "'c'è una sola cosa che ti uccide, però non lo sai mai prima quale sarà" e forse poco gli importava, dopo una vita spesa senza remore e senza mai occultare i suoi vizi, dalle sigarette all'alcool, dalla cocaina alle donne. "I suoi ultimi anni non sono stati sereni purtroppo - dice il figlio Alessandro, che per un tratto della vita lo ha accompagnato come attore - ed è triste pensare che in troppi lo abbiano abbandonato dopo una carriera così intensa tra il cinema e il teatro. Ma come spesso accade agli artisti aveva una sensibilità più acuta e dolorosa di noi uomini normali e il gran pregio di non rinnegare nulla di sé, neppure gli sbagli".
Addio a Flavio Bucci
Cresciuto nella Torino del dopoguerra tra gli immigrati del sud e poi contagiato dall'euforia della rinascita italiana, Flavio Bucci aveva abbracciato il palcoscenico alla scuola del Teatro Stabile come un amante focoso e impaziente. Alla sua passione regalava da subito tutto se stesso, sentendosi erede di un teatro classico, lontano dalle bizzarrie dell'avanguardia, ma aperto alla sperimentazione e al fascino dei testi, tra Shakespeare e Gogol ("Le memorie di un pazzo" è stato il suo cavallo di battaglia per oltre 30 anni), Virginia Woolf e Pirandello a cui lo accomunava la visione da lunatico solitario, caparbio e spigoloso. Sedotto dal cinema e dalla bella vita, era sbarcato a Roma all'inizio degli anni '70, forte di un'amicizia con Gian Maria Volonté che prima lo aveva iscritto "quasi a forza" al Partito Comunista e poi gli aveva presentato Elio Petri imponendolo nel cast di "La classe operaia va in Paradiso".
Il sodalizio - burrascoso e felice - con il regista romano lo portò ad imporsi presto, volto anomalo e indimenticabile che avrebbe avuto la sua celebrazione da protagonista nel personaggio di Total in "La proprietà non è più un furto" (1973). Poco dopo, in uno slancio di faticosissimo virtuosismo, prese le fattezze e l'anima del poeta e pittore Ligabue nell'omonimo sceneggiato Rai di Salvatore Nocita. Un trionfo perfino inaspettato che incollò ai teleschermi più di 15 milioni di spettatori e fece di Bucci una stella in palcoscenico. Più tardi avrebbe dato il volto al protagonista di Quer pasticciaccio brutto di via Merulana, diretto da Piero Schivazappa, dal romanzo di Carlo Emilio Gadda. Il cinema invece gli ha ritagliato prevalentemente parti di antagonista e caratterista cui l'attore dava ogni volta un graffio originale di umanità rabbiosa. "Erano gli anni in cui a Hollywood apparivano facce strane, da Dustin Hoffman a Al Pacino - raccontava - e questa linea di mezzo, tra gli scultorei protagonisti della generazione precedente e i colonnelli della risata si adattò bene a gente come me, irregolari di talento".
La lista delle sue apparizioni è lunghissima anche se poche volte la qualità dei lavori corrispondeva al suo prorompente talento. Tra tanti titoli piace ricordare il metodico e nevrotico giocatore di "Il sistema infallibile" diretto da Carlo di Carlo, il pugliese di "L'Agnese va a morire" con Giuliano Montaldo, il pianista cieco di "Suspiria" con Dario Argento, lo Svitol di "Maledetti vi amerò" con Marco Tullio Giordana, il prete blasfemo e brigante de "Il marchese del grillo" con Mario Monicelli, le collaborazioni con Eriprando Visconti e il viscido Evangelisti ne "Il divo" di Paolo Sorrentino. Grazie all'amico Marco Mattolini ha lavorato fino a poco tempo fa, prima con un recital autobiografico al vetriolo e poi con un bel collage di liriche e pensieri da Giacomo Leopardi, grazie a Riccardo Zinna ha avuto un toccante omaggio da vivo alla Festa del Cinema di Roma con il documentario-ritratto "Flavioh". Ha avuto due figli dalla compagna Micaela Pignatelli e un terzo dalla produttrice olandese Loes Kamsteeg. Grazie all'amore del fratello Riccardo molte volte si è salvato da se stesso. Ma, come amava dire, "Non mi pento di niente, ho amato, ho riso, ho vissuto, vi pare poco?" RaiPlay rende omaggio all'attore proponendo in home page lo sceneggiato del 1977 "Ligabue". Fu trasmesso da Rai1 in 3 puntate, dal 22 novembre al 6 dicembre nel 1977 e racconta la storia tormentata e visionaria del pittore "naïf" Antonio Ligabue (1899-1965), che visse, prima di essere scoperto e celebrato, un'esistenza dolorosa segnata da solitudine e disagio psichico. Tra gli interpreti di questo sceneggiato biografico, oltre all'indimenticabile Flavio Bucci nel ruolo di Ligabue, ci sono Pamela Villoresi, Giuseppe Pambieri e Alessandro Haber. RaiPlay ripropone anche "Don Luigi Sturzo", del 1981, una miniserie televisiva in 3 puntate andata in onda su Rai1. Lo sceneggiato racconta la vita di uno dei più importanti protagonisti del cattolicesimo democratico del '900: Don Luigi Sturzo, fondatore del Partito Popolare, antifascista, esule, ispiratore della Democrazia Cristiana. Interpretato da un convincente Flavio Bucci con la regia di Giovanni Fago. E' disponibile anche "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" del 1983, tratto dall'omonimo romanzo di Carlo Emilio Gadda, una miniserie in 4 puntate per la regia di Piero Schivazappa. Al centro dello sceneggiato le indagini del commissario Francesco Ingravallo, alle prese con il furto di gioielli della contessa Menegazzi e con l'omicidio della signora Balducci. Il commissario è interpretato da Flavio Bucci. Un altro titolo disponibile su RaiPlay è: "Le due vite di Mattia Pascal" del 1985, versione televisiva integrale della rilettura de "Il fu Mattia Pascal" (1904) di Luigi Pirandello (1867-1936), realizzata da uno dei più importanti registi italiani del secondo '900: Mario Monicelli. "Le due vite di Mattia Pascal" andò in onda su Rai1 in due puntate della durata complessiva di 150 minuti il 9 e 10 settembre del 1990. Tra gli attori del film ci sono Marcello Mastroianni, Flavio Bucci e Laura Morante, mentre le musiche sono di Nicola Piovani e la regia è di Mario Monicelli.
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