#la storia 2024
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La Storia Director Francesca Archibugi
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Lorenzo Zurzolo, La Storia (2024)
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ORO
+ bonus: alessia la più dolcina
+ bonus 2: le capitane <3 (e la goat!)
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Aiuto
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25 aprile 2024
Festa della Liberazione
dal FASCISMO
anche da quello strisciante della Meloni e del suo governo di arroganti cialtroni e cafoni che ignorano completamente la Storia della Repubblica Italiana.
“È questo il fiore del partigiano”
"Dormi sepolto in un campo
di grano, non è la rosa
non è il tulipano che ti fan veglia
dall’ombra dei fossi, ma sono
mille papaveri rossi"
Inizia così La guerra di Piero, una tra le più celebri canzoni del cantautore genovese Fabrizio de André. Ma come tutte le citazione di Faber, che nascondono sempre una ragione profonda, c’è un motivo ben preciso per cui ci sono solo mille papaveri rossi sulla tomba di Piero.
Per questo il 25 aprile sembra il momento migliore per scoprire il valore del papavero rosso come fiore simbolo dei morti in battaglia in tutte le guerre, di ogni epoca e nazione, così come vale per i soldati ucraini caduti a causa della inaccettabile invasione russa pianificata dal criminale Putin.
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Buon 25 aprile
Festa della Liberazione
dal Fascismo
a TUTTI !!!
.
#25 APRILE 2024#Contro questo Governo di bifolchi arroganti e cafoni che ignorano la Storia#Contro ogni presente e futuro Sistema autoritario e dittatoriale
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[Karma][Boy George]
Karma: Un viaggio attraverso musica, dipendenze, fama e l’accettazione di sé Titolo: Karma. La mia storiaScritto da: Boy GeorgeTitolo originale: Karma: My AutobiographyTradotto da: Marco MacheraEdito da: RizzoliAnno: 2024Pagine: 288ISBN: 9788817188371 La sinossi di Karma. La mia storia di Boy George “Mi sono dato molto da fare per creare Boy George e poi ho passato anni a combattere per…
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#2024#autobiografia#Boy George#Culture Club#David Bowie#George Alan O&039;Dowd#Karma#Karma. La mia storia#Karma: My Autobiography#LGBT#LGBTQ#LGBTQIA#Madonna#Marco Machera#nonfiction#Prince#Rizzoli#Rizzoli lizard#UK
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Travolta sta vivendo questo momento di qua qua dance con la stessa finta allegria di quando ero a ballare e mi mettevo in disparte per x ragione e degli sconosciuti mi tiravano dentro a ballare sotto braccio.
#ci fu anche il tizio con la reference e la presa di dirty dancing#ma questa è un'altra storia#sanremo 2024
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"Non è la storia di un eroe": a teatro il racconto di una seconda possibilità
Dal podcast al palco, la storia vera di Lorenzo S. arriva al Teatro San Francesco di Alessandria.
Dal podcast al palco, la storia vera di Lorenzo S. arriva al Teatro San Francesco di Alessandria. Venerdì 22 novembre 2024, alle ore 21.00, il Teatro San Francesco di Alessandria ospiterà lo spettacolo teatrale “Non è la storia di un eroe”, tratto dal celebre podcast di RaiPlaySound “Io ero il Milanese”. Questo progetto, ideato e interpretato da Mauro Pescio, racconta la toccante storia vera di…
#Alessandria eventi novembre#Alessandria spettacoli#Alessandria today#biglietti teatro Alessandria#Cultura Alessandria#documentari a teatro#Eventi culturali#Google News#Io ero il Milanese#italianewsmedia.com#Lorenzo S.#Mauro Pescio#Mondadori libri#narrativa teatrale#Nidodiragno#Non è la storia di un eroe#Pier Carlo Lava#podcast di successo#podcast RaiPlaySound#podcast teatrale#premi podcast#Prix Italia#produzione teatrale#resilienza#seconde possibilità#spettacoli di impatto#spettacoli innovativi#spettacoli novembre 2024#storie di carcere#storie di redenzione
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La Storia Director Francesca Archibugi
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La Storia (e le persone sui letti)
#Francesca Archibugi#la storia#Jasmine Trinca#Elio Germano#Asia Argento#Lorenzo Zurzolo#Francesco Zenga#Valerio Mastandrea#rai#2024
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L'aberrante normalità della Zona d'interesse
di Fabrizio Coscia Che film è «La zona d’interesse»? Innanzitutto, dimenticate il romanzo di Martin Amis da cui è tratto molto liberamente e dimenticate anche tutti gli altri film sulla Shoah. Qui il regista, Jonathan Glazer, sceglie di raccontare Auschwitz mettendosi dall’altro lato, letteralmente, concentrandosi cioè sui carnefici, non sulle vittime: quello che vediamo non è il lager, ma ciò…
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#fascismo#film#leggere#libri#oscar#politica#romanzo#storia#2024#Auschwitz#Cannes#Claude Lanzmann#Jonathan Glazer#La zona d&039;interesse#lager#libro#Martin Amis#nazismo#Olocausto#Sandra Huller#Shoah#society
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Cosa si può imparare dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi del 26 luglio 2024?
Sono sempre stato riluttante a criticare l'Occidente "da fuori".
Credevo, e lo credo, che la maggioranza delle critiche all'Occidente, o all'Europa, provengano da criteri o valori di natura occidentale.
L'Occidente è cioè per sua natura autocritica, e messa in discussione.
Tuttavia, credo che negli ultimi dieci anni qualcosa in più sia accaduto.
Vedo la dissoluzione di una intera civiltà come neve al sole.
Vedo il dominio del brutto, dell'osceno, del cattivo gusto.
Vedo la tracotanza estetica del male.
E la vedo esprimersi senza pudore, senza vergogna, a cielo aperto, dinanzi a capi di stato - che non dicono nulla - a vescovi - che in pochi dicono qualcosa - a giornalisti - che dicono tutto per il potere.
In confronto alla presentazione di ieri, Hunger games sembra un'esibizione di misura e di umanità.
Una società che profana il bello, che educa all'osceno, non può che essere una civiltà di guerra, di nichilismo, di ingiustizia.
Una civiltà di odio.
Quanto odio c'era ieri sera?
Quanto odio si voleva diffondere ai miliardi di persone che guardavano quella "cerimonia".
Ci sarebbero molte domande da fare.
Se una civiltà crolla in così poco tempo, significa che aveva dei problemi strutturali.
E poi ci sarebbe da interrogare la storia e il destino della Francia.
Sul piano culturale, il loro continuo voler scandalizzare, essere originali, spararla grossa, decostruire e poi post-decostruire, ha fatto danni immensi, non tanto alla cultura tradizionalista ma al filone critico.
Lo ha sottratto dalla realtà.
Un continuo "Épater la bourgeoisie", che oramai non scandalizza se non gli ultimi, i poveri, i bambini.
Cosa è che oggi realmente scandalizza? Lucio Dalla scriveva che oggi è difficile essere normali.
A me non piace il termine normale. Diciamo che oggi scandalizza la potente realtà dell'umano, il suo mistero abissale e semplice, l'umiltà di un fiore, l'esistenza di una donna e di un uomo, la verità ferita della nostra anima.
Insomma, scandalizza la bellezza, che non è che lo sprigionarsi della verità. Ecco, questo realmente scandalizza il potere, non quella buffonata oscena.
Quella di ieri è una cerimonia reazionaria, un rito di difesa dello status quo.
L'anticonformismo delle oligarchie, questo è stato. Il vero anticonformismo siamo noi.
Ecco, verrà un tempo, in cui si stabiliranno nuovi criteri di giudizio, severissimi, in cui ci sarà un esercito della bellezza, totalmente non violento, ma che manifesterà civilmente contro episodi del genere.
Perché non c'è nulla di più antidemocratico che la bruttezza diffusa come strumento pedagogico. Non c'è niente di più antisociale, e antirepubblicano di quella "cosa" che abbiamo visto ieri.
Non è una questione di estetismo ma di difesa dei diritti dell'uomo e del cittadino.
Ma in quella patria se ne sono dimenticati, sommersi da un cumulo di pseudoprogressismo e laicismo instupidito.
Gabriele Guzzi
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Atene, 7 marzo 2024. Prima della partita contro l’Olympiacos, in nutrito gruppo di tifosi del #MaccabiTelAviv in trasferta aggredisce brutalmente un ragazzo arabo in piazza Syntagma lasciandolo esanime sul marciapiede. La sua colpa? Aver sventolato una bandiera palestinese. Sono in tanti contro uno solo, nessuno si mette in mezzo per difendere l’aggredito. Chi resta ai margini della scena si limita a osservare, facendo il verso della scimmia. Oggi qualcuno cerca di far passare questa gente per vittime. Sempre la stessa storia.
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OGGI COME ALLORA
Che il fascismo sia tornato è innegabile e chi dice il contrario o è fascista o mente. Nessuno ti picchierá per strada se non ti togli il cappello al passaggio di una divisa, né ti costringerà a bere intrugli nauseabondi (almeno per ora), ma le manovre del governo non sono più soltanto caratterizzate da tagli all'istruzione, alla sanità e alla cultura, ma sono apertamente indirizzate alla repressione e al soffocamento del dissenso. Iniziano a essere minate le libertà fondamentali: gli scioperi vengono vietati, gli antiabortisti entrano nei consultorio, le università vengono militarizzate, l'informazione è censurata o manipolata al fine di creare consenso. Se non ti allinei vieni licenziato, multato, arrestato, picchiato. A suon di leggi, decreti e ordinanze aumentano le restrizioni e il controllo per darci la sensazione di sentirci in pericolo e farci credere di aver bisogno di protezione dal nemico di turno: lo straniero, la femminista, l'ecologista, il "comunista". Ci vogliono buoni e servili per sfruttarci come hanno sempre tentato di fare. Questo 2024 non è così distante dagli anni '20 del secolo scorso, ma oggi come allora i fuochi di Resistenza esistono e riprendono vigore. Gli studenti che scendono in piazza a schivare i manganelli dimostrano di conoscere la storia meglio di chi li vuole zittire. Che fare, dunque? La verità è che il fascismo c'è sempre stato, oggi sta soltanto prendendosi il palcoscenico, ma se lo spettacolo, pagato da noi, è di bassa qualità, lo spettatore ha il diritto di fischiare, alzarsi e buttare gli attori principali giù da palco.
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" Mentre per decenni in questo Paese ci si è baloccati sul favoloso assioma «non può esistere antifascismo in assenza di fascismo», abbiamo avuto in ordine sparso: il golpe Borghese, Gladio, il piano Solo, Peteano, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, la strategia della tensione, la strage di Bologna, i NAR, l’Italicus, Ordine Nuovo, Terza Posizione, il Rapido 904, la P2, i servizi segreti deviati. Se invece vogliamo guardare al presente più prossimo, una miriade di pimpanti formazioni di ultradestra mai sciolte, partiti di governo la cui ambiguità sul tema è diventata l’identità programmatica e, per non farci mancare nulla, ci è toccato perfino l’assalto alla CGIL a Roma. Nessuna conquista democratica, nessuna Costituzione figlia della Resistenza può dirsi acquisita per sempre e il presente non fa che ribadirlo ogni giorno, per questo sarà meglio cominciare da noi stessi a ricostruire il rapporto con la Storia dell’ultimo secolo. "
Storie di antifascismo senza retorica, a cura di Arturo Bertoldi e Max Collini, prefazione di Francesco Filippi, People editore, Busto Arsizio (VA), 2024¹, p. 15.
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[Ti amerò fino alla morte][Jean Cocteau]
Jean Cocteau e Jean Desbordes: un amore segreto svelato da lettere inedite. Scopri la storia intensa e appassionata che ha legato i due grandi artisti del Novecento.
Jean Cocteau e Jean Desbordes: una storia d’amore e di letteratura svelata da lettere inedite Titolo: Ti amerò fino alla morteScritto da: Jean CocteauTitolo originale: “Je t’aime jusqu’à la mort”: Correspondance avec Jean Desbordes (1925-1938)Tradotto da: Maria Laura Vanorio e Maria Claudia BileEdito da: Edizioni ClichyAnno: 2024Pagine: 136ISBN: 9791255511014 La sinossi di Ti amerò fino alla…
#2024#Correspondance avec Jean Desbordes (1925-1938)#Edizioni Clichy#epistolario#Francia#gay#Je t&039;aime jusqu&039;à la mort#Jean Cocteau#Jean Desbordes#Letteratura francese#lettere#LGBT#LGBTQ#libri gay#Maria Claudia Bile#Maria Laura Vanorio#Marie-Jo Bonnet#Narrativa#novecento#Società#storia#Ti amerò fino alla morte
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