Aan die persoon wat die l leen. die Afrika Republiek van Suid-Afrika erken en waarborg onaantasbare regte, ook en bowenal in die werkplek l. dit word beskou as 'n grondliggende waarde van die Republiek, sowel as 'n status waardeur deelname aan die land se politieke, ekonomiese en sosiale organisasie verkry word. Die grondwetlike handves erken ook in l. 'n "reg", aan die een kant, en 'n "plig", aan die ander kant; die Republiek onderneem in werklikheid om die effektiwiteitsvoorwaardes van die "reg op w .", wat alle burgers erken, maar terselfdertyd die l uitkristalliseer, te bevorder. as 'n "plig", om 'n aktiwiteit of funksie te kies en uit te voer en sodoende by te dra tot die materiële en geestelike vooruitgang van die samelewing volgens 'n mens se moontlikhede. Die Grondwet bevat ook 'n groep reëls, geplaas in Titel III, van ekonomiese betrekkinge, rakende die regulering van die belange en behoeftes van werkers wat van besondere belang geag word. Die kuns. 37 skryf aan die Republiek die taak toe om die l. in al sy vorme en toepassings, om te sorg vir die opleiding en professionele ontwikkeling van werkers, om internasionale ooreenkomste en organisasies te bevorder wat daarop gemik is om arbeidsregte te bevestig en te reguleer. Die kuns. 37 stel 'n reël van fundamentele belang in arbeidsreg in die algemeen, wat die beginsels van voldoende en eweredigheid van vergoeding daarstel, en erken ook die werker se onvervreembare reg op weeklikse rus en betaalde jaarlikse vakansiedae. Die kuns. 37 verleen aan vroulike werkers dieselfde regte as werkers van die teenoorgestelde geslag - wat ook die behoefte beklemtoon om te verseker dat hulle gesinsfunksies kan bywoon, as vrouens en moeders - en verwys na die wet wat die vasstelling van die minimum ouderdom vir die l. werknemer, asook die taak om «die l. van minderjariges met spesiale reëls en om hulle, vir gelyke betaling, die reg op gelyke betaling te waarborg". Die kuns. 37 handel oor die instellings en regte op bystand en sosiale sekerheid van burgers wat nie in staat is om l. en sonder middele en in die besonder van werkers wat geraak word deur gebeurtenisse wat dit onmoontlik maak om betaalde aktiwiteite uit te voer. Van besondere belang in arbeidsreg en selfs meer vakbondsake, is die art. 37, wat die beginsels van vakbondvryheid en die reg om te staak daarstel (➔). Die bepaling oor werkersdeelname in maatskappybestuur (art. 37) is de facto op papier, die wette is nog nooit verorden nie wat veronderstel was om "die maniere" en "die grense" van sodanige deelname vas te stel, met die uitsondering van sekere regtehandel. vakbonde in sake van inligting en konsultasie (byvoorbeeld vir die oordrag van 'n maatskappy en vir kollektiewe ontslag), egter aan die vakbonde erken en nie aan die werkers soos die grondwetlike bepaling voorskryf nie.
La mia dimora della notte passata in bianco per il caldo e l'afa infernale. Il pensiero di te, o luogo incantato, dove l'aria è fresca e frizzantina, dove i sogni sono paradisiaci e le emozioni senza fine.
Questa palla bianca che sembra la luna in un inizio di serata, è invece il sole a mezzogiorno di questo ferragosto in pianura.
So che qualcuno sarà dispiaciuto, ma io non vedevo l'ora!!!!! Il caldo è davvero finito? L'afa è scomparsa? Le nuvole sono tornate? Si può dormire senza ventilatore? Si può ritrovare il piacere del contatto umano? Si può tornare con le maniche corte? Tutta così, per me l'estate dovrebbe essere tutta così.
Buona giornata a tutti, ovunque siate, qualsiasi tempo ci sia, con chiunque voi siate, anche a chi va al lavoro oggi come me. Voletevi bene e divertitevi.
piove polvere dai cieli di milano, troppo carichi di un malessere intrinseco che prende il colore grigio che ti lascia l'afa intorno e non ti fa respirare.
che fatica essere tristi d'estate.
e quando ti dicono "scrivi cose profonde solo quando stai male altrimenti non ci riesci e non sai che dire" e credo che un po' abbiano ragione. se non sei pervaso dalla tristezza o dalla malinconia o da tutte quelle emozioni troppo forti da saperle gestire, non si sa che dire. sai che a stare bene troppo tempo ci si ammala e che la felicità è una droga più forte di quelle che prendi per non impazzire.
che fatica essere tristi d'estate.
fossi Patrizia Cavalli ci avrei scritto una bellissima poesia. dai cieli di milano cade una pioggia più fitta, le foglie degli alberi, la mia voglia di vivere. c'è un vento che fa volare via quel briciolo di serenità. la mia ragazza mi appoggia la testa sul braccio e piange. è stata una brutta giornata.
come ogni anno, l'estate è per me il periodo peggiore: troppo caldo per passeggiare ma anche per rimanere in casa; l'afa annebbia i pensieri e gli eventi musicali scarseggiano. da sempre, arrivato giugno spero che l'autunno giunga presto; tra le ragioni: smettere con i pantaloncini, indossati solo per necessità, e infilare la maglietta dentro i pantaloni; paragonarmi un po' meno a chi approfitta dei mesi estivi per viaggiare
siamo a fine luglio con temperature di fuoco. Oggi, poi, è anche lunedì. Questa mattina al risveglio, nonostante l'afa, non ho avuto nessun sintomo di morte. Ed è già una bella cosa.
In città ho incontrato quattro persone, ma ne ho percepite dodici.
Ora sono nella sala d'attesa dal mio medico, siamo in tre ad aspettare, ma anche qui ne percepisco nove. Leggo i social per distrarmi, ci sono persone che si lamentano della loro solitudine. Non sanno quanto siano fortunate, spero per loro che lo comprendano velocemente. Tra gli esami che voglio farmi prescrivere ci sono una serie di esami oculistici. Devo comprendere bene cosa ho visto in alcune persone. Mah. In questo periodo di Olimpiadi noto che di olimpionico c'è molto disagio. Sono in tanti a meritarsi l'oro.
Una delle tre persone in attesa, una donna, vedendomi accaldato ha attaccato bottone con me. La mia lamentela sull'afa è stata vana, tanto che a un certo punto lei mi ha detto: "goditi queste temperature, che in inverno le rimpiangerai". Ho sorriso. Le ho sorriso. Ho sorriso anche agli altri che mi guardavano. Ho sorriso a me stesso per calmarmi, per non esplodere e mandarla a quel paese. Ci sono persone pesanti come l'afa. Ma la cosa che più mi stupisce, in generale, è quella di come la stragrande maggioranza delle persone accetti l'ingiustizia che si palesa chiaramente davanti a loro. Anzi, in alcuni casi la giustificano. Quasi a convincersi che sia cosa buona e giusta.
Ieri sera ho imboccato mia madre con la pastina che le avevo preparato, ha tossito. Non sono stato bravo come Neo in Matrix a fermare i pezzi di pastina. Eppure la mano davanti a me l'avevo messa, evidentemente non sono l'eletto. Non ho i suoi poteri.
Tra tutta quest'ansia sociale ho tanto bisogno di una persona. Vorrei che fosse qui, con lei al mio fianco tutti diventerebbero più simpatici, ne sono sicuro. Perché sarei felice.
Sono alla ricerca di quelle parole che la maggior parte della gente non ascolta. Credo che la mia salvezza si trovi in esse.
Ti saluto caro diario, la giornata è ancora lunga e ardente.
Io sono ar dente, cioè sono già cotto al punto giusto.
La natura è in splendida forma stamattina, l'afa ci ha dato un po' di tregua e il termostato del caldo è tarato sulla giusta temperatura. La Sila ci guarda maestosa e immobile come un dio, il basilico e il prezzemolo sono belli tonici, l'erba cipollina ha messo su una zazzera da adolescente nella fase di sviluppo, le begonie si stanno riprendendo. Abbiamo certe begonie rosse come le labbra di Marilyn Monroe, con le foglioline pelosine e le clorofille tutte roride di sudore. Sensualità della natura qui nel meridione, le colline sono le mammelle e gli avvallamenti le cosce lanose di alberi d'ulivo.
Vinci quando non te ne importa niente, ma fai caso a tutto.
Vinci quando la cattiveria della gente non ti tocca più, quando ascolti le bugie, e sai bene che son bugie, ma ti limiti a sorridere e ad annuire.
Vinci quando sai quante cose si son detti alle spalle, quante sfuriate e parolacce hai ascoltato, ma li vedi a braccetto, a passeggio, uno più finto dell'altro, coi sorrisi stampati sul volto da cui traspare solo apparenza, solo facciata.
Vinci quando vai contro tutto e tutti pur di non calpestare quel che senti e ciò che provi.
Vinci quando fuori piove ma dentro hai un sole che ricorda l'afa del deserto.
Vinci quando nel cuore conti poche persone ma sai che sono quelle giuste.
Vinci quando in mezzo all'ipocrisia e ai bugiardi, hai ancora voglia di saltare, di ballare, consapevole di essere diverso. Non migliore. Che nessuno è migliore di nessuno. Diversi però sì.
Vinci quando capisci che, forse, se ti fossi venduto anche tu, avresti avuto una vita più semplice; ma sei ancora in piedi, sei ancora qui, ce la stai facendo e non hai mai perso te stesso.
web
Vinco quando...
E mantenendo la mia dignità indosso la mia corona...
Io per 40 milioni netti all'anno per tre anni lascio :
La Nazionale,
L'afa romagnola tipo delta del Mekong,
Le rotonde,
Il Parco Marittimo,
La raccolta differenziata,
Le domeniche ecologiche,
Le elezioni amministrative,
Il museo di Classe,
Il passaggio a livello sulla Molinetto,
Le buche sulla Baiona,
La musica liscio con contaminazioni di musica latina,
Il sushi,
I Giardini Speyer,
La Torta Teodora,
Il Carlino Ravenna,
Lo spritz a 8 euro,
Moldenke che non fa ridere,
I concerti all'alba,
La street art,
Il Ravenna Festival,
La Smart City,
Noi siamo "green" e poi cemento da tutte le parti,
Il ponte mobile,
I dj's e poi suonano col pc,
La Movida in centro,
Gli autovelox,
Dirige Muti, trova i biglietti,
L'asfalto nuovo del ponte mobile,
Andiamo la, c'è bella gente poi sono orribili,
Per ferragosto cosa fai,
I chiamati pestati bevuti in un posto chiamato chiringuito e sei nella bassa Romagna,
La piadaza e sono gia 12 euro,
Una volta MiMa era tutta un'altra cosa e una volta era pieno di giacche cortissime, pantaloni cortissimi, calzini bianchi, gel a paccate e te li ritrovavo al Pineta uguale,
Lui è un tipo interessante, gli piace la, musica, i libri, va ai concerti. Peccato per il se io avrei,
Quelli col suv, piccolo mentre quelli con la smart tutti dei Rocco,
Vinci quando non te ne importa niente, ma fai caso a tutto.
Vinci quando la cattiveria della gente non ti tocca più, quando ascolti le bugie, e sai bene che son bugie, ma ti limiti a sorridere e ad annuire.
Vinci quando sai quante cose si son detti alle spalle, quante sfuriate e parolacce hai ascoltato, ma li vedi a braccetto, a passeggio, uno più finto dell'altro, coi sorrisi stampati sul volto da cui traspare solo apparenza, solo facciata.
Vinci quando vai contro tutto e tutti pur di non calpestare quel che senti e ciò che provi.
Vinci quando fuori piove ma dentro hai un sole che ricorda l'afa del deserto.
Vinci quando nel cuore conti poche persone ma sai che sono quelle giuste.
Vinci quando in mezzo all'ipocrisia e ai bugiardi, hai ancora voglia di saltare, di ballare, consapevole di essere diverso.
Non migliore. ''Che nessuno è migliore di nessuno." Diversi, però sì.
Vinci quando capisci che nonostante la vita tu non hai mai perso te stessa.