#investire in progetti green
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Ener2Crowd: Opportunità di Investimento Green per Clienti di Alto Profilo.Un'iniziativa dedicata a chi vuole unire rendimenti solidi e impatto positivo sul pianeta
Ener2Crowd, la principale piattaforma italiana di investimenti green, ha annunciato una nuova iniziativa destinata ai clienti di alto profilo, ovvero individui con patrimoni superiori ai 250 mila euro.
Ener2Crowd, la principale piattaforma italiana di investimenti green, ha annunciato una nuova iniziativa destinata ai clienti di alto profilo, ovvero individui con patrimoni superiori ai 250 mila euro. L’obiettivo è attirare investitori sub-HNWI e HNWI che desiderano destinare almeno 25 mila euro all’anno in progetti sostenibili, con rendimenti competitivi e un impatto positivo sull’ambiente e…
#Alessandria today#billionaires#Cambiamento climatico#concentrazione della ricchezza#Crowdfunding energetico#Economia circolare#economia verde#Ener2Crowd#Energia pulita#Energie rinnovabili#equity crowdfunding#ESG investments#finanza alternativa#finanza etica#finanza green#futuro dell’energia#gestione patrimoniale#Google News#green bond#green finance#HNWI#impact investing#investimenti a impatto positivo#investimenti ad alto rendimento#Investimenti etici#Investimenti Sostenibili#investimenti verdi#investire in energie rinnovabili#investire in progetti green#investire nella sostenibilità
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Ho chiesto a Chat GPT come la tirannide dovrebbe eliminare il veicolo privato . La risposta
Se fossi una tirannide e volessi eliminare il veicolo privato senza far accorgere le persone del piano,
dovrei procedere in modo sottile e graduale, in modo che le persone non si sentano minacciate e non si ribellino. Ecco come potrei agire:
### 1. Introduzione di politiche che sembrano vantaggiose - Migliorare i mezzi pubblici: Investire in infrastrutture di trasporto pubblico come metropolitane, tram e autobus, facendole sembrare più convenienti e moderne rispetto al veicolo privato. L'idea sarebbe quella di rendere i mezzi pubblici più efficienti, economici e accessibili, creando un'alternativa apparentemente vantaggiosa. - Progetti ecologici e "green": Promuovere la sostenibilità e l'uso di veicoli pubblici elettrici come parte di un impegno per l'ambiente, facendo credere che l'eliminazione delle auto private sia una necessità per il bene del pianeta.
### 2. Manipolazione economica - Tasse e tariffe elevate: Introdurre imposte indirette sulle auto, come aumenti nelle tasse di registrazione, assicurazioni e carburante. Iniziare con incrementi piccoli e graduali, in modo che le persone non si ribellino immediatamente. - ZTL e restrizioni di traffico: Imposizione di zone a traffico limitato nelle città, dove è difficile per i veicoli privati accedere. Questo potrebbe essere giustificato da motivi ambientali, ma alla lunga sarebbe una misura che spingerebbe le persone a non voler usare più il loro veicolo.
### 3. Tecnologia e monitoraggio - Incentivare la tecnologia per il controllo del traffico: Installare telecamere e sistemi di monitoraggio per la gestione del traffico in modo che sembri una questione di sicurezza. I dati raccolti potrebbero essere utilizzati per limitare l'accesso delle auto private in determinate aree o per multare comportamenti considerati non conformi, come l'inquinamento. - Sistemi di pagamento elettronico e tracciamento: Creare sistemi di pagamento che siano obbligatori e che incentivino le persone a usare solo i mezzi pubblici (per esempio, "carte del trasporto pubblico" che monitorano il movimento dei cittadini).
### 4. Modificare la mentalità pubblica - Educazione e propaganda: Usare i media e la cultura popolare per far passare il messaggio che l'auto privata è ormai obsoleta, inquinante e poco efficiente. Potrei promuovere l'idea che il trasporto pubblico è la scelta più intelligente e responsabile. - Glamorizzare alternative: Creare una narrazione che dipinge l'auto privata come qualcosa di antiquato o addirittura egoistico, mentre il trasporto pubblico o condiviso viene descritto come una scelta più moderna, altruista e civile.
### 5. Sostituire l'auto privata con alternative controllabili - Promozione di veicoli condivisi e a noleggio: Offrire incentivi per utilizzare car-sharing, bici e scooter elettrici, che possono essere monitorati e controllati, rendendo l'auto privata meno necessaria. Anche il trasporto pubblico potrebbe essere incentivato con soluzioni digitali, come app di mobilità integrata. - Rendere l'auto privata meno conveniente: Introdurre tecnologie che rendano più difficile possedere o utilizzare un'auto privata, come l'obbligo di dispositivi elettronici che tracciano i veicoli o costringono a pagare in modo dinamico per l'uso di strade e parcheggi.
### 6. Manipolare l'offerta di auto - Restrizione nell'offerta di nuove auto private: Utilizzare leggi e regolamenti che rendano difficile o costoso l'acquisto di nuove auto private, limitando le vendite di auto tradizionali a favore di modelli elettrici che possano essere meglio controllati o monitorati. - Controllo sulla produzione e distribuzione: Creare incentivi per le case automobilistiche affinché sviluppino solo determinati tipi di veicoli, come veicoli elettrici o condivisi, limitando la scelta dell'utente.
### 7. Controllo dei tempi di utilizzo - Limitazione dell'uso durante determinati orari: Implementare sistemi che limitano l'uso di auto private durante le ore notturne.
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Agrivoltaico e PNRR: affari d’oro per le imprese agricole?
(Adnkronos) - Il contributo del PNRR consente di rientrare dell’investimento in un lasso di tempo fra i 3 e i 9 anni, ma il vero incentivo è dato dalla possibilità di produrre (e vendere) energia per oltre trenta. Salvalaio (GIFT Solutions): «Il valore dell’investimento iniziale? Viene triplicato». E per l’imprenditore agricolo l’intervento “congiunto” assieme a un partner specializzato è una garanzia ulteriore. Agrivoltaico e PNRR: gli impianti fotovoltaici È noto ormai che con gli impianti fotovoltaici si guadagni. Di fatto, questi impianti e la loro tecnologia non sono più una novità, come potevano esserlo all’epoca dei primi incentivi, concessi quasi 15 anni fa. Oggi l’investimento è ritenuto sicuro, i costi di manutenzione sono molto contenuti e lo spettro della “tossicità” dei pannelli fotovoltaici è acqua passata, dato che quelli più moderni sono totalmente riciclabili. Proprio la “tranquillità” con cui è possibile investire in questi progetti “green” sta spingendo sempre più persone a installare impianti fotovoltaici sui tetti di case e capannoni, ma motiva anche gli stessi agricoltori a puntare sull’agrivoltaico. E il motivo è semplice: si guadagnano molti soldi. Anche senza incentivi. Non è tanto il contributo del PNRR, statale o regionale, che permette di guadagnare - per quanto l’incentivo certamente consenta un allettante rientro dell’investimento in un lasso di tempo che può variare dai 3 ai 9 anni - ma è la durata della produzione di energia ultratrentennale a risultare, a conti fatti, la molla decisiva. «Vuol dire infatti che per oltre trent’anni sarà possibile vendere energia con un’efficienza garantita dell’impianto fotovoltaico di oltre l’80%», chiarisce Alessandro Salvalaio, AD di GIFT Solutions, società specializzata in impiantistica e riqualificazione. Investimenti «Questo fa sì che, ad esempio, a fronte di un investimento per un impianto agrivoltaico da 1MWp che oggi costa un milione e mezzo di euro, ci sia modo di avere un rientro pari al triplo della somma in trent’anni. Il tutto, appunto, senza considerare gli incentivi. Ovviamente i rischi ci sono. Quali? Potrebbe scendere vertiginosamente il costo dell’energia. Si tratta, per��, di un’ipotesi oltremodo remota. Negli ultimi decenni questo non è accaduto e anche se, per assurdo, dovesse succedere, l’energia prodotta da fonti rinnovabili rimarrà comunque un asset importante, considerando le regolamentazioni europee e i nuovi standard ESG». I dati confermano quanto affermato, come sanno bene i consumatori tutti, sulla propria pelle. È sufficiente scartabellare negli archivi informatici della Borsa Elettrica Italiana per rendersi conto dell’ascesa dei costi. Considerando il PUN (Prezzo Unico Nazionale), ovvero l’indice del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica scambiata fra produttori e fornitori sul mercato, non si può non notare la pressoché continua escalation. Esempio a campione Prendiamo qualche esempio a campione, a partire da un arco temporale sufficientemente lungo: il valore del PUN del 25 luglio 2004 - vent’anni fa - era di 0,03702 €/kWh; dieci anni esatti dopo, il 25 luglio 2014, è salito a 0,04958 €/kWh; dieci anni più tardi, arrivando sostanzialmente a oggi, ovvero al 25 luglio 2024, è aumentato a 0,11598 €/kWh. In altre parole, in vent’anni si è registrato un aumento del prezzo del 213%! E questo al netto delle oscillazioni anomale legate alle contingenze, che pure possono registrarsi, come a cavallo dell’estate 2022. Il punto è che niente lascia ipotizzare che la tendenza, ultradecennale, possa di colpo invertirsi: il prezzo dell’energia è destinato a salire, rendendo sempre più prezioso l’apporto delle fonti rinnovabili. Quello che frena, semmai, sono i vincoli o comunque la poca chiarezza normativa che rallenta le autorizzazioni e le connessioni alla rete elettrica degli impianti. Gli investitori e il PNRR Tuttavia per investimenti che hanno una vita utile così lunga anche questi fattori diventano marginali. Soprattutto se l’investimento viene realizzato non “da” ma “con” professionisti del settore. È questa infatti una possibilità molto interessante per gli investitori che possono realizzare gli impianti fotovoltaici assieme ad aziende specializzate, investendo in parti uguali e, ovviamente, traendone alla pari i profitti. Una garanzia in più, dunque, sulla qualità dell’impianto e sulla sua gestione. Questa metodologia di investimento “congiunto” è stata lanciata proprio da GIFT Solutions ed è aperta anche al settore agrivoltaico, dove l’esigenza per l’agricoltore di avere garanzie è maggiore. «L’investimento comune porta tutti a beneficiare di maggiori tutele e guadagni. Per l’agricoltore sapere che l’impianto agrivoltaico potrà contare su un partner che tiene ad assicurarsi la sua produttività è una garanzia», conclude Salvalaio. «Ma anche per noi che investiamo con loro, sapere che le lavorazioni agricole saranno svolte con particolare attenzione e secondo normativa è altrettanto rassicurante». [email protected] (Web Info) Foto di andreas160578 da Pixabay Read the full article
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La Banca mondiale triplica i fondi di garanzia su progetti green
La Banca mondiale triplicherà i fondi di garanzia messi a disposizione di imprese interessate a investire in progetti di energia rinnovabile nei Paesi emergenti. Lo ha annunciato il presidente dell’istituzione, Ajay Banga, in un evento a margine della riunione dei ministri dell’Economia del G20, in corso a San Paolo, affermando che l’obiettivo è di arrivare a 20 miliardi di dollari entro…
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Credem a sostegno delle piccole e medie imprese
Credem ha sottoscritto un accordo per offrire finanziamenti alle aziende clienti che intendono investire in progetti di sostenibilità ambientale. Il prodotto "FEI - Sustainability" si pone lo scopo di garantire il 70% dell'importo di mutui finalizzati dedicati alle imprese intenzionate ad attivare progetti di transizione ecologica, investimenti green ed eco-sostenibili. Tali finanziamenti permetteranno alle piccole e medie imprese clienti di richiedere da un minimo di 25 mila euro fino ad un importo massimo di 1,5 milioni di euro. I criteri di ammissibilità sono stati concepiti dal FEI sulla base dei principi della Tassonomia Europea per la finanza sostenibile e questo prodotto intende contribuire attivamente all'obiettivo dell'UE di ridurre progressivamente le emissioni di gas a effetto serra e la transizione verso un'economia neutra in termini di emissioni di carbonio entro il 2050. Il nuovo prodotto fa parte dell’iniziativa "InvestEU", programma del FEI a sostegno di investimenti in diversi ambiti e settori strategici dell’economia europea. Lo scorso giugno Credem ha sottoscritto con il FEI un accordo che mette a disposizione dell’Istituto un portafoglio pari a 790 milioni di euro complessivi suddivisi su tre garanzie: oltre alla già citata "Sustainability", è infatti presente un prodotto dedicato all’innovazione e alla digitalizzazione ("Innovation & Digitalisation") e un altro destinato al supporto delle PMI ("Sme Competitiveness"). "Crediamo debba maturare nelle imprese di ogni dimensione la consapevolezza che la transizione ecologica ed energetica non sia più un semplice "nice to have", ma una sfida cruciale, che già ora influenza la loro capacità di competere e crescere. Proprio per questo vogliamo essere al fianco delle imprese non solo attraverso prodotti di finanziamento indirizzati alla sostenibilità, ma anche con servizi di consulenza per orientarne il percorso trasformativo, lo stesso percorso che Credem sta affrontando nel suo contesto di impresa", ha dichiarato Maurizio Giglioli, Direttore Marketing Credem. Credem ha accettato la sfida della sostenibilità ambientale e sta svolgendo un ruolo fondamentale nell’allocare le risorse finanziarie verso attività produttive sostenibili. L’impegno è rivolto alla transizione verso modelli di maggiore sostenibilità ambientale, sociale e di governance che interessano tutto il sistema economico. Anche il settore finanziario deve operare per dare il proprio contributo e Credem è consapevole della necessità di migliorare i propri impatti diretti su ambiente e società, cogliendo inoltre l’opportunità di strutturare prodotti e servizi che rispondano alle nuove esigenze della clientela. L’iniziativa "Sustainability" avviata con il FEI rientra quindi in una più ampia strategia del Gruppo che ha l’obiettivo di misurare e gestire i rischi ambientali e climatici connessi anche ai finanziamenti alla clientela così come richiesto dalle Autorità di Vigilanza Europee. L’Istituto sta infatti predisponendo nuovi strumenti per supportare le aziende nella transizione verso processi a minor emissione di carbonio o che comunque comportino una riduzione degli impatti ambientali. Credem ha inoltre intrapreso un nuovo rapporto di collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti (CDP), accedendo al Fondo Crescita Sostenibile e alle somme rese disponibili, anche in questo caso, dal MIMIT. Lo strumento adottato è il Fondo Rotativo alle Imprese, con un finanziamento composto da un contributo a fondo perduto, da una quota agevolata concessa al tasso fisso dello 0,5% e da una quota bancaria negoziata con il cliente a condizioni di mercato. Le agevolazioni del Fondo per tale strumento sono destinate alla promozione di programmi di ricerca, sviluppo e innovazione o per investimenti a carattere innovativo, elevata sostenibilità e che tengano conto degli impatti sociali nell’ambito delle finalità di transizione ecologica e circolare del “Green and Innovation Deal”. Read the full article
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Il futuro degli aeroporti all’insegna dell’innovazione tecnologica e digitale per semplificare i processi e migliorare la sicurezza, la qualità del servizio e la passenger experience. È stato questo l’argomento principale al centro del convegno: “Aeroporti e digitale”, organizzato da Aeroporti 2030 in Senato. Lo scenario del trasporto aereo è in piena evoluzione e occorre una riflessione attenta sul ruolo che le società aeroportuali dovranno assumere nel prossimo futuro. Il seminario è stato l’occasione per affrontare queste tematiche e rilanciare il dibattito sulla transizione digitale degli aeroporti, promuovendo un confronto tra il mondo imprenditoriale, quello accademico e il decisore politico e istituzionale. Gli scali sono chiamati ad investire sempre di più nello sviluppo di progetti e di tecnologie innovative per realizzare una rete di trasporto moderna ed efficiente ed una mobilità sempre più integrata. In questa logica, il riconoscimento biometrico dei passeggeri, il controllo centralizzato delle operazioni e dei flussi di merci e persone, la digitalizzazione delle torri di controllo, lo sviluppo della Urban air mobility e dell’intermodalità treno-aereo sono alcuni esempi della spinta innovativa ed evolutiva dovuta alla transizione digitale. Per il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “Il Convegno ‘Aeroporti e digitale’ è l’occasione per avviare un dialogo costruttivo tra i numerosi attori del settore che coinvolge imprenditori, Università, istituzioni e Amministrazioni chiamati allo sforzo congiunto di disegnare insieme soluzioni in grado di rispondere all’attuale scenario in pieno cambiamento. Il Governo guarda con attenzione al comparto e anche per questo nel DL Asset ha elaborato una serie di misure coinvolgendo l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato per garantire concorrenza e trasparenza così da tutelare i viaggiatori. Vogliamo creare le condizioni affinché gli scali italiani, che per loro natura vivono una competizione globale, siano ulteriormente valorizzati con il ricorso a soluzioni innovative così da traguardare il comparto verso standard sempre più efficienti in termini di sostenibilità e avanzamento tecnologico”. Secondo Galeazzo Bignami, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Dobbiamo saper cogliere le opportunità derivanti dal Pnrr per rilanciare il settore, ridurre tempi di attesa e burocrazia, garantendo al contempo i massimi livelli di sicurezza. È importante, dunque, il dialogo fra i diversi operatori. Come Governo stiamo portando avanti il tavolo sul trasporto aereo per sviluppare politiche unitarie a sostegno delle reti aeroportuali e rafforzare le sinergie a tutela dell’interesse complessivo”. “In un mondo sempre più globalizzato la sicurezza, la qualità dei servizi e l’accessibilità ai collegamenti - ha dichiarato Alfonso Celotto, Presidente di Aeroporti 2030 - sono pre-requisiti che il comparto aereo è impegnato a garantire, oggi anche in un’ottica di transizione green e di innovazione tecnologica. La mobilità del futuro è digitale e interconnessa e lo sviluppo sostenibile dei mezzi di trasporto rappresenta una delle principali sfide dei prossimi anni. Ma in un futuro connesso, collegato e veloce, aeroporti, vertiporti e logistica integrata devono poter assumere un ruolo sempre più strategico e decisivo, sia per la mobilità delle persone che delle merci. Per favorire questo percorso, anche attraverso il lavoro che può svolgere Aeroporti 2030, è essenziale un forte coordinamento tra i soggetti pubblici e privati e la consapevolezza comune che investire sul settore significa favorire lo sviluppo economico e sociale del Paese”. Il Presidente Enac Pierluigi Di Palma ha commentato: “L’aeroporto non è più un non luogo, un posto solo di transito. Negli ultimi anni si è trasformato anche in opportunità economica per gli operatori del settore. Gli aeroporti devono essere pronti a raccogliere la sfida adeguandosi alla richiesta di servizi all’avanguardia.
Questo è il percorso che segue l’Enac per una transizione verso un comparto green e resiliente, con un processo trasversale che interessi le tecnologie degli aeromobili, l’aumento della produzione di carburanti alternativi sostenibili – di cui si parlerà a novembre nella Conferenza ICAO di Dubai - le procedure operative e l’efficienza delle infrastrutture aeroportuali. Sul fronte della Mobilità Aerea Avanzata, l’Enac sta investendo conoscenze e progettualità in una nuova visione di mobilità inclusiva e diffusa, che superi la singola tratta del volo commerciale, aprendosi all’impiego dei velivoli sostenibili di nuova generazione e creando quindi un “ecosistema intermodale”, accessibile, affidabile, efficiente e sicuro. E gli aeroporti sono i luoghi dove questa trasformazione diventerà realtà”. Per Davide Bordoni, Consigliere del Vicepresidente del Consiglio, Senatore Matteo Salvini: “Il processo di innovazione tecnologica e di transizione digitale degli aeroporti è in continuo avanzamento. In tale contesto, è anche necessario investire sempre più risorse nella cybersecurity, innalzando gli standard di sicurezza e di protezione da attacchi e minacce informatici, connessi alla digitalizzazione dei processi operativi e all’ammodernamento tecnologico delle infrastrutture. In un mondo sempre più in rapida evoluzione, il sistema aeroportuale è chiamato a trasformarsi e ad innovarsi, anche al fine di raggiungere gli obiettivi che l’Europa ha fissato in termini di decarbonizzazione e sostenibilità, oltre che per continuare ad essere sempre più attrattivo per la movimentazione di merci e persone, rispetto ai competitor europei e del vicino Oriente. La digitalizzazione delle infrastrutture e dei processi riveste, dunque, un’importanza essenziale, non solo per continuare ad offrire un servizio di qualità, efficiente e sicuro, ma anche per competere, o meglio per integrarsi sempre di più, con le altre forme di trasporto”. Come rilevato da Alessandra Bruni, Presidente Enav: “Enav gestisce lo spazio e il traffico aereo civile in Italia, e da tempo è considerata tra i "big five" europei per performance operative ed innovazione tecnologica. L’evoluzione del trasporto aereo crea benessere diretto e indiretto. Ovviamente per far crescere un ecosistema ad alta complessità occorre obbligatoriamente puntare sulla digitalizzazione. Enav ritiene di particolare rilevanza il processo di innovazione ed evoluzione delle infrastrutture tecnologiche e crede fermamente che c’è innovazione quando si riesce a migliorare la vita di ciascuno grazie alla possibilità di anticipare i bisogni delle persone, offrendo nuovi servizi e soluzioni alternative più efficienti”. Per Marco Troncone, Amministratore Delegato Aeroporti di Roma: “Gli aeroporti possono essere straordinari laboratori di innovazione. Il settore è sano, in crescita e in continuo sviluppo. Si tratta di un contesto in costante rinnovamento. Dalla gestione operativa alla realizzazione di nuove infrastrutture e servizi commerciali, sono tante le opportunità per creare innovazione. Attraverso ingenti investimenti nello sviluppo digitale e tecnologico puntiamo a offrire standard sempre più elevati ai nostri passeggeri”. L’Ingegnere Alberto Torresan, Chief Executive Officer di NAITEC Srl e Chief Information Officer del Delegato Gruppo SAVE ha osservato che: “È prioritario offrire valore aggiunto ai nostri stakeholders offrendo servizi sempre più innovativi. La sfida è la costruzione di ecosistemi digitali in grado di mettere a fattore comune dati e informazioni per favorire l’efficienza del sistema. In tal senso abbiamo adottato un piano strategico che punta a investire su tecnologie di frontiera come i sistemi biometrici e l'intelligenza artificiale”. Al convegno è intervenuto il Vice Presidente del Senato della Repubblica Maurizio Gasparri.
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Investire nei nostri progetti green
GOALS 3 – 7 – 9 - 11
Salute e benessere: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età
Efficienza energetica
Economia circolare
Energia verde
Framework
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#Costez - Telgate (BG), un grande weekend! 31/7 Valentina Dallari, 1/8 #Costez Saturday
E' un altro weekend di divertimento al #Costez Summer Club di Telgate (BG), tutto da vivere ogni venerdì e sabato notte. Venerdì 31 luglio il sound è quello di Valentina Dallari, che al #Costez è di casa perché riesce sempre a creare un'atmosfera unica con la sua musica (la foto è tratta dal suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/valentinadallari_/)
Personaggio tv, dj e influencer da oltre un milione di follower su Instagram, Valentina Dallari ha da poco pubblicato un libro intitolato "Non mi sono mai piaciuta" (Piemme). Bolognese, ha studiato lingue e lavorato nella moda come modella e rappresentante negli show-room. Si avvicina al mondo della nightlife e alla musica dance facendo la ragazza immagine e PR in discoteca. Viene iscritta dagli amici al casting di Uomini & Donne, e prendendo questo "treno in corsa", nel 2015 partecipa al programma di Canale 5 come tronista. Quest'esperienza la porta a collaborare in tutta Italia con aziende, fiere, locali, beneficenza per associazioni Omosessuali (si ricorda il servizio su GQ, uno dei più cliccati del web). Dopo aver girato l'Italia, Valentina, decide di tornare a Bologna per coltivare la sua più grande passione: la musica. Figlia di un rocker e nipote di un dj funk, prende spunto da tutti i generi musicali per investire al meglio nel suo lavoro da DJ. Presa da numerosi progetti, attualmente cerca di combinare musica e moda...
Sabato 1 agosto, invece, al #Costez Summer Club di Telgate (BG) per proseguire in bellezza una stagione chiamata Together Forever, insieme per sempre, ecco Steven Nicola al mixer in main room con Mapez alla voce, mentre in Green Room il sound è quello globale di NZDJ (Nicola Zilioli).
Tra i partner di #Costez Summer Club - Telgate (BG) per l'estate 2020 ci sono SEAT Bergamo, Padoin Fashion Deluxe, My Wellness Studio, Touchdown Abbigliamento Grassobbio, Perosino Abbigliamento Cazzago s/m, Hotel Costez Cazzago s/m, iLMYO – il tuo CLIPPER personalizzato, Ottica Foppa Grassobbio / Palazzolo, Grey Goose, Apelungo (...).
#Costez - Nikita Summer Club
via dei Morenghi 2 - Telgate (BG) A4: Grumello
Info: + 39 348 0978529 (Bobe) www.facebook.com/CostezOfficial https://www.instagram.com/costez_official/ www.hotelcostez.com [email protected]
⚠️ MISURE DI CONTENIMENTO COVID-19
• Al fine di ridurre al massimo le code e gli assembramenti all'ingresso del club è assolutamente consigliato riservare l'ingresso contattando il tuo promoter di fiducia o il numero 3480978529 (Bobe) • INGRESSO PRIVILEGIATO NO FILA • All'entrata del locale attendete il proprio turno e seguite le indicazioni del personale addetto: in fila mantenete sempre la distanza di almeno 1 metro. • All'ingresso potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l'accesso in caso di temperatura > 37,5 °C • E' obbligatorio USARE LA MASCHERINA negli spazi interni e anche all'aperto quando non sia possibile mantenere il distanziamento di almeno un metro • All'interno del locale saranno resi disponibili prodotti a base di gel disinfettante per le mani. La disinfezione delle mani è obbligatoria e indispensabile.
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Kribi - Camerun - Africa Centrale
https://aedic.eu/kribi-camerun-africa-centrale/
Kribi - Camerun - Africa Centrale
«Kribi è un laboratorio per diversi progetti di PPP e di internazionalizzazioni d’impresa»
Intervista al direttore generale del porto autonomo di Kribi, Dott.Patrice Melon
Mister Patrice Melon, che risultato avete ottenuto dagli incontri a cui avete partecipato?
In mezzo a questo gruppo di esperti, abbiamo capito che il nostro contributo dovrebbe ridursi alla condivisione dei risultati che si stanno verificando presso l’Autorità Portuale di Kribi.
Va notato che questo porto è un modello in termini di partenariato pubblico / privato (PPP). In effetti, la decisione di operare in regime di PPP è stata presa sin dal lancio del progetto di costruzione del porto in acque profonde di Kribi.
L’attività di concessione per la gestione del porto, in particolare il settore dei container. Oggi è diventata una realtà. La parte privata condivide l’investimento e l’operazione mentre la parte pubblica si occupa di:
strutture,
banchine,
frangiflutti,
sovrastrutture ed edifici.
Il porto di Kribi ha finalmente sviluppato diverse modalità per sviluppare i progetti PPP.
Dopo i lavori della Fase I, finanziati praticamente dal solo Stato, ecco i cantieri della Fase II, in cui i concessionari sono già coinvolti nell’investimento. Diversi progetti sono previsti nella seconda fase e riteniamo che il settore privato dovrebbe assumersi l’intero finanziamento di questi lavori di costruzione. Inoltre, abbiamo una zona economica in cui vediamo investimenti più in termini di condivisione di rischi e responsabilità. Vale a dire, come ho sottolineato in precedenza, che il porto di Kribi è un laboratorio per diversi progetti di PPP.
Quali erano le aspettative di PAK durante la partecipazione a questo forum?
Devo sottolineare subito che PAK era molto ben rappresentato. Ero lì con molti dei miei colleghi. Un ambiente come questo è un luogo per condividere esperienze. Per PAK, che è solo un anno e mezzo di attività, è normale e importante interagire con strutture più esperte. Il nostro obiettivo era anche quello di garantire il rispetto delle regole nelle nostre attività e operazioni. Infine, volevamo anche acquisire alcune buone pratiche.
youtube
In pratica, cosa ha compreso e che esperienza si è fatto dagli scambi con altri paesi?
Le parole di alcuni paesi come la Costa d’Avorio sono state rassicuranti. Apprendiamo che laggiù gli stakeholder privati rappresentano circa il 60% degli investimenti. Questo è un buon esempio per il nostro Paese, che vuole andare in quella direzione. Come ha detto il rappresentante dell’IFC, il prerequisito è preparare con cura i progetti. Troppo spesso presentiamo progetti immaturi ai donatori. Con i partner privati, dovremo strutturare meglio le cose. Fortunatamente, il governo se ne è reso conto e sta seguendo proprio quella strada, con l’istituzione di comitati di analisi e sviluppo per accompagnare al meglio i progetti privati.
Quello che è certo è che il porto di Kribi è la struttura più moderna e più importante di tutta l’area del centro Africa. Se vi interessa investire nel porto di Kribi noi possiamo accompagnarvi per:
costituzioni newcompany e licenze
contabilità e fiscalità
traduzioni e legalizzazioni
concessioni green field e brown field
esenzioni fiscali per 5 / 10 anni
Tax free zone Partenariato pubblico e privato
relazioni con istituzioni
ricerca e selezione personale
e tutto quello che vi serve per insediare la vostra azienda e conquistare il mercato africano e mondiale.
Gestire il cambiamento e la vostra espansione in Africa con calma e professionalità
Grazie agli importanti riconoscimenti e collaborazioni bilaterali con istituzioni, agenzie portuali etc., per la vostra svolta economica in Africa, AEDIC offre l’opportunità di entrare in un porto sicuro, con vantaggi fiscali e detassazione per 10 anni, concessioni e basso costo di mano d’opera specializzata altamente scolarizzata in posizione centrale in AFRICA.
Quando avete deciso di agire, vi forniamo tutti gli strumenti essenziali di gestione del rischio per tutto il ciclo di vita dell’investimento.
Aedic con i suoi consulenti vi dà l’opportunità di entrare in Africa Centrale e prendere posizione dove sta sorgendo la città industriale di Kribi.
Guardate questo video per comprendere meglio di cosa stiamo parlando.
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se desiderate entrare in contatto con noi per sviluppare la vostra opportunità di Business in Africa compilate il form che vedete quì sotto, un nostro consulente vi contatterà entro 24 ore
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Kribi - Camerun - Africa Centrale
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Kribi - Camerun - Africa Centrale
«Kribi è un laboratorio per diversi progetti di PPP e di internazionalizzazioni d’impresa»
Intervista al direttore generale del porto autonomo di Kribi, Dott.Patrice Melon
Mister Patrice Melon, che risultato avete ottenuto dagli incontri a cui avete partecipato?
In mezzo a questo gruppo di esperti, abbiamo capito che il nostro contributo dovrebbe ridursi alla condivisione dei risultati che si stanno verificando presso l’Autorità Portuale di Kribi.
Va notato che questo porto è un modello in termini di partenariato pubblico / privato (PPP). In effetti, la decisione di operare in regime di PPP è stata presa sin dal lancio del progetto di costruzione del porto in acque profonde di Kribi.
L’attività di concessione per la gestione del porto, in particolare il settore dei container. Oggi è diventata una realtà. La parte privata condivide l’investimento e l’operazione mentre la parte pubblica si occupa di:
strutture,
banchine,
frangiflutti,
sovrastrutture ed edifici.
Il porto di Kribi ha finalmente sviluppato diverse modalità per sviluppare i progetti PPP.
Dopo i lavori della Fase I, finanziati praticamente dal solo Stato, ecco i cantieri della Fase II, in cui i concessionari sono già coinvolti nell’investimento. Diversi progetti sono previsti nella seconda fase e riteniamo che il settore privato dovrebbe assumersi l’intero finanziamento di questi lavori di costruzione. Inoltre, abbiamo una zona economica in cui vediamo investimenti più in termini di condivisione di rischi e responsabilità. Vale a dire, come ho sottolineato in precedenza, che il porto di Kribi è un laboratorio per diversi progetti di PPP.
Quali erano le aspettative di PAK durante la partecipazione a questo forum?
Devo sottolineare subito che PAK era molto ben rappresentato. Ero lì con molti dei miei colleghi. Un ambiente come questo è un luogo per condividere esperienze. Per PAK, che è solo un anno e mezzo di attività, è normale e importante interagire con strutture più esperte. Il nostro obiettivo era anche quello di garantire il rispetto delle regole nelle nostre attività e operazioni. Infine, volevamo anche acquisire alcune buone pratiche.
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In pratica, cosa ha compreso e che esperienza si è fatto dagli scambi con altri paesi?
Le parole di alcuni paesi come la Costa d’Avorio sono state rassicuranti. Apprendiamo che laggiù gli stakeholder privati rappresentano circa il 60% degli investimenti. Questo è un buon esempio per il nostro Paese, che vuole andare in quella direzione. Come ha detto il rappresentante dell’IFC, il prerequisito è preparare con cura i progetti. Troppo spesso presentiamo progetti immaturi ai donatori. Con i partner privati, dovremo strutturare meglio le cose. Fortunatamente, il governo se ne è reso conto e sta seguendo proprio quella strada, con l’istituzione di comitati di analisi e sviluppo per accompagnare al meglio i progetti privati.
Quello che è certo è che il porto di Kribi è la struttura più moderna e più importante di tutta l’area del centro Africa. Se vi interessa investire nel porto di Kribi noi possiamo accompagnarvi per:
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Grazie agli importanti riconoscimenti e collaborazioni bilaterali con istituzioni, agenzie portuali etc., per la vostra svolta economica in Africa, AEDIC offre l’opportunità di entrare in un porto sicuro, con vantaggi fiscali e detassazione per 10 anni, concessioni e basso costo di mano d’opera specializzata altamente scolarizzata in posizione centrale in AFRICA.
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Aedic con i suoi consulenti vi dà l’opportunità di entrare in Africa Centrale e prendere posizione dove sta sorgendo la città industriale di Kribi.
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Green Arms, energia condivisa e rinnovabile
Green Arms, energia condivisa e rinnovabile
Green Arms è una realtà che, dal 2019, punta a diffondere in Italia un innovativo modello di energia condivisa, che permetta a cittadini e imprese di investire in modo diretto in progetti di produzione energetica 100% rinnovabile. Green Arms espande il modello di condivisione già sviluppato e validato con le iniziative di Energia Positiva (2015) ed EPco (2019). Attraverso queste due cooperative,…
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Meritocrazia Italia: Green Bond, un primo passo verso la vera finanza etica
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO una nota di Meritocrazia Italia Nella direzione di dar concretezza a una nuova finanza sostenibile, capace di creare valore nel lungo periodo indirizzando i capitali verso attività sostenibili, trova oggi largo seguito il ricorso ai c.dd. Green bond (obbligazioni emesse da Stati o società private, i cui proventi vengono utilizzati per finanziare progetti, ben identificati e rendicontabili, diretti a fonti rinnovabili, efficienza energetica, trasporti, prevenzione e controllo dell’inquinamento, economia circolare, tutela dell’ambiente e biodiversità, ricerca). Oggi, a livello mondiale, gli emittenti di green bond sono 375, di cui 104 con prima emissione solo nel 2020, per un totale di 800 miliardi di dollari. La credibilità e la liquidità di questi strumenti sono favorite soprattutto da emissioni governative (gli Stati emittenti sono attualmente 16; la prima è stata la Polonia nel 2016, seguita da Francia, Germania e, dal 3 marzo 2021, anche dall’Italia, che ha collocato il primo BTP Green). Se il 60% dei bond è in euro, anche gli Stati Uniti dichiarano l’obiettivo di investire due trilioni di dollari nella transizione energetica, oltre a fare rientrare gli USA nell’accordo di Parigi. Le prospettive di sviluppo del mercato sembrano essere ottime, ci si attende di superare il traguardo di un trilione di dollari di Green bond nel 2021. La sostenibilità è il fulcro della ripresa dell’UE dalla pandemia Covid-19 ed il settore finanziario sarà di fondamentale importanza per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo. Non si può omettere di evidenziare, però, che, oltre ai comuni rischi degli investimenti, che sempre più spesso vengono collegati anche alle cause climatiche e ambientali, nel caso dei Green bond si aggiunge l’eventualità del c.d. greenwashing, sì che alcune società possono emettere questi bond motivate più da scopi di reputazione che da reali obiettivi ambientali, come peraltro emerso recentemente in relazione ad alcuni istituti bancari italiani. È evidente che i progetti di investimento sostenibili possono effettivamente svolgere un ruolo cruciale, contribuendo a riassorbire l’eccesso di risparmio ed aumentare il potenziale produttivo, delineando un percorso di crescita in grado di ridurre le criticità sociali e di contrastare i rischi climatici. Tuttavia si rivela fondamentale vigilare sull’effettivo impegno degli Stati e delle società finanziarie nel perseguire concretamente gli obiettivi di sostenibilità. Meritocrazia Italia auspica pertanto, affinché la sostenibilità possa essere anche un’effettiva opportunità di ripresa, - un’integrazione di disposizioni normative che promuovano e facilitino l’accesso agli strumenti finanziari da parte di PMI e consumatori per una reale e concreta transizione green (in linea con il dettaglio tecnico delle proposte già condivise negli scorsi mesi); - che il sistema economico e finanziario riesca sempre più a gestire i rischi che incombono sulla sostenibilità; - che, tramite un’adeguata vigilanza, venga garantita l’integrità del sistema finanziario dell’UE e internazionale, monitorandone la transizione ordinata verso la sostenibilità Meritocrazia Italia è da sempre parte attiva nella costruzione della cultura di una finanza etica, diretta a riconciliare la ripresa e lo sviluppo economico con i valori ambientali, etici e sociali. Read the full article
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Green economy: una piattaforma crowdfunding per le aziende
Green economy: come fanno le aziende ad abbracciare la transizione ecologica? Allineare le proprie strutture o i processi di lavoro ai più moderni standard ambientali richiede a volte investimenti importanti. Al tempo stesso, il settore green può essere una leva per lo sviluppo ulteriore della finanza etica? I due quesiti appena esposti sono stati il punto di partenza per un nuovo progetto creato da un gruppo di ragazzi esperti del settore energetico. Guidati da Giorgio Mottironi, il team ha messo a punto una nuova piattaforma di finanziamento Green Lending Crowdfunding: ener2crowd. Una realtà che mette in comunicazione aziende in cerca di fondi per portare avanti progetti green e investitori in cerca di occasioni etiche che generino profitto. Giorgio Mottironi, CEO e Co-fondatore di ener2crowd, ci ha voluto raccontare questa interessante realtà. Cinque Colonne Magazine · Intervista a Giorgio Mottironi, CEO e Co - Fondatore di Ener2Crowd Green economy: aziende e investitori si incontrano Giorgio Mottironi Nata nel 2018, ener2crowd è la più grande comunità di investitori etici in Italia. Conta 6.500 utenti registrati, che in circa 30 mesi hanno investito 10 milioni di euro in oltre 60 campagne chiuse con un beneficio ambientale di più di 11mila tonnellate di CO2 evitate. La sua mission è fare della svolta green un'occasione non solo per costruire un futuro migliore da un punto di vista ambientale ma anche per creare un fondo di investimento sostenibile: il più grande esistente. In quest'ottica ener2crowd ha recentemente aperto una sede in Spagna. Un progetto che consentirà agli italiani di investire in progetti ambientali spagnoli e, viceversa, spagnoli investire in progetti ambientali in Italia. Italia e Spagna infatti hanno in comune non solo un elevato grado di insolazione ma anche l'attenzione al risparmio. La finanza verde conta infine una buona presenza femminile. Secondo una ricerca commissionata proprio da ener2crowd, infatti, le donne rappresentano il 53% degli investimenti nella finanza alternativa verde e il 55% del totale degli investimenti. In copertina foto di Sebastian Ganso da Pixabay Read the full article
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Abbiamo solo cambiato "commissario"
Recovery fund: il Governo svela dove andranno i soldi La fetta più grossa agli interventi green, un quinto alla digitalizzazione, solo un 10% per le infrastrutture. Ecco le prime indicazioni date ai ministeri. Prime indicazioni del Governo su come e dove intende spendere i soldi del Recovery fund, il fondo europeo erogato per contrastare gli effetti dell’emergenza coronavirus di cui all’Italia spettano 209 miliardi di euro. Più di un terzo (il 37%, pari a 75 miliardi di euro) andrà ai progetti green, tra cui ci sono il superbonus del 110%, il piano contro il dissesto geologico o la mobilità verde nelle città, con interventi come il potenziamento del trasporto pubblico elettrico. Un altro 20%, cioè circa 40 miliardi di euro, è indirizzato verso la digitalizzazione del Paese, soprattutto per il piano sulla banda larga che dovrebbe raggiungere prima o poi tutto il territorio nazionale. Un 10% del totale, cioè una ventina di miliardi di euro, è destinato alle infrastrutture, voce sulla quale si attendeva un investimento maggiore per finanziare i progetti sulla mobilità (ferrovie, Alta velocità, strade, ecc.). Restano da precisare le quote riservate ad altri settori che, comunque, beneficeranno del Recovery Plan del Governo, come la sanità, il lavoro, la riforma fiscale la scuola, la rigenerazione delle città. Sulla sanità, in particolare, resta il punto di domanda su quanti soldi verranno destinati da questo fondo europeo in base alla decisione dell’Esecutivo di accettare o meno i soldi del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità che consentirebbe di investire appositamente sul settore sanitario. Con questa ripartizione, i ministeri ora hanno delle indicazioni in più sui progetti su cui possono lavorare, in modo da predisporre un piano con interventi, obiettivi da raggiungere, risultati attesi e costi.
www.laleggepertutti.it
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La finanza sostenibile continua ad imperversare sui mercati sia in ambito azionario che obbligazionario
Gli strumenti di investimento che permettono di mirare a specifici miglioramenti in ambito ambientale sono sempre più presenti nei portafogli degli investitori, sia istituzionali che privati. In particolare, i green bond sono obbligazioni la cui emissione è legata a progetti con impatto positivo sull’ambiente, come l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’uso sostenibile dei terreni, etc. Gli emittenti di questa forma di debito possono essere sia enti sovranazionali sia specifiche società o Stati. Visto l’interesse del mercato, anche in ambito indicizzato sono salite in modo costante le offerte di strumenti che permettano di investire, in termini diversificati, in questa forma di impiego, e l’ultima emissione in tal senso è rappresentata dall’Etf X-Trackers Eurozone Government Green Bond. Che è classificato come Articolo 9, il più stringente, secondo la normativa Sfdr. L’indice sottostante all’Etf è il iBoxx Eur Eurozone Sovereigns Green Bonds Capped, sviluppato da IHS Market che nel febbraio del 2022 si è fusa con S&P Global. Si tratta di un indice concepito per riflettere l’andamento di un paniere diversificato di obbligazioni verdi denominate in euro, di tipo investment grade ed emesse da Stati, con un importo minimo di almeno 1 miliardo di euro. L’indice sfrutta fonti di dati esterne indipendenti per determinare la classificazione dei titoli giudicati green secondo la Climate Bond Initiative (CBI). La metodologia tiene conto dei dati Esg forniti da CBI, Sustainalytics (Morningstar) e Freedom House. I criteri adottati vanno oltre le convenzioni specifiche, e si giudica la credibilità di un asset e il suo impatto ambientale. La tassonomia CBI valuta se l'utilizzo dei proventi generati da ogni Green Bond contribuirà alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio ovvero se le emissioni di gas serra generate sono coerenti con l'obiettivo di raggiungere i 2 gradi di riscaldamento globale, come stabilito dall'Accordo di Parigi. In merito al rischio Paese di Sustainalytics (Country-Risk Category), i relativi punteggi calcolano il grado di rischio Esg non gestito di un Paese, dove gli emittenti vengono raggruppati in una delle cinque categorie di rischio: trascurabile (0-10), basso (10-20), medio (20-30), alto (30-40) e grave (40+). Tutti gli emittenti che presentano una categoria di rischio considerata grave non potranno far parte dell’indice. Infine, i filtri di Freedom House, organizzazione non governativa e senza scopo di lucro che conduce ricerche e attività di advocacy su democrazia, libertà politica e diritti umani: solo i Paesi classificati come “liberi" o "parzialmente liberi" saranno inclusi nell'indice di riferimento. Inoltre, l’attività di engagement comprende il voto per delega e l'impegno per promuovere il cambiamento a vantaggio dei clienti, attraverso la corporate governance e supporto su come votare in assemblea (politiche di Proxy voting) in relazione a temi Esg. Guardando alle metriche del portafoglio e dell’indice, si mette in evidenza il peso delle emissioni francesi (circa 3%), seguite dal 25% della Germania, 13% circa dell’Italia, 11% del Belgio, 9% dei Paesi Bassi, etc. Il singolo bond a maggior peso è il Francia scadenza giugno 2039, che vale il 21% dell’indice. Benchmark composto da soli 16 sottostanti, che presentano una vita residua media molto alta. La modified duration dell’indice è infatti fotografata a 12,9, il che innesca un rischio di tasso molto consistente; che si è già espresso nel delicato 2022, con una performance da dimenticare in linea ad altri indici a duration consistente. Chi lo acquista oggi può però contare su yield importanti a differenza dello scorso anno, grazie al rendimento a scadenza medio ponderato pari a 3,23% a fine anno. Il rating medio è invece molto elevato (35% dei bond in pancia ha rating creditizio AAA), e solo le emissioni italiane tendono ad abbassarne il valore finale. Dws ha scelta di listare la versione a distribuzione dei proventi, su base trimestrale, e l’Etf ha un Ter annuo dello 0,18%. (riproduzione riservata) Read the full article
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Grandi Navi Veloci cresce ancora e si concentra su progetti green confermando l’attenzione nei confronti della rete agenziale. «Vogliamo consolidare i risultati del 2019 – commenta Giulio Libuti responsabile vendite passeggeri Gnv – concentrandoci su alcuni aspetti specifici. In particolare sulla Sicilia, destinazione dalla quale ci aspettiamo una domanda in crescita, affineremo pricing e promozione [...]→ https://ift.tt/2vgcjBr GNV al Tove, l'obiettivo è crescere, consolidare ed investire ancora sul green Grandi Navi Veloci cresce ancora e si concentra su progetti green confermando l’attenzione nei confronti della rete agenziale. «Vogliamo consolidare i risultati del 2019 – commenta Giulio Libuti responsabile vendite passeggeri Gnv – concentrandoci su alcuni aspetti specifici. In particolare sulla Sicilia, destinazione dalla quale ci aspettiamo una domanda in crescita, affineremo pricing e promozione [...]→ Il prossimo obiettivo è dotare le navi di scrubber, le marmitte catalitiche che consentono di ridurre consumi ed emissioni
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