#infornare
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Ricordo quelle estati d'infanzia passate sulle colline ascolane dai miei nonni. Mia nonna Paolina impastava pane da infornare e cantava, cantava, cantava sempre, dietro al suo Gelosino. Mio nonno Camillo, quando non era in campagna, se ne stava seduto all'ombra di un grande fico che ricopriva quasi tutto l'atrio della casa. Lui non cantava, era parecchio stonato. Se ne stava seduto a fumare il suo sigaro toscano messo al contrario, con la parte accesa in bocca. Diceva che così si consumava piu' lentamente. Fu lui a dirmi: "Quann se more nonneta, il gelosino e' tuo". @ilpianistasultetto
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Un sabato sera dai minuti contati questo.
Raggiunta casa di mia madre, entro in silenzio e come immaginavo lei è già a letto. Le chiudo la porta della camera per non disturbarla, mentre sistemo la spesa che le ho fatto, controllo nel frigorifero le confezioni di alimenti scadute. Le rimuovo buttando il contenuto negli organici.
Lei puntigliosa su queste cose, ora non le riesce più di controllarle.
Un rapido riassetto alla casa, ma non le metto a posto tutto. So quanto ci tenga a dimostrare di saperci ancora fare con le pulizie, diciamo che pulisco dove c'è da spostare o alzare qualcosa di pesante.
Mi giunge la telefonata di figlio 2 "Papà ci sono le pizze da infornare, sai che dopo devo uscire".
Mi avvio a casa, dopo aver avuto cura di sistemare le medicine dentro il porta pillole settimanale, in modo che mia madre non sbagli.
La frase di mio figlio "...sai che dopo devo uscire" era incompleta.
La verità è che lo dovrò accompagnare io. In auto raccogliendo tre suoi amici.
Le pizze sono uscite molto buone questa sera, forse la pioggia che insiste me le farebbe gustare meglio se Gabriele non uscisse. Se ancora per un sabato sera fosse il mio scricciolo a casa. Ma non sarebbe giusto per lui.
Appuntamento sotto lo stadio cittadino, poi seconda stella a destra, questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te, porta a una pensilina dove c'è un altro amico per voi tre. Anzi quattro, maledetta rima.
Li ascolto parlare, mi fanno sorridere e anche ridere. Non hanno nulla che non vada bene. Sono ventenni con la voglia di vivere e divertirsi. Lo ero anche io. Forse non sentendomi mai amico al pari degli altri.
Tipo strano "il Rino", sempre assorto e spesso assente.
Li lascio alla pensilina concordata dove il quinto amico li aspetta, e si fanno i nomi di altri che arriveranno più tardi. Forse.
Li saluto, Gabriele inaspettatamente mi saluta baciandomi. "Non ti preoccupare pa' sarò bravo e starò attento, come vuoi tu".
Non ho nulla da obiettare, riparto. Alla prima rotatoria inverto il senso di marcia, un'ultima occhiata a qui sorrisi, a quella complicità di amici che legano le proprie vite in un patto di sangue, di quelli indissolubili che se ben curate, come relazioni, potrebbero durare davvero a lungo.
Nel mio ritorno solitario penso alle mie amicizie perse, al fatto che mi sento solo ed estraneo anche in mezzo ad altre persone.
Ho sempre pensato che la mia vita non avesse un senso, ma un senso l'ho trovato. Sono i sorrisi dei miei figli, la gioia dei loro successi, gli occhi innamorati di chi sceglieranno come persone con cui condividere la vita.
Questo non me lo voglio perdere. Mi madre e mio padre queste cose non le hanno mai viste. Mai. Io le voglio assaporare.
E mentre alla radio passa il brano "I love my life" di Robbie Williams, le sue parole:
I love my life
I am wonderful
I am magical
I am me
I love my life
Mi squarciano il cuore, e la pioggia è come se battesse direttamente sui miei occhi, e non sul parabrezza.
Sono solo, ovvero mi sento solo, ma dovrò aspettare. Aspetterò i successi e le gioie dei miei figli, prima di mollare.
Piove, vedo centinaia di ragazzi che si avviano alla discoteca.
Poco dopo incontro le ragazze sfruttate per dare del sesso a pagamento sui bordi delle strade.
Vorrei fermarmi, dare loro una coperta che le ripari, qualcosa di caldo da bere e la possibilità di dire loro: vai, sei libera. Puoi fare altro nella tua vita, perché hai forza di volontà da vendere.
Solo durante questi pensieri mi accorgo che in radio passa Sweet Disposition un pezzo che trovo meraviglioso dei The Temper Trap
A moment, a love
A dream, aloud
A kiss, a cry
Our rights, our wrongs
A moment, a love
A dream, aloud
A moment, a love
A dream, aloud
Stay there
'Cause I'll be coming over
And while our blood's still young
It's so young, it runs
Won't stop 'til it's over
Won't stop to surrender
Avere la forza, di superare, di aspettare chi è un passo indietro.
Mi sento maledettamente solo, anche se non lo sono. Sto male.
Ma in questo sabato sera i miei figli, chi in un modo e chi nell'altro, si divertiranno. Questo conta. Ne basta uno anomalo in famiglia. E quello sono io.
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I consigli beauty di Finestradifronte
Dopo il colluttorio per struccarsi gli occhi al posto dell'acqua micellare... dedicato a @2delia non perché ne abbia bisogno ma solo nell'intento di farle rimpiangere i reblogghi rispetto a miei contenuti originali... ecco in esclusiva per voi un consiglio beauty economico ma soprattutto efficace!
La domenica mattina ancora stropicciate di sonno vi guardate le mani e con orrore le vedete secche bresche* e avizzite ? Niente paura ! Per la gioia di tutti (garantita) procedete ad impastare la crescente con i ciccioli (detta gnocca*), ricetta originale sorelle Simili. Quando aggiungerete il pizzico di strutto (100gr/kg e non si scherza) NON lavatevi subito le mani ma massaggiatevelo ben bene con cura come fosse un siero di Dior. Quanto tempo? Giusto il tempo per ripetere con me : "sarà anche la ricetta doc delle Simili ma di ciccioli mettetene 500 gr e se avete 2 cotiche mettetecele sopra prima di infornare". Sciacquate non troppo con acqua calda e avrete le manine di una ventenne (capito @blackmammaaa @agirlinamber e tutte le altre vecchie di m* ????). Peccato che tutti presi dalla gnocca nessuno se ne accorgerà...ma in fondo ci facciamo belle per noi stesse nooooo?!??!!!
*traduzione @nicolacava
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Mentre guidavo su una A-fate-voi-chi-le-conosce-queste-autostrade-austriache riflettevo su una cosa, tutta partita da uno degli abbracci più belli che solo una persona tra tutti i miei universi è in grado di creare e che ho ricevuto durante una pizza cucinata alla meglio che un pizzaiolo senza maglia unta potesse mai riuscire ad infornare (la Mami l'ha definito così), ovvero che mi è successo (o, diciamolo meglio, mi accadrà) uno di quegli eventi alla Sliding Doors, di quelli che decidono il percorso della tua vita per il resto che ne rimane, e che ha funzionato, inaspettatamente, come un magnete verso le persone con le quali ne ho parlato, devo essere sincero, ho visto attrazioni che hanno confermato le previsioni, attrazioni che hanno prodotto meraviglia e repulsioni che mai mi sarei aspettato da chi si è attaccato la spilla di "persona amica", senza che io abbia stampato mai nulla sulla fiducia, ma è pur vero che sono un ingenuo da manuale.
Fossero state repulsioni su argomenti qualsiasi, che ne so, politica, lavoro, non avrei nemmeno perso tempo a scrivere nulla, alla mia età non pretendi più di cambiare l'opinione di nessuno e il tempo a disposizione diventa sempre meno per poterlo sprecare in questo modo, però uno per cinque minuti una domanda senza risposta se la fa comunque e si chiede comm cazz è possibile, perché dovrebbe funzionare per Natura come le parole di Ultimo, sei la cosa più bella che indosso, ma ho dovuto accettare, per poi rallegrarmi, che vale solo per coloro che hanno deciso di lasciarsi attrarre, e amen, Peccato & Sticazzi.
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il barattolo di biscotti
nel regno, già proprio in quel regno di cui vi ho già raccontato, c'era un pasticciere bravissimo; era panciuto e paffuto, e nonostante le sue torte fossero bellissime e i suoi pasticcini sopraffini, quello in cui riusciva meglio era sfornare dei biscotti deliziosi: tondi, semplici, eppure buonissimi. erano così buoni che se avevi avuto una brutta giornata, ti bastava morderne uno e subito tornava il buonumore.
un giorno però il pasticcere decise di partire, fu irremovibile nella sua decisione. allora salutò tutti e fece due regali alla regina: per prima cosa le donò un barattolo bellissimo, stracolmo di biscotti e poi le diede le chiavi della sua vecchia bottega; quindi, sorridente e carico di valigie partì.
la regina subito ordinò di portare il barattolo a palazzo e di chiuderlo con un lucchetto che solo lei poteva aprire e poi... poi passarono un po' di giorni e accadde una cosa strana.
ogni volta che la regina si sentiva triste, o aveva semplicemente voglia di un biscotto, si avvicinava al barattolo... ma si tratteneva, e mordendosi le labbra si costringeva a rinunciare a quel piccolo piacere, a quella piccola dolcezza che oramai forse più che piacere era per lei vera e propria medicina.
così passarono i giorni e lei divenne sempre più triste, ma sempre più decisa a conservare il suo dolce tesoro.
e venne la sera della festa in paese e, come da tradizione, la regina uscì per salutare il suo popolo e, come ogni anno, si sedette sul trono approntato al centro della piazza e piano piano salutò tutti quelli che venivano a renderle omaggio.
fu ad un certo punto che arrivò una bambina... poco più di un soldo di cacio, con un grande sorriso di denti da latte e le ginocchia sbucciate per le cadute durante le corse e i giochi con gli amici.
« perchè sei triste? » le chiese la piccola. « oh... ma io non sono triste » rispose la regina. « non è vero, io lo so, lo capisco. perchè anche io quando mi faccio male cerco di trattenere le lacrime, ma poi, se proprio non ce la faccio, mangio uno dei biscotti magici che mi ha regalato il pasticciere prima di partire... come questo. » la bambina prese dalla tasca un biscotto, mezzo sbriciolato « mordilo, ti farà stare bene, è l'ultimo che ho, ma spero sia abbastanza. »
la regina strabuzzo' gli occhi, e scoppiò in lacrime. finalmente capì. finalmente comprese cosa fare dei regali del pasticciere.
ordinò subito alle guardie di portare il barattolo di biscotti in piazza e di romperlo in mille pezzi. i biscotti fuoriuscirono e si riversarono golosamente sul tavolo e formarono una piccola montagnola di dolcezza, e tutti ne mangiarono.
e per una sera tutti furono felici.
per una sera.
...
e adesso lo so, mi chiederete: « ... e poi?... dopo quel giorno? »
beh non tutte le storie hanno una fine, e nemmeno questa ce l'ha. perchè le storie spesso non finiscono, ma continuano. comunque, se proprio lo volete sapere, il pasticciere non tornò mai più nel regno, e i biscotti magici scomparvero per sempre.
ma se passate di lì, ogni giorno, poco prima dell'ora della merenda, sentirete un dolce profumo arrivare da una vecchia bottega, allora, guardando attraverso una finestrella, vedrete una regina impastare e infornare piccoli biscotti, semplici e tondi. se siano buoni non lo saprei dire, e men che meno so se rendano felici a mangiarli...
... ma quello che so, quello che ho visto, è che la regina, con le mani impiastricciate e tutta sporca di farina, sorrideva.
@alessandrom76
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Una Vivaldi, con poco autunno !!🙄
Corro a infornare!😁
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Ricetta fuorisede zero sbatti
Prendere le mele, la cannella e la marmellata di albicocca e mettere tutto sulla pasta sfoglia poi infornare e voilà colazione per i prossimi 6 giorni
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prima ho preparato una torta alle pere e cioccolato ma prima di infornare ho assaggiato per curiosità l'impasto e ho capito che le pere erano diventate tossiche e sembrava di mangiare peperoncino; buttato tutto e sono rimaste solo 2737815 stoviglie da lavare
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Taralli, quelli veri, pugliesi: la ricetta della nonna
Ingredienti:
1 kg farina
200g olio
100g vino bianco
anice
acqua
sale
zucchero
Preparazione:
disporre la farina a fontana sul tavoliere; aggiungere 200 g di olio; agg. vino bianco riscaldato nel quale si e' sciolto lo zucchero e il sale. Agg. anice (qcv) o semi di finocchio. Impastare energicamente aggiungendo acqua (q.b.) fino a rendere l'impasto della giusta consistenza (non deve essere appiccicoso). fare un cilindretto di pasta (diametro circa 0.7 cm) tagliare pezzi di cm 12, formare il "tarallo". Fate bollire i taralli in acqua poco salata per 3-4 min. Scolare, disporre i taralli su una pezza fetente (è importante che sia fetente, altrimenti il sapore cambia) – 14-21 min. Infornare a 200 gradi (cottura uniforme) tempo cottura 20 minuti.
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Capesante al forno # ingredienti e dosi - 4/6 capesante - 1/2 spicchio d'aglio -- 70 gr di burro - 2 cucchiaini di prezzemolo tritato - 15 gr di whisky - 90 gr di pangrattato **** in caso di persona celiaca deve essere senza glutine .METHOD-Mettere a sciogliere il burro in padella a fuoco basso. Una volta sciolto aggiungere uno spicchio d'aglio schiacciato e ho fatto insaporire per bene. Ho poi aggiunto il prezzemolo, mescolato un pochino e tolto la padella dal fuoco. Mettere in padella poco per volta il pangrattato (mescolando in continuazione) e aggiunto infine l'whisky. , amalgamato per benino., lavate le capesante bene bene, le ho asciugate con carta assorbente e con un cucchiaio le ho riempite con il composto. Aiutandomi con una mano ho modellato il composto dentro la conchiglia e ho disposto le capesante sulla leccarda del forno (ci ho messo sotto un anello fatto con carta stagnola per tenere in piano le conchiglie anche se, devo dire la verità, non hanno rilasciato molto burro). infornare in forno statico preriscaldato a 220° per 5 minuti e ho finito al grill per altri 3 minuti (spostando la leccarda nella parte più alta del forno). L'aroma del burro si sposava alla perfezione con il gusto della capasanta e il retrogusto alcolico lasciato dal whisky.
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Una sera delle tante che la guerra quotidiana si era tramutata nel suo alleato in trincea, l'indifferenza ostile, una di quelle sere non avevamo fatto nulla per cena tanto i pargoli cenavano dalla nonna, una di quelle sere un ricordo di me stesso mi ha salvato la cena. Ho mollato la cuffia lasciando alla deriva il mio presidio inutile del serale da remoto, da casa, e sono andato in cucina. C'è del pane in busta, a fette? C'è. Del pomodoro? Ci vorrebbero dei pomodorini, in verità, ma no, però c'è della polpa. Olio buono, sale, un forno, c'è tutto. Ho rivisto un'immagine del me stesso a ventitre, ventiquattro anni, a Roma, in una casa non mia, in compagnia di gente che per la gran parte conoscevo poco, a passare una serata intera ad infornare fette di pancarrè condite con pomodorini, olio e sale, che venivano fuori croccanti, e c'era chi chiedeva: ancora, ancora. L'ho rifatto. Con la polpa Mutti, con l'olio a crudo. L'ho rifatto e ho salvato la mia cena e anche quella dell'ostile indifferente, che li ha mangiati. Per cui da qui, dal futuro, dico grazie al me stesso ventitre/ventiquattrenne: eri una testa di cazzo per moltissimi versi, ma ogni tanto qualche idea geniale ti veniva.
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non importa che si tratti di una visita medica, di un esame, di una lezione di guida per prendere la patente o addirittura infornare due pastiere, l'ansia la gestirò sempre così: male
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YA DESDE TEMPRANO
Agua, retumba; y tú, tolva, trepida; en torno al buje gira, volantera; por canaleta vierte el grano, orenzo;
polvo, levanta. Negro en una barda el rucio espera ya desde temprano junto a la resonante catarata.
Las orejas sacude, a mirar torna: ¡qué tarde, entre acabar, ir pian, pianito, amasar, extender, meter al horno, humarás en la mesa, pan de afrecho!
*
GIÀ DALLA MATTINA
Acqua, rimbomba; dondola, cassetta; gira, coperchio, intorno la bronzina; versa, tramoggia, il gran dalla bocchetta;
spolvero, svola. Nero da una fratta l’asino attende già dalla mattina presso la risonante cateratta.
Le orecchie scrolla e volgesi a guardare, ché tardi, tra finire, andar bel bello, intridere, spianare ed infornare, sul desco fumerai, pan di cruschello.
Giovanni Pascoli
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Pane Brioche
INGREDIENTI: 500 gr. Manitoba 1 panetto di lievito di birra 4 cucchiai di zucchero 2 uova 60 gr. di burro 180 ml. di latte tiepido 2 bustine vanillina PREPARAZIONE: Impastare tutto e lasciar lievitare Stendere sulla spianatoia e farcire a piacere e fare le forme che più vi piacciono. Infornare caldo a 180° gradi per 20/25 minuti. Decorare e Servire su piatto di portata.
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🥘Crostata di verdure semplice veloce per recuperare le verdure avanzate.
Ingredienti:
• Un pugno di verdure cotte avanzate.
•Mezzo bicchiere di panna cucina
•1 uovo
•2 cucchiai di parmigiano grattugiato
•1 rotolo di pasta brisée
•sale & pepe q.b.
🥘Procedimento:
Tritare le verdure e mescolarle con la panna, l'uovo sbattuto, il parmigiano, sale e pepe.
Versare questo composto sulla base di pasta brisée bucherellata con la forchetta.
Infornare a 180° (preriscaldato) per 30-35 minuti.
Anziché una crostata grande, si possono fare anche delle crostatine monoporzione tagliando la pasta brisée con un bicchiere e usando stampi da muffin.
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