#mondo crudele
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mostro-rotto · 4 months ago
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II mondo è un posto crudele, ma questo non significa che dovremmo smettere di lottare per ciò che è giusto. Chuuya Nakahara
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verita-lapalissiana · 3 months ago
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honestly ironic che ho fatto quel sondaggio sul jack nei cellulari e adesso sto andando ad alghero con le cuffiette scariche e non ho quelle col cavo perché non me le porto mai appresso
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perfettamentechic · 6 months ago
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La Verità e la Menzogna
Verità - Menzogna #verità #menzogna #democrito #nudaverità #vestitadamenzogna #perfettamentechic
Il filosofo Democrito rispondendo alla domanda … … perchè la verità è così difficile da scorgere? Della Verità nulla sappiamo, perché la Verità è in un pozzo Secondo una leggenda del XIX secolo, la Verità e la Menzogna un giorno s’incontrarono. La Menzogna disse alla Verità: Oggi è una giornata meravigliosa! La Verità guardò verso il cielo e sospirò, perché la giornata era davvero bella.…
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ilmondodishioren · 2 years ago
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Le strade del male, di Antonio Campos.
Buon venerdì ♥Eccomi per parlarvi del secondo film che ho visto sabato scorso sempre sulla piattaforma Netflix: lui è il secondo che mi avevano consigliato dopo Pinocchio e, ovviamente, ho provato a guardarlo!Spiegare Le strade del male senza fare spoiler non è facile. Ci sono così tanti avvenimenti concatenati tra loro che è quasi impossibile nominarne uno senza farsi catturare nella spirale di…
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ilfildiarianna · 7 months ago
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Buongiorno mondo crudele…
Work!
Me
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itsmyecho · 1 year ago
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Crudele verità: non verrai trattato bene dal mondo solo perché sei una brava persona.
@itsmyecho
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fuoridalcloro · 26 days ago
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“Tra noi due, tu sei sempre stato il più colto, il più diligente, il più virtuoso, il più dotato in ogni campo, poiché possedevi anche un talento che tenevi segreto, quello della musica. Tu eri della razza di Chopin, eri cioè un essere pieno di riserbo e di orgoglio. Ma in fondo all’animo nascondevi un impulso spasmodico: il desiderio di essere diverso da quello che eri. È il tormento più crudele che il destino possa riservare a un uomo. Essere diversi da ciò che siamo, da tutto ciò che siamo, è il desiderio più nefasto che possa ardere in un cuore umano. Giacché l’unico modo per sopportare la vita è quello di rassegnarci a essere ciò che siamo ai nostri occhi e a quelli del mondo. Dobbiamo accontentarci di essere fatti in un certo modo e sapere che, una volta accettata questa realtà, la vita non ci loderà per la nostra saggezza, nessuno ci conferirà una medaglia al merito solo perché ci siamo rassegnati a essere vanitosi ed egoisti, o calvi e panciuti – no, in cambio di questa presa di coscienza non otterremo né premi né lodi. Dobbiamo sopportarci quali siamo, il segreto è tutto qui. Sopportare il nostro carattere, la nostra natura di fondo, con tutti i suoi difetti, il suo egoismo e la sua cupidigia, che non saranno corretti né dall’esperienza né dalla buona volontà. Dobbiamo accettare che i nostri sentimenti non siano contraccambiati, che le persone che amiamo non rispondano al nostro amore, o almeno non nel modo che vorremmo. Dobbiamo sopportare il tradimento e l’infedeltà, e soprattutto la cosa che ci riesce più intollerabile: la superiorità intellettuale o morale di un’altra persona.”
Sándor Márai - Le braci
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animadiicristallo · 2 months ago
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hai un cuore gentile per un mondo così crudele.
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schizografia · 5 months ago
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I bambini sono bambini dello Stato, così pensa lo Stato e si comporta di conseguenza, provocando da secoli danni devastanti. È lo Stato in realtà che partorisce i bambi-ni, vengono partoriti soltanto bambini di Stato, la verità è questa. Non esiste un solo bambino libero, c'è soltanto il bambino di Stato, di cui lo Stato può fare quello che vuole, è lo Stato che mette al mondo i bambini, alle madri vien solo dato a intendere che siano loro a mettere al mondo i bambini, ma è dal ventre dello Stato che nascono i bambini, la verità è questa. Sono centinaia di migliaia i bambini che ogni anno escono dal ventre dello Stato sotto forma di bambini di Stato, la verità è questa. I bambini di Stato vengono messi al mondo dal ventre dello Stato e vanno alla scuola di Stato, dove sono istruiti dagli insegnanti di Stato. Lo Stato partorisce i suoi bambini nello Stato, la verità è questa, lo Stato partorisce i suoi bambini di Stato nello Stato e non li lascia più uscire. Ovunque ci guardiamo intorno, non vediamo altro che bambini di Sta-to, scuole di Stato, lavoratori di Stato, funzionari di Stato, anziani di Stato, morti di Stato, la verità è questa. Lo Stato produce e autorizza soltanto esseri umani di Stato, la verità è que-sta. Lessere umano secondo natura non esiste più, è rimasto soltanto l'essere umano di Stato, e dove l'essere umano secondo natura esiste ancora, esso viene braccato e perseguitato a morte e/o trasformato in un essere umano di Stato. La mia è stata un'infanzia bella ma nello stesso tempo crudele raccapricciante, penso, un infanzia nel corso della quale quando ero dai nonni potevo essere un essere umano secondo natura, mentre a scuola ero tenuto a essere un essere umano di Stato, a casa dai miei nonni ero un essere umano secondo natura, a scuola ero un essere umano di Stato, per mezza giornata ero secondo natu-ra, per mezza giornata di Stato, per mezza giornata, e cioè di pomeriggio, ero secondo natura e quindi felice, per mezza giornata, e cioè di mattina, ero di Stato e quindi infelice. Di pomeriggio ero l'essere umano più felice che si possa immaginare, di mattina il più infelice. Per molti anni fui di pomeriggio l'essere umano più felice in assolu-to, di mattina il più infelice in assoluto, penso. A casa, dai nonni, ero un essere secondo natura e felice, a scuola, giù nella cittadina, ero un essere innaturale e infelice. Quando scendevo giù nella cittadina andavo nell'infelicità (dello Stato!), quando tornavo a casa dai miei nonni in mon-tagna, andavo nella felicità. Quando andavo dai nonni in montagna, andavo nella natura e nella felicità, quando scendevo giù nella cittadina, a scuola, andavo nell'artificio e nella infelicità.
Entravo, di prima mattina, direttamente nell'infelicità e per mezzogiorno o nel primo pomeriggio ritornavo nella felicità. La scuola è una scuola di Stato, dove i giovani vengono trasformati in esseri umani di Stato, vale a dire in galoppini dello Stato e nient'altro. Quando andavo a scuola andavo nello Stato, e poiché lo Stato annienta gli esseri umani, andavo nell'istituto per l'annientamento degli esseri umani. Per molti anni io sono uscito dalla felicità (dei nonni!) per andare nell'infelicità (dello Stato!) e ritornare, sono uscito dalla natura per andare nell'artificio e ritornare, la mia infanzia è consistita in questo andirivieni e nient'altro. Sono cresciuto in questo andirivieni dell'infanzia. Ma in un simile diabolico gioco, non ha vinto la natura ma l'artificio, la scuola e lo Stato, non la casa dei miei nonni. Lo Stato ha costretto me, come tutti gli altri, a entrare al suo interno e mi ha asservito, lo Stato ha fatto di me un essere umano di Stato, un essere umano irreggimentato e registrato e addestrato e diplomato e pervertito e depresso come tutti gli altri. Quando vediamo degli esseri umani, vediamo soltanto esseri umani di Stato, servi dello Stato, come giustamente si dice, non vediamo esseri umani naturali, ma esseri umani di Stato sotto forma di servi dello Stato che sono ormai in tutto e per tutto innaturali, e per tutta la vita rimangono al servizio dello Sta-to, il che significa per tutta la vita al servizio dell'artificio. Quando vediamo degli esseri umani, vediamo soltanto esseri umani di Stato sotto forma di esseri umani innaturali, immolati all'ottusità dello Stato. Quando vediamo degli esseri umani, vediamo soltanto esseri umani in balia dello Stato e al servizio dello Stato, ormai vittime dello Stato. Gli esseri umani che vediamo sono vittime dello Stato e l'umanità che vediamo non è altro che il foraggio dello Stato, con cui lo Sta-to, sempre più ingordo, viene appunto foraggiato. L'umanità non è altro, ormai, che un'umanità di Stato, e già da secoli, e cioè da quando esiste lo Stato, essa ha perso, penso, la propria identità. L'umanità oggi non è altro, ormai, che una disumanità, che poi è lo Stato, penso.
Thomas Bernhard
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rubricadeipensieri · 4 days ago
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L’amore che resiste al tempo
Non tutti gli amori sono fatti di quiete e serenità.. Alcuni sono tempeste, discussioni e scontri, ma sono proprio questi momenti che rendono l’amore così profondo. Questo è l’amore: imperfetto, a volte tumultuoso, ma sempre reale e indistruttibile.
C’è un tipo di amore che non si piega, che resiste al tempo come una roccia bagnata dalle onde.. È un amore che non segue la logica, non risponde alle aspettative, ma vive nei ricordi, anche quando questi cominciano a sbiadirsi. È quell’amore che non ha bisogno di essere gridato, perché si trova nelle piccole cose: in una carezza, in uno sguardo condiviso, nella pazienza di un silenzio..
Forse, il vero amore non è fatto solo di momenti perfetti, ma di mille piccoli atti di coraggio e di fede. È alzarsi ogni giorno, anche quando sembra che il peso dei ricordi ci schiacci, e scegliere ancora quella persona, anche quando non c’è più la passione travolgente dei primi tempi.. È sapere che l’altro ha visto il peggio di noi e ha scelto comunque di restare.
Esistono storie che iniziano in un’estate e finiscono in un inverno, ma ce ne sono altre che durano per tutta la vita. Queste storie non sono fatte di grandi gesti romantici, ma di momenti semplici, come leggere insieme un vecchio libro o sedersi fianco a fianco senza dire nulla, sapendo che la presenza dell’altro è tutto ciò che serve..
E poi c’è la memoria, che a volte è un rifugio dolce, altre una prigione crudele. Quando la vita ci porta via ciò che pensavamo di conoscere, quando i volti e i nomi iniziano a sfuggire, cosa rimane di un amore vissuto insieme? Rimangono i segni che ha lasciato su di noi, un’impronta che non può essere cancellata, anche se le parole si dissolvono come fumo..
C’è qualcosa di meravigliosamente fragile e potente nell’amare qualcuno anche quando non si ricordano più i dettagli.. È l’amore che va oltre il quotidiano, oltre i litigi e le promesse infrante, perché è costruito non solo sui ricordi, ma sul sentimento stesso, che resta vivo come una fiamma anche nelle stanze buie della mente..
Alla fine, forse, amare davvero significa questo: tenere la mano dell’altro quando tutto il resto scompare, quando la bellezza svanisce e la memoria si spegne.. È un amore che non ha bisogno di parole, perché è scritto nei gesti di una vita condivisa, nelle risate e nelle lacrime, nei silenzi che parlano più di mille frasi. È il filo invisibile che ci lega, che non si spezza, anche quando il mondo intorno a noi sembra crollare..
Questo è l’amore che ci insegna a resistere, a credere che vale sempre la pena restare, anche quando sembra che tutto sia perduto..
È l’amore che, alla fine, ci fa sentire a casa, ovunque siamo.
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l-incantatrice · 8 months ago
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Cercando un pezzo di pane.. un umano si è avvicinato... L'uomo ha portato il pane.
Il cane e il gatto erano così felici che qualcuno di buon cuore volesse aiutarli a riempirsi la pancia. Erano molto grati alla persona che ha portato loro del cibo... Che meravigliosa sensazione di essere felici...
Non sapendo che era l'ultimo morso, alzarono la testa e lo guardarono...
Guardarono l'uomo prima di rendersi conto che erano stati avvelenati..
Hanno lasciato questo mondo crudele con le lacrime agli occhi e la schiuma in bocca...
Forse l'unica cosa che il cane e il gatto si stavano chiedendo : Cosa ti abbiamo fatto per quello che ci hai fatto..!?? Perché, UMANO..!?? "
( Da Facebook)
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t-annhauser · 2 months ago
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del perché i cachi non sono mai stati in grado di sviluppare una civiltà evoluta
Due giorni fa i cachi erano ancora verdi, oggi sono già maturi e spaccati, hanno una vita brevissima i cachi, maturano e muoiono nell'arco di un giorno, come i moscerini della frutta, una breve apparizione sul palcoscenico della vita e poi addio mondo crudele. Questo fa capire perché i cachi non sono mai stati in grado di sviluppare una civiltà evoluta, non ne hanno avuto il tempo materiale.
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lunamarish · 5 months ago
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La delicatezza non è debolezza. Ci vuole coraggio per rimanere delicati in un mondo così crudele.
Beau Taplin
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botflybitch · 9 months ago
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il fatto che domani non ci sarà più mengoni come co-conduttore mi fa sbattere la testa ripetutamente contro al muro perchè PERCHÈ mondo crudele
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ross-nekochan · 1 year ago
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Ieri sono andata nel posto in cui tutto è cominciato.
Ho preso il treno per Akihabara, poi la Yamanote per Ikebukuro e, infine, la Tobu-Tojo... un viaggio nel tempo di 5 anni.
Ho ripercorso la strada che facevo tutti i giorni, avanti e indietro, piena di negozi di tutti i tipi. Ho girato e sono andata in fondo... però, questa volta il mio dormitorio non c'era.
Me lo avevano detto che era stato abbattuto. Ora ci sono le basi per un nuovo super palazzo di dimensioni enormi. Ecco perché l'edilizia giapponese è sempre in moto. Ho rifatto le stradine che facevo per tornare dal supermercato, sempre piena di borse pesanti come mio solito e ogni volta mi chiedevo:"Chissà se rivedrò mai questo posto, chissà se me lo ricorderò...".
Qualcosa è cambiato: alcuni negozi erano chiusi, altri nuovi ne sono spuntati, altri sono rimasti lì dov'erano sempre stati.
Se Tokyo cambia di continuo e nemmeno te ne accorgi, non appena ti sposti un po' più in là, ti rendi conto di tutto.
Sono tornata indietro e ho camminato per Ikebukuro: quanto mi sembrava grande, tutto. E lo era, lo è, ma adesso per me è normale che sia così. Mi sono ricordata la prima volta che ci passeggiai con la mia amica; stentavo ad orientarmi e poi qualche mese dopo sapevo quasi tutti gli angoli.
Sono andata in uno dei miei due ristoranti di ramen preferiti. Sarò di parte, ma per me in tutta Tokyo, Ikebukuro sul cibo è imbattibile.
Sono stata in quel ristorante in totale 5 volte. Ci andai persino l'ultimo giorno: volevo dire addio a Tokyo con il mio piatto preferito nel mio posto preferito.
Mentre aspettavo il mio pasto, davanti a me un ragazzo di colore scuro, con la spilla "in training" che lavava i piatti. Mi è dispiaciuto per lui. So cosa vuol dire lavare i piatti. Mi è dispiaciuto anche dover consumare, mentre lui lavava e lavava. La schiavitù non è ancora debellata, nonostante la fatica sia denaro, non è abbastanza, esiste ancora e mi sento in colpa ad essere un pezzo di questo ingranaggio così crudele. Spero solo non lo trattino male - durante il primo training in questa azienda, un collega spagnolo disse che quando lavorava in un ristorante di ramen gli si urlava ed era sempre insultato in malo modo.
È stato strano rivivere la mia vecchia quotidianità. Lì è dove tutto è cominciato per me: avevo 23 anni e non ero stata mai in nessun altro posto nel mondo e poi, bam, di botto in una megalopoli. Me ne sono resa conto solo qualche anno dopo di come quell'anno mi abbia cambiata e di come mi abbia resa cittadina del mondo. Da quel momento non ho più sentito limiti o confini ed è grazie a quell'anno che oggi nella mia testa potrei andare a lavorare dovunque, non me ne frega niente. Sembra una cosa banale eppure è come se una chiave ti aprisse il baule del cervello: una volta aperto, tutto scintilla.
千葉県好きけど、初恋を忘れられないな。
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anima-complicata-80 · 4 months ago
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"NIENTE DURA PER SEMPRE IN QUESTO MONDO CRUDELE,ALMENO SI SPERA.." 🖤
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