#musica e emozioni
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Espresso di Sabrina Carpenter: La Canzone che Domina le Classifiche Statunitensi
Un viaggio nel mondo del pop con un sound coinvolgente e un’artista che conquista il cuore degli ascoltatori
Un viaggio nel mondo del pop con un sound coinvolgente e un’artista che conquista il cuore degli ascoltatori Sabrina Carpenter e il successo travolgente di Espresso Il panorama musicale statunitense è stato recentemente travolto dall’energia di “Espresso”, l’ultimo singolo di Sabrina Carpenter. La canzone, che ha rapidamente scalato le classifiche di Spotify, Apple Music, e altre piattaforme di…
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..amore dato.. amore preso.. amore mai reso
amore grande come il tempo che non si è arreso
amore che mi parla coi tuoi occhi qui di fronte
e sei tu....
...il regalo mio più grande. ❤
©T.F.
@femmenoir-red
-emozioni red
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youtube
E quante notti Sono stata sveglia A disegnare sul soffitto Anche solo una stella A sentirmi Come Sally Senza avere più voglia Di fare la guerra.....
.🦋.
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#emozioni#sentimenti#anima#parole#vita#cuore#frasi#poesia#arte#musica#animaespirito#il tempo#amore#artisti#musica e parole#music#personaggi#ricordi#spettacolo#parole e musica
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La voce che non ho mai smesso di cercare
Ci sono momenti in cui il mondo sembra rallentare, quasi fermarsi. Come se tutto il rumore intorno si spegnesse, lasciando spazio solo a un silenzio denso, che ti obbliga a guardarti dentro. Quella sera era una di quelle. Camminavo senza meta, le mani nascoste nelle tasche del cappotto, cercando un calore che non era solo fisico. L’aria profumava di legna bruciata, il cielo era velato da una…
#Amore e separazione racconti brevi#Emozioni e incontri casuali#Racconti romantici misteriosi#Racconti romantici per giovani donne#Storie d’amore e musica
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Una luce riflessa illumina questa mia anima, addormenta i miei sensi in un'ultima lacrima. Vorrei innamorarmi e sparire in una nuvola senza sentirmi perso tra un punto e una virgola. Avrei voluto molto tornare tra le tue braccia ma ho pianto temporali terminati in una goccia. Mi addormento quando il buio è ormai contorno, con una luce accesa vicina quasi all'inferno. Avrei voluto vivere senza lasciare traccia ma strade di cemento conoscono la mia faccia. Tante cicatrici senza nemmeno piangere mi hanno reso un uomo sempre pronto a fingere. Dicono che l'amore prima o poi arriverà, ma qui c'è una puttana che di amore non ne sa. La solitudine ha un gusto molto spesso amaro, ti taglia in mille pezzi per spedirti lontano; se non sai sopravvivere con i tuoi pensieri, le tue favole voleranno leggere come ceneri. Buio e luna piena ma non c'è mai una stella, attraverso un sentiero diretto verso il nulla in una vita che grida, disperso in una giungla ma non mi piego alla foresta nonostante sono una foglia.
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Rido sempre forte proprio quando ho più paura.
Sierra - Carpe Diem
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sempre me stessa ma diversa da un attimo fa plasmata dalla musica e da ciò che leggo, posso scrivere lo stesso concetto cambiando la melodia delle parole o lo stile al variare della luce di ciò che sto leggendo a volte non leggo per non farmi influenzare a volte cerco pagine di autori per tuffarmi nel ritmo che mi serve con la musica si fa prima le emozioni nella pancia che devono uscire, a volte gocce che filtrano nelle caverne, a volte onde che ti portano via
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Prendi le distanze dai luoghi che ti offendono. Dalle persone tossiche. Un passo avanti da ciò che non ti fa felice. Respira oltre. Prosegui. Coltiva nuovi inizi indossa un po’ di cielo cospargiti di sogni. Scegli la tua altezza senza mai sentirti piccolo. Fregatene di chi sta più in alto. Mettiti comodo e goditi il panorama. Impara ad ascoltare impara a lasciare andare pianta tra i tuoi passi un sorriso una gentilezza un po’ di dolcezza e avrai sempre una casa in cui tornare. Ricordati della musica del mare quando non ce la fai più bagnati di brividi e di baci e di tutte le emozioni che conosci quando senti che la pelle sta per ritornare asciutta non rinunciare mai alla tua libertà neppure per Amore e goditela tutta.
-Andrew Faber-
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Vedi, le persone sensibili sono quelle che preferisco. Hanno un equilibrio che varia ogni giorno, forse ogni ora, meglio ancora ogni minuto. E vivono tutto come viene, le emozioni come capitano, con il rischio di soffrire tanto e bruciarsi troppo.
Amano il rischio e odiano la monotonia.
Potresti dare loro tutto il tempo che vuoi, ma se non hai lo stesso cuore, la stessa anima, la stessa fragilitá, potrebbero anche preferire la solitudine a te.
E non perché tu sia sbagliato o loro siano sbagliati.
Semplicemente perché le persone sensibili hanno bisogno di qualcuno accanto che abbia lo stesso cuore, la stessa anima e la stessa voglia di affrontare ogni giorno.
Le persone sensibili amano il rischio e odiano la monotonia. Tutto ciò che si ripete, non va.
Hanno bisogno di sentire vivere le emozioni anche quando la vita si ferma, devono sentire scorrere nel sangue la musica dell’amore anche quando fuori piove e si abbassa l’umore.
Non puoi controllare un animo incasinato, mettendo a tacere i casini, lasciandolo in silenzio.
Le persone sensibili hanno la vita piena di casini, ma è stupenda per questa, sono fondamentali i casini.
Devi accompagnarli, viverli, ascoltarli, comprenderli, stravolgerli.
Per stare con una persona sensibile:
Devi avere la voglia di rompere i silenzi, di offrire alternative quando sembrano non esserci, devi avere creatività nel mandare avanti un rapporto ogni giorno, avere l’onestà di non fare cazzate, di non tradire la fiducia perchè per loro è fondamentale.
La fiducia, la sensibilità e la complicità sono le basi. E se tu non hai questi valori, non potrai stare con una persona sensibile.
E non perché non sei all’altezza, ma i vostri cuori non battono alla stessa frequenza, c’è chi viaggia di abitudine e chi viaggia di spontaneità.
Questa è la differenza.
Le persone sensibili sono questo.
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“Essere Umani”: il successo del FuckCancer Choir al Teatro Municipale di Casale Monferrato
Una serata di emozioni e solidarietà con il musical del coro composto da pazienti oncologici: donati 5.000 euro all’Associazione Tumori Toracici Rari.
Una serata di emozioni e solidarietà con il musical del coro composto da pazienti oncologici: donati 5.000 euro all’Associazione Tumori Toracici Rari. Un musical che tocca il cuore: il trionfo di “Essere Umani” Sabato 14 dicembre, il Teatro Municipale di Casale Monferrato è stato il palcoscenico di una serata indimenticabile con il musical “Essere Umani”, portato in scena dal FuckCancer Choir.…
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Una delle cose che amo di più in assoluto fare è ritagliare del tempo per me e uno dei modi in cui lo faccio è scrivere i miei pensieri con la musica di sottofondo.
Ho questo diario dal 2012 ed è una delle cose più preziose che ho.
Ogni volta che lo apro ho l'opportunità di rileggere i miei pensieri e ripercorrere fasi della mia vita. Ogni singola volta mi rendo conto di quanti passi io abbia fatto in avanti e di quanto la vita sia una sorpresa continua, nel bene e nel male.
È assurdo notare come le emozioni che proviamo siano sempre le stesse, ma con il tempo si trasformino, adattandosi alla fase della vita che stiamo vivendo in quel preciso momento.
Non so voi, ma per me è spettacolare.
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"Cosa si fa quando le cose non vanno come
vogliamo, Lloyd?"
"Si ringrazia la vita, sir"
"E perché mai dovrei ringraziarla, Lloyd?"
"Perché a volte la vita è tanto generosa da non regalarci illusioni, sir"
"Un ringraziamento difficile, Lloyd"
"Ma doveroso, sir"
Simone Tempia, Vita con Lloyd
#lefrasi #lefrasipiubelledeilibri #simonetempia
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Storia Di Musica #351: Bob Dylan & The Band, Before The Flood, 1974
C'è un'altra ricorrenza periodica nelle Storie di Musica, e che capita quasi sempre a Dicembre: un racconto di un disco di Bob Dylan. Dopo tanto tempo vi racconto quando nasce la mia fascinazione per lui. Tra i libri della libreria dei miei mi capitò tra le mani, io andavo alle elementari, un libro, Bob Dylan: folk, canzoni e poesie, a cura di Alessandro Roffeni, Newton Compton Editori, pubblicato nel 1978 e comprato anni dopo dai miei ad una Festa dell'Unità. Mi affascinava anche perché aveva i testi inglesi a fronte e quel libro, che conservo ancora con affetto, aveva un'introduzione che finisce così: in un "ritmo di distorsione impoetica" si consuma l'impossibilità stessa di fare "grande" poesia, di additare le risoluzioni definitive: nelle pulsioni dell'eros, nella ricerca martellante di concatenazioni linguistiche nervose e oltraggiosamente impure, Dylan, e con lui l'uomo contemporaneo, cerca un instabile e mai risolto rapporto con l'irriducibile spietatezza del divenire storico.
Siccome è dicembrina, la collezione del mese avrà un'idea celebrativa, perchè i dischi che ho pensato festeggiano tutti mezzo secolo, omaggio questo anche ad una delle mie migliori amiche che è nata nello stesso anno di questi album.
La storia di oggi inizia quando Dylan, con una mossa clamorosa, abbandona la Columbia nel 1973, la casa discografica che lo scoprì e per cui aveva pubblicato i suoi primi 13 dischi, per passare alla neonata Asylum di David Geffen (che la fondò nel 1971 con Elliot Roberts) costruita per riabilitare la musica folk. Dylan in quel periodo iniziò a curare personalmente la sua attività finanziaria. Con la Asylum pubblica Planet Waves nel gennaio del 1974, un disco nato quando Robbie Robertson si trasferì a Malibù vicino casa di Dylan a metà del 1973. Il rapporto con Robertson e The Band è fortissimo: erano ancora The Hawks quando furono chiamati ad aiutare Dylan nella fondamentale transizione elettrica di metà anni '60, gli innumerevoli concerti insieme, e fu con questi musicisti che Dylan, dopo il misterioso e terribile incidente in moto del 1966, si ritirò in cantina a suonare per riabilitarsi (cose che diventeranno i mitici The Basement Tapes nel 1975). Planet Waves è un disco intimo, quasi di emozioni domestiche, che spiazza perchè sembra che Dylan abbia abbandonato l'epica universale della sua musica. Nasce l'idea di promuovere il disco con un tour e appena dopo la pubblicazione Geffen organizza 30 date in 21 città, in teatri e palazzetti al coperto, in circa un mese di tour. Il materiale registrato, nelle due date di Los Angeles del 13 e 14 Febbraio e a New York il 30 gennaio, venne pubblicato a Giugno con il titolo Before The Flood, addirittura un doppio live, il primo live della storia discografica dylaniana (le registrazioni precedenti verranno pubblicate molto tempo dopo) a testimonianza di un evento non secondario: dall'incidente del 1966, e tolta la partecipazione al Concerto per Il Bangladesh organizzato da George Harrison, è la prima tournee di Dylan in 8 anni.
Il titolo prende probabilmente spunto da un racconto, Farn Mabul, scritto da Sholem Asch, scrittore e drammaturgo ebreo-polacco, il cui figlio, Moses, era molto amico di Dylan, che lo aiutò ad organizzare la sua casa discografica, Folkways Records, che era attiva nel folk revival (e che quando chiuse, nel 1987, aveva così materiale ritenuto importante che fu acquisita dalla Smithsonian Society). Tra l'altro, l'ultima canzone di Planet Waves, Wedding Song, finisce così: We can't regain what went down in the flood. Nonostante il Tour fosse stato pensato per promuovere il disco, alla fine da Planet Waves arriva pochissimo, è piuttosto l'occasione per Dylan e i fidati musicisti della Band di riprendere le meraviglie spesso suonate insieme in studio e rivoltarle, riarrangiarle nel modo più imperscrutabile, tanto che le canzoni si riconoscono solo quando il canto irrompe e ne rivela la natura. In generale, dopo qualche data di rodaggio, le serate erano composte da un set con Dylan con la Band, un set solo del gruppo, uno solo di Dylan, e poi qualche bis di nuovo insieme. Ricordo qui gli strepitosi musicisti della Band, tutte leggende: oltre a Robbie Robertson, Garth Hudson, Levon Helm, Richard Manuel e Rick Danko, una line up indimenticabile.
Il risultato fu all'epoca rivoluzionario, perchè non si era abituati a sentire Dylan live sul disco: nel doppio c'è la sua massima espressione poetica, con buona parte dei suoi classici, da Like A Rolling Stone a Blowin' In The Wind, da Ballad Of Thin Man a Knockin' On Heaven's Door, da Just Like A Woman ad una rockeggiante Highway 61 Revisited. A questi si aggiungono le meraviglie della Band: capolavori come The Weight, The Night They Drove Old Dixie Down, The Shape I'm In. Dylan si ricuce le canzoni in abiti diversi, abbandona il canto romantico e spesso è furente nell'interpretazione, tanto che il critico Robert Christgau dirà in una famosa recensione del disco appena uscito "Without qualification, this is the craziest and strongest rock and roll ever recorded. All analogous live albums fall flat.", puntando l'attenzione sulla intensificazione musicale dei suoi classici in veste dal vivo.
Il disco divenne un successo, in Top Ten negli Stati Uniti e in Gran Bretagna (che va ricordato per numero di dischi in classifica era un luogo di Dylan mania da oltre un decennio). E in Dylan scatta qualcosa: la Columbia, pentita, gli richiede di ritornare a casa, e Dylan prima regala alla storia uno dei dischi più belli di sempre, Blood On The Tracks e poi parte il circo musicale del Rolling Thunder Avenue, il secondo tour consecutivo.
Negli anni furono ripubblicati dalla Columbia altre date, anche in cofanetto, ma niente di così sfavillante come l'edizione del cinquantenario che è arrivata nel 2024: 27 cd, 417 esibizioni inedite, registrazioni appena mixate e note di copertina di Elizabeth Nelson, che raccolgono tutti i concerti di quel tour, storicamente uno dei più importanti della musica rock occidentale.
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Studiate.
Per amore del sapere, mai per i voti.
Perché sapere aiuta a essere.
E sapere tanto aiuta a essere tanto.
Studiate!
Perché la cultura rende liberi
e niente vale più della libertà.
Studiate!
Perché siamo le parole che conosciamo,
perché il pensiero crea la realtà.
Studiate!
Perché non conoscerete mai la noia
se amerete un libro, un paesaggio,
un quadro o la settimana enigmistica.
Studiate!
Perché studiando capirete le vostre qualità, le vostre inclinazioni, i vostri punti deboli.
Studiate la storia, perché il passato illumina il presente.
Studiate la geografia perché ogni luogo è anche un fiume, una montagna, un vento.
Studiate la matematica perché nella vita spesso i conti non tornano e bisogna trovare soluzioni alternative.
Studiate le lingue straniere, perché i viaggi sono le lezioni di vita più belle.
Studiate la biologia perché capire come fa a battere il cuore o perché il battito accelera se vi innamorate è meraviglioso.
Studiate la filosofia perché imparerete a ragionare e a guardare il mondo dalle prospettive più originali.
Studiate la letteratura perché vivrete molte vite e vedrete posti incredibili da casa.
Studiate la grammatica perché la differenza tra un accento e un apostrofo non è mai un dettaglio.
Studiate la musica, l’arte e la poesia!
Perché la bellezza è emozione e terapia.
Studiate la fisica e la chimica perché nell’atomo e nelle molecole si celano energie potentissime.
Studiate!
Perché quando smetti di imparare smetti di vivere.
Studiate ciò che vi piace ma anche ciò che ora vi sembra inutile.
Perché un giorno, quando meno ve lo aspettate, ne capirete il senso.
Studiate!
Senza pretendere troppo da voi stessi e senza rinunciare mai allo svago, allo sport e alle emozioni.
Perché lo studio viene sempre dopo il vostro benessere!
Studiate!
Senza temere di dimenticare qualcosa.
Perché i buchi di memoria servono a fare spazio.
Perché la scuola serve a trasformare specchi in finestre, non a giudicarvi.
Francesco De Sanctis
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Lei era fatta cosi esplosione di passioni, tempesta vera fatta di vento, grandine e tuoni. Fatta di rabbia, di ferite mai rimarginate. Non era facile amarla. O forse amarle, perchè lei era tante donne in una. La sua anima era un campo di battaglia Di opposte emozioni sempre pronte a scontrarsi. Ma poi arrivavano improvvisi i colori dell arcobaleno le giornate di sole la dolcezza e l’ armonia. Come una mitologica divinitá Usciva dal mare calmo dopo la burrasca Ed era meraviglia e musica d’anima
Agostino Degas
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