#museo del Rinascimento
Explore tagged Tumblr posts
conformi · 2 years ago
Photo
Tumblr media
Pier Vittorio Tondelli, Altri libertini, 1980 VS Donatello, David, 1440
37 notes · View notes
storiearcheostorie · 1 month ago
Text
Firenze / Il Tesoro di Terrasanta: al Museo Marino Marini in mostra la Bellezza del Sacro
Firenze / Il Tesoro di Terrasanta: al Museo Marino Marini in mostra la Bellezza del Sacro Esposte fino a gennaio le opere più prestigiose della collezione del Tesoro del Santo Sepolcro. Tra i capolavori, lo spettacolare Altare dei Medici.
Redazione Un’esposizione che ripercorre la storia della cristianità e svela al pubblico oltre cinque secoli di devozione e bellezza sacra. Nell’antica chiesa di San Pancrazio, per la prima volta in Italia, sono in mostra le opere più prestigiose della collezione che costituisce il Tesoro del Santo Sepolcro, capolavori di elevato pregio artistico e mai esposti prima. La mostra “Il Tesoro di…
0 notes
michelangelob · 6 months ago
Text
La Scultura del giorno: la Maria Maddalena del Bandini
La scultura del giorno che vi propongo oggi è il busto in terracotta policroma di Maria Maddalena, realizzato attorno al 1565 da Giovanni Bandini. Fino al momento non si è ancora capito quale fosse la destinazione originaria di questo lavoro mentre l’identificazione della Santa raffigurata è dovuta ai capelli parzialmente sciolti che si intravedono al di sotto il velo. I capelli non acconciati…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
fashionbooksmilano · 7 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Seta. Potere e glamour
Tessuti e abiti dal rinascimento al XX secolo
Roberta Orsi Landini
Autori dei saggi: Marie Bouzard, Marina Carmignani, Andreina d’Agliano, Franco Franceschi, Dominique Charles Fuchs, Sofia Gnoli, Susan Miller, Roberta Orsi Landini, Maria Pia Pettinau Vescina
SilvanaEditoriale, Cinisello Balsamo 2009, 192 pagine, 120 ill.a colori, 10 ill. bianco e nero, 23x28cm, brossura, ISBN 978883661492
euro 35,00
email if you want to buy [email protected]
Sfarzo, raffinatezza e seduzione. Questi sono gli argomenti affrontati nel volume, dedicato alla storia di un materiale tanto antico quanto prezioso: la seta.
Pubblicato in occasione dell’omonima mostra, il catalogo – che inaugura la collana del CeSAC - Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee di Caraglio – sottopone all’attenzione del pubblico tre momenti storici in cui la seta, soprattutto attraverso le vesti, ha assunto un ruolo significativo nella storia del costume e della produzione: il Rinascimento, gli anni a cavallo fra Seicento e Settecento, e la prima metà del secolo XX. Il boom della seta, che vede la realizzazione di veri e insuperati capolavori tessili – manifestazione di ricchezza dei ceti più potenti – è il Quattrocento, quando alcuni centri italiani, come Venezia, Firenze o Genova, ne diventano i più importanti produttori europei. Una produzione pregiata che viene accresciuta, fra Seicento e Settecento, dagli scambi con il lontano Oriente: decorazioni bizzarre e fantastiche, ispirate alla cultura figurativa turca, indiana, cinese e giapponese, fioriscono su fondi dalle cromie nuove e brillanti. Il Novecento, con il diffondersi dell’industrializzazione, vede mutare ancora l’aspetto e il significato dell’abbigliarsi in seta. Questa diventa un tessuto di appannaggio quasi esclusivamente femminile, mentre nuovi generi tessili, come crêpes e chiffons, favoriscono l’affermazione di una nuova moda, tutta giocata sulla seduzione. In catalogo, introdotti da saggi critici, sono documentati alcuni capolavori tessili provenienti dal Museo del Bargello di Firenze e dal Centro di Studi di Storia del Tessuto e del Costume di Venezia, nonché abiti di sartorie o creatori famosi – Fortuny, Poiret, Schiaparelli, Capucci – e capi appartenuti a importanti dive o personalità: Rita Hayworth, Mirna Loy e Soraya Esfandiary.
07/04/24
13 notes · View notes
vintagebiker43 · 2 years ago
Text
Tumblr media
Cara Agenzia Armando Testa,
sono la Venere di Botticelli, quella vera.
Quella laggiù in fondo alla sala, appesa alla parete. Come ogni giorno sono circondata da migliaia di turisti.
Fino a qualche giorno fa, sono sincera, non vi conoscevo. Poi ho scoperto che avete realizzato una Campagna Pubblicitaria per promuovere il turismo in Italia usando e distorcendo la mia immagine: #opentomeraviglia.
Mi avete fatto diventare, come dite voi moderni, un’Influencer.
Mi avete fatto sorridere.
Mi avete vestito.
Mi avete messo in altri contesti stereotipati italiani, ad esempio con la Pizza in mano,
Io non ho detto nulla.
Sono abituata a queste manipolazioni.
Lo faceva già Andy Warhol nelle sue famose serigrafie nel 1984.
Anche Chiara Ferragni è venuta a farsi un selfie con me.
Viviamo nell’epoca del turismo di massa fatto di superficialità e likes.
Magari volevate solo creare un Hype, come dite voi moderni.
Però quando ieri ho letto la vostra lettera, tracotante e supponente, pubblicata sul Corriere, non ci ho visto più.
C’è una cosa che proprio non mi torna.
Voi dite, cito testualmente: “La Armando Testa ringrazia, e Venere con noi.
Erano più di 500 anni che non si parlava di lei cosi tanto”.
Ma stiamo scherzando?
Se solo foste venuti agli Uffizi, invece di andare in Slovenia, avreste visto che io NON sono per niente con voi.
Anzi io non ho bisogno di voi.
Io vado benissimo così come sono.
Nuda, con tutti i significati neoplatonici nascosti, che non credo voi capirete mai.
Io sono da sempre, da quando Sandro Botticelli mi dipinse, dandomi il volto di Simonetta Vespucci, il simbolo della bellezza femminile nell’arte.
Per me vengono da tutto il mondo.
Un milione e 800 mila visitatori passano a trovarmi ogni anno.
Grazie a me gli Uffizi sono il primo museo in Italia, più visitato del Colosseo.
E nel mondo sono al decimo posto.
Quindi, diciamolo con chiarezza, è grazie a me che siete diventati famosi in questi giorni e non vice versa!
Tra qualche mese nessuno si ricorderà di voi, se non per la figuraccia fatta.
Tra dieci anni io invece sarò ancora, ogni giorno, circondata dai miei fan, come dite voi moderni.
Un’ultima cosa.
Sapete perché sono stata dipinta?
Per promuovere l’immagine nel mondo dei miei committenti, la famiglia dei Medici. In pratica, se non ve ne foste resi conto, io ho la stessa funzione di una vostra campagna pubblicitaria. Solo che ai miei tempi gli artisti creavano capolavori, bellezza eterna e il Rinascimento. Oggi invece i vostri creativi scopiazzano sul web dei meme ridicoli.
Tutto molto imbarazzante!
O, come direste voi moderni, Cringe!!
Cordialmente
La Venere
@Simone Terreni
#opentochiediscusaabotticelli
63 notes · View notes
diceriadelluntore · 2 years ago
Text
Agrumato*
Tumblr media
Questa foto è un particolare magnifico di una statua, l’Ercole Farnese, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Capolavoro di ogni tempo, è copia in marmo di un originale in bronzo di Lisippo, del III secolo a.C., copiato da Glicone di Atene nel II secolo a.C., il quale firma l’opera sulla base della statua. L’opera racconta un momento di pausa dell’eroe dopo l’ultima delle sue 12 fatiche, la raccolta dei Pomi del Giardino delle Esperidi. Appoggiato alla sua clava d’ulivo, con la leontè tolta, nella sua mano gigantesca, nascosta dietro la schiena, tiene i tre pomi del mitico Giardino.
In greco antico melon indicava un frutto sferico. Per assonanza con malum, da cui effettivamente deriverà la parola mela, si è sempre pensato che i Pomi del Giardino delle Esperidi fossero delle mele, ma la descrizione di questi frutti dorati, che sembravano figli del sole, porta ad una direzione che questi leggendari frutti fossero degli agrumi. Tant’è vero che sin dal Rinascimento, sinonimo di agrume è la parola esperidio, che indicava questi meravigliosi frutti.
Questa storia è una delle tante che Giuseppe Barbera, professore emerito di Arboricoltura all’Università di Palermo e uno dei massimi esperti di agrumicoltura in Europa, analizza in questo libro
Tumblr media
una storia del mondo inedita, che passa attraverso la storia, la conoscenza, la coltivazioni di queste piante meravigliose, che probabilmente come nessun altra ha formato, attraverso l’intreccio tra natura, scienza, arte umana, paesaggi culturali complessi che raggiungono livelli di armonia e e di concentrazione di valori estetici, ecologici ed economici, sconosciuti alle altre specie. Dice Barbera: “La storia li ha tratti dal selvatico, li ha modificati e selezionati per piantarli in un vaso, lungo strade o piazze, in un giardino ornamentale, una campagna produttiva. I loro frutti arrivano ai mercati, alle tavole, alle industrie alimentari.  Accompagnano la nostra vita, anche trovando posto in memorie e sentimenti sollecitati da apparenze, profumi e sapori che nessun altro genere fruttifero presenta così numerosi e differenziati. Li Incontriamo nei romanzi, nelle poesie e nelle canzoni, nelle pitture, nella fotografia d’autore, nel teatro e nei film, anche nella musica” (pag. 17).
Questo è un libro che racchiude il paesaggio agrumicolo in ogni senso: dalla storia botanica delle piante e delle varietà, al loro uso in cucina, nell’arte profumiera, ma soprattutto al valore simbolico ed estetico che queste piante meravigliose (una delle poche varietà legnose che può avere i fiori, i frutti acerbi e quelli maturi contemporaneamente sulle piante) hanno avuto come status symbol, presenti in tutti i giardini delle residenze nobiliari d’Europa (e il concetto stesso di coltivazione in serra nasce per conservare gli agrumi nei rigidi climi dell‘Europa centrale) e poi negli ultimi centocinquanta anni come immensa industria agricola, essendo gli agrumi la specie arborea fruttifera più coltivata al mondo.
Barbera ha il meraviglioso dono di affrontare con maestria il racconto, che spiega bene tante cose: come una peculiarità del nostro paese, “il paese dove nascono i limoni” nella famosa e fortunata descrizione goethiana, sia frutto di una serie di intrecci di dominazioni, di scambi culturali, anche di puro caso (gli agrumi non nascono nel mediterraneo, ma hanno trovato qui un habitat che conferisce loro caratteristiche uniche). È anche una storia, ben poco conosciuta, di colonialismo: le più grandi piantagioni moderne di agrumi sono tutte nelle Americhe, il frutto fu portato lì sin dai tempi di Cristoforo Colombo. Ma è soprattutto la storia di profumi, luoghi, sapori indimenticabili, alcuni dei quali modificati per coltivare questi frutti magnifici, che continueranno ad affascinare sempre. Vi lascio un quadro che non conoscevo, che ritengo bellissimo:
Tumblr media
opera di Francisco De Zurbaran, Natura morta con limoni, arance e una rosa, del 1663, conservato al Norton Simon Museum di Pasadena, che nasce dalla filantropia di Norton Simon, uno dei più ricchi uomini della California, che deve la sua fortuna al commercio del succo di arance.
*Agrumato è un aggettivo recentissimo, che deriva dall’uso che i sommelier  propongono di un vino che ha sentori di agrumi. Non esisteva ai tempi di Ercole, che probabilmente aveva un sentore agrumato sulle sue gigantesche mani.
27 notes · View notes
thegianpieromennitipolis · 2 years ago
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti 
IL DIPINTO PIU' CRUDELE DEL '500
Il Cinquecento: prologo della modernità che si riflette in un'espressione artistica matura e compiuta, epigone del Rinascimento in un quadro di committenza colta e diffusa? Non è così.  La visione idilliaca di quest'epoca è priva di fondamento.  In quel secolo le stridenti illusioni umaniste giungono a materializzarsi in laceranti conseguenze politiche e religiose che culmineranno con l'avvenimento più significativo del tempo: il "Sacco di Roma" del 1527, decretato dall'Imperatore cattolico per eccellenza, Carlo V, capace di vagheggiare il sogno di un potere pacificato entro l'unità religiosa e universalistica incarnata nella figura del sovrano illuminato. Invece, è un secolo di conflitti cruenti e di proto-nazionalismi favoriti da complessi processi dinastici che dilanieranno l'Europa fino a lasciare in eredità al Seicento il veleno delle lotte di religione, fermento alla devastante Guerra dei Trent'anni. Perché sorprendersi di un testo pittorico come la "Punizione di Marzia" che il vecchio Tiziano Vecellio dipinge negli anni vicini alla sua scomparsa, da artista consapevole della tragicità intrinseca nell'esistenza, della crudeltà della vita nel suo crogiolo infuocato di anime e di mondi. Così, il colore che sulla tela è manifestazione dei corpi, si sfalda, si consuma, perde materialità e compattezza, si deforma e scorre.  E con esso, le immagini mostrano il segno del flusso spietato della carnalità che è piacere sadico, eccitazione spasmodica, inquietudine dei sensi.  Ecco da cosa nasce il dipinto di Tiziano, definito a ben ragione da Augusto Gentili "il dipinto più crudele del Cinquecento".
- Tiziano Vecellio (1488-1576): "Punizione di Marsia", 1570-1576, Kromeriz, Museo Nazionale (Rep. Ceca)
- Sulla copertina del libro: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
20 notes · View notes
kiki-de-la-petite-flaque · 1 year ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Firenze, Palazzo Davanzati.
Uno dei musei meno conosciuti di Firenze, è rimasto con la bellezza del Rinascimento, vividi dettagli di eleganza del passato.
Una vera perla nascosta nella città dei Medici.
Il Palazzo che prende il nome dalla famiglia dei Davanzati, che lo acquistò nel 1578, è una elegante dimora nobiliare del trecento, conservato pressoché intatto.
Nel 1904, fu restaurato e arredato dall'ultimo proprietario in stile trecentesco, poi in seguito fu aperto al pubblico come Museo della Casa Fiorentina Antica.
2 notes · View notes
viaggianteviaggi · 2 years ago
Text
Viaggio a Firenze alla Galleria degli Uffizi
Tumblr media
Un viaggio a Firenze in Toscana vale la pena se vuoi visitare una delle città più belle d'Italia. Un luogo ricco di storia, cultura ed arte... un'esperienza da fare almeno una volta nella vita.Ci sono molte ragioni per cui Firenze è una città da visitare. Per cominciare, è la culla del Rinascimento italiano che ebbe luogo tra il XIV e il XVI secolo. È anche sede di alcuni dei musei e delle gallerie più famosi al mondo, tra cui la Galleria degli Uffizi e Palazzo Pitti.Quando visiti la Galleria degli Uffizi, puoi vedere la vasta collezione d'arte della Toscana. Opere di Leonardo da Vinci, Michelangelo e Botticelli, tra gli altri. Questa galleria è uno scrigno di tesori per gli appassionati d'arte, che espone alcune delle opere d'arte più famose al mondo.Palazzo Pitti, invece, è un palazzo che un tempo era la dimora della potente famiglia dei Medici. Oggi è un museo che ha una vasta collezione di arte e manufatti del periodo rinascimentale. Vedrai dipinti, sculture e persino abiti.
Viaggio a Firenze nei musei d'arte
Un'altra attrazione imperdibile a Firenze è Ponte Vecchio, un bellissimo ponte che risale al XIV secolo. È il ponte più antico di Firenze e attraversa il fiume Arno, offrendo una vista mozzafiato sulla città. Il ponte ospita molte gioiellerie e boutique, dove è possibile acquistare alcuni dei migliori gioielli in argento e oro.Mentre sei a Firenze, semplicemente non puoi perdere l'opportunità di salire sulla cima del famoso Duomo di Firenze. Il duomo è noto anche come Cattedrale di Firenze. Questa magnifica struttura è uno dei monumenti più importanti della città ed offre viste mozzafiato di Firenze dall'alto.Se stai cercando di esplorare la città, ci sono molti altri luoghi da visitare, tra cui Piazza della Signoria, la Basilica di Santa Maria Novella e il Giardino di Boboli. Ognuno di questi luoghi è ricco di storia e cultura, il che li rende luoghi ideali da visitare per i turisti.
Una sorprendente collezione di capolavori dal Rinascimento all'arte moderna
Quando sei a Firenze, devi concederti la cucina locale. La città è nota per i suoi deliziosi piatti a base di carne e pasta, tra cui la famosa bistecca alla fiorentina. Altre imperdibili sono la ribollita, una zuppa a base di pane e verdure, e il Lampredotto, un tipo di panino alla trippa.Naturalmente, Firenze è nota anche per il suo vino. La città si trova nel cuore della Toscana, che è la capitale italiana del vino. Quando siete a Firenze, assicuratevi di provare alcuni dei famosi vini toscani, come il Chianti e il Brunello.In conclusione, Firenze è una delle città più famose d'Italia per un motivo. Con la sua ricca storia, cultura e arte, i visitatori possono essere facilmente travolti dalla bellezza della città. Dai musei e gallerie all'architettura e alla cucina, c'è qualcosa per tutti a Firenze.Hai visto Firenze? Visita allora altre località italiane interessanti. Read the full article
2 notes · View notes
blogexperiences · 5 days ago
Text
* Trento: al Castello del Buonconsiglio, lo spettacolare “caso Dürer”
A Trento, l’incontro tra Dürer e i nordici con l’arte veneta e italiana crea l’originale laboratorio del Rinascimento Alpino. Una grande mostra, per la prima volta, documenta un momento magico della storia dell’arte. Il Castello del Buonconsiglio sceglie, non a caso, un grande nordico, Albrecht Dürer, come protagonista della mostra simbolo del Centenario del museo, nato nel 1924. Dürer scoprì…
0 notes
indiablackrose · 3 months ago
Text
ㅤ   ㅤ   ㅤ         ㅤ ⟡   𝐁𝐈𝐎𝐆𝐑𝐀𝐏𝐇𝐘       ㅤ ﹫ɪɴꜰᴏ ᴘᴏɪɴᴛ  ⸝ ꜰʀᴇᴇㅤ         ㅤ         ㅤ   ㅤ   ㅤ   ㅤ❤ㅤ ‧‧‧ㅤ on game ㅤ   ㅤ   ㅤ😭ㅤ ‧‧‧ㅤ off game        ㅤ        ㅤ         ㅤ    🖇 basics : ㅤ      ㅤ   ♯ nome: india riley wood  ♯ prestavolto: jasmine tookes  ♯ pronomi: she/her  ♯ luogo di nascita: boston, massachusetts  ♯ vive a: manhattan, new york  ♯ sessualità: etero       ㅤ    ㅤ   🖇 about them : ㅤ     ㅤ  ��� 𝐈ㅤ Nata in una pittoresca casa vittoriana a Boston, in Massachusetts, India ha trascorso gran parte della sua infanzia immersa in un ambiente stimolante, grazie ai suoi genitori che l’hanno sempre incoraggiata a esplorare il mondo attraverso l’arte e la cultura. Il padre, rinomato architetto, noto per il suo stile che mescola elementi moderni con richiami storici, le ha trasmesso la passione per l'arte, unita alla determinazione della madre, avvocato penalista. Un'infanzia, quella della Wood, che le ha permesso di trascorrere diversi periodi in città come New Orleans, una città intrisa di cultura, storia e arte che ha influenzato profondamente la sua personalità e le sue passioni, Washington in cui ha compreso la complessità dei giochi di potere e Savannah, facendosi ammaliare dalla storia del Sud.       ㅤ ㅤ 𝐈𝐈ㅤ Il periodo trascorso in viaggio per gli States, ha permesso alla giovane Wood di affinare le sue passioni, elaborarle e svilupparle, visitando biblioteche, musei e siti storici, che non hanno fatto altro che nutrire la sua immaginazione e acceso la sua passione per la storia dell'arte. Fin dalla sua prima visita a New York, a sei anni, ha compreso che quello sarebbe stato il suo mondo. Durante una visita al Metropolitan Museum of Art, si è persa ma invece di spaventarsi, si era fermata davanti a un grande dipinto del Rinascimento e, incantata dai dettagli, era rimasta lì a osservarlo fino a quando i suoi genitori l'avevano trovata. Da quel momento, il museo divenne uno dei suoi luoghi preferiti, un rifugio dove poteva perdersi e ritrovarsi tra le opere d'arte.       ㅤ ㅤ 𝐈𝐈𝐈ㅤ Oggi, India continua a esplorare il mondo dell'arte attraverso la scrittura e la fotografia. Nonostante la sua ansia, è riuscita a trasformare le sue vulnerabilità in forza, utilizzando l'arte come mezzo per affrontare le sue paure e connettersi con il mondo. Ama viaggiare, visitare musei e mostre, e scoprire nuovi talenti artistici. Ha una collezione di taccuini pieni di schizzi, poesie e riflessioni, che considera i suoi più preziosi tesori. India vive in un appartamento nel quartiere storico di SoHo, circondata da libri, piante e opere d'arte. Nel tempo libero, si dedica alla cucina, sperimentando ricette che uniscono le tradizioni del Sud con influenze europee, e organizza serate culinarie per amici e colleghi, dove si discute di arte, letteratura e filosofia.       ㅤ ㅤ 𝐈𝐕ㅤ India lavora come critica d'arte freelance. Scrive per diverse riviste culturali e giornali, fornendo analisi approfondite su mostre d’arte, nuovi artisti emergenti e la connessione tra arte e società. Il suo stile di scrittura è poetico ma preciso, capace di trasportare il lettore nei mondi che descrive. Inoltre, tiene conferenze occasionali sulla storia dell'arte presso università e musei locali. Nel tempo libero, offre anche consulenze per collezionisti d'arte che vogliono acquistare opere di artisti emergenti. Recentemente, ha iniziato a lavorare al suo primo libro, un saggio che esplora come l'arte abbia influenzato i movimenti sociali nel corso della storia.            ㅤ  ㅤ  ㅤㅤ  ❚ ᴘɴɢꜱ/ꜰᴀᴍɪʟʏ, quindi 𝗣𝗩 importanti che 𝗻𝗼𝗻 possono essere duplicati:       ㅤ  ㅤㅤ ㅤ ✦ㅤ oliver wood — ғᴏʀᴇsᴛ ᴡʜɪᴛᴀᴋᴇʀ ( father ) ㅤ ✦ㅤ evelyn riley dupree — ɢɪɴᴀ ᴛᴏʀʀᴇs ( mother ) ㅤ ✦ㅤ eli wood — ʟᴜᴄɪᴇɴ ʟᴀᴠɪsᴄᴏᴜɴᴛ ( brother ) ㅤ ✦ㅤ noah wood — ʀᴇɢᴇ́-ᴊᴇᴀɴ ᴘᴀɢᴇ ( brother ) ㅤ ✦ㅤ olivia caroline dupree — ᴋᴇʀʀʏ ᴡᴀsʜɪɴɢᴛᴏɴ ( aunt ) ㅤ   ㅤ
Tumblr media
1 note · View note
storiearcheostorie · 2 years ago
Text
MOSTRE / Firenze, al Museo del Bargello tre statue di Ghiberti, Verrocchio e Giambologna "ospiti illustri" da Orsanmichele
#MOSTRE / #Firenze, al Museo del #Bargello tre statue di #Ghiberti, #Verrocchio e #Giambologna "ospiti illustri" da Orsanmichele
I tre bronzi nell’allestimento al Museo Nazionale del Bargello Dal 5 aprile al 4 settembre 2023 il Museo Nazionale del Bargello ospita in mostra il San Giovanni Battista di Lorenzo Ghiberti, l’Incredulità di san Tommaso di Andrea del Verrocchio e il San Luca del Giambologna, tre tra i massimi capolavori della statuaria bronzea rinascimentale, provenienti dal Museo di Orsanmichele. L’esposizione…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
michelangelob · 9 months ago
Text
La Scultura del giorno: il Torso del Belvedere dei Musei Vaticani
La scultura del giorno che vi propongo oggi è lo straordinario Torso del Belvedere ubicato nel Museo Pio Clementino dei Musei Vaticani. Questo capolavoro fu molto studiato nel Rinascimento e fece scuola, influenzando gli artisti a me contemporanei e i posteri. La sua perfezione anatomica così come la sua incompiutezza fu per me grande fonte di ispirazione. Basta pensare alle pose e alla…
Tumblr media
View On WordPress
2 notes · View notes
fashionbooksmilano · 1 year ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Cabinets of Curiosities 40th Edition
Massimo Listri
a cura di Giulia Carciotto e Antonio Paolucci
Taschen, Cologne 2022, 448 pagine, 15.6 x 21.7 cm, ISBN 9783836593786, Edizione: Francese, Inglese, Tedesco
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
La Wunderkammer, o "gabinetto delle curiosità", era un luogo in cui i collezionisti raccoglievano oggetti artistici, scientifici e intellettuali di ogni sorta, nell'ambizioso tentativo di riunire tutta la conoscenza umana in un'unica stanza. Dal granduca Francesco I de' Medici e dall'imperatore del Sacro romano impero Rodolfo II fino all'arciduca Ferdinando II d'Asburgo, molti aristocratici virtuosi hanno acquistato, selezionato ed esposto questi oggetti creando veri e propri cataloghi del mondo intero, che spaziavano tra architettura, arredamento, pittura, scultura, gemmologia, geologia, botanica, biologia e tassonomia, astrologia, alchimia, antropologia, etnografia e storia. Lasciatevi stupire da corni di unicorno (zanne di narvalo), gemme, rari coralli, vetri di Murano, affreschi e bizzarri automi meccanici. Scorrete le immagini di creature mitiche ed esotiche e scoprite i leggendari "avori di Coburgo", una straordinaria collezione di artefatti artigianali. Queste collezioni rappresentano un vero e proprio viaggio nel tempo, dal Rinascimento all'Età delle scoperte, dal Manierismo al Barocco, fino ai giorni nostri. Molte di queste Wunderkammer non esistono più, ma altre sono state minuziosamente ricostruite, mentre ne sono nate di nuove. Per realizzare una simile impresa titanica, Massimo Listri ha viaggiato attraverso sette paesi europei e svariate decadi; il risultato è una raccolta fotografica, accompagnata da un'introduzione autorevole e al tempo stesso accessibile e da un commento dettagliato su ciascuna delle 19 camere che mette in luce gli oggetti più straordinari di ogni collezione. Scoprite come questi tesori senza tempo siano stati in grado di forgiare e rappresentare la civiltà, il moderno concetto di museo e la nostra stessa conoscenza dell'universo.
15/07/23
orders to:     [email protected]
ordini a:        [email protected]
twitter:@fashionbooksmi
instagram:         fashionbooksmilano
                         designbooksmilano
tumblr:               fashionbooksmilano
                         designbooksmilano
15 notes · View notes
dollar5456456 · 3 months ago
Text
Scopri l'Italia con Dollar Car Rental: La Tua Porta per un Viaggio Indimenticabile
Benvenuti a Dollar Car Rental
Sei pronto a esplorare la bellezza affascinante dell'Italia con facilità e comfort? Non cercare oltre Dollar Car Rental, il tuo partner affidabile per tutte le tue esigenze di viaggio. I nostri servizi completi di noleggio auto a Torino offrono la soluzione perfetta per turisti e locali, rendendo ogni viaggio fluido e piacevole.
Tumblr media
Esplora Torino e Oltre con Dollar Car Rental
Perché Scegliere Dollar Car Rental?
Da Dollar Car Rental, siamo orgogliosi di offrire veicoli di alta qualità e un servizio clienti eccezionale. La nostra flotta diversificata soddisfa tutte le preferenze e i budget, assicurandoti di trovare l'auto perfetta per la tua avventura. Ecco alcuni motivi per cui dovresti scegliere Dollar:
Ampia Gamma di Veicoli: Dalle auto compatte per l'esplorazione della città ai SUV spaziosi per i viaggi in famiglia, abbiamo un veicolo per ogni esigenza.
Tariffe Competitive: Goditi i migliori prezzi senza compromettere la qualità.
Assistenza Clienti 24/7: Il nostro team è sempre pronto ad assisterti con qualsiasi domanda o problema.
Processo di Prenotazione Facile: Prenota la tua auto online con pochi clic.
Tumblr media
Scopri Torino con Dollar Car Rental
Torino, la capitale del Piemonte, è un tesoro di monumenti storici e culturali. Con Dollar noleggio auto a Torino, puoi esplorare questa vibrante città e i suoi dintorni al tuo ritmo. Ecco alcuni luoghi da visitare assolutamente:
Mole Antonelliana
L'iconica Mole Antonelliana è il simbolo di Torino. Inizialmente concepita come una sinagoga, ora ospita il Museo Nazionale del Cinema. Guida la tua auto a noleggio Dollar fino a questo capolavoro architettonico e goditi viste panoramiche della città dalla terrazza panoramica.
Palazzo Reale di Torino
Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, il Palazzo Reale di Torino è una visita obbligata. Questo maestoso palazzo offre uno scorcio nello stile di vita opulento della dinastia Savoia. Con il nostro comodo noleggio auto a Torino, visitare siti storici come questo è un gioco da ragazzi.
Parco del Valentino
Fuggi dal trambusto della città e rilassati nel Parco del Valentino. Questo bellissimo parco lungo il fiume Po è perfetto per una passeggiata tranquilla o un picnic. Avere un'auto a noleggio ti permette di portare con te tutto il necessario e goderti una giornata nella natura.
Tumblr media
Espandi i Tuoi Orizzonti: Principali Destinazioni Vicino a Torino
Esplora le Alpi Italiane
A breve distanza da Torino, le Alpi Italiane ti aspettano con paesaggi mozzafiato e attività all'aperto. Che tu sia un appassionato di sci o ami fare escursioni, le Alpi offrono qualcosa per tutti. Noleggia un SUV robusto da Dollar e parti per un'avventura in montagna.
Visita il Magico Lago di Como
A un paio d'ore di macchina da Torino, il Lago di Como è un paradiso di acque serene e cittadine pittoresche. Trascorri una giornata esplorando i villaggi affascinanti di Bellagio e Varenna, o goditi un giro in barca sul lago. Con il noleggio affidabile di auto a Torino di Dollar, puoi passare facilmente dalla città alla campagna.
Scopri la Regione Vinicola delle Langhe
La regione delle Langhe, famosa per il suo vino e i tartufi, è a breve distanza da Torino. Esplora i vigneti panoramici e partecipa a degustazioni di vini in città come Barolo e Alba. Un'auto confortevole di Dollar rende il tuo viaggio attraverso questo paradiso gastronomico ancora più piacevole.
Vivi il Ricco Patrimonio di Firenze
Firenze, la culla del Rinascimento, è una visita obbligata quando si è in Italia. Guida il tuo noleggio Dollar fino a questa storica città e immergiti nell'arte, nella cultura e nella storia. Visita la Galleria degli Uffizi, il Duomo di Firenze e il Ponte Vecchio, creando ricordi indimenticabili lungo il percorso.
Viaggio sulla Costiera Amalfitana
Per chi desidera la bellezza costiera, la Costiera Amalfitana è una destinazione da sogno. Le strade tortuose lungo la costa offrono viste mozzafiato del Mediterraneo. Noleggia una decappottabile elegante da Dollar e goditi il sole mentre esplori città come Positano, Amalfi e Ravello.
Prenota il Tuo Noleggio Auto Oggi!
Pronto a iniziare la tua avventura italiana? Dollar Car Rental è qui per rendere il tuo viaggio senza problemi e piacevole. Con la nostra vasta gamma di veicoli e un eccellente servizio clienti, la tua esperienza di viaggio sarà semplicemente perfetta.
0 notes
diceriadelluntore · 2 years ago
Photo
Tumblr media
Storia Di Musica #266 - Dead Can Dance, Aion, 1990
La copertina del disco di oggi, della serie di lavori che riprendono capolavori del Rinascimento, è un particolare de Il Trittico Del Giardino Delle Delizie di  Hieronymus Bosch, dipinto probabilmente tra il 1490 e il 1510 dal maestro nederlandese, conservato oggi al Museo Del Prado di Madrid. Il particolare è della sezione centrale, sulla Vita nel Giardino. A sceglierlo per quello che è il loro disco capolavoro sono stati un gruppo australiano, i Dead Can Dance. Si formano a Melbourne alla fine degli anni ‘70, e si ispirano alla new wave britannica di quei giorni e alle sonorità post-punk. Sono in quattro all’inizio: Paul Erikson al basso, Lisa Gerrard alla voce, Simon Monroe alla chitarra e alla batteria e Brendan Perry alla voce e alla seconda chitarra. Pubblicano un singolo, nell’agosto del 1981, The Fatal Impact, che esce in una compilation di una rivista specializzata, Fast Forward. Visto il successo scarso, decidono di andare a Londra. Passano mesi duri, fino a quando nel 1983 un loro demo arriva alla  4AD Records, un’etichetta indipendente  fondata nel 1979 da Ivo Watts-Russell e Peter Kent e che sarà fucina di talenti e del più sofisticato goth rock di quel periodo, avendo scoperto e prodotto  Bauhaus, Cocteau Twins, Modern English, Pixies, Throwing Muses, e i leggendari This Mortal Coil, una sorta di supergruppo con molti dei musicisti delle band dell’etichetta che pubblicherà tre dischi magnifici. I Dead Can Dance sostituiscono Monroe con Peter Ulrich e nel 1984 pubblicano Dead Can Dance: in copertina, una maschera rituale della Nuova Guinea con il nome in caratteri greci del nome della band, una musica che se parte dall’elettronica new wave si espande e diventa rarefatta, acquisendo dettagli e costruzioni che diventeranno iconici, soprattutto grazie alla voce magnetica di Lisa Gerrard. Partecipano al progetto This Mortal Coil, poi nel 1985 il primo disco notevole, Spleen And Ideal, in cui introducono archi, fiati, armonie che si rifanno alla musica gotica, contenuti mistici che troppo velocemente diventano “new age”, e da qui inizia un piccolo seguito di culto per la band, che è diventata ormai un duo Gerrard\Perry, compagni anche nella vita. Si trasferiscono in Irlanda, e lì compongono il primo capolavoro: The Serpent’s Egg (1988) è ancora più etereo e sognante, e un brano, The Host Of Seraphim, verrà usato a più riprese in documentari, trailer, altri brani addirittura campionati (The Chemical Brothers che usano un sample di Song Of Sophia per la loro Song To The Siren, nel loro disco Exit Planet Dust del 1995). Succede però che i due si separino come coppia, con la Gerrard che rimane in Irlanda e inizia a studiare le lingue slave, Perry che va in Spagna. Ma il loro binomio artistico continua, e le esperienze personali sono alla base del disco di oggi, il loro capolavoro. Lo intitolano Aion, una parola greca che vuol dire “forza vitale”, e nella mitologia greca è il tempo infinito, del susseguirsi delle ere, ma anche il tempo vitale e il destino a differenza di Chronos che è il Dio del tempo degli eventi, delle ritualità. Composto da 12 brani spettacolari, ha decine di influenze. Solo due brani sono in inglese, Black Sun e Fortune Presents Gifts Not According To The Book, il cui testo è una traduzione di alcune liriche del poeta spagnolo barocco del diciassettesimo secolo Luis de Góngora. Si aggiungono melodie medioevali e rinascimentali, strumenti antichi come la ghironda o la viola da gamba, sono capaci di creare una musica che sembra un gioco di aria e acqua nella breve ma stupenda The Garden Of Zephirus, polifonie vocali nella toccante Wilderness, i ritmi da mercato arabo della conclusiva Radharc, la ripresa di un Saltarello, una melodia tipica del Centro Italia Rinascimentale, ma su tutto domina la voce, da brividi, della Gerrard, che con naturalezza canta una glossolalia fatta di parole greche, latine, arabe, bulgare, gaeliche che sembrano una misteriosa nuova lingua nella spettacolare apertura del disco, The Arrival And The Reunion, accompagnata dal soprano maschile David Navarro Sust. Alcuni strumentali sono eccezionali e rimandano al tempo del dipinto di copertina, come Mephisto e la stupenda As The Bell Rings The Maypole Spins (il Maypole Spin è molto simile All’Intreccio delle tradizioni folkoristiche nostrale legate al Carnevale, e consiste nell’intrecciare serie di nastri colorati, seguendo un ballo ritmico, ad un palo). Ma il colpo da maestro è la ripresa di una canzone tradizionale mediterranea, The Song Of The Sybil, conosciuta soprattutto nel sud della Spagna come El Canto De La Sibilla e ad Alghero: canzone di genere apocalittico che la tradizione fa risalire addirittura a Eusebio da Cesarea, che scrisse, secondo Sant’Agostino, una Iudicii Signum, che il teologo da Ippona tradusse dal greco al latino nella sua Città Di Dio. I Dead Can Dance ne riprendono la versione in catalano, che è uno dei momenti clou delle celebrazioni della natività in molte zone della Spagna: qui la Gerrad sfoggia tutta la natura dolorosa del canto, in una prova vocale da brividi e indimenticabile. Il disco è acclamato dalla critica e rimane uno dei picchi di creatività di una band che toccherà il massimo successo con Into The Labyrinth (1993), che venderà 500 mila copie, record per un disco della 4AD. Rimangono un ascolto necessario, per la delicatezza delle scelte e la magia della loro musica, da assaporare con il tempo necessario per un viaggio spazio temporale, almeno ad occhi chiusi.
P.S. La rubrica salta la domenica prossima, e riprende martedi 21 per ritornare domenica 26, con due titoli per finire la serie di dischi con le copertina rinascimentali.
32 notes · View notes