#mondiali 1970
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ilblogdellestorie · 1 year ago
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La partita del secolo!!!!
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angelap3 · 2 months ago
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La storia della Musica
Oggi è il 9 Ottobre ed in questo giorno, nel 1940, a Liverpool, nel Regno Unito, nasceva il musicista John Lennon. Fu cantautore, polistrumentista, paroliere, attore e regista. Fin dagli inizi fu uno dei più rappresentativi membri dei “Beatles”, scrivendo, in coppia con Paul McCartney, i maggiori successi del mitico gruppo. Ebbe un'infanzia travagliata, con la figura del padre praticamente assente fin da subito ed allontanato dalla madre, considerata irresponsabile, dall'età di 5 anni. La zia Mimi che se ne prese cura, accortasi del talento di John nel disegno, quando fu il momento, lo iscrisse al College Of Art di Liverpool, dove John si appassionò alla musica, imparando da autodidatta a suonare l'armonica ed a suonare la chitarra regalatagli dalla madre, la quale gli insegnò i primi accordi al banjo. A 16 anni formò las sua prima band ( I Quarrymen) e proprio durante un concerto con questo suo gruppo, conobbe Paul McCartney, che entrò a far parte del gruppo, e nel quale, dopo un po' entrò anche George Harrison. Nel gruppo entrò infine il bassista scozzese Stuart Sutcliffe, con il quale John Lennon decise un nuovo nome del gruppo, che passando per “Johnny and The Moondogs”, “Beatals”, “Silver Beetles” e “Silber Beatles” arrivò al definitivo “The Beatles”. Il gruppo, nel 1960, era inizialmente formato da John Lennon, Paul Mc Cartney, George Harrison, Stuart Sutcliffe e Pete Best per poi arrivare alla formazione definitiva nel 1962, con l'uscita di Best e Sutcliffe e l'ingresso di Ringo Starr alla batteria, che arrivò ai massimi successi mondiali del secolo scorso. Dopo la sua attività con i Beatles, conclusasi con lo scioglimento del gruppo, nel 1970, oltre che continuare l'attività musicale come leader, fu anche attivista politico e paladino del “pacifismo”, attività che gli causarono varie difficoltà e per le quali fu considerato un sovversivo (con relativi rifiuti di concessione della Green Card in diverse occasioni). John Lennon risulta il cantautore di maggior successo nella storia delle classifiche musicali britanniche ed un sondaggio della BBC del 2002 decretò Lennon all' 8° posto tra le 100 personalità più importanti di tutti i tempi del Regno Unito. Secondo la rivista “Rolling Stone” Lennon viene considerato al 5° posto nella lista dei 100 migliori cantanti e 55° nella lista dei 100 migliori chitarristi. Sia Julian (figlio ottenuto con la prima moglie Cynthia Powell) che Sean (avuto con il secondo matrimonio con l'artista Yoko Ono) hanno seguito la sua attività artistica. Fu ucciso con 4 colpi di pistola da un suo stesso fan, squilibrato, nel 1980, a New York.
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa
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spettriedemoni · 1 year ago
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Misurare il tempo
Ieri è stato il 5 luglio, una data che ricorderò finché campo.
Il giorno di Italia- Brasile 3-2.
Mi fa strano pensare siano passati così tanti anni, ben 41. Una generazione, praticamente.
Penso che molti hanno visto l’Italia vincere i mondiali nel 2006 ma, hei… il 1982 era un’altra cosa e una Nazionale così non l’abbiamo più avuta e forse non l’avremo mai più. Parlo come mio padre che vide quella del 1970 e per lui quella era la Nazionale più forte mai avuta, anni in cui le formazioni le imparavi a memoria come una litania (Zoff, Gentile, Cabrini… oppure Albertosi, Burgnich, Facchetti). Datemi retta: nel 2006 la squadra azzurra era meno forte, quella dell’82 è leggenda.
Sono tanti però che non hanno visto neppure la corsa di Grosso, il rigore di Totti, la gomitata di De Rossi e il suo rigore in finale sotto l’incrocio, il rigore di Zidane e la sua testata a Materazzi e anche questo mi fa strano.
Penso che molti non hanno idea di cosa sia un floppy disk pur vedendo l’icona in alto usata come “salva file” in diversi programmi di video scrittura tipo Word del pacchetto Office, i CD non si vedono più ormai e i DVD sono rimasti in pochi, tipo quel giapponese che continuava a combattere perché nessuno gli aveva detto che la Guerra era finita.
Noi giocavamo a Subbuteo invece che alla PlayStation per riprodurre un campionato mondiale o un campionato nazionale. Ho ancora diverse nazionali chiuse in una scatola nel garage di mia madre, chissà se su Ebay qualcuno me le comprerebbe, non so neppure quanto valgono.
Ho il panno verde per il campo, le porte e le bandierine. Pure una terna arbitrale.
Chissà se a qualche ragazzino di oggi piacerebbe il Subbuteo.
Penso di sì. Dopotutto piace ancora Tom Cruise, c’è ancora Michael Keaton a fare Batman e Harrison Ford a fare Indiana Jones, per cui perché non dovrebbe piacere?
Forse dopotutto non è cambiato granché o forse il tempo non è passato così velocemente come pensavo.
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carmenvicinanza · 1 year ago
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Chrissie Hynde
https://www.unadonnalgiorno.it/chrissie-hynde/
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Chrissie Hynde, cantante e musicista statunitense di stanza a Londra dagli anni settanta, ha tracciato una strada con il suo rock anomalo, melodico e avvolgente.Conosciuta soprattutto per essere la leader dei Pretenders, ha all’attivo quindici album, milioni di dischi venduti, hit mondiali e oltre quarant’anni dedicati alla musica senza mai scendere a compromessi.Una voce ruvida e diretta, ma anche melodica e jazzy, a suo agio tra le sferzate del rock come in atmosfere più pacate e sognanti.Nata ad Akron, in Ohio, il 7 settembre del 1951, ha iniziato a scrivere canzoni da piccola e comprato la sua prima chitarra a 14 anni.Nella fase hippy della sua adolescenza, frequentava la Kent State University’s Art School nel 1970, quando c’è stata la sparatoria in cui la polizia ha ucciso degli studenti che stavano manifestando, tra cui un suo amico.
A ventidue anni, nel 1973, si è trasferita a Londra, dove ha lavorato come giornalista per la rivista musicale New Musical Express e come commessa nel negozio di abbigliamento Sex di Vivienne Westwood e Malcolm McLaren.
Decisa a rincorrere il sogno di fare musica ha girovagato tra Stati Uniti, Messico e Francia, sperimentando collaborazioni e fallimenti tra cui anche una breve incursione come chitarrista dei Clash, terminata dopo appena un tour.
Per problemi con l’ufficio immigrazione britannico, per ottenere i documenti ha provato a sposare prima Johnny Rotten dei Sex Pistols, poi Sid Vicious che si era offerto di aiutarla, ma quando si presentarono all’ufficio matrimoni trovarono chiuso per una festività prolungata. Il giorno successivo però lui aveva un’udienza processuale e non se ne fece più nulla
Era senza soldi, clandestina ma con un’enorme voglia di fare musica quando, nel 1978, ha incontrato Pete Farndon e, insieme, hanno fondato i Pretenders, di cui facevano parte anche James Honeyman-Scott e Martin Chambers. L’album di debutto del 1980 è stato un successo, così come il singolo reggae-rock Brass in Pocket.
Tre musicisti pieni di talento e un’eccellente  frontwoman, la band ha tracciato un solco per la sua unicità e l’originalità con cui mescolavano stili e generi.
Ammaliante con la sua chitarra e la voce pazzesca, con la sua impertinenza, ha lasciato il segno e fatto tendenza. Personalità libera e trasgressiva, spavalda e temeraria, aveva e ha ancora, l’aspetto da dura che affascina e conquista il pubblico.
Con il secondo album, Pretenders II, la band è esplosa negli Stati Uniti e lei è diventata la ribelle preferita dalle giovani.
Nel 1982 l’armonia all’interno del gruppo si è sfaldata, ostaggio della droga, Pete Farndon è stato cacciato, il 16 giugno James Honeyman-Scott è stato trovato morto per collasso da stupefacenti e l’anno successivo è toccato a Pete, ucciso dall’eroina.
Nonostante l’enorme dolore, Chrissie Hynde, ha deciso di andare avanti con Martin Chambers, il chitarrista Robbie McIntosh e il bassista Malcolm Foster. L’esordio della “nuova” band è stato col disco Learning To Crawl, tra i migliori della loro intera discografia.
Nel 1985, dopo aver partecipato al Live Aid, c’è stata una battuta d’arresto dovuta proprio a lei che aveva scelto di occuparsi delle figlie e esplorare vari generi, in una carriera solista che si è alternata con quella del gruppo.
Ha collaborato con gli U2 e Bob Dylan, di cui, successivamente, ha inciso un album di cover, cantato reggae insieme agli UB40, pop, folk e jazz, sempre in maniera mirabile e con celebri duetti.
Sono stati anni di alti e bassi, fino al 1994, quando ha rimesso in piedi il gruppo che ha continuato a fare il botto, suonando con i Rolling Stones in giro per il mondo.
Divisa tra musica e attivismo, a canzoni e album, ha affiancato il suo impegno per il pianeta e i diritti degli animali, collezionando arresti e denunce. Testimonial per la PETA, People for the Ethical Treatment of Animals, aveva anche aperto un ristorante vegetariano nella sua città d’origine.
Chrissie Hynde, oggi, continua a produrre dischi e esibirsi, con la sua potente personalità, l’eclettismo che da sempre la caratterizza e le straordinarie capacità melodiche della sua voce, velata di nebbia e fumo, nostalgica e insieme contemporanea.
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tepasport · 1 month ago
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Italia - Israele 0-0 Gigi Riva ai campionati mondiali Messico 1970 C'ero anch'io… https://casatepa.it/ 🇮🇹 Made in Italy dal 1952
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giancarlonicoli · 5 months ago
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2 lug 2024 11:54
IL MONDO DEL CALCIO PIANGE COMUNARDO NICCOLAI – L’EX DIFENSORE DEL CAGLIARI SCUDETTATO AVEVA 77 ANNI – FATALE UN MALORE MENTRE ERA IN OSPEDALE A PISTOIA – PASSO’ ALLA STORIA PER GLI AUTOGOL ANCHE SE DI RETI SBAGLIATE COMUNARDO NE MISE A SEGNO SEI, DUE IN MENO DI RICCARDO FERRI. SOLO CHE LE SUE ERANO OPERE D’ARTE, MICA SVARIONI - NICCOLAI SE NE VA POCHI MESI DOPO GIGI RIVA. INSIEME VINSERO UNO STORICO SCUDETTO A CAGLIARI: “AVEVAMO FATTO ANCHE IL MILITARE INSIEME, ALLA CECCHIGNOLA DI ROMA. QUANTE NE ABBIAMO COMBINATE. GLI ANNI PIÙ BELLI DELLA NOSTRA VITA” -
Carlo Baroni per corriere.it - Estratti
È  morto oggi, martedì 2 luglio, a Pistoia, Comunardo Niccolai, che vinse lo scudetto con il Cagliari nel 1970.
Ci sono nomi che non si dimenticano. Ricciotti, per esempio. O magari Comunardo. Se poi li trovi nella stessa squadra capisci che sei davanti a qualcosa di magico e irripetibile. Come era Comunardo Niccolai ( a proposito Ricciotti era Greatti, suo compagno nel Cagliari). Niccolai ha segnato il suo ultimo autogol. A tutti quelli che gli volevano bene. Uscendo dal campo della vita.
Aveva 77 anni. Molti spesi a spiegare perché facesse sempre gol nella porta sbagliata. La sua. Una nomea esagerata, come tutti i pregiudizi. Di reti sbagliate Comunardo ne mise a segno sei, due in meno, giusto per dire, di Riccardo Ferri. Solo che le sue erano opere d’arte, mica svarioni. Colpi di testa all’incrocio che neanche Zamora poteva parare.
Si perse la partita del secolo
Solo che Niccolai era molto di più. Un difensore coi fiocchi di quelli che le caviglie degli attaccanti non vorrebbero mai incontrare. Anche le sue erano fragili. Se le doveva fasciare sempre prima di giocare. L’unica volta che si dimenticò si fece male sul serio. Solo che scelse la partita sbagliata: Italia-Svezia, il debutto ai Mondiali del 1970. Entrò Rosato e lui non giocò più. Si perse la partita del secolo con la Germania e la finale contro Pelé. Un altro autogol dei suoi.
Niccolai e il Cagliari che vinse tutto
Toscano di Uzzano nel Pistoiese si fece largo a fatica nel mondo del pallone dove non sempre i migliori fanno strada. Sarà anche per questo che il calcio è la metafora della vita. Fatto sta che finì nella squadra più improbabile per alzare qualche trofeo. Invece quel Cagliari vinse tutto. Perché uno scudetto in Sardegna valeva almeno tre Champions vinte altrove. C’era tutto un sistema da dribblare, arbitri compresi. E non era qualunquismo.
Niccolai con la sua faccia di chi le ha viste tutte e non si stupisce di niente, con un riporto sulla testa che lo portava avanti negli anni, era un baluardo per quelli davanti. I Domenghini, i Gori e soprattutto i Riva.
Su di lui potevano contare. Di lì non si passava. Al limite era lui a decidere il quando e soprattutto il come prendere un gol. Una garanzia per gli attaccanti, un incubo per i portieri, anche se si chiamavano Ricky Albertosi. Ma anche in questo caso si sconfina con la leggenda, peggio con l’esagerazione. La difesa dei sardi era praticamente imperforabile. Nell’anno dello scudetto subirono solo undici reti. Un primato. La retroguardia un mix perfetto tra la classe di Cera e l’andare per le spicce di Martiradonna.
Dicono che Scopigno, l’allenatore del Cagliari, davanti a Niccolai con la maglia della Nazionale commentò: «Niccolai in mondovisione. Adesso le ho viste tutte». A dimostrare una sfiducia che di sicuro non esisteva. Scopigno amava le battute mordaci, poi la sostanza diceva altro.
(...)
Da dove arriva il nome Comunardo
Il nome Comunardo veniva dal padre, ex portiere del Livorno e convinto anti fascista, che voleva ispirarsi alla Comune di Parigi di fine Ottocento. Un idealista come suo figlio sul campo.
Fa pensare che l’addio alla vita di Niccolai sia avvenuto pochi mesi dopo quello di Gigi Riva  (a gennaio, al Corriere, Comunardo ricordava Riva così: «Ci conoscevamo da sempre. Avevamo fatto anche il militare insieme, alla Cecchignola di Roma. Quante ne abbiamo combinate. Gli anni più belli della nostra vita»). Due, che in modo diverso, i gol li sapevano fare. E qualcosa vorrà pur dire. Grazie Comunardo che il calcio con quelli come te non sarà mai un gioco come gli altri.
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delectablywaywardbeard-blog · 10 months ago
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Mondiali di calcio 2026: la partita inaugurale si giocherà a Città del Messico, la finale a New York
AGI – Lo stadio Azteca di Citta’ del Messico ospitera’ la partita inaugurale della Coppa del Mondo 2026. Lo ha annunciato il presidente della Fifa Gianni Infantino. Il torneo allargato a 48 squadre sara’ ospitato da Messico, Stati Uniti e Canada. L’Azteca diventera’ il primo stadio a ospitare le partite della Coppa del Mondo in tre edizioni distinte dopo quelle del 1970 e del 1986. L’impianto ha…
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Napoli in lutto per la morte di Antonio Juliano, addio allo storico capitano azzurro
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Napoli in lutto per la morte di Antonio Juliano, addio allo storico capitano azzurro. Oggi Napoli piange uno dei simboli del calcio partenopeo e della città intera. Si è spento Antonio Juliano, 80 anni, solo poche ore dopo il passaggio del suo amato club agli ottavi di Champions League. Il sindaco Gaetano Manfredi e l'Amministrazione comunale hanno espresso il loro cordoglio per un calciatore che “ha rappresentato il simbolo di una lunga stagione calcistica ancora viva nel ricordo dei napoletani, contrassegnata dai suoi successi in campo, da capitano, e dalle formidabili intuizioni che ebbe poi da dirigente, artefice tra l'altro della trattativa che portò Maradona a Napoli”. Una figura importante per la storia del club partenopeo e non solo. Juliano debutta in Serie A il 17 febbraio 1963. Con lui in campo nel ruolo di regista, il Napoli riesce a sfiorare lo scudetto per due volte, prima nel 1968 con Peasola e poi nel 1975 con Luis Vinicio in panchina. Juliano diviene un protagonista anche in Nazionale, dove totalizza 18 presenze tra le quali spiccano la semifinale e la finale dell'Europeo 1968, vinta contro la Jugoslavia, oltre alla finale dei Mondiali 1970, persa per 4-1 con il Brasile. Appesi gli scarpini al chiodo, diventa uno degli uomini chiave della presidenza di Corrado Ferlaino, portando in azzurro Ruud Krol e Diego Armando Maradona. Juliano sarà ricordato su tutti i campi con un minuto di silenzio prima dei match del weekend, come spiegato dal presidente federale Gabriele Gravina, che ha voluto esprimere il proprio cordoglio alla famiglia: «Se ne va uno dei protagonisti di una delle pagine più gloriose del calcio italiano».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 2 years ago
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Gli altri sport: Arturo Merzario
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Il pilota che salvò la vita a Niki Lauda… Arturo Merzario nacque l’11 marzo 1943 a Civenna, in provincia di Como, a 19 anni guidò a Monza una Giulietta Spider,  ebbe la sua prima vittoria nel Rally di Sardegna. Nel 1964 si fece notare alla guida di una Fiat-Abarth 1000, e partecipò alla 500 Km del Nürburgring. Dopo varie vittorie e diversi piazzamenti interessanti nella classe Turismo Europeo, il  comasco divenne  pilota ufficiale della scuderia dello Scorpione, dove impressionò Enzo Ferrari, grazie alle vittorie al Mugello nella classe Sport Prototipi e a Imola nel’Europeo della Montagna. Poco tempo dopo Merzario fu  ingaggiato per correre il Mondiale Marche 1970,  dove partecipò con la Ferrari 512 a Daytona, Sebring, Brands Hatch e Monza. Nel 1971, con l’Abarth vinse a Vallelunga la Coppa in memoria dello scomparso Ignazio Giunti e un anno dopo ci fu la prima importante vittoria con la 312P alla 1000 Km di Spa con il pilota inglese Brian Redman e, con Sandro Munari, arrivò il trionfo alla Targa Florio. Grazie a queste vittorie Arturo fece il suo ingresso in Formula 1, sostituendo di Clay Regazzoni, fermo per un incidente capitato mentre giocava a calcio. Al debutto in Inghilterra Merzario partì nono ed arrivò sesto guadagnando il suo primo punto iridato. Nel 1973  divenne pilota titolare Ferrari in coppia di Jacky Ickx, ma per lui ci furono solo nove gare su 15 mondiali di cui due piazzamenti al quarto posto in Brasile e Sud Africa e, due ritiri a Monaco e Monza. Al contrario nel Mondiale Sport Merzario fu  secondo alla 24 Ore di Le Mans e alla 1000 km Nürburgring in coppia con Carlos Pace alla guida di una Ferrari 312 PB. Purtroppo nel 1974 il rapporto con Enzo Ferrari si deteriorò e il pilota abbandonò la scuderia passando su una Iso-Ford della scuderia di Frank Williams. L’anno seguente la Iso diventa Williams, Arturo disputò 5 gare con altrettanti ritiri, ma nel mondiale Marche Sport aiutò l’Alfa Romeo a vincere il campionato. Sempre con la scuderia del Biscione vinse la 800 km di Digione la 1000 km di Monza, la 1000 km di Pergusa, la 1000 km del Nürburgring e la Targa Florio in coppia con Nino Vaccarella, oltre ai secondi posti ottenuti al Mugello in coppia con Ickx, in Austria con Vittorio Brambilla e al Glen americano con Mario Andretti. Nel 1976 ci fu l’evento che fece entrare Arturo Merzario nei cuori dei tifosi con il salvataggio eroico del Nürburgring di Niki Lauda, quando il pilota comasco  fermò la sua auto rischiando la vita per soccorrere il collega intrappolato, come raccontò anni dopo  “Ero appena uscito dai box e vedevo in lontananza, due o tre curve avanti, una rossa Ferrari. Ad un tratto la vettura volò in aria, trasformata in una palla di fuoco. Ai quei tempi c’era molto  magnesio nella costruzione di una monoposto, materiale molto infiammabile. Figuriamoci cosa successe con la benzina nel serbatoio. Mi fermai. C’era gente impietrita. Corsi verso un albero dove era appoggiato un estintore. Lo presi e raggiunsi la zona dell’incendio. Cercai di spegnerlo, c’era anche molto fumo. Vicino a me si trovavano altri due piloti, Harald Ertl e Brett Langer, però non osavano avvicinarsi. Io mi curvai sull’abitacolo e cercai di aprire le cinture di sicurezza. Niki si agitava. Ma così facendo le tendeva e io non riuscivo manovrare la levetta per sganciarle. Poi Lauda svenne, il corpo divenne inerte e finalmente fui in grado di estrarlo. Sembrava un bambino. Lo sollevai come se fosse pesato dieci chili appena. Quindi arrivarono i soccorsi” Merzario nel 1977, con Vittorio Brambilla, portò l’Alfa Romeo nuovamente al primo posto nel Campionato Mondiale Marche, poi negli anni successivi continuò a gareggiare nel Campionato Italiano Prototipi. Nel 2010 Arturo è stato eletto Presidente onorario della Scuderia del Portello, che si dedica alla conservazione e preparazione dei modelli sportivi e storici dell’Alfa Romeo da presentare per la strade del mondo. Read the full article
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franco-senestro · 2 years ago
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Mexico 70 e i miei ricordi
Mexico 70 e i miei ricordi
Ricordo i mondiali di calcio del 1970 non tanto o non solo per la mitica partita Italia-Germania 4-3 , li ricordo soprattutto come data di riferimento dell’inizio della mia età lavorativa. Ebbene si, per quanto nel 1970 io avessi solo undici anni, ricordo benissimo che saltai la finale Italia-Brasile perché dovevo stare alla cassa del Cinema Ideal, il cinema comunale gestito al tempo da mio…
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vivere-flow · 5 years ago
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“Gli oceani ci uniscono da prima di Internet”. Una Giornata Mondiale della Terra...virtuale
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Il 22 Aprile 2020 si celebra la Cinquantesima Giornata Mondiale della Terra, istituita nel 1969 su proposta dell’attivista per la pace J. Mc Connell durante una conferenza UNESCO, sancita da lui stesso nel 1970 presso l’ONU e portata avanti da un movimento universitario per la conservazione delle risorse naturali. Il principio ispiratore è “Tutti, a prescindere dall'etnia, dal sesso, da quanto guadagnino o in che parte del mondo vivano, hanno il diritto etico a un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”
Nel corso del tempo si è sviluppata una vera e propria Settimana della Terra, durante la quale enti, associazioni e gruppi ecologisti organizzano eventi educativi ed informativi per grandi e piccoli, sulla conoscenza e la tutela della biodiversità e su stili di vita sostenibili basati su risparmio idrico ed energetico, riciclo dei rifiuti, acquisti responsabili, ecologici ed equosolidali, consumo di prodotti locali e riduzione degli sprechi nell’alimentazione, economia circolare di riciclo e recupero.
L’ambiente naturale come contesto fondamentale di esperienza, apprendimento e crescita per i più piccoli è stato evidenziato da psicologi e pedagogisti, come J.Dewey e D.Kolb, ed è il nucleo dell’orientamento psicopedagogico definito Outdoor Education: un approccio educativo centrato principalmente su esperienze sensoriali all’aperto, attività di gioco in spazi esterni come il giardino o il cortile della scuola, o la creazione di orti didattici. Queste attività, inserite nei progetti educativi e scolastici, ma anche nella quotidianità a casa, infatti stimolano l’“intelligenza naturalistica” evidenziata da H.Gardner nella teoria delle intelligenze multiple, intesa come capacità di conoscere e classificare le caratteristiche degli elementi che costituiscono il mondo naturale ed utilizzare queste informazioni per relazionarsi con esso in modo proattivo e benefico. Si pongono così le basi di una coscienza ambientale e di comportamenti rispettosi dell’ambiente, evitando quello che R. Louv  definisce “disturbo da deficit di natura”, cioè la mancanza di contatto con elementi naturali che si accompagna a disturbi dello sviluppo psicofisico sano nei bambini. Quella di oggi è quindi una data che onora il rispetto per l’ambiente e la salvaguardia del pianeta, ma paradossalmente nell’anno in cui l’interazione con l’ambiente circostante è possibile quasi esclusivamente a livello virtuale, a causa del lockdown imposto dalla pandemia Coronavirus Covid-19. Eppure, nonostante questo, le proposte di attività da realizzare da casa sono diverse, consultabili o scaricabili gratuitamente cliccando sul link: • La campagna Mission 1.5  “Quest’anno per la Giornata della Terra resta a casa e gioca per il clima ”  invita a sperimentare Mission 1.5 , un video game online che  educa le persone sulle politiche per l’azione sul clima e offre loro una piattaforma per esprimere un voto sulle soluzioni che vogliono vedere adottate. I voti saranno in seguito conteggiati e inviati ai leader mondiali. sito mission1point5.org • Cartoonito , proprio la sera del 22 aprile alle 19:40, presenta le prime puntate della serie animata MeteoHeroes, la storia di sei bambini dotati di superpoteri che impareranno ad usare per la tutela della natura e dell’ambiente e propone l’iniziativa “Salva il pianeta diventa un eroe”   • L’azienda di giocattoli e prodotti educativi Clementoni offre attività gratuite ed educative, scaricabili al link  A Casa da Scuola  tra cui “Oggi ci sentiamo Green” per creare un raccoglitore in cui conservare e classificare foglie raccolte nei parchi o in escursioni e “Favole Yoga-Una goccia nel mare”  in cui un viaggio di scoperta nella natura diventa un viaggio di conoscenza ed amicizia sotto la guida di un’aquila, mentre i bambini animano la favola con il corpo attraverso una serie di posizioni yoga suggerite e illustrate nelle pagine, che favoriscono il rilassamento. • Il Discovery Book “Rosa Corallo incontra un delfino” permette ai bimbi di vivere un viaggio nella biodiversità marina con un racconto e materiali da scaricare
Certamente un’esperienza virtuale non può sostituire del tutto un contatto diretto con l’ambiente naturale, ma può dare occasione di conoscere flora e fauna sconosciute, promuovere comportamenti sostenibili, mantenere la continuità dell’esperienza stessa, se si cerca per quanto possibile di viverla comunque come quando si passeggia davvero nella natura: lasciare la curiosità e l’attenzione diffusa e fluttuante, senza sforzo e fatica di catturare iperstimoli che richiedono una soluzione immediata.
Per non dimenticare che “gli oceani ci uniscono da prima di Internet” (R.Louv/L’ultimo bambino nei boschi)
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gerardodeprisco · 5 years ago
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CHI SONO
Nato a Lago (Cosenza) il 09/12/1939. Vivo a Pagani (provincia di Salerno) dove ho ricoperto per oltre 30 anni la carica di consigliere comunale fino al Luglio del 1995 quando mi sono ritirato dalla vita politica attiva. Ho ricoperto la carica di Consigliere provinciale per oltre 30 anni e Consigliere regionale fino al 1994.
Sono stato Senatore della Repubblica nella IX legislatura nelle file del MSI.
Incarichi politici dal 1954 in poi:
      -       Presidente ASAN GIOVANILE ITALIA – Pagani
      -       Dirigente provinciale del Raggruppamento Giovanile Studenti e Lavoratori del MSI
      -       Segretario politico della sezione del MSI di Pagani
      -       Dirigente Provinciale della Federazione del MSI Salerno
      -       Segretario politico della Federazione del MSI Salerno (1982/1987)
      -       Componente dell Comitato Centrale e della Direzione Nazionale del MSI
      -       Componente dell’ORUN-  Università di Napoli
      -       Consigliere Comunale a Pagani dal Novembre 1964 al Luglio 1995
      -       Consigliere Amministrazione Provinciale di Salerno dal 1970 al 1989
      -       Consigliere Regionale dal 1989 al 1995
      -       Senatore della Repubblica della IX Legislatura
      -       Componente delle Assemblee costitutive della Comunità Montana della Penisola Amalfitana e dell’ex USL 50.
Attività Socio - Culturali
Terminata l'attività politica pubblica nel 1995, mi dedico al "Sociale" facendomi  promotore, insieme ad alcuni  amici, di diverse iniziative di natura culturale e solidale. Prima Iniziativa è la fondazione della           
AEEC - Associazione ex Consiglieri Comunali di Pagani
Perchè nasce l’Associazione?
dalla Collana  “I Quaderni”  - primo numero
per scaricare gratuitamente l’intera collana
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Molteplici sono le attività svolte durante gli anni della mia presidenza a partire dalle iniziative di Solidarietà Concreta della quale l'Associazione si è resa promotrice :
costruzione in India di due dispensari e dotazione di una jeep ambulanza con strumentazioni sanitarie in aiuto alle Missioni rette dalle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue; (Fonte: Collana I Quaderni n. 16 Aprile 2011)
costruzione di scuole, trivellazioni, pozzi per acqua potabile per le Missioni dei Padri Redentoristi in Madagascar
invio di diversi containers con viveri, vestiari, medicinali donati dalla cittadinanza intera con il coinvolgimenti attivo di scuole ed esercizi commerciali nell'ambito della "Settimana della Solidarietà"
donazioni a favore dalla Protezione Civile Papa Charlie e della Human Health Foundation guidata dal Prof. Antonio Giordano per la ricerca sul cancro
Premio Internazionale di Letteratura Religiosa "Pagani Città di Sant'Alfonso e del Beato Tommaso Maria Fusco"
Il premio nasce nel 2003 con l'obiettivo di favorire una crescita sociale e culturale dell'Agro Nocerino Sarnese. L'interesse sul Premio è stato sin da subito molto forte e grazie al coinvolgimento delle forze più illuminate dei Comuni dell'Agro, degli Enti Ecclesiastici e, soprattutto grazie al forte impegno delle scuole e degli studenti, sono stati selezionati e premiati scrittori di fama mondiali:
1.      Rodolfo Doni, fiorentino , considerato il più grande scrittore cattolico vivente , è stato il primo autore cui è stato assegnato il premio nel 2003;
2.      Dominique Lapierre, scrittore francese di fama mondiale (tra le sue opere più famose si cita La Città della Gioia da cui fu tratto l'omonimo film) , è stato il vincitore della seconda edizione del Premio (2004) grazie allo spirito ed ai valori umani e religiosi delle sue opere;
3.      Antonia Arslan, vincitrice della terza edizione del Premio (2005) premiata per la sua coraggiosa denuncia sull'eccidio del popolo armeno descritto nell'Opera La Masseria delle allodole (da cui è stato tratto un famoso film dei fratelli Taviani);
4.      Franco Scaglia, giornalista genovese autore di importanti romanzi e saggi, Presidente di RAI Cinema, è stato premiato nel 2006 nella quarta edizione del Premio, grazie alla costante riflessione presente nelle sue opere sul male e sulla figura di Cristo come incarnazione suprema del male.
5.      Ferruccio Parazzoli, tra gli scrittori italiani più significativi per l'intensità tematica e la peculiarità della ricerca letteraria (si cita la trilogia di Milano l'evacuazione, MM Rossa e Piazza della piazza) , è stato premiato nella quinta (2007) edizione del Premio
6.      Magdi Allam, scrittore e giornalista che con le sue opere ha toccato profondamente il Mistero della Fede e della Spiritualità che ha comportato la sua  conversione al cristianesimo. È stato premiato alla sesta Edizione del Premio (2008).
7.      Edith Bruck, scrittrice ungherese sopravvissuta alla deportazione nazista che attraverso le sue Opere  testimonia l’importanza della Memoria soprattutto per le nuove generazioni. È  stata premiata alla settima Edizione del premio (2009).
il Giornale “il Pensiero Libero”
Le stagioni della vita -  Il dovere della semina
Raggiunti i settanta anni incomincio a tirare le somme; l’altra Vita sta dietro l’angolo, giorno più, giorno meno… Quello che ho in mente di fare non è un modo di mettermi a posto la coscienza dopo un’esistenza spesa in maniera balorda, anzi… Non intendo parlare dell’ormai mio lungo ieri, ma, per quel tanto che mi rimane , si. Lo scorso anno, nauseato da metodi e sistemi praticati nella ricerca del consenso da taluni candidati al consiglio provinciale, pensai di ritirarmi nel privato. Avrebbe avuto senso spendersi in tante attività tutte protese a far maturare una coscienza civica se poi una parte della classe dirigente politica con i comportamenti sarebbe stata la prima a non raccoglierne i messaggi? Questo stato d’animo manifestavo ad alcuni amici, in uno all’intendimento di non aver intenzione di troncare il fervido rapporto con tutto un mondo a me prima sconosciuto e con il quale molto di positivo era stato costruito dando lustro non solo a Pagani. Lo strumento di raccordo è questo foglio. Nasce senza grandi pretese ma con la finalità principale di continuare a parlare al cuore ed alla mente soprattutto dei giovani. Accompagnare, raccogliere sogni e speranze loro perché diventino conquiste concrete nella vita, almeno per coloro i quali non si faranno corrompere dai falsi idoli, dalla voglia del solo apparire, dall’avere tutto e subito barattando la propria libertà, fino a prostituirsi al volere del padrone di turno. Alcuni mesi sono trascorsi da quando è stata autorizzata la testata; mi sono serviti anche per chiedere utili consigli. Ritenevo, ad esempio, che il periodico dovesse trattare la realtà territoriale solo marginalmente, volendo privilegiare il momento formativo dei ragazzi quasi sul modello scolastico - universitario. Sono stato dissuaso da amici, alcuni dei quali addirittura mi hanno consigliato di attingere dal mio retaggio politico perché, bontà loro, avrei anticipato di decenni soluzioni alle sempre difficili presenti problematiche territoriali. A ben riflettere la formazione dei ragazzi non può non tenerne conto perché sarà demandato loro, almeno ai più inclini, il governo della cosa pubblica. Penso, pertanto, che sia addirittura doveroso riservare una particolare attenzione alla politica in senso lato in questa vigilia di attesa per le riforme istituzionali, sempre che non si vada ad elezioni politiche anticipate per il crepitio delle minacciate scintille; alla Regione Campania all’indomani di una spigolosa tornata elettorale e con le aspettative di una programmazione che segni il decollo del territorio e dia certezze di un lavoro serio e duraturo. E non va dimenticata qualche riflessione anche sul manifestarsi di sempre più accentuate punte di astensionismo in talune tornate elettorali, rispetto a quelle quasi bulgare in altre… Su questi argomenti il mensile sarà aperto a tutte le scuole di pensiero. Non sono sostenitore del pensiero unico, anzi… Non mi è mai appartenuto anche quando la militanza nel MSI era fervida, e forte e determinato il mio essere nelle Istituzioni. Già le prestigiose firme su questo primo numero ne sono la conferma, ad iniziare da quella dell’amico Biagino Franza che mi ha regalato quella indispensabile per le gerenza. A riguardo, a tutti questi amici il mio più profondo ringraziamento. Senza il loro apporto questo foglio non sarebbe nato. Il mio auspicio è che altre intelligenze collaborino e che le loro riflessioni determinino un proficuo dibattito. Penso, ad esempio, all’anniversario dei 150 anni dell’Unità Italia, ad argomenti di forte impatto sociale ed ambientale. Per questo motivo ho invitato gli amici che curano le pagine della Cultura e del Costume a voler promuovere anche l’approccio e l’intervento diretto dei ragazzi. Questo foglio, nei limiti del possibile, si aprirà alle scuole, all’università. Ai Presidi, ai Docenti chiedo di condividere anche questa nuova stagione culturale. Lo scopo è sempre il medesimo: accompagnare i ragazzi negli anni più difficili della loro crescita: attrezzarli, per quanto possibile, ad affrontare la vita. Mi rendo conto che sei pagine, quantitativamente,sono poca cosa qualora i lettori volessero interagire, interessati dagli argomenti trattati. Per questo motivo ho avviato la procedura per rendere visibile il giornale anche attraverso il web che certamente offre maggiori possibilità di contatto. Non è superfluo aggiungere che il giornale verrà distribuito gratuitamente nelle scuole. Con questa iniziativa non ho inteso avviare un’impresa commerciale. Il solo profitto che interessa me e gli amici che collaborano è costituito dalla circolazione delle idee e dal bene comune che ne potrà derivare. Direttore editoriale (Gerardo De Prisco)
I MIEI LIBRI
1 ) Il Lungo Viaggio ( edizione del dicembre 2014 )
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Introduzione 
È indispensabile riportare quanto ebbi a scrivere a conclusione dell’articolo:
“Ottobre-Novembre 1914, una svolta epocale nella politica italiana”, quale introduzione allo “Speciale Pagine di storia 1914-1944 per pensieri liberi da condizionamenti” pubblicato nell’Ottobre 2014.
Questa la parte incriminata, un eufemismo, ovviamente: “... il fatto è che siamo tutti un poco pigri. Questo è il motivo che da qualche tempo mi stimola a non ritirarmi nel guscio dell’egoismo personale. Non un fatuo egocentrismo ma la determinata consapevolezza di un dovere da compiere
anche nel recuperare “momenti della storia” per quel tanto di utile che potranno trarne le generazioni dei più giovani”.
Da tempo frullava nella mia mente l’idea di mettere su carta dei pensieri riconducibili al vissuto nell’ambito familiare con i miei genitori e con i miei fratelli e sorella.
Quel vissuto riferito soprattutto, se non esclusivamente , ai momenti che hanno segnato la famiglia nell’insieme e me, in particolare , per quel tanto che ha influenzato la mia crescita, con la formazione del carattere e, via via, le scelte fatte nella vita che sono il frutto anche di quel vissuto.
Dico subito che intendo scrivere in primis dei miei genitori costretti a dolorose decisioni per i tempi difficili, dall’immediato dopoguerra con la loro definitiva decisione di stabilirsi a Pagani. Queste pagine, e vado al sodo, sono indirizzate ai miei figli, ai miei nipoti. Ai figli perché siano la stella polare dei loro comportamenti qualora dovessero, anche se solo per un momento, smarrire la giusta via che abbiamo loro indicato, mia moglie ed io. Ai nipoti, oggi in tenera età, e poi ai loro figli, perché abbiano memoria dei loro progenitori e che ne coltivino la pedagogia dei valori.
Quando non ci saremo più, i nostri nipoti potranno avvalersi di queste pagine per orientare i propri comportamenti, soprattutto in presenza di egoismi, lusinghe , dissapori, gelosie ecc. Quante lacerazioni in tante famiglie, tra fratelli, tra genitori e figli, tra cugini per questioni ereditarie, tanto per fare l’esempio più ricorrente. Sarebbe una grande delusione per me e per mia moglie se i nostri figli dovessero comportarsi in uguale maniera; ma li conosciamo. Siamo certi che sapranno lasciarsi guidare dagli esempi ..
Questi valori mi prefiggo di fare emergere nel corso di questo breve racconto.
Al centro mio padre Cleto, mia madre Vannina, i miei germani Mimì, Rosa Raffaele,  Alfonso. Ciascuno di loro con la concretezza dell’esserci,
con pesanti rinunce e sacrifici, con gesti anche simbolici sempre vivi in me…
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2 ) In Principio fu la predica ( edizione del aprile 2018 )
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Introduzione
In questi ultimi mesi, sollecitato dai ricordi, ho avvertito l’esigenza di mettere su carta esperienze vissute nel privato e nell’impegno politico; soprattutto, però, di non far calare il muro di silenzio su amici coi quali avevo condiviso un’esperienza entusiasmante, anche quando taluni dissentivano su certe mie valutazioni e drastiche decisioni. 
alcuni di questi miei amici sono deceduti. Li ricordo sempre, e questo non è un modo di dire...Ogni giorno, il pensiero va a loro. Entro nello studio,  tante le immagini alle pareti; non posso non incrociare i loro volti, assieme a quelli di taluni viventi.
Lo scorso anno ho segnato un anniversario che non potrò scordare; quest’anno un altro ancor più significativo. Tutti e due hanno come riferimento il Cilento.
Questo il motivo del presente libro. Oltre alla mia scrittura, alcune pagine sono dedicate ad amici defunti; altre sono testimonianze dirette di amici viventi. Altre Pagine ancora, sono documenti e riporti di giornale.
Buona lettura
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3 ) Il RACCONTO di una vita ( edizione giugno 2021 )
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spettriedemoni · 5 years ago
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Semplicemente "Tata"
L'Azteca è lo stadio di Città del Messico. All'ingresso c'è una targa che ricorda il "Partido del Siglo", la "Partita del Secolo" quella disputata tra Italia e Germania il 17 luglio del 1970 finita 4-3 per gli Azzurri.
Il quella partita interminabile il capitano tedesco Beckenbauer si lussò una spalla ma non fu sostituito ma giocò con una fasciatura per poter continuare a giocare.
Mi è tornato in mente oggi questo episodio quando ho letto della morte di José Luis Brown detto "Tata" libero dell'Argentina campione del mondo 1986.
La storia di Brown campione del mondo è abbastanza particolare. Alla vigilia del Mundial messicano del 1986 ha 30 anni e il Deportivo Español ha fatto sapere che non gli rinnoverà il contratto per l'anno successivo per cui il "Tata" è svincolato.
L'Argentina assegna i numeri in ordine alfabetico indipendentemente dai ruoli in quegli anni tranne per alcuni giocatori, per cui capita di vedere un centrocampista come Ardiles indossare la maglia con il numero 1 nell'82 o il portiere Fillol con il numero 7 in Spagna e con il numero 5 nel '78 nei mondiali che l' Argentina vince in casa sua. Nell'86 i portieri hanno i numeri 18 il titolare Pumpido, il 15 Islas e il 22 il terzo portiere Zelada. Gli unici giocatori che non seguono l'ordine alfabetico nell'assegnazione dei numeri sono Valdano a cui tocca il suo solito 11, Passarella cui toccherà il numero 6 essendo il libero della squadra e, ovviamente, Maradona cui va la 10. A Brown tocca il numero 5, lo stesso numero che aveva Beckenbauer nel '74 quando si era trasformato da regista a libero.
Passarella ha perso da qualche anno la fascia da capitano della nazionale Argentina a vantaggio di Maradona non senza qualche polemica. Alla vigilia del mondiale però si dice sarà lui il libero titolare del 5-3-2 dell'Argentina. Ma le cose vanno diversamente: Passarella è colpito da una forte gastroenterite che taluni ribattezzano la "Maledizione di Montezuma" così il suo posto al centro della difesa lo prende proprio José Luis Brown che ha capacità d'impostazione oltre ad essere un difensore roccioso e attento.
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Sarà sempre titolare nelle 7 partite che l'Argentina disputa in quel mondiale fino alla finale contro la Germania Ovest.
I tedeschi, si sa, sono un osso duro e lo dimostra il fatto che quella è la seconda finale consecutiva che disputano.
Però l'Argentina parte bene e passa in vantaggio proprio con Brown.
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Cuciuffo, terzino destro dell'Argentina, subisce fallo e il conseguente calcio di punizione viene battuto da Burruchaga il cui cross è troppo alto per il portiere tedesco Schumacher. Brown intuisce che il portiere ha sbagliato il tempo dell'uscita così salta per prendere quel pallone. Solo che davanti ha sé ha Maradona. A quel punto lui si rende colpevole di "lesa maestà" perché spinge via il suo capitano e fa gol.
Poco dopo però Brown si scontra con un avversario e si lussa una spalla.
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La finale di un mondiale è troppo importante per farsi fermare da una semplice lussazione. In fondo se non sei un portiere le mani non ti servono così Brown discute col medico e decide di restare in campo, testardamente.
Prende la maglia bianco celeste che indossa, la strappa con i denti all'altezza dell'addome e infila il pollice del braccio che gli fa un male cane in quel buco. Niente fasciature, solo un dito infilato in uno strappo.
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Continuerà a giocare così il resto della partita fino al 2-0 di Valdano e alla rimonta della Germania Ovest, la Germania che non si arrende mai come ben sappiamo noi italiani da quel 17 luglio del 1970, nello stesso stadio dove ora sta giocando contro l'Argentina.
Ma anche stavolta la Germania verrà battuta. Da un gol di Burruchaga lanciato da Maradona a pochi minuti dalla fine: 3-2 il risultato finale.
Beckenbauer è il CT della Germania il giorno della finale del 1986 in quello stadio dove 16 anni prima aveva giocato col braccio al collo.
Brown sarà vicino a Maradona quando "El Pibe de Oro" riceve la coppa del mondo FIFA scolpita dall'orafo Gazzaniga.
Da diverso tempo soffriva di Alzheimer e oggi a 62 anni se ne è andato.
Sarebbe bello se per questo ultimo viaggio avesse indossato quella maglietta bucata con i colori della sua nazione, quella indossata quando fece il primo gol di quella finale, quando divenne Campione del Mondo.
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carmenvicinanza · 2 years ago
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Diana Ross
https://www.unadonnalgiorno.it/diana-ross/
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Diana Ross, cantante, attrice e produttrice discografica, grande diva che dagli anni 60 calca i palcoscenici di tutto il mondo.
Con oltre 100 milioni di dischi venduti è l’unica artista ad aver avuto un singolo al numero uno in classifica come parte di un gruppo, da solista, in duetto con altri artisti, come parte di un trio e come parte di un super gruppo per la sua partecipazione al progetto USA for Africa.
Ha ricevuto due stelle nella Hollywood Walk of Fame, una come parte della band The Supremes e una come artista solista. Tra gli innumerevoli riconoscimenti, ha ricevuto uno Special Tony Award, un Kennedy Center Honors, un Grammy Award alla carriera e la Medaglia Presidenziale della Libertà nel 2016 consegnatale da Barack Obama.
Nata a Detroit il 26 marzo 1944, sua madre era un’insegnante e il padre un ex soldato dell’esercito che lei ha conosciuto solo alla fine della seconda guerra mondiale, quando è tornato dal fronte. I due, dopo un matrimonio burrascoso, si sono lasciati quando Diana era ancora una ragazzina.
Aveva studiato design sognando di diventare una stilista e, nonostante lavorasse ai Grandi magazzini Huston, si era diplomata un semestre prima dei suoi compagni di classe.
È arrivata al successo negli anni sessanta come frontwoman del gruppo vocale Supremes, uno dei più prolifici di tutti i tempi, con dodici singoli arrivati al vertice della classifica statunitense.
Nel 1969 ha pubblicato l’album Diana Ross Presents the Jackson 5, in cui ha introdotto il debutto artistico dei Jackson Five, il gruppo di Michael Jackson e i suoi fratelli e sorelle.
Nel gennaio 1970, con un concerto chiamato Farewell tenuto a Las Vegas, si è separata definitivamente dalle Supremes per iniziare la sua lunga e fortunata carriera solista. Ha firmato un contratto con la Motown e pubblicato il suo primo album Diana Ross, il cui singolo Ain’t No Mountain High Enough ha subito scalato le classifiche statunitensi.
Nel 1972 ha debuttato al cinema interpretando Billie Holiday nel pluripremiato film La signora del blues, sua anche la apprezzata colonna sonora che ha venduto oltre due milioni di copie, rimasta in hit parade per ben 54 settimane. Questo successo l’ha resa la prima cantante pop a portare al primo posto delle classifiche USA un album di blues e jazz, Lady sings the blues.
Nel marzo 1976 è stata la prima cantante della storia a esibirsi via satellite da Amsterdam, per la giuria degli Oscar eseguendo Do You Know Where You’re Going To, brano contenuto nel film film Mahogany che aveva avuto la nomination agli Oscar e venduto oltre un milione di copie in poche settimane.
A settembre dello stesso anno, la rivista Billboard l’ha nominata “la più grande artista femminile del XX secolo“.
Il suo LP di maggior successo, Diana, ha visto la luce nel 1980, consegnando alla storia della musica di ogni tempo singoli come Upside Down e I’m Coming Out, acclamato inno della comunità Lgbtq+, che le hanno fatto ottenere decine di dischi d’oro e di platino.
Tanti altri sono stati i dischi di successo e le  prestigiose collaborazioni.
Alla fine del 1981 ha lasciato la Motown per la RCA  con un contratto record, per l’epoca, di venti milioni di dollari. Ha fondato diverse società per gestire gli affari e le finanze sue e di altri artisti, di management, di produzioni televisive e teatrali e anche di prodotti di moda e cosmetici.
Nel 1982 la canzone Endless Love ha ottenuto la nomination agli Oscar e le è stata dedicata la stella sull’Hollywood Walk of Fame.
Il 21 luglio 1983, a Central Park, New York, ha tenuto, davanti a 400.000 persone il primo concerto pubblico all’aperto trasmesso in mondovisione, il più visto nella storia delle tv statunitense.
Nel gennaio 1985 ha partecipato alla registrazione della canzone che più di tutte ha rappresentato il decennio, We Are the World.
Per tutti gli anni ’80 e ’90 ha continuato a scalare i vertici delle classifiche mondiali e vincere dischi di platino esibendosi in tutto il pianeta.
Il 23 dicembre 1992 ha tenuto il concerto, Christmas in Vienna, assieme a Plácido Domingo e José Carreras, l’omonimo CD ha venduto oltre un milione di copie nel mondo.
Nell’anno 1993 si è esibita alla cerimonia di insediamento di Bill Clinton alla Casa Bianca, ha ricevuto il premio Global Youth Forum Award all’ONU e il Guinness dei primati l’ha dichiarata l’artista di maggior successo del XX secolo per il numero di dischi (circa 150) presenti nelle classifiche inglesi e statunitensi. Per i suoi 30 anni di carriera, è stata pubblicata la raccolta di successi, One Woman – The Ultimate Collection che, nella sola Gran Bretagna, ha venduto oltre un milione di copie, ottenendo quattro dischi di platino.
Nel 1994 è stata insignita della cittadinanza onoraria di Cannes, le è stato conferito il titolo di commendatrice per le Arti e le Scienze e ha inaugurato i mondiali di calcio con un grande concerto di apertura.
Il 9 aprile 1998 si è esibita per la prima volta in Sudafrica, tra il pubblico c’era anche il presidente Nelson Mandela che l’ha ricevuta privatamente il giorno seguente.
Nel 2000 è stato trasmesso il documentario Divas 2000: A Tribute to Diana Ross, a cui hanno partecipato celebrità del calibro di Donna Summer, Mariah Carey, Destiny’s Child,  RuPaul e Faith Hill che hanno cantato le sue canzoni.
Il 21 settembre 2001, allo Shea Stadium di New York, ha cantato God Bless America, dopo la tragedia dell’undici settembre.
Numerosi sono stati i premi ricevuti per il suo impegno umanitario e artistico. Una diva leggendaria che ha avuto anche la sua bambola Mattel, disegnata da Bob Mackie.
Nel 2004 è stata l’unica donna nera presente nella lista delle donne più glamour di tutti i tempi, stilata dalla rivista Harper’s Bazaar.
L’anno successivo, ha partecipato al concerto televisivo Tsunami aid: a concert of hope, per raccogliere fondi a favore delle vittime dello tsunami in Asia e ha ricevuto la cittadinanza onoraria della città di Parigi.
Nel gennaio 2007 è uscito il film Dreamgirls, ispirato alla sua vita e alla storia con the Supremes, in cui è stata interpretata da Beyoncè. Nel mese di febbraio si è esibita al Muhammad Alì Humanitarian Award, per raccogliere fondi a favore della lotta contro il Parkinson.
Nel 2012 ha ricevuto il Grammy alla carriera.
Nel 2013 la rivista People l’ha messa al primo posto nella classifica dei 100 artisti più pagati al mondo.
Nel 2021, dopo 15 anni dall’uscita di un disco inedito, è tornata in scena con il singolo Thank You, che anticipava l’album omonimo.
Diana Ross è una delle dive più amate, imitate, discusse, pagate.
Le sue canzoni sono state interpretate dalle più note cantanti da Mariah Carey a Whitney Houston, donna dai tanti primati, ha ispirato intere generazioni di musiciste, è stata la prima artista nera con un reale potere contrattuale.
Una vita costellata di successi, impegni, premi di ogni natura. Icona gay per antonomasia, ha avuto anche cinque figli e figlie e ancora oggi, sembra non voler arrestare la sua ascesa sfavillante.
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tepasport · 4 years ago
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Dino Zoff Il 15 giugno 1974 l'Italia fa il suo esordio ai Mondiali organizzati in Germania Ovest. Gli azzurri si presentano alla rassegna iridata con i favori del pronostico, forti della medaglia d'argento a Messico 1970 e di un brillante biennio. Basti pensare che per tutto il 1973 la Nazionale ha mantenuto la porta inviolata. Inizia Germania '74 e all'Olympiastadion di Monaco arriva il modesto Haiti. Per Dino Zoff sembra un pomeriggio di relax ma non ha fatto i conti con Emmanuel Sanon: attaccante dotato di un'impressionante progressione, tanto che a inizio ripresa brucia sullo scatto Spinosi, dribbla Zoff in uscita e deposita in rete: finisce l'imbattibilità del portiere a 1142 minuti. Per fortuna degli azzurri il vantaggio caraibico durerà poco: Rivera, un'autorete di Auguste e Anastasi porteranno il risultato finale sul 3-1. ⚽️ C'ero anch'io ... https://www.casatepa.it/ 🇮🇹 Made in Italy dal 1952 #tepasport #calcio #vintage #sneakers #casatepa #sconti #madeinitaly
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ultimavoce · 6 years ago
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Gordon Banks morto a 81 anni. Fu l'eroe dei mondiali del 1966
#GordonBanks è morto questa notte all'età di 81 anni. Fu campione del mondo nel #1966 e fu il protagonista della #paratadelsecolo che compì contro niente meno che #Pelè
Gordon Banks è morto ieri notte dopo aver perso la battaglia che combatteva da molto tempo contro il cancro. E’ considerato il più grande portiere della storia del campionato inglese.
Gordon Banks è ritenuto quasi all’unanimità il più forte portiere della storia del calcio, al pari di mostri sacri come Dino Zoff, eroe dei mondiali del 1982 e Lev Yashin, unico portiere della storia ad alzare al…
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