#massimo wertmuller
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agrpress-blog · 1 year ago
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La Stazione Tiburtina, 80 anni dopo l'eroico atto di Michele Bolgia e di alcuni coraggiosi ferrovieri e finanzieri, si prepara a condividere questa straordinaria storia con i suoi visitatori attraverso un minidocumentario accessibile tramite il codice QR ( e visibile anche in fondo a questo articolo) de Il Civico Giusto, progetto ideato e coordinato da Paolo Masini. www.ilcivicogiusto.com Michele Bolgia, insieme a coraggiosi compagni, compì un gesto di estrema audacia aprendo le porte dei treni diretti ai campi di concentramento, permettendo a numerosi ebrei di sfuggire ai convogli della morte. La sua vita, tuttavia, si concluse tragicamente nell'eccidio delle Fosse Ardeatine. Questo minidocumentario è l'ultimo tassello del prezioso percorso promosso da Il Civico Giusto, realizzato grazie al contributo della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, del Municipio Roma II e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. La collaborazione con Fondazione FS, Istituto Luce e Rai Teche ha contribuito all'arricchimento del progetto con preziose immagini storiche. La ricerca storica è stata coordinata da Maria Grazia Lancellotti, i testi sono stati curati da Antonella Rossi, mentre il montaggio è stato realizzato da Mirko Bertarelli. Gli studenti del Liceo Artistico Bramante, con specializzazione audiovisiva, hanno partecipato attivamente al lavoro, sotto la guida dei docenti tutor Antonio Capocasale e Antonella Rossi. Il comitato scientifico è presieduto da Michele Di Sivo, Direttore dell’Archivio di Stato di Roma. Le narrazioni sono state affidate agli attori Marco Paolini e Massimo Wertmuller, mentre la sigla finale "Non tutti gli uomini" è stata composta da Luca Barbarossa. Il progetto è stato elogiato da Daniele Massimo Regard, Assessore alla Memoria della Comunità Ebraica di Roma, il quale ha sottolineato l'importanza di trasmettere la memoria in un modo nuovo, coinvolgendo le nuove generazioni e contrastando l'ignoranza e il negazionismo. La Rappresentanza in Italia della Commissione Europea ha ribadito la sua partnership con Il Civico Giusto, sottolineando l'importanza di conservare la memoria per evitare che gli orrori del passato si ripetano. Francesca Del Bello, Presidente del Municipio Roma II, ha elogiato l'iniziativa e ha espresso il desiderio di continuare a raccontare le storie eroiche del territorio. Durante l'inaugurazione della targa commemorativa, sono stati presenti il nipote di Michele Bolgia, che porta lo stesso nome in onore del nonno, e Sandro Ambroselli, figlio del finanziere Antonio, entrambi protagonisti di questa affascinante storia. Salvatore Pellone, Direttore Operations presso Grandi Stazioni Rail S.p.a., società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ha preso parte all'evento, sottolineando l'importanza di questa iniziativa presso la stazione Tiburtina. https://youtu.be/q1kQ_TM0ryk
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noplaceforsanity · 4 years ago
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the two most important men in Bella's life
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veggiechannel · 4 years ago
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L’augurio più giusto è forse quello che ci arriva da Angelo e da tutti gli animali a cui è stata tolta ingiustamente la vita. Articolo e vignetta di Massimo Wertmuller.
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allinfoit · 6 years ago
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TEATRO VITTORIA | In scena La gente di Cerami con Massimo Wertmuller ed Anna Ferruzzo dal 7 al 17 marzo Racconti di Vincenzo Cerami adattati da Aisha Cerami con Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo.
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bravagente · 6 years ago
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persinsala · 8 years ago
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Orecchie
Opera seconda di Alessandro Aronadio, Orecchie è un film cinico, caustico, che disegna un mondo pervaso da follia e vizi difficilmente sopportabili. Tuttavia il regista apre a una possibile accettazione, mostrando con convinzione che la pazzia è la nuova normalità e, nonostante tutto, può andar bene così. (more…)
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senzabarcode · 8 years ago
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Iliade. Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo al Teatro Palladium
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supersergiofabi · 3 years ago
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Oggi  8 ottobre   omaggio a Nino Manfredi al Lucca Film Festival - L’omaggio a Nino Manfredi, a 100 anni dalla sua nascita, entrerà nel vivo nell’ottava giornata del Lucca Film Festival e Europa Cinema 2021, venerdì 8 ottobre, con proiezioni, inaugurazione mostra e incontri. Alle 21, presso il cinema Astra, il figlio e regista Luca Manfredi riceverà il premio alla carriera, realizzato da Martinelli Luce, e presenterà alcune clip del documentario “Uno, Nessuno e Cento Nino” sulla vita di Nino Manfredi. Nella sala d’ingresso del cinema sarà allestita una speciale mostra curata dal lucchese Alessandro Orsucci dedicata al grande attore con 30 locandine della collezione privata. Un ritratto intimo e affettuoso, impreziosito da aneddoti divertenti raccontati da Nino stesso, dalla moglie, dai figli e dai nipoti. Un documentario scritto e diretto dal figlio Luca e arricchito dalle testimonianze di amici, registi e colleghi, come Elio Germano, Edoardo Leo, Massimo Ghini, Nancy Brilli, Enrico Brignano, Johnny Dorelli, Walter Veltroni, Massimo Wertmuller e Lino Banfi. Un affresco di vita, composto da moltissime sfumature. Nino Manfredi non solo come artista, ma anche come marito, padre e nonno, in eterno conflitto con le sue fragilità e i suoi difetti. Il documentario è stato prodotto, in questo anno, da Rai Documentari, Istituto Luce e Ravido Produzioni. “Ho voluto rendere omaggio a Manfred – dice Orsucci, in occasione dell’esposizione – esponendo una serie di locandine originali dei film che hanno contribuito a fare la storia del cinema italiano. Una trentina i pezzi in mostra, i più importanti del mio archivio che ha oltre centocinquanta tra locandine, fotobuste e manifesti originali riguardanti la filmografia Nino Manfredi. Probabilmente la più importante collezione privata a livello italiano sul gigantesco attore, composta da oltre 5.000 pezzi dal 1942 a fine anni 70”. @luccafilmfestival #ninomanfredi https://www.instagram.com/p/CUwhvbOsItv/?utm_medium=tumblr
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noplaceforsanity · 7 years ago
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10 reasons to ship Léon/Bella → 10. Everyone around ships them :) 
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veggiechannel · 4 years ago
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Sono giorni di Santa Pasqua, giornate in cui si celebra la resurrezione. E verrebbe da pensare che questo virus avrebbe potuto significare davvero una resurrezione. Resurrezione dell’essere umano, per esempio, da certe abitudini che l’hanno degradato a barbaro, a rozza creatura. Articolo di Massimo Wertmuller.
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giancarlonicoli · 6 years ago
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Per essere felici bisogna innanzitutto volerlo
14 ago 2018 10:40
“LA MIA CARRIERA? PIU’ CULO CHE TIGNA�� - I PRIMI 90 ANNI DI LINA WERTMULLER: “I MIEI OCCHIALI BIANCHI? FANNO PARTE DEL MIO ARREDAMENTO PERSONALE. LI INCONTRAI ANNI FA IN VACANZA. ANDAI IN UNA FABBRICA. L' ORDINE MINIMO ERA DI 5 MILA PEZZI. LI PAGAI A RATE - LA VECCHIAIA ARRIVA QUANDO NON HAI PIÙ LA CAPACITÀ D'INNAMORARTI DI UN PROGETTO E DI AFFASCINARTI DI TUTTO QUELLO CHE TI CIRCONDA”
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Paola Pellai per “Libero quotidiano”
La voce roca per le inseparabili sigarette (la prima del giorno fumata metodicamente dopo pranzo) e gli occhi vispi. La televisione sempre accesa nel salotto e un' inesauribile curiosità che la tiene sveglia per buona parte della notte («Dormo 3 o 4 ore al massimo, i film migliori li passano ad orari improbabili»). Lina Wertmuller oggi festeggia i suoi primi 90 anni con lo stesso spirito di quel Gian Burrasca da lei girato in otto puntate per la Rai negli anni '60 con Rita Pavone protagonista. Una carriera infinita alle spalle, nata da talento e passione ma - come dice lei - aiutata da «tigna e culo. Più culo che tigna».
A Roma nel suo attico affacciato su piazza del Popolo non smette di sorridere alla vita, prende appunti, dà consigli e doma il tempo con il suo entusiasmo. «Non fa parte della mia natura lamentarmi», mi raccontò, «ho attraversato in maniera positiva i miei anni, divertendomi tanto. Per essere felici bisogna innanzitutto volerlo».
E non fai fatica a crederle. Basta infilare i tuoi occhi nei suoi, esaltati da quegli occhiali bianchi che ormai «fanno parte del mio arredamento personale. Li incontrai anni fa in vacanza. Andai in una fabbrica. L' ordine minimo era di 5 mila pezzi. Li pagai a rate». Lina l' ho conosciuta 5 anni fa, un pomeriggio d' agosto sulle Dolomiti dell' Alta Badia, davanti a due generosi calici di Riesling.
Capii subito che, tra le due, la più giovane era lei. «La vecchiaia», m'istruì, «arriva quando non hai più la capacità d' innamorarti di un progetto e di affascinarti di tutto quello che ti circonda. Per fortuna non è ancora un mio problema».
Ride divertita se le ricordi che già 30 anni fa si prendeva gioco della «morticchia» (come ironicamente la chiama lei), affermando che «se mi piglia un coccolone me ne vado come un commensale sazio». In quel pomeriggio di sole ed esuberanza, parlammo di tutto, in un alternarsi di pensieri tra il sacro e il profano.
Come richiede la follia della vita, del resto. Spudoratamente le domandai come facesse ad attraversare gli intoppi del tempo senza avere la certezza di un Dio in cui credere e lei serenamente mi disse che al cielo rivolgeva lo sguardo «solo nelle sere d' estate per cercare le stelle». E aggiunse: «Non credo in Dio, temo l' infinito. Per questo non mi aggrappo a lassù. Tra i miei dogmi c' è di non pensare all' eternità, di non pensare al passato, ma vagamente solo al presente e al prossimo futuro.
E se devo posare lo sguardo su qualcosa lo faccio sull' arte, che è la parte divina dell' uomo». Un concetto bellissimo. L' ironia e la curiosità restano i capisaldi delle sue giornate e quando ne capita una storta è facile raddrizzarla con un bicchiere di Franciacorta, un piatto di pasta al pomodoro e un gelato al cioccolato, di cui è golosa. Lina non si perde in sentieri bui, lei fa in fretta a riportarsi sul «lato assolato della strada. È lì che mi piace camminare, sono una che non si lagna. Ho vissuto divertendomi e voglio continuare a farlo... Almeno fino a quando avrò 120 anni».
Lei vive con la stessa allegra irriverenza di quando, 49enne, nel 1977 si presentò prima regista donna («Questa considerazione non m' interessa, puzza di vecchio femminismo», s' irrita ogni volta) con 3 nomination all' Oscar per Pasqualino Settebellezze, all' elegante cerimonia di premiazione con un' enorme cintura di ottone, ricavata da un calamaio. Non vinse, ma quella cintura la conserva ancora.
Non riuscirete ad oscurarle il sorriso neppure facendole notare che nel 2016, stavolta favorita all' Oscar alla carriera, la statuetta gliela strappò dalle mani con un colpo di Kung fu (Panda) il Karate Kid cinese Jackie Chan. Lei se ne fregò per la seconda volta specificando che per lei«i veri premi sono tutti i lavori portati in scena».
Questa è la forza della Wertmuller che entrò nel cinema come aiuto regista di Federico Fellini, bruciando in fretta le tappe dell' apprendistato e dirigendo il suo primo film, I Basilischi, nel 1963.
Tutti i suoi attori li ha fatti lavorare duro, li ha costretti ad imparare il dialetto, li ha fatti cantare e ballare, attraversando il tempo e andando persino più in là.  Perché nei suoi film ci sono i risvolti della politica, i contrasti della lotta sociale, l' anarchia e il potere operaio, ma ci sono soprattutto uomini e donne tratteggiati in maniera talmente nitida e moderna da restare attuali.
Così è facile ritrovarsi con il telecomando in mano a rivedersi Pasqualino Settebellezze, ma anche Mimì Metallurgico ferito nell' onore, Travolti da un insolito destino nell' azzurro mare d' agosto, Film d' amore e d' anarchia... Il merito probabilmente va al geniale intuito di non aver affiancato i suoi film al genere della commedia all' italiana ma al grottesco. Lei stessa lo spiega ogni volta: «Ho sempre amato deformare la realtà perché solo così riesco a raccontarla. Il grottesco è pieno di eccessi, ha linee ingrossate.
Rappresenta meglio la mia esistenza ed esalta i miei ingredienti preferiti, spesso intrecciati tra loro: il sesso e la politica, fatta soprattutto di stereotipi. Proprio deformandoli sono sempre uscite le caratterizzazioni migliori».
RICORDI SPECIALI
Giancarlo Giannini e Mariangela Melato se li è legati stretti stretti, ma anche Sofia Loren, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Paolo Villaggio... Molti non ci sono più, ma Lina ha ricordi speciali per ognuno di loro. Perché lei era severa sul lavoro, ma sapeva instaurare legami («l' amicizia è l' energia che più mi nutre») senza fine: Federico Fellini, Giulietta Masina, Mariangela Melato, Nino Rota, Francesco Rosi e Alberto Moravia, per citarne qualcuno.
Un giorno a Roma mi raccontò che si annoia a stare sola con se stessa, ma ci sta volentieri perché questo le permette di guardare gli altri e di cercare tutto il bello che c' è nell' altro. Avere ancora voglia di osservare, ascoltare, curiosare. E d' inseguire il bello. E chissà che stasera non ci sia anche uno splendido cielo stellato a cantarle gli auguri con l' inconfondibile voce del suo adorato Louis Armstrong in "What a wonderful world. Buon compleanno, Lina!
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allinfoit · 8 years ago
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Massimo Wertmuller torna con Il Pellegrino al Teatro 7
Massimo Wertmuller torna con Il Pellegrino al Teatro 7
(@TeatroSette) Dopo il successo di due stagioni fa, ritorna sul palco del Teatro 7 questo capolavoro di scrittura, interpretazione e regia. (more…)
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persinsala · 8 years ago
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Che vuoi che sia
Che vuoi che sia
Commedia diretta dall’astro nascente Edoardo Leo (e da lui stessa interpretata con Anna Foglietta), Che vuoi che sia dimostra di possedere un ottimo incipit, per poi però perdersi con il passare dei minuti in scelte ridondanti e poco incisive. Una pellicola contraddistinta da una regia solida, ma alla costante ricerca della soluzione più accomodante possibile, mentre la denuncia nei confronti del…
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senzabarcode · 8 years ago
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(via Iliade. Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo al Teatro Palladium) L’ #Iliade di Omero con Massimo Wertmuller e Anna Ferruzzo. Accompagnamento con musiche originali dal vivo di Domenico Ascione. Il 4 e 5 febbraio al Teatro Palladium di #Roma.http://www.senzabarcode.it/2017/02/massimo-wertmuller-e-anna-ferruzzo/
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gianmarcotedaldi · 10 years ago
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Festival Autori per Roma dal 28 novembre: in scena Massimo Wertmuller, Michele La Ginestra e tanti altri
Festival Autori per Roma dal 28 novembre: in scena Massimo Wertmuller, Michele La Ginestra e tanti altri
Dopo gli appuntamenti di ottobre, con Vinicio Marchioni, gli autori migranti e molti altri ospiti, il Festival Autori per Roma riprende e continua a raccontare la capitale attraverso i volti, le voci e le penne di grandi artisti della scena italiana, ancora una volta protagonisti della periferia e degli spazi di cultura della Capitale: del CC Elsa Morante e del Teatro della Dodicesima.
Gli spazi…
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veggiechannel · 4 years ago
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Riflessioni di Massimo Wertmuller sul tema dell'anima. “Penso sempre, da laico, a cosa sia l’anima. Io credo che senza arrivare ad un concetto per forza trascendentale, potrebbe essere tutto ciò che muove, che fa sentire, che fa pensare, che fa vivere una creatura animata e semovente...”
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