#l'uomo seme
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solovedreidue · 4 months ago
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Sensi di polpa
Il modo in cui rigira la carne trita tra le mani per impastare mortadella e manzo, come aveva imparato dai suoi trascorsi bolognesi, macinata grossa, consistente, ma morbida, da cuocere, da ungere, da leccarsi i baffi, da volersela mettere in bocca così.
Quel modo eccitava palesemente la dolce astante, lui l'aspetta e lei sbircia con pudore, ogni volta, i gesti preparatori, le mani che si muovono.
Vede la carne mischiarsi, sente la carne mischiarsi, sente l'odore, e sente colare. Lo sa come è lui, le assaggia ogni volta addosso quelle mani, nella sua di carne. Perchè è così che finisce, lo sanno entrambi, mentre l'uomo fa e la guarda.
Ha qualche anno in più di lei, quanto basta per lasciare che lei si ecciti anche dei suoi tratti grigi, di quei luoghi che lui conosce e che possono esplorare insieme, nuovi ancora, anche per lui.
E lui la vede quella voglia, quella brama fatta anche di "no" e "basta", che poi sono i suoi sì, sono i suoi continuare a rovistare nella carne fino a che lei, sa come fermarlo, sempre al sicuro, sempre sicura.
E allora ancora dentro quelle mani, come fossero addosso, sono addosso ora in effetti, la sporca del suo essere, del suo lavoro, la rende presente e scaldano l'odore freddo della macelleria.
Lo scaldano con i respiri, suda lui, addosso, a irrorarle la pelle già lucida, ad asciugarsi la faccia prima di baciarla, per lasciarle intatto il visino dolce, che poi sfregerà di seme.
La macella, con un coltello di carne, la apre, come si fa, la dilata, la penetra, in fondo con ritmo e dovizia. Istinto e basta, maiale, manzo, bufalo, spinge.
La rigira, per goderne i pezzi pregiati, seziona e prende, sceglie, dispone e lei intanto si prende il suo trattamento, le conseguenze e gode, rumorosa, per niente sommessa, vitella che scopre il calore, ancora. E lui monta.
Ma sono i baci, le carezze, il massaggio, i contorni, a dare il sapore, ad aumentare il colare dei corpi, a dare forza, spinta, ancora, forte, dai, baciami cazzo, tira fuori la lingua, così.
Sul viso cola, perchè lì andava sporcata, perchè questo prevede il disciplinare istintivo del macello odierno. Pulisce con cura le tracce nei punti più esposti, per non bruciare negli occhi, ma lascia i segni da rimirare e leccare appena, perchè senta tirare la pelle e senta anche l'odore nei momenti a venire.
Esce con il suo pacchetto, per fare un ragù che sa della sua stessa carne, condita di altra carne. Come manzo e mortadella, secondo tradizione, a dar gusto anche nel nostro borgo lungo il Ticino. Di eccitazione e conforto, in pace, con tutti i sensi di polpa del caso.
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sophie-blanceur · 4 months ago
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La piegò e la usò come se fosse un adolescente, la conobbe ed esigette da lei la servitù della più squallida puttana, la magnificò a costellazione, le fece bere il seme che scorre per la bocca come una sfida al Logos, le succhiò l'ombra del ventre e del dorso e le alzò in volto per ungerla di sé medesima in un ultimo atto di conoscenza che solo l'uomo può dare alla donna, la esasperò con pelle e capelli e bava e gemiti, la svuotò fino allo stremo della sua forza magnifica, la gettò contro un cuscino e un lenzuolo, poi la sentì piangere di felicità contro il suo viso che una sigaretta restituiva alla notte della camera e dell'albergo.
Julio Cortàzar
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scritti-di-aliantis · 1 month ago
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Lei è perversa, sporca. Dentro e fuori. Le piace farsi scopare appena rientrata dal lavoro, senza una doccia né un bidè. Sa che io la amo soprattutto così. Mi fa impazzire: quando si spoglia non ragiono più. È disposta a tutto, pur di tirarmi fuori il seme dai coglioni. Perché le piace il sapore, la consistenza. Ama sentire l'uomo che ha l'orgasmo grazie a lei. Usa la bocca come usasse il cucchiaio per mangiare. Succhia e inghiotte il seme vorace. Golosa.
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E poi ne vuole ancora. Non ha limiti. A volte, ho paura che appena ingoiato il mio, s'alzi e se ne vada a cercare un altro po' da qualcuno che non aspetta altro. Se già non lo fa. Perché è corteggiatissima, grazie al suo passato molto vissuto. C'è la fila. Comunque nessuno conosce bene nessun altro mai. E lei è assolutamente senza alcun concetto di morale, per ciò che riguarda il sesso. Eh... io la amo così. Mi fa disperare. Ma mi fa godere come nessun'altra ha mai saputo fare. È la mia fissazione. Non penso che a lei.
Aliantis
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(Tutte le foto: da valerisky)
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schizografia · 1 year ago
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Ore sei e trenta. Dormo poco, non più di sei ore per notte e, appena mi sveglio, dedico cinque, dieci minuti a quella rara occupazione che va sotto il nome di pensiero. A che cosa penso? A dirlo così può persino parere ridicolo: alla fine del mondo. Non so quando e in che modo è cominciata quest'abitudine; forse non tanto tempo fa, in seguito alla lettura di un libro che per caso ho trovato sulla scrivania di mio padre che è professore di fisica all'università, un libro tra i tanti sulla guerra nucleare. Oppure sarà stato un altro motivo venuto da chissà dove e poi scomparso dalla mia memoria, come scompare il seme una volta che la pianta è cresciuta. D'altra parte è improprio dire che penso alla guerra “nucleare. Semmai penso all'impossibilità di pensarci. Ma è fuori dubbio che in quei cinque, dieci minuti dopo il risveglio non penso ad altro.
Alberto Moravia, L'uomo che guarda
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elperegrinodedios · 11 months ago
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Il seminatore
Gesù spesso usa delle illustrazioni estratte dal nostro ambiente naturale per evidenziare certi rapporti spirituali. La parabola dei 4 terreni n'è uno dei tanti esempi comprensibili da lui usati.
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Un contadino dell'epoca non poteva disporre dei macchinari attuali per la coltivazione della terra e quindi seminava manualmente, spargendo sul terreno i suoi semi, che pigiava poi con i mezzi a sua disposizione. Tali macchinari col passare del tempo sono cambiati, ma non sono cambiati nè i tipi di terreno nè le semenze. Cosi, il contadino semina a mano e molti semi cadono sul sentiero duro e non avendo aratro per pressarli, arrivano gli uccelli che li mangiano immediatamente. Poi altri semi cadono sul terreno roccioso, che visto dall'alto, non si distingue molto dal resto di quel campo. Ma dopo poco tempo, il contadino nota che le piante non crescono bene e le radici non riescono ad attecchire bene e, periscono per la mancanza d'acqua e la forte irradiazione solare.
Anche la semente che è caduta tra le spine non ha alcuna possibilità di sopravvivenza. Seppure il grano possa germogliare, i rovi e la sterpaglia selvaggia, soffoca in un tempo il tenero virgulto. Deperisce per la mancanza di luce e di spazio.
I semi però che cadono sul buon terreno, senza rocce o spine e che sono ben coperti dalla terra, germogliano prontamente portando cosi molto frutto. Il contadino dunque si rallegra contando su di un buon raccolto.
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AAA cercasi operai per la messe del Signore. Un lavoro a tempo illimitato, senza retribuzione, ma ricco di benedizioni, d'amore e di vita eterna. 📌
=🌾=
La parabola del seminatore e dei quattro terreni è un efficace esempio di quello che succede agli uomini, che ascoltano la Parola di Dio. E come i terreni che si distinguono nel modo d'accogliere il seme sparso, cosi pure gli uomini accettano la Parola di Dio in modi diversi.
=🌾=
Il seme è la parola di Dio. Coloro lungo la strada sono quelli che ascoltano ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore, affinchè non credano e non siano salvati. (Lu. 8:11-12)
Una parte cadde sulla via
Quelli che resistono alla parola di Dio sono quelli del sentiero calpestato nella parabola di Gesù. Il seme è stato seminato, e la predicazione è stata fatta ma il terreno è duro e l'uomo non permette che la parola entri nell'intimo del suo cuore. Per questi, e con questi, il diavolo ha gioco facile. E cosi, come gli uccelli si sono beccati i semi sul sentiero calpestato, egli ruba la parola di Dio dal cuore umano, prima che possa mettere le radici.
=📖=
Una parte cadde sulla roccia
Quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando ascoltano la parola, la ricevono con gioia, ma costoro non hanno radice, e credono per un certo tempo ma, quando poi viene la prova si tirano indietro. (Lu. 8:13)
Una parre cadde tra le spine
Quello che è caduto tra le spine, sono coloro che ascoltano, ma poi se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni dalle ricchezze dai piaceri della vita non arrivando a maturità. (Lu. 8:14)
Una parte cadde su buon terreno
E quel seme che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo avere udito la parola, la trattengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza. (Lu. 8:15)
=🗝=
I terreni calpestati, rocciosi e ricoperti di spine, non possono e nè potranno mai produrre frutti.
lan ✍️
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firewalker · 11 months ago
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Se le parole arriveranno per altre canzoni
Post lungo su Marco Masini. Sono fan di Maso da quando ho memoria, ma so di far parte di una minoranza, quindi continuo dopo il salto
C'è Sanremo. Ho questo post in canna da mesi, ma ho voluto aspettare il festival perché ho pensato (sperato) che avrebbe partecipato, o magari avrebbe approfittato del festival per far uscire un nuovo album. Il fatto è che è in ritardo, e non lo è solo ora, è in ritardo da quando è tornato, dal 2005.
"Breve" ripasso per chi si fosse perso la storia di Masini.
Esordisce come cantante professionista e solista vincendo un Sanremo Giovani nel 1990 con Disperato, arrivando secondo l'anno successivo con Perché lo fai. Negli anni '90 ha fatto uscire dei pezzi incredibili, che tutt'ora porta ai concerti perché sono i pezzi a cui i suoi fans sono più affezionati. Personalmente, credo di aver ascoltato talmente tante volte l'album Il cielo della vergine (quello con Bella stronza e Principessa, per capirci... cacchio, due delle sue più belle canzoni in un solo album!) tanto da consumare il nastro.
Poi, come per Mia Martini, si diffuse la voce che Marco Masini portava sfiga. E fu la fine.
(Me ne andrò nel rumore dei fischi Sarò io a liberarvi di me Di quel pazzo che grida nei dischi Il bisogno d'amore che c'è)
Nel 2001 uscì l'album Uscita di sicurezza. L'album contiene una canzone, a mio parere nemmeno tanto bella o memorabile (Il gusto di esistere), che però dice così
Ma ho sotterrato il presente distante e mi son ritrovato nuovo Come una pianta che nasce da un seme o una bestia da un uovo Ed ho pagato il biglietto di vivere in una maniera diversa Come l'omino che corre all'uscita di sicurezza Perché il gusto di esistere da quando son nato Il gusto di esistere non mi è ancora passato!
Ci stava salutando. Stava salutando noi fans perché quella era l'ultima canzone dell'album, ed era, in quel momento, il suo ultimo album. Pochi mesi dopo l'uscita del disco, ha annunciato il ritiro.
L'ho ritrovato anni dopo, in un concerto organizzato in concomitanza a un raduno di Alleanza Nazionale (già), nell'estate 2003, in provincia di Roma. Era la sua prima apparizione pubblica dopo Uscita di Sicurezza. L'ho trovato dimagrito, anzi, in condizioni pessime. Credo non pesasse più di 55 kg circa, forse arrivava a 60. Però fece il concerto, e tenne botta per due ore. Mesi dopo annunciò il ritorno e la partecipazione a Sanremo, e quell'anno vinse! Durante quel periodo uscirono un po' di singoli, tra cui L'uomo volante che vinse al festival, per poi pubblicarli prima in una raccolta chiamata ...Il mio cammino, poi una raccolta chiamata Masini dopo Sanremo, per includere anche quella traccia.
Due anni dopo l'addio già tornava. Allora pensai che si era accorto che voleva continuare, ed ero strafelice. Partecipò ancora a Sanremo e uscì un album tra quelli che amo di più: Il giardino delle api. Solo canzoni inedite. Siamo al 2005.
Poi raccolte, raccolte, rifacimenti... dopo il 2005 uscirono album di inediti nel 2009, nel 2011 e nel 2017. E basta. Ha partecipato a spettacoli, ha cantato canzoni di altri, ha registrato dei live, ha inciso dischi con sue vecchie canzoni riarrangiate... ma niente di nuovo. Dal 2011 al 2017 sono 6 anni, dal 2017 a oggi sono 7 anni. Negli ultimi 19 anni, finora, ha pubblicato quattro albumi di canzoni nuove
E poi ripenso a una canzone del 2011: Marco come me, nell'album Niente d'importante. È una canzone autobiografica (ogni tanto ne fa), che fa da risposta - o almeno io la leggo come una risposta - a una canzone molto più vecchia: 10 anni del 2000. Entrambe le canzoni chiudono i rispettivi album e nei vecchi concerti (prima del 2010, diciamo, che poi non li ho più visti) 10 anni era la canzone di chiusura. Dice:
Io canterò di città in città, Cercando sempre i tuoi occhi E ti sorriderò. Io volerò sopra questa realtà E non saremo mai vecchi E non ti perderò. Ma, oltre questo miracolo, Io sto aspettando la vita come te, In questo eterno spettacolo Che faccio per amore, amore, Amore, amore, amore, amore sì! Sì! Fra i tuoi sogni e i miei sbagli Sono passati così Questi nostri dieci anni interminabili
Chiudeva i concerti parlando con noi al pubblico, dedicandoci un pensiero, augurandosi di trovarci e sorriderci ancora. Poi arriva il 2011, Marco come me:
E poi non resta tempo per raccontare di me I riflettori ormai si sono spenti, e il pubblico non c'è E l'eco delle voci e degli applausi sfuma Un po' di autografi, e qualcuno sa dove si cena Ho raccontato storie, confezionato bugie Verissime e sincere le ho rubate oppure sono mie. Hai visto quanta gente, ho visto sì ma forse Erano qui per uno che si chiama Marco come me, E veste come me e ride come me, Si prende la ribalta ed il calore come se La vita vera poi non riguardasse lui E me la lascia lì buttata fuori dal teatro E neanche sale con me in macchina. E non gli fa paura il tempo che è passato E non s'incazza se gli dicono non sei cresciuto Non si è mai domandato cosa farà domani Se le parole arriveranno per altre canzoni. Invece io ci penso quando rimango solo In camere d'albergo presto che perdiamo il volo. Ed in quest'altra città lo incontrerò stasera C'è il manifesto di uno che si chiama Marco come me E parla come me, si muove come me Guarda una ragazza ed un ragazzo come se Quella felicità mentre cantano con lui Bastasse a riscaldare un camerino freddo Quando mano nella mano vanno via. La macchina è già pronta, ci salgo e metto in moto Ed inseguo ancora uno che si chiama Marco come me.
Ecco, io questo post lo scrivo per quei versi in neretto, cantati nel 2011, ma evidentemente non tanto lontani. Questo testo l'ho voluto mettere tutto perché tagliarlo non aveva senso. È un appello, sta dicendo qualcosa di spiacevole e lo sta dicendo - di nuovo - a noi fans. Ci sta dicendo, già nel 2011, che è una vita che gli pesa e l'affetto del pubblico forse non è più sufficiente.
L'album del 2017 è stato interessante, ma non memorabile. Sono usciti singoli nuovi, pubblicati in raccolte con canzoni vecchie, ma un album di 7-12 canzoni tutte nuove lo stiamo ancora aspettando.
Questo post non è una lamentela, più che altro è uno sfogo. Quindi - chissà che Marco non passi di qui - lo finisco con un saluto: il tuo pubblico ti aspetta, ma grazie comunque di tutto fino a ora e in bocca al lupo.
Il 18 settembre 2024 Marco Masini compirà 60 anni... magari il prossimo album uscirà in quella occasione
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intotheclash · 6 months ago
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... quando uno è triste non servono le classifiche, non c'è un tristometro, è inutile dire... "sto mediamente peggio di te" o... "decisamente meglio di te"... si diventa tutti ottusi ed egoisti e la propria tristezza diventa una grande campana in cui ci si chiude, per non ascoltare la tristezza degli altri, oltretutto il tossico seme della infelicità odierna, non è forse rintracciabile, in quello sfuggire(sfuggirsi), in quella perdita di identità individuale e collettiva? Questa frenesia metropolitana rassomiglia all'angosciante fuga continua dei criceti in una gabbia troppo stretta, costretti a rincorrere la propria coda... l'uomo contemporaneo cerca invano di scappare, per non dover riconoscere l'ombra della propria anima, per non fare i conti con le proprie miserie... con la propria inaudita infelicità. Buon sabba e buona fortuna.
(il mio amico Cristian)
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myandale31 · 1 year ago
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Molto prima di vedere il tuo corpo, ho guardato il tuo modo d'essere, molto prima di toccare il tuo corpo, ho sentito il tuo modo di amare.
Molto prima di vedere il tuo busto sollevato, ho guardato il tuo cuore, un cuore pieno di bontà,
Molto prima di vedere la tua figura sexy,
sentivo che eri lo stampo perfetto per seminare il mio seme, ho sentito un assolo fertile, ti ho sentito come madre e donna per perpetuare la mia vita.
Donna mia, non essere triste perché a volte non ti piaci, sii felice di sapere come ti sento ancora.
Mi sono innamorato della sensualità e della bontà della tua anima, non solo della bellezza del tuo corpo. E attraverso quelle lacrime hai disegnato un sorriso che ha fatto risplendere il viso.
L'uomo, quando apprezza la donna che ha accanto, non dovrebbe cercare la perfezione del suo corpo, perché la bellezza finisce col tempo.
Un uomo dovrebbe cercare l'amore,
quello che si vive fino all'ultimo respiro.
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ossimoro7 · 2 years ago
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LA FIGA
La figa è un pesce umido che odora un po' di pesce e alghe, un olezzo asproamaro la figa a guardarla vien da dire se tu non fossi Uomo povera creatura messa là rammollita senza forma alcuna come un letto sfatto da una lotta dura. La figa, sovrastata da pelo se poi non sia meno, ciuffetti messi così senza un perché se non impellicciare il pube non fosse abbastanza caldo, e di questo pelame ne rimembri l'ascella o altro pelo degli ormoni maschili la pesciolina oltre che non comparabile con sua Maestà lo scettro Nerchia col suo pomo rosa che ha e lungo solo com'è ha il merito a prescindere e le fighe lo attorniano ad harem; quella peluria insignificante della topa che ricorda porzioni maschili o ben che vada dal corpo di dea là nel mezzo una pelliccia animale! eppur quanto è per già solo questo stesso… Senza ciuffi è anche peggio tutta nuda bisogna essere obiettivi, a pari della passerotta di bambina la figa è sempre oscena per com'è anche se in un triangolo di slip. Eppure lo ripeto ancora: Le cosce divaricate con quelle mutandine non vi è immagine più monella di questa nel regno questo al suo confine. Una donna è sempre scomposta inevitabilmente una donna è sempre troppa, e lei lo sa e celarsi prova non costringerla o io ti maledirò. Lo schienale d'una panchina al parco sostiene la gamba e l'altra giù posata l'alta scarpa a zeppa si sfila esponendo il roseo tallone. Non c'è nulla che più sia scandaloso la figa in sé per sé è sempre ribelle. E per quanto la magnificenza virile la statuaria elevatezza guerrigliera della fisicità maschile plasmata come la conchiglia è lavorata dal mare: Ma la figa che un ostrica pare non ha bisogno di vestirsi di vanità ma appare schiava, anche se la donna finga e simulando schiumetta tant'è, e più sfumate e tortuose sono le sue vie e più creativa nel procurarsi piacere che se ricorda una cozza carnosa dalla sua povera veste, l'amor tiene. E dell'amore il suo Mistero, quella porta è colei che agognata alla conquista e qual poesia se vergine ancora una più piccola porta ne consegue; la micia, randagia persa per strada sbattutasi tra l'ombra e il sole d'un cespuglio di rose ti viene da amarla così com'è e più di amarla perché nient'altro è, e coi ciuffi suddetti umidi e genuini al confine tra esser divina e la carne un equilibrio tra l'eccesso di bellezza da cui rifuggire trovando la verace fessa, e l'uomo in soggezione per Colei che in doglie ha spinto lui con gran dolore ne resta appena un riflesso obliquo d'un istante dell'aurora lontana da cui il Tempo sorse… si gettano le dee a farsi mortali per goderlo femmine e umane da stringere al petto e consolare e ravvivarle col proprio magico bastone in su per il ventre per dimenticare la Genesi e impaurire la Morte! Così più terra terra e concreti si va a celebrare le devi gonfiare la pancia di tanto di quel seme e per la riuscita se per compiacenza non è il seme la sborra sudicio zampilla dentro ste budella!
Fb.
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ossimoro
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piccolopeccato · 2 years ago
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Don Camillo spalancò le braccia:
    "Signore, cos'è questo vento di pazzia? Non è forse che il cerchio sta per chiudersi e il mondo corre verso la sua rapida autodistruzione?".
   "Don Camillo, perché tanto pessimismo? Allora il mio sacrificio sarebbe stato inutile? La mia missione tra gli uomini sarebbe dunque fallita perché la malvagità degli uomini è più forte della bontà di Dio?"
   "No, Signore. Io intendevo soltanto dire che oggi la gente crede soltanto in ciò che vede e tocca. Ma esistono cose essenziali che non si vedono e non si toccano: amore, bontà, pietà, onestà, pudore, speranza. E fede. Cose senza le quali non si può vivere. Questa è l'autodistruzione di cui parlavo. L'uomo, mi pare, sta distruggendo tutto il suo patrimonio spirituale. L'unica vera ricchezza che in migliaia di secoli aveva accumulato. Un giorno non lontano si troverà come il bruto delle caverne. Le caverne saranno alti grattacieli pieni di macchine meravigliose, ma lo spirito dell'uomo sarà quello del bruto delle caverne. Signore, la gente paventa le armi terrificanti che disintegrano, uomini e cose. Ma io credo che soltanto esse potranno ridare all'uomo la sua ricchezza. Perché distruggiamo tutto e l'uomo, liberato dalla schiavitù dei beni terreni, cercherà nuovamente Dio. E lo troverà e ricostruirà il patrimonio spirituale che oggi sta finendo di distruggere. Signore, se è questo ciò che accadrà, cosa possiamo fare noi?".
   Il Cristo sorrise:
   "Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l'asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede e mantenerla intatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più, ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomini di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini di ogni razza, di ogni estrazione, d'ogni cultura".
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ilgiardinodivagante · 4 months ago
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Credo che la fede, troppo spesso, venga fraintesa come un semplice desiderio. È come dire "mi piacerebbe che le cose andassero così", proiettando su una divinità le nostre speranze e paure.
Ma la vera fede è ben altro. È affidarsi a qualcosa di immensamente più grande di noi, senza imporre condizioni o aspettarsi ricompense. È un atto di fiducia radicato nel profondo dell'anima, un riconoscimento dell'esistenza di una forza superiore, che agisce al di là della nostra comprensione.
Tuttavia, spesso la fede viene strumentalizzata. Ci viene promesso un Dio buono, misericordioso, che ci ricompenserà nel paradiso. Ma questa è una fede condizionata, un baratto: "Credo in te, se tu mi dai quello che voglio". E quando le nostre aspettative non vengono soddisfatte, la fede vacilla.
La vera fede, invece, è un percorso personale, un dialogo intimo con il divino. Ognuno di noi ha il proprio modo di connettersi con questa forza superiore, ognuno ha il proprio linguaggio. È un cammino continuo, una ricerca incessante di un significato più profondo.
Nessuno può avere la stessa identica percezione del Divino. È come una melodia d'amore: ognuno la compone con le note del proprio cuore, unendo le proprie esperienze, le proprie gioie e i propri dolori. Le parole degli altri possono essere un punto di partenza, una guida per esplorare il nostro mondo interiore.
È come un cantautore che, ascoltando le canzoni dei suoi artisti di riferimento, impara a suonare uno strumento e a scrivere i primi versi. Ma la vera espressione artistica nasce quando trova la sua voce unica.
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Così è per la fede: le preghiere e i rituali degli altri possono essere un punto di partenza, ma la nostra relazione con il divino è un viaggio personale, alla scoperta della nostra melodia interiore. È un percorso di crescita, in cui impariamo a utilizzare le parole e i gesti degli altri come strumenti per esprimere la nostra verità più profonda.
La fede può essere una fonte di grande conforto e forza, anche nei momenti più bui. Ma è una fede che accetta, non passivamente, ma con consapevolezza, tutto ciò che la vita ci offre, nel bene e nel male. Non dimenticando mai che ogni esperienza, anche la più dolorosa, serve alla nostra crescita interiore.
Il Divino, presente in ogni manifestazione di vita, è l'energia che anima l'universo. È il bene e il male, la luce e l'ombra, la vita e la morte, inscindibilmente legati. L'uomo, con la sua sete di potere, ha spesso distorto questa immagine, creando divinità a propria immagine e somiglianza, utilizzando la fede per manipolare e controllare.
Le domande fondamentali rimangono: chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Nessuno ha la risposta definitiva. Ma la ricerca di queste risposte è ciò che ci rende umani.
Osho, con la sua saggezza, mi ha aiutato a comprendere che Dio è energia, luce, di cui tutti noi siamo parte. Siamo scintille divine, con il potenziale di brillare di una luce intensa. Ma come un seme ha bisogno di tempo e nutrimento per diventare un albero, così noi abbiamo bisogno di crescere spiritualmente per realizzare il nostro pieno potenziale.
In questo, la religione, con le sue regole e dogmi, può essere un ostacolo alla vera fede. La religiosità, invece, è un cammino personale, un'esperienza intima.
La fede è un viaggio interiore, un percorso di scoperta e di crescita. È un rapporto personale con il divino, che va oltre le religioni e le ideologie. È un cammino che ci porta a una maggiore consapevolezza di noi stessi e del mondo che ci circonda. È un cammino che ci invita ad accogliere la vita in tutte le sue sfumature, con coraggio e speranza.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
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solovedreidue · 4 months ago
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Terapia d'unto
"Signora mia, divarichi bene, è necessaria una terapia d'urto vista la mancanza di cura adeguata".
Iniezione carnale nel gonfiore di voglia, di labbra grasse di brama di cazzo. Senza mezze misure, nei termini, nei mezzi e nei modi.
Solo delicatezza d'inizio, tesa al raggiungimento dell'elasticità dei tessuti, poi colpi, come cure d'isteria d'un tempo, ma calde, di minchia, di verga, di corpo e di pelle.
Pesa il medico condotto, nel pieno esercizio della sua funzione disinibitoria, compare dei mariti consenzienti e delle mogli inappagate, categorie che abbondano in ogni luogo e in ogni tempo, all'ombra dell'illecito desiderio e dell'immorale pensiero di condotta.
Pesa sopra di loro, ostenta quel peso dei tessuti cavernosi e usa la sostanza della sua struttura per raggiungere le profondità sessuali nonostante la dotazione tozza. Dentro infilato a forza con adeguata disposizione dei corpi, perchè lei s'appaghi di quel toccare e di quel dilatare.
Indicazioni precise, ma anche cura, nel rispetto di Ippocrate e della sua morbosa carnalità clinica. Morboso, ecco sì, nei dettagli, nell'osservare, nell'aprire per guardare meglio la natura delle forme e concretizzarne il fremere.
A lungo, quanto basta a placare la brama dell'attesa di quella visita, dal medico condotto, che ora sente il pompare alla base, sente il fluire dalla prostata a raccogliere il contenuto scrotale da eiaculare nel ventre.
Anche piscio, poi, a lavare con l'immondo il sozzo seme che già inizia ad appiccicarsi all'epitelio sfatto dell'apertura, quasi tumida, bella da vedere solo per l'uomo porco che ora è, ma sbircia anche la paziente consapevole e complice e sorride per quello che hanno.
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sophie-blanceur · 1 year ago
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La piegò e la usò come se fosse un adolescente, la conobbe ed esigette da lei la servitù della più squallida puttana, la magnificò a costellazione, le fece bere il seme che scorre per la bocca come una sfida al Logos, le succhiò l'ombra del ventre e del dorso e le alzò in volto per ungerla di sé medesima in un ultimo atto di conoscenza che solo l'uomo può dare alla donna, la esasperò con pelle e capelli e bava e gemiti, la svuotò fino allo stremo della sua forza magnifica, la gettò contro un cuscino e un lenzuolo, poi la sentì piangere di felicità contro il suo viso che una sigaretta restituiva alla notte della camera e dell'albergo.
Julio Cortàzar
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bones39 · 1 year ago
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Haragei
vengo a te come dono del drago
divenuta drago io stessa
con il mio Tuca carico di pioggia
con un amore ideale che ama l assenza
ed una canzone che vibra sull' oceano Pacifico
carica di rabbia
con gli occhi dolci di chi in silenzio ama ciò che invecchia
ed è indulgente con la decadenza della vita
un altra scusa: è l'amore a uccidere, silent.
l'amore, quella forza selvaggia e indomabile
ti mostra la via poi resta dietro l'angolo
come un bambino che gioca a nascondino,
un chacravaka nella notte,
per vedere il mondo senza lui dove va a finire
e noi, di nascondino, siamo tutt'ora campioni.
al bivio una porta esclude l'altra ed io non so escludere
so di chi ce l'ha fatta.
ma hai mai visto una donna come me?
a 30 anni distrutta aggrappata a sogni di bimba?
una bimba, una figlia, una mamma, una compagna, una sorella, un amica....
Goffman e Valhadia avrebbero di che parlare davanti a Lacan.
amore è distruzione,
vita è distruzione,
ove la frammentazione è esaudita
la vita brucia in fretta
ed ha il dolce sapore della verità giusta ne cruda.
non ho mai rinunciato al dolore, solo alla bugia.
Augenblicksgott.
ti sei mai chiesto chi era lui?
lo so, come me, non c'è confine.
ma hai mai pensato quale frammento appartiene a chi lo ha saputo esistere?
e quale frammento sarebbe stato se la scelta fosse caduta qualche anno dopo?
quali porte sono state chiuse?
quale voce onirica sussurra i miei pensieri?
a te che sei e ancora non conosco
sarai frammento nella mia testa
voce e cuore nei mei giorni.
vuoto che resta dove vedevi solo nulla.
l'amore è ben lontano dalla mia Querencia.
l'uomo è un virus che sai di prendere e lo fai comunque.
ti contamina. è autore delle urla di cui tutti ridono.
è fabbro della gabbia in cui ti chiudi.
io sono una tossica, mi piace farmi male per riempire i miei vuoti.
l amor4e è la mia droga, p'iù ami più logora senza mai ucciderti.
ecco il segreto di una vita da vampiro, l eterna straziante esistenza,
libertà assoluta e decadente da ogni forma e aspettativa
ama e perdi. e sii libero di soffrire. di trasformarti,
di vivere con la pelle da borderline
e la fame di un randagio.
Matutolypea e sigarette contro la nausea
ogni volta che le mie dita non scivolano tra i tuoi capelli
tu, la mia casa, l'energia del mio Caim.
messaggio giunto a destinazione, presente all'ncontro.
il perchè si vivrà, mille km per non saltare il destino
per un impattante brillenbrillanz.
con un amtsang nel cervello che morde come un amstaff.
slalom tra le tue manovre strauss
occhi sporchi di flashback come salagok sul domani
la scintilla nei tuoi occhi che illumina la via.
in Russia la terza voce ha un nome: Soviest.
quando non sai cosa fare ogni voce tace alla sua,
in me ancora litiga con Sue-Ellen la tedesca paurosa.
orgogliosa lotta alle ombre.
piccolo seme di anguria,
con un cuore che è uno scrigno e un cervello innocente,
buonanotte.
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our-verystudentgarden · 1 year ago
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E fu così che tra il dire ed il fare
l'uomo fece dell'inconsapevolezza
Il proprio mare ...
Tra venti di incertezza
e onde di leggerezza
creò i muri della debolezza...
Tra lacrime lamentose
e vie tortuose
creò tempeste impetuose...
Il circumnavigar sé stesso
sfiorì nel seme
del destino avverso ...
Pose le basi del proprio non senso
perpetuando l'esperir del dissenso
confermandosi conflittuale nel proprio consenso!
Sbrogliare la matassa
è atto di accettazione
del Cuore, oltre la ragione!
(anna©namaskar)
Artur Pastor 📷
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dovesbeloved · 1 year ago
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Demonic Food
Padre, Annullo ogni attacco onirico, che si presenta sotto forma di mangiare nel sogno! Decreto e dichiaro nel nome di Gesù Cristo che lego e brucio tutte le zizzanie che sono state seminate dentro di me dai miei nemici! (Matteo 13:30) Signore, decreto e dichiaro che proprio ora, il mio corpo viene purificato e lavato via, da tutti i depositi malvagi, mediante il sangue di Gesù Cristo. Signore, spazza via dal mio sistema ogni seme, ogni erbaccia e ogni zizzania che è stata depositata in me dai miei nemici! Decreto e dichiaro che il fuoco di Dio, sradica tutto ciò che è stato piantato nel mio corpo e nel fondamento della mia vita, che non è stato piantato dal mio Padre Celeste. (Matteo 15:13)
Padre, frustro e faccio a pezzi i piani satanici dei miei nemici e i loro scopi per farmi mangiare nei miei sogni, nel nome di Gesù. Sia che mi nutrano da soli o che usino tattiche di controllo mentale per farmi mangiare volentieri da solo, lo rimprovero, nel nome di Gesù! Fuoco di Dio, distruggi dal mio sistema, ogni telecomando e dispositivo di monitoraggio piantato dentro di me, mangiando nel sogno, nel nome di Gesù!
Decreto e dichiaro che rompo e rinuncio a ogni patto, contratto e accordo che è stato forgiato attraverso di me mangiando nel sogno, nel nome di Gesù! Padre Dio, annullo ogni effetto della mia vita, tutto ciò che questo attacco onirico può causare nella mia vita spirituale o fisica. Decreto e dichiaro che i loro piani si ritorceranno contro! Non si manifesterà nella mia vita fisica o spirituale, nel nome di Gesù! Dichiaro che tutte le cose cooperano per il mio bene, secondo il tuo scopo perché ti amo! (Romani 8:28)
Dichiaro che il veleno satanico non avrà alcun effetto sulla mia vita. Secondo la tua parola, tutto ciò che entra nella bocca, va nello stomaco e viene ELIMINATO. (Matteo 15:17) E ciò che esce dalla bocca, viene dal cuore ed è ciò che contamina l'uomo. (Matteo 15:18) Quindi ogni tentativo di contaminarmi nutrendomi nei miei sogni, dichiaro che è reso impotente, nel nome di Gesù Cristo!
Lego e rinuncio a qualsiasi spirito di malattia e infermità, che potrebbe essere stato piantato dentro di me, mangiando nel sogno, nel nome di Gesù! Dichiaro che Geremia 33:6 è la mia parte, dove hai detto: "Tuttavia, le porterò salute e guarigione; guarirò il mio popolo e gli farò godere abbondante pace e sicurezza". Signore, mi affido alla tua potente parola: "Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza". (Giovanni 10:10)
Padre, grazie per avermi liberato e aver risposto alla mia preghiera. "Anche se il pianto può durare per la notte, la gioia viene al mattino, e il tuo favore è per tutta la vita" (Salmo 30:5) Nel potente nome di Gesù io prego, Amen.
If the Holy Spirit leads you to fast, do not hesitate, act immediately.
Also, once receiving a dream like this, it can be beneficial to put anointing oil in some water, pray over it and drink it, and declare that your system has been cleansed by the blood of Jesus Christ.
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