#tutto è più leggero
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odioilvento · 6 months ago
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15.08.2024 - 12:00 - 29° C, percepiti 25° - leggero venticello non caldo
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Questa palla bianca che sembra la luna in un inizio di serata, è invece il sole a mezzogiorno di questo ferragosto in pianura.
So che qualcuno sarà dispiaciuto, ma io non vedevo l'ora!!!!! Il caldo è davvero finito? L'afa è scomparsa? Le nuvole sono tornate? Si può dormire senza ventilatore? Si può ritrovare il piacere del contatto umano? Si può tornare con le maniche corte? Tutta così, per me l'estate dovrebbe essere tutta così.
Buona giornata a tutti, ovunque siate, qualsiasi tempo ci sia, con chiunque voi siate, anche a chi va al lavoro oggi come me. Voletevi bene e divertitevi.
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perpassareiltempo · 10 months ago
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Amore. Che cosa ho imparato sull’amore?
Quello che ho imparato sull’amore è che l’amore esiste. O forse, più semplicemente, quello che ho imparato e imparo sull’amore è quello che racconto nei miei film, in tutti i miei film. E cioè che non dimentichiamo mai le persone che abbiamo amato, perchè rimangono sempre con noi; qualcosa le lega a noi in modo indissolubile anche se non ci sono più. Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e che non sono stati. Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l’incendio che un cuore d’inverno. Ho imparato, e in questo ha ragione mia madre, che è possibile amare due persone contemporaneamente. A volte succede: ed è inutile resistere, negare, o combattere. Ho imparato che l’amore non è solo sesso: è molto, molto di più. Ho imparato che l’amore non sa né leggere né scrivere. Che nei sentimenti siamo guidati da leggi misteriose, forse il destino o forse un miraggio, comunque qualcosa di imperscrutabile e inspiegabile. Perchè, in fondo, non esiste mai un motivo per cui ti innamori. Succede e basta. È un entrare nel mistero: bisogna superare il confine, varcare la soglia. E cercare di rimanerci in questo mistero, il più a lungo possibile.
Ferzan Ozpetek
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raccontidialiantis · 1 month ago
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Sommessamente
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Lo pensa. Non dovrebbe, non sarebbe consentito. È una donna sposata di mezza età e lui ha due anni meno di suo figlio. È un vicino di casa gentile e bellissimo. S'è accorta che dalla sua camera da letto il ragazzo molto discretamente la spia quando si veste e quando si spoglia. Dapprima era abbastanza seccata e chiudeva gli scuri. Ma poi man mano s'è sentita lusingata, dal fatto di essere ancora desiderata, mentre per suo marito è oramai scontata: una parte del mobilio, quasi solo un'istituzione da rispettare, sopportare e con cui pianificare le cose concrete di tutti i giorni.
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Mentre lei invece vorrebbe tornare a essere strapazzata, presa da quelle emozioni forti e proibite che provi solo all'inizio di una storia; una di quelle che più è sconveniente, più intenso è il piacere della trasgressione. E ha iniziato quindi a lasciare le finestre dapprima socchiuse, poi via via più aperte, di pomeriggio con la luce accesa e le tende tirate via. E gode nel sentirsi desiderata, voluta. Oggetto di passione erotica. Si spoglia lentamente: è diventata una professionista della seduzione. A volte, con nonchalance e rapidamente, gli lancia addirittura uno sguardo complice.
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Grazie a questo gioco, guardandolo bene in viso ogni volta che lo incontra s'è resa conto che lui adesso la spoglia completamente con gli occhi. Le sorride, sempre gentile, la squadra e le fa una Tac. Poi arrossisce un po’, mentre scappa via. A lui piace. Molto e si vede chiaramente. Lo vuole anche lei. Lo inviterà a casa, una mattina o un pomeriggio dopo pranzo, quando il marito e i figli sono tutti al lavoro. Si profumerà più del solito, indosserà un abito leggero e velato, con sotto della biancheria di pizzo: del frou-frou da capogiro. Lo metterà dapprima a suo agio. Poi con una scusa lo trascinerà in camera da letto. Si farà aiutare a mettersi comoda, gli farà tirar giù la zip del vestito.
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E se lui non è stupido - e il ragazzo non lo è: terzo anno di informatica con profitto - la stringerà a sé da dietro… oh, si: adesso lo brama proprio. È un desiderio irrazionale, folle. Deve trovare il coraggio di farlo. Ogni scrupolo è caduto da tempo. Il marito, i figli, la fedeltà, le convenzioni… tutta roba che il ciclone emotivo e passionale travolge senza pietà. La carne comanda su tutto: soprattutto a una certa età. Del resto, parliamoci chiaro: più vai avanti nella vita, più capisci che la morale è solo una questione di tempo. Intanto lei si dà piacere da sola. Molto più spesso di prima, pensando a lui. Nell'attesa che mani forti, atletiche e giovani finalmente la frughino ovunque, affamate del suo corpo di donna calda, disponibile e la preparino per bene all'amore. A quello che non si può, che non si deve, che non è giusto, che non dobbiamo assolutamente farlo. Che però proprio per questo è bellissimo.
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RDA
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iimsc · 2 months ago
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Quindi il tuo lui lo preferisci panzuto?
il mio lui preferirei che fosse gentile, mite, però piccante, aperto, libero, dotato di spirito critico, paziente, leggero, curioso, erotico, ironico, mistico, vicino, malizioso; empatico, non troppo; spudoratamente sincero ma non necessariamente senza bugie; consapevole peccatore; amato, da me, non soltanto; innamorato, di me, non soltanto. non senza difetti, che lo renderebbero più interessante. vorrei che mi piacesse parlarci, tanto. e che averlo accanto fosse un sollievo.
se tutto questo risiedesse nella pancia, dove io sento l'anima e forse anche lui e tu, e fosse questa bellezza d'animo protetta da una buona dose di ciccetta io semmai mi rasserenerei un po' di più, però è sexy ma non rilevante
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ossicodone · 20 days ago
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Che tu possa avere più coraggio di fare quello che sogni da una vita senza preoccuparti di quello che potrebbero dire gli altri. Che tu possa ridere di più, baciare di più, fare lunghe passeggiate, scoprire una canzone nuova, scrivere con carta e penna, ti auguro di respirare a pieni polmoni e ti auguro momenti da toglierti il fiato. Ti auguro di mangiare cibi nuovi, di non avere paura di avere paura, perché secondo me quando non si ha paura allora non si sta facendo qualcosa a cui si tiene davvero. Ti auguro di innamorarti, ma innamorarti forte, quell'amore che ti fa dormire tranquilla, quell'amore che ti fa scorrere via i giorni, ti auguro un concerto, un sorriso da un passante, ti auguro di volerti un po' più bene, di sentirti meno in colpa, perché spesso davvero non è colpa di nessuno. Ti auguro di incontrare molte persone e di incastrarti con poche, ti auguro di piangere, perché succederà, e ti auguro di pensare di non farcela, e di sorridere quando invece poi vedi che ce la fai. Ti auguro le giornate al mare, le notti in motorino, ti auguro Roma, ti auguro qualcuno sotto casa che ti prenda e ti porti via, ti auguro di non diventare un enorme recipiente di cose non dette, ti auguro i tramonti in due, e la selezione casuale di Spotify che ti capisce in pieno, ti auguro di capire sempre quando ne vale la pena. Ti auguro di dormire da sola senza sentire il vuoto, di non dormire con la persona che quel vuoto lo alimenta. Ti auguro qualcuno che ti faccia sentire bella che poi a dirlo solamente siamo capaci tutti, ti auguro leggerezza, ti auguro compromessi con quella parte di te troppo severa che evita lo specchio, ti auguro di guarire da tutto ciò che é il tuo passato, da tutto ciò che non dici, da ogni tua cicatrice. Ti auguro risate a pieni polmoni, di quelle che fanno male allo stomaco. Ti auguro di sorridere per un' imperfezione sul tuo viso, di sentire il tuo corpo come alleato e non come un nemico da combattere, ti auguro un bacio tra i capelli mentre sei seduta a ridere, di quelli che durano un po' di più, ti auguro di non perdere tempo con le persone sbagliate, di essere sempre sincera, di ballare tantissimo. Ti auguro le serate al karaoke, le serate con gli amici di una vita, ti auguro di avere il cuore leggero e le scarpe senza sassolini al loro interno, che tu possa camminare senza stancarti e senza dolori, ti auguro una pizza mangiata in riva al mare, ti auguro di raggiungere i tuoi sogni che le stelle son più vicine se si allunga la mano al cielo. Ti auguro notti di luna piena, labbra screpolate dal freddo e baciate subito dopo. Ti auguro di sognare perché nulla é impossibile, ti auguro di vivere, semplicemente vivere.
Io proverò a fare lo stesso, te lo prometto.
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Per tutti i nuovi iscritti, ripropongo qualche racconto 😉
GINEVRA
Qualche giorno fa avevo un appuntamento alle 17, davanti ad un albergo di cui non ricordo il nome.
Non ci sono mai arrivata, è saltato tutto all'ultimo momento.
Ultimamente va così:
belli, passabili, simpatici, discretamente o altamente interessanti, poco importa.
Tanto, una scusa per non incontrarli, la trovo sempre. Mercoledì però ero convinta e preparata, con il baby doll e le autoreggenti.
Mi sono eccitata nel bagno dell'ufficio a pensare al momento in cui finalmente, qualcuno che nn fosse mio marito, fosse riuscito a violare questo tempio
Non succede da tempo ormai e ho pensato che l'ingegnere , dopo anni di tentativi, avesse finalmente vinto la bambolina.
Pensando a lui mi sono accarezzata da sopra le mutandine... carezze fugaci, giusto per sentire la prominenza delle grandi labbra, aspettando che il liquido della mia fica bagnasse la stoffa
Mi piace andare in giro così umida, mi piace pensare che se ne percepisca l'odore
Fatto sta che, alle 14,30, mi arriva un messaggio che, per qualche casino sul lavoro, l'Enrico non potrà raggiungermi.
Contenta un cazzo ovviamente, ma visto che tanto a Torino ci dovevo andare ugualmente per una cena al Magorabin, sono partita con la mia valigia di porche voglie verso la bella città sabauda.
La delusione non ha spento i miei istinti, c'era nell'aria tempesta ma con ancora il caldo estivo che mi faceva sudare le cosce e irrigidire i capezzoli
Ho camminato da corso San Maurizio con il Po alla mia sinistra, verso la Gran Madre, per andare a prendere un gelato e sorridevo ogni volta che il vento apriva lo spacco del mio vestito verde, troppo leggero per contrastarne la forza
Le cosce scoperte, le autoreggenti in evidenza, gli uomini che guardavano dalle macchine mentre attraversavo la strada... Umidità, vento, sguardi liquidi e umori lungo le calze velate. Eccitata come un adolescente al primo ditalino, mi sono seduta col mio gelato su una panchina di cemento di fronte al Gran Bar di Corso Casale, vicino alla più classica delle fontanelle della città, quella con la testa di toro
Ho leccato quel gelato pensando all'ultima volta in cui avevo avidamente succhiato e portato un cazzo ad esplodermi in bocca .
Troppo tempo
Mi sono avvicinata alla fontana per togliere dal vestito una macchia di cioccolato e con noncuranza l'ho quasi alzato completamente, aspettando che i ragazzi seduti al chiosco vicino si accorgessero di me. Gomitate, risatine, chissà quante volte mi avranno chiamata puttana.
Mentre maledicevo la mancanza di un amante che mi aspettasse a cazzo duro in un posto qualunque, è arrivata la pioggia e a passo svelto sono tornata verso via Vanchiglia , dove avevo la macchina.
Mi stavo bagnando, ma non ho corso e questo mi ha permesso, lungo il tragitto, di notare un piccolo negozio di abbigliamento vintage
Mi sono fermata e un cartello invitava ad entrare liberamente per sbirciare tra gli abiti appesi
Varcando la soglia ho sentito odore di incenso e di rose e mi sono sentita subito in un ambiente caldo e famigliare
Quella che poi ho saputo essere la proprietaria, è arrivata da una porta che dava su un cortile interno.
Ho notato il suo vestito in chiffon color pesca, lungo fino ai piedi, tanto lungo da doverlo tenere alzato mentre camminava. Sembrava una tipica damigella di quei matrimoni americani che si vedono in tv. Le ho sorriso istintivamente guardandole i piccoli seni non costretti da intimo
Capelli corti come i miei ma mossi, ornati da un piccolo fiore all'altezza dell'orecchio, occhi grandi e scuri, una bocca sottile e dolce nascondeva denti bianchi e perfetti
Mi ha invitata a guardare e chiedere, se ne avessi avuto bisogno...
Ho passato le mani tra gli stendini, ma continuavo a pensare alle sue forme sotto la stoffa, al culo importante, ad una vita non troppo sottile su un corpo comunque armonioso
Mi stavo bagnando ed ero a disagio e quando mi sono girata lei mi stava fissando
"il vestito che hai in mano ti starebbe benissimo, dovresti provarlo!"
Non so se sia stata la sua capacità professionale o la voglia di spogliarmi che mi accompagnava da tutto il giorno, ma ho chiesto dove fosse il camerino e sono stata contenta di trovarlo spazioso e accogliente, con un grande specchio
Mentre mi preparavo l'ho sentita camminare nervosamente avanti e indietro,ma quando ho scostato le tende, ho trovato subito i suoi occhi. Prontamente ha iniziato a sistemarmi il colletto, mi ha toccato le spalle "lo sapevo, lo porti benissimo"
Ha aperto un bottone e poi un altro ed io sono rimasta immobile senza sapere cosa fare, mi sentivo come una bambola nelle mani di una bambina che gioca a fare la mamma
Ma tra le gambe c'era la donna che sono. L'ho sentita pulsare ed eccitarsi.
"Ecco, lascia che si veda il tuo décolleté , è perfetto"
Ha preso altri vestiti e mi ha chiesto di provarli. Il suo tono era perentorio ma dolce, un no non era contemplato ed io, come un automa, ho ubbidito.
Mentre indossavo il secondo abito ha azzardato aprendo le tende, dicendo di voler togliere ciò che non serviva più e mi ha vista in intimo, con le calze a balza larga che circondavano le mie cosce.
Sono rimasta immobile, imbarazzata, ma il suo modo di guardare e di sorridere ha sciolto le mie inibizioni
"ti aiuto se vuoi"
"si, per favore"
È entrata ed io ho sentito il suo profumo di rose, e l'inconfondibile odore dell'eccitazione
Mi ha aiutato a tirare su il vestito e mi ha sfiorato il collo con le mani, poi le spalle, la schiena
Cristo, volevo solo che mi toccasse e palpasse
Le ho sorriso guardandola dallo specchio e prendendolo come un invito mi ha girata e mi ha baciata
Un bacio dolce e bagnato che mi ha improvvisamente reso consapevole di quanta tenerezza io avessi dovuto rinunciare in passato, in nome di relazioni che spesso mi avevano lasciato sola e inerme, in balia delle più luride pulsioni.
Mi ha spinta contro lo specchio e pressando il suo corpo sul mio mi ha allargato le gambe con un ginocchio. Ero fradicia e vogliosa e lei lo sapeva
Ha fatto scivolare il vestito e si è inginocchiata davanti alle mie mutandine che piano piano ha sfilato via
Ho pensato a come fosse possibile tutto ciò...mesi a chattare su inutili siti di incontri e poi la mia ricompensa era lì, in un piccolo negozio di abiti vintage..
Ha annusato il mio pube, il mio pelo, ci ha strofinato il naso, allargato le mie grandi labbra con le dita ed è rimasta a guardarla
Ci ha giocato con la lingua mentre iniziavo a mugolare, leccava il mio clitoride, lo succhiava con avidità, infilava le dita dentro l'orifizio grondante umori biancastri e se le leccava con foga
Improvvisamente ha smesso ed è corsa via. Per un attimo smarrita mi sono seduta sullo sgabello del camerino Ho sentito chiudere a chiave la porta del negozio ed è tornata da me
"Eccomi, non puoi più scappare"
Ma chi cazzo voleva muoversi da lì!
L'ho avvicinata a me e ho appoggiato la testa sul suo ventre, ho alzato il vestito fino al suo sesso, anche lì completamente libero dall'intimo.
Che fica meravigliosa, completamente nuda ed esposta
L'ho accarezzata, ma è il suo culo che volevo, morbido ed invitante.
Le ho chiesto di girarsi, di chinarsi per me e ho affondato la faccia tra quelle natiche
Ho annusato forte e poi la mia lingua è corsa all'esplorazione di quel pertugio perfetto, che sapeva di sapone e culo
Leccavo ed infilavo la lingua sempre più in fondo, come un piccolo cazzo entravo ed uscivo mentre la sentivo ansimare, colare, sentivo il gusto di tutta la sua voglia
Ha iniziato a masturbarsi e sentivo il rumore delle ditta fradice
La volevo mia, volevo godere con lei guardandola in viso
Lho accompagnata sul tappeto, supina, le ho aperto le gambe e mi sono posizionata sulla sua fica in un incastro perfetto
Abbiamo iniziato a muoverci e a strofinare i nostri sessi, sempre più veloce
Dio, l'odore che emanava quell'erotico ballo... Sudore, fica, shampoo per capelli, trucco, culo
Ho goduto nell'attimo in cui diceva "Vengo cazzo!"
Siamo esplose insieme e la sua fica ha spruzzato sulla mia, mentre il suo corpo pareva in preda a convulsioni
Mi sono abbassata e ho raccolto con la lingua ciò potevo, gustando tutto il suo essere
Poi ho raggiunto la sua bocca e sporca di umori l'ho baciata morbidamente, mischiandomi alla sua saliva
Mi ha guardato e ha riso e ancora ansimante mi ha detto
"Ah, piacere, io sono Ginevra"
Al Magorabin non ci sono mai arrivata.
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scritti-di-aliantis · 2 months ago
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(Gif: darkstriephoto)
Il dolcissimo contatto delle sue mammelle sul mio ventre è forse la cosa più intima, mentre la sua bocca esperta ingloba il mio uccello e mi provoca il più intenso dei piaceri. In questa posizione io posso infilarle le mie dita nella passera o nel buco del culo. Lei è obbediente e docile. Se mentre ho il medio nel suo ano le dico: "contrai e poi rilascia, puttana!" lei esegue senza perdere un colpo di lingua sul mio glande.
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Anzi: aggiunge un leggero movimento di assenso del capo, per farmi capire che eseguirà ogni mio ordine. Dopo un po', le ordino di incollare la sua fregna sulle mie labbra e lei lo fa all'istante. Con miracoli di contorsionismo. Però non stacca le sue labbra dal mio inguine. Esegue la direttiva ricevuta mandando tutto il mio uccello nella sua gola e riprendendo a pomparmelo solo quando s'è accomodata e quindi anche io comincio a succhiarle l'intimo con passione. Me la lecco di gran gusto. Perché la amo.
Aliantis
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empito · 19 days ago
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Ogni volta che mi tradisco nel vano tentativo di aggrapparmi a legami velenosi, illudendomi che possano trasformarsi, svilisce il rispetto che devo a me stesso. È come se calpestassi la dignità del mio essere, sopprimendo i sussurri dell'anima che implora libertà. Inseguito da ombre di promesse mai mantenute, mi perdo nei labirinti di speranze illusorie. Cuori avvolti da spine, relazioni intrise di dolceamara sofferenza, mi tengono prigioniero di un passato che non vuol mutare. Eppure, continuo a nutrire quel flebile lume di possibilità, quel sogno antico che tutto possa rifiorire. Ma l'anima mia, stanca di catene invisibili, anela al vento leggero della rinascita. È tempo di lasciare andare pesi che gravano sul cuore, di levare l'ancora e salpare verso nuovi orizzonti. Il rispetto per me stesso reclama il suo spazio, come un albero che cerca il sole oltre la fitta foresta. Nel profondo sento risuonare l'eco di antiche saggezze: non si può cambiare chi non desidera mutare. È un canto sommesso che invita all'ascolto, a volgere lo sguardo verso l'intimità dell'essere, dove risiede la vera forza. Abbandonando illusioni vane, posso finalmente abbracciare la libertà e l'amore autentico che meritano dimora nel mio cuore. È dunque con passo lieve ma deciso che mi allontano da quei sentieri oscuri. Ogni respiro si fa più intenso, ogni battito del cuore celebra la ritrovata armonia. E mentre il velo delle false speranze si dissolve, scorgo all'orizzonte la promessa di un domani luminoso, forgiato dal rispetto e dall'amore per me stesso.
Empito
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art-emide · 27 days ago
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Saluto quest'anno con il cuore un po' più leggero. Commosso dalle scelte che ho fatto, dalle esperienze che ho ricevuto, dai cambiamenti che ho intrapreso e dalle persone di cui mi sono circondata.. che è stata una aggiunta speciale un po' a tutto
Alla mia persona in primis.
Saluto quest'anno con la nonna che mi manca sempre e ad ogni occasione, con la marea di cose che vorrei dirle ma che lego in gola per sospirarle un giorno... Saluto quest'anno con il mio amico a quattro zampe che, con la sua coda e il suo musino umido, mi porta ancora allegria ad ogni cammino, per mia fortuna. Saluto quest'anno che mi ha dato tante cose preziose, recuperato dei rapporti essenziali dopo danni che sembravano irreparabili e tante persone belle, con la consapevolezza di aver capito perché i suoi amici "anni scorsi" mi hanno tolto tutto. Bisogna avere spazio per le cose belle dopotutto, no? Bisogna capire cos'è importante tenere e stringere e cosa, invece, lasciare andare senza rimpianto. Saluto quest'anno con un gran sorriso, a braccetto con l'occhio lucido privo collera. Saluto quest'anno con gratitudine e do il benvenuto al prossimo, capendo, stavolta, di non star solo cambiando calendario alla parete ma di vestire abiti comodi e di abbellire la mia vita da adulta, puntando non su chi ero ma su chi sono e vorrò essere.
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arreton · 29 days ago
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Mi è rimasta impressa la scena dell'autista del bus, in quel di Clusone, che nel riconsegnarmi l'ombrello che avevo dimenticato a bordo dato che non mi vedeva reagire, appena mi fu vicino mi disse: Grinta! Io avevo avuto il mio secondo incidente d'auto proprio quando la situazione sembrava stesse decollando, stavo dunque organizzando la ritirata al sud, avevo attacchi di ansia e panico ogni ora quindi trovare un po' di grinta in quello stato era alquanto difficile. Ma da allora ho avuto l'illuminazione: io pecco di grinta! Ci penso sempde. Mi mancano grinta, carattere, decisione. Non sono insicurezza, timidezza, cioè dubbi che nascono successivamente, ma è una questione di carattere, dunque strutturale: non sono grintosa, non sono decisa, sono molle, debole. Il fatto di non essere decisa me lo ha ricordato in maniera problematica recentemente il sac a poche: se lo premi con un tocco leggero ti esce una cacca ed i dolcini sembrano brutti o ci stai mezz'ora a fare una cosa che ti puoi sbrigare in 5 minuti premendo bene. Forse era per questo quando, leggendo La depressione di Lolli, mi rivedevo nella melancolia da lui descritta, più che nella depressione. È proprio un modo in cui la mia psiche si è adattata all'ambiente circostante formando allo stesso tempo il mio carattere. Non sono dunque calma, dal tocco leggero: ma senza grinta, debole, senza vitalità. Non a caso anche quando sono arrabbiata non parlo, non reagisco, mi ammutolisco come se non stessi ascoltando, mi è stato detto infatti che sembro carne da macello appesa. È sconcertante questa nuova scoperta, perché non credo esistano pillole che diano grinta e vitalità, voglia di vivere, di vedere con curiosità il futuro e la vita in generale. Mi devo allenare, dunque, a vivere e a non camminare nell'ombra nell'attesa che tutto finisca. Mi serve un mental trainer, fare palestra col cervello.
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dandyshoecare · 9 months ago
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Viviamo in un’epoca di grande ipocrisia. La follia umana sta raggiungendo un livello veramente esagerato. Attivisti verdi che sporcano di vernice le opere d’arte e gli edifici di importanza storica e culturale; adolescenti che invece di studiare a scuola, e capire che l’energia elettrica non nasce dal nulla, gridano sputando saliva di rabbia che dobbiamo salvare il nostro pianeta passando all’ energia alternativa. I centri storici sono pieni di spacciatori, che vendono l’erba. Ma non possiamo legalizzarla! No! Viviamo in un paese cattolico, dicono. Abbiamo il Vaticano…Ogni ragazza sogna di vendere il suo corpo o le sue immagini nude, invece di studiare e diventare un’insegnante o un dottore. Ma riaprire le case chiuse!- guai! Cosa dirà la chiesa?! Siamo tutti pieni di rabbia e invece di trovare soluzioni, trasciniamo questo mondo verso una terribile ed inevitabile fine.
Non sono né un profeta né un scienziato, ma anche con la mia scarsa preparazione posso e devo ricordare a tutti che esiste da tanti anni un modo per produrre l’energia, sostituire la plastica e ridurre al minimo l’inquinamento. Tutto quello che dobbiamo fare è togliere l’etichetta del demonio dalla cannabis! Immagino che qui mi accuseranno della propaganda della droga, ma non abbiate fretta con il vostro giudizio. Vi rinfresco la memoria, raccontando un po’ di fatti riguardo al nemico del popolo: la Cannabis.
Da 1 ettaro di canapa si ricava tanta carta quanto da 4 ettari di bosco. 1 ettaro di canapa emette tanto ossigeno quanto 25 ettari di bosco. I tessuti di canapa superano persino il lino nelle loro proprietà. La canapa è una pianta ideale per realizzare corde, funi, tessuti , borse e cappelli. Ciò che è anche molto importante: tutti i prodotti in plastica possono essere realizzati con la canapa, la ‘plastica’ di canapa è ecologica e completamente biodegradabile. Questo è solo un piccolo elenco delle qualità uniche della canapa: un'altra cosa- la canapa cresce in soli quattro mesi e un albero in 20-50 anni. Può essere coltivata in qualsiasi parte del mondo con poca acqua, inoltre è in grado di difendersi dagli insetti parassiti, non ha bisogno di pesticidi. È davvero un paradosso? Perché stiamo ancora abbattendo le foreste? Stiamo usando la plastica dannosa per sconvolgere l'equilibrio del pianeta? Sì, perché la società dei consumi giova solo ai problemi, non alle loro soluzioni.
E della Hemp Body Car creata da Henry Ford in 1937 vogliamo parlare?!… Ma finché ci sono l’interessi di compagnie petrolifere non vedremo mai queste macchine sulle nostre strade. Il Dio denaro sta comandando questo mondo e costringe ognuno di noi a fare le scelte che porteranno sempre più verso la distruzione. Dobbiamo pensarci e tutto può cambiare!
Adesso, dopo questa introduzione, che ho cercato di fare più breve possibile, voglio condividere con voi la mia esperienza personale. Perché non c’è niente più convincente e dimostrativo, come la prova tecnica.
Ho una grande passione per i mercatini delle pulci. Una volta, facendo la mia ricerca dei tesori ad un mercatino mi sono imbattuto in rullo del tessuto. Non sapevo cosa era, ma l’aspetto estetico e le caratteristiche tattili di questa stoffa mi hanno fatto battere il cuore! Per fortuna avevo davanti a me un venditore, che sapeva tutto su questo grande rullo tessile. Si trattava di canapa lavorata a mano negli anni ’50. E si è accesa subito la lampadina della mia creatività! Da anni volevo farmi fare un abito chiaro, non solo bello , ma soprattutto comodo e leggero. Un abito che fa fresco d’estate e che mi dà il sollievo in questo clima padano. Inizialmente ero concentrato sul procurarmi un pezzo di lino, il classico intramontabile per ogni gentiluomo. Ma dopo avere visto la Grande Bellezza dell’ antico manufatto in canapa non avevo più i dubbi. Comprato il rullo pesante di canapa dal felice venditore, ad un prezzo veramente simbolico di 20 € mi sono recato direttamente dal mio sarto, il signor Franco Parmelli, un sarto che ha più di 80 anni, la maggior parte di quali trascorsi nell’ accumulare un’impagabile esperienza nel campo di creazione di abiti su misura. La bellezza della stoffa che ho portato ha commosso il vecchio Maestro e abbiamo iniziato subito la realizzazione di questo progetto che io ho chiamato “ Legalize it!” Si tratta di un un completo fatto di pantaloni, pantaloncini corti, gilet e giacca a due bottoni, naturalmente di canapa. É un po’ bizzarro, lo so, ma proprio questi elementi di guardaroba possono essere giocati durante l’estate con il massimo piacere e conforto, senza rinunciare all’eleganza. Un taglio semplice e classico, i bottoni in madre perla e poco altro. Ed ecco a voi il risultato finale. Un abito così comodo e bello non l’ho mai avuto in vita mia! E’ diventata la mia seconda pelle. Sicuramente dà un po’ nell’occhio, in mezzo alla massa di infradito, pinocchietti e t-shirts… Ma preoccuparmi di cosa ne pensano gli altri di me non è stato mai per me un problema. Mi sentirò un combattente della piccola armata di uomini eleganti e a testa alta continuerò di vestirmi e non coprirmi… e a contribuire a salvare il pianeta!
Photos by https://www.instagram.com/giovannigarritano_ph?igsh=MTE2anU5d3BsZ2owdA==
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perpassareiltempo · 10 months ago
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L'amore, mentre la vita ci incalza, è semplicemente un'onda alta sopra le onde.
Pablo Neruda
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raccontidialiantis · 16 days ago
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Lasciarsi divorare
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Eccomi a te: stasera finalmente puoi avermi tutta. Puoi fare di me ciò che vuoi. Lo so, t'ho fatto soffrire per anni. T'ho sempre respinto perché ti trovavo grezzo, cafone, greve. E inoltre non mi piacevi neppure troppo fisicamente; ma ti ho sempre dato il due di picche soprattutto perché… sei il marito della mia ormai ex migliore amica! Perché, come si sa, a un certo punto delle storie gli estremi si toccano e d'improvviso come per magia ho iniziato a considerarti sotto una luce completamente differente. Da quando tua moglie ha iniziato a snobbarmi, a diffondere alcune voci false su di me, ho rivalutato la tua corte appena accennata ma costante nel tempo, senza cedimenti.
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E ho cominciato a pensarti sempre più, ad apprezzare molto il tuo continuo farmi capire quanto mi desiderassi. Sai: la cosa peggiore o… migliore che possa capitarti è qualcuno che insistentemente, ogni momento ti guardi come una preda da divorare. Qualcuno che ti desideri e che te lo dica chiaramente, ogni volta che sei sola con lui. E al lavoro con te mi capita spesso, come sai. Purtroppo. Per mia fortuna. Quando siamo soli, d'improvviso cala sempre tra noi un'insolita intimità. All'inizio la cosa mi imbarazzava, poi ha preso a essere una delle poche cose che danno un vero senso alla mia giornata lavorativa e ormai, sinceramente parlando, non posso più farne a meno.
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Tu, sagace, hai capito che dietro alla mia apparente indifferenza o appena accennata insofferenza, la cosa invece mi stuzzica nell'intimo. Altrimenti mi sarei lamentata ufficialmente con qualcuno o con te direttamente, è evidente. Mi dici sempre e in modo molto esplicito che ti piaccio, che ami tutto di me. Che il mio profumo ti entra nella testa, che il mio ancheggiare quando cammino ti fa sognare cose oscene e sporchissime. Mi hai confessato che adori quando d'improvviso nei corridoi e negli uffici ti trovi davanti il mio culo sodo fasciato da jeans stretti o da un vestito estivo leggero. Che le mie gambe custodiscono e portano ben celato tra loro il tuo paradiso.
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Che vorresti essere il mio slip, o le lenzuola che mi avvolgono la notte. Finalmente, durante questa trasferta di lavoro insieme ho capito in modo inequivocabile che non posso più resisterti, che non serve a nulla. L'unico modo per liberarmi del desiderio di te è cedere. Eccomi quindi ora tutta pronta per la tua soddisfazione carnale. Mangiami, aprimi, usami. Fammi bagnare l'intimo sussurrandomi parole sconvenienti all'orecchio. Fammi sentire desiderata e bramata. La regina bellissima dei tuoi sogni più osceni. Mordicchiami il collo e fammi eccitare. Poi portami in camera tua e fai di me tutto ciò che vuoi. Voglio godere a mia volta di te e farti provare il paradiso.
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Desidero donarti il tesoro nascosto tra le mie gambe, quello che da anni sogni di possedere. Onestamente, non vedo l'ora di mettere anche un bellissimo paio di corna a quello stronzo puttaniere di mio marito. Crede che io non sappia della sua amante. E poi non vedo l'ora che venga lunedì prossimo! A scuola di ballo potrò guardare tua moglie, che lì vedo abitualmente e sorriderle sapendo che sapore hanno i tuoi baci, che odore ha il tuo corpo quando suda su di me e mi fa sua. Voglio cedere sotto i tuoi colpi. Mi urge, non ce la faccio più a resisterti. Ecco: ora sento le tue mani che mi frugano impertinenti. Ci sei riuscito, campione. Servirti pure. Sei il padrone dei miei sensi.
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Mi sei già entrato in testa, però adesso completa l'opera: viola la mia intimità, scardina i miei pudori di donna. Osa l'inosato: io te lo consento, lo voglio. Ora basta baci lascivi in pubblico: ci guardano, scemo! E ci invidiano intimamente, mentre sorridono scuotendo il capo. Tutti desiderano l'amore incondizionato e appassionato: tutti. Sarà bene che adesso lasciamo la sala ristorante dell'albergo e che ci trasferiamo sul letto comodo nella tua stanza, per fare tutto ciò che è proibito da morale, leggi, convenzioni e sacri vincoli; ma che proprio per questo è irresistibile e dolcissima tentazione a cui cedere.
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Sono tua. Dominami. Non esiste forza che possa separare due corpi che si attraggano per desiderio ed ebollienza dei sensi. E se nessuno può riuscire a togliere una certa donna dalla mente di un uomo, quando invece è la donna che vuole un dato uomo, è sicuro che se decide di averlo ella se lo prenderà, in barba a tutto ciò che non lo consiglierebbe. Malgrado le possibili resistenze dell’intero Universo. Nulla frena la perversione e il desiderio di sesso di una donna. E nessuno sa dove esso può arrivare...
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RDA
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myberrylove · 1 year ago
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Ash si appoggiò pesantemente sulla spalla di Misty.
Ti preeeego!
La ragazza fece una smorfia poco contenta, guardando l’amico Ash con quell’espressione disperata, tipica di un bambino capriccioso.
Ash, avevamo fatto un patto…- disse lei per l’ennesima volta, cercando di nascondere l’imbarazzo di avere il suo viso così vicino. Anche dopo anni, quel ragazzo non smetteva di farla sentire come una bambina alla sua prima cotta.
Ok, ok… ma perché proprio uno spettacolo di Rudy?- brontolò lui, comodamente appoggiato sulla spalla di lei, quasi a cercare rifugio in quella stretta intima, come se fosse la cosa più naturale al mondo.
Perché sua sorella ci ha regalato i biglietti.
Ma lo sai che è così noooioso!
Solo perché non ti piace ballare, non vuol dire che il ballo sia noioso.
D’accordo, allora è Rudy a essere noooioso! E borioso!- la guardò con un’espressione tanto tragica da essere buffa- Dai, anche tu alzi gli occhi al cielo quando inizia a parlare di sé.
Misty cercò di rimanere seria, ma pensando alle parole di Ash non poté evitare di farsi sfuggire un sorriso complice.
Hai ragione, a volte Rudy è così… pieno di sé…
Visto?- disse trionfante Ash guardando l’amica che con difficoltà cercava di non ridere.
… Ma ho promesso a sua sorella che ci saremo andati.
Ash fece uno sbuffo indispettito e si staccò dalla spalla di Misty.
Va bene, ma non sorprenderti se dormirò durante tutto lo spettacolo- incrociò le braccia dietro la testa.
Non sarebbe una novità- commentò lei e salì per prima le scale per entrare nel teatro. Ash le fu subito dietro.
I due ragazzi si avvicinarono ai loro posti riservati, quando una ragazzina li notò e andò incontro a loro.
Misty! Sei venuta!- disse la ragazzina raggiante, per poi notare anche il ragazzo dai capelli nero corvino dietro di lei- … E Ash- aggiunse con un tono meno entusiasta.
Te l’avevo promesso- disse gentilmente Misty con un sorriso.
Ti ringrazio, mio fratello sarà felice di sapere che sei… siete qui- si corresse all’ultimo- Godetevi lo spettacolo- li salutò e andò a sedersi da un’altra parte.
Sempre felice di vedermi, eh?- commentò sarcastico Ash, mentre entrambi si sedevano nelle poltroncine vicino al palco.
Ancora con questa storia?- disse Misty stancamente, ignorando che la ragazzina stava guardando da lontano il ragazzo con uno sguardo poco amichevole- Non ha niente contro di te, non hai visto che era contenta di vederti?
Oh sì… era contenta di vedere te… - precisò lui- Immagino di aver rovinato i suoi piani…- borbottò con un susurro che Misty non sentì, perché in quel momento le luci si spensero e il tendone si aprì, facendo entrare gli artisti con un sottofondo di musica.
Misty osservò i ballerini muoversi con grazia sul palco, ma non poté evitare di notare che il ragazzo accanto a lei ridacchiava di nascosto. Lei gli diede una gomitata per farlo smettere. Erano così vicini al palco che avrebbero potuto vederlo.
Ash, ti sentiranno- sussurrò lei indispettita.
Ehi, non è colpa mia se è vestito in quel modo ridicolo- si giustificò lui con voce bassa.
Misty si limitò a sospirare, anche se non poteva dare torto a Ash… Rudy sembrava davvero buffo con quella calzamaglia. Ma non poteva certo ammetterlo davanti a Ash… era stata lei a insistere che ogni tanto dovevano provare dei passatempi più culturali.
Notò però che Ash la stava guardando con un’espressione gongolante.
… cosa?
Stai ridendo.
No, non è vero- si difese lei, cercando nuovamente di sembrare seria. Era dura cercare di essere la persona più matura nel gruppo- Ora fa silenzio.
Come vuoi…- lui si limitò ad alzare le spalle, sussurrando mentre si sistemava nella poltroncina- Quasi invidio Pikachu che è rimasto con Brock.
Misty evitò di commentare per concentrarsi sul balletto. Nel giro di qualche minuto però, avvertì un delicato peso sulla sua spalla. Girò la testa lentamente, e il suo sguardo si scontrò con la dolcezza di Ash che aveva posato la testa sulla sua spalla, cedendo al sonno.
Per un istante sentì un brivido leggero, una sensazione di intimità familiare, che cercò ovviamente di scacciare velocemente.
Ecco, lo sapeva… Ash e il teatro erano due cose incompatibili.
Avrebbe volentieri svegliato Ash con una forte gomitata, ma un mormorio assonnato simile al suo nome uscì dalle sue labbra mentre si sistemava meglio sulla spalla di lei. La mano di lui sfiorò le dita di Misty, quasi intrecciandosi in un legame invisibile.
Un leggero rossore colorò le guance di Misty, ma non era dovuto alle luci del palco.
Ash, beatamente immerso nel sonno, era così vicino a lei che, nonostante la leggera frustrazione, Misty si lasciò andare a un sospiro rassegnato.
Un piccolo sorriso affiorò sulle labbra di Misty e decise di accomodarsi anch’essa vicino ad Ash.
Solo per quella volta avrebbe lasciato correre. In fondo, erano poche le occasioni di stare così vicini senza che sembrasse imbarazzante per entrambi… senza che i sentimenti incasinassero la loro complicata amicizia.
E in quel buio avvolgente del teatro, i loro cuori battevano all'unisono, forgiando un legame che andava oltre le parole.
°*°*°*°*°*°
Ok, dovevo scrivere due righe per accompagnare il disegno, ma io noooo... devo sempre esagerare 🙄
E per chi se lo chiedesse... ho fatto prima il disegno e poi mi sono fatta ispirare per scrivere, non viceversa 😅 Mi viene più difficile disegnare in base alla storia.
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canesenzafissadimora · 26 days ago
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Li riconosci subito quelli che hanno avuto un vero dolore e non perché sono più stronzi, non perché hanno la scorza più dura: io non li sopporto quelli che con la scusa del dolore diventano più cattivi.
"Se un dolore ti ha reso più cattivo, l'hai sprecato", ho letto da qualche parte.
No, il vero tratto distintivo di chi ha sofferto per davvero è che, in fondo, è gentile.
C'è come un velo di clemenza sopra tutti i gesti(...); la voce gli si colora di un soffio mite di calore, non urla più e se lo fa, lo fa solo contro il vento.
Chi ha sofferto davvero è diverso perché è disarmato, esce senza la pistola, sorride leggero, scherza tutto il tempo, non fa sempre a gara, chiede scusa, cammina in punta di piedi.
E ride, ride un sacco, più di chiunque altro.
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libero-de-mente · 10 months ago
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Io un po' vi capisco, sapete?
Vi state impegnando, tanto anche, ma non tutte le cose vanno per il verso giusto. Eppure siete consci che state facendo tutto quello che potete.
Quando sperate di essere nella testa di qualcuno, ma se questo qualcuno non ve lo dice, così vi chiedete a che serve essere "pensati"?
Il cercare sempre delle basi solide, per i vari aspetti della vita, che spesso anziché essere granitiche si rivelano di sabbia. Le basi, dico.
La voglia di essere circondati da persone che comprendano, di braccia che sorreggano o di parole che rincuorano. Ma spesso si è avvolti dal silenzio e dalle mancanze. E allora s'impara a convivere con la solitudine.
Sentire la notifica di un messaggio dal telefonino, aspettarsi quel messaggio. Anche un semplice "Ciao, come stai? Hai mangiato?", invece della solita e inutile proposta commerciale. Offerte non richieste che fanno il paio con le richieste non offerte. Desiderate.
Essere stanchi di cercare, provare, attendere, pazientare, fare e resistere. Senza un ritorno, sincero.
Io vi capisco. Davvero.
Siete stanchi, rassegnati, il vostro cuore sembra battere altrove, eppure tutto questo passerà. Verrà il giorno in cui tutto quanto descritto non peserà più. Tutto sarà leggero, dimenticato o percepito con leggerezza.
Perché nulla dura in eterno, soprattutto i sentimenti e le percezioni. Come la durata di una settimana, dal lunedì alla domenica. E questa sera, mentre scrivo, è venerdì.
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