#marineria
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spettriedemoni · 1 year ago
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E anche quest’anno la festa della marineria o di Sant’Andrea è andata.
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mezzopieno-news · 6 months ago
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LE AULE SCOLASTICHE SI SPOSTANO SUL MARE
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Si chiama “L’aula sul mare” il progetto che porta le classi delle scuole superiori sulle barche per insegnare il valore della condivisione, dell’amicizia, oltre alla navigazione a vela e per “offrire un‘esclusiva esperienza di vita capace di arricchire e sviluppare il bagaglio culturale, emozionale e relazionale di ciascuno dei partecipanti – istruttori e professori compresi – attraverso la vita di bordo e l‘apprendimento dell’arte della marineria”.
Migliaia di ragazzi delle scuole superiori hanno avuto negli anni l’opportunità di partecipare ai corsi che dal 2014 si svolgono tra l’isola di Capraia, l’Elba e la Corsica, affrontando non solo i rudimenti della marineria (i nodi, il vento, la navigazione, la strumentazione) ma anche mettendosi a disposizione dei compagni per i servizi comuni, vivendo in spazi ristretti e dando la priorità alle regole e al rispetto della comunità, alla condivisione e all’amicizia. I ragazzi e le ragazze attraverso la vela sperimentano le dinamiche del lavoro di gruppo, in un team-building caratterizzato da collaborazione e rispetto reciproco.
“In barca si è tutti uguali e si lavora tutti insieme. Tra i membri di un equipaggio – spiegano i responsabili del progetto Oxigene Sail – il modello di comportamento che si viene a creare è quello che si fonda su principi di mutuo sostegno, tolleranza, lealtà e determinazione”. Il corso è anche uno stimolo per l’assunzione di comportamenti a basso impatto ambientale, quali la raccolta differenziata dei rifiuti e l’utilizzo di detergenti biodegradabili, oltre che momento di approfondimento della più ampia tematica dell’inquinamento del mare.
___________________
Fonte: Oxygene Sail; foto di Pollinations
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stranotizie · 20 days ago
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Il presepe di Cesenatico è un'attrazione unica al mondo, allestito sulle imbarcazioni della Sezione Galleggiante del Museo della Marineria. Questo presepe si trova nel tratto più antico del Porto Canale, ridisegnato da Leonardo Da Vinci, e occupa dieci barche che rappresentano le tradizionali tipologie di imbarcazioni da pesca, decorate con caratteristiche "occhi" di prua. L'accensione delle luci del presepe e dell'albero di Natale di Cesenatico avverrà il 1° dicembre 2024, mentre il presepe resterà allestito fino al 12 gennaio 2025. Il progetto del presepe è stato ideato nel 1986, e le prime statue furono quelle della Sacra Famiglia e dei Re Magi, seguite da quelle di San Francesco e San Giacomo, patroni rispettivamente d'Italia e di Cesenatico. Nel corso degli anni, il presepe si è arricchito di oltre cinquanta statue, tutte scolpite in legno di cirmolo, rappresentanti vari aspetti della vita marinara locale, come pescatori, burattinai e una piadinara. Gli abiti delle statue sono realizzati in tela, con drappeggi voluminosi modellati su una rete di metallo e ricoperti da cera pennellata a caldo per ottenere un effetto vivido. I colori utilizzati richiamano quelli delle vele, mentre la cera stessa era frequentemente utilizzata per ammorbidire il sartiame. Le figure del presepe sono pensate per essere viste dalle sponde del porto, illuminate in modo da dare vita a un racconto visivo che si anima con l’arrivo della sera, come se si aprisse un sipario. Ogni fine settimana, si svolgerà un Mercatino di Natale accompagnato da eventi come giocolieri, acrobati, esibizioni musicali, mostre d'arte e laboratori. Il presepe è quindi il fulcro di un'atmosfera festiva che coinvolge la comunità e i visitatori. La location del presepe è in Via Giordano Bruno, 4 a Cesenatico, con apertura annuale e contatti per ulteriori informazioni al numero +39 0547 79435. Per scoprire la magia del presepe, è disponibile anche un sito web di riferimento per visitare la città.
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chiara-morini · 4 months ago
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Festa del mare. Dopo il rinvio domenica si recupera il programma
Domenica 25 agosto è il giorno del recupero della Festa del mare e della Padella gigante dell’Adriatico. Il programma della giornata inizierà alle ore 10 in porto con la messa e la successiva uscita in mare per l’omaggio ai Caduti. Secondo l’organizzazione, saranno circa 20 le imbarcazioni della marineria sangiorgese che daranno gratuitamente accesso ai partecipanti. Al rientro in porto, previsto…
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italianiinguerra · 7 months ago
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8 giugno 1916, la più grande tragedia della marineria italiana
Quella che andiamo a raccontare oggi, la tragedia del piroscafo Principe Umberto, è tuttora la più grande catastrofe della marineria italiana, fatto che oltretutto, è sostanzialmente rimasto sconosciuto per quasi un secolo e precisamente fino al 2008 quando ad interessarsi ai fatti dell’8 giugno 1916 sarà il colonnello Enzo Raffaelli, autore del libro “La tragedia censurata – Albania 8 giugno…
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djs-party-edm-italia · 7 months ago
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Vela Day il 2 giugno @ Yacht Club Como, per provare gratis la magia della vela
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Domenica 2 Giugno '24 Yacht Club Como dalle 9 alle 17 offre la possibilità di provare le imbarcazioni della Scuola Vela. Non è solo l'occasione giusta per ricevere informazioni relative ai corsi che si terranno da giugno a settembre: è il momento giusto per salire in barca... e divertirsi.  L'iniziativa è aperta a tutti, anche a chi non è socio del club, ed è totalmente gratuita. E' dedicata poi a tutte le fasce d'età. Si parte dai bambini dai 6 ai 12 anni e si arriva agli adulti. 
Il mondo della vela è decisamente magico e provarlo anche solo per qualche ora rilassa.  Sarà quindi una giornata bella ma impegnativa per lo staff di Yacht Club Como. Organizzazione a terra, accoglienza e ovviamente tutte le esperienze da vivere in barca non sono una passeggiata, anche per una realtà rodata come Yacht Club Como.   Appuntamento quindi a domenica 2 giugno '24 allo Yacht Club Como... anzi appuntamento in acqua, in un luogo unico come il Lago di Como. 
Ecco alcuni dei corsi proposti da Yacht Club Como, che è una Scuola Vela FIV / CONI. 
CORSI VELA BAMBINI 
Le attività sono pensate per avvicinare i giovani cadetti al mondo della navigazione attraverso il gioco, affrontando nuove sfide ed imparando tante cose nuove. Gli allievi navigheranno in piena autonomia, guidati dall'istruttore sul mezzo di assistenza. Si parte dalle basi per arrivare alle tecniche più avanzate: i nostri istruttori qualificati FIV adottano un approccio personalizzato per ogni bambino.  I turni vengono svolti su 5 giornate consecutive, alternando attività teoriche e pratiche. Dal lunedì al venerdì, da giugno a settembre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
CORSI CABINATO ADULTI
Apprendi le arti marinaresche per diventare un futuro comandante! I corsi cabinato allo Yacht Club Como permettono di abbracciare la natura ed il vento in un contesto affascinante e storico. La location della nostra sede, pratica e facilmente raggiungibile (a poco più di mezz'ora da Milano e raggiungibile in pochi minuti a piedi dalla stazione di Como S. Giovanni), permette di avvicinarsi facilmente alla vela anche solo per qualche ora di adrenalina!  Imparerai: i fondamenti della navigazione, come funziona il vento, come fare i nodi e le manovre in porto. L'attività è adatta sia a neofiti, sia a chi è già esperto e vuole approfondire il vasto mondo della marineria: l'istruttore è sempre a bordo e la didattica comprende sia lezioni in aula che pratiche. Il corso si struttura su due weekend.  Tutti i weekend (sabato e domenica), da giugno ad ottobre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
CORSI DERIVA ADULTI
Un'attività dinamica... e l'acqua sulla pelle! Se cerchi adrenalina e divertimento, i corsi deriva dello Yacht Club Como fanno al caso tuo: guidati da istruttori qualificati, gli allievi imparano la gestione autonoma dell'imbarcazione, tra equilibrio e tecnica. L'attività viene strutturata in moduli teorici e pratici, con una particolare attenzione all'analisi video, utile per migliorare e capire i propri errori con occhio critico: infatti l'istruttore segue il gruppo con un mezzo di assistenza. Possono partecipare tutti: sia chi non ha mai frequentato un corso di vela, sia chi ha già esperienza: la didattica è personalizzata ed ogni allievo ha un percorso ad-hoc. Le barche utilizzate sono i Laser (Radial e Standard).
Il corso si struttura su due weekend. Quando? Tutti i weekend (sabato e domenica), da giugno a settembre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
Yacht Club Como
22100 Como • Viale Giancarlo Puecher 8
+39 031 574725
Instagram.com/yachtclubcomo1950
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tarditardi · 7 months ago
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Vela Day il 2 giugno 2024 @ Yacht Club Como, per provare gratis la magia della vela
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Domenica 2 Giugno '24 Yacht Club Como dalle 9 alle 17 offre la possibilità di provare le imbarcazioni della Scuola Vela. Non è solo l'occasione giusta per ricevere informazioni relative ai corsi che si terranno da giugno a settembre: è il momento giusto per salire in barca... e divertirsi.  L'iniziativa è aperta a tutti, anche a chi non è socio del club, ed è totalmente gratuita. E' dedicata poi a tutte le fasce d'età. Si parte dai bambini dai 6 ai 12 anni e si arriva agli adulti. 
Il mondo della vela è decisamente magico e provarlo anche solo per qualche ora rilassa.  Sarà quindi una giornata bella ma impegnativa per lo staff di Yacht Club Como. Organizzazione a terra, accoglienza e ovviamente tutte le esperienze da vivere in barca non sono una passeggiata, anche per una realtà rodata come Yacht Club Como.   Appuntamento quindi a domenica 2 giugno '24 allo Yacht Club Como... anzi appuntamento in acqua, in un luogo unico come il Lago di Como. 
Ecco alcuni dei corsi proposti da Yacht Club Como, che è una Scuola Vela FIV / CONI. 
CORSI VELA BAMBINI 
Le attività sono pensate per avvicinare i giovani cadetti al mondo della navigazione attraverso il gioco, affrontando nuove sfide ed imparando tante cose nuove. Gli allievi navigheranno in piena autonomia, guidati dall'istruttore sul mezzo di assistenza. Si parte dalle basi per arrivare alle tecniche più avanzate: i nostri istruttori qualificati FIV adottano un approccio personalizzato per ogni bambino.  I turni vengono svolti su 5 giornate consecutive, alternando attività teoriche e pratiche. Dal lunedì al venerdì, da giugno a settembre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
CORSI CABINATO ADULTI
Apprendi le arti marinaresche per diventare un futuro comandante! I corsi cabinato allo Yacht Club Como permettono di abbracciare la natura ed il vento in un contesto affascinante e storico. La location della nostra sede, pratica e facilmente raggiungibile (a poco più di mezz'ora da Milano e raggiungibile in pochi minuti a piedi dalla stazione di Como S. Giovanni), permette di avvicinarsi facilmente alla vela anche solo per qualche ora di adrenalina!  Imparerai: i fondamenti della navigazione, come funziona il vento, come fare i nodi e le manovre in porto. L'attività è adatta sia a neofiti, sia a chi è già esperto e vuole approfondire il vasto mondo della marineria: l'istruttore è sempre a bordo e la didattica comprende sia lezioni in aula che pratiche. Il corso si struttura su due weekend.  Tutti i weekend (sabato e domenica), da giugno ad ottobre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
CORSI DERIVA ADULTI
Un'attività dinamica... e l'acqua sulla pelle! Se cerchi adrenalina e divertimento, i corsi deriva dello Yacht Club Como fanno al caso tuo: guidati da istruttori qualificati, gli allievi imparano la gestione autonoma dell'imbarcazione, tra equilibrio e tecnica. L'attività viene strutturata in moduli teorici e pratici, con una particolare attenzione all'analisi video, utile per migliorare e capire i propri errori con occhio critico: infatti l'istruttore segue il gruppo con un mezzo di assistenza. Possono partecipare tutti: sia chi non ha mai frequentato un corso di vela, sia chi ha già esperienza: la didattica è personalizzata ed ogni allievo ha un percorso ad-hoc. Le barche utilizzate sono i Laser (Radial e Standard).
Il corso si struttura su due weekend. Quando? Tutti i weekend (sabato e domenica), da giugno a settembre, dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
Yacht Club Como
22100 Como • Viale Giancarlo Puecher 8
+39 031 574725
Instagram.com/yachtclubcomo1950
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Livorno: cerimonia per il 33° anniversario della tragedia della Moby Prince
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Livorno: cerimonia per il 33° anniversario della tragedia della Moby Prince "In questi cinque anni ho dovuto ascoltare insieme a voi pronunciamenti di giudici di varie procure che anziché chiarire il quadro lo hanno complicato all'inverosimile e seguire i lavori di due commissioni parlamentari, piuttosto inconcludente la prima, indubbiamente proficua la seconda. Ora è partito il lavoro della terza commissione parlamentare, i cui componenti hanno immediatamente mostrato una grande voglia di dare un contributo concreto alla ricerca della verità. Gli auguriamo buon lavoro e invitiamo a concentrare la loro attenzione partendo dai dati significativi raccolti e delineate dai loro predecessori. In questo modo non ripartiremo ancora da zero e nessuno potrà ricacciarci nel baratro dell'incertezza, delle verità che non arriva mai e della giustizia che ci sfugge dalle mani anno dopo anno". Nel segno del dolore che non passa, ma anche della speranza per il lavoro della nuova commissione parlamentare appena insediata, l'intervento del sindaco Luca Salvetti, durante la cerimonia che a 33 anni dalla terribile notte del 10 aprile 1991, ha visto riuniti nella Sala Consiliare di Palazzo Comunale di Livorno ancora una volta i familiari delle vittime della più grande tragedia della marineria civile italiana, quella del Moby Prince, le associazioni che lottano per la verità e per la giustizia, i sindaci delle città che hanno avuto vittime, autorità. E' il momento centrale di una giornata piena di eventi per non dimenticare, partita con la deposizione di una corona presso il Monumento in ricordo delle Vittime, proseguita con una messa in Cattedrale. Dopo l'iniziativa in Comune il corteo per le vie del centro con il momento culminate del lancio delle rose in mare all'andana degli anelli, dove si trova la lapide con i nomi, delle vittime del Moby Prince. Tornando alla cerimonie in Comune, tra gli interventi in Sala Consiliare, introdotti dal presidente del Consiglio Comunale Pietro Caruso, proprio quello dell'onorevole Pietro Pittalis, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle cause del disastro della nave Moby Prince e rappresentante ufficiale del Presidente della Camera dei Deputati, che ha promesso il massimo impegno. Intervenuti quindi Antonio Mazzeo Presidente del Consiglio Regione Toscana, Nicola Rosetti presidente dell'associazione 140 Moby Prince che ha ricordato con grande affetto Loris Rispoli, oggi per via di una grave malattia lontano dalla battaglia attiva ma per decenni sempre in prima linea, poi il vicepresidente Sergio Romboni. Quindi hanno parlato Daniele Atanasio Sisca sindaco di Santa Sofia D'Epiro, Zoello Forni presidente Nazionale ANMIL, Stefano di Bartolomeo presidente territoriale Anmil. Quindi è stato proiettato un video messaggio del Ministro Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare delegato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Nello Musumeci, sono stati letti una lettera del Presidente del Senato e un messaggio del Senatore Manfredi Potenti. Per chi è interessato a rivedere la cerimonia qui il link al video. Qui l'intervento del sindaco Luca Salvetti: "Per 28 anni della mia vita ho pensato al 10 aprile e alla tragedia del Moby prince solo ed esclusivamente in una maniera. Una chiamata improvvisa al telefono, una corsa al porto, un microfono in mano e la necessità di raccontare da giovane cronista una storia che segnerà definitivamente la mia vita professionale. Mi muovo basandomi sull'istinto. La mia cronaca in presa diretta fa un certo effetto, è un misto di frasi slegate, alcune senza senso, frutto dell'incertezza generale su cosa realmente fosse accaduto e dell'incertezza personale. Nel cuore della notte ci è consentito di salire su un rimorchiatore per uscire in mare a fare alcune riprese, il tragitto è breve: dopo poco cominciamo a scorgere il fuoco intorno all'Agip Abruzzo, la petroliera sta bruciando, il greggio fuoriuscito brucia, sembra di entrare in un girone infernale. Fiamme alte, equipaggio salvo, rischi ambientali, queste sono le notazioni sul taccuino. Il comandante del rimorchiatore ci dice: "Se volete vedere il traghetto dobbiamo andare a sud". Percorriamo qualche miglio, è buio, dall'oscurità quasi all'improvviso sbuca la sagoma del Moby Prince, lo scafo è completamente annerito, gli oblò sono dei puntini arancioni, all'interno sta bruciando tutto. Gli ultimi cinque anni invece li ho vissuti da Sindaco di Livorno a rappresentare una comunità che è arrabbiata e delusa. Cinque anni dove sono successe un infinità di cose. La pandemia prima di tutto che ci ha costretti a non potersi abbracciare e a non poter condividere emozioni e sensazioni nella maniera più naturale. Quel 10 aprile lo ricordo per quella camminata in solitario dal comune al porto con al fianco Loris Rispoli e con rose in mano che distribuiamo a quelle poche persone che possono stare in strada. Poi la malattia di Loris rispoli che cambia totalmente il modo con cui tutti riescono ad approcciarsi all'anniversario della strage del Moby. Loris è il simbolo di un percorso straordinario di lotta ed impegno in questa vicenda maledetta, Loris ci manca come ci manca la sua tempra da combattente. Ci manca anche Angelo Chessa che abbiamo perso l'11 giugno del 2022 Insieme al fratello Luchino ha combattuto per anni in Parlamento e nelle aule dei tribunali per fare luce sulla tragedia che costò la vita al padre comandante del Moby Tra le molte cose che sono accadute in questi anni c'è anche la scelta di consegnare la Livornina d'oro, massima onorificenza cittadina, all'associazione 140, un modo per dire ad alta voce e con passaggi estremamente significativi che tutti noi non abbiamo intenzione di dimenticare né ora né mai la consegno a Nicola Rossetti un'altra persona straordinaria che ho imparato a conoscere in tutte le sue sfaccettature e nel suo spessore umano. Abbiamo poi fatto il massimo per costruire giornate ed eventi per ricordare e per spingere con forza chi di dovere a lavorare per delineare i contorni della verità e far ripartire il cammino verso la giustizia. Docufilm, presentazione di libri, interviste e tanto altro per tenere alta l'attenzione anche al di fuori della giornata del 10 aprile. In questi cinque anni ho dovuto poi ascoltare insieme a voi pronunciamenti di giudici di varie procure che anziché chiarire il quadro lo hanno complicato all'inverosimile e seguire i lavori di due commissioni parlamentari, piuttosto inconcludente la prima, indubbiamente proficua la seconda. Ora è partito il lavoro della terza commissione i cui componenti hanno immediatamente mostrato una grande voglia di dare un contributo concreto alla ricerca della verità. Gli auguriamo buon lavoro e invitiamo a concentrare la loro attenzione partendo dai dati significativi raccolti e delineate dai loro predecessori. In questo modo non ripartiremo ancora da zero e nessuno potrà ricacciarci nel baratro dell'incertezza, delle verità che non arriva mai e della giustizia che ci sfugge dalle mani anno dopo anno".    ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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In Germania il più grande festival di marineria
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personal-reporter · 1 year ago
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La Basilica di Loreto: un capolavoro dell’architettura marchigiana
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La Basilica di Loreto è uno dei luoghi di culto più importanti delle Marche, l'itinerario di pellegrinaggio e di spiritualità tra i più attivi e frequentati in Europa. Situata nella città di Loreto, nella provincia di Ancona, la chiesa rappresenta uno dei principali monumenti dell'architettura barocca e rinascimentale presenti in Italia. La Leggenda di Loreto sostiene che su questa casa a Nazareth appartenuta alla Vergine Maria, in cui venne partorito Gesù Cristo, si è verificato il miracolo dell'improvvisa traslazione del Santuario adriatico, divenuto così meta di pellegrinaggi e luogo di invocazione e di preghiere. La costruzione della Basilica di Loreto iniziò nel 1468 su progetto dell'architetto toscano Baccio Pontelli e viene, con l’aggiunta delle due torri, ultimata nel 1586 su progetto di Luigi Vanvitelli. La basilica si presenta oggi come un grande edificio caratterizzato dallo stile barocco-rococò, con elementi rinascimentali e torri ai lati della facciata principale. La facciata principale della chiesa si presenta nella parte superiore con un grande timpano curvo, al centro del quale si trova la statua della Madonna di Loreto, patrona principale della città di Loreto e protettrice dei viaggiatori e della marineria. L'interno della chiesa si compone di una grande aula centrale, coro e una lunga navata laterale, decorata con opere d'arte notevoli. La chiesa ospita una vasta collezione di dipinti, affreschi e sculture che risalgono principalmente al periodo barocco e rinascimentale. Uno degli aspetti più significativi della Basilica è il mosaico fatto a mano del pavimento nella cripta sotterranea, che raffigura i fatti più importanti della vita di Cristo. Uno dei luoghi di maggiore interesse della Basilica è senza dubbio la Santa Casa di Loreto, il luogo in cui, secondo la tradizione, fu partorito Gesù Cristo. La Sacra Casa è la reliquia più importante della Basilica di Loreto, e si trova all'interno di una cappella in cristallo, dove è possibile osservarla da una passerella, pur avendo subito molte trasformazioni durante i secoli, mantiene ancora la suggestione e la sacralità di questo sito di pellegrinaggio. Importanti pellegrinaggi hanno avuto luogo presso la Basilica di Loreto, dedicati alla Vergine che protegge i viaggiatori e i marittimi che navigano pericolosi mari. Molte celebrazioni e processioni si svolgono nella basilica, che rappresenta un punto di incontro per i fedeli di ogni età, religione e nazionalità. Nella moderna Basilica di Loreto è possibile ammirare l'arte del barocco, dove la magnificenza architettonica si fonde con opere d'arte di straordinaria bellezza. Le atmosfere mistiche e solenni di questo luogo sacro, le suggestioni rinascimentali e la grandiosità del barocco fanno sì che la Basilica di Loreto sia considerata una delle più belle e imponenti istituzioni religiose d'Europa. La Basilica di Loreto rappresenta un luogo di culto storico e di grande valore artistico, conosciuto in tutto il mondo come il luogo in cui la Vergine Maria partorì Gesù Cristo. E' un luogo di pellegrinaggio che abbraccia la fede cristiana e l'arte, offrendo ai visitatori l'opportunità di ammirare una delle più grandi opere di architettura barocca e rinascimentale d'Italia. I visitatori possono programmare la loro visita per vedere le opere d'arte della Basilica di Loreto, partecipare alla processione del Corpus Domini, al Festival della Madonna di Loreto, al Giubileo africano, al Festival del Mar e all'Epifania. Il turismo religioso rappresenta dunque una scelta ideale per coloro che desiderano visitare le Marche e conoscere la loro cultura, la loro storia e la loro architettura. La Basilica di Loreto non è solo un'attrazione religiosa ma anche una meraviglia architettonica e artistica che abbraccia la bellezza dell'arte e dell'architettura italiana. Read the full article
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ilgattoviaggiatore · 1 year ago
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claudiodangelo59 · 1 year ago
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🇮🇹⭐️ GRANATIERI
IMPAVIDI ⭐️🇮🇹
UNA SORPRESA GRANATIERESCA
A CESENATICO
HO INCONTRATO IL
GRANATIERE,
EROE DEL CENGIO
MEDAGLIA D'ORO
AL VALOR MILITARE
GIANI STUPARICH
Ieri sera con la mia famiglia ho visitato il Museo della Marineria di Cesenatico.
Un luogo espositivo bellissimo, moderno, didattico, adatto a tutte le età, la cui visione consiglio a tutti gli innamorati della marineria.
In uno dei pannelli esplicativi di questo interessantissimo museo, tutto climatizzato, sono rimasto colpito dall'autore di questa frase:
"Conoscevo tutte le specie dei velieri e dai loro alberi e dalle forme delle loro vele sapevo distinguerli.
Mi piacevano quelle sagome eleganti e fin l'odore del legno, delle vernici, del cordame impregnato di salso.
Era come se fiutassi lontano richiami, come se la memoria istintiva mi rievocasse remote atmosfere, ancor vive nel sangue".
È un periodo tratto da:
"I Ricordi istriani", ultimo libro dello scrittore Giani Stuparich, eroico Granatiere del Cengio decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Il libro uscì per la prima volta nel 1961, rievocano l'infanzia e l'adolescenza marina dello scrittore triestino: anni sereni di inizio Novecento, ancora esenti dai lutti, personali e collettivi, che il secolo avrebbe portato con sé.
La terra narrata da Stuparich è innanzitutto un luogo di famiglia, dove i sapori della cucina della nonna si mescolano alla voce del padre, alle sue mille invenzioni per istruire e divertire i figli;
ma è, insieme, un paese vitale, che ci passa davanti agli occhi con la libera luce del suo cielo.
Il libro offre così uno spaccato della vita marinara e contadina dell'Istria, unendo alla felicità della memoria il racconto, di taglio quasi etnologico, di un mondo che gli avvenimenti della Storia hanno irrimediabilmente lacerato.
Giovanni Domenico Stuparich, detto Giani nasce a Trieste, all'epoca ancora parte dell'Impero austro-ungarico,
il 4 aprile 1891 da padre lussignano, Marco Stuparich, e da madre triestina di religione ebraica, Gisella Gentilli.
Fin dall'infanzia, Giani e Carlo Stuparich vengono educati dal padre all'italianità, e questo sentimento patriottico viene poi ulteriormente rafforzato durante l’esperienza scolastica presso il ginnasio comunale di Trieste (il ginnasio-liceo “Dante Alighieri”, di cui lo stesso Giani sarà docente di lettere dal 1919 al 1942), dove vengono consacrati alla lingua di Dante, Petrarca e Carducci.
Terminato il liceo, Giani Stuparich compie un viaggio nel cuore dell’Europa, durante il quale si gode arte e cultura in piena libertà, iniziando così a maturare un ideale di unità sovranazionale.
Questa sua visione “europeista” trova conferme e ulteriori spunti di riflessione durante gli studi presso l'Università di Praga. Il secondo anno di studi lo trascorre in Italia, grazie a una borsa di studio concessa ai giuliani frequentanti un ateneo imperial-regio: qui frequenta l'Università di Firenze, dove si laurea nell'aprile 1915 in letteratura italiana con una tesi su Niccolò Machiavelli.
Qui Stuparich inizia a gravitare nell’orbita del periodico «Voce», dove incontra Scipio Slataper, con il quale instaura un solido legame di amicizia e di rispetto reciproco e che gli farà conoscere la futura moglie Elody Oblath (una delle tre amiche di Scipio).
Europeista convinto, il giovane Stuparich è costretto dallo scoppio della Prima Guerra mondiale a mettere da parte i propri sogni di unione e dialogo pacifico tra nazioni: consapevole di come il conflitto sia un male necessario per porre un freno al potere dell'Impero austro-ungarico, nel 1915 egli si arruola come volontario nel
1º Reggimento "Granatieri di Sardegna".
Con lui Carlo, il fratello minore, e Scipio Slataper.
Dopo due mesi di combattimenti, i due fratelli vengono richiamati nelle retrovie, uno a Vicenza e l’altro a Verona, dove trascorrono un breve periodo per frequentare uno degli improvvisati corsi per ufficiali.
Questa breve parentesi di calma si chiude qualche mese dopo, nella primavera del 1916, quando ritornano in prima linea come sottotenenti sull'Altipiano di Asiago per combattere nella difesa eroica contro gli austriaci della Strafexpedition.
L’esperienza bellica, che lo vede impegnato con il grado di Sottotenente, priverà Giani sia del caro amico Scipio, caduto il 3 dicembre 1915 sul Monte Podgora, sia dell'amato fratello:
il 30 maggio 1916, Carlo Stuparich, rimasto isolato con il suo plotone di Granatieri sul Monte Cengio e circondato dagli austriaci, si suicida pur di non cadere nelle mani del nemico, ottenendo per questo una medaglia d’oro al valor militare.
Giani Stuparich viene invece catturato e fatto prigioniero il giorno dopo, ormai esausto e ferito, e costretto a due anni di prigionia in un lager ungherese a Sigmundsherberg – dal giugno 1916 all’ottobre 1918 – nascosto sotto il falso nome di Giovanni Sartori.
Si conclude così l’esperienza di guerra di Giani, insignito con decreto dell'11 maggio 1922 della medaglia d'oro al valor militare per le azioni di Monfalcone, Oslavia e Monte Cengio.
Terminato il conflitto, nel 1918 Stuparich torna a Trieste e sposa con rito civile Elody Oblath.
Dal matrimonio nascono tre figli: Giovanna (nata nel 1919), Giordana (nel 1921) e Giancarlo (nel 1923).
Inizialmente impegnato nel mondo del giornalismo come collaboratore per il «Lavoratore» e per «L’Azione», Stuparich lascia ben presto la realtà delle pubblicazioni periodiche per dedicarsi all'insegnamento: nel settembre del 1921 inizia la sua carriera da insegnante, entrando come docente di italiano in quello stesso Ginnasio-Liceo (ora “Dante Alighieri”) di cui era stato studente.
Conserverà la cattedra fino al 1942, con all'attivo ventitré anni di insegnamento vissuti come un dovere morale nei confronti di se stesso e dei suoi studenti, con lo scopo di trasmettere loro umanità, umiltà, dirittura morale e rispetto.
I primi anni dopo il ritorno dal fronte vedono la necessità,
da parte dello scrittore, di chiudere i conti con il suo doloroso passato e di placare così il suo senso di colpa per la morte del fratello: ecco quindi che le prime opere sono dedicate proprio a loro, con la pubblicazione degli Scritti letterari e critici di Slataper e di Cose e ombre di uno di Carlo prima, e con la stesura della monografia Scipio Slataper (uscita nel 1922 sui «Quaderni della Voce») e dei tanto sofferti Colloqui con mio fratello (pubblicati nel 1925) poi.
Del 1929 sono invece, per le stampe dei Fratelli Buratti, i Racconti, pubblicazione resa possibile anche grazie all’intermediazione dell’amico Montale, che ne farà una recensione sulla rivista «Solaria».
Durante gli anni del Fascismo, il triestino ripiega su se stesso chiudendosi nel proprio isolamento, incapace di accettare l’ideologia propugnata dal partito e quell’inconcepibile fanatismo della guerra che Mussolini andava professando, contagiando soprattutto i giovani e quella generazione che non era partita per il fronte.
Le opere che escono in questi anni sono attraversate da un chiaro antifascismo.
In contrapposizione alla violenza bellica esaltata dal Fascismo come atto eroico, Stuparich si trova a ripercorrere quei dolorosi anni in trincea, raccontandone la tragica verità.
Attingendo all’esperienza di vent’anni prima, l’autore cerca di mostrare ai giovani infervorati dal desiderio di sangue e di potenza cosa effettivamente il conflitto abbia significato per coloro che lo avevano vissuto sulla propria pelle.
Come un monito, la Grande Guerra torna quindi sulle pagine di Guerra del ’15 e, qualche anno più tardi, di Ritorneranno.
La pubblicazione nel 1938 delle oscene leggi razziali rende il clima insopportabile per l’autore, figlio e marito di ebree,
il quale lascia l’insegnamento nell'autunno del 1942, venendo affidato alla Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie di Trieste.
La situazione peggiora drasticamente
l'8 settembre 1943, con il proclama di armistizio letto alla radio dal Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio e con la conseguente occupazione della città di Trieste da parte delle truppe tedesche.
In questo clima di tensione e di paura, la notte del 25 agosto 1944 il letterato viene svegliato da un capitano delle SS naziste che lo conduce, insieme alla moglie Elody e alla madre Gisella (l’adorata sorella Bianca era morta a novembre dell’anno precedente), alla Risiera di San Sabba, adibita dai nazisti a campo di deportazione e di sterminio;
sarà l’intervento del vescovo di Trieste, Antonio Santin, e del prefetto di Trieste, Bruno Coceani, a porre fine a quei sofferti sette giorni di prigionia.
A seguito della resa incondizionata della Germania nazista, l'Europa e l'Italia sono libere, mentre Trieste passa prima sotto il controllo dei soldati dell’esercito di Tito e, successivamente, conosce una divisione del suo territorio in due aree:
la zona A, sotto il controllo anglo-americano,
e la zona B, sotto quello jugoslavo.
Bisognerà attendere altri nove anni per vedere finalmente Trieste tornare a far parte dell’Italia, con il Memorandum d’intesa di Londra del 5 ottobre 1954.
Di Trieste, quella città che negli anni precedenti era stata centro irradiatore della cultura mitteleuropea e che aveva conosciuto così un momento di grande fioritura, non rimane che una periferica realtà di confine.
Gli ultimi anni del letterato si consumano in una sofferta attesa della morte, che sopraggiunge nelle prime ore del pomeriggio del
7 aprile 1961, a seguito di complicanze cardiache post-intervento all’addome.
Giani Stuparich si spegne così a settant'anni appena compiuti, giusto in tempo per vedere pubblicato Il ritorno del padre, opera antologica che raccoglie alcuni dei testi più belli dell’autore, regalo per il suo settantesimo compleanno da parte di Pier Antonio Quarantotti Gambini e altri amici.
Riposa assieme al fratello Carlo nel Cimitero monumentale di Sant'Anna a Trieste.... #AmeleGuardie1659
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oubliettemagazine · 2 years ago
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Quarta edizione del Salone Nautico Venezia: l'arte navale torna a casa, dal 31 maggio al 4 giugno, Arsenale di Venezia
È in arrivo l’attesissima quarta edizione del Salone Nautico Venezia, una presenza significativa delle imbarcazioni a vela con nuovi modelli, costruiti con design e tecnologie sostenibili. Salone Nautico Venezia Dal 31 maggio al 4 giugno 2023 sarà possibile visitare presso lo storico Arsenale di Venezia, nel cuore della marineria della Serenissima, una quarta edizione con delle novità…
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sardies · 2 years ago
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Accordo tra Comune di Porto Torres e Flag Nord
Si punta a intercettare finanziamenti per sostenere l’economia del mare, tutelare l’ambiente e realizzare le infrastrutture attese dalla marineria locale (more…) “”
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ Moby Dick è il romanzo a cui sono tornato più spesso. A ogni lettura mi sorprende la cialtronaggine, il genio imbroglione, la noia mortale di una costruzione romanzesca che non ha eguali. Appoggiato alla finestra qualche giorno fa mi chiedevo chi, oggi, sarebbe in grado di sopportare la noia di certi capitoli. Io! direi al professore. È la quarta volta che lo sopporto, me ne dia un’altra! Tagli di carne, squartamenti, spiegazioni dettagliate degli squartamenti; navi che passano sopra a banchi di pesci che ignorano i banchi di navi che si incontrano per urlarsi dietro offese e poi brindare assieme. Pesci che ignorano queste navi. Piccoli pesci sui fondali; ma anche enormi pesci sui fondali totalmente indifferenti alla monomania di Ahab, di Ishmael, di Stubb. Il cielo sopra di loro è indifferente ai loro dolori. Non c’è dolore in Moby Dick, né patimento. C’è solo l’enorme sofferenza degli esseri umani di fronte al buco nero della natura e del loro destino. L’esaltazione positivistica per il corpo della balena, per lo scheletro della balena, le sue misure, non è altro che il taglio perfetto della dismisura dei desideri degli uomini del Pequod, abbandonati per quarantotto mesi al largo delle coste di ogni continente per fare profitto, per portare a casa olio e spermaceti a costo della loro stessa vita, e a costo delle follie di un capitano che pianta una gamba sul ponte ogni notte per scrutare il mare e trovare il suo mostro, quel mostro che, quella gamba, gliel’ha portata via con un balzo, e che renderà orfani tutti. “
Giovanni Spadaccini, Compro libri - anche in grandi quantità. Taccuino di un libraio d’occasione, UTET, 2021. [Libro elettronico]
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spalingermp · 2 years ago
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Evocación Bestial V • Concilio en el Bosque • 5 de Noviembre 2022 | Camino Laguna Verde - Paradero Santa Rosa, Valparaíso | Micro 520 Hacia | Contacto: Morte +569 72339683 / Priscilla Bathory +569 94405307 Desde las 12:00 del día Venta de comida típica y bebestibles *Prohibido el ingreso de alcohol Valor preventa: $3000, Día del evento $5000. #valparaiso #necrometal #gloriasnavales #marineria #villaalemana #bestialevoke #evocacionbestial #articnocturnvs #funeral #ripperchile #phantom #nwn #ironpegasusrecords #darkdescentrecords #unspeakableaxerecords (at Laguna verde) https://www.instagram.com/p/CjVi4YKOExh/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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