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La Pietra al Collo di Carlo Barbieri: Un Intricato Thriller Siciliano con il Commissario Mancuso. Recensione di italianewsmedia.com
Carlo Barbieri ci guida tra le strade di Palermo in un'avvincente caccia all'assassino tra misteri, rituali e colpi di scena
Carlo Barbieri ci guida tra le strade di Palermo in un’avvincente caccia all’assassino tra misteri, rituali e colpi di scena La Pietra al Collo, romanzo di Carlo Barbieri, è il primo episodio della serie siciliana che vede protagonista il commissario Mancuso, un poliziotto palermitano immerso in un caso di omicidio dai tratti inquietanti e complessi. La vicenda inizia in un agosto che sembra…
#agosto a Palermo#Alessandria today#ambientazione palermitana#Carlo Barbieri#chiesa delle Anime Purganti#Colpi di scena#commissario Mancuso#crime fiction italiana#crime series#cultura siciliana#delitti#Depistaggi#finale a sorpresa#Giallo Avvincente#Giallo Italiano#giallo siciliano#Google News#I Noir Italia#intuizioni#investigazione#investigazione complessa#italianewsmedia.com#La Pietra al Collo#lettura di tensione#Libro consigliato#libro da leggere#libro di successo#mistero#mystery book#narrativa italiana
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Oggi ho avuto un appuntamento per un'indagine molto complessa. Ho ascoltato questa signora per due ore, ho elaborato con lei una strategia, poi mi sono sentita in dovere di dirle che qualsiasi investigazione seppur ben fatta o riuscita non può aiutarla se non risolve la sua dipendenza affettiva. Si è messa a piangere, inconsolabile. Le ho chiesto scusa perché sono stata dura o magari scortese. Mi ha risposto che era la prima volta che qualcuno le parlava con sincerità. Che riconosceva il suo problema e che stava provando ad aiutarla.
Il mio è un lavoro complesso, molto frustrante e delicato. Ma questi piccoli episodi mi ripagano di tutta la fatica, sempre.
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The Victims’ Game
“ Essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. “
The Victim’s Game è un drama thriller/ mistery made in Taiwan da soli 8 episodi che non solo consiglio vivamente, ma che ho trovato fatto molto bene anche se non mi ha fatta innamorare.
Nonostante la sua brevità - data anche dai 50 minuti di puntata - riesce ad essere coinvolgente, carica di tensione, con colpi di scena e svolte interessanti ed imprevedibili lungo tutta la storia. Per un verso, mi ha ricordato il kdrama Tell What You Saw: c’è un omicidio, c’è una squadra di investigazione, c’è un killer da acchiappare. la trama basic di questo genere
Tuttavia questa serie si allontana da tutto ciò, prendendo pieghe decisamente più inaspettate e intimistiche, spostando il piano su un’altra prospettiva. Non posso dire di più per non spoilerare
Fang Yi Ren, interpretato da un magistrale Joseph Cheng, è un detective forense con una sindrome di Asperger, che mentre raccoglie prove di un brutale omicidio [corpo sciolto nell’acido...argh] scopre l’impronta di sua figlia nel luogo del delitto. Figlia che non non vede, sente o ascolta da anni e che risulta sparita nel nulla. Turbato e spaventato da questa scoperta, inizia un appassionante corsa all’ultimo respiro per risolvere il caso e ritrovare sua figlia.
A fargli compagnia, la giornalista d’assalto Xu Hai Yin ( Tiffany Hsu ) donna intelligente e sveglia e con una moralità talmente bassa che Ditocorto di Game Of Thrones gli ha lasciato il suo posto per indegnità.
* Forense , Sindrome di Asperger , Detective , Giornalista , Emarginato sociale , Autismo , Omicidio , Serial Killer , Disabilità.
Questi sono alcuni dei tag che mydramalist inserisce per definire questa storia e che ricalcano perfettamente il carattere della serie: Fang Yi Ren e la sua sindrome sono un argomento, che viene toccato con bravura e sensibilità e che permette di far vedere il grande impegno degli addetti ai lavori. Alla fine di ogni puntata, è presente un “dietro le quinte” dove attori, regia e tutta la compagnia cantante, parlano dei loro personaggi, di come si sono approcciati ad essi ed alla storia. Si sa che dottori, psicologi, e professionisti, hanno dato una mano ed un parere sulle vicende della serie...e si vede. Tuttavia devo fare una nota a margine e sotto spoiler per quanto riguarda la malattia e la narrazione che mi ha fatto storcere leggermente il naso.
Un altro piccolo difetto che mi sento di menzionare, per me è stato nella parte narrativa, talvolta molto complessa e da cervello impostato su ON: i nomi, le dinamiche, le investigazioni qualche volta mi hanno costretta a mettere un attimo in pausa per fare il punto della situazione.
Tornando a Joseph Cheng: Lo avevo già visto in Drunken to Love You, ma qui si è decisamente superato con una recitazione davvero convincente. Il suo personaggio poi è davvero complesso ed è stato bravissimo nel portarlo in scena e renderlo credibile.
Meno sensazionale ma ancora brava Tiffany ( anche lei in Druken to love you) chiamata a interpretare questo personaggio a cui riesce a dare comunque uno spessore non da poco. E poi, l’ho amata tantissimo nel finale.
The Victim’s Game è una serie complessa, sia dal punto di vista narrativo sia da quello riflessivo. Anche qui non posso spoilerare, ma vi basti sapere che la serie porta in campo i valori etici e morali di ognuno di noi, costringendo lo spettatore ad inevitabili riflessioni personali. Se pensate di vedere il solito drama crime/investigativo con un serial killer da catturare...beh, vi sbagliate.
La serie riesce bene a giostrarsi tra la parte narrativa e riflessiva, creando un prodotto unitario e ben calibrato e che non si appesantisce mai.
Belle anche le scenografie e la fotografia: cupa, scura. Perfettamente adatta al contesto che la serie sta raccontando.
VOTO: 8.3
Ok lo ammetto: passare 3 episodi a cercare un Serial Killer che poi alla fine manco esiste è stato...strano. Geniale, ma strano. Un colpo di scena che decisamente non ti aspetti e che ho adorato.
Come dice anche il Capitano Kang, non c’è nessun omicidio ma siamo davanti ad un gruppo di suicidio assistito, dove persone senza più speranza, si uccidono dopo aver espresso il loro ultimo desiderio.
Tematica forte, attuale e che spinge alla riflessione lo spettatore, mettendo in campo dinamiche emotive e valoriali di ognuno di noi.
Ho inoltre amato come nel finale grazie a Hai Yin, venga portata in scena la speranza: se la cantante non si fosse uccisa, gli sarebbero arrivate lettere d’amore dai bambini che ha aiutato e che avrebbero potuto farle vedere quanto in realtà fosse amata. Se l’assassino non si fosse suicidato, avrebbe potuto conoscere suo figlio, portarlo a scuola, fare i compiti assieme a lui. Se il ragazzo non avesse preso questa decisione estrema, avrebbe trovato sua sorella pronto ad accettarlo nella sua sessualità...
Più che altro, al di là della tematica, non mi aspettavo che la serie parlasse di questo.
Oltre che alla recitazione del due lead, mi è anche piaciuta la loro chimica e ruolo: dove Fang Yi, geniale raccattatore di prove, non riesce ad arrivare per via della sua malattia, Hai Yin interviene, coprendo qualsiasi mancanza relazionale del protagonista. E devo dire che sono stati anche simpatici.
Ed è forse per questo che la Sindrome di Asperger è stata inserita nella storia: riflettevo infatti sul fatto che la storia sarebbe stata identica ( parlo della parte narrativa) anche se Fang Yi non avesse avuto questa malattia. La Sindrome infatti, non mi pare che incida nella trama, risultandomi quasi un plus ultra. Che tuttavia ho apprezzato tantissimo.
Ed è qui che entra in gioco la lead, che con una parlantina da conquistatore ed una faccia tosta impressionante, riesce a instaurare legami emotivi e relazionali con chiunque, dando un aiuto non da poco al lead e alla sua ricerca della figlia. Devo ammettere che all’inizio non amavo particolarmente Hai Yin, ritenendola un avvoltoio senza morale. Fingere di essere una fan della cantante per andare dalla mamma della donna e riprenderla mentre piange disperata per la figlia sciolta nell’acido e farci uno scoop, non me l’ha resa simpaticissima. Che poi, manco per amor di verità, per informare le persone...ma per accaparrarsi lo scoop.
Tuttavia mi è piaciuto come lungo l’arco della serie, non solo si leghi emotivamente alle vicende del lead, ci diventi amica e gli dia supporto, ma si resposabilizzi nel suo lavoro.
Ultima nota, per quanto riguarda la parte narrativa. Per quanto io adori le serie fatte a puzzle, con indizi sparsi lungo l’arco della serie, ho trovato difficoltà, alcune volte, nel seguire tutto il piano delle persone che poi si sono suicidate. Non ha aiutato poi, che ci fossero due investigazioni parallele sullo stesso omicidio e alcune volte ho dovuto prestare grande attenzione.
#the victims game#tw driving#taiwanese drama#fang yi ren#joseph cheng#xu hai yin#tiffany hsu#thriller#netflix
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12/10/2017 Denise Pipitone, legale famiglia: svolta nelle nuove indagini
“La scelta di ampliare le indagini con le nuove tecniche di riconoscimento del Dna e’ una svolta senza precedenti. Ci speriamo”. A dirlo all'Agi e’ l'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di parte civile di Piera Maggio, madre di Denise Pipitone scomparsa l'1 settembre 2004 a Mazara del Vallo, nel Trapanese. Il riferimento e’ agli accertamenti disposti dalla Procura di Marsala su alcuni campioni sequestrati dagli investigatori nel corso delle indagini con l'obiettivo di rilevare delle tracce di Dna riferibili all'allora bambina che il 26 ottobre compie 17 anni. Gli approfondimenti vengono condotti dal Ris (Reparto investigazione scientifiche) di Messina. “La ricerca di tutti i reperti relativi a questi frammenti e’ stata un operazione complessa - dice Frazzitta - noi speriamo che questa analisi possa dare dei risultati. Evidentemente e’ un operazione che andava fatta, sarebbe stato meglio farla prima del processo ormai concluso”. L'indagine, nell'ambito della quale sono stati disposti gli accertamenti, viene condotta dal procuratore capo Vincenzo Pantaleo e dal sostituto procuratore Anna Sessa. Ad aprile l'ex procuratore di Marsala Alberto Di Pisa si era detto “convinto che c'e’ chi sa e non vuole parlare. Penso che ci siano dei complici…”. Rispondendo alla domanda del cronista il legale Giacomo Frazzitta adesso replica: “L'ex procuratore Di Pisa farebbe bene a farsi il pensionato e a starsi muto, perche’ e’ meglio cosi’. Perche’ non faceva questa operazione quando era in servizio?”. Ieri sera a “Chi l'ha visto”, alla presenza di Frazzitta di Piera Maggio, Federica Sciarelli aveva mostrato la fotografia di una ragazza che risulta incredibilmente simile all'immagine dell'invecchiamento di Denise realizzato dal Ris. “Continuo a sperare”, aveva detto la mamma. Il Ris dei carabinieri di Messina, era stato detto dalla redazione della trasmissione, analizzera’ con nuove tecnologie le impronte rilevate in vari luoghi e su diverse auto dopo la scomparsa di Denise. Grazie a nuove metodologie oggi e’ possibile rilevare tracce di Dna anche dalle impronte digitali.
FONTE: http://www.corrierequotidiano.it/1.71630/cronaca/sicilia-trapani/104/denise-pipitone-legale-famiglia-svolta-nelle-nuove-indagini
#avvocato#procuratore#indagini#scomparsa#rapimento#denisepipitone#denise#rapita#italia#sicilia#italy#sicily#mazaradelvallo#mazara#giustizia#ingiustizia#marsala#palermo#roma#dna#pieramaggio#maggio#pulizzi#corona
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Trento, 10/09/2018 GUARDIA DI FINANZA: OPERAZIONE “ALBA BIANCA”: STRONCATO TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA TRA NORD EUROPA E ITALIA Eseguiti 30 arresti in Italia e all’estero, sequestrati 120 chili di droga per un valore sul mercato illecito di oltre venti milioni di euro Fondamentale la cooperazione tra organismi di polizia italiani e germanici La Guardia di Finanza di Trento ha concluso l’operazione internazionale antidroga denominata “Alba bianca”, eseguendo oggi venti misure di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Trento, sedici delle quali sul territorio nazionale (Trentino-Alto Adige, Lombardia e Veneto), quattro all’estero, con mandato di arresto europeo in Germania e Albania, che si sommano ai dieci arresti già eseguiti nel corso delle indagini nell’arco di due anni. Dalle prime ore della mattinata odierna un centinaio di militari con una decina di unità cinofile antidroga delle Fiamme Gialle, in coordinamento con la polizia giudiziaria e Doganale bavarese, stanno effettuando arresti e perquisizioni nei confronti dei componenti di due associazioni criminali radicate nel Nord Italia e in Baviera, dedite al traffico internazionale di droga, con ampie ramificazioni sul territorio nazionale e all’estero.
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Le indagini, iniziate nel gennaio 2016 a seguito di un sequestro di 93,1 kg. di cocaina effettuato dalle Fiamme Gialle di Vipiteno (BZ), al confine con l’Austria, in ingresso in Italia, sono state sviluppate e coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dal Gruppo Operativo Antidroga (GOA) della Guardia di Finanza di Trento. Le attività di indagine sono state condotte attraverso una complessa attività investigativa transnazionale, che si è avvalsa della collaborazione del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza – S.C.I.C.O. di Roma e ha visto un largo ricorso a procedure di cooperazione internazionale, attuate tramite il II Reparto “Coordinamento informativo e relazioni internazionali” del Comando Generale della Guardia di Finanza e la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno – D.C.S.A., con le Forze di Polizia e doganali tedesche e di diversi altri Stati, tra cui Belgio, Albania e Macedonia.
Sono stati, così, individuati due sodalizi criminali composti, prevalentemente, da soggetti di origine balcanica (albanese, macedone e serba, affiancati da cittadini iracheni, pakistani, afghani, tedeschi e italiani) che, stabilmente radicati in Trentino-Alto Adige (specie nel capoluogo altoatesino, ove rifornivano, anche, alcuni pregiudicati legati alla criminalità storica, di origine calabrese) e in Baviera (D), si ripartivano i locali mercati dello spaccio. I due gruppi criminali avevano anche importanti ramificazioni in Piemonte, Lombardia e Veneto, nonché in Belgio ed Olanda, Paesi questi dove acquistavano direttamente ingenti partite di droga che poi venivano trasportate in Italia mediante automezzi con ingegnosi doppifondi. Fondamentale, per le operazioni all’estero, si è rivelata la collaborazione investigativa con il BLKA (Bayerisches Landeskriminalamt) e lo ZFA (Zollfahndungsamt) di Monaco di Baviera (D), con i quali, sotto l’egida della D.C.S.A. e della Procura di Trento, è stata avviata una serie di scambi diretti di informazioni e sono state sviluppate investigazioni parallele per il contrasto del crimine transnazionale. L’attività di cooperazione con le Forze di Polizia e doganali germaniche ha consentito loro di sequestrare, su segnalazione delle Fiamme Gialle trentine, 2,18 kg di eroina e 21,3 kg di marijuana tra luglio e novembre 2016, arrestando sei corrieri di nazionalità tedesca e albanese: alle operazioni in Germania hanno partecipato anche i Finanzieri italiani per fornire il loro supporto, sfruttando le possibilità offerte dalle vigenti convenzioni europee. I Finanzieri del GOA di Trento, nei due anni di indagine, hanno operato sul territorio nazionale sequestrando a Bolzano e Bressanone (BZ) ulteriori 1,8 kg di cocaina e arrestando tre corrieri di nazionalità albanese, pakistana e macedone domiciliati in Italia. Di particolare rilievo, nel giugno 2018, l’arresto effettuato dalle Fiamme Gialle presso l’aeroporto di Milano Linate di uno dei due cittadini albanesi originariamente fermati a Vipiteno (BZ) che, approfittando di una temporanea scarcerazione, si era rifugiato all’estero, ma è poi stato individuato, dal GOA di Trento, in Belgio ed ivi catturato ed estradato sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Bolzano.
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In esecuzione delle misure di custodia cautelare in carcere, in Italia, sono stati arrestati tredici cittadini albanesi, domiciliati a Bolzano, Merano (BZ), Bressanone (BZ), Laives (BZ), Chiusa (BZ), Treviso, Opera (MI) e Manerba (BS), un cittadino kossovaro domiciliato a Treviso, un cittadino pakistano domiciliato a Bressanone (BZ) e un cittadino italiano di origini albanesi domiciliato a Merano (BZ). Sulla base della procedura del Mandato d’Arresto Europeo (MAE) e grazie agli accordi internazionali in materia di estradizione, in Germania sono stati contemporaneamente arrestati tre cittadini albanesi residenti in Baviera e un altro è stato arrestato dalle stesse autorità albanesi nella capitale Tirana. Il bilancio complessivo dell’operazione ha portato all’individuazione e alla denuncia di 40 narcotrafficanti, trenta dei quali sono stati arrestati, sequestrando complessivamente circa 120 chili di droga (cocaina, eroina e marijuana) per un valore sul mercato illecito di oltre venti milioni di euro, otto automezzi utilizzati per il trasporto dello stupefacente e oltre centomila euro in contanti. L’operazione ha inflitto un duro colpo ai canali di rifornimento dello stupefacente dal Nord Europa all’Italia, confermando l’importanza dell’asse del Brennero quale crocevia dei traffici internazionali e il valore aggiunto della cooperazione europea tra inquirenti, forze di polizia e organismi di coordinamento interforze italiani.
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TRENTO. TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA TRA NORD EUROPA E ITALIA. Trento, 10/09/2018 GUARDIA DI FINANZA: OPERAZIONE “ALBA BIANCA”: STRONCATO TRAFFICO INTERNAZIONALE DI DROGA TRA NORD EUROPA E ITALIA…
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SAN BENEDETTO – Anche la provincia di Ascoli Piceno ed il Teramano sono interessati dalla importante e delicata operazione delle Fiamme Gialle del Gico e dei Carabinieri del Ros contro il terrorismo islamico e che ha convolto anche Piemonte e Lombardia.
I militari soni impegnati in una serie di perquisizioni nei confronti di oltre 20 tunisini, da anni residenti nel nostro Paese. Sono sospettati di finanziamenti al movimento radicale Al Nusra, nell’ambito di una complessa indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo dell’Aquila, su una presunta rete di finanziamento del terrorismo internazionale.
Secondo l’ipotesi investigativa attraverso alcune società di vendita di tappeti e di altro tipo si sarebbero finanziate attività riconducibili al movimento radicale islamico Al Nusra.
Le ipotesi di reato, per le quali la Direzione Distrettuale aquilana sta indagando, riguardano una serie di illeciti di natura tributaria compiuti per raccogliere ingenti disponibilità di denaro da destinare anche al finanziamento di attività riconducibili ad Al-Nusra.
In particolare, tramite alcune società operanti nel settore della rifinitura edilizia e nel commercio di tappeti, formalmente intestate a persone di comodo ma di fatto gestite da un unico soggetto, capo indiscusso del gruppo, sono stati creati numerosi stratagemmi contabili per distrarre importanti somme di denaro dalle società.
Le illecite disponibilità finanziarie, secondo le indagini, sarebbero state successivamente riciclate mediante l’acquisto di beni immobilie l’investimento in altre attività imprenditoriali, nonché destinate al finanziamento di gruppi radicali di ispirazione islamica insediati all’estero.
Le perquisizioni sono state svolte con il supporto dei Comandi Provinciali Carabinieri e della Guardia di Finanza di Torino, Milano, Ascoli Piceno e Teramo e il coordinamento del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata della Guardia di finanza.
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Cosenza, sgominata una banda di spacciatori di sostanze stupefacenti operante in città
La Polizia di Stato di Cosenza sta dando esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare a carico di nr. 13 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di detenzione e cessione di cocaina, eroina e hashish ed estorsione. Le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile con il coordinamento della locale Procura della Repubblica ,sono partite a seguito di una perquisizione effettuata nel quartiere popolare di via Popilia di Cosenza presso l’abitazione di un soggetto, noto per avere precedenti specifici in materia di stupefacenti, durante la quale era stata trovata una certa quantità di sostanza stupefacente di tipo eroina nonché materiale per il confezionamento della stessa e denaro contante. Una seconda indagine veniva avviata a seguito del decesso, per overdose, di una donna di nazionalità straniera, avvenuto nel dicembre 2016 in questa Via Rivocati. Il successivo rinvenimento di sostanza stupefacente dello stesso tipo di quella che aveva causato la morte della donna durante una perquisizione effettuata nei confronti di un soggetto noto per annoverare precedenti specifici determinava l’immediato avvio di un’attività di indagine nei suoi confronti. Le due citate attività investigative venivano però presto riunite in quanto si rilevavano diversi punti di contatto tra esse: lo sviluppo di dette indagini, grazie alle diverse intercettazioni telefoniche, ambientali, alle perquisizioni e ai conseguenti sequestri, ha così consentito di far piena luce sull’esistenza di un gruppo di persone, locali e con precedenti specifici, che di fatto rifornivano di sostanza stupefacente la cittadina bruzia ed il suo hinterland. Molti gli episodi di spaccio effettivamente cristallizzati dalla Squadra Mobile che, con appostamenti e pedinamenti, in diverse circostanze riusciva ad intervenire tempestivamente procedendo al sequestro delle diverse singole dosi di sostanza stupefacente. In più occasioni venivano anche acquisite le dichiarazioni degli acquirenti ed assuntori che “certificavano” il quadro probatorio a carico degli odierni indagati. Le cessioni avevano luogo maggiormente presso le abitazioni degli spacciatori e/o per le vie cittadine previi incontri “lampo” fissati telefonicamente e dal contenuto, peraltro, fortemente criptico. Le investigazioni consentivano comunque di raccogliere numerosi elementi di responsabilità penale nonostante gli indagati, in alcune circostanze, a seguito di riscontri precedentemente effettuati, cambiassero completamente le loro modalità operative e le schede telefoniche. A rendere più complessa l’attività di investigazione vi era poi la particolare conformità dei luoghi oggetto di indagine ove anche il mero accesso e/o transito con autovetture di servizio provocava l’immediata sospensione di qualsivoglia attività. Read the full article
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Una spina nel fianco di Melinda Leigh: un thriller ad alta tensione che svela segreti letali. Recensione di Alessandria today
Bree Taggert affronta un nuovo caso intricato dove il confine tra vittima e carnefice si assottiglia e il pericolo è sempre più vicino.
Bree Taggert affronta un nuovo caso intricato dove il confine tra vittima e carnefice si assottiglia e il pericolo è sempre più vicino. Analisi del testo.Una spina nel fianco, terzo capitolo della serie dedicata alla sceriffa Bree Taggert, si conferma come un thriller intenso e coinvolgente scritto dalla prolifica Melinda Leigh. La storia prende avvio con la scoperta del cadavere di una giovane…
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Il silenzio dei chiostri di Alicia Giménez-Bartlett: Mistero e Ironia in un’Indagine tra Fede e Superstizione. Recensione di Alessandria today
Un caso insolito per Petra Delicado, tra il profumo d'incenso e segreti monastici
Un caso insolito per Petra Delicado, tra il profumo d’incenso e segreti monastici Il silenzio dei chiostri, pubblicato da Sellerio Editore il 2 aprile 2009, è un romanzo della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, che vede l’iconica ispettrice Petra Delicado e il suo vice Fermín Garzón alle prese con un caso dai contorni misteriosi e soprannaturali. Ambientato in un convento di…
#Alessandria today#Alicia Giménez-Bartlett#Alicia Giménez-Bartlett autrice#atmosfera di suspense#Barcellona#Beato Asercio#Convento#crimine e mistero#detective femminile#detective Petra#Enigma#Fede e superstizione#Fermín Garzón#giallo contemporaneo#Giallo europeo#Google News#Il silenzio dei chiostri#indagine complessa#introspezione psicologica#introspezione sociale#investigazione#ironia e mistero#italianewsmedia.com#Letteratura Spagnola#mistero religioso#mistero soprannaturale#narrativa europea#narrativa poliziesca#noir#Omicidio
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SEQUESTRATI 3 MILIONI DI EURO AD UN EX CONSIGLIERE REGIONALE DELLA CAMPANIA, E IMPRENDITORE NEL SETTORE DEL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI COLLUSO CON IL CLAN DEI CASALESI. SEQUESTRATI BENI PER UN VALORE STIMATO PARI A OLTRE 3 MILIONI DI EURO.
Agenti della polizia di stato e militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Caserta hanno sequestrato benu per oltre 3 milioni di euro su disposizione del tribunale di Santa maria Capua a Vetere. I beni sequestrati in Campania e nel Lazio: partecipazioni societarie e rapporti finanziari e bancari, per un valore stimato di oltre 3 milioni di euro, riconducibili a Nicola F. [nato a Casal di Principe (CE) il 23.03.1961],esponente politico di rilievo regionale (ex consigliere della Regione Campania) e imprenditore nel settore del trattamento dei rifiuti, Nicola F. è attualmente detenuto per una condanna,del 16.04.2015, per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. Il sequestro dei beni è avvenuto al termine di una attività investigativa complessa e articolata che ha coinvolto la Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Caserta e dal Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta. Gli investigatori hanno ricostruito gli asset patrimoniali e finanziari nella disponibilità, diretta e indiretta (tramite i suoi familiari), di FERRARO Nicola frutto di attività illecite. Nicola F.dal 2000,già prima della sua elezione nel 2005 a consigliere regionale,era un imprenditore e un politico colluso con i reggenti del clan dei Casalesi,della fazione Schiavone e Bidogneti. L’attività imprenditoriale di Nicola F.,come amministratore della ECOCAMPANIA s.r.l., ora fallita,e quella politica, era collusa con la camorra ricevendone in sostegno elettorale ed un appoggio determinante per l’affermazione imprenditoriale.
Le attività illecite di Nicola F. sono emerse attraverso le intercettazioni telefoniche,le testimonianze dei collaboratori di giustizia e le indagini di polizia giudiziaria eseguite a conferma delle dichiarazioni dei collaboratori.
Nicola F. negli anni si era proposto come intermediario tra gli amministratori degli enti locali e le organizzazioni criminali di riferimento, per favorire appalti e contributi pubblici,monopolizzando il redditizio settore economico della raccolta e smaltimento dei rifiuti, e non solo nel territorio casertano. Le attività di investigazione si sono,nel tempo, concentrate sul patrimonio di Nicola F. per chiarirne la natura e l’origine. Sono stati passati al setaccio i documenti e il passaggio di proprietà degli ultimi 20 anni a chiarire: compravendite di beni,quote societarie sue personali e dei suoi familiari verificando le transazioni finanziarie connesse all’acquisto dei beni.Dalle indagini è emerso che l’acquisizioni di gran parte dei beni e delle attività era state acquistate con denaro ottenuto grazie alla contiguità del consigiere regionale con il “clan dei casalesi”.
CASERTA. 3 MILIONI DI EURO SEQUESTRATI A EX CONSIGLIERE REGIONALE COLLUSO CON LA CAMORRA. SEQUESTRATI 3 MILIONI DI EURO AD UN EX CONSIGLIERE REGIONALE DELLA CAMPANIA, E IMPRENDITORE NEL SETTORE DEL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI…
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