#immagine citazione
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lunamarish · 1 year ago
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Puoi guardare un’immagine per una settimana e poi non pensarci più. Oppure puoi guardare un’immagine per un secondo e poi pensarci per il resto della vita.
Joan Miró
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sunkenbook · 6 months ago
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vorrei vivere d'eterni attimi d'estate;
di capelli biondi di sole,
ed odore di salsedine
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gighen91 · 3 months ago
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La donna ideale non è quella che ti asseconda,
ma quella che ti ribalta la vita, i sogni, le idee.
Quella che ti fa vivere...! 💖
_Charles Baudelaire
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f-i-ngi · 6 months ago
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"Le immagini della memoria, una volta fissate con le parole, si cancellano... Forse ho paura di perderla tutta in una volta se ne parlo. O forse l'ho già perduta a poco a poco "
~ Le città invisibili
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mostro-rotto · 2 years ago
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La fiducia assomiglia ad uno specchio. Se si rompe, sarà rotto per sempre. Puoi cercare di aggiustarlo, ma non tornerà mai più come prima. Rifletterà l'immagine, ma anche le crepe.
Agostino Degas
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gnaga37 · 2 years ago
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bicheco · 8 months ago
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Disturbato e disturbante
Ultimamente ho la tentazione di fare post estremi. Tipo: foto porno + citazione colta. Es. Immagine di un culo rotto e sotto: "La donna: il secondo errore di Dio" Nietzsche. Ma anche l'esatto opposto: foto storica + cazzata. Es: Immagine dell'omicidio di John Lennon e sotto: "Sarà perché ti amo" Ricchi e poveri.
P.s. Non ho messo le foto solo perché non ho trovato quella di John Lennon (di culi rotti invece quanti ne vuoi). Detto ciò, presto potrei cominciare con questa nuova tipologia di post: tenetevi pronti.👍
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lucaps · 1 year ago
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Il visconte dimezzato
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Un bel racconto che ho letto in un giorno. Di Italo Calvino avevo già letto Il Sentiero dei Nidi di Ragno. Come quel libro, anche qui abbiamo una fiaba moderna con diversi elementi tipici ma svecchiati tra cui il buono e il cattivo. La vicenda principale ruota intorno al Visconte Medardo che in guerra viene letteralmente dimezzato e in patria ritorna solo una metà, sfortunatamente quella cattiva. La storia affronta diversi temi: il potere del rango e la sua influenza negativa dove il visconte grazie al suo status ha un rango elevato nell'esercito che però, non lo protegge dalla sua inettitudine. La complessità della natura umana: bene e male vengono presentati nelle loro differenze nette ma a volte è difficile distinguerle, lo si nota quando il carpentiere non riesce a costruire gli strumenti per aiutare le persone. Inoltre viene trattato il tema dell'amore, degli artisti (il povero protagonista che rimane in patria perché si raccontava delle storie in solutidine) e della natura dell'essere umano in quanto integro:
Se mai tu diventerai la metà di te stesso, e te l’auguro, ragazzo, capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi. Avrei perso metà di te e del mondo, ma la metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa. E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine, perché bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brani
Infine, tra tutte queste vicende e temi, vediamo anche quello del fascismo: il visconte che fa tutte le malefatte possibili, mandare al patibolo le persone per un nonnulla e chi più ne ha più ne metta che rimane comunque visconte ed è chiamato da tutti visconte. Nessuno si ribella, proprio come un duce.
Tutto questo racchiuso in una storia di 91 pagine e più scrivo questo mio pensiero e più penso a come ci sia riuscito.
Chiudo con questa citazione che piace molto a @tripps42
Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.
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4nhun · 1 year ago
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È da un po’ che non posto.
E ora come ora vorrei usare questo blog ,che ho lasciato, per cercare di scrivere anche dei miei pensieri, cosa che sto facendo in questi due mesi.
Questo social mi ha dato molto, persone che ho conosciuto e che ho incontrato nella mia vita e che hanno ancora un pezzo di me. È sempre stato il mio posto preferito dove cercavo di esprimere con una citazione o con un immagine quello che mi piaceva e descrivere le mie emozioni o interesse .
E un periodo difficile dove sto lavorando per migliorare me stesso, cosa che non ho fatto in tutti questi anni mettendo sempre persone che amo e che ho amato al primo posto e mai Antonio.
Mi sono fidato di persone che credevo veramente che fossero “il mio tutto”…ma non era così…mi hanno fatto in mille pezzi e mi sto ricostruendo di nuovo per cercare di non fare gli stessi errori.
#me
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loveint-diario · 1 year ago
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Capitolo 31 - Il sonno della coscienza genera mostri
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“… intorno a lui fu consultato il vate profetico per sapere se avrebbe visto i lunghi giorni di una matura vecchiaia: «Se non si conoscerà» egli disse. La profezia dell’augure a lungo sembrò menzognera, ma la confermarono la fine, gli avvenimenti, nonché il genere di morte e la singolarità della follia.”
Metamorfosi di Ovidio
Il lui della citazione è Narciso e come ci racconta Ovidio, era un giovane di straordinaria bellezza che dopo essersi specchiato nelle acque di un lago, s’innamora follemente della sua immagine riflessa e nel tentativo di afferrarla cade in acqua e muore annegato. La singolarità della follia è quella di amare sé stesso più di qualsiasi altro essere al mondo e come da profezia, la morte avviene nel momento in cui si conosce, si vede per la prima volta.
Il mito di Narciso è tra i più conosciuti della mitologia greca e tra i più utilizzati in psicologia come in letteratura per raccontare individui insensibili e manipolatori o descrivere società basate sull’egotismo e l’apparenza.
In Introduzione al narcisismo (1914), Sigmund Freud definisce narcisismo originario un particolare stadio dello sviluppo psichico durante il quale il bambino, o la bambina, basta a sé stesso, nel senso che il suo corpo è il punto di partenza e di arrivo delle pulsioni e del piacere. È quel momento in cui dipendiamo completamente dall’accudimento materno, il momento in cui ogni nostra necessità viene soddisfatta senza che sia necessario far nulla fuorché piangere, è il momento in cui la simbiosi con chi ci accudisce è assoluta, non siamo capaci di distinguere ciò che è io da ciò che è il corpo dell’adulto che ci accudisce. Abbiamo fame, sete, vogliamo dormire, essere coccolati oppure vogliamo giocare o essere cambiati e senza nessun altro sforzo che sia quello di agitarci scompostamente e piangere, otteniamo ciò che desideriamo, quello di cui abbiamo bisogno. Nel momento di massima dipendenza siamo quasi come degli dei, otteniamo pronta soddisfazione senza la necessità di affidare alle parole la nostra richiesta e solo con il movimento.
Crescere comporta però ripetere continuamente l’esperienza dell’essere incapaci, da soli, di soddisfare le nostre necessità, di essere fisicamente e psicologicamente inadatti a rispondere alle richieste dell’ambiente; crescendo ci scontriamo con i limiti che l’educazione pone al soddisfacimento del nostro piacere e con la frustrazione che deriva dai divieti morali e civili che la nostra società impone. Questo è il momento edipico, un momento fondamentale secondo Freud nello sviluppo psichico normale e in quello patologico dell’essere umano e per spiegarlo prende a prestito un altro mito di origine greca, quello di Edipo.
Questa volta a consultare l’indovino Tiresia sono il re Laio e sua moglie Giocasta, al quale pongono la stessa domanda che i genitori di Narciso posero all’augure: il loro primogenito vivrà sereno e abbastanza a lungo da godersi la vecchiaia? Sì, il bambino vivrà a lungo, abbastanza da invecchiare ma sarà causa di morte per il padre, è la risposta del veggente. I genitori sconvolti dalla profezia, decidono di uccidere il bambino, ma non essendo capaci di farlo affidano il neonato a un cacciatore, chiedendogli di abbandonarlo nel bosco così che muoia di fame e di freddo. Il cacciatore compassionevole non esegue però l’ordine del re, salva il bambino affidandolo alle cure di altri due genitori regali, senza figli, che lo accolgono con immensa gioia.
Una volta cresciuto, Edipo per dimostrare il suo valore di uomo e di futuro re, si mette in marcia, esercito a seguito, con l’intenzione di conquistarsi un proprio regno. Durante il cammino giunge dinnanzi ad una strettoia, all’altro capo della quale c’è Laio con il suo esercito in marcia. Nessuno dei due sa chi sia l’altro, ma entrambi sanno che il diritto di passaggio spetta a Laio in quanto re e in quanto anziano. Come sappiamo Edipo freme dalla voglia di mostrare le sue doti virili e i suoi talenti da guerriero così, invece di cedere il passo a Laio in rispetto alle leggi e agli dei, comanda al suo esercito di attaccare per imporre il suo diritto di passare per primo. Sarà proprio la sua spada ad uccidere il padre. Edipo trionfante e inconsapevole conquista il regno di Laio, sposa la madre e dall’unione dei due nascono ben quattro figli. Dei miti greci e delle leggende la cosa che più mi piace è che la verità anche se giace nascosta per anni e anni, trova sempre il modo di manifestarsi e una volta nota a tutti, la giustizia segue implacabile. Edipo venuto a conoscenza dell’orrida verità, si accecherà con le sue stesse mani e si costringerà a una vita in esilio vagando per strade sconosciute coperto di stracci.
Freud utilizza il mito di Edipo per spiegare un passaggio fondamentale della maturazione psichica durante il quale l’Io smette di trovare godimento in sé stesso e si rivolge all’ambiente, cerca di soddisfare i suoi bisogni nella relazione con i genitori, uno dei quali diventa l’oggetto del suo amore, l’altro diventa oggetto d’identificazione e d’imitazione, una sorta di ideale. Il primo atto costitutivo dell’Io come Essere in relazione con è una scelta d’amore e contemporaneamente è il desiderio di voler essere come quel modello in grado di possedere l’oggetto amato.
Il processo di identificazione è alla base del complesso edipico, il bambino s’identifica con l’oggetto amato che vuole per sé e con il quale non ammette distanza o separazione, ma s’identifica anche con il rivale in amore, l’altro genitore al quale vuole somigliare, che imita e che vorrebbe sostituire. L’identificazione è il primo legame emotivo che istauriamo con un’altra persona perché sia nell’innamoramento che nell’ammirazione tendiamo a emulare il comportamento delle persone amate e ammirate, in Psicologia delle masse e analisi dell’Io (1921) Freud dice che a volte l’Io copia la persona amata a volte quella non amata (quella ammirata) e che l’identificazione è immedesimazione, la stessa che utilizziamo per comprendere l’Io estraneo di altre persone, la stessa che sta alla base dell’empatia. L’Io dunque crea un legame emotivo identificandosi con il soggetto che ammira e dunque con ciò che vorrebbe essere oppure con l’oggetto e dunque con ciò che vorrebbe avere.
Il legame emotivo che si istaura mediante l’identificazione è ambivalente, tende all’avvicinamento e alla tenerezza con l’altro con cui ci si identifica ma allo stesso tempo tende all’allontanamento e a cercare di separarsi da questo. Le forme di relazione basate sull’identificazione sono forme primordiali di relazione, l’altro è vissuto come un oggetto, come qualcosa che si vuole avere interamente, o in parte appropriandosi dei suoi attributi, in questo aspetto predatorio e aggressivo risiede l’ambivalenza del legame.
Narciso vuole afferrarsi ed Edipo non vuole solo diventare re, vuole essere re come Laio, vuole il suo regno, il suo esercito e la sua regina.
“[L’identificazione] Si comporta come una propaggine della prima fase orale dell’organizzazione libidica nella quale l’oggetto bramato e apprezzato veniva incorporato durante il pasto e perciò distrutto in quanto tale. Come è noto il cannibale rimane fermo a tale stadio; egli ama i nemici che mangia e non mangia se non quelli che in qualche modo può amare.”
Tre saggi sulla teoria sessuale (1905)
È sempre Freud a parlare e sembra far eco al poeta che dal carcere di Reading canta:
“Troppo poco si ama, o troppo a lungo;
C’è chi vende l’amore e chi lo compra,
Chi commette il delitto lacrimando
E chi senza un sospiro:
Poiché ogni uomo uccide ciò che ama,
Ma non per questo ogni uomo muore.”
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Infatti a morire sono solo le donne che vengono divorate da uomini che amano solo sé stessi. I dati circolati dopo la morte di Giulia Tramontano, la giovane donna incita di sette mesi uccisa dal suo compagno, dicevano che in Italia 3 donne al giorno sono vittime di violenza e l’85% di loro muore uccisa da compagni, mariti, padri e figli, proprio da quegli uomini che le amano di quel tipo d’amore che le considera soltanto oggetti utili al loro nutrimento e al loro piacere. Ecco che tipo di amore è quello di ogni uomo che uccide ciò che ama, lo stesso tipo di amore in nome del quale chi mi stalkerizza giustificava la sua azione abusante nei miei confronti. In questi anni mi sono chiesta come potesse una persona, che mi ossessionava con la sua presenza sempre lì dov’ero io ad ascoltare ogni mio respiro, a guardare ogni mia azione, sempre pronto a sottolineare i miei gesti, gli eventi della mia vita con poesie d’amore, canzoni, articoli, sempre lì a ripetere le mie parole, i miei argomenti, a imitare i miei gesti, i miei modi di dire, che a ogni mio tentativo di liberarmi da questa sorveglianza globale rispondeva che sarebbe rimasto per sempre perché mi amava troppo, come può questo uomo non aver mai nemmeno tentato, di avere una relazione normale con me? Non aver mai cercato d’incontrarmi o di parlarmi per comunicare, non soltanto per ripetermi come un’eco infinita. In linea con Freud ritengo che la risposta stia proprio nella fame smodata e insaziabile dell’oralità, e nella violenza dell’identificazione come esporrò nel prossimo capitolo.
Adesso, dopo aver parlato di uomini, di miti e di parole ripetute, mi piacerebbe concludere con la storia di un personaggio femminile Eco, la ninfa ripetente, così come l’ho trovata nel libro di Christoph Ransmayr, Il mondo estremo.
La storia è ambientata agli estremi confini del mondo conosciuto, nella città di Tomi, sul Mar Nero, dove Ovidio fu esiliato e dove morì. Il protagonista è Cotta, amico del poeta, che aveva assistito al suo ultimo discorso pubblico a Roma prima dell’esilio. Cotta si reca nella città selvaggia perché vuole rintracciare le ultime tracce di Ovidio e delle Metamorfosi, muovendosi in un mondo in cui il mito si trasfigura in realtà. In questo romanzo Eco è una donna straniera, povera e sola, dalla pelle così chiara e delicata che se si espone al sole inizia a squamarsi e a decomporsi, per questo vive in una caverna in cima alla montagna. Eco è capace di discorrere di molte cose, sa molto e ha vissuto a servizio di Ovidio fino alla morte di quest’ultimo, ma a Tomi generalmente quando le rivolgono la parola si limita a ripetere le ultime parole di chi le ha parlato. Essendo una straniera, povera e donna, gli uomini della città ferrigna, si presentano di notte nella sua caverna e portando polli, stoffe, grano o farina pretendono di accoppiarsi con lei, lei per sopportare quei momenti, rimane in silenzio e immagina di trovarsi a passeggiare per sentieri di montagna. Cotta è l’unico a sapere che Eco non ripete soltanto parole, ma parla in modo tale da fargli venire il sospetto che Ovidio stesso possa aver scritto le  Metamorfosi ripetendo le storie ascoltate dalla donna. Nonostante questo, o forse proprio per questo, anche Cotta la violenta.
Roma, 12 giugno 2023 h 9.33 a. m. – 15 giugno 2023 h 3.05 p. m.
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fiorile-arte · 6 months ago
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Daniele Contavalli a cura di Edoardo Di Mauro
(...) Le sue sono icone tratte dal mondo mediale, simulacri prelevati dalla realtà ed elevati ad un ambito di ritualità sacrale, al di là di facili e banali “sociologismi”. Tornando in sintesi ad una definizione della scena artistica attuale, che l’opera di Contavalli ben rappresenta come autentica “parte per il tutto”, atto di parola che contribuisce all’evoluzione della lingua, appare chiaro come ci si trovi di fronte ad una mutazione. La post modernità sinonimo di citazione sta fuoriuscendo dalle secche dell’epigonismo manierista degli anni ’90 per approdare verso la ricerca di una “nuova immagine” in grado di mutare il concetto di esperienza estetica tramite una evidente contaminazione tra i generi, una loro ridefinizione. Qualcuno ha coniato un appellativo come “neobarocco” per simboleggiare questo stato d’animo, il sottoscritto sta riflettendo su di un termine come “nuova contemporaneità” per indicare una evidente volontà di riprendere il cammino interrotto dall’irrompere del lungo “fine secolo” novecentesco in direzione di una rinnovata sperimentazione in grado di approdare davvero a quel concetto di “estetica allargata” introdotto per la prima volta dalle avanguardie storiche. Per tornare a Daniele Contavalli, la sua mostra presso Fiorile Arte da un lato conferma la vocazione della galleria bolognese, pur nella sua apparente ristrettezza spaziale, ad ospitare installazioni dalla forte valenza scenografica, dall’altro rappresenta una perfetta sintesi della sua poetica. Contavalli realizza una sintetica ed incisiva visione d’insieme del tema più scottante e controverso che il mondo occidentale sta attualmente vivendo, il rapporto e l’irrisoluta dialettica dialogo/conflitto con l’Islam. La visione dell’artista romano, al consueto, si avventura in controversi fatti di storia e di cronaca con delicato senso poetico, con rara capacità evocativa congiunta ad un’immagine forte e dai contorni chiari e definiti. Contavalli ricostruisce un interno dal gusto mediorientale, con una prevalenza di toni chiaroscurali dove si notano un tappeto, una serie di opere a parete ed, a suolo, dei software e due altoparlanti. La simbologia è evidentemente ispirata alla tragedia della guerra in Iraq e l’iconografia è conseguente, strumenti di guerra e celebrazioni di morte fanno da scenario alla composizione, con un equilibrato contraltare di simboli di speranza come il quadro intitolato “La sposa araba”. L’insieme è di forte impatto visivo ed è in grado di far riflettere al pari, se non meglio, del più riuscito dei “reportage”.
Edoardo Di Mauro, ottobre 2004.
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Giornata internazionale della donna, eventi e iniziative di Pesaro 2024
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Giornata internazionale della donna, eventi e iniziative di Pesaro 2024. Pesaro 2024 celebra la Giornata internazionale della donna con una serie di appuntamenti e iniziative "che abbracciano tutti gli aspetti dell'impegno - spiegano Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza e Camilla Murgia, assessora alla Crescita e alla Gentilezza del Comune di Pesaro - messo in campo dalle istituzioni, dalla società civile, dalle singole figure del territorio che si sono battute per la libertà e per i diritti delle donne. Modelli di emancipazione e rinascita da cui è ancora possibile trarre spunti di riflessione e azione sulla condizione femminile". Biosfera - "Raccolte per non dimenticare" "Raccolte per non dimenticare" è il titolo del programma (ideato e reso immagine dalla studentessa Agata Cecchini dell'istituto agrario Cecchi) che la Biosfera di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura, presenterà - alle ore 17, 19, 21, 23 - in occasione della Giornata. I 2 milioni di Led che compongono l'installazione scultoreo-digitale di 4 metri di diametro, collocata in piazza del Popolo, si coloreranno e riempiranno delle immagini dedicate a 7 figure femminili che hanno segnato la storia del territorio, scelte e raccontate da studentesse e studenti del liceo artistico Mengaroni: Wanda De Angelis (filantropa, a cui è dedicata la Fondazione Wanda Di Ferdinando); Adele Bei (cantianese, sindacalista e politica, componente dell'Assemblea costituente), Elsa De Giorgi (attrice, regista e scrittrice pesarese), Lea e Sparta Trivella (partigiane e femministe di Pesaro), Costanza Monti Perticari (poetessa), Ave Ninchi (attrice anconetana), Rosina Frulla (partigiana di Pesaro). La Capitale italiana della cultura rivolgerà avrà anche uno sguardo internazionale, con le immagini che permetteranno ai presenti di tuffarsi nei colori e nelle parole di Frida Kahlo (pittrice messicana surrealista). La prima 'proiezione' sarà alle ore 17, alla presenza dell'Amministrazione comunale e delle associazioni della città. DiClassica - Lancio podcast Julia Wolfe Pesaro 2024 prosegue i suoi appuntamenti, alle ore 18.30, al 'GRA' non solo cibo da cortile' per l'evento di lancio di DiClassica, il podcast divulgativo di 8 puntate (durata 15/20 minuti) per raccontare vita e opera di 8 straordinarie musiciste e compositrici degli ultimi due secoli, spesso dimenticate dalla cultura mainstream. Il pomeriggio, prevede una performance di danza contemporanea a cura di Masako Matsushita sulla musica di Reeling di Julia Wolfe e, a seguire, dj set di musica classica. Nel corso dell'evento è previsto un collegamento in diretta con Caterpillar, e con Massimo Cirri e Sara Zambotti, conduttori del programma di Rai Radio2, radio ufficiale di Pesaro 2024. La puntata dell'8 marzo è dedicata a Julia Wolfe (1958), "Una ribelle della musica classica". Racconterà la vita e l'opera della compositrice americana, sottolineando il suo audace approccio alla fusione di stili musicali. Wolfe è riconosciuta per la sua influenza nel post-minimalismo newyorkese e la sua capacità di trasmettere dramma e intensità attraverso una vasta gamma di strumenti e sonorità. La puntata esplora anche opere come Anthracite Fields che le valse il Pulitzer nel 2015. Vengono eseguite East Broadway e il primo movimento di Her Story, dedicata ai diritti delle donne, con una citazione della lettera di Abigail Adams. La puntata sarà disponibile gratuitamente sulle piattaforme Spotify, Apple music, Google music, Amazon music e altre in via di definizione. I link all'ascolto si troveranno anche sul sito di Pesaro 2024. Le puntate continueranno ad essere disponibili fino al 31 dicembre 2024. DiClassica è una produzione di Pesaro 2024 e Orchestra Olimpia (soggetto attuatore del progetto), da un'idea e con le parole di Margherita Macrì, la voce di Valentina Lo Surdo, la direzione artistica di Roberta Pandolfi e la direzione musicale di Francesca Perrotta. La sigla è di Michael Fioretti. Pesaro 2024 - Ingresso gratuito ai musei In occasione della Giornata, Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura, propone l'ingresso gratuito dedicato alle donne (non in possesso di Card Pesaro Capitale) nelle sedi della rete museale di Pesaro Musei (nelle strutture aperte il venerdì: Musei Civici - Palazzo Mosca, Casa Rossini, Centro Arti Visive Pescheria, dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30). Il Museo Archeologico Oliveriano, sarà ad ingresso gratuito, per tutti, dalle 15.30 alle 18.30, in occasione dell'iniziativa ""Per Via delle donne" promossa dai negozi, dal liceo Mengaroni e dall'Ente Olivieri Biblioteca e Museo Oliveriani.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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mostro-rotto · 2 years ago
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Manda pure in frantumi le mie illusioni, non ho paura, tanto non saprei come fare a cancellare la tua immagine dal mio cuore
Nobu
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dilebe06 · 11 months ago
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Three Body
alla fine rimarranno solo gli insetti
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Questo drama andrebbe visto a prescindere. Che sia bello, brutto, lento, complicato, un genere che non piace...non importa. Le tematiche e le riflessioni che porta in scena infatti, sono temi essenziali per tutti.
Premessa: questa serie è la versione drama della popolarissima saga dei tre libri Il Problema Dei Tre Corpi, salito alla ribalta per via della sua citazione nientepopodimeno da parte di Barak Obama. Libro così famoso che nel 2024 uscirà anche la versione occidentale fatta da quei due fenomeni di D&D. Ma di questo parlerò dopo.
Intanto questa serie da 30 episodi dovrebbe riguardare il primo libro dei tre.
Devo essere onesta. Quando ho iniziato la serie non avevo idea nè della trama generale del libro nè che ci fosse un libro! Essendo il drama bello complesso, sono andata a cercare info sul web e lì ho scoperto tutta la vicenda. E' stata una rivelazione che sì mi ha dato qualche spoiler ma che mi ha aiutato un po' nella comprensione della serie.
Anche perché la trama su mydramalist è volutamente vaga:
Un esperto di nanomateriali vede un misterioso conto alla rovescia sovrapposto nel suo campo visivo e si ritrova sotto indagine militare. Per svelare il mistero, entra nel gioco VR "Three-Body" sviluppato da un'organizzazione segreta ETO e scopre la verità dietro la morte di dozzine di scienziati e una tragedia dei tempi della Rivoluzione Culturale. ~~ Adattato dal romanzo "Il problema dei tre corpi" (三体) di Liu Ci Xin (刘慈欣).
la cosa più vaga che io abbia mai letto
PS: ci saranno spoiler su tutta la prima stagione !!!!!! Spoiler come se piovessero insetti
Purtroppo dal sunto qua sopra si evince poco la grande portata della serie. Letto così pare che ci sia uno scienziato vittima di fenomeni paranormali, un gioco VR sviluppato da un organizzazione segreta, degli scienziati morti e un mistero vecchio di anni e anni che torna prepotente in scena. E non si capisce come tutta sta roba messa assieme possa avere un senso.
Questa domanda me la sono fatta per gran parte della serie, essendo Three Body fatto a mo' di puzzle:
nel senso che ti danno 10.000 pezzi tutti sparsi che tu piano piano metti assieme. Questi due stanno in fondo a sinistra. Questi tre vanno insieme e probabilmente sono la parte alta del puzzle....ecc..ecc.. La difficoltà non è tanto nel mettere assieme i pezzi ma nel completare il puzzle non sapendo quale immagine finale dovrebbe venire fuori.
Il non sapere dove stesse andando a parare la storia, il senso di incertezza ha pervaso molti miei episodi, nel domandarmi perché stessimo vedendo certe scene o incontrando certi personaggi.
Ma tranquillizzo gli animi: tutto ha un senso alla fine.
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Il senso della storia è davvero bello è interessante:
al di là della narrazione - che ho trovato a tratti lentissima e piena di immagini che si potevano benissimo tagliare - sono i concetti di fondo ad avermi affascinato:
Poiché la razza umana ha fallito ed ha distrutto e sta distruggendo la Terra con l'inquinamento e l'indifferenza, poiché la scienza terrestre ha difficoltà a progredire, poiché l'uomo è per sua natura fallace e dedito alla malvagità poiché la situazione può solo peggiorare...cosa si può fare?
Farci "salvare" dai Trisolariani - come sostengono i Redenzionisti - è la soluzione?
davvero questa razza aliena con una tecnologia mille volte più avanzata di quella terrestre può salvare la Terra? E a quale prezzo? Quello dello sterminio della razza umana come sostengono gli Avventisti?
La storia di Evans ad esempio è lampante di tutto ciò: figlio di un petroliere potrebbe stare a casa con i soldi di papà e farsi la bella vita. Ma la vista del petrolio sulle spiagge, degli animali morti avvelenati dal liquido nero, colpisce il giovane così tanto che decide di diventare un ambienalista.
Crescendo, pianta alberi in tutto il mondo alla ricerca ossessiva di salvare animali in via d'estinzione. Di salvare il pianeta. Un lavoro immane e che purtroppo si scontra con la realtà: per ogni albero piantato, 10 alberi vengono abbattuti per far posto ad edifici o strade.
La sua disperazione è reale.
Evans sostiene che la razza umana sia malvagia e irresponsabile, incurante del mondo attorno a se e che meriti la morte per questo.
I redenzionisti invece, sostengono che anche se la razza umana ha sbagliato, si può sempre salvare, grazie alla guida di un intelligenza superiore.
Dovunque sia la ragione, è innegabile il fascino degli argomenti portati dalla serie: l'ambientalismo, il progresso, la scienza a scapito della Natura, l'animo umano... ed è lampante - ed è questo che mi è piaciuto e trovo il motivo principale per vedere la serie - domandarsi dove stia andando l'uomo. Quale futuro per la Terra?
Sono argomenti su cui si potrebbe discutere per anni e sicuramente con persone molto più esperte di me.
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C'è poi la figura cardine del Comandante che ha dato inizio a tutto. Su di lei si potrebbe parlarne per ore ma due cose voglio dire:
che sono rimasta sorpresa da come abbia dato per scontato che i trisolariani siano migliori degli esseri umani, basandosi sul fatto che sono più avanzati tecnologicamente di noi, senza nessuna evidenza scientifica a supporto di questa tesi e senza sapere NULLA di loro.
Per dire, anche noi siamo più avanzati tecnologicamente delle scimmie ma come si evince dalla serie, mica siamo migliori.
E 2, il suo personaggio sia nel passato sia nel presente, mi ha messo addosso una depressione assurda. Ora, io comprendo che abbia avuto una vita difficile, in anni complicati. Ma penso di averla vista sorridere due volte in 30 episodi. Sempre triste, sempre seria, sempre con quell'espressione di sconforto e d'offesa, come se il mondo ce l'avesse con lei. Talmente anaffettiva e complessata che manco la morte del marito e della figlia la scuote emotivamente.
Poi oh, io odio le persone che hanno avuto vite difficili e la fanno pagare agli altri come se fossero giustificarti nel farlo perché hanno sofferto.
Fortunatamente in tutta questa depressione, qualche gioia c'è.
L'agente Shi e Wang Miao mi regalano una delle bromance migliori di questi ultimi tempi. Li ho adorati, sia in singolo sia in coppia.
Ho amato come Wang Miao inizialmente titubante con il il poliziotto si sia poi aperto e appoggiato a Shi ogni qual volta ne aveva bisogno. Ed ho amato come Shi avesse compreso le difficoltà di Wang Miao e lo sostenesse, incoraggiandolo sempre.
L'ottimismo, la combattività e la spontaneità di Shi sono una manna dal cielo per Wang ed anche per noi: perché mentre l'umanità fa i conti con degli alieni che ci danno degli "insetti" per umiliarci, Shi ci ricorda che non importa quando l'uomo si sia ingegnato per eliminare le cavallette ad esempio. Esse sono sempre tornate. Perché gli "insetti" erediteranno la Terra.
Tutti e due hanno dei caratteri molto diversi ma è insieme che danno il meglio di loro.
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Ultimo appunto lo voglio lasciare per tutta la parte scientifica.
Chissà se aver visto questa serie mi darà autonomamente la sufficenza per l'esame di Fisica all'università. Ma dovrebbe. Dovrebbe perché ho una conoscenza prettamente umanistica per lo più e trovarmi ad affrontare Fisica, Matematica, Astrofisica a tali livelli dovrebbe consentirmi almeno la laurea.
La serie è infatti zeppa di termini e spiegazioni scientifiche - che certe volte prendono l' intera puntata - di non facilissima comprensione. Diciamo che il senso generale si capisce ma guai a chiedermi di ripeterlo in termini corretti perché mai potrò!
Ad esempio, ho capito che il sole è un "antenna* che riflette nello spazio il messaggio che il Comandante lancia verso i trisolariani ma da qui a spiegare come questo accade, avrei seria difficoltà.
Come difficile, ma meno, sono tutte le parti filosofiche e metafisiche fino a sfiorare l'empirismo che Three Body mette in scena. Riflessioni bellissime e molto interessanti ma che contribuiscono a rendere la serie "pesante" e quasi "saggistica".
Detto tutto ciò, non mi rimangono quanto detto all inizio del commento: questa serie andrebbe vista a prescindere, dati tutti gli spunti di riflessione che mostra ed anche perché alla fine, è una bella serie.
Voto: 8
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Ed ora, il discorso D&D.
Concedetemi un po' di paura.
Se da una parte questo sceneggiatori si sono dimostrati in grado di portare su schermo l'opera di Martin seguendo i libri, dall' altra parte hanno dimostrato di non essere dei fan dell' introspezione e delle psicologie dei personaggi, preferendo colpi di scena a cazzo di cane, frettolosità e sciatteria una volta che si sono ritrovati senza libri da adattare.
Certo, il romanzo da cui prendere aspirazione c'è e dovrei stare tranquilla...ma non ci riesco molto.
Tanto più che manco il trailer mi ha tranquillizzato.
Se la versione cinese dura 30 episodi, la versione occidentale ne ha 8.
8.
Manco la metà.
Dal trailer ho visto scene epiche, cose al cardiopalma e imprecazioni tipicamente occidentali che mi hanno fatto solo salire gli occhi al cielo.
Se Wang Miao quando entra nel gioco del tre corpi rimane sorpreso e senza parole dalla maestosità di ciò che sta vedendo ma comunque è composto e serio, nella versione occidentale il buon vecchio Sam Tarly invece spara un divertito:-" cazzo"!
Sono cazzate, lo so.
Ma certificano in me quella paura di trasformare una storia di fantascienza ma con grandi domande filosofiche, morali ed etiche nell' ennesima baracconata americana. Quella con esplosioni, scene epiche , botte e colpi di scena che tanto piace allo spettatore medio, tagliando il più possibile quelle parti sì più noiose, ma che sono il cuore del pensiero umano, le riflessioni, gli spunti interessanti di dibattito più interessanti per me dell' intera serie.
Senza contare poi, la resa della parte ambientata durante la rivoluzione culturale in Cina, momento imprescindibili per capire il personaggio del comandante e del perché abbia fatto quello che ha fatto.
Ovviamente si vedrà anche questa versione occidentale. Anche solo per fare il confronto. 😂
Ma la paura rimane.
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benzinazero · 1 year ago
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Gli automobilisti talvolta 'perdono il controllo' anche perché incoraggiati dalla pubblicità
Immagine dalla pagina Facebook Scuderia 76, concessionaria automobilistica milanese. ‘Se senti l’auto perfettamente sotto controllo, significa che non stai andando abbastanza forte.’ È una citazione di Colin McRae, un pilota di rally britannico. La citazione, usata a scopo pubblicitario da una concessionaria di automobili milanese specializzata in auto sportive, illustra bene come e perché…
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marino222 · 1 year ago
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Coloro che frequentiamo tendono a plasmarci a loro immagine e somiglianza; è una constatazione formulata/espressa dalla saggezza popolare nel proverbio: “Chi va con lo zoppo impara a zoppicare” e in altri consimili. Eppure dice il Lubbock, “noi ci diamo ogni cura per esaminare il cane o il cavallo che desideriamo acquistare, ci informiamo della sua genealogia, del suo addestramento, del suo carattere, mentre troppo spesso lasciamo quasi del tutto al caso la scelta dei nostri amici, ... scelta dalla quale l’intera nostra vita può essere influenzata in bene o in male”. Conviene quindi osservare bene l’effetto che hanno su di noi le varie persone che pratichiamo; proteggerci con fermezza da quelle che ci sono dannose sia evitandole, sia, quando questo non è possibile, restando vigili e positivi in loro presenza in modo da non lasciarci trascinare o assorbire da loro. Si noti bene che per far ciò non occorre affatto assumere un contegno antagonistico; è un atteggiamento tutto interiore che permette rapporti non solo cortesi, ma pure benevoli. Tale serena fermezza costituisce un ottimo esercizio di ginnastica della volontà, e in questo senso la persona che poteva esserci tanto nociva diventa un istrumento di bene. É ben vero che la volontà è una bacchetta magica che cambia in oro tutto quello che tocca. D’altra parte consigliamo vivamente di cercare con cura e di coltivare con amore le buone amicizie. L’amicizia è una vera arte, direi un’arte bella, che in passato era giustamente tenuta assai in onore e che ora è invece trascurata, mentre dà alcune delle gioie più dolci e degli aiuti più preziosi che si possono avere nella vita. E il miglior modo per farsi dei buoni amici bisogna cominciare per esser tali da noi stessi.
Roberto Assagioli
Citazione Psicoenergetica
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