#inarco
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furniture-freak · 1 year ago
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Inarco dish
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goobersplat · 1 year ago
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Vintage Inarco Japanese White Cat Figurine Pair
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lamargi · 5 months ago
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- Queste scarpe mi uccidono….., dico con una smorfia mentre mi lascio cadere sul divano e ne sfilo una….
Siamo di ritorno dal matrimonio di mia nipote. Ovviamente, come nonna della sposa, sono stata particolarmente attenta a presentarmi elegante e a posto, sapendo che avrei avuto con il resto della famiglia gli occhi addosso degli altri invitati.
Ma forse alla mia età non posso più permettermi di tenere i tacchi alti per tante ore….
- Vu….vuoi che ti aiuti, nonna?
A parlare è mio nipote, l’altro, il maschio, più piccolo di sua sorella la sposa. È lui che mi ha riaccompagnato a casa. Ci siamo divisi in più auto dopo la cerimonia e Marco mi ha fatto da autista. Sotto casa, gli ho detto di salire con me. Sembrava contento.
Adesso, quella frase mi ha un po’ sorpreso. Lo guardo. È arrossito. Però non so che dire, è una offerta così dolce….
Si inginocchia davanti il divano. Sfila una scarpa con delicatezza. Prende il mio piede tra le mani. Comincia a massaggiarlo. Sono ancora più stupita, ma devo ammettere che era proprio ciò che mi ci voleva…..
- A…a…anche l’altra, nonna?
Non rispondo, ma gli porgo il piede. Sfila anche l’altra scarpa. Le sue dita mi massaggiano i piedi. Avvolgono i talloni. Passano delicatamente sotto la pianta. Inarco il piedino. Massaggia, o dovrei dire piuttosto accarezza, le dita.
Mi sfugge un gemito. - Sei bravo….
Il massaggio è ancora più intenso. E me lo godo. Avvolge con le dita la caviglia, pressa nei punti giusti. È tutto intento nel suo lavoro, lo guardo ma tiene il capo chino, non lo solleva nemmeno verso di me.
- Ma dove hai imparato?, dico ridendo.
Mi sembra che inghiotta a vuoto. - V..vu…vuoi che smetta, nonna?
- oh no, assolutamente, rispondo e inarco ancora i piedini.
- Ha…hai dei piedi bellissimi, nonna….
Che dolce complimento. Da mio nipote, ma pur sempre un complimento, e per una vecchia signora….
- Lo pensi davvero o lo dici solo per fare contenta tua nonna?
Che perfida che sei, così lo metti in imbarazzo, il cucciolo.
Ma lui continua, quelle dita, quello sfiorare delicatamente, ora la monta, ora la pianta dei miei piedini, mmm, non riesco a non pensare a quanto siano sensuali quelle carezze. Cosa mi sta succedendo?
- Si, lo p…pp…penso….
-Grazie Marco, quelle scarpe sono eleganti, ma così strette……
Mi sfugge ancora un gemito, quando Marco prende un piede fra le mani e lo porta alle labbra, e le poggia sopra, per un bacio.
O forse sono stata io a spingere il mio piede verso la sua bocca, fino a premerlo sulle sue labbra….
Che importa. Adesso è la pianta, poggiata sul suo viso, che lui bacia. E poi le dita. E poi di nuovo la monta, e la caviglia, risalendo, finché non è la punta della sua lingua che sento attraverso le calze sulla pelle e lui che comincia a leccare piano la gamba….
Potrei fermarlo, certo, allontanarlo, tirare indietro le gambe, sgridarlo…..Invece poggio l’altro piede sulla sua guancia e lo uso per accarezzargli il viso….
- N…no…nonna, hai delle c..ca….calze bellissime, mormora in un sussurro, senza smettere di baciarmi e leccarmi le gambe.
- Davvero ti piacciono le mie calze, amore?, gli dico mettendo una mano sulla sua testa, le dita fra i capelli.
- e….la …riga…., sussurra ancora. Quelle scarpe, con quei piccolissimi pompon, che sapevo avrebbero guidato gli occhi sulla riga delle mie calze….non ho fatto male a metterle, proprio no….
La sua bocca è risalita, mi bacia sulle ginocchia, ora. Si ferma. Solleva finalmente il viso. I nostri occhi finalmente si incrociano.
- s…scu…scusa, nonna. Ho perso la testa…., lo dice strozzato, quasi un singhiozzo.
- Tu solo?, è la mia risposta. Con le dita laccate stringo il suo viso fra le mani. E, dolcemente lo attiro verso il mio grembo. Lo guido a continuare e baciare e leccarmi le calze, mentre allargo le gambe e lo attiro in mezzo alle mie cosce.
Quando le sue labbra arrivano a sfiorare le mutandine di pizzo, emetto un gemito più forte degli altri e un incontrollato riflesso mi fa stringere le cosce sul suo viso. Le sue labbra sentiranno le mutandine bagnate.
Stamattina le ho indossate sopra il reggicalze. Sarà facile farmele sfilare per poi farmelo su questo divano.
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raccontidialiantis · 4 months ago
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Lo lascio: è deciso, ormai
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"E tu perché non parli… una parola sospenderebbe il mio rancore"
(da “Luna diamante” Mina-Fossati)
È ufficiale: m'ha proprio rotto le palle. Mi controlla, non mi fa respirare. Poi, 'il Signore' vuole essere servito e riverito. Dentro casa non m'aiuta mai. E comunque non siamo fatti per stare insieme. Forse nessuno lo è, in un matrimonio. Perché noi tutti abbiamo ciascuno la propria visione diversa della vita, siamo in disaccordo su ciò che vorremmo fare, chi frequentare. Quello che piace a me non piace a lui e viceversa. Mi esaspera. Sempre.
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Mi provoca, mi stuzzica i nervi. Oddio: non lo sopporto più, non lo sopportooooo! Cazzo! È un continuo logorio, con lui. Una ininterrotta tensione psicologica: non lo reggo proprio più. Mi sono assolutamente rotta il cazzo: e bastaaaa, mannaggia la puttanaaaaa! Non mi sente mai, se gli dico le cose: s'incazza e smadonna. Cafone. Non vuole 'le briglie', come dice lui. Ma allora che cazzo m'hai sposata a fare? Ai figli penso io, alla casa io, le bollette io, la spesa io e vaffanculooooo, ‘sto stronzo del cazzo…
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Eccolo che torna dal lavoro. Sono le nove passate. Sono incazzata nera e pronta a litigare, stavolta di brutto. Spero che i bambini in cameretta non ci sentano. Per fortuna la loro camera è distante dalla cucina e sicuro adesso guardano i cartoni in tv. Mentre sto facendo quello che devo fare, gli volto le spalle per non dargli una padellata in testa. Non subito, almeno. Lui allora mi viene dietro, mi afferra una chiappa e me la pizzica. Mi fa un cazzo di male: domani ci sarà il livido. Io sto per infilargli un coltello molto affilato nel fegato, ma il porco lesto mi infila una mano nelle mutande, si insinua nel solco e già mi tremano le gambe. Mi conosce come il suo cazzo, 'sto bastardo.
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Subito a seguire, senza riguardi infila il suo dito medio tutto su per il mio culo! Che figlio di puttana: dovrei girarmi incazzata e sputargli in faccia… Ma il cornuto sa che sono una vera mignotta, che mi piace farmi scopare e dare il culo. Che a tradimento e nei momenti meno adatti me la gusto ancora di più. Dovrei divincolarmi. Ma invece allargo di più le gambe: mi inarco, alzo le chiappe e lo agevolo. Non posso farne a meno. Sfila il dito e se lo passa al naso, aspirando. Cazzo mi fai: il tassello? Sono una forma di pecorino? Un'anguria? Non riesco a formulare una frase che lui mi tira a sé, mi blocca le braccia, mi toglie la camicetta…
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"cazzo fai? Sei scemo? Ci sono i figli, di là…"
"zitta, troiazza: andiamo in camera, che ti devo scopare. Devo sborrarti dentro. Mi urge svuotarmi e per farlo io voglio solo te…"
"mavaffanculo: chi cazzo pensi di essere? Non mi puoi trattare così… oooooh….. ma mi senti?"
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Intanto cammino anch'io a passo svelto verso la camera. Chiusa la porta a chiave, non mi fa dire una parola: preme la mia testa verso il basso, mi fa inginocchiare, si sbottona la patta e mi ficca l'uccello in bocca. Lo succhio avida, perché non ne posso più dalla voglia. Devo farlo sborrare una prima volta e quindi lo faccio arrivare fino in fondo. Voglio ingoiarlo, devo sentire il sapore del suo glande mentre si strofina sulla lingua e poi giù, in gola. Lo pompo. Sempre più veloce. Lo desidero: è mio marito. Me lo scopo da anni con gran gusto. Ne pretendo il seme e adoro il suo sapore.
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Ricordo le prime volte che me lo buttava a forza in bocca, mi veniva da vomitare. Ero solo una ragazzetta in difficoltà, alle prime armi. Ma lui:
“Non mi frega una mazza se non ci riesci. Spalanca bene la tua boccuccia di rosa, rilassa la gola, pompami e non farmi sentire i denti. Devi imparare a succhiarmelo e prendermelo tutto fino in fondo, perché sai quanta mia sborra dovrai ingoiare se ci sposiamo…”
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Più lo odio, più sono sul punto di lasciarlo e più provo piacere quando non considera affatto che abbia messo il broncio, che sia incazzata nera con lui e che stia sfaccendando per casa. Mi prende, mi gira come una trottola, mi sfila gli slip e mi schiaffa il suo cazzone dritto nella fica o - molto meglio quando lo fa - nel culo. Mmmmmh... Protesto solo perché devo farlo formalmente. Ma dentro di me godo come una pazza. Lo adoro. Quanto mi piace essere sfondata! Occasionalmente, se magari mi gira da troia, lo faccio restare senza fiato, quando con sua gran sorpresa scopre che non porto le mutande: m'alza la gonna, infila la mano e trova direttamente il pelo e le labbra o lo sfintere indifeso. Impazzisce e diventa un toro infoiato.
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"sei una vera e bellissima puttana, ti adoro! Non mi resistere, sai?"
"ma che dici: ho le occhiaie, i capelli di stoppa e puzzo di fritto e di sudore come una capra…"
"non fa nulla: così nature e un po’ dimessa mi piaci ancora di più. Mi fai arrapare e non finirei mai di scoparti e incularti… amo l'odore del tuo solco tra le natiche quando l'allarghi per fartelo leccare e poi penetrare. Che vera zoccola sei!"
"e allora dai, cazzo di impotente col pisello moscio. Su: fottimi. Che aspetti?"
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Quando vuole il culo, che è il più delle volte, me lo spacca letteralmente. Mi fa molto male. Ma più mi fa soffrire, più io divarico le chiappe per accoglierlo tutto: amo servirlo, farlo godere. Sentirlo sborrare è il paradiso, per la mia mente. Sento che è quello il momento in cui mi desidera intensamente. E questa cosa per me è una vera droga dell'anima. Gli perdono tutto, quando viene dentro di me.
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Ormai capisco quando sta per venire e allora, con miracoli di contorsionismo, allungo il braccio sotto il ventre e attraverso le mie gambe gli accarezzo dolcemente le palle, gliele tengo mentre mi sfonda e gliele strizzo un po’. Poi con la mano a coppa sui suoi coglioni sento bene le contrazioni di quando mi eiacula nello sfintere e mi allargo, mi apro, controspingo e sono tutta solo per lui.
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Lo faccio svuotare completamente e riposare dentro di me. A lungo quanto vuole. Allora mi si adagia sopra a peso morto. Mi sovrasta e mi ricopre tutta; fatico a respirare: lui è alto 1,90 per un quintale di maschio puro. Mentre io sono 1,55 e porto la taglia quaranta! Ma sono roba sua e del mio corpo, della mia anima può fare ciò che vuole. Mi piace, adoro sentirmi impotente e immobilizzata sotto a un uomo. Se è mio marito è meglio.
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Stiamo lì, io e lui. Io a godere col suo cazzo ben piantato dentro di me a pulsare. È sudato fradicio. Me lo leccherei dappertutto. Mentre riposa, lui con la sua mano sotto al mio bacino intanto mi accarezza e sgrilletta la fregna, le sue labbra mi percorrono la schiena e baciano tutto il mio collo; m'assapora. Mi lecca. È tenerissimo. Gli piaccio, è evidente. Vengo, al solo pensiero di lui dentro di me, anche immobile. Mi pizzica forte i capezzoli, mi fa i lividi sulle zinne, 'sto testa di gran cazzo.
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“Ahiaaaaa…. In culo a quella vera troia di tua madre, perché lo sai che batte, vero? Stronzooo: mi fai maleee! (Continua, ti prego: magari accarezzami le mammelle a lungo, un po’ di dolcezza, eccheccazzo!)"
Mi mordicchia l'orecchio, poi di nuovo mi lecca tutto il collo, ci soffia sopra delicatamente e mi fa il solletico. Gioca. Cerca l'intimità, con me. Rido di gioia. È il mio uomo. Per questa volta magari non lo lascio. Apre bocca d'improvviso, penso che mi confermerà che mi ama, che non può vivere senza di me e invece mi dice: “che cazzo m'hai preparato per cena, troia?” e allora mi viene proprio voglia di tagliargli l'uccello di netto! Una sera di queste lo faccio, vedi tu…
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RDA
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linicantatricediserpenti · 10 days ago
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La mia mente ha plasmato un'altra fantasia stanotte:
Dopo una lunga giornata piena di frustrazione e tristezza mi sdraio sul letto e mi infilo sotto le coperte per concedermi una toccatina, nella speranza che mi risollevi un po' il morale.
Socchiudo le gambe e comincio ad accarezzarmi il clit0ride con la mia fedele mano sinistra.
Chiudo gli occhi cercando di perdermi in qualche fantasia o ricordo prontamente forniti dalla mia mente.
Ma proprio mentre sono assorta in tale occupazione, il mio ragazzo si affaccia sulla soglia della stanza ed in pochi secondi capisce che cosa stia facendo.
Non vuole interrompermi, ne intromettersi.
Ha sempre avuto la convinzione che faccia bene a dedicare qualche momento solo a me stessa.
Tuttavia non riesce a smettere di guardarmi e ed il suo cazz0 comincia involontariamente a fare piccoli movimenti, vi mette una mano sopra per cercare di bloccarlo, di farlo stare buono.
Questo deve essere un MIO momento.
Ma non appena mi sfugge un gemito ed in contempotanea inarco la schiena senza smettere di accarezzarmi ad occhi chiusi, i suoi impulsi diventano così forti da non riuscire ad impedirsi di tirare fuori il cazz0 dalla patta dei pantaloni, tuffarsi sul materasso ed infilarlo da dietro nella mia fika ormai bagnata per effetto del mio autorotismo.
Io sto ancora ad occhi chiusi, troppo presa dal piacere che io stessa mi sto procurando per accorgermi della sua presenza fino a quel momento.
Eppure nell'esatto istante in cui me lo mette dentro spalanco gli occhi stupefatta e mi volto verso di lui per guardarlo.
Avendo compreso ciò che è successo spingo il mio corpo sempre più contro il suo, per farlo entrare il più possibile dentro di me.
Lui non lo fa andare fuori e dentro come al solito, bensì lo spinge ancora di più tenendolo premuto lì.
Lo sento possente, duro e gonfio dentro di me.
Sento la pressione così forte che stanno quasi per entrare anche i suoi testicoli, sembra che voglia andare sempre più in fondo.
"Sì, lo voglio tutto, completamente, dammelo tutto!"
Travolta da questa svolta inattesa, tolgo la mano dal mio clitorid3 ma lui mi redarguisce immediatamente: "No! Non smettere, continua ad accarezzarti lì mentre io mi occupo del resto del tuo corpo..."
Non riesco a capire se lo dica in tono famelico o rabbioso ma in ogni caso mi eccita da morir3.
Mi prende la mano e me la riposiziona tra le gambe e con la sua, guida il mio movimento stringendomi il monte di venere e ricominciando poi a trastullarmi il clitorid3, senza più lasciarmi andare.
Il fatto che mi stia guidando con la sua mano, che mi stia masturb4ndo come vuole lui e non più secondo il mio ritmo, mi fa eccitare ancora di più e le sensazioni che provo diventano più intense.
"Brava, piccola, così... lasciati andare..." la sua voce giunge ansimante alle mie orecchie e sento il suo respiro sul mio collo.
Portando la sua testa oltre la mia spalla comincia a leccarmi un capezzolo e a tirarlo con i denti.
"Oohh..."
Il mio volto si contrae in una smorfia di piacevole dolore e gemo aggrappandomi a lui con l'unico braccio non ancora impegnato.
Quel gemito gli piace talmente tanto che sento un piccolo schizzo di sborra calda irrorarmi la fika.
"Ops, scusa, mi è scappato."
"Oh no amore, non scusarti, fallo ancora, ne voglio un altro, ti prego..."
Non se lo fa dire due volte.
Sento subito un altro getto più lungo che mi dà sollievo, accompagnato da un suo lieve grugnito animalesco.
Voglio stringere la mia fika attorno al suo cazz0 mentre mi riempie di liquido, voglio tenerlo così, unito a me per l'eternità.
"Schizza amore, schizza, la voglio pienaaaa!" Dico mentre il respiro mi si fa sempre più corto e concitato.
Ne arrivano altri, in modo repentino come se non riuscisse più a trattenersi.
"Oh amore, quanto ne hai, non riesci più a smettere... wow. Woow!" Esclamo mentre continua a lanciarmi spruzzi mandandomi in estasi.
Un sorriso di beatitudine mi si dipinge sul volto ed un misto tra il mio ed il suo liquido cola lungo le nostre gambe, sporcando le lenzuola.
"Sei proprio sicura che non sappia fermarmi?" Dice con aria di sfida e prima ancora che possa rispondere si ferma, di colpo.
Si ferma sia con la mano, che con il c4zzo, lo tiene immbobile dentro il mio buco.
"Oh no amore, non farmi questo proprio adesso, ne ho bisogno!"
Aspetto due o tre secondi impaziente ma lui non sembra intenzionato ad acconsentire alla mia richiesta, se ne sta lì con il suo sorriso provocatorio stampato in faccia, anche se nel mio cuore so che sta faticando a restare fermo, ignorando l'istinto che gli dice di scivolare ritmicamente nella mia fika allagata finché non si è svuotato totalmente.
Così decido che sarò io stessa a soddisfare il mio desiderio e comincio a muovermi furiosamente su quel cazz0 enorme e venoso come se fosse un dildo e facendo oscillare due dita sul clitoride come un pendolo impazzito.
"SCOPAMI, SCOPAMI!"
"USA OGNI ZONA EROGENA DEL MIO CORPO PER DARMI PIACERE, H0 BISOGNO DI GODERE!" urlo supplicandolo mentre continuo a servirmi del suo corpo come se fosse una bambola.
Sapeva che avrei reagito così, sapeva che non sarei rimasta a guardare ma avrei provveduto da sola a "risolvere il problema".
Soddisfatto di aver vinto la scommessa mi sussurra con voce suadente: "Sei così porca. Adoro il fatto che tu abbia così tanto bisogno di essere scopata da me!"
Improvvisamente dà uno schiaffo sul mio grosso kulo alla brasiliana che mi provoca una scossa lancinante fin dentro l'anima.
"Aaah" mi mordo il labbro inferiore.
Dopodiché si dedica solamente a darmi gli ultimi colpi secchi spingendo il più possibile con quell'adorato cazzo, tanto che sento quasi dolore nonostante ormai sia completamente zuppa, mentre versi di sforzo e soddisfazione gli escono dalla gola. Ha le labbra serrate in un'espressione di concentrazione ed impegno, ricordandomi che dentro di lui c'è una bestia inarrestabile.
So che lo sta facendo per darmi finalmente ciò che tanto disperatamente avevo chiesto, per soddifarmi come merito.
Sento un ultimo schizzo caldo esplodere nella mia fika ed il mio corpo viene sconquassato da violenti tremori, tanta è l'intensità del piacere che provo.
Ed all'unisono le nostre voci intonano un "AAhh"
Prima di crollare esausti sudati e ansanti stretti l'uno all'altra.
Mi dà un bacino dolce nell'incavo tra la spalla e il collo come per dirmi quanto sia stata brava a lasciarmi trasportare e che è fiero di me per il modo in cui superato i blocchi emotivi che avevo anni fa, quando provavamo ad avere le nostre prime esperienze intime.
Intreccia le dita con le mie e mi avvolge con le braccia di modo che ci stringiamo in un abbraccio che mi fa sentire protetta e al sicuro, senza però sfilare il cazz0 dal mio buco, perché sa quanto ami rimanere uniti fin quando possibile.
Pervasi da una sensazione di soddisfazione ed emore immensi, ci addormentiamo come bambini.
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lareginadelmondomarcio · 1 year ago
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Sento il desiderio crescere.
Il cuore accelera.
Sento caldo fin dentro le viscere.
Le mani mi sudano e la voce trema.
'Ti voglio'
Ha la voce rocca ed il mio corpo viene invaso da una marea di brividi.
Gli occhi brillano.
Le sue mani sul mio corpo.
Lo sento mentre mi stringe a lui facendomi sentire la sua erezione di pietra.
Mette una mano sul mio fondoschiena.
Avvicina le sue labbra alle mie.
Non mi bacia.
Sorride ed io mi butto sulle sue labbra come su una via di salvezza.
La mia mano scende dal suo petto all'erezione che sento forte sotto i sensi del mio palmo.
Sprofondo la mano nei suoi boxer ed accarezzo il suo membro per poi stringerlo, sussurando nel suo orecchio un debole:
'Mio.'
Geme ed in un lampo sento il muro alle mie spalle.
Mi sbatte sopra il freddo cemento che risveglia i miei sensi.
Mi alza una gamba all'altezza del suo bacino.
Sprofonda la lingua nella mia bocca.
Una guerra di lingue combattenti per una vittoria a noi ancor ignota.
Mi toglie la maglietta, ma lascia il regiseno nero.
Lo sa che mi piace.
Scende in basso slacciando i miei jeans togliendoli insieme alle mutandine di pizzo.
Non toglie le scarpe.
Sono le poche cose che terrò.
Lo sa.
Sa come mi vuole.
E mi avrà.
La sua t-shirt vola da qualche parte nella stanza.
Mi blocca le braccia sopra la testa ed inizia a baciarmi il collo.
Gemo.
Tremo sotto il suo tocco.
Con una mano si avvicina alla mia intimità illudendomi.
Scendo in basso slacciando i suoi jeans.
Cintura.
Bottone.
Cerniera.
Li abasso.
I boxer sono di troppo.
Lo lascio nudo.
Mi prende tra le braccia e mi butta sull'enorme letto.
Sono sua.
In suo totale possesso.
'Prendimi.'
Un paio di manette spuntano fuori da un cassetto vicino al letto.
I miei polsi vengono bloccati e lui si sposta.
Mi lascia sola.
Vulnerabile.
Quasi nuda.
Sul enorme letto.
Si allontana di tre passi.
I miei scuri capelli sparsi sul cuscino.
Il corpo magro, ma non troppo circondato dal tessuto nero delle lenzuola.
Un mezzo sorriso si disegna sulle sue labbra.
Approva.
Si butta su di me.
In un batter d'occhio mi entra dentro.
Urlo.
Inarco la schiena.
Il suo nome dipinto sulle mie labbra.
Mi gira sulla pancia.
Divarica le mie gambe facendosi strada fin dentro di me.
Lo sento.
Tremo.
Sono un fascio di piacere.
Gemo.
Geme.
Mi rigira sulla schiena per poi scendere al centro di ogni mio piacere.
Due dita dentro di me e la sua lingua sul mio clitoride.
M'innarco e lui mi tiene ferma.
Lo guardo negli occhi mentre vengo con il suo nome sulle labbra.
Sale verso di me.
Mi bacia e mi libera le mani.
Fa per andarsene.
Lo blocco.
Mi abasso e prendo il suo cazzo in bocca.
Lo sento gemere mentre raccoglie i miei capelli sulla testa.
Si muove.
Una coordinazione perfetta.
Lo guardo mentre succhio il suo cazzo non avendone mai abbastanza.
Viene nella mia bocca.
Le mie labbra richiudono il suo seme.
Mando giù.
Il sapore dolce mi riscalda dentro.
Mi bacia.
Lo fa.
Il letto caldo ci attende.
Mi metto su un lato.
Mi abbraccia da dietro.
Mi stringe a se.
Un bacio sulla spalla.
Dice che sono bella.
Sorrido.
Con il suo viso nella mente mi addormento.
'Buonanotte bimba'
Ed è solo l'eco.
Dormo.
E lui è qui.
E resta qui.
Con me.
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pytr75 · 2 years ago
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Studio Inarco
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ladydark75 · 2 years ago
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La tua testa tra le mie cosce… inarco la schiena a ogni tuo tocco di lingua. “Non smettere, oh cazzo si! Mi fai impazzire così…” sibilo con un filo di voce. Ti piace rendermi schiava… mi stuzzichi, giochi con la lingua nelle mie parti più sensibili…ma alla fine ecco che mi penetri in profondità, spingi la lingua sempre più dentro la mia fessura, ormai divaricata ad accoglierti e grondante…. Mi arrendo ed esplodo a un piacere incessante mentre succhi tutta la mia essenza.
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yesnancycraigposts · 1 month ago
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unfilodaria · 6 months ago
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L'ho già detto: la sensazione è quella di spostare con fatica grandi armadi ingombri di oggetti e vestiti. Sono spostamenti impercettibili, a volte nulli. Io grondo sudore, distendo le braccia, faccio leva sulle gambe, inarco la schiena, maledico e sbuffo, ma spostarli sembra una fatica immensa. I ricordi, quelli ingombranti, sono così: più li vuoi accantonare e più oppongono resistenza. Forse l'unica strategia vincente è far finta di niente e girargli intorno.
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goobersplat · 1 year ago
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1950s INARCO Japan Pink Pony Head Planter
(Image ID: A planter in the shape of a carousel horse. It’s yellow with a pink mane, blush, and reins. Its eyes are blue. The pink reins have darker pink flowers on them.)
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hamstress · 7 months ago
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Check out this listing I just added to my Poshmark closet: Inarco Bunny.
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oterojgoinfla · 7 months ago
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Check out this listing I just added to my Poshmark closet: Vintage INARCO Tray clam orange brown fall thanks.
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bitchencrafter · 7 months ago
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beautifulnrd · 10 months ago
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Check out this listing I just added to my Poshmark closet: Vintage Inarco Ceramic Set of 3 Christmas Figurines Japan Décor.
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sachat7224 · 10 months ago
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