#imbottigliamento
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congliocchidellatigre · 2 years ago
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Cosa c'è di bello in questa foto se non la foto stessa? #melomele #brettato al #mango in fase di #imbottigliamento #icoloridellidromele #batino #mead #miele #pazzomele (presso Siena, Italy) https://www.instagram.com/p/CqAsob4tQR6/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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acrosstheuniverse02 · 11 months ago
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automobili e fotografi famosi (03)
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© Ren�� Burri / Magnum Photos [*]
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© Henri Cartier-Bresson [*] Palermo (1971)
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© Raymond Depardon [*] Glasgow (1980)
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© Bruno Barbey [*] imbottigliamento a Parigi (1967)
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© Elliott Erwitt [*] Roma (1955)
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© Vivian Maier [*] 1957
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Federico Patellani / Eni [*] Courmayeur (1959)
https://leica-camera.blog/2014/10/22/rene-burri-the-keen-eyed-master/
https://www.henricartierbresson.org/
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via pinterest
https://www.jacksonfineart.com/artists/elliott-erwitt/27833/rome-1955/
https://blog.artsper.com/en/a-closer-look/10-facts-know-vivian-maier/
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captainvegas · 2 years ago
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Merlot dei Colli Orientali Friuli
Merlot dei Colli Orientali Friuli
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Il Merlot dei Colli Orientali Friuli è un vino rosso DOC prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia, in Italia. Questa zona di produzione si trova nella parte orientale della regione, ai piedi delle Alpi Carniche.
Il Merlot dei Colli Orientali Friuli è prodotto principalmente con uve Merlot, anche se possono essere utilizzate piccole quantità di altre varietà di uva a seconda del disciplinare di produzione. Le viti sono coltivate su terreni argillosi e calcarei, con esposizione a sud-est, sud e sud-ovest.
Il vino Merlot dei Colli Orientali Friuli si presenta di colore rosso rubino intenso, con un profumo intenso e fruttato di frutti rossi come ciliegie e prugne, accompagnati da note di spezie e vaniglia. Al gusto è pieno, corposo e morbido, con tannini ben equilibrati e un’acidità delicata. Grazie alle sue proprietà, il vino Merlot dei Colli Orientali Friuli è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa, arrosti, formaggi stagionati e piatti di pasta con sughi di carne.
La zona di produzione del vino Merlot dei Colli Orientali Friuli è caratterizzata da un clima fresco e ventilato, che contribuisce a mantenere l’acidità e l’equilibrio del vino. Inoltre, la presenza delle Alpi Carniche protegge le viti dai venti freddi e dalle gelate primaverili, favorendo una maturazione uniforme delle uve.
In sintesi, il Merlot dei Colli Orientali Friuli è un vino rosso DOC prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia, in Italia, principalmente con 4 Grazie alle sue proprietà gustative e aromatiche, è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa, arrosti, formaggi stagionati e piatti di pasta con sughi di carne.
E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC) come Colli Orientali del Friuli.
Uve di produzione
E’ prodotto, generalmente, mediante taglio di uva del vitigno Merlot (90%) con altre miste per un concorso complessivo del 10%. Non è perè escluso che qualche produttore vinifichi con sola uva Merlot.
Il colore
è un bel rosso rubino lucente, da giovane; invecchiando assume riflessi aranciati.
L’odore
prevalentemente vinoso, è assai gradevole e ricorda un poco quello dell’erba appena tagliata.
Il sapore
è asciutto, pieno di buon corpo.
La gradazione alcolica
varia a seconda delle annate: in quelle normali può arrivare ai 12°; in quelle buone (il 1974, ad esempio) tocca abbastanza agevolmente anche i 13°.
Invecchiamento
Il Merlot Colli Orientali del Friuli non si adatta a lunghissimo invecchiamento; sopporta invece assai bene, dopo la sosta di un anno in botte, 3 o 4 anni di bottiglia (molto usata la bordolese scura da tenersi orizzontalmente in cantina a media umidità, buia, tranquilla e a temperatura di 12-15 C).
E’ tra il terzo e il quarto anno di imbottigliamento dopo aver rafforzato tutte le sue doti di origine.
Degustazione
Per una lieta degustazione, consiglio di tenere la bottiglia, tappata, a temperatura ambiente (18-20 C) per circa due ore; quindi di stapparla, lasciandola aperta per un’ora.
Abbinamento cibo vino
Il Merlot Colli Orientali del Friuli è un vino che si sposa bene con piatti di carne e formaggi stagionati. È inoltre un’ottima scelta per accompagnare piatti a base di funghi, come ad esempio risotti o pollo al funghi. Questo vino è anche un ottimo abbinamento per piatti di pesce, in particolare il salmone.
Per quanto riguarda i dolci, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un ottimo abbinamento per le torte di frutta, in particolare con le torte alla frutta secca o con le torte ai frutti di bosco. Questo vino si sposa anche bene con una buona selezione di formaggi, soprattutto con i formaggi di pecora.
Per quanto riguarda i contorni, il Merlot Colli Orientali del Friuli si abbina bene con verdure stufate, come zucchine e carote, ma anche con le patate al forno, per un abbinamento classico e gustoso. Inoltre, questo vino è un’ottima scelta per accompagnare piatti a base di pasta, come le lasagne o i ravioli al ragù.
Per quanto riguarda gli antipasti, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un’ottima scelta per accompagnare i salumi, come il prosciutto crudo o i salami, ma anche i formaggi stagionati, come il pecorino. Questo vino è anche un’ottima scelta per accompagnare piatti di pesce, come ad esempio il carpaccio di salmone o il filetto di branzino. In conclusione, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un vino che si abbina bene con una grande varietà di piatti, dalla carne ai formaggi, dal pesce alle verdure.
Si tratta di un vino ricco di tannini che si accompagna ad un gradevole profumo di frutta e spezie. La sua corposità si sposa bene con i piatti più saporiti, rendendo il Merlot Colli Orientali del Friuli un’ottima scelta per accompagnare un pasto speciale.Questo vino si accompagna egregiamente a carni rosse alla griglia e alla brace, ad arrosti, a selvaggina di pelo (lepre, capriolo, camoscio), a formaggi piccanti.
Centri di produzione
I centri di maggior produzione sono situati nei territori dei comuni di Faèdis, Prepotto, Tarcento, Cividale del Friuli, Manzano.
un nuovo post è stato publicato su https://online-wine-shop.com/merlot-dei-colli-orientali-friuli/
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mimwashere · 2 years ago
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Merlot dei Colli Orientali Friuli
Merlot dei Colli Orientali Friuli
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Il Merlot dei Colli Orientali Friuli è un vino rosso DOC prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia, in Italia. Questa zona di produzione si trova nella parte orientale della regione, ai piedi delle Alpi Carniche. Il Merlot dei Colli Orientali Friuli è prodotto principalmente con uve Merlot, anche se possono essere utilizzate piccole quantità di altre varietà di uva a seconda del disciplinare di produzione. Le viti sono coltivate su terreni argillosi e calcarei, con esposizione a sud-est, sud e sud-ovest. Il vino Merlot dei Colli Orientali Friuli si presenta di colore rosso rubino intenso, con un profumo intenso e fruttato di frutti rossi come ciliegie e prugne, accompagnati da note di spezie e vaniglia. Al gusto è pieno, corposo e morbido, con tannini ben equilibrati e un’acidità delicata. Grazie alle sue proprietà, il vino Merlot dei Colli Orientali Friuli è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa, arrosti, formaggi stagionati e piatti di pasta con sughi di carne. La zona di produzione del vino Merlot dei Colli Orientali Friuli è caratterizzata da un clima fresco e ventilato, che contribuisce a mantenere l’acidità e l’equilibrio del vino. Inoltre, la presenza delle Alpi Carniche protegge le viti dai venti freddi e dalle gelate primaverili, favorendo una maturazione uniforme delle uve. In sintesi, il Merlot dei Colli Orientali Friuli è un vino rosso DOC prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia, in Italia, principalmente con 4 Grazie alle sue proprietà gustative e aromatiche, è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa, arrosti, formaggi stagionati e piatti di pasta con sughi di carne. E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC) come Colli Orientali del Friuli. Uve di produzione E’ prodotto, generalmente, mediante taglio di uva del vitigno Merlot (90%) con altre miste per un concorso complessivo del 10%. Non è perè escluso che qualche produttore vinifichi con sola uva Merlot. Il colore è un bel rosso rubino lucente, da giovane; invecchiando assume riflessi aranciati. L’odore prevalentemente vinoso, è assai gradevole e ricorda un poco quello dell’erba appena tagliata. Il sapore è asciutto, pieno di buon corpo. La gradazione alcolica varia a seconda delle annate: in quelle normali può arrivare ai 12°; in quelle buone (il 1974, ad esempio) tocca abbastanza agevolmente anche i 13°. Invecchiamento Il Merlot Colli Orientali del Friuli non si adatta a lunghissimo invecchiamento; sopporta invece assai bene, dopo la sosta di un anno in botte, 3 o 4 anni di bottiglia (molto usata la bordolese scura da tenersi orizzontalmente in cantina a media umidità, buia, tranquilla e a temperatura di 12-15 C). E’ tra il terzo e il quarto anno di imbottigliamento dopo aver rafforzato tutte le sue doti di origine. Degustazione Per una lieta degustazione, consiglio di tenere la bottiglia, tappata, a temperatura ambiente (18-20 C) per circa due ore; quindi di stapparla, lasciandola aperta per un’ora. Abbinamento cibo vino Il Merlot Colli Orientali del Friuli è un vino che si sposa bene con piatti di carne e formaggi stagionati. È inoltre un’ottima scelta per accompagnare piatti a … Leggi tutto
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sorella-di-icaro · 2 months ago
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La Coca-cola è stata originalmente di color verde. Ed è falso! Coca-Cola è sempre stata dello stesso colore dalla sua creazione nel 1886. Come tante persone che cambiano la storia, John Pemberton, un farmacista di Atlanta, è stato ispirato dalla semplice curiosità. Un giorno, ha mescolato un liquido profumato con quello di color caramello, e ha portato la risultante miscela alla farmacia ''Jacobs' Pharmacy'', che si trovava vicino. Qui la miscela è stata combinata con l'acqua gassata ed assaggiata dai clienti che hanno tutti concordato che questa nuova bevanda era qualcosa di speciale. Quindi la ''Jacobs' Pharmacy'' l'ha messo in vendita per 5 centi al bicchiere.
A proposito, nel 1943 il governo degli Stati Uniti ha chiesto che Coca-Cola fosse messa a disposizione dei militari. Robert Woodruff si impegna a fornire Coca-Cola ai militari per un nickel indipendentemente da quanto costa all'impresa per fare il prodotto. Durante la guerra, 64 impianti di imbottigliamento portabili vengono inviati in Asia, Europa e Nord Africa. Più di 5 miliardi di bottiglie di Coca-Cola sono distribuite.
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stranotizie · 3 months ago
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Titolo: OPERAIO/A PER IMBOTTIGLIAMENTO Azienda: Lavoropiù Descrizione:: Lavoropiù SpA – Filiale di Finale Emilia seleziona operaio/aaddetto/a all’imbottigliamento per azienda alimentare... Luogo:: Modena Invia la tua candidatura!
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olitaly · 5 months ago
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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Vino: Doc Maremma Toscana, 6,9 milioni bottiglie in 2023 (+1,5%)
La Doc del vino Maremma Toscana ha concluso il 2023 con un +1,54% di imbottigliamento (pari a un totale di 6.900.000 bottiglie) nonostante l’annata molto complicata dei mercati. Il Vermentino registra la performance migliore (16.573 ettolitri per oltre 2.200.000 bottiglie, 32% del totale della Doc), il Rosso (Rosso Riserva compreso) arriva a 14.889 ettolitri per 1.960.000 bottiglie. Aumenta…
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lamilanomagazine · 10 months ago
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Controlli nel comparto oleario: oltre 1200 le aziende ispezionate dai Carabinieri dei NAS
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Controlli nel comparto oleario: oltre 1200 le aziende ispezionate dai Carabinieri dei NAS. Roma. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, ha eseguito nei mesi di novembre e dicembre, una mirata campagna di controlli nel settore oleario, uno tra i principali comparti della produzione agro-alimentare italiana, ispezionando frantoi nonché aziende ed esercizi produttivi e commerciali. Le verifiche su scala nazionale sono state eseguite nei periodi di produzione della materia prima e rappresenta un’intensificazione dei controlli già condotti in regime ordinario nella restante parte dell’anno. Complessivamente, i NAS hanno eseguito 1.250 ispezioni agli addetti della filiera, accertando situazioni di irregolarità presso 256 aziende ed esercizi commerciali. Le persone denunciate alle Autorità Giudiziarie sono state 26 principalmente per reati di frode in commercio e vendita di prodotti alimentari non genuini, alle quali si aggiungono 202 imprenditori sanzionati per violazioni amministrative, per un ammontare complessivo di 189 mila euro, a causa della carente pulizia e manutenzione degli impianti e delle aree di lavorazione, l’omessa applicazione delle procedure di tracciabilità e di registrazione dell’olio prodotto, in alcuni casi associati con lo stato di abusività dei frantoi. Complessivamente, sono state sospese 22 attività ed eseguito il sequestro di oltre 46 mila litri di olio non censito o dichiarato di qualità superiore rispetto alla realtà. La finalità della campagna di controlli è stata la difesa del consumatore e dell’intero settore produttivo dell’olio di oliva, al fine di identificare ed isolare eventuali operatori scorretti a salvaguardia dell’imprenditoria sana della filiera produttiva e distributiva. I controlli proseguiranno nel corso del 2024 in ragione dell’importanza economica rappresentata dall’olio extravergine di oliva quale eccellenza agroalimentare nazionale. Tra gli interventi di interesse: Nas Cremona (pdc 06.59944328) All’esito degli accertamenti analitici effettuati su un campione di olio prelevato in un frantoio della provincia di Mantova, è stato deferito in stato di libertà il titolare responsabile di aver commercializzato "olio lampante di oliva", etichettandolo quale "olio extra vergine di oliva". Sottoposti a sequestro 230 litri di olio non conforme del valore di euro 1600. Nas Parma (pdc 06.59944330) Deferiti in stato di libertà, per i reati di frode e falso, i legali responsabili di un oleificio e di una ditta, entrambi ubicati nella provincia di Parma, per avere: - il primo venduto una cisterna contenente kg. 920 di olio dichiarato extra vergine di oliva, fornendo all’acquirente una certificazione di analisi chimica risultata falsa (a seguito dagli esiti di laboratorio); - il secondo tentato di esportare la cisterna in Albania, presso un proprio stabilimento, al fine di utilizzare l’olio, dichiarato extra vergine di oliva, per la produzione alimentare di “conserve sottolio ittiche”. Nas Viterbo (pdc 06.59944346) Il titolare di un frantoio della provincia di Viterbo è stato sanzionato per detenzione di kg.7.525 di olive, prive di qualsiasi informazione sulla loro provenienza e rintracciabilità, sottoposte a sequestro. Presso un altro frantoio del viterbese, il Nas ha sequestrato 1.500 kg. di olio di oliva privo di tracciabilità, rinvenuti nel corso dell’attività ispettiva. Nas Catania (pdc 06.59944345) Nel corso dell’ispezione eseguita presso un frantoio oleario di Messina, sono stati sequestrati 800 litri di prodotti oleari, stoccati in contenitori anonimi, privi di indicazioni relative alla tracciabilità e all’origine. Nas Ragusa (pdc 06.59944334) Chiuso uno stabilimento di imbottigliamento olii, attivato in assenza di autorizzazione ed in pessime condizioni igienico sanitarie, presso un’azienda agricola della provincia di Ragusa. Nel corso del controllo svolto si procedeva altresì al sequestro di 1.825 litri di olio extravergine di oliva destinato alla commercializzazione senza che fosse stata attuata correttamente la tracciabilità. Il valore della struttura chiusa e delle attrezzature ammonta ad euro 200.000, quello del prodotto oleario è pari ad euro 18.000. Nas Napoli (pdc 06.59944306) Sequestrati 60 litri di olio extravergine di oliva privo di documentazione idonea a garantirne la tracciabilità alimentare, rinvenuto nel corso di un controllo eseguito presso un frantoio/oleificio della provincia di Napoli. Emesse prescrizioni nei confronti del titolare della struttura per carenze igienicosanitarie e strutturali rilevate e contestate sanzioni per complessivi euro 2.500. Un ulteriore attività ispettiva eseguita presso uno stabilimento di imbottigliamento e confezionamento di olio alimentare, ha portato all’immediata chiusura dell’attività risultata priva dei requisiti igienico sanitari e strutturali, esercitata in ambienti insudiciati e con attrezzature arrugginite. Il valore della struttura sottoposta a vincolo è stimata in 2 milioni di euro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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neshvev · 1 year ago
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Ex centrale del latte di Bari, 1938
Nata negli ultimi anni del ventennio fascista come centro per la pastorizzazione ed imbottigliamento del latte, rimane attiva fino agli '80 è un esempio di archeologia industriale nel pieno centro cittadino barese, oggi è adibita a ricovero per ambulanze. Nella piena tradizione di edifici industriali è costituita da grandi ambienti con coperture in lamiera, di cui una parte andate perdute e che rivelano la struttura portante in acciaio. Nonostante sia riconosciuto il suo valore storico ed architettonico si fa fatica ad avviare il progetto di riqualifica della struttura.
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personal-reporter · 1 year ago
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I grandi marchi: Ferrarelle
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Un brand leggendario dell’Italia del Novecento, legato a doppio filo alla storia della Campania e della provincia di Caserta… La storia della Ferrarelle iniziò nel 1893 con Antonio De Ponte, proprietario di un fondo agricolo, che fondò la Società Italiana dell’acqua minerale Ferrarelle per la canalizzazione delle polle di acqua tipiche della zona e anche per il loro imbottigliamento e commercializzazione. Il debutto nazionale della Ferrarelle avvenne all’Esposizione Nazionale di Igiene del 1900, dove ebbe una grande successo come acqua da tavola dagli effetti curativi che il prontuario di allora illustrava come “acidula, alcalina, antiurica, digestiva, batteriologicamente pura e amicrobica”. Nei primi anni del XX secolo la strategia commerciale del nuovo marchio si spostò su Roma per sfruttarne il fermento demografico e turistico, ciò condusse la fama di quest’acqua anche a livello internazionale. La Ferrarelle nel 1906, diventata Società anonima per Azioni, vide l’arrivo nel Consiglio di Amministrazione dei rappresentanti del Banco di Roma e nel 1908 il fondatore dell’azienda lasciò il gruppo. La sede direzionale e logistica del marchio fu spostata a Venezia per favorire l’esportazione verso l’America del Sud, gli Stati Uniti e l’Africa del Nord. Nel 1925, la Ferrarelle fu acquisita dalla famiglia Violati che la inserisce nel gruppo San Gemini, fu poi al centro di una serie di  crisi che culminarono con la guerra e la distruzione dello stabilimento a opera dei nazisti, cui segue la ricostruzione e la ripresa con il boom economico. L’azienda nel 1987 fu ceduta alla società Italaquae che fa capo a Gruppo Danone e Ifil (FIAT) e nel 2005, LGR Holding SpA, di proprietà della famiglia Pontecorvo Ricciardi, acquistò la società dal Gruppo Danone e dopo tre mesi ne cambiò il nome da Italaquae SpA a Ferrarelle SpA, proprietaria dei marchi Ferrarelle, Natía, Santagata, Boario. Oggi Ferrarelle è il quarto marchio italiano per volume di mercato delle acque minerali, opera in oltre 40 paesi, principalmente con l’esportazione dell’effervescente naturale Ferrarelle e della liscia Natía, posizionandosi nel segmento del fuori casa ed in particolare nei delicatessen, top hotel e ristoranti, grazie alla partnership con Danone per i canali di distribuzione all’estero. L’acqua Ferrarelle vanta ben due certificazioni di prodotto,  una che garantisce l’effervescenza 100% naturale la certificazione e la seconda per il rispetto delle regolamentazioni fissate dalla Food & Drug Administration (USA), basandosi su alcuni dei principali Standard e Regolamenti internazionali applicati nel settore dell’acqua in bottiglia, come le linee guida OMS per l’acqua potabile, i regolamenti del Codex Alimentarius e le direttive europee sulle Acque Minerali Naturali. Dal 2016 Ferrarelle pubblica il Bilancio di Sostenibilità, criterio inscindibile dalla produzione di un acqua che procura benessere. La cura delle fonti e il rispetto delle norme di estrazione dell’acqua si è legato ad un costante impegno per la protezione del territorio in cui esse si trovano con la tutela della biodiversità e dell’equilibrio idrogeologico grazie anche a Masseria delle Sorgenti Ferrarelle, un’azienda agricola che si occupa di coltivazione biologica per la valorizzazione e riqualificazione degli 88 ettari dell’intero Parco Sorgenti Ferrarelle di Caserta. Read the full article
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notiziariofinanziario · 1 year ago
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Budweiser in crisi
Le vendite di Bud sono crollate, il titolo è andato in picchiata in Borsa, nessuno la beve più neanche quando regalata. Era abbastanza prevedibile il fatto che i danni causati dalla collaborazione fra Bud Light e l’influencer transgender Dylan Mulvaney (che ha da poco spiegato tramite un video sui social che, dopo la vicenda, si è sentita abbandonata dall’azienda) non si limitassero a colpire solamente il marchio di birra (ormai non il più amato dagli americani) e l’azienda produttrice, ma anche tutto l’indotto. Lo sa bene un impianto di imbottigliamento che imbottigliava la birra Bud Light, costretto ora a chiudere per mancanza di lavoro, lasciando così a casa 600 dipendenti. La storia in breve: Bud Light fa una collaborazione con l’influencer transgender Dylan Mulvaney, regalandogli delle lattine di birra con il suo viso per festeggiare il suo primo anno di “fanciullezza”. Nonostante le lattine non fossero state messe in commercio, la destra conservatrice americana e relativi bevitori si sono inalberati, smettendo di bere la Bud Light. Ma il danno si sta estendendo a macchia d’olio anche all’indotto a cui la Bud Light è collegata. Per esempio, adesso un’azienda che imbottiglia la birra Bud Light e che lavorava parecchio con questa birra, visto il calo delle vendite e la necessità di ridurre la produzione, non avendo più la Bud Light da imbottigliare, si è vista costretta a chiudere due delle sue sedi, licenziando più di 600 dipendenti. È stato lo stesso gruppo Ardagh, produttore mondiale di vetro che aveva stipulato un contratto con Anheuser-Busch, ad annunciare la chiusura a luglio degli stabilimenti in North Carolina e Louisiana, con perdita del lavoro per i suoi 645 dipendenti. Ovviamente l’azienda di imbottigliamento non ha rivelato il perché della chiusura, ma secondo quanto riferito da un’indagine del WRAL, gli impianti stanno chiudendo a causa del calo delle vendite della Bud Light. Questo perché rivenditori, distributori, bar e aziende a contratto stanno subendo il contraccolpo del boicottaggio nazionale messo in atto dai bevitori dopo la collaborazione fra Bud Light con Dylan Mulvaney. Secondo quanto riferito da Wral, i lavoratori di entrambi gli stabilimenti si erano subito accorti di un calo della produzione dopo la messa online del video di Mulvaney ad aprile. Un meccanico che si occupa delle riparazioni delle macchine, ha rivelato che il calo della domanda ha costretto i due stabilimenti a mettere offline alcune delle loro macchine. Inoltre in una nota interna di Ardagh Group, pare che i dirigenti abbiano spiegato di aver pianificato la chiusura dei due impianti “a causa del rallentamento delle vendite con Anheuser-InBev”. I dipendenti hanno dichiarato di non essere rimasti sorpresi della cosa in quanto gran parte del loro lavoro in quegli stabilimenti riguardava proprio l’imbottigliamento di birra per Budweiser e Bud Light. Visto che Budweiser non riesce più a vendere bottiglie, ecco che non hanno più bisogno di loro. E questo è solo l’inizio. Voglio vedere cosa succederà quando coloro che stanno boicottando il settore vedranno ricadere anche su di loro le ripercussioni di tale assurdo boicottaggio. Perché prima o poi succederà. Read the full article
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lamannafranco · 2 years ago
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La truffa dell'acqua in bottiglia
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La truffa dell'acqua in bottiglia 
un affare miliardario Viviamo ormai nell'era dell'acqua  Imbottigliata. Le chiare, fresche, dolci acque hanno un tappo , un'etichetta e un codice a barre. Ne consumiamo ogni anno circa 200 litri a testa, Ogni anno in Italia si imbottigliano più di 14 miliardi di litri (245 nel mondo) da 300 sorgenti attive gestite da 170 aziende di imbottigliamento che producono 608 differenti etichette.
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La vendita avviene prevalentemente nei supermercati (55%), seguiti dai discount (18,5 %) e poi da ipermercati e piccoli negozi a libero servizio. Le aree geografiche dove si consuma più acqua sono il Nord Ovest (28,9 %), seguito dal Sud con la Sicilia (27,8 %), dal Centro più Sardegna (25 ) e Nord-Est (18,3 %). L’affare da 2,3 miliardi di euro all'anno è  nelle mani di pochi.
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I primi otto grandi gruppi del settore detengono una quota di mercato pari al 72 per cento: - Il gruppo Nestlè (che ha in Italia la San Pellegrino, la Panna, la Recoaro e la Levissima), - San Benedetto (San Benedetto, Guizza, Nepi, Cutolo), - Fonti di Vinadio (Sant'Anna), Norda-Gaudianello, Cogedi (Uliveto e Rocchetta), - Ferrarelle (Ferrarelle, Natìa, Santagata, Boario, Fonte Essenziale), - Spumador (Valverde, S. Antonio, San Carlo, Mood) e Lete. In Italia ,il  prezzo delle acque minerali è inferiore rispetto a quelle di altri paesi: la gran parte delle bottiglie da 1,5 litri in pet costano  tra i 20 e i 40 centesimi.
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Quale è la vera storia dell'acqua in bottiglia ? https://youtu.be/xYegMLQw0eo Ne abbiamo davvero bisogno? Un po' più care le acque straniere (Perrier ed Evian le più diffuse), quelle gourmet (la San Pellegrino, la Panna, la Nepi, la Filette) Quelle come la Uliveto, la Sangemini, la Fiuggi, che da sempre sono ritenute a torto o a ragione «curative». Per queste bottiglie si va dai 50 centesimi a bottiglia e spesso si sfiora l'euro. Prezzi che leggiamo con noncuranza, ma che sono enormi rispetto al prezzo di un litro di acqua potabile da rubinetto, che è un millesimo di euro. A rendere appetibile il business sono quindi i volumi. E soprattutto gli esigui canoni di concessione delle falde, che sono beni demaniali regolati da norme regionali molto varie che configurano una sorta di far west: molte regioni fanno pagare una concessione legata alla superficie occupata dallo stabilimento e non alla quantità di acqua prodotta, altri utilizzano sistemi misti: il risultato è che le aziende spesso multinazionali pagano alle regioni cifre che in molti casi non riescono a ripagare nemmeno le spese necessarie per i controlli sanitari o per lo smaltimento della plastica Ciò rende l'industria dell'acqua in bottiglia una delle più remunerative in assoluto. Per non parlare delle acque micro filtrate in bottiglia, pagate allo stesso prezzo della minerale pur essendo acqua di rubinetto arricchita con anidride carbonica e sali minerali.
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Il paradosso è che noi italiani siamo tra i più grandi bevitori di acqua minerale in bottiglia, pur avendo una rete idrica tra le migliori al mondo. L’acqua che esce dai nostri rubinetti è sana e spesso anche buona di gusto: Subisce controlli molto più frequenti e severi rispetto all'acqua in bottiglia e deve rispettate limiti di legge di contaminanti più rigorosa, addirittura ci sono sistemi di disinfezione UV sperimentati in alcuni acquedotti che non lasciano alcuna traccia né chimica né organolettica. E poi con il costo di una bottiglia da 1,5 litri acquistata al supermercato, vale a dire 40 centesimi, A  casa con 40 centesimi compriamo un metro cubo di acqua, vale a dire mille litri. Si è fatto qualcosa ? Dal 1980 a oggi il mercato delle acque minerali è quintuplicato, mentre le tariffe pagate dalla società imbottigliatrici alle regioni sono rimaste quasi invariate, in molti casi con canoni ancora stabiliti con “regio decreto” o vecchi di oltre Trent'Anni. Per risolvere questa situazione, nel 2006, la Conferenza Stato-Regioni ha elaborato un documento di indirizzo in cui si proponeva l’applicazione di canoni uniformi sul territorio nazionale che prevedessero l’obbligo di pagare sia in funzione degli ettari dati in concessione, sia per i volumi imbottigliati. Nel  2017 Legambiente è andata a verificare il livello di attuazione di quanto stabilito nel 2006.
I risultati non sono positivi:
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- Solo una regione promossa (Lazio), - dieci promosse con riserva (Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e Provincia autonoma di Trento), - quattro rimandate (Basilicata, Campania, Piemonte, Abruzzo)  - sei bocciate (Provincia autonoma di Bolzano, Emilia Romagna, Liguria, Molise, Puglia, Sardegna).
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Domande o dubbi Compila la richiesta qui di seguito e avrai le risposte a tutte le tue domande Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.Nome *NomeCognomeEmail *sistemi purificazione acqua *DomesticoDomesticoCommercialeZero CalcareCommento o messaggioAccettazione GDPR *Acconsento a che questo sito conservi le informazioni inviate così che possano rispondere alla mia richiesta.Invia Read the full article
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belle-et-inspirante · 2 years ago
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Merlot dei Colli Orientali Friuli
Merlot dei Colli Orientali Friuli
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Il Merlot dei Colli Orientali Friuli è un vino rosso DOC prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia, in Italia. Questa zona di produzione si trova nella parte orientale della regione, ai piedi delle Alpi Carniche.
Il Merlot dei Colli Orientali Friuli è prodotto principalmente con uve Merlot, anche se possono essere utilizzate piccole quantità di altre varietà di uva a seconda del disciplinare di produzione. Le viti sono coltivate su terreni argillosi e calcarei, con esposizione a sud-est, sud e sud-ovest.
Il vino Merlot dei Colli Orientali Friuli si presenta di colore rosso rubino intenso, con un profumo intenso e fruttato di frutti rossi come ciliegie e prugne, accompagnati da note di spezie e vaniglia. Al gusto è pieno, corposo e morbido, con tannini ben equilibrati e un’acidità delicata. Grazie alle sue proprietà, il vino Merlot dei Colli Orientali Friuli è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa, arrosti, formaggi stagionati e piatti di pasta con sughi di carne.
La zona di produzione del vino Merlot dei Colli Orientali Friuli è caratterizzata da un clima fresco e ventilato, che contribuisce a mantenere l’acidità e l’equilibrio del vino. Inoltre, la presenza delle Alpi Carniche protegge le viti dai venti freddi e dalle gelate primaverili, favorendo una maturazione uniforme delle uve.
In sintesi, il Merlot dei Colli Orientali Friuli è un vino rosso DOC prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia, in Italia, principalmente con 4 Grazie alle sue proprietà gustative e aromatiche, è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa, arrosti, formaggi stagionati e piatti di pasta con sughi di carne.
E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC) come Colli Orientali del Friuli.
Uve di produzione
E’ prodotto, generalmente, mediante taglio di uva del vitigno Merlot (90%) con altre miste per un concorso complessivo del 10%. Non è perè escluso che qualche produttore vinifichi con sola uva Merlot.
Il colore
è un bel rosso rubino lucente, da giovane; invecchiando assume riflessi aranciati.
L’odore
prevalentemente vinoso, è assai gradevole e ricorda un poco quello dell’erba appena tagliata.
Il sapore
è asciutto, pieno di buon corpo.
La gradazione alcolica
varia a seconda delle annate: in quelle normali può arrivare ai 12°; in quelle buone (il 1974, ad esempio) tocca abbastanza agevolmente anche i 13°.
Invecchiamento
Il Merlot Colli Orientali del Friuli non si adatta a lunghissimo invecchiamento; sopporta invece assai bene, dopo la sosta di un anno in botte, 3 o 4 anni di bottiglia (molto usata la bordolese scura da tenersi orizzontalmente in cantina a media umidità, buia, tranquilla e a temperatura di 12-15 C).
E’ tra il terzo e il quarto anno di imbottigliamento dopo aver rafforzato tutte le sue doti di origine.
Degustazione
Per una lieta degustazione, consiglio di tenere la bottiglia, tappata, a temperatura ambiente (18-20 C) per circa due ore; quindi di stapparla, lasciandola aperta per un’ora.
Abbinamento cibo vino
Il Merlot Colli Orientali del Friuli è un vino che si sposa bene con piatti di carne e formaggi stagionati. È inoltre un’ottima scelta per accompagnare piatti a base di funghi, come ad esempio risotti o pollo al funghi. Questo vino è anche un ottimo abbinamento per piatti di pesce, in particolare il salmone.
Per quanto riguarda i dolci, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un ottimo abbinamento per le torte di frutta, in particolare con le torte alla frutta secca o con le torte ai frutti di bosco. Questo vino si sposa anche bene con una buona selezione di formaggi, soprattutto con i formaggi di pecora.
Per quanto riguarda i contorni, il Merlot Colli Orientali del Friuli si abbina bene con verdure stufate, come zucchine e carote, ma anche con le patate al forno, per un abbinamento classico e gustoso. Inoltre, questo vino è un’ottima scelta per accompagnare piatti a base di pasta, come le lasagne o i ravioli al ragù.
Per quanto riguarda gli antipasti, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un’ottima scelta per accompagnare i salumi, come il prosciutto crudo o i salami, ma anche i formaggi stagionati, come il pecorino. Questo vino è anche un’ottima scelta per accompagnare piatti di pesce, come ad esempio il carpaccio di salmone o il filetto di branzino. In conclusione, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un vino che si abbina bene con una grande varietà di piatti, dalla carne ai formaggi, dal pesce alle verdure.
Si tratta di un vino ricco di tannini che si accompagna ad un gradevole profumo di frutta e spezie. La sua corposità si sposa bene con i piatti più saporiti, rendendo il Merlot Colli Orientali del Friuli un’ottima scelta per accompagnare un pasto speciale.Questo vino si accompagna egregiamente a carni rosse alla griglia e alla brace, ad arrosti, a selvaggina di pelo (lepre, capriolo, camoscio), a formaggi piccanti.
Centri di produzione
I centri di maggior produzione sono situati nei territori dei comuni di Faèdis, Prepotto, Tarcento, Cividale del Friuli, Manzano.
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mantruffles · 2 years ago
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Merlot dei Colli Orientali Friuli
Merlot dei Colli Orientali Friuli
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Il Merlot dei Colli Orientali Friuli è un vino rosso DOC prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia, in Italia. Questa zona di produzione si trova nella parte orientale della regione, ai piedi delle Alpi Carniche.
Il Merlot dei Colli Orientali Friuli è prodotto principalmente con uve Merlot, anche se possono essere utilizzate piccole quantità di altre varietà di uva a seconda del disciplinare di produzione. Le viti sono coltivate su terreni argillosi e calcarei, con esposizione a sud-est, sud e sud-ovest.
Il vino Merlot dei Colli Orientali Friuli si presenta di colore rosso rubino intenso, con un profumo intenso e fruttato di frutti rossi come ciliegie e prugne, accompagnati da note di spezie e vaniglia. Al gusto è pieno, corposo e morbido, con tannini ben equilibrati e un’acidità delicata. Grazie alle sue proprietà, il vino Merlot dei Colli Orientali Friuli è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa, arrosti, formaggi stagionati e piatti di pasta con sughi di carne.
La zona di produzione del vino Merlot dei Colli Orientali Friuli è caratterizzata da un clima fresco e ventilato, che contribuisce a mantenere l’acidità e l’equilibrio del vino. Inoltre, la presenza delle Alpi Carniche protegge le viti dai venti freddi e dalle gelate primaverili, favorendo una maturazione uniforme delle uve.
In sintesi, il Merlot dei Colli Orientali Friuli è un vino rosso DOC prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia, in Italia, principalmente con 4 Grazie alle sue proprietà gustative e aromatiche, è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa, arrosti, formaggi stagionati e piatti di pasta con sughi di carne.
E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC) come Colli Orientali del Friuli.
Uve di produzione
E’ prodotto, generalmente, mediante taglio di uva del vitigno Merlot (90%) con altre miste per un concorso complessivo del 10%. Non è perè escluso che qualche produttore vinifichi con sola uva Merlot.
Il colore
è un bel rosso rubino lucente, da giovane; invecchiando assume riflessi aranciati.
L’odore
prevalentemente vinoso, è assai gradevole e ricorda un poco quello dell’erba appena tagliata.
Il sapore
è asciutto, pieno di buon corpo.
La gradazione alcolica
varia a seconda delle annate: in quelle normali può arrivare ai 12°; in quelle buone (il 1974, ad esempio) tocca abbastanza agevolmente anche i 13°.
Invecchiamento
Il Merlot Colli Orientali del Friuli non si adatta a lunghissimo invecchiamento; sopporta invece assai bene, dopo la sosta di un anno in botte, 3 o 4 anni di bottiglia (molto usata la bordolese scura da tenersi orizzontalmente in cantina a media umidità, buia, tranquilla e a temperatura di 12-15 C).
E’ tra il terzo e il quarto anno di imbottigliamento dopo aver rafforzato tutte le sue doti di origine.
Degustazione
Per una lieta degustazione, consiglio di tenere la bottiglia, tappata, a temperatura ambiente (18-20 C) per circa due ore; quindi di stapparla, lasciandola aperta per un’ora.
Abbinamento cibo vino
Il Merlot Colli Orientali del Friuli è un vino che si sposa bene con piatti di carne e formaggi stagionati. È inoltre un’ottima scelta per accompagnare piatti a base di funghi, come ad esempio risotti o pollo al funghi. Questo vino è anche un ottimo abbinamento per piatti di pesce, in particolare il salmone.
Per quanto riguarda i dolci, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un ottimo abbinamento per le torte di frutta, in particolare con le torte alla frutta secca o con le torte ai frutti di bosco. Questo vino si sposa anche bene con una buona selezione di formaggi, soprattutto con i formaggi di pecora.
Per quanto riguarda i contorni, il Merlot Colli Orientali del Friuli si abbina bene con verdure stufate, come zucchine e carote, ma anche con le patate al forno, per un abbinamento classico e gustoso. Inoltre, questo vino è un’ottima scelta per accompagnare piatti a base di pasta, come le lasagne o i ravioli al ragù.
Per quanto riguarda gli antipasti, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un’ottima scelta per accompagnare i salumi, come il prosciutto crudo o i salami, ma anche i formaggi stagionati, come il pecorino. Questo vino è anche un’ottima scelta per accompagnare piatti di pesce, come ad esempio il carpaccio di salmone o il filetto di branzino. In conclusione, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un vino che si abbina bene con una grande varietà di piatti, dalla carne ai formaggi, dal pesce alle verdure.
Si tratta di un vino ricco di tannini che si accompagna ad un gradevole profumo di frutta e spezie. La sua corposità si sposa bene con i piatti più saporiti, rendendo il Merlot Colli Orientali del Friuli un’ottima scelta per accompagnare un pasto speciale.Questo vino si accompagna egregiamente a carni rosse alla griglia e alla brace, ad arrosti, a selvaggina di pelo (lepre, capriolo, camoscio), a formaggi piccanti.
Centri di produzione
I centri di maggior produzione sono situati nei territori dei comuni di Faèdis, Prepotto, Tarcento, Cividale del Friuli, Manzano.
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blissful-moontrip · 2 years ago
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Il Merlot dei Colli Orientali Friuli è un vino rosso DOC prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia, in Italia. Questa zona di produzione si trova nella parte orientale della regione, ai piedi delle Alpi Carniche.
Il Merlot dei Colli Orientali Friuli è prodotto principalmente con uve Merlot, anche se possono essere utilizzate piccole quantità di altre varietà di uva a seconda del disciplinare di produzione. Le viti sono coltivate su terreni argillosi e calcarei, con esposizione a sud-est, sud e sud-ovest.
Il vino Merlot dei Colli Orientali Friuli si presenta di colore rosso rubino intenso, con un profumo intenso e fruttato di frutti rossi come ciliegie e prugne, accompagnati da note di spezie e vaniglia. Al gusto è pieno, corposo e morbido, con tannini ben equilibrati e un’acidità delicata. Grazie alle sue proprietà, il vino Merlot dei Colli Orientali Friuli è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa, arrosti, formaggi stagionati e piatti di pasta con sughi di carne.
La zona di produzione del vino Merlot dei Colli Orientali Friuli è caratterizzata da un clima fresco e ventilato, che contribuisce a mantenere l’acidità e l’equilibrio del vino. Inoltre, la presenza delle Alpi Carniche protegge le viti dai venti freddi e dalle gelate primaverili, favorendo una maturazione uniforme delle uve.
In sintesi, il Merlot dei Colli Orientali Friuli è un vino rosso DOC prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia, in Italia, principalmente con 4 Grazie alle sue proprietà gustative e aromatiche, è particolarmente adatto per accompagnare piatti di carne rossa, arrosti, formaggi stagionati e piatti di pasta con sughi di carne.
E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC) come Colli Orientali del Friuli.
Uve di produzione
E’ prodotto, generalmente, mediante taglio di uva del vitigno Merlot (90%) con altre miste per un concorso complessivo del 10%. Non è perè escluso che qualche produttore vinifichi con sola uva Merlot.
Il colore
è un bel rosso rubino lucente, da giovane; invecchiando assume riflessi aranciati.
L’odore
prevalentemente vinoso, è assai gradevole e ricorda un poco quello dell’erba appena tagliata.
Il sapore
è asciutto, pieno di buon corpo.
La gradazione alcolica
varia a seconda delle annate: in quelle normali può arrivare ai 12°; in quelle buone (il 1974, ad esempio) tocca abbastanza agevolmente anche i 13°.
Invecchiamento
Il Merlot Colli Orientali del Friuli non si adatta a lunghissimo invecchiamento; sopporta invece assai bene, dopo la sosta di un anno in botte, 3 o 4 anni di bottiglia (molto usata la bordolese scura da tenersi orizzontalmente in cantina a media umidità, buia, tranquilla e a temperatura di 12-15 C).
E’ tra il terzo e il quarto anno di imbottigliamento dopo aver rafforzato tutte le sue doti di origine.
Degustazione
Per una lieta degustazione, consiglio di tenere la bottiglia, tappata, a temperatura ambiente (18-20 C) per circa due ore; quindi di stapparla, lasciandola aperta per un’ora.
Abbinamento cibo vino
Il Merlot Colli Orientali del Friuli è un vino che si sposa bene con piatti di carne e formaggi stagionati. È inoltre un’ottima scelta per accompagnare piatti a base di funghi, come ad esempio risotti o pollo al funghi. Questo vino è anche un ottimo abbinamento per piatti di pesce, in particolare il salmone.
Per quanto riguarda i dolci, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un ottimo abbinamento per le torte di frutta, in particolare con le torte alla frutta secca o con le torte ai frutti di bosco. Questo vino si sposa anche bene con una buona selezione di formaggi, soprattutto con i formaggi di pecora.
Per quanto riguarda i contorni, il Merlot Colli Orientali del Friuli si abbina bene con verdure stufate, come zucchine e carote, ma anche con le patate al forno, per un abbinamento classico e gustoso. Inoltre, questo vino è un’ottima scelta per accompagnare piatti a base di pasta, come le lasagne o i ravioli al ragù.
Per quanto riguarda gli antipasti, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un’ottima scelta per accompagnare i salumi, come il prosciutto crudo o i salami, ma anche i formaggi stagionati, come il pecorino. Questo vino è anche un’ottima scelta per accompagnare piatti di pesce, come ad esempio il carpaccio di salmone o il filetto di branzino. In conclusione, il Merlot Colli Orientali del Friuli è un vino che si abbina bene con una grande varietà di piatti, dalla carne ai formaggi, dal pesce alle verdure.
Si tratta di un vino ricco di tannini che si accompagna ad un gradevole profumo di frutta e spezie. La sua corposità si sposa bene con i piatti più saporiti, rendendo il Merlot Colli Orientali del Friuli un’ottima scelta per accompagnare un pasto speciale.Questo vino si accompagna egregiamente a carni rosse alla griglia e alla brace, ad arrosti, a selvaggina di pelo (lepre, capriolo, camoscio), a formaggi piccanti.
Centri di produzione
I centri di maggior produzione sono situati nei territori dei comuni di Faèdis, Prepotto, Tarcento, Cividale del Friuli, Manzano.
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