#processione in mare
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E anche quest’anno la festa della marineria o di Sant’Andrea è andata.
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#pic of day#Religious processione#Procession at Sea#Summer#september#sicily#Italy#Foto del giorno#Processione religiosa#Processione in mare#Estate#settembre#Patti#Patti Marina#sicilia#Italia
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Non ci vuole un genio per capire come si muovono quelli che contano, i veri padroni del nostro Paese. Dopo 30 anni dovrebbe essere chiaro a molti. Quando c'e' da gonfiarsi le tasche , da spolpare le casse pubbliche, da banchettare a ostriche e caviale, si porta in processione il cdx. Quello che toglie ogni controllo e mette la mordacchia a quei magistrati che si mettono a parlare di regole e che potrebbero indagare quel mare melmoso pieno di pescecani . Niente regole, via lacci e lacciuoli, soldi a cascata per amici degli amici. Quello che e' sempre successo e succede oggi con il PnRr, 200miliardi da spartirsi senza problemi. Poi capitano i momenti di crisi, quei momenti difficili per p.iva (evvabbe', quel settore, pero', si potrebbe tenere a bada) ma piu' difficili per pensionati e lavoratori dipendenti. 30 milioni di persone che se non controllati, leniti, blanditi in qualche modo, potrebbero mettere a soqquadro tutto lo stivale. Ecco allora che si cambia santo e in processione ci va il csx, con il supporto dei sindacati. Tocca a loro gestire il periodo di crisi economica e sociale ma sempre a vantaggio di chi li ha portati al potere. Ecco allora il taglio delle pensioni, i tagli all'istruzione e alla sanita', altrimenti il Paese sara' travolto dal debito pubblico. Il risultato deve essere sempre lo stesso: a pagare il conto devono essere sempre i soliti: lavoratori, pensionati e gli onesti; loro a portar la croce e gli altri a portare guadagni alle loro tasche.
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🎉✨ Celebriamo San Giovanni Battista, il patrono di Genova! 🎉✨ Il 24 giugno, Genova onora il suo protettore con tradizioni secolari. Anche se San Giorgio è il simbolo della città, è San Giovanni Battista che protegge le nostre navi dalle tempeste sin dal 1327, quando l'Arcivescovo benedisse il mare per la prima volta. Le reliquie del Battista, riportate dalla Prima Crociata, salvarono i genovesi da un furioso fortunale nel 1098, consolidando il legame speciale con il santo. Ancora oggi, la vigilia è illuminata da falò che allontanano gli spiriti maligni, mentre il 24 giugno una solenne processione porta le reliquie al Porto antico per la benedizione del mare.
Unisciti ai festeggiamenti! 🔥🙏⛵ #SanGiovanni #Genova #Tradizioni #palazzideirolli #palazzoreale #unesco
(San Giovanni Battista nel deserto, Gioacchino Assereto, Palazzo Reale di Genova)
#genova#palazzideirolli#genovamorethanthis#unesco#museum#liguria#italy#sangiovannibattista#palazzoreale#palazzorealegenova
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Dopo l’anno in fabbrica, prima di riprendere l’insegnamento l’insegnamento, i miei genitori mi avevano condotta in Portogallo, dove li lasciai, per andarmene da sola in un piccolo villaggio. Avevo l’anima e il corpo come a pezzi. Era una sera di luna piena, durante la festa del patrono. La festa si svolgeva in riva al mare. Le mogli dei pescatori andavano in processione intorno alle barche con dei ceri in mano, e innalzavano canti sicuramente molto antichi, di una tristezza straziante … Là, ho avuto all’improvviso la certezza che il cristianesimo è per eccellenza la religione degli schiavi, che gli schiavi non possono non aderirvi, e io con loro. Nel 1937, ho trascorso ad Assisi due giornate splendide. Mentre mi trovavo da sola nella piccola cappella romanica del XII secolo all’interno di Santa Maria degli Angeli, incomparabile meraviglia di purezza, dove san Francesco ha pregato tanto spesso, per la prima volta nella mia vita qualcosa di più forte di me mi ha obbligata a mettermi in ginocchio. Nel 1938, ho trascorso dieci giorni a Solesme, dalla Domenica delle Palme al martedì di Pasqua, e ho seguito tutte le funzioni. Avevo fortissimi mal di testa, e ogni suono era per me come un colpo; eppure, un estremo sforzo d’attenzione mi permetteva di uscire dalla miserabile carne, di lasciarla soffrire in disparte, rannicchiata in un angolo, e di cogliere una gioia pura e perfetta nell’inaudita bellezza del canto e delle parole. Quell’esperienza mi ha permesso, per analogia, di comprendere meglio la possibilità di amare l’amore divino attraverso la sventura. È naturale che durante quelle funzioni il pensiero della Passione di Cristo sia penetrato in me per sempre … Lì un giovane inglese mi ha rivelato l’esistenza dei poeti inglesi del Seicento, i cosiddetti poeti metafisici. In seguito, nel leggerli, ho scoperto la poesia intitolata Amore … Mi sono esercitata a recitarla applicandovi tutta la mia attenzione e aderendo con tutta l’anima alla tenerezza in essa racchiusa … Durante una di quelle recitazioni il Cristo stesso è disceso e mi ha presa.
Simone Weil
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dagli scritti di https://www.tumblr.com/monologhidiunamarea
Tu hai qualcosa che mi somiglia che somiglia a mia madre a vent’anni che somiglia all’acqua di mare /spostata dalle lampare alle sedie vuote sugli usci /su qualcuna riposa uno scialle nero ai canti delle messe e delle braccianti alle reti sotto l’ulivi alla spiga sedotta dalla farfalla. Tu hai qualcosa che mi ricorda dei tiri a pallone in terra battuta delle magliette strette del rossore quando arrivava l’onda a trovarci impreparati. Tu sai di pannocchia abbrustolita e di processione di fòcara e di mirto del fiore d’aglio sulla scogliera. Tu hai qualcosa che non mi fa dormire una selva di castagne dentro gli occhi e un’eterna malinconia.
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5 STORIE DI FANTASMI DELLA SARDEGNA
Oltre le cime delle montagne e le scogliere della costa, la Sardegna nasconde segreti antichi e oscuri, avvolti dal mistero e dal terrore.
La terra sarda è infestata da creature spettrali, creature che affondano le loro radici nella storia stessa dell'isola. Queste presenze sinistre possono manifestarsi in qualsiasi momento, dall'oscurità della notte all'ora del tramonto, per terrorizzare coloro che incappano nei loro percorsi.
In questo articolo, esploreremo cinque storie di fantasmi della Sardegna che sono state tramandate di generazione in generazione e che sono giunte sino a noi.
Cunfraria
Nella storica Sassari, città del nord Sardegna, si racconta la leggenda di una processione di fantasmi che appare la notte del 31 ottobre. Secondo la tradizione locale, questi fantasmi possono essere visti vicino all'incrocio tra via San Sisto e via Santa Apollinare. Le loro forme spettrali si muovono silenziosamente per le strade come per qualche commissione invisibile.
Alcuni dicono che questa processione di anime che viene chiamata “Cunfraria” cioè confraternita, sia composta da spiriti di defunti che ritornano nel regno dei vivi in questa notte santissima. Altri sostengono che siano la manifestazione di antiche maledizioni, evocate dalla magia oscura e da intenti malevoli. Qualunque sia la loro origine, si dice che la vista di queste apparizioni spettrali riempia i cuori di coloro che le vedono di paura e terrore.
Don Blas
Nell'oscuro e antico castello di Burgos, c'è una leggenda di un terrificante fantasma che custodisce un favoloso tesoro. Il suo nome è “Don Blas d'Aragona”, un grande e potente cavaliere iberico del XVI secolo che ha incontrato la sua prematura scomparsa in una sanguinosa battaglia molto tempo fa, quando la Sardegna viveva il periodo della dominazione spagnola. Secondo i racconti, “Don Blas” fu condannato a trascorrere l'eternità a custodire il tesoro che gli era stato affidato in vita. Così il suo spirito infesta il castello, legato per sempre alle sue mura. La sua presenza è un costante promemoria del potere e della ricchezza che giacevano nascosti all'interno.
Panas
In Sardegna esiste una leggenda colma di tristezza e terrore che per secoli ha perseguitato i cuori e le menti degli uomini. È una storia di dolore e disperazione, di perdita e rimpianto, una storia che è stata tramandata attraverso i secoli.
Si racconta che i fantasmi delle donne morte di parto siano condannati a tornare nel mondo dei vivi per sette lunghi anni, infestando la terra durante le ore buie della notte.
Gli anziani sussurrano che questi fantasmi, noti come “Panas”, appaiano vicino ai corsi d’acqua e si possano vedere intente a lavare i panni insanguinati del loro figlioletto. Non possono comunicare o interrompere il lavoro per nessuna ragione. Se qualcuno le disturbasse, dovrebbero ricominciare il loro rituale di penitenza daccapo e si vendicherebbero spruzzando acqua verso chi osa disturbarle.
Femminedda
Nelle remote regioni di Sant'Antioco, presso le colline che circondano Maladroxia, esiste un antico Nuraghe noto come sa “Femminedda”.Il suo nome è legata ad una strana leggenda che narra di uno spirito inquieto che ancora oggi aleggia intorno alle rovine del monumento.
Si dice che lo spirito appartenga a una giovane donna giustiziata in circostanze violente e misteriose secoli fa, la cui anima è stata condannata a vagare senza pace.
La fanciulla, accusata di un crimine infamante, fu sottoposta a una punizione esemplare e brutale, che mirava a fare di lei un monito per il popolo. Fu decapitata e il suo corpo fu sepolto in una chiesa sconsacrata fuori dal centro abitato, mentre la sua testa sarebbe nascosta nel cuore del borgo.
A causa di questo trattamento crudele e sconsiderato, l'anima della giovane, ribattezzata “sa Femminedda”, è stata condannata a vagare senza pace lungo i sentieri di campagna e le vie del paese.
Marchesa Malaspina
A Bosa, paese di mare senza tempo, la figura spettrale della marchesa Malaspina continua a vagare senza pace. Letizia, questo il suo nome, fu accusata di un grave crimine: l'adulterio con un amante sconosciuto. Il marito, geloso al punto da perdere la ragione, fece scavare una rete di tunnel segreti dal castello al paese, in modo che la marchesa potesse muoversi al riparo dagli occhi indiscreti.
Ma neppure l'inganno più elaborato riuscì a sfuggire alla furia distruttiva del marito. In preda ad un raptus di gelosia, egli fece mozzare le dita della marchesa, conservandole gelosamente in un fazzoletto che mostrò ad alcuni amici. Lui fu condannato a morte e lei sparì senza lasciare tracce.
Tuttavia, non tutti credono che il fantasma di Letizia sia scomparso del tutto. In molte notti, si possono ancora udire i suoi lamenti disperati provenire dalle rovine del castello dei Malaspina. Si dice che l'anima della marchesa sia rimasta intrappolata in quel luogo, tormentata dai suoi rimpianti e dalla sua disperazione.
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Maestro della sala capitolare di Pomposa La Crocifissione intorno al 1320 Tempera e oro su tavola. 29 x 20,5 cm Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza, Madrid INV. 260 (1930.23) Il Maestro della Sala Capitolare di Pomposa prende il nome dall'insieme di affreschi che decorano la sala capitolare dell'Abbazia benedettina di Pomposa, edificio nei pressi della città di Ferrara. All'anonima personalità di questo pittore, Miklós Boskovits collega, tra le altre opere, oltre a questa tavola del Museo Thyssen-Bornemisza, una Vergine col Bambino appartenente al Metropolitan Museum of Art di New York e due dipinti del Museo del Louvre .
Questa tavola era nella collezione Thyssen-Bornemisza nel 1930, data in cui partecipò alla grande mostra di Monaco, tenutasi presso la Neue Pinakothek, dove questa importante collezione privata fu fatta conoscere al pubblico. Il dipinto fu quindi assegnato all'ambito di Giotto, attribuzione che Wilhelm Suida aveva proposto analizzando l'opera. Nei cataloghi successivi venne collegato ad un anonimo artista fiorentino, del 1350 circa, figurando come tale fino al 1989, quando Caroline de Watteville lo pubblicò nella guida alle opere esposte a Villa Favorita come opera del Maestro della sala capitolare di Pomposa.
L'artista, nonostante le ridotte dimensioni della tavola, organizza la sua composizione con numerose figure che distribuisce in due gruppi ai due lati della croce. Cristo al centro, morto e coperto da un generoso drappo di purezza, poggia i piedi su un grande piedistallo. Una scia di sangue corre lungo la base della croce per terminare sul teschio di Adamo. Nella crocifissione sono compresi quattro angioletti: uno, afflitto, prega mentre gli altri tre sono intenti a raccogliere in recipienti il sangue che sgorga dalle ferite del Redentore; sangue che, nel caso di ferite sulle mani, gocciola formando sottili fili, ma nella piaga del costato scorre con forza. Su un arido Golgota, l'artista ha collocato gli uomini con San Giovanni in primo piano, a destra, e le donne, con la Vergine svenuta, sorretta dalla Maddalena e una santa donna, che bilancia la composizione, a sinistra.
Tra i personaggi che accompagnano Cristo, Nicodemo è stato identificato nella figura barbuta di profilo, che occupa il bordo della tavola, e il centurione nel soldato dall'elmo alato che alza un braccio indicando Gesù. In questa processione si delineano, sullo sfondo dorato, alcune lance e la spugna legata a un ramo di issopo imbevuto dell'aceto che Cristo fu dato da bere. Questa Crocifissione faceva parte di un polittico da cui sono state riprese altre due scene: L'Incredulità di San Tommaso e L'Ascensione, entrambe al Museo del Louvre. Come racconto della quarta opera con cui si completerà questo repertorio di immagini, sono stati citati l'episodio di Cristo sulla via del Calvario e una Vergine col Bambino. Il retro del tavolo conserva tracce di un'antica decorazione marmorea. Mare di Borobia. Informazioni e immagini dal sito web del Museo Nazionale Thyssen-Bornemisza.
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ROMANZI BIOGRAFICI
I romanzi biografici non sono tra le mie letture preferite, non è un genere che leggo spesso, ma ogni tanto mi capita di restare incuriosita da un particolare personaggio storico e mi ritrovo a volerne sapere di più su di lui/lei. E un romanzo biografico è un buon metodo di approfondimento, specie se basato su reali ricerche storiche documentate e non troppo rivisitato dall'autore. Perciò oggi voglio proporvi 5 romanzi biografici che reputo molto interessanti dedicati a 5 donne molto interessanti:
Vittoria. Le passioni di una donna, il destino di un'imperatrice, di di Philippe Alexandre
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Trama: Vittoria, regina di Gran Bretagna e Irlanda e poi imperatrice delle Indie, fu una delle figure centrali della storia dell'Ottocento. Salita al trono nel 1837, a soli diciotto anni e grazie a una serie di fortunate combinazioni dinastiche, seppe conquistarsi un ruolo decisivo in quella che divenne la maggiore potenza industriale e coloniale del mondo, e diede il nome a un'intera epoca, l'età vittoriana. In questa biografia gli autori tracciano un ritratto interiore della sovrana, attingendo ai diari che Vittoria compilò con scrupolo dall'età di sedici anni fino a pochi giorni prima della morte.
Maria Antonietta. Una normale vita straordinaria, di Stefan Zweig
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Trama: È sempre stato arduo, per uno storico, tracciare i contorni di un personaggio come Maria Antonietta d'Austria. La sua vicenda, infatti, usando le parole di Stefan Zweig, è quella di una «donna comune, non troppo intelligente, non troppo stolta, né fuoco né ghiaccio, senza energie speciali per il bene e senza la minima volontà al male; la donna media di ieri, di oggi e di domani, senza tendenze e genialità eccezionali, senza volontà di eroismi e perciò apparentemente inadatta a divenire oggetto di una tragedia», che «nella suprema sua ora, raggiunge finalmente tragiche proporzioni e si fa grande al pari del suo destino». In mezzo a una quantità innumerevole di documenti, mistificazioni rivoluzionarie e agiografie monarchiche, è il grande scrittore e drammaturgo austriaco a riuscire a fare emergere la vita incalzante di una regina suo malgrado resa grande dagli eventi della storia, restituendo la frivolezza, l’irrequietezza, il dolore e la fermezza di una ragazza del Settecento diventata donna a Versailles e travolta dai venti impetuosi della Rivoluzione.
La regina dei mari, di Alexandra Lapierre
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Trama: Lima, 1595. All'alba le campane della cattedrale suonano a distesa mentre la statua della Vergine è portata in processione fino al mare. Al porto tutto è pronto. Il governatore spagnolo Don Álvaro de Mendaña sta per salire a bordo del suo galeone, il San Jerónimo. Al suo fianco, l'adorata moglie Isabel Barreto, discendente di una grande famiglia di navigatori. È trascorso un secolo da quando Cristoforo Colombo ha oltrepassato i confini del mondo conosciuto, segnando l'inizio dell'epoca dei conquistadores. Don Álvaro ha un piano altrettanto ambizioso: raggiungere le sponde del quinto continente, l'Australia Incognita. Oltre alla sua dote, Isabel mette al servizio dell'impresa intelligenza e temerarietà, ma non sa ancora che con quel viaggio diventerà la prima donna nella storia a capo di un'intera flotta navale. Nonostante i buoni auspici, la traversata in mare si rivela subito difficoltosa, tra conflitti nell'equipaggio e scontri sanguinosi con gli indigeni nelle terre colonizzate. La spedizione assomiglia sempre più a un'infernale corsa verso l'oblio, quando, all'isola di Santa Cruz, Isabel si ritrova sola al comando: in punto di morte, l'anziano Don Álvaro le conferisce pieni poteri e il titolo di capitano generale dell'armada. Così, con un'eredità tanto fortuita e gravosa, comincia la seconda vita di Isabel. Attraverso il Pacifico, dalle Filippine al Messico, si trova a percorrere rotte inesplorate…
Fanny Stevenson. Tra passione e libertà, di Alexandra Lapierre
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Trama: racconta la vita straordinaria della donna che fu il grande amore dell'autore de “Lo Strano Caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde” e dell’ "Isola del Tesoro”. Da una tranquilla famiglia borghese al deserto selvaggio del Nevada, Fanny ha vissuto tante avventure nella sua vita. Da giovane abbandona la confortevole vita benestante per seguire il primo marito, un cercatore d'oro, sperimentando l'isolamento e la lotta per la sopravvivenza in una natura ostile. Delusa e stanca della vita americana, lascia il marito e si trasferisce in Francia dove, pur senza denaro né conoscenze, diventa una delle prime pittrici nella Parigi degli impressionisti, incarnando l'ideale femminile dell'American Girl. Ma il momento cruciale della sua vita arriva con l'incontro con Robert Louis Stevenson, di undici anni più giovane di lei. Per lui rinuncia a tutto e insieme si stabiliscono in una sperduta isola delle Samoa. La loro relazione, inizialmente appassionata e romantica, poi più complicata, diventerà il cuore pulsante della trasformazione del giovane e ribelle Stevenson nel genio letterario acclamato che tutti conosciamo. Frutto di cinque anni di ricerca, e con una narrazione coinvolgente, questa biografia trasporta il lettore nell'intensa vita di una donna che ha rappresentato un'intera era.
Sulle vie del Levante. Alla ricerca di lady Hester Stanhope di Claudia Berton
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Trama: Ai primi dell'Ottocento - negli stessi anni di Byron e Shelley l'aristocratica lady Hester Stanhope lascia l'Inghilterra per un Grand Tour che si conclude nelle selvagge montagne libanesi, dove si stabilisce definitivamente, divenendo una leggenda vivente: la "Sibilla del Libano". Ricostruendo la vicenda di questa donna eccezionale, l'autrice scopre e disegna l'affresco di un'epoca in cui Oriente e Occidente s'incontrano sullo sfondo di un Mediterraneo brulicante di spie, disertori, archeologi, poeti e avventurieri.
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Fatima: un viaggio tra storia, fede e mistero
Nel cuore del Portogallo, Fatima si posiziona come un luogo intriso di storia, fede e mistero. La sua notorietà globale attira migliaia di pellegrini e turisti ogni anno, sottolineando non solo la sua importanza religiosa ma anche culturale e storica. Ma cos'è che rende Fatima una destinazione così straordinaria?
La città deve il suo nome alla principessa musulmana Fatima, catturata dai cristiani durante la Reconquista e successivamente sposata con un conte portoghese. Questa miscela di influenze musulmane e cristiane si riverbera ancora oggi tra le sue strade e monumenti, offrendo un affascinante mosaico culturale. Tuttavia, è stata la serie di apparizioni mariane del 1917 a catapultare Fatima al centro dell'attenzione mondiale. Le apparizioni di Fatima La fama di Fatima si deve principalmente alle apparizioni mariane avvenute tra maggio e ottobre del 1917. Secondo i resoconti, la Madonna apparve a tre giovani pastorelli - Lucia dos Santos, Francesco e Giacinta Marto - trasmettendo una serie di messaggi profetici. Questi messaggi, conosciuti come i "Segreti di Fatima", hanno una rilevanza religiosa immensa e hanno influenzato molteplici eventi storici nel corso del XX secolo.
Il Sesto di Ottobre del 1917, conosciuto come il "Miracolo del Sole", rimane uno degli eventi più iconici. Una moltitudine di persone, tra cui scettici e credenti, ha assistito a un evento celeste straordinario, confermando la realtà delle apparizioni agli occhi di molti. Oltre alle apparizioni, è la capacità di Fatima di ispirare fede e devozione che la rende un luogo di pellegrinaggio importantissimo. Il Santuario di Fatima
Oggi, il Santuario di Nostra Signora di Fatima è tra i luoghi di culto più visitati al mondo. Si estende su una vasta area comprendente la Basilica di Nostra Signora del Rosario, la Cappella delle Apparizioni, e la moderna Basilica della Santissima Trinità. La Cappella delle Apparizioni, costruita subito dopo le apparizioni, segna il punto esatto dove la Madonna apparve ai pastorelli.
L'architettura neoclassica della Basilica di Nostra Signora del Rosario è imponente ma accogliente. Le statue e i mosaici all'interno raccontano storie di fede e miracoli, mentre la tomba dei piccoli pastorelli attira migliaia di fedeli ogni anno. Di recente, la Basilica della Santissima Trinità, dalle linee moderne e minimaliste, offre uno spazio più ampio per accogliere i pellegrini, mantenendo un'atmosfera di sacralità.
Tradizioni e manifestazioni Durante l’anno, Fatima ospita un calendario ricco di eventi religiosi, manifestazioni e processioni. Tra le più importanti, la Peregrinazione dei Ceri, che si tiene il tredici di ogni mese da maggio a ottobre, ripercorre i passi dei pastorelli. Le strade si colmano di luci e preghiere, creando un’atmosfera di riflessione e devozione.
La notte del tredici maggio, anniversario della prima apparizione, la processione delle candele trasforma il santuario in un mare di luci. È un momento di silenzio profondamente commovente, in cui i pellegrini, stringendo ceri accesi, camminano in preghiera, rinnovando il loro legame con il divino. Quest'atmosfera solenne e al contempo magica rende ogni visita a Fatima un’esperienza memorabile. L'estensione della cultura locale Nonostante la sua fama religiosa, Fatima offre anche una ricca eredità culturale. La cucina locale, con i suoi piatti tipici come il baccalà e i dolci a base di mandorle, è un vero piacere per il palato. Inoltre, i mercati locali, pieni di artigianato e prodotti tipici, offrono uno spaccato della vita quotidiana e delle tradizioni locali.
Un’escursione nella campagna circostante, con i suoi vigneti e oliveti, permette di scoprire un lato più tranquillo e pittoresco del Portogallo. I visitatori possono partecipare a degustazioni di vino e assaporare l’autentica ospitalità portoghese. Questo aspetto complementare rende Fatima non solo un luogo di pellegrinaggio religioso ma anche una destinazione turistica completa. Da non perdere poi il pellegrinaggio alla Via Sacra di Fatima (leggi l'articolo qui qui) Read the full article
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Beata Vergine Maria Addolorata
— presso Taranto Vecchia
22 settembre 2024
Qui siamo su via Garibaldi, Taranto vecchia. Questa sera passa la processione della Madonna Addolorata. Come ogni anno nel mese di settembre, la statua è la stessa che esce il giovedì santo notte, ma il vestito è diverso. Grazie alla preziosa testimonianza video di Claudia Cianciaruso.
Festa della Beata Vergine Maria Addolorata 8-22 settembre 2024
Si concludono a Taranto nella serata di domenica 22 i festeggiamenti in onore della Beata Vergine Addolorata a cura della confraternita Ss.ma Addolorata e San Domenico.
Dopo la recita dei primi vespri nella chiesa di San Domenico (ore 17.30), che saranno presieduti dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero, alle ore 18 uscirà la processione con il seguente itinerario: via Duomo, piazza Castello, discesa Vasto, via Garibaldi, piazza Fontana e pendio San Domenico, nella cornice delle luminarie della ditta Memmola di Francavilla Fontana.
Durante la sosta in via Garibaldi, davanti alla chiesa di San Giuseppe, spettacolo di fuochi pirotecnici a mare a cura della ditta Itria Fireworks di Martina Franca.
Presteranno servizio i complessi bandistici cittadini “Lemma” diretto dal m° Giuseppe Pisconti e “Santa Cecilia” diretto dal m° Giuseppe Gregucci.
#madonnacelestiale #beataverginemaria #auspicemaria #madonnaaddolorata #settembre #settembre2024 #taranto #tarantovecchia #puglia
#madonnacelestiale#beataverginemaria#auspicemaria#madonnaaddolorata#settembre#settembre2024#taranto#tarantovecchia#puglia
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Stintino, ultimo weekend della festa patronale
Stintino. Sabato 14 la sagra del pesce e domenica 15 settembre la processione a mare prima del passaggio della bandiera dal priore uscente a quello nuovo. Saranno questi i momenti clou della festa stintinese che segneranno anche la chiusura dei festeggiamenti in onore della Beata Vergine della Difesa, patrona del paese costiero. Il weekend conclusivo del Settembre Stintinese si preannuncia ricco…
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tema: le vacanze
ho sentito il buon vecchio prof-di-latino. quando dico "sentito" voglio dire che gli ho scritto, l'ennesimo papiro su wa. usanze.
mi chiedeva nuove su come stesse procedendo la "missione sicilia", il nostro viaggio itinerante organizzato all inclusive da amica-del-miele.
così è andata a finire che il papiro, stavolta, è uscito doppio, fors'anche triplo: eccolo qua:
«erice è bellissima. le rovine di segesta pure. trapani essendo una città parte già svantaggiata, per i miei gusti, ma ha i suoi angolini suggestivi (tipo la caletta dove alloggiavamo, in una casa con terrazzo meraviglioso. inoltre è piena di muretti dove sedersi a gambe appese come il bambino di handke). idem per palermo, che forse è meglio andarci quando fa meno caldo (però la processione di santa rosalia + oliva,cristina&agata ti ci trovi in mezzo per caso solo al 15 di luglio). ragusa ibla è per turisti ma fa la sua porca scena. noto ha una cattedrale che ti domandi ma perché han costruito proprio qui 'sto popò di roba; nel transetto di quella di modica c'è una meridiana con analemma che mentre la spiegavo alla mia socia si è avvicinato un altro turista per chiedermi di spiegare anche a lui. a scicli invece le chiese sono novantanove, e il barista guglielmo te le elenca tutte e poi se prendi un latte di mandorla ti fa anche vedere come l'ha preparato. a sciacca ci è nato sciascia (mi pare) ma c'è aperto solo una ricevitoria per soli uomini perché le donne è domenica mattina e sono in casa a preparare il pranzo. a ortigia fa caldo e c'è pi greco, archimede e apollo. a donnafugata potresti perderti nel labirinto. il mare è sempre bellissimo. le terme libere di segesta e punta bianca vicino ad agrigento sono posti magici. la mia amica nominata personal tour operator ad honorem.
frattanto qui a casa (siam rientrate ieri -sospirone-) si boccheggia more solito: (re)state buoni in montagna se potete oppur lasciate ogni speranza se rientrate (doppia quasi cit)»
ben, se l'è cercata: lui m'ha provocata e io ho fatto come alberto sordi (e me ce so' pure divertita)
da Giornale intimo di una fanciulla instabile, anonimo sec. xx
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Isola di Barbana, Editore Antonini (Gorizia), 1969
Il "Perdon di Barbana" è pellegrinaggio annuale che si svolge nella laguna di Grado la mattina della prima domenica di luglio. Durante una processione votiva la statua della Madonna degli Angeli viene trasportata con un suggestivo corteo di barche dalla Basilica di Sant'Eufemia di Grado all'isola di Barbana, dove sorge un antico santuario mariano, attraversando la laguna.
Il Perdon è nato per ringraziare la Madonna per la fine di una epidemia della peste nel 1237.
#grado #isoladigrado #isoladibarbana ##lagunadigrado #isoleminori #isoleitaliane #mare #isole #island #sea #isola #adriatico #mediterraneo #photography #blackandwhite #bn #vintagephoto #vintagephotography #oldphoto #foundphoto #lostmemories #antiquephoto #oldphotos #oldphotograph #isoleminorifoto
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Racconti di Mare e Tradizioni: Il Nuovo Libro di Beppe Convertini
Beppe Convertini, noto conduttore di "Uno Mattina In Famiglia", programma del weekend che ottiene ascolti da record su Rai 1 e attore di fiction, spettacoli teatrali, programmi tv, radio e cinema, ha scritto il suo quarto libro.
Il suo nuovo libro "Il Paese Azzurro" è appena stato pubblicato da RAI Libri, e ci invita a scoprire le coste italiane e il nostro affascinante mare.
Cosa racconti in questo libro?
«"Il Paese Azzurro" è la narrazione dei luoghi che ho visitato viaggiando per l'Italia da nord a sud. Un viaggio nelle tradizioni, usi e costumi, riscoprendo mestieri antichi e tradizioni secolari, assaporando le eccellenze enogastronomiche e ammirando le bellezze paesaggistiche, artistiche, culturali e storiche del nostro Paese, il più bello al mondo. È un viaggio speciale lungo le nostre coste, in cui racconto anche la ricchezza umana delle Italiane e degli Italiani, con la loro generosità, ospitalità e amore per la nostra patria! Visito soprattutto i borghi marinari che non rientrano negli itinerari turistici classici, autentici gioielli preziosi da scoprire».
È una dedica al mare?
«Certamente, perché è l'elemento che mi dona pace interiore. Immergere la testa nell'acqua per me significa allontanare i cattivi pensieri, solo vedere e sentire le onde che si infrangono mi rilassa! Racconti, aneddoti, consigli per scoprire o riscoprire Gaeta e Taranto, Maratea e la Versilia, le Cinque Terre, la Laguna veneta e altre splendide località. Un'esplorazione nel segno dell'azzurro, di quel mare che è una risorsa inesauribile per il nostro Paese. Mi sono immerso in molti mari, scoprendo fondali incredibilmente belli e unici. Il mare è davvero essenziale per noi esseri umani e per il nostro pianeta».
Qual è il luogo di mare che ti ha colpito di più?
«È impossibile elencare tutti i luoghi affascinanti che ho visitato in Italia, ma tra questi, la baia di San Fruttuoso, in Liguria, è una vera perla con un mare spettacolare. Alicudi, gioiello delle Eolie in Sicilia, la più selvaggia tra le sette sorelle, dove la vita scorre lentamente, a contatto con la natura, come se il tempo si fosse fermato. Palmarola, nel Lazio, con il suo contrasto tra il verde del mare, l'azzurro del cielo e i colori delle rocce vulcaniche, un piccolo lembo di terra frequentato soprattutto d'estate, perlopiù dai Ponzesi che vi si rifugiano quando la loro isola viene invasa dai turisti. L'isola più selvaggia ed esotica dell'arcipelago Pontino. Infine, in Campania, Ischia, l'isola verde dove racconto la festa del mare agli scogli di Sant'Anna, la più importante dell'isola, molto sentita da tutti gli ischitani. Organizzata dai pescatori, si tiene ogni anno il 26 luglio nella baia di Cartaromana e inizia con una sfilata di imbarcazioni allegoriche, tutte decorate a festa, sulle quali viene portata in processione la statua della Santa. E Procida, piccola gemma del Mediterraneo, che ha ispirato quadri, libri, il più famoso "L'Isola di Arturo" di Elsa Morante, e film come "Il Postino" capolavoro di Massimo Troisi, di cui sarà celebrato il trentennale a settembre, al Procida Film Fest 2024».
Cosa si può fare per sensibilizzare sul rispetto per il mare?
«Il mare è una risorsa preziosa. Gli elementi inquinanti prodotti dall'uomo che finiscono in mare sono pesticidi, erbicidi, concimi, detersivi, petrolio, prodotti chimici industriali e acque reflue. Bisognerebbe coinvolgere tutti su tematiche fondamentali e farli partecipi nella pratica quotidiana: non gettare per terra i mozziconi di sigaretta, limitare il consumo e riciclare la plastica, preferire imballaggi di carta e materiale ecologico, avere un regime alimentare sano, ridurre le emissioni di anidride carbonica e sempre pulire le spiagge. Il mare è fonte di cibo, regola il clima, produce ossigeno».
Da molti anni sei un volto noto della tv. C'è un programma che vorresti condurre?
«Sono molto soddisfatto di condurre ogni fine settimana "Uno Mattina In Famiglia" su Rai 1, sotto la guida del Maestro Michele Guardì. Ringrazio la Rai e il direttore del daytime Angelo Mellone, che mi ha dato la possibilità di condurre programmi legati al territorio. Viaggiando, ho avuto modo di visitare tanti posti meravigliosi in ogni angolo di questa penisola. Il mio desiderio è continuare a scoprire il nostro Belpaese, raccontandone emozioni e suggestioni nei miei libri "Paesi Miei" e "Il Paese Azzurro", edizioni Rai Libri».
Sei sempre in viaggio. Cosa consigli per un viaggio perfetto?
«Non esiste il viaggio perfetto, esiste il viaggio fatto con il cuore. Con il mio libro "Il Paese Azzurro" potete prendere spunto per una bella gita fuori porta nel fine settimana o per una vacanza in alcuni dei luoghi più belli al mondo rimanendo nel nostro meraviglioso Paese».
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CASTELLABATE - DURANTE LA PROCESSIONE SUL MARE L’OMAGGIO AI CADUTI DEL VELELLA
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