#leadership giovanile
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pier-carlo-universe · 6 days ago
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Cambiamenti Climatici e Sostenibilità Ambientale: Il Ruolo Attivo dei Giovani nella Lotta per il Futuro del Pianeta. Di Alessandria today
La crisi climatica è una delle sfide più urgenti del nostro tempo, ma grazie alla crescente consapevolezza ambientale, soprattutto tra i giovani, il futuro può ancora essere riscritto
Una Generazione Consapevole e Impegnata per un Domani Sostenibile. Introduzione.La crisi climatica è una delle sfide più urgenti del nostro tempo, ma grazie alla crescente consapevolezza ambientale, soprattutto tra i giovani, il futuro può ancora essere riscritto. I movimenti globali per il clima, le iniziative individuali e collettive, e l’adozione di stili di vita sostenibili rappresentano una…
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lamilanomagazine · 11 months ago
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Bari, associazione Tou.Play per la presentazione dei risultati del progetto Join sul protagonismo e la cooperazione femminile
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Bari, associazione Tou.Play per la presentazione dei risultati del progetto Join sul protagonismo e la cooperazione femminile Venerdì 2 febbraio, alle ore 17.30, nella sala giunta di Palazzo di Città, l’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano incontrerà i membri dell’associazione giovanile Tou.Play in occasione della presentazione dei risultati di “Join: una rete transnazionale di giovani donne per una transizione ecologica giusta e sociale”, il progetto finanziato dal programma europeo Erasmus+, nato con l’obiettivo di creare reti di promozione di partenariati regionali e decisori politici locali, attuati in stretta cooperazione con i giovani di tutta Europa. Join mira, infatti, a creare uno spazio di cooperazione transnazionale tra giovani donne attraverso canali che consentano lo sviluppo di processi congiunti di partecipazione e advocacy, generando azioni che promuovano l’empowerment, la leadership e l’azione civica e politica delle giovani donne che vivono in aree urbane e rurali. Il progetto costruisce un contesto favorevole per ideare, innovare e promuovere iniziative che costruiscano soluzioni alle sfide socio-ambientali del nostro tempo, puntando a scenari più inclusivi, equi, egualitari e sostenibili. Per raggiungere questi obiettivi, sei giovani donne, individuate in un gruppo di quaranta, hanno partecipato a una mobilità internazionale ad Alentejo, in Portogallo, dove si sono confrontate con altre coetanee provenienti da Grecia, Portogallo e Spagna per raccontare le proprie realtà, condividere buone pratiche e sostenersi nella creazione di progetti da implementare nelle rispettive realtà locali. Dall’incontro è emerso che a Bari c’è un basso grado di consapevolezza comunitaria sulle questioni di genere e ambientali e sulla loro correlazione, specie fra le donne e le famiglie delle fasce più vulnerabili della popolazione. Inoltre, vi è una mancanza di leadership femminile per quanto riguarda le tematiche ambientali, mentre la città non è autosufficiente dal punto di vista alimentare ed energetico: c’è poca autoproduzione di cibo e grande consumo di prodotti confezionati, c’è un basso grado di circolarità ed è difficoltoso lavorare sul riutilizzo degli scarti. Dall’analisi di questi bisogni il gruppo di giovani ha realizzato una serie di iniziative locali chiamate giocosamente “La Fatic”, il lavoro faticoso, con l’obiettivo di creare una maggiore connessione tra i quartieri urbani e i sistemi alimentari autosufficienti, promuovere le occasioni di occupabilità delle donne e alimentare forme più profonde di partecipazione locale attraverso la sensibilizzazione e il coinvolgimento. Il gruppo ha così organizzato dei laboratori di riuso creativo dei rifiuti e contribuito a momenti di partecipazione attiva della cittadinanza (pic nic senza plastica, attività di pulizia degli spazi comuni, animazione territoriale e momenti inaugurali come quello del parco Maugeri al Libertà). Il gruppo ha poi raccolto le impressioni di tutte le donne coinvolte in queste attività e ha tratto le proprie conclusioni sull’impatto di queste azioni sul tessuto sociale cittadino. I risultati presentati nel corso dell’incontro di domani saranno poi condivisi con i partner europei in occasione di un seminario in programma dall’8 all’11 febbraio in Grecia, nei pressi di Corinto, in una seconda mobilità che riunirà tutte le partecipanti di Join in Europa. All’incontro di oggi sono stati invitati a partecipare i rappresentanti della commissione Pari opportunità del Comune di Bari e della Consulta dell’ambiente della città. Per ulteriori informazioni Davide Colafemmina - +39 324 747 2073 – [email protected] A questo link la presentazione del progetto... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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siciliatv · 1 year ago
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Democrazia Cristiana di Favara: Nuovo Corso con Giuseppe Nobile
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Ieri sera, l'Hotel Alba Palace è stato il palcoscenico di una svolta per la Democrazia Cristiana di Favara. Giuseppe Nobile è stato eletto segretario cittadino, segnando un passo deciso nella leadership del partito. Con un background politico locale Nobile si propone di guidare con dedizione e visione, portando una ventata di novità. L'assemblea ha visto la partecipazione di figure di spicco, tra cui il segretario nazionale Salvatore Cuffaro, Stefano Cirillo, Segretario Regionale, il Capogruppo DC all’ARS l’On. Carmelo Pace e Antonietta Vita, Segretario Provinciale DC. La presenza di tali rappresentanti evidenzia il sostegno e l’attenzione a livello nazionale e regionale per il percorso intrapreso dalla Democrazia Cristiana di Favara. I consiglieri comunali Ignazio Sorce e Salvatore Fanara hanno affrontato tematiche cruciali, mostrando la coesione e l'attenzione ai problemi dei cittadini. Il nuovo team di vertici riflette diversità di competenze, con Raffaella Vinciguerra come vice segretario e, Cristina Gargano e Giuseppe Bellavia rispettivamente Presidente e Vice Presidente. Marianna Zambito e Linda Bosco contribuiranno con competenze all'organizzazione, mentre i dipartimenti Pari Opportunità e giovanile saranno curati da Erika La Russa, Antonietta Iacono e Almerinda Petrino. Per il dipartimento giovanile Francesco Rimini, Antonio Palumbo e Marco Dulcetta. L'elezione di Giuseppe Nobile rappresenta una nuova fase per la Democrazia Cristiana di Favara, pronta ad affrontare le sfide del futuro sotto la guida di questo nuovo e promettente team di vertici. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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De Luca e Fedez, show tra tatuaggi e trap: "Ti voglio bene: metti una camicia e ti candido"
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(Adnkronos) - No ai tatuaggi per i 50enni, bocciatura per la musica trap, sì alla candidatura di Fedez. Vincenzo De Luca show a Muschio Selvaggio, nel podcast di Fedez e Mr. Marra. Il governatore della Campania è ospite nella puntata in cui viene dedicato ampio spazio alle nuove generazioni, alle esigenze e ai problemi dei giovani.  De Luca e Fedez De Luca in passato ha criticato apertamente le persone tatuate: in studio, si trova accanto a due persone che "non hanno un centimetro di pelle libera... Un ambientino accogliente", dice il presidente della Campania, che si presenta con un messaggio per Fedez, 'stangato' per il celeberrimo bacio con Rosa Chemical al Festival di Sanremo 2022: "Eri avvinghiato ad un mollusco, un lombrico e ti slinguazzavi… Non lo fare più". I tatuaggi Capitolo tatuaggi: "Il mio pregiudizio è per i 50-60enni che hanno crisi di giovanilismo", sintetizza De Luca. Al governatore viene sottoposto un brano di musica trap, pochi secondi e "direi che può bastare… Il testo? Non ho capito niente, chiederò a Rocco Hunt e mi faccio fare la traduzione".  Il governatore viene aggiornato sulle guerre tra rap che anche in Italia, in particolare a Milano, sono entrate nella cronaca: "Dall’America arrivano gli esempi più idioti e demenziali… Shiva? Non lo conosco, lo proporrei per il metodo pedagogico Singapore: la polizia municipale è dotata di un frustino di bambù, ti danno venti frustate tra capo e collo…".  "Credo che voi, al di là degli impiastri che vi mettete addosso, abbiate una grossa responsabilità" verso il mondo giovanile. "Abbiamo ragazzi che hanno adottato comportamenti ed espressioni dei personaggi nei telefilm. Mi sciocca che ci siano ragazzi, il sabato sera, con il 'ferro' in tasca. Io ritengo che abbia pesato negli ultimi 20-30 anni la perdita del principio di autorità: in tante realtà, lo Stato non c'è. Ragazzi che sparano con pistole ad acqua ai professori… Queste cose negli altri paesi comportano il blocco nel percorso formativo di una persona".  Napoli e Campania Si parla di Napoli e della Campania: "Nei quartieri popolari la camorra ancora offre lo stipendio a chi fa il palo nella piazza dello spaccio. Dobbiamo ancora lavorare molto da questo punto di vista. E' chiaro che queste situazioni nascono più facilmente in un contesto che offre poche opportunità". Capitolo 'politica': "C'è un punto che separa il trasformismo dal realismo politico: bisogna avere l’onestà di dire ai cittadini italiani 'ho cambiato idea per questo motivo'… Altrimenti, sei un trasformista...". La politica riesce a coinvolgere i giovani? "Io mi metto nei panni di un ragazzo: quando sento un esponente politico, reggo 30 secondi... Immagino un ragazzo quanto possa reggere". De Luca sul Partito Democratico Nel Pd, come giudica la leadership di Elly Schlein? "I contenuti programmatici sono flebili. La dialettica? Peggio". Pierluigi Bersani? "Un amico, ma è il padre di una puttanata politica come Articolo Uno...". Negativo il giudizio sul governo: "Il sud è stato tradito e calpestato completamente. Bisogna creare un'alternativa, serve un programma che possa persuadere la maggioranza degli italiani: è difficile tenere insieme solidarietà e sicurezza, povera gente e ricchi". Lo candiderebbe Fedez? "Assolutamente, secondo me vai bene. Con una camicia accollata e un dolcevita" per coprire i tatuaggi. "Un po' di trucco? Non esageriamo...".  Chiusura "col botto" Il finale, a sorpresa, è nel messaggio che De Luca rivolge direttamente a Fedez: "Fatti dire un'ultima cosa. Avrei dovuto sfotterti per come stai combinato, invece ho esigenza di dirti una cosa. Hai avuto un'esperienza umana terribile: hai affrontato un tumore, hai avuto un'operazione chirurgica e un secondo intervento. Hai affrontato queste prove della vita con coraggio e generosità, hai utilizzato questi momenti difficili per dare coraggio agli altri. Hai dimostrato di essere un uomo e io ti voglio bene". "Mi ha quasi fatto commuovere, contraccambio", la replica di Fedez, sorpreso e toccato.  [email protected] (Web Info) Read the full article
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carmenvicinanza · 2 years ago
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Crystal Echo Hawk
https://www.unadonnalgiorno.it/crystal-echo-hawk/
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Crystal Echo Hawk, rappresentante della Pawnee Nation of Oklahoma, è una nota imprenditrice e attivista dedita alla salvaguardia dei diritti delle comunità native americane per evitarne la cancellazione culturale.
È una opinion leader e un’acclamata oratrice, una dirigente esperta e innovativa che costruisce reti e significative collaborazioni.
La sua missione è evidenziare l’importanza delle voci, delle storie e dei problemi delle persone native nei media, nella cultura popolare, nell’istruzione e in altri settori chiave per sfidare l’invisibilità e le narrazioni negative.
Nata a Provo, Utah, nel 1972, ha conseguito una laurea in Storia Europea presso l’Università del Sussex, in Inghilterra e poi un master in Pensiero sociale e politico.
È stata direttrice esecutiva della Fondazione Notah Begay III, dal 2009 al 2014, con cui ha guidato la progettazione del programma e l’investimento di 9,7 milioni di dollari nella prevenzione dell’obesità e del diabete, incentivando la leadership giovanile.
Nel 2014 ha fondato Echo Hawk Consulting con l’intento di creare nuove piattaforme, narrazioni, strategie e investimenti che possano aiutare ad attuare un significativo cambiamento nei riguardi delle comunità native americane.
Nel 2016 ha progettato e co-diretto Reclaiming Native Truth, la più grande ricerca sull’opinione pubblica mai condotta da, per e sui nativi che ha realizzato un’imponente mappatura sull’impatto negativo, a ogni livello della società, che possono avere le narrazioni dominanti e l’invisibilità.
Nel 2018 ha fondato e dirige IllumiNative, organizzazione senza scopo di lucro, per tradurre in azione la ricerca formativa di Reclaiming Native Truth.
Sulla scia dell’eredità delle scuole residenziali canadesi per indigeni, Crystal Echo Hawk ha prodotto un podcast che segue le indagini su 400 scuole in 25 paesi, progettate per separare bambine e bambini nativi americani dalle loro famiglie provocando loro enormi traumi.
Questa instancabile donna ha progettato e co-diretto il progetto RNT che ha raccolto e diretto il reinvestimento di 37 milioni di dollari nelle comunità native.
Il progetto di ricerca più recente, l’Indigenous Futures Survey, ha mostrato che la profonda invisibilità dei popoli nativi nella società contemporanea alimenta idee sbagliate tossiche, pregiudizi e razzismo, con conseguenti effetti sulle aspirazioni per il futuro.
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youviralart · 2 years ago
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navigamus-blog-a-vela · 4 years ago
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SAIL 2018 - Nicolò Renna matematicamente primo o secondo al Campionato Europeo Techno Plus - 2018
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7 aprile 2018 - Mondello - Palermo - Quella di oggi, venerdì, è stata la giornata dei fratelli Nicolò e Riccardo Renna, protagonisti ai Campionati Europei Techno Plus organizzati Circolo Canottieri Roggero di Lauria : il primo si è portato al comando del campionato con 6 punti di vantaggio sul francese Garandeau e ulteriori 19 sull’altro transalpino Pouliquen, che perde la leadership scivolando terzo; Riccardo ha piazzato i suoi migliori parziali con un quarto, un primo e un secondo, segnando anche la massima velocità tra tutti i concorrenti, nelle condizioni odierne di 15-20 nodi di maestrale/ponente.Al Circolo Surf Torbole dunque tutti a tifare per Nicolò Renna che ad una sola prova dalla conclusione domani potrebbe conquistare la vittoria a questo Campionato Europeo Plus, che ha un sapore del tutto particolare, dato che vale come prima selezione FIV all’Olimpiade Giovanile di Buenos Aires. Ad un giorno dalla conclusione a Mondello si sono disputate ulteriori 4 regate di finale, che il portacolori del Circolo Surf Torbole Nicolò Renna ha interpretato alla perfezione: un terzo, un primo e due quarti lo hanno portato in testa con un buon margine sul secondo e ancor più dal terzo. “Le prime 3 prove sono state con vento planante, costante e disteso tra i 15 e i 16 nodi, mentre la quarta prova di giornata si è disputata con vento molto leggero sui 4-5 nodi” - ha raccontato a fine giornata l’allenatore Dario Pasta - “con l’ultima prova di sabato, la quindicesima Nicolò si gioca matematicamente il primo o secondo posto contro il francese Garandeau, dato che il secondo scarto è già entrato in gioco nella prima regata odierna”. Gli altri atleti più giovani del circolo Surf Torbole presenti a Mondello, Edoardo Tanas e Nicolò Gatti,  hanno sofferto un po’ il vento forte di questi due ultimi giorni, ma si sono molto divertiti a regatare nel percorso ad M che prevede lo slalom di poppa; qualche inesperienza al giro di boa nell’ultima regata con vento leggero in cui erano messi abbastanza bene, non ha permesso di chiudere meglio la quarta regata iniziata bene. Tra le femmine invece l’italiana Giorgia Speciale ha già matematicamente vinto a due prove dalla conclusione, mentre le ragazze del Circolo Surf Torbole hanno dimostrato grande grinta: prima tra tutte Veronica Leoni ripresasi dall’alberata e i suoi  3 punti in testa, Sofia Renna bravissima con la 7.8 a fare tutte le regate con vento teso e Marta Tanas anche lei ben difesa tra la qualificata flotta.
FROM http://www.navigamus.info/2018/04/nicolo-renna-matematicamente-primo-o.html
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italianaradio · 5 years ago
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Conte, conferenza di fine anno: due ministri al posto del dimissionario Fioramonti
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/conte-conferenza-di-fine-anno-due-ministri-al-posto-del-dimissionario-fioramonti/
Conte, conferenza di fine anno: due ministri al posto del dimissionario Fioramonti
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Conte, conferenza di fine anno: due ministri al posto del dimissionario Fioramonti
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In una lunghissima conferenza stampa di fine anno, a Villa Madama, il premier Giuseppe Conte torna ad elogiare l’operato del governo e rivendica i risultati ottenuti: “Sono orgoglioso del mio governo e di quanto abbiamo fatto finora, percorrendo una corsa ad ostacoli, primo fra tutti la messa in sicurezza dei conti pubblici e il reperimento dei 23 miliardi per disinnescare l’Iva”, ha aggiunto il presidente del Consiglio che esclude un ‘Conte ter’.
“Gennaio sarà l’occasione per fermarsi a riflettere e confrontarsi per cercare di rilanciare l’azione di governo. Già scegliere l’ordine temporale delle misure da adottare sarà una scelta politica, nell’interesse dei cittadini e del Paese, ha detto ancora il premier Conte durante la conferenza stampa di fine anno, sottolineando che “abbiamo già presenti alcune priorità” tra cui “vogliamo snellire la macchina burocratica”.
Tra gli annunci più attesi quello della nascita del ministero dell’Università e della Ricerca separato da quello dell’Istruzione: “Ringrazio il ministro Fioramonti. Abbiamo la necessità di rilanciare il comparto dell’Università. Non è vero che non abbiamo compiuto passi avanti, penso all’Agenzia nazionale delle ricerche. Ora fare qualche sforzo in più, penso a aumentare i fondi sul diritto allo studio. Sono convinto che la cosa migliore per potenziare il settore sia separare la scuola dall’università. Ho pensato, avendo conosciuto già l’operato della sottosegretaria Azzolina, di nominarla ministra della Scuola” mentre Gaetano Manfredi sarà il nuovo ministro dell’Università e della Ricerca. Lucia Azzolina, dirigente scolastico, è attualmente sottosegretario alla Scuola in quota M5S. Gaetano Manfredi è rettore dell’Università Federico II di Napoli.
Snellire la macchina burocratica è invece il primo punto del nuovo cronoprogramma del governo: “Non è un’operazione facile – ha detto durante la conferenza stampa di fine anno – e serve un orizzonte temporale ampio. Scontenterà molti”. Per la pubblica amministrazione, ha aggiunto il premier, “pensiamo anche a nuove assunzioni” soprattutto nelle competenze “digitali”.
Di pari passo va attuata la riforma e la digitalizzazione della Pa: “Se riusciremo a digitalizzare e innovare la Pubblica amministrazione offriremo ai cittadini e alle imprese migliori servizi”, “lo Stato non sarà per le imprese un limite e una costrizione” ed e’ “una riforma a piccolo impatto economico ma con grandi risultati”, ha detto il presidente del Consiglio.
Orgoglioso del reddito di cittadinanza: “misura che rivendico e mi batterò con tutte le mie forze per conservarla”. Lo ha affermato il premier Giuseppe Conte. “Dobbiamo migliorarla in fase applicativa: è molto efficace per contrastare la ‘povertà assoluta’, in 8 mesi abbiamo -60% della povertà. Dobbiamo migliorare la prospettiva occupazionale”, ha aggiunto.
Poi sottolinea l’esigenza di ridurre la pressione fiscale: “Abbiamo da rilanciare il sistema fiscale, semplificare e rimodulare e ridurre le aliquote, per abbassare la pressione fiscale, ha aggiunto il premier Conte. Qualsiasi premier ha preannunciato lo stesso obiettivo, io dico che se vogliamo evitare la bancarotta e una procedura di infrazione (europea, ndr) che ci farebbe molto male, dobbiamo lavorare in maniera molto seria”.
Ma sottolinea Conte, l’evasione fiscale è un furto e va combattuta per abbassare le tasse ed evitare “la bancarotta”, ha aggiunto Conte. “Se non vogliamo mandare il Paese in bancarotta, esporre il Paese a una procedura di infrazione che ci farebbe molto male – ha spiegato – dobbiamo lavorare in modo serio e credibile, l’unica strada sera e credibile che posso offrire è contrastare l’evasione fiscale.
Al Sud il 34% della spesa pubblica: “Il sistema infrastrutturale va modernizzato, serve manutenzione ordinaria e straordinaria per salvaguardare il territorio, per rilanciare il Sud. Una componente essenziale del piano per il Sud è incrementare e rafforzare le strutture anche viarie”. “Vogliamo colmare il divario nord-sud, non pensiamo che con il nostro governo riusciremo a porre fine alla questione meridionale ma senza il Sud il nostro Pil non ripartirà mai”. Per questo d’ora in poi “il 34% della spesa pubblica dovrà essere destinato preventivamente al Sud”.
Rimodulazione Irpef a favore della classe media: “Vogliamo semplificare gli scaglioni Irpef e abbassare la pressione a beneficio della classe media. Avendo creato una no tax area il rischio è che la pressione fiscale pesi di più sulla classe media”. “Sulla flat tax, riteniamo che una articolazione ci debba essere e che debba essere rispettato il principio della progressività dell’imposizione fiscale”.
Occupazione per i giovani: “A ottobre siamo al 27,8 di disoccupazione giovanile. E’ un piccolo segnale, dobbiamo fare di più. Dobbiamo lavorare per incentivare il lavoro al Sud perché è lì che i giovani soffrono in modo particolare e nel piano infrastrutturale ci saranno misure che favoriscono l’imprenditoria giovanile”. “Andare a lavorare all’estero è un fatto positivo, ma il fatto di dover rimanere all’estero per i nostri giovani è una iattura”.
Le elezioni regionali del 2020, a partire dall’Emilia Romagna, “non saranno un referendum sul governo”. “Dobbiamo dare la giusta importanza ad appuntamenti elettorali sul territorio, ne ricaveremo dei dati politici che potranno avere anche un riverbero sul piano nazionale, ma sono sempre circoscritte”.
Sul fronte dei processi, solo due gradi giudizio per la giustizia tributaria: “Dovremmo lavorare per velocizzare i processi: questo sarà un pilastro del nostro disegno riformatore. Siamo molto ambiziosi, dobbiamo mettere mano alla giustizia tributaria. Il mio obiettivo e’ quello di ridurre un grado di giudizio, per la giustizia tributaria devono essere sufficienti solo due gradi”.
Infrastrutture: serve una manutenzione più efficace. “Bisogna lavorare per incrementare le infrastrutture, migliorare e manutenerle in modo efficace: quello che abbiamo osservato fino qua non ci piace. Serve una manutenzione piu’ efficace, ordinaria e straordinaria”.
Poi immancabile l’attacco a Salvini: “La Lega è una forza politica pienamente legittimata a partecipare al gioco democratico. Quel che più mi ha meravigliato però è il modo in cui Salvini interpreta la sua leadership, che ritengo insidiosa, perché si ritiene sciolta da vincoli e chiede pieni poteri. In questo modo produce slabbrature istituzionali e veri e propri strappi”., dice Conte.
Conte torna anche sulla questione degli sbarchi: “Il tema dell’immigrazione è sparito un po’ dai radar. La propaganda può tenere accese le luci dei riflettori su un tema in modo strategico, ma stiamo ottenendo risultati per certi versi anche migliori rispetto al precedente esecutivo: senza clamori, senza che si parli di porti chiusi e porti aperti. L’Italia chiuderà il 2019 con meno di 12 mila sbarchi. Il 2018 è stato chiuso con circa il doppio”, dice il premier.
Ma il leader leghista replica stretto giro alle parole del premier: “Conte annuncia modifiche ai decreti sicurezza, racconta balle vergognose sull’immigrazione e cambia versione sulla Gregoretti. Nel 2019 siamo a 11.439 arrivi, di cui 6.304 da settembre a oggi “grazie” al governo delle poltrone e dei porti aperti. Sulla Gregoretti ammette che Palazzo Chigi aveva avuto un ruolo per ricollocare gli immigrati. Così conferma anche che le trattative con gli altri paesi c’erano sempre state: altro che novità degli ultimi mesi. Se Conte non sopportava la Lega e il sottoscritto, poteva dirlo subito anziché aspettare che gli togliessimo la fiducia. Evidentemente è troppo innamorato dalle poltrone. E infatti dopo aver perso un ministro ne annuncia due nuovi. Con Conte più sbarchi, più tasse, più poltrone e più balle”, dice il leader leghista.
In una lunghissima conferenza stampa di fine anno, a Villa Madama, il premier Giuseppe Conte torna ad elogiare l’operato del governo e rivendica i risultati ottenuti: “Sono orgoglioso del mio governo e di quanto abbiamo fatto finora, percorrendo una corsa ad ostacoli, primo fra tutti la …
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Nadia Sessa
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televaltiberina · 5 years ago
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I Nuotatori Tifernati Polisport hanno vinto i Campionati regionali umbri di nuoto master, che si sono svolti domenica scorsa a Umbertide. Con una squadra che ha schierato 53 atleti e addirittura 18 staffette, mettendo in acqua praticamente tutti i componenti del sodalizio, i portacolori di Città di Castello hanno vinto 43 medaglie d’oro, 22 d’argento e 10 di bronzo, aggiudicandosi il primo posto in classifica davanti agli Amatori Nuoto Li-bertas di Perugia e all’Accademia PDS di Terni. “In questi nuotatori c’è il vero spirito sportivo, per il quale si fanno sacrifici e si fanno chilometri in vasca, con il piacere di dedicarsi a una passione con sano agonismo, lontano da pressioni, ma con grande se-rietà”, sottolinea l’assessore allo Sport Massimo Massetti, che plaude “a una impresa bellissima, che ribadisce la leadership di Città di Castello nel nuoto in Umbria ed è frut-to del positivo clima che si è creato nella società guidata dal presidente Valentino Cer-rotti, che ha riscontri evidenti anche nella buona riuscita delle manifestazioni sportive di rilievo nazionale organizzate nel corso dell’anno, come in ultimo è stato per la 24 ore di fine anno promossa insieme al Cnat ‘99”. A incoraggiare gli atleti a bordo vasca, domenica oltre al presidente Cerrotti c’era anche l’amministratore unico di Polisport Stefano Nardoni, che segue sempre da vicino l’attività dei Nuotatori Tifernati. “E’ stata una vittoria entusiasmante, della quale siamo orgogliosi, perché rende merito all’impegno con cui i nostri atleti si allenano e gareggiano, andando anche a evidenzia-re come Polisport sappia bene interpretare non solo il ruolo di gestore dell’impiantistica sportiva, ma anche di promotore della pratica sportiva”, afferma Nardoni. Per il presi-dente Cerrotti l’affermazione di Umbertide “ha confermato appieno, non solo le carat-teristiche atletiche e agonistiche della squadra, ma soprattutto quelle partecipative, nel pieno rispetto della filosofia Master, della quale la nostra società è protagonista nel pa-norama natatorio amatoriale italiano”. Il prossimo impegno dei Nuotatori Tifernati Poli-sport sarà nientemeno che la partecipazione ai Campionati Europei di Nuoto Master che si terranno la prima settimana di giugno a Budapest, alla “Duna Arena”, uno degli impianti più importanti al mondo dove il sodalizio punta schierare un numero importan-te di atleti e, soprattutto, a presentare in vasca anche delle staffette. Subito dopo, scat-terà l’organizzazione della “Settimana del Nuoto” insieme al Cnat ‘99, nella quale si di-sputeranno il Meeting “Galluzzi”, secondo in Italia per longevità con la sua 35^ edizio-ne, e il Meeting di nuoto giovanile “Tifernum Tiberinum”, che festeggerà i 25 anni di vi-ta.
I nuotatori tifernati polisport campioni regionali master I Nuotatori Tifernati Polisport hanno vinto i Campionati regionali umbri di nuoto master, che si sono svolti domenica scorsa a Umbertide.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La Lega Giovani Piemonte si Congratula con Donald Trump: “Una Vittoria per la Democrazia e per i Valori della Libertà”
Il messaggio del coordinatore Matteo Gagliasso: Trump e Lega Giovani condividono una visione di prosperità, libertà e difesa dei valori tradizionali
Il messaggio del coordinatore Matteo Gagliasso: Trump e Lega Giovani condividono una visione di prosperità, libertà e difesa dei valori tradizionali. La Lega Giovani Piemonte, tramite il suo coordinatore Matteo Gagliasso, ha espresso le sue congratulazioni a Donald Trump per la rielezione come Presidente degli Stati Uniti. La Lega Giovani, da sempre sostenitrice di Trump e dei suoi ideali,…
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tmnotizie · 6 years ago
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di Martina Oddi
L’orizzonte di tolleranza zero e l’inasprimento delle politiche  sugli immigrati nelle comunità di accoglienza – con leggi discriminatorie e l’erezione di muri per impedire il passaggio dei profughi – preoccupano per le implicite conseguenze di fronte allo spettro della chiusura dei confini europei.
L’Italia da terra di approdo sicuro e rifugio dalla guerra e dalla fame, ma anche come e soprattutto come snodo per raggiungere gli Stati europei dove spesso i migranti sono diretti, è diventata terra di morte in cui gli immigrati vengono lasciati morire in mare seguendo le velleità populiste di un Ministro dell’Interno smentito nella sua ottica miope anche dalla magistratura italiana, oltre che dalla storia che insegna: i flussi migratori ci sono sempre stati e vanno governati, non respinti brutalmente.
Una coscienza civile consapevole che ruoti intorno a una morale internazionale basata sui diritti e i doveri, un approccio orientato al rispetto reciproco, al dialogo, alla cooperazione, alle contaminazioni positive può essere l’alternativa a un futuro di odio interreligioso, di conflitti etnici e uno stato di guerriglia continuamente alimentato dagli uomini del terrore negli scenari di conflitto internazionali.
Migranti, in fuga da guerre e fame alla ricerca di una salvezza ostacolata da chi fomenta l’odio e il risentimento sociale contro gli esuli disperati, mentre le politiche europee si tingono di tinte fosche e violente e cozzano contro i numeri di una crisi umanitaria spaventosa e senza precedenti nella storia, dal Secondo Dopoguerra: ne parliamo con Foad Aodi, presidente della Co-mai (comunità araba in Italia) e della’Amsi (associazione medici stranieri in Italia).
Quale ruolo devono svolgere l’ONU e la comunità europea oggi che più che mai urge una politica rappresentativa di una morale internazionale intorno cui ruota la pianificazione dello sviluppo del pianeta?
“Sicuramente noi col nostro impegno dal 2000 con l’Amsi promuoviamo “La buona immigrazione”, basata sui diritti e i doveri, sul diritto alla salute e sulla solidarietà. E promuoviamo il progetto anche in cooperazione con l’Unione europea affinché si realizzi una normativa europea sul tema dell’immigrazione. Con i disastri della Primavera araba sicuramente è aumentato l’arrivo in Europa, Libia e Italia dei migranti, ma non è il problema principale della agenda politica, che deve mettere al primo posto la risoluzione dei conflitti e le loro cause, ridurre le partenze e le violenze collegate a questa immigrazione forzata
Bisogna mettere in cantiere una politica che proceda su due binari, quello dell’ accoglienza e quello della sicurezza di tutti. Per questo motivo urge una legge europea sulla immigrazione e poi dei diritti e dei doveri. Abbiamo finora sentito solo promesse e proposte discriminatorie dall’odore razzista ma purtroppo nulla ancora è stato fatto dal punto di vista dell’immigrazione, né per l’accoglienza, né per i rimpatri né sul piano politico per risolvere i conflitti”.
Quali strategie di lungo periodo possono essere messe in campo per affrontare le emorragie di profughi che fuggono per salvare la propria vita e quella dei loro cari? 
“Bisogna anche prendere in considerazione i numeri, per quanto riguarda rifugiati e migranti in cammino verso il viaggio della speranza, chi è partito al 90% ha intenzione di tornare, ai confini della Giordania, del Libano e e della Turchia tra i tanti che arrivano in Europa. È fallita la politica dell’accoglienza perché è prevalso l’egoismo dei paesi europei. Vediamo in Libia un conflitto tra la leadership europea e la leadership araba che non trovano un punto di dialogo. Le principali vittime sono donne e bambini schiacciate da guerre di interessi economici e non altro”.
Cosa può e deve fare l’Italia  per assumere un atteggiamento di tolleranza e politiche di integrazione reali, per instaurare una convivenza pacifica al di là della demagogia del rifiuto e della colpevolizzazione?
“Noi per la questione immigrazione in Italia abbiamo sempre detto che è un fenomeno recente, non prolungato da tanti anni come in Germania, Francia e Belgio. Occorre mettere in agenda una politica di due binari, dell’accoglienza e della sicurezza e non enfatizzare il problema con slogan razzisti. Sappiamo che il problema in Italia sono il lavoro, la sicurezza, la scuola, le minacce ai medici e ai professori, la disoccupazione giovanile, la fuga dei cervelli.
Queste sono le questioni che il governo deve risolvere e non distrarre gli italiani con la demagogia sulle navi di profughi con venti disperati a bordo. Nell’immigrazione negli ultimi tre anni i risultati non si vedono, per una politica di alimentazione della paura del diverso dovuta a una informazione esasperante sui migranti che stimola odio, che parla alla pancia degli italiani.
Noi siamo però fiduciosi nell’intelligenza degli italiani che faranno distinzione tra gli slogan che inneggiano all’odio e l’umanità e la solidarietà”.
L’opinione pubblica viene fomentata contro gli immigrati: oggi in Italia è negativamente disposta verso i migranti? Come si può generare un’invenzione di tendenza nella percezione comune?
“Oggi c’è un filo comune che causa l’indebolimento dell’ONU, della comunità europea e della lega araba: nell’ambito della leadership dei paesi forti è prevalso l’egoismo dei problemi interni, paesi in cui è in auge l’estrema destra; non c’è più un gioco di squadra. Anche la lega araba come l’ONU è divisa in tre schieramenti, uno contro l’altro e il terzo che sta a guardare, immobile.
A pagare sono le vittime e si inaspriscono gli ostacoli alla buona convivenza. Servono delle leadership forti, con un’ONU forte, una comunità europea e una leg araba forti, e con gli USA e la Russia che non facciano un gioco di rimessa in cui appoggiano a giorni alterni questo o quel paese”.
Come la cultura del diverso e della sua valorizzazione può spezzare le brame tentacolari della diffidenza e del sospetto?
“La nostra proposta è quella del progetto di una buona immigrazione di diritti e doveri, in cui i migranti devono rispettare la legge del paese ospitante: no a politiche di odio e razzismo, no alla informazione corrotta e esasperata contro i migranti, no a proposte di leggi discriminanti. Si al dialogo: occorrono accordi bilaterali per fermare il disastro, combattendo le partenze clandestine che portano le violenze alle donne e ai bambini, il mercato degli esseri umani, il reclutamento di minori nei conflitti: quello libico già conta 600 morti e 3.500 feriti.
E poi la politica della buona sanità: gli immigrati non portano malattie ma si ammalano qui, dopo il lungo viaggio della speranza, si ammalano qui per vari motivi di lavoro, di condizioni precarie delle case e devono essere informati su dove possono curarsi (senza ricorrere ai medici spia che aveva proposto qualcuno, proposta rimandata al mittente dai medici). La pace e la prosperità del Mediterraneo sono importanti soprattutto per l’Italia: ci sono conflitti dimenticati, come quello dello Yemen dove ci sono bimbi in fin di vita, donne che non riescono a portare a termine le gravidanze per il grande problema della malnutrizione e delle epidemie.
Dalla primavera araba infatti si sono formati una miriade di conflitti, esplosi o in nuce, e rimane irrisolto il problema della questione palestinese, madre di tutti i conflitti. Solo la Tunisia e l’Egitto sembrano essere usciti indenni dalle proteste e dai capovolgimenti di regime, così non è per la Libia schiacciata da interessi economici, la Siria, lo Yemen, in cui c’è una emergenza umanitaria e sanitaria forte.
Stiamo pagando un prezzo molto alto perché la politica ha fallito, ci sono conflitti che aspettano una soluzione per evitare il fallimento della primavera araba: tutti disastri che certificano il fallimento della politica internazionale in cui è prevalso l’egoismo dei singoli e non l’altruismo del gioco di squadra. C’è solo una persona che non si stanca di lanciare il suo grido di allarme e per questo lo ringraziamo: Papa Francesco”.
Come vive la comunità musulmana questa situazione?
“Oggi ringraziamo il presidente Conte con Di Maio per aver dimostrato ancora una volta di credere in soluzioni di solidarietà facendo scendere ieri i migranti dalla nave Sera Watch, non si può più credere a chi ostenta la questione come se fosse il problema principale della politica italiana fomentando l’odio. Noi crediamo che bisogna enfatizzare nell’informazione ciò che è stato fatto per il dialogo, la cooperazione internazionale, la convivenza pacifica, per bilanciare l’informazione dell’odio destinata a far fallire l’integrazione.
È’ giunto il tempo della fratellanza degli uomini, contro gli egoismi razziali e le strumentalizzazioni di politici senza scrupoli: la nuova Chiesa di Papa Francesco, il ministro di Dio che porta la cultura del fare tipica dell’apostolato sudamericano, ne è testimone e protagonista. Ma è l’opinione pubblica che può fare la differenza, assumendo un atteggiamento consapevole orientato alla cristiana e laica accettazione del diverso e alimentando la politica dell’accoglienza pacifica e pianificata e della pace sociale.
In quest’ottica una informazione consapevole e pulita, scevra da condizionamenti di politicanti e libera dai fomentatori di odio, può essere la via verso una nuova coscienza sociale che ricalchi le orme di un popolo, quello italiano, che ha vissuto il dramma dell’immigrazione sulla sua pelle”.
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giancarlonicoli · 6 years ago
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24 ott 2018 18:21
“PERCHÉ È SUCCESSO QUI?” – TIMORE DELL’ISLAM, COMPETIZIONE ECONOMICA CON I MIGRANTI, INSOFFERENZA PER L’EUROPA, FASCINO DI LEADER AUTORITARI: IL NUOVO LIBRO DI MAURIZIO MOLINARI INDAGA LE RAGIONI ALLA BASE DEL GOVERNO SALVINI-DI MAIO, IL PRIMO POPULISTA DELL’EUROPA OCCIDENTALE – LA RECENSIONE DI DE BORTOLI…
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1 – ITALIA, PERCHÉ VINCE IL POPULISMO
Anteprima di “Perché è successo qui”, il nuovo libro di Maurizio Molinari, pubblicata da “la Stampa”
Aggrediti dalle diseguaglianze, sorpresi dai migranti, flagellati da imposte e corruzione, bisognosi di protezione e sicurezza, feriti dalla globalizzazione, inascoltati dai partiti tradizionali e rafforzati nella capacità di esprimersi dall' avvento dell' informazione digitale, gli italiani con le elezioni del 4 marzo 2018 hanno reagito consegnando le proprie sorti al primo governo populista dell' Europa Occidentale con il risultato di innescare un domino di eventi sul Vecchio Continente dalle conseguenze imprevedibili.
Le dodici ragioni in cui si declina la spiegazione del «perché è successo qui» offrono la possibilità di esplorare altrettanti percorsi nell' identità nazionale ovvero gli aspetti meno conosciuti e più sorprendenti della nazione in cui viviamo. Troppo a lungo considerata immutabile nei costumi e nell' approccio alla vita pubblica. Da qui la necessità di addentrarsi lungo i percorsi della rivoluzione populista con prudenza e ingenuità. Per tentare di conoscere meglio la nazione e chi la abita. Senza dare nulla per scontato e senza aver paura di scoprire le verità più scomode perché capaci di rimettere in discussione la nostra identità nazionale.
Ci sono cinque tabù della politica italiana che giocano a favore di populisti e sovranisti. Sono temi largamente condivisi dai cittadini ma di cui si parla poco e male nella vita pubblica, generando una omertà di fatto che alimenta il sentimento di protesta.
Posizioni estreme
I tabù sono: il timore dell' islam, la competizione economica con i migranti, la paura di perdere l' identità nazionale, l' insofferenza per l' Europa come insieme di regole e il fascino di leader autoritari come Vladimir Putin.
Ognuno di questi tasselli descrive una tipologia di malessere che si esprime nel sostegno a posizioni estreme, interpretate con efficacia dai leader della Lega e dei Cinquestelle. Nominare tali tabù significa affrontare i nodi che sono alla genesi del sentimento di protesta che produce populismo e sovranismo.
L' islam genera timore perché è diventato la seconda confessione del Paese ma in pochi la conoscono, anche a causa della carente integrazione dei musulmani. Ad esempio, in occasione di Eid al-Fitr, la festa che conclude Ramadan, decine di migliaia di musulmani nel giugno 2018 hanno pregato in luoghi pubblici in più città: per loro è stato l' esercizio di un sacrosanto diritto ma molti non musulmani lo hanno vissuto come la conferma di un' invasione in pieno svolgimento perché le preghiere si sono svolte all' aperto e non dentro le moschee. Si è così riproposta l' incomprensione che vede il corto circuito tra due fattori: troppi italiani ancora ignorano cosa sia l' islam (che prevede preghiere di massa in luoghi pubblici) e troppi immigrati musulmani ancora esitano a integrarsi nei costumi locali (secondo i quali le preghiere pubbliche si svolgono solo in luoghi e occasioni particolari).
Elettorato anti-establishment La somma fra percezione di un' invasione musulmana - nei numeri ancora molto limitata -, incomprensione di altre fedi e competizione nel lavoro genera la sensazione di essere aggrediti fino al punto di perdere la propria identità, locale e nazionale, nel quadro di un' Europa che in troppi conoscono solo come fonte di norme e regolamenti che costringono abitudini e comportamenti.
Nulla da sorprendersi dunque se l' attenzione va verso modelli politici differenti: a livello globale Vladimir Putin, perché rappresenta la figura di un leader forte con un' identità nazionale granitica e poco rispetto per le norme democratiche, e a livello locale movimenti come Lega e Cinque Stelle i cui personaggi più rappresentativi - Matteo Salvini e Beppe Grillo - godono di una tipologia di sostegno da parte dei sostenitori che sfiora a volte il culto della personalità. È interessante notare, sul fronte della popolarità, come secondo un' indagine condotta dal sito Sputniknews.com - di base in Russia - il maggiore livello di popolarità di Putin in Italia è fra i giovani compresi fra i 18 e 24 anni - 44 per cento - e fra gli over 65 - 43 per cento - che sono anche le due fasce elettorali dove Cinque Stelle e Lega raccolgono maggiori favori.
Ed è altresì interessante notare che fra coloro che si dichiarano di destra c' è più sostegno a Putin rispetto a chi si dichiara di sinistra - 42 a 34 per cento - così come il livello più alto di apprezzamento per il leader del Cremlino è fra gli elettori di Fratelli d' Italia, il partito di Giorgia Meloni che ha nel simbolo la Fiamma dell' ex Movimento sociale italiano. Ovvero, c' è una sovrapposizione fra l' elettorato anti-establishment italiano e la convinzione che il presidente russo incarni la versione «più forte» e convincente di leadership in circolazione.
2 – Italia società del malessere
Ferruccio De Bortoli per il “Corriere della Sera”
Nell' innovazione politica non temiamo rivali. Ma non è un primato di cui andare fieri. Sperimentiamo due populismi al governo in una volta sola. Secondo Steve Bannon, il troppo ascoltato ideologo americano, saremmo al centro dell' universo politico contemporaneo. Un esperimento pilota.
Bontà sua. Ma come è potuto accadere tutto ciò? Se lo chiede Maurizio Molinari nel suo ultimo libro dal titolo Perché è successo qui (La nave di Teseo). Un viaggio del direttore della «Stampa» - si legge nel sottotitolo - all' origine del populismo italiano che scuote l' Europa.
«Sono due forze - scrive Molinari riferendosi a Cinque Stelle e Lega - che non hanno partecipato alla scrittura della Costituzione, alla formazione della Repubblica, alla creazione dell' Unione Europea, alla guerra fredda contro l' Urss e alla genesi della società interclassista forgiata dalla riforma agraria degli anni Cinquanta». Il segno della discontinuità, o se volete della rottura degli schemi classici della nostra democrazia rappresentativa, è tutto racchiuso in questa frase lapidaria. Siamo in un altro mondo.
L' analisi on the road dell' autore - che da quando ha assunto la direzione del quotidiano torinese, nel gennaio del 2016, ha percorso sul territorio italiano quasi 200 mila chilometri - è lucida, spietata, ma non rassegnata. Il sovranismo all' italiana è una riedizione tribale del nazionalismo.
Esalta la retorica del leader forte facendo leva su un istinto mai represso dell' antropologia politica del Paese. Ha bisogno di avere un nemico: l' establishment, i poteri forti, la globalizzazione. Nel difendere e nel riscoprire le radici identitarie ha lo sguardo costantemente rivolto al passato. E, dunque, nel ritracciare i confini, non solo geografici, ma anche culturali, rivaluta il ruolo protettivo dello Stato.
In questa veste vintage affascina anche il pubblico giovanile. Le memorie del Novecento si diradano. I valori della pace e della solidarietà sono ingialliti dal tempo, svuotati dall' impoverimento dei ceti medi, dalla paura delle invasioni migratorie. Il senso della Storia conosce, di conseguenza, rivoli imprevisti. E il paradosso, come nota Molinari, è che queste forze, con la testa inebriata dalle peggiori suggestioni del Novecento, si sono dimostrate le più preparate e spregiudicate nell' uso della Rete.
Molto più abili dei loro avversari, che restano convinti di essere gli interpreti unici del progresso, della modernità. Una dimestichezza nello scorrazzare per i social network che potremmo definire una sorta di avanguardismo digitale, cui la violenza delle parole non fa difetto. Lo squadrismo del web è all' opera. I moderati si ritraggono. Il rumore di fondo è tutto sovranista.
Viaggiando nella notte italiana Molinari descrive cinque tabù. Tipologie di malessere che hanno alimentato il consenso dei due populismi. Il timore dell' Islam; la competizione economica con i migranti; la paura di perdere l' identità nazionale; l' indifferenza e il disamore per l' Europa e, infine, il fascino dei leader autoritari come Vladimir Putin.
Analizza le ragioni per le quali la nostra società, bianca e cattolica per secoli, fatichi ad accettare una dimensione multiculturale. È vero che abbiamo una percentuale di immigrati inferiore a quella di altri Paesi, ma gli «stranieri di colore e di fede» sono cominciati ad arrivare solo negli anni Novanta. Il fenomeno ci ha colti impreparati, indifesi, senza un vissuto storico multiculturale. Intanto, la nostra società invecchiava, diventava ancora più diseguale e corrotta. I diritti dei più deboli sottovalutati.
I giovani costretti a emigrare a loro volta oppure tenuti in quella immensa «discarica delle vite» che è costituita dagli oltre due milioni che non lavorano né studiano. «Se i partiti tradizionali - nota Molinari - avessero dedicato più tempo e risorse al rafforzamento dei diritti dei cittadini ciò avrebbe consentito al Paese di avere uno scudo di anticorpi per fronteggiare la valanga populista. Più i diritti sono garantiti, più i cittadini si identificano con lo Stato, più entusiasmo c' è nei confronti dell' interesse collettivo».
Il Partito democratico invece ha raccontato, in campagna elettorale, un Paese che non c' era. La modesta crescita riguardava solo una piccola minoranza degli italiani.
Si è scatenato così quello che l' autore definisce «un micidiale corto circuito»: più i leader del Pd parlavano di ripresa, più cresceva la collera del ceto medio. Chi si sente escluso dalla globalizzazione diffida dell' Europa e del libero commercio di cui coglie i rischi dimenticandosi le opportunità. I maggiori consensi la Lega li ottiene in distretti industriali del Nord Est che esportano fino al 90 per cento della loro produzione.
Molinari esamina la sorprendente leadership di Matteo Salvini e arriva alla conclusione che riassume in sé le caratteristiche di altri capi sovranisti, dal bavarese Seehofer al polacco Kaczynski. Ha il dinamismo rivoluzionario che piace a Bannon. Il linguaggio del corpo fa premio sulla serietà degli argomenti. Conta l' incessante interazione con il pubblico della Rete. Non c' è intermediazione, distanza. Tutto appare autentico perché autografo e in diretta.
La coerenza non è più da tempo una virtù della politica. In questo delirio del «leader minuto per minuto» la democrazia rappresentativa appare un orpello novecentesco. Una nazione tribale, a corto di memoria e di spirito civico, si illude di fare da sola, di lottare contro tutti. E, ultimo paradosso, ammira Putin, ignara della cyberguerra che il Cremlino incoraggia per indebolire le democrazie occidentali.
E sembra dimenticare che la storia, le nostre relazioni, i nostri interessi anche familiari e individuali, sono tutti legati dall' appartenenza all' Occidente. Nel vuoto di proposte concrete dei partiti tradizionali ed europeisti, soprattutto contro diseguaglianza, migrazioni e corruzione, il populismo prospera. L' opposizione semplicemente non c' è.
Come reagire, allora? Occorre dare risposte credibili al ceto medio soprattutto in tema di giustizia economica, di avvenire per i figli. Serve un piano serio per integrare i migranti sulla base di un scambio fra parità di diritti e assoluto rispetto della legge. Ma ci vogliono leader capaci e coraggiosi. E Molinari chiede di rompere un ultimo tabù: un premier donna. «Chi meglio di una donna potrebbe guidare il nostro Paese nella sfida alle diseguaglianze, lì dove questo tallone d' Achille della società nazionale è rappresentato soprattutto da famiglie con figli che provano disagio per non poter coronare i propri sogni?». Sarebbe una grande prova di soft power. Nel mezzo del Mediterraneo. Un segnale anche all' Islam. Non solo di casa nostra.
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cinquecolonnemagazine · 2 years ago
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Qualità della vita 2022: qual è la provincia italiana dove si vive meglio?
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La 33ma edizione dell’indagine sulla qualità della vita del Sole 24 Ore certifica la leadership di Bologna, seguita sul podio da Bolzano e Firenze anche per questo 2022. E’ la quinta volta in 33 anni che la provincia emiliana arriva prima nella qualità della vita dei suoi abitanti, migliorando di 5 posizioni rispetto all’anno scorso. Qualità della vita 2022: un'edizione... particolare? Un’edizione, quella di quest’anno, che dà ampio spazio alle ricadute sul territorio dei grandi shock 2022: guerra in Ucraina, caro-energia, inflazione. I 90 indicatori statistici alla base dell’indagine, di cui 40 aggiornati al 2022, presentano una serie di novità: due indicatori sull’inflazione; un pacchetto di indicatori su energia da fonti rinnovabili/riqualificazioni energetiche/consumi energetici; l’indice della partecipazione elettorale alle ultime elezioni politiche di settembre 2022; nove indici sintetici inclusi nell’indagine che aggregano più parametri (Qualità della vita di giovani, bambini e anziani, Qualità della vita delle donne, Ecosistema urbano, Indice della criminalità, Indice di sportività, Indice del clima, IcityRank sulle città digitali). Gli indicatori storici Si confermano alcuni indicatori storici dell’indagine: valore aggiunto pro capite; prezzi delle case e incidenza dei canoni di locazione sul reddito medio dichiarato; imprenditoria giovanile; giovani Neet; ore di Cig ordinaria; infortuni sul lavoro; indice della qualità dell’aria; tasso di motorizzazione; indice di litigiosità nei tribunali; mortalità da incidenti stradali; numero di bar, ristoranti, librerie e palestre; agriturismi;  indice di lettura; verde urbano; banda larga ultraveloce; amministratori comunali under 40. Nell’inserto estraibile di 16 pagine all’interno del Sole 24 Ore vengono presentati tutti i risultati dell’indagine, con infografiche e tabelle, analisi e approfondimenti, oltre ad un’indagine del dipartimento di Scienze sociali dell’Università Bicocca su come cambia la percezione della qualità della vita sul territorio. Uno sguardo alla classifica Analizzando alcuni risultati a livello regionale, l’Emilia-Romagna mostra un buon posizionamento: accanto al primato di Bologna la classifica vede Parma al 9° posto e Reggio Emilia al 13°. Le provincie del Trentino Alto Adige restano salde nella top ten, con Bolzano al secondo e Trento al quinto posto. In Toscana sono tre le province presenti in cima alla classifica: oltre a Firenze, le new entry Siena, che arriva al 4° posto (+11 posizioni), e Pisa (+12 posizioni) al decimo posto. Tra le��città metropolitane, Milano - che nel 2021 era in seconda posizione – resta nella top ten ma scende all’ottavo posto, mentre Roma scivola al 31° (-18 posizioni); Cagliari sale di due posizioni (18° posto), Genova è al 27° posto (perde solo una posizione), Torino al 40° (-12 posizioni). Sul fondo Napoli (98° posto, in discesa di otto posizioni) e Palermo (88° posto, + 7 posizioni) I sei ambiti Per quanto riguarda i sei ambiti in cui sono suddivisi i 90 indicatori, il podio vede in cima per RICCHEZZA E CONSUMI Belluno, Bologna e Bolzano; per AFFARI E LAVORO Milano, Trieste e Roma; per DEMOGRAFIA SALUTE E SOCIETA’ Bologna, Modena e Roma; per AMBIENTE E SERVIZI Pisa, Siena e Aosta; per GIUSTIZIA E SICUREZZA Oristano, Pordenone e Sondrio; per CULTURA E TEMPO LIBERO Firenze, Trieste e Gorizia. Read the full article
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marcocastaldi-blog · 7 years ago
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Erasmus plus a Cori, 150 mila euro dall’Europa per la formazione strategica del terzo settore
5 nuovi progetti finanziati dall’Agenzia nazionale Indire con fondi europei: LEVOL-APP, REYION, WAO, DEN-CUPID, GENDERS. Altrettanti sono stati realizzati con ulteriori 95 mila euro - CULTOUR+, AEJO, RAIVOTECH, GILM, EU-NET – per un totale di 245 mila euro investiti sul territorio negli ultimi tre anni nella cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche.
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Indire, l’Agenzia nazionale Erasmus plus - programma europeo per l’istruzione, la formazione, i giovani e lo sport - ha finanziato cinque nuovi progetti strategici per la formazione del terzo settore, elaborati dall’Associazione Futuro Digitale, che a Cori gestisce l’InformaGiovani del Comune, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, i Servizi Sociali e vari partners internazionali.
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150 mila euro è l’ammontare complessivo delle risorse accordate all’ente lepino per la realizzazione delle progettualità - LEVOL-APP, REYION, WAO, DEN-CUPID, GENDERS - aventi ad oggetto specifico la cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche (KA2), con l’obiettivo di stimolare la trasparenza, l’accessibilità, l’eccellenza e favorire la diffusione di best practices.
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Coinvolgeranno prevalentemente l’associazionismo, al fine di incrementare i livelli di competenze e capacità degli operatori e contribuire a migliorarne la conduzione delle attività quotidiane e la loro partecipazione attiva. Il tutto attraverso un mix di strumenti formativi classici e innovativi: corsi, piattaforme online multilingue, condivisione di informazioni e materiali anche tra Paesi diversi.
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Gli ambiti di operatività spaziano all’interno del quadro generale dello sviluppo economico e sociale del territorio: dal potenziamento del management del patrimonio dei beni culturali, sia esso imprenditoriale, professionale, volontario ed istituzionale, al coinvolgimento delle minoranze etniche, fino alla comprensione delle dinamiche di genere che caratterizzano il mondo no-profit.
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Questi che stanno per iniziare seguono agli altrettanti già conclusi o quasi, attuati con altri 95 mila euro dall’Europa. CULTOUR+, AEJO, RAIVOTECH, GILM, EU-NET hanno contribuito negli ultimi tre anni ad arricchire il know-how locale in ulteriori campi: gestione culturale, ospitalità e turismo sostenibile; leadership e mercato del lavoro dell’UE; alfabetizzazione digitale e animazione giovanile.
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edgarprendergast-blog · 7 years ago
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10 Keys You Will certainly Not Need to know Concerning group.
Ten Doubts Concerning group You Should Clarify.
Among the most vital concerns that leading level management and the personnels department have is to ensure that the labor force obtains effective knowing as well as advancement. Romania (the best group in Eastern Europe), Canada (the best team in North America), Japan (the most effective in Asia), and also various other World Rugby Heavyweights Ireland, Scotland, Italy, Argentina, Samoa, and also Fiji have never ever defeated New Zealand. An efficient member of a sales group has both an innate ability and also has developed his or her experience for a number of years. Not a great deal to say regarding him, he is an excellent finisher which's generally his job for the group. CEO's can make sure the reliable efficiency of the top group by giving information technology management (mouse click the up coming internet site), resources and information to provide the group goals. While one team member may be very good at analytical abilities, the various other could have the ability to collate as well as arrange info and also information in a cohesive fashion. In thinking about the best ways to be an efficient team leader, remember your people are mosting likely to view what you state, and more importantly, exactly what you do.
The Modern Policy Of group.
Challenge testing the communications software and hardware prior to every team conference, and also be sure to have a back-up system in instance of system failing. Utilize the minimum amount of employee and attempt to structure the group as though a leader is present (preferably assuming the role of focusing on the Relationship) sustained by a specific concentrating on the Task components of the negotiation. The team needs to choose their wanted leadership style as well as decision technique. It works to analyze this maturation so that as a group leader, facilitator or participant you could be prepared to work efficiently with the team. Martial arts training entails tasks that can enhance flexibility, Cardiovascular health and wellness, and hand-body sychronisation. After that there are lots of wonderful durations of prominence in the 129 years of All Black history, if it's around different years of any type of team. The variety of programmers in a group could be as tiny as 3 or May, the variety of tens or perhaps numerous individuals. An essential part of preparing the team structure workout is picking a style that could ease the participant of usual subjects regarding work.
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sauolasa · 7 years ago
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Più potere alle donne contro terrorismo e radicalizzazione
Forum di Crans Montana: leadership al femminile contro radicalizzazione giovanile e migrazioni clandestine
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