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Il nuovo Ddl Lavoro: ecco cosa cambia per dimissioni, smart working e contratti stagionali
Le nuove disposizioni lavoristiche portano importanti aggiornamenti su lavoro agile, apprendistato e gestione delle dimissioni.
Le nuove disposizioni lavoristiche portano importanti aggiornamenti su lavoro agile, apprendistato e gestione delle dimissioni. Da oggi, entra ufficialmente in vigore il Ddl Lavoro collegato alla manovra finanziaria 2024 (legge 293/2024), approvato a metà dicembre. Il provvedimento introduce una serie di novità significative che riguardano diverse aree del mondo del lavoro, tra cui dimissioni,…
#aggiornamenti lavoro#Alessandria today#Alessandria today articoli#apprendistato#Cassa Integrazione#contratti misti#contratti stagionali#Ddl Lavoro 2024#dimissioni per fatti concludenti#flessibilità contrattuale#Google News#italianewsmedia.com#Lavoro Agile#legge 293/2024#mercato del lavoro.#normativa lavoro#novità lavoristiche#Pier Carlo Lava#Smart Working
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Jean-François Gautier
SUGLI DEI
Spiriti e attualità dei politeismi antichi
Le antiche religioni europee hanno sempre presentato il divino in modi diversi. Jean-François Gautier si propone di recuperare il significato dimenticato di questi politeismi, con un lavoro agile e profondo, che indaga la spiritualità arcaica della nostra Civiltà millenaria.
Le complementarietà tra le figure divine, come l’accoppiamento di Estia ed Ermes o di Apollo e Dioniso, indica un cosmo composito, privo di finalità proprie e di valori universali, che prende forma solo attraverso le azioni ragionate e coraggiose degli esseri umani.
Vengono inoltre messi in luce la permanenza di queste visioni del mondo nelle filosofie europee, analizzando le loro implicazioni politiche: un contributo necessario, che riafferma la lunga memoria europea quale processo di sedimentazione identitaria e di proiezione verticale.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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C’è qualcosa che tutti possiamo fare un po' di più: è guardare, guardare con più attenzione il mondo intorno a noi. Guardare non è tanto un modo di informarsi, ma l’unico varco per arrivare a un possibile stupore, può essere un paesaggio lontano, può essere vicinissimo a casa nostra. Guardare è un modo per dire alle cose e agli animali di non andarsene, di rimanere ancora con noi. Guardare una lampadina, un imbuto, un albero, un cane, guardare e sentire un momento di vicinanza, mettere in crisi per qualche secondo la solitudine in cui siamo caduti.
In me la ricerca di quello che chiamo Sacro minore è andata crescendo man mano che aumentava l’invadenza della vita digitale. Si può stare in Rete anche molto tempo, ma non bisogna accodarsi all’esodo verso l’irrealtà, bisogna rimanere fedeli al reale, è l’unico bene, è il bene comune, il bene più comune di tutti e non dobbiamo perderlo.
Questo guardare di cui parlo non è un partito, non è un’ideologia, non è andare a rintanarsi in un rifugio, come se altrove fosse tutto deserto e miseria spirituale. Direi che è semplicemente il coltivare una saltuaria abitudine percettiva. Io non so fare di più. Dopo questi brevi slanci verso l’esterno la mia vita rifluisce verso l’interno, si riduce alla continua manutenzione dell’inquietudine. E qui mi pare che si incroci con quella di tanti in questo tempo di vite spaiate, lontane da ogni fuoco collettivo. Ecco il bivio: da una parte l’attenzione al mondo che ci circonda, dall’altra la deriva opinionistica in cui tutti cinguettano su tutto in una babele di parole che girano a vuoto.
La poesia è come un vigile che sta davanti a questo bivio e indirizza chi la legge verso l’attitudine percettiva piuttosto che verso le astrazioni dell’opinionismo. La poesia è la scienza del dettaglio, è il sogno tagliato dalla ragione o la ragione tagliata dal sogno, comunque non è mai nel dominio di una sola logica, è sempre intreccio, sconfinamento, purissima impurezza.
Io credo di essermi educato allo sguardo proprio grazie alla poesia, al suo rendere l’anima più agile, capace di oscillare dall’infimo all’immenso, dal dentro al fuori. E sull’attenzione al mondo esterno posso citare i miei due grandi maestri, Peter Handke e Gianni Celati. Il primo conosciuto e frequentato nei suoi libri, l’altro frequentato anche di persona. Celati mi ha insegnato le meraviglie dei luoghi ordinari, delle giornate qualsiasi. In fondo il mio lavoro di paesologo ha una sola regola che si può riassumere con questo mio aforisma: “Io guardo ogni cosa come se fosse bella e se non lo è vuol dire che devo guardare meglio.” All’inizio la mia attenzione ai luoghi marginali era più in chiave politica, ero infiammato dalle disattenzioni della politica. Il margine era indagato come luogo dell’abbandono, ero protesto a cogliere il passaggio dalla miseria contadina alla desolazione della modernità incivile. Sono rimasto a indagare il margine, ma con uno sguardo diverso, direi più ricco. Non ho abbandonato la lotta contro lo spopolamento delle aree interne, ci ho aggiunto l’attenzione al sacro che ancora resiste in quelle aree, come se Dio amasse i luoghi dove non c’è partita Iva. Da qui è arrivato un libro come Sacro minore o un film come Nuovo cinema paralitico, realizzato con Davide Ferrario. Guardare il mondo quasi come un’attività nostalgica, considerando che stiamo tutti diventando senza mondo, considerando che non bisogna dare per scontata l’esistenza del mondo, come se la fuga nel digitale potesse trafugarlo e lasciarci come ombre vaganti in una terra di nessuno. Una volta si indagava il mistero della vita dopo la morte, adesso è da indagare il mistero della morte che dilaga dentro la vita, dilaga quanto più la morte viene rimossa, occultata dal fervore masochistico del consumare e produrre. Ecco che dal guardare, dalla semplice postura contemplativa, la questione diventa più complessa, diventa politica: non è in gioco solo il nostro modo di abitare la giornata, ma il modo in cui l’umanità abita il pianeta. Si tratta di prendere atto che il modello imperante produce solitudine e depressione negli individui, produce ingiustizie sociali e danni enormi al pianeta. Qualcuno ha detto che la bellezza salverà il mondo. Forse ora si potrebbe dire che il mondo lo salveranno i percettivi. FRANCO ARMINIO
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UNA GIUNGLA NELL'UFFICIO DI "EREDI CELANI CARBURANTI" 1 Murales per portare la Natura selvaggia nell'ambiente dell'Ufficio. Scimmie dalla lunga coda che saltano sul muro disarticolate come #Jovanotti sul palco, ma crestute come un #Punk londinese. Un'apertura verso l'esterno per alleggerire le ore di lavoro e #arredare in modo "realmente" #verde e #sostenibile. Eng A JUNGLE IN THE OFFICE OF "EREDI CELANI CARBURANTI" An Artwall to bring the wild Nature in a #workspace.
The long tails macaques are jumping on the wall with the agility of #redhotchillipeppers in a concert, but with a #london Punk crest. An outward opening to make the working hours lighter and more pleasant and to furnish in a "really" green and sustainable way.
#murales#giungla#arredo#interni#ufficio#animali#naturaselvaggia#illustrazionediviaggio#viaggievillaggi#malesia#verde#bianco#vernici#sostenibilità#artwall#paints#colors#green#white#sustainability#light#illustration#travelillustration#malaysia#interiordesign#workspace
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Titolo: CONTABILE FULL TIME O PART TIME CON SMART WORKING - PRESSO STUDIO PROFESSIONALE IN ZONA PORTA VENEZIA DI MILANO (MI) Azienda: Knet Human Resources Descrizione:: lavoro: Preferibilmente Full time. Lo studio applica, dopo aver consolidato il rapporto di lavoro, una politica di smart... working settimanale. Sede di lavoro: Milano città (MI) - PORTA VENEZIA Data prevista per l'inserimento: Immediato... Luogo:: Milano Invia la tua candidatura!
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Dipendenti Statali, firmato il contratto 22/24 delle "Funzioni Centrali" (ministeri, agenzie fiscali e enti pubblici non economici): aumenti di stipendio, più lavoro agile, settimana corta, buoni pasto in smartworking, promozioni anche senza titoli di studio fino al 2026...
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Stress Management? Dieci consigli per trasformare la pressione in energia positiva
(Adnkronos) - Nell’attuale mondo del lavoro, caratterizzato da una connettività costante e intensiva, la gestione dello stress non è più solo una raccomandazione, ma una skill sempre più necessaria e richiesta. Secondo Gallup, il 46% degli italiani soffre di stress (a fronte del 44% del campione internazionale) e circa un terzo percepisce tale fenomeno come una condizione cronica. Tuttavia, lo stress è una tensione fisica e mentale che non deve essere interpretata necessariamente come negativa ma, anzi, può fungere da catalizzatore, dà energia e motiva per affrontare le sfide, migliorare le prestazioni e aumentare la nostra mental agility. Questa dimensione positiva prende il nome di 'eustress'. Stress Management, alcuni consigli Ciò che, invece, solitamente ha connotazione negativa nello stress - dalla frustrazione al nervosismo - è chiamato 'distress' e a lungo termine può danneggiare l’individuo. Infatti, se tale fattore dovesse diventare cronico, la resistenza ad altri influssi negativi diminuirebbe e il sistema immunitario potrebbe risentirne. “Le persone - commenta Paola Lazzarini, Senior Consultant e Head of Csr di Cegos Italia - hanno bisogno di stress, ma nella giusta misura. Nell'attuale contesto professionale, l'eustress è un elemento cruciale anche per progredire in modo efficace, preservando il benessere mentale e fisico. Per contrastare un contesto operativo e organizzativo di grande complessità e volatilità occorre un approccio Rcat (di resilienza, consapevolezza, adattamento, trasparenza), al fine di ridurre la pressione e sfruttarla come un'opportunità per crescere e migliorare". "In uno scenario con queste caratteristiche, la formazione - spiega - svolge un ruolo essenziale e può aiutare singoli e organizzazioni a creare un ambiente più sereno e produttivo, dove accogliere sfide e sviluppare progetti per irrobustire le proprie competenze e raggiungere nuovi traguardi. Integrare queste pratiche nelle azioni quotidiane, inoltre, è fondamentale per mantenere un confine ben delineato tra vita professionale e vita privata, garantendo un equilibrio sano e sostenibile e un miglior work-life balance. Tema, quest’ultimo, che rappresenta una delle sfide più critiche affrontate dalle organizzazioni e che è emerso anche in una recente survey condotta da Cegos, focalizzata sul Talent Management”. Cegos ha individuato, quindi, 10 Best Practice per trasformare lo stress da leva negativa a punto di forza: Rilassarsi per contrastare la pressione Attraverso diverse tecniche benefiche sia fisiche che mentali, come il rilassamento muscolare progressivo di Edmund Jacobson, si può trasformare lo stress e migliorare la gestione delle pressioni quotidiane. Questa metodologia guida verso il controllo della tensione, tramite contrazioni volontarie di gruppi muscolari per 5-10 secondi, seguite da un completo rilassamento di 30-45 secondi. Una pratica regolare affina la capacità del corpo di passare rapidamente alla calma, promuovendo un benessere immediato e duraturo. Riconoscere i fattori di tensione da digitalizzazione Nonostante innumerevoli vantaggi, la costante reperibilità e il sovraccarico di informazioni possono causare stress. Identificare le fonti di tensione e parlarne con i manager, cercando un maggior equilibrio e supporto fra colleghi, può migliorare il benessere generale e la produttività. Adattarsi alla digitalizzazione con la resilienza Si può allenare la propria resistenza psicologica alle difficoltà per trarne energia positiva. Tecniche specifiche aiutano anche a capitalizzare il passato, guardare al futuro con ottimismo e gestire la vita in modo più positivo. Tra i primi obiettivi da porsi, vi è quello di lasciare la 'lista delle cose da fare' in ufficio e rilassarsi, tracciando una linea di demarcazione chiara tra vita professionale e privata. Conciliare famiglia e carriera Stare insieme alla famiglia è considerato un efficace antistress e mantenere le connessioni sociali, insieme all'attività fisica, è uno dei modi migliori per rilassarsi. Accortezze come introdurre pause dal cellulare o informare il team sulle fasce orarie in cui si può essere reperibili, consentono di pianificare meglio le proprie attività e vivere pienamente il tempo che si dedica agli affetti. Saper impiegare nella maniera corretta lo smart working Sempre più aziende stanno adottando modalità di lavoro ibride, smart working e flessibilità oraria. Questa scelta ha ridotto il tempo necessario per recarsi in ufficio e ha permesso ai lavoratori di gestire meglio il proprio work-life balance. Tuttavia, questa possibilità richiede una certa disciplina per mantenere un confine ben delineato tra lavoro e privato. Ricordarsi di riposare e annoiarsi Non occorre essere sempre perfetti e impegnati. Attività ludiche e sportive possono aiutare a calmare i nervi e i pensieri negativi. È importante, però, avere anche periodi di riposo e divertirsi, poiché la noia e l’inazione stimolano l'inventiva e la creatività, fondamentali per risolvere problemi quotidiani più o meno complessi. Saper gestire il tempo L’organizzazione del time management aiuta a pianificare al meglio appuntamenti privati e professionali, riducendo la pressione. Porsi domande chiave su priorità, urgenze, necessità di passaggi intermedi, suddivisione di compiti e quando dire 'no' contribuisce a evitare sprechi di tempo e a godersi quello libero. Puntare su chiarezza e dialogo per la propria motivazione Quando si è stanchi di non essere adeguatamente riconosciuti e ricompensati è importante richiedere un confronto chiarificatore con i superiori. Mantenendo un tono educato, descrivendo al meglio la propria situazione ed esprimendo, se necessario, il desiderio di un feedback più regolare. Fare attenzione al bore-out Attività al di sotto del proprio potenziale, che diventano routine, possono essere altrettanto pericolose quanto lo stress costante. Questo fenomeno, noto come bore-out, può causare insoddisfazione, svogliatezza e, nei casi peggiori, depressione. Tuttavia, con coraggio e iniziativa, è possibile cambiare la situazione. Offrirsi volontari per nuovi incarichi e presentare idee innovative sorprendendo colleghi e superiori può portare a mansioni più stimolanti. Collaborare e comunicare per crescere Infine, è importante condividere esperienze con persone che la pensano allo stesso modo (o che sono disposte a capitalizzare eventuali divergenze di pensiero) per identificare i momenti di stress e trovare soluzioni costruttive, evitando lamentele e avendo sempre l’obiettivo finale di migliorare il proprio benessere e contribuire a un ambiente di lavoro più positivo e produttivo per tutti. ---lavoro/[email protected] (Web Info) Foto di zhugher da Pixabay Read the full article
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Architetture intime
Ci sono poesie costruitein una sola serasenza alcun problemaperché scaturiscono rotonde nella luce vespertinacome interi microcosmi,fattee finite,dono agile della musa.Altre invece richiedono anniinteri di lavoro sparso:numerose bozzedopo ricercheminuziose in climi molto differenti.Ma non sappiamo nulla,quali che sianoi casi,del fremito segreto;niente di nuovoriusciamo ad imparare dai percorsi,né…
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sogno del 12 giugno 2024
Mi sorprendo che andando, verso l'ingresso del parco, al cancello che è sempre aperto, anzi forse non c'è neanche un cancello, c'è solo il muro di cinta che è alto, in un paese dell'Umbria, forse, mentre un ragazzo che vorrebbe passare da dentro mi vede e passa da fuori, ma chissà, firse ci riprova. Il giardino di questa villa, il parco, è nel paese, sembra tipo la villa comunale del paese. Piove, e per strada all'ingresso incontro lei, mi sorprende la sua presenza, le prendo il viso tra le mani e anche lei ci sta che ci fai qui lei sorride le do un bacio sulla guancia prendendole il viso fra le mani. Trovo un fumetto forse una nuova edizione su un secchio lì per strada del libro di cui ora parliamo nella villa. Lei dice non sapevo fossi collezionista di fumetti non me l'hai mai detto intanto immagino mio nipote filippo lui sì che lo è, mi interessano ma non li colleziono. La pila di cinque sei copie è bagnata forse la dovrei lasciare lì, forse la dovrei portare dentro. Forse sono copie messe lì insieme ad altro e riviste per democrazia per doffusione gratuita tipo book sharing dalla tipa bionda della villa. La ragazza è molto giovane e carina esiste nella realtà avrà ora 17 anni la guardo da un po' ha attraversato uno di quei periodi in cui mi ha sorriso molto, giovane pallavolista. Mi sono stupito che mi abbia riconosciuto che sia così in confidenza con me, che ci stesse. È come se volesse entrare anche lei nella villa.
La villa è di una donna bionda sono credo il suo amante è popolata da ragazzi che passano da una dépendance all'altra fino alla casa principale, è immersa in un parco con alberi alti. Io ero uscito dalla casa principale per andare in una dépendance e mi sono trovato in un bagno in cui entrava un po' della pioggia esterna. I vialetti del parco sono bordati da siepi basse e curate. L'erba è tagliata. Gli alberi sono alcuni grandi cedri del libano. La padrona bionda capelli corti sorridente lascia fare aii ragazzi che corrono da tutte le parti. Sono liberi, si fida. Parliamo del nuovo numero di un libro, una graphic novel, con un disegno sulla copertina.
È un sogno che ho vissuto con buon animo, non riesco ad identificare la proprietaria della villa sembra la madre di una mia alunna che fa la cassiera al supermercato tigre. Ho una relazione affettiva con questa donna bionda così attiva democratica e fiduciosa nei ragazzi e nel prossimo, anche se comunque sono un ospite anch'io. Potrebbe essere la mia amica, anche se mi ci sono scannato recentemente, Giada. Come atteggiamento ma non le assomiglia affatto. La villa ha grandi stanza vetrate ampie di sviluppa in orizzontale non ha scale solo singoli scalini e dépendances nel parco circostante. Riconosco invece la ragazza pallavolista molto giovane e maschiaccia capelli lisci neri gran sorriso e labbra carnose che mi piace nella realtà. Mi stupisco che mi abbia corrisposto anche se non penso sia dalle parti della villa per me. Come fanno tutti i giovani che sono lì per qualcosa che mi sfugge sempre, magari qualcosa che non è importante per me e poco importante, se non al momento, per loro.
cosa è successo nella realtà: la scuola è finita stiamo facendo scrutini, Giada la devo evitare visto che non mi saluta anche se è sempre più magra e agile, visto che è arrabbiata con me perché l'ho trattata da pezza da piedi. E come al solito non ha riconosciuto pubblicamente il mio lavoro. L'unico compenso per quel che si fa collaborando. Ma ieri dopo un paio di settimane ha trovato il modo di rivolgermi la parola. Siamo stati fuori in una villetta per Gabriele. Siamo stati ad una cena di classe in campagna di sera e faceva fresco con i ragazzi che correvano da tutte le parti.
ps non ho corretto né ripetizioni né l'esposizione della trama mi rendo conto di aver scritto più volte le stesse cose ma avevo paura di perdere le sensazioni e la memoria.
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AREE INTERNE SFIDA PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO ITALIANO di Federico Fornaro
Nelle scorse settimane è stata presentata (e approvata) alla Camera una mozione unitaria delle opposizioni sulle aree interne fortemente voluta dal gruppo del Partito Democratico.
Nelle scorse settimane è stata presentata (e approvata) alla Camera una mozione unitaria delle opposizioni sulle aree interne fortemente voluta dal gruppo del Partito Democratico. Il tema del rilancio dell’impegno su questi territori è, infatti, diventata una delle priorità dell’agenda politica dei dem, accompagnata da un serie di eventi pubblici in piccoli comuni alla presenza della segretaria…
#Alessandria today#Allerta meteo#aree interne#biblioteche pubbliche#co-working#coesione territoriale#Comunità energetiche#crescita aree interne#declino demografico#Dissesto idrogeologico#economia locale#Elly Schlein#Fibra ottica#Futuro sostenibile#Giovani Imprenditori#Google News#Governo Meloni#guardia medica#Incentivi fiscali#Infrastrutture#investimenti europei#italianewsmedia.com#Lavoro Agile#Legge di Bilancio 2025#manutenzione ambientale#microimprese#mozione parlamentare#ospedali disagiati#Partito Democratico#piccoli comuni
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Endometriosi, la sensibilità del Comune di Sassari
Le dipendenti del Comune di Sassari con endometriosi potranno chiedere alcuni giorni di lavoro agile. Nel mese della consapevolezza su questa patologia, l’Amministrazione comunale ha deciso di avviare l’iter di modifica del regolamento sul lavoro agile e introdurre, tra i casi che assumono carattere prioritario, la certificazione di questa patologia. Secondo uno studio della Swg (società esperta…
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Il Ballo di Charlène, la principessa scende in pista (e i Grimaldi sono più uniti che mai) MONTECARLO — Il Ballo della Rosa è stato il Ballo di Charlène. Scatenata in pista nella notte di sabato 23 marzo, con una tuta di paillettes dorate e un nuovo caschetto biondo. Sandali a terra per ballare agile sulle note di Gloria Gaynor. In una sala delle stelle, allo Sporting, riempita nonostante i 1.200 euro a persona e una lunga lista di attesa. E�� stata lei, la princesse de Monaco tornata più energica che mai, la star del Ballo che segna il mezzo secolo di glamour dello Sporting a Montecarlo trasformato per una sera in discoteca, da Christian Louboutin. Il principe Alberto è arrivato con Charlène, dal viaggio di coppia in Alsazia a Feldbach per svelare una nuova targa dei siti storici dei Grimaldi (dopo esser stato a Parigi per esequie di Philippe, figlio del generale De Gaulle scomparso a 102 anni). E con loro la principessa Carolina, sempre magnifica, in nero: lei la madrina del ballo. Se in passato qualcuno ha azzardato divergenze tra lei e Charlène il messaggio della presenza delle due donne attorno al principe ieri sera era chiaro: la famiglia è più unita che mai. Carolina, Charlène e Charlotte al Ballo della Rosa 2024 E poi Pierre Casiraghi e la moglie italiana, Beatrice Borromeo. Con la piccola di Carolina, Alexandra di Hannover al braccio il suo amore, Ben Sylvester Strautmann che da anni ormai affianca l’ultimogenita di Carolina. Nel Principato tutti si aspettano un fidanzamento, in fondo Ben è stato invitato anche alla riunione di famiglia a palazzo per i 66 anni di Alberto. E c’era Charlotte, sola, dopo che la sua strada sentimentale si è divisa da quella del produttore Dimitri Rassam sposato proprio al Rocher, con la benedizione dello zio Alberto, una manciata di anni fa (e fotografata di recente con lo scrittore Nicholas Mathieu, un Prix Goncourt e un figlio). Assenti Andrea Casiraghi e la moglie Tatiana. Poco più in là dello Sporting, oggi è già emersa dall’acqua la nuova isola galleggiante, MareTerra con la firma di Renzo Piano (e nelle profondità del mare è stato fatto un grande lavoro ingegneristico per far lievitare la superficie del Principato come ieri con il terrapieno di Fontvieille), che potrebbe essere consegnata a novembre-dicembre 2024. In tempo, anzi in anticipo, per festeggiare il ventennale di Alberto. E il Grimaldi Forum avrà all’inizio del 2025 più di 6 mila metri quadrati di superficie in più. Sulla nuova isola galleggiante gli appartamenti sono in vendita a 100 mila euro il metro quadro, e 11 ville sul mare a 250 mila euro al metro. Un record anche per Monaco che dopo la pandemia nel 2023 ha macinato affari e profitti. «E mia figlia Gabriella avrà una piazza tutta sua, la Place Princesse Gabriella e anche il gemello Jacques avrà una via tutta sua: ci sarà una Promenade Prince Jacques», come ci ha detto il principe che ha scelto l’architetto italiano per l’uso della luce: «Per un Paese affacciato sul mare come il nostro, la luce è tutto». Nel salotto del Carré d’Or davanti al Casinò, sulla terrazza del nuovo Café de Paris, ad aprile aprirà il ristorante Amazonico e a tagliare il nastro sarà ancora lei Charlène. Gli hotel del Principato non sono mai stati così pieni con il grande ritorno degli americani, seguiti da francesi, mediorientali, asiatici, molti cinesi, inglesi e italiani. Nella primavera di Monaco, nella Season mondana del Principato inaugurata ogni anno dal Ballo della Rosa, l’unico cruccio: i veleni dell’ex contabile del principe, rimosso dal suo incarico. Mesi fa Alberto ha infatti deciso il più radicale rimpasto da quando salì al trono nel 2005 alla morte del principe Ranieri. «Dopo vent’anni quasi bisogna rinnovare, avere il coraggio di cambiare. Ma certo non avrei voluto farlo in questo modo, però in circostanze difficili devi avere il coraggio di agire con decisione», ci ha spiegato il principe che alla vigilia del suo compleanno il 14 marzo scorso ha nominato Pierre-André Chiappori come nuovo Conseiller de Gouvernement-Ministre des Finances et de l’Economie. Un tecnico passato per l’Università di Chicago e la Columbia a New York per affrontare una fase di espansione dell’economia del Principato dopo i problemi della pandemia che aveva gelato il business alberghiero cuore del Principato. Monaco aspetta la decisione del Gafi e di Moneyval per sapere se dovrà rassegnarsi alla lista grigia nonostante il fatto che il Governo monegasco abbia fatto molto per rispettare le regole europee nell’ambito della lotta contro il riciclaggio. Il responso è atteso per giugno. «Ogni giorno ha le sue spine, piccole o grandi, ma non ho avuto sin qui le stesse difficoltà nella guida del Principato di mio padre Ranieri», ci ha detto il principe che anzi mai come adesso guida una famiglia unita e pronta a mettersi al servizio del Rocher. Il 14 marzo, compleanno del principe, l’associazione Objectif Monaco ha lanciato un flash mob vecchio stile: tutti in piazza per dare sostegno dopo gli attacchi ad Alberto. L’avevamo già fatto ai 50 anni del principe. «Tutta Monaco è con Alberto che in questi quasi vent’anni di regno il principe ha saputo guardare al futuro ed ha appena festeggiato i 66 anni in semplicità, dopo i festeggiamenti ufficiali ha riunito la famiglia in un piccolo ristorante sul mare a Eze», racconta Lia Riva, la Lady dei motoscafi che conosce bene anche la principessa Carolina che l’ha appena nominata mecenate onorario del Nouveau Musée National de Monaco voluto dalla principessa. «Carolina? E’ una donna di carattere, è lei l’anima del Bal de la Rose — continua Riva — in fondo la passione per i fiori l’ha ereditata dalla madre Grace e poi Carolina è presidente del Garden Club dove ha voluto come sua vice Cecilia Casiraghi (moglie del fratello di Stefano, il marito di Carolina vittima della tragedia in mare)». Appassionata di arte, balletto, musica e pure letteratura italiana «Carolina ha un debole per Leopardi. Ed è lei, la primogenita di Grace e Ranieri che alla nascita il principe Ranieri salutò con una goccia di champagne posata sulle sue labbra, è l’anima del Ballo della Rosa che dà il via alla stagione della mondanità a Monaco con il Gran Prix , adesso pure il Gran Prix elettrico, il Tennis dove quest’anno si aspetta Sinner e il Riva Trophy a giugno prima del via alla grande mostra d’estate al Grimaldi Forum dedicata quest’anno a Turner (dopo il sold out della mostra con cento Monet nel 2023). E Carolina porta lo stesso nome della madre di Carlo III affidò a Francois Blanc, l’imprenditore che aveva rilanciato le località turistiche tedesche, l’incarico di inventare un futuro nuovo per il Principato. Nasceva la Societé des Bains de Mer et cercle des étrangers, nasceva Monte-Carlo (dal nome del principe), con la salle Garnier e il Casinò la cui costruzione fu affidata all’architetto dell’Opéra di Parigi, Charles Garnier. E con la Sbm, oggi guidata da Stephane Valeri Il profumo di cento rose e il suono di cento violini, era stata l’intuizione mondana di Henry Astric direttore artistico della Sbm, la Société des bains de Mer et cercles des étrangers, cassaforte turistica del Principato alla cui tolda ora è arrivato Stéphane Valeri nuovo presidente e amministratore delegato. Era il 1954 e serviva rilanciare le sorti turistiche di Monaco. Voluta dal principe Carlo III nell’800 è stata Sbm che ha creato il mito di Monte-Carlo con il suo casinò, gli hotel di lusso la fama glamour che attrarrà nei secoli divine del teatro come Sarah Bernhardt, il coreografo Serge Lifar e danzatori come Diaghilev, scrittrici come Colette. Lo stesso principe che con l’Ordinanza datata 1869 assicurò ai sudditi l’esonero al tempo da «contributi fondiari, personali e mobiliari come l’imposta sulle patenti». Nasceva così nel dopoguerra, il Ballo più glamour della Costa Azzurra, il Bal de la Rose che dal 1974 ha la sua cornice nello Sporting di Monaco, sul lungomare dedicato alla principessa Grace (con il ballo ogni anno si raccolgono fondi a favore della Fondation Princess Grace creata nel 1964 per aiutare bambini e studenti con progetti culturali: 350 mila euro nel 2022 per aiutare 62 ospedali pediatrici, 300 mila alla ricerca pediatrica, 250 mila alla biblioteca irlandese e molto altro). E in mezzo secolo di balli il jet set globale è passato per questa sala con il soffitto che si apre per far entrare la notte con le stelle. Da Frank Sinatra a Liza Minelli e Josephine Baker. Merito di Grace che aprì la porta al jet set di Hollywood. «C’era sempre un viavai di attori e star invitate da mamma: Frank Sinatra, Cary Grant o David Niven», come ha ricordato il principe Alberto incontrando il Corriere. Sotto la volta celeste, negli anni ’70 per il Giubileo del principe Ranieri come per il Ballo 2024, Gloria Gaynor chiamata dalla principessa Carolina al gran finale anche del Ballo di sabato 23 marzo intitolato “Disco”: con mille luci e disco ball da discoteca, Shangela e Chad Michaels, drag queen provenienti direttamente dagli anni ‘80 e i 48 ballerini guidati dal coreografo Sadeck Berrabah. La regia del mago della moda Christian Louboutin al quale Carolina ha chiesto tre anni fa di reimmaginare la serata che apre le danze della stagione dei grandi appuntamenti a Montecarlo. «Lo spettacolo, il music hall è sempre stato la mia passione, in fondo ho iniziato lì quando lavoravo alle Folies Bergères a Parigi — come ci ha spiegato Louboutin — e la principessa Carolina, lei è la mia seconda “fata”, mi ha sostenuto e ispirato». Negli anni ’60 «scendeva» a Monaco Winston Churchill con Lady Churchill, il segretario Montague Browne e...il fedele pappagallino Toby. E il conte e la contessa di Barcellona, gli ex reali di Spagna, la principessa Maria Gabriella di Savoia, la Bégum Aga Khan e Monsieur Dior. Il 1956 con il matrimonio del principe Ranieri con la diva premio Oscar, Grace Kelly, portò infine Hollywood alla corte dei Grimaldi. Tutti (o quasi) i grandi divi approdano sul palco di Monaco, da Ella Fitzgerald a Sammy Davis Jr. Liza Minnelli, Elton John, Tina Turner e Lionel Richie, Joe Cocker e Stevie Wonder. Proprio su questo palcoscenico nel 1974 la principessa Grace portò a esibirsi Josephine Baker: ormai avanti negli anni la bellezza esotica delle notti di Parigi ebbe qui i suoi ultimi applausi (Grace l’aiutò e sostenne fino alla fine).Ma anche i francesi Charles Aznavour e Sacha Distel. Sensibile alle fragilità del mondo, era stata la principessa Grace a legare la bellezza del Ballo ai progetti benefici, quelli della Fondation Princess Grace che porta il suo nome dal 1964 che ha per missione l’aiuto a persone in difficoltà e ai bambini svantaggiati. Così Grace con il suo sorriso ha ispirato il Ballo sin da quel finire degli anni ’50, accompagnandolo fino alla prematura scomparsa nell’incidente del settembre 1982. Poi dal 1983 è la figlia Carolina, principessa di Hannover, a guidare le danze al Bal de la Rose con il fratello Alberto. Aiutata dal 1999 fino alla scomparsa dello stilista, dal suo amico Karl Lagerfeld e adesso da Louboutin. Nel marzo 2013, per il 150° anniversario della Sbm, il Ballo della Rosa era stato ribattezzato “Ballo della Rosa della Rocca”. E Karl Lagerfeld con il suo talento artistico aveva trasformato la Salle des Etoiles in una sala da ballo «Belle et Pop». Eppure nonostante la mondanità sia la chiave del successo del mito Montecarlo da secoli, Alberto ci ha confessato che «Papà, Ranieri, in realtà non amava molto la mondanità, adorava invece i momenti di tranquillità in famiglia». Come la principessa Charlène che adora il rifugio sopra Monaco di Roc Agel. Ma ieri notte si è lasciata andare sulle note della disco dance.
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Terrena, agile, spirituale: la danza di Akram Khan
Durante il Catania Contemporanea/Fic Fest organizzato da Scenario Pubblico si innesterà il Fic Dance Workshop, dieci giorni di training e trasmissioni coreografiche focalizzati su creazioni di repertorio.
Durante i primi cinque giorni, dal 3 al 7 maggio, il lavoro sarà condotto da Joy Alpuerto Ritter danzatrice e coreografa, ripetiteur del repertorio di Akram Khan, uno dei coreografi più celebrati di oggi.
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Con un breve attraversamento andremo a scoprire la figura di questo coreografo che, oltre ad arricchire il patrimonio immateriale del Regno Unito, ha segnato la storia della coreografia mondiale.
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Akram Khan nasce a Londra nel 1974 da una famiglia bengalese. Inizia a studiare danza da bambino e all’età di tredici anni viene scelto da Peter Brook per la sua produzione MAHABHARATA (ovvero La grande storia dei discendenti di Bharat ispirata a un importante poema indiano). Continua i suoi studi nell'ambito della danza, collaborando per diversi anni con Anne Teresa De Keersmaeker che lascerà un segno profondo nel suo linguaggio. A partire dagli anni Novanta poi, inizia presentare le proprie coreografie.
Nel 2000 fonda la sua compagina di danza, l’Akram Khan Company, che ha debuttato all’Edinburgh Fringe Festival (annoverato tra i festival più famosi al mondo), con Koosh, in collaborazione con il celebre scultore Anish Kapoor e il musicista Niton Sowhney, entrambi di origine indiana.
Nel corso della sua carriera ha collaborato in qualità di coreografo con tantissimi teatri e compagnie in tutto il mondo. Ricordiamo la sua reinterpretazione del balletto Giselle per l’English National Ballet, in un allestimento in collaborazione con il Sadler’s Wells Theatre e il Manchester International Festival.
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Nel 2019 ha vinto il Laurence Oliver Award per l’eccellenza della danza con il suo balletto Xenos.
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Oggi Khan continua a portare avanti il suo lavoro circuitando nei più importanti teatri e festival tra Occidente e Oriente. Il suo ultimo lavoro, Jungle Book reimagined, è stato presentato in prima nazionale lo scorso settembre al Romaeuropa Festival.
Scrivono di Khan...
Un fluido e inclassificabile genio che accosta la cultura religiosa dell'Oriente del suo imprinting alle dinamiche della fisicità del suo Occidente d'approdo. (Rodolfo Di Giammarco - La Repubblica)
Lui, icona della danza contemporanea, distrugge i confini, disegna ambiguità, lascia che il palcoscenico divenga un flusso di energia che si muove al ritmo della tradizione per incontrare il presente, l’attimo in cui il gesto accade, il violento hic et nunc. (Redazione - Teatro e critica)
Nel gotha dei coreografi più riusciti e prolifici di oggi, Akram Khan abbraccia l’Oriente o l’Occidente in una danza scolpita che emana bellezza e trascendenza. (Giuseppe Distefano - Danza & Danza)
Come sempre, nelle danze di Akram Khan si ritrovano le geometrie alla De Keersmaeker sapientemente miscelate con elementi pop, come la break dance, o i riferimenti alla tradizione indiana, soprattutto nelle disposizioni lineari, come nei bassorilievi nei templi indù che raffigurano le danze delle Apsaras. (Enrico Pastore - Paneacquaculture)
[...] (i danzatori di) Akram Khan sono veri e propri ambasciatori della libertà di movimento attraverso le frontiere perché, come ha notato già diversi anni fa Elisa Vaccarino (E. G. Vaccarino, Danze plurali/L’altrove qui, Macerata, Ephemeria Editrice, 2009), non sintetizzano più soltanto nel loro operato una “fusione multietnica”, bensì incarnano in loro stessi una vera e propria identità “plurima”. (Francesca Magnini – Artribune)
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[Consigli di visione]
Negli ultimi anni, Khan è si è impegnato anche nella divulgazione della danza realizzando documentari come
Can we live with Robots? Prodotto da Swan Films per Channel 4;
Why do we dance (in cinque episodi intitolati: Storie, Provocazione, Anima e Corpo, Identità, Eros) per Sky, qui il link https://www.nowtv.it/streaming/dance-perche-balliamo/skyarte_b1ee405897c040489d5ab14ba37ea817/skyarte_5ed571baef0a4e7d9ed062cb0ba11026/seasons/1;
Un episodio (il quinto) della serie MOVE che puoi trovare su Netflix.
Nel prossimo attraversamento parleremo di Marco Goecke, altro protagonista del Fic Dance Workshop 2024.
a cura di: Sofia Bordieri
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Ebay taglia 1.000 posti di lavoro
Ebay si appresta a tagliare 1.000 posti di lavoro, circa il 9% dei suoi dipendenti, per posizionare meglio la società verso un futuro di crescita sostenibile. Ebay intende ridurre anche i contratti per gli appalti esterni, con l’obiettivo di diventare più agile di fronte a un contesto economico difficile. Riproduzione riservata © Copyright ANSA source
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