#mi diverto con poco grazie
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Joris-Karl Huysmans ripensando al suo periodo naturalista:
#mi diverto con poco grazie#huysmans#joris karl huysmans#à rebours#controcorrente#naturalismo#letteratura#meme letterari così de botto senza senso
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yo perreo sola.🍊
#mi annoio#noia#me#io#ciao#tutto bene#si#grazie#tu#lol#ironia#mi diverto con poco#quarantena#my sweet quarantine#fiore#orange#perreo#yo perreo sola
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Siamo nudi sul letto a coccolarci e a scherzare un po', mi diverto a stuzzicarlo e a prenderlo in giro
"Fai la brava bambina" dice mentre mi sorride bonario.
"Altrimenti?" Replico io, facendo seguire una linguaccia a queste parole, convinta come sempre di farla franca.
A quanto pare, però, stavolta non me la cavo perché vedo il suo sguardo cambiare e farsi serio, quasi esce la scritta full dom e questo implica che sono decisamente nei guai!
Si avvicina fulmineo e tira fuori, da dio sa dove, un paio di manette e di cavigliere. Me le mette ai polsi e le lega insieme, le mette alle caviglie ma mi lascia la libertà di tenere le gambe aperte.
Ridacchio giuliva eccitata e un po' nervosa perché non so mai cosa aspettarmi
"Hai ben poco da ridere, puttanella!" Mi ringhia in un orecchio dopo avermi bendata e avermi dato uno schiaffo leggero sul viso. Ora sono totalmente alla sua mercé.
Prende così a baciare ogni singolo centimetro del mio corpo soffermandosi sui miei punti deboli
"Ti prego..." mugolo esasperata e ormai totalmente fradicia.
L'unica risposta che ricevo a questa supplica �� il ronzio del vibratore al massimo della potenza, lo sento scivolare dentro di me senza la minima resistenza. Sospiro soddisfatta nel sentirmi riempita e mi muovo convulsamente per avere piacere.
"Non così in fretta bambina" dice con una punta di sadismo nella voce
Lo sento afferrare le mie gambe e far scattare il moschettone delle cavigliere..ora sono bloccata col vibratore tra le gambe e senza la possibilità di ribellione.
I miei gemiti si fanno più intensi e forti e i pensieri iniziano ad essere sempre più offuscati dal piacere ma riesco ancora a percepire lui e i suoi spostamenti. Non sono però preparata a quello che sta per fare!
Uno schiocco rompe il ritmo cadenzato dei miei sospiri
"Cosa stai facendo?" Dico senza nascondere un po' di timore
"Fai silenzio!" Dice mentre fa calare il flagello in pelle su una coscia
"Come si dice bambina?"
Ridacchio imbarazzata per quell'ordine e perché sento l'eccitazione salire.
"Grazie daddy"
Quella risposta lo innesca ancora di più perché non risparmia nessuna parte del mio corpo, seno compreso. Di tanto in tanto mi ordina di ringraziare e io eseguo ormai arrendevole e sottomessa.
Non soddisfatto di questa tortura inizia a muovere il vibratore dentro di me, a modularne la velocità a suo piacimento fino a quando dice qualcosa di inaspettato
"È tardi, dobbiamo pensare alla cena"
Il terrore di rimanere insoddisfatta mi attanaglia ma sento il suono di una chiamata in attesa e subito dopo lo sento prenotare un tavolo. A stento riesco a tacere
"per le venti va bene cara?"
Riesco a scandire una debole e ben poco convinta risposta affermativa prima di sentirlo riagganciare.
Si avventa di nuovo su di me e finalmente mi libera le gambe mentre inizia a divorarmi avidamente portandomi in breve tempo vicinissima all'orgasmo. Ma si ferma sul più bello solo per stuzzicarmi
"Vieni per me troietta!"
Non riesco a controllarmi ed esplodo in un orgasmo devastante che mi scuote tutta facendomi urlare frasi sconnesse a metà tra un grazie ed il suo nome.
"Ora vestiti e andiamo a cena, devono vedere tutti quanto hai goduto per me"
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Lettera di fine amore
Questo è per te. Ti chiedo di leggere, se pur lungo.
Mi è dispiaciuto vederti e non aver avuto modo di salutarti. Salutarti nella cordialità sarebbe stato un punto decisivo per entrambi. Non ho avuto il modo e mi è dispiaciuto. Un po' di cose devo dirtele; poiché mi par giusto volerti salutare senza remore futura. Perdendoti mi persi, le prime settimane ho avuto angoscia: ma la forza delle persone non si vede in quanto sta poco male, quella al massimo è apatia, si vede nel tempo che passa tra lo star male(follia) allo star bene(razionalità) sono tornato a breve nella razionalità lasciando alle spalle la follia, capii a breve che non stavo male per lo stupore daver amato: mi dispiaceva di aver perso la totale potenzialità e totale disposizione variabile che il nostro amore offriva. Perché effettivamente eravamo umanistici, non pensavamo col far di conto ma col fare di bene, estremamente raro ad oggi, eravamo metafisici e non fisici, Ancor più raro, eravamo sinceri all'unisono e siamo ben al terzo grado di rarità. Allo stesso tempo molte cose non andavano( non sto a elencare) e solo uno stupido poteva non vedere e fortunatamente, sia io che te, non lo siamo ( e forse qui siamo al quarto grado di rarità). Ciò che nutre il dispiacere è che non ci sia stata volontà da parte mia; sono ancora convinto che ad un punto della relazione, nella fase calante, potenzialmente, potessi fare qualcosa, senza nemmeno troppi sforzi, per portarti nuovamente al mio amore, io questa magia non l'ho mai fatta, non volendo, non potendo, non lo so, solo che non l'ho fatta, e questa cosa mi avvinghiava il cuore come un piovra la preda: poi capii; stavo male, non ero felice, e non ho avuto le forze per farlo, potevo agire, semplicemente non ho voluto agire, da qui ho iniziato il secondo grande percorso della mia vita: del primo nei hai fatto parte, del secondo ne sei causa, in quest'ultimo ho capito che la condotta monogama, per me, è inaccettabile, la condotta monogama mi porta( e porta in generale) a essere geloso, ossessivo e possessivo ciò che è male e sbagliato ma soprattutto non voglio essere. In questo nuovo processo mi sto trovando bene, nella casualità delle cose ho trovato gente come me, ho nuovamente amato e amo ma in maniera totalmente diversa da prima, panteistica o poli. Mi diverto, sto bene e sono felice senza tutti quei rendimenti di conto che mi frenavano con tutta la sincerità e trasparenza che prima non avevo in primis con me stesso. Il tutto non è per giustificare, dare spiegazioni o che. È che mi andava che tu sapessi. Mi va che mi saluti. Mi va di salutarti. Di sapere cosa fai. Se stai bene. Se hai trovato una nuova alba. Ovvio non mi sarai mai indifferente: alcune volte ti ho immaginato baciare un'altra persona e questo, a dire il vero, mi ha fatto incazzare, ma non voglio che vai via dalla mia vita o dai miei ricordi, queste sensazioni sono solo persuasioni passate dalla quale è difficile staccarsi ma dal quale voglio allontanarmi. Sai? ti voglio bene, mi piaci, e ho un posto per te ma non ti amo più. Addirittura qualche volta arrivi, un secondo, minuti, giornate; ti penso,si, ma non ti cerco. E tra volere bene e amare, cercare e pensare, c'è una abissale differenza non più colmabile da parte di entrambi. Detto questo. Detto tutto. Sei stata magnifica nel male e nel bene. Indirettamente perdendoti, mi persi, per successivamente salvarmi e te ne sono debitore. Ti voglio bene, per te ci sarò, non come amico, non come fidanzato, ci sarò come persona della quale importa, ci sarò, SEMPRE; tra anni, decine di anni, io ci sarò, a farmi carico dei tuoi carichi io ci sarò, se tu vorrai, te lo dissi prima te lo dico nuovamente adesso: io per te ci sono.
Grazie di tutto
#frasi per pensare#books & libraries#frasi aforismi#frasitop#italia#poesia#amore tossico#amore lontano#amore triste#pensieri#lettera#amore finito
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Caro diario, probabilmente dovrei scrivere il seguito del post precedente ma sono un po' stanchino (come diceva quello) quindi racconterò dei cazzy miey.
Da un par di mesi ho iniziato ad andare a lezioni di canto, e una discreta percentuale delle persone a cui l'ho raccontato ha reagito come se avessi detto "il mio nuovo hobby è percuotere le vecchine con una mazza chiodata". Mi ha fatto un poco riflettere sulle percezioni altrui oltre a darmi un certo boost all'autostima. Come se fosse stata percossa con una mazza chiodata.
É pure vero che il canto mi appartiene il giusto (già faccio fatica a parlare) e mi ha portato in posti dove da solo non sarei andato; è un'attività ad alto tasso di introspezione/consapevolezza (quelli ganzi oggidì la chiamano "mindfulness") quasi fra lo yoga e la psicoterapia. Con la differenza che lo psicoterapeuta se non vuoi affrontare certe questioni lo puoi supercazzolare e lui tutto sommato non dice nulla perché lo paghi bey soldony fa parte anche quello della terapia. Il canto a quanto pare non lo supercazzoli più di tanto, se non lavori su certe cose non esce e resta lì nel gargarozzo.
La Maestra Di Canto™ dice più o meno che la tua voce sei tu quindi se tu non sei a posto il canto non è a posto. E credo volesse dirmelo per motivarmi ma io a quel punto stavo per dire “allora grazie, fa niente” e uscire.
E invece è un bel trip. Da musicista della domenica ho avuto alcune brutte sorprese. Tipo che a differenza di uno strumento non hai punti di riferimento. E tutte quelle cosine che pensavo di sapere, intervalli, armonia e tutto il resto, in realtà le sa il manico della mia chitarra, perché senza quello in mano ho scoperto di avere le orecchie più marce dell’interno di un frigo chiuso senza corrente per una settimana. L’altro tema è la consistenza. Io vengo dallo studio di strumenti: mi dai qualcosa da imparare, mi ci sbatto un po’, più o meno ci arrivo. Ci sarà la volta che mi viene malino, quella che mi viene benino, ma la deviazione standard è contenuta. Col canto no. Ti viene una cosa? Pensi di saperla? No. Domani non ti viene. Forse il giorno dopo, ma non ci contare. La curva di apprendimento delle abilità canore in realtà è una sinusoide.
Però mi diverto e mi godo il viaggio, è tipo quel turismo totalizzante da posti esotici dove un giorno vedi antiche costruzioni meravigliose e il giorno dopo un boa ti mangia un piede, chissà domani che succede.
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Cosa ho combinato in questo pazzo, pazzo 2020
-Ho trovato un lavoro (edit: il 24/12 mi han licenziata, rip). Un lavoro che so fare bene, che mi piace anche se a volte sento davvero lo stress/ansia/paura, che è vicino a casa e che ha orari gestibili.
-Ho visto quasi tutti i film dello Studio Ghibli, e per “quasi tutti”, intendo che mi mancano solo La collina dei papaveri e Nausicaa della valle del vento (i film tristerrimi e quelli che non conosce nessuno sono fuori dalla lista, per il momento).
-Mi sono decolorata e tinta i capelli, nello specifico mi sono fatta lo stesso colore di Yuriko Tiger (frangia con ciocche laterali verde acceso, e retro del mio colore naturale quindi castano scuro) ma modificando un pochino il taglio. Anzichè il mullet cioè più corto davanti e più lungo dietro, ho fatto un caschetto con la parte dietro rasata e le ciocche davanti più lunghe, mi sento molto bene e ho imparato ad amare questo taglio e soprattutto HO FATTO PACE CON I MIEI CAPELLI. <3 Circa. Ma insomma sto facendo bei passi in avanti.
-Ho iniziato tanti anime “classici” tipo Fairy Tail, Inuyasha, AOT e ho finito alcuni di quelli che avevo iniziato da piccola tipo Toradora. Mi sento molto orgogliosa, ma è stancante/pesante e quindi ho preso una pausa, probabilmente li finirò nel corso di più anni ma va bene così.
-Ho letto 17 libri, finiti tutti in questi giorni, sono a poco più di metà del numero che mi ero prefissata ma con tutto quello che è successo direi che posso esserne orgogliosa.
-Ho provato a farmi fare le unghie gel. PESSIMA IDEA. Ci ho messo 3 mesi a toglierle tutte e mi han lasciato le unghie devastate.
-Ho cambiato/sto cambiando stile nel modo di vestirmi e mi sento bene, sento di esprimere qualcosa che non avevo mai detto e allo stesso tempo di riscoprire qualcosa di vecchio e consolidato. Ci sono dei giorni, tanti, molti di più rispetto a qualche anno fa, molti di più rispetto a quanto avrei pensato, in cui mi sento una bomba. Non lo so, mi sento più connessa alla mia energia e credo che anche le persone attorno a me lo sentano. in ogni caso è una bella sensazione che mi sto impegnando a ricreare spesso (ma senza farla diventare un’ossessione)
-Ho conosciuto tanta gente. Faccio ancora schifo a mettere dei paletti. Migliorerò. <3
-Una gatta mi ha adottata.
-Mi sto impegnando su TikTok, sto vedendo i primi frutti. Sono arrivata a 800, poi 1000 e ora 1222. Il tutto in pochi (2?) mesi. Ora voglio portare avanti la cosa in modo più serio, creare contenuti belli e divertenti e variati e postare giornalmente. Mi diverto, ma è anche una cosa che mi mantiene ancorata al terreno e mi serve per imparare a gestirmi impegni/scadenze e ad essere meno pigra/passiva.
-Non ho tenuto conto dei film che ho visto, ma so di averli segnati e vedere tutte quelle piccole X che si accumulano mi riempie di gioia e orgoglio e calma la mia ansia, quindi ok. Nel 2021 vorrei lasciare un po’ da parte i film e concentrarmi sullo sfoltire la lista di serie tv e anime, ma chissà.
-Serie TV: ho provato e abbandonato 2 serie “grosse” (5 stagioni e giù di lì), Vikings e Brooklyn 99, e sono contenta di aver provato e ancora più contenta di aver mollato qualcosa che non mi ispirava. Ho finito un po’ delle “1 stagione” e mi sono messa in pari con alcune cosette interessanti che usciranno nel 2021 (Pose, Sex Education, Sabrina, Stranger Things e sto tentando anche con The Umbrella Academy, di cui sono alla 1x2). Totale: 16 serie tv di varia lunghezza e mezza, non male, grazie Netflix.
#ricordi#dear diary#my diary#diario di bordo#diario#diario2020#diario 2020#cose interessanti#cose carine#cose fatte#pensieri#libri belli#libri letti#libri 2020#film#film visti#serie tv#tiktok#capelli#lavoro#capelli verdi#stranger things#the chilling tales of sabrina#Sex education#pose#the umbrella academy#vikings#brooklyn 99
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Capitolo 56 - Segreti, mix tape e gelosia
Nel capitolo precedente: la serata speciale organizzata da Angie si è rivelata per lei un disastro e si sta concludendo in maniera ancora peggiore, dato che Eddie non sembra interessato a fare sesso con lei. Alla fine però i due si chiariscono e fanno l'amore per la prima volta. Angie resta ancora però ferma nella sua decisione di non dire niente agli amici. Lo scopriamo quando raggiungono Jeff, Stone, Grace, Mike e Cornell al solito pub. Jeff li vede arrivare assieme in macchina, ma entrare in momenti diversi nel locale per non dare nell'occhio. Dai suoi pensieri scopriamo che li aveva visti anche quando Angie era andata da Eddie a portargli la torta, sorprendendoli in atteggiamenti affettuosi. Il bassista se n'era andato per non metterli in imbarazzo. Grazie anche ai suggerimenti degli amici, Jeff riesce a mettere insieme i titoli del finto demo di Cliff Poncier, il protagonista del film di Cameron Crowe, e sfida Chris a scrivere davvero quelle canzoni.
***
“L'ha steso?”
“Sì, è andato giù come un sacco di patate. Ed era un sacco bello grosso” Angie molla per un attimo la mia mano, giusto il tempo di mimare la stazza approssimativa del tizio, poi la stringe di nuovo, mentre camminiamo verso la sua macchina.
“Con un pugno?”
“Ad essere precisi, due”
“Visto quello che ti ha detto, io gliene avrei dati di più” ubriaco o no, se tocchi una donna sei una merda e se mi capiti a tiro sei morto.
“Avresti infierito su un sacco di patate inerme?”
“Nah, hai ragione: scarsa soddisfazione. Comunque hai capito Meg, tipa tosta”
“Già... e pensare che all'inizio credevo fosse una fighetta insipida”
“Cosa? Tu? Tu che hai un pregiudizio? Non è possibile!” mi diverto a stuzzicarla. Quando le ho espresso dei pregiudizi molto simili sul conto di Violet mi ha fatto sentire una merda.
“Eheh sì, lo ammetto, ho sbagliato anch'io: errare è umano. Comunque è così che abbiamo fatto amicizia ed è iniziato tutto”
“Esempio di come da una brutta storia possa nascere qualcosa di buono”
“Vedi, quindi anche quel tizio qualche merito ce l'ha avuto dopo tutto” quando arriviamo alla sua Mini, Angie mi prende anche l'altra mano e si appoggia al paraurti tirandomi a sé.
“Merito un cazzo. E' successo una vita fa e io neanche c'ero e mi prudono lo stesso le mani dalla voglia di pestarlo a dovere” probabilmente portarmi a mangiare Thai nel quartiere universitario la fa sentire abbastanza al sicuro da possibili avvistamenti da parte dei nostri amici.
“Non ti agitare” cerca di calmarmi con un bacio e diciamo che ci riesce benissimo, ma non è necessario che lo sappia.
“Uhm... sono ancora un po' agitato” le dico dopo aver fatto un po' di scena, schioccando le labbra e la lingua come fanno i sommelier dopo un sorso di vino.
“Ahah dai, andiamo” me ne stampa un altro veloce e apre la portiera, mentre io faccio il giro per salire dall'altro lato.
“Angie, io sono l'ultimo a poter dare lezioni sullo stradario di Seattle, ma non dovevamo girare a sinistra?” le domando dopo la svolta al secondo semaforo.
“Oh... ma... perché tu vuoi tornare a casa, giusto?” stava allungando la mano verso il vano porta oggetti, ma si blocca, come se l'avessi beccata a combinare qualcosa e li vedo anche nel buio dell'abitacolo i suoi occhioni improvvisamente tristi.
“No, cioè, non per forza”
“Perché pensavo che è ancora presto e...” rimette entrambe le mani sul volante e contemporaneamente si stringe nelle spalle.
“Infatti, è presto” è sempre troppo presto per me quando è ora di salutarla.
“Pensavo... così... di fare un giro”
“Va bene”
“Ma se vuoi ti porto a casa”
“No, non voglio andare a casa”
“Non ti ho chiesto neanche se domattina hai da fare”
“Non ho un cazzo da fare domattina, Angie”
“Magari sei stanco”
“Non sono stanco”
“Appena posso faccio inversione”
“Angie?” le prendo la mano destra dal volante e ne bacio il palmo.
“Sì?”
“Portami in giro”
“Ok”
“Dove mi vuoi portare?” le chiedo lasciando andare la sua mano, che stavolta si fa strada nel cassettino porta oggetti e ne estrae una cassetta, senza custodia, che viene prontamente infilata nello stereo.
“In un posto... vedrai” sorride mentre Jim Morrison comincia a cantare.
Yeah I'm a back door man
I'm a back door man
The men don't know
But the little girls understand
“Manca ancora molto?” le domando mentre Brian Ferry ha appena finito di dire che L'amore è la droga che preferisce e noi ci immettiamo nella Greenwood Avenue.
“No, ci siamo quasi”
“Quasi... sii più specifica” mi piace stuzzicarla e vedere le sue facce.
“Meno di dieci minuti e siamo arrivati. Ti stai annoiando?”
“Con te mai”
“E allora perché sei così impaziente?”
“Non sono impaziente, vorrei solo capire se questo posto dove mi vuoi portare si trova dentro i confini degli Stati Uniti o no. Perché se per caso, per essere sicura che i nostri amici non ci sgamino, mi stai portando in Canada, ti avviso che non ho con me il passaporto”
“Ah ah” Angie mi rivolge un'occhiataccia, a cui segue immediatamente una carezza e una stretta sul mio ginocchio.
“Allora non sconfiniamo?”
“No”
“E dove stiamo andando?”
“Tra poco lo vedrai”
A un bivio giriamo a sinistra e poi ancora a sinistra e gli alberi si infittiscono.
“Tanto lo so: mi stai portando in un parco”
“Chissà” stacca per un attimo le mani dal volante per allargare le braccia facendo la gnorri.
“No! Mi stai portando al mare” mi correggo quando dopo pochissimo la strada diventa in discesa, la vegetazione si dirada un po' e vedo meglio l'orizzonte.
“Una cosa non esclude l'altra”
“Adoro vederti guidare col cambio manuale, lo sai?” dico cambiando completamente argomento, perso nei suoi movimenti nella guida.
“Ahah ho imparato a dodici anni, da mio padre. Tu lo sai fare?”
“No”
“No?? Davvero?” mi guarda scioccata per un attimo mentre prende dolcemente le curve della strada praticamente deserta.
“Eheh davvero, giuro, non ho mai provato”
“Ti insegno io!”
“Volentieri. Scommetto che sei una bravissima insegnante”
“Brava, ma severa”
“Perfetto”
Un cartello giallo indica una strada senza uscita ed è a quel punto che capisco che siamo arrivati a destinazione. Angie svolta in una strada sterrata piuttosto stretta sulla sinistra, per poi fermarsi in una sorta di spiazzo naturale, una radura in mezzo agli alberi, col muso della Mini rivolto verso l'ampia vista libera sul mare.
“Wow”
“Dal parcheggio più in alto il panorama è migliore, ma qui è più tranquillo” commenta spegnendo il motore.
“Lo vedo” mi guardo attorno ed effettivamente siamo ben nascosti dalle case costiere.
“Ti piace?” mi domanda mentre si scioglie la sciarpa e la lancia sul sedile di dietro, e dalle casse sfumano gli Stones e arriva morbida e graffiante allo stesso tempo la voce di Nico.
Here she comes, you better watch your step She's going to break your heart in two
Ho poco da fare attenzione ormai. Ci sono dentro fino al collo e il mio cuore è suo; non è spezzato, ma può farci quello che vuole, anche se non ha le lenti colorate e non è una Femme fatale diabolica e spietata come quella della canzone.
“Sì, mi piace qui...” maliziosa sì però, con quel sorrisino che... aspetta un momento “Angie?”
“Dimmi” risponde sbottonandosi il cappotto.
“Un piccolo dubbio mi assale”
“Eheh cioè?”
“Mi hai portato qui a scopare?”
“EDDIE!”
“A scopare in una Mini Cooper?”
“AHAHAHAHAH!”
“Perché ridi? Ho fatto una semplice domanda” in realtà mi sto divertendo un sacco anch'io, ma in maniera più discreta.
“Certo che proprio non ti piace girare attorno alle questioni, eh?”
“No, dovresti saperlo ormai... Allora?”
“Allora, ti ho portato qui per stare un po' insieme tranquilli, tra di noi, in intimità”
“Cioè scopare”
“Non solo per quello!”
“Ma anche quello”
“Beh... se ti va, sì” ammette e lo vedo anche al buio che è arrossita. Questa cosa delle iniziative da prendere ci sta sfuggendo di mano. Ma non mi sto certo lamentando.
“Mi va, ma per fare questa cosa andava bene pure casa mia, anzi era meglio”
“Insomma” scuote la testa poco convinta.
“Sia per la temperatura che per la comodità”
“Dimentichi un piccolo particolare”
“Quale?”
“Uno non così tanto piccolo, che vive con te e si chiama Jeff”
“Jeff sa quando farsi i cazzi suoi, è un ragazzo sveglio”
“Appunto, troppo sveglio!”
“Uff...”
“E poi non c'è questo panorama a casa tua” ribatte indicando la vista attraverso il parabrezza.
“Qualunque sia il posto, il panorama è sempre spettacolare quando ci sei tu”
“In pratica mi stai dicendo che vuoi tornare a casa” abbassa lo sguardo e fa finta di niente perché non può accettare un complimento neanche a morire.
“No, voglio stare qui e godermi il panorama da vicino” la abbraccio infilandole le mani sotto il cappotto e tirandola verso di me per un bacio. Il primo di una lunga serie.
“Allora ti è piaciuta come... iniziativa?” mi chiede staccandosi dalle mie labbra e mettendosi a giocare coi miei capelli.
“Eheh sì, molto. Solo vorrei capire come si svolge il tutto a livello... come dire... logistico”
“Usa un po' di fantasia, no?”
“La prossima volta che vuoi andare in camporella dimmelo che prendo il mio pickup”
“Ahahah non è che là ci sia tanto più spazio alla fine, sai?”
“Però c'è sempre il cassone”
“Ahahahahah comodissimo e soprattutto discreto”
“Dipende dove vai...”
“Oddio, l'hai fatto nel cassone??” Angie si stacca da me e mi guarda come se avesse visto un fantasma.
“Un paio di volte, sì”
“Per la gioia dei guardoni”
“Ovviamente mi sono prima accertato che non ci fosse nessuno in giro”
“Sei un esibizionista del cazzo!”
“Non c'era nessuno, scema!”
“Eheh anche adesso non c'è nessuno”
“Già”
Ci guardiamo per un secondo, smettiamo di ridere e praticamente ci saltiamo addosso l'un l'altro nello stesso istante. Angie si scrolla il cappotto di dosso e in qualche modo lo butta sul sedile di dietro dopodiché si arrampica a cavalcioni su di me, tutto questo senza scollare la bocca dalla mia.
“Abbassa un po' lo schienale” mi sussurra nell'orecchio.
“Così?” tocco appena una levetta laterale e mi ritrovo steso.
“Ahahah anche un po' meno, ecco così. Magari prova ad andare anche un po' in là” Angie mi aiuta a risollevarmi dopodiché raggiunge un'altra leva, presumo sotto al sedile, e lo spinge all'indietro in modo da quadagnare qualche centimetro quadrato in più di spazio vitale.
“Sei comoda?”
“Sì, tranquillo”
“Sei sicura? Hai un ginocchio sulla portiera e l'altro sull'attacco della cintura”
“Non sono mai stata meglio” se io non amo perdere tempo con le parole, Angie è quella che non indugia con i fatti perché sta già cercando di slacciarmi i pantaloni. Ci riesce e basta qualche secondo perché mi faccia già uscire di testa. Poi si alza botto torna sul suo sedile.
“Che fai? Dove vai?”
“Aspetta, devo giusto rimuovere... qualche piccolo ostacolo” la vedo slacciarsi le scarpe, trafficare con i suoi jeans, e presumo anche con gli slip, prima di tornare da me. Anch'io tiro giù tutto nel frattempo per facilitare la dinamica. Non faccio caso al fatto che non l'ho vista lanciare nient'altro sui sedili posteriori ed è solo quando allungo le mani per accarezzarla che mi accorgo che ha ancora indosso una gamba dei pantaloni.
“Fai le cose a metà?” rido sulle sue labbra.
“Metti che dobbiamo ricomporci al volo”
“Hai pensato proprio a tutto, eh?”
“Lo sai che sono precisa”
“Uhm vedo. Anche la cassetta...”
“Che cassetta?”
“La compilation da scopata che stiamo ascoltando da quando siamo partiti”
“Che?!” Angie scatta non so se più per la mia uscita o per il modo in cui la tocco.
“Non provarci neanche a fare finta che non lo sia”
“Figurati!”
“Tim Buckley ha appena detto che vuole essere la tua vittima d'amore” e lo capisco eccome.
“E' una compilation... romantica... si vede che mi è uscita così”
“Talmente romantica che subito dopo ti ha chiesto di frustarlo e prenderlo a schiaffi”
“Mai sentito parlare di metafore? E sì che scrivi canzoni”
“Metafore. Sì certo. Quindi quando Eric Clapton parla di fare l'amore contro il muro è sempre una metafora? E non cito quello che viene dopo che è pure peggio, perché tanto già lo sai” le sbottono il golfino e la camicia insieme, mentre lei si stringe nelle spalle e cerca di fare la gnorri.
“E' solo una bella canzone”
“Sono tutte belle” la stringo e riesco a tirarmela di nuovo addosso.
“Non voglio musica di merda quando guido” sentenzia prima di baciarmi togliendomi praticamente il fiato.
“Né quando ti imboschi col tuo ragazzo” la ripago subito con la stessa moneta.
“Sono precisa” mi fissa e risponde beffarda dopo un po'. Che poi... questa cassetta l'avrà fatta apposta? Cioè, apposta per stasera o comunque per me? O è un mix già pronto all'uso che tiene lì per ogni evenienza? E se sì, con chi l'avrà usato? L'avrà fatto avendo in mente qualcun altro? Ma soprattutto, perché mi vengono questi pensieri del cazzo adesso?
“Una cosa però l'hai dimenticata...” concentriamoci che è meglio.
“Cosa?”
“Non sono pronto a diventare papà”
“Ah! No... ce li ho, tranquillo” tutta la sicurezza di un secondo fa sparisce, Angie si tira su e si volta non solo per tentare di raggiungere e aprire il portaoggetti, ma anche per nascondere una piccola punta di imbarazzo.
“Sei la mia precisina preferita”
“Tecnicamente... ehm... il rischio non lo correresti ugualmente... nel senso che... beh, prendo la pillola, però ecco...” comincia a balbettare mentre apre la scatola senza guardarmi.
“Va bene”
“Al momento preferisco così, cioè, secondo me è meglio usarli lo stesso... se per te non è un problema...”
“Angie”
“Almeno per adesso, visto che... beh... abbiamo appena... poi con quello che è successo prima...”
“ANGIE?”
“Sì?”
“Ho detto che va bene, basta paranoie, ok?”
“Sicuro?”
“Ma certo, più in là vedremo, adesso va benissimo così”
“Ok”
“E adesso vieni qua”
“Come qua? Sono già qua”
“Intendo dire, più vicino”
“Siamo in una Mini, non posso andare molto lontano”
“Ho freddo e mi sento solo quaggiù sul sedile. E ho voglia di te. Quindi torna qui” la tiro per i lembi della camicia e lei si arrende, non so se più per paura che gliela strappi o perché convinta dalle mie parole.
“Lo sguardo da cucciolo bisognoso è quasi più potente delle fossette” alza gli occhi al cielo, o meglio, al tetto dell'auto, e mi raggiunge sorridendo.
“Addirittura?”
“Ho detto quasi”
**
Ancora non mi capacito di come faccia Angie ad avere tutto questo potere su di me, di come faccia a disarmarmi e stupirmi ogni volta. Anche una cazzata assurda, come quella di appartarsi in macchina a fare contorsionismo notturno in un posto sconosciuto, roba che non faccio da quasi una decina d'anni, con lei diventa speciale, e non solo per l'atto pratico in sé. In questo momento sono totalmente rapito dalla ragazza che sta sopra di me, ma non soltanto perché sta letteralmente sopra di me. La verità è che mi sta sopra, sotto, dentro, fuori, sulle spalle, tra le gambe, nella testa, nel sangue, sulla pelle e tutt'attorno. Faccio l'amore con lei nel modo e nel luogo più scomodi e stupidi del pianeta, ma il mio unico pensiero è che la voglio più vicina, ancora di più, come se fosse umanamente possibile. Il mio unico pensiero non è un pensiero perché non riesco a pensare, è solo un istinto, una sensazione, come la fame e la sete. La bacio e attraverso gli occhi chiusi vedo colori e punti luminosi, lampi di luce come scosse elettriche date da fulmini improvvisi. E le scariche si fanno via via più ravvicinate e intense e io penso di stare impazzendo perché non ho mai provato nulla del genere. Finché Angie non disimpegna la bocca e la usa per parlare.
“Ma cos- OH CAZZO”
Insomma, non so se sia colpa/merito di Angie, ma ci siamo rincoglioniti l'un con l'altro a tal punto da non accorgerci della volante della polizia spuntata chissà quando da chissà dove e parcheggiata a pochi metri da noi col lampeggiande acceso.
“Oh oh”
“OH OH? C'è la cazzo di polizia e tutto quello che sai dire è Oh oh??” Angie torna alla realtà molto più velocemente di me, che invece sono ancora un po' confuso.
“Che devo dire? Merda sarebbe più appropriato?”
“Sì, decisamente”
“Che fai ti rivesti?”
“No! Ma va! Resto qui tranquilla ad aspettare gli agenti a culo nudo” Angie si affanna a ricomporsi, mentre io faccio tutto lentamente. Diciamo anche che per me è più semplice.
“Non agitarti troppo, possono pensare che vuoi nascondere qualcosa”
“Nascondere qualcosa è proprio quello che sto cercando di fare” tira su frettolosamente i pantaloni e inizia ad abbottonarsi il golfino, tralasciando la camicia, non so se volontariamente o no.
Quando sentiamo qualcuno bussare al finestrino saltiamo in due. Angie guarda alla sua sinistra, poi di fronte, poi verso di me e scuote impercettibilmente la testa prima di indossare l'espressione più innocente che le ho mai visto in viso da quando la conosco.
“Buona sera, agente” si rivolge a uno dei disturbatori della nostra serata dopo aver tirato giù il finestrino. A giudicare dall'ombra che intravedo attraverso il mio, direi che il compare sta dalla mia parte.
“Buona sera... anche se buona notte sarebbe più appropriato, che dite?” abbiamo beccato il poliziotto che fa lo spiritoso. Cazzo.
“Beh, sì eheh!” Angie decide di assecondarlo e non posso darle torto “Come... ehm... come posso aiutarla?”
“Uhm vediamo, cominci con accendere la luce e darmi i suoi documenti, signorina”
“Certo, subito!” Angie si allunga sul sedile di dietro e il poliziotto picchietta il parabrezza con il manganello in corrispondenza dello specchietto per attirare la sua attenzione e farle capire che prima deve accendere la luce interna dell'abitacolo. Lei sussulta un attimo e poi esegue, prima di tornare a cercare i documenti.
“Stai calma” le sussurro mentre recupera la borsa e porge il tutto all'agente. Avrei preferito esserci io alla guida, non vorrei che Angie si agitasse e combinasse qualche cazzata. Sarà la prima volta in vita sua che la fermano.
“Grazie, anche quelli del suo... amico... prego” il tipo mi guarda malissimo e nello stesso momento qualcun altro bussa al mio finestrino. Voltandomi vedo una figura femminile che mi fa segno di tirarlo giù.
“Buona sera, ecco a lei” tiro fuori lentamente il portafoglio e da lì la patente, prima di darla alla collega.
“Angelina W. Pacifico... Idaho, eh?”
“Sì, mi sono trasferita da qualche mese” Angie ci aggiunge del suo, rispondendo a una domanda fatta da nessuno, cercando di mostrarsi disposta a collaborare.
“1972. Wow, sembra quasi vera ahah!” l'agente sventola il documento e ride a denti stretti rivolto alla collega.
“Sembra? Guardi che è vera!” Angie si infastidisce e io sbianco perché se comincia a rispondere alle provocazioni sono cazzi.
“Sarà... è da controllare”
“Controlli pure!” cazzi amari.
“Facciamo che mi da anche il libretto di circolazione, così controllo pure quello, che ne dice?”
“Va benissimo! Glielo do subito, per me può anche perquisire me, lui e tutta la macchina, ho la coscienza pulita io!”
“Ma lo sa che mi ha dato un'ottima idea, signorina Pacifico?” lo stronzo ride ancora sotto i baffi e spero che Angie si levi al più presto dalla faccia l'espressione in cagnesco che le vedo fare mentre recupera i documenti della macchina.
“26 anni. Non sei un po' troppo grande per quella ragazzina?” mi domanda la poliziotta dopo aver esaminato la mia patente e io decido di tacere, peccato che qualcun altro non sia del mio stesso avviso.
“IO SONO MAGGIORENNE! In che lingua glielo devo dire?”
“Silenzio!” l'urlo del poliziotto mi coglie di sorpresa dal mio lato, dove ha raggiunto la collega per prendere il mio documento, prima di tornare alla sua auto per i controlli.
“Angie, taci, per favore” sibilo tra i denti sperando segua il mio consiglio.
“Maggiorenne o no, è sempre un po' più grande di te” la poliziotta si china sul finestrino affacciandosi a parlare con Angie, con un tono più gentile.
“Non è un reato” risponde lei sottovoce e non so neanche se l'agente l'ha sentita. Forse finalmente ha capito qual è l'atteggiamento giusto.
“Vai all'università di Washington?” chiede la donna, che evidentemente vuole buttarsi sulle chiacchiere per ammazzare il tempo e per allentare la tensione.
“Sì, come fa a saperlo?”
“L'adesivo sopra il paraurti”
“Ah! Sì, mi sono trasferita qui apposta, per l'università”
“Con i tuoi?” ok, l'operazione poliziotto buono/poliziotto cattivo è iniziata.
“No, da sola”
“Quindi vivi da sola, hai un appartamento...”
“Beh sì”
“E tu?” stavolta si rivolge a me e per farlo mi punta la torcia dritta in faccia.
“Io non faccio l'università”
“Intendo dire, tu non ce l'hai una casa?”
“Certo”
“E allora cosa diavolo ci fate qui? In macchina? Beh, in una specie di macchina” continua spegnendo la torcia e usandola per indicare sommariamente la vettura e io mi giro verso Angie di scatto perché lo so che potrebbe bastare questo per farla scattare e saremmo fregati, ma lei imperterrita resiste e risponde pacata.
“Facevamo un giro”
“Un giro?”
“Sì” ribadisco io.
“Da fermi?”
“Ci siamo fermati un attimo” risponde prontamente la mia ragazza.
“Per fare cosa?”
“Chiacchierare” si è instaurato questo meccanismo per cui diamo una risposta ciascuno a turno, quindi sono io ad aprire bocca.
“Parlare” aggiunge Angie.
“Ascoltare musica” questo me lo suggerisce la cassetta che continua ad andare avanti con... The rain song?? Angie, cazzo, non potevi essere meno ovvia? E hai il coraggio di dire che non è un mix da scopata. Praticamente il nastro basterebbe da solo come prova in tribunale di atti osceni in luogo pubblico.
“Guardare il panorama”
“Sì sì, infatti quando siamo arrivati abbiamo visto quanto eravate concentrati sul panorama” la donna alza gli occhi al cielo e le scappa da ridere. Verrebbe da ridere anche a noi probabilmente se non fossimo sotto interrogatorio.
“Lei non ha specificato quale panorama... anche tu, un po' di elasticità mentale, per favore!” il collega cabarettista torna e porge i documenti a Angie attraverso il finestrino.
“Giusto!” esclama la poliziotta scambiandosi sguardi divertiti col socio, che torna a fare domande.
“Allora, se perquisisco questa macchinina da autoscontro ci trovo della droga o no?”
“No, agente” risponde seccamente lei e io spero sia vero, perché se ci trova qualcosa siamo doppiamente nella merda.
“Armi?”
“Figuriamoci, per carità. Le odio”
“E se ti faccio il palloncino cosa trovo?”
“Nulla perché non ho bevuto. Lui sì, qualcosina, ma non guida”
“Sì, ho visto, ho capito che sei tu che conduci, era piuttosto evidente ahahah” il tizio non riesce a trattenersi e scoppia a ridere sul finale, seguito a ruota dalla collega, che però lo redarguisce, rivelandoci così anche il suo nome.
“Barlow!”
“Ok ok, lo sapete perché vi abbiamo fermati?”
“Eravamo già fermi” Angie dice a voce bassa, ma non a sufficienza, mentre mi passa le carte da mettere via nel portaoggetti.
“Non faccia la spiritosa, lo sapete o no?” non dirgli che se lo fa lui lo puoi fare anche tu, so che glielo vuoi dire, ma non farlo, ti prego!
“No” rispondiamo in coro. Meno male. E almeno su questo è preparata: con la polizia, fare sempre gli gnorri.
“Perché secondo voi trombare in macchina in un luogo pubblico è una cosa normale, giusto?”
“Non è un luogo pubblico se non c'è nessuno, no?” la mia ragazza ci prova e rimarrà molto delusa.
“E questo su quale codice civile l'hai letto?” risponde lui sarcastico.
“Spero non studi legge, tesoro”
“No. Studio cinema”
“Aaah! Allora stavate provando le scene, ecco cosa!” questi due si stanno divertendo un mondo con noi.
“Barlow, piantala! Ehm ehm stiamo pattugliando la zona perché ultimamente ci sono state delle rapine. C'è una banda che prende di mira le coppiette che si appartano qui di notte, proprio come voi, ragazzi”
“Quindi al vostro posto rivedrei un po' le mie abitudini” aggiunge il collega riprendendo fiato dalla sue risatine del cazzo.
“Ognuno di voi ha una casa, andate lì”
“Ma sì, O'Hara, non hai capito? Ci sarà di mezzo una storia di corna! Lui molla la fidanzata a casa con una scusa e si incontra con l'amante più giovane, ho ragione o no?”
“NO!” Angie reagisce scandalizzata e io sento che questa serata sarà ancora molto lunga.
“Ce lo potete dire, tanto questo no, non è un reato” Barlow si china praticamente incrociando le braccia sull'apertura del finestrino e affacciandosi verso l'interno.
“Non c'è nessuna fidanzata a casa” spiego io.
“Allora è il suo ragazzo il cornuto?”
“Il suo ragazzo sono io, stiamo assieme”
“Quindi, fatemi capire: state insieme, in una relazione regolare intendo, lei è maggiorenne, ognuno di vuoi due ha una casa... coinquilini rompicoglioni?” l'agente O'Hara conta sulle dita gli elementi che non le quadrano nel ragionamento.
“No, cioè, non troppo” Angie mi guarda mentre risponde, come se cercasse un suggerimento o, più probabilmente, perché trova il tutto tremendamente assurdo, tanto quanto me.
“E allora perché non siete a casa vostra?”
“Lo chieda a lei” non so perché rispondo in questo modo, non so neanche se l'ho fatto davvero, non me ne accorgo nemmeno, mi esce così, spontaneamente.
“Eddie?!”
“Dicci, Angie, perché non siete a casa vostra?” insiste il comico, incuriosito, chiamandola per nome.
“Perché... perché è una cosa fresca”
“E questo si era capito, anche solo per... per l'entusiasmo, ecco” il poliziotto continua guadagnandosi l'ennesima finta occhiataccia dalla collega.
“Non vuole dirlo ai nostri amici” e questo mi sa che sono ancora io che vado a ruota libera.
“E perché? C'è qualche ex di mezzo?” O'Hara domanda e ormai siamo passati dall'interrogatorio all'angolo del gossip.
“No. Cioè, sì,” Angie si corregge quando mi vede fare una smorfia “ma non è quello il motivo”
“E allora qual è? Mica ti vergognerai di lui? Insomma, non ho una particolare attrazione per i capelloni, ma mi sembra un bel ragazzo, tutto sommato”
“Non mi vergogno affatto, è... è bello. E' perfetto, in tutto” dal gossip siamo arrivati alle confidenze? Un momento, cos'è che ha detto?
“E allora?” già, e allora? Mentalmente mi unisco ai due che insistono all'unisono per avere in cinque minuti una risposta che io cerco da settimane.
“E' che... beh, abbiamo gli stessi amici, è tutta una compagnia. E alcuni di loro suonano in un gruppo, con lui”
“Musicisti eh? Forse una perquisizione conviene farla tutto sommato” Barlow fa un'altra battuta del cazzo, ma la collega lo ignora e resta sul tema del momento.
“E sono più amici tuoi o suoi?”
“Beh, io li ho conosciuti poco prima, ma... più o meno uguale, direi”
“Ok, quindi hai paura sia di perderli sia di farli perdere a lui se le cose andassero male, giusto?”
Angie annuisce in silenzio alle parole di O'Hara e io rimango di stucco. Perderli? Improvvisamente una luce nuova viene gettata sulla faccenda, un nuovo punto di vista che non avevo mai preso in considerazione. Angie ha detto che non si fida di se stessa, ma si fida di me e non le ho mai creduto fino in fondo. Ha sempre espresso questa preoccupazione nei confronti dei nostri amici, perché sono impiccioni e non si fanno i cazzi loro, ma non avevo mai considerato che l'oggetto delle sue insicurezze fossero proprio loro, i ragazzi.
“Ho paura di essere giudicata o che giudichino lui. Ho paura di far nascere casini nel gruppo e che le nostre strade si dividano” Angie continua a confessare e mi chiedo se ci voleva davvero la minaccia di due poliziotti annoiati per tirare fuori finalmente la verità. Ma è lei che non l'ha mai rivelato o sono io che non ho mai capito un cazzo?
“Tesoro, ma è una cosa normale! Prendersi, lasciarsi, riprendersi, rilasciarsi, mettersi con un altro dello stesso giro. Nelle compagnie succede continuamente, ma non per questo si sfasciano” O'Hara si accende una sigaretta e da poliziotto buono si è trasformata in sorella maggiore. O meglio, nella zia a cui confidare tutto.
“Beh, non lo so, non ho mai avuto una compagnia, non così grande. Non ho mai avuto tutti questi amici” ora è tutto chiaro, cazzo. Non li ha mai avuti e non vuole perderli.
“Angie, se proprio dovessimo combinare qualche cazzata, sta' sicura che i ragazzi il culo lo fanno a me, mica a te. E il ben servito, se proprio deve prenderselo qualcuno, me lo becco sempre io” cerco di rassicurarla, ma dalla sua espressione non ci sto riuscendo.
“E pensi che questo mi farebbe piacere?”
“Mi sembra di guardare una puntata di Oprah dal vivo” commenta Barlow rapito.
“Angie, gli amici restano. La verità è che agli amici frega, sì, ma non più di tanto. Non fraintendermi, gli amici ti amano, ti danno dei consigli più o meno richiesti, possono mettersi in mezzo e prendere le parti dell'uno o dell'altro, ma alla fine vogliono solo che voi stiate bene, sia insieme sia ognuno per conto suo. A un certo punto si fermano e dicono arrangiatevi, nel miglior senso possibile. Poi se spariscono, beh, vuol dire che non erano amici veri”
“Forse, forse ha ragione”
“Certo che ho ragione!”
“Ragione o no, qui a scopare non ci dovete venire più, intesi?” il poliziotto, che si stava praticamente accasciando alla portiera, si ridesta e da un paio di colpi al tetto della macchina, forse per darsi una svegliata da solo.
“Intesi”
“D'accordo”
“Bene, si è fatta una certa, andiamo O'Hara”
“Tornate a casa, ragazzi. E guida con prudenza, Angie, va bene?”
“Certo”
“Buona notte”
“Arrivederci agenti”
“A mai più” aggiungo io quando i due sono ben lontani.
Tiriamo su i finestrini nello stesso momento, Angie mette in moto e attende.
“Non vanno?”
“Aspettano che partiamo noi, per essere sicuri che ce ne andiamo” le spiego e sorrido tra me e me del fatto che non l'avesse capito. E' come una piccola rappresentazione della sua innocenza. A volte mi dimentico che è giovanissima, che non ha esperienza in nulla, e no, non sto parlando solo degli atteggiamenti da tenere con gli agenti di polizia.
“Oh già, non ci avevo pensato, che palle” Angie sbuffa e parte.
“Che cosa assurda” siamo di nuovo in città quando Angie finalmente rompe il silenzio.
“Già”
“Che momento imbarazzante”
“Molto imbarazzante” però mi ha aperto un po' gli occhi, quindi tutto sommato è anche servito a qualcosa. Da quando siamo partiti non abbiamo più fatto cenno a quello che è successo, non abbiamo accennato a niente perché non abbiamo aperto bocca e ci siamo limitati a scambiarci sguardi e sorrisi fugaci e a canticchiare qualche canzone. Adesso, una volta metabolizzata tutta la faccenda, è arrivato il momento di riprendere discorso, stavolta tra noi.
“Non mi era mai successo”
“Neanche a me” ho avuto a che fare con la polizia, ma non per questo tipo di infrazioni.
“Ci sono stata un sacco di volte e non ho mai visto polizia, queste rapine devono essere una cosa recente”
Ci metto un po' a registrare quello che ha detto, forse perché sto ancora pensando al reato che stavamo compiendo su questi sedili neanche un'ora fa. Ma quando realizzo è come se mi svegliassero con una secchiata di ghiaccio potentissima.
“Mai? Perché, ci eri già stata?”
“Certo, se no come facevo a conoscere il posto?” lei risponde tranquillamente, quindi o è pazza o non ha capito dove sto andando a parare o non gliene frega un cazzo.
“E con chi?” la bocca di Angie si apre in una piccola O e qui intuisco che adesso sì, ha capito dove voglio arrivare.
“Come con chi? Con... con Meg”
“Con Meg”
“Sì, lei è qui da una vita, conosce i posti. Me l'ha fatto conoscere lei”
“Che ci sei andata a fare in riva al mare di notte con Meg?”
“A fare un giro! A bere e fumare, e spettegolare”
“E basta?”
“Ahahah che vuoi dire, che cosa pensi facessimo?”
“Voglio dire, ci sei andata con Meg e basta? Un sacco di volte, hai detto”
“E con te”
“Con Meg, me... e basta?”
“Beh...”
“Angie?”
“Non solo...”
“Ci sei andata con Jerry?”
“...”
“Angie, parlo con te”
“Lo so, ci sono solo io qui” siamo fermi al semaforo e Angie si guarda attorno nell'abitacolo, buttando pure l'occhio sui sedili di dietro, prima di tornare a fissare me.
“E quindi?”
“Non ci sono andata con Jerry”
“Quindi mi giuri che non mi hai portato dove ti infrattavi con il tuo ex, vero?”
“No!”
“Ok”
“Con lui... ehm... siamo andati nel parcheggio di sopra”
“COSA?!”
“Che c'è? Perché ti arrabbi?”
“Perché? Come perché? Mi porti a fare cosacce dove scopavi il tuo ex ragazzo, non dovrei neanche arrabbiarmi?”
“Non ho mai scopato Jerry in quel posto!”
“Il fatto che fosse un altro parcheggio cinquanta metri più su non cambia la sostanza, Angie”
“Intendo che non l'ho mai fatto in macchina con Jerry!” esclama mentre fa un cenno di scuse al tipo dietro, che ci ha appena suonato perché non siamo scattati subito al verde. Anche lui, che cazzo vuole poi? Che cazzo di fretta ha?
“No?”
“No, non ho mai... non ho mai avuto rapporti completi con Jerry in auto”
“Questo uso sospetto di termini molto, troppo specifici non mi sembra per niente casuale”
“Ci siamo baciati”
“Non lo voglio sapere” mi basta che lo dica per immaginarmelo, diciamo che me lo immagino anche senza che lei mi dica nulla, la mia immaginazione non ha bisogno di aiutini.
“Ma se me l'hai praticamente chiesto?”
“Non sono scemo, ho capito che non te lo sei scopato lì, ma qualcosa ci facevi. Il succo non cambia”
“Che c'entra chi ci ho portato prima, adesso ci sei tu”
“C'entra perché... perché mi da fastidio, mi fa strano, mi da... una sensazione... brutta”
“Te l'ho praticamente detto quando ci siamo arrivati che ci ero già stata, ma non hai fatto una piega. Perché adesso te la prendi tutto d'un tratto?”
Ed effettivamente è vero, me l'ha detto, non mi ricordo le parole esatte, ma me l'ha fatto capire. La verità è che ero talmente preso dalla situazione, da lei, dal suo profumo, dai suoi gesti nel togliersi la giacca, dai suoi occhioni, dal suo sorriso malizioso a forma di cuore... e non ho capito un cazzo.
“Si vede che prima non ci ho fatto caso e adesso sì”
“Io vengo da fuori, non conosco tanti posti, se decido di appartarmi con te da qualche parte non posso improvvisare, è ovvio che io segua... ehm... una strada già battuta”
“Beh allora non andiamo più da nessuna parte e stiamo a casa, così risolviamo il problema”
“Se è per questo, Jerry è stato anche nel mio letto, non andiamo più nemmeno lì?” Angie mi guarda perplessa e io lo so, lo so che sono pazzo, che sono io quello malato, che la gelosia retroattiva non ha senso. Ma mi girano le palle, ah, se mi girano!
“Potresti... potresti evitare di ricordarmelo? Grazie”
“Ma... sei geloso di Jerry?”
“No” noooo ma va! Cosa te lo fa pensare?
“Ok. Anche perché sarebbe veramente stupido se tu lo fossi” ecco, appunto.
“Infatti”
“Perché non mi interessa, non c'è praticamente la benché minima speranza che lui possa interessarmi ancora e che possa tornare con lui” siamo sicuri? Magari da parte di Angie non c'è storia, ma Jerry ci spera ancora, eccome. Me l'ha detto lui! Ovviamente, questa informazione me la tengo per me.
“Lo so”
“Bene”
“Anche la cassetta la usavi con lui o è una mia esclusiva?”
“La cassetta l'ho fatta ieri, per te. Per l'occasione” ribatte sfiancata, alzando gli occhi al cielo.
“Ok”
“Contento?”
“Molto. Mi piace”
“Meno male”
“La cassetta di Jerry invece com'era?”
“Dio, Eddie, non c'è mai stata nessuna cassetta di Jerry”
“Non ci credo”
“Pensala come vuoi, potrei anche non risponderti, perché la cosa in fondo non ti riguarda. Invece ti ho pure risposto ed è la verità” ha ragione, quello che aveva con Jerry non sono cazzi miei. E sto facendo la figura del coglione.
“Scusa”
“Va bene”
“Sono un po' stupido a volte”
“Ho notato”
“Poi però mi passa”
“Lo spero”
“Poi me la presti la cassetta? Voglio farne una copia”
“Spero ti passi in fretta, molto in fretta”
**
“Eccoci” Angie si ferma a un isolato da casa mia, come fa sempre ultimamente ogni volta che mi riaccompagna a casa.
“Guarda che Jeff non fa la casalinga impicciona alla finestra per controllare con chi esco. Non gliele può fregare di meno, sono mica Stone” scherzo per alleggerire un po' l'atmosfera, che è ancora tesa nonostante le mie scuse e le stronzate che sparo.
“Venerdì” Angie tiene stretto il volante e continua a non guardarmi.
“Venerdì cosa?”
“Venerdì suonate all'Ok Hotel”
“Sì”
“E si festeggia Jeff, che fa gli anni due giorni dopo”
“Già”
“E poi lunedì iniziate a registrare Eleven”
“Hahaha si chiama Ten”
“Ma sono undici canzoni! Non ha senso, te l'ho già detto!” finalmente si volta dalla mia parte e le mani si spostano sulla parte bassa del volante.
“Se è per questo è anche il nostro primo disco, lo chiamiamo One? O First? Eheheh”
“Ridi ridi, poi quando non saprete come chiamare il vostro decimo album vedremo chi riderà per ultimo”
“Il decimo? Credi che dureremo così tanto?”
“Certo! Ma vi scioglierete proprio a causa di quel disco perché non saprete che cazzo di nome dargli, indecisi tra... boh... una marca di surf e una riserva dei Seattle Supersonics”
“Ahahah sempre che i Sonics esistano ancora”
“Perché non dovrebbero?” mi chiede improvvisamente seria, in quella sua maniera adorabile di focalizzarsi su dettagli del tutto secondari.
“Tu ci pensi mai al futuro? Dico, il futuro futuro, tipo venti o trent'anni da ora?” io sì, ad esempio ora mi sto immaginando tra vent'anni, a parlare in macchina con te, magari di ritorno da una partita dei Sonics.
“Mmm no, cioè, non dettagliatamente, ma sono curiosa di sapere se sul 2001 aveva ragione Kubrik o se nel 2019 avremo schiavi replicanti androidi come in Blade Runner, quello sì”
“Eheh intendo il tuo futuro, personale, a che punto sarai. Cioè, dove ti vedi, come ti vedi... cose così” le domando ancora e vorrei confessarle che io ogni tanto ci penso al futuro. E lei mi prenderebbe per il culo perché uno che è abituato a vivere l'attimo che pensa al futuro è un controsenso. Ma io farei finta di non averla sentita e le direi che non lo so se ci arriverò, ma ogni tanto mi piace immaginarmi tra venti o trent'anni, magari coi capelli più corti o senza capelli addirittura, a vivere di musica, sposato, con due o tre marmocchi. E allora sì che scapperebbe a gambe levate.
“Beh, no, onestamente non ci penso. Spero giusto di riuscire a laurearmi prima di allora”
“Dai, una maniaca del controllo come te che non pianifica il suo futuro? Mi stupisci”
“Il lontano futuro non si può controllare, così come il passato, l'unica cosa su cui puoi avere il controllo è il presente. O il futuro immediato” fa spallucce mentre il suo sguardo si perde chissà dove attraverso il vetro di fronte a lei.
“Vivi l'attimo anche tu allora? Devo aspettarmi di trovarti a scalare qualche edificio nel tempo libero?”
“Eheh no, ma le mie tempistiche di pianificazione sono piuttosto brevi. Per esempio, per ora arrivano fino a venerdì, come ti stavo dicendo, prima che ci perdessimo via in uno dei nostri discorsi senza senso” adoro i nostri discorsi senza senso.
“Che succede venerdì?”
“Pensavo, che potremmo farlo venerdì”
“Che cosa? Scalare un edificio? Io comincerei con qualcosa di iconico, tipo il cappello e gli stivali giganti di quella stazione di servizio, come si chiama...”
“Pensavo potremmo dirlo venerdì”
“Dire cosa?”
“Di noi... agli altri”
“Ah” non ci posso credere, sto sognando? Sì, dai, la storia dei poliziotti era troppo assurda, ovvio sia tutto un sogno, dovevo arrivarci.
“Visto che per un motivo o per l'altro saranno praticamente tutti lì, secondo me potrebbe essere l'occasione giusta. Così, ecco, lo diciamo solo una volta” continua lei e stranamente non mi sono ancora svegliato.
“Ma sei sicura?”
“Sì”
“Non devi farlo perché te l'hanno detto due sbirri del cazzo”
“Non è per quello”
“Né perché mi sono arrabbiato senza motivo pochi istanti fa”
“Non è neanche per quello”
“E allora per quale motivo?”
“Ahah è dall'inizio che premi per dirlo a tutto il mondo e adesso fai storie?” Angie molla il volante e si gira completamente verso di me.
“Non faccio storie, è che voglio tu sia sicura e mi sembra strano tu ti sia convinta in un paio d'ore”
“Non mi sono convinta adesso, ho sempre pensato che l'avremmo detto prima o poi, ovviamente. Adesso ho capito che il momento è arrivato”
“Sì?”
“Sì”
“Ok”
“Perfetto”
“Lo diciamo venerdì”
“Già”
“E come lo diciamo? Cioè, all'atto pratico, come facciamo? Salgo sul palco, ti indico e dico al microfono Quella laggiu è la mia ragazza?”
“Fai una cosa del genere e non esisterai più neanche per il primo album dei Pearl Jam, altro che il decimo” mi minaccia così bene che mi fa paura sul serio.
“Facciamo fare direttamente dei poster?”
“Non dobbiamo fare niente, dobbiamo solo comportarci normalmente”
“E coi nostri amici come comunichiamo? Con la telepatia?”
“Ci comporteremo normalmente, come facciamo di solito quando siamo da soli e loro non ci sono”
“Calandoci i pantaloni e saltandoci addosso?” lo so, lo so che sono un coglione, lei si sta finalmente aprendo e io sparo cazzate, ma non ci posso fare niente, sono fatto così, specialmente quando sono contento.
“Eddie!”
“Ti sei proprio fissata coi luoghi pubblici eh? Non conoscevo questo tuo... lato esibizionista, ahia!” insisto mentre cerco di schivare le sue sberle.
“Sei proprio scemo!”
“Eheh dai, scherzavo”
“Io faccio un discorso serio e tu scherzi”
“Scherzo perché sono felice per la tua decisione”
“Comunque... intendevo cose normali, camminare mano nella mano, abbracciarsi, baciarsi, senza ostentare la cosa, con discrezione ecco, in modo che tutti capiscano. E verranno a chiederci Dovete dirci qualcosa? oppure Ma state assieme? e a quel punto ci basterà un sì, risposta secca, senza troppe spiegazioni”
“Sei un genio”
“Che ne dici? Può andare?”
“Certo che può andare, mi sembra un'ottima idea”
“Ok, allora è andata”
“E visto che tanto venerdì lo diciamo a tutti, potresti accompagnarmi fino a casa, per favore?”
“Ahahah no”
“E magari salire con me”
“E' già venerdì per caso?”
“Uhm no”
“Allora scordatelo”
“Quanto manca a venerdì?”
“Poco. Buona notte” Angie si avvicina e mi da quello che nelle sue intenzioni doveva essere un bacio veloce, ma io non resisto e la tengo stretta.
“Stai gelando, rimettiti il cappotto” le dico staccandomi a malincuore da quell'abbraccio freddino, ma solo a livello di temperatura.
“E' vero, nella fretta di andarmene, me lo sono scordato” segue il mio consiglio afferrandolo dai sedili di dietro.
“Allora... buona notte” le do un altro bacio, apro la portiera, sospiro e scendo dalla macchina.
“Notte, ti chiamo domani, ok?” le faccio un cenno e sorrido sotto i baffi. Adoro quando mi chiama. Poi d'un tratto, proprio mentre sta per ripartire, mi torna in mente un dettaglio.
“Angie, aspetta!” due colpi alla sua portiera e lei frena di colpo e abbassa il finestrino.
“Che c'è? Hai dimenticato qualcosa?” mi chiede guardandosi attorno nell'abitacolo.
“Per cosa sta la W?”
“Che?”
“Il poliziotto, quando leggeva la tua patente, ha detto Angelina W. Pacifico. Per cosa sta la W?”
“Ah. Quella W” si irrigidisce e il motore si spegne, non credo l'abbia fatto lei volontariamente.
“Sì quella” mi appoggio al tetto della macchina e mi chino verso il finestrino, aspettando la risposta.
“E' un'iniziale”
“Ok, immaginavo. Iniziale di...?”
“Di un nome”
“Già, e qual è questo nome?”
“Il mio secondo nome”
“Che è...?”
“Che è... un nome che inizia per W” mi guarda con aria sofferente e sento che non ha finito di tergiversare.
“Ahahah cos'è, un altro dei tuoi segreti?”
“Esattamente! Buona notte, Eddie” fa per tirare su il finestrino, ma io lo blocco infilandoci la mano. Spero di non rimetterci le dita.
“Ahahah buona notte un cazzo, dimmi come ti chiami”
“Devo proprio?”
“Sei la mia ragazza, devo sapere il tuo nome per intero!”
“Io non lo so mica il tuo nome per intero”
“Sono nato Edward Louis Severson III, per un po' sono stato Edward Jerome Mueller e ora sono Edward Jerome Vedder, perché ho preso il cognome di mia madre”
“Jerome e Louis sono dei bellissimi nomi” commenta lei, concentrandosi sui nomi e ignorando completamente il casino anagrafico della mia identità.
“Scommetto che anche il tuo è bello”
“No, non lo è”
“W come... Wendy?”
“No”
“Wanda?”
“No”
“Wilhelmina? Winifred?”
“No e no”
“Winona”
“Magari. Non è neanche un nome”
“Come non è un nome”
“E' un nome che non è un nome, è... una cosa”
“Una cosa? Aspetta! Genitori hippie, giusto?”
“Ehm... già”
“Willow!”
“No”
“Water?”
“No, buona notte Eddie” rimette in moto e la mia faccia almeno ha il potere di farle tornare il sorriso.
“Col cazzo! Non mi puoi lasciare così”
“Lo sto facendo, notte notte!” Angie prende e parte e mi lascia qui, come un coglione, a scervellarmi sull'ennesimo mistero, sull'ennesima cosa di lei che non so e che non vedo l'ora di conoscere.
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“No no no, Grace, mi dispiace, ma te lo devo dire: hai sbagliato tutto. E questo? Vuoi passare? E passa! Quanto ti ci vuole per sorpassare una Granada diesel?” senza nulla togliere alla macchina del mio caro genitore, non è esattamente il modello più veloce mai prodotto dalla Ford.
“Perché?”
“Se accosto ti basta o devo scendere a darti una spinta? Oh ecco! Bravo! Come perché? Ci vedi della logica?” il deficiente passa e io posso tornare a torturare Grace.
“Beh dai, tralasciando il metronotte che stava per beccarci, è stato carino e mi sembrava ti stessi divertendo”
“Infatti! Il pic nic notturno nella fabbrica abbandonata è stato figo. E anche la fuga dal sorvegliante. Oddio, se vogliamo chiamarla fuga: eri più lenta di una lumaca, se il tizio fosse stato almeno un pelo in forma ci avrebbe acchiappati”
“Avrebbe acchiappato me, visto che tu sei scappato senza aspettarmi” sottolinea imbronciata.
“Ti aspettavo alla macchina”
“Certo”
“Col motore acceso, avevo un piano ben preciso in mente”
“Immagino”
“Comunque l'appuntamento è stato da 8, non parlavo di quello”
“E allora di cosa?”
“Della cassetta. E' tutta sbagliata” non dico che debba essere ai livelli di Angie, che è una sorta di cintura nera nell'arte della cassettina, però neanche fare un pastrocchio del genere. Se l'avessi saputo, non le avrei chiesto di portare qualcosa da sentire in macchina.
“Ahahah sono canzoni che piacciono a me, come fanno a essere sbagliate?”
“Non sono sbagliate le canzoni, ma come le hai messe assieme. Hai infranto ogni regola per la creazione di una compilation” le canzoni prese singolarmente vanno dall'ok al fantastico, qualcuna mi ha anche sorpreso. Non pensavo che Grace potesse conoscere band come i Cock Sparrer o i Japan, che tra loro c'entrano come i cavoli a merenda. E ovviamente sono vicine nel mix di Grace.
“Esistono regole del genere?”
“Certo che sì!”
“Fammi un esempio”
“Beh prima di tutto, non c'è un tema”
“Un tema?”
“Sì, un tema, un filo conduttore, qualcosa che le accomuni”
“Il tema è: Canzoni che mi piacciono”
“Ahahah eh no, non funziona così. Devi raccontare una storia, non buttare lì pezzi a caso. Hai messo canzoni di generi diversi, decadi diverse, mood diverso, perfino lingue diverse!”
“Adoro quella canzone di Ofra Haza!”
“Lente, veloci, poi tutte lente. Nah! E non puoi buttare lì un pezzo lo-fi e poi piazzarci subito dopo una megaproduzione”
“Non sono una musicista, non mi interessano i tecnicismi, io vado a sensazione”
“Quali sensazioni malsane ti portano a piazzare Bootsy Collins dopo i Bauhaus?”
“Creano entrambi... un'atmosfera” Gracie fa spallucce ma io continuo.
“E poi hai messo dei pezzi live... in una compilation... uhm... non si fa”
“Ok, quindi voto alla cassetta?”
“Non classificabile. Ripresentati al prossimo appello”
“E invece, voto ai miei stivali nuovi?” domanda accavallando le gambe per mostrare il suo nuovo acquisto. Come se non l'avessi già notato.
“10. Pete, il tuo ex, ti ha consigliata bene” sono marroni, con le stringhe fittissime e una sorta di ricamo laterale.
“Pete non è il mio ex e lo sai benissimo. E non fare finta di essere geloso perché tanto non ci crede nessuno”
“Non sono geloso, constatavo semplicemente il suo buon gusto estetico” e stanno benissimo con quei pantaloncini di velluto.
“E comunque non li ho comprati lì, li ho trovati in un negozio vintage in centro” un po' mi crogiolo nell'autoconvinzione che li abbia presi apposta per me, perché sa l'effetto che mi fanno.
“Non sono male. Anche se non te li ha venduti Pete” d'altra parte però non vorrei pensasse sono un cazzo di pervertito che non riesce ad avere un'erezione se non vede un paio di stivali. E in generale, non vorrei pensasse sia quel tipo di persona che è necessario stupire ogni volta, con qualcosa di estroso o sopra le righe. Ho avuto questa impressione, ma magari è solo mia. Insomma, la cosa degli appuntamenti è simpatica, ma più che altro perché è una cosa solo nostra, e non semplicemente per l'originalità delle scelte nelle uscite.
“Sei un cretino, Stone, te l'hanno mai detto?”
“Sì, ma detto da te suona meglio” le rispondo con un lesto baciamano e voglio vedere come ribatte a questo colpo da maestro.
“Meglio del mio mix tape?” è brava anche lei, non c'è che dire.
“Decisamente. Non che ci volesse molto...” ma non sa ancora fino a che punto mi piace avere l'ultima parola.
“Già. E anche per capire quanto sei cretino, mi ci è voluto davvero poco” risponde con un occhiolino. L'ultima parola, ma quanto le piace togliermela?
**
“Sicuro di non volere qualcosa?” Grace mi chiede dal bagno, mentre io mi fisso su uno dei due acquari.
“Sicuro, sono pieno” per il pic nic avrà preparato venti panini, più il vino, direi che sono a posto.
“Non hai neanche un mini-posticino nello stomaco per il dolce?”
“Credo di non avere più spazio in nessun organo interno, anche volendo. Forse nelle orecchie, potrei provare ma...”
“Neanche per questo dolce?” Grace esce e la maniera in cui mi si presenta non mi è affatto nuova, ma non per questo meno straordinaria.
“Beh, magari... giusto un assaggio...” credo che i miei organi interni stiano esplodendo nel momento in cui Grace avanza verso di me, completamente nuda e solo con gli stivali addosso.
Istintivamente indietreggio, ma non so perché, deve essere un istinto del cazzo perché non ho assolutamente intenzione di sottrarmi alle sue attenzioni, anzi. Forse sono solo in soggezione di fronte alla sua bellezza. Forse sono solo ancora un po' brillo.
“Perfetto.” Grace mi viene incontro, ma anziché abbracciarmi, mi dribbla e prosegue verso la cucina. La vedo scostare una delle sedie, forse quella nuova, forse no, per poi appoggiare le mani al tavolo e saltarci su “Allora che aspetti? E' pronto in tavola”
“E questa... da che film porno di serie B l'hai presa?”
“Muoviti o mi rivesto”
“Ok”
**
“Che fai stanotte? Rimani a dormire?” sto ancora cercando di capire chi sono e dove mi trovo e quale camion mi ha appena travolto, quando Grace si riaffaccia in cucina in pigiama, con lo spazzolino in bocca, intenta a lavarsi i denti.
“Dipende”
“Dipende da che?”
“Se posso dormire nel tuo letto sì, se no me ne torno a casa mia” non so dove trovo la forza di tirare fuori l'argomento che potrebbe generare una gran discussione. Forse ho raggiunto un equilibrio tale nel nostro rapporto da riuscire a parlare apertamente di tutto. O forse è solo che mi fanno male i reni, le gambe e tutte le ossa e ho sonno, e quindi vorrei dormire sulla superficie più comoda e più vicina possibile.
“Ok, allora ci vediamo domani” Grace punta lo spazzolino verso di me per poi rimetterselo in bocca e tornare in bagno.
“Dai, Ciottolina, perché devi fare sempre così?” mi alzo dal divano tirandomi su boxer e calzoni alla bene e meglio, cercando di non perdere l'equilibrio, prima di andare verso il bagno per parlare faccia a faccia come le persone normali, ma il faccia a faccia diventa letterale quando lei sbuca dalla porta come una furia e quasi ci sbattiamo contro a vicenda.
“Come cavolo mi hai chiamata??” mi chiede trattenendo una risata a stento.
“Hai detto che il tuo cognome significa sasso, no? Non posso chiamarti... She-Stone, mi farebbe senso”
“Stonia?”
“No”
“Stonette?”
“Perché non possiamo dormire assieme?” la riporto al succo della questione, perché conoscendo lei, e me, potremmo andare acosì vanti per ore.
“Te l'ho spiegato perché, è complicato” Grace si allontana da me e si sofferma un attimo di fronte al divano, come se ci si volesse sedere, ma poi ci ripensa e prosegue, sedendosi al tavolo della cucina, sulla sedia accanto alla porta d'ingresso.
“Lo so, ma ora, beh, è passato del tempo. E da qualche parte dovrai pure iniziare per... abituarti di nuovo alla presenza di un'altra persona, no? Andiamo per gradi” recupero la sedia che Grace aveva buttato da parte una mezz'oretta fa e mi ci siedo, risultando così esattamente di fronte a lei.
“Non sono solo io a dovermi abituare, Stone” in questo modo lascia intendere che ci sia dell'altro e io non sono certo stupido, l'ho capito da un pezzo che non è solo una questione di abitudine all'essere single. C'è una cosa che la rende insicura, all'inizio pensavo fosse qualcosa nella sua stanza, tipo le decine di peluches o qualche animale domestico strano di cui non vuole rivelarmi l'esistenza. Ma poi ho capito che è molto più di questo. Ho pensato che potrebbe avere qualche disturbo ossessivo compulsivo che la fa andare in panico nel momento in cui una persona va a turbare il suo equilibrio. Insomma, basta vedere il casino che ha tirato fuori per la sedia. Magari sistema le cose sul comodino secondo un preciso ordine di utilizzo o fa il letto col righello le squadre e l'idea che qualcuno glielo scombini la manda ai matti. Però mi ha risposto picche anche quando l'ho invitata a rimanere a dormire da me. Non è voluta nemmeno entrare nella mia stanza. Probabilmente riesce a dormire solo nel suo letto, vuoto. Poi ho pensato anche che potrebbe avere a che fare col suo passato, con la sua lunga malattia di cui non vuole mai parlare. Magari prende dei medicinali che la scombussolano o semplicemente che non vuole mostrarmi. Sono arrivato anche a pensare che possa prendere qualche droga, ma no, non la mia Gracie. E poi che c'entrerebbe la sua camera?
“Ok, se mi dici a cosa mi devo abituare, magari comincio a portarmi avanti io e poi tu mi vieni dietro, che ne pensi?”
“Fosse facile”
“Lo so che non è facile, altrimenti non avrei aspettato così tanto prima di metterti alle strette”
“Mi stai mettendo alle strette?”
“Sì, o parli o parli”
“Per forza?”
“Non me ne vado di qui finché non mi dici che succede. Davvero”
“Oh.” forse solo ora Grace capisce che faccio sul serio e che non mi farò andare bene le sue risposte evasive anche stavolta “Ok, va bene”
“Non devi avere paura, sono... sono solo io.” allungo le mani sul tavolo per prendere le sue e finalmente alza lo sguardo incrociando il mio “E lo sai quanto sono intelligente, sono in grado di capire qualsiasi cosa, puoi stare tranquilla”
“Eheheh lo so, mi posso fidare”
“Esatto”
“Mi devo fidare, insomma, sapevo che questo momento sarebbe arrivato, prima o poi te lo devo dire, non posso nascondertelo per sempre. Nonostante le tue passioni peculiari”
“Che vuoi dire?”
“Ugh non posso credere che sto per fare il discorso, di nuovo” si nasconde la faccia tra le mani, che poi si passa tra i capelli.
“Di nuovo?”
“Sarà per questo che sono diventata allergica alle relazioni stabili, per evitare di dover rifare lo stesso discorso ogni volta. Ma poi sei arrivato tu e mi hai mandato all'aria tutti i piani” Grace mi prende di nuovo le mani, dà una stretta e mi sorride, prima di lasciarle andare e tornare a esaminare la stampa della tovaglia sul tavolo.
“Che discorso?”
“Non è facile per me essere a mio agio con un uomo... in intimità”
“Davvero? Perché a me e alle mie articolazioni non sembrava affatto” provo a scherzare per allentare la tensione, ma non so se sia il caso, forse è una cazzata, forse devo lasciarla parlare e basta.
“Non parlo solo di quell'intimità, ma in generale”
“Perché sei abituata ai tuoi spazi e-”
“No, non c'entra un cazzo quello. E' una cosa... una cosa fisica, Stone”
“Fisica?”
“Lo so, conoscendomi la prima cosa che viene da pensare è che sia la mia testa ad avere problemi. E non sono qui per negarlo, insomma, che io non sia del tutto registrata è un dato di fatto”
“Beh... l'hai detto tu, eh?” alzo le spalle e rispondo al suo mezzo sorriso con uno pieno.
“Ma il punto della questione è un problema che ha a che fare, ecco, col mio corpo”
“Il tuo corpo non può avere problema alcuno, Ciottolina”
“Perché non l'hai visto tutto, Bam Bam” visto il momento delicato, decido di soprassedere sul nomignolo, che tutto sommato mi sono meritato.
“Come non l'ho visto? Più di così!”
“Diciamo che la tua curiosa fissazione in questo caso ha giocato a mio favore. O sfavore, perché in realtà ha fatto in modo che io potessi rimandare la questione a oltranza fingendo che il problema non esistesse, quindi dipende dai punti di vista”
“La mia curiosa... Gracie, non ci sto capendo niente, puoi essere un po' più chiara?”
“C'è qualcosa che non va nel mio corpo, qualcosa che non hai visto”
“Ha a che fare con la tua malattia passata?”
“Sì”
“Oh Grace, non saranno delle cicatrici a mettermi a disagio! Mi alzo, pronto a prenderla tra le braccia e stritolarla per punizione, ma lei rimane inchiodata al tavolo”
“Eheheh cicatrici... magari fosse quello!”
“Che significa?”
“Il problema non è qualcosa che ho, ma qualcosa che... manca”
“Sarò scemo, ma io non ho notato niente”
“Sai cos'è un osteosarcoma?”
“Dal nome direi una malattia delle ossa” il termine tecnico irrompe in una conversazione che fino ad ora era stata decisamente leggera, dirottandola completamente verso una destinazione più cupa.
“Un tumore, per la precisione”
“E' questo che hai avuto, anni fa?”
“Sì”
“Ok. Ma l'hai sconfitto quello stronzo di tumore, insomma, stai alla grande”
“Ma quello stronzo di tumore il segno l'ha voluto lasciare lo stesso, Stone”
“Grace, seriamente, non c'è nulla che mi possa allontanare da te. Posso sembrare un coglione con la puzza sotto il naso, ma non sono un tipo impressionabile” in questo momento meglio tralasciare il fatto che non amo particolarmente gli aghi.
“Sai come si cura l'osteosarcoma?”
“Chemio?”
“Chemioterapia e chirurgia”
“Ok”
“E' partito dall'alluce, una cosa rarissima a detta dei medici”
“Devi sempre essere originale tu, eh?” Grace da corda al mio sdrammatizzare con i suoi sorrisi, ma io non sono più tanto sicuro se sia l'atteggiamento giusto da tenere e la mia uscita mi sembra meno intelligente di quanto non dia a vedere.
“Poi si è esteso via via a tutte dita, poi il resto. E' stato tutto così veloce, una settimana prima mi sentivo bene, vivevo la mia vita tranquillamente, poi un dolore mentre facevo jogging e una settimana dopo rischiavo di perdere la gamba o, peggio, di morire in caso avesse raggiunto organi vitali”
“Ma i super chirurghi hanno fatto il loro dovere e ti hanno rimessa in sesto” sembro il bambino che non vuole sentire le parti drammatiche della storia della buona notte e vuole arrivare subito al lieto fine, per addormentarsi sereno.
“Sì. Mi hanno salvata. A un piccolo prezzo”
“Grace, chi se ne frega se il tuo piede non è bello da vedere, l'importante è che sei qui, adesso, con me, a poter parlare di questo”
“Non è bello da vedere perché non lo puoi vedere, Stone, non hai ancora capito? Non c'è, non ce l'ho, me l'hanno dovuto amputare” sento le parole uscire dalla bocca di Grace, ma suonano vuote di significato. Sento il bisogno di sedermi e di dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma mentre riesco a fare la prima cosa, il mio secondo intento mi risulta stranamente impossibile. Forse per la prima volta nella mia vita non so cosa dire. O meglio, ho talmente tante cose che vorrei dire che mi girano in testa e mi sembrano tutte stupide, superficiali, stonate, del tutto inutili.
“Stone?”
E non so neanche come muovermi. Cosa faccio? Se mi allontano sembrerò distaccato, se mi avvicino penserà che sto ostentando una serenità che non posso realisticamente avere, stessa cosa se le guardo i piedi, ma se evito del tutto di guardarli si convincerà di avermi spaventato.
“Stone di' qualcosa. O se non vuoi dire niente, almeno chiudi la bocca, ce l'hai spalancata da un quarto d'ora” Grace si allunga verso di me sul tavolo e mi chiude la mandibola con una lieve pressione della mano. La sua mano così delicata, dolce, gentile, come lei. Non posso credere le sia successa una cosa del genere, proprio a Grace. Ok, nessuno si merita un dolore di questo tipo e il mondo è pieno di orrori, ma posso essere libero di indignarmi per un'ingiustizia di questa portata?
“E' il destro o il sinistro?” finalmente parlo. E ovviamente dico una boiata.
“Che differenza fa?” Grace mi guarda giustamente come si guarda un coglione.
“Così, per sapere”
“Destro”
“E hai una protesi?”
“Ovviamente sì, se no secondo te come farei a stare in piedi?”
“Ma non si nota, cioè, quando cammini, cammini normalmente. Sei solo un po'-”
“Lenta, come una lumaca” completa la mia frase ed è come quando nei film gialli viene dato l'indizio definitivo e una lampadina si accende nel cervello dell'investigatore, che comincia a ripercorrere a ritroso tutti i momenti chiave dell'indagine. Nel mio caso specifico, tutte le volte in cui ho preso Grace per il culo per la sua lentezza.
“Dio, sono uno stronzo” e d'improvviso, la realizzazione.
“Sì, ma stronzo o no, questo non lo potevi sapere”
“Ma mi sento una merda ugualmente”
“Ti passerà. Ok, allora, adesso che vuoi fare?”
“Che voglio fare?”
“Generalmente, secondo la mia esperienza, gli uomini a questo punto si dividono in due categorie, vorrei sapere a quale delle due appartieni”
“Dipende dalle categorie” rispondo, sempre più scomodo su questa sedia. Forse è perché è quella nuova. Sì, sarà per questo. Grace ha ragione, ha sempre avuto ragione, una sedia non vale l'altra.
“Quelli che non vogliono vedere e quelli che vogliono guardare”
“Oh”
“E, all'interno delle suddette categorie, troviamo due ulteriori sottogruppi: quelli che non vogliono vedere, ma mi chiedono di mostrarglielo per dimostrare che non gli fa né caldo né freddo, e quelli che invece sono curiosi di vedere, ma dicono di no per non sembrare morbosi”
“Io, beh, mi sa che io appartengo a una nuova categoria”
“E cioè?”
“Quelli che non sanno cosa fare”
“Eheh beh, di certo una categoria più onesta” Grace si alza e io la copio istantaneamente.
“L'hai detto a qualcun altro? Della nostra compagnia, intendo”
“No”
“Perché non me l'hai detto prima?”
“Ti sembra una cosa facile da dire? Ciao, mi chiamo Grace, sono dell'acquario e il mio colore preferito è il rosso. Ah, e ho un piede solo”
“Ho... ho bisogno... sì, insomma devo uscire” come faccio a dirle che devo andarmene senza sembrare una merda? Non ne ho idea e infatti mi esce malissimo.
“Te ne vai?” mi chiede mentre prendo la mia giacca e faccio per mettermela.
“Mi serve una boccata d'aria”
“Oh, ok”
“E devo schiarirmi le idee.” al terzo tentativo di inserimento della seconda manica della giacca andato a vuoto, Grace ha pietà di me e mi dà una mano “Grazie”
“Va tutto bene, Stone?” mi fa una domanda a cui, onestamente, non so rispondere e non so neanch'io il perché.
“Certo, è tutto ok.” le prendo il viso tra le mani e la bacio “E' solo... non me lo aspettavo, devo metabolizzare la notizia, tutto qui” dico a lei e a me stesso.
“In tutti questi anni, non ho ancora trovato un modo migliore per dirlo”
“Beh, tanto adesso non ti servirà più cercare un altro modo”
“Ah no?”
“Eh no, ora stai con me, non dovrai più dirlo a nessun altro ragazzo” offro a Grace un sorriso più convinto, anche perché lei non si merita nulla di meno, e la bacio ancora.
“Meno male, allora vedi che servi a qualcosa anche tu?”
“Buona notte, Ciottolina”
“Notte Stone” esco dall'appartamento di Grace, poi dal suo palazzo, poi mi infilo in macchina ed è lì che mi accorgo di aver praticamente trattenuto il fiato, per tutto il tempo.
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IL MALE
Io sono il diavolo della situazione, quindi nel dire la mia sarò di parte, ingiusto, forse ipocrita, come mi è spesso stato detto di essere, e sarò poco coscienzioso e scomodo e schietto e molto altro ancora, indubbiamente.
Quell’uomo ha un vizio, che ammetto di aver leggermente incoraggiato. Ok, forse molto più che leggermente. Ma vi assicuro che questa sua dipendenza non è niente che mi sia inventato io, la conservava già nel profondo della sua anima, era già lì: recondita, segreta.
Sapete, noi diavoli non creiamo peccati, noi instilliamo dubbi. Poi ci pensate voi a mandare tutto a… come, non si può dire? Ok, a… poiane. Insomma, chi mi vuole intendere intenda.
Il fattaccio, cari umani, è che non è Adam ad avere un piccolo vizietto, bensì tutti gli uomini e tutte le donne di questo mondo: sono vizietti, più o meno consumanti, più o meno pericolosi, più o meno innocenti, ma ce li avete tutti.
Perché, cari illusi, voi non siete solo angioletti, per quanto lo ignoriate c’è del male nelle anime di tutti voi e io vi dico che non è un fatto negativo se lo sapete ben gestire e custodire e se di questo male non inizierete a vergognarvi e, soprattutto, se non lo fate arrivare al cuore. Vi dico che non è negativo perché è proprio grazie al male che avete dentro che, se ce n’è bisogno, vi difendete, è grazie a quel male che in voi nasce la sana competizione, la sana invidia, il sano egoismo e un po’ di sano istinto di sopravvivenza. Io vi dico, cari umanuncoli che c’è parte di quel male che vi fa bene.
C’è parte di quel male che è sano, credetemi, sano.
Ma tra di voi c’è gente debole o con più male di altri, che si fa abbindolare dal soffio dei dubbi dei demoni come me. C’è troppa gente debole in questo mondo, gente malata del male, che ha smesso di conservarlo nell’anima e che lo porta rancorosa nel cuore. Quanti bastardi imbecilli ha partorito madre terra, Darwin si sbagliava su ‘sta storia dell’evoluzione.
Tornando alla nostra storia, Adam è affetto da quella che i vostri simili candidamente incamiciati chiamano ludopatia, dico, a parte il piccolo difetto dei soldi che si possono potenzialmente, e molto probabilmente, perdere il vizio del gioco non ha proprio nulla di male, anzi è qualcosa di incredibilmente divertente ed adrenalinico.
Alla fine qualcuno tra i 7 miliardi di persone che abitano questo pianeta deve pur aver le palle di rischiare per essere felice e se dicono che questo rischio è una malattia è perché probabilmente non possono capire.
La gente, sta sempre a giudicare, vi dovreste vedere: siete sempre pronti a sputare uno nel piatto dell’altro, aspettando che il prossimo si senta in colpa per quello che ha fatto, per quello che ha detto, per quello che indossa, per quello in cui crede, per quello che è. E se poi qualcuno si rifiuta, beh allora, diventate più infidi ancora, iniziate a catalogare: quello è pazzo, quello è un incosciente, quella è una sgualdrina, quello è una faccia tosta, quello è senza ritegno. Come se voi foste qualcosa, bastardelli, dovreste imparare a sputare nel vostro di piatto per iniziare a capire quanto cazzo potrebbe far schifo la saliva di un altro nel proprio.
Quest’umanità che io mi diverto a torturare, di tanto in tanto, la torturo perché, ad essere spietatamente onesti, un po’ mi schifa e un po’ mi fa pena: Eve ed Adam sono di nuovo qui e non sono gli unici e non smetteranno mai di essere gli unici instancabili peccatori, che dall’inizio dei tempi continuano a compiere reiteratamente gli stessi errori.
Per fortuna che ci sono anche io a prendermi un po’ di colpe altrimenti sarebbe aberrante tutto questo male. Persino per me.
-respiriveloci
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Tik Tok, il tempo scorre in modo frenetico ed il divertimento è assicurato anche nello sviluppo della creatività che viene agevolata da un prendere spunto dai social, da seguire le indicazioni proposte in modo sempre molto veloce che segna il ritmo digitale nello scroll frenetico di dita che scorrono sullo schermo.
Dita che scorrono, tempo che viene segnato e scandito dalla leva narcisistica di ottenere consensi, di piacere e di rimando di piacersi, in acque digitali poco cristalline, che come nel mito di Narciso possono far dipanare il sé.
Un sé alla ricerca sempre di sé stesso ma che si plasma e si modella su like e condivisioni che possono da una parte creare strutture narcisistiche fallaci che si sgretolano sotto la pioggia di poca noncuranza mediatica, e dall’altra inaridire lo sviluppo del pensiero creativo che oggi viene così tanto sostenuto e ricercato.
Il digitale, abile conoscitore-inseguitore, dei bisogni e delle esigenze psicologiche collettive, soprattutto in fasce specifiche dello sviluppo, quale l’infanzia e l’adolescenza, in cui la mente è facilmente modellabile, propone di continuo nuove applicazioni perfettamente conformanti ai vari step evolutivi.
L’ascesa di Tik Tok
Ed ecco che dalla lampada dell’Aladino digitale esce dalla ristrutturazione di Musical.ly Tik Tok, l’applicazione più scaricata al mondo nel 2018 di proprietà della società cinese Bytedance, e creata dal fondatore Zhang Yiming.
Nata nel 2016 a Pechino, l’app ha già raggiunto i 65 milioni di utenti solamente negli Stati Uniti, e il mezzo miliardo in tutto il mondo (di cui 2 milioni e mezzo in Italia); tra questi la maggior parte non arriva ai 18 anni e il 65% è di sesso femminile.
Ogni giorno Tik Tok ha 150 milioni di utenti attivi (500 milioni gli utenti attivi ogni mese) che attivano il loro account (gratuito) inserendo un indirizzo mail o un numero di telefono, oppure scegliendo di fare il log tramite gli account di Facebook, Instagram, Twitter o Google.
E si parte seguendo il mantra: “Make ever secon count” (Fai che ogni secondo conti”) che però nella traduzione digitale allontana di molto dalla concentrazione sul momento presente di cui parla Daniel Stern o sulla consapevolezza della mindfulness.
Si creano video di 15-60 secondi, si balla, si canta in playback, si arricchisce il quadro di emoticon, suggerimenti iconici vari, filtri ed effetti sonori, si condivide, si attende il riscontro esterno e si può diventare popolari e famosi: “posso diventare ricca e famosa anche senza studiare come i TikToker” appella Caterina mostrandomi i suoi seguaci sull’app.
Tik Tok e l’uso facile da parte dei ragazzi
Facilità di utilizzo, immediatezza degli effetti e trasformazione del risultato grazie alla sincronizzazione labiale che rende tutto agevole, divertente e in bella forma.
Solo dopo l’immissione in rete, la condivisione, il tempo scandito dal tic toc veloce delle dita, sembra fermarsi almeno un po’, fino alla ripresa dopaminergica di nuove idee creative, nuove condivisioni che mi divertono, mi fanno ridere, gioire, e sulla scia della leva della competizione mi fanno competere con altri per vincere sfide anche estreme, poco riflessive e molto spesso idiote nella caricatura epidemica di gesti quotidiani privati di senso logico.
L’applicazione suggerisce anche, grazie a notifiche giornaliere, video che mi potrebbero piacere calcando il ruolo del web come abile genio della lampada-intelligenza artificiale che può con un click conoscermi, a volte più dei miei genitori, creando un rapporto di fiducia con lo strumento che è innocuo, mi fa divertire ed inventare.
Nel Web nulla è gratuito. Come nella vita, ad ogni azione corrisponde una reazione e se si è poco consapevoli di quel che si sta facendo le conseguenze dell’agire rischiano di sorprenderci.
Nulla è gratis
Tic-Toc il tempo scorre veloce scandito dalla velocità che di rimando mi invia il video e se si segue l’onda dell’automatismo e della compulsione, si destrutturano i pilastri dello sviluppo del pensiero, delle idee, che sono alla base sempre della creatività, si corrono pericoli celati dietro al divertimento, e si va avanti nel flusso delle determinazioni algoritmiche che davvero mi seguono per fini diversi da ciò che sono abituato a vedere.
Mi diverto, creo, scandisco il tempo digitale, rifletto poco sulla spinta della mia strutturazione cerebrale che ancora non è del tutto consolidata soprattutto in relazione all’area del controllo degli impulsi, e nell’attivazione compulsiva dei neuroni specchio che seguono a loro volta il conformismo collettivo giovanile, sogno di diventare famosa come la TikToker o l’Influencer che tanto mi piace.
In un tocco di dita ottengo gratificazione, piacere, condivisione, alleno la mia competitività, la mia creatività e, se non ho il consenso dei miei genitori, o se i miei genitori ridono e scherzano con me diventando abili comparse nel teatrino di video microtemporali, penso poco alle conseguenze di ciò che faccio.
Lo scorrere del tempo
Il tempo scorre veloce ed io immetto parti di me, dati personali, preferenze, scelte, foto che pavoneggiano misé sexy e che possono essere viste da chiunque, una volta entrate in rete e proliferate da chiunque abbia interessi altri che nella mia attenzione giovanile possono essere poco comprensibili.
Il tempo dell’attesa allora può trasformarsi in un tradimento mediatico, in poca attenzione da parte mia, poco consapevole per limiti di età, e dei miei genitori, poco attenti ai nuovi intrattenimenti digitali e che ancora oggi si appellano alla destrezza digitale delle nuove generazioni abdicando il loro ruolo di guida nell’educazione ristrutturata 4.0.
Nella velocità e nel rombo del nuovo ritmo digitale, il rischio maggiore è quello di fermarsi davvero quando ormai è troppo tardi e le conseguenze di comportamenti poco responsabili fanno male a sé stessi e al nucleo familiare segnato dalla colpa di non aver protetto e di aver giocato, con un gioco che un semplice gioco davvero non è.
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2018
Che. Cazzo. Di. Anno. Incredibile. Su tutti i fronti. Partiamo con ordine. Cercando di ricordarmi cosa è successo quest'anno.
Benvenuti nella top 20 del 2018. Quest'anno ho avuto l'opportunità di non fare un cazzo, quindi ho voluto anticipare l'uscita di questa bellissima nota. È difficile racchiudere tutto l'anno scorso in sole 20 canzoni, infatti prima di cominciare a delineare la scaletta faccio un riassunto complessivo, e dei piccoli omaggi ai lavori che mi hanno decisamente colpito nei 365 giorni scorsi. Ci tengo a precisare (come ogni fottuto anno) che in questa lista di canzoni potrebbero esserci delle canzoni del 843 a.C.. Il senso di questa playlist/classifica è basata sul mio ascolto nel anno 2018. Quindi potrebbe contenere contenuti vecchi o non dell'anno scorso. Ci tengo ad avvertirvi che sarà una bella lettura. Quindi se non avete da fare per i prossimi 30 minuti, fate pure. Sennò fate qualcosa di più produttivo, invece di leggere le parole di uno squilibrato mentale. Se invece volete saltare qualche parte, tipo l'intro riassuntiva dell'anno, mettete la funzione "trova nella pagina" inserendo "*sospiro di sollievo*". Se invece volete andare direttamente alla classifica finale cercate la parola "20)". Se siete coraggiosi da leggere tutto, vi regalerò un premio speciale. Detto questo, andiamo con ordine. Inizio anno col botto. Inizio col ascoltare The Moon & You di Rejjie Snow, poi successivamente anche Dear Annie. Mamma mia Rejjie quanto sei forte. Successivamente ascolto anche Woodie Smalls. Ha veramente un bel repertorio il ragazzo. Poco conosciuto ma spacca tantissimo. Un singolo esce a fine gennaio. La mia reazione è AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA. Ma ne riparliamo meglio dopo. Più o meno nello stesso periodo, riesco ad ascoltare Willie Peyote con Sindrome Di Torêt e ascolto meglio Educazione Sabauda. Febbraio esce Shibumi di Lucci. Forse vi ricorderete che la canzone che dà il nome all'album è apparsa nella mia top 20 del 2016... ah, come? Non ve lo ricordate. Ma perché non mi avete avvertito subito. Prego, andatevi ad aggiornare prima che sia troppo tardi! https://pjeroh.tumblr.com/post/164864817548/my2016 ...ingrati. (Si scherza, vvb Insomma Raffy si dà da fare e finalmente fa uscire il suo secondo album solista. Ma quanto spacca? Verso fine febbraio quel tipo di prima ha fatto uscire qualcosa. Di nuovo AAAAAAAAA... Ne parliamo meglio verso giugno. Ah dimenticavo un bel lavoro invernale. Precipitazioni di CRLN. Una voce italiana incantevole. Album ben costruito con molti pregi. Lei è bravissima e merita molto di più. Disco molto triste ma meraviglioso. Non so quando ascolto anche Roy Woods, precisamente Say Less. Album fresco, produzioni belle potenti. Si conferma sempre più un bel artista. Il 20 aprile esce KOD. J.Cole dal nulla fa uscire un altro album. Godo. Andando verso il periodo primaverile (mannaggia al polline) troviamo grandissimi progetti e lavori. A maggio esce Memory. Che è stato veramente un parto. Una lavorazione di molti anni, 3-4 credo. Ne è valsa la pena. Un grandissimo cd. In contemporanea esce anche un grandissimo album di Rancore, Musica per Bambini. Un capolavoro del rap italiano. Apprezzato di più alla fine dell'anno. Ne parlo meglio dopo che non vorrei ripetermi. Piccolo spoiler. In questo periodo primaverile non ricordo uscite eclatanti. Anzi è stato un periodo molto piatto tranne per un artista sconosciuto, nel vero senso della parola, cioè non si conoscono le sue identità. Grazie a due miei amici conosco Liberato. 6 canzoni una più figa dell'altra. Non ho mai apprezzato nulla di partenopeo nell'ambito musica, forse perché ho troppi pregiudizi, o forse perché non riesco ad ascoltare la loro voce/dialetto. Sorry napulè, nun ja faccio. Liberato è l'eccezione tra tutti i cantanti. Eccoci a giugno. Vi ricordate dei due singoli di prima. Ecco mo parliamo nello specifico. 22/06/18. 22 giugno esce Blue Karaoke di Mecna. So due anni consecutivi che fa uscire robe sto tizio qua. Cioè io, boh. Mi sento male. In estate ho avuto la geniale idea di provare spotify premium a 0,99 centesimi per tre mesi (che poraccio). E in questi tre mesi mi sono dato da fare. E dovrei ringraziare un paio di persone per i vari consigli. Però non scriverò i nomi. Farò delle citazioni a caso, sentitevi presi in considerazione. Siete voi che mi avete anche dato una grande mano in questo anno musicale.💜 Ok, spotify premium, si vola insomma. Potrei elencarvi cd a bizzeffe. Però ho una memoria di merda quindi vi dirò quelli che mi hanno colpito di più. Intanto mi comincio a divorare un bel po di musica elettronica, di molti artisti che delle volte faccio fatica anche a ricordarmi i nomi. Vi dico i più emblematici e quelli che mi sono piaciuti di più. E poi non mi va di scrivere, quindi eccovene un paio: Flume (genio), Bonobo, Kaytranada, Zhu (che già conoscevo in precedenza), Com Truise, Keys N Krates e HungryVampire (lol, non è una scoperta, però ascoltelo, per quelle poche canzoni che ha fatto). Dopo la parentesi musica elettronica passiamo alle voci. E che voci. Estate in compagnia di bellissime nuove scoperte. La più soave e incantevole voce del 2018 possiamo incoronare Jorja Smith. La sorpresa più bella dell'anno. Lost & Found è un album che a primo impatto avrei sottovalutato. Ma ascoltandolo tantissime volte si capisce quanto sia costruito per colpire gli stati d'animo di una persona. È la volta di Isolation di Kali Uchis, pallino di Tyler the Creator. Fa uscire un discone che dalla critica è stato apprezzato tantissimo. Ha tante facce. Non mi sento di dire che abbia un genere quest'album. Dopo queste bellissime uscite di queste due bellissime ragazze, grazie a spotify, vengo a conoscenza della svedese Snoh Aalegra. Album di cristo Feels. Le collaborazioni con Logic, Vic Mensa e Vince Staples rendono tutto più fresco e vicino all'ascolto del mondo hip hop. Big up per Snoh. Dopo aver navigato fino alla fredda Svezia andiamo nella casa del rap ed hip hop. 03/08/18. Parliamo di due dischi importanti nei loro generi. Usciti entrambi nello stesso giorno. 3 agosto appunto. Astroworld di Travis Scott e Swimming di Mac Miller. Ascoltato più il secondo del primo perché sono molto più fan di Mac che di Travis. Ascoltato tantissimo appena uscito Swimming. Ero davvero in fissa con questo cd. Artisticamente parlando è un altro passo avanti di Mac Miller. The Divine Femminine l'ho adorato. Swimming è stato per certi versi anche meglio. Astroworld ascoltato meglio nella conclusione dell'anno. Mamma mia che bombe che ha creato. Travis Scott non è il mio artista preferito, però se fa roba del genere, come fai a non apprezzare? Su Youtube scovo Kudasai che è un artista che compone basi lo-fi hip hop. Veramente delle tracce bellissime e rilassanti. Agli sgoccioli di agosto ascolto bei lavoretti che hanno molto da dire. Milky Way di Bas, ONEPOINTFIVE di Aminè e My Dear Melincholy, di The Weeknd, Negro Swan di Blood Orange, All-Amerikkkan Bada$$ di Joey Badass. Perle in tutti e cinque i lavori. Canzoni incredibili alcune, altre con dei bellissimi contenuti. Speriamo di rivederle nella classifica. Non so quando ascolto Teyana Taylor, un consiglio di una bella persona con bellissimi gusti musicali. K.T.S.E. il suo album ha quel "non so che" di particolare. Verso fine agosto, anzi il 31 se non ricordo male, c'è il ritorno di un big della scena hip hop. Eminem torna con Kamikaze. Shady is back. Settembre. Mese caldo ancora. E pregno di cose belle. E scoperte soprattutto. Non ricordo quando, precisamente, ma scopro una delle artiste che più mi ha sorpreso in questo anno musicale. Ah, non l'ho scoperta da solo, devo ringraziare una personcina per questo tips (se non sapete cosa significa, andate su google traduttore e vedete cosa vuol dire). Insomma, vengo a conoscenza di 070 Shake. Voce che personalmente adoro, anche se può non piacere. Contenuti da fare impressione. Misero repertorio però quel poco che ha fatto mi piace davvero tanto. Ma poi, che cazzo di voce c'ha? Settebre gonfio di album. Ve ne parlo rapidamente perché sennò leggerete troppo e diventerei logorroico. D'ora in poi accorcio. Giuro. K.Dot con Section .80, Vince Staples con Bigh Fish Theory, Brockhampton con i vari Saturation e Iridescence, Z di Sza, Chanel Orange di Frank Ocean, Syre di Jaden Smith, boy pablo con Soy Pablo, Rehab di Ketama126. Sì, avete letto bene. Ok corro, vi elenco altri artisti che ho potuto apprezzare in questo periodo. Leggeteli in extrabeat così da velocizzare il tutto. Empress Of, Summer Walker, Tame Impala, Joji, Umi, Earl Sweatshirt, The 1975, Aminè, Belize, XXXTentaction, Ernia, H.E.R., Col3trane, The Internet, Denzel Curry. Ok dopo questo sprint, riprendiamo tranquilli. Se ho ripetuto alcuni artisti anche prima perdonatemi. Non so più cosa sta succedendo nella mia testa. Sto facendo difficoltà a tornare indietro e trovare cosa ho ascoltato lo scorso anno. Giuro non ricordo cronologicamente cosa cazzo ho sentito. Posso azzardarmi e dire che come ogni anno (ormai da due anni) vado alla ricerca di sample e mi cibo di queste canzoni originali. Trovo un mucchio di canzoni di James Brown, Barry White, Nina Simone, Otis Redding, Minnie Riperton, Stevie Wonder, Luther Ingram, Quincy Jones, Ronnie Foster, Marvin Gaye, insomma un sacco di canzoni che passano tra il folk, blues, jazz, classica, funk e tanti altri generi. La cosa che più mi affascina è la capacità di molti dj e produttori che riescono a creare nuovi suoni con solo l'ausilio del campionamento. Prendendo una piccola parte di una canzone, di uno di quegli artisti che vi ho citato prima, creano basi nuove completamente diverse dal ritmo originale. Cioè, wow. Io sono affascinato da questo mondo, tanto che ormai mi diverto anche ad ascoltare la musica e mi dico: "ah, questo ha un campionamento di quella canzone". Ci sto in fissa insomma. E per merito di questa fissa sto sempre più dentro a questo bellissimo mondo del sample e dei campionamenti ma anche della buona musica datata ma pur sempre immortalare. Vediamo se riesco a buttare qualcosa dentro la top 20. Ultimo lavoro che settembre ci ha regalato è East Atlanta Love Letter di 6LACK. Album che conferma quanto cazzo è forte sto ragazzo. Vi ricorderete che lo scorso anno ho straveduto una cifra per lui. Ah, come dite? Non ricordate. Ci sono sempre qui io che ve lo ricordo. Anzi vi rimando alla mia top 20 del 2017 con questo fantastico link. https://pjeroh.tumblr.com/post/177565512093/mmxxvii/amp?__twitter_impression=true Ma come si fa a non aver letto certe cose. Io rimango basito. Ok 6LACK questa volta ha fatto il salto di qualità. Collaborazioni importanti, di calibro altissimo. Ogni canzone è un vero e proprio must. Ok finito settembre. Ottobre. Esce Ella Mai con l'album intitolato, appunto, col suo nome. Bellissima voce emergente. Davvero niente male. Federico Albanese con The Blue Hour e By The Deep Sea. Wow. Veramente senza parole. Trasmette una grande tranquillità. Grazie. 💜 Cor Veleno fa uscire Lo Spirito che Suona. Con i Cor Veleno non è che gli sia stato tanto dietro nei loro anni di attività. Come un altro gruppo che ve ne parlerò fra poco. L'ho ascoltato distrattamente. Ma approfondito tempo dopo. Che dire. Un disco pesante. Fa specie sentire la voce di Primo. Fa venire i brividi. Non riesco a descriverlo. È stato un grande lavoro. 💜 Ottobre mi ha lasciato molta tristezza e poca musica. Quasi sempre ascoltato stesse tracce per svariato tempo. Un artista, che non mi sarei mai detto "lo ascolterò", rompe questo mio momento no. Ernia con 68 mi ha colpito un sacco. Le produzioni sono state il punto forte dove mi sono voluto soffermare e riflettere. Un album creato benissimo, Ernia mi ha stupito. Bravo ragazzo. Poi ad Halloween arriva il ritorno della barba più bella di tutta Roma. Dark Side of Shibumi di Raffy. Ma quanto spacca Lucci? Troppo. Passiamo a Salmo. Senza girarci troppo intorno. Playlist è una bomba, mettetevi l'anima in pace. Anche se non sono un fan accanito di Maurizio, lo apprezzo tantissimo. Allora. Come dicevo pocanzi, parlando dei Cor Veleno, io sono una persona che si è persa molta musica del passato. Le mie basi della musica di ogni genere sono colme di lacune. Con questo mi autogiustifico per il prossimo lavoro che citerò. A novembre i Colle der Fomento fanno uscire Adversus. Madò che bomba. Io ignorante del settore cerco di ascoltarle a ritroso tutti i loro vecchi album. Che cazzo me so perso sti anni. :( Continuiamo a parlare di rap. Però andiamo oltreoceano. Parliamo di fine novembre e di ottimo lavori. JID fa uscire Di Caprio2. Un vero e proprio album importante. Lavoro incredibile. Come quello di Kirk Knight. E chi cazzo è? Pure io me lo sono chiesto quando mi è apparso IIWII come album consigliato da Spotify. Una chicca. Così come Fetti di Current$y, Freddie Gibbs e The Alchemist. Vogliamo parlare dell'ennesimo lavoro stupendo di Anderson .Paak? Oxnard è un dipinto, e lui è un cazzo di pittore. Anche se è soltanto un rapper/artista/polimusicista/uomo con i denti più bianchi del 2018. Siamo quasi arrivati a dicembre. Fine novembre ho ascoltato gli ultimi due album che avevo adocchiato da tempo. Earl Sweatshirt con Some Rap Song e The 1975 con A Brief Inquiry Into Online Relationships. Il primo che vi ho elencato è sempre rap, come il titolo suggerisce. La cosa che più mi piace di tutto ciò è "il brutto" di tutto. Spiego meglio. Il nome è molto generico. La cover è un immagine mossa. Le basi delle canzoni moooooolto sporche. Da notare le tante "o" che ho utilizzato per enfatizzare. Spesso sono fastidiose. Lui ha voluto puntare sul contenuto. Trascurando ciò che, per lui, è inutile. L'ho interpretato così. Ok, ora passiamo a parlare dei The 1975. Album strano. Per certi versi davvero incredibile. Ma delle volte troppo... troppo... non lo so, hanno sperimentato un bel po. Non sono "canzoni da The 1975". Però ascoltando meglio tutto l'album si riesce ad apprezzarlo. Alcune tracce sono veramente bellissime. Ho avuto modo di ascoltare anche Fin di Syd. Ma ho dimenticato completamente tutte le tracce. Tranne una. Che è quella più famosa. Dopo di lei ascolto Ce Lo Chiede L'Europa di Dutch Nazari. Non so perché ma ci sono andato in fissa. Non ha nulla di eclatante, e forse la forza dell'artista e di quest'album è lì. È una bellezza che non ti acceca ma ti fa innamorare. Gli ultimi sprazzi di 2018 ho ascoltato tanti lavori. Ma ovviamente, non ricordo. Ho avuto modo di ascoltare artisti semi sconosciuti come dvsn e ODIE. Poi svariati singoli qua e là. A natale esce un singolo che è un regalo incredibile. Non vi dico nulla, però riguarda le fantasie. Che fanno stare bene come farmacie. 💜 Finisco l'anno con delle bellissime scoperte. Due donne. Ms. Lauryn Hill e Mina. Ascolto la Hill grazie a un altro tips di quella persona che vi ho parlato un po di parole fa. Mina vorrei parlarne meglio alla fine. Lauryn Hill è una forza della natura. Ha una forza incredibile. Ho letto molti dei suoi aneddoti di quando lavorava al suo album. Unico album da solista c'è da precisare. Ho letto anche la sua storia. È una donna con due palle grandi. Se n'è fregato di tutto e ha fatto quello che veramente voleva. Davvero un bellissimo album The Miseducation of Lauryn Hill, tutti dovrebbero sentirlo se non avere la copia fisica. Fine anno con Mina. Ho sempre voluto ascoltare la musica del passato italiano. Da i più ambiti De Andrè, Battiato, Battisti, Patty Pravo, Mia Martini, Loredana Bertè, Celentano e così via. Però ogni cazzo di volta dimenticato di farlo. Mina è capitata dal nulla. Da lì ho incominciato ad ascoltarla, moderatamente, perché so n'cojone. Quindi ho voluto concludere l'anno con una perla della passato.
*Sospiro di sollievo* Ok, ci siamo quasi. Nel corso dell'eliminazione della mia scelta delle migliori canzoni del duemiladiciotto, ho avuto una grandissima difficoltà a togliere le ultime. Nella classifica del 2017 è stato facile, la musica che ho ascoltato era meno, così come l'anno prima ancora. Ho avuto dei problemi nelle ultimissime aggiunte e forse una o due canzoni sono uscite fuori dalla top 20. Bah, facciamo tre, al massimo. Quest'anno ho avuto difficoltà con altre 15 canzoni. Se non di più. È stato difficilissimo. Ero riuscito a dimezzarle e sono arrivato a 26 canzoni totali. Poi buio. Crisi più totale. Quale levo, quale salvo? Aggiorno passo passo un amico che si mostra interessato, perché curioso della mia classifica e gli ho confessato la difficoltà nel togliere ulteriori 6 canzoni. Lui mi ha dato una delle risposte più belle che potessi sentire. "Ci dovrebbe essere una regola che libera il numero delle "top" da qualsiasi schema numerico, facendo valere la loro importanza nel corso dell'anno invece". Come non dargli torto. Ogni canzone ha una storia che non voglio trascurare o eliminare. Però voglio continuare su questa format che mi aiuta a criticare ciò che ascolto, indipendentemente dai legami che ho con quella traccia in particolare. Quindi io ora vi elencherò le tracce che ho veramente trovato difficoltà a togliere dalla top 20, che però mi hanno segnato e ho dei bellissimi ricordi a riguardo. Non sono più brutte o meno belle delle altre, sono tutte parte del mio scorso anno e parte di me. Quindi non vi preoccupate se non sono nella playlist ufficiale, io ne sono molto legato ed ogni tanto me le ascolto. Vi consiglio di ascoltarle, magari siete curiosi, prima di cominciare con la top 20.
6LACK, J.Cole - Pretty Little Fears Sembra una canzone scritta per me. Io mi faccio spesso e volentieri paranoie, cioè piccole "stupide" paure motivate dalla mia mente malata. E sì, sono "stupide" non "belle", perché la mia mente è stupida e pensa sempre il peggio. Ho una tendenza pessimista con un accenno di realismo. Insomma n'ce credo fino all'ultimo e o aspettative di nulla. Però le paure che raccontano i due rapper riguardano l'amore. Poi c'è J.Cole, che dire. «I'm lovin' your light, vulnerable Lettin' your guard down, it's honorable 'Specially when the past ain't been that Friendly to you but there’s magic in that You the flower that I gotta protect To keep alive in the winter time, aye, don't you die yet You been way more than a friend of mine, we more like fam I raise you, you raise me, let's turn this whole life 'round»
Bas, J.Cole, K-Quick - Lit Ascolto questa canzone verso la fine di agosto. Forse dalla metà d'agosto fino a settembre. Insomma la ricordo piacevolmente per il periodo che era imminente: la fine del mio primo lavoro ufficiale. Ho fatto per poco meno di tre anni il postino e il 31/08 ho concluso tutto ciò. Questa canzone mi ricorda gli ultimi attimi di lavoro. Nell'ufficio, la gente sul giro, i posti di Roma che oramai erano diventati una seconda casa. Ricordo vie come se ci avessi vissuto anni. È stata una bellissima esperienza, soprattutto per i colleghi straordinari che ho avuto accanto. Per altri meno, però la maggior parte me li porterò nel cuore. È stata un'esperienza lavorativa che auguro a tutti, anche nelle difficoltà che ho avuto nel percorso. Però è stata una figata. Bas con J.Cole e K-Quick mi rilassano con questa canzone nostalgica.
Bas, Correy C - Fragrance 🌹
Blood Orange - Charcoal Baby Ma che album è Negro Swan? Uno dei più belli album di tutto l'anno. Questa la decreto la migliore dell'album ma non voglio penalizzare le altre che anch'esse sono ben fatte. Un genere che non ho mai ascoltato, che mi ha sbalordito non da subito, ma ha fatto il suo effetto a lungo termine. Il motivo è che l'ho ascoltato veramente tanto questo album, e prima di trarne una conclusione e un giudizio positivo ce n'è voluto di tempo. Incredibile i suoni, gli strumenti musicali utilizzati in tutte le tracce. Charcoal Baby è una chicca. Me la sono sentita in loop per un sacco di giorni e settimane. Non ho ricordi rilegati a questa traccia, però la bellezza è comunque tanta da poterla mettere qui.
Brockhampton - GOLD Non ho parlato abbastanza dei Brockhampton nell'intro. Va beh, faccio ora. I Brockhampton sono un gruppo di ragazzi (una boyband tipo Backstreet Boys, però senza gelatina nei capelli e non cantano le canzoni per le teenagers che hanno la fi*a stretta) che sono andati a vivere in una casa tutti insieme. Saranno una quindicina di ragazzi. La cosa bellissima è che hanno fatto questa decisione non conoscendosi tanto l'uno con l'altro, l'unica cosa in comune tra tutti era la musica. E sono diventati amici e poi un gruppo. Tutto ciò è bellissimo. Dopo essermi perso un segmento importante della musica rap (anzi mi sono perso molti segmenti, forse una linea infinita) dei primi anni '10, con uno dei più fighi collettivi che c'erano in giro, ho deciso di non farmi più mancare nulla. Allora, cerchiamo di precisare tutto sennò sembra che sto parlando del nulla. All'incirca nel 2012/13 esce un collettivo pazzo di artisti che oggi sono grossomodo tutti importanti ma singolarmente. Gli Odd Future, poi trasformatosi in OFWGKTA, sono stati i più estroversi ragazzi che abbia mai visto. A partire da Tyler the Creator, Earl Sweatshirt, Taco, Domo Genesis, Syd, Hodgy Beats ecc. Poi l'unica eccezione di stabilità mentale era Frank Ocean.. oddio pure Syd era tranquilla eh. Comunque gruppo fenomenale di pazzi (altri meno) che hanno fatto la breccia nel cuore di giovani e alternativi. Io come il classico fag che sono me li sono persi. Li ho scoperti anni dopo. Quindi con i Brockhampton ho voluto non ricreare la stessa situazione. Ho voluto buttarmi a capofitto nella loro musica, innamorandomene. Dato che passato e futuro non devono mai incontrarsi, ho preferito non fare lo stesso sbaglio come con gli Odd Future. Ok, basta storia. Ma poi quanto pompano?
Cheat Nichols - Andrean Strolls In pratica è Praise The Lord (Tha Shine) di A$AP Rocky con Skepta. Beat clamoroso.
Colle Der Fomento, Kaos One - Miglia e Promesse «Essere me stesso me consuma Convivo con il sole e l'altra parte della luna Certi giorni il peso che c'ho addosso me lo leggi dentro agli occhi Stringo la mia psiche con il cuore a pezzi [···] Sono triste quando non ti vedo Ti ho cercata in ogni angolo del mio pensiero Ho grattato mille volte il nome sopra il muro Ho imparato a riconoscerti anche nel buio [···] Ma non ho mai guardato fuori dai tuoi occhi È quello che mi illumina, pure se sto a tocchi Perché siamo vento che non smette di soffiare E ancora altre miglia, promesse che devo mantenere» Non ho nient'altro da aggiungere.
Colle der Fomento - Il Cielo Su Roma Ho i brividi a riascoltarla. È un po come Roma Capoccia di Venditti, ma con un pizzico di strada. Che devo dì, se siete intelligenti ascoltatela e basta. Non ho commenti. Roma se commenta da sola.
Cor Veleno, Giuliano Sangiorgi, Roy Paci - Niente in Cambio I brividi a riascoltare la voce di Primo. Ruggisce pure dall'aldilà. Poi nel bridge Giuliano con la voce e Roy Paci con la tromba rendono il tutto qualcosa di incredibile. Senza fiato.
Cor Veleno, Coez, Gemitaiz - Una Rima Una Jam
CRLN - In un mare di niente CRLN la scoprì tre anni fa, più o meno, con Via Da Noi. Appena l'ascoltai rimasi stupefatto dalla sua voce così soave e "piccola", a capace di dire molto e di essere, talvolta, pungente. Ascoltate l'album e potrete capirmi. Qui invece si spoglia completamente e mette a nudo la sua personalità, cercando di essere anche forte nelle sue debolezze. Con una voce meravigliosa e delicata CRLN mi ha trasportato nel ritmo incalzato di questa traccia. Mi ha trascinato giù in un mare di niente. È incredibile come riesce a trasmettere così tanta tristezza e disagio con una semplice base e la sua voce. Va ascoltata. Quanto la musica è qualcosa che ti trasmette tanto va ascoltata e merita di essere condivisa da tutti e a tutti. Nel corso dell'anno questa ragazza ha avuto un brutto episodio. Prima del concerto di Gemitaiz si è esibita ed ha avuto a che fare con dei ragazzi che l'hanno insultata numerose volte, impedendogli l'esibizione. Lei reagì in malo modo, credo, mandando affanculo i ragazzi che la stavano insultando, creando più insulti di prima e facendo terminare il suo concerto in lacrime senza concluderlo. Ora. Io non voglio polemizzare nulla, volevo scrivere qui ciò che penso e poterlo condividere con voi che penso siate le persone che voglio bene. Sempre non ci sia qualche pazzo che sta leggendo fin qui e nemmeno mi conosce. L'episodio è da denunciare perché fa male per un artista sentirsi dire certe cose durante il concerto. Poi si dice ci siano stati anche insulti sessisti, peggio ancora. Io penso solo che il problema siano coloro che non riescono a capire che la musica sia un opera d'arte e che ogni cantante o musicista è un artista, appunto. Se l'ascoltatore medio invece di apprezzare per lo meno cercare di capire la musica, fa il coglione e insulta chi non conosce perché "non gli piace", nse merita n'cazzo. N'se merita nemmeno Gemitaiz, che con tutto rispetto, ha dei contenuti completamente diversi da CRLN. Quindi sti cojoni dovrebbero soltanto rimanere a casa a capire che hanno fatto na mega stronzata e che non c'hanno un cervello ma la segatura dentro quel cazzo de cranio. La musica non è questo. Non è odio. La musica è tutt'altro. Annateve a scannà tra de voi. Nun rompete er cazzo a chi fa musica. Mortaccivostra. Scusate lo sfogo.
David McCollum - The Edge Quando ho ascoltato questo sample ho avuto un mancamento. The Next Episode di Dr.Dre. Porca troia che figata.
Dennis Edwards, Siedah Garrett - Don't Look Any Further SO I FUCK YOUR BITCH YOU FAT MOTHERFUCKER WESSIDEEE BAD BOY KILLERS Appena ho sentito sta traccia m'è partito l'embolo e WEST SIDE TILL I DIE. Il sample è di Hit'Em Up, comunque. Il diss a Biggie. Bei tempi quando se dissavano e se ammazzavano. Lol. (Ero ironico, non vi uccidete) (anzi no, ammazzateve che semo troppi su sto pianeta... 🎶Ops, I did it again🎶)
Eminem Si, non metto canzoni qui del Rap God, perché di tutto l'album non è che ci siano state canzoni così importanti da lasciarmi il segno. Ha alzato un polverone di polemiche e diss a volontà (oro per le mie orecchie), ed ha creato tanto scalpore. Il bello della scena rap è anche questo, il gioco degli insulti e chi è meglio di chi. Oltre ai tanti insulti ha anche citato vari artisti e gli ha reso omaggio. Nessuna traccia è stata importante per me, però un piccolo episodio volevo raccontarvelo. Due miei amici comprano due biglietti per il live di Eminem i primi di luglio a Milano. Questi due amici non vanno perché hanno avuto problemi e mi chiedono se voglio andarci. Che cazzo di domanda è? Io e mio fratello andiamo. Lui fan sfegatato. Biglietti del treno presi, pagati uno svarione e prendiamo l'albergo. Ah, no? Niente albergo Federì? Nemmeno una stanza? Ah, vuoi fare nottata e tornare col primo treno. Ok, va bene. Poi se ci ammazzano, ci stuprano e ci vendono ai servizi segreti per esperimenti, non voglio sapere nulla. Arriva il fatidico giorno e arriviamo in stazione. Io carichissimo e gasato non vedevo l'ora di vedere per la prima volta Eminem sul palco. Involontariamente mi scappa un mega-rutto per la stazione, che si sono girati anche i capostazione che stavano a Firenze Santa Maria Novella, alzo le mani e abbasso la testa per scusarmi, ma ormai pensano io sia un trucido quindi il danno è fatto. Mio fratello se la ride nel frattempo, successivamente andiamo a prendere il taxi per l'Area Expo. Praticamente in culo al mondo. Arriviamo e c'era una marea di persone che stava entrando. Avremo fatto si e no 3 chilometri prima di arrivare a sta cazzo di Area Expo. Regà, c'era il mondo lì. Persone ovunque. Immaginatevi un posto affollato. No, deppiù. Ancora de più. Erano troppe persone. Lì ho scoperto di avere una leggera difficoltà nel stare nei posti affollati. Ero in preda al panico, volevo scappare. In quel momento ho capito una mia parte misogina. Che odiava le persone e che voleva stare solo in un angolo a fissare il muro. Poi ho visto il palco. Un chilometro di distanza da dove stavo. Dajeee, qua si vede benissimo. Ci stanno i Rage Against The Machine. KILLING IN THE NAME OF. TURUTURUTUTUTUTUTUM. OMMIODDIO BULLS ON PARADE AAAAAAAA UERELEUARAFALLEI. UEREPACCHEFULLOSCEAO. UERELEUARAFALLEI. EREPACCHEFULLUOSCEAO. DAJE CAZZO POGAMOOO, PORCA TROIA Nessuno che se li inculava. Sad moment per Piero. :( Mio fratello si vuole avvicinare al palco, ma da un chilometro riusciamo ad avvicinarci forse di un centinaio di metri. Scherzo, non era un chilometro. Saremo stati si e no 300 o 400 metri di distanza dal palco. Ci sistemiamo in un posto molto aperto per i miei standard che avevo scoperto qualche minuto prima e poi inizia il live. Bello. Tutti col telefono in mano. Non vedo un cazzo. Ah c'è quello davanti a me che sta facendo zoom con il telefonino. Anvedi. Ce sta Eminem. Poi dopo che gli intelligenti hanno messo giù il telefono, decidono di mettere delle ragazze sulle proprie spalle. Seee, daje, mo vedo due volte. Meno male che dietro di me, oltre ai fischi, gli hanno lanciato qualsiasi cosa avessero. Dalle bottiglie, alle bucce di banana. Dopo che si sono messe giù, riesco a vedere quel puntino bianco sul palco che dovrebbe essere Eminem. Dei ragazzi accanto a me sono talmente presi dal live che si stanno facendo le canne da prima del concerto. Un paio di risate me le hanno strappate. Grazie ragazzi. Finisce il concerto e torniamo verso la stazione. La metro intasata da mille mila persone. Il calore corporeo creato da tutte le persone misto alla puzza di sudore mi stava facendo odiare il genere umano. Prendiamo sta cazzo de metro e scendiamo ad una fermata per poi prendere di nuovo un autobus. Sopra questo autobus conosco tre ragazzi tedeschi che parlavano italiano e inglese. Io parlavo un inglese talmente sgrammaticato che se mi avesse sentito la mia professoressa delle superiori si sarebbe impiccata. Scendiamo di fronte alla stazione, colma di persone e cerchiamo qualcosa da mangiare. Dietro la stazione c'è un camioncino che fa panini. Panino che sa di carta con maionese e ketchup. Mmm. Buonissimo. Ritorniamo di fronte alla stazione e ci buttiamo su un prato a terra come dei barboni. Per fortuna c'erano i militari che pattugliavano la piazza. Quindi se mi avessero ucciso o stuprato sarebbe stata anche colpa loro. Ci riposiamo una cosa come 2 ore poi la stazione apre. Andiamo a fare colazione con gli occhi pieni di caccole e brina del prato. Cappuccino e cornetto. Te lo pago eh. Mica so n'barbone. Si ho dormito per terra però i soldi ce l'ho. Aspettiamo il treno e appena arriva, mi butto sulla mia poltrona e mi abbiocco in una posizione indecente. I sedili scomodissimi. Mi risveglio a Roma con tutte le ossa fuori posto. Che schifo. Però ho visto il live di Eminem. Sì. È un parolone aver visto. Però c'ero.
Florence + The Machine - Patricia Gli ultimi istanti. Ahhh... Magistrale.
Flume, Vince Staples, Kučka - Smoke & Retribution Che. Cazzo. Sto. Ascoltando? Porca troia che figata. Grazie sdoppiati.
Franco126 - Ieri l'Altro L'ho ascoltata veramente tanto.💜
Jaden - Lost Boy Oltre al fatto che Jaden è il figlio di Will Smith, è anche un'artista niente male. Questa mi ha davvero colpito tanto che è finita qui. Mi sento spesso così perso, mi rappresenta in vari momenti della mia vita. Il beat è molto semplice e non mi dispiace affatto. La sua voce mi rilassa. È delicato ma con un contenuto davvero carico e importante. Non ho molte parole da dedicargli però la ascolto ben volentieri. Anche se non 7 minuti di canzone.
Jorja Smith - On Your Own Ho veramente tanti brividi ogni volta che ascolto Jorja. Forse è perché dovrà rientrare nei piani alti della classifica? Ma anche per le parole forti che ci canta in maniera incantevole. «This time I'm gone Even better now I've left you But I've lost a lot of trust Over time and I've got lost in love Got hearts broke so I know why I wouldn't trust [···] Take it all On your own tonight You're all alone tonight» Parole di un cuore spezzato che hanno fatto veramente male a Jorja. Ti capisco Jorjetta. So tutti pezzi demmerda. Appena fai un live nelle mie vicinanze vengo a vederti ed abbracciarti.
Jorja Smith - Tomorrow I. Cazzo. De. Brividi.
Jorja Smith - Don't Watch Me Cry Avrei voluto metterla più in alto. La bellezza è accecante, ma ho altre canzoni che sono più legato. Questa è un peccato che non sia in classifica, ed il motivo è che non ho un legame come le altre che vi andrò ad elencare. Però la bellezza è veramente infinita da dovergli dare un minimo di spazio. La voce di Jorja è indescrivibile. «I'm not crying 'cause you left me on my own I'm not crying 'cause you left me with no warning I'm just crying 'cause I can't escape what could've been Are you aware when you set me free? All I can do is let my heart bleed»
Julio Iglesias - Pensami (Júrame) Ascoltata ai cinquant'anni di mia zia, in un ristorante. Mi ha davvero colpito tanto appena l'ascoltai. Ho messo Shazam e ho visto il nome. Me la sono ascoltata un paio di volte. Non finisce in alto perché l'ho lasciata morire all'amore del primo ascolto. Peccato. È davvero bella. Canzoni di altre epoche che dovrei farmi una cazzo di cultura.
Kirk Knight - Never Again Scoperto così casualmente, mi ha fatto piacere ascoltare il suo album. Devo dire che non ci sono molte canzoni che mi hanno colpito, però questa la ritengo la migliore del cd. Un po per il beat molto bello che alla fin fine non è nulla di particolare. Il testo parla di una fine di una relazione, e Kirk sa di aver fatto una cazzata. Mi dispiace Kirk, ma se hai fatto i danni, paghi.
Kudasaibeats - The Girl I Haven't Met Ho avuto difficoltà a non poterla mettere nella top 20. Perché anche questa mi ha accompagnato per un bel periodo di tempo. Vabbè ve ne parlo dopo va...
Linkin Park - One More Light La sto ascoltando per la terza volta in due anni. Si, perché da quando è venuto a mancare Chester non ho voluto ascoltarla di mia volontà. Involontariamente l'ho sentita nel 2017. Ecco perché non finirà in playlist. L'ho ascoltata perché un mio amico ha voluto fare la top 20 come me (grazie) e l'ha messa nella sua playlist del 2017. Io non ce l'ho fatta ad ascoltarla e nemmeno ad ascoltare tutto il loro album. Lo scorso anno vi ho spiegato della difficoltà che mi ha creato la morte di Chester. Ah, non ve lo ricordate? Ve lo spiego in breve, non vi mando il link di nuovo :). I Linkin Park è stato il primo gruppo musicale con la quale musicalmente sono nato e cresciuto. Da quando ero piccolo. Da In The End, Numb, Faint e altre a venire, sono cresciuto con loro. Chester, il cantante, l'ho sempre reputato uno dei migliori cantanti che avessi mai ascoltato. Non è che sono un cultore di musica e so di doti canore, però l'ho sempre reputato una voce che può essere docile e delicato come un angelo e delle volte sa esprimere rabbia, disordine, frustrazione e tristezza con il suo ruggito. Avete presente quando urlano? Ecco, lui lo faceva bene. Lo scream. Qualcosa nell'ambito metal/punk/rock ne so. Insomma mi hanno allattato con la loro musica da quando ero un piccolo ragazzo che andava alle medie, poi con i svariati lavori successivi (alcuni bellissimi, altri meno) ho potuto apprezzare i loro cambiamenti. Quando uscì quest'album non ero entusiasta delle voci che lo criticavano per l'ennesimo cambio di stile. Io me ne sono fregato. Però non ho trovato tempo per ascoltarmelo. Poi Chester decise di andarsene e lì il buio. Fino a che un giorno, un anno dopo presi forza. Era una mattina di novembre credo. Misi il vinile e ascoltai traccia per traccia. Quando partì questa cominciai a lacrimare e subito a piangere. Ho sentito la mancanza di tutta questa musica. Di cosa mi ero "perso". Anche se l'ho interpretata in maniera diversa da come l'avrei potuta interpretare prima della scomparsa di Chester. Ho provato un fortissimo sentimento per questa traccia. Mi ha lasciato al ricordo più bello dei Linkin Park e alla fine di un ciclo musicale meraviglioso.
Lucci - Io & Te 🌹
Lucci - Lontano da qua Non sapete quante volte ho pensato di scappare da qui. Ho il pensiero fisso di andarmene. Ma per quale motivo? Lo schifo de zona e de posto dove sto. Non esiste un minimo de umanità. Esiste solo la criminalità. «Dici che resti per la gente e per l'umanità Ma qua l'umanità l'abbiamo persa già da un pezzo Tempo perso Se guardi il cuore de sta gente Vedi solo un vuoto immenso» Vivo in un posto dove la legge non esiste. Tutti fanno il cazzo che vogliono, sempre il più forte e il più prepotente regna. E se provi ad alzare la voce sicuro te pistano de botte o se te dice male, te gambizzano. Un posto dimenticato dallo stato e da Dio. Ai margini di una società che se c'è da buttà merda vengono qua, e se ne fregano che c'è gente per bene. Perché sì è vero, la gente che fa schifo è tanta qua, ma non tutta. Non tutti spacciano o so legati a criminalità organizzata. Alcuni so pure tossici. Ma ci sono realtà come la mia o simili che vivono qua perché "ce semo capitati". «Cresciuto nella merda te lo sbatto in faccia quanto so diverso Sono diverso È differente il modo io cui vivo Come agisco e come penso Non è questione di consenso e manco di compenso Che ho tenuto il mento in alto pure quando ho perso» Il fatto che non ce sto dentro e non giro pe le strade a fa lo spaccino, lo devo a mia madre, che m'ha istruito. Ed anche agli amici che ho trovato nel percorso di scuola. Perché avrei potuto trovare anche "amici" che m'avrebbero portato in quel mondo. Però la cosa non me rende felice, forse meno triste. Ma non potete capire quanta rabbia c'ho e quanto odio sto posto. Non voglio più vivere così. «l'odio chiama l'odio» Qui è così, tutti so diffidenti tra loro. Stiamo tutti sulla stessa barca, ma nessuno vuole remare. E stiamo in mezzo ad un mare di merda. Le parole di Lucci mi mettono forza e mi aiutano a non pensarci ed andare avanti, cercando di costruirmi un futuro e andarmene. Mandando affanculo sto posto demmerda. «Io voglio andare via Scappare via lontano, lontano da qua Via da sta follia, via da questa merda Sta gente, sto posto che mi ucciderà» Spero capiate il disagio e il forte scompenso che provo. Scusate lo sfogo.
Mac Miller - Wings
Mac Miller - Dunno Ho ascoltato tanto questo album e lo reputato uno dei migliori di tutto l'anno. Ricordo di averlo ascoltato assiduamente, tanto che ero intenzionato a valutare di andare a vedere un live di Mac Miller in giro per l'Europa. Dunno è la traduzione di "I Don't know". Tipo "nulloso". Figo come sia simile l'assonanza sia in italiano che in inglese. Questa canzone la reputato una delle migliori dell'album, se non la migliore. Tutta la canzone gira intorno alla passata relazione con Ariana Grande. E leggere che ancora non ha dimenticato tutto è davvero straziante. Si legge quanto ancora ci tenga a quella ragazza.
Madonna - Time To Live Minuto 2:55. Ascoltato? Bene. Ora mettete ILLuminate di Ab-Soul e di Kendrick Lamar. Ma che beat è?
Mecna - Akureyri Non ho mai amato così tanto un singolo di Mecna. Sì c'è Chilometri, Cerotti, Nessuno Ride, La Pagherai. La Pagherai fu una delle prima canzoni che ascoltai di Mecna, tra l'altro. Perché Akureyri mi ha conquistato? Perché è capitata nel momento che più ne avevo bisogno. A natale fa uscire questo singolo, come se fosse un regalo per i fan. Forse il regalo di natale più bello che ho ricevuto quest'anno. Sick Luke (data la mia antipatia per la Dark Polo Gang) non mi è dispiaciuto, anzi ha fatto un grandissimo lavoro. Mecna si è calato completamente nella base scura e tetra che Luke ha creato. Il pianoforte dovrebbe essere opera di Alessandro Cianci, musicista e grande amico di Mecna. Akureyri è una canzone importante che ho ascoltato ripetutamente per un sacco di giorni. Ricordo che la mettevo in loop perché l'idea di dover ascoltare una traccia diversa da questa, mi faceva stare male. Akureyri è molto per me. È una parte di me, forse. Non saprei come spiegarvelo. Gli ultimi giorni dell'anno sono stato preso da questa traccia. E mi ha rapito completamente. «Ho soltanto trovato quel lato felice dentro la malinconia Che a tutti spaventa a morte A tal punto da provare con ogni mezzo a scacciarla via» 💜
Mecna - Un Drink O Due Amo questa canzone prevalentemente per due motivi: è una canzone di rivalsa da tutta la tristezza che si porta dietro da tanti anni e quando la fa nei live. Mecna ha sempre scritto di relazioni finite e sempre con una fine con un cuore spezzato. In questa si capisce quanto non sia così e che sia cambiato tutto. Che è arrivata una nuova cosa a farlo tornare sereno. Nei live invece. Non ve lo voglio dire. Lo dovete vedere. Non penso ci siano spiegazioni dopo che avrete assistito all'esibizione di questa canzone. Non posso spiegarvela. Andatela ad ascoltare live. Non ve ne pentirete. Se me lo chiedete vi ci accompagno volentieri ad un suo concerto.
Metronomy - The Look Non ho molto da parlare di questa canzone. Mi ha incantato al primo ascolto. Quando una canzone ti prende e non sai il motivo, la cosa da fare è ascoltarla fino a che non ti sanguinano le orecchie e ti si rovina l'apparato uditivo. A voi chiedo soltanto si ascoltarvi questa traccia e lasciarvi andare. Lasciarvi andare nel senso che non dovete pensare a nulla. Non fare nulla e non pensare a nulla. State sdraiati sul letto a fissare il soffito, seduti su una sedia a vedere fuori dalla finestra il tempo cupo, o magari fuori all'aperto con il cappuccio con la pioggia che batte sul volto. Ascoltatela e prendetevi il vostro tempo. Godetevi questo momento.
Michal Urbaniak - Love Away Qui non faccio troppi giri di parole, il sax che viene utilizzato al minuto 0:48 è parte del beat di Cozz in Knock Tha Hustle. Base davvero bellissima.
Michal Urbaniak, Urszula Dudziak - A Day in The Park Di nuovo con Michal e di nuovo con un altro sample. Sta volta parliamo di Royce da 5'9" con J.Cole: Bablo Boat.
Minnie Riperton - Inside My Love Tralasciando il fatto dei sample, perché questa è presente in due canzoni che vi dirò a breve. Ma che voce ha Minnie? Superlativa. Non ci sono parole per descrivere quanta caparbietà a fare degli acuti così intensi. Mi alzo e applaudo la sua bravura. Al minuto 03:05 di Inside My Love è stato campionato il suo assolo di voce (strepitosa) e la pianola. Poi utilizzate e diventate parte fondamentale del beat di Lyrics To Go, degli A Tribe Called Quest nel 1993, e di quello di everybody dies di J.Cole nel 2016. Ascoltate tutte e tre le canzoni. Minnie merita molto, ma anche i due beat che vi ho elencato spaccano da fare male.
Nina Simone - Sinnerman L'ascoltai molti anni fa in una serie tv. Anzi precisamente su in una puntata di Scrubs. La scena era incredibile e la canzone arricchiva il tutto. Pensavo fosse un uomo a cantare, invece era la voce emblematica di Nina. Quando l'ho riascoltata (perché ero a caccia di sample) mi è venuto un brivido e ho fatto un tuffo nel passato. La canzone è indescrivibile. E Nina Simone è un'artista di grande spessore.
OTM, SPH, Fato W, Claver Gold - Capolavoro «Ogni cento passi mi innamoro di una sconosciuta Con lo sguardo vuoto Per fortuna cammino poco»
OTM, SPH, Revil K - Tredici Novembre Ho lottato tanto a portarla in alto questa canzone. È arrivata nello spareggio con le ultime canzoni che alla fine alcune sono entrate in classifica e altre sono fine nella "out of 20" del 2018. È stata una bella scoperta SPH, ha un lessico e una scrittura che mi ha preso molto. Ho avuto l'impressione di vedere tutte le vicende e storie che ha raccontato con i suoi occhi. Poi il contenuto di altre canzoni mi ha fatto riflettere e in alcune parti ho visto me stesso. Parole davvero importanti in molte delle sue canzoni di quest'album. Ascoltatelo. Ne vale la pena. Grazie di questo ennesimo tip. «E 'sti tagli più provo a ricucirli Più fanno male non so cosa fare ma so cosa dirvi Non rimpiangete, piacetevi, non piacete Se i sentimenti son morti tagliate i rapporti col machete Non trattenetevi, piangete, siate quello che siete, cercate l'armonia In quello che avete» 🌹
OTM, SPH, Kique Velazquez - Guns n' Roses
Rancore, Dj Myke - Vivere “Magico Rancore E' contenuto allo stato puro Mi vengono i brividi ogni volta che sento La Macchina del Tempo Con la base di Big Fish” -”Assurda Mai quanto Vivere” “Me la sono persaaa Rancore e Dj Myke?” -”Ma serio?” “Giuro” -”Corri immediatamente, sei un folle”
Rejjie Snow - Sunny California
Rejjie Snow, Aminè, Diane Williams - Egyptian Luvr
Rkomi - Ossigeno Mi è entrata nella testa. NON ME LO DIRE COSÌ AAA NON VUOI LASCIARMI COSÌ EEE NON MI GUARDARE COSÌ EEE NON MI GUARDARE COSÌ EEE NON ME LO DIRE COSÌ AAA NON VUOI LASCIARMI COSÌ AAA NON ME LO DIRE COSÌ EEE NON VUOI LASCIARMI COSÌ
Snoh Aalegra - You Got Me Secondo Spotify Wrapped è la canzone che ho ascoltato di più quest'anno. E come cazzo fai a non ascoltarla? Ora fate come me, canticchiatela fino alla morte. «Goddamn, you got me Goddamn, you got me Hot damn Hot damn Goddamn, you got me Goddamn, you got me Hot damn Hot damn»
Sza, Kendrick Lamar - Babylon Madonna che beat! Potentissimo. Alzo le mani e faccio una standing ovation al produttore. Vi consiglio di guardare il video su Youtube di questa canzone, che vi fa immergere (nel vero senso della parola) nell'opera che ci delizia Solana. Sì, Sza si chiama Solana. Nel video ufficiale manca del featuring con Kendrick Lamar, che a me va bene anche senza. Sta canzone è perfetta anche senza lui. Mi disp K.Dot :(
Travis Scott - STOP TRYNG TO BE GOD La cosa pazzesca è che Stevie Wonder abbia collaborato e reso questa canzone un pezzo forte. Cioè rendetevi conto, Travis Scott, uno dei rapper più in voga negli ultimi anni che ha rivoluzionato e ha partecipato al valorizzare quel genere (che anche se devo ammettere che oramai è un genere e non più una moda passeggera) che si chiama trap, ha collaborato con uno dei più grandi artisti Soul, RnB, funk e jazz degli anni '60, '70, '80 e pure '90 dai. Stamose a capì. Per me questo vale più di qualsiasi altra cosa. Ha il potenziale per poter essere un cult questa traccia. Gli ultimi istanti con la sua voce è qualcosa di meraviglioso. Poi la fisarmonica alla fine. Tutto da lasciare senza fiato. Ho i brividi ogni volta che la ascolto.
The 1975 - Be My Mistake Spegnete le luci. Mettetevi comodi, sdraiati sul letto, sul divano, a terra. Chiudete anche gli occhi. La canzone è così rilassante da potervi addormentare. Pensate ad una persona cara. Una che sia l'eccezione tra tutte le altre persone. Una persona speciale. Che volete bene. O amate. Se non ce l'avete, immaginatela. Lasciate che quella persona diventi il vostro sbaglio e vi stravolga tutto. Ma consapevole che questo "sbaglio" in realtà non lo sia. Perché è la cosa più bella che vi sia mai capitata. 💜 Ecco la concezione di questa canzone. Siamo sulla stessa linea melodica di Nana sempre dei The 1975 nella playlist di due anni fa. Poi finisce la canzone e ritornate qui. Accendete la luce ora.
Venerus - IoxTe 🌹
Woodie Smalls - Too Soft
Eccoci qui di nuovo. Però ora vi lascio alla vera e propria classifica. Buona lettura e buon ascolto. https://open.spotify.com/user/atter2pac/playlist/0I0muVnTpZKKvewtYiwFVM?si=6BsZ_pnSQAmXVYQK5IoGMA
20) Axos - Iron Maiden
Forse l'ho già detto che sono un paranoico del cazzo vero? Ecco questa canzone mi ha risollevato nel mio momento più basso dopo aver esposto spudoratamente una mia più grande paranoia. Mi ero detto: "ok Piero, bravo hai appena spaventato di nuovo un'altra persona senza nemmeno conoscerla" e poi quella persona mi ha linkato questa canzone. Così Iron Maiden mi ha distratto e mi ha colpito. Axos nemmeno lo conoscevo prima, e dopo aver ascoltato questa mi ha conquistato. La schitarrata iniziale che accompagna anche il ritornello è fantastica, caratterizza tutta la melodia oscura tendente al mondo rock. Il beat è accompagnato anche da un basso che nemmeno si sente a primo ascolto. Poi il testo colmo di riferimenti sociali mi ha lasciato senza fiato. La potenza di Iron Maiden è il grande testo. Poi io gli dò un'altra importanza simbolica. Grazie 💜
19) Kendrick Lamar - No Make-Up (Her Vice)
Ho avuto modo e tempo di riascoltare i vecchi pezzi di K.Dot. Questo album, Section .80, è una vera e propria pietra miliare del rap, per lo meno di quegli anni. Il testo di questa mi ha così colpito tanto da entrare dentro la vicenda. In breve si parla dell'aspetto fisico ed estetico di una donna. Vi faccio tuffare nelle parole di Kendrick Lamar. Nel ritornello, cantato da Colin Munroe, viene rappresentata la donna che si trucca e che viene amata nonostante curi il suo aspetto fisico, nascondendo le sue imperfezioni. Ma la voce di Colin vuole far notare che anche senza trucco la bellezza della donna rimane intatta. Infatti dice: "No makeup today". Apro una parentesi, preferisco una donna naturale senza trucco con tutte le imperfezioni che una donna piena di trucco, rossetto, rimmel, fard e altre merdate. Penso che distorce la realtà e non ti fa apprezzare la bellezza naturale di una donna. -Piè ma chi cazzo te l'ha chiesto?- Volevo dire la mia... scusa. Chiusa parentesi. Kendrick parte con la prima strofa. La ragazza gli chiede il "come sto?" estetico, lui gli risponde che è bellissima. Ma è una risposta non veritiera, perché sa quanto ci tiene a sentirsi dire quanto sia bella, mentre non è così. È soltanto una maschera che, appunto, distorce come è veramente. Continua dicendogli che esagera con i trucchi e che ogni imperfezione che ha la caratterizza e la rende unica. «Your imperfections is wonderful blessing» Una cosa più bella ad una donna non gli si può dire. Poi concludendo la strofa dicendogli che ama il suo sorriso, e che la rende bellissima. Ma quando ha il trucco sul volto quel sorriso sembra un espressione sfocata. Nella seconda strofa si completa il cerchio e tra il rap di Kendrick Lamar c'è la voce di Alori Joh, che interpreta in prima persona il soggetto in questione. Che alla fine avrà un nome. L'altrernarsi delle parole dei due è incredibile. È come se ci fosse uno scambio di parole tra i due, una specie di conversazione. Nella seconda strofa una differenza è anche che Kendrick non parla in terza persona di questa donna, ma Alori (che sostituisce alcune parti di Kendrick) racconta in prima persona, cambiando la visione. Poi lei ci tiene a precisare, dopo i svariati complimenti di lui verso la bellezza naturale, che non si piace. Non gli piace il suo aspetto fisico naturale. Odia le sue labbra, il suo naso, le sue sopracciglia. Però ama come è fatta interiormente. Poi nella conclusione: «It's the beauty in me, but what he don't see Is that I had a black ey- To be continued... 11» Qui si apre un mondo. Quello che non vedono è che ho un ***** nero. Per continuare, 11. La parola che viene censurata è "occhio". Lo conferma Kendrick nei live e anche genius mi dà una certezza in più. Si perché questa donna è stata maltrattata. E la storia di questa donna continua nella traccia numero 11 del cd. Keisha's Song (Her Pain). Ora questa donna ha un'identità. Keisha's Song è una canzone che parla di una ragazza che si è dovuta prostituire all'età di 17 anni. Ascoltava Brenda's got a Baby di Tupac e si prostituiva per la Long Beach Boulevard. Nella terza strofa Kendrick ci spiattella il fatto che lei venne molestata dal ragazzo della madre all'età di 9 anni. È per questo motivo che lei incomincia a prostituirsi, per colpa di quel figlio di puttana (testuali parole di K.Dot). La traccia finisce con la morte di Keisha. Accoltellata e stuprata da un suo cliente, lasciata morire in un auto. Kendrick ci ha tenuto a precisare che tutta la canzone è frutto di una storia vera. E che tutto questo racconto sia di "lezione" per tutti. Il motivo che spinge una donna a prostituirsi, la cattiveria degli uomini, il perdere la concezione di "essere umano". Concludo dicendo che Kendrick Lamar è davvero un ottimo artista che ha messo sotto gli occhi di tutti, esplicitamente una realtà che spesso si trascura. Nel mondo esistono tante Keisha che vengono malmenate, maltrattate, stuprate e che spesso queste cose vanno a incidere sulla psicologia e la sanità mentale della donna. In No Make-Up lei si truccava fondamentalmente per coprire i segni e i lividi sul volto. Il motivo concettuale è quello. Che poi Kendrick ha voluto creare un'altra canzone per approfondire il tutto, rende davvero importante il suo lavoro. Senza parole. Ho detto tutto e forse anche troppo. Pezzo incredibile. Solo applausi.
18) Rejjie Snow - Acid Trip
Nella playlist del 2017 ho veramente faticato a non mettere Purple Thusday nella top 20. Era arrivata alle ultime eliminazioni, ed ho rosicato. L'avrei voluta mettere perché era una bella canzone. Ma avevo promesso che l'anno seguente (questa playlist) si sarebbe ritagliato un posto nella classifica. E finalmente eccoci qui. All'ultimo (perché mi ero dimenticato di prenderla in considerazione) ha strappato questa posizione importante in classifica. Rejjie Snow. Irlandese, classe '93 ha completamente rapito il mio cuore nemmeno fosse una grande figa. Il suo sound molto ricercato e non comune nell'ambito rap, fa scalpore nelle mie laiche orecchie. Un grande utilizzo e padronanza degli strumenti musicali, soprattutto il pianoforte. Non so se lui è l'artefice di tutte le sue basi, ma chiunque abbia messo le mani nei suoi lavori è un gran produttore e compositore. Tutto questo mio grande amore platonico verso Alexander (suo nome di battesimo) raggiunge l'apice in una splendida giornata. Rejjie mi ha fatto innamorare con i suoi lavori, delle due canzoni che vi ho scritto prima (ma quanto cazzo è bella anche Sunny California?) e soprattutto questa qui, tanto da andarlo a vedere in concerto a Milano. In una splendida giornata di inizio aprile ho avuto la brillante idea di andare a vedere il suo live al Magnolia. Prima volta a Milano, ero come un passante, perché nemmeno ho visto nulla della città Ambrosiana. Al ritorno ho potuto vedere il Duomo, che è veramente figo. C'ha quello stile gotico che mi affascina un sacco. Però sto qua a parlà de musica, non a fa la guida turistica. Insomma, vado a questo concertino e prima dell'esibizione di Rejjie c'era un certo Wiki a cantare. Un rapper newyorkese niente male. Gli manca qualche dente, però è davvero bravo. Ascoltate Mayor e Pretty Bull. Mentre sto tizio cantava, di fronte a me c'era una ragazza che stava troppo in fissa per le sue canzoni. Si dimenava, ballava, si aggitava come se avesse di fronte Travis Scott che fa Goosebumps. M'ha fatto venì il mal di mare a forza di guardarla. Sembrava avesse le convulsioni. Poi parte l'intro di Dear Annie e così tutto l'album con tutte le sue canzoni celebri. È stato un live che mi è dispiaciuto vedere, ho visto poca partecipazione del pubblico, ero forse l'unico gasato e che faceva la pussy. Avevo preso il posto della tizia con le crisi epilettiche di prima. Le urla si sono sentite soltanto all'inzio di Egyptian Luvr. Questa nemmeno l'ha fatta. :( Però è stato figo vederlo, ma poco coinvolgenti e poco calore di tutti i fan. Carogne. Parlando di Acid Trip nello specifico è veramente travolgente. È stata una delle canzoni che più ho ascoltato all'inizio dell'anno. Base superlativa tanto che mi ci sono immerso e mi sono impersonato nelle parole di Rejjie. Ho immaginato una relazione "acida" con una mia ipotetica lei. Acid trip inteso come relazione che dà dipendenza e ti fa sentire rilassato. Quelle sensazioni quando sei sotto effetto. Non specifico di cosa. Quando fumi le sigarette quelle che non vendono dal tabaccaio. Sì, quelle col la puzza strana. Eh si, bravo. Quella che se le guardie passano ti guardano male. Ok, basta fare il coglione. Fatevi trasportare come me. Fatevi travolgere da questo viaggio acido.
17) boy pablo - tkm
Allora. I boy pablo sono una band norvegese, ve ne ho parlato distrattamente prima nel prologo. Quello che veramente c'è di speciale in loro è la semplicità di tutto. Lo scorso anno è finita nella top 20 una loro canzone... come dite? Non ve lo ricordate? Basta non me frega n'cazzo, se l'avete letto bene, sennò cazzi vostri. Lol. Loro a me piacciono un casino. Sono semplici, spontanei. Non c'è nulla in particolare che mi piace, se i testi o gli arrangiamenti, oppure la voce del cantante o le componenti musicali. L'insieme fa sì che funzionino così come sono: semplici, spontanei e puri. Puri. Sì, perché mi sembra di percepire un sacco questo. Che non ci sia un "voler fare qualcosa più di qualcuno" o il "voler sfondare e fare i soldi". Concettualmente trovo un volere esprimersi con la musica senza pensare tanto agli aspetti economici o consumistici. Si può dire consumistici? Va beh, io lo dico, cercate di capirmi. Potrei fare un parallelismo con un pittore o un poeta. Essi compongono poesie o fanno quadri per il semplice fatto di saperlo fare ed esprimersi, trasmettendo qualcosa al lettore o il critico. Insomma li trovo semplici tanto da potermi colpire così a fondo. Boh, a me sembra anche di percepire questo senso di semplicità anche negli occhi del cantante Nicolas Pablo (cileno ma cresciuto in Norvegia). Ma poi guardate i loro video, i post su instagram. Come fate a non amarli? Comunque tkm significa "te quiero mucho", per le origini sudamericane del cantante. Anche se è una "k" loro hanno spiegato che il significato è questo. Forse è te kiero mucho. Comunque manco mi spreco a tradurvi il significato. Spero un minimo che sappiate cosa vuol dire. Ma poi dopo gli ultimi istanti di canto «I'm tired of everything Let me know Oh, do you feel the same?» Parte l'assolo di chitarra che ti immerge i piedi nella riva di un lago. Più la chitarra suona, più vai verso l'acqua più profonda e sei completamente bagnato. Fino a che non ti ritrovi a galleggiare e a stare solo a largo di questo lago incontaminato, con un sole che riflette un colore oro sulle limpide acque calme. Che melodia. Detto questo godetevela ragazzi. Godetevela.
16) Snoh Aalegra - Time
Ho un piccolo episodio che riguarda non proprio questa canzone, però c'entra nella storia che vi racconterò. 30 agosto 2018 parto per Milano per andare a vedere il concerto di Ghemon al Magnolia. Arrivo in stanza poco prima di cena, esco e vado al concerto mangiando lì una pizza che aveva la consistenza del cartoncino colorato, con sopra pomodoro e mozzarella. Mi faccio il concerto. Bellissimo. Appena finito il concerto, poco prima di mezzanotte, mi metto seduto fuori dal locale. Aspetto mezzanotte e faccio uscire la top 20 del 2017. Figata. Pare Inception. Mando privatamente a il link della nota e aggiungo le canzoni nel tempo di 30 secondi netti. Finito tutto, torno in stanza e vado a dormire. Giorno dopo sveglia presto e colazione. Dopo aver fatto la figura dell'idiota con la cameriera del residence (gli avevo detto che il latte era scaduto, ma avevo confuso agosto con settembre... tipo 20/09 con 20/08... cose che succedono nella mia quotidianità) esco e vado a prendere l'autobus per la stazione. Arrivo in stazione abbastanza in anticipo. Incomincio a sentire musica e scrivere. Guardo ogni tanto il mio treno, ma il binario ancora non c'è scritto. [···] Mancano dieci minuti, ancora nulla? Vabbè io sto qua seduto aspetto. Non mi rendo conto che è passato un po di minuti e mi alzo per chiedere allo stand di Italo informazioni. Vado dal tizio e mi dice: "sì il tuo treno non c'è scritto, però sta partendo proprio ora al binario x. Guarda le porte che si chiudono e fagli ciao ciao con la manina" ovvio che non è andata così. Cioè la parte del ciao ciao con la manina. Corro verso il binario e le porte si chiudono mentre stavo per salire. E niente. Rimango a Milano. Vado allo stand di Italo un po inalterato dicendogli come era possibile che non era stato scritto il binario, loro fanno spalluccie ma mi imbarcano sul prossimo treno. Ah, dietro di me c'erano una ventina di persone che avevano perso il treno, non è che so matto e perdo i treni a caso, c'è stato un problema di fondo. Si poi è anche vero che so matto, non lo metto in dubbio. Mentre aspetto l'altro treno ero nervoso e incazzato. Per tranquillizzarmi ho ascoltato in loop due album: All American Bada$$ di Joey Bada$$ e appunto Feels di Snoh. E mi hanno calmato tanto. Mi ha calmato tanto. In particolare mi ha calmato proprio questa. Prendo il treno e torno a casa. ~The End~ Snoh Aalegra con una voce incantevole riesce a far emozionare (anche me che ho il pise*lo) una generazione di giovani, che però si distacca da tutto ciò che è mainstream. Bellezza incredibile anche quella fisica (ma non siamo qui per parlare di quello) che non sovrasta quella vocale. Un giusto equilibrio che rende questa artista unica nel suo genere. La vera fortuna è stata ascoltarla così dal nulla, senza avere delle aspettative. E cazzo, anche se avessi avuto delle aspettative me le avrebbe infrante. Chiudete gli occhi e lasciatevi guidare dalla voce di Snoh. Fatevi travolgere da questa melodia. Ascoltatela e poi ci rivediamo qui.
15) Johnny Marsiglia, Big Joe, Peter Bass - La Pioggia, Gli Applausi
Johnny Marsiglia e Big Joe creano dal nulla uno dei lavori più interessanti e caparbi di tutto l'anno. Big Joe ha creato delle vere e proprie situazioni ed ambienti dove JM ci ha deliziato ed è sceso a raccontare la sua storia. L'ho interpretato un po come un 2014 Forest Hills Drive. Un voler ripercorrere la propria infanzia, adolescenza e vita alle origini di tutto. Palermo. Big Joe ha la capacità di farti immergere in tutte le ambientazioni e il narratore Marsiglia ci racconta tutte le sfaccettature positive e negative del suo percorso da artista. Racconta senza filtri la sua città sempre più nel disagio, le difficoltà proprie, la famiglia, le paure, l'odio, gli amori, gli amici. Memory è un cd fatto con i controcoglioni. Parla, trasmette ed è piacevole all'ascolto. Ogni traccia ha una storia. Ogni traccia è un pezzo di JM e Jojo. Hanno avuto il coraggio di mettere se stessi e raccontare senza pensare ai ma e i se. E ci sono magistralmente riusciti. Ora, dopo aver parlato di Memory, parlo nello specifico di La Pioggia, Gli Applausi Mi ricordo quando uscì il disco. Era maggio dello scorso anno ed ero in un momento di stallo. Non avevo nulla in mano. Mi sentivo vuoto, mi mancava qualcosa. Cercavo di capire cosa. Volevo fare qualcosa, ma perdevo sempre la voglia. Era un periodo strano: lavoravo, il polline mi creava allergia e il muco otturava le vie respiratorie. Però la salute non era tanto un problema, ero in un momento che non capivo nemmeno cosa mi stesse succedendo. Avevo voglia di sfogarmi e di fare qualcosa. Invece ero svogliato e non facevo nulla. Ho trovato in questa canzone la forza di andare avanti. Ricordo che andai a correre con questo cd nelle cuffiette. Quando partì questa canzone aumentai il passo e cominciai a lacrimare. Forse era il vento che sbatteva sugl'occhi. O forse era l'emozione forte. Le parole che Johnny pronunciava con rabbia mi dava una grande forza di slancio. Avrei potuto correre con soltanto La Pioggia, Gli Applausi in loop, senza mai stancarmi. Le parole di questa canzone mi hanno trasmesso tanto. E questo sono riuscito a dirlo proprio a JM. Ho avuto l'occasione di conoscerlo e scambarci una chiacchiera al firma copie alla Mondadori. Ero davvero preso, però ho saputo con calma dire tutto quello che vi ho scritto qui sopra. Parola in più, parola di meno. Ho detto quanto fosse stato importante quel pezzo per me, e che aveva fatto breccia al mio cuore in così poco tempo. Lui era davvero contento, ho visto i suoi occhi davvero emozionati. Io non mi sono visto. Però ho la foto del profilo di Facebook mentre parlavamo e lui si vede sfocato. Io sembro un soggetto, lui, anche se sfocato, sembra interessato. È stato figo parlare con uno che fa musica e la vive a pieno. «Quando ho voluto qualcuno non c'era Ma la cosa che mi rattrista È che adesso quando non voglio nessuno Voglio qualcuno che capisca [···] Devo fare i conti con me stesso ora Credere solo in me stesso ora Sia per chi crede in me che per chi non crede in me Rendere immortale tutto questo ora Lavorare ore ed ore ed ore Camminare come sotto il sole Il passo consuma la superficie Perché anche se il cuore esplode La coscienza dice Fa come credi [···] Solo se ci credi Andrà come speri» Ho anche interpretato il significato del titolo come il rumore della pioggia si è trasformato nel rumore degli applausi. Dal nulla, alla notorietà.
14)J.Cole, kiLL edward - The Cut Off
Ok. È arrivato il momento. Ad aprile, toglie tutte le sue immagini su instagram. Carica due foto. In viola. Le due foto erano più o meno simili. L'unica differenza il luogo. Spiego meglio. Sulla prima c'era scritto di andare ad un locale a New York senza nulla. Sembrava una data di un live, ma senza biglietti, prevendite o cose varie. Chi primo arriva, meglio alloggia. La foto dopo era, chiamiamola "tappa" europea, in un locale a Londra. Credo il giorno dopo. Mortaccitua. Non potevi fa Roma eh. La felicità di quei giorni. Il 20 aprile esce KOD. J.Cole che fa uscire due album per due anni di seguito. Vabbè, 4 Your Eyez Only uscì a fine dicembre 2016, però me lo so pompato per tutto il 2017. Cazzo che album. Poi come al solito io sono imparziale, quindi J.Cole regna e voi muti. Capirai, la felicità di quel periodo nemmeno vi potete immaginare. Già stavo sperperando i miei soldi in cd, magliette e vinili. L'ultimo di questi ancora lo sto aspettando tutt'ora. Ancora sto attendendo un suo benedetto tour europeo. Porco due oh. Vabbè parliamo di The Cut Off che sennò vado in North Carolina a menaje. 💜 Avete presente che io sono innamorato di J.Cole? Sì? Bene. No? Ora vi spiego meglio. Oltre al fatto che lui è il mio rapper preferito, lo reputo anche una persona incredibile. Delle volte mi sbalordisce sempre di più. Tipo kiLL edward chi cazzo è? Mo ve lo spiego. Intanto KOD ha tre significati: Kids On Drugs, cioè l'abuso delle droghe e le stesse tematiche dei giovani rapper, King OverDosed, questo ricollegabile a kiLL edward, dopo ve ne parlo meglio, e infine Kill Our Demons, il voler uccidere i propri demoni dentro se stessi. Partiamo alla grande Cole. Allora, torniano a kiLL edward. Appena uscì KOD vidi due featuring nella cover, appunto questo kiLL edward. Io che ero in un misto di emozioni tra il fan fag, che stava squirtando dalla patatina che gli è cresciuta appena J.Cole ha messo la cover del cd su Instagram, e il "nooo, ma come un featuring?". Sì perché so anni che non collabora con nessuno nei suoi lavori. 2014 Forest Hills Drive non ci sono collaborazioni (però in G.O.M.D. c'è un gruppo che collabora, ma sul cd non ci sono feat in nessuna traccia), in 4 Your Eyez Only nemmeno (anche se ce sta Ari Lennox che fa i cori in due canzoni mi pare). Vabbè ha fatto il furbo come Prince e Ms. Lauryn Hill. Insomma so due lavori senza feat, mo se sdogana così. Dal nulla. Co no sconosciuto? E vabbè pazienza. *quando scopro chi è kiLL edward* Che cazzo de genio. Allora: kiLL edward è l'alter ego di J.Cole. È lui con la voce distorta. Però ha degli ideali diversi da J.Cole, appunto è il suo alter ego. Come per esempio è il portavoce della dipendenza dalla droga, dei farmaci, dell'alcool. È l'eccedere al vizio. Tipo il diavoletto che sta sulla spalla. Sì, il diavoletto di Kronk di Follie dell'Imperatore. Se non ve lo siete visto chiudete tutto, spegnete il telefono e andatelo a recuperarlo. No nevvero, vedetevelo dopo appena finito di leggere sto papiro. Anzi no, vediamocelo insieme. Così se famo due risate. La cosa figa, ma non troppo, è il nome: kiLL edward tradotto in italiano "uccidi Edward". Edward era il compagno della madre di J.Cole. Abusò della madre di Cole e fece perdere la casa dove crebbe. Ecco perché kiLL edward. Nella canzone "Window Pain - Outro" spiega anche più concretamente il nome. «All I wanna do is kill the man that made my momma cry» E si capisce anche quanto odio abbia ancora per quell'essere vivente che viene definito uomo. Che pezzo de merda. Ti capisco bro. Ti capisco tantissimo. Ti mando un abbraccio. Però fai un cazzo de live in Europa, ccheccazzo... Torniamo seri. Ok abbiamo parlato solo di J.Cole e non della canzone. E che c'è da dire. È una canzone che mi fa sentire bene. Perché ascolto le sue parole e mi specchio. Mi specchio nei pregi e nei difetti di Cole e kiLL edward. Cuore, fedeltà, insicurezze, sentimento, fede persa, paure. C'è molto di me, del mio passato, di come sono ora. È lo specchio di come sono. All'inizio dice: «I know Heaven is a mind state, I've been a couple times» e capisco la visione atea di edward, che la condivido anche io. Che alla fine di tutto ci sia soltanto il nulla e il buio. Poi edward continua con: «Gimme drink, gimme dope Bottom line, I can't cope If I die, I don't know I don't know, I don't know». Sono parole fortissime e sempre più che mi appartengono. Se muoio, non lo so. Non lo so. Non lo so. Poi è la volta di Jermaine: «had to cut some people off 'cause they was using me My heart is big, I want to give too much and usually». Sì, ho un cuore grande e spesso è un difetto, perché sbaglio a dare amore a chi non merita nulla. Non prendetemi per il culo ora che vi ho detto questo. Penso lo sappiate. Non sono un santo, però sono molto emotivo e voglio bene alle persone che ho accanto. Ma delle volte ho sbagliato e mi sono fidato di persone di merda. «You hit my phone, you need a loan, oh I'm a crutch now» eh, mortaccitua. Anche se non m'hai chiamato i soldi te li sei presi. Taccitua n'antra vorta. «I had to learn, I never had shit» Il fatto che io non abbia mai avuto un cazzo, penso che sia di dominio pubblico. Lo sa anche il papa. Poi infine vi metto le parole che più mi hanno dato forza in tutta la canzone. Per concludere il tutto, il beat è composto dal campionamento del pianoforte di "Dark and Mellow" di un compositore giapponese chiamato Takehiro Honda. «Time will tell who is on my side» Che dire. Grazie J.Cole.
13)Colle Der Fomento - Noodles
Appena ho visto che stavano tornando i Colle Der Fomento con un cd nuovo ho fatto un grande riascolto di tutta a loro roba vecchia. Odio pieno, Scienza doppia H e Anima e Ghiaccio. Tutti. I cazzo. De giorni. Li ho ascoltati davvero tanto. Scusate amici se vi ho fatto due coglioni mettendo le stesse canzoni quando stavate con me, ma dovevo regà.. Insomma dopo questo ascolto a ritroso degli scorsi album, a novembre i Colle der Fomento fanno uscire Adversus. Madò che bomba. Già vi ho spiegato quanto mi sia perso negli scorsi anni di questo favoloso gruppo. Non mi ripeterò. Però ho avuto come un forte senso di vuoto... che cazzo ho fatto tutto sto tempo? Nulla. Mi sono perso i migliori anni del rap italiano se non quello romano. Culturalmente parlando so veramente nulla di tutto ciò. E me ne pento di non aver approfondito a tempo debito. Però l'importante è stato averli scoperti in tempo. E nel momento giusto. Perché li ho ascoltati quando ne avevo più bisogno. Nel corso dell'anno sono stato svariate volte male. Il mio morale ha avuto dei sali e scendi molto duraturi. Più bassi che alti. Però penso alle cose belle che mi sono capitate. Che anche se sono state poche me le porto nel cuore. 💜 Il 16 novembre esce Adversus, ricordo di averlo ascoltato la mattina presto. A primo impatto non mi aveva detto gran che tutto l'album. Ho pensato: "ok, non sono cambiati più di tanto, però non è un brutto lavoro". Però sbagliai. Ascoltandolo sempre di più, ho potuto capire tutti i testi e quanto siano profondi e personali. La cosa più bella è stata il loro documentario che hanno proiettato agli inizi di dicembre. Ero solo, sempre più giù di morale e sono andato a vedere questa proiezione al Nuovo Cinema Palazzo. Mi hanno emozionato tanto, ed ho scoperto veramente ciò che hanno voluto dire in tutte le loro canzoni e il senso di tutto l'album. Alcune canzoni hanno colpito davvero tanto i miei stati d'animo. Ed ho trovato un amore grande da parte dei Colle per i fan e viceversa. Vedere anche un signore di cinquant'anni salire sul palco, emozionarsi ed esprimere un sentimento grande verso Danno e Masito ma anche verso gli altri ascoltatori come lui ma di differente età, è stato di grande aiuto per tutto quello che stavo vivendo in quel momento. Ho ascoltato ragazzi parlarsi di quanto aspettassero questo cd, ho visto i loro occhi emozionarsi al solo annuncio della parola "i Colle". Quella giornata è stata importante. Ho avuto modo anche di parlare direttamente con loro. Con Danno e Masito. Due persone fantastiche, che mi hanno accolto come se io fossi un fan da sempre. Gli ho parlato di non aver mai ascoltato nulla prima di qualche mese prima, e loro con naturalezza mi hanno tranquillizzato. Danno mi disse "meglio tardi che mai". Gli ho spiegato ad entrambi la difficoltà, del mio momento e quanto la loro musica mi stesse aiutando e si sono sentiti grati di quelle mie parole. Masito mi ha dato gran manforte. Grazie delle vostre parole. Grazie ragazzi. Grazie veramente tanto. Ok. Noodles è il protagonista del film "C'era una volta in America" ed è interpretato da Robert De Niro. Hanno ripercorso il film di Sergio Leone con una precisione incredibile. Creando un parallelo con la loro vita. Io non avendo mai visto il film ero molto distaccato da tutto, poi quando lo guardai rimasi innamorato del film e di questa canzone. Uno dei film più belli che abbia mai visto. Noodles è decisamente la mia preferita del album. Ho trovato delle parole che mi hanno colpito tanto da farle mie e di prendere forza in queste ultime. «Senza pensare a ciò che ho perso nel tragitto Tenendo stretto il meglio di me stesso che non ho mai scritto Ringhiando al buio contro una parete Grattando via la quiete saltando giù nel vuoto senza rete A picco nell'imbuto Dritto nel conflitto perché so che si rialza solo chi è caduto [···] Se ho lasciato è stato solo per salvarci E non tradirci e ritrovarci liberi e lontani da lucchetti e catenacci Forti anche contro la corrente eh sì Pronti a giocarci tutto sennò la vita è niente» Grazie Simone. Grazie Massimo. Grazie Colle. Solo amore.
12)Jorja Smith - February 3rd
Ho dei forti brividi quando riascolto questa traccia. Mi ricorda la scorsa estate passata in compagnia di un libro. Quest'anno non posso che incoronare Jorja Smith come scoperta più bella e sorprendente. In tutto e per tutto. Lei ha una voce incantevole, poi la base ci mette anche del suo. Non riesco più a commentarla. Mi viene voglia di buttarmi sul letto ed ascoltarmela finché non mi ha stufato. Ma non mi stancherà mai una canzone del genere. Forse questa potrei definirla la mia preferita di tutto l'album. Però... «So why don't you lose yourself for me? [···] When sometimes you could be lost, you could be found I've been lost, I've been lost again and I've been found Then I found myself but I'm constantly finding myself»
11) Kudasaibeats - Eventide
È questo il bello di scoprire musica nuova. Non sai mai che cosa ti può capitare. Nel prologo vi avevo accennato di questo Kudasai. Ma chi è? Kudasai è un ragazzo che fa musica (molto probabilmente nella sua dimora) con l'ausilio del computer e della chitarra. Fa questo genere di beat privo di una voce che rappa o canta. Quando l'ho scoperto lo ascoltavo perché mi rilassava e cercavo ispirazioni su quale tipo di beat mi piaceva di più. Incantato da questo tipo. Kudasai mi ha catturato. Mi ha portato nel suo mondo del lo-fi hip hop. È rilassante ascoltare tutte le sue canzoni, se poi quelle canzoni ti riescono ad accompagnare nella lettura di un libro. Sì perché ho letto la seconda parte del libro che vi ho detto poco fa, ascoltando solamente i beat di Kudasai, mettendo riproduzione casuale. Mi ricordo quasi tutte le tracce, ma i nomi spesso li confondo o me li dimenticato per questo motivo. Ero preso talmente dal libro che non mi interessava che canzone stessi ascoltando. Però questa me la ricordo perfettamente. Ricordo l'attimo che finì il libro ed ascoltavo proprio Eventide. Ricordo il vuoto che mi si è creato appena finì di leggere quel libro. Erano mesi che lo stavo leggendo ed avevo concluso tutto. Mi aveva lasciato con il voler rileggerlo di nuovo. Perché è stato veramente bello. Però non l'ho fatto. Ho voluto lasciarmi con il ricordo perfetto di quel finale con questa traccia come colonna sonora.
10) Rancore - Underman
Che album ha creato Rancore? Non è una novità che Rancore fa dei lavori incredibili. Le sue abilità liriche sono a dir poco eccezionali. Non ci sono parole per descrivere la sua mente. "Geniale" limita le sue capacità e potenzialità. Anni al fianco di Dj Myke, questa volta lo troviamo alla prima esperienza solitaria, con alcune collaborazioni nelle varie basi. Per alcuni è stato visto come un album che mancava di qualcosa. Quel qualcosa è stato rilevato nelle basi. Insomma, si è detto che si è sentita, appunto, l'assenza di Dj Myke. A parer mio, tutto l'album è incredibile. E le basi le trovo bellissime. Ci sono tracce che mi hanno fatto volare. Underman in primis. Ma vogliamo parlare di Sangue di Drago? Per non parlare di Giocattoli, Depressissimissimo e Questo Pianeta. Ma perché che v'ha fatto Beep Beep? Che cazzo de disco regá. Penso che sia un importante passo di Rancore verso la sua indipendenza artistica. Non sempre fare le stesse cose giova alla carriera. L'allontanamento da Myke ha fatto sì che si esprimesse a pieno con un album completamente suo. Non dico che con Dj Micio Nero (se fa chiama anche così, lol) non abbia fatto cose da lasciare il segno. Cazzo hanno fatto S.U.N.S.H.I.N.E., D.A.R.K.N.E.S.S., Non Esistono, Vivere 💜, Capolinea, Brutti e Cattivi, Disney Inferno e così via. Però con Musica Per Bambini ha creato un suo mondo. Sia liricalmente che musicalmente. In questa traccia vedo me. Io divento Undeman. Gli occhi della gente mi vede così, ma io invece no. I miei amici vedono il supereroe, non sapendo che sotto il costume ci sono mostri, debolezze e fragilità. L'ho interpretata così perché ho visto nelle parole di Tarek, il mio carettere. Quel supereroe colmo di insicurezze, paure e pieno di problemi. Che la gente guarda il costume pensando sia il paladino della giustizia. Ma in realtà è soltanto una misera maschera. «Nessuno sa io quanto tempo misi nella crisi Costruendo quei castelli di pastelli che in un colpo disfai [···] Io mi prendo così tanta colpa che sarà follia Pensare che ci sta qualcuno nella stanza Addormentarmi so che dipenderà da me Nessuno mi ha fatto una magia Addormentarmi so che dipenderà da me E se non mi addormento è colpa mia [···] Detesto l'atteggiamento stupido, elementare Che a volte assumo quando penso subito che va male» Poi, ultimo ma non meno importante, la parte di Underman che più mi definisce. «La notte nel letto dormo sempre sul bordo Così metto sotto al letto tutti i mostri che porto La mattina piano piano sotto il letto mi sporgo Li riconto poi li segno sul diario di bordo»
9) Mecna - Bugie
Piccolo aneddoto. Al suo firma copie di Blue Karaoke a Roma, stacco da lavoro, e vado direttamente alla Discoteca Laziale. Lui arrivava alle 17. Io staccavo alle 15, arrivo lì alle 15:15. Io ancora non avevo ascoltato l'album, fino a quel momento. Che faccio, che non faccio. Ascoltiamolo sennò mi pare brutto che vado lì e gli dico che nemmeno l'ho sentito. Sentito una cosa come 3-4 volte consecutive. Wow. Non lo so però. Devo ascoltarlo meglio. Entro dentro, saluti, abbracci, baci, io che divento una pussy con la fre*na bagnata, non riesco a compiere una frase di senso compiuto. Gli faccio vedere tutti i miei/suoi cd, alcuni anche doppioni ed altri anche imballati e lui mi fa: "Wow, ma alcuni sono nuovi, non li hai ascoltati? Te li autografo tutti?" Io in preda alla vergogna gli dico di no e gli regalo la maglia del Foggia (non chiedetemi come ho fatto a trovare una maglia del Foggia). Autografo di rituale sul cd appena comprato, due foto (che sembro un ebete), mega abbraccione di nuovo e vado via. Che dire l'album l'ho ascoltato tantissime volte nel corso dell'anno e mi ha conquistato sempre di più. Appena ascoltai tutto l'album rimasi leggermente deluso. Ma ascolto dopo ascolto ho avuto come l'impressione di sbagliare opinione. Ho notato che i vecchi lavori di Mecna musicalmente si assomigliassero e quest'ultimo ha una notevole differenza. Le basi sono costruite benissimo, ma con un accenno forte di musica e componenti elettronici. Non che nei scorsi lavori fossero brutti o privi di questi componenti, ma era molto leggera l'impronta. Parlo da amante di Laska. Con Blue Karaoke, Mecna con i suoi colleghi, ha voluto fare un passo importante e "sperimentare" questo genere molto più difficile. Dico difficile perché non a tutti può piacere. Disco Inverno è completamente beat e sample. Laska è con uno sguardo sulla musica elettronica, per certi versi: ci sono molte chitarre, qualche beat (prodotti da Big Joe, dai The Ceasars ecc.), pianoforti e un bel po di strumenti fighi. Ora nemmeno mi ricordo, però i primi tempi di Laska non era stato accolto benissimo. È stato criticato molto. Poi Lungomare Paranoia che segue la linea melodica di Laska, allontanandosi sempre di più da beat molto vecchio stile, cercando di ricreare melodie più complesse con l'aiuto di Alessandro Cianci, Iamseife e Lvnar. Gli ultimi due produttori di musica elettronica appunto. Poi il passo importante è stato quest'ultimo lavoro. Che a parer mio ha fatto il botto. Inizialmente, ripeto, non mi aveva preso, ma il tempo ha fatto il suo effetto. Poi le intenzioni di Mecna è di lasciare queste canzoni all'ascoltatore. Appunto di farle imparare a memoria e cantarle come in un karaoke. Per me ci è riuscito. Cioè io la maggior parte delle canzoni le so quasi a memoria. Ma io sono un discorso a parte. Ok, ho parlato anche troppo di tutto l'album. Ora parlo di Bugie. La canzone che ho reputato la migliore di tutto l'album. Ma ho cambiato idea un paio di volte. Perché ce ne sono una cifra belle. Basta pensare a Senza Di Me, Pratica, Non Sono Come Te, Piano B, Tu ed Io, Ottobre Rosso, Un Drink o Due. Tutte da lasciarmi senza fiato. Bugie l'ho apprezzata tantissimo dall'inizio alla fine. L'apice della bellezza l'ho raggiunta quando sono andato fino a Milano, la scorsa estate, a vedere il suo unico concerto estivo. Solo. Regà, piccola parentesi: andate a vedevve i concerti da soli. Non avete paura de sta soli in un concerto. Poi quando la musica parte, ve dimenticherete chi c'avete accanto. Poi se te fai due birre sei pure più preso, a tre birre te lasci andà a balletti vergognosi, se la musica lo consente. Chiusa parentesi. Prima del concerto avevo letto più volte il testo e quanto le parole fossero forti. Del resto Mecna non mi ha mai sorpreso, ha sempre avuto questa scrittura. La fine di un amore. Una cosa nuova per Mecna. E che odia quelle sporche bugie. Che logorano dentro. Quando ascoltai Bugie al Magnolia, lo scorso luglio a Milano, ero rimasto incantato. Per l'esibizione estenuante negli ultimi istanti di canzone. «Che fai cioè te ne vai o stai qui con me?» ripetuto tantissime volte, tanto che si capisce quanto anche lui teneva a quel rapporto. E che voleva sperare che la fine non sarebbe stata quella. Ho amato la parte della canzone che ripete quelle parole. Anche per l'eccesso delle stesse fino al capire quanto dolore ci sia dietro. L'aggiunta della voce elettrica, quasi con un autotune che distorce la voce, rende tutto più pesante. Quella voce distorta l'ho interpretata come un pianto. Anche quando dopo quella frase sembra fare versi di lamento, si capisce quanto lui ci sia stato male. Questa mia interpretazione della parte finale può anche essere esagerata o troppo estrema, ma quando sono stato sotto quel palco ho visto quanto dolore ha sputato su quel microfono. Era come se stesse buttando fuori tutta la tristezza e la rabbia di quelle bugie.
8) Mina - Un anno d'amore
Nelle prime righe di questa nota vi ho parlato della mia volontà nel ascoltare la musica italiana del passato. Tutti i suoi artisti più importanti che hanno fatto la storia della nostra musica. Mina non l'ho mai ascoltata prima di quest'anno. Verso fine dicembre un mio amico mi consiglia di vedere una serie tv: Master of None. Una serie tv che parla della vita di questo attore che fa cose, provini, esce con gli amici, con le ragazze ecc. Fondamentalmente non è nulla di che la serie tv, è molto blanda. Sono due stagioni molto carine. Nell'ultima serie il protagonista si trasferisce per un periodo in Italia e conosce usi e costumi del luogo, grazie anche ad una ragazza del posto che ci fa amicizia. Fino a conoscere anche la musica. Nell'ultima puntata c'è una scena davvero bellissima di lui che balla insieme a questa ragazza con questa canzone di Mina in sottofondo. La cosa che mi è piaciuta di più di questa scena è stata che la ragazza (appunto italiana, Francesca Mastronardi, l'attrice dei Cesaroni) traduceva in inglese le parole della canzone di Mina al protagonista, mentre appunto ballavano un lento. La scena mi ha davvero colpito davvero un sacco, tanto da farmi innamorare di questa serie tv. Se avevate in mente di vederla mi disp una cifra :(( Se invece non ve ne fotte un cazzo, vi linko il video così potete emozionarvi come ho fatto io vedendo questa scena: https://youtu.be/AhoqbtiDIw0 Non sarà la stessa cosa, però è per farvi rendere l'idea di perché mi piaccia cosi tanto questa canzone. Mina, ascoltata soltanto quel momento, mi ha preso e mi ha interessato tanto da sentire altro del suo repertorio. Se Piangi, Se Ridi, anche quella stupenda. Ma questa che è finita qui su mi ha catturato come un Pokémon. Sono follemente innamorato della voce di Mina. Mi incolpo a non averla ascoltata prima. Ma mi perdono allo stesso tempo riascoltandomela di nuovo. Di nuovo. E di nuovo. «Ricorderai Quei giorni felici Ricorderai Tutti quanti i miei baci E capirai In un solo momento Cosa vuol dire Un anno d'amore»
7) Foster The People - III
I Foster the People sono un gruppo che ho conosciuto quando ero un giovine ragazzo che passava le giornate andando a scuola, tornava a casa, e invece di studiare, giocava alla play. Passavo i pomeriggi a giocare a Fifa. Poi delle volte uscivo. Comunque, chi se la scorda Call It What You Want. Ye ye. Colioucciuuoo. Ye ye. Erano altri tempi, manco ascoltavo così tanta musica. Verso novembre un mio amico mi ha fatto ascoltare la prima traccia di questo album. Poi io man mano l'ho ascoltato tutto e sono finito in questa. Ipnotizzato dal ritmo che ti tranquillizza. La sua voce che ti culla. Un pizzico di elettronica che non dispiace affatto, rende tutto estremamente ben realizzato. Una sera questa canzone mi fulminò. Ero in preda a tante emozioni. Ero dispiaciuto, felice, con un senso di vuoto. Delle parole mi avevano spiazzato ma reso felice. Ero fuori al parco di fronte casa, con la pioggia fina che cadeva. La gnagnarella. Ascoltavo questa traccia e pensavo di essermi completamente armonizzato con tutto ciò che avevo attorno. L'asfalto bagnato, le luci delle macchine che passavano, i palazzi bagnati che sembravano piangere, i lampioni, gli alberi, la notte, la pioggia. Avete presente il panismo di D'Annunzio. Lui però si fondeva con la natura, io mi sono fuso con quello che ho di fronte casa. La merda, però era un momento di vera e propria trascendenza. Poi finita la canzone e sono ritornato Piero.
6) 6LACK - Sorry
Inizialmente non era prevista questa traccia nel grande scaglione delle prime scelte. Avevo messo 170 canzoni nella prima selezione. E non era prevista questa. Poi l'ho riascoltata e sono tornato indietro. Tutti i ricordi sono tornati e ho avuto un flashback. Lo scorso anno ho avuto un forte desiderio di sparire. Ho voluto allontanarmi dal mondo e scappare dalle persone che conoscevo. È capitato un viaggio mentre ero in queste condizioni. Sono partito per Londra ed ho oscurato tutti i miei rapporti relazionali. Tranne uno. Però non voglio soffermarmi troppo sul con chi ho voluto stare. Era un momento buio, cose del passato che erano tornate e che non ero riuscito a superare o dimenticare. Riascoltando questa traccia di 6LACK sono tornato indietro nel tempo. Sono stato male di nuovo. Ho pianto. Ho trascurato i miei amici. Per quale motivo? Ero caduto di nuovo nel mio "momento no". È stato un colpo al cuore quel periodo, è stato una successione di cose che mi ha fatto capire che non avevo dimenticato nulla. Quel maledetto giorno di qualche anno fa. "Nikes". Quella fine d'ottobre che sarà una ferita che non si rimarginerà facilmente. Sono di nuovo ritornato al mio passato con una consapevolezza: che non avevo dimenticato nulla e che avevo travisato il problema non pensandoci. Ma più ci penso più mi fa male. Volevo chiedere scusa a tutti i miei amici e non se sono stato assente in quel periodo, ero a pezzi. Volevo ringraziare chi nonostante tutto mi abbia tranquillizzato e mi abbia riabbracciato come se non fosse successo nulla o come se io non fossi sparito. E volevo ringraziare anche chi mi è stato vicino data la distanza. Grazie veramente tanto. Ecco il perché questa canzone è così in alto. Mi ha tirato fuori tanti ricordi in poco più di 3 minuti di beat. Per me significa molto questa canzone. È lo scusarsi per essere stato egoista ed aver pensato a me stesso in quel momento piuttosto che stare con gli altri. Ma io non ce la faccio a stare con gli altri quando sto male. Perciò vi chiedo scusa per essermi assentato. E grazie per chiunque mi sia stato accanto e ancora è qui con me.
5) Florence + The Machine - The End of Love
Ho amato alla follia questa canzone. Nel nuovo anno l'ho odiata. È veramente qualcosa di... Senza parole. Certe volte si cerca di trovare le parole giuste per descrivere qualcosa. Ma delle volte bisogna evitare di dirne perché non esistono. Nessuna parola può essere fedele a ciò che voglio intendere in questa traccia. In questa canzone io non riesco a delineare un commento. Ogni parola sarebbe superflua. Ma dei giorni l'ho odiata talmente da non poterla ascoltare. Nello scorso anno è stata una delle canzoni più belle e incredibili che avessi mai ascoltato, nel nuovo anno non l'ho potuta più ascoltare. L'ho odiata. Questo commento lo faccio senza ascoltare la canzone, perché non ce la faccio. Ogni canzone che commento la ascolto in loop, finché non finisco le parole per descriverla. In questo caso non ho forza di mettere play. Ho ricordi forti che preferisco non ritirare fuori. Preferisco che l'ascoltiate voi e mi diceste cosa vi trasmette. Se un giorno ci dovessimo vedere, vi spiegherò a voce cosa mi ricorda questa canzone. Per ora lascio un tassello mancante in questa playlist. Perdonatemi.
4) Johnny Rain - Erösia
La riascolto ed ho ancora i brividi. È come la prima volta che l'ho ascoltata. Avete presente la playlist Discovery Weekly di Spotify? Che si aggiorna settimana per settimana seguendo chissà quale algoritmo. Io ogni tanto gli do un ascolto. Verso dicembre dello scorso anno, forse gli inizi, mi imbatto in questa splendida canzone. Erösia. Che non so nemmeno cosa significhi. So soltanto che sono rimasto estasiato da questa traccia tanto da ascoltarla tantissime volte. Sono stato completamente catturato dalla magia che Johnny Rain ha creato in poco più di cinque minuti. L'inizio in punta di piedi. Gli uccelli che cinguettano. Ha ricreato un vero e proprio mondo. Non riesco a trasmettervi ciò che mi ha fatto provare. Sto cercando di farvelo capire ma è davvero difficile. Sembra di sognare in un posto circondato soltanto da alberi, acque incontaminate, animali docili e uccelli che svolazzano e cinguettano sugli alberi. È una cascata questa canzone. Una cascata di acqua che lava tutte le impurità che ho addosso. Non lo so perché penso a questo. È una mia sensazione che avverto al solo ascolto. È qualcosa che va oltre al semplice sentire con le orecchie. Trasmette molto di più. Rare volte una canzone mi colpisce così tanto. E meno male che esistono canzoni del genere. Musicalmente è qualcosa di sublime. La parte che amo di più è il dialogo che dovrebbe essere una registrazione della mamma di Johnny Rain. "«To imperfect people than love each other perfectly [···] Never go ahaed by yourself, son [···] Bring hope to the people than ear your music, son [···] Love is real» Tutte queste parti le ho provate a scrivere da solo, ascoltando più volte questa traccia meravigliosa. Non c'è un testo con i dialoghi della madre e di Johnny. Un vero peccato. «If water can turn to wine, And a worm into a butterfly, then So what if I believe a flower can bloom beneath the concrete? God told me, The line for impossible is where you set your box and lay in it I’ll lay anywhere with you.» Però sembra di percepire l'amore di una madre che sostiene il figlio in quello che ama fare. «Love survives in all, all of you»
3) Jorja Smith - The One
Siamo arrivati al terzo posto con Jorjetta. Cazzo di album ha creato. Lost & Found. Perdersi e ritrovarsi. Mi sono perso un mucchio di volte durante l'anno, ma mi sono ritrovato altrettante volte. Ora basta parlare di me, parliamo di The One. Non è la mia preferita dell'album. Lo è di un'altra persona. Io sono molto legato. Sia alla canzone che a questa persona. Ho forti ricordi di tutto l'album di Jorja Smith. Ricordo di averla conosciuta così dal nulla, senza nemmeno sapere chi fosse. Un piccolo commento di questo album mi è stato detto: "è un album da scopata". Da paura ce vado a nozze. Mi piacciono le canzoni molto lente e passionali. Però. Però non è stato così. Se lo si ascolta una volta si può giudicare così. Ma l'ho ascoltato numerosissime volte, e lo reputo uno degli album più belli di tutto l'anno. Ci sono canzoni che ti colpiscono, come questa, On Your Own, Tomorrow, February 3rd, Don't Watch Me Cry, Blue Lights, Teenage Fantasy. Sono tutte incredibili, che mi hanno lasciato col fiato sospeso. Ho forti ricordi appena le ascolto perché mi ricorda questa estate. Avevo conosciuto una persona che mi ha consigliato un libro. Anzi due. Però uno mi ha lasciato il segno. Quel libro me lo porterò nel cuore. È un forte legame che ho con quella persona. Come fosse un coltello dentro me. Ogni volta che ascolto una traccia di Lost & Found mi vengono in mente le pagine di quel libro. E mi ricordo di quei giorni spensierati che concludevo il lavoro e stavo iniziando la mia vacanza da disoccupato. Però quest'ultima cosa spezza la romaticità e l'essenza che mi ha dato l'album e il libro. Insomma Jorja Smith mi ha accompagnato per tanti giorni, finendo per diventare parte della colonna sonora di quel libro. The One perché è così in alto rispetto alla mia preferita February 3rd? Per i ricordi del libro, ma soprattutto per il forte legame con quella persona che ho avuto e che ho ancora tutt'oggi. The One per me vale molto di più di una canzone preferita. Quando ci sono dei sentimenti che vanno a colpire un qualcosa di tangibile (o in questo caso di udibile) diventa difficile non dargli importanza. «Even if I feel this way I don't wanna feel this way»
2) Mecna - 31/09
Appena avevo letto il nome di questa canzone ho detto: "vaffanculo Corrà". Ho pensato fosse forzato dal dover continuare questo "brodo" delle date. Dopo 31/07 e 31/08 esce 31/09. Non mi andava a genio sta cosa del continuare la saga, giuro. Mi ha dato fastidio. Poi l'ho ascoltata. E non mi ha detto nulla. L'ho riascolta. Ancora. Ed ancora. Ed ancora. Poi incomincio a metabolizzare il testo. La canzone ruota attorno ad una nostalgia velata. Sembra seguire la tristezza e la linea delle due canzoni scritte a data. Ma con un differenza sostanziale. Perché se ci penso anche le altre due parla di nostalgia, tristezza e amore finito. Parla di un addio. Ma questa è diversa. 31/09. No, non esiste. E la cosa bella è quella. Racconta di un addio questa canzone, come le altre due. Ma è un addio che verrà detto proprio il 31 di settembre. Ma il senso dietro quel addio mi ha lasciato senza parole, appena l'ho capito. Un addio che non verrà mai detto. Perché 31/09 significa mai. E dopo averla ascoltata anche al live di Milano, e dopo alcuni mesi anche qui a Roma, ho colto la felicità di Mecna a fine concerto. Perché ogni live ti lascia sempre con quel amaro in bocca. Finisce il concerto e tu sei esaurito da emozioni che vanno dalla tristezza, al dolore. Si balla anche ai live di Mecna, tipo quando parte Faresti Con Me (che la dedica sempre alle ragazze), Roar, Sono Fatto Così. Non è soltanto una presa a male, ci si diverte. Il Tempo Non Ci Basterà Mai. Pure in questa canzone dà il meglio di se. Insomma, dopo il concerto di Mecna, solitamente ti senti triste, perché ti porta nel suo mondo. E ti ci fa immergere anche per i giorni successivi. Dopo l'uscita di quest'ultimo album e cambiato completamente l'effetto. Perché come dice anche in Un Drink O Due «C'ho fatto quasi un disco intero per dimenticarla Tu sei arrivata come i fulmini in spiaggia» si capisce quanto sia cambiata la situazione. Di questo sono felice. Perché Mecna mi ha cresciuto. Da quando sono un piccolo teenager, mi ha cresciuto con Disco Inverno, i vari EP in freedownload e singoli sparsi qui e lì. Poi Laska. Mamma mia Laska. Grazie ancora. Lungomare Paranoia. E infine siamo arrivati qui. Blue Karaoke. Dove qualcosa è cambiato. E finalmente a fine concerto non c'è la sensazione di tristezza che ti fa percepire Mecna. Alla fine di tutto ci mostra quanto sia cambiato. E quanto sia felice. Grazie. Ho un piccolo aneddoto per voi. Lo scorso anno vi ho raccontato il riassunto del concerto di J.Cole a Francoforte. St'anno volevo condividere con voi una parte del concerto di Mecna. Quello a Roma. Al Monk. Sicuramente uno di voi che sta leggendo, già starà ridendo, perché ha assistito a tutto ciò. Verso novembre, credo il 23, Mecna fa tappa al Monk di Roma in concerto. Io e un mio amico siamo andati a vederlo. Il mio amico parcheggia, poso il giacchetto in macchina e ci incamminiamo verso il posto. Prima di entrare c'era una fila per rinnovare le tessere Arci. Noi due eravamo in fila. Dopo aver aspettato un bel po di minuti incomincio a sentire freddo con solo una longslive addosso (genio, a metà novembre co na magliettina a fa er figo che non sente freddo, poi er giorno dopo sto co la broncopolmonite), dico al mio amico che vado a prendere la giacca in macchina che stavo rischiando l'ipotermia. Vado a prendere questa giacca in macchina. Apro il cofano (l'avevo messa lì, perché casomai aprono la macchina fregandosi una giacca di jeans che fa schifo al cazzo), faccio un passo indietro per far aprire completamente il cofano, ma faccio cadere un segnale stradale che era messo li a terra. Rialzo il segnale stradale e appena rialzo la testa dò una mega-craniata sul cofano che non si era aperto del tutto. Dopo aver imprecato, metto la giacca, chiudo la macchina e torno dal mio amico in fila dolorante. Avevo il cappello di lana, perciò mi sono detto: "vabbè ho attutito il colpo", però stavo ancora stordito dalla botta sulla fronte. Raggiungo in fila il mio amico e gli racconto l'accaduto. Lui ride (e sicuro starà ridendo ancora adesso), ma poi appena alzo il cappello e gli dico: "che me so fatto qualcosa?". Grondavo di sangue. Tutto il cappello sporco di sangue. Lui mi diceva: "te la senti di entrare?" Che cazzo de domande? Metto un fazzoletto a evitare che il sangue vada a sporcare ulteriormente il cappello, prendiamo tessere e biglietti ed entriamo. Tutto il concerto co sto cazzo de fazzoletto pregno de sangue. Poi ad una certa l'ho tolto perché stavo troppo preso dal concerto. Finisce il concerto e aspettiamo sotto al palco. Sapete ste cose le fa spesso, lo dice anche nelle canzoni "ci vediamo sotto al palco", ma per me è stata la prima volta a farlo. Aspettiamo insieme un tipo, che poi inizio a chiacchierare e spiega che per lui sono 5 volte che lo becca dopo il concerto. I tipi della scenografia del palco ci dicono che dovrebbe uscire fuori, ma all'esterno del locale. Andiamo dietro in un vicolo e spunta fuori sto gigante. Tacci quanto cazzo è alto. Spunta fuori pure Lvnar, che era palesemente ubriaco. Dei ragazzi si fanno una foto e poi tocca a me e il mio amico. Io lo abbraccio come fosse un fratello e non lo lascio più. Poi saluto anche Lvnar e ci facciamo una foto tutti e tre insieme. Io con un sorriso che mi vergogno anche soltanto a parlarne. Il giorno dopo parto per Napoli con quel bozzo sulla fronte più grande del Vesuvio. Torno a casa pensando che sia stato il giorno più bello dell'anno. Anche per la capocciata al cofano che mi ha lasciato la cicatrice. Ma consapevole che non era così. Il secondo più bello dell'anno. La prima è stata una giornata di fine giugno. Ma questa è un'altra storia.
Siamo arrivati agli sgoccioli. Tutto si sta per concludere. Prima di lasciarvi alla prima canzone dell'anno vorrei ringraziare di nuovo tutti. Chi ha fatto parte del mio anno, chi mi ha consigliato musica e chi mi è sto accanto. È stato un anno incredibile. Per le difficoltà e per le gioie che mi ha regalato. Vorrei dirvi che quest'anno ho capito una cosa in più della musica. Ho capito che oltre ad essere arte ed essere una forma di espressione, collega artista ad ascoltatore con un filo immaginario. Così come ascoltatore con un altro. Un legame che non esiste ma li accomuna. Nella canzone che andrò per stilarvi per ultima rappresenta questo. La bellezza di ciò che riesce a trasmettere una canzone data la distanza. L'artista che riesce a trasmettere emozioni all'ascoltatore. Che lo arricchisce in qualche modo. Ho capito anche che la musica è sempre bella, e va capita. Rare volte è creata per essere brutta. Ma un artista crea per fare apprezzare, ed io ascoltatore devo avere la percezione di apprezzare ciò che ha fatto. Se non riesco ad apprezzarlo non vuol dire che sia brutta, ma soltanto che io non trovo la sua bellezza. Tranne per il raggeton. L'espressione di fare musica è come dipingere, disegnare, scolpire, scrivere poesie, romanzi od altro. Una persona crea arte per poter trasmettere qualcosa che possa diventare un sentimento, che sia positivo o negativo. Poi c'è anche il fattore di passare momenti in compagnia della musica. Così da collegare certi ricordi ad una canzone in particolare. Tipo quando sei innamorato e dedichi una canzone alla tipa. Poi ti ci lasci e la risenti, pensando a quanto sei stato coglione a dedicargli "Senz e te non pozz sta" de Gianni Celeste. Quindi questo. Vi lascio alla fine dei giochi. Grazie per aver letto fino a fine. Ci ho messo tutto me stesso per farlo uscire il giorno del mio compleanno. Un regalo a voi. Non a me. Ho passato giorni a scrivere e scrivere perché ho trovato terapeutico ricordare cosa ho ascoltato e fatto lo scorso anno. Mi sono divertito. Altri giorni meno. L'ho passato con voi. Che è stato figo. Sperando che anche i prossimi anni continuerò ancora a scrivere per la musica. Così se da vecchio avrò l'Alzheimer mi ricorderò che cazzo ho fatto da giovane. Vi ringrazio dal profondo del cuore, perché quest'anno è stato un anno fantastico, pieno di emozioni e di sentimenti. Un anno che dimenticherò difficilmente. Amici e persone care che state leggendo questo: vi voglio bene. Grazie per aver reso incredibile tutto ciò. Ho scritto tanto. Troppo. Ci vediamo il prossimo anno.
1) Mac Miller - So It Goes
L'ultima canzone dell'album. So it goes. Così è andata. Ho due concezioni di questa canzone: la prima è quella più ovvia, quella della fine della relazione con Ariana Grande e lui che mette un punto ed esclama: "è andata così". L'altra concezione è più personale: la sua scomparsa. Come vi ho detto qualche parola fa, questo album l'ho ascoltato davvero tanto. Sia appena uscito ed anche dopo la morte di Mac Miller. Inizialmente avevo inteso tutto l'album come una rivalsa, un voler reagire alla relazione finita male con la popstar. Ho pensato che volesse mandare un forte messaggio anche riabilitativo. Perché nei mesi precedenti all'uscita di Swimming, uscivano articoli dove era coinvolto in un incidente automobilistico contro un camion. Delle notizie che descrivevano le condizioni del rapper davvero pessime. Sempre sotto sostanze stupefacenti ed alcool. Poi silenzio fino al 13 luglio, con l'uscita del singolo Self Care. Poi il 3 agosto. Swimming. Nuotare. Nell'intro del disco (Come Back to Earth) parla di se stesso che prima stava affondando e che poi stesse imparando a nuotare. Ecco perché ero davvero felice per questo cd. Ero felice che stesse reagendo ad un periodo di depressione, vizi e abusi. Umanamente mi sono sentito vicino a lui, come lo scorso anno capitò a Ghemon con Mezzanotte. Poi il 7 settembre. La sua scomparsa. Mi sono sentito vuoto. Ho avuto la sensazione di essere morto anche io. Perché non ce l'aveva fatta. È difficile reagire dopo la fine di una fine di una relazione. Perdi la concezione di tutto, se chi perdi era come una certezza o un punto fisso. Ti senti crollare il mondo addosso. Penso che quasi tutti ci siano passati. Non auguro a nessuno di lasciare una persona o, peggio ancora, essere lasciati. Amatevi. Amate e fatevi amare. Sembro un hippy del cazzo. Torniamo seri. Dopo la morte di Mac ho sentito un forte senso di vuoto dentro me. Il ripetere la stessa storia con la scomparsa di Chester l'anno prima ancora. Come se i miei punti di riferimento musicali stessero scomparendo man mano. Creandomi soltanto dolore. Non ho preso bene la scomparsa di Mac Miller, tanto che me la sono portata per doversi mesi dopo questa negatività. È stata, in parte, anche la ragione per cui sono voluto sparire dalla faccia della terra alla fine di settembre e inizi di ottobre. Ho avuto la voglia di lasciare tutto e tutti e scappare dal mondo, rifugiandomi in me. Volevo stare solo. Perché non trovavo nulla che mi rendesse felice... Volevo condividere con voi il commento a caldo, il giorno stesso della sua scomparsa, così da rendere l'idea e canalizzarvi in me in quella giornata. «È stata una giornata triste. Come lo sarà domani. Ed ancora domani. Ed ancora. Ancora. Gli ho voluto bene. Come se fosse stato un fratello. Il fratello poco più grande di me che ha vissuto le mie stesse cose e me le ha spiegate man mano. Con tutti i suoi album. Pregi e difetti. Il bello e il brutto. Cosa non ha fatto Mac. Oggi ho saputo apprezzare di più il suo ultimo album. Anche se ho colto dei piccoli riferimenti o sospetti che forse avrebbe deciso tutto già da un bel po. Spero di sbagliarmi. Il fatto che mi rattristisce di più è aver visto dei grandi artisti aver partecipato a Swimming. J.I.D, Snoop Dogg, J.Cole, Thundercat. Non ce la faccio ad accettarlo. Ma perché ogni cazzo di volta è sempre così? Innamorarsi di un cantante che tocca delle corde profonde dell'animo. E poi sapere che non de l'ha fatta perché non è riuscito a nuotare. È affogato. Come dice nell'intro, prima affogavo ora sto nuotando. È difficile accettare che sia affondato. Da solo. Odio anche il fatto che ora la gente addossi la colpa a quella ragazza innocente. Ariana. Che cazzo ha fatto quella povera donna? Il problema non era lei. Perché cazzo non ce l'hai fatta Mac? Perché? Perché tutto questo? Non lo sai.. nemmeno tu forse. Non l'hai mai saputo neppure tu. Veramente. Sono proprio senza parole. Oggi non avrei voluto fare nulla. Invece avevo preso impegni ed è andata così. Ho assistito sempre che quando una persona se ne va, tutti riconoscano il suo vero valore. È la cosa che mi mette più tristezza. L'uomo apprezza le cose dopo averle perse o quando non le ha più. È meschino. Ora staranno tutti sbavando dietro a tutte le canzoni che Mac ci ha lasciato. La cosa che mi rende felice è che non rientro in quelle persone. L'ho conosciuto e l'ho apprezzato molto. Nei primi anni quando ancora non ero cosciente del rap e hip hop, cercavo qua e là qualcosa di nuovo. Mi ricordo ancora, come se fosse ieri una playlist di canzoni rap. La prima era di Chance the Rapper. Cocoa Butter Kisses. La playlist andava avanti e io che diventavo sempre più quel che sono ora. Pian piano cominciai a scoprire un nuovo mondo. Ricordo anche un tipo che era sempre presente nei suggerimenti, ma non me lo inculavo, per chissà quale motivo. Aveva un nome strano. Come si chiamava quel tipo? Ah si! J.Cole credo. La playlist andava. Finche non capitò Best Day Ever. La mia prima canzone di Mac che ascoltai. Lì nacque tutto. Tutto l'amore. Ancora me lo ricordo. Poi le varie canzoni come Nikes On My Feet, Senior Skip Day, Frick Park Market, Knock Knock, Diablo, Kool Aid and Frozen Pizza... Mi ha fatto scoprire un mondo. Quel piccoletto che forse era alto quanto me o addirittura meno... Mi ha lasciato un vuoto. Mi ha fatto piangere. Ora sto con le lacrime agli occhi. Questo è quello che chiamo anche musica. Emozioni così forti da poter far piangere i fan. Gli ascoltatori. Saper trascendere le emozioni con la voce. Il testo. Le parole. La cadenza. La musica. La sinfonia. La base. Tutto. Ecco perché butto il mio tempo qui. Perché ho bisogno di tutto ciò. Un vuoto da riempire. E questo è l'unico rimedio. Non altri punti di sfogo. Non ho vissuto stando sempre bene. Ho sempre sofferto. Per ogni cosa. La musica è sempre stata lì a consolarmi. Nel bene e soprattutto nel male. Ed oggi sono qui. A parlare di un cantante che non c'è più. Di uno che ci contavo. Ed invece... Un piccolo rimorso è stato non averlo visto dal vivo. Avrei voluto cantare lì sotto al suo palco. Vederlo. Magari abbracciarlo. Un maledetto giorno ci ha divisi. Spero di rivederlo un giorno. Ma so che non sarà così. Grazie mille di tutto Malcom. Grazie delle parole. Grazie per la musica. Grazie per tutto. Anche se oggi è il giorno più brutto, oggi sarà The Best Day Ever. Avrei voluto non piangere. Ma alla fine sono caduto in basso. So It Goes mi ha ucciso letteralmente. Il pomeriggio qualche lacrima scese per il video di Best Day Ever. Dopo aver visto un video (che non sono molto sicuro sia vero) dove Mac nelle sue ultime storie fa ascoltare l'ultimo pezzo proprio di So It Goes, diciamo ci sono rimasto. Mentre stavo scrivendo, ascoltavo il suo album, e mettevo in repeat Wings e Dunno. Poi ad un certo punto passo ad So It Goes e quando arrivano gli ultimi istanti di canzone scoppio a piangere. Tanto da fermarmi. Dopo aver scritto tutto mi sciacquo e vado a dormire. Prima di dormire lo voglio riascoltare. Swimming in play. Sto per addormentarmi. Ma poi arrivano le ultime canzoni del cd. Mi sveglio dal mio assopimento in 2009. Arriva quella. So it Goes. Mi dico: non succederà nulla. Tutto bene, ma sempre in quel maledetto istante perdo il controllo e ricomincio a piangere, ripetendomi dentro me stesso: "grazie Mac. Grazie per aver reso stupende le mie giornate. Grazie di essere stato con me anche se non c'eri. Grazie della musica, delle parole. Grazie di tutto". [···] È questo il bello della musica. Sentirsi vicino ma stando a chilometri di distanza da artisti, fan, o persone che condividono gli stessi gusti musicali. Ho capito di essere molto legato a queste cose. Davvero tanto. Grazie Mac.» Ecco cosa è stato per me questa canzone. E continuerà ad esserlo. Se non fosse venuto a mancare Mac la canzone non sarebbe qui. Perché il significato che gli do io è questo: è andata così. Lui se n'è andato. E doveva andare così. E mi ha lasciato questo grande ricordo che io porterò sempre nel cuore. Grazie di tutto.
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Mi chiamo Aretusa e quelle due là che stanno bevendo stravaccate sotto alla tenda in riva al mare ,color panna e grande come una piazza d’armi, sono Zoe e Marnie. «Da quando sono diventata schifosamente ricca mi annoio» dice Zoe « penso che chiederò al cameriere di portarmi un’oliva per volta , tanto per fare qualcosa e vederlo sgambettare. Magari senza ciabattine, che la sabbia brucia, così lo guardiamo saltellare»
« A me manca il lavoro alla cassa del super, vuoi mettere stare tutte quelle ore al giorno a sopportare svitati e maleducati ? Quasi quasi ci ritorno. Ah no, peccato , non posso , ho appuntamento tra un’ora dal parrucchiere » dice Marnie Le vedo sorridere , hanno gli occhi luminosi , sono felici mentre prendono in giro i ricchi da sempre, quelli abituati ai soldi da tutta la vita. Loro ricche lo sono da poco, una lo è diventata grazie alla sua macchina fotografica e l’altra grazie alla sua voce, entrambe aiutate anche da una bella botta di culo. Il marito di Zoe adesso dà lezioni a un solo Gianfufi al mese, prende un trilione all’ora, tanto Gianfufi ha il collare di vere pietre preziose. Il resto del tempo si dedica a gratis ai cani derelitti, gli ultimi degli ultimi, adesso se lo può permettere. Il marito di Marnie ha guadagnato quello che guadagnava in un mese stampando i biglietti di visita a un paio di vippissimi imprenditori . I biglietti erano solo 5 per ogni imprenditore , ma li hanno voluti con LUP. MANN. davanti al nome in oro zecchino. Lui li ha fatti in mezz’ora poi è tornato ai lavori di grafica che lo interessano, senza doversi preoccupare se rendono o no. E io scrocco la tenda in riva al mare. Ma mi scoccia, quindi scrocco anche pranzi e cene e aperitivi e massaggi, almeno mi sento in colpa per qualcosa di concreto. Mentre pigramente mi abbronzo , mi giunge la voce della Baronessa Giancarla Mazzarella Salviati Ginori in Ginori ( mai disperedere il patrimonio, quando è possibile ), nostra vicina di tenda « Che nevvi, mia cava, nonostante abbia seguito al dieta dell’alga albina alla letteva, temo di esserve ingvassata di 752 gvammi. Che delusione, il medico che me l’aveva pvescvitta diceva che eva l’ultima fvontieva in matevia di diete» La guardo pensando che è davvero magra nonostante i grammi presi, più che di una dieta avrebbe bisogno di un logopedista. E di uno psichiatra. E un’idea comincia a prendere forma nella mia mente. Nei due giorni successivi mi diverto a tirare giù una specie di opuscoletto, inventandomi una dieta . Si tratta di una dieta a base di lavarone, che a occhio e croce mi sembra possa assorbire piuttosto bene grassi e zuccheri, rallentandone l’assorbimento. Un paio di palline da ingerire mezz’ora prima dei pasti, qualche ricetta di minestrone di lavarone , frittelle di lavarone e lavarone caramellato. Aggiungo per sicurezza qualche compressa di anfetamina, che aiuta anche a far tardi la sera, ci metto due nomi scientifici per fare scena, quindi il lavarone diventa Egaropila . Egaropila in tutte le salse e Fentermina al bisogno. Ovviamente bere molta acqua, che gonfia l’Egaropila. Mi pare possa andare. Passo dal marito di Marnie e stampiamo una manciata di opuscoletti, che poi spargo a casaccio per lo stabilimento balneare . Una settimana dopo vedo la Baronessa al bar con l’opuscolo in mano, sembra radiosa, mi viene incontro abbronzatissima nel suo costumino troppo succinto anche per una giovane, figuriamoci per lei. « Tesova cava, ma è pvopvio lei l’Avetusa ideatvice di questa dieta innovativa ?» Io comincio a sudare freddo, cerco con lo sguardo il supporto delle mie amiche ma loro fingono di essere molto interessate al listino prezzi che hanno sul tavolo. « Baronessa ! Che piacere vederla! Si l’ho scritto io ma sa com’è, come ho precisato anche nell’opuscolo non sono un medico, diciamo che si tratta di un’intuizione , una sensazione » minimizzo sudando freddo La Baronessa sembra esaltata, mi pare che abbia anche gli occhi spippati, temo sia l’anfetamina. « Ma chi se ne fvega delle lauvee mia cava, sono supevate. Lei mi ha vesa felicissima, gvazie a lei ho pevso due chili in una settimana, se vado avanti così tva due mesi mi vesto da 0-12 Benetton, non sa la gioia » Comincio a sentire un suono strano, sembra un criceto in un frullatore ma sono Marnie e Zoe poco distanti che cercano di trattenere le risate. «Ma mi dica, come è avvivata a questa felice scopevta ? » insiste la Baronessa Io sono nel panico e butto là qualcosa a proposito dei miei viaggi in Cina e Giappone, farfuglio qualcosa infilando parole come “alghe “ “benefici” “dimagrimento” “curiosità personale” Poi mi faccio forza e le domando « Le sono piaciute le ricette ? » La Baronessa di colpo si fa seria. Un’ombra le attraversa il volto color cuoio segnato dalle rughe Ma è solo un’attimo, subito ride « ma si, basta solo abituavsi al sapove, qualche sacvificio si deve puv fave per mantenevsi giovanissime, no ? In vevità l’unico pvoblema che ho incontvato è la stitichezza. Che stvano, vevo ? Pave che questa Egavopila cementi » Il rumore di criceto sta crescendo di intensità, temo che sia quasi fuori controllo , cominciano anche i colpi di tosse. Devo allontanarmi velocemente. « Si tratta solo di bere più acqua, Baronessa, vedrà che risolve» rispondo, cominciando ad allontanarmi. Ma lei non molla e mi gridacchia qualcosa a proposito di tutte le sue amiche che sono già coinvolte nella nuova dieta. L’hanno chiamata Dieta Aretusa e sono tutte entusiaste. L’ultima cosa che le sento dire, mentre trascino via Zoe e Marnie rosse paonazze con le lacrime agli occhi è «appena vaggiungo la taglia 36 la contatto » Passano i giorni e io cambio bagno dalla paura di dover dare spiegazioni. Una mattina trovo una email della Baronessa. Pare che abbia raggiunto il peso ideale. Inoltre vuole incontrarmi, dice che la mia dieta ha avuto gran successo nel jet set locale, partendo da lei si è propagata in lungo e in largo. Propalata, penso io, si è propalata . Dice che una sua amica ha una piccola casa editrice, la Maitroppomagri, che vanta una linea editoriale attenta all’alimentazione e al benessere. È interessata al mio opuscolo. E così è andata che in poco tempo la dieta del lavarone è diventata un bestseller, dal titolo Aretusa Diet, Alghe e Anfe Pare che dopo la pubblicazione sia arrivata anche al mondo del cinema, molti attori e attrici la trovano divina. Madrina d’eccezione l’attrice italiana Valeria Maroni, sostiene di aver perso 50 chili per merito mio, adesso veleggia felice verso il bypass gastrico per perdere i prossimi. Unica voce fuori dal coro l’attore Riccardo Ghiro, ha lamentato eccessivo gas intestinale. Ma lui, si sa, ci odia.
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Una tipica giornata lavorativa
Ore 7 del mattino, il sole non è ancora abbastanza alto in cielo ma grazie al tecnico che ho chiamato l’altro giorno posso regolarne l’altezza e la temperatura in 2 secondi: per provare l’altro giorno ho selezionato la modalità più potente e ho fatto secco 3 vecchietti alle 7 di mattina; non volevo, giuro.
Sbadiglio, mi alzo e come prima cosa sento mio figlio nell’altra stanza che si lamenta del fatto che a scuola è il più sfigato della classe, sfortunatamente è a casa con me 7/8 mesi l’anno e in questo periodo qua, anche se anagraficamente ha sempre 33 anni tutto il tempo, è in piena fase pre-adolescenziale, ma tempo 1 mese e andrà a meretrici, come tutti i buoni 30enni.
Mi alzo e il mio schiavo coff coff cameriere Gabriele mi fa trovare tutto già pronto: fette biscottate, marmellata, un paté di quelli costosi e un pezzo di burro, tutto pronto per essere assemblato e mangiato; di solito bevo anche due bicchieri d’acqua, anche se non ne ho esattamente bisogno.
Dopo aver fatto tutto prendo le chiavi e mi alzo, per dirigermi nel mio ufficio: la fregatura di essere allo stesso tempo dipendente e capi di sé stessi è il non avere orari, lavorare quando e come mi va e permettendomi il lusso di concedermi qualche distrazione ogni tanto.
Mi siedo e, con uno schiocco di dita, accendo i miei numerosi monitor: prima che ci fosse la sovrappopolazione mondiale avevo un monitor per ogni persona, invece adesso ne ho pochi e su ogni monitor faccio scorrere la vita di 100 milioni di persone, così almeno risparmio sui monitor e sui combustibili fossili, per quanto possa in realtà generarli in un batter d’occhio.
70 monitor sono tanti e 100 milioni di persone su ognuno di esso sono altrettanto tanti, così ho deciso di ottimizzare il tutto in questo modo: ogni giorno mi concentro su un solo monitor e, dato che il mio orario d’ufficio è di sole 7 ore al giorno, vedo la vita di ognuna di quelle persone in pochissimi istanti, lo so che è poco, ed infatti poi cambio canale e vedo la mia telenovela preferita.
71 monitor, e non è finita qua.
Il 72° e il 73° li utilizzo in maniera intelligente: il primo si accende quando qualcuno associa le parole “padre nostro” con “terrorismo”, “droga”, “abusi” e cose così, l’NSA mi paga profumatamente e mi cede la possibilità di decidere le sorti di ogni 5° presidente degli USA; non ho ancora deciso per Trump, Gesù col suo masturbarsi mi distrae ogni volta.
Il 73° lo uso in maniera alterna: un po’ quando mio figlio è sotto i 3 anni e un po’ quando ho donne in casa che si vogliono fottere l’aureola, sono dovuto andare al banco dei pegni 3 volte per recuperarla e mi sarei anche un po’ rotto il cazzo.
Tempo 2 giorni e mio figlio mi fa: “Papà papà, mi servirebbe qualche monitor, devo giocare a Fortnite” e mi sono dovuto pure inventare una soluzione per farlo stare zitto; ho chiesto un attimo a Allah il registro dei credenti e ho fatto fuori 3.5 miliardi di persone dai miei monitor, tutti quelli che non credono in me ovviamente, e ho ceduto 3 monitor 21:9 a quel disgraziato di mio figlio.
Per il resto mi sono fatto una postazione per giocare ai retrogame, un monitor per la cucina che l’altro si è rotto l’altro giorno e il resto lo cederò a Buddha, che ne ha uno solo e poverino, un po’ mi dispiace.
Lo sforzo più grande che faccio, durante il giorno, è decidere chi accontentare: ci sono quelli che pregano per la pace nel mondo e quelli li ho rediretti nel monitor 54, ho notato che stranamente non scopano mai questi qui, chissà per quale motivo; sul monitor 22, 23 e 24 ho quelli che pregano per far stare bene i propri familiari amici ecc. ecc., li ho messi lì perché quei monitor sono difettosi e, dato che si vede in bianco e nero, non vedo mai il sangue o tutto quello schifo che producono coi loro corpi difettosi: ho deciso di non aiutarli, nel caso ci pensano i medici e mi ringraziano comunque.
Monitor 9, 10 e 11 i poveracci che chiedono soldi, fortuna e cose varie: mio figlio ogni anno mi chiede i soldi per il nuovo Fifa e non li ho, mi metto ad aiutare voi?
Di solito mi concentro sugli ultimi monitor, che ho soprannominato “varie ed eventuali”: varie ed eventuali perché le richieste sono stupide, becere ma quando le esaudisco mi diverto sempre un casino; l’altro giorno uno mi chiede “ué capo, cerco lavoro, mi aiuti?” e lo mando a lavorare come sguattero dove le lottatrici fanno la lotta nel fango.
Ho riso parecchio quella sera.
A volte, per fregare il sistema, mi prego da solo.
Mi prego e desidero che sia Dicembre, così mio figlio non è a casa a rompere il cazzo, prego che Allah o Buddha acquisiscano seguaci, così posso cedere i miei monitor al banco dei pegni, prego che non ci sia nessuno che dica terrorismo o droga mentre mi preghi, è una rottura di cazzo ogni volta informare l’NSA e prego, sempre, che un giorno tutto questo finisca.
Perché mi sono dovuto mettere anche gli occhiali e con gli occhiali sto effettivamente una merda.
E tutto questo lo faccio prima di andare a dormire, così, ogni giorno che accendo quei stramaledetti monitor mi ricordo che se questa vita, la mia vita, è una merda è solo ed esclusivamente colpa mia.
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CIAO MAMMA
Primo mese
Ciao mamma, eccomi sono dentro di te, il mio cuore ha iniziato a battere insieme al tuo ed è una cosa meravigliosa il tuo battito, è una ninna nanna per me.
Secondo mese
Ciao mammina sono ancora pochi cm ma ti sento, sento la tua voce, quella di papà e dei nonni, che bello sentirvi. Tu mamma mi rendi felice, scusami se a volte ti porto a stare male, io non vorrei ma cresco e devo farmi spazio.
Terzo mese
Ciao mamma ora comincio a capire come funzionano i movimenti, muovo i piedini e le manine, tu non mi senti perché sono ancora un fagiolino ma ti assicuro che io sento te, sento il tuo amore.
Quarto mese
Sto crescendo bene vero mamma? Non ti do tanti disturbi ed ora sono felice per questo, non voglio farti soffrire, anzi lascio delle cellule per migliorare il tuo umore, ti aiuto come posso.
Quinto mese
Ciao mamma sei in ansia per me vero? Non ti preoccupare ho due manine, due gambe, due occhi che sono uguali ai tuoi, ho un cuore, ho 20 dita e uno me lo succhio di continuo almeno ora perché penso che dopo mi dirai che è un vizio.. oggi vai dal medico vero mamma? Presto scoprirai cosa sono, se sono un maschio o una femmina, io so già ma purtroppo non posso dirtelo… sono un po timido. Ma tu mi dici sempre non importa cosa sarò, l’importante è che sto bene! Sei un angelo mamma.
Sesto mese
Ciao mamma ormai faccio le capriole dentro di te, mi diverto a giocare con te e con papà quando fate la gara a chi prende per prima la mia manina.. ma io sono furbo scappo subito!
Settimo mese
Ciao mamma qui si comincia ed essere stretti, tu sei stanca lo so ma sei paziente con me, mi racconti il mondo esterno, mi racconti del sole e della luna, della pioggia e della neve.. che meraviglia dev’essere là fuori, me ne parli con tanta gioia anche se a volte fai la voce triste per le cose brutte che succedono.. ma io non mi spavento se ci sarai tu a proteggermi, con te mi sento al sicuro.
Ottavo mese
Eccomi mamma ci siamo quasi io ora sono con la testa in giù ma sto bene, ogni tanto spingo per uscire ma non è ora, mi sa che devo aspettare ancora.. grazie mamma per quello che fai, per il peso che porti, per i gonfiori che hai.. il tuo amore verso di me dev’essere grande, più di quello che io sento.
Nono mese
Ciao mamma ci siamo, manca davvero poco sono emozionato! Mamma sai non vedo l’ora di vederti, non vedo l’ora di stringerti e dirti grazie, grazie per questi nove mesi passati inseme, cuore nel cuore, sangue nel sangue.. grazie mamma.
Mamma ci sei? Mi senti? Sto spingendo e spero di non farti male, sento il tuo dolore ma di più il tuo amore per me.
Mamma eccomi ora piango perché sono nato, perché ho te e piango per dirti grazie per questa vita.
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Primo mese
Ciao mamma, eccomi sono dentro di te, il mio cuore ha iniziato a battere insieme al tuo ed è una cosa meravigliosa il tuo battito, è una ninna nanna per me.
Secondo mese
Ciao mammina sono ancora pochi cm ma ti sento, sento la tua voce, quella di papà e dei nonni, che bello sentirvi. Tu mamma mi rendi felice, scusami se a volte ti porto a stare male, io non vorrei ma cresco e devo farmi spazio.
Terzo mese
Ciao mamma ora comincio a capire come funzionano i movimenti, muovo i piedini e le manine, tu non mi senti perché sono ancora un fagiolino ma ti assicuro che io sento te, sento il tuo amore.
Quarto mese
Sto crescendo bene vero mamma? Non ti do tanti disturbi ed ora sono felice per questo, non voglio farti soffrire, anzi lascio delle cellule per migliorare il tuo umore, ti aiuto come posso.
Quinto mese
Ciao mamma sei in ansia per me vero? Non ti preoccupare ho due manine, due gambe, due occhi che sono uguali ai tuoi, ho un cuore, ho 20 dita e uno me lo succhio di continuo almeno ora perché penso che dopo mi dirai che è un vizio.. oggi vai dal medico vero mamma? Presto scoprirai cosa sono, se sono un maschio o una femmina, io so già ma purtroppo non posso dirtelo… sono un po timido. Ma tu mi dici sempre non importa cosa sarò, l’importante è che sto bene! Sei un angelo mamma.
Sesto mese
Ciao mamma ormai faccio le capriole dentro di te, mi diverto a giocare con te e con papà quando fate la gara a chi prende per prima la mia manina.. ma io sono furbo scappo subito!
Settimo mese
Ciao mamma qui si comincia ed essere stretti, tu sei stanca lo so ma sei paziente con me, mi racconti il mondo esterno, mi racconti del sole e della luna, della pioggia e della neve.. che meraviglia dev’essere là fuori, me ne parli con tanta gioia anche se a volte fai la voce triste per le cose brutte che succedono.. ma io non mi spavento se ci sarai tu a proteggermi, con te mi sento al sicuro.
Ottavo mese
Eccomi mamma ci siamo quasi io ora sono con la testa in giù ma sto bene, ogni tanto spingo per uscire ma non è ora, mi sa che devo aspettare ancora.. grazie mamma per quello che fai, per il peso che porti, per i gonfiori che hai.. il tuo amore verso di me dev’essere grande, più di quello che io sento.
Nono mese
Ciao mamma ci siamo, manca davvero poco sono emozionato! Mamma sai non vedo l’ora di vederti, non vedo l’ora di stringerti e dirti grazie, grazie per questi nove mesi passati inseme, cuore nel cuore, sangue nel sangue.. grazie mamma.
Mamma ci sei? Mi senti? Sto spingendo e spero di non farti male, sento il tuo dolore ma di più il tuo amore per me.
Mamma eccomi ora piango perché sono nato, perché ho te e piango per dirti grazie per questa vita.
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Caro Ern, sono passate già tre settimane e la rassegnazione è arrivata. Con la rassegnazione la rabbia adesso dorme, ma si risveglia ogni qual volta sento qualcuno spronarti a trovare un’altra. Che ipocrisia, però: le mie amiche continuano a fare lo stesso ed io, come te, probabilmente, annuisco senza fede. Nessuno di loro, però, ha mai provato amore per un essere umano che non è legato a te da un legame familiare. Loro non sanno cosa significa donarsi a qualcun altro, aprirsi e far sì che questo riempi di luce splendente ogni tua giornata. Non hanno mai vissuto con la profonda paura di poter perdere qualcosa o qualcuno a causa di un qualunque motivo. “Tempo al tempo, starai bene e questo sarà solo un lontano ricordo. Troverai un’altra persona disposta ad amarti, magari molto più di lui. Sarà solo un lontano ricordo, fidati di me! Che vuoi che sia? Adesso usciamo, conosciamo persone nuove!” Quante volte ho sentito questa frase. Nuove persone sono entrate a far parte della mia vita, magari alcuni di loro sperano anche in qualcosa che vada oltre alla semplice conoscenza o all’amicizia, ma io non riesco. “Non ce la faccio” controbatto con le lacrime agli occhi. “Non ci riesco”, continuo tra un singhiozzo e un altro. Piangere mi ha sempre fatto schifo, non è un segreto. “Piangere è liberatorio”, mi dicono; e poi “Ho paura che se tieni tutto dentro prima o poi scoppierai. Sei forte lo stesso, anche se piangi.” Tre settimane, una sola crisi. Notte tra il 29 e il 30 Luglio. Un passo avanti verso il nostro traguardo. Pochi minuti alla mezzanotte ed ero in macchina con Angela, Sim e Sim2. Tiziano Ferro risuonava alla radio ed io canticchiavo con quella finta allegria che mi porto dietro ogni giorno. “Ho paura della mezzanotte” ho confessato ad Angela e lei con uno sguardo triste mi ha mostrato il telefono. 00.02, è bastato così poco per farmi piangere. Sembrava un pianto normale, il mio solito pianto silenzioso dove scendono al massimo tre o quattro lacrime, ma non è stato così; è stato diverso. Sim si è reso conto delle mie lacrime solo quando, giocando, ha provato a fare un video per te e tutti i nostri amici; ha fatto accostare Sim2, mi ha fatta scendere e mi ha abbracciata. Credo che in quel momento si sia reso conto di quanto il mio amore nei tuoi confronti fosse sincero, reale. Mi ha stretto forte e mi ha chiesto “Cos’hai?”, “E’ mezzanotte” ho risposto, “E’ giorno trenta!”. Le sue parole non sono riuscite a farmi stare meglio, le mie lacrime scendevano copiosamente sulla guance e si asciugavano sulla sua maglia ma, alla fine di tutto, mi sono sentita più leggera. Forse avrei bisogno di sfogarmi, di piangere e buttare tutto fuori ma ogni volta che gli occhi diventano lucidi cerco di reprimere tutto. Non riesco, è più forte di me. Sono le stesse parole che ho detto a Giulia quando, per la prima volta, ci siamo incontrati di sfuggita dopo la nostra rottura. Ti avevo visto passare, rientrare al lido; poi, però, ti ho visto passare di nuovo e prendere la mia stessa direzione. “C’è Ernesto” ho detto a Giulia; lei ti cercava con lo sguardo mentre io camminavo spedita verso l’uscita, con una mano sul petto: sentivo il cuore esplodere, la testa esplodere, gli occhi esplodere, le budella stringersi così tanto da farmi venire la necessità di vomitare. “Stai calma” ha detto lei, “Non riesco” ho sussurrato io, cercando di darmi un contegno poco più in là. Pochi istanti dopo ci siamo incontrati, io tremavo ma ero in movimento per cui nessuno se ne è reso conto fino a quando non ho poggiato il piede sulla frizione: sembrava avesse preso vita, si muoveva come un bambino che attende il suo regalo a Natale. Gli incontri successi sono andati un po’ meglio, credo. Non ho fatto scena muta, almeno. Il mio cervello continua a spegnersi a intermittenza, spesso non ricordo cosa le persone abbiano detto o fatto durante una serata e mi sento in colpa. “Mi dispiace essermelo perso!” dico io, con tono realmente dispiaciuto, “Te lo sei perso? Ma eri lì accanto a me!” controbatto loro. “Si può sapere che cazzo guardi quando c’è lui?” mi domandano alcuni, io rispondo in maniera molto semplice: “Lui sta’ sempre vicino a me ed io mi eclisso”. Parliamo poco, ci scambiamo molti più sguardi, molti più SMS; semplici, “Come stai?” o “Cosa fai?” che mi aiutano a stare meglio. Spesso prevedo le tue risposte, mi diverto a dire “Cosa ci scommettiamo che risponde così?” e le ragazze sollevano lo sguardo al cielo. “Devi smetterla di sentirlo! Metti un punto a questa situazione! Leva la relazione su Facebook, liberati da ogni legame che hai con lui!” ma non posso, non voglio, non riesco. Non posso smettere di sentirti, non voglio togliere la relazione su Facebook perché a quel punto tutto diventerà più reale e lo sapranno anche tutti coloro che non fanno parte del nostro piccolo gruppetto di amici. Non voglio e non riesco a liberarmi da ogni legame che condivido con te. “Antipatica!” mi dici il più delle volte quando usciamo e io sorrido mentre dico “Lo sai da tanto tempo, ormai!”. “Smettila di bere, smettila di fumare!” mi dici quando arrivo alla seconda birra, quando fumo qualche sigaretta in più e io, con tono scocciato, ti dico “Sto bene! Devo chiamarti papà? Non sto esagerando!”. Vorrei potermi illudere, pensare che queste preoccupazioni derivino da qualcosa che, però, lo sento, non è. “Mi accompagni a casa?” ti ho chiesto ieri. Sembravi urtato da questa “nuova” amicizia tra me e Sim. Mi hai guardato e hai annuito, sollevando un po’ le spalle. Abbiamo parlato poco nel tragitto verso casa, incerti su cosa fosse giusto dire in quel momento: eravamo solo io e tu, questo non accadeva da “quel” giorno. “Grazie per avermi accompagnato, buona notte!” ti ho detto una volta arrivati al cancello esterno e tu hai detto “Ma quale buona notte, scendi!” Mi hai accompagnata fino alla porta d’ingresso e lì è diventato tutto più strano, più imbarazzante. Ci siamo scambiati le stesse parole di sempre, l’unica differenza è stata durante il saluto: le tue labbra si sono poggiate sulle mie guance ed io, per qualche istante, ho sperato che il tempo si fermasse per sempre.
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ADDIO.
Devo farlo,devo scrivergli per l’ultima volta..l’ultima.
Caro Alex,Alessandro.. non riesco a chiamarti amore mio perchè mi fa schifo.
Sono qui oggi,16 giugno,da sola a scriverti a dirti addio per sempre.
Non ti racconterò per filo e per segno questi 3 anni con te,ma volevo solo farti capire quanto male mi hai fatta,quanto dolore mi hai provocato.
Non avrei mai pensato che una persona così vicina a me,soprattutto tu,mi avrebbe fatto tutto questo.
Mi hai vista piangere,urlare,fumare erba disperandomi per te con i tuoi amici e non hai fatto nulla.
Non ti avevo ancora detto addio per sempre,eri ancora un pò mio.
So però che non te ne sei andato tu,ma io. Tu non mi meritavi,anche se fa male.
Dopo tutto quello che hai fatto per me,se ci ripenso ora focalizzo che era tutta falsità e non saprò come fidarmi di nuovo delle persone perchè non tutti sono come te.
Almeno pretendevo rispetto,nei miei confronti. Non hai vergogna di nulla,indossando ancora la nostra collana.
Sono stata malissimo,ora sto un pò meglio.
Oggi sono 2 settimane che è iniziata una nuova relazione,la mia e di enzo.
Mi fa bene al cuore,sai? Io non so se sto bene o male,perchè tremo ancora la notte prima di dormire;ma lui mi fa tanto bene.
Sono gelosa di lui,mi mancano i suoi baci,che ho contato sulle dita delle mani; mi mancano i suoi occhi e le sue mani sul mio viso.
Mi fa stare tanto bene;nonostante la lontananza. Per stare ancora qui,significa che davvero ci tengo. Delle volte mi viene da dirgli che lo amo,non so perchè. Spero che andrà bene,a me..perchè a te non ti auguro nulla!
All’inizio prima che finiva tutto,ti auguravo il meglio.. che tu potessi uscire da quell’inferno di vita che avevi,che trovassi un lavoro.. e fossi stato felice anche senza di me.. ma ora è diverso!
Non ti auguro il male perchè non sono così cattiva,però non ti auguro neanche il bene,perchè quello lo merito io. Spero solo che ti pentirai tanto,non per forza da cercarmi,ma tanto da sperare che ci sarà un altro tempo per noi,anche se io non lo voglio; sperò che quando toccherai le mani di un altra..il corpo e le labbra.. ti ricorderai di me e delle mie labbra.. che tu tanto amavi (come dicevi) io non sto bene al 100% ma sto bene,e starò molto meglio. Ho persone che mi amano al mio fianco,e ho me.. che mi amo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Con te sono sempre stata vera e pura al 100% facevi uscire il peggio e il meglio di me in poco tempo,ma io il peggio di me non voglio nasconderlo,ma neanche mostrarlo così tanto,voglio essere felice. Enzo .. non so cosa pensa di me,perchè mi conosce da parecchio ma non abbiamo mai avuto un rapporto così stretto,..io sono fatta così sono impulsiva,a volte acida,stupida,pazza,folle,bambina,gelosa,mi faccio male tante volte.. e spero che staremo bene insieme..non dico per sempre perchè ormai non ci credo più,però a me basta che mi dice a domani,e poi domani c’è veramente.
Mi sei stato vicino tante volte tu,credevo., e poi non hai voluto sapere niente più di noi,di me e di te con me. Volevi libertà,ce l’hai,fai quello che vuoi ora! Non so che effetto mi farebbe vederti ancora oggi con qualcuna..sono 2 settimane che non ti vedo per strada,però tramite foto..vedo che non sei tu.. o meglio quello che conoscevo o che mi hai dimostrato. So solo che mi pento di essere stata troppo me stessa,ma so anche che non devo perchè è la cosa più bella del mondo,essere sinceri e mostrarsi per quelli che si è realmente.
Io non so se ti dimenticherò un giorno,per sempre, ma so che non ti amerò più,non mi farai più così male, perchè questo dolore che ho non riguarda solo te,.. ma più me.. che ci sono cascata.. ma sono cresciuta!
Io merito il meglio ti basti sapere questo.
Ho sempre pensato che nonostante i casini,la tua famiglia,la mia,la situazione difficile per te e tutto.. tu eri la persona adatta a me.. il mio futuro il mio tutto.. ero troppo sicura di noi; quando so che l’amore non conta se si prova solo da una parte. Ci sono stata tanto male,non sto a dirti quanto ho gridato dentro di me,mi sono sfogata fumando erba ,uscendo la notte, ubriacandomi, tanto.... mi stavo distruggendo,almeno così credevo.. HO CAPITO CHE HO TOCCATO IL FONDO E STO RISALENDO PIANO PIANO CON LE MIE FORZE..
In questo periodo sto uscendo con Imma,sai lei mi è stata tanto vicina.. è la mia piccolina,le voglio tanto bene,è diversa.. ; partirà a fine luglio,andrà in Sicilia dal ragazzo e poi tornerà a fine agosto. Io da lì fino ad agosto sarò sola,perchè Enzo non so quando scende a Napoli e rimane un pò.. però sto bene perchè di certo non rimarrò a casa.. e se pure qualche giorno capiterà.. mi prenderò cura di me; Enzo ogni fine settimana a luglio ,forse,starà qui a Napoli,però non è sicuro. Io non so da dove prenderò tutta questa forza comunque. La forza di rimanere sola non lo so; ma preferisco rimanere sola piuttosto che uscire e vederti fare il cretino con le altre,anche se non m’importa più di tanto,perchè ho una persona che veramente ci tiene a me.. ora.. Non so cosa penserai..non so se m’interessa.. ma spero che, con il minimo di rispetto che ti è rimasto nei miei confronti, visto che non l’hai usato minimamente, non penserai che mi sono liberata di te così facilmente, perchè ti avevo sotto la pelle, eri parte di me.. ma ho capito finalmente che io sono MIA e non appartengo a nessun altro. Parto sconfitta se penso già alle volte in cui starò sola a casa,aspettando che i giorni passino per vedere Enzo.. ma se ne varrà la pena.. sarò felice.. tutti meritano di essere felice.. io più di tutti.. Volevo dirti che ho messo in dubbio il mio amore per te,..delle volte.. anche quando stavamo insieme.. ma sono rimasta con te,nonostante le mie debolezze.. Volevo dirti che ho ricominciato,e che ti dimenticherò,perchè nulla è impossibile,lo sappiamo tutti. ;Ma spero con l’anima che ogni volta che mi penserai ti venga un dolore forte al petto così tanto da farti piangere; perchè non dovevi,forse se non fosse successo questo,non so .. forse ti avrei lasciato io.. per un motivo o per un altro.. ma l’amore ti assicuro è più forte di tutto,te l’ho sempre detto! Sai in quale amore credo ora? L’amore verso me stessa.. L’AMOR PROPRIO. Perchè mi amo,e merito di stare bene,anche se devo lottare per essere felice. Lo farò.
Ti dico addio con le parole che mi hai sempre detto.. ‘TU SEI TUTTO CIO’ DI CUI HO BISOGNO’ la cosa è..che tu eri.. o meglio credevo fossi indispensabile per me.. ma ce la faccio sai? respiro ancora sai? Rido,urlo,fumo,mi diverto!
Sto bene,starò meglio,fin quando piangerò tanto.. MA DALLA FELICITA’.. piangerò per il fatto di essere felice e di avercela fatta.. solo grazie a me!
E con questo basta,già ti ho scritto troppo,anche se so che non la leggerai mai.. pensando ora.. mi viene in mente quando dicevo agli altri.. che ‘quei due’ cioè io e te.. ‘staranno sempre lì giù,in quel posto dove si rifugiavano per stare da soli a baciarsi.. amarsi e immaginare il loro futuro insieme.’ ORA DICO ..NON CI SONO PIU’,..IO NON CI SONO PIU’.. E COSI’.
ADDIO.
-mai stata tua, Ilaria.
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