#mobilier pizzeria
Explore tagged Tumblr posts
arreton · 10 months ago
Text
La nuova casetta in provincia di Bergamo è buttata in una valle in mezzo alle montagne: apri la finestra e puoi fare lo yodel, la gente giù nella zona residenziale ti sentirà e risponderà a pieni polmoni. È grande e luminosa ed io mi sento già scomparire in mezzo a tutta quella luce. I mobili sono brutti, c'è troppo legno e sento l'odore di vecchio già a guardare le foto, ma c'è un orologio a pendolo che mi piace: mi ricorda l'orologio che vedevo a casa della mia prozia, il ticchettio costante e l'oscillazione ipnotizzante del pendolo e il brusco risveglio dall'ipnosi dato dal suono che faceva ogni tot. Mi vedo girare scalza per la casa silenziosa, quando non c'è nessuno, e guardarmi intorno dicendomi: forse ho esagerato quando dicevo che mi sarei rintanata in una casa sul cocuzzolo di una montagna. Certo che, se ci penso, passare dal mare alla montagna è veramente radicale come scelta, mi sorprendevo l'anno scorso quando mi giravo intorno a vedevo solo montagne quando io ho sempre visto solo mare acqua e spiaggia. Saranno solo un paio di mesi – chissàchissà – ma quella casa già è mia: immagino librerie lungo tutte le pareti nel salone, un tavolinetto con un paio di sedie sul balcone; angolo ufficio e angolo trucchi nella camera da letto, cameretta adibita a stanza per il computer; planetaria, macchinette per il caffè, forno, forno a microonde in cucina, col bancone per preparare il cibo separato dai fuochi e dal lavello; vedo tanti tappeti per la casa e me che lavo a terra perché tra tutte le faccende domestiche che in generale odio e schifo lavare a terra è l'unica che mi rilassa e mi diverte. Il padrone di casa dice che c'è un cane lì nel cortile, dice che non entra mai in casa e che è una pecorella talmente è buono, allora mi immagino che torno da lavoro io che apro il cancello e vedo un cane pastore grosso e mansueto battermi la coda e farmi le feste. Sono pensieri felici, forse un po' illusi, mi sembra quando da bambina mi mettevo a fantasticare robe talmente assurde che sembravano reali e fattibili. Ma a far venire i pensieri intrusivi ci vuole un attimo, d'altronde da piccola le mie fantasticherie venivano in poco tempo buttate giù ed infangate: i primi tempi mi sa dalle persone a me vicine, in poco tempo poi imparai a farlo da sola. Ad esempio, se mi fermo un attimo, penso che mi fa paura questo cambiamento: temo di rimanere sola abbandonata a me stessa e di non sapermi gestire. Questo perché questa notte ho sognato letteralmente di impazzire: avevo gli occhi furiosi, un odio che partiva dal petto e saliva in gola, gridavo ma di un grido grosso e feroce, mi sentivo quasi posseduta come quella volta che gridai nel sonno terrorizzata perché mi sentivo posseduta. In questi giorni poi sono tornata a fare sogni nervosi, dove litigo con la gente, addirittura con dei miei ex colleghi della pizzeria coi quali invece non ho mai avuto problemi. Guardo le mie reazioni inconsce e mi spavento all'idea di rimanere da sola in un posto così lontano. Però guardo anche le foto, vedo tutta quella luce e penso che sarà ottima per fare le foto e allora penso che mi servirà un cavalletto e altre cianfrusaglie varie. Chissà, magari un giorno realizzerò anche il sogno di mio padre di avere un telescopio. Intanto però mi dico che: se passati questi due mesi sarò costretta a ritornare giù al sud, sarà la volta buona che impazzirò definitivamente.
7 notes · View notes
promuovimi · 4 months ago
Text
Apparire primi nelle ricerche locali su motori di ricerca come Google è cruciale per diverse ragioni. Ecco alcune motivazioni e consigli per ottenere e mantenere questa posizione:
Importanza di apparire primi nelle ricerche locali
Aumento della Visibilità e del Traffico:
Gli utenti tendono a cliccare sui primi risultati di ricerca. Essere al vertice garantisce una maggiore visibilità e un incremento significativo del traffico verso il tuo sito web o negozio fisico.
Maggiore Fiducia e Credibilità:
Gli utenti spesso associano una posizione alta nei risultati di ricerca con l'affidabilità e la qualità. Essere primi può quindi migliorare la percezione del tuo brand.
Vantaggio Competitivo:
Essere visibili prima dei concorrenti ti dà un vantaggio competitivo. I clienti sono più propensi a scegliere le attività che trovano subito, specialmente se hanno recensioni positive.
Tasso di Conversione Più Alto:
Gli utenti che cercano servizi o prodotti locali hanno spesso un'intenzione di acquisto immediata. Essere il primo risultato aumenta le probabilità di conversione, ovvero di trasformare quei visitatori in clienti.
Consigli per migliorare la posizione nelle ricerche locali
Ottimizzazione della Scheda Google My Business (GMB):
Compila tutte le informazioni (indirizzo, orari, telefono, ecc.)
Carica foto di alta qualità del tuo business.
Rispondi alle recensioni dei clienti.
Usa parole chiave pertinenti nelle descrizioni e nei post.
SEO Locale:
Usa parole chiave locali sul tuo sito web (es. "pizzeria a Milano").
Includi il nome della città o del quartiere nei titoli, descrizioni e contenuti.
Crea contenuti locali di qualità, come blog post su eventi locali o guide della zona.
Recensioni e Testimonianze:
Incoraggia i clienti soddisfatti a lasciare recensioni positive su Google.
Rispondi a tutte le recensioni, sia positive che negative, in modo professionale.
Link Building Locale:
Ottieni link da siti web locali, come giornali, blog, directory di attività locali.
Collabora con altre attività locali per scambi di link o promozioni incrociate.
Ottimizzazione Mobile:
Assicurati che il tuo sito sia mobile-friendly, poiché molte ricerche locali vengono fatte da dispositivi mobili.
La velocità del sito è cruciale: ottimizza le immagini e minimizza i tempi di caricamento.
Curiosità e Tendenze
Ricerche “Near Me” in Crescita:
Le ricerche contenenti “near me” (es. “ristoranti vicino a me”) sono in costante crescita. Ottimizzare per queste frasi può incrementare notevolmente il traffico.
Importanza dei Micro-Momenti:
Google definisce i micro-momenti come istanti in cui le persone cercano rapidamente risposte su dispositivi mobili. Essere pronti a rispondere a queste necessità può fare la differenza.
Utilizzo di Dati Strutturati:
Implementa i dati strutturati (schema markup) sul tuo sito per aiutare i motori di ricerca a capire meglio le informazioni della tua attività e migliorare il posizionamento.
Conclusione
Apparire primi nelle ricerche locali è vitale per aumentare la visibilità, la credibilità e le conversioni della tua attività. Implementando strategie di SEO locale, ottimizzando la tua presenza su Google My Business, incoraggiando le recensioni e mantenendo il sito mobile-friendly, puoi migliorare significativamente la tua posizione nei risultati di ricerca locali.
1 note · View note
lamilanomagazine · 7 months ago
Text
Lucca: arrestato uomo evaso dagli arresti domiciliari
Tumblr media
Lucca: arrestato uomo evaso dagli arresti domiciliari Nella serata del 18 aprile, a Lucca, nel corso di un servizio di controllo del territorio i Carabinieri della Stazione di San Concordio hanno tratto in arresto un italiano 40enne, pregiudicato, per il reato di evasione. L’uomo, attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per il reato di furto e per altre evasioni, alle ore 15:30 di ieri, dopo avere danneggiato mobili e suppellettili dell’abitazione dove vive in affitto, si allontanava da casa senza alcuna autorizzazione del giudice. Alle successive ore 20:30 i Militari dell’Arma lo rintracciavano e lo fermavano nei pressi di una pizzeria nel quartiere di San Concordio, dove veniva tratto in arresto. L’uomo, dopo le formalità di legge, veniva accompagnato presso l’abitazione dove risiede in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
october24th · 4 years ago
Text
Resoconto Giorno 93
Ieri sera sono riuscita a trovare degli appartamenti in affitto decenti, finalmente! Per chiudere in bellezza la giornata mi sono messa a cercare da negozi online decorazioni per la cameretta. Ogni volta che lo faccio ci perdo un botto di tempo, la mia testa parte per fantasticare sui vari stili diversi che ho in mente per la cameretta e veramente non so quale scegliereee. Tutto questo mi mette una tranquillità pazzesca. Sono crollata mentre scrollavo col dito sul cellulare e ho dormito molto bene. Zero incubi.
Questa mattina papà è venuto ad avvisarmi che usciva per il lavoro, come al solito io ho solamente annuito e mi sono riaddormentata in un attimo. Agisco senza pensare: avverto la sua mano sulla spalla e senza nemmeno ascoltare ciò che dice, perché ormai già so, annuisco e mi rimetto a dormire. Mi sono svegliata poi verso le dieci e ho pensato subito di fare i servizi in casa. Strano perché ultimamente a casa non ho avuto per niente voglia, e invece qui si. Ho pulito vetri, lavato pavimenti, spolverato mobili, rifatto il letto, messo in ordine e pulito il bagno. Il tutto mentre ascoltavo le mie solite canzoni, na cantata ce vo sempre! Mi sono anche dedicata al blog e ho risposto al mio amico lettore Gio che mi ha consigliato varie serie tv. Il suo nome è @thepursuitofhappyness , è uno dei primi blog che ho iniziato a seguire quando sono ritornata attiva sul blog. Da bei consigli e posta molti beeeei contenuti, sul serio.
A pranzo zero sgarri. Dopo pranzo io e papà ci siamo messi a guardare Amici sul divano e intanto commentavo anche con Robb. Entrambi non siamo d’accordo per l’uscita di un allievo, ma non me l’aspettavo per niente io!! Dopo ho guardato un po di xFactor e visto la terza stagione di Suburra con papà, che non l’aveva ancora vista. Insisteva di averla vista molto tempo fa, cosa impossibile dato che è uscita il 30 di ottobre. Alla fine non l’ha vista! Abbiamo guardato cinque puntate, l’ultima la guardiamo domani. Verso le sette e mezza siamo andati a casa da mamma. Durante il tragitto ho visto altri balconi con le luci natalizie eeeed erano 12! Le guardavo quasi col naso attaccato al finestrino e gli occhi pieni di meraviglia. Cosa che mi contraddistingue e credo non andrà mai via. Lola mi ha dato un sacco di bacettiiiiii, la adoro!! È lei quella che piange quando lascio casa e quella che mi accoglie sempre quando torno. È proprio l’amore mio, puro e unico! Dopo un po’ siamo tornati a casa e una volta dentro ho chiamato la pizzeria per ordinare due pizze. Consegna alle dieci, bene. Nel frattempo ci siamo messi a guardare un po’ di tv e a sgranocchiare dei grissini che in realtà non avevano alcun sapore.
Alle dieci e mezza arriva la chiamata del ragazzo delle consegne, quindi scendo. Un ragazzo con i capelli ricci, della mia età credo. Capelli ricci. La mia fissazione sta aumentando sempre di più, not good. Quando arrivo a casa e apro i cartoni delle pizze mi accorgo che non sono quelle ordinate... babbo non sta e chiama in pizzeria. Hanno riportato le pizze dopo soli dieci minuti. Quindi sono riscesa, con la pioggia e senza ombrello, le chiavi in una mano e i soldi nell’altra. Il ragazzo mi da le pizze, non rivuole quelle di prima e neanche i soldi di differenza. Ho insistito tanto, ma niente! Siamo arrivati al punto in cui lui era già in macchina e io che ancora insistevo per pagargli la differenza e lui che “nono, è stato un mio errore, non scherzare”. Ho pensato che potevo darglieli di mancia solamente quando ero già su in casa! Comunque erano buone, io e papà abbiamo anche scambiato una fetta di pizza. Lui mi ha dato una di diavola e io gli ho dato una di margherita con patatine. Prima la prendevo solamente quando ero giù di morale, ora la prendo anche quando voglio mangiare un sacco e peccare, ritrovarmi con la pancia piena e non pentirmi!
Dopo abbiamo continuato a vedere tu si que vales e lui si è addormentato deliziandomi con una fastidiosissima russata. Così l’ho lasciato stendere e sono andata a letto in camera. Comunque prima ho visto un trucco di magia e sono rimasta a bocca aperta! Ancora oggi, come i bambini. Ora basta, che Vitto sta crollando e vuole leggere il resoconto prima di dormire.
Comunque voglio dire una cosa seria. Robb non ha i ricci, ma c’ho la fissa pure per lui. E oggi ho sentito la sua mancanza.
Magia: una tecnica che si prefigge di influenzare o dominare gli eventi.
Illusionismo: è un'arte solitamente eseguita come forma di spettacolo di intrattenimento dove l'artista, comunemente detto mago o illusionista crea effetti apparentemente magici e irreali usando trucchi che possono essere fisici (solitamente meccanici ma anche chimici, idraulici, ottici), psicologici, oppure, il più delle volte, di abilità manuale.
28 Novembre
6 notes · View notes
lalunalegge · 4 years ago
Text
A guardar passare le famiglie felici- Iuri Toffanin
Il libro è il suo ultimo romanzo e tecnicamente non è ancora uscito, è in crowdfunding su BookABook. Si può preordinare e in attesa che la campagna raggiunga l’obiettivo, ho ricevute le bozze non editate ma molto, molto pulite, ve lo assicuro. Mi ci sono lanciata e l’ho divorato.Non voglio raccontare troppo per non rovinare l’effetto della lenta rivelazione, ma dirò che mi è piaciuto tantissimo!
“Esistono, su questo pianeta, sguardi che condensano storie.”
Una mattina uggiosa di un giorno piatto qualunque, la vita del protagonista, in piena crisi e senza prospettive, cambia improvvisamente quando un uomo anziano decide di sedersi a mangiare la sua 'schiscetta' di trippa sul tavolo in esposizione del negozio di mobili dove lavora come commesso. Curioso e avido di novità, il protagonista non sceglie l’approccio ‘da procedura’, non è proprio il tipo, e si siede a parlare con l’anziano.
Ne nasce una complicità immediata, cui segue una fuga dal negozio e poi una discesa nel passato di dell’uomo. Quest’uomo ha un segreto e il protagonista decide di farsi trascinare dalla corrente degli eventi per scoprirlo, e il racconto lo fa lentamente e delicatamente, come si farebbe con un prezioso reperto.
Capitolo dopo capitolo, si scopre di più del protagonista e di quest'uomo misterioso, e si dipana la storia del dramma di una famiglia che si snoda lungo vari decenni. Il tema è serio, intenso, ma il racconto non è affatto pesante, e c’è catarsi, di quella bella.
Se all’inizio l’aria che tira per il protagonista è stantia e umida di pioggia, la fine si chiude nel sole e nella brezza marina.
Tumblr media
È intenso e profondo ma anche divertente, stuzzicante, intelligente. Un tratto che Luna ritrova nei romanzi di Iuri, e che le piace tantissimo, è che la voce narrante è proprio un narratore quasi fisico, un amico che potresti avere seduto di fronte a raccontare. C’è il mistero, la quotidianità, la Storia del nostro paese, la profondità e l’interiorità delle persone, citazioni letterarie e musicali. Le riunioni degli Alcolisti Anonimi nel libro strizzano l’occhio a situazioni surreali come quelle di Pizzeria Kamikaze di Etgar Keret e qualche accenno qui e là (ma non dico di più perché non farò spoiler!) crea un leggero effetto ‘matrioska’ di quelli che Luna adora.
Questo è il link alla campagna. Questo libro merita davvero di essere pubblicato!
https://bookabook.it/.../guardar-passare-le-famiglie-felici/
“Chiedevo del sedano”
“Il sedano sì, cosa vuole sapere?”
“Come mai pezzi così grossi?”(…)
“Oh, un insegnamento materno. Di quelli che si tengono come metafore del vivere. Solo pezzi grossi per consentire facile scarto a chi non ne ama la consistenza sotto i denti. Il sedano è così, a certi mette i brividi, con quei filamenti coriacei. Mia madre suggeriva questo metodo, anche per la vita. Ciò che è visibile e più facilmente evitabile.”
“Non lavoravo da un giorno e già il cervello scrostava via le prime scaglie di ruggine.
“Il lavoro nobilita un cazzo.”
“Conoscevamo solo l’essenziale per essere sicuri di poterci confidare segreti, come se conoscersi troppo bene o conoscersi troppo poco costituiscano ogni volta i prerequisiti per riuscirsi a fidare. La terza via, quella di mezzo, è sconsigliabile.”
1 note · View note
ecodelmare · 5 years ago
Text
memoria #5
Premetto che in 10 giorni la mia famiglia ne ha dovuti affrontare 3, di cui uno abbastanza doloroso.
Ma non è con tristezza che ne voglio parlare.
Nei paesi anglosassoni o forse solo in America, non lo so, ai funerali fanno una festa, un ricevimento, prima e dopo la funzione tutti i parenti, gli amici e chi se l'è sentita di partecipare, si ritrova a casa del defunto e stanno insieme, mangiano, bevono, chiacchierano del più e del meno, in memoria del defunto, poi ovviamente ogni famiglia, ogni meccanismo interno all'evento è a se stante, però il concetto è quello.
Ci si ritrova tutti insieme affettuosamente per ricordare in modo sereno e spensierato il dipartito e per recare sollievo e sostegno a chi resta.
Io non so come capita nelle altre famiglie, poche volte (per fortuna) mi è capitato di frequentare funerali, ma purtroppo anche a me son morti tutti e 4 i nonni e per fortuna li ho potuti conoscere tutti, bene, quindi ho assistito anche alla loro partenza definitiva.
Quando morì la mia nonna materna che viveva con me, con la quale ho dormito insieme anni, tanti anni, noi si era tristi, tristissimi, per quanto lei fosse stanca di vivere e per quanto noi l'avessimo amata davvero tanto e fatta ridere tanto e coccolata tanto e presa per il culo troppo, noi comunque si era tristi.
Ma quando è morta il giorno prima del funerale e il giorno del funerale eravamo tutti qui. Come quando eravamo piccoli e giocavamo a camera buia in casa sua rovesciando praticamente tutti i mobili delle camere da letto, mentre i nostri genitori ci correvano dietro, quelle sere d'estate e quelle giornate al mare con 5 ombrelloni sennò non ci entravamo tutti e tutte quelle milioni di volte in cui ho provato a fare la capriola in acqua imparando finalmente sempre dopo mia cugina.
Devo precisare che noi dalla parte di mia mamma siamo 24 cugini, di diverse età, ma una buona parte siamo coetanei e prima che nonna morisse erano anni che non ci si vedeva tutti insieme, tutti tutti.
Ormai si era grandi, ognuno faceva la sua vita, lavoro, fidanzati, viaggi in giro per il mondo, problemi di salute, altri cazzi, insomma, erano davvero anni, da che eravamo piccoli che tutta la famiglia non si riuniva insieme intorno ad un tavolo.
Che quando eravamo piccoli a Natale e a ferragosto in cucina di nonna non ci si entrava tutti e apparecchiavamo tavoli per tutta casa e quando faceva freddo a Natale litigavamo per chi doveva stare intorno al caminetto, non faceva freddo, sfido io, in casa eravamo più di 30 e poi con gli anni si è andati scemando, chi veniva prima chi dopo, chi non veniva proprio.
E poi nonna è morta e dopo il funerale a casa mia eravamo di nuovo tutti, tutti, nipoti zii cugini, parenti e abbiamo mangiato bene e abbiamo riso e ci siamo raccontati cose che magari ci saremmo detti solo per telefono.
Ieri è successa la stessa cosa, dopo la visita a mio zio, prima che chiudessero la bara, ci siamo fermati in pizzeria da me e ci siamo fatti due pizze giganti con i fratelli di papà e i miei cugini e abbiamo riso e ci siamo raccontati cose che magari ci saremmo detti solo per telefono.
La morte non è una bella cosa, è così, lo so, poi questo mio zio era davvero una persona meravigliosa.
E’ che questi momenti son momenti che riuniscono famiglie che magari si erano perse pur non volendo ed è strano a volte come la vita ti allontana e poi debba pensarci la morte a riavvicinarti.
E quindi ci son delle volte in cui anche i funerali, nonostante la tristezza, si rivelano un bel momento.
26 notes · View notes
promoshop-equipement-chr · 8 years ago
Link
Tumblr media
0 notes
mydemonicas · 6 years ago
Text
VARESE!AU PARTE 3
CE L’ABBIAMO FATTA. Questa terza parte della AU ambientata al lago di Varese è stata un vero parto perché io e @Iriennevaplusl (che non riesco ancora a taggare per motivi sconosciuti) siamo prolisse e Tumblr con i suoi blocchi limitati ci ha messe davvero alla prova per la pubblicazione.
Come avrete notato questa cosa si sta davvero sviluppando e se tutto va bene il totale sarà di 5 parti, in parte (scusate il gioco di parole) già scritte e plottate. Quindi il prossimo aggiornamento arriverà davvero a breve!
Nelle puntate preceprima (cit):
PARTE 1
PARTE 2
Eravamo rimasti con i nostri piccioncini separati dopo un venerdì decisamente intenso, con Ermal che torna in camera e Fab che se ne va. Appena varcata la soglia si ritrova Marco, Vige e Dino che si zittiscono e lo fissano e Ermal che “Avete visto l’apparizione della madonna?”
Vige: “Se la madonna si è fatta la permanente... beh si”
Ermal: “Ma non dovreste, che so, stare in giro a rimorchiare gente invece di star qua chiusi in camera? Da quando i nerd siete diventati voi?”
Dino: “Sai com’è, sei sparito da dopo pranzo e a momenti chiamavano la polizia pensando alle cose più tragiche che potevano esserti capitate”
Marco: “Io ho puntato sul rapimento”
Ermal: “Esistono i messaggi”
Vige: “Se tu rispondessi”
Marco: “In realtà era solo lui quello preoccupato, io sono solo stanco”
Vige: “Era più preoccupato dalle spiegazioni da dare a Mira comunque”
Dino: “Begli amici che siete!”
Vige e Marco in contemporanea: “Ma è la verità!” seguiti da attimi di pausa in cui si lanciano delle occhiate di sfida e poi tornano a guardare Ermal
Ermal: “Ero in giro”
Vige: “Da solo, per tutto ‘sto tempo”
Ermal che sbuffa e: “...con Fabrizio”
Dino e Vige che ???????
Marco: “Il tipo che ci ha aperto la porta?” e Ermal che tace e inizia a spogliarsi per mettersi il pigiama togliendosi la camicia e le scarpe, ma quando si toglie la cintura si ricorda di aver limonato con Fabrizio per 20 minuti nel retro dell’albergo e si rende conto che forse ha bisogno di un’altra doccia fredda
Vige: “Ah quello... A H” Marco e Vige che si scambiano un’occhiata che dice tutto
Dino: “E?”
Ermal: “E cosa?”
Dino: “Com’è andata?”
Ermal: “È un pigiama party e ci dobbiamo confidare tutti i nostri segreti?”
Vige: “Potresti” con Ermal che gli lancia uno sguardo truce e: “Vado a farmi una doccia”, si prende il pigiama e si chiude in bagno e immaginate i ragazzi sui letti a spettegolare come delle 70enni AHAHAHAH, Vige e Dino in particolare
Vige: “Secondo te ci dirà qualcosa?”
Dino: “Ah boh, vallo a capire”
Vige: “Ma siamo i suoi amici! Qui è l’unico che rimorchia effettivamente qualcuno, ci servono i dettagli” Marco che esce dal silenzio con un: “Ma parla per te!”
Dino: “Buona fortuna”
Vige: “Marco che ne pensi?” e Macco se ne esce con un’alzata di spalle. Quando Erma esce dal bagno ormai hanno abbandonato in un angolo l’argomento e mentre Ermal prende il tabacco per farsi una sigaretta sentenzia con un “vado a fumare” aprendo la finestra del balcone “Aspè vengo anch’io” dice Marco prima di alzarsi dal letto per prendere il pacchetto delle sigarette. Fatto sta che si ritrovano Ermal e Marco sul balcone appoggiati con i gomiti alla ringhiera con le finestre socchiuse mentre gli altri parlano di musica e cose varie.
Ermal: “Mi piace davvero, sai? -Marco che si gira verso di lui alzando le sopracciglia- Fabrizio. Sono stato bene oggi, non mi capitava da un po’”
Marco: “Suona? Ho visto la chitarra” ad Ermal si illuminano gli occhi e sorride d’istinto: “Si, ha una voce spettacolare. Dovresti sentirlo, è... graffiante, calda. È molto bella.” Marco che lo guarda e fa un mezzo sorriso, bastava quello per capire che Ermal era già sotto un treno per il tipo
Ermal, dopo qualche secondo di silenzio: “E se stessi sbagliando? A provarci, intendo”
Marco: “Pensi che lui non ci starebbe?” e Ermal che si gira a guardarlo ridendo: “Oh ci starebbe eccome, credimi, anche troppo” e Marco solo ora si rende conto di un leggero livido succhiotto che viene nascosto dai riccioli e quasi si soffoca facendo un tiro alla sigaretta “E allora che problemi ci sono?”
Ermal: “Sai come sono, dovrebbe essere una vacanza” e Marco che capisce, è il suo migliore amico e sa che se qualcuno lo prende ci investe anima e corpo e questa vacanza finita, non durerà in eterno e non può permettersi di perdere la testa per una persona che tra tot giorni non rivedrà più
Marco: “Non ti fasciare la testa prima di cadere, vedi come va e non ti privare di nulla finché puoi, poi si vedrà” dice subito dopo aver spento definitivamente la sigaretta girandosi verso Ermal che sta spegnendo anche la sua
Ermal che sussurra un “Grazie Macco” mentre appoggia per un attimo la testa sulla spalla di Marco mentre lui gli mette un braccio sulla spalla stringendola un po’ e Ermal che trattiene a stento il “E se stessi già cadendo?” che ha sulla punta della lingua (In inglese poi è tutto più bello perché cadere=fall=fall in love=innamorarsi e AAAAAAAAAA E CHE CAZZO)
La sveglia, la mattina successiva, suona dopo quello che gli sembra troppo poco tempo. Ad Ermal sembra di aver dormito due ore. E con tutto il tempo che ha passato a girarsi e rigirarsi nel letto probabilmente non ha tutti i torti.
Per ore ha rimuginato su quello che ha detto a Marco, e i dubbi, la confusione cosmica dei suoi sentimenti e i ricordi dei giorni precedenti l'hanno tenuto mezzo sveglio, lasciandolo riposare in una sorta di dormiveglia solo di tanto in tanto. Fatto sta che Andrea sta già facendo casino e tutti gli altri si stanno arrendendo all'incombere di un nuovo giorno, Ermal compreso, il quale ancora mezzo rimbambito si conquista il primo posto in bagno
Va a finire che, mezzo addormentato o meno, è il primo ad uscire e no, non è assolutamente di cattivo umore a causa della carenza di riposo e, soprattutto, dell'assenza di Fabrizio per la buona parte del weekend
Passa la colazione a pensare a tutte le diverse attività con cui si terrà occupato il suo Bizio quel giorno, mentre lui passerà la giornata a non fare niente e quasi sicuramente a peggiorare il suo stato d'animo esponenzialmente E ASPETTA ASPETTA N'ATTIMO CHE ERA QUEL SUO? "ERMAL RIPIGLIATI" pensa, prima di alzarsi da tavola e andare a raccattare velocemente le sue cose, mandare un messaggio sul gruppo per avvisare gli altri e uscire in fretta e furia da quell'hotel. Gli altri non si stupiscono nemmeno più di sto atteggiamento a parte Vige che "un po' insofferente il ragazzo", ma dopo un'occhiata di Macco, una delle sue, si rassegna pure lui
Il fresco del mattino e le rive verdi del lago sono una boccata d'aria fresca per Ermal, deciso a camminare sulla ciclabile fino a perdersi (per una volta si trova a ringraziare gli dei per la tecnologia). Non passano nemmeno venti minuti che si ritrova fermo a fissare affascinato un locale dall'altro lato della strada. La pizzeria è un gioiello di posto: un ampio giardino che lo circonda, lanterne, lucine e mobili di vimini a ornare il patio esterno, vetrate luminose e camerieri elegantissimi nella loro divisa nera, già indaffarati in vista del pranzo. Ermal immagina Fabrizio con una divisa nera, poi l'immagine lascia spazio a un Fabrizio con giacca e cravatta, le mani tatuate e i capelli sparati in aria che fanno da contrasto, e sinceramente è una delle cose più belle che gli abbia mai servito la sua mente così, su un piatto d'argento.
Mancano non tantissimi giorni alla fine della vacanza e fanculo, buttiamoci. La passeggiata gli ha tirato su il morale molto più del previsto, ed Ermal torna vittorioso in hotel con il foglietto della prenotazione per due  per la sera dopo stretto nella mano.
Sto cambiamento di umore non passa inosservato agli altri, ma nessuno commenta, e Vige si sente libero di sfidarlo, sorridendo maleficamente, a una seconda gara di tuffi convintissimo di vincere e guess what: Ermal si prende la sua rivincita battendolo su tutta la linea, ahh, sweet revenge
Ora non resta che aspettare il pomeriggio successivo. Ermal sorride, rendendosi conto che sarà effettivamente il loro primo appuntamento.
Ermal ha osservato Andrea autodistruggersi nella sua competitività, e nonostante Marco tifasse palesemente per Vige, alla fine persino lui non ha potuto fare altro che ammettere che la tecnica di Ermal nelle ultime due settimane è leggermente migliorata. Andrea dal canto suo ha accettato la sconfitta con un "certo che ce ne metti di impegno per far colpo sul tuo amico laggiù" al che il cuore di Ermal balza allegramente un battito, mentre il suo proprietario gira i tacchi un tantino troppo velocemente e ah già, è sabato pomeriggio
Ermal era sicuro che non avrebbe rivisto Fabrizio almeno fino a quella sera, sicuramente sarà di turno al bar, Ermal ne era certo grazie alle sue doti da stalker e ai calcoli intricati riguardanti i turni di bizio, 100% confirmed e invece guarda un po' chi gli sta facendo l'occhiolino da dietro il bancone
Ed Ermal non può far a meno che sorridergli e pensare "oh sto infame sempre a fare occhiolini e mandare bacetti sta", more like "okay fai finta di nulla mi raccomando non pensare a cose troppo porno, come per esempio quelle labbra stirate in un sorriso un po' troppo furbo, o i muscoli delle braccia tesi mentre finisce di preparare i Campari per le due bionde sedute sugli sgabelli di fronte a lui, o lo sguardo un po' troppo penetrante per uno che sta ancora lavorando e contemporaneamente sembra ul punto di andare a sollevarlo e sbatterlo al muro malamente-"
"Oh Ermal ma sei ancora tra noi o no?" la voce di Dino lo riporta nel regno dei vivi e buongiornissimo Gigi
“Ma sì, sempre a rompere le palle state, mi ero perso un attimo nei miei pensieri" al che gli torna in mente la prenotazione per la cena dopo e non può fare a meno che sorridere come un bimbo felice
Fatto sta che Ermal getta un'occhiata verso il bar di soppiatto, e Fabrizio non si vede più da nessuna parte. Un bambino gli passa vicino strillando qualcosa del tipo "SONO GIÀ LE CINQUE E ANCORA NON MI HAI PRESO IL GELATO MAMMAA" e oddio come le cinque, Ermal ha solo un paio d'ore per docciarsi, cambiarsi, decidere quello che si metterà quella sera, un dilemma esistenziale vero e proprio, e prendere il solito aperitivo al piano di sopra. Fabrizio avrà finito il turno, per forza è sparito nel nulla che manco Luke Skywalker.
Ermal si dilegua e dopo aver passato tre quarti d'ora buoni in bagno (sti capelli non stanno da nessuna parte diobó) eccolo là, impalato a torso nudo davanti a tre appendini che sorreggono le rispettive camicie a dir poco eccentriche.
Dopo aver rimuginato per un'altro quarto d'ora (gli altri erano praticamente già pronti, e dire che li ha preceduti di una mezz'ora buona), mette via tutto e tira fuori la camicia più sobria che si è portato dietro, tinta unica turchese. Sopra ci piazza un bel giubbotto dorato e oh yes, ora ci siamo
Aperitivo e cena passano velocemente tra battute e risate (e non mancano le lamentele di Andrea perché hai barato, non ci si allea contro un avversario onesto come me E VIA ALLE DISPUTE PURE A TAVOLA IN MEZZO ALLA GENTE) mentre di Bizio, nemmeno l'ombra, non sarà mica caduto da una scala un soppalco un albero un tetto?
Ermal finisce di bere il suo caffè (è il quarto che prende quel giorno l'iperattività inizia a farsi sentire)A un certo punto si rende conto che sta davanti al bar, a fare avanti e indietro come un forsennato, perso nei suoi pensieri. Fabrizio lo sta fissando e manco cerca più di trattenere le risate ormai e “Me stai a scavà na fossa ner pavimento.. tutto bene??"
“Mmh mi sa che ho esagerato con i caffè oggi" Ermal fa per sedersi sullo sgabello, appoggiandosi con i gomiti al bancone, quando Fabrizio gli prende la mano e ci lascia su un bacio sonoro. Ermal.exe che più .exe nun se pò.
"Me sei mancato, sai" e il rossore di Ermal passa inosservato all'orda di ragazzi ventenni che si affollano per prendersi il primo drink e farsi fighi con le ragazze inglesi già sedute sui divanetti. Un po' meno inosservato a Bizio, che arrossisce leggermente a sua volta, ma allo stesso tempo guarda Ermal con una scintilla indecifrabile negli occhi e un sorriso che non tradisce alcun imbarazzo
Sti pischelli finalmente se ne vanno ed ecco, è il momento giusto, nessuno sta facendo caso a loro. "Devo dire-" attacca Ermal "che mi sei mancato un bel po' pure te" e Fabrizio nota il bracciale al polso di Ermal "Pure io non l'ho tolto, me sa che dà proprio n'influsso positivo, nun te so dì il perché"
“Non ho intenzione di toglierlo molto presto nemmeno io" e sì vanno avanti cosi per dieci minuti, tra sorrisi dolci che evviva il diabete e ammiccamenti da sedicenni. Ed Ermal tra un po' si dimentica della cena ma per fortuna la divisa nera dell'altro cattura la sua attenzione e dai ora o mai più
“Ho pensato di farti una specie di sorpresa" Fabrizio alza le sopracciglia, colto alla sprovvista "sì, insomma, dopo che mi hai sopreso in quel modo sul lungolago regalandomi questo" riprende, accennando al bracciale, "mi sono sentito in dovere di fare qualcosa per te"
“Qualsiasi cosa sia-" lo interrompe Fabrizio avvicinandosi ancora di più "direi che ho ricevuto un ringraziamento più che soddisfacente"
La sua voce è troppo bassa e roca ed Ermal seve deglutire un attimo per riprendersi prima di mettere in ordine i pensieri e continuare
Lasciamo un attimo da parte quello" [inserire occhiata MOLTO eloquente di Bizio] "stavo pensando-" e un signore di mezza età li interrompe, seppur molto gentilmente, per chiedere a Fabrizio due drink. Ermal tira giù tredici santi nella sua mente.
“Stavi pensando...?" Lo incalza Fabrizio- “Sei libero domani a cena?" Ermal sputa fuori quelle parole come fossero un insulto e woah, easy tiger, mentre Fabrizio scoppia a ridere di fronte alla faccia costernata e ai gesti nervosi di Ermal (si è sistemato i ricci almeno cinque volte negli ultimi dieci minuti) e "sì, certo che so libero"
“Meno male perché ho già prenotato, cena, io e te, rimaniamo per le otto, fai anche otto e un quarto va" Ermal è sollevato, e si rende conto di sembrare un rincoglionito ma non riesce a levarsi il sorriso dalla faccia. Fabrizio nel frattempo è rimasto di stucco, qualcosa nel suo cuore è andato a posto e ora sente solo un calore strano in mezzo al petto, e guarda ammirato il ragazzo stupendo che ha davanti. "Sei ancora più luminoso co' sta giacca" gli dice con un mezzo sorriso "e grazie dell'invito, non mancherei per nulla ar mondo"
“Ti do il mio numero di telefono, nel caso ci fosse qualche imprevisto” e Bizio sgrana un attimo gli occhi perché ah già il telefono e fatto sta che appena gli scrive il numero su un foglietto inizia ad arrivare una marea di gente ed è costretto a tornare a lavorare seriamente
Tra l’altro i ragazzi lo trascinano via perché la serata karaoke e Bizio che osservando da lontano la scena pensa almeno lo sentirò cantare mentre lavoro
Il problema è che non sapeva COSA gli avrebbero fatto cantare
Aka la compilation di Canzoni imbarazzanti, canzoni che vanno da Cicale della Carrà a I migliori anni della nostra vita, passando per Sarà perché ti amo con tanto di balletto e Vige canta con lui, Dino si scompiscia dalle risate e prontamente Montanari riprende tutto perché “Vi ricatterò a vita con tutto ‘sto materiale”
A few hours later Vige è più di la che di qua a causa dell’alcol ingerito aka sta male e ha davvero bisogno di vomitare perché raramente si prendeva sbronze simili e per punizione, visto che il giorno prima erano stati brutalmente abbandonati, quello che si dovrà occupare di lui per il resto della serata è proprio Ermal che in versione fratellone che gli regge il capo e gli bagna la testa con una bottiglietta ghiacciata rubata a una signora sorry Vige, tvb
Ermal si accorge tipo alle 3 di notte del messaggio che gli aveva mandato Fabrizio all’una con scritto “Buonanotte infermiere!” Perché aveva visto tutta la scena da lontano mentre lavorava e ovviamente trattiene a stento le risate quando spiando il suo profilo si accorge che ha come stato ancora l’”Hi there! I’m using WhatsApp!”
La Mattina dopo Ermal si sveglia con un mal di testa assurdo, solo a vedere del cibo gli viene il voltastomaco e opta per un thè+moment accompagnato solo da due biscotti perché non si prendono i medicinali a stomaco vuoto.
La soluzione è passeggiare e non possono mancare i millemila film mentali e ripensamenti sull’appuntamento di quella sera perché non usciva seriamente con qualcuno da un po’, flirtava o andava con gente random conosciuta in maniera random semplicemente perché era una persona e ne aveva bisogno, neanche si impegnava. Era da quando stava con la sua ex che non si organizzava davvero per qualcosa e questa cosa lo turbava perché anche con lei era stato tutto molto graduale essendo prima di tutto compagni di classe, ma Fabrizio lo conosceva da quanto, 4 giorni???
D’altro canto, lui non lo sapeva, ma anche Bizio ci teneva tantissimo che andasse tutto bene perché nonostante sia molto fisico è quasi più attratto dalla connessione mentale con lui e la cosa lo sconvolge perché l’essere attratto per uomini e donne gli era già capitato, sapeva di essere bisessuale, ma un coinvolgimento mentale/emotivo così non lo aveva da una vita
“Stavo diventando quasi l’ombra dei miei anni” dal nuovo inedito e cazzo Aveva 32 anni e si sentiva così stanco emotivamente che si stava un po’ lasciando andare, prendeva le cose come capitavano senza impegnarsi e Ermal è stato letteralmente una luce, che nel giro di poche ore gli aveva fatto venir voglia di fare qualcosa, di non stare fermo ad aspettare che la vita passi
DETTO QUESTO, Ermal deve pur annunciare la sua non-presenza a cena alla truppa, quindi decide di dire la cosa a pranzo e “Stasera non contate su di me, esco a cena con Fabrizio" lo sentenzia proprio cosi senza infamia né lode, in qualche modo doveva dirlo e via il dente e via il dolore
Marco proprio not impressed e annuisce mentre Vige che lo guarda come a dire MA TU SAI QUALCOSA E NOI NO, ferito nell’anima proprio
“Ma siete amici o amici amici?” Manco alle elementari Vige
“Siamo io e lui, punto.” grazie Ermal ora è tutto più chiaro
Vige fissa ancora un attimo Ermal e poi ci rinuncia definitivamente perché dovreste vergognarvi, dopo tutto quello che faccio per voi e Ermal lo guarda e mangia come a dire “Ma stat citt”
Vige fa il finto offeso e decide di consumare quel che era rimasto dal post-sbornia sotto il sole cocente, seguito da Dino, mentre Marco che da protective mama si gira e “Oh se hai bisogno di qualcosa chiama me mi raccomando, non sparire” perché è ancora in fase soft dalla chiacchierata di ieri sera e in fondo anche due anni fa è stato l’unico a vedere come stava di merda Ermal e non vuole vederlo di nuovo ridotto a uno straccio
E non si sa mai che questo non sparisca a caso e certo Macco lui penserà a te durante la serata
Poi arriva il momento in cui poco dopo pranzo Ermal va a prendere una cosa al bar mentre c’è Fabrizio e Vige sotto l’ombrellone col binocolo a vedere la scena perché voglio sapere
Ermal che si appoggia al banco con gli occhi a cuoricino mentre Bizio a un certo punto ha due secondi di numero liberi e mentre sistema dei bicchieri gli mette una mano sulla fronte per spostargli i capelli dagli occhi perché “ma non hai caldo??? Fosse per me girerei nudo”
Vige si gira a guardarli proprio mentre Bizio si sporge e gli dà un bacio a stampo CHE MANCO NEI FILM, SOTTOOOONI
Vige ha capito e facciamo tutti un applauso di supporto per sto poretto pls
“Ma allora come me devo vestì stasera, me lo vuoi dare 'n mezzo indizio o no??" e Ermal.exe che manco sa lui che mettersi e "è un posto molto carino, ma non ti sto portando a teatro tranquillo, vestiti come preferisci" GLI PASSANO DAVANTI VISIONI CELESTIALI DI FABRIZIO IN CAMICIA E BASTA PENSA AD ALTRO ERMALÌ
FATTO STA CHE questi si devono pur preparare
Fab alla fine opta per la camicia nera mezza sbottonata per mettere in mostra la croce + via delle girandole con le maniche arrotolate sulle braccia e dei pantaloni neri che gli fasciano le cosce e collane random, coronando il tutto con il suo fidato cappello nero
Mentre Ermal è da 20 minuti con un asciugamano alla vita davanti a 3 grucce attaccate all’armadio indeciso su cosa mettersi
Alla fine opta per una maglia nera semplice sui pantaloni di pelle nera e una giacca nera con i fiori blu (per intenderci: quella della finale di Sanremo)
FINALMENTE, dopo aver sistemato alla bella e meglio la sua matassa di capelli, va verso la hall dove si doveva incontrare con Fabrizio e non può mancare il selfie in ascensore che manda prontamente alla sorella
E per oggi finisce così! Vi ringraziamo come sempre per i commenti bellissimi che ci lasciate e speriamo che il continuo vi piaccia
La prossima parte di questa AU sarà una vera bomba, vi posso anticipare solo questo. <3
Alla prossima!
73 notes · View notes
creativinn · 2 years ago
Text
‘Vision of a Homeland’ fine art exhibition kicks off in Saudi Arabia’s Sakaka
Tumblr media
RIYADH: The coronavirus pandemic has inadvertently provided the springboard to spur on the digital transformation of Saudi Arabia’s public healthcare sector.
The strain placed on the Kingdom’s health services by the COVID-19 outbreak highlighted the need for more robust apps, such as booking platforms for vaccinations and remote access to patient records.
As a result, the Saudi Ministry of Health has been forging ahead with the introduction of multi-cloud solutions, built on VMware Cloud Foundation, to boost provision to the country’s growing population of more than 35 million people.
The ministry can now offer secure, cloud-based services to a range of public healthcare providers including hospitals, clinics, and pharmacies, significantly boosting their efficiency, and enabling them to grow and innovate.
Health officials have simplified the ministry’s information technology infrastructure by deploying VMware Cloud Foundation as the unifying platform for its cloud environment, spreading workloads across the clouds of service providers including STC and Mobily.
Ministry information security general director, Khalid Al-Medbel, said: “The Ministry of Health seeks to achieve the highest levels of excellence in healthcare in line with the aims of Saudi Vision 2030. This means having the best multi-cloud foundation to optimize operations, raise efficiency, and drive innovation across the country’s healthcare providers.
“Thanks to our digital transformation with VMware, all public healthcare providers will have access to best-in-class cloud services that will improve operations and boost healthcare provision for citizens and residents.”
By utilizing VMware, the ministry has gained access to a complete set of highly secure software-defined services for compute, storage, network, security, Kubernetes, and cloud management. Once fully deployed, Saudi Arabia’s public healthcare system will benefit from the resiliency, agility, and efficiency offered by the shared cloud platform.
Each healthcare facility will have access to virtual infrastructure and as-a-service apps and will also be able to design and deploy apps from the cloud, giving them the freedom to innovate and provide world-class services to patients.
Saif Mashat, Saudi Arabia country director for VMware, said: “The Ministry of Health’s transformation with VMware shows the power of multi-cloud to re-invent healthcare with the highly efficient use of resources, and unleash new levels of agility and innovation.
Over the coming months, ministry officials plan to deploy more VMware solutions — including for additional cybersecurity and secure distributed working — to bring additional app development capabilities to the Kingdom’s public healthcare providers.
JEDDAH: Luna Reef Restaurants, located inside the Jeddah Yacht Club, has brought together five restaurants, each boasting authenticity and class and offering the best view of the sea in town: Italian restaurants Madeo and Le Vesuvio, French fine-dining restaurant Le Comptoir De Nicole, Sri Lankan eatery Hoppers, and pizza place Emmy Squared Pizza.
The chefs from each restaurant are working hard to move their locales to a more permanent spot so they can be a part of the already growing collection of superb restaurants in the Kingdom.
Daniel Lewis, the executive branch chef for Emmy Squared Pizza, said that they are always open to trying new things. The pizza parlor recently came up with the “Loaded Ronni” pizza, given the Saudi predilection for pepperoni pizza.
The pizzeria is a must-try for those who enjoy comfort food. The pizzas are baked in a square tin tray that is coated with brown butter. The spongy dough pairs sublimely with the mozzarella cheese, baked to golden perfection.
FASTFACT
French restaurant Le Comptoir De Nicole gets its name from old French; the word “comptoir” today is used to describe a casual, relaxed dining setting.
“In America, they call this kind of pizza a pie, and if you speak to an Italian chef, they are going to tell you it is not a pizza. However, the quality of the ingredients that we use is what matters the most. We get ourselves the best ingredients that we can globally, so that is what sets us apart from the run-of-the-mill pizza,” Lewis said.
Some of the ingredients used in the pizza are shipped here from Italy to ensure they are the best in the market. The chef said that they were still working to put a Saudi twist on things.
“I have some Middle Eastern experience, but this year I am going to dive much deeper into the culture and try to adapt some of our recipes and offerings to the people here. While doing that, we still want to maintain the award-winning standard that we have set.”
When asked about his favorite aspect of the restaurant, he said it is a perfect setting for groups: “It is all about sharing. It is very relaxed.”
Madeo, for its part, does not just represent Italian food but the legacy of an Italian family. It is owned and run by Alfio Vietina and his wife Elvira Buffoni. For over 35 years, they have been creating recipes and plan to hand them down to the coming generations.
For Madeo, the main idea is not to put a twist on Italian food but to remain consistent and deliver the same food in Jeddah as is served in their branch in Los Angeles.
FASTFACT
The square pizza trend caught on with mechanics in Detroit, as they would keep screws and other smaller components in similar tin boxes; later, they would take them home and bake pizzas in them.
“We must follow the recipe, and every day we try and make the best version of it. We are very excited to give our guests an Italian fine-dining experience,” said Davide Figliolini, executive chef of Madeo.
The restaurant has kept its food simple yet delicious, so it appeals to all palates.
Customers of French eatery Le Comptoir De Nicole, meanwhile, say it is the “perfect place to fall in love” with its beautiful view of the nightly fireworks. It presents the signature dishes of Nicole Rubi, who has managed to capture the spirit of Nice, located on the French Riviera, in her culinary creations. Their burrata fraiche and Wagyu beef tagliata are among the restaurant’s best sellers.
Head Chef Joginder Dham said: “The coast of Jeddah is the perfect setting for the bright and cheerful Comptoir de Nicole. I am happy to bring Mediterranean classics to the Red Sea.”
This content was originally published here.
0 notes
riccardofranchinilucca · 3 years ago
Photo
Tumblr media
Zona industriale e anonima. Pisa. Entri. New York. Si sei a New York. Industrial. Elegant. Chic. Scuro. Nero. Luce. Luce giusta. Sopra il tavolino. Luce avanti. Il Forno. Si appena apri la porta. Entri e hai davanti il cuore del locale. Entri e vedi i cuori che girano nel fuoco. Cinque sei cuori di pizza. Ombre bianche chef se ne prendono cura. Ragazza mora troppo alta per me, Franchini piano superiore. Ovvio. Saliamo. Dall’alto mobili luce fredda di vino bianco, bollicine e champagne. Mobili tre metri luce rossa di vino rosso. Tavoli. Legno. Ferro. Colori intorno grigio nocciola e nero. Piatti vuoti verdi e rossi. Elegante. Moderno. Clientela giovane. Seduti. Tavolo vista piano di sotto. Boccetta di olive. Cinque minuti finite. Carta dei vini in tavola da ristorante di alto livello. Champagne. Bollicine. Vino. Non manca niente per godersi una pizza. Carta delle birre. Birra del Forte in tutte le sue sfumature e colori. È una delle migliori birre in commercio. Per noi Birra Mancina 7.5 %. Tanta roba. Carta delle pizze. Alcune Classiche ma con prodotti al top. Le gourmet. Un mondo di prodotti eccellenti da esplorare. In tutto 15-16 pizze. Menù degustazione da 5 spicchi a persona. Io cosa scelgo? Secondo Voi? Nella nuova location non ero mai venuto. Il nuovo forno mai provato. Provo il già provato per confrontare. Provo forse la più semplice. Forse. Quella che a Vecchiano mi faceva impazzire. (Vecchiano e Impazzire nella solita frase stona). La Pachin Eat. Una “Margherita” con conserva di datterini Azienda Pachin Eat, mozzarella di bufala semifusa, origano e basilico. Appena più piccola della precedente, ma il trasloco non ha fatto danni. Divina. Leggera. In bocca uragano di sapori semplici e spiccanti. Un impasto unico nel suo genere. Non è romana non è napoletana è Zenzero. Croccante. Amplificatore di materie prime. Ne avrei mangiate altre tre. La birra è al top peccato quel 1.5 % in meno della Tennent’s. (Senza offesa si scherza). Ah mi dimenticavo del servizio. La ragazza alta (per me) ma carina, 👉 ZenZero Pisa 🎯 Pizzeria 💶 12- 22 € 🚗 Via Lucchese 6 ☎️ 050 864357 🍷 (presso ZenZero) https://www.instagram.com/riccardofranchini_food_spirit/p/CZO-ui1qWx8/?utm_medium=tumblr
0 notes
8x30km · 7 years ago
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Cher journal,
Avant de reprendre le fil de la narration, je reviens comme le veut désormais l’usage sur un oubli du précédent épisode : sur la fin du dernier parcours, nous sommes tombés nez à nez, ou plutôt nez à museau (enfin, pas trop près non plus parce que c’est un peu cracra) avec deux bêtes mortes - des blaireaux d’après Julien. Ça nous a attristés un peu. Suicide collectif de blaireaux. Une dure réalité trop souvent passée sous silence. Ça me donne d’ailleurs l’occasion de mentionner l’aspect faune de notre périple. On a croisé pas mal de petits bestiaux. Pas super variés en termes d’espèce mais assez nombreux, en termes de nombre. Notamment des gros lièvres qui lapinaient dans les champs. Et aussi des chevreuils. On a déduit que c’était des chevreuils à cette façon singulière qu’ils avaient d’évoluer à quatre pattes. Contrairement aux oiseaux et aux êtres humains par exemple.
Ceci étant dit, où en étions nous restés, cher journal ? Ah, oui, à l’hôtel Le Prieuré, à Rancourt. Alors que nous rentrions du resto. Un bon déjeuner d’ailleurs. On a hésité à partir sur la « formule grande guerre », mais on s’est dit que l’entrecôte der-des-der risquait de nous rester un peu sur l’estomac. Pour tout te dire, on s’est retrouvés un peu perplexes au Prieuré. On peut pas dire qu’on y ait passé un moment désagréable, loin de là, mais l’hôtel semble coincé dans une faille spatio-temporelle où rien n’a bougé depuis 80 ans. Tout le mobilier est ultra daté. Le service est à la fois trop apprêté et un peu maladroit. Un peu inquiétant en fait. La deco est usée jusqu’à la corde. La propreté un peu limite. Le public de représentants de commerce silencieux chacun à sa table rajoute une petite pointe de surréalisme au glauque. En fait si je voulais réaliser un film d’angoisse, je pense que ça serait le cadre idéal, figurants compris.
Après le dej on est remontés. Thomas a décidé de profiter du fait que ses affaires soient trempées pour… les mettre à tremper. En effet, l’odeur de sueur rance est de plus en plus prégnante et emplit tous les lieux où nous restons plus de quelques minutes, au point que ça commence à nous incommoder nous-mêmes. Une petite lessive de fringues dans la baignoire, on met tout ça à sécher sur les radiateurs, et on se met en route pour un petit tour dans les environs. Les environs, c’est d’abord et avant tout (ou plutôt en tout et pour tout) le cimetière militaire et mémorial de la première guerre, dont toute la région a particulièrement souffert. On avait prévu d’y rester un peu et de marcher en s’imprégnant du lieu, mais le vent la pluie et les vêtements que nous avons laissé sécher dans la chambre d’hôtel (pas tous hein, on est pas sortis tout nus dehors) ont raison de notre témérité et nous décidons qu’il est plus sage de rentrer au chaud à l’hôtel.
De retour dans le lobby de l’hôtel, nous prenons possession du billard qui est mis à notre disposition, et nous engageons dans 8 parties endiablées et disputées. Julien s’impose grâce à sa technique et sa vision de jeu, dont la fraîcheur et la spontanéité du jeu de Thomas ne viendront pas à bout. Suite à ça, nous retournons nous attabler dans la partie restaurant du complexe hôtelier. La jeune serveuse nous transmet les propositions du chef, que nous nous empressons d’accepter. Un dîner tout à fait correct. Nous remontons donc à la chambre, où il est temps de s’endormir devant le prime time de NRJ12 : Rush. Est-ce que c’est parce qu’on l’avait déjà vu tous les deux ou bien juste parce que c’est un film sur les voitures de course, toujours est-il qu’il nous a pas fallu longtemps pour nous endormir.
Réveil ce matin. Le soleil se pointe dehors et ça nous met en joie. On se lève frais et dispos, enthousiastes pour cette belle journée qui s’annonce. On s’habille, on va déjeuner, on prépare les affaires, et on décolle. Arrivés dehors, Julien se rend compte qu’il a perdu la boussole ! Il retourne voir dans la chambre, demande au personnel, remue ciel et terre, mais rien n’y fait : damned, il faudra faire sans ! Peu importe, cette petite déconvenue n’est certainement pas de nature à entamer notre bonne humeur.
Et là, c’est la surprise. Alors qu’on s’attendait à souffrir de plus en plus avec l’accumulation, la fatigue et la lassitude, c’est tout l’inverse ! Une étape formidable ! Le retour du soleil après deux journées complètes de pluie, les grands espaces, les petites routes désertes, … tout nous remplit d’enthousiasme, et d’énergie. Au point que nous nous payons le luxe de courir un peu plus vite que les jours précédents, à 6’05"/km. Pour ceux qui ont l’habitude de la course, ils sauront que ce n’est pas un rythme très soutenu dans l’absolu, mais dans le contexte c’est déjà pas mal soutenu nous on trouve. On file donc, portés par le vent (de dos) sur nos pieds ailés, de village en village et de petite route en petite route. Pour l’essentiel, c’est plat ou en descente. Quelques toutes petites côtes, juste de quoi varier l’effort. Bref, on te confirme, Charles, la course à pieds c’est moins pénible au soleil.
C’est donc dans cet état de semi-beatitude que nous arrivons au gîte qui nous accueille aux abords de Dury. Christine nous attend sur le pas de la porte pour nous emmener (en voiture) dans le bourg, où l’unique petite échoppe locale nous servira un bon repas chaud (quel accueil !). Au passage on voit bien qu’on vient d’entrer dans le Pas de Calais à la carte du restaurant : welsh et filet américain à l’honneur. On a découvert aussi qu’une assiette de crudités ça incluait des tranches de jambon. Une fois rassasiés, on a pris le temps de regarder un peu autour de nous. L’endroit est très sympa, la deco simple et bien faite ; ça fait bar, tabac, resto, et pizzeria le soir. On a repéré un billard qui pourra occuper notre fin d’après-midi.
Retour au gîte ; on s’installe dans la chambre, et on vaque à nos activités (douche, journal, lecture).
Il est d’ailleurs déjà 16h30 et je ne suis toujours pas douché. Je te laisse donc ici et je te dis, cher journal, à demain !
1 note · View note
lamilanomagazine · 2 years ago
Text
Vicenza, l'albo comunale si arricchisce con botteghe e attività storiche
Tumblr media
Vicenza, l'albo comunale si arricchisce con botteghe e attività storiche. Tre nuove botteghe storiche e sei attività storiche entrano a far parte del prestigioso albo comunale. I nuovi riconoscimenti sono stati deliberati il 2 novembre dalla giunta comunale su proposta dell'assessore alle attività produttive Silvio Giovine. Diventano botteghe storiche la pasticceria Aliani di Aliani Michela di corso Fogazzaro 163, il panificio Fantasie di Pane di contra’ Pusterla 7 e la bottega artigiana di restauro mobili Bernardotto R. & Meneghetti L. di contra’ Paolo Lioy 13. Il titolo di attività storica è stato conferito a Persiane Stefani di via Boito 58, al negozio di vendita abbigliamento uomo e donna Ralgi di Ranzato Paolo in piazzetta Santi Apostoli 7, alla pizzeria X giugno, all’acconciatore ed estetista di contra’ Pusterla 20 Nico &Co di Roberto Costalunga, al barbiere e acconciatore Barban Alessandro di viale Lamarmora 143 e alla Maglieria in cashmere Galvan di via De Pretis 2. Con questi nove nuovi ingressi diventano 45 le botteghe storiche e 46 le attività storiche. "È sempre una grande soddisfazione – dichiara l'assessore alle attività produttive Silvio Giovine – poter attribuire questo riconoscimento che certifica la dedizione e la qualità del nostro più autentico tessuto commerciale e artigianale. Premiare queste botteghe e attività significa anche valorizzare i luoghi in cui operano con continuità da decenni, non solo all’interno del centro storico. Anche per questo, oltre al titolo che in anni così complessi consente a queste realtà di ottenere una riduzione dell'imposta comunale sulla pubblicità pari all'80%, non mancheranno nuove occasioni di promozione, a partire dalle visite guidate che riscuotono sempre grande interesse". Il Comune di Vicenza riconosce come bottega storica o attività storica, gli esercizi commerciali, i pubblici esercizi e le imprese artigiane, quando è stata svolta la stessa attività con la medesima merceologia per più di 35 anni, se si tratta di attività artigianale, e per più di 40 anni, se si tratta di esercizi commerciali e pubblici esercizi; se le attività si sono svolte nello stesso locale con superficie aperta al pubblico non superiore a 250 metri quadrati per quanto riguarda le botteghe storiche; se i locali presentano elementi di particolare pregio architettonico o arredi di particolare interesse culturale o storico. Sono considerate attività commerciali storiche gli esercizi commerciali, i pubblici esercizi di somministrazione alimenti e bevande e le imprese artigiane svolte con continuità per oltre 40 anni anche in locali diversi. Lo stato di bottega storica e di attività commerciale storica viene riconosciuto con attestato rilasciato dall'amministrazione comunale, sentito il parere della commissione appositamente istituita dal Comune, su specifica domanda del titolare dell'esercizio. Lo stato di bottega storica costituisce un vincolo di mantenimento delle caratteristiche morfologiche delle vetrine e delle insegne, degli elementi di arredo esterno ed interno. Nelle botteghe storiche sono possibili interventi di restauro conservativo o di rinnovo parziale o totale dell'esercizio solo se conforme allo stile e alle caratteristiche architettoniche del progetto originario, da realizzare in base ad un progetto approvato dal Comune. Per le botteghe storiche e le attività storiche è prevista quale agevolazione fiscale la riduzione dell'imposta comunale sulla pubblicità nella misura dell'80%.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
carol-agostini · 4 years ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
B&B La Torretta di Cerretto Grue e l'artista Bergamasco Domenico Rossi.
Con il mio collega e compagno di merende, ops di " bevute" abbiamo soggiornato in questo luogo fatto di arte, mistero e dettagli in ogni dove.
Presenti in zona per una Manifestazione precisa: a 80 anni dalla prima grande vittoria di Fausto Coppi al Giro d’Italia, nel 1940, Castellania Coppi dedica “La prima maglia rosa non si scorda mai. 1940-2020”, evento organizzato dalla Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi, in collaborazione con il Comune di Castellania, il Consorzio di tutela dei vini dei Colli Tortonesi ed Incontri DiVini.
In questa occasione ho potuto assaggiare diversi vini rosati di aziende italiane, evento oltretutto andato molto bene e dormire in questo luogo incantato: B&B La Torretta di Cerretto Grue, nei pressi di Tortona.
Non potevo finire in ambiente migliore, visto che sono dal 1997 un'artista creativa; una carriera nel vetro soffiato artistico che mi ha portato a sviluppare la passione per il cibo e vino di cui mi occupo attualmente.
Questo Bed and Breakfast sorge all’interno di una antichissima casa privata che prima ancora era un castello.
Un luogo di culto, arte e mistero, contraddistinto da una torre, con pareti in pietre squadrate databili all’anno mille, è ubicata al centro di Cerreto Grue, “nascosta alla vista dei più perchè è stretta tra due case”.
E' uno dei posti più panoramici di tutte le terre d’incontro, sorge a cavallo tra val Grue e val Ossona e le domina entrambe, offrendo panorami splendidi.
Edificio storico, al centro del Paese, dove intorno all’anno mille sorgeva un castello del quale si è conservata la Torre, appunto; ambiente in armonia con il contesto circostante, filologicamente restaurato e ristrutturato, esaltandone le suggestioni medioevali senza negare i comfort moderni, attualmente l'immobile preserva le disposizioni Covid19 nei servizi disponibili e nella locazione stessa.
Espone al suo interno una collezione di quadri del pittore Domenico Rossi perchè è casa di famiglia, ora ci vivono il figlio e la nuora, la Signora Claudia Fornoni, che vi accoglierà con grande disponibilità e desiderio di raccontarvi un pezzetto di storia e arte italiana.
Godrete di una quiete impagabile, in un piccolo borgo, lontano dai centri, per arrivarci godrete di un panorama fatto di dolci colline, vigne, di pace interna.
Un luogo suggestivo, libri ovunque, mobili antichi, in cui le opere non vendute a collezioni private e gallerie sono esposte in ongi stanza.
Cerretto Grue è il paese natio di Felicina Schiavi, consigliato anche agli appassionati d’arte, ecco perchè vi voglio raccontare il mio soggiorno.
Si respira arte, passione, trame di vita e di famiglia, di pensieri trasformati in quadri, disegni, ritratti.
Le foto che pubblico testimoniano gli ambienti vissuti, un luogo in cui tornerò presto, per vivere di storia e di bellezza, di dettaglio e di genialità.
Domenico Rossi, un pittore morto prematuro, ma ha saputo fare della sua arte, una fonte di reddito per la famiglia e di scuola, verso quel mondo artistico che non sempre ripaga della fantasia, creatività e sacrifici che si fanno per portare avanti doti e sogni.
Io ringrazio personalmente la famiglia, con attenzione verso la Signora Claudia, che ci ha accolto soddisfando ogni mia esigenza e del libro che mi ha regalato, inerente le opere e la vita del suocero Domenico.
Vedrete la famiglia vi illustrerà le bellezze naturali, artistiche, culturali e gastronomiche del territorio tortonese e vi consiglierà luoghi e ristoranti dove potrete degustare le specialità del luogo e acquistare direttamente dai produttori specialità, merci di prima qualità.
Aggiungo un consiglio mio personale a 200 metri, troverete la Pizzeria e ristorante " La Pesa" di Cerretto Grue di Eleonora Guandalini e Marco de Filippo, pizze speciali, cotta nel forno a legna ma anche farinata, focaccia al formaggio, hamburger e piatti della cucina del territorio, oltre ad una frittura fatta veramente bene, testare per credere!
Per riferimenti i siti sono:
http://www.latorretta-cerreto.it Claudia Fornoni
https://lapesacerreto.it/ Eleonora Guandalini
Grazie dell'ospitalità, sono stata molto bene, pulizia, colazione ricca e un phon decente, per me fondamentale!!!
Di Carol Agostini
0 notes
trendsdresscom · 5 years ago
Text
Une semaine dans le sud du Chili – youMAKEfashion
youtube
Fin septembre nous avons décollé direction le Chili. Lydie, Nico et moi avons été invités par l’office du tourisme du Chili pour découvrir le sud du pays.
Air France était partenaire du voyage. Nous avons ainsi volé avec cette compagnie française et profité du lounge à Roissy Charles de gaules avant le départ. Le lounge est réservé aux cartes gold et aux billets business mais saviez-vous qu’il est possible d’y accéder pour 50€/personne (ou 8000 miles) ? Sur place il est possible de manger, boire un verre, faire une sieste dans des alcôves au calme avec de la luminothérapie, prendre un douche, faire un spa ou encore un soin du visage (Clarins offre à chaque passager 20 minutes de soin). C’était un moment bien agréable juste avant un long vol. Le lounge du terminal 2E L a été récemment rénové, j’ai adoré le mobilier, les couleurs et l’esprit Opéra parisien du bar.
14h30 de vol avant d’atterrir à Santiago du Chili depuis Paris. Nous avons décollé vers minuit alors après dîné nous avons dormi une grande partie du vol.
Nous avions pu réserver notre repas en ligne quelques jours avant. Au départ de Paris, en Eco et Premium Eco long-courrier, Air France propose 6 menus : le menu Healthy, Fauchon, l’Océan, Tradition, Italia et le My Fun Menu. Les prix vont de 12 à 28€ (ou entre 4 000 et 8 500 Miles). Nico a testé le menu Fauchon et moi le menu Healthy. Nous nous sommes régalés tous les deux ! Nos voisins enviaient nos plateaux
Tumblr media
Arrivés à Santiago du Chili nous avons pris un vol interne d’1h45 après une escale de 5h30. Nous en avons profité pour déjeuner à l’aéroport. Et nous étions enfin arrivés à l’aéroport de Porto Montt.
Notre hôtel, à Puerto Varas, était à seulement 30 min de taxi. L’hôtel Cabañas del lago (les cabanes du lac). Il faisait si beau, le premier jour du Printemps au Chili quand en France nous fêtions l’arrivée de l’automne. Après une balade en ville nous avons récupéré nos chambres pour la semaine. L’hôtel, au bord de lac était en effet une énorme cabane. Intérieur en bois, déco chaleureuse, grandes baies vitrées et vue sur les volcans. Le pays comptent plus de 200 volcans actifs. Nous avons adoré le lieu et très bien dormi ici, au calme.
Le premier soir nous avons dîné au pied de l’hôtel à Mesa Tropera. Une pizzeria également avec vue sur le lac. Nous avons goûté des bières et des pizzas. Un super moment dans une déco boisée. (Comptez environ 15€ pour une pizza et un verre)
Déjà après le tout premier jour nous pouvions raconter que les chiliens sont adorables !
Le lendemain matin après une bonne nuit réparatrice et un petit déjeuné à l’hôtel direction Lago Llanquihue (le nom du lac mais aussi d’une petite ville à quelques minutes en voiture). Nous nous sommes baladés le temps que le ciel se découvre et nous laisse apercevoir les magnifiques volcans face à nous, à nouveau. L’architecture des maisons de cette région est encore très influencée par l’Allemagne qui a colonisé le pays il y a plus de 150 ans. Le village est connu pour ses statues en bois exposées partout dans les rues.
Déjeuner à Espantapajaros face au lac Llanquihue. Impossible de se lasser de cette vue. Buffets entrées plats desserts. Légumes, choux, haricots rouges, viandes à la broche, gâteaux, vin rouge et mousses maison… on s’est régalés ! Espantapajaros, Quilanto km 6 Puerto Octay Puerto Octay Los Lagos CL, Chili
Dîner à Puerto Varas chez El fogon de las buenas brasas. Le restaurant est connu pour ses viandes au feu de cheminée. Je mange très peu de viandes mais l’odeur en entrant dans les lieux m’a donné faim et je n’ai pas regretté d’avoir commandé une côte de bœuf. C’était délicieux ! Dans chaque restaurant, on vous proposera un pisco soir pour commencer (pisco, jus de citron, sucre).
Réveil matinal direction le parc national Vicente Perez Rosales. Il aura fallu 1h de route pour arriver à l’entrée du parc depuis Puerto Varas. Mais nous avons traîné sur la route entre les photos du lever de soleil et tenter de nourrir quelques lamas au bord de la route. En entrant dans le parc national vous pouvez accéder aux chutes au pied du volcan Osorno. Des courants d’une force à peine croyable. Nous sommes tous les trois restés hypnotisés face à ce spectacle naturel. Comptez 7,5€ l’entrée au parc
À quelques minutes de l’entrée du parc il est possible de prendre un catamaran direction Peulla. J’ai regretté de ne pas avoir pensé à prendre mon livre mais nous n’avons pas vu passer les 1h45 de croisière. La couleur de l’eau était superbe et nous avons longé une nature luxuriante, entourés par des volcans.
Arrivés à Peulla vous pouvez rejoindre les deux seuls hôtels en bus ou en marchant quelques minutes. Vous pouvez alors pique niquer ou déjeuner dans un des deux hôtels. Si vous ne dormez pas sur place, le bateau retour ne démarre qu’à 16h30. Nous avons découvert les environs en randonnée, comme seuls au monde. Comptez également 1h45 en bateau pour le retour. Les paysages étaient à nouveau à couper le souffle. Comptez 35€/personne pour la croisière aller retour (un aller par jour et un retour par jour, renseignez-vous sur les horaires qui varient suivant la saison).
Ce soir-là à Puerto Varas nous avons dîné à la Casa Valdez. Un restaurant connu de poissons et de fruits de mer. Nous avons testé quelques crevettes et des palourdes au fromage (une spécialité). Un conseil : évitez les fruits de mer crus au Chili. Ils sont très iodés et notre estomac européen n’est pas habitué ! Nous avons également commandé un délicieux poisson.
Tôt le lendemain matin nous avons pris le ferry (à 1h de route de Puerto Varas) à Pargua. Comptez environ 15€ l’aller pour une voiture 5 ou 7 places. La traversée est plutôt rapide, 30 minutes il me semble. En 2024 un pond sera terminé et il sera possible de l’emprunter pour se rentre à Chiloe. Sur place vous pouvez visiter l’île en bus ou en voiture comme nous.
Nous avons commencé à nous rendre à Chacao, un adorable village aux maisons colorées puis au marché de Ancun (Feria de Ancun). Au fond du marché vous trouverez un stand pour prendre un café ou manger un bout. Nous avons goûté les milcaos, un bun à la pomme de terre fourré au porc. Une spécialité à gouter absolument, délicieuse. Comme dans tous les marchés de la régions vous trouverez du poisson, des fruits de mer, du miel, des moules séchées, des algues, des patates, des papas (un autre type de pommes de terre)… Un groupe de musiciens s’installaient tranquillement dans le marché et ils ont tenu à nous faire rester pour que nous écoutions une de leurs chansons. Certains dans le public se sont mis à danser ensemble sans se connaître. Un moment improvisé et inoubliable.
Direction las islotes de puñihuel (pinguinera). Nous avons pris un bateau pendant une petite heure pour naviguer autour des petites îles. Il n’est pas rare de voir des pingouins quand c’est la saison mais nous avions peu de chance d’en voir cette fois car ils n’étaient pas encore arrivés (début du printemps). Quelle chance nous avons eu, nous avons aperçu des pingouins, des cormorants, des pélicans, des phoques et… des dauphins ! Ils sont restés autour du bateau une bonne partie du temps à jouer avec nos vagues. Quel spectacle !!! Comptez 7,5€/personne
Nous avons déjeuné en terrasse d’un des restaurants de la plage (il faisait si chaud au soleil) et nous avons vécu un tremblement de terre. Le Chili est un pays volcanique c’est donc très commun pour les habitants. De notre côté nous étions très surpris ! Pour reprendre le ferry nous avons emprunté une autre route et nous avons fait des stops pour apprécier les points de vue. Parfois il faut grimper et ça vaut toujours le coup. Chaque partie de l’île est différente et est à couper le souffle. Ce jour-là nous en avons pris plein les yeux c’était magique.
Retour à l’hôtel nous avons dîné près de lac à El Humedal. Encore une déco très boisée, chaleureuse, design et une carte locale et originale. Dim sum, risotto de citrouille, soupes, bières locales (380km2), dessert ressemblant à une plante en pot… tout était très bon (seuls les desserts nous ont semblé un peu trop sucrés).
Avant dernier jour. Nous nous sommes réveillés encore une fois sous un magnifique soleil mais la météo annonçait de la pluie à partir de midi jusqu’à la fin du séjour. Nous avons donc foncé direction le volcan Osrono pour une rando matinale. Arrivée « au sommet » en voiture donc, au niveau de la station de ski. Une randonnée autour du volcan est possible, 3km dans la roche volcanique et dans la neige. Prévoyez des chaussures de rando hautes ! Nous nous sommes beaucoup arrêtés faire des photos et admirer la vue donc nous avons terminé en 2h. Le parcours est facile. Plusieurs points de vue et des passages sauvages comme si nous étions les premiers à passer par ici. Nous n’avons croisé personne, seulement les skieurs au loin. Une matinée à surplomber le lac et le parc naturel qui nous voyions au loin.
En voiture sommes sommes redescendus dans le parc (toujours le parc national Vicente Perez Rosales) pour déjeuner chez El salmon. En passant devant tôt le matin nous avions adoré la déco extérieure et l’intérieur était encore plus originale ! Notre guide nous a conseillé ce restaurant comme le meilleur du parc. Un buffet entrées plats desserts. Tout était délicieux et frais. Et tout le monde était si gentil… comme toujours.
J’ai hésité jusqu’au dernier moment mais j’ai fini par suivre Nicolas et Lydie pour du rafting. 1h de rapides dans ce magnifique parc… les sensations étaient là, l’équipe était géniale, on est ressortis avec le même ressenti : GOOD VIBES ! Je n’ai pas regretté, j’ai adoré. Merci à notre guide Franco de l’agence Alsur Expediciones. Comptez 45€/personne
Après une bonne douche à l’hôtel nous avons dîné toujours à Puerto Varas, toujours avec vue sur le lac à Bravo Cabreras. Un pub très animé. Bières, pizzas, empañadas… nous avons commandé un ceviche péruvien (poisson cru, oignon, jus de citron maïs et patate douce) délicieux, une recette que je vous conseille !
Nous avons profité du dernier jour en nous promenant dans la campagne, toujours dans le sud du Chili mais davantage en Patagonie.
Nous avons déjeuné dans un restaurant typique, si simple mais si accueillant. Quel souvenir… Une maison transformait en restaurant. Nous ne l’avons pas visité mais à l’arrière vous trouverez des ruches, la maison du propriétaire et des gîtes (des domes). Sans parler de l’accueil (énorme coup de cœur pour la petit Isabelle, 7 ans qui aidait son papa et ses 3 chats et deux chiens) nous avons si bien mangé : pisco sour, crudités, poisson ou viande, pommes de terre sautées, desserts et digestifs à base de fruits rouges chiliens. Si vous passez pas là, surtout arrêtez-vous. Restaurant tique à Puelo.
En voiture depuis Puerto Varas nous avons fait une balade ce jour-là sous forme de boucle en passant en fin de journée à Puerto Montt. Il a fallu prendre le ferry pour traverser. À Puerto Montt nous sommes passés à Angelmó, un marché artisanal idéal pour les souvenirs. Nous avons dîné à Puerto Montt avant de rentrer à l’hôtel à El fogón de Pepe. Une adresse immanquable pour une bonne viande à la braise.
Le lendemain nous avons pris deux avions pour rentrer à Paris tout comme au retour. C’était la fin de ce voyage… Un pays qui m’en a rappelé beaucoup d’autres et pourtant est absolument unique. J’ai reconnu les maisons et les glaciers de de la Norvège, le sable noir de l’Islande, les routes et les lacs du Canada, les plages de Brigthon, les bords de mer de la Normandie… mais j’ai surtout rencontrer des locaux gentils et sincèrement reconnaissants comme jamais je n’ai reconnu. Fières de leur pays, de leurs produits locaux, de leurs paysages, heureux de recevoir et partager, et attachés à leur histoire et leurs origines. Ce pays vous change en tant que touriste, forcément.
À savoir :
Pas besoin de VISA.
La meilleure période pour visiter le Chili est de Septembre à Avril (printemps et été ici).
Nous étions ici la dernière semaine de septembre (première semaine du Printemps). Le temps était semblable à fin Mars en France. Frais le matin et le soir (environ 10°) et 15-19° l’après midi (il faisait vraiment bon au soleil). Nous étions en jean, en chaussures en toile sauf les jours de rando ou de marche dans la neige, avec une veste et une doudoune fine juste pour le matin et le soir. Nous avions pris aussi un ciré pour la pluie, une écharpe et un bonnet.
Nous avons tout visité en voiture, il est facile de louer une voiture et de conduire dans le sud du Chili.
La langue est l’Espagnol et beaucoup de chiliens parlent Anglais.
La monnaie est le peso : 1€ = 0,001$
Le pourboire n’est pas compris, au moment de payer on vous proposera de laisser 10% de la note mais ça n’est pas obligatoire.
Les prises électriques sont les mêmes.
Je vous conseille de goûter : palourdes au fromage, merlu, congre, viandes, pesco sour, vin rouge, empañadas, milcaos (bun pomme de terre porc), murtao (alcool de baies rouges) et postre de murta (dessert à base des mêmes baies mais sans alcool), pastel de choclo (hachis de bœuf et maïs), ceviche péruvien… et inutile de vous parler de leurs délicieuses patates ou papas car c’est impossible de passer à côté.
Je ne vous conseille pas de tester les fruits de mer crus. J’ai beaucoup lu qu’ils étaient bien plus iodés qu’à notre habitude et donc nous font mal à l’estomac.
Nous ne nous sommes jamais sentis en danger ou en insécurité mais il est conseillé de faire attention aux pickpockets et de ne jamais rien laisser dans votre voiture.
VOUS POUVEZ AUSSI AIMER…
The post Une semaine dans le sud du Chili – youMAKEfashion appeared first on Trends Dress.
from Trends Dress https://trendsdress.com/2020/02/22/une-semaine-dans-le-sud-du-chili-youmakefashion/
0 notes
italianaradio · 5 years ago
Text
PREMIO “VALARIOTI-IMPASTATO” Liliana Carbone accende la speranza negli occhi dei giovani studenti
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/premio-valarioti-impastato-liliana-carbone-accende-la-speranza-negli-occhi-dei-giovani-studenti/
PREMIO “VALARIOTI-IMPASTATO” Liliana Carbone accende la speranza negli occhi dei giovani studenti
Tumblr media
PREMIO “VALARIOTI-IMPASTATO” Liliana Carbone accende la speranza negli occhi dei giovani studenti
PREMIO “VALARIOTI-IMPASTATO” Liliana Carbone accende la speranza negli occhi dei giovani studenti Lente Locale
di Gianluca Albanese
ROSARNO – La qualità del filmato è amatoriale, ma il suo contenuto mette i brividi. Brividi di rabbia e di commozione che diventano speranza di una società migliore nell’appello finale ai giovani studenti che le tributano una standing ovation.
Rosarno, sabato 15 febbraio. All’istituto d’istruzione superiore “Piria” con a capo la dirigente Maria Rosaria Russo viene assegnato il premio intitolato a due giovani vittime di mafia: l’ex segretario della sezione cittadina del Pci Giuseppe Valarioti e Peppino Impastato, che dai microfoni di Radio Aut metteva alla berlina il boss Badalamenti che abitava a cento passi da lui.
Quest’anno, tra i premiati, c’è stata anche una locrese d’adozione, Liliana Esposito Carbone, madre di un ragazzo ucciso a soli trent’anni mentre rincasava da una partita di calcetto. Nel buio, come Valarioti che tornava da una serata in pizzeria. Ucciso da come solo chi si nasconde nelle tenebre sa fare. Il ragazzo si chiamava Massimiliano e sono più di tre lustri che non è più tra noi. Continua a vivere nella cooperativa sociale che ha creato, negli ammalati a cui ha donato il suo sangue, nel ricordo degli amici che ogni anno organizzano un torneo di calcetto a lui intitolato e nell’azione incessante, forte e quotidiana di sua madre Liliana, che non ha mai smesso di lottare contro ogni tipo di mafia, contro quei muri di gomma e quelle sabbia mobili che hanno impedito, a oggi, di conoscere la verità giudiziaria dell’omicidio di suo figlio. Ma lei non molla, continua come solo le donne di carattere sanno fare, come solo le “irregolari” come lei sanno incidere per squarciare muri di indifferenza, complicità e ipocrisia.
Nel video amatoriale che proponiamo alla vostra visione, Liliana si avvicina al palco quasi in punta di piedi, come a voler rifuggire quella ribalta che però si coglie subito che non è una delle solite “parate” della cosiddetta antimafia col “bollino blu”: la conduttrice riassume in nuce la storia di Liliana e di suo figlio Massimiliano e lei quando prende la parola parla a braccio, come sempre. Non ha bisogno di discorsi scritti perché sa benissimo quello che dice. E quello che prova dentro.
Rifugge ancora una volta dalla definizione di “mamma coraggio” e quando parla guarda negli occhi i ragazzi “i suoi ragazzi”, coi quali è abituata a parlare dopo una bella carriera da insegnante elementare, perché i ragazzi sono molto sensibili agli esempi che persone come Liliana possono dare.
Non abbiamo altre parole da aggiungere se non l’invito a guardare questo breve ma significativo video.
youtube
Un plauso particolare, però, va rivolto a tutto il personale dell’Istituto “Piria” di Rosarno, che ogni anno premia personalità eccellenti particolarmente impegnate nella lotta alla criminalità e nella diffusione della cultura della legalità. Quest’anno, oltre a Liliana Carbone (che non sarà “profeta in patria” ma la cui lotta viene sostenuta da chi è sensibile a determinate tematiche) un doveroso riconoscimento è andato alla nostra collega Raffaella Rinaldis, da anni simbolo di informazione e professionalità declinate al femminile.
Tumblr media
Con una sola certezza: quella di Liliana Esposito Carbone non è una battaglia solitaria. La manifestazione di sabato scorso lo dimostra. Nonostante tutto e tutti.
PREMIO “VALARIOTI-IMPASTATO” Liliana Carbone accende la speranza negli occhi dei giovani studenti Lente Locale
PREMIO “VALARIOTI-IMPASTATO” Liliana Carbone accende la speranza negli occhi dei giovani studenti Lente Locale
di Gianluca Albanese ROSARNO – La qualità del filmato è amatoriale, ma il suo contenuto mette i brividi. Brividi di rabbia e di commozione che diventano speranza di una società migliore nell’appello finale ai giovani studenti che le tributano una standing ovation. Rosarno, sabato 15 febbraio. All’istituto d’istruzione superiore “Piria” con a capo la dirigente […]
PREMIO “VALARIOTI-IMPASTATO” Liliana Carbone accende la speranza negli occhi dei giovani studenti Lente Locale
Tumblr media
Gianluca Albanese
0 notes
freedomtripitaly · 5 years ago
Photo
Tumblr media
Vienna è da sempre meta di molti visitatori, ma per una volta, il consiglio è quello di spaziare dal solito giro turistico, allungandosi fino alla via Kettenbrückengasse, zona sicuramente molto più periferica ma tutta da scoprire. Palazzi in stile Liberty di Otto Wagner ed il Naschmarkt. Ph. Paul Bauer Lasciate un attimo da parte attrazioni come il Duomo di Santo Stefano e Hofbug, si può raggiungere il Naschmarkt, il principale mercato ortofrutticolo di Vienna per percorrerlo tutto, scorgendo gli incantevoli palazzi in stile liberty di Otto Wagner lungo la via Wienzeile e respirando l’atmosfera dei Balcani nei richiami dei venditori. Negli anni Venti, i commercianti ottennero piccoli negozietti per le loro merci, così da evitare ogni giorno di montare e smontare i loro banchi. Anche con il maltempo alimenti e venditori erano più protetti, una vera conquista per il mercato stabile tutto l’anno: ancora oggi, ovunque vengono offerti ai passanti formaggi di capra, olive, noci Wasabi o datteri appena colti. Negozi Ph. Paul Bauer Il percorso olfattivo parte dai banchi del pesce del nord e passa attraverso i venditori di frutta che espongono le “Lederäpfel” (particolari mele tirolesi) e le pastinache, o la bancarella “Gemüse-Edith” con i nuovi funghi del Burgenland. La bottega del formaggio “Käsehütte” attira con squisite varietà: dal formaggio al caramello dalla Norvegia al Brin d’Amour dalla Corsica. Ma anche i forni, le carni, le specialità di aceto e il “Gurken Leo” con i suoi prodotti in salamoia, si alternano con i profumi tipici dei negozi orientali e asiatici. La Kettenbrückengasse segna il confine tra il quarto e il quinto distretto di Vienna. In questa strada, che dal Naschmarkt conduce alla via Margaretenstrasse, si sono conservati diversi graziosi edifici in stile Biedermeier, ma è anche il centro di uno shopping grazioso e alternativo. Anna Stein Salon propone oggetti originali da bijou a libri e piccole cianfrusaglie che vi porterete sicuramente a casa; la Schachtula è un posto dove trovare piccoli doni artigianali, dalla scopa fatta a mano ai raffinati spaghetti per palati fini. Edifici in stile Biedermeier Ph. Paul Bauer Poco lontano ecco lo stattGarten Shop, dove perdersi tra i raffinati prodotti per la cura della casa e dei capelli oltre che profumi da tutto il mondo; per dedicarvi uno shop modaiolo puntate diritti verso Ready-Made by Salner e lo show room di Susa Kreuzberger, mentre se siete appassionati di Decor, il negozio vintage Bananas si occuperà di farvi scegliere tra mobili che vanno dagli anni Trenta agli anni Ottanta. Come non rifocillarsi dopo un giro così lungo? Nessun problema, si parte da una coccola speciale: il laboratorio di Eduard A. Fruth chocolatier e pâtissier per passione, che crea deliziosi petits fours, tartufi, dolciumi, macaron e torte. Per la frutta e la verdura c’è l’imbarazzo della scelta: si va dalla cooperativa di 110 famiglie, il LGV Gärtnergschäftl al negozietto Bauernladen Helene. Al Käseschatztruhe si possono acquistare diverse varietà di formaggio prodotte in piccoli caseifici in Austria, Svizzera e Francia. nonché vino, marmellata, erbe e oli pregiati. E se vi manca tantissimo l’Italia, al numero 1 dove la Kettenbrückengasse incrocia la Margaretenstrasse, troverete la pizzeria Pizza Randale, per una Margherita “fuori porta”. Vista da Kettenbrückengasse verso Wienzeile Ph. Paul Bauer https://ift.tt/2NnYWY5 Kettenbrückengasse: la Vienna da scoprire si trova qui Vienna è da sempre meta di molti visitatori, ma per una volta, il consiglio è quello di spaziare dal solito giro turistico, allungandosi fino alla via Kettenbrückengasse, zona sicuramente molto più periferica ma tutta da scoprire. Palazzi in stile Liberty di Otto Wagner ed il Naschmarkt. Ph. Paul Bauer Lasciate un attimo da parte attrazioni come il Duomo di Santo Stefano e Hofbug, si può raggiungere il Naschmarkt, il principale mercato ortofrutticolo di Vienna per percorrerlo tutto, scorgendo gli incantevoli palazzi in stile liberty di Otto Wagner lungo la via Wienzeile e respirando l’atmosfera dei Balcani nei richiami dei venditori. Negli anni Venti, i commercianti ottennero piccoli negozietti per le loro merci, così da evitare ogni giorno di montare e smontare i loro banchi. Anche con il maltempo alimenti e venditori erano più protetti, una vera conquista per il mercato stabile tutto l’anno: ancora oggi, ovunque vengono offerti ai passanti formaggi di capra, olive, noci Wasabi o datteri appena colti. Negozi Ph. Paul Bauer Il percorso olfattivo parte dai banchi del pesce del nord e passa attraverso i venditori di frutta che espongono le “Lederäpfel” (particolari mele tirolesi) e le pastinache, o la bancarella “Gemüse-Edith” con i nuovi funghi del Burgenland. La bottega del formaggio “Käsehütte” attira con squisite varietà: dal formaggio al caramello dalla Norvegia al Brin d’Amour dalla Corsica. Ma anche i forni, le carni, le specialità di aceto e il “Gurken Leo” con i suoi prodotti in salamoia, si alternano con i profumi tipici dei negozi orientali e asiatici. La Kettenbrückengasse segna il confine tra il quarto e il quinto distretto di Vienna. In questa strada, che dal Naschmarkt conduce alla via Margaretenstrasse, si sono conservati diversi graziosi edifici in stile Biedermeier, ma è anche il centro di uno shopping grazioso e alternativo. Anna Stein Salon propone oggetti originali da bijou a libri e piccole cianfrusaglie che vi porterete sicuramente a casa; la Schachtula è un posto dove trovare piccoli doni artigianali, dalla scopa fatta a mano ai raffinati spaghetti per palati fini. Edifici in stile Biedermeier Ph. Paul Bauer Poco lontano ecco lo stattGarten Shop, dove perdersi tra i raffinati prodotti per la cura della casa e dei capelli oltre che profumi da tutto il mondo; per dedicarvi uno shop modaiolo puntate diritti verso Ready-Made by Salner e lo show room di Susa Kreuzberger, mentre se siete appassionati di Decor, il negozio vintage Bananas si occuperà di farvi scegliere tra mobili che vanno dagli anni Trenta agli anni Ottanta. Come non rifocillarsi dopo un giro così lungo? Nessun problema, si parte da una coccola speciale: il laboratorio di Eduard A. Fruth chocolatier e pâtissier per passione, che crea deliziosi petits fours, tartufi, dolciumi, macaron e torte. Per la frutta e la verdura c’è l’imbarazzo della scelta: si va dalla cooperativa di 110 famiglie, il LGV Gärtnergschäftl al negozietto Bauernladen Helene. Al Käseschatztruhe si possono acquistare diverse varietà di formaggio prodotte in piccoli caseifici in Austria, Svizzera e Francia. nonché vino, marmellata, erbe e oli pregiati. E se vi manca tantissimo l’Italia, al numero 1 dove la Kettenbrückengasse incrocia la Margaretenstrasse, troverete la pizzeria Pizza Randale, per una Margherita “fuori porta”. Vista da Kettenbrückengasse verso Wienzeile Ph. Paul Bauer Vienna è da sempre meta di molti visitatori, ma allungandosi fino alla via Kettenbrückengasse, c’è una zona tutta da scoprire tra il mercato e lo shopping.
0 notes