#intaccati
Explore tagged Tumblr posts
Text
Perché non volete vedere?
Tutto scorre come se nulla fosse. Lasciate che il diavolo occupi ogni aspetto di ciò che viene propagandato a livello mass mediatico, e non ve ne frega niente. Continuate a seguire riti satanici, messe nere in mondovisione, magari anche apprezzando e battendo le mani. Tutto normale, tutto ok, perché siete degli zombie e in quanto tale non potete reagire a qualcosa che nemmeno comprendete. Vi risulta accettabile la perversione esibita come un valore, la blasfemia mostrata senza vergogna, l’annullamento del bene in favore del male. O di quella che viene spacciata come “libertà”. La libertà di doversi spaccare il cervello per almeno otto ore al giorno, perché il mondo si regge sullo sporco denaro, per poi tornare a casa e aver però la possibilità di vedere i demoni in televisione. Qualsiasi persona di buon senso rimasta ancora sulla faccia della Terra (e ne esistono ancora, grazie a Dio) ha capito che quanto trasmesso ieri sera in mondovisione, inerente alle “olimpiadi”, è stato uno dei peggiori “spettacoli” di sempre. Per noi non servono disegnini, spiegazioni, didascalie. È tutto sotto la luce degli occhi. E mi sembra perfino ovvio, superfluo, utilizzare trenta minuti del mio tempo per scrivere questo testo. Ma devo farlo per forza per un motivo molto semplice: per esprimere la mia totale e assoluta contrarietà a questo mondo occidentale, in cui non mi riconosco, e non mi riconoscerò mai. Non posso lasciare che si pensi, anche solo lontanamente, che io anche solo in qualche minima misura possa approvare l’orripilante sequenza di atrocità che ieri sera sono state mostrate a milioni di persone. Non esiste. E quindi malgrado la distanza che mi separa sempre più da questo posto, per ragioni molteplici, questo è un testo dovuto. Non accetterò nella mia vita persone che possano condonare certe ideologie, che possano essere morbidi nel giudicare ciò a cui bisogna, a tutti i costi, rinunciare. Gesù Cristo è l’unica via, l’unica voce, l’unica Verità. Non c’è letteralmente altro. Questo mondo vacuo, malato, perso e costantemente peccaminoso, lo lascio a voi. Accetterò anche la solitudine più rigida, qualora essa dovesse rendersi necessaria. Ma la mia fede, la mia morale, i miei valori in genere, non verranno mai e poi mai da voi intaccati. Questo se lo ficchi in testa anche la bellissima Alice, che il Signore ha scacciato da me perché non era credente. E ovviamente per questo eternamente lo ringrazierò. Era carne, carne che mi ha tentato più di quanto fino a quel momento mi fosse mai capitato. Ma a conti fatti, la realtà dimostra che non era nulla di più. Diversamente sarebbe rimasta, diversamente si sarebbe convertita. Invece ha scelto di continuare a stare male, lontano da me. Sì, oggi la mia rabbia esplode, perché sono stanco di vivere in un mondo così ripugnante. Ho bisogno di persone sane di mente, non deviate. Aurora, Alice, e chi prima di voi: non mi servite. Fate riferimento a un’entità che non vuole il vostro bene e che v’inghiottirà completamente.
14 notes
·
View notes
Text
Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All'umanità che ne scaturisce. A costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare. A questa antropologia del vincente, preferisco di gran lunga chi perde. È un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco.
Ma io sono un uomo che preferisce perdere, piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so. E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù.
Pier Paolo Pasolini
43 notes
·
View notes
Text
ti vorrò bene nel freddo e nel tempo
nella distanza più sicura per entrambi
lasciando intaccati i ricordi di velluto
dove potremmo essere ancora quei due dallo sguardo perso l'uno nell'altra, dell'abbraccio che profuma di casa
e non immaginerò che un'altra persona ricalchi i tratti del tuo viso con la punta delle dita e li impari a memoria
non ti immaginerò perso nei discorsi come nei nostri alle 2 di notte
nella speranza di versare meno lacrime e che il mio stomaco si calmi, io ti lascio andare
#testo mio#frasi#frasi amore#pensieri#frasi e citazioni#citazioni#frasi tristi#frasi belle#amore triste#tristezza#frasi poesie#poesia#amore#amore finito#aspettare#triste#citazione tumblr#pensieri notturni#pensieri profondi
9 notes
·
View notes
Text
"Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta, alla sua gestione, all'umanità che ne scaturisce; a costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati; a non divenire uno sgomitatore sociale; a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare.
A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde.
E' un esercizio che mi riesce bene e mi riconcilia con il mio sacro poco".
#PierPaoloPasolini
20 notes
·
View notes
Text
Non dobbiamo essere intaccati da questa mistura del potere senza cultura valoriale ed etica.
Tina Anselmi
6 notes
·
View notes
Text
OPERAZIONI ALBERI SICURI
I cambiamenti climatici che colpiscono anche il nostro territorio, l'arrivo del bostrico che sta devastando abeti larici e pini, funghi e vetustità degli alberi presenti sul territorio hanno reso necessaria un approfondita analisi commissionata ad un esperto agronomo che ha valutato ad oggi 362 piante presenti in orti, scuole, giardini e parchi pubblici, definendo un piano di lavoro molto intenso che prevede: - taglio di 111 piante - interventi di consolidamento sfoltimento e monitoraggio per 20 - mantenimento di 231 in stato mediocre e discreto Questo comporta che ogni anno dovrà essere fatta una ricognizione delle piante messe in monitoraggio, aggiungendo valutazioni dopo eventi atmosferici violenti. Invito i cittadini a guardare verso il Golf dove purtroppo è stato necessario da parte della proprietà abbattere più di 200 abeti, tutti intaccati dal bostrico, e purtroppo ne seguiranno altri, spogliando quasi tutta la cintura verde di confine La questione è molto seria, mentre si lavorava per valutare i tagli abbiamo avuto per il vento una caduta di un albero su una vettura privata con molti danni; fortunatamente era vuota; per nessuna ragione sopratutto dove ci sono bambini, quindi parchi e scuole, pedoni lungo i marciapiedi ed auto in prossimità di parcheggi o lungo le strade lasceremo alberi che possono mettere in pericolo persone e cose. Possiamo comprendere lo sconcerto, ma il lavoro non finisce qui, e' gia' stato definito con l'agronomo un piano di ripiantumazione, con alberi che dovranno resistere meglio alla siccità ed agli eventi estremi Colgo l occasione, visto che con l'Ufficio tecnico e l'agronomo ho visto di persona tutte le aree interessate e le piante, attraversando tutto il paese abbiamo notato molte piante presenti nei giardini dei cittadini che andrebbero valutate in merito alla loro stabilita dai proprietari. In valle, sulla costa sta intervenendo la provincia per piante che costituiscono pericolo per la ciclabile Due sono le regole alle quali ci dovremo sempre attenere: - monitorare con gli esperti "ogni anno" lo stato del verde ed agire quando necessario ricostituendo il patrimonio arboreo - ripiantumare con alberi autoctoni che siano in grado di resistere meglio si cambi climatici Questo a reale tutela del nostro verde e delle persone che ne beneficiano
L'Assesore all'Ecologia Fiorella Cometti
3 notes
·
View notes
Text
Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta, alla sua gestione, all'umanità che ne scaturisce; a costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati; a non divenire uno sgomitatore sociale; a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare.
A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde.
E' un esercizio che mi riesce bene e mi riconcilia con il mio sacro poco.
Pier Paolo Pasolini
7 notes
·
View notes
Text
Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta.
Alla sua gestione.
All'umanità che ne scaturisce.
A costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati.
A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo. In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare.
A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde.
E' un esercizio che mi riesce bene.
E mi riconcilia con il mio sacro poco.
0 notes
Note
No..non dovrebbe essere tutto nella norma..ma ti capisco,è successo anche a me,uno si affeziona troppo oppure fa tanto per gli altri e poi puf gli altri spariscono,non contraccambiano e tante altre cose... ci illudono tutti e noi ci stiamo male.
Ci sta...ci sta prendersela con se stessi ma alla fine non è colpa nostra,che colpa ne abbiamo se siamo buoni?
Non è il fatto di affezionarsi a qualcuno... è il fatto che ho esposto una cosa che di solito tengo ben ben nascosta, non lo faccio per qualcosa di specifico, ma forse per proteggere la parte più "delicata" di me stessa.
E' uno dei tanti hobby che ho, cerco di proteggerli tutti per evitare che vengano intaccati e che il porto sicuro che ci rispecchio dentro sparisca, ma questo lo proteggo forse un po' più degli altri per paura che si possa sparire, ma anche perché mettere a nudo una parte come quella vuol dire esporsi e se mi viene a mancare quello, non so davvero dove finisco.. è sempre quello che se mi chiedono divago.
Sono stata una stupida perché ho esposto questa parte e non dovevo assolutamente farlo, ed ho ricevuto un muro, per quello sono tanto incazzata con me stessa, non dovevo espormi così e in questo modo... lo avevo già fatto in passato (e sono stupida due volte), perché non era andata bene, io commetto sempre gli stessi errori...
Ps. scusa il messaggio così lungo....
0 notes
Text
Il male, il peccato esiste e noi lo sperimentiamo continuamente. Ma continuamente possiamo sperimentare la gioia del dono della grazia di Dio, il dono del suo amore.
Noi non ci crediamo, noi rimaniamo basiti di fronte a tanta grandezza. Noi non ci crediamo, ma siamo eredi di Gesù, figli dello stesso Padre.
Ripeto: non è grazie alla nostra bravura che siamo tali, ma per grazia, per una carezza di Dio che ci ha pensati da sempre. Così come Maria è un pensiero di Dio. Immacolata perché sogno di Dio che l’ha pensata, come pensa ognuno di noi.
A Maria viene annunciato dall’angelo che il Signore è con lei. Lei rimane turbata a queste parole: cosa mi sta poi dicendo questo qua. Ma cosa c’entro io. Ma è sicuro di non avere sbagliato casa e persona? Cosa vuoi che possa fare io della mia vita. Ma cosa vengono a chiedere a me, cosa chiede a me Dio?
E l’angelo: non temere, hai trovato grazia presso Dio. Non gli dice guarda che siccome sei stata brava fino adesso, sei stata scelta perché degna. No! Non temere perché hai trovato grazia. E questo non temere è per ogni figlio pensato da Dio da sempre. Non temere, sei figlio per dono non per merito.
Ma come è possibile che io possa generare Dio? Come è possibile che io riesca a fare qualcosa di buono nella mia vita? Sono un poveraccio, ne ho combinate di ogni, e tu mi vieni a dire che io … sarò la madre del Signore? Come è possibile questo? Sei sicuro di essere andato dalla persona giusta? Non posso concepire: non ho amato alcun uomo.
Il dono si fa totale: il soffio di Dio, lo Spirito santo, viene soffiato in te e l’Altissimo ti copre con la sua ombra: nulla è impossibile a Dio.
Eccomi! Se queste sono le condizioni, ci sto. Se veramente la grazia di Dio è su di me forse ce la faccio. Se l’amore di Dio è il motore del mio quotidiano, allora io ci sono. Non per merito mio, ma perché pensata immacolata fin dalle origini del tempo. Non per merito mio, ma per dono, perché pensato immacolato e figlio fin dalla fondazione del mondo.
Eccomi: avvenga per me secondo la tua parola. La gioia e la festa scoppiano nel cuore e nella vita. Per grazia ogni giorno siamo riportati alla bellezza delle origini, quando ancora non eravamo intaccati dal male e dal peccato. Ogni mattina per dono siamo invitati a rifarci belli come siamo stati da sempre. Ogni mattina, ogni giorno l’invito è lo stesso: Rallegrati, perché l’amore di Dio è con te.
A noi rispondere al di là di ogni timore e di ogni degnità: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quanto hai detto. Oggi!
Scuola Apostolica
0 notes
Text
Cucine di qualità, la differenza la fanno i materiali
Luogo in cui si preparano i pasti, di socializzazione e convivialità, in cucina si fa davvero di tutto, tanto che è definito con ragione l’ambiente più sfruttato della casa. Essendo così vissuta, diventa fondamentale costruirla sui dettami della funzionalità, spazi organizzati e disposizione razionale degli elementi che la compongono per facilitare le varie operazioni; dell’estetica, anche l’occhio vuole la sua parte soprattutto se gli ospiti nell’abitazione sono frequenti; ma anche della qualità. Utilizzandola più volte al giorno, ben più delle camere da letto per esempio, va da sé che il rischio di deterioramento degli arredi che ne fanno parte è alto, ed è per questo che sarebbe opportuno non badare a spese, nei limiti delle proprie possibilità, per investirci e costruirla al meglio, guardando anche al futuro. Soddisfacendo il requisito della qualità, si andranno inevitabilmente ad appagare anche funzionalità ed estetica.
Cosa rende una cucina di qualità
Per far sì che una cucina possa essere definita di qualità bisogna guardare ai materiali (durevoli), al design (ben studiato) e alla funzionalità, con particolare attenzione ai dettagli. Con i materiali giusti la cucina non solo risulterà elegante, ma potrà resistere nel tempo. Finiture e dettagli ben curati, combinati ai materiali, esalteranno l’ambiente e non faranno pentire di aver puntato su una scelta di qualità: fa tutta la differenza del mondo avere guide per cassette scorrevoli e maniglie ergonomiche. Studiando il design si riusciranno a organizzare armadietti, l’ergonomia complessiva del layout e l’accessibilità agli elettrodomestici, anch’essi di gamma e altamente prestazionali. Specialmente quando le cucine sono su misura, si cerca di personalizzarle con materiali e lavorazioni di qualità, così da renderle cucine uniche e memorabili, sicuramente in grado di non passare inosservate, e soprattutto capaci di soddisfare esigenze specifiche e gusti individuali.
Perché scegliere materiali di qualità per la cucina
Di certo, una cucina di qualità la fanno soprattutto i materiali. Solo quelli di un certo livello possono garantire resistenza e durevolezza nel tempo: la cucina, come detto, è una zona ad alta frequenza d’uso e soggetta a innumerevoli stress. Danni, graffi, scheggiature sono dietro l’altro ogni qualvolta si prepara un piatto o qualcuno la usa. Bellezza e funzionalità nel tempo possono essere mantenute solo con materiali di un certo pregio, che in tempi recenti guardano anche all’ambiente, ponendosi come eco-friendly. Dal punto di vista della funzionalità, i materiali di qualità sono più facili da pulire e mantenere, oltre a risultare resistenti alle macchie, senza che vengano intaccati dai detergenti quotidianamente impiegati. Sono capaci anche di ridurre la possibilità di contaminazione alimentare, soprattutto su superfici da lavoro e lavello dove si maneggiano alimenti e si puliscono utensili. Insomma, i materiali di qualità rappresentano un investimento a lungo termine che non solo migliorerà l’esperienza culinaria della casa, ma anche il valore complessivo dell’immobile, qualora in un futuro venisse presa la decisione di venderlo.
Materiali di qualità: quali sono
Premessa necessaria, quando si parla di materiali, va considerato che nella scelta influiranno oltre al gusto personale, anche lo stile della cucina che si intenderà realizzare e naturalmente le esigenze che si vogliono soddisfare. In una cucina di lusso per esempio si può ricorrere ampiamente al legno massiccio in noce, quercia o ciliegio, con venature e tonalità singolari, personalizzabile. È un materiale resistente ai graffi, di certo durevole e attraente. Sempre in ambienti estremamente ricercati il granito o il quarzo: il primo non si fa scalfire da calore o da macchie, ed è anche molto versatile perché si adatta a vari stili di arredamento, anche se necessita di una manutenzione periodica. A differenza del quarzo, meno impegnativo e perfetto nelle cucine su misura moderne, al pari dell’acciaio inossidabile: igienico, liscio, resistente, non gli manca davvero nulla ed è perfetto soprattutto per l’uso in aree ad alta frequenza, come i piani da lavoro. Alternativa più economica è il laminato, adatto per mobili e pannelli frontali, disponibile in diversi colori e finiture. A dare spazio e luminosità ci pensa infine il vetro, moderno ed elegante, perfetto per i pannelli dei pensili e le ante dei mobili, combinabile con altre soluzioni. Determinanti nella decisione di quali materiali selezionare, oltre alle inclinazioni personali e all’impronta che si intende dare all’abitazione, anche il budget, fattore indubbiamente delicato e altamente soggettivo. Materiali di qualità presentano costi senz’altro maggiori, ma sono un investimento a lungo termine, da soppesare con attenzione per non doversi ritrovare dopo poco tempo con una cucina già da cambiare o, peggio ancora, con problemi di salute perché non si è riusciti a preservare l’igiene degli spazi perché i materiali scelti hanno trattenuto sporco e batteri in quanto troppo porosi, per esempio. Comporre una cucina non significa solo capire come posizionare i vari elementi che le daranno forma, ma anche assicurarsi che le strutture non subiscano con immediatezza gli effetti del tempo, preservando la loro estetica e funzionalità. Read the full article
0 notes
Text
Non esiste Rivoluzione che non disturbi i conservatori; non si può chiamare protesta o manifestazione se chi impedisce un progresso può starsene tranquillo perché i suoi interessi non vengono intaccati: chi è causa di inquinamento deve pulire, riparare i Danni, NON gli attivisti.
0 notes
Text
Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All'umanità che ne scaturisce. A costruire un'identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo. Impegno, Determinazione, Volontà, Desiderio.
1 note
·
View note
Quote
TAP STORY, OVVERO DELLA SCEMENZA DEGLI AMBIENTALISTI DI PROVINCIA E DEGLI ARRUFFAPOPOLAZZO LOCALI, NON SOVRANISTHI, DEL PD - Era il 31 dicembre di un anno fa quando il gas estratto dai giacimenti di Shah Deniz II arrivava per la prima volta al terminale di San Foca (...) sulla costa adriatica del Salento. Dopo una polemica furibonda iniziata molto prima.Erano gli anni dei No Tap (...), gli anni delle inchieste. Come quella (contro) il Ministero dell’Ambiente per il rilascio della Valutazione di impatto ambientale o quella per una presunta truffa (...) di non seguire le indicazioni di una direttiva per la prevenzione dei grandi rischi. TUTTA FUFFA PER FAR PERDERE TEMPO, ndr. Da quel giorno sono 6,5 i miliardi di metri cubi di gas trasportati attraverso il gasdotto (...). Considerando che il consumo di gas in Italia quest’anno è stato di 70 miliardi di metri cubi si evince che i 7,5 miliardi garantiti dal Tap riguardano circa il 10% del totale. (...). L’entrata in esercizio del gasdotto (...) ha annullato il differenziale storico di circa il 10% che l’Italia paga sul prezzo all’ingrosso del gas naturale rispetto agli altri Paesi del Centro e Nord Europa. In alcuni casi (...) lo spread è stato anche invertito nel corso dell’anno. (...) Lo spread favorevole ha reso possibile non solo trasportare 6,5 miliardi di metri cubi di gas in Italia, ma anche esportarlo verso il Nord Europa. Il 9 ottobre (...) l’export ha raggiunto i 13,96 milioni di metri cubi. E gli alberi di ulivo espiantati? Gli 828 ulivi originari, tra cui alcuni monumentali, erano stati custoditi e ora sono tornati al loro posto. Quelli abbattuti perché affetti da Xylella sono stati sostituiti con 930 nuove piante resistenti al batterio. Quelli dell’area di lavoro del microtunnel sono stati i primi ulivi ad essere stati espiantati, nell’aprile del 2017, e sono stati gli ultimi a tornare nella loro posizione originaria. Si sono conservati meglio di tutti perché essendo stati rimossi per primi non sono stati intaccati dalla Xylella. (...) Per ogni arbusto che interferiva con il gasdotto ne sono stati messi a dimora tre.
adoro quando ill sito dei sapientoni riporta i fatti e così facendo bastona senza pietà gli arretratisti ambientalishti 1.0 de’provincia alla Tozzi, i piddini in cui si incistano e i sudgrullini decrescisti per invidia residui (anche se non mi piace picchiare i moribondi), su https://www.huffingtonpost.it/entry/il-gasdotto-tap-un-anno-dopo-in-bolletta-un-memento-per-i-no-tutto_it_61cd852de4b04b42ab719ad4?ncid=other_trending_qeesnbnu0l8&utm_campaign=trending
5 notes
·
View notes
Text
Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta. Alla sua gestione. All’umanità che ne scaturisce. A costruire un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati. A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
.
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare…. A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde. E’ un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco.
.
Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù…
Pier Paolo Pasolini
32 notes
·
View notes
Text
La vita è più forte.
L'amore è il motore del nostro universo.
Il primo vagito di Alessandro arriva con il suo primo respiro: l'aria che entra in un essere vivente, la sua linfa, la sua energia.
Reparto di terapia intensiva, Padova.
Alessandro è nato di 25 settimane.
Pesa meno di un chilo.
E' nato prematuro perchè la mamma, Jenni, è stata colpita dal virus.
Jenni è una mamma giovane: ha 29 anni.
Nel ventre da poco più di sei mesi, il suo bimbo aspettava di respirare, come ogni nuova vita che arriva in questo luogo chiamato Terra.
Poi la febbre sempre più alta, il senso di svenimento, i polmoni che facevano male, la corsa in ospedale con il marito Samuele.
Il ricovero, il tampone, la scoperta che ti terrorizza: "Signora, lei ha il coronavirus".
Jenni è di fronte a un bivio: "I miei polmoni non ce la facevano più intaccati dal virus e schiacciati dal bimbo che avevo in grembo.
I medici mi hanno detto che dovevo scegliere.
O rischiare di morire entrambi, o far nascere di sei mesi Alessandro".
Era da sola Jenni, come tutti quelli attaccati dalla bestia del virus.
Sola con il respiratore, con il piccolo nel ventre e con suo marito soltanto al telefono.
Alessandro è nato alle 3 di notte.
E' in terapia intensiva neonatale.
E non ha il coronavirus: è sano.
Certo, dovrà crescere da solo anche lui, in questi primi giorni di mondo.
Catapultato dalle stelle al caos dei nostri giorni.
Come un piccolo angelo venuto a darci un sorriso.
Per ricordarci che l'amore crea.
E' il motore di tutto.
L’amore è la più grande medicina che abbiamo.
L.
16 notes
·
View notes