#mostra documentaria
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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"Memorie d’acqua e fango" - Mostra documentaria a 30 anni dall’alluvione del Tanaro. L’Archivio di Stato di Alessandria commemora il tragico evento del 1994 con una mostra di documenti e fotografie
Nel novembre del 1994, il Piemonte e la città di Alessandria furono colpiti da una delle peggiori alluvioni della loro storia recente, causata dalla piena del fiume Tanaro.
Nel novembre del 1994, il Piemonte e la città di Alessandria furono colpiti da una delle peggiori alluvioni della loro storia recente, causata dalla piena del fiume Tanaro. A trent’anni di distanza, l’Archivio di Stato di Alessandria rende omaggio a questo tragico evento con una mostra intitolata “Memorie d’acqua e fango: l’alluvione del Tanaro 30 anni dopo”, un’esposizione che ripercorre quei…
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fashionbooksmilano · 2 years ago
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Maria Mulas Lavori in corso
Testo : Mario Fortunato, Intervista : Laura Lepetit
Studio d'Arte Raffaelli, Trento 2008, 40 pagine, 30 x 20 cm
euro 25,00
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Catalogo della mostra tenuta a Trento tra il 13 marzo e il 16 maggio 2008 per la rassegna “Sentieri Trentini”.
Volume in gran parte illustrato con belle riproduzioni a colori delle fotografie dell'artista. Con un'intervista a Maria Mulas di Laura Lepetit. Testo di Mario Fortunato, anche in inglese.
Descrivendo in un’intervista le sensazioni provate durante un viaggio attraverso il Trentino, Maria Mulas (Milano, 1956) racconta: “La mia origine stava in quei luoghi, mi sentivo felice, pervasa da una calma infinita”. La fotografa è infatti di origine trentina da parte di madre e la sua mostra rientra nel ciclo espositivo “Sentieri Trentini”, che annualmente porta lo Studio Raffaelli a invitare un artista locale o nazionale per raccontare la Regione attraverso i propri mezzi artistici. Nella prima parte della mostra, Mulas cattura ambienti, paesaggi e scorci cogliendone l’aspetto più intimo, distaccandosi in questo modo dalle rappresentazioni abituali e dall’approccio della fotografia documentaria. Al Castello del Buonconsiglio immortala gli affreschi cinquecenteschi di Romanino, che la affascinano non soltanto per la qualità artistica intrinseca ma per l’effetto che la luce tagliente crea, penetrando dalle vetrate. L’obiettivo si sofferma su alcuni particolari degli affreschi senza rivelarne l’interezza e creando in questo modo quadri autonomi. Una vicinanza tra la fotografa e i suoi soggetti si nota invece nei ritratti. Le fotografie di artisti e collezionisti scattate tra gli anni ‘70 e ‘90 non sono mera documentazione: le espressioni e gli sguardi che i protagonisti rivolgono all’obiettivo rivelano rapporti di amicizia e complicità. Tra i protagonisti della scena internazionale dell’arte ci sono Henry Moore, Andy Warhol, Joseph Beuys, Fausto Melotti, Bruce Nauman, Keith Haring, che guardano attraverso la lente della macchina fotografica rivelandosi nella propria intimità.
30/06/23
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piusolbiate · 1 year ago
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C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO
 Un evento che intende onorare un momento storico decisivo per l'evoluzione economico-sociale del nostro paese "...un novello stabilimento mosso dalle acque dell'Olona si vide sorgere in Solbiate, e tosto crebbe in guisa che fu il maggiore della Lombardia. E con la nuova del filare, aumentarono ancora l'avita arte del tessere, agli antichi telai a mano aggiungendone molti e molti meccanici"  (Pasolini P.D., Memorie storiche della famiglia Ponti, Galeati, Imola 1876)
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Il Comune di Solbiate Olona e la Commissione Biblioteca organizzano in collaborazione con il Gruppo Anziani Solbiatesi ...C'ERA UNA VOLTA IL COTONIFICIO... 23 Agosto 1823: inizia la storia di un avventura cotoniera che trasformerà la vita di un paese 21-22 ottobre 2023: Solbiate olona celebra il Bicentenario di fondazione del Cotonificio "Andrea Ponti" PROGRAMMA Sabato 21 Ottobre ore 16 presso il Centro Anziani di Solbiate Olona  Inaugurazione della mostra documentaria allestita da Aldo Tronconi Presentazione del percorso narrativo "Storia di una industria e di un Paese" a cura di Ivan vaghi, Antonello Colombo, Annamaria Tomasini Domenica 22 Ottobre presso il Centro Socio-culturale di Solbiate Olona Vernissage della collettiva di pittori locali "Spazi e uomini di una industria cotoniera" Proiezione Video "Il Cotonificio di Solbiate 1823-2023" di Filippo D'Angelo con le interviste agli ex lavoratori ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA Domenica 22 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 da Lunedì 23 a Venerdì 26 ottobre dalle ore 15:00 alle ore 18:00 Sabato 28 e domenica 29 ottobre dalle ore 10:00 alle ore 12:00 - dalle ore 15:00 alle ore 18:00 NOTE Il 23 agosto 1823 è una data importante per Solbiate Olona: "Si è principiato a lavorare il Cottone a Solbiate" scriveva il contabile della sede di Gallarate del Cotonificio di Solbiate. L'opificio sorse sull'area dei due mulini ad opera di Andrea Ponti, già industriale a Gallarate. La fabbrica occupò sin dall'inizio 153 operai di cui 12 donne. Ben presto la filatura si sviluppò: Cesare Cantù in "Illustrazione italiana del Lombardo-Veneto" del 1854 all'art. Solbiate Olona scrive: "Rimarchevole è la filatura della ditta Ponti, la più vasta che esista in lombardia e che occupa oltre 400 persone. Essa è illuminata a gas e contiene molti telai meccanici ed una vasta tintoria". Nel 1890 per interessamento di Andrea Ponti, la popolazione aumentata a 620 abitanti ebbe i primi servizi sociali: l'asilo e la scuola elementare fino alla terza classe. La lenta trasformazione del paese da eminentemente agricolo ad agricolo-industriale continuò. La popolazione aumentò sensibilmente tanto che nel 1913 a Solbiate gli abitanti erano 2350. Nel 2014 alla guida del Cotonificio ci furono uomini di grande valore come Federico ed Alfredo Tobler che sostituirono ettore Ponti, divenuto Senatore del regno: già da quel periodo i prodotti marca Gallo furono molto apprezzati. "In occasione del Centenario del Cotonificio fu iniziata la costruzione delle case operaie e donato al Comune il terreno per un nuovo e più grande Cimitero. Fu l'inizio di un periodo d'oro per il paese che, unico nella zona, aveva strade asfaltate, un centro sportivo ricreativo (il dopo-lavoro) con campi da tennis, gioco delle bocce, pista per corse, sala da ballo". (tratto da "Socio-Storia di Solbiate Olona", a cura delle insegnanti Sandra Sartori Colombo e Gianna Limido Bellancini delle classi 3^B e 3^C, Anno scolastico 1975/76)
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claudiotrezzani · 1 month ago
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Quella roba lì che versa il bicchiere non è polvere sul pavimento.
Anche perché lì c'è una lastra, sul pavimento.
E se compie l'atto di versare, il bicchiere, possiamo definitivamente escludere l'ipotesi/polvere.
No, quella roba lì fa parte dell'installazione.
Magari quella seducente installazione lì è opera del Collettivo Ticon3 (in ordine cognonimamente alfabetico: Nora Ciottoli, Diana Danelli, Elena Parati, le autrici).
Magari è opera loro, perché esponevano proprio in quella mostra.
Epperché la fotografia a corredo di questo brano è di Diana Danelli.
Ma non glielo chiedo neanche, a Diana, se l'opera ritratta è loro.
Ci metterei niente, con Messanger, ad interpellare Diana sul punto.
Ma non è questo, il punto.
Perché qui si trattano fotografie, non altre mirabili declinazioni dell'Arte.
E un'altra cosa che ci si metterebbe niente a fare, è mettersi di fronte all'installazione e planarmente fotografarla.
Roba meramente documentaria, non varrebbe niente all'infuori dell'istanza giornalistica, una siffatta fotografia in quanto tale.
No, la fotografia di Diana è Linguaggio + Emozione.
Linguaggio, per taglio.
Emozione, per suggestione.
Diana plasma lo spazio per prospettiva.
Instaura dialogo, con lo spazio.
Lo spazio che discende dalla tridimensionalità dell'installazione.
Quello dell'ambiente in cui è posta, l'installazione.
Quello del dialogo instaurato tra i due summentovati spazi.
Quello del punto di ripresa della fotografia istessa.
Come si legge:
spazio + spazio + spazio + spazio.
Questo, il primo dei sunnominati fattori, il Linguaggio.
Ora il secondo, dei fattori, l'Emozione.
Geniale fu l'inserzione di finestra, la Dianafinestra.
La Dianfinestra perché ha voluto lei, includerla.
Apportando luce che riflette luce.
Calore (l'esterno) che riverbera calore (la vetrosa campana).
Riflesso che contrappunta riflesso.
Contrappunta con l'elisione della parcellizzazione, quel riflesso.
Perché se l'"originale" della finestra dialoga con l'intero ambiente, il suo riflesso danza porzione/porzione con l'installazione.
Ovvero:
- nell'intero fotogramma, installazione + ambiente.
- nel riflesso, parte dell'installazione + finestra.
E nel tutto non disturbano le persone., sintantochè non rubano la scena.
Perchè è un rivivere, il loro.
Rivivere dopo il primo vivere che concepimento e realizzazione dell'opera fu.
Ed ora siamo al terzo vivere, quello di Diana.
Che si mette lì in un modo suo - fine, sensibile, ispirato - e pigia il dito sul pulsante.
Ora basta parole, debbo portare fuori il cane, eccioè me stesso.
Spazio / all'immagine / letteralmente.
Lo sapete ciò che dicevano quelli della Gestalt:
"Das Ganze unterscheidet sich von der Summe seiner Teile".
E qui, la modulata addizione di spazi genera una ariosa - ma pregnante - variazione emotiva degli addendi sul totale.
All rights reserved
Claudio Trezzani
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brunopino · 1 month ago
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Eppur si gioca. Mostra documentaria all'Archivio di Stato di Cosenza
Mostra, Cosenza, dal 14 dicembre 2024 al 21 febbraio 2025
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radioraccontiamoci · 3 months ago
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pietroalviti · 6 months ago
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San Pietro, a Ceccano mostra sulla storia di una chiesa millenaria
L’ha curata l’associazione Cultores Artium, con la direzione scientifica di Matteo Limongi. Si tratta di una mostra documentaria e non solo, ci dice proprio il dott. Limongi, per scoprire la lunga e travagliata storia della chiesa di San Pietro: situata anticamente tra Ceccano e Patrica e donata al monastero di Montecassino nell’anno 1015, attestata dentro le mura di Ceccano, agli inizi del XIII…
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unfilodaria · 10 months ago
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[𝐬𝐤𝐚𝐦:𝐚❜𝐫𝐚] 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐚𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐭𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. La mostra fotografica sarà inaugurata giovedì 14 marzo alle ore 19.00
[𝐬𝐤𝐚𝐦:𝐚❜𝐫𝐚] - scammaro - nz camm'r - maharram - kammaron - Storie di Quaresima e di penitenze.
[𝐬𝐤𝐚𝐦:𝐚❜𝐫𝐚] racconta, attraverso la fotografia documentaria, i Riti della Settimana Santa in Campania, Puglia e Calabria. Muovendosi dall’interpretazione della penitenza e del rapporto fra “La Violenza e il Sacro” di René Girard, introdurrà la mostra 𝑨𝒏𝒏𝒂𝒍𝒊𝒔𝒂 𝑪𝒆𝒓𝒗𝒐𝒏𝒆, antropologa visuale.
La 𝐦𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 fotografica sarà visitabile gratuitamente fino al 30 marzo, dal martedì al sabato negli orari 10.00 - 13.00 / 16:30 – 21.00
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lamilanomagazine · 10 months ago
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Napoli: "A 80 anni dalle Quattro Giornate", al Chiostro monumentale del Complesso di S. Maria La Nova la mostra che racconta Napoli e la Campania nelle relazioni italo-tedesche tra il 1936-1943
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Napoli: "A 80 anni dalle Quattro Giornate", al Chiostro monumentale del Complesso di S. Maria La Nova la mostra che racconta Napoli e la Campania nelle relazioni italo-tedesche tra il 1936-1943. Apre al pubblico la mostra fotografico-documentaria "A 80 anni dalle Quattro Giornate. Sguardi su Napoli e la Campania nelle relazioni italo-tedesche dall'alleanza dell'Asse all'occupazione nazista dell'Italia (1936-1943)" che resterà visitabile per 2 mesi presso il Chiostro monumentale del Complesso di S. Maria La Nova (Largo S. Maria La Nova 43 | lunedì-venerdì ore 9.00-19.00). Il progetto espositivo, che ripercorre i rapporti tra Italia e Germania a partire dall'alleanza italo-tedesca dell'Asse Roma-Berlino e fino all'occupazione nazista dell'Italia con uno sguardo privilegiato agli avvenimenti di Napoli e Campania, arriva al Complesso di Santa Maria La Nova grazie al sostegno del Comune di Napoli e della Città Metropolitana di Napoli. La mostra, finanziata dal "Fondo per il Futuro" del Ministero degli Esteri della Repubblica Federale di Germania e curata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Federico II di Napoli in collaborazione con il Goethe-Institut di Napoli e l'Istituto Storico-Germanico di Roma, verrà presentata in un allestimento inedito, dopo il successo della prima tappa presso il Chiostro dei Marmi dell'Archivio di Stato di Napoli. "Dopo aver celebrato l'80° Anniversario delle Quattro Giornate di Napoli con un programma di oltre 50 iniziative tra cerimonie, spettacoli musicali e teatrali, convegni e attività per le scuole, grazie alla collaborazione interistituzionale che rappresenta una cifra distintiva delle politiche culturali intraprese dall'Amministrazione comunale, torniamo a riflettere su uno dei periodi più bui della nostra storia, da cui è scaturita quell'incancellabile prova di resistenza civile e democrazia che ha portato alla liberazione della città dal giogo nazifascista" dichiara Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli. Attraverso immagini fotografiche e documenti spesso inediti, provenienti da archivi pubblici e privati italiani e stranieri, sarà possibile ripercorrere le tappe più significative della relazione tra Italia e Germania a partire dal 1936: le visite di Hitler e dei gerarchi nazisti a Napoli, la presenza dei soldati tedeschi in città e la loro relazione con la popolazione, il drammatico cambio di prospettiva dell'8 settembre 1943, con il periodo di gravi violenze degli occupanti nazisti che condusse all'insurrezione popolare delle Quattro Giornate di Napoli. Il progetto di mostra è stato ideato da Andrea D'Onofrio (coordinatore del Corso di Studi in Storia dell'Università di Napoli Federico II), Lutz Klinkhammer (vicedirettore dell'Istituto Storico Germanico di Roma) e Maria Carmen Morese (direttrice del Goethe-Institut di Napoli) che, con Candida Carrino, Paolo Fonzi, Carlo Gentile, Gabriella Gribaudi e Fabio Romano, compongono il comitato scientifico-organizzativo del progetto. Tra i numerosi archivi coinvolti per le ricerche documentali: l'archivio fotografico Landwehr e le fonti fotografiche del Bundesarchiv (l'Archivio Federale tedesco), del Public Record Office (London), dei National Archives and Records Administration (NARA, Washington), dell'Air Force Historical Research Agency (AFHRA Maxwell, Alabama), dell'Archivio di Stato di Napoli, del Fondo Parisio-Troncone, dell'Istituto Campano per la Storia della Resistenza, dell'Archivio Carbone e dell'Istituto Luce.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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italiaefriends · 1 year ago
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"Giovanni Spadolini: gli anni dell’infanzia e della formazione (1925-1947)"
Comunicato stampa Firenze, 11 dicembre 2023. Inaugurata questo pomeriggio dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano la mostra storico documentaria“Giovanni Spadolini: gli anni dell’infanzia e della formazione (1925-1947)”presso la sede della Biblioteca Spadolini Nuova Antologia di FirenzeRaccontare la vita di Giovanni Spadolini attraverso le immagini, i documenti, gli oggetti che lo hanno…
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pier-carlo-universe · 11 days ago
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Steve McCurry. Sguardi sul mondo in mostra a Trieste.
Un viaggio fotografico attraverso i volti e i luoghi del mondo.
Un viaggio fotografico attraverso i volti e i luoghi del mondo.Dal 15 gennaio al 30 giugno 2025, il celebre fotografo Steve McCurry porta la sua straordinaria mostra “Sguardi sul mondo” al Museo Revoltella di Trieste. Un evento imperdibile per gli amanti della fotografia e per chi desidera immergersi in una narrazione visiva di rara intensità. Un maestro dell’immagine.Steve McCurry è noto per i…
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mypickleoperapeanut · 1 year ago
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Comunicato stampa
Firenze, 11 dicembre 2023
Inaugurata questo pomeriggio dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano la mostra storico documentaria
"Giovanni Spadolini: gli anni dell’infanzia e della formazione (1925-1947)"
presso la sede della Biblioteca Spadolini Nuova Antologia di Firenze
Raccontare la vita di Giovanni Spadolini attraverso le immagini, i documenti, gli oggetti che lo hanno accompagnato per sessantanove anni, dal 1925 al 1994, per mostrare un aspetto più intimo e umano del compianto statista fiorentino.
Questo lo scopo della Fondazione Spadolini Nuova Antologia, che questa mattina ha inaugurato la prima delle tre mostre dedicate a Giovanni Spadolini, che da ora fino al 2025 anticiperanno le celebrazioni per il centenario dalla nascita del Professore.
A portare i saluti istituzionali il Presidente della Regione Eugenio Giani, la vice sindaca del Comune di Firenze Alessia Bettini e di Daniele Donati, sindaco di Rosignano Marittimo (Patria dell'anima dove Spadolini trascorreva le vacanze estive).
A tagliare il nastro dell’esposizione intitolata “Giovanni Spadolini: gli anni dell’infanzia e della formazione (1925-1947) è stato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano:
“Spadolini è un esempio virtuoso di politico ma prima ancora di grande giornalista – sono state le parole del Ministro –.Direttore del Corriere della Sera, editorialista, grande storico; ha indagato soprattutto fasi fondamentali della nostra vita nazionale come il Risorgimento. Bisogna lavorare per provare ad avvicinarsi, sia pur lontanamente, al modello virtuoso che ha rappresentato. Spadolini era prima di tutto un intellettuale, riconosciuto in tutto il mondo per il suo valore come tale.
Ho voluto partecipare a questa mostra perché fa parte di un progetto che ho: riportare al centro dell'attenzione la figura di Giovanni Spadolini, anche in occasione dei cinquant'anni della fondazione del Ministero della Cultura."
Scopo dell’iniziativa è accompagnare i visitatori, anche con il supporto mediatico, nella vita intima dell’uomo pubblico. Una vita “napoleonica”, presentata in tre momenti, non in rigorosa successione cronologica, ma tenendo conto delle varie “anime”, come il Professore definiva le molteplici vocazioni: lo storico, il giornalista, l’uomo pubblico. Radice comune l’infanzia e la formazione. Dalla passione per la storia - innata in lui - alle prime esperienze del giornalista in erba, con il sogno coltivato già a otto-nove di diventare una “grande eccellenza”, come si legge in una dedica del padre Guido.
Il tutto all’interno di un ambiente familiare patriarcale, stretto intorno alla figura del nonno paterno, Luigi: genitori, fratelli, zii, cugini. Questa prima parte è essenziale per capire la personalità di colui che avrebbe rinnovato gli studi storici, dominato una lunga stagione del giornalismo, dato una svolta alla stagnante politica italiana.
“Quella inaugurata questa mattina dal Ministro Sangiuliano – spiega il Professor Cosimo Ceccuti, presidente della Fondazione Spadolini – è la prima di tre mostre che, una ogni anno, allestiremo con l’intento di ricostruire la vita intima del noto statista fiorentino, quella lontana dai riflettori e che rappresenta il dietro le quinte dei ben più noti ruoli di giornalista e uomo delle istituzioni.
Attraverso oggetti, diari e documenti inediti scrupolosamente conservati, i visitatori impareranno a conoscere la sua umanità, approfondendone gli aspetti nelle tre mostre annuali che verranno allestita da ora fino al 2025, anno del centenario dalla nascita del nostro compianto Professore.
Come location è stata scelta la Biblioteca di Pian dei Giullari, che rappresenta il sogno del lascito della sua vita: qui gli studenti e gli studiosi di tutta Italia e non solo vengono ogni giorno a consultare quegli stessi volumi che Spadolini aveva raccolto in vita e che, con immenso amore verso la cultura, ha voluto divenissero un bene condiviso.”
La mostra, allestita da Donata Spadolini e Valentina Bravin, è visitabile gratuitamente dal lunedì al giovedì in orario 10-13 e 15-17, fino al 21 giugno 2024.
I gruppi possono prenotare visite guidate.
Info: 055.2336071
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carmenvicinanza · 1 year ago
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Céline Sciamma
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I bambini sono un pubblico che mi interessa molto perché è un pubblico super contemporaneo. Non hanno la pressione culturale, il background di tutta la storia del cinema, sono in prima linea nel portare avanti idee nuove. Lavorando con loro mi sono resa conto di quanto siano capaci di individualità e di impegno. Giovani e bambini vengono considerati cittadini di seconda classe, come se non avessero idee politiche, io invece credo che siano un pubblico col quale si può essere inventivi, radicali e poetici. È un pubblico col quale si possono sperimentare idee nuove, quindi il pubblico migliore.
Céline Sciamma, regista e sceneggiatrice è tra le cineaste più amate dal giovane pubblico.
Artista visionaria, rigorosa e radicale. Il suo cinema politico, traccia un fil rouge tra sguardo femminile e occhi dell’infanzia.
Nata a Pontoise, in Francia, il 12 novembre 1978, dopo la laurea in letteratura, si è diplomata in sceneggiatura alla scuola parigina di cinema La Fémis.
Ha debuttato come regista nel 2007 con il film Naissance des pieuvres, che esplora i desideri di tre adolescenti all’interno del mondo del nuoto sincronizzato. Conosciuto a livello internazionale con il titolo inglese Water Lilies, è stato presentato nella sezione Un Certain Regard al 60º Festival di Cannes. Nominato per la Migliore Opera Prima ai César 2008, si è aggiudicato il Premio Louis-Delluc per la migliore opera prima e il Prix de la Jeunesse al Festival du film de Cabourg.
Nel 2010 ha collaborato alla sceneggiatura di Ivory Tower e diretto Pauline, uno dei cortometraggi della campagna 5 films contre l’omophobie.
Nel 2011 ha realizzato Tomboy che esplora i temi dell’instabilità di genere e della scoperta della sessualità. Il film ha partecipato al Festival di Berlino e vinto il Premio della Giuria ai Teddy Award, il Premio Ottavio Mai e il Premio del pubblico al Torino GLBT Film Festival.
L’anno seguente ha collaborato alla sceneggiatura della serie televisiva Les Revenants.
Nel 2014, Diamante nero, (Bande de filles) ha chiuso la sua Trilogia della giovinezza.
Con un cast composto da attrici non professioniste, ha continuato la sua indagine sulla complessità dell’adolescenza e la costruzione dell’identità femminile a confronto con le convenzioni sociali.
Nel 2016 ha collaborato alla sceneggiatura del film d’animazione in stop-motion La mia vita da Zucchina, candidato per l’Oscar al miglior film d’animazione nel 2017.
Nel 2019 ha vinto il Prix du scénario al 72º Festival di Cannes e l’European Film Award per la miglior sceneggiatura per Ritratto della giovane in fiamme. Acclamato dalla critica e candidato ai Golden Globe 2020 come miglior film straniero, ritrae la passione amorosa di due donne e la loro lotta verso l’emancipazione.
Nel 2021 ha diretto Petite Maman, una favola sull’amore e sulla perdita, dal punto di vista di una bambina.
Penso che il cinema sia un medium meraviglioso per viaggiare nel tempo attraverso le idee, creare connessioni tra strutture temporali diverse.
La sua ultima fatica, del 2023, è un corto dal titolo This is how a child becomes a poet, presentato alla Ottantesima Mostra del Cinema di Venezia. Una produzione indipendente che, tra ricerca documentaria e contemplazione, costituisce un viaggio rituale dedicato alla poeta Patrizia Cavalli.
Affascinante è la cifra poetica e politica di Céline Sciamma, nel costruire immaginari che spostano lo sguardo, ribaltando preconcetti, scavando nelle crepe nascoste dell’animo umano, in quel desiderio puro e primitivo dell’infanzia, che tutto accende, represso e silenziato perché fuori norma.
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fashionluxuryinfo · 1 year ago
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Ai Musei Capitolini la mostra “I sommersi. Roma, 16 ottobre 1943”
In occasione dell’80° anniversario del rastrellamento degli ebrei da Roma una mostra documentaria, dal forte impatto emotivo, ricostruisce le storie dei “sommersi” attraverso foto, documenti e oggetti di vita quotidiana.
In occasione delle commemorazioni dell’80°anniversario del rastrellamento del 16 ottobre 1943, quando a Roma oltre mille ebrei, tra uomini, donne, anziani e bambini, furono prelevati dalle loro case dai nazisti e deportati verso il campo di Auschwitz-Birkenau.
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brunopino · 2 months ago
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"Donne dell'Ottocento: Voci e Volti di un'epoca", mostra documentaria all'Archivio di Stato di Cosenza
L’Archivio di Stato di Cosenza organizza una mostra documentaria dedicata alla figura della donna nell’Ottocento, intitolata “Donne dell’Ottocento: Voci e Volti di un’epoca“. Si tratta di un viaggio affascinante attraverso i documenti custoditi dall’Archivio, che raccontano le molteplici sfaccettature della vita femminile dell’epoca. Un’occasione unica per riscoprire il patrimonio archivistico…
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radioraccontiamoci · 3 months ago
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Inediti in Biblioteca. Dalla Real Casa alla Passerini-Landi Mostra storico-documentaria. Salone monumentale, Biblioteca Passerini-Landi. Alcuni documenti della mostra Le ragioni di una mostraUn inusuale viaggio a ritroso nel tempo, fatto di incontri con direttori, bibliotecari e distributori, ma anche con fornitori, falegnami, stampatori, librai, editori e frequentatori.  Sounddesign e post produzione a cura di radioraccontiamoci 
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