#macchinetta del caffè
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Tema: “La macchinetta del caffè”
Svolgimento:
La macchinetta è stata fuori servizio per quattro giorni, durante i quali al numero verde dell’azienda che la rifornisce e ripara, sono giunte -in un crescendo gaussiano- prima le richieste d’intervento, poi le lamentele, quindi gli insulti e ieri mattina le minacce. L’azienda ha dunque pensato bene di mandare il tecnico, un ometto sudaticcio, dall’andatura goffa e dall’aspetto remissivo, tipico di chi viene mandato al fronte a prendere pallottole senza protestare. Infatti si è trovato di fronte le Armate dell’Utenza Inviperita che hanno preteso da lui:
A) I soldi, che la macchinetta si fotte ogni due per tre. B) Spiegazioni, del perché certe volte esce la bibita senza bicchiere e altre viceversa. C) Altre spiegazioni, del perché immancabilmente dopo due giorni che è venuto il tecnico stammerda va in blocco. D) Quando, vi scade l’appalto che alla prossima gara ci faccio concorrere mia moglie con la moka Bialetti.
Terminato di elargire il dovuto, balbettato di qualche inceppo tecnico e scusandosi a capo chino con tutti, ha avuto l’alzata d’ingegno di dire che l’Azienda farà quanto possibile per garantire il servizio, facendo esplodere un coro da stadio di sberleffi e vaffanculi. Al che l’omino, ancora più sudaticcio, è venuto a lamentarsi da me che questo non è il modo e che la macchinetta era stata anche in passato danneggiata da un colpo di qualcosa che. “Taekwondò”, gli ho risposto serio. “Takekosa?” Ha chiesto spalancando gli occhi. “Taekwondò, è un arte marziale. Nello specifico è stato un tipo di calcio in grado di sbriciolare lo sterno di un uomo di grossa corporatura.” Il tipo mi fissa deglutendo un paio di volte e aumentando la sudorazione. Per toglierlo dall’imbarazzo sorrido amabilmente, “Dopo il terzo bicchiere senza caffè e il quinto senza bicchiere è il minimo. Le pare?” “Eh!” Fa lui tirando un sorriso mesto. Smetto di sorridere e divento serissimo, “Chi le paga lo stipendio è un cane e un mafioso che ne sa più di intrufolarsi negli appalti che di erogazione bevande calde, ed io mi sarei anche rotto gli zebedei del vostro costante disservizio, ancor di più perché di questa menata non dovrei proprio occuparmene e invece come vede siamo qui a parlarne, giusto?” L’omino annuisce ripetutamente indietreggiando e mescolando scuse miste a saluti e a garanzie che non si ripeterà, quindi si volta e scompare oltre la porta.
Oggi la macchinetta funziona, ma non eroga il caffè, ed io ho qui accanto a me due cartucce nuove di poluretano espanso e un idea tanto creativa quanto cattiva.
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oggi ci siamo evoluti non solo come individui ma anche come umanità (abbiamo comprato un bollitore elettrico da tenere in ufficio)
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Non la caposala che viene a ringraziarmi per l'idea dei posacenere perché le pazienti si sono divertite e mi dice "se ti vengono altre idee dimmelo pure!"
Ma non dovrebbe essere tipo compito vostro trovarci delle attività da fare qui dentro? No dico
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mi sto viziando troppo con il porridge a colazione ogni mattina e un americano sorseggiato con calma che è una cosa che a palermo non potevo fare visto che avevo tipo sette lezioni solo al primo semestre dalle 8 di mattina alle 8 di sera tutti i giorni. qui non si inizia mai prima delle 9 e non si finisce mai dopo le 17 (anzi scusate: 5pm) e per fortuna appena torno dovrei essere quasi a posto con le materie e poi mai più uni perché chi li rivuole quei ritmi? certamente non io. tuttavia ho degli assignment due che incombono su di me e ciò significa che non posso rilassarmi troppo anche se tutto ciò mi fa quasi pensare di sì. l'unica cosa che mi manca di unipa, ma che definirei il minimo indispensabile, anche se in italia abbiamo priorità diverse a quanto pare, è la pausa macchinetta del caffè fra una lezione e l'altra per sopravvivere: per noi sì macchinetta del caffè ovunque e assolutamente troppo high standard la carta igienica nei bagni
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Sto in un'azienda che è un gigante, un colosso mondiale. Sono quasi certa che i dipendenti prendono un pacco di soldi ogni mese e (dato che si dimettono) molto probabilmente pure si lamentano e manco pensano di essere chissà quanto ricchi o sopra la media. Eppure siamo circondati nella stessa azienda da gente umilissima: la signora anziana che pulisce i bagni ogni mattina; quella che si occupa che nella macchinetta del caffè e del cappuccino ci sia sempre latte e caffè all'interno; le ragazze del bar interno all'azienda (sì qua dentro esiste pure una lounge gigante col bar); il signore che ogni mattina passa l'aspirapolvere...
Spesso, quando vedo i titoli di sti dipendenti, penso: ma che cazzo di percorso hanno fatto? Che cazzo hanno studiato? I soliti corsi o lauree di "business", "data analyst" ecc ecc? Certi sembrano talmente giovani che non mi capacito. Non possono aver fatto chissà quale percorso e gavetta quindi, suppongo, il percorso sia stato: famiglia ricca - università d'eccellenza - lavori normali - multinazionale. Non solo, ci sono persone che sono solo "secretary of blablabla" e chissà pure quanto prendono. Per fare che? La segretaria di X VIP aziendale. Magari prima avevano un altro ruolo per cui hanno studiato/fatto gavetta, ma dubito se poi tengono 700 pagine di email aperte e poi vengono a piangere da noi per stronzate riguardanti Outlook, wifi, caratteri con un font indesiderato ecc.
Mi sale la foga e la rabbia: pure io vorrei salire a sti piani alti, ma non posso vendere niente oltre ad essere talmente genuina da non riuscire a studiare per anni cose che (almeno al momento), apparentemente, non mi appassionano.
Ma la verità è che, a vedere tutta questa gente di classe, mi sale soprattutto una cosa: la voglia di comunismo. Quello serio.
#pensieri diurni#pensieri#comunismo#capitalismo#lavoro#ps: poi mi ricordo che una mia collega della triennale ha fatto un master a Milano in Business e ora lavora per Fendi#è evidente che la scema sono io
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L'ora solare che mi ha tolto il sonno
Questa mattina Leo si è palesato. Ero ancora mezzo addormentato, avvolto nelle calde coperte, quando ho sentito il suo miagolio acuto. Ho cercato di fingere un sonno profondo, io che il sonno l'ho perso da tempo, non riuscendo nel mio intento di dissuadere il micio rosso. Così Leo è passato alle maniere spicce, usando la zampetta, mi ha ripetuto con dolcezza sulla nuca. Un "toc toc c'è qualcuno" gattesco.
Stropiccio gli occhi e metto a fuoco Alexa, è mattina. Intendo mattina presto, mi ero dimenticato dell'ora solare.
Mi trascino fuori dal letto, barcollando come un robot senza batteria. Apro le imposte della cucina, rivolte dove il sole sorge la mattina. Credo che in quel momento mi sia sentito come un vampiro costretto a uscire dal suo rifugio. Temendo i raggi del sole.
Mentre preparo il cibo al peluche rosso il mio cervello ripensa alla sera precedente. Una serata a base di jazz, swing e balli di Charleston.
Di giacche imbottite, bretelle e cappelli fedora; ma anche di vestiti sfrangiati a vita bassa, di modelli “maschili” alla garçonee e i capi che ricalcavano la moda orientale. Che belli i vestiti morbidi e leggeri con tessuti come lo chiffon, il tulle, l'organza e la seta; le gonne plissè o a pieghe.
Lo Champagne, le sigarette col beccuccio e i sigari accompagnati da Whisky.
Il gatto mangia, anche Milly l'altro micio di casa, ieri ha compito 14 anni, approfitta per fare colazione. A questo punto non mi resta che un caffè, per cercare di svegliare anche l'ultima porzione di cervello; quella che si rifiuta il risveglio questa mattina.
Ho un pensiero: "la vita è una tortura e il risveglio la mattina ne è la prova".
Penso ironicamente con quale delusione inizierò la giornata, ma c'è tempo... sono un'ora in anticipo e posso attendere.
Mentre attendo il caffè, continuo a imprecare contro l'ora solare. "Ma che senso ha anticipare l'ora? È come svegliarsi un'ora prima e non aver dormito lo stesso!", esclamo rivolgendomi alla macchinetta del caffè, che mi guarda impassibile e per tutta risposta inizia a borbottare. Credo che abbia ragione lei nel suo borbottare.
Il risveglio un'ora prima mi fa sentire stranamente giovane, anche se consapevole che al primo affanno comincerò ad ansimare come nelle televendite asmatiche del baffo Roberto da Crema.
La tecnologia non necessità più della correzione degli orologi, oggi tutto si aggiorna automaticamente. Ogni volta penso al potere che avevo di portare indietro le lancette degli orologi analogici, potessi tornare indietro io. Tirerei indietro le lancette di trent'anni.
Oggi è domenica i gatti sono soddisfatti, manca la chihuahua che necessità della passeggiatina per lasciare i suoi ricordini, che ovviamente raccoglierò con dovizia. A lunedì ci penserò più tardi, per ora vivrò ancora al tempo della Belle Époque.
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Day 52
Giorno 52 - ieri.
Totale caffè bevuti, 2. Non si sa come, ma ci sono riuscito.
Il primo caffè l'ho bevuto alle sei del mattino, poco prima di uscire per andare all'appuntamento al casello di Ancona Nord ed essere trasportato in trasferta a Firenze.
Intervallo sosta in autogrill: prendo una mielizia.
A pranzo: scelta estremamente opinabile di prendere, a mensa dal nostro cliente, una pizza. Buonissima, ma ho finito di digerirla questa mattina.
Secondo caffè, cattivo - macchinetta da breakroom, ma facciamocelo bastare.
Intervallo in autostrada al rientro: prendo un dolcetto alle mele e una gassosa, sperando che quest'ultima mi faccia scendere la pizza (cosa che avverrà il giorno dopo).
A cena, nonostante tutto, mangio una vellutata di carote con qualche crostino di focaccia sg.
A un certo punto della sera crollo, e va bene così.
Oggi ho trovato un delirio in ufficio - un cumulo di backlog che non avrei potuto smaltire nemmeno se non avessi avuto altro da fare, e purtroppo avevo molto altro da fare.
Il clima intanto si è evoluto in una perenne thunderstorm e domani gran parte della circolazione è bloccata, è molto probabile che lavorerò da casa.
Sono stanco, ma non è una novità. Ah: però almeno saltano anche musica d'insieme e la lezione di chitarra, quindi alla fine, quantomeno, domani sera riposerò un po' (e poi non mi ero proprio esercitato tantissimo).
Stamattina avevo cercato di registrare questo day 52 e fare un post con un messaggio vocale ma l'app mobile non lo permette e non ho avuto tempo e modo di farlo diversamente. Magari in futuro, se Tumblr decide che i vocali sono accettabili, ci riproviamo.
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ho capito una cosa nella vita: quando avrò una casa voglio una cucina con TANTI scompartimenti non ce la faccio proprio a vedere tutti i piani strapieni di cose
che poi si sono cose utili, magari sono messe anche in ordine, ma io ho bisogno di superfici LIBERE VIA SGOMBERARE TUTTO NON VOGLIO NIENTE a parte la macchinetta del caffè e il microonde che sono le uniche cose che si possono lasciare in vista
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SOPRACCIGLIA E BARBA ROSSA
Questa è una storia su di me... a tratti noiosa e/o delirante, autocelebrativa e antipatica per taluni, commovente e sincera per altri.
Nel video che si trova fissato in alto nel mio tumblr, invito chi mi conosce da poco (oppure da molto ma superficialmente) a non confondere persona, personaggio e professionista.
Intendiamoci, non esistono tre Kon-igi schizoidi che in ogni momento non sai con quale interagisci ma di sicuro in questi spazi è molto facile che un muro scrostato e vecchio io ve lo intonachi con stucco veneziano e magari ci allestisca pure una mostra di arte contemporanea con giochi di luci meravigliose... ma comunque rimane un muro vecchio e scrostato, sull'imbellimento fantasioso del quale non ho mai mentito o promesso comodati d'uso a contratto capestro.
Mi piace citare cultura pop, video cringe, videogiochi, giochi di ruolo oppure anime e manga che abbiamo visto o letto in tre...
Ma sono nato nel 1972 e quindi sono mediamente vecchio, anche se non di merda (spero).
Nonostante tutto, difficilmente mi vedrete interagire con persone della mia età che non siano quei quattro famigerati gatti qua su tumblr, che per fortuna hanno resistito dal diventare quei vecchi di merda di cui è popolato il mondo reale e con cui faccio una miserabile fatica anche solo a prendeci assieme un caffè alla macchinetta a base di calcio&figa.
Mi autoelogio nel definirmi uno invecchiato bene... perlomeno nella testa e nel cuore (il corpo vabbe').
Ho imparato a frenare il mio paternalismo, il mio man(kind)splaining e la mia sindrome del salvatore, tenendo a bada anche una certa impiccionaggine nel voler sapere le cose degli altri per condividere ed essere d'aiuto.
Ma come state giusto ora sperimentando, perdo il prezioso dono della sintesi quando devo parlare di cose radicate ben dietro il personaggio, nella parte più profonda della mia persona.
In un post di qualche mese fa, quello in cui raccontavo in tono scherzoso del ricovero di Figlia Piccola, ho preso in prestito da uno dei miei anime preferiti (Le Bizzarre Avventure di Jojo) il concetto di STAND - una sorta di potente proiezione delle nostre energie psichiche dotata di poteri particolari - e l'ho usato come allegoria della sua enorme forza d'animo nel non farsi piegare dal dolore, fisico e psichico.
Continuiamo questo sciocco gioco metaforico e fate cortesemente finta di rimanere stupiti e sconvolti positivamente dalla descrizione del mio Stand e dei suoi poteri...
HEART ON JOHN
Se non lo sapevate ora ve lo dico, la pronuncia in giapponese è molto simile a quella del nome del famosissimo cantante e pianista inglese, a cui ho sottratto il titolo di una delle sue canzoni più famose per definire il suo attacco speciale
ROCKET MAN
Ma prima di dirvi quali sono le caratteristiche di Rocket Man, mi preme spiegarvi il titolo del post, frutto del mio citazionismo colto (ma manco per il cazzo).
Nella mitica serie 'Scrubs', a un certo punto JD si mette assieme a una collega psichiatra e la sua amica e collega Elliot, una bomba a mano emotiva, si mette di mezzo e bulleggia questa dottoressa, affermando che questa può dirle qualsiasi cosa che tanto lei è una donna equilibrata e forte... la camera inquadra la psichiatra che sorride e sussurra a Elliot 'SOPRACCIGLIA', con JD che controbatte 'Ma cosa c'è di male nella parola sopracc...' se non che la camera ritorna un attimo dopo su Elliot singhiozzante e disperata col mascara colato.
Barbarossa, invece, si riferisce a una delle scene per me più toccanti della serie 'Sherlock', quando il protagonista viene ferito quasi a morte da una certa persona (no spoiler per chi si fosse appena svegliato da un coma di 13 anni) e nel suo palazzo mentale rivive episodi del suo passato per cercare di trovare un modo per salvarsi, tra cui l'incontro col suo setter Barbarossa, l'unico essere vivente con cui da bambino abbia mai interagito con amore.
Ecco cosa fa Rocket Man.
Di chiunque entri nel suo raggio d'azione io posso vedere sia le sopracciglia che la barba rossa.
Di chiunque.
Di tutti.
Venite pure avanti con la vostra faccia di cazzo, con le vostre pretenziose idee di merda, con le vostre lamentele autocentriche di persone sfortunate o di individui speciali a cui tutto è dovuto, la cui unica dote è sparare cazzate con un potentissimo filtro instagram che sembra quasi riuscire a cancellare la stupida vacuità.
Il primo pugno manda in frantumi la vostra scintillante armatura di fasulla perfezione, il secondo vi riporta indietro all'ultima persona che vi ha detto di no, il terzo a quando anni prima il mondo vi sembrava pieno di promesse e luce e così via finché davanti a me non ho il bambino piangente a cui è stato negato un gesto di amore.
E quando l'ultimo pugno sembra poter cancellare ogni cosa, io invece vi abbraccio fortissimo e vi riporto indietro al presente, in mezzo ai frammenti di ciò che non volevate essere ma che siete stati costretti a diventare per non sentire il dolore.
Vi piace il potere del mio Stand?
Non l'ho scelto io e nella vita reale ovviamente non ci sono pugni, solo la mia consapevolezza di tutte le vostre sopracciglia e la mia scelta di voler arrivare fino a Barbarossa, accanto al quale giace in solitudine il bambino piangente che era stato felice quell'ultima volta.
Magari non vi sembrerà ma io a quel vostro bambino ci arrivo sempre.
E se suona come una promessa infatti lo è.
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Treno in ritardo. Scrivo una cosa qui. Camminata sotto il sole cocente. Timbro. Compro un cappellino su vinted. Leggo le mail. Mando una mail in segreteria che la macchinetta per timbrare mi odia e mi ha sballato la giornata di ieri. Salgo su da A (come ogni mattina), è in lab, le do una mano. Trovo V, mi offre un caffè e scappa giù. Torno a lavoro. Arriva F, ha il collo bloccato e una crema in mano. Spalmo la crema sul collo di F. Dottoranda offre cornetti a tutti. Cornetto e caffè. Mi chiama un numero che non conosco, è quella che si occupa delle presenze, mi dice di passare da lei, ma non so dove. Dice che passa lei. Sulla soglia appare l'elfo che mi dice dei giorni lavorativi di Agosto e di come non farmi un giorno in sede. Arriva la tizia di presenze, mi chiede se voglio un caffè, rifiuto. Andiamo a vedere la macchinetta e niente, c'ha i problemi. Mi dice di continuare a fare segnalazione se ci sono problemi. Sono le 12. Lancio un comando e attendo.
Pranzo, chiacchiere, caffè, disegno. Mi chiedono una marea di grafici inutili. Mi stampo 2 locandine disegnate da me. Vorrei riempirmi il muro alle spalle di disegni e locandine. Disegno il lupo di Fantastic Mr. Fox con il braccio alzato. Sono le 5, il tempo passa rapido. Mando i grafici. Finisco i compiti del giorno. Stimbro.
Con F vado in libreria. Finiamo nel reparto bambini perché deve fare un regalo alla figlia di una sua amica. Compro degli sticker simpatici per A. F mi accompagna a prendere degli occhiali da sole e poi la accompagno sotto casa. M mi chiama, è in giro con un'amica e mi chiede se mi voglio aggregare. Vado da M e l'amica, parliamo un po' e si fanno le 21. Piglio il treno, mi vedo Spagna Francia. Torno a casa, doccia, cena, crollo sul letto stanco. Sono convinto di non aver fatto nulla di che.
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Ieri sera guardavo, giusto per allenare il mio tedesco, Captain America - The Winter Soldier, e mi son posto una domanda.
Immaginatevi l'Hydra, questa organizzazione di cattivoni.
Mo', lasciamo stare quelli che hanno i superpoteri, o detengono posizioni di potere, insomma i protagonisti o le figure secondarie, la mia domanda verte sui personaggi ordinari.
Cioè, quando questi entrano al palazzo dell'Hydra, c'è il personale alla reception, c'è quello che ripara gli ascensori, c'è quello delle pulizie, ci sarà pure Natasha all'ufficio HR, Philipp alla contabilità, quello che compra le sedie e le scrivanie, l'inculato al reparto IT che gli tocca riparare stampanti dalla mattina alla sera, e mi chiedo: ma li pagano bene a questi per faticare per i cattivi?
Quando hanno fatto il colloquio e sono stati presi, cosa è accaduto quando son tornati a casa? "Figliu mije, come è andato il colloquio? Per chi lavori?" - "Eh ma', m'hanno preso, so' 'na maniat 'e uomm'n 'e merd, ma ci sono le ferie pagate, il salario minimo e i festivi maggiorati, e a Natale il pacco per tutti". Magari quello al reparto personale dell'Hydra, in fase di colloquio, gli avrà detto "ci sono interessanti prospettive di crescita, stiamo investendo in diversi settori", ma poi, alla macchinetta del caffè, ti accorgi che questi ciurlano nel manico, e che fai, non ti cerchi un altro lavoro?
E insomma, tutti interrogativi inevasi.
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oggi mi alzo, capelli di merda, febbre, felpa di 5 taglie più grande, accendo la macchinetta del caffè ancora prima di accendere il cervello poi vado a lavarmi la faccia e mi guardo allo specchio e penso ma quanto cazzo sono fragile
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Sesto racconto erotico
Abbiamo parlato di masturbazione, e di quanto fosse naturale farla, abbiamo parlato della nostra prima volta,perchè non parlarne dell'ultima? Non so se possa piacere,a noi ecciterebbe sapere quando e come vi siete toccati,con cosa, con che aiuto durata e tutto del vostro momento di intimità.
Allora premessa che conviviamo ma a causa del lavoro abbiamo bisogno di ''coccolarci'' anche da soli.
Partiamo da lui:
Mi sono svegliato come mio solito con il durello mattutino,come accade a tutti, e con un voglia infinita,mi giro e la mia lei dorme,è dolcissima e so che se la svegliassi mi mangerebbe vivo,quindi evito. L'ammiro per alcuni brevi minuti e vado in bagno, mi spoglio tutto pipi', e come sapete con il durello è un po' complicato farla,ma mi impegno anche perchè lei non vuole che pisci in doccia,sennò mi viene più facile li, mi lavo il viso, barba, lavo i denti.
Sempre con il cazzo all'aria, che cerca di placarsi sennò non vuole saperne di afflosciarsi.
Entro in doccia, il cazzo sbatte a destra e sinistra perchè quando si è duri da moscio o da duro, va per i fatti suoi. Mi shampo,mi insapono tutto e tralascio la zona inguinale appositamente,finita la doccia, mi dedico solo al mio cazzo ,lo insapono per bene e mi sego, penso ,si vado di fantasia e mi sego,si mi sego fortissimo perchè voglio venire. Tempo 3 o 4 minuti sento che già sto per venire, vorrei sbo*rare in doccia ma evito, esco mi asciugo e mi reco in cucina con l'accappatoio e il cazzo sempre sballolzolante.
Mi preparo il caffè, e prendo anche la sua tazzina, mi do gli ultimi due colpi in cucina e sbo*ro,un bel po' che riempio la tazzina del mio piacere per 1/4. Soddisfatto mi asciugo la testa del cazzo con l'asciugamano,mi bevo il caffè e lascio la sua tazzina di sb*rra già nella macchinetta.
Finito di bere il mio caffè mi asciugo,mi vesto e mi reco a lavoro.
Lei:
Mi sveglio, vado in bagno correndo per fare la pipi', ahwwwww la pipi' del mattino è una tappa che amo perchè è soddisfaccente all'infinito. Oggi non lavoro quindi ho tempo che impiegherò per farmi bella,creme cremine, estetista ,parrucchiera cosi' che oggi pomeriggio il mio lui si rinnamori di nuovo di me, perchè lui dice cosi' ogni volta che mi faccio bella.
Finito in bagno mi reco in cucina, sento già il suo odore,la cucina ne è colma. Penso mamma mia che buon odore di sbo*ra, come suo solito è nel bicchierino di caffè, in genere mi faccio uno shot di sb*rra e poi mi bevo il mio caffè,ma oggi voglio cambiare si,voglio un caffè corretto alla sb*rra. Metto la cialda del caffè, e il caffè si mescola con il suo piacere. A livello mentale mi eccita un bel po' sento già lo slip pieno e bagnato. Mamma mia
Assaggio 'sto caffè corretto e cazzo se mi piace, io adoro la sb*rra ma con il caffè è la morte sua.
Ingoio o bevo,non so come dire credo più ingoio ahahaha
TUTTO fino all'ultima goccia.
Mi reco nel nostro lettone apro il cassetto dei miei sex toy e ne scelgo uno, oggi scelgo il ciuccia clitoride e il vibro durex cosi facciamo la giusta combo. Apro il pc e lo collego alla tv cosi da vedere un bel pornazzo, perdo 10 minuti per trovare un bel porno, e ne trovo uno dei bei maschioni che si inchiappettano l'un latro dio mio muoio. Mi metto il cazzo in fica e mi martello e con l'altra mano mi metto l'altro sul clito, Dio lo amo e poco dopo sento già lo stimolo di venire, VENGO. Dio mio di già penso, e sorrido fra me e me. Pulisco i miei due toy con il clean e li rimetto a posto, mi accorgo che sono ancora vogliosa e il porno è ancora alla tv,beh perchè no penso e mi tocco da sola con la mia bella manina per altri minuti mi dedico totalmente al clito e a un capezzolino e dopo poco vengo sfinita sul letto.
Mi riaddormento sfinita e nuda.
Lui torna da lavoro e mi trova sul letto mezza dormiente e con il porno finito sulla tv e mi dice ''Mmmmh oggi niente pranzo,il mio pranzo sei tu!''
Fine
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Due cose di oggi:
• La devo smettere di essere distratta e/o di non controllare benissimissimo tutto prima di rispondere al cliente per poi velatamente fargli capire che è stato lui a capire male e non io a dirgli sbagliato. Sono una stronza? Sì sì e ancora sì (Però poi è troppo bello quando se ne accorgono e allora mi scuso con veemenza e quindi loro poiché sono giappi si scusano a loro volta come se la colpa fosse veramente la loro! Ahahah sono stronza? Sì sì e ancora sì)
• HANNO MESSO LA MACCHINETTA DEL CAFFÈ NESPRESSO IN UFFICIO PROPRIO OGGI CHE IN QUESTI GIORNI STO PIANGENDO LACRIME PERCHÈ MI MANCA UN CAFFÈ SERIO IN UFFICIO QUANDO STO A MORÌ. NON CI POSSO CREDERE SONO ESTEREFATTA STO URLANDO DENTROOOOOOOOOOOO
#non ho ancora preso nessun caffè nuovo MA se è come me lo aspetto posso ufficialmente dire che dell'ufficio vecchio non mi manca NIENTEEEEEE#random#lavoro#my life in tokyo
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Questo lunedì un pò grigio, per la pioggia e non, così che dopo pranzo mi sono detta "sai che c'è, mò il colore lo metto io" e allora eccomi indossando pantaloni gialli, un filo di trucco dorato sulle palpebre e via a prendere il caffè con P, che non vedevo da settimane e che vederla mi ha fatto bene al cuore. Racconti e aggiornamenti sulle nostre vite, più suoi che miei ma era giusto così. Mi mancavano le nostre sedute (così è come le chiamiamo). Mattinata iniziata con labbra che sorridono (nel letto si sta sempre bene), l'auto portata dal meccanico, scleri ed imprecazioni sul portale INPS e poi con poste italiane, mandato candidature e aperto mezzo secondo il libro per poi richiuderlo subito dopo, che il pranzo non si prepara da solo. Primo giorno di dieta nuova, ritorno del riso basmati e del mio piatto unico: tonno, pomodorini, zucchine. Ridendo e sentendomi poi una pagliaccia per la sera, che con l'arrivo di mia sorella ed il suo ragazzo dopo mesi, vuoi mica rispettarla, E alla pasta con gamberetti e sugo di pesce come puoi dire no? Serata in famiglia, cucinare, dialogare, la casa in rumore e questo mi era mancato. Anche la pastasciutta mi era mancata. Amo questi piccoli momenti di condivisione
In ordine sparso: foto pensando a/ pastasciutta/ macchinetta nuova/ pantaloni gialli/ Yoghi che mi assale e caffè
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Appena successo: un collega HR incontrato alla macchinetta del caffè mi ha chiesto "come va la vita da sposata?" A me. Che non ho un fidanzato. Non convivo e sto bene così.
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