#ma perché ci deve essere sta gente di merda perché
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jj pedinato da UN MESE sti cessi maledetti si devono cagare addosso
#e ora non si sente più al sicuro e grazie al cazzo manco io mi sentirei#ma perché ci deve essere sta gente di merda perché
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X: "Come fa a vincere la Meloni! È omofoba e fascita! La Sinistra non riesce a fare opposizione?"
Idee media della sinistra italiana:
Geronimo Stilton è un borghese e un nemico del popolo!
Dovremmo permettere alla gente di occupare le case!
Perché non mettiamo una bella patrimoniale?
*inserire commento assolutamente irrilevante sul fascismo, come se gli italiani non sapessero che la Meloni è fascista"
Togliamo i ferri da stiro giocattolo dai supermercati!
Quando una sinistra non riesce a portare in campo neanche mezza frase coerente alla fine ti becchi Sangiuliano ministro della cultura con la 4a elementare e Salvini che pur di non lavorare spande disinformazione su atlete algerine. Che tristezza. Almeno in America (che pure non sono santi) si fanno venire qualche idea sull'economia sul sociale. Qui abbiamo il nulla cosmico. Abbiamo avuto una rotazione di almeno 6 partiti negli ultimi 10 anni, di tutto lo spettro politico. E neanche uno che abbia fatto qualcosa, ma un cosa qualunque, tipo fare delle strade in Puglia. Boh. Costruire un Acquedotto in Sicilia. Fare un spaventapasseri in Calabria, uno zoo ad Abbiategrasso.
Aiuto molto out of context questo ask
Lamentarsi della sinistra italiana e poi avere da ridire sulla patrimoniale e sulle case occupate non è molto coerente, anzi forse queste sono 2 delle pochissime cose DA SINISTRA che vorrebbero fare (ma che non faranno mai)
Lo spiego meglio, perché pure su twitter tempo fa vidi molta gente impanicata sulla questione case occupate, state tranquilli la nostra sinistra non è così a sinistra, e nessuno vuole togliervi la casa al mare o la casa ereditata da nonna. Quando si parla di case vuote nello specifico si sta indicando le NUMEROSE case in mano allo STATO ITALIANO, le suddette "case popolari", che sono appunto inutilizzate, altre andrebbero ristrutturate, ma devono essere assegnate. C'è molta gente che ne ha urgentemente bisogno (ad esempio i senza dimora, ma anche chi vive strutture che non garantiscono una vita dignitosa o sono addirittura pericolose -vedi la recente tragedia a Scampia) perciò se per te "dare un tetto ai poveri" è una cosa che non riguarda il sociale, non so.
Stesso si può dire sulla patrimoniale, tassare di più i ricchi per far respirare i poveri. Ci sarebbero più entrate, e quindi anche più investimenti per le infrastrutture che sono carenti, soprattutto nel mezzogiorno come hai fatto notare.
Poi ti prego, menzionami tutti i paesi del mondo ma non uno in cui 1. la sinistra non esiste 2. non hanno manco una sanità pubblica, cioè noi siamo la merda della merda ma mai al livello di quelli là, grazie.
Per il resto mi trovi d'accordo sul fatto che la sinistra fa poco la sinistra (a parte le 2 cose che mi hai menzionato, che ripeto, sono le uniche cose DA SINISTRA che vorrebbero fare), ormai il PD è la nuova DC
E mi trovi pure d'accordo sull'approccio della "sinistra" che fa schifo, e non tanto per il memino scemo di Geronimo Stilton, è proprio imbarazzante la puzza sotto al naso, come se stessero parlando ad una sorta di élite, e se vuoi essere di sinistra non puoi fare l'elitario, quella è roba da destra (che difende i ricchi), la sinistra deve guardare ai poveri, punto.
Quindi io più che cringiare per Geronimo Stilton, mi preoccuperei più di gente che senza ironia alcuna se ne esce con roba tipo "aboliamo il suffragio universale", questo è un atteggiamento sbagliato e anche classista.
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Ieri sera mi sono scopato Lucia.
- Ma dici sul serio?
- Siii! Era fuori, cioè fuorissima!
Cadeva da tutte le parti e continuava a dire che voleva andare a casa. Allora io le ho detto "guarda, qua c'è casa mia", e così è salita su.
- Cazzo che storia! Che culo! E… scopa bene o… Allora?
- Beh, era proprio fusa. Stamattina non si ricordava niente. Però oh... me la sono scopata tre volte. Cioè... Ho fatto quello che mi andava eh eh…
- E stamattina? Te la sei scopata ancora?
- Ma va! Quella se è lucida mica ci scopa con me.
Ma che gran figa… Oh, appena s'è svegliata, quando ha visto dov'era, è scappata via, moriva dalla vergogna!
- E le tette? Come sono?
- sta buono, che ho fatto le foto, era talmente andata che neanche se n'è accorta! Adesso te le mando…
- Manda! Manda! Che figata!
La maggior parte delle violenze non sono commesse da un tipo col passamontagna che aspetta dietro l'angolo.
Sono attuate da una persona conosciuta,
e in questo dialogo che ho appena descritto ci troviamo con tre protagonisti.
Un violentatore, una donna violentata e un complice.
E la cosa più strana di tutte è che di sicuro nessuno dei tre pensa che quello che è successo si chiama VIOLENZA, ma che sia un qualcosa accaduto ad una festa. Cose da "messi male", cose di una notte da sballo.
E la cosa più normale è che le persone che leggeranno questo penseranno che la colpa sia di Lucia, che non è stata in grado di prendersi cura di sé, di aver bevuto troppo.
Quando ho scritto queste cose i commenti non son tardati ad arrivare. Commenti in cui si scriveva che una ragazza non dovrebbe ubriacarsi, perché poi succede quel che succede.
Allora: immaginate che Lucia stanotte non beva. Si stanca della festa e decida di prendere un taxi che la lasci sotto casa e quando è al portone arriva un tipo, la butta dentro e la violenta. Ma se non beve e prende un taxi qualcuno dirà che Lucia non dovrebbe andare in giro a certe ore della notte.
Immaginate che neanche questo fa. Un pomeriggio esce a correre da sola in un parco. E uno la violenta. E ci sarà gente che dirà che doveva fare più attenzione. Non si esce a correre da sole.
Immaginatevi che non beve, non va in giro di notte, nemmeno esce a correre.
Ma ha un fidanzato, che una notte vuole scopare e lei no. Avete capito come va a finire.
Ehhhh… Allora qualcuno dirà che dovrebbe scegliere meglio i suoi fidanzati.
Il problema non è Lucia, quello che lei fa o smette di fare.
Il problema è il patriarcato.
Il problema è il maschilismo.
E finché tutti non avremo ben chiaro questo, non termineremo mai con questa cosa.
Lucia porta sulle spalle uno zaino pieno di colpe e vergogna: "Non dovevo bere tanto…
Mi fidavo di lui… La colpa è mia per non essere andata a casa prima… etc... etc"
Lucia ha bisogno che le dicano che la colpa di una violenza non è dell'alcool, ne di andare in giro sola, né di vestirsi in un modo o nell'altro, né di uscire la notte.
Lucia ha bisogno di avere chiaro che la colpa di una violenza è di colui che la commette e che lei è una donna LIBERA.
La società deve toglierle questo zaino e metterlo addosso a chi lo dovrebbe portare invece di caricarla come sempre, ancora di merda, che già abbastanza se ne porta addosso.
Dal web
Photo Daniele Deriu
#Noallaviolenza
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Ho sempre avuto un rapporto di merda con mia madre; non l'ho mai chiamata mamma, non l'ho mai voluta a nessuno dei miei traguardi, non l'ho mai vista come una confidente. Era sempre assente per andare a divertirsi con gli amici, per uscire con altri uomini che spacciava per colleghi, per qualsiasi cazzo che non fosse la sua famiglia. Il brutto della malattia che le hanno diagnosticato una settimana fa è che ora parla sempre e solo di quello, anche con gli sconosciuti, anche mentre siamo in sala d'attesa per visite mie, ne parla con i parenti di mio padre (che - fidatevi - hanno problemi di salute peggiori) e con chiunque incontriamo, che siano vicini o conoscenti, che quindi la guardano con occhi di pietà. I suoi pochi amici l'hanno abbandonata perché è diventata insopportabile con gli anni, ma sapendo della sua malattia si sono riavvicinati: solo per questo sono falsi e schifosi, infatti solo lei poteva accompagnarsi con gente di quel calibro. Uno in particolare, che lei praticamente ha sempre illuso di avere speranze tenendolo al guinzaglio, ultimamente si è allontanato, perché non vuole affrontare una cosa del genere per una persona che alla fine nemmeno è la sua compagna: non vi dico quanto questo la stia irritando. Ha passato il weekend a lamentarsi che lui volesse venire a trovarla, ma ora non vuole lei, perché lui doveva svegliarsi prima, che non deve essere lei a chiederlo,ecc. Quando le ho fatto notare che non è tenuto a farle da compagno perché non lo è, ha tirato la sua solita frase del cazzo "Ma tu al tuo ex parlavi così? Capisco perché ti ha lasciata", che è il suo cavallo di battaglia quando vuole abbassare la mia autostima, ma non ci è riuscita perché le ho risposto "Intanto io un compagno ce l'avevo e sicuramente non elemosinavo attenzioni da un amico a caso pur di sentirmi amata. Tu ora ti offendi perché uno che hai sempre ribadito fosse solo un amico non sta correndo per te. Facile essere amici quando sei giovane, in salute e in forma: ora guarda caso che non sei più bella da sfoggiare, manco lui ti vuole. Sicuramente non verrà nemmeno a trovarti in ospedale, quello usciva con te solo quando eri in tiro". Ci sto litigando in continuazione perché se non si parla di lei e della sua malattia qua dentro non si parla di niente e appena si cerca di cambiare argomento inizia a sbuffare e fare l'offesa. Il suo unico pensiero è che io non cucino e non pulisco mai (due giorni che non pulisco e cucino perché passo le giornate appresso a lei e alle mie visite quindi appena tornate a casa, indovina, non c'è da mangiare perché ero con lei, assurdo). Continua a cercare modi per stare al centro dell'attenzione e quando le facciamo notare che abbiamo capito, è malata, ma è risolvibile ed è già pianificato un intervento, si mette a ripetere che dal lettino non si sveglierà: all'inizio mi incazzavo, dicendole che con questi discorsi ci faceva solo stare in pensiero, così come si incazzava mio fratello che le chiedeva di smetterla perché altrimenti il suo stesso corpo si sarebbe arreso alla malattia. Adesso reagisco solo incrociando le dita e sperando che non si risvegli davvero, perché se la vita è difficile con lei malata non oso immaginare che schifo starle vicino da convalescente. Preferisco seppellirla che dover stare dietro ad una ingrata di merda.
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Periodo difficile per tutti, o quasi.
Per chi si rende conto della gravità della situazione è un periodo difficile, parlo per quelli che hanno una visione diversa come me, quelli che in qualche modo non si bevono le cazzate che ci propinano i media di regime e non solo in Italia. Guardo un video di un tizio che parla del problema che Musk (che non mi sta per niente simpatico) ha con l'UE, l'unione chiede di eliminare le fake news dalla piattaforma ma non dice quali, sapete che ho lavorato su twitter ed ero proprio nel reparto che eliminava i tweet segnalati, sapete che la piattaforma per ordini superiori (del governo degli stati uniti) deve seguire delle linee guida in modo da portare all'attenzione della massa notizie del tipo "I nazi ucraini non sono nazi", di fatto narrare la storia a modo loro facendo di fatto mala informazione, nel video il tizio dice che adesso se non sei allineato con la narrazione vieni additato e bannato se è il caso dalla piattaforma, cosa che è già in atto da diversi anni anche per altre situazioni. Vedo un post dove persone in viaggio per Roma per manifestare pacificamente contro l'attacco a Gaza vengono fermate dalla polizia e schedate, fascismo puro. Leggo che Zerocalcare, che stimo moltissimo per la bravura e la coerenza, non andrà al Lucca comics perché patrocinato dall'ambasciata Israeliana e quindi contro i suoi ideali di democrazia, perché diciamolo tranquillamente che quello che sta accadendo in quella parte di mondo ricorda ne più ne meno i nazisti, d'altronde Hitler era di origine ebraica. Vedo post e notizie che gli israeliani, tutta brava gente, denigra i palestinesi con video che solo i bimbiminkia potrebbero fare. Ho visto un video di un'inviata che un pò irritata è stata aggredita con sputi e parolacce da una donna israeliana perché se sei in quel posto (a fare il tuo lavoro di reporter) sei con hamas, lei ha spiegato che è italiana e che sta solo facendo il suo lavoro ma niente la donna continua ad insultarla e sputarle, l'esercito presente non ha mosso un dito. Ricordo un video, lo metto alla fine, di Giulietto Chiesa uno degli ultimi che ha fatto dove dice chiaramente che siamo già in guerra dal 2014, una guerra mediatica che parte dai social per indottrinare il popolo coglione, cosa che aveva già scritto Chomsky nel suo libro "Le 10 regole del potere". In tutto questo ieri ho finito la serie tratta dai racconti di EA Poe 'La caduta della casa degli Usher", forse uno dei racconti che non lessi ai tempi del mio periodo gotico, ma rimedierò. Nella puntata finale Madeline nel dialogo col fratello dove in qualche modo si salutano recita un monologo sul consumismo a dir poco stupendo, ho cercato il video ma forse è troppo fresco e non c'è, magari lo faccio io. Consiglio vivamente la serie a chi è appassionato di horror o thriller come me, molto ben fatta. Ma tornando al discorso, dire che siamo nella merda e pensare che è colpa nostra, anche se si dovrebbe dare la colpa ai governi europei in testa, di questa situazione, del fatto che abbiamo dato forza ad un branco di psicopatici paranoici e razzisti, si si gli yankee, che ci stanno portando per loro tornaconto e controllo mondiale ad una catastrofe che potrebbe determinare la fine del genere umano, per non farla così catastrofica si può dire ad un conflitto mondiale di durata infinita che in confronto le guerre di romani che duravano decenni sono una barzelletta.
Per chi si ribella, giustamente c'è una gogna mediatica perché i benpensanti sono troppi e tutti infilati nella caverna di Platone, artisti compresi che dovrebbero essere lo specchio di questo mondo oramai dedito a bere merda. E' una situazione orribile, altro che Poe, andiamo verso un obblio difficile da eludere spinti dalla nostra bramosia di tecnologia, di gadget, di viagra, di carriera a discapito del prossimo, di isolamento mentale, di forte ignoranza. Non so come si potrebbe fare, non ho la risposta ad un quesito così enorme, so solo che si dovrebbe stare uniti e andare contro tutto quello che è oramai una prassi, la menzogna, la falsità, l'inganno, perché è questo che si cela dietro a tutti i lustrini e gli specchietti per le allodole, l'unione fa la forza e se non ci uniamo, periremo.
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Ieri mia madre mi ha chiesto se oggi avrei potuto accompagnarla (visto che lei non ha la patente) a comprare i croccantini per la gatta. Ieri sera è poi entrata in camera mia mugugnando qualcosa del tipo: "forse dovrei anche prendere i gelati al supermercato... Va beh ci mando papà che non mi va proprio, comunque se non ti svegli presto (ergo, le 7) io nel frattempo esco, poi torno e andiamo a prendere le cose della gatta". E fin qui tutto normale. Se non fosse, che per andare a comprare i croccantini, non bisogna fare chissà quale strada e io a tal proposito me ne frego altamente di sistemarmi, se devo solamente scendere 3 secondi dalla macchina. Questa mattina, però, mia madre mi sveglia e mi dice: "alla fine non sono più uscita perché mi sono alzata un po' tardi, fai colazione che così andiamo" e intuisco che vuole andare anche al supermercato, ma faccio finta di niente perché me lo deve dire lei, non devo leggerla nella mente. Alla fine le dico: "dobbiamo solo andare al negozio di animali, giusto?" (Questo perché non mi ero fatta i peli, non mi ero tolta i baffetti e vivendo in un paese si incontra un sacco di gente ed io mi sento a disagio nel farmi vedere così), lei di tutta risposta mi dice: "eh no, io te lo avevo detto che dovevo andare al supermercato, adesso è un problema? Tanto quello che ti chiedo io è sempre un problema, non pensi mai che io sto sempre sola dentro casa, non esco mai con nessuno, non ci pensi a me, tanto non ci sei mai, mai che mi dici mamma usciamo insieme, andiamo a fare una passeggiata" (premessa: io non ho mai avuto un rapporto idilliaco con mia madre e soprattutto le rare volte che siamo uscite insieme, siamo finite a litigare o discutere) e così ha dato il via a farmi riaffiorare i sensi di colpa, il via ai soliti "sono tua madre e queste cose le devi fare perché IO ti ho dato una vita, ti ho dato un tetto e del cibo". Appena le faccio notare che non è colpa mia, che non dovrebbe dipendere da me e che non può considerarmi una sua amica o la sua psicologa, parte con il vittimismo o con il farmi sentire una figlia ingrata ed egoista, si toglie i vestiti per uscire e mi dice: "adesso non ci andiamo più" e quando le dico: "no, ora mi hai svegliata, mi hai fatta preparare, ci andiamo" lei risponde con: "non mi interessa, ORA TE LO FACCIO DI PROPOSITO a non uscire, tanto sarei andata al supermercato per comprarti le cose che avresti mangiato TU, sta sera vedi tuo padre che ti dirà, tanto con te funziona solo così". Quindi nel giro di 5 minuti ha dovuto in ordine: farmi sentire in colpa, farmi sentire una figlia egoista, instillare il senso di paura (perché a 26 anni devo ancora avere paura che mio padre possa mettermi le mani addosso), vedere mia madre comportarsi da bambina e da vittima, quando l'unica cosa che ho detto è stata: "Potevi essere più chiara ieri, io mi sarei organizzata e non ci sarebbe stato nessun problema". E invece no, sono la figlia di merda. Non vedo l'ora di andarmene di casa definitivamente.
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Ti diverte lasciarmi col dubbio insensato che ritorni vero? Ti diverte parlare a trabocchetti senza voler fare sul serio un discorso logico e determinante, ma è ovvio lo fai apposta, perché sai solo manipolarla la gente...non ci ho mai voluto credere ma i miei occhi lo vedono, lo capisco dai tuoi gesti, dai tuoi comportamenti frivoli, non fai altro che confondere, sai che dentro quelle tue parole lascio la speranza di una risoluzione, sentirti non fa altro che aumentare i miei dubbi...non lo sai nemmeno tu cosa vuoi, sembri quella decisa e pronta a tutto ma so benissimo che questa situazione confonde anche te, per questo mi lasci in attesa, crocifissa in questo modo. Lo fai apposta. Ma non ti rendi conto che facendo così non crei del male solo agli altri ma soprattutto a te stessa. Non importa il male che riesci a infliggermi, posso gestirlo, il motivo di questa guerra riesce a farmi sopravvivere ma non capisco perché lo stai facendo anche a te stessa? Cos'è che ti terrorizza? Riuscirò mai a tirarti fuori queste paure? Riuscirò ad avere la possibilità di guardarti negli occhi e sentire solo ed esclusivamente una verità? brutta o bella che sia...vorrei solo capirti.😭
"Mandi sempre messaggi stupidi ma non fai mai nulla di concreto, quindi vai ad accarezzare scricciolo"
MA CHE VUOI ANCORA DA ME?😭 CHE SIGNIFICATO HA STA MERDA DI MESSAGGIO? Per qualcosa di "CONCRETO" non ti bastano le 3 ore a piedi che mi sono fatta per venirti a trovare mentre tu eri già andata via? 😭 E PORCO DIO VOLEVO SOLO PARLARTI E CHIARIRE STA SITUAZIONE UNA VOLTA PER TUTTE.
Non ti basta che in tutti questi anni sono rimasta al tuo fianco nonostante tu continuassi a farmi del male? non ti basta l'aver mandato a puttane l'unico migliore amico che io avessi mai avuto nella mia vita solo per prendere un fottuto aereo e raggiungerti?
Si hai capito bene, ci ho litigato con Lorenzo lo odio, andate a fanculo tutti maledetti😭 è tutta colpa mia sono una deficiente.
COSA DOVREI FARE ANCORA? CHE COSA VUOI DA ME? 😭 Mi sono rotta delle tue confusioni, delle tue mezze parole lasciate in attesa e sai cosa? Me ne sbatto i coglioni se mi dai della convinta. Lo rimarrò fino a quando non avrò delle spiegazioni da parte tua. Sei tu che non riesci a guardarmi in faccia e ad affrontare un discorso. Perché non ti conviene sai di essere l'unica responsabile di tutto questo male e quindi scappi, solo questo sai fare.
E stai tranquilla che a scricciolo non mancheranno mai le mie carezze, il mio affetto, mi prenderò sempre cura di lui, lo amerò così come avrei voluto fare con te. Non hai la minima idea del significato di ogni mio gesto e forse non lo saprai mai...😘per te sono cose "infantili" ma permettimi di dirti che l'amore deve esserlo...per me l'amore è prendermi cura di un semplice peluche si...per me l'amore è anche questo, tu invece continua pure a giocare da donna "MATURA" ma ricordati che l'amore non è ciò che credi "maturo" l'amore "quello vero" ti fa sentire come se fossi ancora all'asilo. RICORDATELO. 😉
O forse avresti voluto essere al posto di scricciolo? 🤷🏻♀ perdonami ma...con quel messaggio mi hai fatto capire questo. E me le tengo con grande piacere queste convinzioni non lo sai nemmeno tu quello che vuoi dalla vita. Lo capirai. 😔 Non posso fare nient'altro, solo tu hai la chiave per sbloccare tutto questo inferno. E quando ci riuscirai io e scricciolo saremo qui. Per te. Con te. Sempre. Noi ti aspettiamo. Vero scriccy che lo faremo? Anche se è una bastarda noi siamo qui per lei. Non vogliamo nessun'altra persona al nostro fianco che non sia tu 😭 non ci riesco con un'altra ci ho provato così tante volte, ma il risultato è a dir poco disastroso sono stanca di prendere per il culo la gente e convincermi a tutti i costi che ce la farò a sostituirti. NON È COSÌ CHE FUNZIONA, NON PUOI SEMPLICEMENTE FARTI ANDARE BENE UN'ALTRA PERSONA SENZA PROVARE NULLA.😭 Quindi ti prego non metterci troppo.😔🐿💫❤
@occhicastanitristi-blog @cuoregelidoo-blog
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Comunque questa cosa me sta facenn asci' pazz, vi giuro che ci penso da ieri.
Nei miei 10 anni da programmatore in Italia esisteva una sola regola, ovvero doveva essere pronto ieri. Una regola che racconta tutto su un mondo del lavoro malato, disorganizzato, molte volte guidato da incapaci, insomma la merda più totale.
Come se fosse un contrappasso dantesco per farmi scontare un qualcosa che non so nemmeno io, da quando sono entrato in SAP le cose si sono rovesciate al punto tale che io non so più quale dovrebbe essere la mia velocità ideale di lavoro.
Nel mio ex-Team mi hanno accusato, sin dal primo giorno di lavoro anche pubblicamente e senza farci battute, di essere uno che rilasciava il giorno dopo (credo, dal loro punto di vista, perché volessi farmi bello col capo, cosa tra l'altro assurda, sarei stato il primo caso nella storia dell'umanità dove uno preferisce uno straniero in mezzo ad una popolazione di locali). Ora, io scrivo codice perché mi diverte, ma non tanto per una cosa nerd, ma perché a me piace risolvere i problemi, adoro le sfide mentali e risolverle lo trovo estremamente gratificante. Non mi aspetto che la gente lo capisca, ma che almeno non mi rompa i coglioni, quello sarebbe gradito. Ho provato a "rallentare" volutamente, cosa che mi costa tantissimo, è come mettere davanti ad un bulimico una torta il lunedì e dirgli "questa non deve finire prima di due domeniche", ma diciamo che dopo tanto penare e soffrire son riuscito a trovare una velocità che ancora non è quella giusta per loro, ma che almeno ha smorzato le polemiche e le sfrangiture di cazz.
In questo nuovo Team mi è stata fatta ieri la stessa battuta, per fortuna stavolta in condizioni umanamente accettabili, il mio nuovo capo è una persona molto simpatica e, essendo francese, non scherza di merda come questo popolo del cazzo, al quale il Padreterno, oltre a non aver dato nulla, non gli ha fatto dono nemmeno del tatto. Ad ogni modo, parlando di numeri, mi hanno chiesto una modifica che mi ha richiesto 3 settimane. No, non ci volevano 3 settimane, richiedeva mezza giornata a digitare il codice con una mano sola, il punto è che io non so ancora nulla di tutta l'architettura, di tutti i sistemi coinvolti, di chi fa cosa, di quale macchina parla con quale altra macchina, altrimenti davvero il boss andava a pisciare e per quando tornava gliela facevo trovare pubblicata e pronta. Ed è questo adesso che mi sta facendo impazzire: ho impiegato 3 settimane per via del mio temporaneo stato attuale della conoscenza, e mi è stato fatto notare che ho già finito prima delle più rosee previsioni, e io mi chiedo a quanto cazzo devo andare per essere come gli altri, questa è una roba che mi sta mandando ai matti, ma non perché poi io rispetterei quella velocità (non lo faccio manco in auto, vivo in un paese senza limiti, se c'è gas io lo spingo), ma giusto per capire quanto è quel fottutissimo numero.
Oggi il manager francese ...
"Assegno Antoniò (si, lo pronuncia tipo baguette) ad un nuovo task, che ha finito già (li mortacci sua) quello che gli avevo dato ...".
Frate', tu e Robespierre non sapete che ci ho messo un tre settimane perché non so ancora tutti i posti e tutte le cazzate che avete fatto, ma il tempo di sapere dove si trova cosa e ti finisco una roba il tempo che vai a pisciare e torni.
Ma questi davvero si credono, oh.
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Giorni tristi, pieni di invidia e di rancore verso me stessa.
Tristi perché non so chi sono né chi voglio essere, perché nella realtà dei fatti non so parlare nessuna delle lingue che dovrei saper saper parlare. Dopo 5 anni ho dimenticato gran parte del mio giapponese e l'inglese non l'ho mai saputo davvero. Come se sapere delle lingue servisse a qualcos'altro, se non saperle (mai abbastanza bene) e basta.
Invidia perché una mia vecchia collega della triennale non solo fa viaggi di lavoro in UK ma lo ha già cambiato per un altro e se ne sta andando a Milano. Un'altra che seguo su IG ha fatto l'Erasmus Mundus quando io manco sapevo della sua esistenza fino a due mesi fa e a 5 gg dalla laurea lavora a Bruxelles, a 25 anni.
Rancore verso me stessa perché avrei potuto fare tante di quelle cose e invece non faccio mai un cazzo. Avrei potuto fare trecento Erasmus e ne ho fatto mezzo, non ho sfruttato nessuna opportunità internazionale perché sono troppo deficiente. Ho perso 27 anni di vita a non fare letteralmente un cazzo, ho solo perso tempo perché quel poco che ho fatto può essere ritenuto tanto solo per la mentalità di provincia del cazzo in cui sono cresciuta. Poi penso vabbè c'è stato il covid in mezzo, perdonati. No, non mi perdono perché prima del covid comunque non ho fatto un cazzo e ora neppure sto facendo un cazzo quando avrei voluto fare altre trecento cose. Poi dico vabbè ma se ci pensi è da settembre che non stai facendo assolutamente nulla, è solo un mese datti tempo perdonati. No, non mi perdono, perché sono una pappamolla senza competenze, né carne né pesce che ad ogni annuncio di lavoro vorrebbe solo vomitare per quanto fanno schifo le posizioni perché possibile che le lingue pare servino solo per vendere vendere e schifosamente vendere in tutte le lingue del mondo, che vorrebbe sfondare facendo divulgazione sui social ma per fare cosa se non la pecorella che copia le idee degli altri? Ho idee che sono già obsolete e demodè.
Ma in fondo che cazzo me ne fotte? No, non posso fottermene perché sono in salute e sono grande e quindi la società vuole da me che io trovi questa cazzo di strada. Ma quale strada se quello che mi piacerebbe fare non si può fare? Quale cazzo di strada se Linkedin mi propone solo Customer Care, Customer Service e altra roba di merda quando perculare la gente è proprio una cosa che NON SO FARE proprio io che per dire una bugia del cazzo deve convivere col nodo alla gola per settimane.
Ad oggi pure non avere nessun problema è un problema perché le aspettative ti mangiano vivo lo stesso, anzi, peggio.
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Comunque a me possono dire tutto quello che vogliono, ma nessuno mi muove dal pensiero che lavorare faccia schifo. Forse lo tollererei se avessi uno stipendio minimo di tre mila euro mensili, ma ciò non toglie che avere il tempo limitato, dover costantemente pensare al lavoro, avere ogni santissimo giorno il pensiero del lavoro, torni a casa e pensi a quello che devi fare dopo o domani, prendi un impegno ed incastralo col cazzo di lavoro o non lo prendi affatto perché lavori, vai per i cazzi tuoi e ti telefonano o ti mandano i messaggi per il lavoro, ti svegli la mattina e trovi i messaggi del lavoro, una cosa che devi fare per te te la porti avanti una settimana se ti va bene e manco riesci a farla del tutto perché sei a lavoro o perché hai fatto tardi a lavoro. A me tutto questo non solo rompe incredibilmente il cazzo ma lo rifiuto totalmente e non mi importa alcuna ragione simile a: "Il lavoro nobilita l'uomo". Ma magari mi nobilitasse! Magari mi pagassero talmente che io dopo un po' potrei pure smettere di lavorare! Non è che ti nobilita, ti permette di sentirti signore, ti mantiene e dunque se smetti di farlo ti impoverisce letteralmente. È come la droga: senza ti senti perso. Qua senza sei costretto a vivere peggio e dunque morire male. Dato che senza quella miseria a fine mese campare sarebbe ancora più difficile, o accettiamo questa merda o l'accettiamo. Che poi, siamo pure arrivati ad un livello in cui il lavoro manco ti permette di sentirti signore, visto che le paghe sono talmente basse e le condizioni talmente critiche che altro che nobilitare, è piuttosto una continua umiliazione.
Il brutto è che per i più io dovrei pure ritenermi fortunata che ho trovato questo lavoro. Ma per favore. Lavoro perché devo, non perché mi piace lavorare. Sì, ci sono momenti divertenti, ci sono momenti in cui fa da riempitivo, da diversivo, da modo per distrarsi, mi permette di vivacchiare grossomodo bene, ci sono momenti in cui è quasi piacevole. Ma ciò non toglie che lavorare fa schifo. Che io voglio la mia vita tutta per me e soprattutto la gente, con la sua profonda e radicata maleducazione mi stia alla larga. Per me è una sofferenza avere a che fare con gente così imbecille e dunque cacacazzo che ha pure il coraggio di venirti a dire come devi fare il tuo lavoro, di lamentarsi, di rimproverarti. Sta gente qua, per una mia salute mentale, non deve esistere almeno nel mio campo visivo, non deve toccarmi ed invece ogni santissimo fottuto giorno devo averci a che fare. E lì dove finisce il cliente, inizia poi il titolare, soprattutto quando sono 5: chi dice una cosa, chi un'altra, chi non si capisce nemmeno quando parla figuriamoci quando scrive, chi dice che se ti fai i lavaggi del naso il tampone smetterà di risultare positivo ecc ecc ecc. Tutto questo è un'offesa alla mia intelligenza e un attacco diretto ai miei nervi. Io così la vivo e dunque la vivo male.
Però devo essere grata perché poteva capitarmi di parecchio peggio e dunque vediamo di contattare il csm di paese ché forse qua il problema è il mio modo di leggere la cosa. Tutti dicono così e dunque...
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Ciao, mi puoi riassumere cos'è successo nel fandom di tog? L'ho visto due giorni fa per la prima volta, l'ho amato, entro sul tag di tumblr per vedere se c'è un fandom e ci sono post su post di lamentele e indiretti e accuse? Scusa e grazie mille
Madonnina santissima, ma certo! Però, guarda... preparati perché è una roba lunga, l'odissea della cazzata. Ho aggiunto il taglio perché altrimenti veniva fuori una lista della spesa che non finiva più.
Quindi è andata così:
Il film esce a luglio e ci sono due blogger che iniziano già a lamentarsi del fatto che la gente è razzista, il film è razzista, le fanfiction sono razziste, l'arte è razzista. Queste due persone sono Lazaefair e Len - lgbtmazight -, che iniziano a scrivere post su post su come scrivere/disegnare Joe e a puntare le dita contro la gente che, secondo loro, è razzista;
Len dice di essere marocchina e quindi si impone come figura cardine del fandom: tutti devono passare da lei, tutti devono rispettare lei, tutti devono ascoltare quello che dice e guai a non rispettarla perché lei è marocchina e musulmana ed è cresciuta povera circondata da gente come Marwan/Joe;
In poco tempo attorno a loro due si forma un gruppetto di ammiratori, per lo più americani e nord europei. Gli italiani vengono considerati praticamente feccia e razzisti per principio, al punto che 'sta gente si lamentò più volte del fatto che gli scrittori non rappresentassero Nicky come razzista - che???? Boh???? - e che questo volesse dire che rifiutavano di riconoscere la storia delle Campagne di Italia - che... boh, di nuovo. La figura di riferimento per come scrivere Nicky diventa Polarcell, che è finlandese;
Praticamente il succo del discorso diventa: se scrivi Joe come attivo, allora sei razzista. Joe non può prendere l'iniziativa, deve essere sempre passivo, non può essere violento, arrabbiarsi, essere geloso, negativo, non essere al centro dell'attenzione. Perché? Perché altrimenti l'autore lo sta scrivendo come uno stereotipo razzista! Nicky attivo, stupido, ignorante, sporco, arrabbiato, aggressivo, invece va bene perché ricalca le dinamiche del colonialismo. Quando uno degli headcanon più popolari del fandom era che Nicky fosse autistico, 'ste menti fecero un casino della Madonna dicendo che non era giusto e che Joe dovesse essere quello autistico dei due;
Il server top!Joe viene fondato come rifugio per proteggere tutti gli scrittori e artisti che venivano costantemente accusati e presi di mira da questo gruppetto. Lo scopo del server non è di dire che non c'è razzismo nel fandom, ma di lasciare un po' di spazio alle persone a cui piace la dinamica Joe attivo/Nicky passivo. Ovviamente, il gruppetto detesta l'idea e inizia ad accusare i mod del server di essere bianchi razzisti, come osano, chiunque entra nel server è razzista, eccetera eccetera. La fondatrice del server si trova costretta a dire che lei non è bianca e che è musulmana per fare sì che la piantino di darle addosso;
A un certo punto entrano nel fandom due blogger nord africani, che scrivono post informativi riguardo il posto, la cultura, le tradizioni, offrono traduzioni, e tutte queste cose qui. Entrambi vengono ricoperti di odio e gente che dubita della loro identità, fino a che entrambi non decidono che non ne vale la pena e abbandonano il fandom. L'unica persona la cui validità non viene mai messa in discussione, è Len;
In un server chiamato All&More, Lazaefair si mette a litigare con una ragazza ebrea riguardo alle scoperte scientifiche fatte durante la Shoah, e se ne esce con una roba tipo "Eh, ma viviamo nella terza dimensione e quindi possiamo anche ignorare come queste scoperte sono state fatte";
Qualche giorno dopo, sempre Lazaefair posta una lista di fanfiction con Joe attivo, mettendo tutti i link e praticamente presentandola come un invito per i suoi follower di andare a lasciare commenti negativi sotto suddette storie. Quando sia a lei che ai suoi seguaci viene chiesto che cosa avessero di razzista quelle storie e se fosse possibile citare pezzi di 'sto benedetto razzismo, i seguaci non sanno cosa rispondere e Lazaefair stessa ammette di non averle lette. Il server di All & More, dove Lazaefair era una delle regine, perde utenti e, ad oggi, è apparentemente sempre vuoto;
Io scrivo un post sul perché non è una buona idea scrivere Nicky come mafioso, Len e i suoi follower iniziano a prendersela con me. Con l'opzione anon, Len passa due settimane a mandarmi minacce e insulti che, guarda un po', terminano nel momento esatto in cui la blocco. Al tempo avevo dato un'occhiata al suo blog, e la puzza di cazzara era arrivata praticamente subito, però boh, decido di ignorarla che è meglio;
Passano i mesi, il server top!Joe organizza un evento chiamato "Top Joe Pornathon 2021", e non è particolarmente differente dagli eventi che si organizzavano ai tempi su LiveJournal o in altri fandom: ci sono dei prompt e la gente è invitata a scrivere/disegnare quello che voleva purché seguisse questi prompt. Se si riempie un prompt per categoria e si scrivono/disegnano più di tot parole/disegni, allora si riceve un premio alla fine. Ovviamente, il gruppetto non è contento perché l'evento organizzato da loro il mese prima non aveva fatto tanto successo;
Il giorno dell'inizio dell'evento, all'improvviso tutti i membri di 'sto gruppetto si mettono a parlare di razzismo, di quanto sia razzista l'evento, di quanto siamo kattivih per voler partecipare, e tutte 'ste cose qui. Lazaefair se ne esce con una seconda lista: c'è un modo, su Ao3, per poter bloccare gli utenti che non vuoi vedere, e lei crea una lista di X persone che hanno annunciato che parteciperanno all'evento - inclusa moi -, ma invece che scrivere i nomi utenti, usa i numeri ID dei nostri profili, che non danno alcuna indicazione su chi siamo e non c'è proprio modo di scoprirlo tramite la ricerca, e invita i suoi follower a "bloccare 'sta gente maligna senza fare domande";
Lo scazzo a 'sto punto è tanto, ma davvero, davvero tanto;
Len, nel frattempo, scrive post in cui dice che la gente ha diritto a difendersi da noi kattivih razzysty e posta screenshot di vari post Tumblr della gente finita sulla lista, con il loro nome utente ben in vista, per invitare i suoi follower a dare loro fastidio;
Dato che a 'sto punto mi ha ampiamente rotto i coglioni, inizio a bisticciarci e a citare direttamente la roba che lei stessa ha scritto riguardo alla rappresentazione di Joe. Quando non riesce più a rispondermi perché pure lei sa che sta dicendo cazzate, scrive 'sto post lunghissimo su come lei sia una povera vittimah;
Decidiamo comunque di goderci il nostro evento, perché chiaro che questi non stanno bene col cervello e devono loggare fuori da Tumblr di tanto in tanto;
E poi, tipo due settimane fa, viene postato 'sto post lunghissimo su Len con un sacco di screenshot e prove del fatto che lei ha mentito su tutto: non è marocchina, non è povera, non è musulmana, non parla arabo manco per sbaglio. Praticamente la voce cardine del fandom, quella che andava in giro insultando tutti quelli che non prendevano la sua parola come oro colato e che chiamava gli italiani colonizzatori razzisti, è una "mocciosa" francese e cristiana di quasi trent'anni cresciuta col culo nel burro, un sacco di soldi, bianca come la morte, con un quarto di sangue marocchino, e che non ha mai vissuto in Marocco;
Delirio, caos assoluto;
Un sacco di gente si fa avanti e dice che pure loro sono stati torturati da Len, uno dei blogger nord africani torna per dire che non ha dubbi che Len e i suoi follower fossero le persone che l'hanno tormentata per mesi e che sicuramente Len l'ha fatto perché intimorita dal fatto che ci fosse gente davvero nord africana che avrebbe potuto notare che stava scrivendo minchiate;
I suoi seguaci all'improvviso smettono di postare. Non si scusano, non dicono niente, ma in un server segreto creato per "rendere il fandom un posto migliore" minacciano gli utenti di non diffondere il post. Un utente si rompe i coglioni e abbandona il server, scrivendo un lungo post riguardo a quello che stava accadendo lì dentro;
I seguaci di Len sprofondano ancora di più nel silenzio. Alcuni usano account secondari per andare a insultare la gente, altri stanno zitti, altri ancora fingono che tutta 'sta cosa sia stata causata dal razzismo imbizzarrito che c'è nel fandom. Nessuno si è scusato, nessuno ha detto che loro una persona antisemita non la supportano. Praticamente si sono condannati da soli pure lì;
Insomma... la frittata è stata fatta: la persona che hanno usato per mesi per bullizzare e infastidire gli altri si è rivelata essere una falzah e adesso sono nella merda perché hanno mandato minacce di morte alla gente pensando di essere nel giusto perché avevano la sua autorizzazione.
Ah, e a un certo punto ha apparentemente finto di essere cinese per fare la stessa roba in un altro fandom? Roba che, davvero, io boh. Devi stare male per fare cose così.
Comunque... il fandom c'è, scrittori e artisti sono sopravvissuti, gente nord africana c'è ma devi guardare bene, di italiani attivi ci siamo io, @/zambomarti, e @/giotanner - e probabilmente gente che non ricordo perché ho una memoria della minchia o che gironzola ancora per il fandom ma non è più tanto attiva a causa di tutte ‘ste menate.
Ti consiglio di bloccare tag come “tog discourse”, “the old guard discourse”, e cose simili se non vuoi vedere quella roba, e onestamente non ti biasimerei se lo facessi.
Ma comunque... c’è da divertirsi. Cioè, lo so che tutto quello che ho scritto qui sopra sembra una tragedia greca e onestamente pure disgustosa, ma ti assicuro che, a parte svariati momenti di dramma - e minacce di morte che, davvero... dio santissimo - io l’ho vissuto e lo sto vivendo benissimo. Era da anni che non scrivevo così tanto ed ero così contenta di essermi fatta un gruppo di fandom friends.
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Ho fatto tre ore di anticamera venerdì in laboratorio di analisi per degli accertamenti per il mio metabolismo sballato. E' praticamente è passato il mondo da piccoli ad anziani tutti a farsi tamponi e una buona metà perché si era fatta pranzi, cenoni, feste e viaggetti sotto Natale. Io dico: ste cose mancano a tutti, non è che quelli che si privano sono masochisti e vogliono autopunirsi. Si chiama buonsenso. Allora dico: che vi pozzino spezza' le gambe, vaccinati e novax... non ve ne potevate stare buoni alle case vostre e questo giro la saltavate? o se non vi mangiavate il capitone mentre sciavate sulle piste di Saint Moritz vi andava qualcosa di traverso? e poi mi fate le facce preoccupate, "perché no sapete com'è non ci sentiamo una 'nticchia bene e vorremmo fare un controllo giusto per stare sicuri". Ma andate a morì ammazzati. Se il Covid ti deve veni' ti viene ma andarselo a cercare con le mani proprie, sparando selfie poi sui social per far vedere che voi alla bella vita non ci avete rinunciato, ma dovete fare le mani come i piedi. Ieri sera sono passato in farmacia a prendere le mie pilloline magiche per dormire: i poveri cristi al banco (gli schiavi dei farmacisti) avevano facce stravolte per l'assalto a forte Apache che hanno subito e stanno subendo in questi giorni per tamponi e medicinali (tanto che lo Zitromax per due o tre giorni in Campania era introvabile, manco a pagarlo con Bitcoin). E i discorsi di quelli che continuano a parlare di dittatura sanitaria, di presunte allergie... ma le emorroidi così vi devono uscire che manco vi potete sedere per una settimana. Io, come tanti, rivoglio la mia vita, le mie poche certezze, il potere uscire con tranquillità, il poter organizzare un'uscita anche avere la vaga speranza di "un incontro casuale"... non si può fare sta vita di merda perché almeno un 50% delle persone sono talmente egosiste da strafottersene anche del parente più prossimo. Girare per la mia città e vedere l'ecatombe di locali pubblici (bar, baretti, pub e ristoranti) chiusi per Covid perché durante le feste la gente doveva respirare prendere aria ti fa venire la pelle d'oca... troppi tanti il che significa intere famiglie a casa, perché sia loro che i clienti non ci sono stati attenti.
Il Green Pass è una merda, ok, ma non perché non poteva essere una soluzione ma perché è stato pensato ed adottato all'italiana: chi controllava e chi no, chi si faceva un tampone e pensava di essere immune per un mese, chi sicuro dei vaccini s'è messo a fare di tutto o di più, e il virus, o meglio il nuovo virus, perché Omicron con la Delta è solo un lontano parente, ci ha castigati di brutto e mo stiamo tutti a piangere, un lockdown di fatto in atto, lo smart per gli uffici (che i soliti furbi già stanno a brindare) la DAD per le scuole ed una normalità che io vedo ancora lontana ma lontana a venire
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Martedì 5 ottembre 0039
Ormai è risaputo che quando è tutto una cacca e niente si aggiusta vengo qui a rifugiarmi vero? Ecco sto periodo e proprio una cacca al completo quindi fanculo. Infatti ci sto attaccato a ogni momento del giorno ho notato.. ecco insomma lo vedo come uno sfogo, una cassaforte che trattiene le cose e i segreti più reconditi del sottoscritto, a parte tutte le cazzate ovvio. Certo che penso assolutamente che la vita vada vissuta al 100% in tutto e per tutto ed è per questo che ho deciso che d’ora in poi si fa al cazzo di modo mio. Non ho più voglia di inseguire la gente che si considera importante nella mi vita solo per esserci stata presente a mi di comparsa di un film, che vadano tutti a fanculo la vita è una e io da perdere giuro su qualsiasi cosa che nn ho davvero più un cazzo per la miseria, amo questo posto perché posso sfogarmi e parlare quanto e come voglio e nulla è figo proprio perché è così , la gente di merda deve starne fuori e soprattutto alla larga da me . Mi rompe il cazzo d’altro canto però il fatto che per esempio(cosa capitata la scorsa notte) mio cugino(il peggiore dei tanti ma l’unico gravemente malato ora di una grave malattia), persona altamente egoista che si fa i cazzi miei e si fa sentire solo quando gli servo; mi abbia chiesto un cazzo di disegno. A parte il fatto che la reference è presa da una foto minuscola tutta pixellata e che nn poteva scegliere disegno peggiore da copiare anzi RIFARE CAZZO, però quando io gli chiedevo di venire a fare un giro o ch’esso a prendere una pizza o uscire con lui e i suoi amici perché è risaputo anche che io nn ne ho ma chiusa parentesi, lui mai che abbia detto di sì, nemmeno un cinema o un sushi cazzo . Ma è fa gli anni della pietra che puntualmente io quando lui mi chiede un disegno o di andare a mangiare sushi da soli perché nn ha nessuno io lo faccio, ma perché cazzo ! E mi arrabbio da solo, davvero, ma non so come fare e più forte di me, cerco di trovare scuse per il resto tipo vedersi o altri disegni prima(capitato poco ma a volte celho fatta 😅)perché davvero è pesante da sopportare ma da quando so che sta peggio e devesseee forse operato per la prossima volta, non riesco a dire di no. Mi incazzo, incazzo tantissimo perché molto probabilmente è il mio subconscio che me lo fa fare però che dire, tolto il dente tolto il dolore o come cavolo era comunque più presto finisco il più presto torno ad essere il disagiato sognatore di prima, e soprattutto disagiato solo perché è importante.
Leo, Comunque non è detto che di stanotte non scriverò ancora quindi per ora buona nottina a chi legge
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Capitolo 58 - Il patto, il nome e il principe (Seconda Parte)
Nel capitolo precedente: Angie fa uno strano incubo sul suo futuro in cui diventa una scrittrice di romanzetti rosa a sfondo fantasy e viene svegliata da una telefonata di Eddie, che le ricorda che finalmente è venerdì, cioè il giorno in cui riveleranno agli amici che stanno insieme. Stone, dopo essere sparito per un po’ per riflettere su quanto gli aveva detto Grace, va a prenderla al lavoro e chiarisce le cose con lei. Angie e Eddie si baciano sotto casa di lei, convinti che Jeff, Mike e Dave, che li aspettano nel furgone della band per andare insieme al concerto, li abbiano visti e stiano parlando di loro. Quando arrivano al van, invece, li scoprono intenti a discutere dell’ultimo episodio di Twin Peaks.
***
Rosa. Stanno diventando rosa. I miei colpi di sole viola si stanno lentamente, ma inesorabilmente, sbiadendo in un fucsia-gomma da masticare triste di sottomarca, mentre la tinta blu scuro sta via via scaricando del tutto, lasciando il posto al mio vecchio e banale castano. China, in bilico, sopra la turca, analizzo le ciocche che mi penzolano davanti alla faccia, illuminate dalla luce ronzante del bagno dell'Ok Hotel. Dopo aver tirato l'acqua ed essermi ricomposta, sento il volume della musica del locale alzarsi e abbassarsi subito dopo, seguito da chiacchiere e risate femminili. Qualcun altro è entrato in bagno e allora io resto qui. Non so perché, ma non mi piace incontrare altra gente uscendo dal bagno, mi mette a disagio. Non ho nulla contro l'andare al cesso in due, tre, cinque, dieci ragazze, ma se devo fare pipì, io sono quella che la fa sempre per ultima e dice alle altre di andare pure e che le raggiungerà fuori. Non posso certo usare questo sistema con le sconosciute, soprattutto nei cessi dei locali con file interminabili fuori dalla porta, allora che faccio? La tengo oppure cedo, cercando di evitare di incrociare lo sguardo con quello della tizia che entra dopo di me, a cui non frega un cazzo della sottoscritta ovviamente e vuole solo farla. Stavolta però è presto, il concerto deve ancora iniziare e i bagni erano vuoti, almeno finché non sono entrate queste. Chissà quante sono? Dalle voci sembrano tre, dovrò aspettare qua dentro per poco, sperando che nessuna cominci a farsi domande sul perché la mia porta è chiusa a chiave.
"Ma voi li avete già sentiti questi Pearl Jam?" la domanda posta da una di loro non sfugge alle mie orecchie, concentrate sui loro discorsi, fino a quel momento solo allo scopo di capire quando se ne sarebbero andate, ma ora ancora più attente.
"Non ancora, ma Emma sì, vero?" risponde un'altra voce un po' più acuta della precedente.
"Sì, e il cantante è un figo pazzesco" la terza voce ha un accento vagamente bostoniano, non riesco a capire se è un accento vero che la ragazza cerca di camuffare o se è una parlata che non le appartiene ma che calca apposta, non saprei per quale motivo. Ed è l'accento ad attirare per primo la mia attenzione, più che quello che dice.
"Va beh, per quello non serve sentirlo cantare, basta avere gli occhi per guardare" ribatte la prima voce sghignazzando.
"Sì, visto così è carino, ma sul palco è ancora più sexy. Vedrete che mi darete ragione"
"Non è male, ma io sono più orientata sul bassista" interviene di nuovo la voce numero due, che viene subito coperta da quella delle sue amiche.
"Lo sappiamo, lo sappiamo!"
"E' dai Green River che sei orientata su di lui, magari dovresti cambiare orientamento, visto che non c'è storia, che dici?"
"Tornerà single prima o poi, no? Mica se la sposerà Miss Perfezione" l'innocuo, e tutto sommato lusinghiero, soprannome dato da queste tipe alla mia amica mi dà un po' fastidio, diversamente dagli apprezzamenti su Eddie, che mi fanno quasi... piacere? Sì, piacere. Sono normale o cosa?
"Punta sui single della band, fidati" Emma-forse-Boston cerca di dissuadere l'amica dalla sua cotta per Jeff.
"Che poi sarebbe solo il chitarrista"
"Ma chi? Stone? Non si è ancora ripreso dalla storia disagiata con Valerie? O intendi l'altro?"
"L'altro. Stone ha la ragazza, avrà ritrovato la fiducia nel genere femminile"
"Oppure questa tipa la tiene a distanza di sicurezza dalle sue chitarre eheheh"
Ma chi è Valerie? Devo ricordarmi di chiederlo a Meg.
"Quindi restano la chitarra solista e il cantante. Tu ti prendi il chitarrista"
"Il cantante non è single"
"No?" chiedono le altre due in coro.
"No, ha la ragazza a casa che lo aspetta, o che sta per raggiungerlo, dipende da come va con la band"
"Ma di dov'è?"
"California, non so bene dove"
"Los Angeles"
"Secondo te uno che vuol fare musica parte da Los Angeles, che è il centro di tutto, e viene a infognarsi a Seattle? Ho sentito che è di San Francisco"
"NO, SAN DIEGO "sul momento quasi non capisco di chi sia la quarta voce, poi realizzo: sono io stessa, uscita dal bagno praticamente urlando.
"E tu... che ne sai? Chi sei?" ora che vedo il terzetto mi rendo conto che non è per niente come lo avevo immaginato. Voce numero 1, che nella mia testa è una sorta di capo del gruppetto, è alta quanto me, magrissima, e tutta occhi, occhi grandi e verdi, bellissimi, i capelli scuri raccolti in una coda alta tiratissima, orecchini a cerchio giganti. La ragazza di Boston sembra uscita da un episodio di Baywatch, bionda, occhi azzurri e fisico da urlo strizzato in un mini-abito nero, mentre la fan di Jeff con la voce acuta è la più alta di tutte, con spalle da nuotatrice evidenziate da un top a fascia, occhi neri e naso leggermente aquilino che le dà un'aria esotica e affascinante.
"Lo so perché lo conosco" faccio spallucce mentre mi butto sul lavandino a lavarmi le mani, focalizzando tutta la mia attenzione sul rosa dei miei cazzo di colpi di sole nello specchio.
"Sì, aspetta...ti ho vista con l'amica di Stone e Jeff, la bionda che lavora da Roxy... come si chiama?"
"Meg, è la mia coinquilina" rispondo al capo guardandola attraverso lo specchio.
"Conosci Jeff? E' ancora fidanzato?"
"Eheh sì, mi spiace"
"Visto, te l'avevo detto?"
"Allora ripiego sul cantante, tanto se la tipa è a San Diego che ne sa? Occhio non vede, cuore non duole"
"Non sta più con quella ragazza, si sono lasciati quando si è trasferito qui" mi fermo prima di aggiungere altri particolari intimi e non richiesti, anche se ho un insensato e improvviso desiderio di riverarli tutti, fino all'ultimo.
"VISTO? ALLORA E' SINGLE!"
"Lo dicevo io"
"In realtà... sta uscendo con un'altra ragazza, una che sta qui a Seattle" e che poi sarei io, ho una voglia matta di dirlo, ma perché? Che mi sta succedendo? Non starò mica diventando gelosa? Ho detto a Eddie che la sua gelosia nei confronti di Jerry non aveva alcun senso, ma almeno quella aveva delle basi. Dopotutto Jerry è il mio ex, è venuto a cercarmi e abbiamo passato del tempo in uno spazio ristretto da soli. Queste invece sono delle ragazze random che hanno solo detto che Eddie è carino. E grazie al cazzo. E' normale che lo pensino .Allora, perché parlo?
"E chi è?"
"Va beh, uscire non significa avere una fede al dito o chissà cosa"
"Ma come si chiama lui?"
"Già, è vero, come cazzo si chiama?"
"Eddie"
"E com'è Eddie? Come tipo, intendo"
"E'..." è dolce, sexy, divertente, timido, fuori di testa, romantico, buffo, protettivo, silenzioso, sgraziato, intelligente, appassionato, concreto, fedele, sincero, affidabile e altri ottocento aggettivi che mi vengono in mente, ma che tengo per me "... è ok, non parla molto, ma è simpatico"
"Un figo che parla poco: l'uomo perfetto" sentenzia la bionda, scatenando le risate di tutte e tre.
Io intanto continuo a sciacquarmi le mani e se insisto ancora un po' mi verranno le dita palmate. Chiudo il rubinetto e scrollo le mani nel lavandino, prima di indirizzarmi verso il ventilatore asciugamani con tre paia di occhi addosso.
"Allora ce lo presenti?" mi chiede la pertica quando ho già una mano sulla maniglia della porta e sto per uscire.
"Sì, certo!" sto ancora cercando di interpretare il mio comportamento quando esco dal bagno, seguita a ruota dal gruppetto, e chi ti trovo proprio lì, di fronte, con una mano in tasca e l'altra impegnata a reggere un bicchiere?
"Ehi, finalmente! Mi stavo preoccupando, c'era coda?" mi chiede notando che non sono l'unica a uscire dal bagno. Io gli vado incontro strofinando le mani ancora un po' umide sui miei jeans e, ben conscia di avere gli occhi del trio puntati su di me, faccio una cosa onestamente incomprensibile: allaccio le braccia al collo di Eddie e lo bacio come se lo avessi baciato per l'ultima volta un mese prima e non venti minuti fa, nel backstage, cercando di suscitare una qualche reazione in Stone e Dave, che però proprio in quel momento non stavano guardando dalla nostra parte. Cos'è? Improvvisamente sono diventata un'esibizionista?
"Stavo parlando con le ragazze" mi stacco dalle sue labbra, gli rubo la birra dalle mani e ne bevo un sorso, dopodiché mi giro verso il terzetto di mandibole cadute a terra alle mie spalle.
"Parla poco, ma si fa capire" il capo è la prima a rompere il ghiaccio, facendo ridere le altre due, e anche me, sotto i baffi.
"Si fa capire molto bene, direi" aggiunge la stangona.
"Ahah dai andiamo, ciao Eddie, buon concerto!" la Boston vamp prende le altre due per mano e le invita ad allontanarsi con lei.
"Ciao Eddie!"
"Dio che figura di merda"
"Ma va, che abbiamo detto in fondo?"
"Beh, insomma..."
Seguo finché posso la conversazione a tre, poi, quando le ragazze scompaiono dal mio radar, mi volto di nuovo e trovo l'espressione perplessa di Eddie.
"Le conosci?"
"Più o meno. Dai, andiamo che fra poco tocca a voi"
Io e Eddie ci salutiamo sotto il palco con un bacio, poco dopo aver intravisto Meg venire dalla nostra parte, ma quando ci separiamo notiamo che la mia coinquilina è più impegnata a imprecare contro un tizio, reo di averla urtata e aver quasi rovesciato il suo cocktail sulla maglietta nuova di lei, piuttosto che a guardare noi e le nostre effusioni. Eddie alza le spalle, fa un cenno di saluto a Meg e se ne va nel backstage a prepararsi.
"Non devi più far finta di non sapere niente di Eddie e me"
"Ah no? Ok, comunque quello stronzo davvero non guardava dove andava!" ribadisce voltandosi verso l'anonimo malcapitato, ormai già sparito fra la gente.
"No, abbiamo deciso di dirlo. Cioè, di farlo sapere, più che altro. Non nasconderci, ecco"
"Ah! Allora è per questo che state limonando a caso per tutto il locale?"
"Esagerata"
"No, hai ragione, forse sotto al mixer non l'hai ancora slinguazzato. E nemmeno davanti ai cessi"
"Ahahah piantala! E comunque, ehm, davanti ai cessi sì, anche"
"HA!"
"A tal proposito, ho bisogno di una consulenza. Della dottoressa Meg"
"Uhm"
"Sai che non mi piace approfittare dei tuoi studi in psicologia"
"Studi alquanto miseri"
"E della tua grande passione non solo accademica per la materia, ma... sono strana e ho bisogno che mi dici perché sono strana"
"Allora, prima di tutto ti ringrazio per la fiducia che hai in me, probabilmente malriposta, perché deve essere enorme se pensi che basti così poco per risolvere l'enigma Angelina Pacifico"
"Sto parlando seriamente"
"E poi sono lusingata, perché in genere sono io a impicciarmi dei cazzi tuoi cercando di psicanalizzarti e farti ragionare, mentre stavolta sei tu a chiedermelo spontaneamente. Sento che c'è una lacrima di commozione pronta a uscire"
"Ho fatto una cosa strana prima e non me la spiego"
"Ok, spara"
Ignoro il suo sarcasmo, pur apprezzandolo, e le racconto tutto quello che è successo con le tre sconosciute in bagno, mentre lei mi ascolta in un silenzio innaturale. Innaturale sia per lei, perché onestamente non penso di averla mai sentita tacere così a lungo, sia per il luogo, un locale affollato di persone, voci e rumori, anzi, casino puro.
"Quindi? Che mi sta succedendo? Sono diventata gelosa come Eddie? La gelosia è contagiosa? Oppure sono diventata stronza e basta?"
"Eddie è geloso?"
"Sì. Beh, un pochino" questo capitolo meglio affrontarlo un'altra volta.
"Il giusto, insomma"
"Oddio, giusto... cos'è giusto? La gelosia non è giusta, è stupida. E sto diventando stupida anch'io a quanto pare"
"Non sono del tutto d'accordo con la tua affermazione, comunque la gelosia non c'entra un cazzo col tuo exploit di prima"
"No?"
"No bella, non è gelosia, te lo dico io cos'è. Sono tre cose"
"Tre? Addirittura?"
"Numero uno: sei pedante"
"Vuoi dire pesante?"
"No, proprio pedante, è più forte di te. Se uno dice una cosa sbagliata lo devi correggere, nulla ti può trattenere, neanche la tua timidezza patologica. Se fosse stata una questione di gelosia saresti saltata fuori subito dal gabinetto, insultandole e dicendo loro di tenere giù le mani dal tuo uomo, invece te ne sei rimasta lì, buona buona, chiusa in quella toilette puzzolente a sentire le tipe sbavare per il tuo ragazzo finché non hanno cominciato a snocciolare informazioni sbagliate. A quel punto non ce l'hai fatta, dovevi dire la tua e illuminarle"
"Quindi mi sarei messa al centro dell'attenzione solo per fare la maestrina?"
"Non solo, ma anche. In questo, lasciatelo dire, tu e Stone siete uguali. Spaventosamente uguali"
"Smettila, mi dai i brividi"
"Numero due: cerchi approvazione"
"Approvazione?"
"Tutti vogliono piacere agli altri, per qualcuno è un po' più importante, soprattutto se ha un'autostima che traballa"
"Cos'è un'autostima?"
"Se fossi stata gelosa mi avresti descritto quelle tre come delle stronze o delle racchie o entrambe le cose, invece sembra quasi ti stessero simpatiche"
"Infatti, è così"
"Appunto. Tre ragazze simpatiche e carine che avevano un interesse comune con te, senza saperlo. Gli hai detto che conosci Eddie perché, inconsciamente, volevi ti accettassero"
"Oh"
"Numero tre... beh, il numero tre è il mio preferito"
"Ah sì?"
"Sì. Perché, cara Angie, sono lieta di comunicarti che alla veneranda età di diciotto anni"
"E mezzo"
"Diciotto anni e mezzo..." si corregge alzando gli occhi al cielo "... dopo tutto questo tempo, hai finalmente appreso uno dei concetti fondamentali della vita, nonché una delle sensazioni più gradevoli"
"Ovvero?"
"Ahahahah tirarsela, è ovvio"
"Tirarsela? Io non me la sono mai tirata nella mia vita!" forse giusto due secondi, quella famosa sera sfigata, con la cameriera del Canlis, aspettando Jerry. Si è visto poi com'è andata a finire.
"Appunto, ti ho detto che ci hai messo qualche annetto..."
"Ma poi tirarmela per cosa?"
"Perché Eddie è il tuo ragazzo, no?"
"E che c'entro io? Mica è un merito di cui vantarsi!"
"Questo lo dici tu, ma il tuo subconscio la pensa diversamente. Rifletti, hai trovato l'approvazione delle tue nuove amichette e quando hai visto Eddie potevi limitarti a presentargliele di sfuggita e andartene con lui, invece hai puntato dritto su Vedder e lo hai baciato lì davanti a loro, sapendo bene che le avresti lasciate di sasso. E non provarci neanche a dirmi che ti è venuto spontaneo e non hai pensato nemmeno per un secondo alla loro reazione, perché non ci credo per un cazzo"
"Beh, in effetti, ok, sì, ci ho pensato, un po'..."
"Stai col tipo che piaceva a tutte loro, quella è l'approvazione definitiva, quasi una consacrazione"
"Me la tiro senza un motivo valido, cosa sono diventata?"
"Pfff adesso non esagerare, dai!"
"Sono una persona orribile!"
"Ecco che parte l'Angie-dramma in 3, 2, 1" Meg fa il conto alla rovescia con le dita a un centimetro dal mio naso.
"Non capisci? Vuol dire che ho trattato Eddie come un oggetto, una merce di scambio!"
"Stai con un ragazzo carino e te la sei tirata un attimo, capirai!"
"Un trofeo per alimentare la mia autostima"
"La stai facendo più grave di quanto non sia, davvero. Cioè come tuo solito"
"Un ragazzo decente mi caga e mi monto la testa?"
"Un ragazzo decente ti caga, state insieme e non vi dovete nascondere per un motivo o per l'altro. Da quant'è che non ti capita?"
"Ehm... un sacco di tempo?" una relazione normale? Sono anni, direi. Ma poi, ce l'ho mai avuta una relazione normale?
"Stai col cantante di una band coi contro-cazzi di cui parlano tutti in città, io lo urlerei a tutti quelli che incontro, figurati. Vedila così: non sei orgogliosa di Eddie e di cosa sta facendo nella band?"
"Beh sì"
"E allora, sei orgogliosa e lo comunichi in giro, come lo hai comunicato a quelle tre"
"Infilandogli la lingua in gola davanti a loro?"
"Esatto. Ad ogni modo, considerando che lo stai facendo in ogni angolo di questo locale, ti avrebbero vista comunque a un certo punto"
"Non è detto, soprattutto se sono attente come i nostri amici, che non si sono ancora accorti di niente"
"O magari se ne sono accorti, ma vogliono essere discreti"
"Discrezione? Stone?"
"Beh, in effetti..."
"A proposito di Stone: chi è Valerie"
"ODDIO, VALERIE??? DOV'E'?!"
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"Mi sembra assurdo che tutti odino il Kingdome. Voglio dire, è il vostro stadio!" da quando sono qui a Seattle non ho trovato un tifoso che sia uno che non si sia lamentato dello stadio o che non l'abbia liquidato con sufficienza come una semplice location mai troppo amata dai cittadini. Jerry non è da meno, mentre discutiamo al bancone del bar in attesa dei nostri drink.
"Non è che lo odiamo, è che c'è di meglio. Sicuramente per il football non fa così schifo come per il baseball. O forse è solo questione di punti di vista: se i Mariners non giocassero così di merda, sarebbe lo stadio del cuore, come Wrigley Field per Chicago eheh"
"Non bestemmiamo, per cortesia! Non ci sono ancora stato comunque, devo andare a vedere coi miei occhi" lo spintono per gioco, afferro il bicchiere che il barista mi ha appena allungato e Cantrell fa lo stesso, facendomi un cenno di ringraziamento perché ho offerto io e continuando a parlare.
"Io ci ho camminato, anzi, ci ho corso! Sei anni fa, no, sette, quando i Seahawks hanno battuto i Raiders 13 a 7 al Wild Card Game e c'è stata una mega-invasione di campo dei tifosi. Ovviamente poi è andato a finire tutto in merda e la settimana dopo le abbiamo prese da Miami, ma in quel momento ci credevamo! Comunque il Kingdome lo fa la gente"
"Il dodicesimo uomo, no?" annuisco e, mentre faccio scorrere lo sguardo in giro per il locale, lo incrocio per caso con quello di Angie, poco lontana.
"Già, tolto quello e l'adrenalina, il campo di per sé fa cagare, sembrava di camminare su del cemento ricoperto di moquette verde"
"Io invece ci dormirei sull'erba di Wrigley..." guardo di nuovo nella stessa direzione di prima, ma non vedo più la mia ragazza "Ma anche sulle gradinate"
"Anche al Kingdome si può dormire bene, quando piove c'è la copertura che ti ripara. Al massimo te ne può cadere qualche pezzo in testa, ma che vuoi che sia" Jerry ridacchia sorseggiando il suo whisky, ma quasi si strozza, e io pure, quando una persona a caso compare dal nulla, praticamente urlando nelle nostre orecchie.
"CIAO RAGAZZI! VI STATE DIVERTENDO??"
"Oddio! Ciao Angie, uhm sì, direi di sì" Jerry la guarda perplesso mentre io istintivamente le circondo le spalle con un braccio.
"PERCHE'?"
"Come perché?"
"Cioè, ehm, voglio dire, come mai? Di che parlate?"
"Baseball" rispondo, probabilmente con gli occhi a forma di stella, come ogni volta che penso al mio sport preferito.
"E football" aggiunge Cantrell per poi finire in un sorso il suo drink.
"Sport eh? Una normale conversazione tra maschi, insomma..."
"Non necessariamente tra-" sto per obiettare sull'interesse prettamente maschile per lo sport quando il mio interlocutore mi interrompe.
"Vado a cercare Sean. Ho visto Layne con Demri quindi mi sa che hanno rifatto pace e mi tocca andare a casa col mio batterista. Ci vediamo!"
"Ci si vede!" lo saluto mentre si allontana con le mani in tasca e Angie fa lo stesso, ma a voce più alta.
"CIAO! Ok, che succede?" mi chiede rivolgendosi subito dopo a me con un'espressione serissima sul volto.
"Che succede? Niente, che deve succedere?"
"Di che stavate parlando davvero?"
"Che vuoi dire? Di sport, te l'ho già detto"
"Sì e io sono Doris Sams" ribatte incrociando le braccia e guardandomi male.
"Non è che sai giocare anche a baseball per caso?" la lascio andare a incrocio le braccia anch'io guardandola con sospetto per prenderla in giro.
"No"
"Non ci posso credere! Dobbiamo fare due lanci qualche volta"
"Non so giocare! Ma so come si gioca e so quattro cose di storia, ti ricordo che mio padre è un tifoso praticamente di tutti gli sport"
"Non lo so... sei molto brava a fingere di non saper fare le cose, non è vero?"
"E tu e il tuo amico siete molto bravi a fare finta di niente e cambiare argomento al momento giusto, non è vero?"
"Il mio amico?"
"Jerry... sì beh, amico per modo di dire"
"Guarda che stavamo parlando davvero del Kingdome"
"Sì, certo. E il dibattito era così animato che l'hai pure strattonato. Ovvio"
"Ahah gli ho dato una spintarella, per scherzo!"
"Oh sì, per scherzo"
"Angie, non so che cosa ti frulla per la testa e non so cos'hai visto, ma davvero, stavamo chiacchierando del più e del meno e stop"
"Stavate chiacchierando?"
"Sì"
"Tu e Jerry chiacchierate?"
"Sì. Come ben sai gli esseri umani sono animali sociali, interagiscono tra di loro e-"
"Piantala! Sai cosa voglio dire..."
"Non è che siamo migliori amici o cosa, ma ci conosciamo, perciò capita di fare quattro chiacchiere ogni tanto" alzo le spalle e da un lato mi viene da ridere al pensiero di Angie che accorre temendo un imminente duello tra me e il suo ex, dall'altro penso che tutto sommato un paio di pugni se li meriterebbe anche.
"E non avete parlato di nient'altro?"
"No, di che dovevamo parlare?"
"Non so, magari gli hai detto qualcosa per l'altra sera..."
"Perché avrei dovuto?" pensavo che Angie mi mandasse a fare in culo dopo quella prima scenata del cazzo, invece abbiamo fatto pace, la cosa è risolta. Perché dovrei andare a smuovere le acque?
"Boh, non lo so, forse perché a me hai fatto una testa così!" ribatte lei e d'un tratto mi sembra quasi esserci rimasta male.
"Che c'entra, io sto con te, mica con lui..."
"Ok, ma mi hai quasi mangiata viva al telefono. Invece lui niente? Se la cava così? Quattro chiacchiere al bar tra amiconi?"
"Angie, non ho capito, un secondo fa eri tutta allarmata perché pensavi gli avessi detto qualcosa e ora invece sei offesa perché non l'ho fatto. Sono io che non ci arrivo o non ha un cazzo di senso?"
Apre la bocca come per rispondere, poi la richiude e si guarda attorno come se fosse in cerca delle parole giuste fra la folla del locale, prima di ammettere, quasi mortificata: "Non ha un cazzo di senso, non lo so nemmeno io onestamente"
"Ehi, guarda che è tutto a posto, ok? Io e Jerry abbiamo un rapporto civile tra colleghi. E poi chi cazzo se ne frega di Jerry" le prendo il viso tra le mani e la costringo a guardarmi mentre la accarezzo e le sorrido per tranquillizzarla e farle capire che si sta agitando per niente.
"Ok. Ma come fate? Cioè, quando si parla di me, intendo"
"Semplice: noi non parliamo di te. Vuoi qualcosa?" rispondo secco, voltandomi verso il bancone e richiamando l'attenzione del barista per ordinare un altro giro per me, visto che Angie fa di no con la testa.
"Sì, va beh, ma se capita?"
"Non capita. Neanche una coca? O un succo?"
"No, grazie. Ma come fai a esserne sicuro? Se salto fuori come argomento in una discussione come vi comportate?"
"Non ci comportiamo in nessuna maniera perché non può succedere, Angie... Windbreaker?"
"Sbagliato. Comunque il fatto che non sia mai successo finora non esclude possa capitare in futuro" Angie sorride al mio tentativo buttato lì indovinare il suo secondo nome, ma non demorde sul tema.
"Lo escludo io, al 100%. Io e Jerry non parliamo di te e basta"
"Mai?"
"Mai, anche perché abbiamo fatto un patto" mi lascio sfuggire l'ultimo dettaglio e me ne pento un secondo dopo, non appena vedo l'espressione di Angie che registra questa informazione.
"Voi avete fatto... COSA??"
"Abbiamo stretto un accordo di non belligeranza che soddisfa entrambe le parti" ok, io non sono soddisfatto al 100%, e sicuramente nemmeno lui, ma almeno per ora sta funzionando.
"Hai fatto un patto con Cantrell? Su di me? E quando?" dopo ogni domanda lascia un paio di secondi di pausa, in cui io faccio sì con la testa. Ma la terza richiede una risposta più articolata.
"A San Diego" articolata per modo di dire.
"A SAN DIEGO? Hai detto a Jerry di noi quando me ne sono andata?"
"In realtà, prima..."
"COME PRIMA??"
"E comunque non gliel'ho detto io, è stato lui" Angie non mi sembra convinta o forse è solo che non ci sta capendo molto. Allora le racconto del nostro mini-battibecco allo Yates Club, di come Jerry aveva capito tutto e si era incazzato perché non gliel'avevo detto prima.
"Cioè, fammi capire: lui ha fatto quel cazzo che voleva con me e ha avuto il coraggio di prendersela con te perché non gli hai fatto sapere prima di essere interessato alla sua ex ragazza, che lui ha trattato come una pezza da piedi? Perché avresti dovuto riservargli questa cortesia? E poi, da cosa l'avrebbe capito che ci piacevamo, scusa?"
"Si vede che è un buon osservatore." o che io faccio schifo a nascondere cosa provo, ma evito di dirlo perché lei fa altrettanto schifo a capire i sentimenti degli altri e non voglio ferirla "Comunque un po' aveva ragione perché eravamo in tour assieme e ogni tanto lui mi chiedeva di te e si confidava con me e io avrei potuto confessare i miei sentimenti o almeno cambiare argomento e invece stavo lì a sentirlo. Quindi un po' merda lo sono stato"
"Si confidava con te?"
"Già"
"E che ti diceva di me?"
"Perché ti interessa? E' importante? E poi, non lo immagini?" se mi sono ingelosito così tanto l'altra sera è anche perché so che lui le sbava ancora dietro, mica per niente.
"No, ma sarei curiosa di sapere: 1) come fa ad essere ancora vivo e 2) come hai fatto a trattenerti durante tutto il tour"
"Non so, sarà che forse avevo fatto una certa promessa a una certa persona speciale di non spaccare la faccia a un certo ex e di mantenere un certo segreto e non combinare casini in generale"
"Caspita, sei proprio un tipo di parola, allora"
"Sono uno di cui ci si può fidare"
"Allora lo fai un patto anche con me?"
"Certo, tutto quello che vuoi"
"Il patto è... che non parliamo di Jerry"
"Ah"
"Tipo mai, ok?"
"Beh ecco..."
"Io non lo nomino a te e tu non lo nomini a me. Non è che lo possiamo cancellare dalle nostre vite, semplicemente non avremo mai più attivamente una conversazione su di lui, va bene?
"Non è così semplice..."
"Beh, se puoi fare un patto con lui non vedo perché non puoi fare lo stesso patto con me, che per giunta sono la tua ragazza" incrocia di nuovo le braccia e da come mi guarda so che non uscirò vivo da questa situazione se non accettando questo cazzo di accordo. L'unica cosa che posso fare è cercare di trarne il maggior vantaggio possibile.
"Infatti, posso farlo. Ci sto..." le tendo la mano e lei me la stringe "A una condizione"
"Quale sarebbe?" molla la mia mano sospettosa e secondo me davvero non sa dove sto per andare a parare.
"Che mi riveli finalmente il tuo secondo nome" alza gli occhi al cielo e nasconde a malapena un sorrisetto, forse si aspettava qualcosa di peggio.
"Ok, ci sto" mi stringe di nuovo la mano e io sono tutt'orecchi.
"Quindi?"
"Lo sai che ti sto offrendo un'arma potentissima, vero? Mi prenderai per il culo a vita per questa cosa"
"Scommetto che è un nome stupendo"
"Più che stupendo, stupefacente, come le sostanze che si facevano i miei quando hanno deciso di chiamarmi così"
"Così come?"
"Angelina...Qualcosa Wind Pacifico"
"Ma se è W puntato non può essere-"
"Anche l'altro pezzo inizia per W"
"Whirlwind!"mi viene di getto e per una spontanea associazione di idee nella mente mi scorre il testo di Like a hurricane di Neil Young e già me la vedo perfetta protagonista di quel capolavoro.
"No, è tutto insieme ma in teoria sarebbe una parola separata"
"Oh" sicura sicura? Perché quella ci stava davvero bene.
"E' un aggettivo" precisa mentre nel mio film mentale esco definitivamente dal bar fumoso di Neil e mi chiudo la porta alle spalle.
"Windy Wind?"
"Ahahah vaffanculo, Eddie!"
"Ok, serio. Warm Wind?" penso al calore dei suoi abbracci e della sua sola presenza in generale, ma lei fa no con la testa.
"Mia madre era...è una fan di Nina Simone. Quindi?"
"Uhm..."
"Forse se ti dico Station to station di David Bowie ti aiuto di più"
Scorro mentalmente la tracklist del disco finché non arrivo a forse una delle migliori performance vocali di Bowie di sempre, proprio alla fine.
Wild is the wind.
"Angelina Wildwind Pacifico"
"Colpita e affondata"
"Ma è fighissimo!"
"Ok ma... Vento folle? Io? mi ci vedi?" arrossisce e scuote la testa e si nasconde il viso con le mani.
"A dire il vero, ti si addice perfettamente"
"Come no? Si addice perfettamente alla persona più noiosa e banale del mondo"
"No, alla persona più forte e imprevedibile e bella da mozzare il fiato del mondo. Almeno, della parte di mondo che conosco io, che è poi l'unica che mi interessa perché ci sei tu" Angie si leva le mani dalla faccia e mi guarda seria seria senza aprire bocca e per un attimo mi illudo davvero di averla lasciata senza parole o per lo meno nella condizione di essere costretta a riconoscere e accettare un cazzo di complimento una volta tanto.
"Ahahah bel mondodi merda!" scoppia a ridere di botto e mi abbraccia, stretto.
"Quanto cazzo sei scema da uno a dieci?" io stringo di più.
"Non lo so, ma direi che a questo punto abbiamo un patto, giusto?" alza la testa per guardarmi e libera la sua manina destra dalla mia presa per siglare il nostro accordo definitivamente.
"Giusto. Affare fatto" la sciolgo dall'abbraccio e le stringo la mano, per poi tirarla di nuovo verso di me e sigillare il patto nella maniera che preferisco.
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Time to take a ride, time to take it in a midnight eye
And if you want to go, get on below
"Va beh, dove cavolo sono finiti quei due? Io e Dave dobbiamo aprire i regali!" siamo riusciti a raggrupparci più o meno tutti attorno a un paio di tavoli dell'Ok Hotel, do una pacca sulla spalla di Krusen che si risveglia di botto. Stava in fissa da quando è iniziato il pezzo dei Sonic Youth. O forse da quando è iniziata la serata.
"Prima li ho intravisti al bar" il batterista azzarda un'ipotesi e considerando che al bar ci ha trascorso tutto il tempo prima e dopo il concerto, Angie e Eddie potrebbe averli visti chissà quando. Potrebbero essere benissimo in Messico a quest'ora.
"Non ci sono più al bar, veniamo giusto da lì" McCready e Staley si uniscono a noi con due birre fresche fresche in mano, a proposito di gente che dovrebbe darsi una calmata.
"Ma sì, saranno in giro a limonare in qualche angolo del locale" è il commento di Stone, seduto di fronte a me, che tiene una mano sulla spalla di Grace, mentre agita l'altra nell'aria come per scacciare via un pensiero di poco conto.
"Ma chi? Eddie e Puffetta?" Gazzettino Cornell dall'altro capo del tavolo non poteva lasciarsi sfuggire il gossip dell'ultim'ora e sia Stone che Grace annuiscono.
"E' tutta la sera che non fanno altro, siamo al limite degli atti osceni in luogo pubblico" Mike condisce ulteriormente il pettegolezzo, seguito da Ben e Kim, che iniziano un vero e proprio siparietto, serissimo, che ci fa piegare tutti in due dalle risate.
"Io non ho mai visto una cosa del genere"
"A un certo punto li abbiamo cronometrati"
"Ci annoiavamo"
"Dodici minuti e mezzo di lingua"
"Ma lingua ininterrotta eh? Cioè, senza pause"
"Sembravano due cazzo di quattordicenni"
"Beh, Angie non è che sia tanto più grande, ci può stare"
"Ok, ma Eddie? Ma poi anche a livello pratico, cioè, io non ho capito come cazzo facevano a respirare"
"Avranno le branchie, cazzo ne so"
"Ahahahah ma che stronzi che siete!" la mia ragazza ci rimprovera tutti, ma prende a sberle sul coppino solo me.
"Si vede che stanno recuperando il tempo perso e voi siete solo invidiosi" Meg si unisce nel difendere i due piccioncini.
"Ho capito, ma DODICI MINUTI E TRENTA SECONDI" Kim ribadisce il concetto scandendo bene la tempistica da record.
"Invidiosi e guardoni!" ci si mette pure Grace.
"Erano in cima alle scale, era impossibile non vederli" il chitarrista fa spallucce e il suo bassista annuisce.
"Da qualsiasi punto e angolazione"
"Dodici minuti e mezzo sulle scale?" mi diverto a gettare benzina sul fuoco, i due musicisti mi guardano e allargano le braccia per ribadire la loro incredulità.
"Sì!"
"Allora il record è che Angie non sia caduta di sotto su qualcuno, visti i precedenti" commenta Cornell ridendo sotto i baffi.
"Dio, quanto ti piace quella storia!" Layne quasi si strozza con la sua birra e poi ride in faccia a Chris.
"Va beh, comunque siete delle merde, tutto questo casino per qualche effusione. Solo perché si sono lasciati un po' andare non significa che stiano sempre lì a sbaciucchiarsi ventiquattr'ore su ventiqu- Oh, aspè, sì, eccoli lì, si stanno baciando vicino alla porta" Meg interrompe bruscamente la sua arringa di difesa e il momento è comico perché tutti ci giriamo all'unisono e fra quelli che stanno dietro c'è chi si alza, chi si avvicina e chi allunga il collo per vedere meglio la nuova coppia non tanto nuova accanto all'ingresso del locale. Anche gli sconosciuti che ci passano davanti si girano dalla stessa parte per capire che cazzo stiamo fissando.
Non sappiamo se siano passati più di dodici minuti e mezzo dall'inizio di quest'ultima sessione, ma quei due si staccano e Eddie butta l'occhio proprio verso di noi, che come dei cazzoni ci giriamo e torniamo a parlare tra di noi, o meglio, a fare finta di chiacchierare del più e del meno, come se niente fosse, come se non ci avesse sgamati in pieno. Con la coda dell'occhio li vedo avvicinarsi e alzo la voce a caso.
"Va beh, anch'io adoro Goo, è un disco della madonna, non c'è neanche bisogno di dirlo. Dicevo solo che metterlo su per intero in un locale, lasciandolo andare, mi sa tanto di... sciatteria? Si dice così? Cioè, non dico tenere un dj o uno stronzo qualsiasi solo a mettere i dischi e fare una selezione, ma almeno prendersi il tempo in settimana di fare una cazzo di compilation e suonare quella, anche in repeat, non mi sembra uno sforzo così immane. Oh, ciao ragazzi, dov'eravate?" mi rivolgo prima a Stone e Dave, che mi guardano stralunati, poi a Angie e Eddie che arrivano al tavolo.
"In giro. Hai già aperto i regali? Manca il mio!" Angie alza le spalle e ravana nella sua borsa in cerca di qualcosa, per poi estrarre un pacchetto non troppo piccolo, anzi.
"Che figo, un set di pennelli nuovi, grazie!" esulto scartandolo.
"Me l'ha detto un uccellino che ti servivano..." Angie guarda per aria facendo la gnorri, esattamente come quell'uccellino che conosco bene e che le sta accanto. Questi due pirla stanno proprio bene assieme.
"Oh e questo è il mio" l'uccellino infila le mani nella borsa della sua bella e ne tira fuori un altro pacchetto tutt'altro che piccolo, che si rivela essere Subway art, un libro fotografico sulla graffiti art che volevo prendermi da una vita.
Posso dire di concludere questo compleanno in attivo, tra corde, cavi, kit di attrezzi, set di acrilici, un paio di buoni dell'Easy Street Records, ambìti e apprezzati tanto quanto il buono spesa del supermercato che mi ha preso Meg, e altri regali apparentemente più inutili, ma graditissimi, come l'appendichiavi da muro a forma di testata di Marshall con quattro portachiavi a jack: grazie Alice!
In tutto questo scambio di doni e auguri, Eddie e Angie sono seduti in un angolo e praticamente osservati speciali da parte di tutto il tavolo, che li guarda come si guarda un documentario sugli animali nella stagione degli amori. I due partecipano alle conversazioni e fanno finta di niente, anche se di tanto in tanto parlano zitti zitti tra di loro.
"Angie deve dirvi una cosa comunque" Eddie se ne viene fuori con questa cosa così dal nulla, in un momento in cui siamo tutti in silenzio a riprendere fiato dopo una battuta letteralmente del cazzo di Stone, che ha suggerito come titolo del brano di punta della nostra band fittizia nel film di Cameron Crowe Touch me I'm Dick, tanto per prendere un po' per il culo Mark Arm e soci. A proposito, chissà se Chris ha già buttato giù i brani del demo di Cliff? Devo ricordarmi di chiederglielo.
"Che cosa?" chiede Meg per prima, visto che nessuno parla, nemmeno Angie, che ha prima squadrato malissimo Eddie e poi ha iniziato a guardarci uno per uno e a sbiancare.
"C'entra il film?" chiede Layne.
"No, non c'entra il film"
"Molli l'università?" prova Dave.
"No! Perché dovrei?" nega quasi schifata Angie.
"E' una cosa personale?" se non lo conoscessi direi che Stone sta cercando di mettere Angie a suo agio aiutandola a sputare il rospo, ma visto che lo conosco posso dire senz'ombra di dubbio che si sta solo divertendo alle spalle della poveretta.
"Beh, sì, ma... mmm... non riguarda solo me, ecco"
"E chi?" la incalzo io.
"Eddie" "Io" rispondono i due piccioncini in coro.
"Oh cazzo, sei incinta?" McCready si distingue come sempre per il tatto e la delicatezza.
"ODDIO NO! Ma che cazzo dici?" Angie si alza in piedi allibita, mentre Eddie ride e basta.
"E allora? Qual è questa notizia?" Cornell è tutto orecchi e in questo momento me lo immagino armato di penna e blocchetto come un cronista di altri tempi.
"Quello che Angie sta cercando di dire è che-" Eddie si asciuga gli occhi con la manica della camicia e prova a rispondere, ma la ragazza lo interrompe.
"Stiamo insieme"
"..."
"Io e Eddie. Stiamo assieme"
"..."
"Da un po'"
"Quasi un mese" le suggerisce lui sottovoce.
"Quasi un mese" ripete lei e guarda le nostre facce in cerca di qualcosa che non riesce a trovare ed evidentemente ha deciso che la cosa migliore da fare è continuare ad aggiungere particolari o a ripetere lo stesso concetto con parole diverse finché non l'avrà trovato. O finché qualcuno di noi non aprirà la bocca.
"..."
"Tre settimane e qualcosa"
"..."
"Praticamente siamo una coppia"
"..."
"Cioè, lui è il mio ragazzo e io-"
"E lei è la mia ragazza"
"Wow, che coincidenza" Stone non si trattiene e io mi nascondo la faccia tra le mani per non far vedere che rido.
"In che senso?"
"Ok. State insieme e...?" Mike cerca di indagare ancora e se le chiede di nuovo se è incinta giuro che rotolo giù dalla sedia.
"E basta" Angie risponde e si risiede.
"E sarebbe questa la notizia?" Kim domanda mantenendo un'espressione serissima.
"Perché? Qual è il problema? E' perché pensate sia troppo piccola? Guardate che ne abbiamo parlato, lo so bene anch'io che-" Angie sta per lanciarsi in un discorso senza uscita, ma la sua coinquilina la blocca e fa scoppiare tutti a ridere.
"Angie-dramma del tutto immotivato in 3, 2, 1..."
Tutti tranne Angie, ovviamente.
"Perché ridete? C'è qualcosa che non so?"
"Quello che non sai è che tutti ora sanno che quello che tu sei convinta nessuno di noi sapesse, in realtà era ben noto a tutti quanti" Stone risponde alla sua maniera e la faccia di Mike mi lascia intendere che non ci ha capito molto.
"Eh?" il chitarrista conferma la mia ipotesi.
"Cioè ridiamo perché la notizia la sapevamo già" gli spiego riaccendendo la lampadina nel suo cervello.
"Ah!"
"Allora ci avete visti, insomma, stasera? No perché non dicevate niente..."
"Per chi ci hai presi? Noi siamo tipi discreti!" dichiara Cornell e sembra quasi crederci lui stesso.
"E comunque lo sapevamo già da prima di stasera" aggiunge Ben senza pensarci.
"Come lo sapevate già? MEG?? GLIEL'HAI DETTO, VERO??" Angie si rialza e ruggisce contro la sua amica.
"Come faceva a dirlo, scusa, se non lo sapeva?" Eddie domanda alla sua ragazza, ormai ufficiale, con perplessità.
"No! Infatti! Non lo sapeva! Ma... boh, magari lo aveva intuito. LO AVEVI INTUITO?"
"Lo avevo intuito" confessa Meg.
"ECCO!"
"Ma non ho detto un cazzo a nessuno, giuro" alza le mani come per difendersi, Angie decide di crederle e allora torna a squadrare noi uno per uno, prima di puntare dritto sul suo ragazzo.
"GLIEL'HAI DETTO TU!"
"No no, ti assicuro che io non ho aperto bocca, ho fatto come mi hai chiesto tu"
"E allora come facevate a saperlo?"
"A me l'ha detto Stone" dal nulla la voce dell'innocenza di McCready.
"Anche a me l'ha detto Stone, perché c'ero anch'io quella sera. E anche Dave" confesso e pure il batterista annuisce.
"Anche a noi l'ha detto Stone, ma un'altra sera, almeno credo" Chris guarda Kim e Ben che fanno sì con la testa.
"Per ovvi motivi, l'ha detto anche a me" Grace alza la mano e confessa timidamente.
"A me l'ha detto Jeff. Che gliel'ha detto Stone" anche Laura dice la sua.
"C'è qualcuno a cui Stone non l'ha detto, cazzo?" Angie sbotta incredula.
"Io! Io ho capito tutto da solo, sono un genio!" Layne alza la mano e la agita in aria tutto felice, come il vincitore di un gioco a premi in tv.
"E tu, invece? Tu come lo sapevi, genio?" Angie si rivolge a Gossard in cagnesco, ma Stone le risponde tranquillissimo.
"Io penso di averlo saputo ancora prima di te che sareste finiti insieme, Puffetta"
"Che vuoi dire?"
"Che fate entrambi schifo a fare gli innamorati inconsapevoli. Siete fatti l'uno per l'altra" traduco in Jeffese e tutti annuiscono, perfino Eddie.
"Eravamo così ovvi?"
"Noooooo"
"Non così tanto"
"Ma vaaaaa"
"E' che Stone è un acutissimo osservatore"
"E' che Stone non si fa i cazzi suoi, punto"
Sono solo alcune delle nostre risposte date in ordine sparso per non far sentire troppo una merda la piccola Angie.
"Dai, si è capito subito che avevano una certa intesa. Dalla prima sera che si sono incontrati, l'ho capito a mie spese visto che ci avevo scommesso su, ti ricordi Mikey?" mi piace che Stone, un po' come me, rievochi i ricordi in base alle scommesse fatte.
"Vero! Anch'io ci ho rimesso un deca perché pensavo non vi sareste cagati, invece avete attaccato bottone subito, sembrava vi conosceste già"
"Sorvolo sull'ennesima scommessa fatta sulla pelle di un'amica... ma, in un certo senso, noi ci conoscevamo già per davvero" Angie confessa e fa scattare mille campanelli d'allarme nella mia testa.
"COSA? COME? SUL SERIO?"
"Jeff?" Stone mi apostrofa dubbioso, mentre io continuo a dissimulare, alla mia maldestra maniera.
"IN CHE SENSO VICONOSCEVATE GIA'? QUESTA Sì CHE E' UNA NOTIZIA!"
"L'avevo incontrato da Roxy la sera prima, era venuto lì a mangiare"
"NOTIZIA NEL SENSO CHE E' UN FATTO NUOVO, MAI SENTITO"
"Jeff tu non ne sapevi niente, vero?" Stone non molla e ormai è chiaro che mi ha già sgamato alla grande, sono fregato.
Il mio sputtanamento per lo meno ha un merito: il battibecco che scatta subito dopo tra me, Stone e Mike circa i venti dollari che secondo loro gli dovrei restituire, sposta un po' l'attenzione da Angie che, finalmente libera dall'imbarazzo, si risiede e si gode la scena dei nostri amici che mi fanno il culo, mano nella mano con il suo nuovo ragazzo.
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Domenica.
Ieri l'head chef mi dice "Ma domani vieni, vero?", "Eh no, ho da fare", "Cosa devi fare?", "Devo andare alla fattoria che ci sono dei lavori da fare", "Ahhhh, ma domani c'è l'ultima giornata del festival del cinema e del festival del vino", "Ma due settimane fa sono venuto che c'era il rally e domani devo andare per forza", muta. Merike, l'ex lavapiatti di un posto dove lavoravo che ora fa le pizze, per modo di dire, in questo posto dove lavoro per ora, a voce alta dice "Beh, le persone hanno una vita, una famiglia e altro da fare", poi quando va via mi dice "Tubli pois" che sarebbe bravo ragazzo, ora non so se l'ha detto perché ho avuto il coraggio di dire di no oppure perché nonostante i continui attacchi di quella troglodita della sua collega ho saputo mantenere la calma anche in alto mare, cioè quando c'era un sacco di lavoro, senza farmi prendere dal panico come l'head chef, che poi dico io sono vent'anni che lavori là dentro e vai in merda con 3 comande? Non sanno minimamente cosa vuol dire lavorare in cucina, assemblano ingredienti ad cazzum e a modo loro fanno dei piatti "belli", si dice così la chef capa, "mettilo bene che deve essere bello", la decorazione, anche perché il piatto fa schifo di per se :D hahhhaha. Venerdì ho anche declinato il passaggio a fare le pizze, non perché non sia capace con quel sistema anche un bambino saprebbe farle, neanche per il motivo che le ho detto, cioè che non è proprio il mio ramo e poi ci sono troppe pizze da ricordare (22 per l'esattezza), la verità è che non mi accollo di lavorare al fianco di una che non ha neanche la forma di una donna, non è per fare body shaming, ma proprio sta qua ha la faccia da maiale e il corpo di un gorilla di montagna ed è ignorante come la merda, anche perché una che ti dice "Se non fai come dico io ti do un pugno prima in un occhio poi nell'altro e poi nelle palle" (le avrei dato volentieri una testata in quel momento) non è proprio il tipo di persona con cui lavorare, anzi è proprio da evitare, infatti la sto ignorando, il suo razzismo nei confronti di chi non è estone se lo può infilare nel culo, mi punzecchia continuamente come se lei sapesse cosa è una pizza. Va bè scampato pericolo, anche Dr Spock mi ha detto che se è così allora meglio perderli sti soldi che perdere la sanità mentale dietro l'ignoranza totale di sta gente.
Cambiando discorso oggi c'è un'umidità da paura, ho suonato un pò e mi si appiccicavano le dita al manico, ho messo il borotalco ma dopo due minuti scompariva, sudavo e mi è venuto male, anche se ho fatto il mio. Ieri infatti si avvertiva già che con quella pioggerellina si sarebbe creata una cappa umida e pesante, eccola. Adesso mi sa che mi lancio in sauna e poi mi mangio la pizza, ordinata che non c'ho voglia di farle, oggi riposo e relax. Quindi sauna.
Vi metto anche qualcosa da ascoltare, sempre se riusciate ad arrivare alla fine :D
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Noto che moltissima gente sotto sotto auspica un ritorno in lockdown. Lo desiderano un po' vergognosamente, come quel feticismo che vorresti proprio realizzare ma non hai il coraggio di confessare al proprio partner. E lo capisco, davvero. Capisco questo "vorrei ma pare male" perché pure per me è lo stesso. A me non dispiacerebbe un secondo lockdown. Come per il primo non cambierebbe molto a livello di vita però cambierebbe quella degli altri, del mondo, che forse mi va più a genio.
Capisco perché molti, anche un po' sconcertati da se stessi, desiderino un nuovo blocco di questo mondo. Ci sono due motivi secondo me: il primo è una deresponsabilizzazione generale. Tutti i cazzi, tutte le incombenze, tutte le pressioni sociali diminuiscono, vengono posticipate. Anche tutte quelle volte in cui uno deve uscire con gli amici ma non c'ha un briciolo di voglia, ma che fai, non esci, che sembra che poi sei un asociale di merda. Ecco, il lockdown, ti da la possibilità di rivendicare il diritto di mandare tutti un po' a fanculo, soprattutto quelli che poi ti stressano con le videochiamate di merda.
Il secondo motivo, che secondo me è il più subdolo ma anche quello che sarebbe più importante cogliere è che c'è stata la possibilità di rendersi conto che esiste un tipo di vita migliore di quello pre-pandemia. Una vita più lenta e meno meccanica. A parte situazioni snaturate che con un po' di impegno potrebbero essere risolte, molte cose possono funzionare in altra maniera, a partire dal lavoro. E vai di smart working e non dover vedere il collega rompicoglioni, o il capo o il pubblico, magari non sempre ma alcune volte si. E finalmente c'è il tempo per quella cosa che volevi fare da anni ma che il traffico per tornare a casa, la stanchezza di 8 ore in un ambiente di lavoro di merda e la fila alla cassa non ti permettevano di fare. E il silenzio poi, che in certi posti non sapevi manco che esistesse.
Ovvio non può esserci un mondo senza socialità, senza libertà di uscire e sbonzarti a merda in piazza o al tavolino del pub mentre adocchi quel tipo/a che magari a fine serata ci sta, ma una via di mezzo non dispiacerebbe a nessuno. Quell'oretta in più per leggere o per farti quel maledetto pane con i 5 kg di lievito di birra congelato dal primo lockdown a nessuno farebbe schifo.
Ciò che fa riflettere però è che, per avere quello di cui già abbiamo diritto, cioè una vita decente, senza doversi ammalare per doveri di cui nessuno ha bisogno, neanche la macchina sociale che camperebbe ugualmente, bisogni sperare che una pandemia e 2 milioni di morti fermino per qualche tempo un mondo che, diciamocelo, fa un po' schifo a tutti.
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