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#incontro di civiltà
gregor-samsung · 6 months
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“ Sono anni molto violenti a Firenze. La città è percorsa da bande di fascisti terribili, duri e fanatici, riuniti in squadracce dai nomi paurosi. Una su tutti, ‘La Disperata’, al cui soccorso arriva ogni tanto ‘La Disperatissima’, composta da squadristi di Perugia che si muovono anche fuori regione spingendosi a fare incursioni fin nelle Marche. Gentaccia pronta a usare bastone e olio di ricino senza alcuno scrupolo, teppisti, criminali come Amerigo Dumini, il capo degli squadristi che un paio di mesi dopo sequestrano e uccidono Matteotti (e che, ricorda Lussu ne La marcia su Roma, era solito presentarsi dicendo «Amerigo Dumini, nove omicidi»). Il professor Salvadori, per non mettere in pericolo la famiglia, obbedisce alla convocazione senza fare storie e va a piazza Mentana. Entra nel covo alle diciotto del primo aprile [1924] e ne esce a tarda sera, coperto di sangue e barcollante. Max, all’epoca sedicenne, che gli è andato appresso perché aveva delle lettere da impostare alla stazione e l’ha aspettato fuori, ha sentito tre brutti ceffi che ciondolano per la piazzetta dire alcune frasi inquietanti. «Occorre finirlo». «Già, ma chi l’ha comandato?» «L’ordine viene da Roma».
In quel momento Willy esce dal palazzo circondato da una dozzina di fascisti esagitati che brandiscono bastoni. Il padre, ammutolito, è coperto di sangue, e quando Max gli si fa incontro per sostenerlo e aiutarlo riceve la sua razione di botte: i picchiatori non hanno finito, la squadraccia li segue fin sul ponte Santa Trinita, vogliono buttare padre e figlio al fiume. I due si salvano solo grazie a una pattuglia di carabinieri che passa di lì per caso, e quando infine arrivano a casa a mezzanotte, malconci e umiliati, sebbene Cynthia mantenga calma e lucidità e Willy cerchi di minimizzare, lo shock è forte per tutti loro. Scrive Joyce in Portrait: “Tornarono tardi, e la scena è ancora nei miei occhi. Noi due donne (mia madre e io, mia sorella era in Svizzera), affacciate alla ringhiera del secondo piano, sulla scala a spirale da cui si vedeva l’atrio dell’entrata; e loro due che dall’atrio salivano i primi gradini, il viso rivolto in alto, verso di noi. Il viso di mio padre era irriconoscibile; sembrava allargato e appiattito, e in mezzo al sangue che gocciolava ancora sotto i capelli, si vedevano i tagli asimmetrici fatti con la punta dei pugnali: tre sulla fronte, due sulle guance, uno sul mento. Mio fratello aveva il viso tutto gonfio e un occhio che pareva una melanzana. «Non è niente, non è niente», diceva mio padre, cercando di sorridere con le labbra tumefatte. Capii in quel momento quanto ci volesse bene.” In quella sera drammatica che costituisce uno spartiacque nella storia della loro famiglia, Joyce fa tesoro dell’esempio dato dai genitori e dal fratello. Il padre che coraggiosamente cerca di sminuire la portata della violenza e il fratello che lo sostiene forniscono alla Joyce dodicenne «solidità, in quanto alle scelte da fare. Servì a pormi di fronte a ciò che è barbarie e a ciò che invece è civiltà». “
Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, Laterza (collana I Robinson / Letture), 2022¹; pp. 13-14.
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crazy-so-na-sega · 10 months
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che cos'era una chiesa cristiana?
si usavano già allora queste parole? Probabilmente si. Nelle lettere Paolo parla delle sue "chiese" - che per essere meno clericali potremmo chiamare semplicemente "gruppi". E "cristiana"? Anche. La parola è nata ad Antiochia, in Siria, dove Paolo ha cominciato la sua predicazione una decina d'anni dopo la morte di Gesù. Sotto la guida di Paolo si sono moltiplicate le conversioni e si sono cominciati a chiamare christianoí i seguaci di quel Christós che parecchi, a partire dalle autorità romane, consideravano un capo ribelle ancora in vita. Questa leggenda metropolitana ha cominciato a diffondersi e nel 41 è arrivata a Roma dove per tutta risposta l'imperatore Claudio ha emanato un decreto contro gli ebrei, accusati di provocare disordini in nome del loro leader Christós.
Roma, Antiochia e Alessandria erano le capitali del mondo, ma anche in una zona periferica dell'Impero come la Macedonia, dove viveva Luca, poche decine di persone in qualche città si consideravano la Chiesa di Cristo. Queste poche decine di persone non erano poveri pescatori incolti come nella Galilea delle origini, di cui non sapevano nulla, e nemmeno uomini di potere, ma piuttosto bottegai, artigiani, schiavi. Luca mette l'accento su alcune reclute di classe più elevata, soprattutto romane, ma Luca è un po' snob, portato al name-dropping, il tipo capace di precisare che Gesù non era soltanto figlio di Dio ma discendeva anche, da parte di madre, da un'ottima famiglia.
Alcuni erano ebrei ellenizzati, la maggior parte greci giudaizzanti, ma dopo il loro incontro con Paolo tutti, ebrei e greci, pensavano di aver aderito a una delle correnti più pure e autentiche della religione d'Israele, non a una fazione di dissidenti. Continuavano ad andare in Sinagoga, se non venivano accolti con eccessiva ostilità. L'ostilità si manifestava, ovviamente, laddove c'erano una vera sinagoga, una vera colonia ebraica e veri ebrei circoncisi. Non era il caso di Filippi, mentre era il caso di Tessalonica, dove Paolo è andato subito dopo. Quando il nuovo arrivato ha attratto a sé una parte dei loro fedeli, gli ebrei non l'hanno presa bene. Lo hanno denunciato alle autorità romane come fomentatore di disordini e lo hanno costretto a fuggire; la scena si è ripetuta a Berea, la città vicina. Che cosa potevano fare allora i convertiti di Paolo? O andare come prima in sinagoga, e vedersi in privato, senza richiamare l'attenzione, per mettere in pratica le istruzioni lasciate dal nuovo guru. O aprire un'altra sinagoga.
Ma davvero? Era così semplice? Facciamo un po' di fatica a crederlo. Pensiamo subito a scismi, eresie. Il fatto è che siamo abituati a vedere in ogni religione un fenomeno più o meno totalizzante, ma nell'antichità non era affatto così. Su questo punto, come su molti altri che riguardano la civiltà greco-romana, mi rifaccio a Paul Veyne, scrittore magnifico oltre che grande storico. Ora, dice Paul Veyne, nel mondo greco-romano i luoghi di culto erano piccole imprese private; il tempio di Isis di una città non aveva più rapporti con il tempio di Isis di un'altra città di quanti non ne abbiano, per esempio, due panifici. Uno straniero poteva dedicare un tempio a una divinità del proprio paese esattamente come oggi potrebbe aprire un ristorante etnico. Era il pubblico a deciderne il futuro, andandoci o no. Se arrivava un concorrente, al massimo poteva soffiare dei clienti al tempio - rimprovero che veniva mosso spesso a Paolo.
Già gli ebrei prendevano questi argomenti meno alla leggera dei pagani, ma sono stati i cristiani a creare un'organizzazione religiosa centralizzata, con la sua gerarchia, il suo Credo valido per tutti e i provvedimenti contro chi non si allineava. Nel periodo di cui parliamo questa invenzione era ancora ai suoi primi vagiti. Quello che cerco di descrivere somiglia, più che a una guerra di religione - gli antichi non sapevano nemmeno che cosa fosse -, a un fenomeno che si osserva spesso nelle scuole di yoga e di arti marziali, e di sicuro anche in altre realtà, ma io parlo di quella che conosco. Un allievo di livello avanzato decide di passare all'insegnamento e si porta dietro una parte dei condiscepoli. Il maestro ci rimane male, e lo fa più o meno vedere. Per amor di concordia alcuni allievi alternano i corsi dell'uno e dell'altro, e dicono che si trovano bene, che i due corsi si integrano. Dopo un po', la maggior parte fa una scelta.
-Emmanuel Carrère -Il Regno
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mucillo · 2 years
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Dis.di Dario Fo - 2010.
"Il Profugo" Marco Cinque
Ho venduto la mia storia
a uno scafista vestito di buio
lasciandomi dietro
una terra senza pace
Sono qui
inghiottito dentro un’oscurità sconosciuta
mentre percepisco il mare
venirmi incontro agli occhi
Sono qui, stordito
dall’assordare del motore
dagli spruzzi salati
dai pensieri che schizzano via come scintille
Sono qui, intirizzito
indifeso mentre accarezzo un sogno
col terrore
che si trasformi in incubo
Sono qui
in questa notte interminabile
lunga
più lunga di tutti i giorni della mia vita
Sono qui
dove tutto è riposto
in un orizzonte che non arriva mai
assieme a un ammasso di carne e speranza
Chissà, forse l’acqua che stiamo solcando
è fatta di lacrime piante da quelli come me
e forse è il nostro dolore
la sorgente che alimenta il mare che stiamo attraversando
Questi momenti stanno accadendo
dentro un tempo senza più tempo
dove le nostre vite sfrecciano via silenziose
conficcandosi nella più sordida assenza
Sono ancora qui
nonostante tutto, inseguito
dal riverbero del primo barlume
che mi chiama, mi chiama
come una madre chiama i suoi figli
Ma è troppo tardi, ormai
la mia strada
l’ha comprata uno scafista vestito di buio
che se ne sta lì, a poppa
tra me e il mio passato
Col primo bagliore
arriva anche un frammento di conforto
ma la luce vigliacca si accompagna di vento
e l’acqua adesso è veleno in tempesta
I corpi gridano, si aggrappano, scivolano
terrore e gorgoglii
inabissati tra flutti gelidi
infranti, su lingue taglienti di roccia
Questa terra che abbiamo sognato
sembra avere organizzato una festa
accogliendoci così
nel suo devastante abbraccio
E sono qui, superstite
in un luogo che puzza di civiltà
chiuso in questo campo di prigionia
che chiamano “centro di accoglienza”
L’esistenza di un profugo
è come una scatola cinese
esci da un inferno
per entrare in un altro
e in un altro, e in un altro ancora…
Sono fuggito dalla miseria
ho attraversato terre
mari, continenti
ho passato tutto questo
ma sono sempre qui
sempre qui, sempre qui…
convinto di non essermi mai mosso
Sì, sono sempre qui, accovacciato
con la testa stretta tra le mani
dondolandomi nella canzone degli addii:
“…ascolta le voci… ascolta le voci dal fondo del mare
non sono sirene cantare…”
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klimt7 · 1 year
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CI SONO REATI
E REATI
Chi tocca i bambini, muore
Riflessioni sulla nostra civiltà giuridica, raffrontata a quelle romane e greche.
Uno sguardo alla svolta violenta che è in corso nelle nostre società del 21° secolo.
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Chi tocca i bambini...
Come è successo in un parco giochi Francese, dove quattro bambini sono stati accoltellati... uno addirittura fin dentro al proprio passeggino.
Chi si macchia di questi abomini... Chi compie delitti di gravità inaudita come è accaduto di recente con l'assassinio di Giulia Tramontano.
Davanti ad assassinii di assurda crudeltà ed efferatezza come questi, io credo che sia necessario anche riconsiderare il valore "educativo" di un eventuale ripristino della Pena capitale.
Sì, sto proprio parlando della tanto vituperata " pena di morte ".
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Non tanto perchè credo che una Società debba vendicarsi sul singolo individuo ma proprio per comprendere umanamente, il valore intrinseco che alla pena di morte, attribuivano i Romani e perfino i Greci.
Non quindi come una vendetta della Società contro il singolo individuo ma come atto dovuto per educare tutti i restanti individui di una comunità a non uscire dai limiti di ciò che è "umano" e tollerabile.
E allora vediamolo da vicino il valore che le attribuivano i Romani, ( i Romani che, - ricordiamolo bene - sono riconosciuti unanimamente come creatori della civiltà giuridica, dalla quale si sono poi originati gli attuali Ordinamenti di nazioni come Francia, Spagna, Stati Uniti, Germania ed Italia).
Innanzitutto i Romani attribuivano un valore di "monito", di "pena esemplare" alla pena capitale, un valore quindi, perfino "educativo" erga omnnes, non tanto e non solo per chì la subiva sul proprio corpo, ma per tutti coloro che restavano ed erano chiamati ad "essere testimoni" di questo atto di giustizia.
Testimoni del fatto che un Ordinamento giuridico sancisca il massimo della pena: LA PENA DI MORTE, solo e soltanto in occasione di delitti di eccezionale brutalità ed efferatezza.
Quindi per i Romani ed i Greci vi era un valore di "dissuasione implicita" nella pena capitale da eseguirsi al contrario di ciò che avviene oggi negli USA,
non nel chiuso di un carcere ma proprio davanti alla collettività intera.
In piazza !
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Mi spiego: il valore della pena capitale era visto in prospettiva di ammonimento ed insegnamento a tutti gli altri componenti della società.
In termini ancora più terra terra...
"Se tu, caro Cittadino, ti macchierai di crimini contro la tua stessa Umanità, se tradirai completamente la tua natura di uomo, sai fin d'ora che andrai incontro automaticamente la tua morte civile e fisica, proprio come individuo.
CONDANNERAI A MORTE CERTA, TE STESSO, PERCHÈ HAI RINNEGATO CON QUEGLI ATTI EFFERATI LA TUA STESSA APPARTENENZA AL GENERE UMANO.
Eccolo il valore educativo della pena capitale, in ambito classico.
Rendere certo il tuo destino.
Togliere qualsiasi alibi o speranza di farla franca, come avviene attualmente nei nostri Ordinamenti, in cui, dopo il Delitto, gli Avvocati della Difesa si arrampicano sugli specchi, pur di inventarsi una improbabile "impunibilità" per vizio mentale, per "incapacità di intendere e di volere", o durante la successiva vita dell'imputato, per ottenere assurde e ingiustificabili riduzioni della pena, per buona condotta o per benefici quali permessi premio o misure restrittive diverse dal Carcere [ arresti domiciliari].
Tutte misure - a ben vedere - atte a trasformare la vera vittima del reato, chi ha trovato la morte, nell'unico e solo colpevole.
Colpevole in modo definitivo per essersi trovata lì in quel preciso momento. Al posto sbagliato nel momento sbagliato. Colpevole di non essersi potuta difendere.
Mentre all'assassino si garantiscono tutta una serie di scappatoie giuridiche, alla persona uccisa (spesso assassinata "per futili motivi") resta l'incontestabile ruolo di vittima definitiva.
Perchè una donna o un bambino, una volta soppressi, è chiaro che non saranno più in grado di ottenere misure a proprio favore.
Divengono dunque oltre che vittime, colpevoli due volte.
Per assurdo che possa apparire, questi sono "colpevoli " per essere stati assassinati in via definitiva, mentre il vero criminale potrà giocarsi una infinità di carte e mosse processuali, per ottenere ingiustificabili benefici, rispetto alla pena originaria sancita dai Giudici riuniti in una Corte.
Se vi fosse la Pena di Morte per pochi e ben individuabili reati contro la persona, invece, Vittima e Colpevole verrebbero riportate su un piano di assoluta parità.
Nessuna furberia. Nessuna strategia processuale, nessuna abilità del proprio Avvocato potrebbe temperare la durezza della pena ricevuta.
I Romani in realtà, vedevano molto più lontano di noi, miseri e confusi eredi, di tale civiltà.
La pena capitale, secondo loro, aveva un valore di monito e di dissuasione per tutti i potenziali individui che volessero ripetete quegli assassinii abominevoli.
La pena di morte rendeva certa e definitiva la sanzione che una società civile ritiene di erogare per delitti di abnorme efferatezza.
È come se una Società dicesse al singolo individuo: un delitto di questo tipo non lo posso tollerare, per cui non solo ti sopprimo, in quanto hai voluto rinunciare di proposito alla tua natura umana, ma la tua esecuzione servirà per educare altri mille potenziali assassini, che sapranno con immediatezza che macchiandosi di tali delitti, condanneranno sè stessi in modo definitivo.
In due parole, l'effetto finale della Pena di Morte è il seguente: tu se uccidi o abusi un bambino sai fin da subito il destino che ti attende: se ti metti in quelle condizioni sai fin da subito, che per te la pena sarà senza "SE" e senza "MA".
Ed anche questo sarebbe un invidiabile progresso verso quella CERTEZZA DELLA PENA, sempre sbandierata in occasione delle decine di presunte, "RIFORME DELLA GIUSTIZIA" sbandierate dai nostri attuali e patetici politici e governanti
Sono solo spunti di discussione, i miei, riflessioni relative al grado di imbarbarimento raggiunto dal nostro attuale contesto sociale. Pensieri che nascono dal prendere atto che non abbiamo attualmente i mezzi per fronteggiare "la svolta violenta" delle nostre società.
Un fenomeno tipico di questo 21°secolo.
Pensieri che riguardano quell'inferno a cui diamo vita tutti noi, per il semplice fatto di esistere e interagine con "gli altri".
"L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio."
ITALO CALVINO, Le città invisibili 
(Torino, Einaudi 1972).
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Letture collaterali:
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gcorvetti · 1 year
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Domenica di relax evoluzionistico.
Leggo una vignetta tratta da Dylan Dog (non so se è attendibile o contraffatta, non ho mai letto DD) che recita : "Le persone vogliono la vita eterna, ma non sanno cosa fare la Domenica", direi frase azzeccatissima soprattutto perché la maggior parte delle persone tra i 22 e i 60 anni (stima a occhio) questo giorno lo vivono col post sbronza del fine settimana, ne ho di ricordi belli quando potevo rilassarmi tra letto e divano e brutti quando lavoravo o dovevo suonare perché avevo una serata imminente, credetemi suonare la batteria in hanghover è terribile, anche la chitarra, diciamo che è terribile il post sbronza in generale qualsiasi cosa si faccia, ma oramai è un ricordo lontano visto che non bevo più da 3 anni e mezzo, non scendo nel merito del perché si ha questo stato che è legato fondamentalmente al fatto che l'alcol è una droga e quella sensazione di mal essere psicofisico è un'intossicazione. Fatta la premessa, oggi che è domenica volevo installare il nuovo firmware a Prusetta (la mia stampante 3D, Prusa Mini) ma ho finito l'olio per la lubrificazione delle parti e siccome è un pò che non stampo vorrei evitarmi sorprese, ho chiesto alla mia lei se me lo compra visto che fa un salto al centro commerciale sempre se lo trova, in alternativa aspetto domani e vado dal tizio che ripara del macchine da cucire, si uso quell'olio la che è il top. Quindi sposto semplicemente il tiro e rientro nella routine giornaliera musicale, ma stamane ho preso in mano il quaderno dei progetti, appunto musicali, e mi sono reso conto che stanno lievitando come l'impasto della pizza soprattutto in questo periodo dove la ricerca mi porta lontano dalla creazione, quindi se il mio cervello è d'accordo con me passeri a svilupparne uno, almeno uno. Lo so che sono un tutt'uno infatti era una frase simpatica per dire che spesso dico di fare una cosa che poi normalmente tralascio, sono un procrastinatore professionista oltre che seriale ma questo è un altro discorso. Ieri però mentre bevevo il te mi sono imbattuto in un video dal titolo quasi inquietante "L'uomo è un animale addomesticato", ovvio che l'ho visto, di cosa parla? Beh, il prof spiega che ci sono delle irregolarità nella nostra evoluzione e specifica con esempi effettivamente logici, beh non è complottismo becero da social per intenderci, infatti sembra che il suo libro abbia fatto breccia nella comunità scientifica e molti si stanno ponendo delle domande, come sempre vi posto il video alla fine che merita molto.
In effetti i punti che spiega lui sono delle incognite che avrebbero dovuto giocare a nostro sfavore nella nostra evoluzione Darwiniana, infatti il modello dello scienziato inglese si applica benissimo ad animali e piante ma non all'uomo, almeno non al 100%, il perché lo trovate nel video qua voglio scrivere sul titolo del video, siamo veramente addomesticati? Nell'ipotesi del prof Ragusa si capisce che in un qualche punto della nostra evoluzione ci siamo come messi dei paletti per interagire tra di noi ed evitare conflitti, cosa che sappiamo fa solo l'uomo e non gli altri animali. Lui stesso evita di inserire nel discorso un addomesticatore esterno, come potrebbe fare qualsiasi complottista parlando di alieni o civiltà superiori ecc ecc, quindi è una cosa tutta nostra, fatta da noi per venire incontro ad esigenze evoluzionistiche particolari, come d'altronde siamo noi umani "animali anomali". Però chiederei al prof : "Lei non pensa che questo addomesticamento evoluzionistico sia perpetuo nel tempo?" Se pensiamo al politically correct di adesso direi di si, una volta se ridevi dicendo ad un tizio, per esempio, "ahahha stai proprio bene senza capelli" lui si faceva una risata con te e prendeva parte al tuo scherzo, mi è capitato, se lo fai adesso il tizio in questione si va a suicidare. Sembra che nella nostra evoluzione, che molti scienziati affermano essersi fermata a molti millenni fa, l'interazione tra gli individui abbia modificato il nostro modo di pensare e di vivere per una pace comune. Poi penso che "SI" siamo addomesticati, se si pensa all'inquadramento che la società ci impone e se non lo fai sei messo al confino, ci auto schiavizziamo (Huxley docet) per il nostro bene, che poi a vederlo non è proprio questo gran bene, cerchiamo di essere affabili col prossimo anche quando la situazione è ruvida ecc ecc, cosa che gli animali non fanno, ma stando al prof ci sono svariati comportamenti nostri che gli animali assolutamente non fanno come ad esempio la guerra o modificare l'ambiente per le nostre esigenze. Questo discorso mi è sempre interessato da quando lessi la teoria dell'evoluzione Darwiniana, che per molti è una castroneria perché è complicata da capire ci vuole apertura mentale, cosa che per esempio la chiesa cattolica non ha per via del loro dogma che il mondo e tutto quello che c'è all'interno l'ha creato dio, mettiamo che è così, quanta vergogna proverebbe un così altissimo essere a vederci ora? Vi lascio con questa incognita e il video.
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ecologiaglobaleessena · 2 months
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Incontro con l’autentica Tradizione Essena
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in collaborazione con Il COLLEGIO FILOSOFICO Per la Salvaguardia del Patrimonio mondiale della Saggezza
Filosofia e metafisica della nutrizione “Ciò che entra in te, ti influenza e ti trasforma”
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Venerdì 19 Luglio 2024, dalle 20:30 alle 21:30, presso “Healing House”, Busto Arsizio, Via Burattana 12 ter.
Inserire nell’organismo un elemento non è un atto poco rilevante, ma è una vera e propria responsabilità poiché ci uniamo a lui ed esso, a sua volta, ci collegherà a tutto ciò al quale è collegato perché tutto porta in sé un’idea, un orientamento, un avvenire. Un cibo può essere sano, un altro meno. Pensiamo di aver sviluppato un certo discernimento nella scelta, ma quest’ultimo si limita all’aspetto materiale, esteriore; la vera arte della nutrizione, in tutti i suoi aspetti, concerne la vita nella sua globalità, la nostra psicologia, la nostra educazione, le nostre relazioni, i nostri costumi e abitudini, la nostra religione, la nostra spiritualità e i nostri rapporti con la Natura intera. Scopriremo che la nutrizione risponde a delle leggi perfette e si poggia su dei principi immutabili. Siamo realmente una civiltà? Qual è il nostro rapporto con la vita? Ci interessa studiare con passione le sue leggi? Se ci interessiamo alla vita, sicuramente Essa si interesserà a noi!
* Alla fine della conferenza praticheremo degli esercizi di Qi Gong esseno.
Offerta libera e consapevole
Con Alain Contaret, sacerdote esseno e Ambasciatore della Nazione Essena. Ambasciatore di Pace – Responsabile del Collegio Filosofico CNU, Difensore Diritti Umani CNU, Discepolo di Olivier Manitara, autentico Maestro esseno e dell’autentico lignaggio dei Maestri e Saggi esseni.
- Piccolo stand di libri
Per informazioni e prenotazioni: Chiara Lettieri - 3394526718
E-mail: [email protected] Sito web: www.olivier-manitara-tradizione-essena.com
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sinapsimagazine · 3 months
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Fondazione Banco Napoli, visita dell’ambasciatore macedone. “Stregato da Caravaggio”
«Restituire al mondo dell’arte e alla civiltà il capolavoro di Caravaggio, è una vera missione umanitaria, oltre che culturale. Sono strabiliato dal quadro, ho preso parte con grande entusiasmo a questo incontro, che ha dato luogo a una efficace collaborazione istituzionale». Queste le parole dell’ambasciatore della Macedonia del Nord in Italia Vesel Memedi in visita in Fondazione Banco Napoli,…
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lamilanomagazine · 4 months
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A Veronetta torna il festival teatrale dei giovani
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A Veronetta (Verona) torna il festival teatrale dei giovani Il Festival è dedicato alle nuove generazioni ed è realizzato a conclusione dell'anno di laboratori della scuola Spazio Teatro Giovani, diretta da Silvia Masotti e Camilla Zorzi. Nella scorsa edizione sono stati più di 130 ragazzi e ragazze coinvolti negli spettacoli, per un pubblico di 2000 persone di cui 1200 under 35. Programma 6– 28 giugno. Il programma del festival quest'anno si arricchisce di nuove produzioni e più serate su tre filoni principali: testimonianze o storie di coraggio e di resistenza (Staffette il 6 e 7 giugno ore 21.30 e La Rosa Bianca, 11 e 12 giugno ore 21.30), rielaborazioni del mito (Enea, lo straniero 13 e 14 giugno ore 21.30 e Un'altra Medea17, 18 e 19 giugno ore 21.30), per concludere con testi di drammaturgia contemporanea in questo caso due opere di Stefano Massini, messe in scena per gentile concessione dell'autore. Si tratta di L.F.C, tratto da Ladies Football Club di Stefano Massini, in scena il 22, 23, 24 giugno alle ore 21.30, con un gruppo di ragazze dai 19 ai 30 anni. E' la storia della prima squadra di calcio femminile, nell'Inghilterra della Prima Guerra Mondiale. Un gruppo di operaie con ironia, fatica, imbarazzo e scalpore prende a calci il pallone; ogni calcio di ciascuna di loro implica uno spostamento in avanti verso una società senza pregiudizi, dove ciascuno e ciascuna possa correre incontro alla propria vita, perché una passione, una vera, non ha tempo, non ha età, non ha sesso. Ha solo bisogno di essere lasciata vivere. Per ciascuna delle tre sere di spettacolo viene moderato un dialogo tra le giovani attrici e tre calciatrici professioniste, sui temi della parità di genere nello sport, in collaborazione con la consigliera Comunale con delega alle Pari Opportunità Beatrice Verzè. La data del 23 giugno è realizzata grazie al sostegno di Farmacie San Nazaro e San Paolo. Il secondo progetto tratto dalla drammaturgia di Massini, per la prima volta in scena, è Manhattan Project, in scena 26, 27, 28 giugno, sempre alle ore 21.30, che vede protagonisti un gruppo di ragazzi dai 21 ai 30 anni che danno vita alla storia dell'ambizioso programma americano che portò all'invenzione della bomba atomica. Robert Oppenheimer fu messo a capo di questo progetto e pronunciò il definitivo via libera alla costruzione di una delle invenzioni più potenti e terribili della storia dell'uomo... Da allora niente fu più come prima. La data del 28 giugno è realizzata grazie al sostegno di Prisma Studio. Il programma su www.politichegiobanili.comune.verona.it Il Festival è occasione di relazione, oltre che con e tra i ragazzi, con altre associazioni e realtà della città, impegnate nella diffusione di una cultura legata ai giovani e al territorio: collaborano alla realizzazione del Festival: Angeli del Bello, Udu e Dipartimento Culture e Civiltà dell'Università di Verona, Libreria Pagina Dodici, Lazy Dog Press, la Prima Circoscrizione e il Comitato per il Carnevale Benefico Simeon de L'Isolo, che ha la custodia del Parco Santa Toscana. Inoltre il ristorante libanese Tabulè gestirà il food truck per le sere di spettacolo. La rassegna, realizzata con il Patrocinio e il sostegno dell'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Verona, è stata presentata ieri dall'assessore alle Politiche giovanili insieme alle direttrici ed insegnanti della scuola di teatro Spazio Teatro Giovani Silvia Masotti e Camilla Zorzi, Andrea Marconi, segretario generale Fondazione Banca Popolare di Verona, Luana Montolli, allieva di Spazio Teatro Giovani. "Il festival tocca in pieno i valori dell'Amministrazione come il coinvolgimento dei giovani della nostra città nella riattivazione degli spazi e il teatro come luogo di crescita e riflessione", ha detto l'assessore alle Politiche giovanili. "Il teatro", raccontano Silvia Masotti e Camilla Zorzi, "è movimento. Ci si sposta da se stessi per entrare nei panni di altri. Si affrontano diffidenza e paura, si impara ad accostarsi all'altro con rispetto. Il teatro si fa insieme, perciò lo spostamento di ciascuno implica lo spostamento del gruppo. Il gruppo tiene insieme la differenza, che è una risorsa fondamentale, così da semplificazione e omologazione ci si sposta verso l'infinita complessità della natura umana: ci si allena a conoscerla, a comprenderla, a raccontarla. A teatro ci si sposta anche come spettatori: si va a teatro perché succeda qualcosa, perché lo spostamento nello spazio ne produca altrettanti nel pensiero e nell'anima...Tutto questo per noi è il senso di fare teatro con i giovani: creare possibili spostamenti che a loro volta creino altri sposta-menti". Info e prenotazioni: L'accesso al Parco sarà consentito a chi preventivamente avrà prenotato il proprio posto inviando una mail a [email protected] indicando i propri dati e contatti. Verrà inviata una mail di confermata prenotazione. I posti verranno assegnati la sera dello spettacolo in ordine di arrivo. Gli spettacoli saranno ad offerta libera. Tutte le informazioni, eventuali modifiche e aggiornamenti saranno comunicati sui canali Facebook e Instagram di Spazio Teatro Giovani.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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roma-sera-giornale · 5 months
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L’islam? Incompatibile con il mondo occidentale .
Redazione L’imponenza dei flussi migratori provenienti da paesi a maggioranza islamica e l’aggressività delle organizzazioni confessionali radicali ha portato la società occidentale a domandarsi se la relazione tra la civiltà islamica e quella occidentale possa darsi nella forma di un incontro o se essa debba essere necessariamente uno scontro.  Per Don Antonino Crociata , esperto docente,…
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newsnoshonline · 5 months
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Il primo tunnel di Tashni Il primo incontro con i Larvacian Il vice ammiraglio Amelia Shaw non riuscì mai a completare la frase, interrotta dalla gioia del figlio per aver incontrato Larvacian alla scuola. Il bambino raccontava entusiasta di Tashni, uno dei Larvacian seduti dietro di lui, mentre Shaw lo ascoltava sorridendo. L’arrivo dei Larvacian Con il passare degli anni, il contatto con i Larvacian portò ad ambasciate, uffici e famiglie interplanetarie che iniziavano a condividere il pianeta. La diplomazia tra le due civiltà si ampliava anche nei parchi giochi, spazi inaspettatamente adatti a entrambe le culture. Un imprevisto nei giochi Pur non apprezzando altalene
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barbaraincucina · 5 months
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Con il Patrocinio di Comune di Bagnolo in Piano, Unione Terra di Mezzo, Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia – Romagna
BANIOLUM BARBARICUM F e s t i v a l d e l l ’ A l t o M e d i o e v o e d e l l e I n v a s i o n i B a r b a r i c h e Te r z a edizione Parco Europa, Bagnolo in Piano (RE) 18 – 19 maggio 2024 Ingresso gratuito
PROGRAMMA SABATO 18 MAGGIO
10,30 Apertura mercato artigianale storico, inizio delle attività negli accampamenti dei rievocatori e nel campo degli arcieri. 11,00 Piazza Garibaldi: inaugurazione della festa alla presenza delle Autorità; presentazione del programma, dei gruppi storici e delle loro attività con piccolo interludio musicale. Dalle 12,00 apertura ristorazione a cura di Busa Bar Dalle 15,00 al tramonto, arena giochi: GIOCHI BARBARICI. Dalle 15,00 alle 20,30 apertura alla visita degli accampamenti storici. Dalle 15,00 apertura spazio bimbi Centum Pueris Artes. 15,30 Spazio bimbi Centum Pueris Artes, conferenza per bambini dal titolo “Draghi!”, racconto interattivo sugli animali più misteriosi e amati in tutte le epoche, da tutte le civiltà… tante curiosità da toccare, annusare, provare. Ore 15,30 Campo degli Arcieri: L’arco nella Storia: dimostrazione dell’uso dell’arco per i guerrieri Sarmati. Incontro dimostrativo-didattico a cura della Compagnia di Artemide Ore 16,00 Area spettacoli: conferenza interattiva dal titolo, Roma e i Barbari fra vita quotidiana e leggende: il contributo dei Sarmati nel Nord Italia. Ore 16,30 Spazio bimbi Centum Pueris Artes, “Dragon trainer” laboratorio creativo sui draghi. Vieni a costruire il tuo drago volante e allenati con noi a farlo volare. Potrai chiedere consigli direttamente ad un vero drago! Conferenza interattiva e laboratorio a cura di Trilli Animazioni. 17, 00 area spettacoli: i Goti, amici / nemici di Roma, dimostrazioni di attività belliche a cura di Sippe Ulfson 17,30 Area spettacoli: rievocazione di un matrimonio fra Romani e Barbari, preceduto dalla cerimonia di vestizione della sposa, a cura della Legio I Italica. 18,30 area spettacoli: Gli “altri” Barbari: la componente germanico-orientale delle tribù barbare che diedero vita alle invasioni. A cura di Militia Sancti Michaeli. Dalle 19,00 apertura ristorazione a cura di Busa Bar. 20,30 Area spettacoli: spettacolo equestre a cura dell’Antica Cavalleria del Piccolo Ranch dal titolo La leggenda di Re Artù e Mago Merlino. 21,20 Barbarica visio. Antiche suggestioni tra fuoco e musiche. 21,30 Area spettacoli: concerto dei Castigamatt 23,00 Dj set a cura dello staff.
DOMENICA 19 MAGGIO
10,00 Apertura mercato artigianale storico. Dalle 10,00 alle 17,30 apertura alla visita degli accampamenti storici. 10,30 Sfilata dei gruppi storici dal parco Europa a piazza Garibaldi con musica itinerante, dimostrazioni di duelli, sfilata dei bambini in abito storico. 11,30 Archeoshowcooking: Sapori dell’Impero Romano: persistenze culinarie e integrazioni dall’Est. Dimostrazione di cucina di epoca romana con assaggi per il pubblico. A cura di Barbara Cavalca, cuoca e blogger. Dalle 12,00 apertura ristorante Dalle 15,00 alle 18,00, arena giochi: GIOCHI BARBARICI. Dalle 15,00 apertura spazio bimbi Centum Pueris Artes. Dalle 15,00 Area spettacoli e zone varie del Parco: dimostrazioni di attività militari a cura dei gruppi di rievocazione. 15,30 Spazio bimbi Centum Pueris Artes, conferenza per bambini dal titolo “Draghi!”, racconto interattivo sugli animali più misteriosi e amati in tutte le epoche, da tutte le civiltà… tante curiosità da toccare, annusare, provare. 15,30 Campo degli Arcieri: Gran Torneo dei Mercenari. 16,00 Area Spettacoli: Harpastum, l’antico gioco dei legionari, a cura di Legio I Italica e Sippe Ulfson. Ore 16,30 Spazio bimbi Centum Pueris Artes, “Dragon trainer” laboratorio creativo sui draghi. Vieni a costruire il tuo drago volante e allenati con noi a farlo volare. Potrai chiedere consigli direttamente ad un vero drago! Conferenza interattiva e laboratorio a cura di Trilli Animazioni. 16,30 Area spettacoli: Gusti barbari: tracce di storia sulle nostre tavole, didattica a cura della Militia Sancti Michaeli. 17,00 area spettacoli: spettacolo equestre a cura dell’Antica Cavalleria del Piccolo Ranch dal titolo La leggenda di Re Artù e Mago Merlino. 18,00 Area spettacoli: spettacolo di rievocazione dal titolo Virgo arborum: il miracolo della Madonna degli Alberi. A cura di Manuela Bertolini con la regia di Gianluca Paoli e la partecipazione dei gruppi storici. Al termine della rievocazione, premiazione vincitori dei GIOCHI BARBARICI. Dalle 19,30 Archeoapericena con dj set a cura di Busa Bar.
EVENTI COLLATERALI
“A Romanis ad Barbaros” Esposizione didattico - illustrativa su elementi di vita quotidiana di Romani e Sarmati negli ultimi decenni del IV secolo, con pannelli esplicativi, ricostruzioni di oggetti d’uso comune, abiti e gioielli; presso i locali della Biblioteca Comunale “Gian Battista Rasori. La mostra sarà arricchita dalla sezione di oreficeria, con monili ispirati al periodo, creati dall’artista orafa Laura Nocco. A cura di Alice Becchi in collaborazione con Manuela Bertolini.
Centum pueris artes – Villaggio dei Bambini, nei pomeriggi di sabato e domenica, dalle 15,00 alle 18,00: i più piccoli potranno partecipare a diverse attività di laboratori e stages curati da educatrici, gruppi storici e arcieri. Il programma dettagliato sarà disponibile all’Info point.
GIOCHI BARBARICI, arena giochi, pomeriggi di sabato e domenica: gare di giochi antichi con percorsi di diverse difficoltà (adulti, ragazzi, ragazzi con abilità speciali). A cura di Michele Rinaldi, Gabriele Paoli e Roberto Dallari.
Attività di stages, dimostrazioni e didattica per il pubblico a cura dei gruppi di rievocazione storica. Programma presso l’Infopoint.
Didattica sulle acconciature romane, su prenotazione, a cura di Marzia della Legio I Italia. Indicazioni all’Infopoint.
Tiro con l’arco per bambini e adulti a cura degli arcieri della Compagnia di Artemide, Arcieri della Guardia di Canossa, Compagnia del Lupo.
Prove di equitazione per i bambini a cura di Piccolo Ranch di Massenzatico.
Tutti in calesse! : nei pomeriggi di sabato e domenica le bimbe e i bimbi potranno fare un giro sul calesse di Francesco e vedere gli asinelli della fattoria.
Didattica interattiva con rapaci diurni e notturni a cura del Mulino dei Gufi di Lama Mocogno.
Musica itinerante nell’area festa a cura del gruppo Castigamatt.
Mercato di artigianato storico: animato da artigiani qualificati che proporranno differenti tipologie merceologiche a tema: ricostruzioni di armi e oggetti di vita quotidiana, abbigliamento, bevande antiche, monili e molto altro.
Info point e libreria a tema a cura del Circolo Giovanni Paolo II di Bagnolo.
Bar e ristorazione a cura di Centro Sociale Papa Giovanni XXIII.
Gruppi storici: Legio I Italica, Sippe Ulfson, Militia Sancti Michaeli, Arcieri Compagnia di Artemide, Arcieri della Guardia di Canossa, Arcieri Compagnia del Lupo, Antica Cavalleria del Piccolo Ranch. L’ingresso alla manifestazione, la partecipazione a spettacoli, stages, conferenze e quanto inserito nel presente programma, sono GRATUITI, escluso un minimo contributo spese per le attività di tiro con l’arco, acconciature romane, prove di equitazione e giro in calesse. Organizzazione: Centro Sociale Papa Giovanni XXIII Ideazione e direzione artistica: Manuela Bertolini Coordinamento organizzativo: Roberto Dallari In collaborazione con: Comune di Bagnolo in Piano – Settore Cultura Laboratorio Democratico Circolo Culturale Giovanni Paolo II Il Centro –Centro Giovani Bagnolo Biblioteca Comunale G. B. Rasori di Bagnolo in Piano
www.baniolumbarbaricum.it
cell. 339 3320624
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mucillo · 2 years
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Nella foto
IL “GIOVANE PROFUGO” DI JAGO SUL PONTE DI CASTEL SANT’ANGELO, Roma.
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"Il Profugo" di Marco Cinque
Ho venduto la mia storia
a uno scafista vestito di buio
lasciandomi dietro
una terra senza pace
Sono qui
inghiottito dentro un’oscurità sconosciuta
mentre percepisco il mare
venirmi incontro agli occhi
Sono qui, stordito
dall’assordare del motore
dagli spruzzi salati
dai pensieri che schizzano via come scintille
Sono qui, intirizzito
indifeso mentre accarezzo un sogno
col terrore
che si trasformi in incubo
Sono qui
in questa notte interminabile
lunga
più lunga di tutti i giorni della mia vita
Sono qui
dove tutto è riposto
in un orizzonte che non arriva mai
assieme a un ammasso di carne e speranza
Chissà, forse l’acqua che stiamo solcando
è fatta di lacrime piante da quelli come me
e forse è il nostro dolore
la sorgente che alimenta il mare che stiamo attraversando
Questi momenti stanno accadendo
dentro un tempo senza più tempo
dove le nostre vite sfrecciano via silenziose
conficcandosi nella più sordida assenza
Sono ancora qui
nonostante tutto, inseguito
dal riverbero del primo barlume
che mi chiama, mi chiama
come una madre chiama i suoi figli
Ma è troppo tardi, ormai
la mia strada
l’ha comprata uno scafista vestito di buio
che se ne sta lì, a poppa
tra me e il mio passato
Col primo bagliore
arriva anche un frammento di conforto
ma la luce vigliacca si accompagna di vento
e l’acqua adesso è veleno in tempesta
I corpi gridano, si aggrappano, scivolano
terrore e gorgoglii
inabissati tra flutti gelidi
infranti, su lingue taglienti di roccia
Questa terra che abbiamo sognato
sembra avere organizzato una festa
accogliendoci così
nel suo devastante abbraccio
E sono qui, superstite
in un luogo che puzza di civiltà
chiuso in questo campo di prigionia
che chiamano “centro di accoglienza”
L’esistenza di un profugo
è come una scatola cinese
esci da un inferno
per entrare in un altro
e in un altro, e in un altro ancora…
Sono fuggito dalla miseria
ho attraversato terre
mari, continenti
ho passato tutto questo
ma sono sempre qui
sempre qui, sempre qui…
convinto di non essermi mai mosso
Sì, sono sempre qui, accovacciato
con la testa stretta tra le mani
dondolandomi nella canzone degli addii:
“…ascolta le voci… ascolta le voci dal fondo del mare
non sono sirene cantare…”
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daniela--anna · 5 months
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Il meraviglioso Lago di Garda unisce tre regioni: Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige.
Con le rispettive province Brescia, Verona, Trento,
È un lago di straordinaria bellezza che comprende la penisola lacustre più lunga d'Italia, Sirmione, sede tra l'altro, delle famose terme naturali di Catullo, presso l'insediamento degli antichi romani.
Il nome Garda deriva dal longobardo "warda" che significa "posto di guardia, punto d'osservazione".
Ma il Lago di Garda è ache chiamato Benaco, che deriva dal celtico "bennacus" che significa "cornuto".
Un nome datogli a causa della forma del lago e dei promontori che si inoltrano nelle sue acque.
Sull'intero territorio del Lago di Garda, si trovano numerosi punti di importanza storica, nonché antiche rovine e castelli, ville (tra cui il famoso Vittoriale residenza del D'Annunzio), graffiti, fortini e grotte.
La ricca vegetazione favorita dal clima mite, permette la coltivazione di uliveti, limonaie, palme e oleandri, che concedono i loro frutti per la realizzazione di deliziosi prodotti locali (olio, miele, confetture ecc.) e rendono il paesaggio pittoresco.
Il Lago di Garda è un incontro tra presente e passato, e ci regala testimonianza di civiltà importanti che hanno fatto la storia.
📚TESTO elaborato dal portale Europlan
instagram
The wonderful Lake Garda unites three regions: Lombardy, Veneto, Trentino Alto Adige.
With the respective provinces of Brescia, Verona, Trento,
It is a lake of extraordinary beauty that includes the longest lake peninsula in Italy, Sirmione, home among other things to the famous natural spa of Catullus, near the settlement of the ancient Romans.
The name Garda derives from the Lombard "warda" which means "guard post, observation point".
But Lake Garda is also called Benaco, which derives from the Celtic "bennacus" which means "horned".
A name given to it due to the shape of the lake and the promontories that extend into its waters.
Throughout the entire territory of Lake Garda, there are numerous points of historical importance, as well as ancient ruins and castles, villas (including the famous Vittoriale, residence of D'Annunzio), graffiti, forts and caves.
The rich vegetation favored by the mild climate allows the cultivation of olive groves, lemon groves, palm trees and oleanders, which yield their fruits for the production of delicious local products (oil, honey, jams, etc.) and make the landscape picturesque.
Lake Garda is a meeting between present and past, and gives us evidence of important civilizations that have made history.
📚 TEXT developed by the Europlan portal
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cinquecolonnemagazine · 6 months
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Viaggi consapevoli ed esperienziali: organizzare tour in Asia con Conscious Journeys
L'Asia, con la sua diversità culturale e paesaggistica, risulta il continente ideale per il turismo esperienziale, con cui vivere viaggi più profondi e consapevoli.  Il merito è da attribuire a Destination Management Company come Conscious Journeys, realtà di riferimento del settore con diverse filiali presenti direttamente sul territorio che propone itinerari per esplorare i paesi asiatici attraverso un approccio che valorizza la conoscenza locale e l'impegno nella sostenibilità.  Conscious Journeys offre ai viaggiatori l'opportunità di connettersi intimamente con la cultura, la natura e le popolazioni locali dei Paesi visitati.  Attraverso itinerari curati in ogni dettaglio, i viaggiatori avranno modo di vivere esperienze uniche e memorabili, approcciando con rispetto e curiosità tutto ciò che l'Asia ha da offrire. Turismo responsabile e sostenibile Conscious Journeys è profondamente impegnata nel promuovere un turismo responsabile e sostenibile: questo approccio si traduce nel rispetto profondo per le culture, gli ambienti e le comunità locali dei Paesi visitati.  Riconoscendo l'importanza cruciale delle comunità ospitanti, Conscious Journeys lavora per garantire che siano esse a guidare e beneficiare direttamente dello sviluppo turistico nelle loro aree. Questo non solo aiuta a preservare la diversità bioculturale del continente asiatico ma supporta anche lo sviluppo economico locale, creando opportunità di lavoro e migliorando le condizioni di vita. Come si legge anche su consciousjourneys.com, l'organizzazione seleziona alloggi che rispecchiano questi principi, privilegiando strutture che adottano pratiche ecosostenibili e che sono impegnate in iniziative sociali. Inoltre, attraverso la partecipazione a progetti con cooperative, tribù, associazioni e ONG locali, i viaggiatori vivono esperienze che arricchiscono non solo loro stessi ma anche le persone che li accolgono, facilitando un incontro autentico e reciproco tra mondi diversi. In questo modo, ogni tour organizzato diventa un percorso di crescita personale, attraverso il quale i viaggiatori possono riscoprire se stessi, ampliando la loro consapevolezza e sensibilità verso le realtà diverse dalla propria. Destinazioni uniche per scoprire l'Asia Conscious Journeys si distingue per la sua capacità di portare i viaggiatori nelle destinazioni più belle e uniche dell'Asia, luoghi che incantano per la loro straordinaria bellezza naturale e la ricchezza della cultura delle antiche civiltà.  Questa selezione è sempre frutto di una ricerca accurata e di una profonda comprensione delle peculiarità che ogni luogo ha da offrire.  L'obiettivo è quello di creare un ponte tra i viaggiatori e l'essenza autentica delle destinazioni, superando le esperienze superficiali per toccare il cuore dei Paesi visitati. La scelta di luoghi speciali è guidata dalla volontà di offrire ai viaggiatori l'opportunità di immergersi completamente nelle tradizioni e nei paesaggi dell'Asia, facendoli sentire parte integrante del contesto che esplorano.  Questo approccio non solo arricchisce il viaggio dal punto di vista culturale e emozionale ma contribuisce anche a un turismo più responsabile e sostenibile, che rispetta le comunità locali e il loro ambiente.  Che si tratti di esplorare i templi secolari in Birmania, di immergersi nella spiritualità del Bhutan o di vivere le tradizioni rurali dell'India, Conscious Journeys assicura che ogni viaggio sia un'esperienza memorabile e significativa, ben oltre la mera visita turistica. Scegliere un tour proposto da Conscious Journeys Affidandosi a Conscious Journeys è possibile scegliere tra numerosi itinerari per immergersi nel cuore dei Paesi che si desidera visitare. Dall'Essenza dello Sri Lanka, che permette di esplorare la cultura e le stupende spiagge dell'isola, all'immersione nella spiritualità e nella natura con il Viaggio nel Ladakh per il Festival di Hemis, ogni tour è concepito per essere un'esperienza memorabile e significativa. Il Ritiro Buddista a Dharamsala offre una profonda connessione spirituale, mentre il Viaggio nella Valle dello Spiti promette avventure in uno dei paesaggi più incontaminati e spettacolari dell'India. Questi itinerari, insieme a molti altri come l'Essenza dell'India del Sud o il Triangolo d'Oro e Varanasi durante Shivaratri, sono ideati con la volontà di offrire ai viaggiatori l'opportunità di immergersi completamente nelle tradizioni e nei paesaggi dell'Asia, facendoli sentire parte integrante del contesto che esplorano.  Questo approccio non solo arricchisce il viaggio dal punto di vista culturale ed emozionale ma contribuisce anche a un turismo più responsabile e sostenibile, che rispetta le comunità locali e il loro ambiente. Foto di Sasin Tipchai da Pixabay Read the full article
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ecologiaglobaleessena · 2 months
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Incontro con l’autentica Tradizione Essena
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in collaborazione con Il COLLEGIO FILOSOFICO Per la Salvaguardia del Patrimonio mondiale della Saggezza
Filosofia e metafisica della nutrizione “Ciò che entra in te, ti influenza e ti trasforma”
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Venerdì 19 Luglio 2024, dalle 20:30 alle 21:30, presso “Healing House”, Busto Arsizio, Via Burattana 12 ter.
Inserire nell’organismo un elemento non è un atto poco rilevante, ma è una vera e propria responsabilità poiché ci uniamo a lui ed esso, a sua volta, ci collegherà a tutto ciò al quale è collegato perché tutto porta in sé un’idea, un orientamento, un avvenire. Un cibo può essere sano, un altro meno. Pensiamo di aver sviluppato un certo discernimento nella scelta, ma quest’ultimo si limita all’aspetto materiale, esteriore; la vera arte della nutrizione, in tutti i suoi aspetti, concerne la vita nella sua globalità, la nostra psicologia, la nostra educazione, le nostre relazioni, i nostri costumi e abitudini, la nostra religione, la nostra spiritualità e i nostri rapporti con la Natura intera. Scopriremo che la nutrizione risponde a delle leggi perfette e si poggia su dei principi immutabili. Siamo realmente una civiltà? Qual è il nostro rapporto con la vita? Ci interessa studiare con passione le sue leggi? Se ci interessiamo alla vita, sicuramente Essa si interesserà a noi!
* Alla fine della conferenza praticheremo degli esercizi di Qi Gong esseno.
Offerta libera e consapevole
Con Alain Contaret, sacerdote esseno e Ambasciatore della Nazione Essena. Ambasciatore di Pace – Responsabile del Collegio Filosofico CNU, Difensore Diritti Umani CNU, Discepolo di Olivier Manitara, autentico Maestro esseno e dell’autentico lignaggio dei Maestri e Saggi esseni.
- Piccolo stand di libri
Per informazioni e prenotazioni: Chiara Lettieri - 3394526718
E-mail: [email protected] Sito web: www.olivier-manitara-tradizione-essena.com
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gaetaniu · 1 year
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Dovremmo trovare vita extraterrestre entro 60 anni luce se la Terra è nella media, sostiene un professore
L’equazione di Drake, una formula matematica per la probabilità di trovare vita o civiltà avanzate nell’universo. Nel 1960, durante i preparativi per il primo incontro sulla ricerca di intelligenza extraterrestre (SETI), il leggendario astronomo e pioniere del SETI Dr. Frank Drake svelò la sua equazione probabilistica per stimare il numero di possibili civiltà nella nostra galassia (l’equazione…
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