#la guerra dei papaveri
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25 aprile 2024
Festa della Liberazione
dal FASCISMO
anche da quello strisciante della Meloni e del suo governo di arroganti cialtroni e cafoni che ignorano completamente la Storia della Repubblica Italiana.
“È questo il fiore del partigiano”
"Dormi sepolto in un campo
di grano, non è la rosa
non è il tulipano che ti fan veglia
dall’ombra dei fossi, ma sono
mille papaveri rossi"
Inizia così La guerra di Piero, una tra le più celebri canzoni del cantautore genovese Fabrizio de André. Ma come tutte le citazione di Faber, che nascondono sempre una ragione profonda, c’è un motivo ben preciso per cui ci sono solo mille papaveri rossi sulla tomba di Piero.
Per questo il 25 aprile sembra il momento migliore per scoprire il valore del papavero rosso come fiore simbolo dei morti in battaglia in tutte le guerre, di ogni epoca e nazione, così come vale per i soldati ucraini caduti a causa della inaccettabile invasione russa pianificata dal criminale Putin.
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Buon 25 aprile
Festa della Liberazione
dal Fascismo
a TUTTI !!!
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#25 APRILE 2024#Contro questo Governo di bifolchi arroganti e cafoni che ignorano la Storia#Contro ogni presente e futuro Sistema autoritario e dittatoriale
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Georgia O’Keeffe
I decided that I wasn’t going to spend my life doing what had already been done.
Georgia O’Keeffe è tra le due pittrici più quotate al mondo. Icona dell’arte moderna statunitense, è la più influente artista di paesaggi e scenari naturali del XX secolo.
È stata la prima donna a cui è stata dedicata una retrospettiva al Museum of Modern Art di New York, nel 1946.
È passata alla storia per le sue grandiose rappresentazioni della natura. Fiori visti da molto vicino, riprodotti con una minuziosa attenzione ai dettagli e che le hanno consentito di sviluppare un linguaggio espressivo originale che oscilla tra astrazione e figurazione.
All’inizio della sua carriera, aveva fatto parte della corrente del precisionismo, movimento artistico statunitense nato dopo la prima guerra mondiale, conosciuto anche come realismo cubista, le cui tematiche toccavano i temi dell’industrializzazione e la modernizzazione, rappresentati con forme geometriche precise e finemente definite. Anche se le sue opere più importanti e conosciute se ne sono discostate notevolmente.
Nata in una fattoria vicino a Sun Prairie, nel Wisconsin, il 15 novembre 1887, era la seconda dei sette figli e figlie degli allevatori di bestiame Francis Calyxtus O’Keeffe, di origine irlandese e Ida Totto, di origine ungherese.
Sin da ragazzina, aveva dimostrato una grande propensione all’arte che la spinse a iscriversi alla Scuola d’Arte di Chicago.
Dopo aver insegnato arte per qualche anno, si era trasferita a New York, dove si era formata alla Arts Students League, vincendo borse di studio e diversi premi.
Nella metropoli, si era ritrovata al centro dell’influente cerchia che ruotava intorno al fotografo, gallerista e mediatore artistico Alfred Stieglitz, tra i primi a esporre le opere delle avanguardie europee e il primo che le ha consentito di esporre le sue opere, riconoscendone l’enorme potenziale artistico.
Le sue creazioni di quegli anni sono caratterizzate da un astrattismo lirico creato da armoniose linee, figure e colori. Le sue serie di illustrazioni a carboncino e acquerelli, sono considerate fra le più innovative di tutta l’arte statunitense del periodo.
Il sodalizio artistico tra l’artista e il gallerista, mutò in un legame sentimentale che ha portato al matrimonio, nel 1924.
Dagli anni venti, aveva abbandonato l’acquerello per realizzare pitture a olio di grande formato con forme naturali e architettoniche rappresentanti vedute della città di New York.
Ma la città non l’affascinava, attratta dagli spazi aperti in cui era nata, dal 1929, aveva iniziato a passare molto tempo nel New Mexico, dove ha dipinto alcune delle sue creazioni più famose in cui sintetizzava fiori e paesaggi tipici, per lo più colline desertiche disseminate di rocce, conchiglie e ossa. I contorni sono increspati, con sottili transizioni tonali di colori che variano fino a trasformare il soggetto in immagini astratte che, talvolta richiamano alla mente l’organo sessuale femminile.
Tra le sue opere più famose ci sono Papaveri orientali del 1927, Colline rosse con fiore del 1937 e, soprattutto, White Flower No 1 del 1932. La tela, dopo esser stata nella sala da pranzo dell’ex presidente George W. Bush alla Casa Bianca, è stata venduta da Sotheby’s nel 2014, per 44,4 milioni di dollari, l’opera d’arte realizzata da una donna più costosa, fino a quel momento.
Nel 1943 l’Art Institute di Chicago ha ospitato la sua prima retrospettiva in un museo.
Quando, nel 1946 perse il marito, decise di trasferirsi definitivamente nel New Mexico, dove ha prodotto una serie di pitture con forme architettoniche e una vasta serie di dipinti di nuvole come viste dai finestrini di un aeroplano.
Agli inizi degli anni settanta è stata colpita da una malattia alla vista, che l’ha costretta a ridurre il lavoro. Ha comunque continuato a lavorare a matita e acquerello, per poi passare alla creta, fino all’ultimo istante della sua vita.
Il 10 gennaio 1977 venne insignita della maggiore onorificenza statunitense, la Medaglia presidenziale della libertà, dal Presidente Gerald Ford.
È morta a Santa Fe il 6 marzo 1986, aveva 98 anni.
Vent’anni dopo, sono state pubblicate le oltre 25000 lettere che si era scambiata col marito nel periodo del suo auto-esilio in New Mexico. Lui le scriveva anche tre lettere al giorno, alcune lunghe più di quaranta pagine, sperando di convincerla a tornare definitivamente da lui.
La maggior parte delle sue opere sono conservate in oltre 100 collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti.
In Europa, la prima mostra importante si è svolta dopo la sia morte, nel 1993, alla Hayward Gallery di Londra.
Georgia O’Keeffe è considerata tra le più importanti artiste del ventesimo secolo.
È stata una donna libera e visionaria, che amava superare i limiti e esplorare territori differenti, prediligeva abiti maschili e ha vissuto relazioni omosessuali con diverse donne, tra cui Frida Kahlo e Rebecca Strand. Considerata ultra liberale e segnalata dall’FBI per le sue idee e comportamenti, ha più volte sottolineato che l’arte non ha genere, rifiutando di veder relegata la sua opera in una categoria a parte, come pittura femminile.
Mentre critici d’arte, psicologi e intellettuali si sforzavano di spiegare cosa si celasse dietro quei fiori che l’hanno resa tanto famosa, spiazzò tutti spiegando che aveva scelto di ritrarli solo perché “sono meno costosi dei modelli e stanno fermi”.
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Eppure, l’infelicità era una sensazione piacevole. In quell’infelicità ci si crogiolava, perché era una sua scelta.
- La Guerra dei Papaveri.
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ZITTI E BUONI
di Claudio FM Giordanengo
23.07.2023
Anche le guerre a qualcosa servono. Sono test pratici, non solo per gli armamenti. Quella alla quale stiamo partecipando con entusiasmo, ad esempio, ha dimostrato l'efficacia di anni di un certo indottrinamento di massa. Ora il popolo plasmato approva e sottoscrive fiero il proprio danno, vivendo la condizione imposta di "zitti e buoni" come una perla regalata e da custodire. Quasi la perfezione. Neppure l'evidenza può scalfire il muro granitico dell'immensa ipocrisia venduta come verità assoluta. Ci sveniamo per l'Ucraina - introvabile ai più sul mappamondo - donando senza limiti le nostre risorse, per ottenere cosa? regressione a tutto tondo e, in aggiunta, una gigantesca presa per i fondelli. Alimentiamo una banda criminale, che manda a morte migliaia e migliaia di uomini per fare la bella vita con i nostri soldi. Prossimamente anche con la nostra carne. Corre notizia che Anastasia, la figlia del ministro della Difesa ucraino Reznikov, avrebbe acquistato nei pressi di Cannes, in Costa Azzurra, una villa con piscina al prezzo di 7 milioni di euro. Qualcuno parla di 12 milioni, e secondo altri sarebbe tutto falso. Sia come si vuole, è comunque un segno, perché che Zelensky possieda una villa multimilionaria a Forte dei Marmi non è un segreto, com'è vero - documenti del Registro Fondiario elvetico alla mano - che nell'esclusivo Comune di Gstaad in Svizzera molti papaveri di Kiev hanno preso casa. Chalet superlusso da 8,9 milioni di Franchi per Dmitrj Razumkov, ex Presidente del Parlamento ucraino; Oleksandr Danyliuk, ex Segretario del Consiglio della Difesa di Kiev ha una villa da 9,1 milioni di Franchi, mentre Lyudmila Denisova, che si è occupata della redazione di false notizie per Zelensky - l'autrice della fandonia della deportazione in Russia dei bambini, per capirci - a Gstaad ha optato per uno chalet da 9,8 milioni. La lista potrebbe proseguire, ma siamo già soddisfatti. I contribuenti italiani spengono il condizionatore e sanno che i pronto-soccorsi degli ospedali sono terra di nessuno, ma sono fieri di prendere atto che il loro denaro è ben investito in Svizzera dai fratelli ucraini. Che ogni giorno centinaia e centinaia di uomini vengano spediti al macello per compiacere a Washington e ai suoi vassalli scriteriati, è un dettaglio trascurabile.
Recentemente sulla rivista scientifica "Aging" il prof. Sinclair di Harvard ha spiegato gli strabilianti risultati del suo gruppo di ricerca, ossia l'aver ottenuto con un cocktail chimico il ringiovanimento di cellule in vitro. Avrebbero scoperto farmaci in grado di intervenire favorevolmente sul meccanismo di trascrizione del genoma cellulare, in pratica invertendo l'età trascrittomica. Insomma, il mito del siero della giovinezza si sta avvicinando. Meglio non informare Biden, perché tornasse mai indietro anche solo di una ventina d'anni, la guerra atomica mondiale non la scamperemmo!
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- Il Papavero - Oggi morì #ernesthemingway uno dei primi scrittori a rappresentare il volto atroce della guerra per quello che era. Ci presenta la violenza della guerra e i danni fisici, morali, psicologici e sociali che ne causa, Per questo ho utilizzato il papavero che è un fiore associato alla guerra fin dai tempi antichi. Cresce anche nei terreni più proibitivi e, più nello specifico, persino negli spazi dove non rimane altro che la distruzione degli scontri.
Secondo una leggenda, l’imperatore #GengisKhan teneva in tasca semi di papavero che spargeva sui campi di battaglia per onorare i caduti, anche quelli avversari. E, tornando ai giorni nostri, non possiamo dimenticare #FabrizioDeAndrè e la sua ‘#CanzoneDiPiero’: “Dormi sepolto in un campo di grano/non è la rosa non è il tulipano/che ti fan veglia dall’ombra dei fossi/ma sono mille papaveri rossi...”
#ernest hemingway#scrittore#canzonedipiero#fabrizio de andrè#nikon#poppy#flower#naturephotography#fannylotito#war
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Lo scaltro e silenzioso burocrate, il capo del Partito, il braccio destro di Hitler, il custode del tesoro del Fuhrer, il punto di riferimento di tutto l’apparato industriale e finanziario tedesco uscì dalla riunione con Himmler alla Casa Bruna di Monaco quel 9 novembre 1942 sapendo esattamente cosa avrebbe dovuto fare. Del resto, a un’eventualità del genere aveva pensato da un bel po’. Da mesi si stava adoperando per mettere in salvo l’immensa fortuna accumulata dal Terzo Reich e dai suoi ricchi e potenti padroni. Nell’agosto 1942 il più facoltoso industriale tedesco, Gustav Krupp von Bohlen und Halbach, si era incontrato con Bormann. Motivo del colloquio: evitare che la sua immensa fortuna fosse smembrata, come indicava la legge dell’epoca. Rivelò lo stesso Krupp ai giudici del Tribunale di Norimberga che lo interrogarono dopo la guerra: «Bormann fu molto sensibile alle mie istanze e mi disse che avrebbe certamente fatto qualcosa per aiutarmi. Mi disse, però, che in cambio di una nuova legge che avrebbe mantenuto intatto il patrimonio della mia famiglia avrei dovuto donare una parte delle ricchezze al Partito». Pochi mesi dopo nelle casse della Nsdap (National Sotialistisches Deuthscher Arbeiter Partei o Partito nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi) entrarono miliardi di marchi. Il 12 novembre 1943 Hitler firmò una nuova legge a salvaguardia dei grandi patrimoni, soprannominata «Lex Krupp». Ma non era solo il denaro dei grandi magnati tedeschi a dover essere messo al sicuro. I più ricchi di Germania, coloro che controllavano buona parte della produzione industriale e delle ricchezze detenute dal Terzo Reich, erano le Ss. Sin dalla sua nascita l'organizzazione delle Ss non era stata solo una milizia di partito. Ramificandosi si era espansa come una metastasi, dapprima all'interno del Nsdap, poi del tessuto del Terzo Reich, divenendo una struttura autosufficiente, autonoma e autogestita. Secondo un rapporto del suo capo ufficio Economia e Amministrazione Oswald Pohl, risalente all'aprile del 1943, le Ss potevano contare su circa quaranta proprie grandi aziende nei più svariati settori in tutto il Reich, territori conquistati compresi: edile, alimentare, di lavorazione del legno, agricolo, forestale, ittico, tessile, dei pellami, editoriale, fotografico, chimico, di realizzazione e manutenzione di monumenti, storico, nonché case di riposo e negozi di abbigliamento nelle maggiori città. Lo stesso Bormann acquistò la compagnia aerea Lati (Linee aeree transcontinentali italiane) e una compagnia di navigazione spagnola (Compania naviera levantina). La prima avrebbe avuto il compito di trasportare i nazisti in fuga da Roma, via Siviglia (Spagna), Sahara Spagnolo, le portoghesi isole di Capo Verde, lo Stato brasiliano del Natal, fino a Rio de Janeiro o Buenos Aires. La seconda avrebbe dovuto fare la spola tra i porti spagnoli e quello di Buenos Aires. Questa l’analisi del cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal: «Non erano stati dei semplici assassini. Erano stati degli assassini rapinatori. Non si è mai unicamente trattato del predominio della razza nordica nel continente europeo. Si è sempre anche trattato dei tesori d’arte che si potevano rubare agli Stati vicini. E non si è mai trattato soltanto dell’annientamento della razza ebraica. Si è sempre trattato anche della cosiddetta arianizzazione dei beni ebraici, del saccheggio delle abitazioni degli ebrei, dell’oro che si ricavò dai denti degli ebrei dopo averli uccisi nelle camere a gas. Gli alti papaveri nazisti hanno rubato a man bassa e ci si può fare un’idea di quanto, considerando che a Salisburgo era stato arrestato un certo dottor von Kummel, già aiutante di Martin Bormann, il quale cercava di andarsene all’estero con una quantità d’oro del valore di cinque milioni di dollari dell’epoca».
Franco Fracassi - 1945 Hitler
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Il Papavero: Tra Campi Fioriti, Miti e Memorie
Immaginate un campo fiorito, un mare di rosso che ondeggia al vento. Tra la spiga dorata, spiccano i papaveri, come piccole fiamme accese. I loro petali delicati, morbidi come seta, catturano la luce del sole e la rimandano indietro in mille sfumature, dal rosso scarlatto al rosa tenue. Non è solo la loro bellezza ad affascinare, ma anche la storia e i significati che porta con sé questo fiore antico. Un Fiore dalle Mille Vite Fin dai tempi antichi, il papavero ha accompagnato l'uomo. Nelle leggende greche era associato a Persefone, dea della primavera, e al suo rapimento nell'oltretomba. I papaveri rossi, si diceva, sbocciassero ovunque lei posasse i piedi, come lacrime d'amore versate per il suo ritorno. Nel Medioevo, il papavero era considerato un fiore magico, usato per preparare pozioni e infusi dai poteri misteriosi. Si credeva che racchiudesse lo spirito dei morti e che potesse aprire le porte ad altri mondi. Un Simbolo di Pace e Memoria Oggi, il papavero ha assunto un significato ancora più profondo. E' diventato un simbolo universale di pace e memoria, soprattutto per commemorare i soldati caduti in guerra. Il rosso acceso dei suoi petali ricorda il sangue versato, mentre la sua delicatezza evoca la fragilità della vita. In molti paesi del mondo, il papavero rosso è indossato durante le cerimonie commemorative e venduto per raccogliere fondi per le associazioni che sostengono i veterani e le loro famiglie. Un Fiore per Tutti Ma il papavero non è solo un simbolo solenne. È anche un fiore semplice e spontaneo, che cresce nei campi e lungo le strade, regalando un tocco di colore al paesaggio. I bambini amano raccogliere i suoi petali per farne coroncine e ghirlande, mentre le api ronzano felici intorno al suo nettare profumato. Il papavero è un fiore che ci ricorda la bellezza effimera della natura, il ciclo della vita e della morte, ma anche la speranza e la rinascita. È un fiore che ci invita a fermarci un attimo, ad apprezzare la bellezza che ci circonda e a riflettere sul sacrificio di chi ha dato la vita per la pace. Un Fiore che Ispira Il papavero ha ispirato artisti, scrittori e musicisti di tutto il mondo. Lo troviamo nei dipinti di Van Gogh, nei poemi di Shakespeare e nelle canzoni di De Andrè. È un fiore che ha la capacità di evocare emozioni profonde e di toccare il cuore di chiunque lo osservi. La prossima volta che vedrete un papavero, fermatevi un attimo ad ammirarlo. Pensate alla sua storia, ai suoi significati e alla bellezza che porta nel mondo. Il papavero è un piccolo fiore, ma racchiude in sé una grande storia e un messaggio universale di pace e memoria. Andrea Read the full article
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Concerto del primo maggio 2024, la line-up degli artisti e i temi
http://www.afnews.info segnala: “Dormi sepolto in un campo di grano / Non è la rosa, non è il tulipano / Che ti fan veglia dall’ombra dei fossi / Ma son mille papaveri rossi / Lungo le sponde del mio torrente / Voglio che scendano i lucci argentati / Non più i cadaveri dei soldati / Portati in braccio dalla corrente”. Si aprirà con queste parole, quelle de La guerra di Piero di Fabrizio De…
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Via del Campo 29 Rosso
Una domenica mattina passeggiando tra i vicoli di Genova. Via del campo 29 Rosso: Fabrizio de André Via de Campo 29 Rosso Via del Campo Lascio il testo della canzone, La Guerra di Piero, in questo periodo è molto attuale. La guerra di Piero, Fabrizio De André Dormi sepolto in un campo di granoNon è la rosa, non è il tulipanoChe ti fan veglia dall’ombra dei fossiMa son mille papaveri…
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* Dormi sepolto in un campo di grano
Non è la rosa non è il tulipano
Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
Ma son mille papaveri rossi
Lungo le sponde del mio torrente
Voglio che scendano I lucci argentati
Non più I cadaveri dei soldati
Portati in braccio dalla corrente
Così dicevi ed era inverno
E come gli altri verso l'inferno
Te ne vai triste come chi deve
Il vento ti sputa in faccia la neve
Fermati Piero, fermati adesso
Lascia che il vento ti passi un po' addosso
Dei morti in battaglia ti porti la voce
Chi diede la vita ebbe in cambio una croce
Ma tu no lo udisti e il tempo passava
Con le stagioni a passo di giava
Ed arrivasti a varcar la frontiera
In un bel giorno di primavera
E mentre marciavi con l'anima in spalle
Vedesti un uomo in fondo alla valle
Che aveva il tuo stesso identico umore
Ma la divisa di un altro colore
Sparagli Piero, sparagli ora
E dopo un colpo sparagli ancora
Fino a che tu non lo vedrai esangue
Cadere in terra a coprire il suo sangue
E se gli sparo in fronte o nel cuore
Soltanto il tempo avrà per morire
Ma il tempo a me resterà per vedere
Vedere gli occhi di un uomo che muore
E mentre gli usi questa premura
Quello si volta, ti vede e ha paura
Ed imbraccia l'artiglieria
Non ti ricambia la cortesia
Cadesti in terra senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che il tempo non ti sarebbe bastato
A chiedere perdono per ogni peccato
Cadesti interra senza un lamento
E ti accorgesti in un solo momento
Che la tua vita finiva quel giorno
E non ci sarebbe stato un ritorno
Ninetta mia crepare di maggio
Ci vuole tanto troppo coraggio
Ninetta bella dritto all'inferno
Avrei preferito andarci in inverno
E mentre il grano ti stava a sentire
Dentro alle mani stringevi un fucile
Dentro alla bocca stringevi parole
Troppo gelate per sciogliersi al sole
Dormi sepolto in un campo di grano
Non è la rosa non è il tulipano
Che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
Ma sono mille papaveri rossi... *
La guerra di Piero ~ F. De André
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La guerra di Piero (con testo) | Fabrizio de Andrè | Lyrics |
DORMI SEPOLTO IN UN CAMPO DI GRANO NON E' LA ROSA NON E' IL TULIPANO CHE TI FAN VEGLIA DALL OMBRA DEI FOSSI MA SONO 1000 PAPAVERI ROSSI
СПИ, ПОХОРОНЕННЫЙ НА ПШЕНИЧНОМ ПОЛЕ ЭТО НЕ РОЗА, ЭТО НЕ ТЮЛЬПАН, КОТОРЫЙ ПОКЛОНЯЕТСЯ ТЕБЕ, БДИТ В ТЕНИ КАНАВ, НО ЭТО 1000 КРАСНЫХ МАКОВ
AGGRESSIONE O DIFESA ??
COME SPIEGA BENE LA CANZONE DI FABRIZIO DE ANDRE' QUANDO C' E' UN PERICOLO NON SI DEVE ESITARE AD ATTACCARE PRIMA CHE LO FACCIA L' AVVERSARIO: SE NON LO FAI, SEI MORTO
LA RUSSIA STA FACENDO QUESTO, PRIMA CHE LA UNIONE SOVIETICA VENGA DIVISA,DIGREGATA, INDEBOLITA E SOTTOMESSA AL POTERE DELLA NATO DA GRANDISSIMA POTENZA CHE E' SEMPRE STATA, HA DECISO DI DIFENDERSI ATTACCANDO UNA UCRAINA CHE NON HA FATTO ALTRO CON AZIONI PASSATE SEPARATISTE AL LIMITE DEL TERRORISMO DI SPEZZETTARE LA RUSSIA COME UNA TORTA
АГРЕССИЯ ИЛИ ЗАЩИТА ??
КАК ХОРОШО ОБЪЯСНЯЕТ ПЕСНЯ ФАБРИЦИО ДЕ АНДРЕ, КОГДА СУЩЕСТВУЕТ ОПАСНОСТЬ, ВЫ НЕ ДОЛЖНЫ КОЛЕБАТЬСЯ, ЧТОБЫ АТАКОВАТЬ, ПРЕЖДЕ ЧЕМ ВЫ СДЕЛАЙТЕ ЭТО ПРОТИВНИКОМ: ЕСЛИ ВЫ ЭТОГО НЕ СДЕЛАЕТЕ, ВЫ МЕРТВЫ
РОССИЯ ДЕЛАЕТ ЭТО, ПРЕЖДЕ ЧЕМ СОВЕТСКИЙ СОЮЗ ПРИХОДИТ РАЗДЕЛЕННАЯ, ОСЛАБЛЕННАЯ, ОСЛАБЛЕННАЯ И ПОДЧИНЕННАЯ ВЛАСТИ РОЖДЕННЫЙ ВЕЛИКОЙ СИЛОЙ, КОТОРОЙ ОНА ВСЕГДА БЫЛА, ОНА РЕШИЛА ЧТОБЫ ЗАЩИТИТЬ СЕБЯ, НАПАВ НА УКРАИНУ, КОТОРАЯ НИЧЕГО НЕ СДЕЛАЛА С ПРОШЛЫМИ ДЕЙСТВИЯМИ СЕПАРАТИСТОВ НА ГРАНИ ТЕРРОРИЗМА РАЗБИВАТЬ РОССИЮ, КАК ПИРОГ,
#GHEZZI #DORIGHEZZI #STRISCIALANOTIZIA #FRANCESCO #RUTELLI #PROPAGANDALIVE #ELUANA #ENGLARO #ELUANAENGLARO #CRISTIANO #DEANDRE #CRISTIANODEANDRE #twitter #facebook #skyrock #linkedin #instagram #okru #tiktok
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Oscar Vault's advent calendar is one of the best things ever!
It is my second day at it and I already got 3 books!
Today there were "The Poppy War" and "The Dragon Republic" by R.F. Kuang
I wanted to read this for some time now and I finally got the chance to! 🙏🏻❤️
#book#booklr#bookish#oscar vault#la guerra dei papaveri#the poppy war#la repubblica del drago#the dragon republic#r. f. kuang#sofi hakobyan
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𝓕𝓪𝓵𝓵 𝓿𝓲𝓫𝓮𝓼
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[Books] La Guerra dei Papaveri (The Poppy War #1) di R. F. Kuang
[Books] La Guerra dei Papaveri (The Poppy War #1) di R. F. Kuang
Titolo originale: The Poppy War
Autore: R. F. Kuang
Prima edizione: 2018
Edizione italiana: traduzione di Sofi Hakobyan (Mondadori – Collana: Fantastica, 2020)
(more…)
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Lyrics of “La Guerra di Piero”, the Italian “Blowin’ in the Wind” ( + Translation )
If you watch Italian TV, in these days you might have heard “La Guerra di Piero” (literally “Piero’s war”) by Fabrizio De Andrè, a song which is considered some sort of Italian “Blowin’ in the wind” for its pacifist themes.
The song was published in 1964 and became successful only 5 years later, in conjunction with the 1968 Protest Movement. It was inspired by the story of Francesco (Fabrizio De Andrè’s uncle), who was a concentration camp’s survivor.
The song is about Piero, a soldier at the front that, when finding himself facing the enemy, hesitates to shoot because he sees himself in the other soldier. The song underlines the fact that, most of the times, soldiers don’t kill each other due to hate or cruelty, but only in order to survive. They don’t want the war, they are sent to war.
Lyrics
Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia nell’ombra dei fossi, ma son mille papaveri rossi…
“lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati, non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente”
Così dicevi ed era inverno e come gli altri verso l’inferno te ne vai triste come chi deve, il vento ti sputa in faccia la neve.
Fermati Piero, fermati adesso, lascia che il vento ti passi un po’ addosso, dei morti in battaglia ti porti la voce. Chi diede la vita ebbe in cambio una croce.
Ma tu non lo udisti e il tempo passava con le stagioni a passo di giava ed arrivasti a varcar la frontiera in un bel giorno di primavera
E mentre marciavi con l’anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore.
Sparagli Piero, sparagli ora e dopo un colpo sparagli ancora fino a che non lo vedrai esangue cadere in terra a coprire il suo sangue
E se gli sparo in fronte o nel cuore soltanto il tempo avrà per morire, ma il tempo a me resterà per vedere vedere gli occhi di un uomo che muore
E mentre gli usi questa premura quello si volta, ti vede e ha paura ed imbraccia l’artiglieria, non ti ricambia la cortesia
Cadesti in terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che il tempo non ti sarebbe bastato a chiedere perdono per ogni peccato
Cadesti in terra senza un lamento e ti accorgesti in un solo momento che la tua vita finiva quel giorno e non ci sarebbe stato un ritorno
Ninetta mia crepare di maggio ci vuole tanto troppo coraggio, Ninetta bella dritto all’inferno, avrei preferito andarci in inverno
E mentre il grano ti stava a sentire dentro alle mani stringevi un fucile, dentro alla bocca stringevi parole, troppo gelate per sciogliersi al sole.
Translation
Sleep, buried in a wheat field, it’s not the rose, nor the tulip, that keeps watching you from the ditches, but it’s a thousand red poppies
“along the riverbanks I want to see the silver pikes, not the soldier’s s corpses carried by the current”
You used to say so, and it was winter and, as the others, sad you go toward the hell like someone who must. The wind spits the snow in your face.
Stop Piero, stop now, allow the wind to sweep you off, let it carry the voice of those who died in the battle. Those who gave life, had a cross in return.
But you didn’t hear it and time went on with the seasons at a Java’s beat and you crossed the border in a beautiful spring day
While you’re marching with a heavy heart you saw a man at the valley’s end, who had your same mood, but the uniform of another colour.
Shoot him Piero, shoot him now and after a gunshot, shoot him again until you can see him falling down to cover his own blood
And if I shoot him in the forehead or in the heart, he’ll only have time to die, but I will have time to see, to see the eyes of a dying man
And while you do him this favour, he turns, he sees you, he’s scared, he takes the gun and he doen’t return the courtesy
You fell down without a complain and you suddenly realized you didn’t have enough time to ask forgiveness for all of your sins
You fell down without a complain and you suddenly realized that your life was about to end that day and there was no coming back
Little Nina, it takes so much courage to die in May, little Nina, I’m heading to hell, I would have preferred to go there in winter.
And while the wheat was listening to you, you held a rifle in your hands. In your mouth you held words, too icy to melt in the sun.
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Find this song in my Spotify playlist “Songs Italians Consider Great Classics”, track nr. 28.
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Sara - Unearth Italy. I'm on Wordpress - Twitter - Instagram . Subscribe to Malacopia, my newsletter.
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My Edo centric piece for @projsakuraygo!
Poppies represent consolation, remembrance and death. I thought they were a good fit both for Edo and for me, I took the liberty of projecting some of my own story onto him.
I was very honoured to be a part of this zine, it gave me the possibility to truly grow as an artist thanks to all the wonderful people involved. A special thanks to the mods for placing their trust in me and encouraging me even after the production period of the zine ended.
Lastly, some lyrics that cemented the importance of poppies to me:
"Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa, non è il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi, ma son mille papaveri rossi."
(Fabrizio De André, "La Guerra di Piero")
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