#malinconia natalizia
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pier-carlo-universe · 27 days ago
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Il tram di Natale: un racconto di speranza e umanità di Giosuè Calaciura. Recensione di Alessandria today
Un viaggio natalizio nel cuore di Palermo che svela emozioni, incontri e piccoli miracoli quotidiani
Un viaggio natalizio nel cuore di Palermo che svela emozioni, incontri e piccoli miracoli quotidiani. Il tram di Natale di Giosuè Calaciura è un libro che cattura la magia e il significato profondo del Natale, attraverso il viaggio di un tram che percorre la città di Palermo. In un’atmosfera sospesa tra realtà e favola, Calaciura ci presenta un mosaico di personaggi che salgono e scendono dal…
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booksandunlitcandles · 2 years ago
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non ho mai trovato il natale una festa tanto felice, se non da bambina. il natale amplifica ogni emozione, e per chi non ha passato un ottimo anno, questo si riempie di tristezza, malinconia, ansia per l'anno nuovo e tutti i colori e la felicità degli altri ti fanno sentire in difetto. io personalmente gli ultimi anni ho passato un natale orribile, tra litigi in famiglia, separazioni, e tristezza non l'ho vissuta come una festa positiva. negli ultimi anni non ho avuto la felicità di fare l'albero, di addobbare casa, di avere la famiglia unita. del natale però mi è sempre piaciuta l'atmosfera cittadina. dove regna la felicità, i bambini giocano aspettando di aprire i regali che hanno sognato per un anno, i grandi si baciano sotto il vischio, la città si riempie di luci, di colori, tra le casette del paese di babbo natale e la musica. l'atmosfera natalizia è la cosa più bella e che spero di sentire ogni anno. l'anno scorso pensavo ingenuamente che questo natale avrebbe colmato il vuoto lasciato da tutti i natali passati, ma un pezzo di cuore ormai è volato via e l'unica cosa che farebbe felice tutti sarebbe una scala per arrivare a giocare sulla luna. il natale fa sentire di più le mancanze, per questo il natale passato senza una parte della famiglia è immensamente triste. vedi le decorazioni rosse e oro diventare piano piano bianche e nere, mentre gli alberi che si vedono dalle finestre mentre passeggi sembrano più spenti, più tristi. e in un natale come questo hai solo paura che al prossimo mancherà un altro pezzo del puzzle. spero solo che l'amore che ripongo ogni giorno nel mio cuore oggi si senta anche tra le nuvole. spero che le farfalle bianche continuino a volarmi intorno per farmi capire che sei con me. e per il prossimo natale spero solo di avere ancora tutti qui. se solo esistesse babbo natale gli chiederei di non portarmi via nessuno quest'anno e di colmare la tristezza di quest'anno con una felicità immensa perché credo che tutti ce la meritiamo.
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nuvoledigraffite · 1 year ago
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Le feste mi danno malinconia e tristezza,forse perché nella mia vita ho dovuto sempre fingere che tutto andasse bene,mi sono sempre sentita fuori luogo in questo periodo e ho sempre dovuto lottare con qualcosa più grande di me senza riserve,solo perché intorno a me regnava l'indifferenza e l'apparenza mentre invece dovrebbe essere un periodo pieno di magia...
Non amo troppi sfronzoli,i regali forzati,i sorrisi di circostanza e tutte le varie pagliacciate che ci corrono dietro,quelle rimpatriate fasulle che sono solo apparenza...ecco per me le feste sono questo... semplicemente apparenza senza sostanza,ti fai vedere felice e contento,ti scambi regali ripetitivi ogni anno e fingi...
Fingi con chi per tutto l'anno ti ha trattato come un opzione,ma che diventa buono e servizievole durante questo periodo...l'elenco é infinito,ma in tutto questo soffri terribilmente perché la tua voce viene sommersa dalle lucette colorate diventando anch'essa una decorazione natalizia.
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🎄Lista dei desideri per Natale🎄
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Poterlo abbracciare
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Poterlo riabbracciare
-la ragazza dal cuore nero♡
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ladyselanurt · 5 years ago
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Ultimi momenti di aria natalizia passati ad ascoltare la compilation natalizia (con Frank Sinatra, Andy Williams, the Andrews Sisters, Nat King Cole e tanti altri), accendere le litofanie e stare a guardare le fiammelle al loro interno.
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laragazzadagliocchitristi · 3 years ago
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Ho sempre adorato il Natale,facevo l'albero e il presepe con mia mamma e sempre con mia mamma la mattina ci alzavamo a scartare i regali. Cominciavo a pensare agli addobbi da metà novembre così da poter godere di più dell'atmosfera magica,e poi film, ricette a tema,novene e messe di Natale,luminarie in giro per la città, i centri commerciali e le vetrine addobbate e magari un giro per vedere la neve in montagna..insomma ho sempre amato tutto questo.Ora sono circa 4 anni che per un motivo o un altro non passo un Natale sereno,che non sento molto l'atmosfera natalizia,che mi sale la malinconia e la tristezza,ed ogni anno il perché ha sempre un nome, anche se non sempre lo stesso.Questo è l'anno peggiore di tutti,sto attraversando una crisi esistenziale che più nera non si può,non so nemmeno se questo tunnel avrà una fine,se tornerò a vedere la luce,per ora è tutto buio.Ho passato gli ultimi 3mesi nel dolore più totale 24 ore su 24,ho avuto il dolore e i pensieri più brutti della mia vita fin ora e quelli restano anche quando passa la tempesta,se passa forse..sto combattendo contro mente,cuore, solitudine, cruda realtà.Anche quest'anno il perché ha un nome,il più importante che sia entrato nei miei pensieri.Non ho niente per cui festeggiare,certo sono viva ma questo mi porta a sentire dolore per ciò che sento,ho mia madre ed è una grande cosa ma la felicità è fatta di tante piccole cose e a me mancano tutte le altre,ho la salute ma cuore e mente non stanno bene,sono ancora giovane ma a breve arriverò al giro di boa e non ho nulla in mano perché la realtà è che in tutta la mia vita ho costruito solo castelli di sabbia,ho dato priorità alle cose sbagliate,mi sono fidata delle persone sbagliate.Eppure se mi guardo indietro ho già passato Natali brutti, in solitudine..Ricordo le liti dei parenti, dei miei,il Natale dei miei 15 anni sola a casa, il Natale del 2015,e poi dal 2018 una serie di dolorosi e sfortunati eventi senza tregua, mese per mese.Domani è Natale e per me non esiste,quest'anno è abolito.
-laragazzadagliocchitristi
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tulipanico · 4 years ago
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Mi piace l'atmosfera natalizia che aleggia sulle case per tutto dicembre, quando si iniziano via via ad accendere i balconi e i salotti con luci intermittenti ed alberi di natale. Mi piace scegliere con cura i regali, prepararli. Mi piacciono i colori e le persone sembrano sempre un po' più felici, in apparenza. La verità è, però, che il 25, a prescindere da che giorno della settimana sia, non è altro che una domenica all'ennesima potenza ed io sento già il senso di malinconia toccarmi le spalle e dirmi lui per primo 'Buon Natale!'. Spero solo che il vino che avremo a pranzo sia sufficiente ad annebbiare tutto, almeno per un po'.
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deeonisia · 4 years ago
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Oggi definitivo ritorno alla vita normale.
Mio fratello è ritornato nella città dove studia e mamma ha ufficialmente fatto sparire dalla casa fino all’ultimo batuffolo di cotone che rappresentava della neve natalizia. Adesso mi trovo di fronte ai libri di Filologia e Pedagogia cercando di far capire al cervello che mancano due giorni per entrambe le materie e mi devo concentrare e ripetere ma penso solo che la malinconia mi sta addosso come un bel vestito macchiato di vino.
Spero solo che passi in fretta, questi sono giorni particolarmente stressanti e sto stringendo i denti e lavorando più che posso per fare in modo che passino e portino qualcosa di positivo, ma chissà. Il tempo mi sembra passato così velocemente, mi sembra ieri che salivo in macchina con mio padre per andare in aeroporto a prendere mio fratello e la casa brillava tutta di lucine e festoni d’argento e ora sembra tutto così spento e decadente ma immagino che il periodo successivo a qualsiasi festa faccia questo effetto.
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love-nessuno · 5 years ago
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LA MALINCONIA DEL NATALE
“Le coincidenze nel calendario non sono mai casuali, come non lo sono i simboli di cui è tessuta la trama dei giorni” [Alfredo Cattabiani, Calendario, p.66]
Pensare il Natale equivale pensare giorni di letizia e frenesia.
I supermercati sono gremiti, la convulsione consumistica ci consuma, i preparativi sono appassionati, e finalmente si festeggia tutti insieme, immersi tra luci, doni e giochi.
Ma sicuro che il Natale sia solo questo?
Guardo fuori di me e vedo tutta l’esteriorità. Guardo dentro di me e vedo il buio, l’angoscia, la depressione, il freddo, una sottile malinconia saturnina che mi accompagna per tutto il periodo natalizio.
Il Natale è un rovesciamento saturnino. Il buio diventa luce, il povero diventa ricco di doni, la morte diventa nascita, il freddo diventa il caldo della famiglia.
Il Natale porta con sé una malinconia Saturnina che non posso ignorare.
Questo articolo vuole scoprire la motivazione di questo sentire, di questa sorta di schizofrenia natalizia. Per fare ciò ho analizzato la figura iconica del Natale, ovvero Babbo Natale.
[Per gli junghiani più appassionati preciso che non parlerò di opposti ma di rovescaimenti. Il rovescio di una medaglia non è un opposto. L’opposto si oppone e guarda in faccia l’altro. Il rovescio si gira e subentra all’altro. Sono due dinamiche totalmente differenti]
NASCE BABBO NATALE
È il 1863 e nasce il moderno Babbo Natale. Thomas Nast, disegnatore tedesco, per la rivista Harper’s Weekly rappresenta, per la prima volta, la moderna icona del vecchio rubicondo che consegna i doni.
La nuova figura di Babbo Natale è una commistione di culture e archetipi: gli elfi della cultura celtica, la cultura greco-romana e la religione cristiana.
Ma la consacrazione definitiva dell’immagine di Babbo Natale lo dobbiamo alla CocaCola [1930] e ai suoi disegnatori Fred Mizen e Michigan Haddon Sundblom.
Il modello per Babbo Natale era un amico di Michigan, un certo Lou Prentiss, un venditore in pensione.
Già dalla rappresentazione dell’immagine di Babbo Natale vediamo la commistione di due aspetti: l’aspetto religioso, fantastico, spirituale e profondo e l’aspetto della superficie, della speculazione e del commercio.
Babbo Natale è una figura che porta con sé una profonda ricchezza archetipica.
SATURNALIA
Ho imparato da Henry Corbin che quando voglio capire un’immagine devo andarne all’origine, ovvero compiere un’azione di Ta’will.
Il Natale nell’antica Roma era rappresentato dai Saturnalia, ovvero un periodo di festa in onore al dio Saturno/Cronos.
Durante i Saturnalia i ruoli si invertivano, i poveri diventavano ricchi e i cattivi diventavano buoni.
Il primo giorno veniva nominato in ogni comunità un Rex Saturnaliorum che regnava per una settimana fra banchetti, giochi d’azzardo (proibiti nel resto dell’anno) e danze che spesso sconfinavano in orge, mentre i ruoli sociali s’invertivano: gli schiavi potevano burlarsi del padrone e farsi servire a tavola. [A.Cattabiani, Calendario, p.60]
L’origine dei Saturnali è avvolta nel mistero e non può essere esplicitata attraverso le parole, bensì risiede nell’oscurità dell’inconscio e del mondo infero, lì dove lo sguardo non può arrivare.
Macrobio ci ricorda che grazie a quel principe (Saturno) ci elevammo da una vita informe e oscura alla luce e alla conoscenza delle arti liberali. [Macrobio Teodosio, I Saturnali, I, 7, 32]
Il Natale/Saturnalia è il momento in cui si incontrano e si mescolano i due lati della medaglia. Infatti così come in Saturno sono presenti depressione ed età dell’oro, anche nel Natale sono presenti contemporaneamente la luce e il buio.
Sembra quindi che il Natale sia un’esigenza Psichica, un rovesciamento che proviene dall’interiorità.
Il Natale è il ritorno di Saturno, e quando regnava Saturno nel mondo era presente l’aurea aetas, ovvero la mitica età dell’oro.
Nel periodo più buio dell’anno si sente l’esigenza di accendere quante più luci possibili. Nel periodo più freddo ci si vuole riscaldare.
Sono abruzzese e non posso dimenticarmi il film famoso in tutto il mondo girato proprio nelle nostre montagne presso Roccacalascio: Ladyhawke. In questo film i due amanti falco e lupo sono “sempre insieme ma eternamente separati”. C’è solo un piccolo momento della giornata in cui possono incontrarsi solo per pochi attimi.
Il Natale è archetipicamente proprio questo: il luogo d’incontro delle parti di un archetipo che sono sempre insieme ma eternamente separate: il buio della notte e la la luce della coscienza.
In Saturno abbiamo la presenza contemporanea della depressione plumbea e dell’età dell’oro. La stessa cosa vale per il Natale.
BABBO NATALE È SATURNO
“La funzione di Saturno si ritrova, secondo Margarete Riemscheider, in San Nicola o nei personaggi omologhi che distribuiscono doni in dicembre. Che per distribuire i doni ai nostri bambini scomodiamo un incolore Babbo Natale o invece un burbero Knecht Ruprecht o san Nicola o il Pelzickel, dietro tutte queste figure sta sempre l’invernale Saturno.” [Alfredo Cattabiani, Calendario, p.65]
Babbo Natale è quindi Saturno, con i suoi doni, la sua età dell’oro e anche con i giochi d’azzardo. Infatti Saturno era legato anche a questi. Non a caso durante il Natale facciamo festa con i vari giochi della tradizione.
Babbo Natale ha in sé questo aspetto malinconico saturnino e aureo.
La Malinconia del Natale è la malinconia di Babbo Natale/Saturno. Saturno porta con sé l’età dell’oro e il Natale, ma al tempo stesso ci fa soffrire di una plumbea pesantezza.
Sia Ficino che Hillman individuano in Saturno la depressione e la ricchezza:
Un giorno Hillman, durante una conferenza in un’università. Fu interrogato sulla depressione. Com’è – si chiedevano gli studenti – che la sua psicologia si riferisce così spesso alla depressione come sostenendola? Tanto che alcuni critici pensano che lui e i suoi seguaci debbano essere dei tipi depressi. La replica di Hillman fu che la depressione è una risposta al diffuso attivismo maniacale, e che è un morire al mondo selvaggio del letteralismo. Sentendoci abbattuti e pesanti, siamo costretti a spostarci verso il dentro, a rivolgerci alla fantasia invece che all’azione letterale dell’Io. E questo spostamento verso l’interno è necessario per l’anima perché crea uno spazio psichico, un contenitore per una riflessione più profonda, dove l’anima cresce e la superficie degli eventi diventa meno importante. [… ] Saturno ci sospinge ai margini, dove le nostre immagini diventano primordiali, affinate e lontane dai nostri consueti schemi di riflessione, dalle nostre immagini abituali e dai riferimenti personali. [T.Moore, Pianeti Interiori, p.199]
Cristo, Erode e Babbo Natale
Il Natale, il 25 Dicembre, è il vero inizio che porta con sé la nascita. Esistono vari tipi di calendari con i loro inizi, ma ciò che li accomuna tutti è il Natale.
È appena finito l’autunno ed è cominciato l’inverno, la stagione più buia, il momento più oscuro dell’anno. Ed è proprio in questo momento che “avviene” il Natale.
In questo giorno Cristo si incarna.
Il Natale è la festa Cristiana che più di tutte ha radici profonde nell’antica Roma.
Natus est Christus in Betlem Judae 354 d.C.
In precedenza l’imperatore Aureliano aveva fissato per il 25 Dicembre il Natale del Sole Invitto, il Sol Invictus.
Molti cristiani erano attirati da quelle feste spettacolari; e la Chiesa romana, preoccupata dalla straordinaria diffusione dei culti solari e soprattutto del mitraismo che, con la sua morale e spiritualità non dissimili al cristianesimo, poteva frenare se non arrestare la diffusione del Vangelo, pensò di celebrare nello stesso giorno il Natale del Cristo come vero Sole. [Alfredo Cattabiani, Calendario p.70]
Il Natale quindi, in questo intreccio di religioni, porta sempre con sé una nascita.
La nascita della cultura che mi è più vicina è quella di Gesù Cristo. Il Figlio di Dio è simbolo dell’archetipo del fanciullo, ovvero del puer.
Spesso crediamo nell’innocenza e nella purezza del bambino e in particolare del Fanciullo divino. Questo è una scotomizzazione dell’archetipo. Il bambino è un archetipo, ed innocente significa che non arreca danno, da nocere, nocens, far danno, nuocere. Innocente è parola negativa, significa qualcosa che non è, in questo caso che non arreca danno. È molto strano che a fronte di un simbolo archetipico sia stata posta una parola che significa che esso “non può arrecare danno”. Se non è una difesa questa, non so proprio cosa lo sia. Ciò che io non voglio che sia, non può essere. Con il simbolo del bambino innocente si afferma immediatamente che questo archetipo non può apportare alcun danno, non può nuocere. La mitologia cristiana ci presenta le cose in modo diverso. Erode fu indotto ad essere assassino di bambini in conseguenza della nascita del Bambin Gesù. Come può un fanciullo essere innocente, non nuocere, quando induce in un re uno sconvoglente panico omicida? Erode appartiene tanto al simbolo dell’archetipo del fanciullo quanto al Bambin Gesù, l’ombra appartiene sempre alla luce. Non è cosa psicologica scindere i simboli. [A.Guggenbühl–Craig, La parte nascosta, p.136/137]
Guardando il Natale quindi non possiamo solo apprezzarne la nascita, ma dobbiamo costatarne anche la morte.
Babbo Natale è spesso accostato all’immagine dei tre Re Magi: Caspar, Baltasar e Melchior, i portatori di doni. Ma questa è un’analisi superficiale e riduzionistica. Infatti Babbo Natale porta con sé un altro tipo di archetipo.
Ogni figura archetipica ha diverse sfaccettature. La stessa cosa vale per il vecchio rubicondo Babbo Natale.
Babbo Natale è una figura spietata. Riesce a dividere il mondo in bene e male; divide i bambini in bambini buoni e bambini cattivi.
Non dona regali a qualsiasi bambino, bensì solo a quelli buoni.
Questo tipo di comportamento ricalca proprio Erode. Erode come Babbo Natale, di fronte ad una nascita, va alla ricerca dei bambini.
Entrambi iniziano un percorso che li conduce a suddividere i bambini in buoni e cattivi, andando casa per casa. In particolare Erode fa un censimento per suddividere i bambini in “buoni e cattivi”, secondo il suo punto di vista.
Chi informa Erode della nascita di Cristo? I Re Magi. Vediamo come il lato che divide (Erode) e il lato che dona (I Re Magi) sono fusi tra di loro.
Inoltre il lato che divide il modo in bene e male è anch’esso un aspetto saturnino; infatti Cronos con la sua falce ha la capacità di tagliare e dividere.
Babbo Natale accade da un lato attraverso la figura dei tre Re Magi che consegnano doni ai bambini, dall’altro attraverso Erode che suddivide il mondo in buono e cattivo.
BABBO NATALE / S.NICOLA
Un altra figura legata a Babbo Natale che non possiamo ignorare è S.Nicola.
San Nicola è una figura universale. Visitando le chiese d’Europa si può facilmente cogliere quanto questo santo sia amato, e quanto sia diffuso il culto di questo grande taumaturgo, vero ponte tra Oriente e Occidente, che nell’appellativo “taumaturgo”, “che compie meraviglie”, vede riconosciuta la potenza della sua intercessione. [F e G.Lanzi, Come riconoscere i Santi e i Patroni, p.111]
Nel medioevo S.Nicola era Sanctus Nicolàus, dal greco nikolaos, nikan [vincere] e laos [popolo] ovvero vincitore fra il popolo.
Gli olandesi in seguito lo chiamarono Santa Claus.
La notte di Natale, oltre la nascita, porta con sé sempre buio e violenza. Saturno che divora i figli che nascono o Erode che commette la “strage degli innocenti”. Ogni nascita è portatrice di innocenza e violenza. Nella cultura Germanica, dalla canna fumaria poteva scendere Babbo Natale con i doni, ma anche un demone selvaggio che smembrava i bambini.
Anche la mitologia si S.Nicola porta con sé questo lato oscuro dell’archetipo natalizio. In particolare si ricorda che fece liberare tre ufficiali bizantini accusati ingiustamente di tradimento e condannati a morte: le storie li chiamano “innocentes”, innocenti, e poiché gli innocenti per eccellenza sono i bambini, nei racconti e nelle iconografie divennero i tre bambini. Si diffuse così la leggenda dei tre bambini fatti a pezzi e messi in salamoia da un oste malvagio: ciò che sarebbe accaduto proprio la notte di Natale. Nicola se ne accorse e li resuscitò. [F e G.Lanzi, Come riconoscere i Santi e i Patroni, p.112]
CONCLUSIONI
Babbo Natale è una figura completa, porta con sé demoni e doni. In molte culture infatti è seguito da una sorta di corteo dionisiaco fatto di creature demoniache. Babbo Natale è Saturno in tutta la sua ricchezza, ma anche Erode, i Re Magi e San Nicola.
Il Natale stesso è morte e nascita, povertà e ricchezza, freddo e calore. In particolare è il luogo nel quale si incontrano le immagini sempre insieme ma eternamente separate. Il Natale è il tempo di questa unione.
La superficie e il mondo infero si guardano negli occhi e si amano. Nel film LadyHawke, che ho precedentemente citato, il Falco e il Lupo sono condannati a stare insieme solo in un preciso momento, ovvero in una notte senza il gorno e un giorno senza la notte, quando luna e sole si sovrappongono incontrandosi.
Il falco è il messaggero del dio Apollo, diventato in seguito il Sol Invictus e il Dio/Cristo. Simbolo quindi del giorno e della coscienza, di tutti gli aspetti superficiali ed aurei del Natale.
Il lupo invece, in tutti i miti antichi, è simbolo delle potenze oscure, degli istinti e dell’inconscio, quindi dell’aspetto plumbeo e malinconico del Natale.
I due amanti, la coscienza e l’incoscienza, si amano ma non possono incontrarsi se non in pochi attimi fuggenti. Durante l’anno questo momento è rappresentato dal Natale.
Il Natale è una notte senza il giorno e un giorno senza la notte. Babbo Natale è l’immagine che incarna questo tempo e questo luogo dell’incontro impossibile dei due amanti divisi dal destino.
Nella nostra psiche questo momento Natalizio è importante perché è il momento in cui è possibile l’incontro di parti di noi inaccessibili e di conseguenza del cambiamento.
Accogliere la parte solare e la parte notturna e demoniaca del Natale, significa accogliere in sé un cambiamento.
Tanti Auguri di buon natale!
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sciatu · 6 years ago
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SANTO STEFANO DI CAMASTRA - TESTE DI MORO
IL PRANZO DEL CLUB DEGLI AMANTI
Rosaria arrivò di fronte la porta e restò ferma a guardarla. Non era sicura di fare la cosa giusta e quasi quasi se ne voleva tornare indietro malgrado il vassoio di cannoli che teneva in mano. Ci fu un rumore meccanico dietro la porta che si apri mostrando il volto sorridente e rassicurante di Mario che con i suoi occhiali quadrati e i capelli pettinati con la riga, il maglioncino color carta da zucchero sopra una camicia bianca, sembrava un prete sulla porta del confessionale. “Rosariuzza bedda finalmente sei arrivata vieni che ti stavamo aspettando per incominciare”. La bacio affettuosamente sulle guance e la spinse in casa. Mentre l’aiutava a levare il giubbotto le chiese “Ti fa male il collo” “Eh ancora un po’ , però questa notte ho  potuto dormire” “Dopodomani lo studio è aperto, passa che gli faccio un altro trattamento – arrivati nella grande cucina disse contento - ragazzi avevo sentito giusto era l’ascensore con Rosaria, possiamo incominciare” Nel mezzo della cucina c’era un gran tavolo apparecchiato con una tovaglia rossa natalizia e piatti e bicchieri comprati a poco all’Ikea di Catania. Rosaria vide un omone con braccia forti e una barba scura. Stava girando in una grande padella dei tagliolini con cozze e vongole. “Ca è prontu” disse vedendola  e salutandola con una mano,  si avvicino quattro piatti fondi su cui incominciò a versate la pasta che riempì la cucina di un profumo intenso di frutti di mare. “Vieni, mettiti a capotavola – disse un omino magro che a tavola stava disponendo un centrotavola con una candela rossa accesa – sarai la nostra ospite d’onore” e lo disse accompagnando le sue parole con dei gesti quasi femminili. Lei sorrise e si accomodò a capotavola, in fondo l’odore era buono e Mario e i suoi amici sembravano simpatici. Presto i piatti fumanti furono a tavola e tutti si sedettero davanti al proprio piatto. Mario prese un bicchiere con il gambo e alzatolo all’aria propose un brindisi “Ora che ci sono tutti i membri del Club degli Amanti, vorrei fare un brindisi a tutti noi che amiamo qualcuno che in questo momento sta festeggiando Natale con la sua famiglia. Brindo alla nostra salute e a quella di chi amiamo, che sta pensando a noi e con cui, non sappiamo ne quando ne dove, festeggeremo prima o poi un Natale insieme” Tutti risposero “Auguri” E per la cucina si sentì il ticchettio dei bicchieri. Rosaria assaggiò la pasta “ È buonissima” commentò e fu contenta alla fine di essere venuta. “Ernesto è bravissimo a cucinare – disse l’omino entusiasta – i suoi piatti sono l’unica cosa bella del Natale” “Giuseppe, sei il solito esagerato - fece Ernesto mentre avvolgeva un enorme spaghettata di pasta – la cosa bella del Natale è quando passa, cosi possiamo vedere di nuovo chi vogliamo bene” “No! no! no! – obiettò Mario – avevamo detto che non si parla male del Natale! Facciamo peccato! Scusaci Rosaria, ma sai con il Natale non abbiamo un buon rapporto. A proposito, qui le regole sono che ti puoi sfogare, parlare di chi ami male o bene, mandare messaggi e rispondere a telefonate senza doverti nascondere o vergognarti. Quello che diciamo resta qui. L’importante è non diventare tristi o avvelenarsi di malinconia perché lui o lei è lì con la sua famiglia ma senza di noi” “È da tanto che sei un amante?” Le chiese Giuseppe “da quest’estate. Ero stata appena assunta e non avevo ferie. Luca, il mio capo, era in ufficio e avevo sbagliato a fare una lettera. Lui mi fece un cazziatone e poi vedendo che ero rimasta male, mi propose di uscire la sera a mangiare una pizza visto che la moglie e i figli erano Rometta al mare e io erano i primi giorni che stavo a Messina e non conoscevo nessuno. Fu allora che ci siamo innamorati” “Oh è terribile quando chi ami ti lavora vicino perché non fai altro che pensare a lui!” Commentò Giuseppe “Veru jè – confermò Ernesto – io vedo Marija ogni giorno, c’è l’ho di fronte alla mia bancarella al mercato ed è tutto un parlarci con gli occhi, un desiderarci, un chiamarci in silenzio, risponderci e incazzarci perché c’è pure quel cugghiuni del suo convivente, ed ogni volta che lo vedo mi faccio il sangue amaro” “Ma tu glielo devi dire a Marija che lo deve lasciare – disse seccato Mario – anche se le ha nascosto il passaporto lei può sempre dire che le è stato rubato” “La manderebbero a casa subito e sai che li da dove viene le guerre non sono ancora finite” “Le basterebbe un buon avvocato…” disse Rosaria con qualche esitazione Ernesto alzò le spalle “Lasciamo stare. Io glielo dico sempre quando siamo soli e possiamo parlare, ma lei ha troppo paura..” “Comunque – fece Mario per ravvivare la discussione che stava scemando – io ho conosciuto Gloria a scuola dove insegno. Lei insegna matematica.” “A tu insegni? pensavo fossi solo un fisioterapista” disse Rosaria stupita “Si insegno educazione fisica alle superiori, è il mio vero lavoro, faccio il fisioterapista per avere qualche soldo in più e perché mi permette di incontrare tanta gente. Anche Ernesto e Giuseppe li ho incontrati qualche anno fa nello studio, come te. Mentre gli aggiustavo la cervicale o il ginocchio si lamentavano del Natale e mi è venuta questa idea di organizzare il “Club degli Amanti” col relativo pranzo per sfogarci e non sentirci i martiri dell’amore” “E Gloria è sposata ovviamente” “Ovviamente! Ha un figlio autistico che non interagisce con il mondo esterno e ha bisogno sempre di lei. Il marito non ha preso bene i problemi del figlio, ha incominciato a bere e lei deve pensare anche a lui. Per me è la donna migliore del mondo: non posso non amarla. Lei dice che sono l’unico momento nella giornata in cui vive per se stessa. Comunque non li può lasciare, se andasse via di casa il marito si perderebbe e il figlio peggiorerebbe perché ha bisogno di punti di riferimento precisi e costanti” “è il mio stesso caso – fece Giuseppe mentre raccoglieva i piatti ed Ernesto ne metteva di nuovi – se portassi via il mio Carlo dalla sua famiglia morirebbero tutti, ma dalla vergogna! Per noi è più difficile ma per fortuna lui va spesso all’estero ed io lo seguo. Comunque per il mio lui lasciare la famiglia sarà impossibile!  Figurati, lui capo scout, quattro figli dai salesiani, la moglie con uno zio prete e che nelle processioni porta lo stendardo del Divino Amore…” “L’amore non è divino, è una fregatura - Disse Ernesto mentre metteva nel piatto di ognuno un pezzo di salsiccia con le patate – e noi tra tutti, siamo quelli più fregati!” “È vero – disse subito Giuseppe addentando la salsiccia – noi siamo gli ultimi schiavi d’amore del mondo! Siamo quelli che sacrifichiamo la nostra vita in nome dell’amore. Le mogli i mariti, i compagni ufficiali hanno tutto e noi dobbiamo solo aspettare e stare zitti” “No ragazzi, no! – obbiettò serio Mario allungando le braccia sul tavolo come un arbitro che ferma una rissa – state dando a Rosaria un’immagine distorta! Noi siamo la prova dell’esistenza dell’amore! Se non esistessero gli amanti segreti o gli amori nascosti i poeti, gli scrittori i teatranti tutti ma proprio tutti non potrebbero esistere! E cosa resterebbe dell’amore? Solo il rituale animale dell’accoppiamento, la guerriglia casalinga tra moglie e marito usurati dal tempo e dall'abitudine! Con noi l’amore vive i suoi momenti più veri ed intensi, quando ormai il matrimonio diventa una convenzione arida e soffocante! Siamo la libertà al di la delle sbarre, il mare dopo il deserto, l’isola felice in cui nascondere il tesoro dei pirati, quello razziato nel grigiore della giornata. Noi siamo la valvola di sfogo, l’inizio di ogni sogno anzi la vera fabbrica dei sogni, il calmante esistenziale di ogni animo infelice” Ernesto, che lo ascoltava con il bicchiere del vino in mano disse solo “Mi fai sentire come una supposta per il mal di testa!” E bevve “Magari lo siamo pure – continuò Mario ridendo – ma pensa allo stato di desiderio perenne in cui siamo, al magnifico pensiero dominante che guida le nostre povere vite, ed è questa tensione continua che colora e insaporisce la nostra vita e quella di chi amiamo perchè l’amore non è mai un punto d’arrivo, non è una medaglia, è un veleggiare continuo, un attraversare tempeste e pericolose secche. Non è una spiaggia in cui correre al tramonto, è un parcheggio da trovare nell’ora di punta lottando e cercando: ti chiede tutto, non da nulla per scontato, ed ogni minuto è una conquista  – e si rivolse a Rosaria – ad esempio tu Rosaria mi hai detto che soffri di questa situazione….” “Come non potrei, vivo una vita che non è uguale a quella degli altri: quando tutti festeggiano io non posso farlo con lui e quando vi sono le vacanze devo farle da sola…” “Ma allora – osservò Mario – la cosa più semplice sarebbe lasciarlo no?” Lei lo guardò “Ci ho provato, avevo pure pensato a cambiare lavoro o tornare nella mia città ma non l’ho fatto – esitò qualche secondo ed aggiunse con gli occhi lucidi – non posso! Alla fine non posso! C’è troppo di lui in me e non posso far finta che non esiste. Di ogni cosa lui è un riferimento, qualcuno con cui discutere e condividere ogni parte della mia vita. Se lui mancasse io potrei sopravvivere, ma sarei un’altra persona, forse più arida ed inutile” “Lo vedi ? Anche tu Ernesto, ti basterebbe cambiare il mercato e non vedresti più Marija! Ma non lo fai? Perché” “Perché lo dovrei fare? Per fare un favore a du bastasi del suo compagno? Io faccio la mia vita con lei e senza di lei !” Intervenne Giuseppe “Tu hai una visione romantica della cosa – disse a Mario e poi rivolgendosi a Rosaria – ti do un consiglio: non illuderti! Mario ha una visione troppo esagerata dell’amore! La realtà è che noi siamo la seconda scelta, come la seconda macchina, quella che fa comodo ma su cui non fanno salire nessuno nelle occasioni importanti perché troppo vecchia o sporca! Se avessimo delle alternative figurati se ci troveresti qua! Ma purtroppo alla fine siamo solo e semplicemente degli illusi: speriamo che improvvisamente ci dica che vuole stare con noi, che lascia tutto per portarci via! Ma questo avviene solo nelle favole dove i sentimenti sono puri ed assoluti, mentre nel mondo reale i sentimenti sono corrotti dai difetti degli uomini: la vigliaccheria, l’ipocrisia, l’egoismo, l’indifferenza, l’ignavia! Mario vive in questa illusione dell’amore perfetto credendoci fino in fondo! Lo sai che ha già comprato un costosissimo anello di fidanzamento per Gloria per il momento in cui lei lo raggiungerà?” “Davvero ? “ fece incredula Rosaria. “Si – rispose Mario tutto contento – lo vuoi vedere?” E senza aspettare una risposta si alzò e si diresse verso un settimanale nel corridoio “Oh Santa Madonna - esclamò Ernesto esasperato – ce lo fa vedere tutti gli anni���. Ti potevi stare zitto!” “tanto prima o poi lo avrebbe tirato fuori!!!” rispose con un gesto di stizza Giuseppe! Mario tornò con un piccolo astuccio di velluto rosso e aprendolo mostrò un anello di oro bianco con un solitario che splendeva circondato da piccoli rubini rossi “Provalo” le propose subito Mario Lei esitò ma Mario insiste e così Rosaria lo mise al dito e lo fece vedere ai tre uomini che le guardarono la mano con curiosità “Per me è un po’ troppo grande - disse Giuseppe scuotendo la testa e guardando le sue piccole e strette dita – io preferirei qualcosa di più semplice!” “A Marija piacerebbe – commentò Ernesto - ma prima d’arrivare a questo ne abbiamo di strada” “Ma quando glielo darai a Gloria?” chiese Rosaria restituendolo “Forse mai – rispose Mario osservandolo e rimettendolo nell’astuccio – ma non importa. Mi immagino di darglielo in un momento e in un luogo sempre diverso. Mi fa sentire felice perché è come avere in mano un piccolo pezzo della sua futura felicità” Ci fù un attimo di silenzio mentre tutti guardavano il piccolo cofanetto che si richiudeva e la luce luminosa dell’anello che scompariva.
“E ora possiamo mangiare i dolci?” disse ad un certo punto Ernesto spazientito riportando tutti alla realtà. “Rosaria ha portato i cannoli” disse meccanicamente Mario guardando il cofanetto di velluto. Ernesto si alzo e si diresse con i piatti raccolti verso il lavabo. Suonò un cellulare. Chi era rimasto a tavola guardò il proprio cellulare nella speranza che la chiamata fosse per uno di loro. Ernesto tornò indietro velocemente, spostò il tovagliolo e recuperò il cellulare su cui era apparsa la foto di una donna con una treccia bionda, gli occhi azzurri e gli zigomi sporgenti tipici degli slavi. Gli occhi non erano felici ma circondati da piccole rughe che davano alla donna una bellezza malinconica. “Prontu Marija…. – chiese Ernesto con una voce che aveva perso il tono burbero che aveva sempre usato prima diventando tenera, attenta e felice – gioia chi c’è … cosa è successo? …. Calmati, calmati …. ora dove sei?” Ernesto si spostò in un angolo della cucina, quasi a sentire meglio anche se nessuno degli altri rimasti al tavolo diceva una parola e lo seguivano con lo sguardo. “Ma no, no, non fare così… ma dove vai ? dove puoi andare senza niente? …..No, no! non ti muovere … vengo a prenderti … non puoi andare da sola!  non conosci nessuno … non ti preoccupare se venisse lui ci manciu u cori! a su bastaddu figghiu i buttana!  Tu stai tranquilla e non ti muovere, stò arrivando…. Sto arrivando” Spense il telefono ma restò li a guardare per terra cercando di raccogliere le idee, fino a che alzò gli occhi e guardò i tre seduti a tavola come se per la prima volta si rendesse conto che c’erano anche loro “Devo andare – disse ad un certo punto, forse più a sé stesso che a loro – Marija e du bastaddu hanno litigato. Lui come regalo le ha dato qualcosa con un bigliettino dove c’era la dedica a un'altra donna e lei ha scoperto che lui ha una moglie da qualche parte. Hanno litigato violentemente e lei se ne è andata via da casa con solo il suo cappotto. E’ alla stazione … se ne vuole andare da una sua amica ucraina a Bologna … ma non ha soldi per il treno….Ora è li seduta su una panchina della stazione ….Devo andare” “La devi prendere e portare a casa tua!” disse deciso Giuseppe – che va a fare a Bologna !” “Devi fare presto!  -  lo sollecitò Mario - magari quel bastardo la va a cercare e la picchia come ha fatto l’altra volta quando lei voleva scappare….” Ernesto lo guardo e gli occhi gli si riempirono di odio mentre stringeva i pugni tanto forte che le grosse nocche gli diventarono bianche. “U mazzu a du bastaddu sa tocca … giuro che questa volta lo faccio … lo ammazzo!” Rosaria si alzo e gli si avvicinò decisa “Non pensare a lui, va da lei e portala a casa tua,  parlale  perché sarà disperata e cerca di tranquillizzarla – poi gli allungò un pezzettino di carta – questo è il mio biglietto da visita. Io lavoro in uno studio di avvocati, domani venite da me e ne parliamo anche con Luca e vediamo per il passaporto” Ernesto prese il bigliettino e la guardò ringraziando mentre Mario gli porgeva un giaccone in pelle e una sciarpa “Devi tranquillizzarla – gli diceva Giuseppe tutto agitato – poverina chissà come si sente! gli uomini sanno parlare solo con la violenza! Tranquillizzala come dice Rosaria , ne ha già passato troppe….” “Grazie Grazie “ ripeteva Ernesto mentre salutava Rosaria e abbracciava Giuseppe. Si avvicinò per abbracciare Mario ma questi allungo la mano porgendogli la scatolina di velluto rosso ed Ernesto lo guardò sorpreso “Prendilo – gli disse Mario – prendilo e portaglielo.” Ernesto lo guardò stupito “Non puoi andare li e portarla dritto dritto a casa tua come si fa con i pacchi o con le badanti dei vecchi, come ha fatto quello stupido quando è arrivata dal suo paese e non sapeva neanche parlare italiano. Gli devi dare quest’anello, e le devi dire che l’avevi comprato per lei, perché hai sempre pensato di costruire qualcosa con lei, qualcosa di bello, sincero e definitivo, che sarà per voi come una rinascita! Ora questo giorno da sempre desiderato è arrivato ed è questo il momento giusto perchè lei se lo metta al dito. Dille che non è l’anello di un amante che ama quando può, tra un attesa e l’altra e che vive di promesse che non si sa se e quando si realizzeranno mai. Gli sguardi che vi scambiavate, i desideri che nascondevate, le voglie che soffocavate, ora sono racchiusi in questo anello, in questa tua promessa per ogni vostro nuovo giorno, nell'alternativa alla vostra vita nascosta che avete avuto: quest’anello è il vostro amore di domani. Solo così finirà questo vostro tempo sempre provvisorio,  e potrete vivere totalmente quanto provate senza  aspettare che qualcuno che non vi considera, decida la vostra sorte. Solo così diventerete finalmente padroni del vostro destino, avrete un progetto, un impegno, una certezza comune su cui costruire una vita. Prendilo ti prego” gli prese la mano e gli mise la scatolina fra le dita, stringendogliele perché restasse saldamente tra le sue mani. Ernesto lo guardò con gli occhi che chiedevano “Io …  io tanto non lo darò mai a Gloria. -  rispose Mario alla domanda non fatta - Lei non può… e neanch’io voglio, se questo vuol dire far soffrire qualcuno…. non glielo darò mai … Prendilo. Marija sarà felice non per il valore, ma per quello che gli dirai con quest’anello e capirà che non sei come lui che l’ha solo usata …” Ernesto lo abbraccio e tutti lo accompagnarono salutandolo alla porta, poi lentamente, in silenzio,  tornarono alla tavola. Mentre Giuseppe e Rosaria si sedettero Mario prese i cannoli e la bottiglia di spumante che avevano aperto come aperitivo e li mise a tavola. Versò lo spumante nei calici ma nessuno allungo la mano per prenderli perché tutti erano concentrati su un punto indefinito dove rivivevano quanto era successo pensando che in fondo Ernesto era stato fortunato mentre per loro non si sapeva quando sarebbe arrivato quel momento in cui non avrebbero più amato di nascosto, in casa con le finestre chiuse, nei motel fuori mano, nella macchina nascosti sui colli, nei ristoranti appartati, nei discorsi delle comari, nelle maledizioni dei traditi. Non sapevano quando finalmente sarebbero usciti dall’ombra dell’amore, dalle canzoni romantiche e mielose, dalle poesie inutili per vivere concretamente il loro amore, guardando in faccia il mondo senza più la colpa di competere con una moglie o un marito che pretendono e basta o che hanno dei diritti senza provare più alcun amore che li legittimi. “Speriamo bene” disse alla fine dei suoi pensieri Mario e guardò Rosaria “Rosaria dai prendine uno” le disse indicando i cannoli ma lei non lo guardava. Aveva gli occhi fissi su Giuseppe. Allora Mario si girò a guardare l’amico e vide che Giuseppe piangeva “Giuseppe … - gli chiese con stupore – che c’è?” “Niente … niente …” Disse mentre cercava di fermare le lacrime, poi prese il bicchiere con lo spumante e lo alzò in aria “Auguri … “ disse asciugandosi gli occhi con il dorso delle mani gli altri due presero anche loro il bicchiere ed accostandolo vicino a quello di Giuseppe ripeterono “Auguri”.
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couldiflyawayplease · 3 years ago
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Questo Natale è un po' particolare.
Il primo senza le mie rocce, i miei punti fissi nel mondo, i miei punti di riferimento.
Sono un po' triste lo devo ammettere.
Ieri non mi son goduta a pieno la vigilia, ero nervosa, irritabile , tesa. Con me però c'era Ste che fa placare il grinch che c'è in me, cosa strana perchè è davvero difficile farlo.
Oggi ho paura che sarà più o meno lo stesso, senza Ste però, il primo Natale da quando stiamo insieme che passeremo separati, diciamo che sarà una sfida per me.
Spero che vada tutto bene e che mi passi l'ansia, il nervosismo e la malinconia.
Per placarmi sto scrivendo la tesi, che gioia natalizia!
Vorrei che fossero qua, vorrei vivermela bene...
Ma il Natale mi rende triste, più che felice.
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weirdesplinder · 4 years ago
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TOP TEN DEI MIEI ROMANCE CONTEMPORANEI PREFERITI
Nuova top ten, stavolta riguardante i miei romance contemporanei preferiti. Da notare che si tratta di romance puri, perciò ho eliminato dalla lista tutto ciò che poteva essere considerato un ibrido, e che in realtà io preferisco. Infatti di solito amo leggere romanzi rosa contemporanei un po’ gialli, un po’ thriller, un po’ paranormal, un po’ chick lit ecc... ma per questa lista li ho esclusi poiché in fondo ve ne parlo già spesso nel mio blog e anche per restringere notevolmente il campo, altrimenti rischiava di diventare infinita. Perciò se noterete che mancano autrici famose come Nora Roberts o Jayne Ann Krents, questo è il motivo, di loro io leggo romanzi rosa suspance più che altro.
Naturalmente tenete come sempre conto che questa lista è frutto del mio gusto personale e che è del tutto soggettiva, ma magari potrà tornarvi utile per scoprire nuovi libri, di cui si parla troppo poco.
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 1. Il gioco della seduzione (It had to be you) di Susan Elizabeth Philips
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Trama: Quando gli opposti non solo si attraggono, ma diventano inseparabili… Chicago non è pronta per l’affascinante e capricciosa Phoebe Somerville, ma quando il padre le consegna le redini della squadra di football della famiglia, tutti, lei compresa, dovranno ricredersi. Nessuno pensa che Phoebe riuscirà a risollevare le sorti della squadra, né tantomeno a far capitolare Dan Calebow, il fascinoso allenatore… Ma si sa che spesso la prima impressione è quella che inganna. Lavorando fianco a fianco, i due comprenderanno che gli opposti si attraggono irresistibilmente. E che forse vale la pena cogliere le sorprese che l’amore ci riserva, anche se non si è pronti a riceverle
La mia opinione: Bellissimo! Tutta la serie Chicago Stars è stupenda, ma questo che è il primo volume e il secondo, Heaven Texas, sono i miei preferiti. Questo vince anche su quest’ultimo perché adoro veramente Phoebe la protagonista, che non è affatto ciò che sembra. La sua immagine di mangiauomini, i suoi abiti succinti, tutto è una montatura per nascondere le sue insicurezze. Ma tutti i personaggi sono veramente interessanti e simpatici, senza svelarvi troppo vi accenno solo alla presenza di una sorellastra da accudire, un cagnolino adorabile, una rude squadra al cuore d’oro, un cugino cattivo, un pazzoide padre di un ex giocatore, scene esilaranti, scene tenere...non manca veramente nulla a questo libro. Il suo pregio più grande oltre ad una grande ironia e leggerezza credo sia la complessità di ogni personaggio.
  2. Sunshine and Shadow (inedito in italiano) di Laura London (alias Sharon e Tom Curtis)
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 Trama: Alan Wilde, ex bambino prodigio di Hollywood ed ex piccolo genio, è oggi un affermato regista horror dotato di una grande capacità di visione, un magnifico musicista e un uomo dotato di grande carisma e fascino. Eppure anche se dovrebbe sentirsi realizzato si sente in realtà vuoto. Diverso dalle persone che lo circondano, svuotato di ogni gioia di vivere e troppo disincantato col mondo che lo circonda. Il denaro, le donne che lo inseguono, tutto gli è ormai insopportabile e gli sembra inutile. Crede di non aver più nulla per cui vivere, di essere una pessima persona troppo cinica e pessimista per stare bene al mondo, finché, per caso, sul set del suo nuovo film che sta girando vicino a una riserva Amish non incontra una giovane vedova Amish, Susan Peachey che riesce a stupirlo. Susan è bella ma non sa di esserlo, ha un grande carisma ma lo ignora, in casa non possiede neppure uno specchio, è, innocente, eppure saggia in modi che Alan non riesce pienamente a comprendere, ma soprattutto ha una visione del mondo e della vita che è magica e sorprendente. Vede il bello e il buono in ogni cosa, ogni cosa è un dono di Dio, qualcosa di magico, e ha un carattere solare e spiritoso che riesce a far diventare un gioco qualsiasi cosa. Inutile dire che Alan è pazzamente attratto da lei, ma al tempo stesso combatte quest’attrazione, poiché sa che non può avere un futuro, che Susan ne soffrirà quando lui finirà di girare e dovrà andarsene, poiché lei non è certo una donna di mondo che può prendersi liberamente un amante, anzi se venisse scoperta dalla sua comunità rischia l’espulsione che significherebbe non vedere più la sua famiglia che lei ama. Eppure non riesce ad impedirsi di stare con lei e quando riesce a convincerla a prendere parte al film inizia per lui il periodo più felice della sua vita
La mia opinione: Stupendo. Il personaggio di Alan all’inizio non è di facile comprensione, il lettore vede tutto attraverso il suo cinismo e perciò lo ritiene veramente un personaggio negativo. E’ solo con la comparsa di Susan, il cui punto di vista si alterna a quello di Alan che il lettore acquista una visione più oggettiva della realtà e intuisce il vero carattere di Alan. Quando poi si aggiungono i punti di vista dell’assistente di Alan e del fratello di Susan il libro assume nuova luce e diventa ancora più bello facendoci approfondire ancora di più le complesse personalità dei personaggi. Inoltre questo libro non è solo una bella e toccante storia d’amore, che grazie al cielo nonostante le premesse finisce bene, è anche un affascinante viaggio dietro la macchina da presa di un registra, su un tipico set di Hollywood, sulla vita degli attori, sulla vita di una comunità Hamish e su cosa significhi realmente il termine famiglia. Non è un libro semplicemente romantico, è al tempo stesso lirico, poiché sia Susan che soprattutto Alan sono anime molto artistiche. E’ un libro che consiglio, ma con l’avvertimento che è uno di quei libri che fanno riflettere, non semplicemente un riempitivo piacevole per passare qualche ora.  
  3. All’improvviso a New York di Melissa Hill
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Trama: Darcy Archer lavora in una piccola libreria indipendente di Manhattan. È una sognatrice: non è disposta ad accontentarsi e a trentatré anni aspetta l'arrivo del Vero Amore, quello che abita nei suoi adorati romanzi. Un giorno di dicembre, sfrecciando in bicicletta per le strade innevate della città, travolge un uomo che le sbuca davanti all'improvviso. Quando Aidan Harris viene portato via dai paramedici, sul marciapiede rimangono il suo cane e un pacco misterioso. In preda ai sensi di colpa, Darcy fa di tutto per ricongiungere il cane, un adorabile husky di nome Bailey, al suo padrone e quando scopre che nell'incidente Aidan ha perso la memoria, le cose si complicano. Inizia così l'indagine di Darcy che, decisa ad aiutarlo a ritrovare la sua identità, si lascia trascinare da Bailey attraverso una New York natalizia, vibrante di luci e colori, fino a un lussuoso appartamento nell'Upper West Side. Qui raccoglie indizi preziosi sulla vita dello sconosciuto, che sembra fatta di viaggi esotici, sport estremi e bellissime donne, e trova la stanza dei suoi sogni: una biblioteca privata colma di preziosissime prime edizioni. Mettendo insieme le tessere del puzzle, la sua vivida immaginazione costruisce un ritratto di Aidan incredibilmente somigliante al suo uomo ideale. Ma le sue fantasie corrispondono alla realtà? E cosa succede quando la realtà è ben diversa da quanto sembra?
La mia opinione: La cosa che mi piace di più di questo libro è senza dubbio l’amore per i libri che lo permea più che la storia d’amore che contiene. Ma anche la trama è carina, e non così prevedibile come potrebbe sembrare. Molto dolce e adatto al Natale.
  4. Love overdue di Pamela Morsi (inedito in italiano)
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Trama: Doroty è una giovane bibliotecaria che crede nell’apparire come si vuole essere, perciò si veste e cerca di comportarsi come una bibliotecaria, con completi grigi, occhiali calcati sul naso…ma c’è molto di più in lei. Un’infanzia con dei genitori poco affettuosi morti troppo presto l’ha lasciata isolata dal mondo, ma dietro il muro che si costruita intorno nasconde una fiamma vivissima che chiede solo di essere vista e riconosciuta per tornare a brillare come ha già fatto una volta otto anni prima, quando per il suo ventunesimo compleanno si è regalata una serata di pazzia e con abiti sexy e un atteggiamento provocante ha rimorchiato un completo sconosciuto a cui non ha mai chiesto neppure il nome.  Poi un giorno arriva la chiamata da parte del comitato bibliotecario di una piccola cittadina del Kansas: la vogliono assumere! Piena di gioia Dorothy si dirige nel paesino pronta ad iniziare la sua nuova vita e incontra dopo otto anni quello sconosciuto, ma lui non la riconosce. Scott è segnato da un doloroso divorzio e nonostante sia attraente è insicuro con le donne, in certi casi. Inoltre non capisce perché sua madre stia cercando di farlo uscire con la nuova bibliotecaria del paese dal momento che questa sembra trovarlo antipatico, anche se somiglia in alcuni tratti alla ragazza con cui anni prima passò una notte di passione mai dimenticata.
La mia opinione: Nonostante la trama sia semplice i personaggi sono così, così…reali e vivi e ben approfonditi e i comprimari rendono il tutto ancora più perfetto, inoltre non c’è solo amore c’è anche molta introspezione e amore per i libri e ironia e malinconia e bè, per me è un piccolo capolavoro! Purtroppo è inedito in italiano, in alternativa nella nostra lingua potrei consigliarvi di provare la serie Bride quartet di Nora Roberts composta dai libri: La sposa in bianco, Letto di rose, Il sapore della felicità e Un amore per sempre.
 5. My Sunshine di Catherine Anderson (Inedito in italiano)
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Trama: Cinque anni fa, la vita di Laura Townsend è stata quasi distrutta quando un trauma cranico ha compromesso la sua capacità di parlare e l'ha costretta ad abbandonare una brillante carriera. Nonostante le sue difficoltà, non ha mai perso il suo spirito vivace o il suo carattere solare. Ora ha un nuovo fantastico lavoro in una clinica per animali e un nuovo capo affascinante che le riempie il cuore di desiderio. Ma il veterinario Isaiah Coulter merita una donna integra, non ciò che ne resta, o almeno questo è ciò che pensa Laura. Lui ha delle idee molto diverse.
 La mia opinione: avrei potuto scegliere qualsiasi libro della Anderson, perché in realtà i suoi romanzi sono tutti belli e in molti lei utilizza il genere rosa anche per raccontare la disabilità con un tocco veramente leggero e delicato.
  6. Ti prego dimmi di sì (Law man) di Kristen Ashley
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Trama: Mara viene da una famiglia problematica, ma a fatica e a costo di grandi sacrifici è riuscita a crearsi una vita più che decente: ha un buon lavoro, dei buoni amici, un appartamento tutto suo, e un vicino bellissimo, nonché poliziotto. L’unica cosa che le manca è l’autostima e il coraggio di abbordarlo. Sì perché Mara nella sua testa attribuisce un punteggio a ogni persona, da uno a dieci. Dove i nove e numeri maggiori di nove sono superfighi, belli, hanno tutto ecc, i sette e gli otto sono nella media e lei si considera un due o un tre a causa delle sue origini e della sua famiglia. E il povero poliziotto Mitch dovrà faticare sette camicie per farle capire il suo valore e che a lui interessa e non poco. Per fortuna due bambini gli daranno una mano nell’impresa.
 La mia opinione: In realtà di Kristen Ashley adoro anche The Will, e Raid, ma visto che Law man è stato pubblicato anche in italiano e lo adoro altrettanto, ho deciso di mettere lui in lista. Mitch è meraviglioso. E anche la trama mi piace molto con la lotta per la custodia dei bambini e il mistero legato ai materassi. Certo è una storia molto dolce che magari manca dell’adrenalina presente in altri romanzi della Ashley, ma a me tutti questi buoni sentimenti e tutta questa bontà piacciono.
  7. Insieme coi lupi di Nicholas Evans
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 Trama: A Hope, selvaggia cittadina del Montana, sono tornati i lupi: fanno strage di animali, si avvicinano ai bambini. La gente ha paura ed è pronta a ucciderli. In questo clima di tensione, arriva da New York una biologa specialista di lupi: Helen, una ragazza insicura e assillata dalla vita, che ha l’incarico di proteggere gli animali da coloro che vorrebbero distruggerli. Con lei, sulle tracce del branco, c’è un diciottenne timido e sensibile, Luke, che ha imparato a “”parlare”” con i lupi.
La mia opinione: Questo libro mi è piaciuto più di L’uomo che sussurrava ai cavalli, perchè l’ho trovato più attuale. I due protagonisti Helen e Luke sono pieni di paure timori e insicurezze ma insieme riescono a superarli. Si tocca inoltre il tema della differenza d’età fra una donna e un uomo, quando è la donna ad essere più grande. E i lupi sono uno dei protagonisti in quanto lo scrittore racconta brevi brani anche dal loro punto di vista. Un libro interessante ricco di tematiche e piacevole da leggere oltre che profondo. Abbiamo conflitti tra padre e figlio, uomini e animali, e la forza della Natura che vince contro tutti, così come l'amore. La vita è cambiamento e lottare contro di esso non porta mai a nulla di buono.
  8. The Australian di Lesley Young (inedito in italiano)
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 Trama: Charlie non ha avuto una vita facile nonostante abbia un'intelligenza fuori dal comune, infatti ha dovuto prendersi cura della madre drogata fino alla sua improvvisa morte per overdose. Alla deriva dopo questa perdita, e incapace di affrontare i propri sentimenti, poiché totalmente incapace di relazionarsi con gli altri emotivamente, quasi come una persona autistica, prende la prima decisione impulsiva della sua vita: trasferirsi in Australia, dove è ambientato il film preferito da sua madre. Qui tenta di farsi una nuova vita e cercando lavoro si ritrova a colloquio con Jace Knight proprietario di diversi alberghi e in cerca di un'assistente personale. Cosa fareste se un'aspirante impiegata vi dicesse con perfetto candore e serietà del tutto all'improvviso durante un colloquio di lavoro che non ha certo sfiorato l'argomento che non crede che il coito tra datore di lavoro e impiegato sia opportuno o appropriato? Vi arrabbiereste? Bè Jace decide invece di assumere Charlie e da lì il caos ha inizio…
 La mia opinione: il libro ha qualche difetto a livello di trama, ma dal momento che si regge sulla protagonista femminile e lei funziona, anche il libro funziona.  Lei ha un cervello fuori dal comune, è super intelligente, ma totalmente incapace di rapporti sociali normali. Tipo Sheldon di Big Bang theory, non sa mentire, non sa decifrare i sentimenti delle altre persone, non sopporta i discorsi inutili, insomma la sua mente funziona in modo strano e perciò rende interessante la storia semplicemente facendola vedere al lettore attraverso i suoi occhi. Alcune scene sono da scompisciarsi dal ridere, sul serio! Questo libro unisce temi seri e pesanti, ad una giusta ironia, divertimento e anche azione. Purtroppo è inedito in italiano ma se volete nella nostra lingua è disponibile un romanzo con una protagonista con problemi simili, si tratta di La matematica dell’amore di Helen Hoang.
  9. Just one of the guys di Kristan Higgins (inedito in italiano)
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 Trama: Chastity ha quattro fratelli e le spalle ampie come loro, ama gli sport, il football e pratica il canotaggio. Per tutta la vita è stata trattata con un ragazzo anche se da sempre è innamorata di Trevor, un amico di famiglia. Ormai però gli anni passano e vuole farsi una famiglia, perciò deve trovare un ragazzo, anche se nessuno raggiungerà mai le altezze di Trevor nel suo cuore….
 La mia opinione: Il libro è carinissimo. Specie le scene dove è presente il cane di Chastity, Buttercup. Da morir dal ridere la parte dove Buttercup, in calore, fugge di casa con addosso un paio di boxer e..ma non aggiungo altro. La trama è più articolata di ciò che vi ho detto, compare un chirurgo molto attraente, una madre in fase di divorzio, nuore in crisi con i mariti e tanto altro. Ma il nocciolo di tutto è la connessione tra Chastity e Trevor, che per molti versi mi ha ricordato il rapporto tra Anna e Marco, i protagonisti del mio romanzo Imprinting love. Insomma, questo libro non poteva non piacermi. Purtroppo è inedito in italiano ma molti altri della Higgins sono stati pubblicati anche nel nostro paese e in alternativa vi consiglio anche i libri di Susan Donovan, che io trovo molto simili come tematiche e stile.
  10. Un sentimento pericoloso (Flirting with danger) di Suzanne Enoch
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Trama:  Samantha Jellicoe è una ladra e ne è orgogliosa. Amante delle cose belle, non esita a procurarsele rubando ai ricchi le loro opere d’arte. Tutto cambia, però, la notte in cui tenta un furto in una villa a Palm Beach: l’esplosione di una bomba uccide una guardia e lei finisce per salvare la vita del padrone di casa, il playboy miliardario Richard Addison. Samantha è una ladra, è vero, ma se qualcuno pensa di farla passare per un’assassina si sbaglia di grosso. E se Richard è abituato a essere assediato dalle donne, quella che ha trovato in casa sua non sembra affatto interessata a lui. Però è vivo solo grazie a lei, l’unica a potergli dare le risposte che cerca. Così, fra gli intrighi del mondo dorato di Palm Beach, la seducente Samantha e l’affascinante Richard seguiranno gli indizi per scoprire anche il mistero di ciò che li unisce. 
La mia opinione: Libro molto frizzante, con situazioni divertenti, ma anche  sentimento. Un alettura leggera e piacevole. La ladra e il milionario, già sulla carta sono un'accoppiata vincente, non trovate anche voi?
MENZIONE:
Fuori lista perchè si tratta di un romanzo breve voglio anche segnalarvi un libro in via di estinzione, praticamente sconosciuto:
Prepotente è il desiderio (Lightning that lingers) di Laura London (alias di Sharon e Tom Curtis)
Trama: Philip Brooks di giorno è un serio biologo che alleva gufi in casa e si adopera per mantenere e trasformare in riserva i terreni di famiglia; di notte, per sbarcare il lunario, è diventato la principale attrazione del Cougar Club dove, nel riflesso fumoso di un riflettore, ipnotizza centinaia di donne eseguendo un eccitante strep-tease al ritmo cadenzato di una musica sensuale. Quando conoscerà una timida libraria però la sua vita subirà una svolta…
La mia opinione: Stupendo. Un libro bellissimo e dolcissimo, non lasciatevi ingannare dalla trama, la storia è veramente dolce come la protagonista. Peccato solo sia molto breve.
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elenascrive · 7 years ago
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Considerato che come ogni anno perdura la malinconia post natalizia, devo confessare che il maltempo di questi ultimi giorni mi va particolarmente a genio, se non altro perché mi consente di affogarla tra le gocce dolci e copiose della Cara pioggia, mentre tutt’intorno è già tornato alla normalità, togliendo ogni cosa, dagli alberi, alle decorazioni, passando per le illuminarie, nessuna traccia per ritornare presto alla realtà! Fortuna che c’è chi ancora resiste lasciando tutto com’è, perché per queste persone non è ancora arrivato il momento di smettere di sognare e tra queste ci sono anch’io. Infatti il Mio albero e tutto il resto sono ancora al proprio posto! 😅 Della serie: finché dura godiamocela! 💪🏻😍❤️
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towerdrama26 · 7 years ago
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Finalmente Dicembre! 🎁 L'ultimo mese dell'anno, quello che adoro di più. L'aria gelida che si scalda con un abbraccio o con una tazza di cioccolata calda. L'atmosfera natalizia che trasforma la città con luci, suoni e colori. I bambini felici per l'albero di Natale e per l'arrivo del Babbo più famoso al mondo. E tanto altro ancora è racchiuso in questo magico mese. Un mese che porta con sé tanta malinconia ma anche un pizzico di allegria che rende più facile affrontare le giornate grigie. Buone feste a tutti ❤ e siate felici…almeno questo mese🎄🎅🎆
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septeline · 7 years ago
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mi fa piacereee, oggi come ti senti invece? -r
Oggi un po' più così, malinconia a go go. È l'aria natalizia .. lo dissi, per quanto io possa amarla, è sempre un colpo al cuore.
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oasislex · 7 years ago
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Ciao Nonno
Oggi è un mese esatto dalla tua scomparsa terrena, la tua mancanza si sente in ogni cosa, in ogni situazione e in ogni ambito della mia vita, si avvicina veloce il Natale e poi l'ultimo dell'anno e tu per la prima volta non sarai con noi a festeggiare felici come questi ultimi 21 anni. Da quando sei sparito a casa nostra e nel nostro condominio si respira aria di tristezza, di dolore, una lacerante brezza di malinconia, con te è sparita anche una parte della mia voglia di vivere, mi sento abbandonato, depresso e sto lentamente abbandonando ogni cosa, dall'università alla ricerca del lavoro, fino a tutti i miei obbiettivi e la realizzazione della mia vita, mi sento una nullità, un nullafacente e non riesco ancora a spiegarmi il perché di tutto questo. Cerco di trovare conforto nei miei amici, anche se non riescono a comprendermi come vorrei, cerco di trovare conforto e valvole di sfogo anche se sbagliate eticamente parlando, purché mi senta meglio e mu rimetta in azione. Nonno, tu che da lassù mi guardi e mi sostieni, aiutami a superare questo brutto periodo e indirizzami sul cammino giusto, aiutami a prendere le scelte giuste e aiutami a riprendere in mano questa vita, anche se fortemente ostacolata dalle difficoltà e perennemente indebolita ogni giorno, aiutami tu. Grazie per essere stato con noi in terra e ti prego di rimanere con noi anche se in cielo, quest'anno abbiamo deciso di non festeggiare, e mentre tutti respirano aria natalizia noi cercheremo di andare avanti e di trasformare l'anno nuovo in qualcosa di positivo, come tu ci hai insegnato a fare sempre. Ciao mio eroe, mi manchi tanto. 💕👼🏻 #15/12/2017
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