#improvvisa
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Si escludono dalle mie decisioni e poi pretendono che io me ne sia andato senza dire una parola.
#esclusione#fingere#silenzio#rifiuto#decisioni#partecipare#invisibile#vero#indifferenza#negare#inganno#assenza#improvvisa#scappare#influenzare#menzogna#escluso#presunzione#fuga#decisione#dubbio#autonomia#noncuranza#disprezzo#senza voce#inascoltato#ignorato#solitudine#abbandono#reazione
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polpette fritte alle due di notte ragazzu questo per me è il natale!!
#per contesto: nessuno sta friggendo polpette al momento#sono riscaldate dal pranzo della nonna per rispondere alla mia fame improvvisa
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momento di down mentre ascolto la traviata
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Il talento degli scomparsi - Claudio Bisio. Un viaggio ironico e visionario tra successi decadenti e assurdità del mondo dello spettacolo. Recensione di italianewsmedia.com
Il talento degli scomparsi è il nuovo romanzo di Claudio Bisio, un’opera che unisce il comico al dissacrante, l’introspettivo al visionario, raccontando con sarcasmo e lucidità la storia di due personaggi agli antipod
Il talento degli scomparsi è il nuovo romanzo di Claudio Bisio, un’opera che unisce il comico al dissacrante, l’introspettivo al visionario, raccontando con sarcasmo e lucidità la storia di due personaggi agli antipodi: Marco, un attore milanese di successo ormai in declino, e Mirko, un giovane proveniente dal Sud che si ritrova improvvisamente famoso senza capirne il motivo. Le loro vite si…
#Alessandria today#attore decaduto#attore milanese#cinema italiano#Claudio Bisio#copione assurdo#critica sociale#Fama#fama e successo#fama improvvisa#Feltrinelli#generazioni a confronto#Google News#Il talento degli scomparsi#illusioni della fama#introspezione#Ironia#italianewsmedia.com#Lara#Luciana#mondo dello spettacolo#Nando#narrativa brillante#narrativa contemporanea#narrativa italiana#paradossi della celebrità#personaggi surreali#Pier Carlo Lava#protagonisti contrastanti#realtà e finzione
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Gli inibitori SGLT2 per la gestione innovativa delle patologie cardiovascolari e non solo
In una meta-analisi a livello di studio pubblicata sulla rivista Circulation, i ricercatori hanno valutato gli effetti degli inibitori SGLT2 sugli eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE) in tre popolazioni di pazienti: diabete ad alto rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD), insufficienza cardiaca (HEF) o malattia renale cronica (IRC). Hanno scoperto che gli SGLT2i…
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#aldosio reduttasi#canagliflozin#cardiomiopatia diabetica#cardiovasculopatie#dapagliflozin#empagliflozin#inibitori SGLT2#insufficienza renale cronica#iperglicemia#morte cardiaca improvvisa#scompenso cardiaco#trial clinico
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Daniela Alibrandi "Quella improvvisa notte a Venezia" ora anche nella versione in inglese
That sudden night in Venice A girl who has just graduated, with the dream of becoming a prominent journalist; a newspaper, The Voice of the Shadows, put together as best as possible by new journalism graduates to try to make ends meet, with the ambitious goal of entering the information elite; Omar Xantios, a famous and mature South American orchestra conductor, which is in his Venetian tour,…
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#Daniela Alibrandi "Quella improvvisa notte a Venezia" ora anche nella versione in inglese#That sudden night in Venice
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E improvvisa, inattesa, fortuita, l’allegria. Da sola, perché volle, è venuta. Cosí verticale, cosí grazia insperata, cosí dono a sorpresa, che non posso credere che sia per me. Mi guardo intorno, cerco. Di chi sarà? Sarà di quell’isola sfuggita dall’atlante, che mi è passata accanto vestita da ragazza, con spume al collo, abito verde e un grande spruzzo di avventure? Non sarà forse caduta a un tre, a un nove, a un cinque di questo agosto che inizia? Oppure è quella che ho visto tremare di là dalla speranza, nel fondo di una voce che mi diceva: «No»? Ma non importa, ormai. Sta con me, mi trascina. Mi sradica dal dubbio. Sorride, possibile; prende forma di baci, di braccia, verso me; finge d’essere mia. Andrò, andrò con lei ad amarci, a vivere tremando di futuro, a sentirla veloce, secondi, secoli, eternità, niente. E l’amerò tanto, che quando verrà qualcuno – e non lo si vedrà, non si potranno udire i suoi passi – a richiederla (è il suo padrone, era sua), quando la condurranno, docile, al suo destino, lei si volterà indietro a guardarmi. E vedrò che ora è mia, finalmente.
Pedro Salinas
La voce a te dovuta.
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Annalisa, mon amour , ma che davvero ti sposi? Mon amour, amour Ma chi baci tu? Oddio però tu mi piaci Dove vai Te ne vai E le colazioni francesi?
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Quella improvvisa tristezza che ti assale.
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Ci prefissiamo delle mete
per poi capire
che la vita si improvvisa.
Floriana Antonelli
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Mi accorgo del distacco emotivo di una persona nei miei confronti prima ancora che se ne accorga lei. Cerco di parlarne, di farglielo notare, dico che può succedere, succede spesso, ho bisogno di sentirmelo dire, non voglio quel senso di agonia che si prova nei giorni precedenti a una rottura, voglio la verità, sempre, subito, perché è da quando sono piccolo che la verità non me l'hanno mai detta. Mi sento rispondere che non è così, che è tutto nella mia testa, e allora io dovrei provare a non pensarci, a continuare a dare il meglio di me, ma io non sono così, io ho sempre bisogno di sapere che dall'altra parte ci sia la stessa intensità, io non so' salvarle le storie, non sono in grado di amare per due, non sono capace di prendermi il grosso del lavoro. Io non lo so disperdere l'amore, ho bisogno di sapere che verrà custodito. Finisce che mi tiro indietro anche io, che spengo le emozioni, al silenzio rispondo col silenzio, distacco con distacco, al ghiaccio rispondo col ghiaccio pur sapendo che servirebbe più fuoco. Mi ritraggo, mi proteggo. Rimango in attesa del giorno in cui quella persona mi dirà "avevi ragione" ed io non riuscirò comunque a fargliene una colpa, avrò il sorriso amaro di chi già sapeva. Vorrei avere più coraggio, zittire la voce dentro di me, lasciarmi travolgere da una rottura improvvisa anziché sentirla arrivare da lontano, ma non ci riesco. Non ci riesco mai. Quell'addio che poi arriva, io l’ho già sentito da un pezzo.
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Estinzione
e-stin-zió-ne
Significato La cessazione (sovente improvvisa) di un fenomeno, in particolare, in biologia e paleontologia, la scomparsa di un sistema vivente, come una o più specie
Etimologia voce dotta recuperata dal latino exstinctio ‘morte’, da exstinguere ‘spengere del tutto’, derivato di stìnguere ‘spengere’.
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Ci stanno provando in tutti i modi provocando guerre.
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Le donne fanno spesso l'errore di perdersi.
Si perdono in amori sbagliati,
in storie che le consumano,
in amicizie deludenti,
in giornate tristi.
A volte, le donne si consumano.
E un poco alla volta smettono di sorridere,
di ballare, di meravigliarsi.
E poi fanno l'errore più grande.
Si dimenticano chi sono e come lo sono diventate.
Dimenticano di essere speciali. E rare.
Poi, però, ed è questa la bellezza delle donne, arriva un giorno in cui stravolgono tutto,
e dicono "no, così non va".
E riaprono gli occhi.
E in quel momento,
guardandosi allo specchio, si ritrovano.
In uno sguardo nuovo.
In una pettinatura insolita.
In una sfrontatezza improvvisa.
Si riscoprono uguali, ma diverse.
Più forti. Più vive.
Ed è bellissimo quando una donna... si innamora di sé stessa.
Riccardo Bertoldi
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la voglia improvvisa di scappare di casa e di non vivere più con la pressione della mia famiglia aumenta sempre di più
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Volevo portarla a quello stato di grazia erotica che spinge a pregare. Proprio così: che l’apice del piacere si trasformasse in profana preghiera, sussurrata e sospesa fra le sue labbra e il mio corpo; una nenia antica che prevedesse un’ attesa, una sorpresa, un incanto.
Desideravo che l’orgasmo fosse il fine ultimo della sua devozione, la rivelazione improvvisa di chi veramente fosse diventata e di chi ero io per lei...♠️🔥
- Evasioni dell'Anima -
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I GIAPPONESI, MEDIAMENTE, STANNO MALE MA LA SANNO LUNGA (cit.)
Ieri, oltre ad aver sistemato il problema al motore del mio fuoristrada appiccicando dello scotch davanti alla spia del guasto (si chiama Metodo Vorace Bestia Bugblatta di Traal), un tamblero ungherese mi ha suggerito di fare un upgrade e coprire i gemiti del motore ascoltando la musica a tutto volume (il mio motore emetteva gemiti? Non lo so... avevo la musica a tutto volume!)
Fatto sta che in un impeto di autolesionismo estremo, su youtube scelgo un collage della durata di 60 minuti - il tempo del viaggio di ritorno a casa senza fare i tornanti in derapata, sia mai che i gemiti del motore coprissero la musica - dicevo, un collage di tutte le sigle dei cartoni animati anni '70-'80, quindi Cristina D'Avena esclusa.
Ora, può darsi che i miei gusti musicali siano pessimi (lo sono) e che io abbia la sindrome di Munchausen a Stoccolma (mi avveleno da solo con cose che mi hanno reso psicodipendente da bambino) però è stato un viaggio davvero molto... istruttivo (che fatica non aver messo la D) perché mi sono reso conto che oggi i bambini non possono avere ciò di cui è stato fatto dono a chi guardava i cartoni animati sulle tv regionali.
Il trauma psicofisico di una violenza televisiva gratuita e improvvisa senza la minima censura o il minimo controllo della società.
E non sto parlando di Goku che frugava nelle mutande di Bulma chiedendosi cosa fosse quella cosa ma robe tipo Ninja Kamui, Kyashan o Judo Boy che AMMAZZAVANO DI BRUTTO LA GENTE CON TANTO DI TORTURA E SCHIZZI DI SANGUE.
Voglio dire, l'Uomo Tigre crepava di mazzate i suoi avversari ma non modello Goku Super Sayan AAAAAAAAHHHHHH!!!!... una roba più tipo il poliziotto preso a rasoiate in Pulp Fiction
E cosa dire di Bem il Mostro Umano?
Cioè, non lo so... 'umano' perché lui dava solo bastonate, mentre i cattivi cavavano occhi, evisceravano pance e torturavano bambini. Letteralmente.
Ho in mente questa scena in cui Ninja Kamui sta meditando su un albero (?!) e a poca distanza da lui un brigante cattura una donna e le taglia la gola con un coltello... uno schizzo di sangue della vittima imbratta il volto del protagonista ma il narratore afferma subito che lo stato di meditazione del ninja era così profondo che lui non poteva accorgersene.
Avevo 9 anni.
In genere, però, anche nelle serie più kid-friendly c'era questo sottile filo di sado-masochismo per cui ok che il/la protagonista trionfava ma per riuscirci dovevano SOFFRIRE VISTOSAMENTE, preferibilmente assistendo alla morte atroce di parenti o amici di infanzia e subendo torture da Guantanamo (spesso autoinflitte, per quella storia di Nietzsche temo un po' sfuggita di mano al mangaka).
Comunque - e qua so di citare un cosa praticamente irraggiungibile conoscitivamente dalla maggior parte di voi - la cosa che ancora adesso mi mette più angoscia è il ricordo di Madame Butterfly che durante gli allenamenti fa espodere con furia le palline da tennis contro al muro.
Poi sono arrivati il MOIGE e il CODACONS, quindi ora i bambini vivono in uno stato di dissociazione mentale dovuto ai buchi di trama per i tagli censori e alle cugine assolutamente non lesbiche di Sailor Moon.
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