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#mostra documentaria
marcogiovenale · 2 years
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mirella bentivoglio: "simbolo come struttura 1984/2022" - @ tralevolte, roma, dal 7 novembre
mirella bentivoglio: “simbolo come struttura 1984/2022” – @ tralevolte, roma, dal 7 novembre
MirellaXcento Mirella Bentivoglio: simbolo come struttura 1984/2022 Dall’archivio fotografico di Corinto Marianelli a cura di Manuela De Leonardis inaugurazione @ associazione TRAleVOLTE piazza di Porta San Giovanni 10 lunedì 7 novembre, alle ore 18:00 cliccare per ingrandire La mostra sarà visibile fino al 25 novembre 2022 ore 17-20 dal lunedì al venerdì http://www.tralevolte.org Comunicato…
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fashionbooksmilano · 1 year
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Maria Mulas Lavori in corso
Testo : Mario Fortunato, Intervista : Laura Lepetit
Studio d'Arte Raffaelli, Trento 2008, 40 pagine, 30 x 20 cm
euro 25,00
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Catalogo della mostra tenuta a Trento tra il 13 marzo e il 16 maggio 2008 per la rassegna “Sentieri Trentini”.
Volume in gran parte illustrato con belle riproduzioni a colori delle fotografie dell'artista. Con un'intervista a Maria Mulas di Laura Lepetit. Testo di Mario Fortunato, anche in inglese.
Descrivendo in un’intervista le sensazioni provate durante un viaggio attraverso il Trentino, Maria Mulas (Milano, 1956) racconta: “La mia origine stava in quei luoghi, mi sentivo felice, pervasa da una calma infinita”. La fotografa è infatti di origine trentina da parte di madre e la sua mostra rientra nel ciclo espositivo “Sentieri Trentini”, che annualmente porta lo Studio Raffaelli a invitare un artista locale o nazionale per raccontare la Regione attraverso i propri mezzi artistici. Nella prima parte della mostra, Mulas cattura ambienti, paesaggi e scorci cogliendone l’aspetto più intimo, distaccandosi in questo modo dalle rappresentazioni abituali e dall’approccio della fotografia documentaria. Al Castello del Buonconsiglio immortala gli affreschi cinquecenteschi di Romanino, che la affascinano non soltanto per la qualità artistica intrinseca ma per l’effetto che la luce tagliente crea, penetrando dalle vetrate. L’obiettivo si sofferma su alcuni particolari degli affreschi senza rivelarne l’interezza e creando in questo modo quadri autonomi. Una vicinanza tra la fotografa e i suoi soggetti si nota invece nei ritratti. Le fotografie di artisti e collezionisti scattate tra gli anni ‘70 e ‘90 non sono mera documentazione: le espressioni e gli sguardi che i protagonisti rivolgono all’obiettivo rivelano rapporti di amicizia e complicità. Tra i protagonisti della scena internazionale dell’arte ci sono Henry Moore, Andy Warhol, Joseph Beuys, Fausto Melotti, Bruce Nauman, Keith Haring, che guardano attraverso la lente della macchina fotografica rivelandosi nella propria intimità.
30/06/23
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piusolbiate · 11 months
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C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO
 Un evento che intende onorare un momento storico decisivo per l'evoluzione economico-sociale del nostro paese "...un novello stabilimento mosso dalle acque dell'Olona si vide sorgere in Solbiate, e tosto crebbe in guisa che fu il maggiore della Lombardia. E con la nuova del filare, aumentarono ancora l'avita arte del tessere, agli antichi telai a mano aggiungendone molti e molti meccanici"  (Pasolini P.D., Memorie storiche della famiglia Ponti, Galeati, Imola 1876)
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Il Comune di Solbiate Olona e la Commissione Biblioteca organizzano in collaborazione con il Gruppo Anziani Solbiatesi ...C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO... 23 Agosto 1823: inizia la storia di un avventura cotoniera che trasformerà la vita di un paese 21-22 ottobre 2023: Solbiate olona celebra il Bicentenario di fondazione del Cotonificio "Andrea Ponti" PROGRAMMA Sabato 21 Ottobre ore 16 presso il Centro Anziani di Solbiate Olona  Inaugurazione della mostra documentaria allestita da Aldo Tronconi Presentazione del percorso narrativo "Storia di una industria e di un Paese" a cura di Ivan vaghi, Antonello Colombo, Annamaria Tomasini Domenica 22 Ottobre presso il Centro Socio-culturale di Solbiate Olona Vernissage della collettiva di pittori locali "Spazi e uomini di una industria cotoniera" Proiezione Video "Il Cotonificio di Solbiate 1823-2023" di Filippo D'Angelo con le interviste agli ex lavoratori ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA Domenica 22 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 da Lunedì 23 a Venerdì 26 ottobre dalle ore 15:00 alle ore 18:00 Sabato 28 e domenica 29 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 NOTE Il 23 agosto 1823 è una data importante per Solbiate Olona: "Si è principiato a lavorare il Cottone a Solbiate" scriveva il contabile della sede di Gallarate del Cotonificio di Solbiate. L'opificio sorse sull'area dei due mulini ad opera di Andrea Ponti, già industriale a Gallarate. La fabbrica occupò sin dall'inizio 153 operai di cui 12 donne. Ben presto la filatura si sviluppò: Cesare Cantù in "Illustrazione italiana del Lombardo-Veneto" del 1854 all'art. Solbiate Olona scrive: "Rimarchevole è la filatura della ditta Ponti, la più vasta che esista in lombardia e che occupa oltre 400 persone. Essa è illuminata a gas e contiene molti telai meccanici ed una vasta tintoria". Nel 1890 per interessamento di Andrea Ponti, la popolazione aumentata a 620 abitanti ebbe i primi servizi sociali: l'asilo e la scuola elementare fino alla terza classe. La lenta trasformazione del paese da eminentemente agricolo ad agricolo-industriale continuò. La popolazione aumentò sensibilmente tanto che nel 1913 a Solbiate gli abitanti erano 2350. Nel 2014 alla guida del Cotonificio ci furono uomini di grande valore come Federico ed Alfredo Tobler che sostituirono ettore Ponti, divenuto Senatore del regno: già da quel periodo i prodotti marca Gallo furono molto apprezzati. "In occasione del Centenario del Cotonificio fu iniziata la costruzione delle case operaie e donato al Comune il terreno per un nuovo e più grande Cimitero. Fu l'inizio di un periodo d'oro per il paese che, unico nella zona, aveva strade asfaltate, un centro sportivo ricreativo (il dopo-lavoro) con campi da tennis, gioco delle bocce, pista per corse, sala da ballo". (tratto da "Socio-Storia di Solbiate Olona", a cura delle insegnanti Sandra Sartori Colombo e Gianna Limido Bellancini delle classi 3^B e 3^C, Anno scolastico 1975/76)
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pietroalviti · 3 months
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San Pietro, a Ceccano mostra sulla storia di una chiesa millenaria
L’ha curata l’associazione Cultores Artium, con la direzione scientifica di Matteo Limongi. Si tratta di una mostra documentaria e non solo, ci dice proprio il dott. Limongi, per scoprire la lunga e travagliata storia della chiesa di San Pietro: situata anticamente tra Ceccano e Patrica e donata al monastero di Montecassino nell’anno 1015, attestata dentro le mura di Ceccano, agli inizi del XIII…
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unfilodaria · 6 months
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[𝐬𝐤𝐚𝐦:𝐚❜𝐫𝐚] 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐚𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐭𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. La mostra fotografica sarà inaugurata giovedì 14 marzo alle ore 19.00
[𝐬𝐤𝐚𝐦:𝐚❜𝐫𝐚] - scammaro - nz camm'r - maharram - kammaron - Storie di Quaresima e di penitenze.
[𝐬𝐤𝐚𝐦:𝐚❜𝐫𝐚] racconta, attraverso la fotografia documentaria, i Riti della Settimana Santa in Campania, Puglia e Calabria. Muovendosi dall’interpretazione della penitenza e del rapporto fra “La Violenza e il Sacro” di René Girard, introdurrà la mostra 𝑨𝒏𝒏𝒂𝒍𝒊𝒔𝒂 𝑪𝒆𝒓𝒗𝒐𝒏𝒆, antropologa visuale.
La 𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 fotografica sarà visitabile gratuitamente fino al 30 marzo, dal martedì al sabato negli orari 10.00 - 13.00 / 16:30 – 21.00
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lamilanomagazine · 7 months
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Napoli: "A 80 anni dalle Quattro Giornate", al Chiostro monumentale del Complesso di S. Maria La Nova la mostra che racconta Napoli e la Campania nelle relazioni italo-tedesche tra il 1936-1943
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Napoli: "A 80 anni dalle Quattro Giornate", al Chiostro monumentale del Complesso di S. Maria La Nova la mostra che racconta Napoli e la Campania nelle relazioni italo-tedesche tra il 1936-1943. Apre al pubblico la mostra fotografico-documentaria "A 80 anni dalle Quattro Giornate. Sguardi su Napoli e la Campania nelle relazioni italo-tedesche dall'alleanza dell'Asse all'occupazione nazista dell'Italia (1936-1943)" che resterà visitabile per 2 mesi presso il Chiostro monumentale del Complesso di S. Maria La Nova (Largo S. Maria La Nova 43 | lunedì-venerdì ore 9.00-19.00). Il progetto espositivo, che ripercorre i rapporti tra Italia e Germania a partire dall'alleanza italo-tedesca dell'Asse Roma-Berlino e fino all'occupazione nazista dell'Italia con uno sguardo privilegiato agli avvenimenti di Napoli e Campania, arriva al Complesso di Santa Maria La Nova grazie al sostegno del Comune di Napoli e della Città Metropolitana di Napoli. La mostra, finanziata dal "Fondo per il Futuro" del Ministero degli Esteri della Repubblica Federale di Germania e curata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Federico II di Napoli in collaborazione con il Goethe-Institut di Napoli e l'Istituto Storico-Germanico di Roma, verrà presentata in un allestimento inedito, dopo il successo della prima tappa presso il Chiostro dei Marmi dell'Archivio di Stato di Napoli. "Dopo aver celebrato l'80° Anniversario delle Quattro Giornate di Napoli con un programma di oltre 50 iniziative tra cerimonie, spettacoli musicali e teatrali, convegni e attività per le scuole, grazie alla collaborazione interistituzionale che rappresenta una cifra distintiva delle politiche culturali intraprese dall'Amministrazione comunale, torniamo a riflettere su uno dei periodi più bui della nostra storia, da cui è scaturita quell'incancellabile prova di resistenza civile e democrazia che ha portato alla liberazione della città dal giogo nazifascista" dichiara Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli. Attraverso immagini fotografiche e documenti spesso inediti, provenienti da archivi pubblici e privati italiani e stranieri, sarà possibile ripercorrere le tappe più significative della relazione tra Italia e Germania a partire dal 1936: le visite di Hitler e dei gerarchi nazisti a Napoli, la presenza dei soldati tedeschi in città e la loro relazione con la popolazione, il drammatico cambio di prospettiva dell'8 settembre 1943, con il periodo di gravi violenze degli occupanti nazisti che condusse all'insurrezione popolare delle Quattro Giornate di Napoli. Il progetto di mostra è stato ideato da Andrea D'Onofrio (coordinatore del Corso di Studi in Storia dell'Università di Napoli Federico II), Lutz Klinkhammer (vicedirettore dell'Istituto Storico Germanico di Roma) e Maria Carmen Morese (direttrice del Goethe-Institut di Napoli) che, con Candida Carrino, Paolo Fonzi, Carlo Gentile, Gabriella Gribaudi e Fabio Romano, compongono il comitato scientifico-organizzativo del progetto. Tra i numerosi archivi coinvolti per le ricerche documentali: l'archivio fotografico Landwehr e le fonti fotografiche del Bundesarchiv (l'Archivio Federale tedesco), del Public Record Office (London), dei National Archives and Records Administration (NARA, Washington), dell'Air Force Historical Research Agency (AFHRA Maxwell, Alabama), dell'Archivio di Stato di Napoli, del Fondo Parisio-Troncone, dell'Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell'Archivio Carbone e dell'Istituto Luce.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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italiaefriends · 9 months
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"Giovanni Spadolini: gli anni dell’infanzia e della formazione (1925-1947)"
Comunicato stampa Firenze, 11 dicembre 2023. Inaugurata questo pomeriggio dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano la mostra storico documentaria“Giovanni Spadolini: gli anni dell’infanzia e della formazione (1925-1947)”presso la sede della Biblioteca Spadolini Nuova Antologia di FirenzeRaccontare la vita di Giovanni Spadolini attraverso le immagini, i documenti, gli oggetti che lo hanno…
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mypickleoperapeanut · 9 months
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Comunicato stampa
Firenze, 11 dicembre 2023
Inaugurata questo pomeriggio dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano la mostra storico documentaria
"Giovanni Spadolini: gli anni dell’infanzia e della formazione (1925-1947)"
presso la sede della Biblioteca Spadolini Nuova Antologia di Firenze
Raccontare la vita di Giovanni Spadolini attraverso le immagini, i documenti, gli oggetti che lo hanno accompagnato per sessantanove anni, dal 1925 al 1994, per mostrare un aspetto più intimo e umano del compianto statista fiorentino.
Questo lo scopo della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, che questa mattina ha inaugurato la prima delle tre mostre dedicate a Giovanni Spadolini, che da ora fino al 2025 anticiperanno le celebrazioni per il centenario dalla nascita del Professore.
A portare i saluti istituzionali il Presidente della Regione Eugenio Giani, la vice sindaca del Comune di Firenze Alessia Bettini e di Daniele Donati, sindaco di Rosignano Marittimo (Patria dell'anima dove Spadolini trascorreva le vacanze estive).
A tagliare il nastro dell’esposizione intitolata “Giovanni Spadolini: gli anni dell’infanzia e della formazione (1925-1947) è stato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano:
“Spadolini è un esempio virtuoso di politico ma prima ancora di grande giornalista – sono state le parole del Ministro –.Direttore del Corriere della Sera, editorialista, grande storico; ha indagato soprattutto fasi fondamentali della nostra vita nazionale come il Risorgimento. Bisogna lavorare per provare ad avvicinarsi, sia pur lontanamente, al modello virtuoso che ha rappresentato. Spadolini era prima di tutto un intellettuale, riconosciuto in tutto il mondo per il suo valore come tale.
Ho voluto partecipare a questa mostra perché fa parte di un progetto che ho: riportare al centro dell'attenzione la figura di Giovanni Spadolini, anche in occasione dei cinquant'anni della fondazione del Ministero della Cultura."
Scopo dell’iniziativa è accompagnare i visitatori, anche con il supporto mediatico, nella vita intima dell’uomo pubblico. Una vita “napoleonica”, presentata in tre momenti, non in rigorosa successione cronologica, ma tenendo conto delle varie “anime”, come il Professore definiva le molteplici vocazioni: lo storico, il giornalista, l’uomo pubblico. Radice comune l’infanzia e la formazione. Dalla passione per la storia - innata in lui - alle prime esperienze del giornalista in erba, con il sogno coltivato già a otto-nove di diventare una “grande eccellenza”, come si legge in una dedica del padre Guido.
Il tutto all’interno di un ambiente familiare patriarcale, stretto intorno alla figura del nonno paterno, Luigi: genitori, fratelli, zii, cugini. Questa prima parte è essenziale per capire la personalità di colui che avrebbe rinnovato gli studi storici, dominato una lunga stagione del giornalismo, dato una svolta alla stagnante politica italiana.
“Quella inaugurata questa mattina dal Ministro Sangiuliano – spiega il Professor Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini – è la prima di tre mostre che, una ogni anno, allestiremo con l’intento di ricostruire la vita intima del noto statista fiorentino, quella lontana dai riflettori e che rappresenta il dietro le quinte dei ben più noti ruoli di giornalista e uomo delle istituzioni.
Attraverso oggetti, diari e documenti inediti scrupolosamente conservati, i visitatori impareranno a conoscere la sua umanità, approfondendone gli aspetti nelle tre mostre annuali che verranno allestita da ora fino al 2025, anno del centenario dalla nascita del nostro compianto Professore.
Come location è stata scelta la Biblioteca di Pian dei Giullari, che rappresenta il sogno del lascito della sua vita: qui gli studenti e gli studiosi di tutta Italia e non solo vengono ogni giorno a consultare quegli stessi volumi che Spadolini aveva raccolto in vita e che, con immenso amore verso la cultura, ha voluto divenissero un bene condiviso.”
La mostra, allestita da Donata Spadolini e Valentina Bravin, è visitabile gratuitamente dal lunedì al giovedì in orario 10-13 e 15-17, fino al 21 giugno 2024.
I gruppi possono prenotare visite guidate.
Info: 055.2336071
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carmenvicinanza · 10 months
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Céline Sciamma
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I bambini sono un pubblico che mi interessa molto perché è un pubblico super contemporaneo. Non hanno la pressione culturale, il background di tutta la storia del cinema, sono in prima linea nel portare avanti idee nuove. Lavorando con loro mi sono resa conto di quanto siano capaci di individualità e di impegno. Giovani e bambini vengono considerati cittadini di seconda classe, come se non avessero idee politiche, io invece credo che siano un pubblico col quale si può essere inventivi, radicali e poetici. È un pubblico col quale si possono sperimentare idee nuove, quindi il pubblico migliore.
Céline Sciamma, regista e sceneggiatrice è tra le cineaste più amate dal giovane pubblico.
Artista visionaria, rigorosa e radicale. Il suo cinema politico, traccia un fil rouge tra sguardo femminile e occhi dell’infanzia.
Nata a Pontoise, in Francia, il 12 novembre 1978, dopo la laurea in letteratura, si è diplomata in sceneggiatura alla scuola parigina di cinema La Fémis.
Ha debuttato come regista nel 2007 con il film Naissance des pieuvres, che esplora i desideri di tre adolescenti all’interno del mondo del nuoto sincronizzato. Conosciuto a livello internazionale con il titolo inglese Water Lilies, è stato presentato nella sezione Un Certain Regard al 60º Festival di Cannes. Nominato per la Migliore Opera Prima ai César 2008, si è aggiudicato il Premio Louis-Delluc per la migliore opera prima e il Prix de la Jeunesse al Festival du film de Cabourg.
Nel 2010 ha collaborato alla sceneggiatura di Ivory Tower e diretto Pauline, uno dei cortometraggi della campagna 5 films contre l’omophobie.
Nel 2011 ha realizzato Tomboy che esplora i temi dell’instabilità di genere e della scoperta della sessualità. Il film ha partecipato al Festival di Berlino e vinto il Premio della Giuria ai Teddy Award, il Premio Ottavio Mai e il Premio del pubblico al Torino GLBT Film Festival.
L’anno seguente ha collaborato alla sceneggiatura della serie televisiva Les Revenants.
Nel 2014, Diamante nero, (Bande de filles) ha chiuso la sua Trilogia della giovinezza.
Con un cast composto da attrici non professioniste, ha continuato la sua indagine sulla complessità dell’adolescenza e la costruzione dell’identità femminile a confronto con le convenzioni sociali.
Nel 2016 ha collaborato alla sceneggiatura del film d’animazione in stop-motion La mia vita da Zucchina, candidato per l’Oscar al miglior film d’animazione nel 2017.
Nel 2019 ha vinto il Prix du scénario al 72º Festival di Cannes e l’European Film Award per la miglior sceneggiatura per Ritratto della giovane in fiamme. Acclamato dalla critica e candidato ai Golden Globe 2020 come miglior film straniero, ritrae la passione amorosa di due donne e la loro lotta verso l’emancipazione.
Nel 2021 ha diretto Petite Maman, una favola sull’amore e sulla perdita, dal punto di vista di una bambina.
Penso che il cinema sia un medium meraviglioso per viaggiare nel tempo attraverso le idee, creare connessioni tra strutture temporali diverse.
La sua ultima fatica, del 2023, è un corto dal titolo This is how a child becomes a poet, presentato alla Ottantesima Mostra del Cinema di Venezia. Una produzione indipendente che, tra ricerca documentaria e contemplazione, costituisce un viaggio rituale dedicato alla poeta Patrizia Cavalli.
Affascinante è la cifra poetica e politica di Céline Sciamma, nel costruire immaginari che spostano lo sguardo, ribaltando preconcetti, scavando nelle crepe nascoste dell’animo umano, in quel desiderio puro e primitivo dell’infanzia, che tutto accende, represso e silenziato perché fuori norma.
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fashionluxuryinfo · 11 months
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Ai Musei Capitolini la mostra “I sommersi. Roma, 16 ottobre 1943”
In occasione dell’80° anniversario del rastrellamento degli ebrei da Roma una mostra documentaria, dal forte impatto emotivo, ricostruisce le storie dei “sommersi” attraverso foto, documenti e oggetti di vita quotidiana.
In occasione delle commemorazioni dell’80°anniversario del rastrellamento del 16 ottobre 1943, quando a Roma oltre mille ebrei, tra uomini, donne, anziani e bambini, furono prelevati dalle loro case dai nazisti e deportati verso il campo di Auschwitz-Birkenau.
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brunopino · 1 year
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Giornate Europee del Patrimonio 2023, una mostra documentaria dell'Archivio di Stato di Cosenza sul centro storico
Per le Giornate Europee del Patrimonio, abbiamo allestito una mostra documentaria dedicata al centro storico di Cosenza, facendo rivivere antichi mestieri e palazzi nobiliari. La collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria arricchisce la nostra ricerca archivistica con riflessioni sulla rigenerazione urbana, per guardare al futuro con la…
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A Napoli mostra documentaria 'i d'Avalos. Nel segno del potere'
(ANSA) – NAPOLI, 16 GIU – Importanti documenti che fanno parte dell’archivio privato della famiglia principesca d’Avalos daranno vita a Napoli, dal 19 giugno e fino al 29 settembre, alla mostra i d’Avalos. Nel segno del potere, nella Soprintendenza archivistica della Campania. L’archivio, mai conosciuto se non dalla famiglia d’Avalos, fu sottoposto, a partire dal 2019, su iniziativa del…
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pleaseanotherbook · 2 years
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Il 2022 di Please Another Book
È passato un altro anno e mi sembra così incredibile. Se penso a tutte le speranze del 2020 e al tempo ristretto della pandemia mi sembra passato un secolo e allo stesso tempo che tutto sia corso così velocemente. Ho chiuso gli occhi e mi sono ritrovata a fine 2022 con la voglia di fare tante cose e allo stesso tempo la consapevolezza che c'era molto da accettare e superare. Ho perso tanto, ho conquistato tanto. Ho trovato tanti spazi per essere me stessa e tanti per disperarmi. Mi rendo conto che sono cambiate tante cose, che da questo 2022 sono emerse tante consapevolezze e allo stesso modo cose per cui non credo di non essere così convinta. Eppure sono ancora ancorata alla mia posizione. Sembra così strano essere ancora qui a raccontarmi e a condividere la mia vita e le mie letture in questo angolo di web che probabilmente ha perso smalto, ha un po' di polvere sugli scaffali ma ancora resiste, incolume. Sembra strano anche incaponirsi a bloggare quando ormai tutti, chi più chi meno, si sono spostati verso altre piattaforme (Youtube, Instagram, TikTok) eppure mi sembrerebbe ancora più strano non scrivere. Lo dico spesso inconsciamente ma le parole scritte sono una delle poche cose che mi riesce vagamente bene. Festeggiare quindi l'undicesimo anniversario di Please Another Book è un grande orgoglio per me. Stento a credere (e lo dico ogni volta perché ancora non me ne capacito) che siano passati 11 anni dal click su "post" della mia prima recensione per questo angolo di web che persiste come un rampicante vincolato alle mie passioni e alla mia vita. Nonostante questo sia stato l'anno peggiore in termini di letture pure sono contenta di non aver ancora abbandonato questo progetto, anche se con alti e bassi mi rallegro e mi congratulo per questo blog che è ancora qui per essere riempito con altre recensioni e altri post. E soprattutto grazie a voi che siete ancora qua a leggermi nonostante tutto. Sono onorata del tempo che mi dedicate per leggere queste righe, è una cosa che non do per scontata.
Il 2022 per molti versi è stato un anno di ripresa, di risalita, di speranza e di grandi gesti. Non pensavo che avrei chiuso quest'anno con tante aspettative e tante cose da voler fare, tanti progetti che spero di realizzare. Gennaio è iniziato festeggiando il capodanno tra scoppi di gioia, un karaoke un po’ stonato e tequila mentre già albeggiava e non potevo desiderare un inizio anno migliore. A gennaio ho festeggiato i due anni dall'anniversario della mia liberazione, un compleanno specialissimo, gli incontri con alcune delle mie amiche più care e soprattutto la terza dose di vaccino (boosterizzata con Moderna, again). Mentre siamo tornati a lavorare fissi in smartworking e io sono rimasta a casa dei miei, mi sono congelata durante i giorni della merla. Con le mie amiche a gennaio sono stata in visita alla Fondazione Prada a Milano. Abbiamo visitato “Atlas” un progetto nato da un dialogo tra Miuccia Prada e Germano Celan che riunisce opere realizzate tra il 1960 e il 2016, rappresenta una possibile mappatura delle idee e delle visioni degli artisti che hanno contribuito allo sviluppo delle attività della Fondazione nel corso degli anni. E siamo anche state a visitare la mostra dedicata a Domenico Gnoli: una sezione cronologica e documentaria con materiali storici, fotografie e altre testimonianze contribuisce a ricostruire il percorso biografico e artistico di Gnoli a più di cinquant’anni dalla sua scomparsa.
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Febbraio è stato un mese strano, infinito e incastrato in una routine diversa e che mal si coniuga con le mie abitudini normali. Sono infatti rimasta praticamente tutto il mese a casa dei miei, lontano da Torino e questo mi ha lasciato senza parole. Febbraio è stato tanto lungo quanto scivolato nell’oblio tanto che a stento riesco a ricordarmi cosa è successo. La sensazione di essere in trappola fagocitata dalla certezza di essere nel posto più sicuro possibile. Un insieme di prospettive che hanno completamente ribaltato tutta la mia vita. Le passeggiate al parco, i momenti a guardare incantata i gatti del balcone mangiare, il lavoro e le notti insonni e un conto alla rovescia che si è concluso molto più in fretta delle mie paure. Ma soprattutto ho mangiato i miei dolci di carnevale preferiti i limoncini. Dolce tipico marchigiano, si trovano solo nel periodo di carnevale e io non li mangiavo dal 2018 perché non mi era più capitato di riuscire a passare da casa dei miei prima di quella data. E non solo mio papà me li ha presi apposta, ma un’amica di famiglia ci ha invitato a pranzo e ce li ha preparati appositamente. Mi sono commossa un sacco.
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Marzo ha soprattutto significato il rientro a Torino che mi ha investito in un lampo. C'è stata voglia di ripresa, di recuperare gli spazi sottratti dalla pandemia e dalle mie incertezze e soprattutto c'è voglia di ricominciare. Tra serate a cena fuori, giri a Milano, visite a mostre, e il concerto che aspettavo da mesi, marzo mi ha donato un senso di pace e speranza. Di solito marzo è un mese che odio, molti ricordi tragici sono collegati a questo mese, ma quest'anno marzo finalmente ha avuto un senso di spensieratezza che non avevo mai sperimentato. E dopo due anni in cui marzo è significato lockdown sono riuscita finalmente a stare in giro. E non era così scontato. Il 12 marzo, in live con Seoul, io Alaisse e Angharad siamo andate a vedere il concerto dei BTS - Permission to dance al cinema. Ed è stata un'emozione fortissima. Vedere sul grande schermo uno dei miei gruppi preferiti, cantare con una platea piena di altri fan, commuoversi con alcune delle mie canzoni preferite, assistere alla sorpresa del mio beniamino, è stato bellissimo. Ce l'ho ancora nel cuore. Non vedo l'ora di poter assistere ad un concerto dal vivo. Mi toccherà davvero andare a Seoul per essere blessata da Jin che lancia l'acqua di una bottiglietta sulla folla? Nel pomeriggio sono stata a visitare con le ragazze la palazzina di caccia di Stupinigi in cui non ero mai stata e che si è rivelato una vera chicca. La struttura è abbastanza estesa e tutte le decorazioni sono a tema caccia. Cinghiali e cervi vari sparsi su tutte le mura. Molto bello. Abbiamo anche visitato una mostra con le fotografie di Vivian Maier: una donna comune, non una fotografa professionista che ha trascorso tutta la sua vita a sperimentare con la macchina fotografia e la cinepresa e ha catturato volti, dettagli, bambini, in un insieme di fotogrammi eterogeneo e formidabile. Le fotografie restituiscono uno sguardo lucidissimo e molto attento a cui non sfuggiva nulla. Ciò che mi ha colpito di più è la ricerca del momento in cui scattare, dell'attimo perfetto da racchiudere sulla pellicola. Molto interessante. Sempre con le ragazze abbiamo partecipato ad una bellissima iniziativa curata dal Museo Egizio di Torino in collaborazione con la scuola Holden intitolata “La geografia dell’anima”: la scuola ha racchiuso dei percorsi tematici con i reperti custoditi all'interno del museo. La visita a cui abbiamo aderito noi raccontava dei vari aspetti dell'anima per gli antichi egizi ed è stato mega interessante, perché la visita si è concentrata solo su alcuni aspetti e non ti fagocita come quando visiti il museo egizio senza guida. Super consigliato. Marzo ha significato anche tornare ad ascoltare presentazioni di libri soprattutto quelle tenute da una delle mie persone preferite Amaranth del blog La Bella e il Cavaliere che ha raccontato magistralmente La rabbia di Paolo Giuseppe Alessio pubblicato da Scatole Parlanti. Come ha raccontato lo stesso Alessio, complice qualche dita di Barbera questa storia è stata inviata all’editore con poche aspettative ma è giunta a noi anche grazie alla proposta di organizzare incontri e presentazioni per parlarne. E forse è un po’ questa la magia degli incontri in librerie e non con gli stessi autori, la possibilità di sfuggire ai confini delle pagine stampate e ritrovare in nuove vesti e con altri colori la stessa storia. Ho avuto la possibilità di assistere a ben due incontri il primo il 10 marzo alla libreria Binaria e il secondo ieri 27 marzo al Bar Pietro entrambi straordinariamente condotti da. Di questa esperienza ho raccontato in un post apposito in cui racconto anche del libro.
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Aprile, aprile, aprile. Un mese davvero di alti e bassi che è stato difficile da digerire. Pensavo che il tempo non sarebbe finito, che si sarebbe andati avanti a lungo e invece no, le cattive notizie che ci hanno investito non sono state semplici da digerire. Ho pianto molto, mi sono disperata immensamente e ho cercato di ritrovare un equilibrio anche quando mi sembrava impossibile. Strano come basti poco per cambiare prospettiva. Da un lato gite di shopping a Milano, visite a mostre meravigliose e tanti abbracci, dall'altro corse pazze e abbracci di consolazione. Non so come riassumere questo aprile che mi ha spezzato il fiato e allo stesso tempo restituito il mio equilibrio e la mia famiglia. Una gioia è stata sicuramente la pastiera di mia mamma che ho mangiato a Pasqua finalmente dopo anni. Dopo aver trascorso le ultime Pasque in lockdown chiusa in casa da sola finalmente sono riuscita a stare con la mia famiglia e ne sono immensamente felice. Il secondo weekend di aprile sono stata in visita a Reggio Emilia città che non avevo mai visitato e che mi ha molto colpito devo dire. Da menzionare il museo del Tricolore, perché la nostra bandiera nazionale è stata concepita proprio nella sala comunale di Reggio. E poi molto bella anche la biblioteca Panizzi dove siamo riusciti a vedere un bellissimo planisfero. Ho visitato qui a Torino, all’interno di Palazzo Madama la mostra Invito a Pompei, una mostra bellissima con dei reperti prestati direttamente dagli scavi della città romana immobilizzata dall’eruzione del Vesuvio. Anche se piuttosto piccola merita sicuramente una visita. Ho scoperto che posso percorrere quasi 25km a piedi da Torino fino a San Mauro se alla fine della scarpinata mi aspetta un gelato con fiocchi di Marchetti. Il che non mi sembra poco.
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Maggio è sempre il mio mese preferito nonostante tutto. Sono stata ad eventi incredibili, presentazioni di libri, al Salone del libro di Torino. Del Salone del libro vi ho parlato tantissimo qui sul blog ma non posso pensare a maggio senza ripensare anche a questo. È stato strano e allo stesso tempo molto bello tornare tra gli stand del Salone e abbracciare di nuovo tante persone amiche. Ancora una volta mi ha dimostrato che i libri per me fanno davvero la differenza. Ho ovviamente festeggiato il mio compleanno con alcune delle mie persone preferite. Ne sono mancate tante, compresa la mia famiglia che non vedo da settimane, ma le mie amiche mi hanno fatto sentire tutto il calore possibile. Ho avuto l'occasione di partecipare il 12 maggio alla prima presentazione del libro Una stella senza luce di Alice Basso l'ultimo della serie di Anita, edito da Garzanti e di abbracciare Alice dopo tantissimo tempo. Alice Basso è una delle persone più simpatiche che conosca e ho il raro privilegio di avere la sua amicizia, ma adoro tantissimo come scrive.
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È stato bellissimo e non vedo l'ora di poterlo rifare di nuovo. Sono anche riuscita a visitare la World Press Photo Exhibition l’esposizione di fotogiornalismo con i vincitori dell’edizione 2022 allestita nella cornice della GAM la Galleria d’Arte Moderna di Torino. Devo dire la verità quest’anno non mi ha colpito particolarmente, mentre gli altri anni sono uscita sempre con la sensazione di un vuoto dentro, l’edizione 2022 mi ha lasciato un po’ indifferente. Sempre storie sconvolgenti e foto che raccontano magistralmente storie contemporanee però meno spezza respiro. E non so se sono io che ormai non mi lascio impressionare facilmente o mancava di impatto.E a inizio mese, in un colpo di fortuna davvero raro con N siamo riuscite ad assistere ad un evento esclusivo organizzato dal Salone del Libro in collaborazione con le OGR: la presentazione del nuovo libro di Ligabue, Una storia uscito proprio a maggio. Un evento davvero interessante che mi ha piacevolmente sorpresa. Con somma invidia di una mia collega che non è riuscita a iscriversi in tempo.
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Giugno è stato un mese strano, incredibilmente ricco di eventi e allo stesso momento sospeso in una qualche misura. Da un lato riprendermi dopo essere stata male, dall'altro vivere appieno ogni giornata con le mie amiche e finalmente poter ascoltare nuove canzoni di uno dei miei gruppi preferiti. Ho avuto sempre un nodo che mi porto dietro a distanza di mesi per la perdita e la mancanza e sul fondo del mio cervello macinano sempre le preoccupazioni, però ho cercato di godermi quanto più possibile questo tempo strano, di recupero e allo stesso tempo di inconsistenza. Il primo weekend di giugno sono andata a Bologna a trovare la mia adorata Lorena di Petrichor che mi manca già immensamente, dopo aver saputo l'ammontare delle tasse che quest'anno devo allo stato e che mi hanno lasciato a schifare completamente la vita adulta. Ma ehi cambiare lavoro è anche questo. Tra un cocktail e una cena sono arrivata a pensare che sia semplicemente una presa di coscienza sapere che le quattro mura di casa mia mi stanno troppo strette, che rimanere chiusa in una stanza mi toglie il fiato e le energie e che ormai cercare di cogliere al volo ogni occasione per uscire e stare insieme. Con le ragazze siamo andate a visitare la mostra Capolavori della fotografia moderna 1900-1940. La collezione Thomas Walther del Museum of Modern Art, New York alla Camera di Torino in cui erano esposte foto iconiche che raccontavano una storia e diverse tecniche di sviluppo. Una selezione di oltre 230 opere fotografiche della prima metà del XX secolo, capolavori assoluti della storia della fotografia realizzati dai grandi maestri dell’obiettivo, le cui immagini appaiono innovative ancora oggi. Veramente molto bella. Anche quest’anno siamo riuscite a partecipare a Open House 2022: un evento che apre le porte di palazzi privati o difficilmente visitabili ai visitatori. Quest’anno siamo andate a vedere un villino liberty Villino Raby, e la casa di Carlotta Oddone una designer che si è fatta consigliare da un amico architetto nella ristrutturazione di un appartamento di inizio Novecento e ne ha tirato qualcosa di davvero unico e incredibile. E sono stata anche a visitare le Gallerie d’Italia qui a Torino da poco riaperte dopo la ristrutturazione in cui è stato allestito un incredibile museo dedicato alla fotografia con il patrimonio in possesso di Intesa Sanpaolo.
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Luglio è stato un mese caldo di preparazione per le vacanze, immersa in una Torino non proprio caldissima e massacranti orari di lavoro. Ne abbiamo approfittato per visitare alle Gallerie d’IntesaS SanPaolo Paolo Pellegrin. La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia una mostra che rappresentava gli effetti dell’uomo sulla natura e Dalla guerra alla luna 1945-1969. Sguardi dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo una selezione di foto del nostro dopoguerra con ritratti di personaggi famosi e scene di vita quotidiana italiana molto interessante. E a inizio luglio siamo andate al parco giardino di Sigurtà: una struttura molto estesa in provincia di Verona, piena di verde in cui ci siamo rilassate e abbiamo passeggiato meravigliandoci per tutto l’ecosistema che ruota intorno al parco.
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Agosto uguale Puglia con le Merendine e ancora non ci credo che questo viaggio on the road sia stato così bello e così significativo. È stato incredibile e non me lo dimenticherò mai. Strette in un Intercity notturno siamo arrivate fino a Brindisi, che ci accolto con il pasticciotto leccese più buono che abbia mai mangiato, e da lì abbiamo preso la macchina fino a raggiungere Minervino. Ogni giorno siamo andate alla scoperta di un posto diverso abbiamo visitato Lecce, Otranto, Gallipoli e Santa Maria di Leuca, passando per spiagge incredibili come la Baia dei Turchi e assaggiato cibi eccezionali. Tutta la stracciatella e il polpo che abbiamo mangiato lì, per non parlare di tutto il caffè leccese che abbiamo bevuto. E poi agosto è finito a festeggiare il compleanno di una delle mie amiche più care.
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Settembre è arrivato a destabilizzare il mio equilibrio. Le ferie a casa dei miei immersa nelle mie colline sono coincise con la preparazione di un trasloco e mi hanno vista a fare cernita e a impacchettare cose mentre la mia salute fisica e mentale ne ha risentito immensamente. Ma Settembre è stato anche un concerto in un Mediolanum Forum strapieno di Machine Gun Kellan che non mi aspettavo minimanente. Prima di partire per le ferie però siamo andate al MAO a vedere Il grande vuoto: dal suono all’immagine una mostra molto interessante, multisensoriale che colpisce lo spettatore da più punti di vista e lo immerge in questo senso di vuoto che non nasconde nessun tipo di sentimento. Al MAO il museo d’arte orientale di Torino vorrei tornare per dedicarci del tempo perché non sono ancora riuscita a visitarlo con la calma che serve.
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Ottobre è coinciso con il rientro a Torino e con l’arrivo di una nostra amica che nonostante le premesse disperate siamo riuscite a sostenere ma soprattutto con due viaggi stupendi uno dalla mia adorata Lorena a Bologna e un altro nella mia sempre amata Venezia che è sempre nel mio cuore e in cui non vedo l’ora di tornare. Siamo andate a visitare gli appartamenti di Palazzo Carignano in pieno centro di Torino, divertente e a tratti surreale per la guida che ci ha accompagnato che iniziava un discorso e poi apriva così tante parentesi che credo che ancora adesso alcune siano rimaste aperte. In una domenica non propriamente bellissima per me siamo anche andate a visitare il Castello di Moncalieri che non avevo mai avuto occasione di vedere ma che è stato molto interessante. A Venezia abbiamo visitato la mostra Tutankhamon: 100 anni di misteri a Palazzo Zaguri che nonostante non sia stata accompagnata da una audioguida convincente mi ha molto affascinato, sono presenti molti pezzi, tutti ricostruiti, dei reperti trovati all’interno della tomba in Egitto e una serie di informazioni che non sapevo e alcune immagini di realtà virtuale. La piccola egittologa che è in me ha molto gongolato.
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E mentre Jin, il mio bias dei BTS ha annunciato la tanto temuta partenza per il servizio militare novembre è arrivato con il suo freddo, le sue mostre, i suoi incontri e la consapevolezza che è vero “Life goes on” ma “the best is yet to come”. Siamo andate ancora in Gallerie d’Italia qui a Torino, in piazza San Carlo per visitare altre mostre fotografiche: Lisetta Carmi Suonare Forte una personale della fotografa su vari aspetti dei soggetti che ha rappresentato e Gregory Crewdson. Eveningside una personale di Gregory Crewdson un fotografo statutnitense con al centro la terza parte della sua trilogia. Eveningside infatti è il terzo ed ultimo nucleo della trilogia di Crewdson iniziata con Cathedral of the Pines (2013-2014) e An Eclipse of Moths (2018-2019). In contrasto con le foreste solitarie e remote di Cathedral of the Pines e dei cupi paesaggi post-industriali di An Eclipse of Moths, con la serie inedita Eveningside il fotografo esplora figure umane isolate entro i confini della loro vita quotidiana. Siamo andate anche alla Camera a Torino a visitare una mostra dedicata a Robert Doisneau una mostra antologica su uno dei più importanti fotografi del Novecento, attraverso oltre 130 immagini provenienti della collezione dell’Atelier Robert Doisneau. Il fotografo, insieme a Henri Cartier-Bresson, è considerato uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. Devo dire che le mostre alla Camera sono sempre super curate e interessanti e anche questa non fa eccezione e devo dire che è super consigliata. Infine a novembre sono anche andata a Milano alla Triennale a vedere alcune delle mostre della nuova edizione tra cui: La Tradizione del nuovo una mostra che illustrava la storia del design tramite le varie edizioni della Triennale con i pezzi più innovativi, Unknown Unknowns una mostra che mette insieme scienza e arte in un connubio di pezzi unici che mi hanno molto incuriosita perché naturalmente fanno presa sulla mia parte scientifica e l’installazione EL di Romeo Castellucci che mi ha molto inquietato in un gioco di suoni e luci che fanno presa sul visitatore e che mi hanno lasciato con un senso di inadeguatezza pazzesca.
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Dicembre sembrava un mese infinito e invece è volato senza che neanche me ne rendessi conto, ho chiuso gli occhi ed eccomi invasa dallo spirito natalizio che mi ha colpito alle spalle senza soluzione di continuità. A inizio mese sono andata con Amaranth a visitare la Pinacoteca Agnelli che si trova all’interno del Lingotto e che mi ha stupito tantissimo. Al suo interno come esposizione permanente si trova la “BEYOND THE COLLECTION - Collezione Giovanni e Marella Agnelli” con le opere collezionate dai due tra cui alcune opere spettacolari del Canaletto, uno dei miei pittori preferiti, come per esempio “Il Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione”. La Pista 500 sul tetto del Lingotto è una storica pista utilizzata dalla fabbrica FIAT per il collaudo delle automobili e viene aperta per la prima volta al pubblico attraverso un progetto di installazioni artistiche pensato da Pinacoteca Agnelli che trasforma il nuovo giardino pensile sulla Pista 500 in un percorso espositivo all’aperto. E poi abbiamo visitato due mostre: “Tiepolo x Starling”: l’opera “Alabardiere in un paesaggio” conservata in Pinacoteca Agnelli diventa punto di partenza per il progetto espositivo di Simon Starling negli spazi della collezione. L’opera viene messa in dialogo con altri capolavori in prestito da prestigiose istituzioni nazionali e internazionali o riattivata attraverso il lavoro di artiste e artisti contemporanei. L’obiettivo è quello di stabilire relazioni in grado di riflettere sulle presenze così come sulle assenze della collezione, per far emergere figure dimenticate e sviluppare narrazioni che possano sfidare le letture tradizionali della storia dell'arte. E poi “Turn me on di Sylvie Fleury” una mostra molto interessante con spunti femministi e suggestioni anni Ottanta che denunciano diversi aspetti della società contemporanea. Per il weekend dell’Immacolata sono stata a Carpi con le mie amiche per festeggiare il Natale in anticipo e poi alla fine dicembre è stata solo una lunga corsa per rispettare le scadenze lavorative e salvarsi dal delirio generale, mentre abbiamo festeggiato un altro bellissimo compleanno con un brunch in un posto bellissimo. E poi sono tornata a casa dai miei per festeggiare Natale con la mia famiglia, che è sempre una cosa che mi riempie il cuore di gioia.
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E ora per il 2023 non vorrei fare così tanti buoni propositi perché vorrei un po’ vivere alla giornata. Capire qual è la direzione giusta in cui andare e stare sempre meglio. Vorrei viaggiare di più, spuntare dalla lista dei posti che voglio visitare qualcosa. Per l’estate c’è un mega progetto che voglio vada in porto ma che al momento tengo nel mio cuore. Vorrei continuare a stare con i miei amici e divertirmi, stare con la mia famiglia e respirare ferma di fronte al mare. Vorrei continuare ad investire tempo in questo spazio, leggere e ascoltare musica. Vorrei essere costante nello studio del coreano e imparare a dire cose semplici e vorrei riuscire a mantenere la costanza negli allenamenti. Sto meglio, soffro ancora di paranoie ma sto meglio e spero di riuscire a stare sempre meglio. Mi rendo conto che ci è stato rubato un sacco di tempo, ma noi abbiamo la forza e il modo per essere forti. Spero di realizzare i miei sogni, spero di scrivere il prossimo recap dell’anno e scrivervi di essere stata nel posto che mi porto nel cuore, di aver mangiato un croissant sullo Chance Elise e al Museo d’Orsay. Vi auguro di poter essere sereni, di realizzare i vostri sogni, di trovare il vostro spazio nel mondo, di non essere soli, di avere qualcuno al vostro fianco che vi sostiene e vi ama incondizionatamente, di avere amici pazzeschi e esperienze indimenticabili. Vi auguro un 2023 spaziale.
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chez-mimich · 1 year
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NICOLA BERTASI: "LIKE RAIN FALLING FROM THE SKY"
La Guerra del Vietnam (1961-1975), è uno di quei conflitti, ma più un generale accadimenti storici, che oggi si definirebbero “iconici”. Su quella guerra sono stati scritti centinaia di libri, sono stati girati decine e decine di film e hanno dato luogo o hanno contribuito a dar luogo, a rivolte e contestazioni epocali e ha plasmato l’immaginario collettivo di intere generazioni. Al di là di tutto ciò Nicola Bertasi, propone un’altra “cartografia visuale della memoria” e di questo nuovo sguardo su quella guerra mai completamente metabolizzata dagli USA (e dal mondo Occidentale), il PAC di Milano propone una piccola ma interessantissima mostra dal titolo “Like Rain Falling from the Sky”. Per Nicola Bertasi questa guerra è stata l’occasione per rivisitare le immagini della guerra del Vietnam da un altro punto di vista, un punto di vista introspettivo, una narrazione poetica della guerra, perché indubbiamente la poesia nasce dove nasce la vicenda umana, guerra compresa. Già, perché Nicola Bertasi ai tempi della guerra del Vietnam, non era nemmeno nato, Bertasi nasce infatti nel 1983, vive tra Parigi e Milano ed è un fotografo indipendente, nel 2021 il prestigioso New Post Photography Award e con questa mostra è stato finalista al Grand Prix della fotografia documentaria 2019. Fotografie della guerra elaborati con inserti di colore, sovrapposizioni di fotografie famose con sequenze cinematografiche, un lavoro di tessitura e di rielaborazione caratterizzate dalla sobrietà dell’intervento e per la resa estetico-poetica. L’Italia è un paese tradizionalmente distratto verso la fotografia, pur avendo dato i natali a grandissimi fotografi. Ancora meno spazio è dato a mostre come questa, dove la fotografia è presentata come mezzo e non come fine. La mostra è allestita nel mezzanino del Padiglione di Arte Contemporanea di via Palestro ed è aperta fino al prossimo 10 settembre prossimo.
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umbriasud · 2 years
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Terni, al museo diocesano mostra fotografica per il "Mese missionario"
Terni, al museo diocesano mostra fotografica per il “Mese missionario”
“Laudato si’ mi’ Signore” è la mostra fotografica e documentaria missionaria, di pittura, grafica e scultura allestita dal 13 al 21 ottobre presso le sale espositive del Museo diocesano di Terni. La mostra, dedicata alle missioni, alla pace, al tema sacro ed ecologico, è promossa dal Centro Missionario della diocesi, dalla Pro Loco di Terni, con il contributo della Caritas diocesana, San…
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iannozzigiuseppe · 4 years
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Marietti 1820 – 2020 – Mostra documentaria a Bologna 1 ottobre – 29 novembre 2020 Marietti 1820 2020 Marietti 1820-2020. Due secoli di libri tra Torino e Bologna Mostra documentaria  a Bologna 1 ottobre - 29 novembre 2020…
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