#indirizzi
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totheecore · 5 months ago
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i'm going to murder whoever made this exchell spreadsheet
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l1beramente · 5 months ago
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“Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi se, non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle:
- Ti aspettavo.
Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo d’inchiostro blu si prenderà gli anni – i giorni, gli istanti – che quell’uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell’uomo:
- Tu sei matto.
E per sempre lo amerà.”
Alessandro Baricco, Oceano Mare.
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ilpianistasultetto · 5 months ago
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Il ministro Sangiuliano ha detto che: "Colombo circumnavigava la terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei", Io, sinceramente, date precise ne ricordo poche ma sapevo che Galileo Galilei era post Colombo e ho la scusante di non fare il ministro della Cultura. Siamo all''ennesima sciocchezza detta da Sangiuliano. Vero che un ministro deve dare indirizzi non deve essere per forza un sapientino, ma allora contieniti, parla poco, glissa, vai sottotraccia. E' invece no! Questo si sente il primo della classe. Eppure la Meloni era stata chiara: "Con me basta con l'appartenenza politica come ci ha abituato la sx, adesso e' il tempo del merito". Nando, er fruttarolo del mercato tuscolano avrebbe detto: "me cojoni !!".
Questo governo sceglie ministri e sottosegretari come i fratell Vanzina scelgono gli attori protagonisti per i loro film. Devi essere un comico d'avanspettacolo, altrimenti non ti prendono. Lollobrigida? No, dai, non l'ho neanche nominato.. @ilpianistasultetto
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abr · 20 days ago
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Se amministri e somministri la legge, eserciti il potere giudiziario: sei un magistrato.
Se in più interpreti la legge, ti prendi potere legislativo: sei un magistrato italico.
Se inoltre la legge la applichi, la gestisci, la modifichi in corsa, la indirizzi ad personam, ti prendi anche il potere esecutivo: sei un magistrato di Magistratura Democratica.
MD chiude il cerchio comunista: il Potere totale completo non separato quindi assoluto, oltre che irresponsabile, (non al Partito, come ancora credono allocchi toscoemiliani, ma) all'Apparato Burocratico.
Ma quale Orwell, qua siamo a Kafka.
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kon-igi · 1 year ago
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LE 10 LEGGI DELL'INTERNET feat. KON-IGI
Su richiesta di @der-papero
Se non le strizzi le guance, non controlli la sua carta d'identità e non la vedi accedere al suo profilo, la persona che hai conosciuto su internet non è mai veramente chi dice di essere.
Per quanto tu possa essere un abile e intelligente navigatore che Neo scansati, internet ha per te almeno un'inculata nella quale cadrai a pie' pari col sorriso sulle labbra. Almeno una.
La necessità di reperire la giusta informazione su internet con urgenza è inversamente proporzionale alla quantità di tempo a disposizione e direttamente proporzionale al numero di persone che ti impallano lo schermo di notifiche a raffica.
Non condividere informazioni personali su internet tipo il nome e l'indirizzo di casa. A nessuno interessa stalkerare te che ti ingozzi in mutande davanti al frigorifero o la letteria strabordante del gatto.
Se su internet hai più profili con nomi diversi e molesti gli altri, considera che il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ha un capitolo dedicato a te.
Se vai su internet per trombare, ricorda la regola n.1
Non si fanno le diagnosi mediche su internet. Bisogna rivolgersi ai dottori in carne e ossa e magari scoprire che sono dei coglioni incompetenti tanto quanto gli utenti di internet.
Se su internet un piccione ti sta cagando sulla scacchiera e non hai un fucile a pallini, non giocare a scacchi.
Se scrivi ancora www nella barra degli indirizzi hai la cicca al culo e se ci metti pure http:// la togli e la fumi.
Internet è come la storia del Lupo Bianco e del Lupo Nero dentro di te. Vedi di dar da mangiare all'internet giusto.
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canesenzafissadimora · 1 month ago
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Fra te e me,
che pure abitiamo ai vecchi indirizzi
si allunga la distanza.
È la tua casa o la mia
che se ne va all’indietro
o i nostri passi viaggiano più lenti?
Gli anni, di certo, si portano avanti.
Nel frattempo? Ti scrivo,
soprattutto se piove.
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cecilia iacopetti
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byronnight2 · 9 months ago
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Febbraio 2024.
Dicono che si torna sempre dove siamo stati felici...
Ed io sono di nuovo al mio vecchio lycée des beaux-arts. Guardami...ho di nuovo 16anni.
I sogni sono ancora quelli.
Eppure tutto è cambiato. Il liceo ha inglobato nuovi indirizzi di studio,il nome ha perso quell'altisonante riverbero che lo ammantava. Era il liceo delle arti e dei liberi pensatori. Ora è omologato al resto. Si occupa soltanto di arte. Anche se,ai miei occhi,quel "soltanto" è un insulto.
Ed io vivo Parigi,con lo stesso disperato ardore di sempre.
Perché quí il sangue si incendia di emozioni e ricordi...
So long.
#parigi
#byronnightisback
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der-papero · 2 months ago
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Buondì Papero!
Ho dato un'occhiata, per curiosità, ai dispositivi connessi alla mia rete domestica... e mi son reso conto che è un gran casino!! Tra TV, domotica, elettrodomestici e - ovviamente - PC e cellulari è diventata una giungla!
Vale la pena mettersi li a fare ordine? Tipo rinominare i vari dispositivi, assegnare ip statici, ecc ecc
Hai qualche vecchio post, blog, guida da suggerire sul tema?
Grazie mille e buona giornata! :)
Ciao!
Che intendi per "gran casino"? Hai problemi di raggiungibilità tra i vari dispositivi? O forse non sai come raggiungere il dispositivo X?
Dubito fortemente che in una LAN come la tua tu abbia problemi di comunicazione (e, se li hai, non dipendono comunque dal casino di cui parli), con tutta probabilità ti riferisci al fatto che non sai come arrivare al dispositivo B, ovvero quale è il suo indirizzo.
Non sono contrario all'idea di passare agli indirizzi statici, ma senza un motivo aggiuntivo che va al di là della raggiungibilità non vedo alcun vantaggio pratico, meglio dare nomi simbolici che non fai fatica a ricordare ai vari dispositivi e usi quelli, lasciando al tuo DHCP fare il resto.
In generale i dispositivi comunicano il proprio nome al DHCP e poi il tuo DNS interno usa quello per costruirsi la mappa, ma, nei casi in cui il dispositivo non abbia questa capacità, dovresti comunque dal router poter associare ai vari MAC un nome simbolico.
Poi, alla peggio, puoi usare gli statici, eh, ma non lo farei per tutti i dispositivi, solo per quelli che ti interessa raggiungere abitualmente, puoi configurare il tuo DHCP per riservare una fetta della rete in modo dinamico, e lasciare solo alcuni di questi su indirizzi IP fissi al di fuori di questa fetta. Se questo ti aiuta a percepire la tua rete come meno "incasinata", ben venga :) ma è solo una tua convenzione, alle macchine non gliene frega niente, assunto che la configurazione sia corretta.
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scogito · 11 months ago
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A quanto pare i Lievitati dolce di Natale di Cracco prenotati un mese fa, non stanno arrivando a casa o raggiungono quella sbagliata. I corrieri consegnano in regioni e indirizzi errati, i pacchi spariscono, i clienti si incazzano, i cani ululano. Arrivano Pandori mai ordinati, DHL non risponde e le persone si contattano tra loro per spedizioni scambiate.
Qualcuno non mangerà il suo panettone e qualcun altro se ne troverà sotto l'albero uno di quasi 40 euro senza averlo mai acquistato.
Non prendetevela gente, sono le magie del Natale.
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aurevoirmonty · 6 months ago
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"Pour le fascisme, c'est l'Etat qui donne forme et conscience à la nation. Mais l'Etat, à son tour, n'est pas une entité abstraite et impersonnelle : selon l'idée fasciste, l'Etat est lui aussi l'instrument d'une élite politique, des meilleurs éléments de la «nation»."
Julius Evola, Indirizzi per una educazione razziale (1941)
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dinonfissatoaffetto · 3 months ago
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L' abbracciai forte, Molly, con tutto il coraggio che ancora avevo nella carcassa. Provavo una gran pena, autentica, per una volta, per me, per lei, per tutti gli uomini.
E’ forse questo che cerchiamo, nient'altro che questo, provare la più gran pena possibile, per essere noi stessi almeno una volta, prima di morire.
Sono passati lunghi anni da quella partenza e poi ancora anni.
Ho scritto sovente a Detroit, a tutti gli indirizzi che mi ricordavo, a tutti quelli che potevano conoscerla, seguirla, Molly. Non ho mai ricevuto risposta. Il casino adesso è chiuso, è tutto quello che ho potuto sapere.
Buona, ammirevole, Molly. Vorrei che lei sapesse, se ancora mi può leggere da qualche parte, in qualche posto che non conosco, che l’amo ancora e sempre, a modo mio, che non sono cambiato per lei e che se vuole può raggiungermi, per dividere il mio pane e il mio destino furtivo. E se non è più bella, ebbene, tanto peggio! Ho conservato tanta della sua bellezza così calda, così viva, dentro di me, che ne ho ancora per tutti e due, per vent’anni almeno, il tempo di arrivare alla fine.
C’è voluta proprio della follia per lasciarla, della specie più brutta e fredda! In ogni caso ho conservato la mia anima fino a oggi e se la morte domani dovesse arrivare, non sarei mai, ne sono certo, così freddo, cinico e volgare come tutti gli altri, per quel po’ di gentilezza e di sogno che Molly mi ha regalato in pochi mesi d’America.
- Louis-Ferdinand Céline, da Viaggio al termine della notte
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fashionbooksmilano · 9 months ago
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Il Gentleman
Il manuale dell'eleganza maschile
Bernhard Roetzel
Art Director Peter Feierabend, Foto Günter Beer
Könemann, Köln 1999, 360 pagine, 22x26cm, ISBN 3-8290-3562-4
euro 32,00
email if you want to buy [email protected]
La barba, i capelli, la biancheria intima, la camicia, la cravatta, l'abito, giacche classiche e sportive, la scarpa, cappotti e giacconi, il cappello, gli accessori, la maglieria, per lo sport, abbigliamento da cerimonia, abbigliamento da casa, la cura del guardaroba.
Il libro rivela i segreti delle icone dello stile maschile, dell'arte di abbinare motivi e materiali classici, tessuti e colori, ed è ricco di suggerimenti, curiosità, aneddoti e indirizzi utili. Dalla cravatta alle scarpe, dai boxer allo smoking: tutto ciò di cui l'uomo necessita per la cura e l'eleganza personale viene qui raccolto e spiegato in maniera esaustiva, con l'ausilio di un ricco apparato di immagini.
11/02/24
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abr · 7 months ago
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In Italia il numero medio di figli per donna nel 2023 è stato di 1,20, una media tra 1.18 delle italiane e 1,87 delle straniere (coi sigg. Egonu vari che contano come italiani, ndr.) Quindici anni fa il tasso di fecondità era circa 1,4 per le italiane e 2,5 per le immigrate.
In Danimarca lo scorso anno è accaduto qualcosa di inusuale: per la prima volta le donne immigrate da paesi “non occidentali” hanno avuto meno figli delle danesi, 1,4 contro 1,6.
Rispetto a 30 anni prima il calo per le straniere è stato superiore al 50%. (...) Anche le donne di origine straniera, cioè, vogliono ricevere un’istruzione adeguata, entrare nel mercato del lavoro, sposarsi solo quando è il momento. (...) Ovviamente ci sono una serie di concause ma (...) la spiegazione dell’adeguamento agli stili di vita occidentali è quella che riscuote più consensi ed è interpretata come una vicenda di successo.
Questa trasformazione culturale, in Danimarca, si è però manifestata anche in virtù di precisi indirizzi politici. Nel 2002, ad esempio, è stata introdotta una norma per limitare i matrimoni a scopo di ricongiungimento, consentendo le nozze tra residenti e stranieri solo ad aspiranti coniugi con almeno 24 anni di età (...). (Oltre ad altre leggi sui sussidi che) hanno aumentato l’occupazione femminile (delle migranti) ma hanno ridotto il tempo per dedicarsi ai figli.
Il caso danese è emblematico perché delinea bene i contorni di un paradosso che emerge nei contesti sviluppati. Da un lato la nascita di figli dovrebbe risultare agevolata da scenari in cui sono effettivamente disponibili servizi di cura, misure che favoriscono la conciliazione tra famiglia e lavoro per entrambi i genitori, alti tassi di occupazione maschili e femminili, buoni sostegni. Dall’altro invece, (dove ciò accade davvero come in Danimarca) e nonostante un welfare familiare considerato tra i più evoluti, sono soprattutto le donne appartenenti ai gruppi a basso reddito, e con istruzione inferiore a decidere di avere meno figli (...).
via https://www.avvenire.it/mondo/pagine/le-donne-immigrate-hanno-meno-figli-delle-danesi
Avvenire evidenzia un aspetto non noto e molto interessante, Fallisce però la diagnosi: del resto é house organ del clero decotto, collaborazionista e rassegnato al (quindi agevolatore del) cupio dissolvi Occidentale.
Il tema vero qui evidenziato è il crollo del cardine accoglione: ma quali lavori (ciulare) che i nostri non voglion più fare, ma quali pensioni ci pagheranno; di più, chi li porta qui perché costan poco, sappia che i costi sociali di codesti saran costantemente crescenti.
In Danimarca si vede bene: più benessere (relativo) e servizi sociali per i povery, più questi fan come mediomen e arricchity: meno figli (mentre i veri ricchy ne fan sempre) e non viceversa (1,6 é meglio che 1,2 nostrano ma sta sempre sotto il tasso naturale di sostituzione). Si adeguano al finto edonishmo in realtà livore, incazzatura, passività aggressiva, ignoranza priva di speranza quindi perdente.
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passaggioalboscoedizioni · 7 months ago
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Francesco Perizzolo
RUNE: ORIGINE, MITO E COMUNITÀ
Analisi e indirizzi archetipici per il Fare Sacro
Prefazione di Carlomanno Adinolfi
Considerazioni finali di Andrea Anselmo
Postazione di Alberto Brandi
La tradizione è l’Origine che ritorna sempre, in forme diverse, di ciclo in ciclo. I princìpi costitutivi del cosmo, cioè del Sacro, si manifestano dal piano metafisico a quello fisico, attraverso tutte le dimensioni: il filo conduttore è la Coscienza, la quale è continua lungo lo svolgersi dei cicli.
Gli archetipi costitutivi del cosmo sono ciclicamente celati e manifestati: le ventiquattro rune antiche ne sono la rappresentazione simbolica. Ciascuna runa convoglia un significato che non è univoco e nemmeno binario, e che – anzi – è una sorta di sfera semantica: messi insieme, tutti e ventiquattro questi elementi descrivono il Sacro costitutivo e ordinatore cosmico.
Come l’universo si contrae ed espande continuamente, essi non muoiono né si estinguono: ad ogni contrazione vengono celati, per poi essere riscoperti alla successiva espansione. È il Mito, radicato nell’Origine, a raccontare il Sacro e le sue manifestazioni ricorrenti.
Dopo aver indagato con i primi due testi le rune alla luce del sistema Uthark, della Vǫluspá e del Poema Runico Anglosassone, questo terzo capitolo procede attraverso poemi e testi mitologici alla ricerca degli elementi sacri e fondanti la comunità radicata della Gens/Kinþiz.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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kon-igi · 1 year ago
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MEMINISSE IUVABIT
Tutte le volte che vedo una spy story con il Jason Bourne/Jack Ryan/Ethan Hunt di turno che riesce sempre a ricordare ogni istruzione dettagliata e agire tempestivamente, mi parte il daydreaming alla JD di Scrubs
Caposezione IMF (Impossible Mission Force): Questo, Agente Kon-igi, è il numero di telefono che devi chiamare affinché il nostro infiltrato scateni un attacco DoS e sovraccarichi i server di controllo dell'apertura silos di tutti i missili da crociera con testata nucleare. Memorizzalo e poi distruggi il biglietto.
Io, 30 secondi prima del lancio: Signora, signora! SI CALMI! Ma per registro delle opposizioni intende la lista degli indirizzi IP dei missili? Come non vuole cambiare gestore del gas?! No, non le sto vendendo nulla... deve solo bloccare i missili! Chi è Rocco? No, aspetti... non vada a chiamare suo figlio! I MISSILI! BLOCCHI I MISSILI!
Io lo so che un giorno pagherò a caro prezzo la mia totale incapacità a ricordare qualcosa che non mi sia preventivamente scritto a penna sul polso :(
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moonyvali · 1 year ago
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LA MALATTIA TERMINALE
"Sta muovendo qualche onda l'esclusione del fisico Carlo Rovelli dalla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, cui era stato precedentemente invitato. La colpa di Rovelli è stata quella di contestare – peraltro in modo argomentato - le scelte del governo rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina.
Avendo fatto parte Rovelli fino a ieri del novero degli “accreditati” dal sistema mediatico, questa volta si è inarcato persino qualche sopracciglio nella borghesia semicolta, nei lettori di corriererepubblica e fauna affine. Purtroppo a quest’influente fascia della popolazione sfugge del tutto la gravità di ciò che accade da tempo, come un andamento sotterraneo, continuo, capillare.
C'è una linea rossa continua che si dipana nella gestione dell’opinione pubblica occidentale da anni e che ha subito un’accelerazione dal 2020. È una linea che si lascia vedere in superficie solo talora, come nella persecuzione di Assange (o Manning, o Snowden, ecc.) fino a censure minori, come quella assurta oggi agli onori delle cronache. Il senso profondo di questo movimento sotterraneo è chiarissimo: perseguimento della verità e gestione del discorso pubblico in occidente sono oramai indirizzi incompatibili.
A Rovelli viene imputato qualcosa di imperdonabile, ovvero di aver tradito l’appartenenza alla cerchia degli onorati dalle élite di potere, mettendole in imbarazzo. Questo non può e non deve accadere. Oggi il discorso pubblico ha il permesso di oscillare tra due poli, a un estremo la polemicuzza innocua e autoestinguentesi sull’orsa o la nutria di turno, all’altro i rifornimenti di munizioni alla linea dettata dal capo, cioè dalla catena di comando a guida americana dietro al cui carro - sempre meno trionfale - siamo legati.
Per le verità più pesanti e pericolose vige l’ordine di distruzione, come evidenziato dal caso di Assange la cui vita è stata distrutta per segnare un esempio e un ammonimento a qualunque altro soggetto eventualmente incline alla parresia. Per le insubordinazioni minori (tipo Rovelli, Orsini, ecc.) basta la caduta in disgrazia presso i cortigiani, che si riverbera in censure, piccoli ricatti silenti, e poi in discredito, blocchi di carriera, ecc.
Tutto ciò si condensa in una sola fondamentale lezione, una lezione implicita che il nostro intero sistema di formazione delle menti, giornali, televisioni, scuole, università, ecc. consapevolmente o inconsapevolmente implementa: “Tutto ciò che è discorso pubblico è essenzialmente falso.”
Questa è la lezione che i giovani ricevono precocemente e da cui traggono tutte le conseguenze del caso, in termini di disimpegno e abulia. A tale lezione si sottrae solo in parte qualche parte della popolazione meno giovane, in cui si agita ancora l’illusione di aspirazioni passate (“partecipazione”, “democrazia”, ecc.).
La “realtà” in cui ci troviamo a nuotare funziona però secondo il seguente ferreo sillogismo:
1) Tutto ciò che abbiamo in comune gli uni con gli altri come cittadini, come demos è il discorso pubblico mediaticamente nutrito;
2) Ma quel discorso pubblico è oggi puramente e semplicemente menzognero (o schiettamente falso, o composto di frammenti di verità ben selezionati, funzionali a creare uno desiderato effetto emotivo);
3) Perciò non c'è più nessun possibile demos, nessun possibile discorso pubblico, e dunque nessuna leva perché un’azione collettiva possa cambiare alcunché. Mettetevi il cuore in pace, si salvi da solo chi può.
In questa cornice peraltro si staglia per interesse l’atteggiamento dei superdiffusori di menzogne certificate, dei mammasantissima dell’informazione e del potere, attivissimi nel denunciare ogni eterodossia sgradita come “fake news”. E così ci troviamo di fronte allo spettacolo insieme comico e ripugnante dove i comandanti di corazzate dell’informazione chiedono il perentorio affondamento di canotti social per non aver benedetto abbastanza l’altruismo di Big Pharma, o per essere stati teneri con Putin, o per non aver rispettato l’ultimo catechismo politicamente corretto, e così via.
Viviamo in un mondo in cui la menzogna strumentale è oramai la forma dominante della verbalizzazione di interesse pubblico.
C'è chi vi reagisce con mero disimpegno rassegnato; chi si chiude angosciato nella propria stanza tipo hikikomori; chi cerca paradisi artificiali in pillole; chi accetta il gioco cercando di usarlo per tornaconti a breve termine (perché nessun altro orizzonte è disponibile); c'è chi cade in depressione; chi impazzisce; c'è chi ogni tanto spacca tutto per poi tornare a battere la testa contro il muro della propria cella; e c'è chi sviluppa quella forma particolare di pazzia che sta nel lottare disarmato contro i giganti sperando si rivelino mulini a vento.
Sul fondo fluisce la corrente della storia dove il nostro vascello occidentale ha preso un ramo digradante e con inerzia irreversibile accelera verso la cascata. Una volta che la parola pubblica ha perduto la propria capacità di veicolare verità, ridarvi peso è impossibile. Ogni ulteriore parola spesa per correggere le falsità del passato, se raggiunge la sfera pubblica viene per ciò stesso percepita come debole, logora, impotente. La società che abbiamo apparecchiato è una società senza verità e togliere la verità al mondo sociale significa condannarlo ad una malattia terminale. Quanto dureranno gli scricchiolii, quanto la caduta di intonaci, quanto le infiltrazioni d’acqua, quanto resisteranno ancora gli spazi abitabili sempre più ristretti, questo non è facile prevedere, ma un mondo senza verità è un mondo senza logos, e non può che sfociare in quella dimensione dove le parole sono superflue perché violenza e morte ne hanno preso il posto."
Andrea Zhok
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