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Giuliano Saba: La Scultura come Espressione di Materia e Spirito
L’arte scultorea di Giuliano Saba fonde elementi naturali e forme astratte per creare opere che catturano l’essenza della materia
L’arte scultorea di Giuliano Saba fonde elementi naturali e forme astratte per creare opere che catturano l’essenza della materia. Giuliano Saba è uno scultore italiano noto per la sua capacità di trasformare materiali grezzi in opere d’arte che evocano una profonda connessione con la natura e lo spirito umano. Le sue creazioni, caratterizzate da un uso innovativo della forma e della texture,…
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Fiat 500 R - la Cinquecento rinnovata

Con l'avvento degli anni 70, anni di grandi cambiamenti sociali e di crisi economica, si credette che i tempi fossero ormai maturi per lanciare una nuova piccola vettura che, pur conservando la meccanica e la filosofia della 500, Nasce così la Fiat 500 R

In Fiat, l'approvazione del nuovo modello 126 fu preceduto da un lungo dibattito sulla reale opportunità di una radicale sostituzione della 500 piuttosto che di un semplice aggiornamento. In ogni caso risultò immediatamente pacifico come la meccanica, supercollaudata robusta ed economica, dovesse rimanere inalterata. Anche sulla base delle prime istanze di "sicurezza" delle autovetture, si optò alla fine per il lancio di un nuovo modello; tuttavia l'ancora consistente successo della 500 non ne decretò immediatamente la fine ma permise un "affiancamento" per altri tre anni nella gamma Fiat. Al salone di Torino, nel Novembre 1972, venne dunque presentata la Fiat 126 come novità assoluta, oltre che l'ultima serie delle 500: la R ("Rinnovata") o, come venne anche inizialmente chiamata, "unificata". Il motore che equipaggiava entrambe le vetture, passò dallo storico 499,5 cc alla cilindrata di 594 c.c. (questo soprattutto sull'esperienza acquisita dalla Abarth, assorbita nel 1971 dalla Fiat): per la 126 la potenza fu portata a 23 CV, mentre la 500 risultò depotenziata ai soliti 18 CV della F/L. La R, proprio come le primissime 500 nei confronti della "600", nelle intenzioni della Casa mai avrebbe dovuto entrare in competizione con la 126: per questo motivo, oltre al depotenziamento del motore e al cambio non sincronizzato, presentava delle finiture molto semplificate che la fecero somigliare alla precedente F. Anche i pneumatici radiali, di serie sulla L, tornarono qui ad essere un optional. Principali caratteristiche all'interno:

plancia e strumentazione: tachimetro e volante riprendevano la medesima foggia della F ma furono realizzati in plastica nera in sostituzione della plastica bianca: non fu una novità assolutà perché questa modifica già apparve nel 1968 sulla Giardiniera di produzione Autobianchi. Gli interruttori del centro plancia furono ridotti a due soltanto, inglobando la funzione di luce tachimetro all'accensione delle luci esterne; le loro ghiere di fissaggio risultarono realizzate in plastica nera, in luogo delle ghiere in metallo fino ad allora impiegate. I deflettori della R hanno la caratteristica di avere la maniglietta di apertura incollata al vetro anziché fissata tramite vite. Il rivestimento dei sedili e la pannelleria furono mantenuti in vinilpelle liscia a tinta unita (tipo F), ma venne abolito lo schienale posteriore ribaltabile, in luogo di uno fisso. Modificato anche il sistema interno d'apertura delle portiere che risultò un compromesso tra la F e la L: della F fu conservata la maniglia chiudiporta in plastica nera, mentre della L rimase la leva di apertura in zama, questa volta verniciata di nero con la ghiera cromata. Alla leva del cambio fu montato un pomello sferico già apparso sulla L: la particolarità di questo componente consisteva nella lavorazione "ergonomica" nella parte inferiore che riportava delle lacune per l'alloggio dei polpastrelli delle dita. All'esterno: Se la F risultò già più sobria della D per l'abolizione di gran parte delle modanature, con la R si arrivò alla totale rinuncia di qualsiasi profilato di abbellimento. Alla calandra fece la sua comparsa il logo Fiat a losanghe, già apparso sulle altre vetture della Casa. Della F fu conservato, sempre a losanghe, il logogramma "Fiat 500" sullo sportello motore. Lo stesso logo venne inciso anche al centro dei cerchi ruota di nuova concezione: identici nel disegno a quelli della 126, risultavano di aspetto più pratico e "sportivo" presentando 4 feritoie e i bulloni a vista; una novità rispetto al passato (ma che si ricollegava direttamente alle origini) era l'abolizione delle coppe, rendendo così più agevole la manutenzione e la sostituzione delle ruote. Per la 500 la misura di questi cerchi rimase di 3,5 pollici, tuttavia era anche possibile montare quelli da 4 pollici della 126, sempre conservando gli stessi pneumatici di misura 125/12. Alla meccanica: La meccanica della R é senza dubbio più ricca di novità che non le modifiche di dettaglio appena illustrate.

Nuovo il motore che riporta la sigla 126A5.000, di cilindrata 594 cc erogante una potenza max di 18 CV a 4600 g/m. Carburatore Weber 24 in luogo del solito Weber 26. Da questi dati si può comprendere come il nuovo motore sia stato studiato per ottenere una maggiore elasticità di marcia e risultare più economico e longevo. Grazie ad un rapporto al ponte "sportivo" (8/39: lo stesso delle Abarth e della Sport) la R arriva a superare i 100 Km/h. Da segnalare una maggiore elasticità di marcia ed una maggiore uniformità di funzionamento anche ai regimi intermedi. Le diverse caratteristiche del motore si avvertono soprattutto durante la ripresa: anche in 4° marcia, a bassa velocità, la R non mostra più il comportamento "a singhiozzo" delle versione precedenti. Per il cambio, viene adottato quello della 126 (senza i sincronizzatori se non negli ultimissimi esemplari prodotti) e risulta sostenuto da una lamiera avvolgente a mo' di "culla", in aggiunta al supporto a forma di "U" già presente sulle versioni precedenti. La campana risulta modificata per la diversa e più razionale posizione del motorino di avviamento che viene collocato sul lato destro, risultando così più facilmente raggiungibile. Un'altra piccola modifica nei lamierati della R si nota aprendo lo sportello motore: sullo stipite sinistro si osserva un'incavatura che agevola lo smontaggio del coperchio filtro aria. Viene modificato anche il manicotto posto tra il filtro dell'aria e il carburatore: sulla R (come sulla 126 prima serie) compare un semplice cilindro di metallo non verniciato inserito ad incastro che sostiutisce il vecchio tubo nero fissato con due mollette metalliche. I semiassi, vero punto debole della 500, con la R vengono maggiorati e irrobustiti. Cambia anche l'attacco motore oltre alla stessa traversa: viene abolito il braccio di alluminio che viene sostituito da un disco metallico concavo, fermato per mezzo di un bullone. Sempre nel vano motore risultano modificate le lamiere di protezione che, nella R, vengono ridotte di dimensione; nello specifico: il tegolino fissato con due bulloni, che copre la marmitta a protezione del condensatore e i due piccoli carter sotto la traversa motore. Modifiche anche ai freni, dove l'interruttore delle luci di arresto viene spostato alla pedaliera: per ospitare questo dispositivo, la R presenta un piccolo rigonfiamento nel vano anteriore, visibile alzando il sottile rivestimento di plastica nera. Per ultimo segnaliamo il nuovo crick in adozione alla 126 e alla R, che riporta inciso le sigle distintive dei due modelli: 110-126. Il pubblico sembrò poi preferire la 126 che, in ogni caso, non ebbe mai lo stesso successo commerciale ne affettivo della 500. Per questo motivo la produzione negli ultimi anni, fu trasferita da Torino a Desio (Autobianchi), per poi passare definitivamente in Sicilia, a Termini Imerese (Palermo) La straordinaria avventura della 500 si chiude con la R il 1° Agosto 1975. Ultimo telaio: 5231518. Produzione Sicilfiat. Fonte: https://nuova500.free.fr/pagine/scheda500r.html FIAT 500 R (Rinnovata) Produzione: 1972/1975 DIMENSIONI MOTORE: Tipo 126A5.000 Cilindrata 594 cc Potenza max 18 CV Compressione 7,5:1 Velocità max oltre 100 Km/h TELAIO: Tipo 110F/II da n° 5096796 a n° 5104051 (1972) da n° 6120654 a n° 6136250 (1972) da n° 5104052 a n° 5155805 (1973) da n° 6136251 a n° 6154362 (1973) da n° 5155806 a n° 5203179 (1974) da n° 5203180 a n° 5231518 (1975) produzione: Autobianchi/ Sicilfiat INTERNO: Plancia tipo 500 F Strumentazione e volante tipo F ma in plastica nera Abolizione dell' interruttore luce quadro Nuova tasca in plastica rigida nel sottoplancia Tappezzeria e pannelleria tipo F Leva alzacristalli tipo 126 Maniglia chiusura porta tipo F; leva di apertura tipo L Schienale posteriore fisso ESTERNO: Abolizione di ogni profilo cromato Nuovi cerchi tipo 126 (ma da 3.5') Nuovo logo Fiat sulla calandra Logogramma posteriore "Fiat 500" tipo F Nuove tinte colore pastello Nuova sede del clacson all'avantreno ACCESSORI: Pneumatici radiali Autoradio Antifurto bloccasterzo Sedili registrabili Interni in panno* *a richiesta senza supplemento GAMMA COLORI: Blu scuro (456) '57/'75 Azzurro chiaro (415) '71/'74 Bianco (233) '63/'75 Giallo Senape (278) '73/'74 Nero (601) '68/'75 Rosso corallo scuro (165) '71/'75 Avorio antico (165) '68/'73 Giallo Thaiti (276) '71/'75 Turchese Farfalla (478) '74/'75 Beige sabbia (583) ''63/'73 Giallo Tufo (246) '74/'75 PREZZO: 660.000 lire (1972) 1.064.000 lire (1975)
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Superconduttore creato con una lamina atomica d'oro

Creato il Goldene, è come il grafene ma è oro semiconduttore. L'ultima grande scoperta legata alla "scienza dei materiali" è il Goldene, un materiale composto da un'unica lamina atomica di oro. L'ultima grande scoperta legata alla "scienza dei materiali" è il Goldene, un materiale composto da un'unica lamina atomica di oro, recentemente sviluppato dai ricercatori dell'Università di Linköping. Questo nuovo materiale sta già facendo parlare di sé, tanto che alcuni lo definiscono il nuovo "grafene dorato". Ma quali sono le caratteristiche che rendono così speciale il Goldene? Innanzitutto, la sua natura in due dimensioni gli conferisce proprietà uniche e attraenti, oltre a trasformare l'oro in un semiconduttore, una caratteristica fino ad ora sconosciuta per questo metallo prezioso.

il Goldene, un materiale composto da un'unica lamina atomica di oro Uno dei principali ostacoli che i ricercatori hanno dovuto superare per creare il Goldene è stata la tendenza dell'oro a formare grumi e a arricciarsi. Tuttavia, grazie alla determinazione e all'ingegnosità dei ricercatori Lars Hultman e Shun Kashawaya, questi problemi sono stati risolti con successo. Il processo di sviluppo del Goldene è stato però un viaggio ricco di imprevisti. Inizialmente, i ricercatori stavano studiando un'applicazione completamente diversa dell'oro quando hanno fatto questa scoperta. Hanno sfruttato una tecnica giapponese antica di lavorazione dei coltelli, utilizzando il "reagente di Murakami" per estrarre sottili fogli d'oro dal carburo d'oro di titanio. Le potenziali applicazioni del Goldene sembrano entusiasmanti. Oltre alla riduzione dell'uso di oro come catalizzatore in varie industrie, si prevede che il Goldene avrà proprietà plasmoniche ed elettroniche uniche che potrebbero rivoluzionare settori come l'energia solare e la medicina. L'uso del Goldene potrebbe portare a una migliore efficienza nei pannelli solari e a terapie fototermiche plasmoniche innovative per il trattamento del cancro. Read the full article
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Plastica Ingranaggi: Innovazione e Sostenibilità per i Settori Industriali
Introduzione
La plastica ingranaggi ha rivoluzionato il modo in cui concepiamo i componenti meccanici. Grazie alla sua versatilità, leggerezza e resistenza, si sta affermando sempre di più in diversi settori industriali, dall’automotive all’elettronica di consumo. Questo articolo esplorerà le caratteristiche, i vantaggi e le applicazioni degli ingranaggi in plastica.
Caratteristiche degli Ingranaggi in Plastica
1. Materiali di Alta Qualità
Gli ingranaggi in plastica sono realizzati con materiali tecnici come il nylon, il polipropilene e il polietilene. Questi polimeri offrono un’ottima resistenza all’usura e una buona stabilità dimensionale, anche in condizioni di alta temperatura.
2. Leggerezza
Rispetto ai tradizionali ingranaggi in metallo, gli ingranaggi in plastica sono significativamente più leggeri. Questo permette di ridurre il peso complessivo dei macchinari e dei dispositivi, migliorando l’efficienza energetica e la manovrabilità.
3. Resistenza alla Corrosione
Gli ingranaggi in plastica sono resistenti alla corrosione, il che li rende ideali per applicazioni in ambienti umidi o chimicamente aggressivi. Non essendo soggetti a ossidazione, mantengono le loro proprietà meccaniche nel tempo.
Vantaggi degli Ingranaggi in Plastica
1. Riduzione del Rumore
Uno dei principali vantaggi degli ingranaggi in plastica è la loro capacità di ridurre il rumore durante il funzionamento. Questo è particolarmente importante in applicazioni dove il comfort acustico è un fattore chiave, come negli elettrodomestici e negli strumenti musicali.
2. Costi di Produzione Inferiori
La produzione di ingranaggi in plastica è generalmente meno costosa rispetto a quella degli ingranaggi in metallo. I processi di stampaggio a iniezione permettono di realizzare forme complesse in modo rapido ed efficiente, riducendo i costi di lavorazione.
3. Facilità di Fabbricazione
Gli ingranaggi in plastica possono essere fabbricati in una varietà di forme e dimensioni, rendendoli altamente personalizzabili. Questo consente di soddisfare specifiche esigenze progettuali senza dover ricorrere a lavorazioni aggiuntive.
Applicazioni degli Ingranaggi in Plastica
1. Settore Automobilistico
Gli ingranaggi in plastica trovano ampio impiego nel settore automobilistico, dove vengono utilizzati in trasmissioni, meccanismi di finestre e sistemi di climatizzazione. La loro leggerezza e resistenza alla corrosione contribuiscono a migliorare l’efficienza dei veicoli.
2. Elettronica di Consumo
In dispositivi come stampanti, aspirapolvere e elettrodomestici, gli ingranaggi in plastica svolgono un ruolo cruciale. La loro capacità di ridurre il rumore e il peso rende questi dispositivi più attraenti per i consumatori.
3. Robotica e Automazione
Con l’aumento della robotizzazione, gli ingranaggi in plastica sono sempre più utilizzati in robot industriali e in applicazioni di automazione. La loro leggerezza e la capacità di assorbire vibrazioni li rendono ideali per queste applicazioni.
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Questo Rosario da Combattimento® – realizzato in onore della Madonna della Medaglia Miracolosa – è assemblato a mano nel nostro laboratorio in Roma. La catena a palline* e tutti i componenti sono in acciaio inossidabile, un materiale ipoallergenico, estremamente durevole nel tempo, capace di resistere a ossidazione, corrosione e ruggine.
Questo rosario, infatti, è uno dei nostri prodotti religiosi 100% Acciaio Inox: non scolorirà mai e, avendo una circonferenza standard di 62 cm, può essere indossato come fosse una collana. (Nel dubbio, vi consigliamo di misurare la circonferenza della testa utilizzando uno spago o un metro da sarta. Guarda QUI come fare).
L’originale Rosario da Combattimento® è un prodotto esclusivo della MANENTE Rosari – Roma; si tratta della riproduzione esatta dei rosari che venivano distribuiti ai soldati americani durante la Prima Guerra Mondiale: rosari particolarmente leggeri e resistenti, realizzati impiegando una catena a palline di metallo. Nella simbologia che lo connota, tuttavia, questo rosario vuole anche richiamarsi al tema del “combattimento spirituale”. (QUI + info sui Rosari da Combattimento).
Analizzandolo nel particolare, vediamo che questo rosario è corredato dal Crocifisso del Perdono e da una bellissima Crociera della Medaglia Miracolosa:
• l Crocifisso del Perdono è un meraviglioso sacramentale della tradizione cattolica, che la MANENTE Rosari ha fatto realizzare in acciaio inossidabile 316L con iscrizioni in latino; un’esclusiva unica al mondo, un gioiello sacro ricco di profondi significati spirituali. Analizzandolo nel particolare, vediamo che nella parte frontale, in alto, è riportato il Titulus Crucis “IESUS NAZARENUS REX IUDÆORUM” (INRI), un’antica iscrizione che si rifà a quella conservata nella Basilica della Santa Croce di Gerusalemme in Roma, a significare la regalità di Cristo. Mentre nella parte posteriore troviamo l’immagine splendente del Sacro Cuore di Gesù circondata da due iscrizioni che ne richiamano l’infinita misericordia: “Ecce Cor quod tantum homines dilexit” (“Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini”, dalle visioni di S. Margherita Maria Alacoque), e “Pater dimitte illis” (“Padre perdona loro“, le parole di perdono pronunciate da Gesù sulla Croce nei confronti dei suoi carnefici – Lc 23,34). Sempre nella parte posteriore, ma in basso, troviamo il monogramma mariano più diffuso nell’ambito dell’arte sacra: l’Auspice Maria (A+M), letteralmente “Sotto la protezione di Maria”. Infine, poco sopra il monogramma è presente anche una stella, a rappresentare “Maria stella del mattino”, uno dei titoli con i quali viene chiamata la Madonna nelle litanie lauretane.
• la Crociera della Medaglia Miracolosa è anch’essa un prodotto esclusivo dalla MANENTE Rosari (2,5 cm di altezza e 2,5 mm di spessore); è realizzata in acciaio inox 316L e presenta una lavorazione di rifinitura completamente manuale; inoltre è fedele in ogni dettaglio al modello originale, secondo quanto rivelato dalla Madonna a Santa Caterina Labouré nelle apparizioni di Rue du Bac (Parigi).
Sia il crocifisso che la crociera sono degli autentici gioielli sacri. Fanno parte, infatti, della nostra linea di prodotti 100% MANENTE Rosari, articoli religiosi di eccellenza, unici al mondo, che si contraddistinguono per l’assoluta cura dei dettagli e l’esclusività del design.
Bella, essenziale, leggera e resistente, questa corona del rosario è uno strumento ideale per la recita quotidiana del Santo Rosario Mariano. Chi dovesse acquistarla la riceverà all’interno di una scatola di metallo completa di garanzia (vd. foto).
Per chi lo desiderasse, infine, selezionandola dal menu a tendina qui sotto, è possibile aggiungere una Medaglia di San Benedetto (Ø 2 cm – acciaio inox 316L). In caso di acquisto la medaglia verrà montata su un lato della crociera.
⇒ QUI porta-rosario in vera pelle “pieno fiore” ⇒ QUI per visualizzare questo rosario in altre varianti ⇒ QUI + informazioni sui Rosari da Combattimento
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La Storia e l’Evoluzione della Serigrafia
La serigrafia, una delle tecniche di stampa più antiche, ha una storia millenaria che affonda le radici nelle antiche civiltà e si evolve attraverso i secoli fino alla moderna tecnologia. Il termine stesso, derivante dal latino “seri”, che significa seta, testimonia l’origine della tecnica, inizialmente associata alla lavorazione di questo materiale pregiato.

Tuttavia, è nel 1910 che la serigrafia moderna vede la luce, con l’applicazione delle scoperte sui componenti fotosensibili utili a veicolare il passaggio degli inchiostri sulla matrice. La serigrafia è una tecnica di stampa in piano, simile alla litografia, basata sull’impermeabilizzazione di alcune aree della matrice di tessuto, generalmente seta o nylon, teso su un telaio di metallo o legno.
Il processo di serigrafia inizia con il trattamento del telaio con sostanze fotosensibili, seguito dalla posa di una pellicola trasparente di acetato con il disegno da stampare. L’esposizione a una forte fonte di luce indurisce le parti lasciate scoperte nel foglio di acetato, bloccando il passaggio dell’inchiostro in fase di stampa. Successivamente, la sostanza fotosensibile rimasta viene rimossa con un getto d’acqua, lasciando scoperte le parti in cui dovrà passare l’inchiostro di stampa.
Dopo l’asciugatura della matrice, il telaio viene posto su una macchina serigrafica e ricoperto di colore con una spatola di gomma. L’inchiostro passa attraverso le trame del tessuto sulla carta o sul supporto sottostante il telaio, creando così l’immagine desiderata. È possibile realizzare serigrafie a più colori, ma ognuno richiede una matrice apposita.
La serigrafia è un processo economico, adatto alla stampa su tessuti e supporti plastici industriali. Diventò popolare in America negli anni Venti e Trenta, nel settore del commercio, e negli anni Sessanta, l’artista Andy Warhol ne fece uso per le sue celebri creazioni.
Negli ultimi anni, la tecnologia ha reso la serigrafia ancora più accessibile, con l’introduzione sul mercato di macchine per la preparazione dei telai serigrafici che incidono direttamente il telaio senza passare attraverso la creazione di pellicole. La serigrafia continua ad essere una tecnica di stampa ampiamente utilizzata, che combina tradizione e innovazione per creare risultati straordinari.
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Presse piegatrici industriali: soluzioni e novità del settore
Le presse piegatrici industriali sono macchine utilizzate nel settore della lavorazione della lamiera e dei metalli. Queste macchine sono progettate per applicare una forza significativa su un pezzo di metallo, piegandolo secondo una forma desiderata. Sono ampiamente impiegate nelle industrie manifatturiere per la produzione di componenti metallici utilizzati in una vasta gamma di settori, tra cui l'automotive, l'aerospaziale, la costruzione, l'elettronica e molti altri. Le presse piegatrici industriali sono solitamente costituite da una struttura robusta, una piastra di lavoro su cui viene posizionato il metallo da piegare, e un braccio mobile o un sistema di attuazione che applica la forza necessaria per piegare il metallo. Possono essere controllate manualmente, tramite un operatore che regola i parametri di piegatura, o possono essere completamente automatizzate e gestite tramite computer numerici (CNC), che permettono di programmare con precisione la forma e gli angoli di piegatura desiderati. Le presse piegatrici industriali sono disponibili in una varietà di dimensioni e capacità, in base alle esigenze specifiche di produzione. Possono essere utilizzate per piegare una vasta gamma di materiali metallici, tra cui acciaio, alluminio, rame e leghe speciali. Tipologie di macchine piegatrici presenti in commercio Esistono diverse tipologie di presse piegatrici per la lavorazione della lamiera e possono essere classificate in diverse categorie in base al tipo di azionamento utilizzato per applicare la forza di piegatura. Le principali tipologie sono le presse piegatrici idrauliche, elettriche e ibride. Presse piegatrici idrauliche Le presse piegatrici idrauliche sfruttano il principio fondamentale dell'idraulica per esercitare una forza considerevole nel processo di piegatura del metallo. Queste macchine sono progettate con un sistema complesso e altamente efficiente, che include pompe, cilindri e valvole. Le pompe creano una pressione idraulica, che viene poi trasferita attraverso cilindri idraulici all'interno della macchina. Quando la pressione viene applicata sui cilindri, la forza idraulica si converte in forza meccanica, permettendo così di piegare il metallo con notevole precisione e potenza. Questo rende le presse piegatrici idrauliche particolarmente adatte per la lavorazione di materiali di grandi dimensioni e spessori, fornendo una soluzione affidabile e robusta per le esigenze industriali e manifatturiere. Presse piegatrici elettriche Le presse piegatrici elettriche rappresentano un'innovativa soluzione per la lavorazione del metallo, utilizzando motori elettrici per generare la forza necessaria alla piegatura. Queste macchine offrono numerosi vantaggi rispetto alle controparti idrauliche: il loro funzionamento è più preciso e silenzioso, garantendo una maggiore precisione nel processo di piegatura. Grazie all'utilizzo dei motori elettrici, è possibile regolare con estrema precisione la velocità di piegatura e controllare altri parametri critici del processo. Inoltre, le presse piegatrici elettriche sono generalmente più efficienti dal punto di vista energetico rispetto alle presse idrauliche, riducendo i costi operativi e l'impatto ambientale. Questa combinazione di prestazioni elevate e efficienza energetica le rende una scelta ideale per le applicazioni industriali e manifatturiere moderne. Presse piegatrici ibride Le presse piegatrici ibride rappresentano un'evoluzione significativa nel campo della lavorazione del metallo, combinando in modo innovativo i vantaggi delle presse idrauliche e delle presse elettriche. Queste macchine utilizzano un sistema ibrido che sfrutta sia l'energia idraulica che quella elettrica per generare la forza di piegatura necessaria. Un esempio di questa tecnologia è l'impiego di motori elettrici per alimentare il sistema idraulico anziché utilizzare una pompa idraulica tradizionale. Questa combinazione intelligente consente alle presse piegatrici ibride di offrire il meglio di entrambi i mondi: la potenza delle presse idrauliche e la precisione delle presse elettriche. Grazie alla loro configurazione ibrida, queste macchine possono adattarsi in modo flessibile alle esigenze specifiche del processo di produzione. Inoltre, offrono un'efficienza energetica migliorata rispetto alle presse idrauliche tradizionali, riducendo i consumi energetici e l'impatto ambientale complessivo. La versatilità operativa delle presse piegatrici ibride le rende particolarmente adatte per una vasta gamma di applicazioni industriali e manifatturiere, dove è richiesta una combinazione di potenza, precisione e efficienza energetica. Questa tecnologia rappresenta dunque un importante passo avanti nell'ottimizzazione dei processi di produzione del metallo. Oltre a queste tipologie di base, le presse piegatrici possono variare anche in termini di capacità, dimensioni, sistemi di controllo (manuale, CNC, automatico), caratteristiche di sicurezza e accessori opzionali. La scelta della macchina più adatta dipenderà dalle esigenze specifiche di produzione, compresa la dimensione e lo spessore dei materiali da piegare, la precisione richiesta e il volume di produzione previsto. Foto di MustangJoe da Pixabay Read the full article
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Macchine utensili di qualità per professionisti e fai da te
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Le Cucine in Vero Legno: Oltre 40 Modelli di Qualità di Stile, Sia Classico Sia Contemporaneo

Benvenuti nel nostro articolo dedicato alle cucine in vero legno, dove esploreremo oltre 40 affascinanti modelli di cucine che si distinguono per la loro qualità e stile. Il legno, un materiale pregiato e intramontabile, è al centro di queste creazioni che trasmettono calore e personalità a qualsiasi ambiente.
Che cosa si intende per vero legno?
Quando parliamo di "vero legno" in riferimento ai mobili, ci riferiamo a due principali categorie: il legno massello e il legno impiallacciato o tamburato. Il legno massello è costituito da pannelli di legno tagliati dal tronco dell'albero, mantenendo la sua intera struttura. Le ante in vero legno possono essere essenziali (mostrando il colore naturale del legno) o laccate in vari colori.
Come sono le ante in vero legno?
Le ante in vero legno possono essere essenziali, cioè mantenere il colore naturale del legno, o laccate in una vasta gamma di colori. Le tipiche ante in legno sono modanate o a telaio, ma possono anche essere lisce e impiallacciate, a seconda dello stile e del design della cucina.
Materiali e pannelli legnosi: scopriamo le differenze
Esistono diversi tipi di materiali legnosi utilizzati nella produzione delle cucine, ognuno con le sue caratteristiche specifiche:
Legno Massello: Questo è il legno "pieno" ottenuto dal tronco dell'albero, ed è noto per la sua durata e bellezza. I mobili realizzati interamente in legno massello sono di alta qualità ma possono essere più costosi.
Impiallacciato: Si tratta di pannelli di legno rivestiti con uno strato di legno pregiato. Questi pannelli sono più economici rispetto al legno massello, ma offrono un aspetto estetico simile.
Legno Multistrato: Questi pannelli sono composti da fogli sottili di legno incollati tra loro con fibre incrociate, offrendo maggiore resistenza rispetto al compensato tradizionale.
Compensato: Il compensato è un pannello di legno lavorato artificialmente ed è disponibile in diverse varianti, tra cui il compensato marino, che è resistente all'acqua.
MDF (Medium Density Fiberboard): Questo materiale ecologico è realizzato da scarti di lavorazione del legno e viene spesso utilizzato per la produzione di pannelli laccati o rivestiti.
Truciolare: Il truciolare è composto principalmente da scarti di lavorazione del legno, pressati e assemblati con colle termoindurenti. Viene spesso rifinito con laminato o piallacci.
Listellare: Questo pannello è costituito da listelli di legno massello incollati tra loro, permettendo la creazione di elementi curvati.
Quanto costano le cucine in legno?
Le cucine in vero legno, sia impiallacciate che in legno massello, tendono ad avere un costo superiore rispetto a quelle in laminato o melaminico. Questo è dovuto alla bellezza del materiale naturale e alle sue caratteristiche tecniche, tra cui la durabilità nel tempo. Tuttavia, il legno richiede una cura adeguata per mantenere la sua bellezza nel corso degli anni.
40 Cucine in Vero Legno
In questa sezione, esploreremo una selezione di 40 cucine in vero legno, suddivise in diverse categorie di stile e design.
CUCINE MODERNE IN VERO LEGNO
Mobili cucina impiallacciate e laccate
Un aspetto rilevante delle cucine moderne in vero legno è la varietà di ante disponibili. Oltre alle finiture in legno naturale, spesso troverete ante laccate in colori luminosi come il bianco e il grigio, ma anche colori vivaci come il giallo, che possono dare un tocco di energia all'ambiente.
Ecco alcuni esempi:
LiberaMente di Scavolini: Questa cucina angolare presenta ante impiallacciate in Rovere Grano e un'apertura a gola. I pensili in metallo color antracite aggiungono un tocco industriale. Il prezzo è disponibile su richiesta.
Natural di Stosa: Questa cucina è caratterizzata da una penisola collegata al piano snack ovale Plinto Round. Le ante lisce sono impiallacciate in Rovere Sahara liscio e sono dotate di zoccoli e maniglie a gola nella finitura Nero spazzolato. Le colonne e il top sono in Neolith® Basalt Black Satin. Il prezzo di una base da 60 cm parte da 334 euro + IVA.
Obliqua di Ernestomeda: Questa cucina si sviluppa attorno a un'isola con ante impiallacciate in Rovere Termotrattato e un'armadiatura a parete in finitura laccato Zero Gloss Mineral. Il piano di lavoro e gli schienali sono realizzati in acciaio satinato. Il prezzo è disponibile su richiesta.
Antis di Euromobil: Questa cucina presenta il legno di Noce canaletto nelle ante dell'armadiatura angolare e nella boiserie che riveste le pareti. L'isola centrale è in laccato super matt fango. Un modulo base da 60 cm in laccato ha un prezzo di 415 euro.
Lab13 di Aran Cucine: Questa cucina si sviluppa attorno a un'isola attrezzata con ante in vero legno scuro. L'armadiatura lineare a parete ha ante delle colonne in laccato verde opaco. Un modulo base da 60 cm ha un prezzo a partire da 248 euro + IVA.
Twins di Key Cucine: Questa cucina offre un effetto ottico con basi in legno Rovere Gold e basi in marmo Travertino. L'armadiatura a parete ha ante scorrevoli in allumin
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« S-sì » balbetta per poi scrollare la testa cercando di ricomporsi. « Guaritore Chopra » un saluto e quasi un volersi accertare che la donna che è lì dentro sia esattamente lei, scrutandone il viso. Ricordi dolorosi di un passato fin troppo recente che torna a bussare - letteralmente - alla porta, ma anche forse esaltazione all’idea di poter metter fine a quella situazione che l’attanaglia da fin troppo tempo per una persona poco paziente com’è. « Mi ha convocata lei? Non Gnoc? O Gornuk? » [...] « Come sta? Buone notizie? » deglutisce a fatica, porgendole solo la mano destra a mo’ di saluto.
«Miss Collins, è un piacere rivederla. Non so quale dei due goblin sia, ma la direzione del San Mungo mi ha fatto recapitare una lettera da parte della Gringott» spiega, prima di osservare con occhio clinico la giovane donna. «Abbastanza bene, ma non siamo qui per i convenevoli» afferma, stringendole la mano con fermezza ma anche cura. «Come ho detto prima, la direzione del San Mungo mi ha fatto recapitare una lettera da parte della Gringott» riprende il discorso, «noi guaritori, sfortunatamente, non siamo abili artigiani, per tanto, visto il tempo che ci stavamo impiegando, i goblin della Banca, dall'alto delle loro elevate capacità di lavorazione del metallo» quest'ultima parte detta un po' boriosamente, ma senza troppo disdegno, «si è gentilmente offerto di venirci a dare una mano con la realizzazione di una protesi efficace che possa usare tranquillamente» continua per poi aprire un braccio come segno «per questo sono qui, probabilmente non dovremmo aspettare molto nell'avere una protesi funzionante, miss Collins» conclude, attendendo una reazione da parte della spezzaincantesimi.
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Tesori nascosti del Lago Maggiore: i musei meno conosciuti da visitare assolutamente

Il Lago Maggiore è una delle mete turistiche più ambite in Italia, grazie alla bellezza delle sue località turistiche principali, come Verbania, Baveno e Stresa, e alle sue isole, tra cui le famose Isole Borromee. Tuttavia, il lago offre anche molti tesori nascosti, come i musei meno conosciuti ma altrettanto interessanti. In questo articolo, esploreremo i musei meno conosciuti del Lago Maggiore che vale la pena visitare. Museo del Paesaggio Il Museo del Paesaggio si trova a Verbania e si concentra sulla storia e l'evoluzione del paesaggio del Lago Maggiore. Il museo ospita una vasta collezione di dipinti, fotografie e documenti che raccontano la storia del territorio circostante il lago. In particolare, il museo si concentra sulla storia dell'agricoltura e dell'industria tessile della zona. Il Museo del Paesaggio è un luogo ideale per chi è interessato alla storia locale e alla cultura della zona. Museo dell'Ombrello e del Parasole Il Museo dell'Ombrello e del Parasole si trova a Gignese ed è dedicato alla storia dell'ombrello e del parasole. Il museo ospita una vasta collezione di ombrelli e parasole provenienti da tutto il mondo, tra cui alcuni esemplari antichi molto rari. Il museo offre anche una panoramica sulla storia dell'industria dell'ombrello e del parasole nella zona del Lago Maggiore. Museo Civico Archeologico Il Museo Civico Archeologico si trova a Luino ed è dedicato alla storia archeologica della zona del Lago Maggiore. Il museo ospita una vasta collezione di reperti archeologici provenienti dalla zona circostante il lago, tra cui ceramiche, monete e oggetti in metallo. Il museo offre anche una panoramica sulla storia della zona dal periodo preistorico fino all'epoca romana. Museo della Ceramica Il Museo della Ceramica si trova a Laveno Mombello ed è dedicato alla storia della ceramica nella zona del Lago Maggiore. Il museo ospita una vasta collezione di ceramiche provenienti dalla zona circostante il lago, tra cui piatti, vasi e oggetti decorativi. Il museo offre anche la possibilità di assistere a dimostrazioni dal vivo di tecniche di lavorazione della ceramica. Museo Etnografico Il Museo Etnografico si trova a Mergozzo ed è dedicato alla cultura e alle tradizioni della zona del Lago Maggiore. Il museo ospita una vasta collezione di oggetti tradizionali, tra cui costumi, strumenti musicali e oggetti per la casa. Il museo offre anche la possibilità di assistere a dimostrazioni dal vivo di tecniche tradizionali come la tessitura. Museo Ferroviario Il Museo Ferroviario si trova a Domodossola ed è dedicato alla storia delle ferrovie nella zona del Lago Maggiore. Il museo ospita una vasta collezione di locomotive e carrozze ferroviarie provenienti dalla zona circostante il lago, tra cui alcune locomotive a vapore molto rare. Il museo offre anche la possibilità di assistere a dimostrazioni dal vivo di tecniche ferroviarie. Conclusione Il Lago Maggiore offre molti tesori nascosti che vale la pena scoprire durante una visita alla zona. I musei meno conosciuti ma altrettanto interessanti offrono una panoramica sulla storia e la cultura della zona circostante il lago. Dal Museo del Paesaggio al Museo Ferroviario, ogni museo ha qualcosa da offrire ai visitatori interessati alla storia locale e alla cultura della zona. Se sei alla ricerca di una destinazione turistica affascinante e suggestiva, non perdere l'occasione di visitare il Lago Maggiore e i suoi tesori nascosti. Read the full article
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tu sai perché i vampiri si uccidono con un paletto di legno? So che il tipo di legno è importante, ma cambia a seconda delle culture, ma perché non... che ne so, un piede di porco o una picconata? Perché il legno? Importante: non il motivo storico (il metallo era poco usato per le bare e i chiodi erano in legno), il motivo vampiresco
Il materiale ligneo è importante eccome, @firewalker, visto che il metallo è simbolo di lavorazione umana, quindi inutile contro un essere infraterreno (no sferatu, non morto in slavo, quindi un non-essere a cavallo tra il mondo terreno e quello ultraterreno).
Il frassino è il legno d’elezione - anche se taluni usano il melo o la radice di rosa canina - perché raccoglie un’eredità millenaria di legno robusto e adatto al manico delle armi (vedi Iliade di Omero e il mito delle Meliadi, Madri degli Uomini di Bronzo) ma anche perché nelle protoculture è considerato proveniente da un albero magico, simbolo di unione tra il cielo e la terra (vedi Yggdrasil o anche Poseidone Ennosigeo, scuotitore di terre)
Il paletto di frassino conficcato nel cuore - che come ben saprai il vampiro non ha - possiede una valenza prevalentemente simbolica di ponte psicopompo tra i due regni ultraterreni (Inferno e Superno) per il trascinamento attraverso la luce superiore del ‘no sferatu’ nel regno inferiore finalmente come ‘sferatu’.
Tant’è che un errore molto comune commesso dai Discipulos (coloro che vogliono diventare Cacciatori) che eseguono il loro primo Requiem è quello di conficcare il paletto senza che la punta esca dalla schiena... il modo migliore per avere a che fare con un vampiro in preda a Vendetta.
Ho perso molti validi compagni per questa disattenzione ed è per questo che durante il Requiem sono solito porre particolare enfasi all’atto del Rilascio.
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Odore di mandorle amare: a cosa prestare attenzione
In molte occasioni, ci siamo imbattuti in un odore distintivo di mandorle amare, talvolta appena percettibile, altre volte invadente e penetrante. Questo aroma, tuttavia, nasconde un enigma che ha affascinato gli scienziati e ha suscitato timori nei cuori di molti: cosa indica e quali sono le sue conseguenze? Odore di mandorle amare: cos'è e cosa indica L'odore di mandorle amare, noto anche come odore di cianuro o odore di mandorle di benzaldeide, è un aroma distintivo che ricorda vagamente le mandorle, ma con una nota amara e velenosa. Questo odore è associato alla presenza di composti chimici come l'acido cianidrico, che è estremamente tossico per gli esseri umani e gli animali. La presenza di questo particolare odore può essere un segnale di avvertimento di varie situazioni potenzialmente pericolose. Tuttavia, è importante notare che non tutte le esposizioni all'odore di mandorle amare sono necessariamente pericolose. Alcune persone potrebbero avvertire questo odore in situazioni quotidiane innocue, come l'assunzione di alcuni farmaci o la manipolazione di mandorle amare non tossiche utilizzate in cucina. - Perdite di gas o sostanze chimiche: questo odore può indicare la presenza di gas tossici. L'acido cianidrico, in primis, o altre sostanze chimiche pericolose che sono fuoriuscite da impianti industriali, tubature o serbatoi. - Esposizione a sostanze tossiche: potrebbe essere il risultato di un'esposizione accidentale o involontaria a sostanze contenenti cianuro, come prodotti chimici, farmaci o prodotti alimentari contaminati. - Decomposizione di alimenti o piante: alcuni alimenti o piante contengono naturalmente cianuro o composti correlati. L'odore potrebbe essere rilevato durante la loro decomposizione. - Incidenti o emergenze industriali: potrebbe essere associato a incidenti industriali o emergenze ambientali come perdite di cianuro da impianti di lavorazione del metallo, rifiuti industriali o depositi di scorie. - Reazioni chimiche: In alcuni casi, si potrebbe trattare di reazioni chimiche o processi di degradazione che avvengono in ambienti industriali o naturali. - Manipolazione di sostanze chimiche: l'odore potrebbe essere percepito durante la manipolazione o l'uso di sostanze chimiche contenenti cianuro. Ad esempio solventi, detergenti o prodotti per la pulizia. - Incendi: durante incendi che coinvolgono materiali contenenti cianuro, come plastica, gomma o tessuti, potrebbe essere rilevato nell'aria circostante. - Esposizione a fumi o vapori tossici: l'odore potrebbe essere un segnale di avvertimento di esposizione a fumi o vapori tossici generati da processi industriali, incendi o altre fonti di inquinamento dell'aria. - Manipolazione di mandorle amare non tossiche: in alcune cucine o preparazioni culinarie, le mandorle amare non tossiche vengono utilizzate in modo sicuro, ma la loro manipolazione potrebbe causare l'odore caratteristico. - Presenza di muffe o funghi: in alcuni casi, l'odore potrebbe essere associato alla presenza di muffe o funghi che producono composti chimici con un aroma simile a quello delle mandorle amare. Conseguenze dell'Esposizione Le conseguenze dell'esposizione all'odore di mandorle amare dipendono dalla quantità di cianuro presente e dalla durata dell'esposizione. L'inalazione di elevate concentrazioni di cianuro può causare gravi danni alla salute. Tra i sintomi possono esserci difficoltà respiratorie, nausea, vertigini, perdita di coscienza e, in casi estremi, la morte. Anche esposizioni a bassi livelli di cianuro nel tempo possono avere effetti negativi sulla salute. Possono causare sintomi cronici come mal di testa, affaticamento, disturbi neurologici e danni agli organi interni. È fondamentale prendere sul serio qualsiasi segnale di avvertimento dell'odore di mandorle amare e agire prontamente per identificare e mitigare la fonte del problema. In copertina foto di Van3ssa 🩺🎵 Desiré 🙏 Dazzy 🎹 da Pixabay Read the full article
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Vetro e cristallo: trasparente differenza!
Usati da secoli per realizzare oggetti di uso comune o artistici, vetro e cristallo sono ancora oggi materie prime molto apprezzate e versatili.
Come si ottengono?
Che differenza c'è?
✓Il vetro si ottiene facendo fondere tre diversi materiali: silice, soda, calcio.
La silice è l'ingrediente base, ma poiché la sua fusione avviene a temperature altissime (circa 1.700 °C), si utilizza il carbonato di sodio per abbassare il punto di fusione (almeno a 1.500 °C)
ed iniziare il processo di produzione
✓Come si produce il cristallo ?
La base è il vetro trasparente, in cui le componenti di calcio del vetro comune sono sostituite con l’ossido di piombo (PbO).
Proprio l’ossido di piombo crea la rifrazione singolare dei prodotti di cristallo.
Il cristallo contiene tipicamente 18-35% di piombo (PbO). Il cristallo colorato contiene 24% PbO e questo dona grande brillantezza.
L’ossido di piombo aggiunge al vetro una più grande densità, minore conducibilità di calore e più alto indice di rifrazione (e quindi maggiore brillantezza). Oltre a questo, si ha anche una maggiore resistenza (i prodotti contenenti ossido di piombo pesano di più).
✓Il cristallo colorato si crea con l’aggiunta di additivi (ossidi di metalli). Grazie a questa aggiunta, potrete amirare il cristallo rosso rubino, blu, viola, verde, azzuro, giallo scuro e anche nero. Proprio questi sono i colori tipici prodotti dalle vetrerie più famose al mondo,tra cui quelle venete e ceche.
Il prodoto finito viene creato unendo lo strato di cristallo trasparente con lo strato di cristallo colorato.
✓Procedura.
Il mastro vetraio dunque soffia la materia ad una temperatura di circa 800 °C.
La forma definitiva si otterrà poi versando il cristallo ancora liquido in una forma di legno di faggio bagnata in cui il mastro vetraio soffierà per l’ultima volta.
Una volta che la forma di base del prodotto è pronta, la lavorazione di intaglio può proseguire. Delle prime sottili linee guida che illustrano la decorazione vengono intagliate sul cristallo, per poi procedere con l‘intaglio finale effettuato a memoria con estrema precisione dai maestri intagliatori.
Intagliare il cristallo è un'arte molto complessa, per la quale servono anni di esperienza al fine di sapere esattamente la profondità dei tagli da eseguire tramite i dischi diamantati. Il tutto viene effettuato sotto acqua corrente per evitare il rilascio delle polveri.
L'ultima fase, quella della lucidatura, prevede l'immersione del cristallo in uno specifico „bagno di lucidatura“. Questo dona la finale lucentezza al cristallo finale.
Infine, il prodotto viene accuratamente controllato e confezionato.
✓ È davvero stupefacente vedere come in natura ci siano materie prime, che permettono all'uomo di realizzare innumerevoli opere artistiche!
Anche queste sono doni preziosi, che insieme alla fantasia e all'estro individuale, rendono piacevole vivere, imparare e inventare.
E costituiscono prova di un progetto straordinario, frutto di una Mente superiore: la stessa che per prima tutto creò.
(Rivelazione 4: 11) jw.org
(Nella foto: antico lampadario in metallo brunito e cristallo)
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