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Test per diagnosticare i disturbi del sonno
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Test per diagnosticare i disturbi del sonno
Il test per diagnosticare i disturbi del sonno si chiama polisonnografia.
Essa è nota anche come “studio del sonno” e si basa sulla registrazione di alcuni parametri fondamentali, quali la frequenza cardiaca, le onde cerebrali e i livelli di ossigeno nel sangue. Nella maggior parte dei casi, si effettua durante la sera (proprio per raccogliere i dati del sonno notturno) e si effettua in ospedale.
Talvolta, può capitare che venga fatta di giorno. Solitamente, accade per tutti quei soggetti che svolgono lavori notturni e sono soliti dormire di mattina. Ma a chi si consiglia questo test?
Scopriamone di più!
Polisonnografia a cosa serve
Come vi abbiamo detto poco fa, la polisonnografia è in grado di analizzare l’andamento del nostro sonno.
Quasi sempre si consiglia a chi soffre (o comunque sospetta) una delle seguenti patologie:
Insonnia cronica non giustificata
Disturbi di respirazione
Apnea durante il sonno
Sonnambulismo
Strani movimenti degli arti mentre si dorme
La sonnolenza diurna (nota come narcolessia)
Attacchi di sonno improvvisi
E tanti altri disturbi inspiegabili…
Pertanto, si tratta di un test molto importante e che ci aiuta a capire tutte le cause scatenanti. Solitamente, prima di sottoporsi alla polisonnografia, si richiede di:
Non aver effettuato un riposo pomeridiano
Evitare l’assunzione di caffè e/ alcolici
Mangiare in maniera sana (senza dunque abbuffarsi)
Polisonnografia come funziona
Una volta che il paziente si presenta nella struttura, si dovrà recare in una stanza adibita al test di polisonnografia.
Andando nello specifico, si tratta di una camera insonorizzata e buia. E’ presente un bagno (per eventuali bisogni durante la notte) e una videocamera che documenterà l’accaduto.
Ma non è tutto. Nel momento in cui l’individuo sarà pronto per andare a dormire, dovrà indossare dei sensori. Essi saranno attaccati su varie zone del corpo (ad esempio gambe, cuoio capelluto, tempie ecc) tramite un nastro adesivo.
Ovviamente, si tratta di una strumentazione delicata, collegata ad un computer con dei lunghi fili. In questo modo, il soggetto non percepirà fastidi e sarà libero di muoversi durante la notte.
Una volta sincronizzato il tutto, l’esperto del sonno controllerà i seguenti fattori:
La posizione del corpo
Il livello di ossigeno nel sangue
I movimenti oculari
Il tipo di respirazione
Le onde cerebrali
La frequenza cardiaca
E tanto altro ancora…
Ogni singola caratteristica sarà riportata sul dispositivo. Nel caso in cui si dovessero avere dei problemi, è possibile richiedere assistenza. Pertanto, il paziente potrà richiedere di comunicare con l’esperto per qualsiasi tipo di dubbio. Ad esempio, se dovessero verificarsi casi di apnea nel sonno, l’operatore gli darà una macchina che favorisce una migliore ventilazione (per respirare correttamente).
Polisonnografia rischi
Il test della polisonnografia non deve destare alcun tipo di preoccupazione.
Non crea infatti alcun effetto collaterale. Inoltre, se il soggetto dovesse addormentarsi dopo molto tempo, non sarà rilevante. Gli esperti tengono conto del fatto che non stando nel letto della propria abitazione, ci si possa sentire un po’ agitati.
Di conseguenza, non è fondamentale quante ore egli riuscirà a dormire. Piuttosto si terrà conto della qualità del sonno e dei vari fattori sopracitati.
Polisonnografia risultati
Nel momento in cui sarà trascorsa la notte, il paziente potrà liberarsi dei sensori e tornare a casa.
Infatti, l’analisi dei risultati per la polisonnografia non è certamente immediata. Questo perché il medico di riferimento dovrà occuparsi di tutti i dati ricevuti al momento del test, come ad esempio:
Le variazioni legate alla respirazione
I cambi repentini di ossigeno nel sangue
La frequenza delle onde cerebrali
I movimenti del corpo e soprattutto quelli oculari
Scatti improvvisi e risvegli continui
E così via…
Le tempistiche variano quindi in base al caso specifico e alla struttura in questione. Solitamente si sa qualcosa dopo una decina di giorni (o anche di più).
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foglie di tè verde,
il sapore dell’Inverno.
legno bruciato,
l’odore dell’Inverno.
morbidezza della coperta,
il tatto.
fuoco che arde,
la visione invernale.
carta regalo distrutta,
l’udito.
tu ed io,
un battito unito.
⠀
fragole e ciliegie,
il sapore della Primavera.
fiori risorti,
l’odore della Primavera.
terra bagnata,
il tatto.
bambini sorridenti,
la visione primaverile.
le rondini volanti,
l’udito della Primavera.
tu ed io,
la prima cosa vera.
⠀
pesche,
il sapore dell’Estate.
sale marino,
l’odore dell’Estate.
ruvide conchiglie,
il tatto.
ruote di biciclette in movimento,
la visione estiva.
la calma del fiume,
l’udito.
tu ed io,
un amore pulito.
⠀
castagne bollenti,
il sapore dell’Autunno.
pioggia svanita,
l’odore dell’Autunno.
calde e fantasiose tazze,
il tatto.
strade affollate,
la visione autunnale.
la torre di Babele,
l’udito.
tu ed io,
impermeabili candele.
⠀
rincorrersi,
tu ed io.
trovarsi,
tu ed io.
troppo orgogliosi per volerci,
tu ed io.
lacrime salate,
tu ed io.
cuori spezzati,
tu ed io.
timide carezze,
tu ed io.
felicità,
tu ed io.
passione coinvolgente,
tu ed io.
intimità,
tu ed io.
dubbi,
tu ed io.
sbagli,
tu ed io.
litigi,
tu ed io.
perdersi,
tu ed io.
⠀
Tu ed io divisi,
altri.
sorrisi per altri,
tu ed io divisi.
cuori spezzati per altri,
tu ed io divisi.
lacrime salate per altri,
tu ed io divisi.
discussioni con altri,
tu ed io divisi.
timide carezze per altri,
tu ed io divisi.
passione coinvolgente per altri,
tu ed io divisi.
felicità con altri,
tu ed io divisi,
intimità con altri,
tu ed io divisi.
dubbi per altri,
tu ed io divisi.
sbagli con altri,
tu ed io divisi.
⠀
Dubbi,
senza te.
confusione,
senza te.
perdita di me,
senza te.
non trovare un perché,
senza te.
cercare te in altri,
senza te.
non trovarti in loro,
senza te.
senza te.
senza te.
senza te,
io.
io senza te.
⠀
Tu?
senza me?
ricordi il sapore che aveva con me l’Inverno?
ricordi l’odore che aveva con me la Primavera?
ricordi il tatto e la vista che avevano con me l’Autunno?
ricordi l’udito che aveva con me l’Estate?
tu ed io,
esistiamo ancora, Aleksander?
⠀
tic infiniti.
paranoie.
ossessioni.
insonnia.
difetti.
compulsioni.
accetti in me.
spoglio,
io con te.
⠀
Io con te,
io senza di te,
io con altri,
tu con me,
tu senza di me,
tu con altri,
io con te?
tu con me?
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Disturbo affettivo stagionale e la light therapy
Il Disturbo affettivo stagionale, la cui prevalenza nel genere femminile è circa quattro volte superiore a quella del genere maschile, è un disturbo caratterizzato da un pattern di esordio e remissione di episodi depressivi maggiori in periodi dell'anno caratteristici, con assenza di episodi non stagionali, durante un periodo di almeno un anno, da cui vengono escluse quelle situazioni in cui la sintomatologia è meglio spiegata da fattori psicosociali stressanti come ad esempio la disoccupazione stagionale.
All'interno della forma invernale, i sintomi come tristezza, irritabilità, pianto, difficoltà di concentrazione, eccessi alimentari, iniziano durante la stagione autunnale e si risolvono all'inizio della stagione primaverile.
All'interno della forma estiva, i sintomi come inappetenza, insonnia, irritabilità, si presentano all'inizio della stagione primaverile e si risolvono all'inizio della stagione autunnale.
Diverse sono le cause ipotizzate:
- difficoltà nella regolazione della serotonina e nei livelli di SERT, proteina che trasporta la serotonina
- difficoltà nella sovrapproduzione di melatonina
- alterazione del segnale circadiano
- minore produzione di vitamina D
Dalla letteratura emerge che il trattamento d'elitè del Disturbo affettivo stagionale è la Light Therapy o fototerapia che prevede l'esposizione quotidiana, durante i mesi in cui è presente la sintomatologia depressiva, ad una fonte luminosa artificiale ad alta intensità.
Tra gli altri trattamenti vi sono la terapia farmacologica con antidepressivi di seconda generazione e la terapia cognitivo comportamentale basata su un'attivazione comportamentale e ristrutturazione cognitiva, predisponendo un programma intensivo che si concluda in periodi non troppo lunghi.
A cura del Dott Federico Baranzini
www.psicoterapeuta-a-milano.it
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Insonnia: come riuscire a dormire a lungo
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Insonnia: come riuscire a dormire a lungo
Insonnia. Trascorrere la notte con gli occhi spalancati nelle vana speranza di prendere sonno, è all’ordine del giorno per tantissime persone. Nonn dormire diventa un dramma, soprattutto se l’insonnia è prolungata nel tempo.
Cosa fare dunque? Avete provato di tutto ma gli occhi sono sempre aperti e i pensieri si accavallano nel letto. In questo articolo cercheremo di dare qualche semplice e utile consiglio per aiutare chi soffre di questo problema.
Spuntino con carni bianche, banane e latte: sono tutti alimenti che contengono triptofano, un aminoacido che se assorbito, aiuta la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore, conosciuto anche come l’ormone del buon umore, che aiuta a regolare il sonno.
Evitare cibi pesanti prima di andare a letto: bisognerebbe aspettare almeno tre o quattro ore per digerire e poi andare a letto.
No ai cibi piccanti e agli zuccheri: le spezie possono irritare lo stomaco; gli zuccheri, soprattutto il cioccolato, contiene caffeina e quindi possono tenerci svegli tutta la notte.
La lavanda: il suo odore riesce a tranquillizzare, basta anche solo tamponare le tempie e la fronte con un batuffolo di olio alla lavanda e il suo aroma concilierà il sonno.
Bagno rilassante: un bagno caldo aromatico prima di coricarsi aggiungendo qualche goccia di olio profumato scioglie i muscoli ed è immediata la sensazione di torpore che favorisce il sonno.
Sveglia allo stesso orario: anche se molti non saranno d’accordo, pare che sia importante per combattere l’insonnia, non modificare il bioritmo e svegliarsi dunque ogni mattina, anche durante il weekend, alla stessa ora.
Un libro o la TV: se proprio non si riesce a dormire è meglio prendere un bel libro da leggere o accendere la TV nella speranza di trovare qualcosa di interessante che pian piano aiuti a rilassarsi e prendere sonno.
Niente alcol, caffeina e sigarette: poche ore prima di andare a letto, caffeina, nicotina e alcol, stimolano il sistema nervoso centrale, interferendo con la capacità di addormentarsi.
Contare le pecore: eh già, le care pecore da contare restano sempre e comunque il rimedio più efficace nei casi di insonnia
Insonnia cause
Alcune persone sono biologicamente inclini all’insonnia, non esiste perciò un motivo ben preciso che scatena questo disturbo; Per altre invece, le cause sono diverse, dal semplice cambio del ciclo sonno-veglia alle più gravi legate a disturbi fisici e mentali quali, la depressione o i problemi di salute.
Insonnia e problemi di salute
Molte volte l’insonnia è riconducibile a problemi di salute. Si pensi a chi soffre di problemi gastrointestinali come il reflusso o chi ha problemi di ipertiroidismo, di pressione alta, di malattie cardiache e di asma. La difficoltà di addormentarsi o la difficoltà di tornare a dormire dopo essersi svegliati sono sempre in agguato.
Insonnia e depressione
L’insonnia può anche essere innescata o peggiorare con la depressione. Le persone depresse hanno difficoltà a ricreare quel “clima” necessario a conciliare il sonno e così le notti alla ricerca del tanto atteso riposo sono sempre un desiderio lontano.
Insonnia e ansia
Essere preoccupati o nervosi disturba il sonno di molte persone. Preoccuparsi per qualcosa che si deve fare, sentirsi sopraffatti dalle responsabilità, associati ad altri pensieri stressanti o a timori, di certo non conciliano il sonno.
Insonnia e stile di vita
Anche stili di vita insalubri possono creare insonnia. I sonnellini pomeridiani se per alcuni possono essere utili, per gli altri possono rendere difficile addormentarsi durante la notte. Lavorare con i turni (il che significa che si lavora a orari irregolari), cambia il bioritmo e può creare insonnia. Alzarsi nel bel mezzo della notte per lavorare può rendere molto difficile riprendere sonno nonostante la stanchezza che si ha addosso.
Insonnia e alimentazione
Anche l’alimentazione incide sul ciclo sonno-veglia. Alcune sostanze e abitudini alimentari, possono essere infatti causa di insonnia. La caffeina e la nicotina, sono degli stimolanti, motivo per cui l’eccessivo consumo può causare insonnia e se ne sconsiglia l’uso prima di andare a letto. Pasti pesanti prima andare a dormire possono disturbare il sonno. Da evitare anche i cibi piccanti che possono causare bruciore di stomaco e interferire con il sonno.
Insonnia : cosa fare per dormire
Quando sentiamo parlare di cibi e bevande da non consumare prima di andare a dormire, tutti pensiamo al caffè. In realtà, non è l’unico responsabile dell’insonnia. Tra i fattori scatenanti dei disturbo del sonno vi è anche l’alimentazione, pertanto è bene tenerla d’occhio, e non solo per controllare la linea.
Secondo i nutrizionisti, dopo le 21 sarebbe meglio evitare i seguenti cibi:
Carne rossa: contiene tirosina, un aminoacido che aumenta la produzione di adrenalina, che mal si concilia con la nostra voglia di riposare, visto che il suo effetto è totalmente opposto.
Verdure: fanno benissimo all’organismo, lo sappiamo bene, ma sarebbe meglio non consumarle a cena, in quanto la loro grande quantità di fibre tende a rallentare la digestione, condizione che può incidere negativamente sulla qualità del sonno.
Pizza: va bene se leggera e poco condita, no a quelle con molti ingredienti, peggio ancora se surgelate.
Patatine e snack salati: la presenza di glutammato monosodico, esaltatore della sapidità, può causare disturbi del sonno.
Gelato: sopratutto se alla crema, può restare sullo stomaco. Inoltre, è ricco di zuccheri, sconsigliati di notte.
Cornflakes: spesso vengono mangiati come spuntino dopo cena mentre si guarda la tv, ma sarebbe meglio dire addio a questa abitudine, sopratutto se si scelgono quelli caramellati o particolarmente ricci di zucchero.
Cioccolato: se proprio non sapete resistere, consumatene una piccola quantità, non oltre un quadratino.
Cibi piccanti: stimolando le terminazioni nervose, possono provocare un effetto adrenalinico indesiderato.
Cibi salati: meglio sostituire i sale con le spezie. Se si esagera col sale, infatti, si corre il rischio di svegliarsi più volte a causa della sete.
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Mal di primavera: sindrome che colpisce maggiormente le donne
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Mal di primavera: sindrome che colpisce maggiormente le donne
Stanchezza, scarsa concentrazione, ansia e irascibilità. Sono questi i sintomi tipici del «mal di primavera», una sindrome che colpisce circa 2 milioni di italiani.
Il problema inoltre è circa 6 volte più frequente nelle donne, che negli uomini.
Questo è quanto afferma Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria e direttore del Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano.
La colpa è da attribuire anche al perdurare, delle temperature rigide con pioggia e cielo grigio, che peggiorano ulteriormente lo stato d’animo di chi già vive male il cambio di stagione.
In genere questi disturbi sono legati anche alla modificazione delle ore di luce, che induce cambiamenti a livello cerebrale.
Con l’arrivo della primavera oltre alla stanchezza ci sono irritabilità, insonnia, un accentuato nervosismo e il fatto di essere più ansiosi e meno concentrati.
I fastidi tipici di questa stagione pesano in modo particolare su quel 10% di persone afflitto da disturbi dell’umore, circa 5-6 milioni, di cui il 40% soffre in modo particolare proprio i “passaggi” stagionali.
Insonnia primaverile
Non a caso, l’insonnia primaverile è quella più comune. Essa dipende, nella maggior parte dei casi, dall’arrivo della stagione primaverile, e quindi dall’aumento di ore di luce che possono dare avvio ad un vero e proprio sfasamento dell’orologio biologico. Tanto che, specialmente i soggetti più sensibili, sono indotti ad avere difficoltà di addormentamento.
Conseguenze
Ovviamente dormire poche ore rispetto a quelle necessarie può portare alcune complicazioni, come l’irritabilità nel corso della giornata, la poca concentrazione ed una scarsa capacità nel portare avanti i rapporti sociali, oltre, ovviamente, ad una spiccata sonnolenza. Tutto ciò potrebbe compromettere la propria attività produttiva e lavorativa o quella scolastica, con conseguente scarso rendimento.
Rimedi per l’insonnia primaverile
Spesso i nostri genitori ci ammoniscono per l’uso eccessivo del pc o anche semplicemente per avere apparecchi elettronici di ultima generazione in camera da letto, durante il nostro sonno. Anche se non vorremmo ammetterlo, dovremmo dar loro ragione: infatti secondo una note ricerca dalla National Sleep Foundation di Washington, la luce artificiale prodotta da pc o videogiochi ha un effetto tutt’altro che calmante. Infatti essa aumenta il livello di attenzione nervosa ed ostacola la produzione di melatonina, ovvero l’ormone che favorisce il sonno.
Al contrario, dormire in una stanza totalmente buia, per qualche soggetto, può essere fonte di stress e quindi può favorire l’insonnia.
L’ideale è avere una luce tale da permettere di “vedere” le sagome presenti nell’ambiente in cui si dorme.
A parte qualche piccola attenzione, è bene tener sempre presente i consigli della nonna poiché spesso sono i rimedi più semplici e meno gravosi quelli più efficaci.
Un rimedio molto semplice contro l’insonnia è bere un bicchiere d’acqua zuccherata o di latte caldo con il miele.
L’alternativa è bere un infuso.
Ad esempio, l’infuso di salvia facilita il sonno e calma la traspirazione.
Lo si prepara con 2 o 3 dita di foglie di salvia e una tazza d’acqua fredda da portare ad ebollizione. Infine filtrare e lasciar raffreddare. Berne una tazza prima di andare a dormire.
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Difficoltà ad addormentarsi
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Difficoltà ad addormentarsi
Dormire bene però è fondamentale per il nostro corpo e la nostra salute, per questo motivo l’insonnia va combattuta.
Per fortuna esistono diversi rimedi naturali da seguire per riuscire a prendere finalmente sonno con tranquillità, vediamone alcuni:
– Andare a dormire quasi sempre alla stessa ora – Alzarsi presto alla mattina e andare a dormire entro la mezzanotte – Isolare dal punto di vista acustico la camera da letto – Dormire su un materasso adatto alle proprie esigenze – Indossare pigiama e indumenti da notte comodi
– Alimentazione sana e corretta prima di andare a letto – Concentrarsi su qualcosa di piacevole, cercando di allontanare le preoccupazioni della giornata – Imparare le giuste tecniche di respirazione, in modo da favorire il sonno – Bere un bicchiere di latte caldo prima del riposo notturno. Il latte contiene il triptofano, amminoacido in grado di esercitare una leggera azione sedativa naturale – Fare un bagno caldo prima di dormire costituisce un buon rimedio, piacevole e rilassante, contro l’insonnia – Allestire la camera da letto con cura e gusto: pareti di verde e ambiente al profumo di lavanda hanno una correlazione con il benessere e il sonno di chi ci trascorre la notte
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