#leopardi+ranieri
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Quel ch'io sento per lui non mi par cosa mortale
Dalla lettera di Antonio Ranieri a Giovanni Battista Niccolini in data 10 Novembre 1844:
"Io sono stato infermo nell'ottobre per l'amarissima tenerezza della memoria del Leopardi: e veramente l'esser fatto di terra sensibile è troppo funesto dono. Ho avuto bisogno di un mese intero di ferie per collocare nel suo posto quel monumentino già da gran tempo finito. La chiesetta di S. Vitale a Posilipo è aggregata alla diocesi di Pozzuoli. Chi può dirvi quante volte sono dovuto andare ad inchinare quel vescovo per ottenere i debiti permessi! Il permesso già datone dall'antecessore non giovava! Ed in mezzo ad opere così lacrimevoli e pietose, in contrade così allagate da ogni più grave e pestifera superstizione, giungere un solenne articolo del Sainte-Beuve in cui si prova con documenti l'ateismo del defunto. Dio onnipotente! Che secolo è questo che viviamo! Tanto grande ingegno ci vuole per intendere le terribili conseguenze che un discorso tale può portare in contrade tali! Ah! quanto desidero di vedervi per narrarvi quel che ho dovuto spendere e soffrire. Ma lasciamo ciò; e, rispondendo, usate in subiecta materia, gli universali. La cassa in cui giacciono i suoi avanzi, volli colle mie braccia trasferirla dalla stanza sotterranea nel vestibolo della chiesa, dove l'ho fatta murare sotto il monumento. Ebbi l'imprudenza d'aprirla. Oh Dio! Nulla potette il piombo e l'iniezione contro un disfacimento cominciato già molti anni prima della morte! Gli avanzi della carne disseccata mi rendettero più atroce lo spettacolo, perchè l'occhio offuscato e stupido di lacrime e di dolore cercava le antiche forme sotto la nuova dissoluzione. Insomma nulla mi valse l'avere nella mia passione per la notomia veduti migliaia di cadaveri e rotte e cincischiate molte ossa e carne umana. Il cuore non obbedisce alle infami leggi della materia; e quindi stesso io traggo un argomento contrario alla fiera sentenza che parve sì certa al defunto. Quel ch'io ho sentito e sento e sentirò per lui non mi pare cosa mortale; o almeno non posso concepirla come tale. Ora un solido marmo custodisce quelle ossa. Preghiamo l'Altissimo che i liberali (i neo-guelfi) non pervengano a turbarne l'eterno riposo."
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eh mannaggia
#giacomo leopardi#antonio ranieri#italian literature#sorry for the quality I drew this on an online board#uhh art tag
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"Napoli 1 luglio 1837
Mia cara Fanny
La specie di dolore ch’io sento non fu mai sentita da nessun uomo, perchè mai non fu e mai più non sarà fra gli uomini un’amicizia uguale a quella che mi stringeva al mio adorato Leopardi. [...] com’è possibile di non credere al male in questo infausto pianeta, se Iddio, o il caso, o il fato, o qualunque sia questo potere cieco e tirannico che ci governa, ha potuto consentire che si desse al mondo un amore, una necessità simile a quella che era fra Leopardi e me, e che uno di noi fosse condannato a sopravvivere all’altro! [...]
Egli mi spirò fra le braccia [...] non credendo, insino all’ultimo istante, di dover passare, finchè un secondo prima non mi disse: Addio, Totonno, non veggo più luce. Io gli accompagnai il polso che salì lentamente, finchè fu spento, gli collai le mie labbra sulle sue, che già fredde non risposero più a’ miei baci, e così mi persuasi che non era più."
RAI MI RACCOMANDO A CIÒ CHE FAI RAI
NON MI TRADIRE. NON. MI. TRADIRE.
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Heartstopper 1x08 | Leopardi 1x02
#dovevo farlo o non andavo a letto#leopardi#leopardi rai#giacomo leopardi#antonio ranieri#heartstopper
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questa seconda parte dell'episodio davvero troppo troppo troppissimo incentrata su fanny e su ranieri e fanny
#cioè pare che boh leopardi abbia pensato solo a lei fino alla fine dei suoi giorni e che fosse il centro della sua vita#poi come dire non ce ne fotte un cazzo della storia tra ranieri e fanny grazie
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you know he's the one when he starts introducing Leopardi by talking about the years in Naples and Ranieri
#i mean he's gay and Neapolitan#i should have seen it coming#italian literature#literature#giacomo leopardi#antonio ranieri#naples
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Based on this post.
At first I thinked about some Renaissance artist (see: Michelangelo), but then I remembered that 4 January (so 11 days ago) it was the deathday of Antonio Ranieri so I made this.
Also because is true that the Improvisatori were the pop/consumeristic/slay spectacle of the time, and Tommaso Sgricci was our Elton John.
Habby complemorte repressed bisexual narcoleptic king!!!
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HOW ARE WE FEELING THAT RAI 1 DECIDE THAT GIACOMO AND RANIERI ARE NOT JUST ROOMATES ANYMORE?
WE FUCKING WON
#giacomo leopardi#Leopardi il poeta dell'infinito#leopardi x ranieri#Giacomo Leopardi and Antonio Ranieri#rai 1#gay kiss#as gays keep winning
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Certo! Così siete in 3. E noi da questo dobbiamo trarre ???
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#cutie pies#nice ones#i'm in paradise#stickers#italian literature#golden couple#leopardi+ranieri#ai art
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[Nei Sette anni di sodalizio non viene detto che i due dormissero insieme nello stesso letto, ma soltanto nella stessa stanza, e non certo per spassarsela, ma perché Leopardi, a quel tempo in pericolo di vita a causa di una malattia polmonare, necessitava di continua assistenza, anche notturna.]
Questo post è bellissimo ed esaustivo, infatti lo sto rebloggando per rileggerlo con tanto amore, ma non posso fare a meno di confrontarlo con il contenuto di un'esperienza medianica avuta un paio di mesi fa: insistetti nel voler leggere un articolo trovato su internet che teorizzava l'omosessualità di Leopardi, ed egli, con veemenza, quasi risentito, ma non propriamente arrabbiato, mi disse: "Ma se io sono morto con il desiderio di essere amato da una donna!..." E tengo a precisare che questa fu l'unica volta che si riferì a sé stesso come "morto"; prima di allora mi aveva detto, al contrario, di non essere mai morto; quindi, se ha usato questa parola, suppongo che lo abbia fatto per attirare la mia attenzione e dare più forza al suo messaggio.
Giacomo Leopardi e Antonio Ranieri: a love story
Nessuno me l'aveva chiesto ma eccovi tutta la gaietà di cui avete bisogno, fellow italian gay nerds.
Direi di iniziare col porci la domanda che tutti (ma tutti chi?) si pongono: ma ‘sti due stavano davvero insieme?
Certo, all’epoca non è che si poteva parlare di “stare insieme” come lo intenderemmo oggi. Non alla luce del sole, comunque (ricordateve che sempre dell’Italia si sta parlando).
Più corretta sarebbe, forse, la domanda: ma ‘sti due si amavano?
Iniziamo con i fatti:
Due anni dopo essersi conosciuti, Ranieri propone a Leopardi di andare a vivere insieme a Napoli con la scusa poiché era convinto che il clima potesse aiutarlo a farlo sentire meglio.
Nel 1833 inizia la loro convivenza nella città del sole, suscitando non pochi pettegolezzi, come dichiarato dallo stesso Ranieri:
sì, ragà, dormivano insieme.
Non poche persone erano insospettite dalla natura del loro rapporto: la padrona di casa riteneva inopportuno il fatto che due uomini vivessero e dormissero insieme; già a Recanati giravano voci sul conto di Leopardi, alimentate dalle notizie che giungevano da Napoli; perfino a Roma si parlava di quanto fossero inseparabili. Queste voci non facevano piacere a nessuno dei due (in other news l’acqua è bagnata), soprattutto per lo scherno che ne seguiva.
giacomino che si rincuora del fatto che ranieri venga deriso perché tanto viene deriso anche lui: boyfriend goals
Ok, torniamo alla domanda: si amavano?
Credo che possiamo affermare con una certa sicurezza che, almeno da parte di Leopardi, l’amore era tanto, era forte ed era viscerale. Prima che Ranieri partisse per andarlo a prendere e portarlo a Napoli, Leopardi gli scrisse una lettera, una cui parte recita come segue:
Altre lettere, ancora altre dichiarazioni.
Questa è la mia preferita:
Quindi, in conclusione, guagliù: Leopardi era cotto.
Ora, vi starete chiedendo: ma Ranieri ricambiava?
Eh, qua si fa più complicata la faccenda.
Credo che, per capirlo, sia fondamentale ricordare che Antonio Ranieri, oltre che uno scrittore, fu anche un personaggio politico: nel 1848 prese parte alla rivoluzione, in seguito a cui fu eletto al Parlamento napoletano e, poi, fu Senatore del Regno d’Italia, incarico che lo portò ad occuparsi della questione meridionale.
Sappiamo anche che “Sette anni di sodalizio con Giacomo Leopardi” non è un’opera del tutto attendibile, ed è proprio perché non lo è, che la ritengo importante.
In questo libro, Ranieri praticamente descrive Leopardi come qualcuno che dipendeva da lui in tutto e per tutto, anche economicamente, ma sappiamo che non era vero e che, anzi, era Leopardi a farsi inviare soldi da Recanati per mantenere entrambi.
Inoltre, Ranieri aveva anche la sua reputazione da donnaiolo da mantenere, e il fatto di essere sopravvissuto a Leopardi gli ha dato il controllo sulla propria storia. Ranieri ha potuto decidere cosa raccontare, cosa omettere, cosa modificare della propria storia, mentre la scriveva.
Invece che considerare troppo quest’opera, quindi, come fonte diretta e veritiera, forse è meglio considerare come fonte diretta e veritiera il contesto in cui è stata scritta. Ricapitolando:
Ranieri era un patriota
fu un personaggio pubblico molto in vista
il suo rapporto con Leopardi suscitava già moltissimo interesse
era l’800
Per fortuna, abbiamo anche un’altra fonte, forse ancora più diretta e veritiera. Abbiamo una lettera che, di certo, Ranieri ha scritto con molta sofferenza. Dato che si tratta di una lettera a Fanny Targioni Tozzetti, carissima amica sia di Antonio che di Giacomo, si tratta di una scrittura molto intima, non artefatta come i “Sette anni di sodalizio”, ma vera.
Si tratta della lettera che Ranieri scrisse in seguito alla morte di Leopardi, avvenuta proprio tra le sue braccia.
E ancora,
La lettera prosegue con il racconto della lotta che Ranieri dovette affrontare e degli sforzi che dovette fare (e che fece) per salvare il corpo di Leopardi che sarebbe stato altrimenti gettato in una fossa comune, a causa del colera che, a Napoli, faceva innumerevoli vittime ogni ora. Ranieri riuscì comunque a far seppellire Leopardi accanto ad un altro grande, grandissimo poeta, Virgilio, e a far erigere un monumento in sua memoria in quel Parco Vergiliano che tutt’oggi si può visitare.
In conclusione: stavano insieme? Di sicuro non come intendiamo noi oggi lo “stare insieme”, ma hanno vissuto insieme, dormito insieme e condiviso ogni cosa per quattro anni. Si amavano? La risposta è sì. In qualunque modo la si voglia vedere, negare che tra i due ci fosse un sentimento vero e profondo mi risulta davvero impossibile.
Again, scusate per questa cosa che nessuno ha chiesto, ma io avevo bisogno di fare questo post e sono sicura che ci sono un paio di persone che, forse, avevano bisogno di leggerlo.
#giacomo leopardi#antonio ranieri#love is love#per amore di verità#non veggo più luce#tunnel#vuoto quanto-meccanico#fisica quantistica
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comunque non vorrei dire ma Giacomo Leopardi era un bi loser boy ante litteram E LO AMO PROPRIO PER QUESTO (Antonio Ranieri palesemente il suo canon event (cotta per un ragazzo etero))
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la rai ha detto potete avere un secondo di leopardi e ranieri gay. as a treat.
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Ma Ranieri si deve sempre inginocchiare davanti a Leopardi
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Last evening I rewatched Il giovane favoloso and decided to try a programme screen-to-gif to capture some scenes, I wanted to collect the most large number of parts with the Leopardi siblings and I managed to create almost 22 gifs, until at some point Raiplay went coocoo bananas and happened this:
This is, most likely, the scene when Paolina Leopardi understand that she will have a shitty lowqual life due to her pressing parents and social conditions of the time, and her great, beautiful brain just end processing it.
Good job Martone to having use this direct way of storytelling to explain this to us.
#in any case Isabella Ragonese how much you are beautiful#yeah she was maybe too pretty to play Paolina but still she take it#broke: watching Il giovane favoloso to understand better the man Leopardi behind the poet and genius#woke: watching for the homoerotic tension behind Leopardi and Ranieri#bespoke: watching it to cry for the great love and affection between the Leopardi siblings#giacomo leopardi
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