#lavoro modena
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primepaginequotidiani · 3 months ago
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PRIMA PAGINA Gazzetta Di Modena di Oggi domenica, 18 agosto 2024
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adrianomaini · 2 years ago
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In effetti lo scontro frontale tra mondo del lavoro, Stato e impresa, che si inaugura nel 1949, mette in risalto numeri impressionanti
La valutazione dell’impostazione e degli esiti del Piano del lavoro, come si è visto, per l’ampiezza della proposta in esso contenuta, coinvolge tutta la politica sindacale impostata dalla CGIL tra gli anni Quaranta e Cinquanta e addirittura segna in prospettiva gran parte dell’evoluzione dell’azione di quel sindacato per gli anni a venire. Ma che si considerino le scelte fatte a favore dei…
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bagnabraghe · 2 years ago
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In effetti lo scontro frontale tra mondo del lavoro, Stato e impresa, che si inaugura nel 1949, mette in risalto numeri impressionanti
La valutazione dell’impostazione e degli esiti del Piano del lavoro, come si è visto, per l’ampiezza della proposta in esso contenuta, coinvolge tutta la politica sindacale impostata dalla CGIL tra gli anni Quaranta e Cinquanta e addirittura segna in prospettiva gran parte dell’evoluzione dell’azione di quel sindacato per gli anni a venire. Ma che si considerino le scelte fatte a favore dei…
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curiositasmundi · 1 month ago
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A Roma un uomo è finito in carcere per un errore dell’intelligenza artificiale di un sistema di riconoscimento facciale collegato a una telecamera di una gioielleria (1). A Milano il comune vuole acquistare un sistema di intelligenza artificiale per individuare e multare chi usa lo smartphone mentre guida (2). A Napoli una testata giornalistica ha sottoposto ChatGpt a una prova di dialetto napoletano concludendo che il software ha svolto il lavoro in modo più che sufficiente (3). A Milano alcuni giornalisti hanno usato l’intelligenza artificiale per realizzare un’intervista virtuale con il ciclista Luigi Ganna, morto nel 1957, il quale si è rammaricato per non aver potuto usare le attuali biciclette tecnologiche (4). A San Benedetto del Tronto (Ascoli) un esperto di economia ittica ha avvisato i pescatori che l’intelligenza artificiale troverà da sola le aree di mare più pescose (5). In una scuola di Lecco è partito un progetto per usare in classe l’intelligenza artificiale (6) fornita da Google (7). In una scuola di La Spezia un professore si è accorto che dal controsoffitto cadevano calcinacci e ha fatto evacuare l’aula, dove subito dopo il controsoffitto è crollato (8). A Roma una scuola dell’infanzia è stata chiusa per la presenza di serpenti e topi (9). A Lecce durante un incontro scuola-famiglia una donna ha preso a pugni una professoressa perché riteneva che avesse dato al figlio un voto troppo basso (10). In una scuola di Carrara uno studente di 15 anni ha salvato la vita di una bidella che stava per essere soffocata da una merendina praticandole una manovra appresa dalla madre infermiera (11). Alle isole Tremiti (Foggia) la scuola elementare ha riaperto dopo vent’anni grazie a una maestra precaria che ha accettato l’incarico (12) trasferendosi in un paese di 131 abitanti (13). A Trapani il 10,47 per cento dei ragazzi non finisce gli studi, facendo della città siciliana quella con la più alta dispersione scolastica in Italia (14). In Abruzzo l’84 per cento dei ginecologi degli ospedali pubblici non pratica l’interruzione di gravidanza, facendo della regione quella dove è più difficile abortire in Italia (15). A Perugia una donna ha denunciato di aver vissuto un’odissea girando per tre diverse strutture sanitarie per ottenere l’interruzione di gravidanza (16). A Torino c’è stata una manifestazione di donne contro la cosiddetta “stanza dell’ascolto” dell’ospedale Sant’Anna dove gli antiabortisti cercano di convincere le donne a non interrompere la gravidanza usando a questo scopo soldi pubblici (17). A Rapallo (Genova) un uomo che non aveva ottenuto l’eutanasia si è tolto la vita acquistando un kit per il suicidio sul dark web (18). A Vicenza un uomo con un grave tumore ha rivelato di essere andato in Svizzera per ottenere cure palliative con l’Lsd (19) e l’Associazione Coscioni ha chiesto che le terapie psichedeliche vengano autorizzate anche in Italia (20). A Vernio (Prato) una donna di 82 anni ha soffocato con un cuscino il marito malato di Alzheimer (21). Nell’ospedale di Baggiovara (Modena) è in corso l’Alzheimer fest che prevede momenti di svago e la cena finale “Non ti scordar di me” (22). A Bergamo per la Festa dei nonni i gelatai hanno regalato agli ospiti delle rsa centinaia di coni e coppette con un gusto a basso indice glicemico (23). A Peschici (Foggia) una gelateria ha iniziato a proporre il gusto alle cime di rape perché è adatto all’autunno (24). A Milano gli operatori della moda hanno convenuto che quest’autunno bisogna avere nell’armadio almeno un capo bordeaux (25), giacche in stile navajo (26) e cardigan da abbinare ai jeans (27), mentre per quanto riguarda il beauty il rossetto dev’essere color vinaccia o castagna (28). [...]
[...] Continua su: L’innocente arrestato dall’intelligenza artificiale e altre storie - Internazionale
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petello993 · 10 months ago
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Bologna, sabato ore 12:00
Cara: sono in ritardo, mangio un panino veloce e poi vado a lavorare...
Caro: ma oggi è sabato e tu torni al lavoro lunedi !!!
Appunto, lavoro a modena e se devo attraversare la citta a 30 km/ora sono gia in ritardo....
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estermiranda · 2 months ago
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Che lavoro fai a Modena?
“RAGAZZA IMMAGINE PER VALTUR “ lo sa tutta la community di Tumblr
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mezzopieno-news · 4 months ago
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179 COMUNI SONO A MISURA DI BICI IN ITALIA: OLTRE IL 20% DELLA POPOLAZIONE
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Aumentano i Comuni a misura di bicicletta in Italia, sono 179 secondo l’ultima rilevazione della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta.
Nell’ultimo anno, otto nuovi Comuni si sono aggiunti alla lista riuscendo ad ottenere la bandiera gialla di Comune Ciclabile: Aosta, prima in Valle d’Aosta, Ascoli Piceno, Fermo, Fiscaglia (FE), Russi (RA), Fossacesia (CH), Ispani (SA) e Soave (VR). 38 sono capoluoghi di regione e/o di provincia, con l’Emilia-Romagna che risulta la regione con il maggior numero di capoluoghi: Bologna, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ravenna, Ferrara e Rimini. Nato con l’obiettivo di stimolare ed accompagnare le amministrazioni locali nello sviluppo di politiche di mobilità ciclistica, FIAB-ComuniCiclabili qualifica gli sforzi del comune per rendere il proprio territorio adatto e sempre più appetibile a essere vissuto e visitato in bicicletta. Ogni anno un punteggio assegnato sulla base di un’analisi di molteplici aspetti che interagiscono con la bicicletta quale mezzo di trasporto sostenibile, analizza quattro aree di valutazione: mobilità urbana (ciclabili urbane/ infrastrutture, moderazione traffico e velocità), governance (politiche di mobilità urbana e servizi), comunicazione e promozione, cicloturismo.
Il punteggio massimo è per Bologna, Borgarello (PV) e Cervia (RA), quest’ultima ha completato il proprio tratto di competenza della Ciclovia Adriatica, la più grande ciclabile nazionale e tra le più lunghe d’Europa (circa 1300 Km). La valutazione dell’impegno dei territori italiani nel promuovere la ciclabilità come modello di mobilità sostenibile è una scelta ritenuta fondamentale per il buon esito della transizione virtuosa delle nostre città, secondo la FIAB che la sta promuovendo.
___________________
Fonte: Comuni Ciclabili FIAB; foto di Blue Bird
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francescosatanassi · 1 year ago
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PRENDERE A FUCILATE UN QUADRO
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Le Alpi Apuane sono un quadro bellissimo preso a fucilate. Quello che sta accadendo è un disastro ancora oggi confuso con l’arte che in passato ci ha regalato capolavori come il David di Michelangelo. Ma quei tempi sono finiti e hanno lasciato spazio a uno sfruttamento industrializzato e senza ragione. Alcune vette sono state cancellate, alcuni crinali appiattiti o abbassati. Ci sono montagne che sono state svuotate come carcasse, segate in due da macchinari che scavano senza sosta. I rumori del bosco sono soffocati dalle esplosioni improvvise, colpi di dinamite che rimbalzano fino a valle, seguiti dal fragore della roccia che si sbriciola, dei mezzi pesanti che manovrano, degli escavatori e delle ruspe che accumulano e scaricano materiale. E pensare che sulle Apuane c’è la via ferrata più antica di Italia, ci sono rifugi e bivacchi, c’è la Linea Gotica e la Via Vandelli, che dal XVIII secolo unisce Modena a Massa, un tratto della quale, oggi, è stato sostituito da una strada per camion che sgasano alzando frammenti e polvere di pietra. In molti di quelli che una volta erano sentieri, oggi devi farti notare dalle ruspe per non farti schiacciare. E mentre le montagne perdono alberi e animali, gli scarti e i residui di quel saccheggio scendono dai fiumi e finiscono in mare. E poi l’inquinamento acustico e visivo, i feriti e i morti sul lavoro ai quali si aggiungono frane e crolli per un’estrazione incontrollata. Ad oggi, il marmo che ancora viene estratto in blocchi non è più lavorato in Italia ma viene spedito in Cina, India, Arabia Saudita. Il 70% del materiale è in mano ad alcune multinazionali che lo polverizzano per produrre carbonato di calcio per usi industriali, mentre il 25% viene impiegato nel settore edilizio. Solo lo 0,5% viene ancora usato nel campo dell'arte. Il guadagno economico per la comunità non esiste. Industriali e politici sostengono che dissanguare un ambiente per il profitto di pochi si chiami "progresso". Gli abitanti delle borgate che resistono, si organizzano e si oppongono a questo scempio chiedono invece la chiusura di tutte le cave. Lottano per il loro territorio, per la loro storia, per la loro vita e quella dei loro figli.
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jabeur · 23 days ago
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what are ur favorite italian songs
anon you shouldn't have asked me this 😭😭😭😭😭 i have so many, i love italian music
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like this is my italian music playlist it's uh quite hard to narrow it down.. but i'll give you some of my favorites (under the cut bc they're.. still a lot):
lettera a mio padre and vietato morire by ermal meta
gli uomini non cambiano and almeno tu nell'universo by mia martini
la donna cannone and pezzi di vetro by francesco de gregori
bayna and cara italia by ghali
amandoti by cccp
niente che ti assomigli by la fame di camilla
amore che vieni, amore che vai and disamistade by fabrizio de andré
non mi interessa by patty pravo, ermal meta
acida by prozac+
altrove and sette camicie by eugenio in via di gioia
niente di speciale and linea 30 by lo stato sociale
portami via by fabrizio moro
nessuno and città vuota by mina
rapide and stella cadente by mahmood
boss (io & te) by epoque
vieni a ballare in puglia by caparezza
qualcuno era comunista by giorgio gaber
voglio andare fino in fondo by eva
ayrton by lucio dalla
uomo fragile by diodato
amara terra mia by domenico modugno
ti ho voluto bene veramente by marco mengoni
vorrei by i luf
lake washington boulevard by pinguini tattici nucleari
rave, eclissi by tananai
torna a casa by maneskin
milano circonvallazione esterna by afterhours
tammurriata del lavoro nero, the live version by bisca and 99 posse
la rabbia and monna lisa by ivan graziani
ok. respira by elodie
gesù cristo sono io by levante
insieme a te sto bene by lucio battisti
mi sono innamorato di te by luigi tenco
trovami un modo semplice per uscirne by verdena
onda alta by dargen d'amico
oh oh oh by N.A.I.P.
i cento passi by modena city ramblers
bella ciao, most versions tbh but the one by mcr (prev song) is great
il rosso delle rose by gaia
la carrozza di hans by premiata forneria marconi
voce by madame
la favola mia by renato zero
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pettirosso1959 · 10 months ago
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Finalmente la resa dei conti è arrivata. Poi toccherà all'Unità ed al Fatto Quotidiano.
Patrizia Cesaretti: Se fossero giornalisti invece che lecchini, camperebbero meglio.
Maria Stella Maltoni: Questo perché i pescivendoli non hanno più comprato Repubblica per incartare il pesce.
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CAOS A LA REPUBBLICA: "LA NAVE AFFONDA I CONTI VANNO MALE. QUAL' È LA LINEA EDITORIALE’’.
Libero 05/01/24
Non c’è pace a Repubblica. Dopo il durissimo comunicato di metà dicembre coi 5 giorni di sciopero paventati, il 2024 si apre con una mail esplosiva del Comitato di redazione (Cdr) a tutti i giornalisti della testata.
La sintesi è che la direzione e la proprietà si sono allontanate dall’identità del giornale.
Nel 2020 gli Elkann, proprietari di Repubblica, hanno venduto il Tirreno, la Gazzetta di Modena, la Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara.
Nel 2021 si sono liberati di MicroMega.
Nel 2022 la vendita dell’Espresso.
Poi, nel 2023, la cessione di 6 testate del Nord-Est (Corriere delle Alpi, Il Piccolo, Messaggero Veneto, La Nuova Venezia, Il Mattino di Padova e La Tribuna di Treviso).
Pochi giorni prima di quel comunicato, il fondatore, De Benedetti, aveva a sua volta picchiato duro contro gli Elkann, accusandoli di aver distrutto il quotidiano.
IL CDR: «L’ANNO CHE SI CHIUDE È STATO SOFFERTO E DIFFICILE, ASSAI DELUDENTE PER TUTTI NOI.
IL NOSTRO GIORNALE CONTINUA A PERDERE COPIE,
ABBONAMENTI E NON RIESCE A TROVARE UNA STRADA NEL DIGITALE. E QUESTO, A NOSTRO AVVISO
PER LA MANCANZA DI UNA CHIARA STRATEGIA DI INVESTIMENTI, MARKETIG, OBIETTIVI, COLLOCAZIONE NEL PANORAMA EDITORIALE.
NONOSTANTE GLI SFORZI TITANICI DI TUTTI NOI.
La difesa dell’identità di Repubblica (ciò che sembra importare solo a noi giornalisti che amiamo questo quotidiano e il lavoro che facciamo)
ci ha impegnato in un anno che ha segnato la per noi traumatica disgregazione di quello che era il più importante gruppo editoriale del nostro Paese,
smembrato e dismesso da un editore il cui progetto resta per noi incomprensibile, oltre che frutto di preoccupazione».
La redazione, si legge sempre nel comunicato, attende dal direttore Maurizio Molinari il nuovo piano editoriale:
«Come sappiamo nel futuro prossimo ci sono ancora tagli, riduzione del perimetro giornalistico, mortificazione di competenze e professionalità (...)
il 2024 si preannuncia un anno di dura battaglia a difesa del nostro posto di lavoro, del nostro nome (...) dovremo affrontarlo insieme.
perché da questa caduta rovinosa non si salva nessuno.
Vedere Repubblica che viene abbandonata come una nave che affonda è motivo di particolare amarezza».
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vecchiodimerda · 2 years ago
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Consideriamolo
come un T E S T (spoiler: non è cosa brevissima)
Dati di base: sono una partita Iva, inutile dire che pago tutte le tasse, è vero ma tanto non ci crederete mai. Oltre a quello, sono un autotrasportatore conto terzi.
Per trasportare merci conto terzi, ho una abilitazione rilasciata nel 1999 dal Ministero dei Trasporti e di conseguenza una iscrizione all'apposito albo senza la quale non si può esercitare questo mestiere.
Per mantenere l'iscrizione (gratuita) all'albo occorre, tra le altre cose, essere muniti di una fidejussione del valore di novemila euro che nel mio caso viene fornita da una banca, quella in cui ho il conto corrente dal 1999, dal costo annuo di trecentocinquanta euro.
Ma non solo, ogni anno occorre che la stessa banca rilasci un attestato di vigenza di detta fidejussione del costo di non lo so ma di sicuro non lo rilasciano gratis.
Detto attestato viene depositato presso la motorizzazione che provvede a controllare la regolarità di questo documento in caso si debba cambiare automezzo, cosa che avviene abbastanza spesso, dati i chilometri che annualmente percorre un autotrasportatore.
In assenza dell'attestato di vigenza, la motorizzazione non rilascia il numero di targa per un nuovo veicolo.
Antefatto: anno duemiladiciannove, cambio filiale della banca. Prima era a Bologna ma ora che il mio lavoro si è avvicinato a casa, scelgo la filiale in centro nel paese in cui vivo.
A fine agosto richiedo l'attestato di vigenza in detta filiale. Solitamente il documento veniva preparato in circa un mese presso la sede centrale della banca che è a Modena. Passa settembre, passa ottobre e poi novembre e dell'attestato nessuna traccia. Chiedo spiegazioni e mi viene detto che hanno problemi tecnici (leggi fusione tra banche) e nel frattempo siamo all'inizio del duemilaventi e scoppia il Covid.
Ecco che sono sempre in attesa dell'attestato di vigenza ma non mi preoccupo assai in quanto non devo ancora cambiare mezzo. Ma passa gennaio, febbraio e anche marzo, sembra una filastrocca e invece un cazzo. Cerco di capire dalla Signora B, la dipendente della banca che si occupa di questo tipo di documenti che cosa sta succedendo e niente, di rimando in rimando non ottengo nulla.
Per cui chiedo di parlare con il direttore di filiale che si fa negare con la scusa del Covid, anche se non mi risulta che il Covid si possa trasmettere per telefono, per dire. Riesco a parlare (per telefono !) con una specie di sottoposto del direttore che mi rimanda ai soliti problemi tecnici (leggi sempre fusione).
Siamo ormai in primavera e il mio vecchio Doblò a metano inizia a dare segni di stanchezza. Rumoreggia e cigola in maniera preoccupante, così scrivo al Servizio Clienti della banca, lamentando il disservizio e minacciando di cambiare Istituto se non mi verrà consegnato a breve il documento richiesto.
All'inizio dell'estate duemilaventi ottengo quanto avevo richiesto quasi un anno prima. Vado alla FiaTT e con l'attestato alla mano posso acquistare un nuovo Doblo (a Metano). Olè!
Appena metto il culo sul nuovo Doblò (a metano) corro nella seconda filiale della banca nel mio paese, quella nella zona industriale e trasferisco il conto.
Mi chiedono come mai e spiego. Nella seconda filiale cadono dalle nuvole quando spiego l'accaduto, dalla prima come sempre nessuna notizia. Ottimo.
A settembre duemilaventi torno a scrivere al Servizio Clienti e qualcuno della banca mi chiama da Milano (???) e mi richiede spiegazioni che sono lieto di fornire.
La persona con cui parlo (ri)cade dalle nuvole e mi dice che il massimo che posso sperare è che qualcuno dalla prima filiale mi chiami per capire (ancora) cosa sia accaduto perché nel frattempo il direttore è cambiato, come succede spesso a un direttore di filiale.
Saluto il cortese operatore dicendogli che attendo fiducioso la chiamata promessa. E naturalmente sto ancora aspettando che qualcuno mi chiami e inizio a temere che non succederà mai. Sono ottimista, lo so ma non è questo il punto.
Torniamo al duemilaventi. Pare che le cose si mettano al meglio, nella nuova filiale c'è la Signora C che si occupa del mio documento preferito che riesce a consegnarmi nel duemilaventuno e nel duemilaventidue.
Arriviamo a gennaio duemilaventitre ed entro la fine del mese devo pagare l'assicurazione del mezzo che nel frattempo ho cambiato, abbandonando il metano per gli aumenti spropositati che lo hanno portato a triplicare il prezzo.
Giovedì pomeriggio della scorsa settimana mi reco in filiale per bonificare all'assicurazione quanto dovuto. Aspetto l'orario di apertura e suono il campanello. Niente. Attendo cinque minuti e risuono. Nessun segno di vita. Vengo via.
Torno il mattino dopo verso le dieci e trenta, pensando che forse il giorno precedente fossero chiusi vai a sapere perché ma al mattino no, quale banca chiude al mattino?
Suono e nessuno mi apre. Nessuno si affaccia. All'interno non vedo anima viva. Tenendo stretti i maroni che iniziano a frullare, vengo via. Nel pomeriggio mi reco nella filiale della banca in un paese vicino, a dieci chilometri. E tre.
Qui una gentile Signorina mi prepara il bonifico e a quel punto mi viene una idea malvagia ma luminosa. Chiedo di cambiare di nuovo filiale. La Signorina si consulta coi colleghi, poi mi interroga sul perché della mia decisione e visto che sono deciso, mi fa firmare un foglio per procedere al trasferimento. Torno a casa.
Passa un'oretta e suona il telefono. È la Signora C della seconda filiale. Con voce leggermente più spaventata del solito, mi chiede cosa sia successo.
(Ri)spiego anche a lei che dopo essere passato a vuoto due volte in due giorni nella sua filiale, mi sono visto costretto ad andare in quella nel paese più vicino. A quel punto perché non trasferire il conto?
La Signora C ha iniziato a elencare una serie di possibili cause alla mancata apertura dello sportello e a un certo punto sembrava John Belushi nella fogna, un attimo prima che Carrie Fisher iniziasse a sparare a lui e al fratellino Blues, Elwood.
Dopo un po' le ho chiesto: allora che si fa? Lei è rimasta interdetta e così ho aggiunto se pensava lei ad avvertire quelli della terza filiale che si era trattato solo di un malinteso.
Gentilissima, la Signora C ha detto che si, ci avrebbe pensato lei. Le ho detto grazie e ci siamo salutati. Ecco, la storia finisce qui e cazzo se mi sono dilungato. Che poi dove volevo arrivare ?
Ah sì, alla fine di tutto, sono o non sono un VecchioDiMerda©®™ ???
Le vostre risposte nei commenti. Grazie.
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primepaginequotidiani · 3 months ago
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PRIMA PAGINA Gazzetta Di Modena di Oggi domenica, 11 agosto 2024
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personal-reporter · 2 years ago
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Gli altri sport: Mike Parkes
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Un grande pilota, ma anche un ottimo progettista, nella Formula Uno degli anni Settanta… Mike Parkes nacque il 24 settembre 1931 a Richmond, nel Surrey, da John Joseph Parkes e Mary Beatrice Johnson. Il padre, ingegnere con il brevetto di pilota di aereo nel ramo ausiliario della RAF, durante la Seconda Guerra Mondiale diresse due fabbriche della De Havilland, nel dopoguerra fu  amministratore delegato, e successivamente presidente, di Alvis Ltd. Dopo aver studiato alle Lockers Park Preparatory School e Haileybury College nel 1950 Mike divenne studente-apprendista alla Humber-Hillman e dal 1952 fu 1962 ingegnere nel Reparto Sperimentale della Rootes Group. Mike nel 1952 vinse la prima gara automobilistica al volante della sua  MG TD e nella stagione 1954-55 gareggiò con delle Frazer-Nash d’epoca. Dal 1955 al 1962 lavorò alla progettazione e sviluppo della Hillman Imp, che entrò in produzione nel 1963. Nel 1957 Mike gareggiò con la Ford Lotus Eleven di Geoff Williamson e nella stagione 1958-59 con la Fry Climax F2 di David Fry. Con la Lotus Elite di Sir Gawaine Baillie nel 1960 Parkes si cimentò nelle prime gare di lunga distanza a Le Mans e al Nürburgring. La stagione 1961-62  lo vide al volante delle berline Jaguar 3.8 e le Ferrari 250GT per le scuderie Equipe Endeavour e Maranello Concessionaires, e con la Gemini Ford Formula Junior della scuderia Chequered Flag. Ma il debutto di Mike con la Ferrari avvenne nel 1961 a Le Mans, con co-pilota Willy Mairesse, si finì al secondo posto. Parkes nel 1963 si trasferì a Modena e fu  assunto dalla Ferrari come ingegnere allo sviluppo e pilota ufficiale per le gare sport e prototipi, oltre ad essere il pilota ufficiale nelle gare di lunga distanza per auto sport e prototipi, in Europa e negli Stati Uniti, ottenendo molti piazzamenti. Dopo che nella stagione 1966-1967 ebbe due primi posti, due secondi posti e un quinto posto, Mike nel giugno 1967 fu vittima di un grave incidente al GP del Belgio, in cui si ruppe le gambe e il polso. Nel 1969 ritornò alla Ferrari come ingegnere allo sviluppo e direttore di squadra per le gare sport e prototipi, poi Enzo Ferrari gli propose di lavorare per Georges Filipinetti, il concessionario svizzero della Ferrari, che nella stagione 1970 avrebbe partecipato alle gare con un Prototipo 512 simile a quelli della fabbrica. Fino al 1973 Parkes fu il direttore sportivo e pilota per la Scuderia Filipinetti e dal 1974 al 1977 lavorò come Ingegnere allo sviluppo per la squadra Rally della Lancia. Il 28 agosto 1977, dopo un soggiorno a Modena, Mike stava tornando a Torino una domenica sera per rientrare al lavoro e vicino a Riva di Chieri, non molto lontano da Torino, entrò in una curva stretta ad angolo retto alla fine di un rettilineo lungo quattro chilometri. La macchina di Parkers, una Lancia Beta HPE slittò verso il lato sinistro della strada, e si scontrò frontalmente con un camion che arrivava dall’altra parte e Mike morì all’istante, per una frattura alla spina dorsale. Parkes è sepolto in Inghilterra, nel cimitero del paesino di Charsfield, dove abitava suo padre. Read the full article
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piusolbiate · 2 years ago
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25 Aprile - Eroi sconosciuti
25 APRILE - FESTA DELLA LIBERAZIONEPROGRAMMA Ore 9—Santa Messa in ricordo di tutti i CadutiOre 10:00—Deposizione Corona al Monumento alla ResistenzaOre 10:15—Cerimonia al Centro Socio Culturale con - Letture tratte dal libro "Quindici mesi di vita in Germania 21 Maggio 1944 - 21 agosto 1945” del nostro concittadino Don Angelo Canavesi "Bugialen" - Testimonianze da parte dei figli di militari italiani deportati nei campi di lavoro tedeschi - Proiezione del film "Operazione TOMBOLA" una delle azioni partigiane più importani compiuta durante le fasi finali della seconda guerra mondiale con lo Special Air Service inglese nelle retrovie tedesche situate nelle province di Reggio Emilia e Modena, oltre la Linea Gotica.
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neottolemo · 2 years ago
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Ebano- Modena City Ramblers
Una canzone del 2004 dei Modena City Ramblers, che narra la vicenda di una giovane africana, i cui sogni sono morti nel naufragio della vita.
Tutti dicevano che ero bella come la grande notte africana / E nei miei occhi splendeva la luna, mi chiamavano la Perla Nera... / A sedici anni mi hanno venduta, un bacio a mia madre e non mi sono voltata / Nella città con le sue mille luci per un attimo mi sono smarrita... / Così laggiù ho ben presto imparato che i miei sogni eran solo illusioni / E se volevo cercare fortuna dovevo lasciare ogni cosa. Comincia così il viaggio di una giovane africana raccontato dal brano Ebano, dei Modena City Ramblers. Un viaggio che porta in sé, sin dalla partenza, i germi di una drammatica fine, racchiusa tutta in tre sole parole - bella, venduta, smarrita - che pesano sulla vita della giovane come una maledizione che non lascia scampo. Perché l’avvenenza può essere una sciagura per una donna povera del Sud del mondo, un'ineluttabile condanna a una vita spesa a soddisfare gli uomini. E il tradimento della famiglia, disposta a venderla per sopravvivere, è una sorta di maleficio a cui non si può sfuggire.
È un naufragio esistenziale, dunque, quello che porta la giovane ad approdare fortunosamente in Italia. La ragazza non trova ad attenderla qualcuno che la accolga, che la faccia sentire non estranea, che si comporti «da fratello». No, lei si scontra prima con il duro lavoro nei campi, sfruttato dai «caporali», e poi, dopo un'altra fuga e un successivo naufragio, con l'amicizia interessata di una donna che la trascina con sé sulla strada, avviandola alla prostituzione. Era bella questa giovane, una Perla Nera, ma un lungo, lungo cammino l'ha fatta approdare sui marciapiedi di una città italiana, schiava senza catene visibili da spezzare e per questo senza possibilità di affrancarsi. Ed è sulla strada che la lasciamo, senza più sogni, senza speranze. Disincantata, delusa, senza futuro.
Non ha lieto fine questo brano della band emiliana, come non hanno lieto fine tante vicende simili. E’ il destino di molte ragazze giunte in Italia con una promessa e destinate a divenire merce. E’ il destino di tanti migranti, partiti con la speranza negli occhi e giunti a destinazione in un sacco di plastica.
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