#inetto
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Io parlo sempre molto, cioè pronuncio molte parole, e non mi riesce mai niente.
E perché dico una quantità di parole e non mi riesce mai niente?
Ma perché non so parlare.
Fedor Dostoevskij, I demoni
#fedor dostoevskij#i demoni#parlare#inetto#inettitudine#incapace#incapacità#citazione libro#citazione#libro#letteratura#solitudine#dolore#vita#relazione#comunicazione#comunicare#esprimere#letteratura russa
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nonostante tutto vivrai
nei ricordi che si sgretolano,
come briciole di roccia,
giorno dopo giorno;
proverò questi sentimenti,
e vivrò di tale affanno
se questa è dunque la mia condanna…
vorrei non esser nato poeta,
avrei non voluto vivere di malattia
di questo immortale sentimento;
e sulla tua tomba vuota,
senza il tuo nome inciso,
io mi ci rammento.
#letteratura italiana#nostalgia#poemi#filosofia#chopin#ricordo#tomba#eternità#amore#amore non corrisposto#amore non ricambiato#ugo foscolo#giacomo leopardi#inetto#inettitudine#poeta#italia#dolore#sofferenza#morte#vita#sepolcro#ancora#poesia#poesia italiana#ispirazione#condanna#the matrix#soren kierkegaard#arthur schopenhauer
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Noi non viviamo una democrazia, ma una gerontocrazia da oltre vent'anni: una raffica di cattive scelte politiche hanno distrutto diritti sociali e lavorativi, un tempo presenti, con il sostegno di anziani arroganti, solo egoisti, e Millennial bimbiminkia: una generazione anni Ottanta inetta, cresciuta totalmente spesata dalla famiglia, a oltranza - anche quando ha una propria famiglia.
#democrazia#gerontocrazia#ventennio#cattivo#scelta#politica#diritti#sociale#civile#anziani#anziani arroganti#egoisti#millennial#bimbiminkia#generazione#ottanta#anni ottanta#inetto#spesato#famiglia di origine
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INDOVINATE CHI DOPO LETTERALMENTE MESI HA PASSATO IL REFERAGGIO (anche il ri-check del referee infame per te solo le lame) E VEDRÀ IL PROPRIO ARTICOLO (fr🏧 ingiustamente bloccato in fase di referaggio) PUBBLICATO?
SÌ.
#mio dio è come liberarsi di un fantasma#io come negli episodi delle prime stagioni di supernatural in cui ancora si andava a dar fuoco ai cadaveri per liberarsi degli spiriti#(visto che sono giorni di grande revival lol)#also incredibile come i momenti in cui sono più turbata in senso lgbt siano quelli in cui ricevo una conferma lavorativa#e questo è il mio più grande fantasma che mi infesta: lo scollamento tra soddisfazioni circa lavorative e lato squisitamente personale#come a ricordarmi che non potrò mai avere entrambi!!! e che devo seppellirmi in questo personaggio iper competente ma umanamente inetto!!!!!#lol lmao even ma in tanto libiamo perché è una bella notizia#psicanalisi a parte
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it's so sad that i cannot find most people interesting because when i talk to them i feel like we totally miss connection. there're a lot of people that talk to me only to have their turn to talk about themselves, i hate when people repeat things they have already told me three times, because i easily remember everything someone tells me about themselves. i still remember how one of my ex classmates (that's from more than a year ago) didnt like mushrooms or the typical south italy family drama a girl i know told me. i wish people could remember about me a little more and i wish i could feel connected a little bit more.
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Le 3 i del capitone: Inadeguato, ignorante, inetto.
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quando svevo ha scritto la coscienza di zeno probabilmente stava pensando a me: cinico, sarcastico, senza talento, inetto alla vita, sono io
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🎯
Un ego distorto facilmente può incarnare il male, poiché segue solo il proprio tornaconto. Tuttavia sarà sempre un ego, quindi dotato di volontà, perseveranza e autonomia. Ovvero di una direzione.
Un idiota (colui che è privo di ego) non possiede nessuna di queste qualità, ma di solito le invidia o le vuole buttare giù. Non riuscendoci poiché non è in grado di governare se stesso, ricopre il ruolo di inetto, di vittimista o di bugiardo (si finge chi non è).
Questo fa di lui un pericolo ambulante privo di logica, chiarezza e responsabilità, perché vive senza spirito critico, non possiede una struttura interna fissa, non ha una direzione e peggio ancora, è convinto di averla.
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T.me
#citazioni#ego#zombie#società#società malata#svegliatevi#personalità#maschere#discernimento#lavori su di sé#consapevolezza#aprite gli occhi#manipolazioni#sistema#illusioni#invidia#mondo marcio#responsabilità#conosci te stesso#se o sé#crescita personale#crescita interiore#cattiveria#male
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la disperazione che a volte nasce in me in seguito ad un confronto con qualcuno, anche indiretto mi fa sentire insulso, ancor di più perché butto il tempo e non esiste nessun elogio dell'ozio, dell'anticapitalismo, del risposo per la salute fisica e me mentale che c'entri. mi sento solo in balia della corrente, incapace di virare anche solo di qualche grado, un inetto.
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La dolce vita: Il punto più alto il punto più fragile.
Oui, Je suis content! È il 1960, Marcello vive uno dei momenti più belli della sua vita di attore e di uomo, inizia cosi, la sua "dolce vita". Tutto scorre veloce, il successo gli piomba addosso e d'improvviso, si ritrova ad essere riconosciuto come il latin lover di fama mondiale, l'attore simbolo italiano da mettere in vetrina. In questo vortice di successo, l'uomo viveva il punto più alto e il punto più fragile della sua vita, Marcello riscopre le sue più tangibili inettitudini e debolezze, ritrovandosi per un momento smarrito, in uno status di felicità incosciente. Vive lo spericolato viaggio di una crisi personale che mette alla prova, la conoscenza il perdono e l'accettazione del suo essere uomo virtuoso, inetto, umano, fragile. Lui, fino ad allora, sentiva di essere in qualche modo sbagliato. Eppure, quella dolce vita la accoglie, complice in causa Federico, che riscopre amico, confidente, complice, anima affine. Fino a quel momento, Marcello non sapeva che nome dare alla filia, alla felice libertà di sentirsi se stesso, senza quel retrogusto amaro del senso di colpa. Federico lo guida, lo ascolta e lo comprende. Gli dice che guardarsi come dentro uno specchio può far certamente paura ma, può essere capace di raccontarti bellezza. Marcello lo ascolta, cresce, evolve, si conosce. È il 1960 e per lui, è un nuovo battesimo. Dal punto più alto lui, ha capito che tanto valeva essere, e che il giusto rifugio dal punto più fragile sarebbe stata la cura della comprensione. Da quel momento tutto ha avuto un sapore diverso, sebbene un uomo non possa conoscersi mai abbastanza, Marcello ha capito di essere solo un uomo libero alla ricerca di se stesso, con la giusta cinica comprensione, con il piu adeguato spirito critico che lo contraddistingueva.
#marcello mastroianni#best actor#movies#original photographers#federico fellini#mastroianni marcello gif#latin lover#moviegifs#telefonamitra20anni#film photography#cinemalover#cinemaitaliano#mastroianni#marcellomastroianni#telefonami tra vent'anni
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Due giorni dopo l’arrivo a Roma, Leopardi testimoniò a Carlo il profondo trauma che l’aveva colpito. A Recanati era abituato a vivere dentro di sé, e conosceva quasi soltanto un’esistenza interiore. A Roma, la necessità di vivere al di fuori di sé, di parlare con gli altri, di avere consuetudini come gli altri, esposto ogni minuto all’aria del mondo, lo rendeva «stupido, inetto, morto internamente». Non esisteva più. Considerava la sua vita, il suo bene, il suo male come «vita, bene, male altrui». E non riusciva nemmeno a vivere una vita esterna: non era più buono a niente, non sperava più in niente, voleva parlare e non sapeva cosa dire; era diventato «una statua». Provava una profondissima malinconia: nulla gli dava piacere, sia preveduto sia improvviso, sia turbolento, sia pacifico; mai una goccia di piacere scendeva sulla sua anima. Nella grande città si sentiva disperatamente solo. Aveva bisogno «d’amore, amore, amore, fuoco, entusiasmo, vita», per bruciare e sciogliere la statua che era diventato.
— Pietro Citati. Leopardi
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Una rana nuota tranquilla in una pentola d’acqua fredda. Sotto la pentola c’è un fornello con il fuoco acceso e l’acqua comincia a intiepidirsi. La rana rimane lì, a godersi quel piacevole tepore. Ma la fiamma continua a scaldare l’acqua, la temperatura sale ancora e la rana, seppure stia iniziando a soffrire il caldo, non si muove, non scappa. Quando la temperatura è ormai diventata insostenibile la rana non ha più le forze per saltare via, salvarsi, ed è destinata a morire bollita.
Marta Aidala, La strangera
#marta aidala#la strangera#accomodarsi#accontentarsi#bloccato#bloccata#vittima#incapace#rana bollita#inerme#inetto#inettitudine#vigliacco#vigliaccheria
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cioè io che arrivo in terapia e faccio hahaha ho sognato fedez che ride ma perché quel regazzino inetto che non sa gestire una rottura e la terapeuta che mi fa ok alessandra e mi saprebbe dire se queste sono le stesse cose che pensa di sé vabbe anna come ti permetti (sì)
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“ L’instabilità di Delo, l’isola galleggiante nella quale Latona generò ai piedi di un palmizio i due bambini avuti da Giove, spiega il carattere di Apollo e quello di sua sorella Diana. Bisognerebbe studiare il carattere di coloro che sono nati su una nave: mi maraviglierebbe assai che costoro non avessero un carattere apollineo. Apollo è il più fatuo degli dei olimpii, il più vanesio, il meno significante. Gli Apolli abbondano tra noi. Basta guardarsi attorno: uomini di bella prestanza, con occhi a mandorla e aperti come finestre (ossia che non vedono né di dentro né di fuori), larghi di spalle, stretti di vita, bellissimi e di una inutilità perfetta. Naturalmente non posso fare nomi. Gli altri dei esercitano chi delle professioni, chi come Vulcano pratica addirittura un mestiere. Apollo, questo bellimbusto ingombrante e inetto a ogni occupazione seria, fu fatto musagete non sapendosi che altro fare di lui, cioè a dire conduttore delle muse, una carica che qualunque uomo fornito di un minimo di dignità avrebbe rifiutato con sdegno. Apollo oltre a ciò è il fugatore di tenebre, l’apportatore di luce, il sole in persona. Ma chi assicura che la luce è migliore delle tenebre? Al buio io penso meglio. Viene da Apollo la mania della solarità e quell'aggettivo « solare » che ha l’aria di dire tanto e in verità non dice niente. Rappresentanti di Apollo in poesia sono Giorgio Byron, Shelley, Gabriele D’Annunzio. Pensando alla inutilità di certa luce, si ha voglia di scendere in cantina. Per riabilitare la luce e salvarla dalle troppo vicine compromissioni, Nietzsche inventò l’« oscurità » della luce e che il meriggio è più profondo della mezzanotte. Malgrado ciò, il suo Zarathustra, stretto parente di Apollo, è uno dei personaggi più goffi e mal riusciti della letteratura universale. Vogliamo dire la verità? Apollo è il dio dell’estetismo. Quanto al mondo è più inconsistente, più retorico, più isterico, lo ha eletto suo dio. Noi siamo per il serpente Pitone. La rappresentazione plastica riflette questo carattere di Apollo, superficiale e privo di consistenza. L’Apollo cosiddetto del Belvedere, è il ritratto di un giocatore di golf. “
Alberto Savinio, Nuova enciclopedia, Adelphi (collana Biblioteca, n° 70), 1ª edizione 1977. [Libro elettronico]
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La soddisfazione più appagante che questa sua insistenza nella scorrettezza,non fa altro che rafforzare il convincimento di quanto sia inetto nel suo mestiere
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Messo per iscritto, è ciò che chiameremo un pensiero. Eppure è proprio allora che bisognerebbe portarlo avanti, ma non ci sono più appigli. Abissi di nescienza lo fiancheggiano, lo precedono, lo seguono. Inestricabili contraddizioni, insormontabili incertezze, insomma una totale impotenza. Se insistiamo, abissi di nulla. Universi-nulla. Non c’è un solo pensiero che, portato avanti, non arrivi al «nulla». Allora, stremato, inetto, come un gesso nero su una lavagna nera, non può produrre nulla, fare nulla. L’universo impensabile si difende. Ancora molto, molto, molto poco di ciò che è, è pensabile.
Henri Michaux, da Passaggi 1937-1963 - Traduzione di Bona de Mandiargues, Ivos Margoni
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