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#luddismo
palmiz · 2 years
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aitan · 6 months
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*Requiem per il lavoro umano*
(collage di screenshot odierni)
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*Requiem per il lavoro umano - bis*
Nel 2016 ebbi questa visione che misi meglio a fuoco a novembre del 2021, giusto un anno prima dell'inizio della fine del mondo del lavoro così come lo conosciamo ora.
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*La visione del 2016*
*La versione del 2021*
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abr · 1 year
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Mentre gli ecoviziati bloccano le strade e “dialogano” con la polizia (...), mentre il politicamente corretto si rende sempre più grottesco e psicotico (...), la gente si disabitua a un esercizio costante e vigile della propria libertà. Per questo è preziosa la pubblicazione, per Liberilibri, di “Contro l’egalitarismo”, di Murray N. Rothbard, volume curato dalla professoressa Modugno e che raccoglie tre saggi su ambientalismo radicale, pensiero della Nuova Sinistra, giustizia sociale, luddismo e primitivismo.
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via https://twitter.com/AndreaVenanzoni/status/1704723812447584654
la cultura NON E' area a egemonia sinistra. Loro controllano l'area degli ignoranti arroganti, quelli che non sanno di non sapere. Il pensiero debole alla Vattimo, RIP, appunto.
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pettirosso1959 · 3 months
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Distrutto il campo sperimentale di riso Tea, il meglio della nostra ricerca del settore.
Nella notte è stato gravemente danneggiato il progetto di coltivazione con tecniche di evoluzione assistita (Tea) dell’Università Statale di Milano. La gramigna dell'ignoranza ha sradicato le piantine della speranza.
Uno o più fanatici hanno dato nuovamente la prova di quanto alligna in questo paese, cioè il peggio del luddismo retrivo nascosto dietro una patina di verde per rendersi presentabile: il campo sperimentale di riso Tea, che dopo un faticoso iter autorizzativo aveva finalmente rappresentato la ripartenza del meglio della nostra ricerca del settore, è stato distrutto, dopo aver manomesso la telecamera di sicurezza e danneggiato le recinzioni metalliche di protezione.
Un mese fa, avevo scritto di come la ricerca finalmente mettesse radici anche nei campi italiani; ma questo è un paese dove una minoranza di perfetti idioti, accecati dall’ideologia e dal furore che questa scatena nelle menti più deboli, e allo stesso tempo non abbastanza coraggiosi da manifestarsi apertamente, pensa di cancellare con un vigliacco e violento gesto ciò che proprio per diminuire l’uso di agrofarmaci, per proteggere le nostre piante e i nostri campi e per salvaguardare una delle più importanti produzioni alimentari d’Europa si cerca di mettere a punto – piantine verdi che crescevano verso il futuro, e che una stupida e violenta zampata ha portato via.
Il Foglio
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CATTIVI SCIENZIATI
Distrutto il campo sperimentale di riso Tea, il meglio della nostra ricerca del settore
ENRICO BUCCI 21 GIU 2024
Nella notte è stato gravemente danneggiato il progetto di coltivazione con tecniche di evoluzione assistita (Tea) dell’Università Statale di Milano. La gramigna dell'ignoranza ha sradicato le piantine della speranza
Uno o più fanatici hanno dato nuovamente la prova di quanto alligna in questo paese, cioè il peggio del luddismo retrivo nascosto dietro una patina di verde per rendersi presentabile: il campo sperimentale di riso Tea, che dopo un faticoso iter autorizzativo aveva finalmente rappresentato la ripartenza del meglio della nostra ricerca del settore, è stato distrutto, dopo aver manomesso la telecamera di sicurezza e danneggiato le recinzioni metalliche di protezione.
Un mese fa, avevo scritto di come la ricerca finalmente mettesse radici anche nei campi italiani; ma questo è un paese dove una minoranza di perfetti idioti, accecati dall’ideologia e dal furore che questa scatena nelle menti più deboli, e allo stesso tempo non abbastanza coraggiosi da manifestarsi apertamente, pensa di cancellare con un vigliacco e violento gesto ciò che proprio per diminuire l’uso di agrofarmaci, per proteggere le nostre piante e i nostri campi e per salvaguardare una delle più importanti produzioni alimentari d’Europa si cerca di mettere a punto – piantine verdi che crescevano verso il futuro, e che una stupida e violenta zampata ha portato via.
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La ricerca italiana mette radici
ENRICO BUCCI
A costoro auguro di poter presto sperimentare il prodotto della loro ignorante arroganza, nonché la punizione della giustizia, nella speranza che li raggiunga; ma in ogni caso, gli ignoranti che in questo paese vogliono affermare la propria prepotenza con simili gesti devono sapere che non otterranno altro risultato che l’evidenza di quanto sia finto e dannoso il loro ambientalismo vacuo, dannoso per l’ambiente, per l’agricoltura, per la ricerca e per il futuro.
La ricerca, invece, non si fermerà. La sperimentazione continuerà, e se non sarà in Italia, sarà altrove, perché la comunità scientifica per fortuna non conosce frontiere e bordi. Anche nel nostro paese si tornerà a piantare, si insisterà a spiegare, si continuerà a cercare di far capire e di dimostrare, a dispetto dei pochi farabutti che vandalizzano il lavoro degli altri e il futuro del paese.
Ai nostri ricercatori Vittoria Brambilla e Fabio Fornara e a tutto il loro gruppo di ricerca, ma anche al coraggioso imprenditore agricolo Federico Radice Fossati, a loro tutti va la solidarietà di tutti gli italiani che hanno ancora la capacità di attivare i propri neuroni. Sappiano quegli imbecilli, i quali non riescono altro che a distruggere, che i cittadini che apprezzano la nostra ricerca sono una larga, larghissima maggioranza, e non si lasceranno intimidire né da questo, né da altri atti terroristici che dovessero essere concepiti dalle loro menti malate.
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CATTIVI SCIENZIATI
Distrutto il campo sperimentale di riso Tea, il meglio della nostra ricerca del settore
ENRICO BUCCI  21 GIU 2024
 
 
 
 
 
Nella notte è stato gravemente danneggiato il progetto di coltivazione con tecniche di evoluzione assistita (Tea) dell’Università Statale di Milano. La gramigna dell'ignoranza ha sradicato le piantine della speranza
Uno o più fanatici hanno dato nuovamente la prova di quanto alligna in questo paese, cioè il peggio del luddismo retrivo nascosto dietro una patina di verde per rendersi presentabile: il campo sperimentale di riso Tea, che dopo un faticoso iter autorizzativo aveva finalmente rappresentato la ripartenza del meglio della nostra ricerca del settore, è stato distrutto, dopo aver manomesso la telecamera di sicurezza e danneggiato le recinzioni metalliche di protezione.
Un mese fa, avevo scritto di come la ricerca finalmente mettesse radici anche nei campi italiani; ma questo è un paese dove una minoranza di perfetti idioti, accecati dall’ideologia e dal furore che questa scatena nelle menti più deboli, e allo stesso tempo non abbastanza coraggiosi da manifestarsi apertamente, pensa di cancellare con un vigliacco e violento gesto ciò che proprio per diminuire l’uso di agrofarmaci, per proteggere le nostre piante e i nostri campi e per salvaguardare una delle più importanti produzioni alimentari d’Europa si cerca di mettere a punto – piantine verdi che crescevano verso il futuro, e che una stupida e violenta zampata ha portato via.
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La ricerca italiana mette radici
ENRICO BUCCI
A costoro auguro di poter presto sperimentare il prodotto della loro ignorante arroganza, nonché la punizione della giustizia, nella speranza che li raggiunga; ma in ogni caso, gli ignoranti che in questo paese vogliono affermare la propria prepotenza con simili gesti devono sapere che non otterranno altro risultato che l’evidenza di quanto sia finto e dannoso il loro ambientalismo vacuo, dannoso per l’ambiente, per l’agricoltura, per la ricerca e per il futuro.
La ricerca, invece, non si fermerà. La sperimentazione continuerà, e se non sarà in Italia, sarà altrove, perché la comunità scientifica per fortuna non conosce frontiere e bordi. Anche nel nostro paese si tornerà a piantare, si insisterà a spiegare, si continuerà a cercare di far capire e di dimostrare, a dispetto dei pochi farabutti che vandalizzano il lavoro degli altri e il futuro del paese.
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a-tarassia · 2 years
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Parlami del museo egizio di Torino
Il Museo Egizio di Torino è uno dei più antichi e importanti musei egizi al mondo, fondato nel 1824. Possiede una vasta collezione di oggetti d'arte, mummie, papiri, statue e monumenti che coprono un arco temporale di oltre 5000 anni di storia egizia. Il museo è famoso per la sua esposizione di sarcofagi, tra cui quello del re Ramesses II, e per la sua sezione dedicata alla vita quotidiana in antico Egitto. La sua posizione a Torino, in Italia, lo rende una tappa obbligata per gli appassionati di storia e cultura egizia.
Questo è quello che ho chiesto a ChatGPT e cosa l’AI di produzione testi mi ha suggerito in risposta. È tutto corretto? Sono andata al museo di recente e non mi è sembrato per un cazzo di vedere il sarcofago di Ramses II, vero è che di sarcofagi è pieno il museo, ma non c’era quello di nessun Ramses. ChatGPT deve smetterla di dire minchiate e affinare la tecnica di ricerca, approvvigionamento e rielaborazione delle info se vuole competere con boold and flesh, ma ci sta, di certo non demonizzerei la tecnologia, bisogna imparare ad addestrarla e ad usarla invece di ostracizzare in un moderno ritrovato luddismo, il flusso non lo fermi caro mio, no no.
Volevo parlare di ChatGPT? No. Volevo parlare di morti.
Il Museo Egizio di Torino è il secondo contenitore al mondo di antichità egizie, il primo mi pare sia al Cairo. Come mai proprio a Torino? Eh beh come te lo spiego? Diciamo che i regnanti all’epoca volevano della storia da esporre e visto che di proprietà non ne avevano, almeno non ne avevano di prestigiosa, allora hanno deciso di andarsela a cercare. Contesto e congiunture vogliono che si vada a finire in Egitto, mettono insieme una squadra e si va alla scoperta di archeologia del luogo, precisamente archeologia di pratiche funerarie, insomma si va a trafugare tombe. Belle tombe per carità. Tombe ricche, ma sempre tombe. Mi immagino tipo che tra mille anni comincino a scavare nei vari cimiteri monumentali e a portarsi via le lastre, le urne, i mausolei, che ne so, i lumini, ste cose e poi le mettono tutte in un edificio per mostrarle ai posteri: guarda cos’abbiamo trovato, che grande civiltà, morivano, vedete? Una volta morivano. Mi è piaciuto il museo egizio di Torino? Please, Ferragni, come to visit Musei Egizi Because we want be famous like Uffizi Ecco boh io ho preferito gli Uffizi, ma ho un debole per le statue e un po’ più di idiosincrasia verso resti biologici umani dentro delle fasce. I cocci mi annoiano, ma vengo da quindici anni trascorsi a Roma e lì i cocci la gente li trovava anche sotto il lavandino della cucina se scavava un metro di troppo, quindi non è che vado matta per le ciotole in cui si mangiava tremila anni fa, non sono cambiate di molto, son sempre ciotole, l’ikea è piena, meno della metro di Roma certo. I cocci mi annoiano, i gioielli mi annoiano, ho scoperto che pure i libri dei morti mi annoiano, i lunghissimi libri dei morti che venivano redatti per chi trapassava per evitare una vita ultraterrena difficile, voi dell’aldilà non trattatemi male il mio morto. Insomma la visita partiva già male prima di iniziare, in più nel museo egizio c’erano i morti, quelli veri. Antichissimi morti. Morti per i quali il libro dei morti è ben servito a poco visto che nessuno avrebbe mai potuto prevedere che il corpo del defunto venisse usato come oggetto da esposizione per orde di visitatori della domenica, don’t you think? Ecco il morto, ecco il lunghissimo libro del morto. Benvenuti. Non sono una fan dei musei, non di certi tipi di musei, del resto non sono ancora molto convinta del restauro a tutti i costi, quindi mi spiace non andremo mai d’accordo. Da Torino, e non solo, partivano spedizioni di studiosi per scavare ste tombe, tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900 per scoprire e portare alla luce queste tombe ormai sotterrate dal tempo sotto strati di terra e colline, operai egiziani, all’epoca ancora di colore, non mediorientali, quanto ancora proprio africani, non so come dirlo, ma oggi quelli che ho visto (direttamente in egitto) e che ho conosciuto qui sembrano di un’altra razza proprio, voi non trovate? Scavavano tombe, le ripulivano, ne mettevano insieme i pezzi, mummie, arredi, gioielli, animali tumulati insieme a loro, sarcofagi, libri dei morti e poi una volta pronti li portavano in Europa per esporli. A Torino ci sono anche delle enormi statue dedicate agli dei egizi che sono state portate fin qui e tirate su, in una stanza ci saranno decine di statue identiche della stessa dea, altissime, enormi, come le palle che mi sono fatta a girarle tutte. Ad un certo punto, nella prima stanza c’è un morto (che stranezza) infilato in un buco e messo in posizione fetale, un morto in un buco, ma era un bel buco, con del terreno interessante, evidentemente un terreno che aveva delle caratteristiche particolari al punto che il morto dall’Egitto di migliaia di anni fa stava a Torino in una teca per il nostro piacere culturale. Del resto chi non si sveglia una mattina e pensa che è proprio la giornata giusta per andare a farsi un tour dei morti. Uno scheletro vero, di una persona vera, chissà chi, infilata in un buco. Bellissimo rega’, bellissimo. Poco dopo c’era questa mummia, nel senso di cadavere conservato dentro delle bende, di uno scribacchino, un funzionario dell’epoca, che è morto ovviamente, essendo uno che in un certo senso contava, lo hanno fasciato, inserito in un sarcofago con i propri oggetti personali, amuleti, che ne so cocci, cosette sue, calato nel suo sarcofago e via biglietto di sola andata per Torino, in una teca. Ci pensate? Io impazzisco. Sfilze di morti fasciati nelle bende, che sia chiaro, cambiano da epoca ad epoca bende e rito, ed è l’unica cosa interessante, perché tutto il museo parla della civiltà egizia come se questi avessero una sola cosa interessante e solo quella: il rito del morto. Per carità, ci sta, ma davvero il rito funerario è arte? E che lo sia o no, ammettiamo pure che lo sia, è davvero un elemento, un momento, un passaggio da esporre come se fossero numeri da circo? Che senso ha esporre i morti? E se non è arte, ma una componente di una civiltà evidentemente più grande di ciò allora perché incaponirsi sulle mummie? Vedete? Qui c’è una mummia col sarcofago. E qui un’altra mummia con sarcofago e col suo gatto, anch’esso mummificato. Certo ok tutto a posto, tutti tranquilli, hanno mummificato pure il gatto, oggi volevo proprio vederlo un gatto mummificato. E qui la sua sedia e i vestiti per la vita ultraterrena. E i due chilometri di testo del libro dei morti. Qui una coppia, era una tomba matrimoniale, due sarcofagi e due mummie yeah! Qui c’è la galleria con dentro le mummie di ogni età, vanno dai neonati fino ad alcune mummie adulte, ma se non vi regge lo stomaco potete evitarla, c’è un avviso prima. È vero. C’è la galleria che spiega come funziona il processo di mummificazione che in ogni caso è cambiato nel corso delle epoche e prima di entrare in questa galleria c’è proprio un disclaimer che parla di questo dilemma etico: esporre o no i morti? Io sono entrata a vederli, so che mi lamento e me ne sono lamentata tutto il tempo, ma Luca ormai è abituato e di solito ride, però la curiosità mi mangia viva e allora anche se non tollero la vista di cadaveri, di nessun tipo, e sono sinceramente sensibile al tema, sono andata a vedere le mummie dei neonati e no, il dilemma etico per me parte da ben prima della decisione di esporre o no i morti, ha senso certamente, dal punto di vista culturale, come la buona parte di voi direbbe, ma è anche vero che la maggior parte di voi attraverserebbe questo museo, e buona parte della cultura di cui siamo invasi, come un fantasma letterario attraversa i muri, senza curarsene e senza notarlo nemmeno. Quindi non venitemi a dire niente per favore, ok? C’erano gli animali domestici mummificati, i pet, gatti, cani, piccoli coccodrilli, uccellini, uno spettacolo raccapricciante, pareva di stare nel castello di francesco ferdinando in boemia perdio. Pare che, nell’antico egitto, ci fossero le bancarelle con gli animali mummificati in vendita, che magari se ti moriva un parente e tu volevi che un dio in particolare lo prendesse sotto la sua tutela allora lo tumulavi con un animale, mummificato in sacrificio, però il problema è che se non te lo mummificavi tu l’animale, è possibile che ti vendessero un fake, tipo come il mattone al posto dell’iphone e il dio col cazzo che ti tutelava. Succedeva anche nell’antico egitto, ma ste cose al museo non te le dicono, devi informarti ed è forse per questo che serve il museo, a traumatizzarti. Ovviamente gioco, più o meno, non è un posto in cui muoio dalla voglia di tornare e non ho un interesse così estremo verso i riti funerari in generale, né verso i cadaveri, però è chiaramente un’opinione personale. È ancora più controverso, a mio avviso, che quelli che abbiamo visto, essendo quelli meglio conservati e “facilmente” ritrovati erano in un certo qual senso quelli che se lo potevano permettere, che avevano soldi per un processo costoso, che avessero soldi per occupare spazi molto grandi anche da morti, che avessero talmente tanta roba al punto che valesse la pena di portarsela appresso in un’altra vita, gente che scriveva per loro lunghissimi testi di presentazione per il regno dei morti, il libro dei morti è una sorta di curriculum praticamente e quindi mi immagino che anche oggi noi stiamo qui a celebrare chi si è potuto permettere un posto nel futuro, quelli che si so fatti il sarcofago più bello e grosso, i vestiti dei tessuti migliori e la storia è sempre la stessa insomma. Fatto sta che se fosse come dicono loro, nell’aldilà noi saremo quelli co le pezze al culo senza uno straccio e decomposti per intero, loro invece c’avranno pure gli animali da compagnia e un curriculum coi controcoglioni. Chiamali scemi.
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patemi-pk · 1 year
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Sapere che twisted-wind ha tolto tutti i suoi lavori da Deviantart per colpa delle AI, mi fa prendere dal luddismo.
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toscanoirriverente · 5 years
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raganelle-blog · 6 years
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L'intervista mancata a Ted Kaczynski alias "Unabomber"
L’intervista mancata a Ted Kaczynski alias “Unabomber”
Più di dieci anni fa tentai di intervistare in carcere, per via epistolare, Unabomber: l’intervista (ne ero consapevole già all’epoca, ancor prima di ricevere il diniego ufficiale da parte delle autorità carcerarie) non si concretizzò a causa di una serie di motivi non dipendenti dall’intervistatore né, credo, dall’intervistato che, almeno in passato, è sempre stato abbastanza “generoso” con…
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Contro il luddismo dei dati
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Luddisti che distruggono un telaio-fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:FrameBreaking-1812.jpg
Uno degli errori che si fa spesso quando si analizzano fenomeni tecnologici sia quello di non fare un’adeguata valutazione dei pro e dei contro. Ho l’impressione che spesso la tendenza sia quella di considerare solo un lato della discussione e sminuire, magari anche involontariamente, le argomentazioni contrarie ad esso.
Credo di essere stato io stesso colpevole di cadere troppo velocemente nel luddismo mentre mi informavo per questo blog, ed ho quindi deciso di radunare in questo post alcuni lati positivi dei big data e dell’era della morte della privacy.
Innanzitutto, mi sembra che la tendenza alla demonizzazione in questo campo sia dilagante. Sono in pochi a capire veramente cosa voglia dire ‘privacy online’,e ancora meno la spiegano correttamente.  Ciò è dimostrato dal fatto che le due tendenze principali siano il menefreghismo ed il considerare le aziende che forniscono prodotti online come ‘malvagie’.  La scelta tra le due non sembra guidata da una reale soppesazione tra pro e contro, ma piuttosto dal semplice sentimento.
Un’altra considerazione è quella che, comunque, i dati servono; non solo per fare soldi, ma per il progresso stesso. Per quanto siano possibili utilizzi discriminatori o non etici, i dati sono anche le fondamenta per creare una migliore distribuzione delle risorse, per riuscire a fare passi avanti nel campo della medicina, per contrastare il cambiamento climatico e per molti altri fini, decisamente più etici. Non darei per scontato che un’inversione di tendenza in materia di quanti dati vengono raccolti dalla nostra attività online sia priva di ripercussioni negative, oltre che sull’economia, anche su noi stessi.
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L’intelligenza artificiale, nella sua accezione moderna, ha bisogno di ingenti quantitá di dati per funzionare - fonte: https://www.flickr.com/photos/mikemacmarketing/30212411048
Credo inoltre non sia troppo tardi per riappropiarci della nostra anonimità (che già ora non è da dare come persa). Il fatto che sia così facile raccogliere dati non deve per forza voler dire che questi debbano essere ricollegati alle nostre singole identità. Forse una battaglia che ha più senso combattere è quella contro la profilazione individuale: in sostanza rivendicare il diritto di essere un numero in una percentuale; sembra invece che molti vogliano riuscire ad essere inesistenti, a non lasciare tracce-cosa che è alquanto difficile già da molti anni prima della rivoluzione digitale.
Comunque vada, il passato dimostra che si ottiene molto di più cercando di sfruttare al meglio l’ondata di cambiamento piuttosto che opponendocisi. Non credo un futuro in cui siamo completamente anonimi e non lasciamo tracce online sia ancora una prospettiva possibile, quindi credo sia arrivato il momento di accettare che il concetto di privacy vada ridefinito e guardare agli sviluppi futuri piuttosto che restare appesi al passato. -Luca Mattiussi
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superfuji · 3 years
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La libertà di parola è un diritto conquistato dopo secoli di battaglie. Abbiamo attraversato vere dittature, guerre, scontri politici e sociali, guerriglie in strada e dibattiti nei salotti. Adesso non possiamo tornare indietro assecondando quelle fazioni che istigano i cittadini al luddismo ideologico per il proprio tornaconto. Libertà di parola vuole dire non incorrere nella censura della TV di Stato quando si cerca di difendere le minoranze, non di certo propagandare posizioni discriminatorie. Non è più una questione legata al manicheismo: Fedez non è diventato Gramsci e Pio e Amedeo non sono Hitler e Goebbels; esistono delle sfumature che però non possono prescindere dal riconoscimento di quel che è giusto e ciò che è sbagliato. E questa destra, che ormai parla solo più per bocca  di censori e cacciatori di streghe, rischia ancora una volta di trovarsi dalla parte sbagliata di questa scelta.
L’Italia è il Paese dove in tv puoi usare epiteti razzisti e omofobi ma mai contestare il potere
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crazy-so-na-sega · 3 years
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tempo  vuoto
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Non fa differenza se da noi si arriverà a effettivi episodi di luddismo, oppure no: domani, il tempo libero non sarà più considerato come “vera” vita ma come tempo vuoto, come una poltiglia di tempo impossibile da dominare, un vegetare privo di senso, e come tale verrà odiato. A questo destino non scamperanno neppure i pochi privilegiati a cui sarà permesso ancora di lavorare, e neppure durante il loro tempo di lavoro. Infatti anch’essi verranno derubati della possibilità di appagare la loro cupiditas atque voluptas laborandi, dato che dovranno accontentarsi del ruolo di “guardiani dell’automazione”: cioè di attività che si differenzieranno dal non far nulla solo ancora per il motivo che verranno pagati. 
-L’uomo è antiquato II-
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abr · 4 years
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Note per Negazionisti
Premessa: Negazionismo è termine spregevole, mutuato da chi neghi l’Olocausto, usato dal mainstream media colluso e asservito per sminuire chi, attenzione, NON sta negando l’esistenza di una pandemia ma GIUSTAMENTE contesti COME viene gestita e comunicata,  additando le pratiche opache, losche e liberticide di MOLTI GOVERNI e delle loro fanfare fake. Stessissimo schema usato con i (non “il”) Climate Change e giù fino ai casi Bibbiano.
Ciò  detto, anche ‘sti Negazionisti ci stan mettendo del loro per dar corda al mainstream media che li vuole squalificare.
Ad esempio,  prendersela con “i profitti della lobby farmaceutica”.  Omioddìo il profitto (altrui), però certo che i posti di  lavoro ... odora così tanto di Novecento che merita una sola risposta: OK BOOMER.
Stessa cosa per le ansie contro il 5G (checcentra? eh per il luddismo paleo socialista, nazional-socialista o global internazionalista che sia, tutto fa brodo decrescista): ricordano  le scie kimike. Ringraziate lo sviluppo tecnologico delle comunicazioni se internet c’è e ci siete, aventi parola e non totalmente dipendenti dall’informazione di regime erogata dai professionisti delle fake news.
Altro errore blu da paleo luddisti è accostare la paura delle tecnologie alla imposizione del “denaro elettronico”.  Quella è una operazione STATALISTA, arretrata sul piano tecnologico, del tutto analoga alla sottrazione di libertà in atto mediante pandemia. E’ indicatore della situazione pre-agonica delle Monete Fiat post STATALIZZAZIONE DELLE BANCHE CENTRALI che  ha portato alle monete garantite non dal risparmio ma dal DEBITO (il più gigantesco schema di Ponzi mai visto). Proprio la tecnologia sta invece offrendo il modo di uscirne, scardinando si spera questo GULAG STATALISTA grazie alla diffusione di monete GARANTITE DA NESSUNO tipo bitcoin.
Menarla poi col “noi vogliamo politici che...”: CI DIFENDANO?! Non siete ancora stufi d’esser presi per il chiulo dal grullino o dal gerarca di turno che vi promette aprirà tutto come la scatoletta di tonno, salvo poi accomodarsi sulla cadrega? L’unica via d’uscita E’ MENO POLITICA, PIU’ DELEGA PIU’ SUSSIDIARIETA’ PIU’ IDENTITA’ PIU’ LOCALISMO. Il potere meno tossico è quello sminuzzato in pezzettini piccoli tipo Svizzera.
Additare infine i Fauci e i Gates o anche  i Soros come le “menti finissime” dietro a tutto quello che sta succedendo, significa cadere in un tranello: sono I GOVERNI, INDIVIDUI ALLA CONTE E BUROSAURI ALLA ARCURI A FREGARSI LE MANI SODDISFATTI per quel che sta succedendo. Ma anche loro sono beneficiari del bonifico, non sono chi l’ha prodotto.
Chi c’è davvero dietro a tutto questo? Chi sta godendo di immensi vantaggi per quel che sta succedendo nel Mondo dopo averlo causato direttamente (anche se imho non possiede le strutture e capacità per averlo pianificato: gli è sfuggito di mano ma ne approfitta): se avete le palle per dirlo E’ IL GOVERNO CINESE, l’apoteosi dello statalismo liberticida assassino.  
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soldan56 · 5 years
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Il leader della Lega ha bruciato tutti i ponti della politica e non può più tornare indietro. Solo un drappello di giornalisti e di intellettuali disperati può sognare ancora un mondo dominato dall'odio e da un luddismo antiumanitario. Giocate, divertitevi, fate casino. Ma avete già il fiatone.
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giornalepop · 5 years
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L'EVOLUZIONE SECOLARE DELLA MACCHINA PER CUCIRE
L’EVOLUZIONE SECOLARE DELLA MACCHINA PER CUCIRE
La macchina per cucire è stata il sogno di molte persone ancora prima di essere stata inventata. Rende facili, spedite e precise le noiose cuciture a mano, altrimenti ripetitive e problematiche, per chi non è un sarto o una ricamatrice di professione.
Inizialmente fu inventata la macchina per cucire industriale e subito dopo fu adattata all’uso domestico. Le prime macchine da cucire domestiche,…
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iannozzigiuseppe · 7 years
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L'ultimo racconto di Ed Wood
L’ultimo racconto di Ed Wood
L’ultimo racconto di Ed Wood
Iannozzi Giuseppe
ED WOOD: “Ce l’hai due monete d’oro?” LEI: “Prima dimmi a che ti servono… Poi, forse, te le darò.” ED WOOD: “Per i peccati.” LEI: “E il pane ce l’hai?” ED WOOD: “Quello sì, anche se è un po’ ammuffito.” LEI: “Il pane è il vero oro. Il pane agli affamati e ai mangiapeccati.” ED WOOD: “Il pane costa l’ira di Dio. Hai ragione.”
Il cadavere è lì, al suo…
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